anzi il baciarsi fra uomini è atto nefando. carducci, 1078: e noi corremmo
frutto. idem, 20-427: abominabile e nefando... / era il rigor
inghilterra il baciarsi tra uomini è atto nefando; bensì le donne baciano pubblicamente per
/ nel secol tetro e in questo aer nefando, / l'alta specie serbar.
manzoni, i-49: ecco appena sul letto nefando [= la croce] / quell'
: qual fallo mai, qual sì nefando eccesso / macchiommi anzi il natale,
inghilterra il baciarsi tra uomini è atto nefando; bensì le donne baciano pubblicamente per
, ii-50: rotte le pietre del nefando rito / su pei barbari mari e nel
liberamente ciò che mi sembra bello o nefando. idem, sep., 152
donna si calò / e dal funere nefando / egli solo ritornò. panzini, ii-512
lunge / voli di servitude il dì nefando, / cade l'eroe pugnando /
carogna fracidissima e difetto / di natura nefando, se tu credi / che corisca non
carogna fracidissima e difetto / di natura nefando. garzoni, 1-448: da gli
/ misi un grido sul molto e nefando / cimiterio dell'itala gente.
codardissimamente a osservar quel giuramento empio e nefando. pellico, ii-42: quando il
tu congioisti al lume / di quel nefando sol! nievo, 131: da ciò
primo appetito, ma tu argumentassi el nefando peccato volere gustare, per il quale fu
tu congioisti al lume / di quel nefando sol! = voce dotta,
l'iusquiamo fosse uno degl'ingredienti del nefando unguento ed anche del suffumigio, che
la donna si calò / e dal funere nefando / egli solo ritornò. pascoli,
udito / che per far bello il nefando covile, / fosse dal proprio aitar
pigliare qualche partito bestiale, crudo, nefando. ariosto, 8-53: né per vederla
: detrai tu dunque / a sì nefando sacrificio effetto? bargagli, 69:
si deve tener regolarmente esser un mirabile nefando e detestando. 5. dedicato,
anno pareva, per compire il suo nefando disiderio seppe tanto fare, che dando ad
manzoni, 35: ecco appena sul letto nefando / quell'af- flitto depose la fronte
per fame a un mostro poi cibo nefando. guicciardini, iii-234: occuparono [i
santissime dei nostri vicedii, radiisi il nefando dettato, e i luoghi profanati ribenedicansi
fra- cidissima e difetto / di natura nefando. tasso, 6-v-135: il mondo
/ mirra, dirollo, il cui nefando incesto / la vergogna rinova a la mem-
della porta, 1-365: per così nefando flagizio merita- resti che fussi legato in
, / con qual spirito buono opur nefando / sanare i corpi da'demòn distorti
. divinmostruóso, agg. ant. nefando, orribile, diabolico; perversamente sovrumano
: non volle l'onnipotente iddio che tanto nefando e scellerato excesso, ordinato nel tempio
9-37: qual fallo mai, qual sì nefando eccesso / macchiommi anzi il natale,
, 35: ecco appena sul letto nefando / quell'afflitto depose la fronte,
mezzo oggi ti sia / a sì nefando effetto. botta, 4-413: non si
guardie. 4. abominevole, nefando, iniquo, infame. -anche al
fece una enorme risata. -turpe, nefando, imperdonabile, infamante (una persona
tiranno. 2. maledetto, nefando, funesto; detestabile, odioso.
indegno / di re inchinarmi mai timor nefando. g. m. cecchi, i-i-
umana, con unghia falconia, col ventre nefando, collo stomaco di struzzolo.
fardel, che la grava, anco è nefando. rebora, 100: fastidi grassi
9-37: qual fallo mai, qual sì nefando eccesso / macchiommi anzi il natale,
la donna si calò / e dal funere nefando / egli solo ritornò. -scaldarsi
. della porta, 1-365: per così nefando flagizio meri faresti che fussi legato in
? della porta, 1-365: per così nefando flagizio meritaresti che fussi legato in un
e letter. scellerato, iniquo, nefando. masuccio, 520: alli omini
carogna fracidissama e difetto / di natura nefando. -per simil. e al
/ misi un grido sul molto e nefando / cimiterio dell'itala gente. fogazzaro
la donna si calò / e dal funere nefando / egli solo ritornò.
: mirra, dirollo, il cui nefando incesto / la vergogna rinova a la
existimato... tu argumentassi el nefando peccato volere gustare, per il quale
nell'età futura: / poiché (nefando stile, / di schiatta ignava e
li suoi cortigiani erano imbrattati di quel nefando vizio contra natura. contile, ii -prol
indegno / di re inchinarmi mai timor nefando. alamanni, 7-i-155: inchina [
orribile, mostruoso, esecrabile); nefando, inaudito. -per estens.: abominevole
101: questo è il vizio nefando subdomito, /... pel qual
] ruinando ad ogni vizio il più nefando, s'infuria, si rotola e
torma. 4. turpe, nefando, abominevole; imperdonabile, irreparabile.
per vergogna non dico uno orribile e nefando e irrimessibile peccato. s. antonino,
. benvenga, 139: anco il nefando è delizia a chi tutto è laidezza.
rinunzia ed il parlamento sancisce quest'atto nefando per compiacere alle voglie liberticide del bonaparte
monti, x-2-146: la negra madre con nefando parto / la codardia produsse e la
nome romano per guisa che lo rese nefando. pratolini, 8-126: c'è un
aleardi, 1-269: di mantoa sul nefando / vallo una santa fila / di
meretrici per evitare il brutto vizio e nefando del mescolamento co'maschi. frachetta,
/ che ti parve sì mesto e sì nefando, / è peggiorato il viver nostro
. -in partic.: delitto particolarmente nefando e odioso, crimine, scelleratezza, nefandezza
hai nell'occhio, il morbo / nefando su la gota, / figlia di pasifàe
astolfi, 1-182: caligula, mostro nefando degli uomini, agli altri vizi..
intendo dire che in una notte quel nefando vecchio che è il demone di questa
: qual fallo mai, qual sì nefando eccesso / macchiommi anzi il natale,
religione nefandissimamente. = comp. di nefando. nefanderìa, sf. azione
censo. = deriv. da nefando. nefandézza, sf. qualità
caratteristica di ciò che è o appare nefando, esecrabile, moralmente corrotto; scelleraggine
affrontare. = deriv. da nefando. nefandigia, sf. (plur
nefandigie. = deriv. da nefando. nefandità, sf. caratteristica
caratteristica di ciò che è o appare nefando, scellerato, esecrabile. -anche:
nozze! = deriv. da nefando. nefando (ant. neffando
= deriv. da nefando. nefando (ant. neffando), agg.
gozzi, i-n-141: o pessimo e nefando linguaggio di adulazione, tu sai bene
: qual fallo mai, qual sì nefando eccesso / macchiommi anzi il natale, onde
meno ai figli di maometto il traffico nefando della carne umana. carducci, iii-3-297
donna si calò / e dal funere nefando / egli solo ritornò. bacchetti, 1-ii-249
. benvenga, 139: anco il nefando è delizia a chi tutto è laidezza
: eh, sicuro: ora resta il nefando. se l'animo è tornato inerte
del sacro baptisma, / che già nefando scisma / suffocava cum pompa e cum gran
parco / risponde ipazia: quell'altar nefando / io non vedrò che de'tuoi numi
indegno / di re inchinarmi mai timor nefando. / s'io fossi certo di
che per vergogna non dico uno orribile e nefando e irrimessibile peccato, né mai me
: senza mirar s'è lecito o nefando, / fan [le donne] ciò
, ed io mi lego / con imeneo nefando. foscolo, v-296: ripetevami addio
anzi il baciarsi fra uomini è atto nefando. nievo, 793: si divertiva
onta hai nell'occhio, il morbo / nefando su la gota, figlia di pasifàe
balza in sella. -ho commesso un incesto nefando! non mi vedrete mai più!
natura, omosessuale. -peccato, vizio nefando: sodomia. guicciardini, iv-72:
l'un sopra l'altro in quel nefando atto sodomitico, fatti d'oro.
, per evitare il brutto vizio e nefando del mescolamento co'maschi. uttoa [
mori, si dànno molto al peccato nefando: per la qual cosa trattano mal con
loro. de luca, 1-15-2-329: vizio nefando vuol dir l'istesso che la sodomia
ricciardi, 53: non è vizio nefando e brutto, / anzi è virtute e
italiani e franzesi il nome del vizio nefando dagli arabi. buonafede, i-80: cirillo
adone *] della favola di ganimede è nefando. b. fioretti, 2-5-186:
astolf, 1-182: caligula, mostro nefando degli uomini, a gli altri vizi
, corsieri, / m'han convinto nefando e parricida. bocalosi, ii-22: [
, 402: triste rampollo d'albero nefando, / nella reggia di napoli soletta
. p. maffei, 67: il nefando loro ministro, intesa finalmente la cagione
principe più nefasto, il giornale più nefando di europa. misasi, 4-167: in
, 4-167: in una notte quel nefando vecchio che è il demone di questa casa
fatte, / gridan; sapete quell'uomo nefando / perché gli è sempre su?
andrebbe sbrecciato in mille picini il gobbo nefando. 5. caratterizzato da azioni
, 3-137: rimembri, ripensi quel giorno nefando / che i figli veraci di cristo
? aleardi, 1-269: di mantoa sul nefando / vallo una santa fila / di
della patria loro la sceleratezza di così nefando e abominevole cibo, e che non lasserebbe
carogna fracidissima e difetto / di natura nefando, se tu credi / che corisca non
: l'ignea spada, il parto / nefando, il lume che l'altar ricinse
. carducci, iii-3-9: un lezzo nefando d'avello e di fogna / uscia
manzoni, 35: ecco appena sul letto nefando [la croce] / quell'afflitto
, che mormoriamo. ciò che è nefando, si fa ancora dolcezza; l'
stasera piove: è un freddo umido nefando. -odioso. leopardi,
nel secol tetro e in questo aer nefando, / l'alta specie serbar; che
monti, i-327: mi dimenticavo del nefando panegirico del conte del bono, che
ripugnante alla coscienza morale, abominevole, nefando; che merita esecrazione, delittuoso,
principe più nefasto, il giornale più nefando di europa. albertazzi, 74: la
etimo incerto. neffando, v. nefando. nefite, sf. miner.
trasse. -indicibile, innominabile; nefando. simintendi, 2-84: poi che
partic.: azione turpe, crimine nefando. cavalca, ii-62: a tanto
sommo grado. -anche: ripugnante, nefando. ariosto, 22-90: ch'emenda
, di profondo aborrimento. -anche: nefando, infame, odioso. -con signif
aleardi, 1-269: di mantoa sul nefando / vallo una santa fila / di
-che ha carattere gravemente immorale; nefando, esecrabile (un'azione, un
, ripugnante per malvagità o crudeltà; nefando. -in partic.: mortale (
per vergogna non dico uno orribile e nefando e irrimessibile peccato, né mai me
valore aggett.): enorme, nefando (una bestemmia). tommaseo [
: la ma- tina, publicatosi sì nefando e scelerato parricidio appo gli uomini de
viene un'altra volta dinanzi, come nefando fantasma, l'amore parziale di mia
, per evitare il brutto vizio e nefando del mescolamento co'maschi. tommaseo, 3-i-
di enorme, di scandaloso, di nefando? innocenze annerite dalla calunnia, iniquità
natura, n. 12. -peccato nefando: v. nefando, n. 2
12. -peccato nefando: v. nefando, n. 2. -peccato turpe
guarirli, 1-i-46: difetto di natura nefando: come s'ella dicesse mostro, il
/ che ti parve sì mesto e sì nefando, / è peggiorato il viver nostro
, a offendere, a oltraggiare; atto nefando, scellerato; misfatto. -anche:
andrebbe sbrecciato in mille picini il gobbo nefando. = voce di area lucch
: per molt'anni in quel giorno nefando / cosa apparve da metter spavento; /
, 25-86: gano diè foco al polvere nefando / e andar per aria e tende
accendono gli poveri uomini a questo vizio nefando. f. f. frugoni, vi-161
tutti i governi renitenti ad abolire il nefando diritto di proprietà sugli schiavi. cantù
rimorsi? / straziano come il pungolo nefando de la fame? 6.
te non appello, / carnefice nefando, uso ne'putrì / coipi affondar racciaro
esecrata dal mondo cattolico. 4. nefando, turpe, vergognoso (il vizio,
memorie santissime dei nostri vicedii, radiisi il nefando dettato. 4. cancellare un'
soci di questa deputazione provarono contro il nefando tentativo contro la vostra persona.
sbocconcellava e un rialto faceva il più nefando. pananti, i-265: il buono
non hai tu inteso d'un prete nefando, / schiuma de'giotti e de'
santissime dei nostri vicedii, radiisi il nefando dettato e i luoghi profanati ribe- nedicansi
getto, / vedo quell'asso perfido e nefando / tutto votarmi il borsellin di netto
così rifluì alle origini il suo bene nefando, / ed egli ricominciò per l'ennesima
... era cosa vietata e nefando il toccarlo. é questa legge si è
3-137: rimembri, ripensi quel giorno nefando / che i figli veraci di cristo
l'ignea spada, il parto / nefando, il lume che l'altar recinse,
1-43: giacque con seco? o peccato nefando, / vedi ove amor e sua
spiriti maligni si ragunano a celebrare il nefando sabbato e a inebbriarsi di sangue.
-in senso generico: abominevole, nefando. foscolo, ix-1-334: né dimentica
rinuncia ed il parlamento sancisce quest'atto nefando per compiacere alle voglie liberticide del bonaparte
1-4-245: vò di mia man da quel nefando seno / trar l'eterno disnor de
andrebbe sbrecciato in mille picini il gobbo nefando ». 4. scheggiato lungo
per la sua crudeltà; abominevole, nefando, turpe (un'azione, un
chi agisce perché si attui un disegno nefando, criminale. lucini, 3-276:
regno / non si commetta un sì nefando eccesso. metastasio, 594: fin quel
. p. maffei, 67: il nefando loro ministro... con adirati
: non hai tu inteso d'un prete nefando, / schiuma de'giotti e de'
il nome romano per guisa che lo rese nefando. guglielminetti, 3-165: ero senza
in quei mesi escogitare d'infame e di nefando contro pio ix l'odio feroce di
sfavillante / fuori dell'ombre del giardin nefando. pascoli, 703: sfavillante un
iii-123: sgranellò freddamente un cavillo legale così nefando da far crocchiare di orrore negli archivi
7. in modo immorale, iniquo, nefando, in mapianta. i. nelli
. leopardi, 356: vedi 'l nefando stuol che fu mortale / a lo
in inghilterra il baciarsi tra uomini è atto nefando. verga, 3-92: si avvoltolarono
l'uno sopra l'altro in quel nefando atto sodomitico, fatti d'oro. bacchelli
, cvi-330: mia figliola ha commesso errar nefando; / ad ciò che la non
andrebbe sbrecciato in mille picini il gobbo nefando ». 2. bot.
/ nel secol tetro e in questo aer nefando, / l'alta specie serbar,
di abido, avendo generato di così nefando incesto, accioché se ne spegnesse ogni memoria
/ d'ogni più tristo e più nefando vizio. parini, 718: oh,
, / quello stuol di breton nefando e rio / che violò le spose del
. ricciardi, 53: non è vizio nefando infame e brutto, / anzi è
croce compone il memorabile articolo stigmatizzante il nefando varo della 'violetta valéry'nella vasca navale
per essere profanato e stuprato da qualche nefando eccesso. 3. rifl.
-in senso concreto: atto o comportamento nefando, efferato. s. cavalli
perpetrato in modo vile; abietto, nefando, riprovevole (un atto, un comportamento
legale a qualsiasi atto (anche il più nefando) della propria volontà, prescindendo dalle
bontempelli, 18-14: non v'ha più nefando spettacolo di quello del legislatore eslege;