rappresentante della tesi aristotelica contro il risorto neoplatonismo estetico. -che trasforma, deforma la
delizie del nostro secolo una sorta di neoplatonismo incretinito, che poi serve finalmente per
(ed è nozione originariamente adoperata dal neoplatonismo arabo e dalla scolastica medievale).
del buddismo, del cristianesimo, del neoplatonismo, essa concepisce tutta la realtà come
rivestite di attributi demoniaci (anche il neoplatonismo accentuò tale svalutazione dell'universo fisico,
ripreso da numerosi altri mistici, dal neoplatonismo alla mistica speculativa medievale e alla teologia
sostenitore delle dottrine e delle concezioni del neoplatonismo (con riferimento sia al mondo antico
proprio, si riferisce, concerne il neoplatonismo; che si ispira, si modella sul
e platonico (v.). neoplatonismo, sm. filos. movimento di
, trovo che il futuro fondatore del neoplatonismo scrisse in gioventù un opuscolo intitolato '
piuttosto nel disprezzo della filosofia che il neoplatonismo del ficino aveva finito di screditare presso
] è trasportato dal rapimento ultraidealistico del neoplatonismo. = voce dotta, comp
ricollega alle idee e alle concezioni del neoplatonismo. = voce dotta, comp
alla giustizia. boine, iii-89: il neoplatonismo non è religione sebbene nutrisca di sé
vi-25: dalla trama tutta perfusa di neoplatonismo emergono centri lirici d'una bellezza stupenda
lo spiritualismo del 'canzoniere'veniva accostato al neoplatonismo del pensiero rinascimentale; fra i petrarchisti
la storia del pensiero occidentale, dal neoplatonismo e dai primi pensatori cristiani alle riscoperte
), la figura più rappresentativa del neoplatonismo; che riguarda i concetti e le
pensiero che a quelle si riferisce; neoplatonismo plotiniano, platonismo misticheggiante.
egli è trasportato dal rapimento ultraidealistico del neoplatonismo. -ottenuto per via logica
questo momento, d'una conversione al neoplatonismo, gradino necessario, data la sformatura
del sec. vili per influsso di neoplatonismo e cristianesimo e dapprima avversata come estranea
2. nel linguaggio metaforico del neoplatonismo porfiriano, azione di grazia o cerimonia