2. infamia, empietà, nefandezza; cosa abominevole. iacopone, 55-41
: nessun delitto mi fu alieno: nessuna nefandezza mi fu ignota. = lat
demoniaca, doveva ancora consumare la sua nefandezza. morante, 2-141: la guardava
condotta disonesta, malvagia, esecrabile; nefandezza, reato, delitto di eccezionale gravità
tutte le forme. -simbolo di nefandezza, di ignoranza e superstizione. manzoni
troppo vasto letame d'oscenità e di nefandezza per rendersi assoluto e perfettissimo maestro di
corruzione morale, turpitudine, ignobilità, nefandezza. iacopone, 5-22: lo tatto
concreto: atto o parola turpe, nefandezza, sconcezza. fra giordano, 1-134
, situazione, che per la propria nefandezza e scelleratezza è degna di gravissima riprovazione
troppo vasto letame d'oscenità e di nefandezza per rendersi assoluto e perfettissimo maestro di
corruzione morale, depravazione; turpitudine, nefandezza. -in senso concreto: atto,
nefando e odioso, crimine, scelleratezza, nefandezza. - anche scherz. e con
trono si riaffermò, a forza di nefandezza,... la schiera dei bonapartisti
, esecrabile, scellerata, turpe; nefandezza. periodici popolari, i-223:
ingiustizia, d'una stoltezza, d'una nefandezza nuova. b. croce, iii-22-75
... alla camera parlava della 'nefandezza 'della religione cattolica che egli avrebbe
di gualtieri, barone dtjngerford, condannato di nefandezza. cesari, 1-1-288: la cecità
troppo vasto letame d'oscenità e ai nefandezza per rendersi assoluto e perfettissimo maestro di
? qui c'è probabilmente qualche altra nefandezza che la rispettosa curiosità mondana di erodoto
letter. azione abominevole e scellerata, nefandezza. guerrazzi, n-ii-182: il muratori
moralmente riprovevole ed esecrabile; scelleraggine, nefandezza. boiardo, 1-6-58: viene lui
, dissoluto. -anche: vizio, nefandezza. panigarola, 3-ii-775: nella genesi
sf. azione, comportamento ignobile; nefandezza, nequizia. flaiano, 4-39
legge morale o divina; scelleratezza, nefandezza; peccato. -in partic., con
; crudeltà, malignità, cattiveria; nefandezza, scelleratezza, empietà. gheri,
rinfacciato come scelleratezza. 4. nefandezza di una situazione, enormità di un
sciauratàgginé), sf. scelleratezza, nefandezza (e, in senso attenuato, sconsi
cura fu sciagurata, non riuscendo adza, nefandezza. -in senso concreto: atto o comaltro
bacchetti, 19-272: l'odiosità e la nefandezza della colpa avanti lo scialbaménto,
locuz. sconfiggere il cielo: compiere una nefandezza, un'azione ignobile. g
4. abiezione morale, scelleratezza, nefandezza. salvini, viii-161: tieni ogni
a sostenere calunnie o a giustificare qualsiasi nefandezza per venalità. cesarotti, 1-xxi-48
senso concreto: peccato, vizio, nefandezza, atto immorale ed esecrabile o disonesto
sozore. 2. empietà, nefandezza. papi, ii-137: finché,
. figur. atto ignobile, immorale; nefandezza. soldati, iii-53: subconsciamente e
, depravazione abiezione morale; empietà, nefandezza; macchia del peccato, in par-
). turpézza, sf. nefandezza, spregevolezza di un'azione, di
, osceno, sconcio, inverecondo; nefandezza, spregevolezza di un'azione, di