: / porta nei denti la sùbita nece. cavalca, 16-1-216: trovando io
iii-4-124: le man fraterne armasti nella nece / del bel iosef. ariosto,
morta 'nterra, strilleresti: viva chi nece? neh, se tu vedessi 'no
; / porta nei denti la subita nece. pagliaresi, xliii-54: doppo ben
, ch'a sé e noi acquistò nece, / sì nacque in questo mondo un
: il frate al frate procura la nece. gambino d'arezzo, 164: andarne
, / si non unirti colla crudel nece. -con uso iperbolico: tormento
giuri che lui fece, / vendicate la nece / che 'l aispietato cor mi fa
, smunto. redi, 17-112: nece dicono gli aretini a fanciullo magro,
, sparutello; e dicono: pare una nece. = voce dotta, lat.
stessa radice di nèx nècis (v. nece), necàre, ecc.
, 2321: se pur cade nella trista nece, / per penitenza riprende la vita