ti scrivo di rimpetto al balcone donde miro la eterna luce che si va a poco
proprie. morando, iii-223: se miro, abbaglio, e se non miro,
se miro, abbaglio, e se non miro, i'moro. segneri, i-548
il pieghevol acanto. meninni, iii-433: miro sul prato in maestà pomposa, /
23: ad ogni colle che passando io miro, / cui pingue olivo, o
esser, de l'altrui mal, miro / e voglio a ciaschedun dar guerigione.
le tenebre nostre altrui fanno alba, / miro pensoso le crudeli stelle. idem,
in te, col pensier fiso / miro in altrui, s'han fede alte promesse
correntìa silenziosa che tìraesse nel suo « miro gurge » una polvere di minerali siderei
nel volto e nel seno altro non miro / ch'ombra de la beltà che poco
amor mi vien, colà dov'io la miro / amantato di gioia / nelli raggi
tuo nome ascolto; / quando ti miro in volto / più non mi batte il
idem, par., 28-53: questo miro e angelico tempio / che olo amore
parmi ogni più bel volto, ovunque io miro, / quasi una finta imago /
di figli. sbarbaro, 3-16: miro il misero mio angusto mondo / e
flutti de'marsi militi, / co 'l miro fulgor respin gendo / gli
: le vesti e poro d'artificio miro, / e ogni altro don, che
. leopardi, 23-84: e quando miro in ciel arder le stelle, / dico
il cor condenso, / alor ch'i'miro e penso / quant'aria dal bel
. menzini, 5-113: se talor miro aperti gli armadioni / dell'umano saper
: le mura a tomo d'artificio miro / forma un soave e lucido berillo.
vostro viaggio. paoli, iii-191: la miro, e rileggendo i dolci accenti,
a specchiarsi. meninni, iii-433: miro sul prato in maestà pomposa, /
, per l'esempio de'grandi, miro sempre più volentieri a'sensi, ai numeri
: le mura a tomo d'artificio miro / forma un soave e lucido berillo.
tremàr del portento, / e percosso da miro spavento / rovesciarsi il cavallo del sir
mar la terra e il ciel miro e sorrido. idem, 1012: a
giova e dole, / ché quant'io miro par sogni, ombre, e fumi
desiro, / leucippe, io pur ti miro. galileo, 179: le
muri in sua vece e i sassi miro. maia materdona, i-no: s'io
. maia materdona, i-no: s'io miro la mia ninfa, ella mi mira
le mura a tomo d'artificio miro / forma un soave e lucido berillo.
. legna. chiabrera, 224: miro che i lidi tutti or son nevosi,
verginella innocente in bianco velo, / miro pura donzella, / tutta candida e
perle et oro / scoprio, s'io miro nel bel vostro volto. b.
? leopardi, 23-86: e quando miro in cielo arder le stelle, / dico
. chiabrera, 52: subito che vi miro, / ira di duo begli occhi
91: non son questi ch'io miro / della natura i più graditi effetti?
e schivi. carducci, 22: io miro a'venti / lente ondeggiar le nere
ferro; resiste e sfavilla. miro colui che l'abbranca con la tenaglia,
, 307: tutto ciò che 'n voi miro, / o bellissimi labri, /
... / se in te lo miro, è tutto festa e gioco;
, ii-214: ché pregio è un miro di clartà gioconda, / ove valor s'
angiolieri, 117-3: i'non vi miro perzar, morditori, / ch'i'
veggio chi 'l mi fa, tanto non miro! lapo gianni, ii-485: deh
chi 'l mi fa, tanto non miro! chiaro davanzali, ii-346: innamorato
'n amare spunza / doglio quanto più miro / lo guadagno che perdo. dante,
. guarini, 64: s'i'miro / a quel che n'ha l'oracolo
calambrone. leopardi, 23-81: ti miro / star così muta in sul deserto
mio disio dee aver fine / in questo miro ed angelico tempio, / che solo
opera, ma per entro il pensiero miro con senno. crescenzi volgar.,
x-3-459: d'auro incorrotto, d'artificio miro / effigiato, ne corrusca il giro
: di lor sangue cosparsi ancor vi miro, / aspri macigni. monti, x-3-64
fiorirono un tempo. guarini, 59: miro a le bellezze di mirtillo, /
invenzione. chiabrera, 496: solamente io miro / quinci e quindi increspar nobili piume
al pantano. cassola, 1-130: miro volle che tirassero fuori una bottiglia di
, / fu, perch'io 'l miro in vece ed in sembianza / de la
oltre a ch'io ho ributtato il ni miro valorosamente, io gli ho detratte le
gli dà legge. menzini, i-274: miro (ohimè!) di sangue tinte
/ tu mi guardi, io ti miro: / ma tu ridi, io sospiro
: vile ed indegno è ciò che miro / a me d'intorno o ch'in
il manto / giovane donna in chiusa parte miro. -slegato, staccato.
-figur. bembo, 1-176: qui miro col piè vago il bel metauro /
. chiabrera, 52: subito che vi miro, / ira di duo begli occhi
ariosto, 114: quante fiate io miro / i ricchi doni e tanti / che
figur. sannazaro, 4-125: ovunque miro, par che '1 ciel sì
: vivo dolcemente / mentre mia donna miro. dante, conv., iii-8-5:
venti / che solo in morte una salute miro. albertano volgar., 72:
ti scrivo di rimpetto al balcone donde miro la eterna luce che si va a poco
: vivo dolcemente / mentre mia donna miro, / ed ènne gran pesanza /
ix-572: io pur, mentre ti miro e movo il piede, / veggio doppiarsi
così miraste alla mia fede / com'io miro a'vostr'occhi e a vostre chiome
. / d'auro incorrotto, d'artificio miro / effigiato, ne corrusca il giro
o novella tarpea, in cui s'asconde miro, / che musica, pittura ed eloquenza
menzini, i-4: dunque s'io miro le fiammanti stelle / in odio avrò la
foschi errori / da la fronte vi miro in giù cadenti / e velate al mio
straniero, con aver esborsato a casi- miro una parte delle paghe, e dell'altra
chiabrera, 375: sempre ch'io miro / queste pendici d'etna, il
: e dico, allor ch'io miro il fianco aperto: / questa è ben
, cresce l'orrore! ovunque io miro, / mi vien la morte e lo
, 1-403: ed or, se miro le notturne faci, / non mi paiono
più belle. leopardi, 23-86: quando miro in cielo arder le stelle; /
1-156: io pur, mentre ti miro e movo il piede, / veggio doppiarsi
, e pochi. guerrazzi, ii-147: miro 10 stato nel quale sono ridotte la
le tenebre nostre altrui fanno alba, / miro pensoso le crudeli stelle, / che
. fed. della valle, 23: miro chi vien: candide fasce veggio;
da lentini, 33: tuttavia raguardo e miro / le soe adornate fatteze, /
d'oro, e io / cauto la miro e intento / per riferir a te poi
volto altrove, simulando, / altro miro, altro fo. algarotti, 3-25:
foscolo, 1-44: della tomba io miro / per me le fauci spalancate. d'
m'ode; e sol feconda / miro la terra in germogliarmi affanni. romagnosi,
fed. della valle, 23: miro chi vien: candide fasce veggio; /
/ che mi fa forsenar, quando vi miro, / sì come il parpaglion che
. menzini, i-4: s'io miro le fiammanti stelle, / in odio
re. / fiera in volto la miro, l'ascolto, / che t'addita
dee aver fine, / in questo miro e angelico tempio / che solo amore
panni ogni più bel volto, ovunque io miro, / quasi una finta imago /
, ogni fiorita / piaggia ch'io miro, ogni goder ch'io sento, /
/ che mi fa forsenar quando vi miro, / sicome il parpa- glion che
, i-60: se ben saldo miro, / che si dirà di me se
manco. leopardi, 23-85: quando miro in cielo arder le stelle; /
riposano le nubi, / ma le miro accamparsi al monte in vetta / minacciose,
. alfieri, 1-1267: ma che miro? macchiata è la tua veste / di
1-253: lei conosce la bimba di miro, professore? è un vero frugoletto.
il ferro; resiste e sfavilla. miro colui che l'abbranca con la tenaglia,
. buonarroti il giovane, i-270: miro in mano a dio fulmineo telo, /
giova e dole, / ché tant'io miro par sogni, ombre e fumi.
ii-44: è l'ultima volta che miro / (appiè del botro, d'irruenti
: ti scrivo di rimpetto al balcone donde miro la eterna luce che si va a
, / che, s'i''l pur miro, sì li paio un foco.
: il ciel vago e sereno / miro qual esser suol quando l'oscura /
? menzini, 5-113: se talor miro aperti gli armadioni / dell'umano saper
ch'ei portò giù di questo gaudio miro, / tenta costui di punti lievi e
/... / e s'altro miro, tanto mi dispiace, / ch'
a squagliarsi. tarchetti, vi-899: miro /... nell'appeso speglio /
guittone, 79-6: poi se 'n mi miro non cre- done punto, / sì
levo all'apparir del giorno, / miro dalle finestre il vago aprile / mille
: d'ogni bella aprendo asempro e miro, / para di voi non veggio
che mi fa forsenar, quando vi miro. bibbia volgar., iii-55: oggi
gadda, 15-36: con il qual dittato miro ancora a « fissare » nella loro
monticiuolo nessun solingo sentiero... miro. firenzuola, 968: val più un
compagni, ii-215: pregio è un miro di clartà gioconda, / ove valor
sereno, ogni fiorita / piaggia ch'io miro,... / dico:
marino, 268: paradiso, s'io miro / al ben che vi trovai;
, 249: arco celeste, che pensando miro, / tu mi fa'rimembrar del
ordinario. leopardi, 23-81: io ti miro / star così muta in sul deserto
i-60: d'altra parte se ben saldo miro / che si dirà di me se
non d'invidia sgombra / te giunto miro a giogo erto e riposto, /
sì bell'opre in mirar lui miro, e desso / mi sembra, e
passare..., zitto la miro sparire alla gobba del muro. montale,
gola, / tanto a veder, si miro, / mo- stran che l'autre
ho dentro allor che, dov'io miro, / veggio scolpito el viso di costei
raggiava intorno. guarini, 59: i'miro a le bellezze di mirtillo, /
, 66: da questo greppo solitario io miro / passare un nero stormo, un
inghilfredi, 380: doglio quando più miro / lo guadagno che perdo. giamboni
/ che solo in morte una salute miro. boiardo, 2-3-48: davanti a gli
dalli odori, / riprofondavan sé nel miro gurge: / e s'una intrava,
imbagnavano sé da capo, 4 nel miro gurge ', cioè nel meraviglioso fiume che
un alito era, solo, per il miro / gurge, di luce. d'
quello che sostenne la vista nuova del miro gurge, della candida rosa. linati,
. le parrà di trovarsi davanti a un miro gurge dove la vita è diventata qualcosa
rinascer tosto entro la guancia altera / miro di rose iblee gli ostri beati. parini
, e se pur l'altre io miro, / vo cercando in altrui quel c'
se per l'aere latin pioggia ingegnosa / miro di nove e tremole fiammelle, /
e tentò di dargli imo scapaccione, ma miro fu pronto a immobilizzarle il braccio.
rintuzzato e dome. pisani, 150: miro al suolo abbattuti / da'sibili indefessi
, 1-121: benché volesse bene a miro, la signora mannoni continuava a covare il
72: su l'orlo smaltato io miro impresso / angue, che di colori
, in cielo, in mare, / miro impresso giustino (ahi vista atroce!
. a dimari, 3-5: quand'io miro, o signor, l'immensa mole
il tuo dorso più belle, ti miro già impugnante disciplina ferrata per tesserti co'
cariteo, 133: s'io contemplo o miro il chiaro aspetto, / il riposato
fugace nel mar, qual'aura 10 miro, / solca de tonde il mobile zaffiro
cristallo. imperiali, 4-761: miro di lor fronti in spaziose / piaggie
il vario aspetto / in cui la miro, or l'uno, or l'altro
[le faville] riprofondavan sé nel miro gurge, / e s'una intrava
4-693: la bianca perla infastosire io miro. f. f. frugoni, 3-iii-55
spiro ancora? e gli odiosi / rai miro ancor di questo infausto die? tortora
fugace nel mar, qual aura io miro, / solca de tonde il mobile zaffiro
. guarini, 93: s'i'miro il tuo bel viso, / amore è
paradiso; / ma, s'i'miro il mio core, / è un infemal
-rifl. maggi, 141: miro poi così sott'occhio / se mi lodan
b. andreini, 59: ecco la miro, ed ecco / che nel silenzio
così com'orno face a tigra in miro / veder lo suo disio per claritate,
. alfieri, 9-8: ma, che miro? in non cal cotanto ei tiemmi
calze aperte, sei guasto ch'io miro i contrapesi dell'orologio ingrossati? d
mentre nelle finestre... / miro con l'occhio ch'a nuli'altro
stretta amicizia che io ho col reverendissimo miro [ecc.]. 17
doloroso invio, i... i miro impresso giustino (ahi vista atroce!
/ e se questa elegger tento, / miro quella e già mi pento. g
i-8-115: dal manco braccio pendere gli miro / scudo, cui ricco drappo involve e
, ii-44: è l'ultima volta che miro / (appiè del botro, d'
per eser puro azzurro, mostra miro. ricettario fiorentino [tommaseo]: la
, ii-44: è l'ultima volta che miro /... la scia di
è mia donna bella; / s'io miro l'una e l'altra chiara stella
lampeggia. bembo, iii-576: i'miro ad or ad or nel suo bel viso
ei portò giù, di questo gaudio miro, / tenta costui di punti lievi e
che mi porta in paradiso. / -io miro scontento i il lator, che conduce
. frescobaldi, 1-26: quand'io la miro, nel cor sento / una
. chiabrera, 1-ii-117: se non miro i duo bei lumi, / che due
. petrarca, 129-61: alor ch'i'miro e penso / quanta aria dal bel
sì bella mi luce / quando la miro, ch'io la veggio in petra,
ancor fosca al luminier del sole, / miro talor com'ella / dinanzi a lui
su questo monte, di dove le miro sì sovente su le confina dell'orizonte bere
mancipio. n. villani, i-5-161: miro fatti i roman vostri mancipi.
da fare. cassola, 1-108: miro mangiò due uova al tegame, una
. cino, iii-33-4: quanto più fiso miro / le bellezze che fan piacer costei
medichessa, / che quanto più la miro e la vagheggio, / tanto mi par
e ne la fronte tua sorte beata miro. buzzi, 62: le meduse
io che di dì in dì crescer la miro / d'onor celesti ognor di meglio
gola / tanto a veder, s'io miro; / mostrai) che l'autre
/ ed alta industria di maestri io miro. carducci, iii-4-260: la primavera in
eo vivo dolzemente / mentre mia donna miro, / ed ònne gran pesanza /
66: da questo greppo solitario 10 miro / passare un nero stormo, un aureo
gastigati. agostini, 30: s'io miro allo stato mio con tutte le disaventure
, / gran lelio, se ben miro in ogni canto, / servi d'amor
correntìa silenziosa che traesse nel suo « miro gurge » una polvere di minerali siderei,
. guittone, xxxviii-22: quand'eo miro chee / laudar deggio valente e car
dal gr. (lupo? 'miro, murena maschio 'e < kxav&a '
sì gelido verno, / o se miro l'orror di lunga notte, / o
: nel sereno gorgo / la tenue miro saliente vena: / trema, e
s'eo con gli occhi altrove guardo o miro, / lo cor non v'è,
. -che fa? - la miro - egli disse. -assol.
ai primo ch'io mi movo, miro intorno / de la mia gioia: sed
fa allegreze, / tuttavia ca guardo e miro / le soe adornate fatteze, /
e se questa elegger tento, / miro quella, e già mi pento. romani
/ l'anima vostra... / miro con l'occhio ch'a null'altro
scoloro. guarini, 57: s'i'miro a le bellezze di mirtillo, /
vergine] in ossequio al tuo bel miro appesi / di filippo i vessilli a
, ch'ogni volta ch'io vi miro mi fate risentire non so che e piagnere
ii-44: è l'ultima volta che miro / (appiè del botro, d'
bella licori, / così mesta ti miro e sì dolente? leopardi, 18-12:
marradi, 368: né mai vi miro di perpetui geli / inargentate, o rupi
66: da questo greppo solitario io miro / passare un nero stormo, un
ecco d'eterna notte un luogo io miro, / cui la serie de'fatti e
la gente. d'annunzio, i-423: miro pe 'l ciel navigli alti d'argento
eroe ch'ebbe natali ebrei, / e miro chi mirato esser non vuole.
idem, liii-52: com'io risurgo e miro la ferita / che mi disfece quand'
dell'alpi io di quel flutto infido / miro l'insanie, odo i tumulti e
alla mia fede, / com'io miro a vostri occhi e a vostre chiome,
. gozzi, i-21-78: se ben miro a quella fama egregia, / ond'ha
allor d'un uom che sia pietoso miro, / che consolasse mia vita dolente.
contro di lui il mio fucile, non miro, lo colpisco. d'annunzio,
disio dee aver fine / in questo miro e angelico tempio / che solo amore e
li odori, / riprofondavan sé nel miro gurge, / e s'una intrava,
cioè imbagnavano sé da capo, 'nel miro gurge'; cioè nel meraviglioso fiume che
: le mura a torno d'artificio miro / forma un soave e lucido berillo;
un alito era, solo, per il miro / gurge, di luce; un
quello che sostenne la vista nuova del miro gurge, della candida rosa, di
le parrà di trovarsi davanti a un miro gurge dove la vita è diventata qualcosa di
, / che 'l fronte franto sparge un miro mare. 2. che suscita
arca veneranda / sopra un trionfo di miro lavoro. b. tasso, 1-5-35
ricoprirò, / tutto contesto d'artificio miro. monti, x-3-459: sovra base
/ d'auro incorrotto, d'artificio miro / effigiato, ne corrusca in giro.
1-211: questo fu uom d'uno intelletto miro. 4. molto intenso,
. 7. locuz. a miro: in modo straordinario, eccezionale.
d'amo / tra le donne a miro. = voce dotta, lat.
così com'omo face a tigra in miro / veder lo suo disio per claritate,
e tiro / ad ogne amante è miro: / chi 'n meve asempro prende,
, 380: eo, c'a provar miro / sono, salvando sperdo, /
[plinio], 9-23: aristotile chiama miro il maschio [della murena]
più colori e debole, dove il miro è d'un colore gagliardo et ha i
vender a più de lire 8 el miro. citolini, 344: quelle [misure
,... la quarta, il miro. l. veniero, 51
. veniero, 51: ufi miro d'oglio e di butiro avea / in
che fugace nel mar qual aura io miro, / solca de tonde il mobile zaffiro
. adimari, 3-5: quand'io miro, o signor, l'immensa mole /
conosce me... s'io miro per avventura uno di questi montoni d'
morde la fiamma, a un tratto io miro / sculti due nomi e insiem legati
angiolieri, 117-1: i'non vi miro perzar, morditori, / ch'i'
161: io pur, figlia, ti miro / squallida, fredda e tinta /
gioia /... / e quando miro ben nel suo aspetto / e'par
cariteo, 133: s'io contemplo o miro il chiaro aspetto, / il riposato
. / ahi, che ben chiusi vi miro / fra spesse frondi, le mortali
acqua e muore il fiore. io miro / il calice mortifero che serba /
il cor condenso, / alor ch'i'miro e penso / quanta aria dal bel
1-17: quand'io dal caro scoglio miro intorno / la terra e 'l ciel nella
bifolchi. sergardi, 1-346: miro, al suo pie'le spume infrante,
moneti, 70: niniviti novelli oggi vi miro, / ridotti a penitenza e conversione
eo vivo dolzemente / mentre mia donna miro. cariteo, 38: la fredda gelosia
/ già partorire il grande infante io miro: /... / per dar
. s. ferrari, 429: io miro la fiorita / primavera far nozze per
: ecco d'eterna notte un luogo io miro, / cui la serie de'fati
lemene, ii-231: o qual prodigio io miro? / corron d'antonio al grido
vivo dolze- mente / mentre mia donna miro. abbracciavacca, xxix-7: dett'ò
che talvolta fa a'capegli! io miro pure se ci fusse niuna che avesse
mani agli occhi ombrello, / e miro da lontan. 9. dimin
panni /... un ondeggiar io miro. carducci, 689: parvemi riveder
a tutte l'ore / quanto più il miro con quel caldo amore, / che
viso. domenico da prato, lxxxviii-1-515: miro le membra, eh'è sì ben
, i-8-175: adorne e belle / miro in ordine lungo sollevarsi / parte antiche
si diedero neanche il consueto bacio, miro perché troppo preso dagli orizzonti politici che
giacomo da lentini, 33: guardo e miro / le sol adornate fatteze, /
certaldese: confesso che am miro con la più profonda venerazione...
a fiorentino (ché a ciò non miro al presente), ma ben l'osservanza
-ittiol. pesce appartenente al genere mor- miro, caratterizzato dal muso appuntito. tramater
: raccolta una pagliuzza comincio a stuzzicare miro. -in partic.: filo di
spera. guarini, 91: s'i'miro il tuo bel viso, / amore
è un paradiso; / ma s'i'miro il mio core, / è un
. zanella, 459: quando ti miro della tua famiglia / seder nel paradiso
. e. gadda, 15-36: miro ancora a 'fissare 'nella loro luce
. calogrosso, 112: talora el miro che contempla e legge / el dolce
: lasso, che spessamente il giorno miro / al loco ove madonna suol parere,
fa allegreze, / tuttavia ca guardo e miro / le soe adornate fatteze, /
rime anonime, xxxvii-217: quand'eo lo miro nel so dolce viso / e in
, movimento. casoni, 241: miro le piaggie ondeggianti e i cristallini deserti
idem, liii-53: conrio risurgo, e miro la ferita / che mi disfece quand'
vi-417 (99-1): i'non vi miro perzar, morditori, / ch'i'
sia; / ecco la [èva] miro ed ecco / che nel silenzio ascondo
piango e piagne madonna, e mentre io miro / per le guance fiorite i caldi
ferrara, 192: bench'i', po'miro a le diritte piante / che son
anche lui. cassola, 1-137: miro si era piazzato in un angolo della
: io... faccio capitale e miro di buon occhio tutti quelli che si
il leggero rumore bastò a far volgere miro. -per simil. battere ripetutamente col
di lui. tommaseo, 3-i-164: miro a provare come la veracità dell'affetto
color diversi /... / miro a quel modo ch'io mirava al tempo
povera figlia? / ohimè, come ti miro in questa tomba / da l'affanno
e iennaro, 71: quanto più miro li poetanti versi / di tua siringa
ricchezza per guardare, / o s'i'miro in guardare / a. llui se
il tuo dorso più belle, ti miro già impugnante disciplina ferrata per tesserti con
colonna, 2-15: uno integro portale miro e conspicuo e ad tutto lo edificio
; portasti il gran colpo? che miro, tutta in lagrime ti struggi; è
/ qual senza 'l mio splendor ti miro ombroso / vedovo d'ogni onor mendico
novellamente. guarini, 57: s'i'miro a le bellezze di mirtillo, /
trono ha in sé di pregio / miro con filosofico dispregio. gioia, 1-i-344:
alba). meninni, iii-433: miro sul prato in maestà pomposa, /
/ e l'antica prigion presente io miro, / e nel ceppo primier piango
contemplò, con me, il 'miro gurge 'dantesco: e, se non
il cor condenso, / alor ch'i'miro e penso / quanta aria dal bel
312: aperte per lui contemplo e miro / le preziose murici di tiro. brusoni
f. frugoni, 2-168: rasserenati vi miro in volto ad una così genial rinomanza
1-126: non era mai stata laggiù con miro. quella zona era loro severamente vietata
se vede, / ond'io ve miro con devota fede. boccaccio, i-i-m:
non è acto uman, ma proprio miro. cammelli, 338: la nostra è
tasso], 45: mentre vi miro, mi provocate al riso, così rassomigliate
timore / di perder, se vi miro, il mio pudore. casti, i-2-239
compagni, 215: pregio è un miro di clartà gioconda, / ove valor
nel sereno gorgo / la tenue miro saliente vena: / trema, e d'
. leopardi, 34- 182: miro / quegli ancor più senz'alcun fin remoti
. andreini, 132: inver s'io miro le gran pompe tue, / che
inghilfredi, 380: doglio quando più miro / lo guadagno che perdo, /
: della mia donna... miro / le crespe chiome e le tranquille ciglia
: le mura a torno d'artificio miro / forma un soave e lucido berillo;
mia. petrarca, 129-60: i'miro e penso / quanta aria dal bel viso
sé vide in quelle ov'io mi miro, / sé per sé consumando con dolore
, / lui su raggiante monte assiso miro: / sta genuflesso davide a'suoi
: amor vi vien colà dov'io la miro, / amantato di gioia / ne
. foscolo, 1-409: io miro invan per castore divino / ram- mansator
vi rappelli. lomazzi, 174: miro vaga fanciulla altiera e bella / che
sembianze della duchessa. grafi 5-526: miro, tacendo, / il tuo lucido
. frugoni, 2-168: rasserenati vi miro in volto ad una così genial rinomanza.
/ se sogno o vision sia ciò che miro. -congetturare, dedurre.
campagna! idem, 34-175: quando miro / quegli ancor più senz * alcun fin
sua alteza / per la bella che miro, / che mi rende lo sguardo /
vieri, xxxvi-118: torbidi gli occhi miro, ch'a me nel tempo felice /
il cor condenso, / alor ch'i'miro e penso / quanta aria dal bel
un alito era, solo, per il miro / gurge, di luce; un
né per premio vacilla: al retto i'miro. a. cattaneo, ii-155:
, 1-86: come mai or ti miro qual feminella da chiasso grama e disorrevole
, 13-i-394: non scende a me se miro i dolci raggi / e tutte
sopra il tuo dorso più belle, ti miro già impugnante disciplina ferrata per tesserti co'
-di animali. imperiali, 4-608: miro, nel centro suo, poco sublime /
fra taltre rifiammeggiava. molineri, 3-37: miro...!...
xlvii-137: ma, se no 'l miro [il volto], l'anima vien
e rigiro / quante io pur qua ne miro e ne rimiro. de amicis,
f. scarlatti, lxxxvui-ii-517: quando te miro, veggio 11 paradiso / cogli angioli
tutte l'ore / quanto più il miro con quel caldo amore / che in
stella: / quando la sguardo e miro / in vetro mi ramiro. fiore
d'arezzo, xvu-810-4: quant'eo più miro e miro nel tuo fatto / e
xvu-810-4: quant'eo più miro e miro nel tuo fatto / e mi sotilglio in
: raccolta una pagliuzza cominciò a stuzzicare miro. miro sopportava bene il solletico; allora
una pagliuzza cominciò a stuzzicare miro. miro sopportava bene il solletico; allora, buttata
e fumosa. cassola, 1-108: miro si alzò, rincantucciò nora e senza
talvolta mi rinfranca / tosto ch'io miro in quel viso lucente / vedo el mio
: se verde prato e se fior vari miro, / priva d'ogni speranza trema
, 5-i- 13: te giunto miro a giogo erto e riposto / ove non
d arezzo, xvii-810-4: quant'eo più miro e miro nel tuo fatto / e
xvii-810-4: quant'eo più miro e miro nel tuo fatto / e mi sotilglio in
odori, / riprofon- davan sé nel miro gurge. 2. figur.
, 13-i- 493: né sol miro né stella / quando il ciel si rischiara
or che pur miri? » / « miro i begli occhi e il riso »
: almo paese e bel, ch'appresso miro, / ben riconosco in te l'
dante, liii-52: com'io risurgo e miro la ferita / che mi disfece quand'
intellettuale). tommaseo, 3-i-165: miro a notare che il senso dell'armonia
e se la mia libro, / tosto miro / che vuoi la tua per te.
fiori riprofondevon sé, iaest rituffavono sé nel miro gurge. carletti, 84: quelli
mi consola? / se non ti miro, / ahi che tormento, / ahi
poerio, 3-569: costei... miro tacita / mover per la campagna /
che quando ven per avventura / vi miro, tutta mia vertù mina.
/ come le cose che vegliando io miro. carducci, iii-1-89: or quest'itala
/ che solo in morte una salute miro. boccaccio, 1-8: o giovani,
, 1-117: quali in volto ti miro orrende ecclissi, / divo sol,
). abriani, 1-45: ben miro impallidite, / dori, nel tuo bel
. boiardo, 3-151: per mio solacio miro il fredo giacio / qual ni loco
, 1-118: la schermaglia continuò finché miro volle risolvere la questione con la forza.
bello. della porta, 1-329: miro questo mirabil vino come schizza, brilla e
, xiii-295: alzo gli occhi e miro in cielo / balenante uscir l'aurora
del trecento, lxxxiv-354: quando miro el so benigno aspetto, / che m'
). aleardi, 1-72: io miro veleggiar per molta / lontananzadi fiotti un contro
quando scorrer sì spedita / i beitasti la miro, / sin melpomene invaghita / di baciarla
il petto, / ma, come miro poi che 'l petto scuita / voi stessa
ritmo nenciale, 1-142: mentriio ti miro d'altro non mi duole, /
corba, il mastello, laquarta, il miro, la mezzaruola, il secchio. balbi
, 71: se la serena fronte miro poi, / in cui fa sempre amor
/ d'omero il sacro capo io miro. passeroni, xxli-388: una maschera da
eo con gli occhi altrove guardo o miro, / lo cor non v'è,
le tenebre nostre altrui fanno alba, / miro pensoso le crudeli stelle, / che
da ogni lato di essa io altro non miro che sporchi e puzzolenti ricetti di villani
et dolati consiglii sequissima imitatrice et cum miro effecto mansuetissima disciplinabonda me offerisco.
tenebre nostre altrui fanno alba, / miro pensoso le crudeli stelle, / che m'
... /... io miro / il calice mortifero che serba /
grongo, la serpe marina, il miro sono pesci del mar sardo.
sillabe. tommaseo, 3-i-164: io miro a dimostrare che in italia, così
de jennaro, 71: quanto più miro li poetanti versi / di tua siringa
diviso il tempio in varie parti io miro. -in, sul sito:
non ho niente. cassola, 1-118: miro prese a punzecchiare la fidanzata. prima
/ così com'orno face a tigra in miro / veder lo suo disio per claritate
pesce fico mi è stato presentato il miro o smiro, pesce delicato. =
il quale smozicar, ch'era sì miro. cellini, 1-109 (254):
occhi e i lor soavi giri / miro, donna, e quel vostro almo e
h'al primo ch'io mi movo, miro intorno / de la mia gioia: sed
del mare. casoni, 241: miro le piaggie ondeggianti e i cristallini deserti
gioco. boiardo, 3-142: quando io miro e'pesci intra queste on
boiardo, 3-151: per mio solacio miro il fredo giacio / qual ni loco
dante, par., 28-54: questo miro e angelico tempio /... solo
l. balocchi, cxxxiii-746: che miro! ah! qual sorpresa! /
, 4-221: qui le luci spalancar vi miro / nell'ascoltar quell'alta maraviglia /
d'arezzo, xvii-810-2: quant'eo più miro e miro nel tuo fatto / e
, xvii-810-2: quant'eo più miro e miro nel tuo fatto / e mi sotilglio
: sopra la piana di essa, di miro artificio, imposito era uno capo di
cino, iii-33-4: quanto più fiso miro / le bellezze che fan piacer costei,
pien di gentil cosa; / quando ti miro, ogni mie senso appago, /
4-221: qui le luci spalancar vi miro / nell'ascoltar quell'alfa maraviglia / che
, / lui su raggiante monte assiso miro: / sta genuflesso davide a'suoi
13-i-533: or canto altiero fatto, e miro il volo / e 'l canto già
, 6-ii-463: apro le imposte e miro / la soffrente natura / e, nel-
, 380: eo, c'a provar miro / sono, salvando sperdo, /
contro di lui il mio fucile, non miro, lo colpisco. fenoglio, 5-i-940
mezlemene, i-150: a tempo io miro / già spiccata dal suolo / una
spiro ancora e gli odiosi / rai miro ancor di questo infausto die? s.
: or questo segno, quando cerco e miro, / di giove trovo ed évi
vita, e possa spiritare / s'io miro, fuor che voi, mai donna
già maturo cedro, / la spoglia miro, che s'assembra a toro. buonarroti
: pien d'una nobil meraviglia, / miro il bel monte, ove l'aurora
di spogliare lo studio del suo carattere di miro già mai quel fiero viso / l'ira
da ogni lato di essa io altro non miro che sporchi e puzzolenti ricetti di villani
380: eo, ch'a provar miro / sono, salvando sperdo, / sì
amare spunza; / dolglio, quanto più miro / lo guadagno che perdo, /
: io pur, figlia, ti miro / squallida, fredda e tinta / di
, 23-84: spesso quand'io ti miro / star così muta in sul deserto piano
e scelerate parole d'odoardo e miro. marchetti, 4-297: scorre sopra il
. ritmo nenciale, 1-135: quand'io miro rileggi occhi stralucenti, / io prego
giacomo da lentini, 33: guardo e miro / le soe adomate fatteze, /
: se verde prato e se fior vari miro, / priva d'ogni speranza trema
giacenti. testi, i-140: miro de'sacri altari / disperso il culto,
d'arezzo, xvii-810-3: quant'eo più miro e miro nel tuo fatto / e
, xvii-810-3: quant'eo più miro e miro nel tuo fatto / e mi sotilglio
disir dèe aver fine / in questo miro e angelico tempio / che solo amore e
ei portò giù, di questo gaudio miro, / tenta costui di punti lievi e
le tenebre nostre altrui fanno alba, / miro pensoso le crudeli stelle, / che
/ che si vagheggia, e tante miro in lui / gemme, che appena ei
e tiro / ad ogne amante è miro. boccaccio, dee., 10-10 (
parti, / botteghe aperte e trafficanti miro. a. cattaneo, ii-272:
fa allegreze, / tuttavia ca guardo e miro / le soe adomate fatteze, /
già tremolar le lor bandiere al vento / miro d'oro e d'argento. siri
or che pur miri? » / « miro i begli occhi e il riso »
xii-862: con torbida procella / non miro il mar turbato, / né veggo spaventato
fa allegreze, / tuttavia ca guardo e miro / le soe adomate fatteze, /
fa allegreze / tuttavia ca guardo e miro / le soe adomate fatteze, / lo
/ e ad altro centro ruo- teando miro / ch'a una terra di fango e
l'acqua e muore il fiore. io miro / il calice mortifero che serba /
alternative. volponi, 2-25: adesso miro a questo, convinto di avere unventaglio di
stella; / quando lo sguardo e miro / in vetro mi ramiro. chiaro davanzati
ei portò giù, di questo gaudio miro, / tenta costui di punti lievi e
/ se sogno o vision sia ciò che miro. ghislanzoni, 17- 105:
? e gli odiosi / rai miro ancor di questo infausto die? metastasio,
vi-i-417 (99-4): i'non vi miro perzar, morditori, / ch'i'
nigra, 14: sulla volante nave miro fuggir la vita. grafi 5-1112: hai
. tondelli, 174: il miro si volta, vede il letto vuoto e
sciolto', deriv. dal tema di miro 'sciolgo'. fotorecezióne, sf. fisiol
trascurato. tondelli, 155: il miro che frigge luminoso e incazzato nel suo angolo
tondelli, 172: così che al miro gli crolla tutto addosso e pensa anche