2-25: il piombo fuso a mezzanotte. moravia, vii-343: la mamma, alla
sogno che faccio ad occhi aperti. moravia, vii-34: amilcare per non far cattiva
pèndulo con la testa in basso. moravia, vii-338: lì per lì mi
a parlare così di fràulein violetta! moravia, vii-343: gira... non
sia questo un frutto dell'educazione. moravia, vii-305: fino a poco tempo
chi passa per la loro città. moravia, vii-36: l'abbacchio era tutto
si assuefacessero al buio della navata. moravia, v-145: « non ho voglia di
un abbaglio? non lo sapeva bene. moravia, ii-80: si accorgeva con disappunto
loro pioventi la linea della èrondaia. moravia, i-410: una massiccia costruzione di tre
sulla melliflua panca dai bracciuoli scolpiti. moravia, ii-239: il corpo..
delle creature può emanare verso un uomo. moravia, v-21: quelle poche volte che
con sopra l'abbandono dei rampicanti. moravia, viii-31: gli occhi molto grandi,
mezza luce dalle persiane verdi abbassate. moravia, viii-128: la sala di soggiorno era
il gran nodo chiaro dei capelli. moravia, viii-147: uccelli marini che volteggiavano
gli occhi gli si facevano umidi. moravia, v-367: dall'eccitazione parve passare
groppa come pareva che volesse fare. moravia, 1-146: abbassando gli occhi con aria
accresciute e abbellite dalla fantasia popolare. moravia, i-85: mi sembri abbellita,
l'avrebbe passata al suo ganzo avventuriero. moravia, i-378: credi forse che io
di avere abboccato troppo alla leggera. moravia, v-82: io avevo l'
prendeva una forza e un sapore! moravia, vii-79: hai bevuto eh.
di cibo; abbottarsi. moravia, xi-295: tu mi vuoi sempre fare
nel colorire, ma abbondante molto. moravia, viii-123: e io mi abbandonai
per abbordare il compagno all'uscita. moravia, v-220: [gisella] si
, ma semina finché non diaccia. moravia, v-190: cercava di abborracciare un piano
viso) con un pugno. moravia, xi-500: se rimango finisce che gli
. gonfio, pesto, tumefatto. moravia, xi-484: aveva un occhio, come
, di supplicarla, di piangere. moravia, vi-124: non faceva che piangere,
per sfuggir all'abbraccio più godevo. moravia, vi-135: si baciarono al buio
abbron zato dal sole. moravia, ii-168: [sandro] aveva gambe
abbrustolita da una bomba a mano. moravia, ii-190: le pannocchie intanto erano pronte
, come se temesse il loro controllo. moravia, vi-226: era diventato ben presto
a sbrogliarsi nei fatti suoi abilmente. moravia, vi-47: un grido di trionfo fuggì
abissi dello spirito gli antichi miti. moravia, i-58: ad un tratto gli venne
e crocchia al minimo gesto degli abitatori. moravia, ii-193: accovacciato e immobile,
di non lasciar cadere le mie abitudini. moravia, vi-196: chi vuol cambiare con
svegliato con le sue abluzioni mattiniere. moravia, xii-387: andò al lavandino e fece
a sgobbare e penare per guadagnarselo. moravia, xii-61: una donna insomma che
prigione l'esercizio abusivo delle proprie ragioni. moravia, xi-269: dico la verità,
accalorata dal fuoco che vampeggiava libero. moravia, viii- 177: mi accorsi
e non sentivo più la stanchezza. moravia, v-96: non la vedevo ma sentivo
/ senza esclusione dei più bassi colpi. moravia, ii-100: fece con la bocca
rinchiusi, accaniti nel loro amore. moravia, v-128: mi attaccavo all'idea
palguerra accapigliandoci e stracciandoci i vestiti. moravia, da quel vuoto, un certo
e di ciccia, d'un uomo. moravia, ix-238: sedeva tutto accappottato come
ad accasarci ci corse soltanto un momento. moravia, vi-29: in quel tempo mi
gradino, vi si accasciavano sopra. moravia, xi-257: lottammo con violenza,
cavilli a destra e a sinistra. moravia, ii-19: gli negò persino il
, ciechi, storpi, scemi. moravia, xi-525: fui trattenuto in guardina
il sole illumina tutto di rosa. moravia, vii-165: il mare presso la riva
e accavallato di quello del mare. moravia, ii-225: qualcuno sedeva in un canto
tutto annullato, senza più coscienza. moravia, xi-254: erano le stesse parole
oscura come una fiamma sembrava ardere. moravia, vii-165: un cielo azzurro
di lei, l'accecò miseramente. moravia, xi-197: lui ci faceva sempre qualche
cocente e smanioso d'un affetto. moravia, v-47: se fossi stata meno accecata
sua facoltà fosse raccolta in quella. moravia, ii-158: trasse di tasca un fiammifero
sulla voce di londra. moravia, xi-296: dopo cena ac
dopo cena ac leratore. moravia, vii-208: ancora dentro l'abitato.
un aereo zighe-zaghe, quasi luminoso. moravia, viii-123: mi sentivo oltremodo goffo
di fermezza da non lasciare dubbi. moravia, ii-126: quella fronte oscurata,
per il piacere sentimentale della compagnia. moravia, ii-149: aveva accettato la prima
da qualche celebre e accetto scrittore. moravia, ii-150: si trattava...
acchiappata una lepre e ora l'addentava. moravia, xi-306: tutto ad un tratto
ad ac chiapparèlla. moravia, xi-304: nella piazza c'erano tanti
rispondenti misure e pause e scatti. moravia, v-165: quest'accorgimento della mia
una conoscenza seppellita dentro, sonnacchiosa. moravia, xi-481: accanto a lei,
si chiuse in un silenzio accigliato. moravia, ii-87: non poteva, dopo essersi
. / fingeran d'amarlo un dì. moravia, 11-68: 11 corpo, sotto
sulle bisacce o sui basti degli asini. moravia, ii-32: si era accoccolato sul
subito accolto la tesi sostenuta dall'avvocato. moravia, ii-180: non disse nulla,
che una scuola o un collegio. moravia, ii-26: oltre a divertirsi a
tutte le cose ammodo e verso. moravia, v-101: rivedevo la mia camera
piccolo intento ad accomodare una carriola. moravia, ii-212: al ragazzo sarebbe stata
: chi mi accompagna pei campi. moravia, ii-155: l'amarezza accumulata per tutti
e trasportati nei loro pensieri d'amore. moravia, ii-197: riposto il fiasco vuoto
e v'accompagna a ogni passo. moravia, ii-175: ogni colpo di remi era
accomunava felici cose, incantevoli soste? moravia, i-408: l'individuo, senza un'
proprio come un tempo nei nostri paesi. moravia, ii-303: l'una accanto all'
come i maiali di macchia. moravia, viii-150: il mondo di omero è
ribellarsi o si abbandonano le viti. moravia, viii- 41: con tutto
accosciò sullo strame e chiuse gli occhi. moravia, ii-84: sperava che la bella
, / e all'erta spia. moravia, ii-104: e come vide il ragazzo
ombrella aperta sotto il soffitto grondante. moravia, xi-459: dipingeva non
sentirne il valore e la passione. moravia, ii-381: dormivo... quasi
di granate, bombe, zappette. moravia, ii-155: l'amarezza accumulata per
povertà nelle lettere e nelle arti. moravia, ii-203: egli era ricco,
pungente, ma- ugna). moravia, iv-24: l'arancia agra che stava
era affannato dalla corsa e dalla fatica. moravia, vii-43: un puzzo acido di
sua faccia acida non ispirava confidenza. moravia, vii-19: l'oste era grasso e
acino, mangiano l'uva col pane. moravia, ii-441: mangiai un grappolo d'
senza scatti, subito ci dava animo. moravia, ii-310': gli parve che la
senza impulsi o affetti. moravia, xi-166: e tu invece di avercela
chete sono quelle che rovinano i ponti. moravia, xi-151: era tanto tranquilla che
un club o d'un partito. moravia, vii-130: lei se ne approfittava,
fonte alle falde dei paridi. moravia, vii-108: il bar si trovava sul
, in piedi, all'acquaio. moravia, v-126: la vidi di schiena,
le ombre buttate in terra dalla luna. moravia, x1-2 77: gli egoismi piccini
risaltava di più la tinta pallida. moravia, viii-40: adesso che quest'amore veniva
e gli occhi vivi di cupidigia. moravia, ii-237: la nausea, molto
, archivisti, eruditi, curiosi. moravia, 1-86: il viso, come già
infuocato che mi torturava la mente. moravia, ii-294: una vita ridotta ad
mi guardò acutamente per un attimo. moravia, vili-m: io non ero ragionevole,
vivo, con un'acutezza felina. moravia, viii-129: tutto ad un tratto,
riposa / il suo cuore con me. moravia, ii-352: anche il corpo pareva
diventa mai quello che si vuole. moravia, vii-41: con l'estate,
zolla ghiacciata io l'addento come pane. moravia, xi 398: feci
si addentrava nel cuore dell'abruzzo. moravia, vii-383: camminando a fatica, tra
vita quale la vuole la società. moravia, v-207: egli mi spiegò in
i bei giorni d'un autunno addietro. moravia, v-14: abitavamo un quartiermo al
scegliere da una parete e addio. moravia, xi-109: fate che sopravvenga una
gratitudine la patita e chiusa fisonomia. moravia, ii-137: il viso...
staccò, gli mangiò il basso ventre. moravia, viii-81: non aveva pancia,
valle addormenta ai contadini il canto. moravia, v-49: i suoi discorsi addormentavano i
vita è quello di adeguarsi al tempo. moravia, viii-240: dovevo adeguarmi a questa
disperati adepti non lasciarono un capello. moravia, ii-27: non voleva dare al comitato
gl'insetti per qualche amorosa ambasciata. moravia, i-42: c'era sempre stato in
nelle spalle rozzamente per tutta risposta. moravia, ii-165: tutti i ragazzi, distesi
po'più che corrucciati, per altro. moravia, i-142: la udì chiamare più
gli dava adito ad una vita nuova. moravia, vi-188: l'organo suonava forte
che il poeta ha semplicemente adombrato. moravia, viii-142: tutti i miti greci adombrano
adombrò e si mise sulle sue. moravia, ii-83: a questa vista tutto
e secche che mostravano le corde. moravia, ii-430: in verità non so cosa
conviene la socialità del secolo scorso. moravia, viii-8: rispondo leggermente che ho
dell'uomo, adulandone l'orgoglio. moravia, vii-127: prima nessuno sapeva chi fossi
si volesse davvero perseguitare: poveri uomini! moravia, vi ii-80: le sarebbe stato
la punta adunca nella messe densa. moravia, ii-79: naso piccolo e adunco
staccò dall'aerodromo di creta. moravia, vii-222: la penna era bella:
ronzio sordo e potente da calabrone. moravia, vii-255: l'aeroplano non si vedeva
sudaticcia. moravia, vii-366: come ci mettemmo in
affabile come laggiù fra vesuvio e mare. moravia, viii- 82: nel salutarmi
affaccendato nelle fatiche odorose della vendemmia. moravia, viii-22: tutta affaccendata e giuliva
acque su cui s'affaccia mergellina. moravia, vii-20: l'osteria si affacciava
quali gracchiavano uccelli di rapina affamati. moravia, vii-371: la prima cosa che
fantasia / che anch'essa sarà vana. moravia, v-191: pensai che doveva essere
da qualche cosa che lo opprimeva. moravia, v-58: mi ripeteva all'orecchio,
negli affari era un principio essenziale. moravia, vii-379: quell'inverno tutto mi
trionfante, bastoni di ferro bisogna! moravia, vii-91: questa combinazione di bellezza
di certi miei affarucci pendenti laggiù. moravia, vii-199: le cinquantamila lire erano
roco divenni e poi gran tempo tacqui. moravia, i-325: come se la vista
, al giro dell'ascella, incideva. moravia, v-61: in punta di piedi
stato forse ad afferrare gran cosa. moravia, v-21: per quanto mangiassi poco
nutrire anche sinceramente una benevola indulgenza. moravia, v-159: in questi luoghi ella
.. affettavano minutamente lingue salate. moravia, vii-377: corse alla cucina, ne
non sempre si era contato in famiglia. moravia, vii-114: l'albino distaccando
, né a luoghi né a cose. moravia, viii-42: come certe governanti che
d'intesa con altri. moravia, vii-438: li vidi tutti e due
spavalda inclinazione alla « busta *. moravia, vii-137: mi diede il polso e
coltelle affilate scamivano ossa di prosciutto. moravia, v-135: mi vedevo metter nella borsa
, infantile, deformata dal dolore. moravia, vii-5: era proprio magrissima, col
secondo grado e facoltà d'affigliare. moravia, ii-25: aveva avuto l'idea di
ciuffi, basette di varie forme. moravia, ii-35: essi non erano più
dicono speranza non adeschi l'inesperto desiderio. moravia, ii-78: ripulite le tavole degli
dove c'è possibilità di smerciare. moravia, vii-147: in quel momento trattavo
corso a determinate ore del giorno. moravia, viii-18: in mancanza di suppellettili
paese, con tanta gente di passaggio. moravia, vii-107: stavo già a letto
2. prendere in affitto. moravia, vii-20: diceva che il padre avrebbe
... abitava un conte. moravia, viii-134: se vuoi me ne
gente affluiva nella sua stessa direzione. moravia, vii-149: era proprio quello che
affogate, dove il letame si ammonta. moravia, vii-41: col primo giorno di
di un caffè rumoroso e affollato. moravia, i-28: la sala era affollata,
affondano / o salpano le reti. moravia, i-35: questi giuochi, mentre
affondo / e segrete sillabe nutro. moravia, viii-114: le tre parole di
viso affondato nei cuscini, dirottamente. moravia, vii-99: il pupo dormiva, il
immagine di san giuseppe col bastone fiorito. moravia, vii-89: aspettai un pezzo in
chi ha patito un affronto. moravia, i-665: ella dimenticava presto gli
dai camini e dai muri allumati. moravia, i-414: alzò gli occhi al
il busto affusolato verso l'interlocutore. moravia, i-85: il vestito leggero di
quest'ora che s'indovina afosa. moravia, vii-366: ci movemmo, lenti
seguendo ogni indizio, ogni orma. moravia, vii-215: bisogna invece fingere di
carrettini del rigattiere sono in istrada. moravia, vii-366: l'agenzia pubblicitaria ci raccomandava
); appoggio, aderenza. moravia, xi-538: cercava di agganciare l'occhio
da uno stato d'animo agghiacciante. moravia, viii-107: in fondo io avevo sempre
l'agghin- damento dei colombari festoso. moravia, i-396: come insofferente di un
: il cancelluzzo agghindato di pruni. moravia, i-648: le donne giovani, molto
modo 4 essere a giorno '. moravia, i-121: era, insomma, in
tirelle, il morso, i paraocchi. moravia, xi-113: ad un certo momento
farò schizzar l'acqua dal cervello. moravia, vii-243: domandai: « è un
riassetto, riaccomodo, riassestamento. moravia, i-442: la mano sinistra gli andò
, poi ti aggranfierà più forte. moravia, vii-267: prese un paletto, fece
ragione d'un inizio di vita. moravia, 11-78: ho notato che quanto
suoi figliuoli che tentavano di trattenerlo. moravia, xi-313: rimase un pezzo incerta
cucciolo, aggrediva come un galletto. moravia, vii-170: lui non sa di
assassino, del ladro, del rapitore. moravia, vii-170: fingeremo che la lettera
, con più passione che logica. moravia, viii-173: la parola « io
vita d'una città poteva distogliere. moravia, xi-125: pare dolce, così
aggrondate e scolorite come la mota. moravia, i-415: come ebbe scavalcato il
confuso. - anche al figur. moravia, xi-268: lui mi ascoltava con tutta
i ragazzi / qualche sparuta anguilla. moravia, vii-243: io allora persi del
vibrava d'una chiusa attività da agguato. moravia, v-99: non si rendeva conto
, è poco amato dagli elettori. moravia, v-29: immaginai che l'automobile
, ai giuochi giovanili, agli sports. moravia, vii-276: e questa volta acchiappò
in preda a una incontenibile agitazione. moravia, v-84: fui stupita dell'agitazione che
agnellini coi nastrini rossi arrivano saltellando. moravia, vii-235: sparse per i prati,
pesci piccoli. una bella favola. moravia, ix-335: lei disse: « sì
un'infilata di cruna d'ago. moravia, vii-136: ingiurie da donna, sottili
di canfora mi salì in bocca. moravia, vii-392: durante la mattinata,
s'affanni per una mèta agognata. moravia, i-617: prese ad osservare nella
quel pallore dorato e la voce agra. moravia, xi-220: dava fiato ad una
e, con schiumante bocca, attesta. moravia, vii-183: quando ride o aguzza
rocce aguzze che sembrano denti di cremagliera. moravia, xi-228: aveva la faccia come
, insofferenza, aggressività). moravia, xi-98: saltò su allora l'agente
scavando una buca nel pagliaio. moravia, ii-449: ora potevo vederla
gobbo, di statura superiore alla media. moravia, v-116: era un uomo giovane
metallici in doppia fila sul petto. moravia, xi-538: indossano il paltoncino da sbarco
coscienza, questa luce dell'arte. moravia, v-203: mi guardò, con
via fiancheggiata dagli alberi. moravia, v-30: prese a correre come un
con un libro aperto sulle ginocchia. moravia, v-52: un vialetto ghiaiato, tra
che il mio cuore che batte. moravia, v-20: l'albergo, ricordo,
e per largo tutto l'adriatico. moravia, viii-106: ella aveva una gonna lunga
ostensorio di ghiaccio e d'argento. moravia, ix-291: era quasi albino, con
dei fatti economici in fatti morali. moravia, viii-24: quel fondo oscuro della
s'intrecciavano, tessevano un velo. moravia, viii-168: chinato sul bar,
, vino leale d'ischia a volontà! moravia, vii-267: divorò un piatto di
alimentari desiderate e domandate dagli italiani. moravia, ix-79: era bottegaio come me
il grande ritratto di mio padre. moravia, v-168: capii dal suo alito che
e due le scarpe del bimbo. moravia, xi-481: correva la cameriera allacciandosi
/ col braccio forte l'amichetta. moravia, xi-103: lei, allora
vanno allacciati verso una sola mèta. moravia, v-57: senza accender lumi, per
poco a poco sul panno dell'uniforme. moravia, v-23: ho le gambe bellissime
tutti si abbandonavano un pochino allargandosi. moravia, v-198: badando assai meno di
/ l'allarme sulla pianura lombarda. moravia, ix-62: lì c'era il
chilometri, forse già a vinchiaturo. moravia, ix-123: si parlava sempre degli
virtù e lo sgravio dei propri errori. moravia, v-117: mi sembrava di alleggerirmi
toma in gran fretta / ai padiglioni. moravia, i-635: pensò un momento di
allegorie ariostesche del mondo della luna! moravia, viii-142: tutti i miti greci,
sorprese, le meraviglie della festa. moravia, v-26: si lamentava continuamente di
, lo mandava innanzi a spintoni. moravia, v-210: in quei momenti, mi
, è l'età del bilancio. moravia, xi-26: sul tavolo c'erano
martin pescatore all'acqua del mare. moravia, vii-362: l'osteria era piena
/ da tanta dolcezza d'allora! moravia, v-25: quelli che oggi sembrano altrettanti
forse un'allucinazione della sua mente? moravia, xi-254: io ero ancora impigliato
un sasso e lo butto nell'acqua. moravia, vii-20: il padre era autoritario
ordinariamente per sua natura sarebbe breve. moravia, vii-157: lui si rizzò a
diceva una metafora invece del numero. moravia, v-18: da molte allusioni ho
non avesse potuto attraversare quel grido. moravia, vii-179: loro, intanto,
ironie sprezzanti e d'apparenti abbandoni. moravia, xi-525: ah, la vita
le altane aperte sui golfi del cielo. moravia, v-52: le logge ornate di
giuocavano alla morra, al pianterreno. moravia, v-44: « e perché? *
oggetto di continui alterchi e discussioni. moravia, viii-121: tutti quei camerieri disoccupati
su tre grandissime poltrone alternativamente leggevano. moravia, viii-250: puntando alternativamente i remi
che passò un brivido sull'uditorio. moravia, vii-29: ho la voce calma,
di montecchio mi paion mulini a vento. moravia, vii-42: gli altifomi delle officine
stagioni erano ai miei occhi altrettante primavere. moravia, v-16: invece delle lunghe e
gli faceva ora un'impressione nuova. moravia, v-i 7: così ciascuno mette
sole, / altri del vento argeste. moravia, v-195: ce n'erano di
che risanamenti, benedizioni e sublimazioni. moravia, v-202: mi stupiva adesso di aver
nuovo in tanta uniformità di esistenza! moravia, v-122: una volta le avevo
rischio, -mi disse. -altroché! moravia, vii-83: mi veniva da ridere,
scorrono tranquilli nei loro alvei ricurvi. moravia, v-142: quale un fiume che
a cui è destinato). moravia, i-257: la maniglia si impuntò,
alcuna / -guarda! -è rimasta. moravia, v-28: la notte mi trovava ancora
che per domattina potrò essere alzato. moravia, v-74: per guadagnare quattrini aiutavo
in avanti, quasi volesse sorreggerla. moravia, viii-148: personaggi che rassomigliavano a
accompagnano ombre di parole / che conosci. moravia, v-69: gli spiegavo quanto l'
invidia altrui non ce l'amareggi. moravia, v-27: vedermi invece restare umile
perché il nostro alimento è l'amarezza. moravia, v-15: ascoltando quelle musiche,
miele amaro gli salivano agli occhi. moravia, i-253: donde gli veniva la
l'amatore vicino alle proprie opere. moravia, vii-93: per un caso fortunato.
cosparsi di un pessimo pecorino stantio. moravia, vii-34: insistette con l'oste:
non avere la forza di uccidere. moravia, v-82: non pareva fare alcuna
, uno strambo, un misantropo. moravia, v-13: dopo quel pittore, ne
il lettore creda a quel che legge. moravia, v-100: il mondo ci tiene
sfiorare il triciclo del gelataio ambulante. moravia, vii-274: mi feci venditore ambulante
due le labbra in una smorfia americana. moravia, xi-504: già allora avrei potuto
baffi più all'americana di noi. moravia, xi-101: un paio di pantaloni
. all'amico, nemmeno quello. moravia, xi-179: dicono che gli amici
disporre di sé a suo piacimento. moravia, xi-277: che ti serve di ammassare
e l'ammattonato intorno tutto sconnesso. moravia, vii-90: entrammo nell'appartamento che consisteva
ammazzare le galline era un portento. moravia, v-37: stavo attenta ai suoi
tempo, a studiar la grammatica. moravia, v-82: per lui il mio fidanzamento
una intera classe di persone. moravia, xi-535: quelli che vengono dalle campagne
far cenni di intesa. moravia, i-549: l'afferrò per la manica
ammobiliata in una casa sulla piazza. moravia, vii-57: abitava presso una sarta
dormire ignobilmente ammuinati dal loro canto. moravia, v-42: la mamma, poveretta,
avarizia; mordetevi la lingua calunniatori. moravia, xi-488: in questi bar c'
aveva ammollito e deformato le pagnotte. moravia, viii-24: simile ad una sbarra
tutta ammonticchiata in fondo al letto. moravia, vii-71: il rimorchio si era
sé, non come amo ad altri. moravia, xi-23: secondo lui, c'
non sono che un oggetto debole. moravia, xi-120: le domandavo, per
fai crescere nell'amore di te? moravia, viii-6: mi sembrava di fare
per miracolo, a un amplesso fatale. moravia, v-101: avevo tutto il corpo
a memoria i registri deh'anagrafe. moravia, vii-306: siamo tutti impiegati al
il barbiere e un calzolaio storpio. moravia, vii-64: lei iv-1-48: la trista
analitiche... sembravano esauste. moravia, i-388: laureato in filosofia,
trattasse degli intestini di un anarchico. moravia, ii-31: tutti i fondi di
apparivano snodate sotto la gonna leggera. moravia, i-72: ripiegando le gambe sotto
cui gli americani sono smodatamente ambiziosi. moravia, viii-114: era il tono deha parola
finirà) / perché bramo dio? moravia, viii-121: « ma smettila »
« hanno il miele nelle anche ». moravia, vii-179: si mise le mani
: elogio degli amori ancillari. moravia, i-87: un'avventura furtiva, spiacevole
àncora di sinistra, vira, vira! moravia, viii-189: tutto vestito da
dalle gubìe come lacrime nere. moravia, ii-189: prese dal fondo
certo virtuosismo di conio molto andante. moravia, v-55: la camicetta, poi,
d'ira gli si gonfiava nel petto. moravia, ix-93: forse perché era ubbriaco
ora in luce ora in ombra. moravia, xi-294: andava e veniva per
gente e roba che non mi andava. moravia, xi-25: ero stanco morto e
t'ho io proposto d'andare avanti? moravia, xi-303: con questo sistema della
che 10 premesse in quel luogo. moravia, xi-304: un tempo quelle scale
a finire i poveri morti dell'ospedale. moravia, xi-302: vorrete adesso forse sapere
all * altro mondo: morire. moravia, xi-61: ero stato malato tutto l'
andare al diavolo: imprecazione. moravia, v-44: ma sapete che cosa vi
andatura, anche sui pendìi più erti. moravia, vi-392: egli accelerò l'andatura
mi ingannava coi suoi squisiti andirivieni. moravia, v-118: già vi fervevano gli
androne era nero come la pece. moravia, i-527: entrarono in un androne
le cavalle scalpitavano anelando la pianura. moravia, vi-241: questa era la normalità a
per la formula e benedisse gli anelli. moravia, vii-431: ecco le mani:
del viale d'un verde anemico. moravia, 1-8: gli avrebbe strappato quelle fotografie
anfibi tra onda e limo. moravia, ii-49: e senza mostrare
le colme anfore su le spalle. moravia, vii-293: si discese per una
da un anfratto, il sole. moravia, viii-158: la lucertola azzurra che descrivevo
angiolo custode che arrossisce deliziosamente imbarazzato. moravia, viii-112: ella certamente credette che
testina bionda d'angiolo / finissima. moravia, vii-365: ci facevano indossare una
mio... avrei da rivelarti. moravia, xi-9: ecco che lei telefonò
nel vendicar gli oltraggi e le prepotenze. moravia, vii-15: e cominciai a pensare
posarsi negli angoli della sua bocca. moravia, viii-131: mi accorsi che piangevo
nel caffè all'angolo suona un grammofono. moravia, i-530: trasse da un ripostiglio
/ e del senso di vita. moravia, viii-123: immaginiamo di essere due studenti
panzini, iv-26). moravia, ix-289: questo è un angolo morto
, trasandato, tra gente angolosa. moravia, 1-86: rassettando il vestito con
bellona, l'angora candida del fioraio. moravia, v-308: aveva una bella maglia
angosciosità, sf. condizione angosciosa. moravia, i-426: l'idea di un furto
come se tu non li amassi. moravia, vili-124: mi sentivo ridicolo, ma
la loro paurosa danza del ventre. moravia, vii- 361: e,
è nero di operai che aspettano. moravia, v-154: prendemmo a scendere al buio
mia compagna le diede alla testa. moravia, vii-407: a me [lei]
per la giustizia, anima persa? moravia, xi-15: per le anticamere e per
, dolce animale / anch'egli silenzioso. moravia, vi-193: si muoveva sempre goffamente
suo aspetto qualche cosa di animalesco. moravia, vi-191: si era subito voltata
poco allo sguardo d'un maniaco. moravia, vi ii-5 3: aveva occhi grandi
loro mani / il suo male). moravia, i-239: trovò la solita fantesca
poi a picchiarla rabbioso sul petto. moravia, vii-158: fu un attimo e in
erbe, trafugò un po'di neve. moravia, ii-48: lo prese con l'
che troveranno essere ogni altra cosa. moravia, ii-26: egli rispose annaspando nelle
distacco, / livida ora annebbiata. moravia, vii-108: la luna, sorgendo alle
a morte che cerca un nascondiglio. moravia, v-36: e così ebbra che,
anno; vitellina di latte. moravia, xi-516: pasta al sugo di conserva
lago... ripescano un'annegata. moravia, vii-235: stavo seduto con le
di pietra, annerite dal tempo. moravia, v-53: non riuscivo a togliermi dalla
grandi, il sole e la strada. moravia, v-138: era vestito,
da quel discorso che non feci nulla. moravia, viii- 121: ed io rimasi
anno. abbatti moschee ed autocrazie. moravia, xi-303: gli anni se ne andarono
a pigliare il giubbileo dell'anno santo. moravia, vii-287: cavò un ritaglio di
magari qualche annetto di meno. moravia, vii-8: dissi allora: « signorina
le pieghe della gonna lunghetta. moravia, vii-389: lo costrinse ad alzarsi e
il suo pallore diventava color grigio. moravia, xi-187: una ragazzina con la faccia
un'aria passabilmente vissuta e annoiata. moravia, ix-167: lo vidi restare per un
i crediti accuratamente annotati sul mastro. moravia, xi-6: aveva una paroletta gentile
i palazzi oltre il primo piano. moravia, viii-208: il torpore del sole,
raccontassero la conclusione del nostro discorso. moravia, ix-64: non potevo prendermi la responsabilità
o perigliosa / annunziatrice dell'alba. moravia, ii-52: apparve terribile e bello come
di morte e gli avvisi economici. moravia, vii-427: c'era l'annunzio
spese in annunzi e per diffonderlo. moravia, xi-121: incominciai a cercare lavoro.
la porta con un guaito lacerante. moravia, vii-269: la serva...
, accadesse qualche cosa di anormale. moravia, i-551: aveva occhi di grandezza
impressione della mostruosità, deu'anormalità. moravia, i-49: quello istesso fatto di
avv. in modo anormale. moravia, i-256: notò soprattutto il singolare contrasto
ansimante, con gli occhi sanguigni. moravia, v-45: la mamma, rimasta
mascelle, sembra che stia per piangere. moravia, v-22: portava il monocolo,
, divenuti ansiosissimi di non perderlo? moravia, viii-13: cominciai a pensare che
pendeva floscia confondendosi con l'antenna. moravia, ii-23: un'antenna sorgeva nel
mangiatoia e sporgeva la testa ricciuta. moravia, ix-180: prese una delle zampe anteriori
perseguitati a bruciapelo dalle mitragliere antiaeree. moravia, ix-188: ce n'erano non so
d'un toro contro una farfalla. moravia, ix-190: l'antiaerea aveva colpito
le avrebbe ricevute in udienza particolare. moravia, i-269: arrivò così nell'anticamera
un bue precipitato in qualche strapiombo. moravia, viii-76: a quell'ora l'anticamera
le orecchie per il contento anticipato. moravia, ii-46: temeva che questo ripiego
un anticipo che mi servì a rivestirmi. moravia, viii-11: firmai il contratto
e lo sorpassa per arrivare in anticipo. moravia, viii-76: aspiranti attrici o meglio
lega a questa cara bestia stanca. moravia, ix-133: aveva una sfiducia antica
più frenetici trovi delle piazzette all'antica. moravia, xi-101: mio padre, che
e signorile, fiutassero l'antifascista. moravia, ix-135: era stato tirato su dai
mare. hai antipasto e condimento. moravia, ix-92: fu la volta dell'antipasto
e, insieme, un viso nebbioso. moravia, ix-55: gentili con noi due
a un pesante tavolo di noce. moravia, i-80: era un mondo provinciale
anziani e le risa dei ragazzi. moravia, xi-317: un uomo anziano che un
inaridisce il cuore anzi tempo. moravia, i-341: triste, sfinito, mal
realtà puntiglioso, sornione e malevolo. moravia, vili-77: mi sentivo calmo;
dichiaravano apertamente le intenzioni dell'animo. moravia, v-67: era una ragazza del quartiere
del letto e della tavola apparecchiata. moravia, v-16: una stanza piccola ma pulita
o gnocco dell'osso del piede. moravia, vii-245: lei, poi, era
essere affittati dalla gente del popolo. moravia, v-70: oltre allo stanzone, alla
e si appartò nella sua camera. moravia, vii-214: saremmo andati in qualche
per tutti / appartiene a me solo. moravia, ix-99: lui non voleva dare
, accanto a un vecchio appassionato giocatore. moravia, vii-324: un ragazzo appassionato,
volerlo le sfiorò appena appena una gota. moravia, ix-68: 10 allora, proprio
conduceva lui la bicicletta a mano. moravia, vii-331: la bruna fece una
all'inizio del pranzo. moravia, ix-48: si affacciò dicendo: -buon
grassoccia e appetitosa per quanto matura. moravia, vii-247: la vidi venirmi incontro,
sorprese dalla morte nell'atto dell'amore. moravia, vii-343: parecchie striscie di carta
fra i zig-zag rossi dell'inferno. moravia, ix-50: tutti i negozi avevano
non è possibile cavarselo di torno. moravia, xi-276: eravamo proprio indivisibili o
non esisteva nemmeno la consuetudine del saluto. moravia, viii-133: mia madre non mi
, narrerò brevemente una felice avventura. moravia, viii-79: sapevo che era incapace
quattro e forse cinque capi di imputazione. moravia, ix-97: almeno per quanto riguardava
applicazioni tecniche sono fra le più perfette. moravia, v-78: la mamma si fermava
corvo moralista appollaiato sopra un rovo. moravia, ix-123: stavano...
del convento, quale uccellaccio grifagno. moravia, vii-316: scoprimmo la macchina da
batteria per lasciar passare la carrozza. moravia, vii-22: una mattina, a
si appostarono dietro una finestra per spiarlo. moravia, vii-300: una sera, dalla
donne regnar non possa talento ». moravia, viii-163: con quella firma apposta
confusione... per nascondermi. moravia, v-73: mi piaceva mescolarmi con lui
, tanto più è vero cittadino. moravia, vii-240: a viverci, come
m'accorgo che sono in ritardo *. moravia, vii-105: arrivava a corteggiare la
cui la primavera appunterà i suoi fiori. moravia, vii-294: levava le mani aperte
alessandra i suoi piccoli occhi bigi. moravia, v-104: aveva soddisfatto il suo desiderio
appunta l'interesse attuale dello scrittore. moravia, v-173: quell'affetto che in
spillo al bordo di ogni pagina. moravia, vii-129: sedemmo su un divano
veri peccatori potrebbero essere i cristiani? moravia, v-32: dopo tutto, doveva
e l'eleganza d'un appunto. moravia, xi-6: aveva sul bancone due o
senza alcun dubbio, è chiamata. moravia, v-185: egli non sapeva quel che
. l'ingegno è quello che apre. moravia, v-57: egli aprì, entrammo
molto vecchi, ma ancora ben prestanti. moravia, vii- 355: il padrone
chioma nera, aquilino nello sguardo. moravia, vi-307: era la testa di
in due file formavano un vialetto. moravia, viii-154: boschetti d'aranci carichi
lungo le architetture geometriche della fortezza. moravia, i-io: guardava davanti a sé
a primavera il biancore d'un melo. moravia, v-13: li respinsi tutti
arguire che questi fosse ostile ai tedeschi. moravia, viii- 32: era andata
scivolare nell'aria. -figur. moravia, vili-216: ambedue adesso eravamo impacciati,
con un'aria espansiva e gioviale. moravia, viii-153: e nella sua bellezza c'
volumi dei greci e dei latini. moravia, v-53: il guardaroba pieno di armadi
con tutte le costole allo scoperto. moravia, xi-465: tutti e due magri e
. -salato arrabbiato: salatissimo. moravia, vii-35: cominciammo a mangiare ma tutti
al capannone annidato tra le rocce. moravia, xi-304: salii prima lo scalone
gli scalini che conducevano alla grotta. moravia, xi-334: e ricapitai al negozio
ma che tutto ciò è provvisorio. moravia, xi-150: poveretta: era stata ricca
2. per estens. ammobiliare. moravia, v-70: dopo molte discussioni, ci
. aprì il cuore alle sorelle. moravia, vii-394: lei tergiversava, ora mi
arrendevoli alla tolleranza del minor male. moravia, v-97: feci male ancora una
e nella arrendevolezza la più femminea. moravia, i-626: con quella stessa arrendevolezza
dal- l'immortal genio dell'uomo. moravia, viii-29: mi accorsi, mentre
la testa, arricciato in su. moravia, v-86: era un uomo giovane,
arricciolato agli angoli, consunto nella costola. moravia, i-9: le ballerine alzavano in
per terra e cominciò a piangere. moravia, vii-11: quando passai per il cortile
riconosco infinitamente più forti di me. moravia, vii-209: io gli dissi:
si smarrisce nel miraggio della grazia. moravia, vii-207: era un giovanotto atticciato,
di pesce arrosto e eli selvaggina. moravia, vii-34: ordinammo tutti antipasto,
avrà dovuti arrotare coltelli, sprigionare scintille! moravia, vii-16: lo riconobbe subito,
: parlare con terre moscio. moravia, v-116: notai che parlava l'italiano
riposare quieto non aveva eccessivamente scomposti. moravia, vii-84: entrarono tanti giovanotti in
i ginocchi, come i pescatori. moravia, xi-95: gli era sembrato di scorgere
che sta di casa nel cervello. moravia, xi-276: domandai con precauzione:
acquistava splendori perlacei di bella grazia. moravia, v-200: 1 fianchi, un
luce / la sua testa arruffata. moravia, vii-200: a testa scoperta,
chiudeva, dava in un miagolio. moravia, vii-7: e c'erano ancora le
il suo luogo naturale nei comizi. moravia, v-139: un po'della cenere,
venera lo scheletro di san pellegrino. moravia, v-54: ebbi quasi l'illusione
le vertigini dei cementi armati. moravia, viii-63: l'ascensore intanto scendeva
chiamò uno dei due medici. moravia, v-102: andai al lavabo, versai
, di ragazze, di carrette. moravia, vii-358: la strada non era asfaltata
sull'asfalto le ultime raminghe foglie. moravia, xi-204: aveva cominciato a cadere qualche
epidemica, di origine asiatica. moravia, xi-61: ero stato malato tutto l'
capisce anche dalla voce troppo bonaria. moravia, v-48: fu lui stesso che,
intonato alla severa asperità del monte. moravia, viii-246: uscii dalla cabina e
una inquietudine, un'aspirazione indefinibile. moravia, v-26: una vita immaginaria fatta di
, assaporarla ancora alla sua sorgente. moravia, v-38: « sei una disgraziata e
i ferri scuri posati sul treppiedi. moravia, xi-223: una vera baracca,
immaginazione troppo presto e stranamente accesa. moravia, v-27: ella aveva fatto assegnamento
suggerire l'immagine dell'assenza di volontà. moravia, i-12: la cucina era vergine
, gli assestava una righellata sul capo. moravia, v-61: io cercavo di ripararmi
contrario » disse l'uomo. moravia, xi-211: sarà amico chi,
è un randello storto e borraccinoso. moravia, xi-223: il vecchio stava scoprendo pian
i sentimenti... che suscitano. moravia, v-136: io era avvezza ad
. la pazzia era guarita assolutamente. moravia, viii-114: « io ti disprezzo
confessarsene, ma n'ebbe assoluzione. moravia, xi-215: alla fine gli chiesi l'
la. vendemmia e la svinatura. moravia, vii-246: inoltre sono elegante fuori
merci assortite: di diversi tipi. moravia, vii-379: mi comprai...
giustizia con cui ti guardavi intorno. moravia, viii-107: ella non mi amava
assurdamente frivole col massimo interesse. moravia, viii-189: gli avveni
e pagode ed altre assurdità. moravia, viii-189: gli avvenimenti del giorno
a quattro alette / suonano nella faretra. moravia, viii-123: cadeva adesso una pioggia
d'un fare astratto, i cieli. moravia, i-9: per la prima volta
ma di più ingenuo e tempestoso. moravia, i-33: il ragazzo subiva queste umiliazioni
in magazzini e botteghe di artigiani. moravia, v-52: dall'ingresso passammo in
dei briganti attaccò la marcia liturgica. moravia, v-20: le tre ballerine erano
al collo, le promise di sposarla. moravia, v-72: tanto più dunque mi
una nascita / ed una dipartita. moravia, v-112: ci saremmo amati più
atti gli atteggiamenti di quegli animali. moravia, v-200: lei, poi, accresceva
e messo a canticchiare uno strambottino. moravia, viii- 205: avvertii che il
si era attentato di dimostrarsi sorpreso. moravia, xi-233: non ti attentare a
mio sogno di te non è finito. moravia, v-36: libro delle segrete cose
ben fornito. lato di schioppettate. moravia, i-41: girolamo atterrito bartolomeo da s
larghi, confusi, e abbattongli. moravia, vii-7: nella pineta, come
di firenze e l'attestato medico. moravia, xi-121: io non avevo servito che
10 stesso livore saturnio nel cielo. moravia, xi-303: era 11 numero di
arenava, lo scostava di nuovo. moravia, v-96: mi afferrò più strettamente alla
attizzafuòco, sm. attizzatoio. moravia, xii-346: trasse la mano dalla tasca
che le dava un'espressione attonita. moravia, v-171: interruppe di spogliarsi e
attorcigliate attorno a una canna. moravia, ii-45: aggrappandosi ai rami del glicine
disponibilità sentimentale avevano creato in enrico. moravia, v-34: mi piaceva e anzi non
s'era portata a casa dalla città. moravia, v-79: mi rendevo conto,
. - anche al figur. moravia, vii-191: libri che pareva impossibile che
un pallone: « auff! ». moravia, vii-64: siccome il film mi
una metropoli delle garanzie di autenticità. moravia, viii-114: ella diceva certe cose soltanto
, siciliano col certificato di nascita. moravia, viii-114: « io ti disprezzo »
berretto in mano mi attendevano. moravia, viii-8: su bito
interessato / alle cose dell'autobus. moravia, vii-234: l'autobus che parte dalla
/ a fiotti nella sera gli autocarri. moravia, xi-iii: ogni tanto.
costituita da un furgone chiuso. moravia, vii-358: ad una svolta, ecco
in una luce pallida e trionfale. moravia, viii-118: noi riusciamo a vivere
da gran tempo pezzo di museo. moravia, vii-208: finalmente imbucammo un rettilineo
francia, madre dell'automobilismo. moravia, viii-140: aveva la passione
ri dono del saluto. moravia, vii-186: la macchina si era
autopompe corsero l'autostrada nella notte. moravia, vii-153: lo iettatore danneggia senza
faceva quello che credeva bene di fare. moravia, viii-83: una espressione assai dura
in macchina nella stessa direzione. moravia, vii-187: ripigliammo la strada di roma
marito che lavorava in altra città. moravia, i-5: la sua fantasia si era
che precede la rappresentazione cinematografica. moravia, xi-488: in questo bar c'era
fra i denti la tua lingua! moravia, 7-351: gli gridai in,
chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere ». moravia, vii-321: dunque sono sfortunato e
rosse con un'avidità ancora insaziata. moravia, v-144: dormii forse quattr'ore,
avvenentissima e provocante sbocciata or ora. moravia, v-160: un'espressione antipatica di
/ in un tripudio d'angeli avvenire. moravia, v-82: di queste confidenze,
/ a precipizi davanti a noi. moravia, v-19: la mamma pensava sempre al
, tutt'insieme, legati e sciolti. moravia, vii-284: la mamma non è
amore e con l'avventura. moravia, i-16: -ho ancora il tempo di
come i brutti esempi della vita. moravia, i-io: la tragedia moderna,
o avversione preconcetta per talune materie. moravia, viii-65: notai che i suoi occhi
, l'odore acre del maschio. moravia, v-39: so per esperienza che
per la cintola, guardandole negli occhi. moravia, v-13: erano avvezzi alle modelle
una specie di interrogatorio sulla luna. moravia, vii-123: cominciammo a parlare e io
teneva uno studio ben avviato di notaio. moravia, xi- 141: il padre e
s'avvince al cerchio dei presagi. moravia, viii-20: sentii che ella si
avvinghiano tenaci o si ciondolano svenute. moravia, xi-105: lei, per risposta,
, erano rimaste avvinghiate ai quercioli. moravia, xi-138: avvinghiate strettamente, le
, può più facilmente guardarsene. moravia, xi-150: insomma è la ragazza mia
raccomandata che non so che sia. moravia, xi-213: avevo ricevuto dalla questura
, agg. stretto alla vita. moravia, v-55: la giacca me l'aveva
tra la mafia e la legge. moravia, xi-118: era avvocato, penalista,
fondando la vita privata e pubblica. moravia, viii-127: quell'energia e quella
primavera si azzardò alle porte di genova. moravia, vii-386: ma sono un buon
avere o no fortuna, successo. moravia, vii-49: dopo la prima sciocchezza se
mani da chierico, li offendeva. moravia, xi-97: ora mi stava davanti
, s'era mosso il fogliame. moravia, vii-101: aveva appena tirato fuori la
geloso, come sono gelosi i piccioni. moravia, xi-109: fate che sopravenga una
a guardare le donne che lavavano. moravia, i-489: la donna invece camminava sicura
calma nell'uragano, capitò socrate. moravia, vii-78: lui per fortuna non mi
a spegnere i moti del cuore. moravia, ii-56: egli camminava avanti agli
dominati dalla sua autorità sul podio. moravia, iv-131: tre colpi di bacchetta risuonarono
: ragni, bacherozzi, scolopendre. moravia, vii-102: gli andrà sempre meglio
, l'acqua diventava subito nera. moravia, ii-324: uscì e tornò dopo
diede due baci sonori sulle guance. moravia, ii-415: in questo bacio sfuggevole
che ti scopre il baco dov'è. moravia, vi-129: « soprattutto un bel
dalla vecchia contrada, a veder che? moravia, vii-95: si sposa con un
uno squizzo come un topolino ». moravia, vii-33: amilcare, che è
nera dei sandoni badiali, rappezzati. moravia, i-374: [un] uomo
facevano assomigliare a un barbaro antico. moravia, ii-13: il naso lungo e sagace
da luna e due baffetti ricciuti. moravia, vii-74: ci hai baffetti,
più baffute, ingenue e spiritate. moravia, vii-106: odiavo quella sua faccia robusta
/ e scema il bagliore del giorno. moravia, iv-143: un bagliore tremolante di
, dalla corda, dal trampolino. moravia, 11-175: la spiaggia si vuotava;
, era un grande diadema luccicante. moravia, viii-246: il bagnino, un
/ dagli ipogei del tuo ufficio. moravia, 1-68: rinchiusosi nel bagno si
altra riva / sghignazza la faina. moravia, ii-78: la capanna...
dalla balaustra, monache e educande. moravia, i-19: questo salone, assai
rosa balaustrata / lentamente moriva sorridendo. moravia, i-602: 1 bombardamenti avevano rovesciato
lo sapeva -anche la forza di chiedere. moravia, ii-33: domandandogli se si sentiva
, il crepitare / della luce. moravia, v-211: appena capiva che ero io
la preghiera che veniva dal pergamo. moravia, i-172: ad un tratto la
era potuto guarir mai: la balbuzie. moravia, ii-26: nel parlare intoppava ogni
degli incurabili, stesi al sole. moravia, ii-139: una balconata panciuta, nera
la bandiera di festa già trascorsa. moravia, i-410: i balconi panciuti dalle balaustre
dozzina di uomini, veniva la madonna. moravia, ii-39: doveva attraversare oltre al
gli era venuta di colpo a mancare. moravia, v-142: giravo gli sguardi intorno
altro che le baldracche dei nostri giorni. moravia, v-281: io sono uno come
che laggiù non era ancora arrivata. moravia, i-168: circonfusa di balenante solitudine
loro balenìo precipitante parevano lame sinistre. moravia, i-184: volano in ogni senso
ruote, di scricchiolamenti di balestre. moravia, vii-7: io guidavo piano perché
in sua balìa, accettasse un destino. moravia, 11-88: una sgualdrinella qualsiasi mi
non mi stia a raccontare balle. moravia, ii-120: rispose che...
marce, scombinati pezzi d'opera. moravia, i-315: all'angolo c'era un
complicata scala di terrazze e ballatoi. moravia, i-19: questo salone, assai
una breve luna bassa all'orizzonte. moravia, ii-148: con loro si trovava una
ballo, indossato una volta sola. moravia, ii-34: ammirava la [sua]
nascere, conquistare una diversa vita. moravia, iv-29: l'offendeva, l'umiliava
la sua enorme ombra ballonzolante. moravia, vi-372: due di questi
linea del l'orizzonte. moravia, ii-117: la fantasia di sebastiano si
fatto scegliere il più bel balocco. moravia, ii-253: poi, più tardi,
il balzo d'una nuova creatura. moravia, iv-93: subito le parve di
, approfittando di una notte nuvolosa. moravia, viii-129: avevo sinora pensato che
», le diceva don abbondio. moravia, viii-129: e gridai con voce
una pittura ora scaduta di moda). moravia, i-223: aveva la stessa perfezione
nel mio quaderno anche le banali miserie. moravia, iv-59: si alzò, girò
case, i depositi in banca. moravia, iv-28: « le banche * sillabò
di mercanti ambulanti, sulla piazza. moravia, ii-301: i cancelli erano aperti
. flette / il brivido del gelo. moravia, ii-220: di giorno era un
in cui impartiscono il loro insegnamento. moravia, ii-140: fu veduto il ragazzo
al banco che parlava il dialetto. moravia, vii-106: di giorno quando al
dei pazzi sadici e dei delinquenti. moravia, ii-177: venne ad un tratto ad
in due bande a forma di pera. moravia, viii-53: era una donna piccola
borghini, 1-2-61: trovandosi l'aquila di moravia scaccata di bianco e rosso, l'
quel groviglio di sassi e di erbe. moravia, viii-99: sebbene fingessi con me
nella mia metropoli / o altrove. moravia, vii-106: di giorno quando al
di specchi in un mobile antico. moravia, viii-53: intanto [lo] vedevo
attarda a dialogar col barabba. moravia, vi-236: i teppisti a milano
entrata, di tela di saccco. moravia, vii-13: era sempre lo stesso tevere
l'attendente gli consegnava la posta. moravia, vii-43: cis, i-974
di quindici non si sarebbe barattata. moravia, ii-201: gli pareva di aver
seguiva picchiando su un barattolo vuoto. moravia, i-414: il bersaglio era un
l'ombra tutta fuori di trincea. moravia, i-494: si vedeva, al
a un gran barbaglio di neve. moravia, ii-423: io mi guardavo intorno
anche più estranee e senza senso. moravia, ii-211: queste notizie quasi dispiacevano
barbozza, barbotto; mento. moravia, vii-101: era il sacrestano, un
nel cuore di questa bella pianura. moravia, ii-321: l'omiciattolo prendeva a
al morso. -figur. moravia, vi-209: la collina ligure, bardata
cedri e di ciriegie d'amarasche. moravia, vi-274: la pesante bardatura dei
rugosi, l'enorme cresta cadente. moravia, i-623: il gallo era bianco e
alla cantina di s. margherita. moravia, ii-135: un bariletto di legno
marsi gliese ida roncerolles. moravia, i-511: nell'ombra, sullo
speranza che contenevano le due parole. moravia, ii-256: però quel senso di vergogna
e proprio non si stava fermi. moravia, ii-188: pesantemente si tirò su
cavezza, batteva uggiosamente lo zoccolo. moravia, ii-269: la città più vicina
; ed erano baruffe coniugali. moravia, v-400: racconto questa baruffa
sospesi sulla massa nera dei capelli. moravia, i-588: anche lui era vestito
le labbra un filo d'erba. moravia, ii-62: ma nulla trasparì di questi
bassure, senza fango, senza ceneri. moravia, viii-162: eravamo tornati, dopo
/ e i vili alla bassura. moravia, ii-93: gli sarebbe stato molto
la corsa ed evitare un raffreddore. moravia, vii-74: basta, per un
punta di piedi giù per le scale. moravia, vi-255: riconosceva...
abbiamo dovuto far fronte a tante necessità. moravia, ix-275: disse che in una
con le viscide larve dei batraci. moravia, ii-193: accovacciato e immobile, in
più non si aprivano da tempo immemorabile. moravia, ii-178: sospinse dolcemente il battente
che avrebbero battuto l'europa. moravia, vii-19: di notte, talvolta,
le tempie mi battevano a martello. moravia, ii-181: rallentò il passo e
messo il diavolo addosso! *. moravia, iv-147: « se ci sei batti
d'insistere approfittando delle disposizioni favorevoli. moravia, vii-95: bisogna battere il ferro
soltanto battere): dattilografare. moravia, viii-113: aveva lasciato gli studi e
il palmo della mano sulla gota. moravia, vii-50: si mise a ridere e
tutta la campagna, metro per metro. moravia, v-196: spesso, soltanto la
si vantava quell'orchestra erano già imboccati. moravia, vii-115: tutte quelle facce intorno
parola; poi sortimmo di bottega. moravia, vii-36: insomma, nacque un battibecco
canto di donna fra colpi di battipanni. moravia, i-217: gli giungevano..
labbra il mio fazzoletto di batista. moravia, i-470: con quale impercettibile pressione
dominati dalla sua autorità sul podio. moravia, ii-345: dal battito lento e
bolle, / la pignatta che fuma. moravia, vii-30: pelavo le patate,
/ muove l'aria sul lastrico. moravia, ii-428: io gridai, fuori di
subire nessun danno e sfregio permanente. moravia, i-51: da un suo bauletto
sf. dial. bavaglino. moravia, vii-59: tutto ad un tratto,
pel di volpe, dalla frusta eretta. moravia, vii-34: nell'osteria i bevitori
hai fatto a elvira? ». moravia, vii-38: il biondo allora l'afferrò
là da un canto pel beccamorto. moravia, vii-36: qualsiasi altro mestiere:
, mi fanno il sangue veleno. moravia, vii-78: perfino l'orchestra,
, non te lo becchi più ». moravia, vii-34: qui c'è il
la mano per evitare una beccata. moravia, ii-331: questa incursione aveva un
a ogni cosetta. dini. moravia, vii-78: allora avanzai io, con
nelle pagode dal cappello a becchi. moravia, v-19: ricordo che quello unito
il fondo appannato del bicchiere. moravia, ii-23: la baracca era
/ s'ebbe tanti e tanti guai. moravia, vii-iii: forse ai tempi che
voleva buscarne di peggio dal marito. moravia, i-101: si cacciò nella narrazione
dicesse bene, or che ne seguitò? moravia, vii-59: « beh,
sdolcinata (e anche stonata). moravia, i-362: rosso e indignato sotto i
.. miserabile, e vecchio? moravia, vii-74: ci hai balletti,
che nascondevano le insidie degli anni. moravia, i-264: sul suo viso largo,
e se piacevo sentivo grave colpa. moravia, i-17: un giovane sui trent'anni
, sf. spirito bellicoso. moravia, i-551: una bellicosità e una aggressività
e se piacevo sentivo grave colpa. moravia, vii-58: vidi avanzarsi un ragazzo
silenzio dentro una pioggia di faville. moravia, ii-122: e allora la sua
presidente a quella difesa senza compenso. moravia, iv-18: io al suo posto sarei
ne faceva bello con quegli ignari. moravia, v-366: penso che tu me ne
insieme a due cuori così ardenti? moravia, iv-103: « la casa del giardiniere
, assurda, non reale. moravia, iv-15: « il padrone di casa
volete che ve ne racconti una beffa? moravia, i-63: ne ho sentito delle
ebbi più l'animo di staccarmene. moravia, vii-145: su bello mio,
profilo dei colli anche il tuo viso. moravia, i-105: tutti i giorni,
si gonfiava sol di gialla malaria. moravia, vii-89: le è venuta la passione
sono così arditi da mettersi al cimento. moravia, ii-48: rimase immobile [il
sull'istante diventava una taglientissima spada. moravia, ii-429: intinsi di nuovo un
già nelle lor buche di neve. moravia, ii-27: tuttavia, se gli
ben servito al re un'altra volta. moravia, i-7: era lo stesso sorriso
che fosse all'imbocco d'un ponte. moravia, vii-5: alla basilica feci il
alla fama che li predicava formidabili beoni. moravia, i-163: a tullio..
con un grazioso pennacchio di fumo. moravia, ii-288: le statue di marmo bianco
dotazione all'esercito italiano). moravia, vii-107: alle dieci e un quarto
una -essi dicevano - sgualdrina giovanissima. moravia, v-158: nei caffè borghesi mi
troppo piccolo che portava all'indietro. moravia, ii-131: aveva... i
e la bersa- gliaron di frecce. moravia, vii-39: qualcuno lanciò nella strada
fermi, immobili, in piedi. moravia, ii-23: dentro la baracca,
dei caseggiati con tanto attraente bersaglio. moravia, i-414: il bersaglio era un
, meditare, sognare e scrivere. moravia, ii-23: i ragazzi se lo sballottavano
quel fazzoletto, prima d'andarmene. moravia, vii-m: forse ai tempi
che dà il sonno a sentirlo. moravia, i-603: ella aveva un po'
guardianelli di capre e di maiali. moravia, ii-455: mi fece pensare a qualche
d'un gruppo fresco di betulle. moravia, ii-57: guardate come brilla laggiù
/ un dolce beveraggio alla malinconia! moravia, v-469: l'idea della perdita
. un grammofono aumentava la baraonda. moravia, vii-34: nell'osteria i bevitori
biancastro crivellato di porte e finestre nere. moravia, ii- 321: sbottava fuori
nella bianchezza irreale di quel corpo. moravia, i-i77: aveva la mano grande,
bianchiccie e grinzose come quelle della gallina. moravia, i-51: attraverso la doppia finestra
triangoli ondulati, scarabei in moto. moravia, ii-180: l'investirono subito la bianca
era seduto sul letticciuolo bianco bianco. moravia, ii-165: un angolo era occupato
essendosi fatto bianco come le morte. moravia, ii-417: lo spiazzo era bianco
carnosi / di un bianco abbagliante. moravia, i-260: tutta infarinata in viso di
, di celeste, di bianco. moravia, ii-277: come potevano infatti piacergli quelle
china, avevano un bianco stravolto. moravia, v-131: aveva gli occhi sommersi
il suo cuore aveva ansimato di gioia. moravia, i-51: aveva nevicato tutta
gli occhi riarsi / dalla torrida via. moravia, vii-41: se poi hai sete
libro di « biblioteca circolante ». moravia, ii-31: bastò una occhiata al
verdi, minuscoli, d'irresistibile effetto. moravia, ii-63: dovunque, per le
dall'umidità della notte, spiegavamo noi. moravia, i-605: lo raggiunse e scoprì
, prendilo; marrano e bifolco! moravia, vii-344: faceva la civetta, ma
continuare a scorrere nel vecchio fosso. moravia, v-305: le strade si allargavano
guardare le vetrine, fra la gente. moravia, i-357: si domandò..
per arrivare al buco dei biglietti. moravia, iv-129: passarono per il guardaroba
, i baldacchini, la pompa ufficiale. moravia, ii-263: uscì di casa portando
la messa solenne la prima nel coro. moravia, v-387: il padre, è
iscritto in attivo a bilanciare le perdite. moravia, ii-260: si accorse allora che
rovesciavano i birilli, dolcemente canticchiava ^ moravia, ii-370: c'erano inoltre.
fiocina brandita a mezz'asta. moravia, i-414: il bersaglio era un barattolo
al mulino era diventata cosa infernale. moravia, vii-71: il viso incastrato tra
inserzione del l'omento. moravia, ii-427: raccolto a volo con la
portami il girasole impazzito di luce. moravia, vii-7: il sole ardeva forte e
quasi giovanile, apparivano miseramente incollati. moravia, i-381: questi capelli di un
, mancano birilli pallino e gesso. moravia, i-396: gettava palle; buttava in
: * facciamo il bis! '. moravia, vii-57: erano proprio quelle damine
le sento », bisbigliò angela. moravia, i-99: si chinò verso la
dopo il bagno di stanotte! *. moravia, i-115: come ne parlava,
terra sopra un fuoco di stecchi. moravia, i-13: preparò da sola il pranzo
rappresentava una donna molto succinta. moravia, v-157: non attraggo gli uomini con
rabarbaro, ginepro) nello spirito. moravia, vii-352: mi domandò seriamente:
, sì, sui lungarni. moravia, i-661: egli era lieto di questo
. rifeci la stradetta del bosco. moravia, vii-108: al bivio, lasciammo
nelle pose più bizzarre e più contorte. moravia, ii-383: ero tanto assorto nel
di blandirlo, poi di minacciarlo. moravia, ii-43: la cagna ludra venne
matrigna, / in levità di forme. moravia, ii-288: nella blanda luce di
nun me va de parlà ». moravia, ii-333: tale atteggiamento si manifestava,
blocco di carne che si rosolava. moravia, vii-63: lei restava fredda: anche
senza valutare singolarmente ogni merce. moravia, ii-260: « è tutta roba andante
10. dimin. blocchétto. moravia, vii-41: se poi hai sete,
calme e profonde lagune di blu. moravia, vii-57: era tutta gente fine:
luce di casa di campagna invernale. moravia, i-429: una vasta pianura erbosa
rotolo di carta per la rotativa. moravia, vii-68: in quel tempo facevamo la
. fiori e steli in penombra. moravia, ii-237: ecco la locomotiva,
ardito che non mancava di grazia. moravia, ii-23: un monelluccio dagli occhi
, e sperò di sentirne refrigerio. moravia, ii-189: collocate di traverso sulla
poco la vita per conto loro. moravia, vii-83: quando parli ti sto a
alla guerra! siamo alla guerra! moravia, vii-115: risposi a bocca piena:
ti dovrei insegnare io, a legnate. moravia, iv-79: io posso parlare quanto
gli facevano boccacce e sberleffi. moravia, ii-168: il rosso viso
e 1 grandi catenacci alle porte. moravia, i-473: le cantine
al volo venticinque, chi trenta. moravia, vii-14: non volle versarmi subito
del mangiato » alle prime boccate smorfiose. moravia, ii-159: aspirò una nuova boccata
le boccette erano mozzate al collo. moravia, ii-265: oltre al denaro,
bocchette negli stai e nei sacchi. moravia, v-126: la vidi di schiena,
bicchiere capovolto sulla boccia da notte. moravia, ii-74: ritta davanti la teletta.
affettuosa e scanzonata). moravia, vii-338: mi venne la voglia di
più grandi a una velocità da bolidi. moravia, vii-351: subito, come risposta
bollente, / qui nell'inferno. moravia, vii-42: la minestra era salata e
cuore / nel seno del gelido mare? moravia, vii-41: se le apri [
uno più importante che vi bolliva sotto. moravia, ii-391: ella bolliva di impazienza
che battono furiosamente l'acqua. moravia, v-190: io salii in
collocata sul posto). moravia, ii-33: egli aveva portato con sé
, erano i trastulli dei bombardamenti. moravia, vii-71: ma era dopo mezzanotte e
/ la corsica dorsuta o la capraia. moravia, ii-303: provava un turbamento lieve
facezie di toscano alacre e prosperoso. moravia, v-253: come ho già detto
vera bontà è sollecitudine di bene. moravia, ii-352: la bocca pareva esprimere
scoperte su la 'divina commedia'. moravia, ii-132: agiva con la precisione e
udì un borbottio sommesso. qualcuno pregava. moravia, ii-242: la voce del professore
crépita, in segno d'approvazione. moravia, ii-421: un borbottio remoto,
con cinque borchie di ceralacca presuntuosa. moravia, v-404: ecco un oggetto rotondo
uno spiro, e via scivola. moravia, ii-195: alcuni si distesero sul fondo
scendevano dal bordo del pesante berretto. moravia, i-414: alzò gli occhi al cielo
acqua a bollore, faceva da bordone. moravia, vii-56: io spesso mi vergognavo
anche nella piccola e media borghesia. moravia, i-17: i membri del circolo
/ e le felci e le spine. moravia, ii-369: a non grande distanza
la spazzola, la pelle col borotalco. moravia, vii-78: grasso, calvo,
cenno, lo chiamava, lo pungeva. moravia, ii-58: per l'aria ancora
le quotazioni delle azioni in borsa. moravia, iv-121: si limitava all'amministrazione
saputo conservare e metter da parte. moravia, vii-255: finalmente partimmo su un
un cappello, sicché passino inosservate. moravia, vii-51: lei ogni tanto apriva la
mi sarei sognato di diventare un cittadino. moravia, ii-78: un grato odore boschivo
e il viburno dalle bacche cerule. moravia, ii-47: lo splendore lunare,
la raccolta / deliziosa dei bossoli sparati! moravia, vii-7: nella pineta, come
riconducono / a paradisi di fecondazione. moravia, ii-43: attraversò un boschetto,
di incoraggiamento, di amicizia). moravia, vii-185: disse, dandomi una botta
di svinatura e bòtte di schioppo. moravia, vii-70: nello stesso tempo sentii il
ci faremo il nostro piccolo nido *. moravia, vii-254: gli affari andavano bene
l'acqua a quelli che parlano! moravia, ii-424: bevvi un vermut,
ella ispezionò bene le sue provviste. moravia, vii-23: la mattina, scendeva
se non botto, fumo e stoppaccio. moravia, vii-117: così, discutendo,
il bottone e ti senti parlare. moravia, v-306: spinsi il bottone e l'
nel fiore della loro giovinezza bovina. moravia, i-74: c'era in queste
tutti e due fuori dalle orbite. moravia, vii-64: portava a spalla due
cattedra / l'esule di charleville. moravia, i-472: questo senso di irrealtà
paio di brache a quadretti da cavallerizzo. moravia, ii-61: pareva veramente che in
schiaffi. le malattie dei soldati! moravia, vii-84: entrarono finalmente quattro pagliacci,
c'era poca richiesta di braccia. moravia, ii-28: non sapevamo forse che il
in là, a lunghe bracciate quiete. moravia, ii-146: ella concedeva al figlio
lo scettro dentro il profondo dell'acque. moravia, ii-171: se ti fai vincere
a braccio di ferro con me? moravia, ii-171: domandò ad agostino:
boia e la spia del sopracornuto. moravia, ii-29: insomma il sego- viano
dai pontieri infisse nei banchi ghiaiosi. moravia, iv-17: sotto il lampadario a tre
d'argento che sfavilla al poco sole. moravia, ii-23: dentro la baracca,
contenga il pancione dentro il pantalone. moravia, iv-31: « voglio dire *
per lo più brado nella boscaglia. moravia, i-429: cavalli bradi, dalla
irritava con sdegno contro la sorella. moravia, ii-375: al momento dell'amore
corpo, le brancicavo le vesti. moravia, i-393: quasi quasi si meravigliava
. toccamento insistente, doloroso. moravia, v-343: cominciò a darmi di quelle
tronchi, / e per brandelli. moravia, ii-300: questa volta, però,
vostri un gran debito di riconoscenza? moravia, iv-14: « e bravo il nostro
guerra da buon patriota in prima linea. moravia, vii-11: il direttore, un
brecciame le finestre più basse. moravia, ii-220: di giorno era un
che sorregge gli indumenti femminili. moravia, iv-105: si diede con dita alacri
li interrogavo, rispondevano brevi e indifferenti. moravia, ii-370: dalla villa si udivano
pane. -per simil. moravia, vii-48: ma è pallida, anzi
l'italia dei briganti e delle zanzare. moravia, i-453: c'era in questo
un metodo per saggiare gli uomini. moravia, ii-129: la sua carriera di
, con gli occhi brillanti di piacere. moravia, i-303: lo salutò con un
. con brillio, con scintillamento. moravia, v-104: un raggio di sole,
, di quattrini e di brillantina. moravia, i-254: finalmente, tuffata la
nell'acqua non scava una traccia. moravia, ii-45: la luna lo illuminava
storico / di cupidige e di brividi. moravia, v-259: mi ricordai del brivido
/ come acqua tra le dita. moravia, ii-37: anche lui, alla prima
te concerto ineffabile / di sonagliere. moravia, v-102: in un angolo c'
broccati ed i neri velluti stregoneschi. moravia, ii-250: c'era un inginocchiatoio medievale
bisogna lasciarli cuocere nel loro brodo? moravia, v-152: lo lascerei cuocere nel
che non posso assolverti? ». moravia, il-n: « ecco il bel risultato
, / nitido fra brontolio di tuono. moravia, i-322: vi fu a questo
, era nel tuo corpo bronzino. moravia, ii-263: era stato spesso portato a
una scatola di cartone dove era posata. moravia, i-235: il fiammifero prendendo fuoco
fiaba bru- cerà in un lampo. moravia, ii-232: il suo corpo, già
non brucia! la giara è mia! moravia, vii-66: ma quello che mi
piedi con quel tipo in casa. moravia, vii-101: con decisione andò a una
, mormorava curvo su un olmo. moravia, ii-48: ella era snella e magra
non pensano più a altro ». moravia, iv-27: non l'atterrivano i disagi
, e talvolta una sua cupola. moravia, i-468: un'edera nera e gigantesca
convogli che scendeva verso la fortezza. moravia, i-390: si vedevano distintamente i
e sentire: dirlo non mi riesce. moravia, ii-167: agostino avrebbe voluto dire
del caffè / bruna i capelli rossi. moravia, ii-219: il vestito bianco,
grazia / come un fantasma leggero. moravia, ii-26: sulla strada bianca di
ambiguo, finiva con l'inquietarlo. moravia, vii-50: il regista era un tipo
bruschi, strisciando fra le lenzuola. moravia, 1-654: nei toni alti la
volte 1 discriminanti delle cose reali. moravia, ii-57: qui si vede la
bruto tolse la purezza fisica. moravia, v-363: « poi quello l'ha
stupidità dolce, l'ignoranza sicura. moravia, 11-68: era un viso di
da questo venivano certe brutte pieghe. moravia, iv-77: prima di tutto con la
fece fare una gran brutta faccia. moravia, vii-35: l'oste protestò, brutto
-l'inclemenza del tempo. moravia, i-67: il tempo...
mattone bucato (ad aria). moravia, vii-34: per il resto il solito
buccia nera foderata di candido dolciore. moravia, v-455: un viso spesso, roseo
, nelle pagode dal cappello a becchi. moravia, iv-5: un asino molto carico
con quello metallico delle loro scarpe. moravia, vii-58: una sera di tramontana,
della farina gialla di seconda qualità. moravia, i-13: una minestra di verdure
mi sorrise e mi diede un buffetto. moravia, ii-272: nello stesso tempo luca
a sarchiare il granturco, sciocca! moravia, vii-55: io suonavo la chitarra
il mondo è fatto per gli gnomi? moravia, iv-74: michele fece ancora un
/ e la buia carne d'ebrea. moravia, ii-139: l'altare in fondo
udita, in buio non scompaia. moravia, v-212: pensavo che ero uscita
che ho in tasca il trincetto. moravia, vii-145: lui disse, da vero
vedono di buon occhio i forestieri. moravia, i-651: luciano prese la mano
ospite pio che vien da'frati. moravia, v-97: dovetti fare buon viso e
insieme a loro, buono buono. moravia, vii-49: buono buono, le domandai
voglio più di scudisciate; sarò buono. moravia, vii-81: pian piano, mi
uomo buono a nulla come son io! moravia, i-257: si disse che se
/ se non sia morta giulietta. moravia, ii-367: pensai che per la prima
vento mi portava alla sua casa. moravia, ii-182: ho la barca a vela
sa, è alla buona nel trattare. moravia, vii-63: era una bruna con
ancora ti lego mani e piedi. moravia, v-81: « la tua gisella »
le buone o con la forza. moravia, v-274: stia tranquilla, signora,
con le persone poco di buono. moravia, v-86: no, dice che gisella
, -mietete, in buon'ora! moravia, v-223: alla buon'ora..
sedersi c'è fior di cadrèghe. moravia, ii-460: io non davo alcuna
a pasqua, mi regalò un capretto. moravia, i-113: continuava a nutrire per
suo moto, è un voluttuoso mestiere. moravia, ii-13: si posava a demiurgo
su la sottana e le mosse burattinesche. moravia, v-338: certi gesti violenti a
e giuriamo di esser magnificamente liberi. moravia, iv-114: « ah sì * gridò
. in modo burbero, ruvidamente. moravia, ii-120: si affacciò alla porta domandando
il più addormentato e indolenzito dei burocrati. moravia, ii-10: egli meditava di sostituire
brusco di modi, burbero volentieri. moravia, ii-128: il rapporto, pur nella
dove si conserva il burro. moravia, ii-70: il largo vassoio coperto da
e strette rivolte intorno al capo. moravia, vii-19: l'oste era grasso
avesse gravemente mancato contro qualche virtù. moravia, v-116: egli entrò nella bussola e
delle finestre aperte verso il cielo. moravia, v-419: dalla bussola della portineria,
lavorato a vivi, meravigliosi colori. moravia, i-426: anche la busta di cuoio
parte dalle spalle alla vita. moravia, iv-51: si drizzò, indossò una
intrico dei vecchi e secchi rami. moravia, vii-63: guardando agli alberi di
qualche tempo buttato alla pittura astratta. moravia, i-251: gli accadeva...
avevano buttato giù due o tre strade. moravia, ii-55: voleva arrivare a sapere
gevo, lo vedevo scoter la testa. moravia, ii-444: presi un foglio
uscirne, come in una tinozza. moravia, viii-136: il gusto delle cose
altra: mi pare che attecchisca bene. moravia, iv-101: guardò in volto l'
nel mercato e nelle strade maggiori. moravia, iv-178: ogni cosa era al suo
/ per la quarantena d'israele. moravia, iv-305: tutti i giornali avrebbero parlato
, 7-54: per cagione un ricordo. moravia, iv-340: mi sorpresi a pensare
e la croce gentile ci ha lasciati. moravia, viii-112: il mio odio omicida
più o meno gravi non si contano. moravia, iv-123: guardò verso i vetri
calcando alcune sillabe di un'avemaria. moravia, iv-22: « eh, mia cara
una decorazione, e che so io. moravia, n-130: tutti gli aspetti e
. essere mostruoso, deforme. moravia, xii-281: era un quadro tra i
in lunule una trentacinquina di piatti. moravia, iv-88: le frutta erano state
eguale, senza limiti, incolore. moravia, iv-99: una calma mortale incombeva
qui, se si sente stanco ». moravia, iv-21: la più grande costernazione
paese è minacciato dell'ultima rovina? moravia, iv-317: aspetto dritto, immobile,
passi frettolosi sotto gli archi prossimi. moravia, iv-152: avrebbe voluto sentirsi completamente
chiazzarle la fronte, le guance. moravia, iv-124: la vista di quel petto
umani s'apre ai solchi della notte. moravia, xii-299: s'awiò per un
, seria, e ormai fiduciosa. moravia, iv-122: infilò una camicia di seta
l'occasione di rifornirsi a parigi. moravia, iv-122: infilò una camicia di seta
delle divise, le promozioni impetrate. moravia, xii-17: avrei dovuto prevedere che
i suoi occhi senza cambiare colore. moravia, iv-110: « e se avessi cambiato
di grembiule e calzare delle scarpe. moravia, viii-105: « vorrei soltanto essere
sfera del salotto sembrava cambiata. moravia, iv-344: vestita elegantemente, eccola
le diverse velocità della vettura automòbile. moravia, xii- 35: mia madre
/ proteso verso il lago notturno. moravia, iv-274: questo paradiso di concretezza
ne'quartieri bassi di questa città. moravia, iv-119: dove la trovi oggi
affine alla veste da camera. moravia, iv-277: indossava un'elegante giacca da
la camicietta che si sbottonava sempre. moravia, iv-280: indossava una vecchia,
lattughe bianche della camicia da notte. moravia, iv-121: infilò una camicia di seta
la sera, gioioso nel vento. moravia, iv-50: non aveva addosso che
sbircienti dei tetti arrossati dal tramonto. moravia, iv-293: il fumo che ogni casa
/ confortatrice a l'itala speranza. moravia, iv-267: guardò l'orologio:
, come le giubbe dei servitori. moravia, iv-32: sotto la campana larga del
a strappare qualche soldo al cattivo pagatore. moravia, viii-6: riuscivamo appena a campare
suo colore verde che s'oscura. moravia, xi-147: ecco il territorio delle antiche
trovavano costosa, ruvida e primitiva. moravia, xi-56: vasellame di terraglia colorata
muri e cancelli imbiancati di calce. moravia, iv-183: alzò gli occhi, e
non c'è nessuno in casa! moravia, iv-230: se si fosse trovata
nella cupa storia che non si racconta! moravia, viii-200: il mare, cento
imbastito sopra un canovaccio di ricordi. moravia, viii-41: lo sceneggiatore è colui
queste bevande, oramai divenute preziose. moravia, viii-117: il cameriere ci stava
occhi grifagni. ed era siciliano. moravia, iv-114: l'uomo restò per
dai cupi / capelli disciolti. moravia, iv-334: sulla sua fronte calva i
la civetta rimase desta e vegliò. moravia, iv-197: guardò la stanza: nella
e penso di non averne capito abbastanza. moravia, iv-97: qualcuno la guardava,
-si capisce: certo, naturalmente. moravia, iv-109: ieri sera ha fatto un
la città di briinn è capitale della moravia... è situata in una
a capotavola perché se lo meritava. moravia, iv-97: qualcuno la guardava,
non costa nulla: l'opinione. moravia, iv-118: quando vedo un ragazzo
piuma di struzzo come un'emicrania. moravia, iv-220: la stanza era grigia
, forse lunga, di amanti? moravia, iv-113: chi mi assicura che tu
anelli, glie le porse al godimento. moravia, iv-316: la strada era veramente
il pretesto per iscenare una chiassata. moravia, iv-m: per carità non fingere di
e di ossa come tutte le altre. moravia, iv-234: come doveva esser bello
un malizioso in carne ed ossa. moravia, iv-193: la sua voce tremò
lungo la boccuccia puntuta e carnosa. moravia, viii-31: la bocca carnosa,
quanto sangue nei fiumi della terra. moravia, iv-20: « va bene »,
rame. -per simil. moravia, iv-219: le insegne luminose sospese ai
/ tutto dentro il suo giro. moravia, iv-131: in continuo movimento,
qualcuno, certo un ferito grave. moravia, iv-261: la fanciulla, carponi
, nella carrozzella che manovra da sé. moravia, iv-217: ma sai cosa ti
, muoiono le stesse sue carte. moravia, viii-18: c'erano sempre dei
esposti su le vetrine delle trattorie. moravia, iv-88: attentissimo, leggeva i cartellini
mondo non vuole, solo amore. moravia, iv-188: l'uomo osservò una cosa
gamba: uno via l'altro. moravia, iv-220: in un angolo si vedeva
noi due gelati, specialità della casa. moravia, iv-86: se oggi incontrassi il
un ospite a suo agio. moravia, iv-186: se desideri qualche cosa non
, / e ogni distanza è breve. moravia, iv-178: l'anticamera, di
, / per ritrovarmi in lui. moravia, viii-154: vecchi casci
che parlava latino nei casi topici. moravia, iv-326: costretto a scendere dal proprio
mostra di entusiasmo o di disdegno. moravia, iv-177: i muscoli stanchi del volto
l'intende, ognun l'ha viste. moravia, viii-85: era molto difficile che
finiscano proprio per riuscire i privilegiati. moravia, viii-162: eravamo tornati, dopo
quasi ogni mancanza e ogni viltà. moravia, iv-157: maria- grazia, imbambolata
colmo di frutta e di verdure. moravia, iv-103: un lettino di ferro
da tutti e messi al bando. moravia, iv-78: avrei voluto...
il capo e vedo stelle ignote. moravia, iv-329: un'ombra umida di caverna
in cui trovavan riparo piccole barche. moravia, iv-142: l'ombra del salotto
che la siegue desideroso di accostarsele. moravia, iv-320: dopo aver ciecamente urtato e
da una condanna di perpetua miseria. moravia, iv-135: un tempo, a
s'agghiacciava agli sbigottimenti della colpa. moravia, iv-9: supplicò: « lasciami »
, diradandosi. -figur. moravia, xii-37: adesso mia madre pareva davvero
le bottiglie di vino e di liquori. moravia, iv-191: la carla puerile e
si sveglia dal sonno del giusto. moravia, iv-280: indossava una vecchia,
la costruzione interna della terra medesima? moravia, iv-199: il letto mollemente sprofondava,
d'argento, ci fece compassione. moravia, iv-197: una gran spoglia d'orso
/ chi si diverte meno sono io. moravia, iv-130: non è un appuntamento
: per l'ora della cena. moravia, iv-122: « stasera cenerai con noi
poterne ricavare un centesimo! ». moravia, iv-230: se lisa...
tutto, fino all'ultimo centesimo. moravia, iv-28: lei ci dia questa
banditore / che grida fiocamente a squarciagola. moravia, iv-134: quel giorno, mentre
genere, di liete ricorrenze. moravia, iv-66: prese la scatola e il
divenne il centro della mia vita. moravia, iv-325: i nostri errori sono
il capo appoggiato sopra il ceppo. moravia, iv-302: sul banco, osservò
è mestiere infino al sommo smalto. moravia, iv-22: riabbassò gli sguardi sul
cotogna, di cera da pavimento. moravia, viii-159: il pavimento lustrava ed
retti sul capo difeso dal cercine. moravia, ix-49: misi il cercine sulla
inglese o nella toga dell'avvocato. moravia, iv-281: è come andare ad
cerniera e catena di metallo bianco. moravia, iv-66: aprì la scatola; conteneva
ambiente serrato, non arieggiato. moravia, iv-178: l'anticamera, di cui
onde già figlia, / ritorta conchiglia. moravia, iv-302: sotto il vetro del
non ebbe etate perfetta d'uomo. moravia, iv-232: sai, ricevo una quantità
solo il valor diè questo impero. moravia, iv-22: « ecco » pensò
vogliono macchiarsi della più nera ingratitudine. moravia, iv-206: la porta ebbe un
, non ancora uscita dalle pieghe. moravia, xii- 107: riunendo le
àncora del pentimento, all'ultima salvezza. moravia, iv-235: un disagio intollerabile.
forse dire che vi manca alcuna cosa. moravia, iv-305: tutti i giornali avrebbero
africa, nel cumberland, in moravia, nei vosgi: viene ado
irrimediabile, insanabile. moravia, viii-18: nel suo amore per la
d'avere la coscienza del tuo atto. moravia, xii-34: « mi piace soprattutto
la lampada colossale a spigoli verdi? moravia, iv-40: una pressione del braccio.
betti, ecc.). moravia, iv-242: silenzio appena interrotto dall'urto
di un famoso ristorante di firenze. moravia, iv-279: il corridoio oscuro era pieno
pesce che s'arrostiva sulla graticola. moravia, iv-279: una nera cucinétta colma
che in vista il volgo offende. moravia, iv-27: non l'atterrivano i disagi
, muscoli impari di forma irregolare. moravia, iv-317: aspettò... che
bravo figlio dal cuor d'oro. moravia, iv-239: quell'ottimo, quell'ec-
udiva, e gli tremava il core. moravia, iv-152: avrebbe voluto sentirsi completamente
, fanciulle dai cupi / capelli disciolti. moravia, iv-26: delle tende di velluto
e daccapo pieno di consolanti promesse. moravia, iv-234: si era alzato tardi
/ dalla coscienza scoperte e turbate. moravia, iv-217: mariagrazia si alzò, e
mi ricordano le donne della mia infanzia. moravia, iv-183: alzò gli occhi,
pare che non ci sia male. moravia, ix-160: sembrava la strega di
frase, ogni verso sta da sé! moravia, ix-131: facevano, sì tutto