. saba, 382: ogni affanno molce / il tempo. cardarelli, 1-95:
/ l'ostinato de l'alma affanno molce. idem, 882: mass ara,
ciondola quindi, e ripercosso insieme / molce con soavissimo tintinno! tommaseo [s
quinci quell'armonia, che l'aura molce / ondeggiando per gradi in alto esala.
/ col suo dolce vapor gli assonna e molce. d'annunzio, iv-2-1116: «
mi- cranie o l'aspre tossi / molce giocando a le canute dame: /
il muso col zam- pin blandisce e molce. monti, 9-145: or tempo egli
/ egualmente mi suona, aggrada e molce / il noioso ulular e 'l pianger
canti musicali, il cui concento non solo molce l'orecchie, ma gli spiriti eziandio
/ è il luogo, e gli ozii molce di un popolo / a cui diè
dolce / ch'ogni cuor rapisce e molce; / con un ciglio che può fare
ciondola quindi, e ripercosso insieme / molce con soavissimo tintinno. monti, x-3-217:
dicendo, la corregge, or molce. già pronto. pascoli,
ciondola quindi, e ripercosso insieme / molce con soavissimo tintinno! / di costì che
, qual nuovo piacere / le orecchie molce, e sovra i cuor può tanto?
, 2-87: v'è fiede impingua, molce, folce, che...
in lui nativo / con lo aggiunto vigor molce ed affina. alfieri, 1-273:
e irrora i seni (elicati e molce. -rotolare. foscolo,
musicali, il cui concento non solo molce torecchie, ma gli spiriti eziandio diletta
vii-506: altri, cui molle il cor molce e lusinga / l'amor paterno e
vi-69: a te la diuturna / fatica molce i sonni. guerrazzi, i-56:
musico usi- gnuol, che l'aria molce, / fa del pari il vegghiar e
oceano infuriato. cesarotti, ii-50: molce il colle / rugiada del mat- tin
, / e irrora i seni dilicati e molce; / né al digerir d'assiduo
. ant. e letter. che molce, che diletta, che tocca l'animo
verso le labbra che il bel riso molce. carducci, 662: la persona gentil
x-1-10: mattutino venticel... molce / la fresca erbetta, e in
soave ed è mordace, / picca e molce e punge e piace. / gran
di man di colui che punge e molce, / che già fece di me sì
, / e irrora i seni dilicati e molce. tramater [s. v.
vi-69: a te la diuturna / fatica molce i sonni, e di ramosa /
favi iblei / che lento i petti molce, / scendete, o versi miei.
/ te l'ignavo tepor lusinga e molce. arici, i-163: né l'ignavo
, 7-64: or mi ange, or molce, or mi ammorza, or mi
stelle e 'l ciel i nvaga e molce, [il suono della lira di orfeo
, riverberate sul trasparente velo che gli molce le fondamenta. d'annunzio, iv-2-1099
molle arpa e di lira / ecco molce il deserto: ecco zampilla / dalla
/ te l'ignavo tepor lusinga e molce. betteioni, i-380: orrenda macchia /
incognito indistinto per essi, che pur molce loro le orecchie ma non discende nell'
suono di musica fuggitivo, che ti molce l'orecchio e trapassa, ma una
di man di colui che punge e molce, / che già fece di me sì
, 4-65: ogni causa che diletta e molce / i sensi, ha lisci i
/ te l'ignavo tepor lusinga e molce. manzoni, pr. sp.,
/ te l'ignavo tepor lusinga e molce. alfieri, i-23: quella fasciatura.
metro dolce / l'aria addolcisce e molce. varano, 1-528: odi quel ro-
le stupide micranie o l'aspre tossi / molce giocando a le canute dame. a
impeti lor [dei venti] mitiga e molce. c. bini, i-257:
di man di colui che punge e molce [l'amore], / che già
quell'altra, qual governa / e molce col suo zuffol modulando / qualunque sta
e caro / pensier che mi distrugge e molce il cuore, /...
, / egualmente mi suona, aggrada e molce / il noioso ulular e 'l pianger
di fuor s'aggira e solo i sensi molce. casoni, 14: quell'aura
, 14: quell'aura i cori molce, / ch'odorifera spira, / zefiro
vii-506: altri, cui molle il cor molce e lusinga / l'amor paterno e
ai dolce mormorar del rio s'accorda / molce gli orecchi. marchetti, 4-173:
strumenti del gusto e dolcemente / gli molce e gli solletica. parini, iv-39
iblei, / che lento i petti molce, / scendete, o versi miei,
. leopardi, 21-44: non ti molce va il core / la dolce lode
un suono di musica fuggitivo, che ti molce l'orecchio, e trapassa; ma
svevo, i-370: come aggradevolmente lo molce va il pensiero che il giorno appresso
/ l'odore che il cuore ti molce. saba, 261: quando più dolce
261: quando più dolce / la rima molce / l'orecchio, e quando pare
boterò, 11-158: soavemente l'aria molce / l'allegro cardellin tra fronda e
canta e 'l cielo e l'aure molce. marino, xiii-40: canta, e
che le selve non pur lusinga e molce, /... / ma quell'
: un musico usignuol, che l'aria molce, / fa del pari il vegghiar
di cava spelonca i muti orrori / molce con tenerissimo vagito. rosa, 180
come prima solea, l'aure non molce. monti, x-1-419: i boschi /
i boschi / di pindo e citeron molce il suo canto. carducci, iii-1-50:
/ è il luogo, e gli ozi molce di un popolo / a cui dié
ne le irriga e, qual rugiada molce / verd'erba e fiori, il tuo
.. i rugiadosi fior vezzeggia e molce. monti, x-3-16: mattutin venticel
x-3-16: mattutin venticel... molce / la fresca erbetta. arici, i-241
/ e irrora i seni dilicati e molce. tecchi, 14-7: le nebbie di
quel si difende e 'l prega e molce e dice: / -a me, cognato
dolce / così lusinga il suo marito e molce. gabrielli, 1-20: con dir
il cuor del buon pastor alletta e molce. menzini, i-205: vedi colà del
fronte placida e serena / il cuor gli molce e a se soave
[amore]: / e sì la molce e stringe appoco appoco / ch'ogni
/ te l'ignavo tepor lusinga e molce. pindemonte, ii-290: impresa forte:
tratta la piaga e con tal sugo molce / che 'l dolor torna gioia,
le dolci angeliche note / allevia e molce l'aspre mie gravi pene. tasso,
/ l'ostinato de l'alma affanno molce. bracciolini, 2-20-27: l'opportuna virtù
/ disacerba il dolor, l'affanno molce. v. piazza, 3-28: il
e con parole schiette, / e molce il fero duol che in me s'annida
: la scambievol pietà, che tempra e molce / ogni aspro lutto, in me
le stupide micranie o l'aspre tossi / molce giocando a le canute dame. foscolo
verità che guarisce ogni ferita, che molce ogni affanno. bacchetti, 2-xxiv-89:
2-xxiv-89: il pianto è un dono, molce il più fiero dolore: scorre felicemente
adora / perché da quella tanto ben se molce. 0. ariosto, lvi-214:
/ che l'affannoso cor consola e molce. martello, 15: tenero spirto e
15: tenero spirto e giovenil si molce / dal soave tintinno ed ama il verso
/ elpide allora, e gli ristaura e molce / con dolcezze di detti e di
, irrita il mio cuore e lo molce. poerio, 3-153: tutto di fosche
dolce mormorar del rio s'accorda / molce gli orecchi. battista, vi-3-11: danno
suono di musica fuggitivo, che ti molce l'orecchio e trapassa, ma una interprete
/ è il luogo, e gli ozi molce di un popolo / a cui aiè il
in patria lingua / tutti gli orecchi molce, / e fa parer men dolce
praticel notrica / e di tepore molce. de bosis, 64: mite /
, 14: quell'aura i cori molce / eh'odorifera spira / zefiro mio verace
vano / te l'ignavo tepor lusinga e molce. -che si accompagna a un'
ed è mordace, / picca e molce e punge e piace. k
quella inenarrabil placidezza, / con cui molce chi awien che steso scriva? nievo
e dolce: / nobil plettro che molce / il duro sasso dell'umana mente.
d'ignoto praticel notrica / e di tepore molce e d'onda eletta / naiade amica
261: quando più dolce / la rima molce / l'orecchio e quando pare /
, / tosto il fiede o tosto il molce. 11. mondato, assolto dai
gli scende al cor che lo rinfranca e molce. imperiali, 4-101: nel fecondissimo
ne le irriga e, qual rugiada molce / verd'erba e fiori, il tuo
voce la scorge e la consola e molce. = comp. dal pref.
, / ch'indi assai più ne molce / coll'odor che col dolce.
così dicendo or la corregge, or molce. ciro di pers. 3-228: chi
/ l'occhio pietoso ancor rileva e molce. 13. dir. liberare una
ciondola quindi, e ripercosso insieme / molce un soavis simo tintinno!
i pettirossi ai casolari / silvani, e molce l'ira del rovaio / il fuoco
/ che con guardo sol l'impiaga e molce, / a che scarsa or mi
che fu l'altro, indarno il molce e il frena, / ch'ei da
e 'l timor, qui l'allegrezza / molce; qui dunque ha pur l'animo
strumenti del gusto, e dolcemente / li molce e li solletica. c. i.
/ che le selve non pur lusinga e molce, / non ur rapisce e
faldella, i-2-52: mentre la sua voce molce e titilla l'orecchio, suscita nell'
. i boschi / di pindo e citeron molce il suo canto. bacchelli, 2-i-565
strumenti del gusto, e dolcemente / li molce e li solletica. -apparato o
: te l'ignaro tepor lusinga e molce. manzoni, pr. sp.,
/ arbori, sassi e fere affiena e molce. bontempi, 1-1-47: de'flauti
che le selve non pur lusinga e molce. monti, vi-426: tu sdegnoso dell'
] quindi, e ripercosso insieme / molce con soavissimo tintinno! cattaneo, i-1-341