: se tu sapessi la cagione perché miravo tu m'aresti dimesso: cioè perdonato
elettori. pascoli, 586: me la miravo accanto / esile sì, ma bella
c. /. frugoni, i-8-205: miravo nel piano o ne la valle /
al creatore. bernari, 6-201: miravo lo squallido litorale, su cui
. i. frugoni, i-8-205: io miravo nel piano o ne la valle /
al cielo. gnoli, 1-88: te miravo nella mente, / colla tua bella
mie 1 memorie del fanfulla domenicale 'miravo a lui. -riferirsi (una
e. cecchi, 2-200: lo miravo con la pistola, cosicché egli non s'
. a. bonciani, lxxxviii-i-303: miravo el suo crin biondo e pettinato, /
. c. croce, 2-26: orfeo miravo col sonoro plettro / placcar le furie
pianto il suo silenzioso dispetto, io miravo lo squallido litorale, su cui il
. c. croce, 2-26: orfeo miravo col sonoro plettro / placcar le furie
: io m'ero armato e lo miravo con la pistola, cosicché egli non s'
. c. croce, 2-26: orfeo miravo col sonoro plettro / placcar le furie
io m'ero armato, e lo miravo con la pistola, cosicché egli non s'
altro. de amicis, xi-181: non miravo soltanto a rialzar la fortuna dei miei
, 18-34: osservavo le labbra e miravo quel tessuto molle, a strie longitudinali,
un ottuagenario. pascoli, i-302: miravo con pietà e timore quel volto emaciato
; perché ha rappre io miravo più all'italia politica che alla letteraria.