e attenta, / e sempre nel mirar faciesi accesa. m. villani, 8-11
585: né voglio negare che il mirar troppo a roma abbia fatto trascurare talvolta
usato accrebbe e senza velo / volse mirar l'opere grandi il cielo. manso,
sen- z'adastiar alle altrui fortune, mirar con occhio pietoso... la
ché mi volge sovente / la mente per mirar vostra sembianza: / per che ne
mi volge sovente / la mente per mirar vostra sembianza: / per che ne lo
chiaro cristallo, / vago pur di mirar quel vivo sole / che 'n te specchiar
il giovane, 9-556: quale in mirar per quei profondi nidi, / per quelle
vostri almi nipoti / venite oggi a mirar. savioli, 758: oh ai tempi
di vergogna e d'ira, / mirar alternamente or la crudele / pugna ch'è
21-4: ma voi non piace / mirar sì basso colla mente altera. idem
. stampa, iii-244: siagli dolce il mirar le viti amanti, / quasi prezzo
timida e smarrita / non si volge a mirar s'anco è seguita. morando,
una leggiadra vista / più vago di mirar ch'i'ne fossi anco.
ingegno / gitto, e stonimi a mirar pabido e muto / or questo,
schivo, ancor sei vaga / di mirar queste vabi 1 aleardi, v-45:
, seguendo 'l desio, / per mirar la sembianza di colui / ch'ancor lassù
tempo. petrarca, 77-3: per mirar policleto a prova fiso / con gli
/ dal bosco in questo prato / per mirar l'aurea luce / e vagheggiare il
: color, che di natura / pensan mirar gli alti segreti aperti / e vantando
col bel volto, in ch'io mirar m'appago, / a consolar il vedovo
di schifo, stava un po'a mirar la vittima così appiccicata alla parete.
appo tonde entro il bel verde / mirar su i colli la sedente luna.
: questa [laura] che col mirar gli animi fura, / m'aperse
necessaria all'aquila la vista acuta per mirar di lungi il serpe che ha da
culti / de'frondosi boschetti / di mirar si compiace. zito, iii-380:
. tinucci, 1-327: al mirar sotto gli archeggiati cigli, / ove
e da secura parte avrò diletto / mirar il fumo e la favilla ardente.
e strano / bianchezza, in cui mirar mai non mi pento. ariosto, 43-106
. idem, 24-11: l'artigiano a mirar l'umido cielo, / con l'
stampa, iii-244: siagli dolce il mirar le viti amanti, / quasi prezzo dotai
, alte le ciglia, / sol per mirar quel ciel che l'assomiglia. segneri
perfidi atei quivi correte, / in mirar di qua giù l'empirea fede. segneri
poverel ricetto, / se talora a mirar vien di lontano / pompa reai di
/ tra le dive, che pari a mirar ebbe. 22. seguito da
cor; ma voi non piace / mirar sì basso. idem, 36-3: s'
a guardar più alto del campanile, a mirar più giù del pavimento, insomma alla
orrore e di fierezza, / indegne di mirar luci sì pure, / contumaci del
/... / cominciai a mirar con tal desio, / che me stesso
in capo una barbuta nuova, / senza mirar s'ha debil tempra, o dura
il cor; ma voi non piace / mirar sì basso colla mente altera.
ii-208: ad ogni candid'onda / credon mirar le biancheggianti vele / degli stranieri.
alma. muscettola, i-352: per oggetto mirar sì dolce e vago / drizza l'
.. avvertì il castelvetro che dovesse mirar bene alla pregnezza di quella parti- cella
. galeani, i-179: noi mirar, se di sete ei [il cittadin
dell'alte / torri, se ciò mirar ti piace, il mira: / vedi
, i-588: se non che, a mirar giustamente, sotto la metafora di cancellamento
l'anima allora, come chi a mirar le stelle, si vale del cannocchiale.
leopardi, 24-12: l'artigiano a mirar l'umido cielo, / con l'
— che so io? / per mirar questi capannoni, e parte / por farmi
st., 1-18: quanto giova a mirar pender da un'erta / le capre
ben culti / de'frondosi boschetti / di mirar si compiace, / da'cui rami
, che luci d'oro, a mirar cari. algarotti, 2-11: dall'un
in trofeo sublime / accumulate a te mirar vi piace / le domestiche insegne.
di cavar il costrutto chiaro, e di mirar proprio quelle sacrosante parole, che gli
e li bordonali nostri sono di / di mirar si compiace, / da'cui rami pendenti
chi la vedea stupito resta / a mirar quella faccia a noi celesta. boiardo,
maravigliamo di laodomia, alla quale per mirar nel suo lontano protesilao fosse uopo la
occhio e mago, / potesse altri mirar intento e fiso / quel che fuor non
in specchio giunge / l'imagini a mirar così da lunge? d. bartoli
varco. chiabrera, 331: dolce mirar non manco in un momento / divorare
, x-3-473: scultor sublime, a mirar l'alte prove / del tuo scalpello nel
e col bel volto, in ch'io mirar m'appago, / a consolar il
e 'l ciel tra noi, venga a mirar costei. boccaccio, dee.,
fiamma accesi, / nulla sarebbe a mirar quei baroni, / che tanto crudelmente
, al parer mio, il volersi mirar dietro alle chiappe come faceva giano.
, chiaro cristallo, / vago pur di mirar quel vivo sole / che 'n te
cavar il costrutto chiaro, e di mirar proprio quelle sacrosante parole, che gli
. monti, x-3-248: te dei corpi mirar negli elementi / sogliono al gorgoglio d'
, ciascun beato / a cui lice mirar questo bel viso, / che avanza
: fiso / tenea l'occhio a mirar come nascoso / di là dal colle ancora
e tutto l'umido confine, / per mirar, ingombrar vidute foro, / sorte
questo meco ne fa scusa. / mirar non può sì alto il mortai ciglio.
poverel ricetto, / se talora a mirar vien di lontano, / pompa reai di
meditata attese a mostrar che non bisognava mirar se non alla reforma, esagerando molto
cavar il costrutto chiaro, e di mirar proprio quelle sacrosante parole, che gli
: fiso / tenea l'occhio a mirar come nascoso / di là dal colle ancora
di morven meco / statti lieto a mirar. ve'com'ei passa / qual
, o terra, o mar, mirar potrei / ne'vostri colisei -ta'giuochi
dell'alte / torri, se ciò mirar ti piace, il mira. monti,
ben culti / de'frondosi boschetti / di mirar si compiace, / da'cui rami
: non è chi miri, o chi mirar si curi, / se quella scala
loggia e spaziosa / il condusse a mirar mirabil cosa. d. bartoli
e tutto l'umido confine, / per mirar, ingombrar vidute foro, / sorte
re di norven meco / statti lieto a mirar. bocchelli, 1-iii-461: chi era
ci siamo quasi di consenso fermati a mirar l'astro di venere che ci lampeggiava su
col bel volto, in ch'io mirar m'appago, / a consolar il vedovo
tanto perfetta, / che più nulla mirar spero di raro, / tal che
appena alla contraria riva, / a mirar si converse il suo periglio. tommaseo,
orrore e di fierezza, / indegne di mirar luci sì pure, / contumaci del
sia giudicata. segneri, i-752: al mirar però che egli fece fortificazioni sì belle
uscito appena alla contraria riva / a mirar si converse il suo periglio.
che nelle parole, negli atti e nel mirar mostrano una certa passion languidetta, che
, i-3-301: chi mai puote / mirar, senz'awampar, quell'aureo crine
drizzai gli occhi miei / a mirar suo corsàggio. = fr.
fatto gigante / s'alza il giglio a mirar tuo volto amato, / e viene
cavar il costrutto chiaro, e di mirar proprio quelle sacrosante parole, che gli
., 1-18: quanto giova a mirar pender da un'erta / le capre,
chiaro cristallo, / vago pur di mirar quel vivo sole / che 'n te
o ciance, / più non cura mirar membra vestite, / ma più dentro a
lenti; / lo tuo corso a mirar corron le genti, / ma per seguir
monti, x-3-248: te dei corpi mirar negli elementi / sogliono al gorgoglio d'acre
me ne snoda, / e non mirar ch'ogni mio senso fi nieghi; /
libertà del proprio spirito, poteva impunemente mirar davvicino. cantoni, 240: chiudono
del ciel risplende in lui, / mirar si può quel che ne'raggi sui
che ne'raggi sui / debil vista mirar non s'assicura. tasso, 1-9-29:
in capo una barbuta nuova, / senza mirar s'ha debil tempra o dura.
petrarca, 70-25: ella non degna di mirar sì basso. boccaccio, dee.
di viterbo. achillini, 157: per mirar le tue cittadi erranti / per l'
st., 1-18: quanto giova a mirar pender da un'erta / le capre
del ciel risplende in lui, / mirar si può quel che ne'raggi sui /
quel che ne'raggi sui / debil vista mirar non s'assicura. marino, vii-101
, come già fero / per non mirar l'incestuosa prole / che a tieste
lorenzo de'medici, i-41: il mirar fiso non procede se non da due
/ e da secura parte avrò diletto / mirar il fumo e la favilla ardente?
. tasso, 16-31: se stesso mirar già non sostiene; / giù cade il
fren gli occhi costrinse / lei sol mirar, non questa cosa o quella.
che mi fur gli atti suoi a mirar cari. donato degli albanzani, 1-15
pernice, / dispogliare un cappon, mirar la fante / recarti in un bel piatto
via di distaccarsi. carducci, 610: mirar la doglia de l'anno che muore
/ tra le dive, che pari a mirar ebbe, / venere gita lieta non
. leopardi, 639: troia incensa mirar, l'iliache torri / diroccate in
facisti / da'tuoi begli occhi che mi mirar fiso, / sì che zamai da
intrisa. orsino, iii-288: nel mirar quel seren, da sé diviso /
amara intensa doglia. carducci, 610: mirar la doglia de l'anno che muore
senza volger giammai gli occhi pietosi / a mirar le mie pene ed i miei danni
/ la regai fronte, e in lui mirar sol tutti. milizia, xix-4-1066:
cura voi, gentiluomini, che nel mirar troppo fisamente poneste e meravigliose bellezze di
specie i gradevol di spavento / è mirar finto in tavola / e squallido e
in trofeo sublime / accumulate a te mirar vi piace / le domestiche insegne.
402: dolor il punge anco in mirar lo stato / di tanti cari, e
astener da quelle ragioni che, a mirar bene, sono più vivaci che sode.
e drizzai gli occhi miei / a mirar suo corsaggio. francesco da barberino,
. stampa, iii-244: siagli dolce il mirar le viti amanti, / quasi prezzo
16-6: vedresti lui... / mirar alternamente or la crudele / pugna ch'
in capo una barbuta nuova, / senza mirar s'ha debil tempra o dura.
futuri affanni. chiabrera, 84: in mirar l'ammirabile bellezza / rasserenisi il volto
solo / filippo, e cura di mirar non aggio / cocchi, e cavalli,
occhi eremitani senza mai porre il casto del mirar loro nelle vaghezze dello avversario,
., 1-18: quanto giova a mirar pender da un'erta / le capre,
meditata attese a mostrar che non bisognava mirar se non alla reforma, esagerando molto
calamita, come una selce volgare, al mirar poi quel potere stupendo che ella esercitava
/ non può d'eterna gloria / raggio mirar sì che non venga meno.
cerchiamo. orsino, iii-288: nel mirar quel seren, da sé diviso /
lance e pene e premi, / mirar da lunge e preveder gli estremi. fed
: bramai... / l'opre mirar della sua spada, e poscia /
volgo indotto, / di quelle che a mirar fanno paura, / con le facce
, iii-255: gira sul gelo ed a mirar mi tiene / che questa vita è
pare che non vi spiaccia molto / mirar di donna barbara furtivamente il volto.
tacendo: / vo'mirando morir, mirar morendo. vallisneri, iii-327: la farfalla
levarsi: / quanto più mira, de mirar più brama,
capo una barbuta nuova, / senza mirar s'ha debil tempra o dura. /
espon sovra la molle sponda. / quinci mirar la già promessa scorta, / vider
siam faticati, acciò possiate / oggi mirar questo caso d'amore. r. borghini
e pene e premi, / mirar da lunge e preveder gli estremi. battista
leopardi, 24-14: l'artigiano a mirar l'umido cielo, / con l'opra
. delfino, 1-70: ma se mirar dritto vogliam, le nozze / con
/ la regai fronte, e in lui mirar sol tutti. metastasio, i-106:
retroguardia. parini, 358: vaghezza di mirar ti prende / le fervid'opre,
s'abbagliava come fa chi fiso vuol mirar l'ardente sole quando di giugno nel
, / sì che non si potea mirar ben fiso. parini, 294: però
/ poi che privato se'di mirar quelle! lorenzo de'medici, i-160:
leopardi, 2 77: attonito a mirar lunga fiata / la novità dell'internai
402: dolor il punge anco in mirar lo stato / di tanti cari,
salute della monarchia sostenta che si debba mirar in due oggetti: che il nuovo
, / deh! che fora a mirar viva e sincera / di quel corpo
specie / gradevol di spavento / è mirar finto in tavola / e squallido e di
mio languire / scorgo, s'oso mirar ne'bei vostri occhi, / che soave
chiabrera, 2-2-35: ella, senza mirar, move un sorriso, / e di
e cicute. testi, i-44: dolce mirar per le fiorite arene / danzar le
qual tant'alto aspira / sguardo mortai mirar fiso nel sole? pascoli, 39:
primo pensier la mente vaga, / e mirar lei, et obliar me stesso,
terra ferma. marchetti, 4-71: mirar puote ogni spiaggia / delle navi sommerse i
vergando dipingervi i cordogli / che per mirar alte bellezze ho avuti. busini, 1-244
donna, quand'io mi mossi a mirar voi, / il folgorare dell'altere e
vive fiamme in essa effigiate / sembra a mirar folgoreggiata ed arsa. zanella, vi-730
delfino, 1-12: è folle / chi mirar crede entro alle voci l'alma.
gran moli e folte / non ne lascian mirar le vie superne / e i sovrannaturali
nascente giorno, / che, nel mirar volto senz'arte adorno, / laccio e
1-58: ciro... niegò di mirar la bellezza di pantea, sapendo benissimo
/ e perch'io non le posso mirar fiso, / mi convien contentar di dime
fren gli occhi costrinse / lei sol mirar, non questa cosa o quella. ariosto
fronte / del gran salerno, queto / mirar or ne le chiare / onde scherzar
: vedresti lui,... / mirar, volgendo gli occhi or la crudele
. delfino, 1-31: ma nel mirar della regina il fato, / gran velo
, 23-72: questa, che col mirar gli animi fura, / m'aperse il
assalto. beccari, xxx-4-334: stava a mirar intento il porco /...
in trofeo sublime / accumulate a te mirar vi piace / le domestiche insegne,
dalla sua propria immago, / a mirar d'ognintomo fiso fiso. tasso, 31
son tutta gel tremante, / in mirar, in toccar il teschio fiero. d'
che gemette. carducci, 610: mirar... / le foglie ad una
il rivo e i pomi / tanto mirar mi piacque, / ch'io fui tantalo
guerre son qui per la foresta / mirar due tori in bella giostra urtarsi, /
qualcosa: fornirgliela, / ch'io mirar cheggio, a me mirar non lice?
/ ch'io mirar cheggio, a me mirar non lice? casti, 10-35:
marino, i-199: venga qui a mirar per ogni bettola girandole ricamate di polli
. / gira sul gelo ed a mirar mi tiene / che questa vita è pur
filicaia, 2-1-155: sì bell'opre in mirar lui miro, e desso /
. baldi, 5-5: godeasi ella mirar gli ondosi campi, / l'isole,
monti, x-3-248: te dei corpi mirar negli elementi / sogliono al gorgoglìo d'
e specie / gradevol di spavento / è mirar finto in tavola / e squallido e
gota... e poi come fenice mirar fisso nella luna de i bei vostri
. tasso, 16-31: se stesso mirar già non sostiene; / giù cade il
pernice, / dispogliare un cappon, mirar la fante / recarti in un bel
ed ogge credo non ha faccia di mirar in quelli, perché tutti l'imbrattasti
. tasso, 13-18: semplice bambin mirar non osa / dove insolite larve abbia
puro lago / la sua immago / a mirar si mise un giorno / un cerbiatto
i-314: conosco veramente essere indegno / mirar l'immagin de la tua figura /
. amanio, lxv-88: io a mirar quegli occhi impallidisco. ariosto, 32-101
lxiv-158: occhi miei, ch'ai mirar foste sì pronti / l'altera luce che
leopardi, 24-12: l'artigiano a mirar l'umido cielo, / con l'opra
fa bistorti. chiabrera, 1-i-418: dolce mirar cinghiai per la foresta / infocar gli
mio cuor s'è desta / a mirar come amore increspa e inaura / le chiome
né scorto ho fino a qui, per mirar fiso, / qualche degna scoltura o
castiglione, 422: negli atti e nel mirar mostrano una certa passion languidetta, che
in mezo al sole / state a mirar la mia angosciosa doglia, / nulla
mio cuor s'è desta / a mirar come amore increspa e inaura / le
loredano, 2-ii-33: è indegno di mirar la luce del cielo chi ha potuto
la luce del cielo chi ha potuto mirar la rovina d'una cartagine. goldoni,
in qua né donna né donzella / oso mirar che irata non si volga. segneri
possa argomentar da questo / anco quel che mirar non puoi con gli occhi, /
ardore. stigliani, 2-69: presala a mirar, tanto indugiossi / che per quella
: per tre cagioni devi qual vero servo mirar ogn'ora con occhi sì infaticabili il
del tartareo regno, / venga a mirar tutte le pene inseme / dentro 'l
! leopardi, 277: attonito a mirar lunga fiata / la novità dell'infernal soggiorno
i-314: conosco veramente essere indegno / mirar l'immagin de la tua figura /
dita. chiabrera, 1-i-418: dolce mirar cinghiai per la foresta / infocar gli
totalmente infradiciati, debbonsi... mirar solamente con venerazione, ma non toccarli
in alta rupe / star sicuro a mirar l'altrui periglio. pindemonte, iii-453
pagani... /... mirar quinci e quindi anco inalzarsi, /
, non ardivano inalzarsi, per non mirar i testimoni delle sue vergogne.
erba s'infiori / altri sol di mirar colà si vanti. colletta, 2-i-257
lucidi, / ch'uomo senz'ardere / mirar non puote. batacchi, i-m:
pende; / ch'avendol, può mirar quel mostro crudo, / e fa che
intenerirmi il petto col pentimento, ed altro mirar non seppi che un mucchio confusi di
di quella siepe / fiso statti a mirar verde ramarro, / né io, perch'
, ii-229: rivoltandosi con occhio bieco a mirar quell'insolentelli: siate, disse lor
... / se in tant'alto mirar non m'è interditto.
, son., n-13: per mirar la tua gentil presenza / [gli
/ fiero a muoversi il campo, a mirar vago, / e d'armi ingombro
, 1-119: non si spaventa nel mirar potenti, / e comandanti con vorace ardore
., 1-33: ah quanto a mirar iulio è fera cosa / romper la via
nostra natura, almen si degni / mirar se stessa: e converrà che sdegni /
re nino indugiarono gl'occhi umani a mirar l'inumano mostro dell'armi. m.
e tace / la vergine inesperta in mirar quelle /... / inusitate e
fuori della sua ignoranza, che possa mirar la faccia del vero e del buono e
delle prammatiche del regno, ed in mirar alla polizia del governo. de luca,
invoglio, / ché l'occhio sol mirar non si contenta / la rucchetta abbracciata
/ l'innocenza, il candor; mirar sul labbro / la verità, non
allor, almo figliuolo / febo, mirar sì fiera crudeltate? / come non
i vostri almi nipoti / venite oggi a mirar. leopardi, 32-272: e tu
27-12: bellissima fanciulla, / dolce a mirar, non quale / la si dipinge
ne diveniva obscura. ariosto, 183: mirar le ciglia e laurei crespi crini,
ciglia e laurei crespi crini, / mirar le rose in su le labra sparse,
pernice, / dispogliare un cappon, mirar la fante / recarti in un bel
occhio e mago, / postesse altri mirar intento e fiso / quel che fuor non
nelle parole, negli atti e nel mirar mostrano una certa passion languidetta. varano
diventati arditi, / si voltamo a mirar la fiera guerra. -in modo
. [tommaseo]: non la mirar mai con occhi lascivienti. 3.
diffuso / toglie, or gode in mirar quando alle stalle / teso, rie-
, seguendo 'l desio, / per mirar la sembianza di colui / ch'ancor lassù
dipinte in quelle terse / lastre in mirar le tue virtù diverse! gozzano,
che or mando, / non ti mirar se mia voluntà accesa / occulta tengo
una leggiadra vista / più vago di mirar ch'i'ne fossi anco. alberti,
distillo in pianto / e bramo, per mirar fera che 'l canto / schernisce il
si fermano... / o a mirar cani per le vie ballare / o
e portamenti divini, non si lasciava mirar senza voti. s. borghini,
piano, / e prese a quel mirar tentazione, / tal che li cadde il
fiamma / licenziosa. poerio, 2-214: mirar mi giova con assiduo sguardo / licenziose
ho qualche pace / e mi lice mirar l'ombra tua nova / che 'l
loro paio uno di quei dipintori stupefatti nel mirar la cappella di michelagnolo. segneri,
: alcuni osservo poi di strano umore / mirar con occhio livido e invidioso / chi
: ahi che terribil armi! già di mirar mi sembra / lor lividure infitte su
leopardi, 24-13: l'artigiano a mirar l'umido cielo, / con l'opra
avessi allor le luci tolte / per non mirar giammai cosa men degna.
, 141: quando muove le luci a mirar voi, / la forma che nel
petto duro, immite, / ma de mirar la lucida bellezza, / tener la
. maffei, 7-54: quando a mirar costei sovente i'riedo, / l'occulto
il sintoma degtinfermi lunatici, impotenti a mirar cogli occhi aperti per l'ostruzzione del
nelle parole, negli atti e nel mirar mostrano una certa passion languidetta. bonarelli,
: è una maraviglia non poter mirar con ferme pupille la indefettibil lampa del
. agostini, 4-9-12: ogni vista al mirar sarebbe schiva, / sì sconciamente si
ritraesse l'ombre e'tratti ch'ivi / mirar farieno uno ingegno sottile? algarotti,
scorto ho fino a qui, per mirar fiso, / qualche degna scoltura o qualche
confonde, / e con que'vetri sol mirar si lassa, / onde agli occhi
pianta tra l'erba; / e in mirar l'umile di lei figura / più
tanti acerbi e rei / martir, di mirar voi solo m'appago. tasso,
nove, / ch'era sol di mirar quasi già stanco / una fera m'apparve
petrarca, 23-73: questa che sol mirar gli animi fura, / m'aperse
/ armati ancora intorno al padre loro / mirar le membra d'i giganti sparte.
e nobil meraviglia, / presa a mirar il buon popol di
mi fossi aviso / che meglio unqua mirar non potea lumi. vasari [zibaldone]
or mentre gli spettatori stavano intenti a mirar tanta gloria e ad udir quella celeste
/ che le leggiadre membra / ardì mirar della pudica arciera. marino, 2-65:
/ con malinconica estasi / stetti a mirar per lungo tempo un fior. carducci,
ancora, intorno al padre loro, / mirar le membra d'i giganti sparte.
barignano, lxv-160: potess'io sempre mirar fiso / la meraviglia mai non vista
ed un altro a lui, per mirar quella / bestia sopra cui siede, unica
che in questo cammino si chiudono, mirar con essi quella ineffabile bellezza, di
. boterò, ii-286: qui mille mirar puoi nobili rose, / qui i gigli
a'balcon s'allargan le bandiere / per mirar chi laria ha meravegliosamente ben operà el so'
puro lago / la sua immago / a mirar si mise un giorno / un cerbiatto
non si metta / in rischio di mirar la sua figura. cavalca, 18-110:
, / gli occhi miei stanchi di mirar, non sazi, / quand'io caddi
mi volge sovente / la mente per mirar vostra sembianza. idem, conv.
seguirne e con quest'occhi / l'opre mirar della sua spada [di bonaparte]
minoranza. petrarca, 77-3: per mirar policleto a prova fiso / con gli
volentier chiusi gli avrei / per non mirar già mai minor bellezza, / lassai quel
mi volge sovente / la mente per mirar vostra sembianza. idem, liii-6:
mano all'aratro, né mai voltossi a mirar i solchi delle fatiche passate, ma
= dal provenz. miradór, da mirar 'guardare \ miradóre2, sm
dallo spagn. mirador, deriv. da mirar 'guardare'; voce registr. dal d
dal provenz. miralh, deriv. da mirar 'guardare '; cfr. fr
. petrarca, 325-44: cominciai a mirar con tal desio, / che me
i leoncini; lo vedrà per cagione loro mirar con guardo terribile e paventoso e venirgli
fuggia ancora l'occhio vergognoso / di mirar quel che deve star ascoso. loredano,
fissa / luce in cui l'occhio di mirar non osa. saba, 152:
, seguendo 'l desio, / per mirar la sembianza di colui / ch'ancor lassù
nove, / ch'era sol di mirar quasi già stanco, / una fera m'
della porta di sant'onorato, essendo a mirar innumerabile quantità di persone, così della
/ e, se il può, da mirar non si diparte, / che non
teste inchini. poerio, 3-217: qui mirar quanto è bello! / quanto è
paradiso. ariosto, 183: mirar le ciglia e l'aurei crespi crini,
ciglia e l'aurei crespi crini, / mirar le rose in su le labra
sito / poi che privato se'di mirar quelle! petrarca, 127-30: in
st., 1-18: quanto giova a mirar pender da un'erta / le capre
: mi volge sovente / la mente per mirar vostra sembianza, / per che ne
pensier la mente vaga, / e mirar lei, et obliar me stesso, /
belle ciglia; / ma s'altri a mirar piglia / per l'amorosa istoria /
a fermar molto tempo, si dee mirar non solo alla salubrità del sito, ma
balcon s'allargan le bandiere / per mirar chi fra i tre fa il quarto
ormai non m'è concesso, / né mirar se mi giova o se mi offende
. di costanzo, 1-316: senza mirar l'ordinanza de'nemici, animo
in africa, il quale ardisse di mirar appresso il mio, co 'l qual vittorioso
ritrasse l'ombre e'tratti ch'ivi / mirar farieno uno ingegno sottile? buti,
: sovra l'umil mio carme a mirar prendi, / che sia che pe'
: serrato l'occhio sinistro con prestezza, mirar di sopra la mira lungo la canna
petrarca, 23-72: questa che col mirar gli animi fura / m'aperse il
mano. serdini, 1-45: un mirar dolce e fiso / da far movere i
/ un tacer con pie tate, un mirar fiso /... / è
24. locuz. -a un mirar solo: con una rapida occhiata,
/... / sceglier a un mirar solo i consueti / luoghi dove le
. muratori, 10-i-148: non è da mirar di mal occhio, e molto meno
resto di sua vita, contento di mirar da lontano le cose d'occidente.
chete, i... i mirar da lunge e preveder gli estremi.
coppia. ma credo che tancredi debba mirar più in alto, intendo dire più
petrarca, 70-25: ella non degna di mirar sì basso / che di nostre parole
, stupirsi '; cfr. provenz. mirar, ir. mirer.
, 2-2-87: ahi qual fallo è mirar ciò che, mirato, / desta
par miserrimo pur fia / chi può mirar de la sua donna i rai, /
si drizza [un cipresso] e nel mirar s'accorge / ch'era di vari
stimai l'orbe terreno / incapace a mirar beltà cotale, / qualunque dilegion gradii
., 1-18: quanto giova a mirar pender da un'erta / le capre e
d'arezzo tarbato, / non te mirar montato; / te smonti già, ché
d'arezzo tarlato, / non te mirar montato: / te smonti già,
spolverini, xxx-1-120: vada intorno a mirar quando rinasce, / quando s'inalza
appresento il core, / con pietoso mirar, con gli occhi morti. prati,
le volte che l'animale senza timor di mirar l'ora estrema, / e finisce il
si sentia muggire / la gente nel mirar ch'ella si salva. monti, x-2-179
, 141: quando muovo le luci a mirar voi, / la forma che nel
colori iri dipinge. / bello è certo mirar come vi splenda / il murice di
salire ai vecchi castelli, / e mirar sotto i colli nanerelli. -maneròttolo
prendean salute / di contemplar contente e mirar fiso / le narrate eccellenzie e 'l
. detta casa, 734: senza mirar s'è lecito o nefando, / fan
esposta. marchetti, 5-47: dolce è mirar da ben sicuro porto / l'altrui
occhi dico: « omei! non ne mirar nessuna, / ché come questa forse
. pignotti, 281: vieni a mirar quali occupin le menti / del mondo
i nodi de la vita, a mirar questi / campi de l'aria e 'l
angelica], / disegnò telmo tor per mirar quanto / fariano i duo guerrier.
in trofeo sublime / accumulate a te mirar vi piace / le domestiche insegne.
serdini, 1-122: un vago mirar, che a sé mi trasse, /
carducci, iii2- 301: gìi occhi mirar che vitrei / orribilmente nuotano nel vano
cade, e lontan pur gli giova / mirar la terra dolce che il nutria.
non bagni / gli occhi obbiètto in mirar cotanto atroce? cattaneo, v-2-254:
pensier la mente vaga, / e mirar lei, et obliar me stesso, /
a'suoi dì cosa perfetta / cominciai a mirar con tal desio / che me stesso
mente in tanta pena / per lo mirar che contra del cor fanno. petrarca,
darmi tanto lume / ch'io potetti mirar le tue bellezze; / perdendo te,
sedere anna, / tanto contenta di mirar sua figlia, / che non move
credessi che egli non fosse occupato a mirar voi che si togliesse ocio di mirar la
mirar voi che si togliesse ocio di mirar la mia lettera, mi rallegrarci ancora
s. maffei, 7-54: quando a mirar costei sovente i'riedo, / l'
amore, amor de'cori, / a mirar varie forme ha l'occhio inteso,
lume talmente offuscati degli occhi che altrove mirar non potevano. 4. conturbato
l'ombre e 'tratti ch'ivi / mirar farieno uno ingegno sottile? g.
ho qualche pace / e mi lice mirar l'ombra tua [del fratello defunto]
tasso, 13-18: qual semplice bambin mirar non osa / dove insolite larve abbia
poliziano, 1-274: ah quanto a mirar iulio è fera cosa! /..
. bruno, 3-1145: essendo avezzo de mirar bellezze ordinarie, venne subito a presentarsegli
qua né donna né donzella / oso mirar che irata non si volga / o sia
la mia vita oscura / nient'è da mirar se lei non move. petrarca,
s'alcuna volta i'poi ò fiso / mirar gli occhi tuo'vaghi e 'l mio
282: il conte / oso fu di mirar la schiera antica. zanella, 99
il petto col pentimento, ed altro mirar non seppi che un mucchio confuso di
si conturba, / gode egli di mirar quel moto e quella / turba.
, 11-131: senza usar calamita o mirar stella, / [la rondinella]
mai possibile indurre quell'ostinatello né a mirar l'alfabeto né a proferir una sillaba.
fisso in lei: / ella senza mirar move un sorriso / e di bello ostro
il sintoma degl'infermi lunatici, impotenti mirar cogli occhi aperti per l'ostruz- zione
de liggiadra bella rima / vostra matèra mirar non m'incresce / per la otulitade
quante fiate, a prova, / di mirar gli occhi suoi prendo ardimento, /
ancora, intorno al padre loro, / mirar le membra d'i giganti sparte.
in ciascun di noi il potere o mirar la facciata leggiadra di qualche palazzo o
: par che più tosto stieno a mirar le caccie de'tori in punta di qualche
armati ancora, intorno al padre loro / mirar le membra d'i giganti sparte.
.. sulla spianata del patibolo volle mirar l'effetto che faceva la città e
il ramo ascende / senza timor di mirar l'ora estrema, / e finisce il
animali. chiabrera, 1-i-418: dolce mirar non manco in un momento / divorare
/... /... mirar di grazie pieno, / pien di
4-256: ogn'un gode e ride a mirar negli specchi parabolici la sua faccia molto
/ d'uom che pur dianzi ardiva mirar fiso, / com'aquila il sol
cervier occhio e mago, / potesse altri mirar intento e fiso / quel che fuor
vii-17: mai non potei, per mirar molto fiso / i rossi lab
pareggio. folengo, i-146: corresi per mirar la bestia strana, / cui di
petrarca, 23-74: questa, che col mirar gli animi fura, / m'aperse
st., 1-18: quanto giova a mirar pender da un'erta / le capre
diffuso / toglie, or gode in mirar quando alle stalle, / teso, riedono
andrem passando / il tempo or col mirar gli ondosi campi / ed or col dar
pendente. bresciani, 6-ii-60: nel mirar poi cristo passionato dai giudei sì crudelmente
groto, 7-30: l'onde nel tuo mirar fermano i passi. baroni, 30
523: sulla spianata del patibolo volle mirar l'effetto che faceva la città.
del tartareo regno, / venga a mirar tutte le pene inseme / dentro 'l
, iii-10-363: né ti sia duro mirar versi che tengono la loro armonia sol dalla
al fonte / e di se stesso nel mirar se accende. bandello, 2-8 (
st., 1-18: quanto giova a mirar pender da un'erta / le capre
e da cornici, / come a mirar si suol giostra o torneo, / di
e ridenti e così grati e penetranti nel mirar. s. maria maddalena de'pazzi
e 'grandi / di questa vita mirar ne lo speglio / in che,
/ o faretrati amori, / venitela a mirar. = voce dotta, lat
infino a questo giorno / altro a mirar non prese / se non come cortese
, ii-119: altri corre / a mirar cosa che novella a noi / venuta sia
, dove se ferma per maraviglia a mirar la gente, speranza mia bella?
poetessa! /... / e mirar di grazie pieno, / pien di
persona. boccaccio, ii-280: veggendosi mirar al suo diletto / e parlar e
smarrite e perse / in altro bel mirar mai fiano accorte. ungaretti, xi-148:
m'aggrada per la mia dolce pena / mirar costei, che pur m'ha il
ti volgi d'ora in ora / per mirar lei che le tue piaggie infiora.
, ma pur gran pena / tanti vasi mirar colmi di vento. / credi,
mattio franzesi, xxvl-2-99: talor vengo a mirar ove albergate, / e dico spesse
confonde / e con que'vetri sol mirar si lassa, / onde agli occhi maggior
che que'bei rai / mi devesser mirar pietosamente / e non rasserenar sol con la
vita oscura, / nient'è da mirar se lei non move. petrarca,
velato simulacro io voglio / le fattezze mirar. / - tu della dea?.
lenti camelli del corano, / e a mirar i piumetti bersaglieri, / galli bruni
e delle prammatiche del regno ed in mirar alla polizia del governo. brusoni, 8-136
tutti i fiumi / la natura il mirar l'un polo e l'altro. tomielli
st., 1-33: ah quanto a mirar iulio è fera cosa / romper la
alcuna danza. tasso, 15-3: mirar la già promessa scorta, / vider
tasso, 13-18: qual semplice bambin mirar non osa / dove insolite larve abbia
. prati, ii-40: oh, mirar potestù de'tuoi forti / come folta la
e 'l ciel tra noi, venga a mirar costei, / ch'è sola un
, vii-17: mai non potei, per mirar molto fiso / i rossi labbri e
freme. muzio, 5-12: tornò a mirar costei, / il cui piacere a
pressento nel principe numida / in sé mirar per forza lasciar della sua fida!
. rinuccini, 22: si volgeva a mirar se lungi o presso / avea l'
preste. chiabrera, 1-i-418: dolce mirar dove celata alberga / timidissima lepre, al
io me nascondo / e fingo non mirar la donna altiera? 10.
/... / i'mi credea mirar senza alcun velo. l. quirini
il cor; ma voi non piace / mirar sì basso colla mente altera. boccaccio
, che gli bastassi l'animo di mirar la gente, la quale con le ciglia
/ e l'occhio d'esso nel mirar seguace. -sf. prolungamento di
sì bella prospettiva? -chi non dovrebbe mirar benissimo l'artificio che avete usato nel-
leopardi, 24-13: l'artigiano a mirar l'umido cielo, / con l'
, 1-12: il male altrui si deve mirar di lontano per servirsene a prudenza propria
mezzo, quando gli venesse concesso de mirar per l'aria puro, lucido e
m'annoi e mi dispiaccia / come in mirar abbietta cosa e schifa, / prègoti
qua né donna né donzella / oso mirar che irata non si volga, /
assarino, 3-43: mi voltai a mirar un'altra tela, dentro il cui miracoloso
e 'l ciel tra noi, venga a mirar costei. berni, 164: chi vuol
ributtante. fagiuoli, x-26: in mirar le donne brutte si rabbrivida, /
rare doti e belle / che sparse si mirar negli avi egregi, / s'unir
, xxxviii-374: veggio l'aquila mia mirar el sole, / e starsi in
leggi il mio ro: egli a mirar ti dia / da quai radici è la
, 5-3: altro non chiede / che mirar sempre il cardine che libra / le
nevica e fa freddo altrove, / mirar, sulla parete, / i piedi travagliati
... ei si credeva, al mirar tal fiata soghignar il re seco.
in alta rupe / star sicuro a mirar l'altrui periglio. arici, i-95
di noi che le menti beate nel mirar la divina essenza veggono presenti, certe
timidi del nuovo, stavano fisi a mirar gli eventi e smarriti. statuto albertino,
dritto lor, quanto per voglia / di mirar le bellezze insieme accolte / de la
ascoso in seno / che non osa mirar la luce in faccia. d. bartoli
sotto due diademe, / cominciarla a mirar le sante stelle. -tela
che fur sì intenti e pronti / mirar costei che gli ha conversi in fonti
saldo cor nuove vicende / attendere e mirar. cesarotti, i-xxiv-178: e bene,
anelli, /... / amor mirar non seppe a bocca chiusa. tarchetti
, ancor non sei vaga / di mirar queste valli? -figur. seguire
noi che le menti beate, nel mirar la divina essenza, veggono presenti,
graziosi, umili e modesti, come mirar con rispetto altrui, non scuo- prisi
andar ch'una foresta / terribile a mirar mostrando obscura, / gionti sol per
xvi-535: perché gli occhi si ricreino a mirar nel verde e si affliggono a mirar
mirar nel verde e si affliggono a mirar nel sole o nel fuoco. oliva,
la lucida figura; / si crederà mirar la luce stessa, / e non sarà
. /... son degni di mirar quel sole 7 che simil grazie dar
tanti rai sue fiamme accese, / luce mirar più pura, / raggio trovar più
, i-18: ninfe leggiadre, / mirar potete come / sol per amor si
. scarpelli, 1-131: deh, non mirar ch'io sia ministro rio: /
parte si scopre, / stava fisso a mirar.: g. chiarini
superbo, o bel cisone, / del mirar tacque innocenti / di cadaveri ripiene,
meglio, lxxxviii-ii- 74: al mirar sotto gli archeggiati cigli, / dove splende
alcuni osservo poi di strano umore / mirar con occhio livido e invidioso / chi la
298-9: quand'io mi volgo indietro a mirar gli anni / ch'hanno fuggendo i
me l'interno affetto / e non mirar l'error. b. davanzati, ii-140
/ per il mirar del radiante obiecto, / ch'un vel
vicina seta il guardo imprende / a mirar piazza ch'è del ciel disegno: /
reai. goldoni, ix-149: sdegnan mirar sulla mia fronte il fregio d'un
magalotti, 4-197: chi, cui mirar si dia chiare e serene / le
ritraesse l'ombre e'tratta ch'ivi / mirar farieno uno ingegno sottile? cennini,
sei forse degli altrui martiri / che vuoi mirar ritratti i miei dolori? g.
. pallavicino, 1-311: vegliamo che il mirar dio a faccia a faccia non è
, 6-ii-438: amico, io godo nel mirar la gran mole / riverberar da'marmi
salute della monarchia sostenta che si debba mirar in due oggetti: che il nuovo
ell'è in vero maestosa vista il mirar volgere sì gran macchina, che mette
: ell'è in vero maestosa vista il mirar volgere sì gran macchina che
st., 1-33: ah quanto a mirar iulio è fera cosa / romper la
mio dolor far motto, / né mirar vostre luci ardenti fiso, / né parlando
: quanto eran i occhi miei de mirar vaghi / quelle sue trezze bionde, /
trar giuso che gli bastassi l'animo di mirar la gente, la quale con
, ix-837: che importa di rubino mirar vermiglia bocca, / se odesi,
ciascuna di lor subito ride / in mirar l'aspre membra e 'l duro pelo
si strugge, / i'non posso mirar altra bellezza. / odio chi m'ama
di cavar il costrutto chiaro, e di mirar proprio quelle sacrosante parole, che gli
: qui le labbra chiudea, che a mirar belle / saettavano ardore. canale,
ingordi e poco saghi / fiso il mirar così contenti e paghi / che infino al
. di costanzo, 1-316: senza mirar l'ordinanza de'nemici, animosamente corse
tuo maestro, come e con qual occhio mirar poteste iniquità così stomacosa, tanto perversa
gallo, i-2-200: chi non dovrebbe mirar benissimo l'artificio che avete usato nell'accomodar
nuovamente mi na mandato, non mi vò mirar dietro in viso sin che 'l sambuco
pugna e dal romor guidati, / a mirar i duo can già sanguinenti foscolo,
ochi mia, non sazi ancora / mirar quelle bellezze altere e nove. fausto da
occhi dalla lor fossa o cavità per mirar qualche cosa colla maggior attenzione possibile.
persa e rossa gonna / fiso a mirar che morte mi disarma. / ma pria
giovan matteo di meglio, lxxxviii-ii-74: al mirar sotto gli archeggiati cigli, / dove
il petto col pentimento, ed altro mirar non seppi che un mucchio confuso di
. as- sarino, 6-105: il mirar sepolta nella gemina fossa degli occhi concentrati
fa ne'iorai grigi e scarsi / mirar la doglia de l'anno che muore,
. magalotti, 4-197: chi, cui mirar si dia chiare e serene / le
g. b. casaregi, 58: mirar fa pur anco / con occhi di
magalotti, 4-125: altro è questo mirar che dell'inferma / corporea vista,
per ferirmi vede, / ma per mirar le mie ragioni è cieco? desideri,
, i-348: stati alquanto i giovinetti a mirar la bellezza del lago, gli scherzamenti
i sogni pallidi, / ma col mirar della natura e intendere / l'occulte cause
/ leggi il mio libro; egli a mirar ti dia / da quai radici è
a schivo, ancor sei vaga / di mirar queste valli? cattaneo, iii-4-154:
, / gli occhi miei vaghi di mirar più suso! 2. socchiuso
/ ne lo scontrar di quei co 'l mirar mio / assai e. cecchi
uopo, / et agli strai del suo mirar con effetto narcotico e sedativo sul sistema nervoso
pascoli, 1200: qui sempre avvenne di mirar le squadre / dei fluttuanti veliti e
alto l'ottavino e stanza / per mirar dond'invol'e don'ai figli, /
nostra natura, almen si degni / mirar se stessa: e converrà che sdegni /
de'secchi stinchi le spolpate fusa / amor mirar non seppe a bocca chiusa. manzoni
, 523: sulla spianata del patibolo volle mirar l'efquinto quintile, e così tutti
3-56: rossi, qualor t'accade / mirar del ciel ne le figure ardenti /
roma seguendo il desio, / per mirar la sembianza di colui / che ancor lassù
, seguendo 'l desìo, / per mirar la sembianza di colui / ch'ancor lassù
». crudeli, 2-231: in mirar l'onda vermiglia / che cadendo ricopriva
mi vede, / or che tomo a mirar suo vago volto. c. i
del mio dolor far motto, / né mirar vostre luci ardenti fiso, /.
del perduto bene. / udir, mirar le sembra, ovunque vada, / l'
mente. serdini, 1-122: un vago mirar, che a sé mi da ponte
magalotti, 4-197: chi, cui mirar si dia chiare e serene / le stelle
1-12: il male altrui si deve mirar di lontano per servirsene a prudenza propria
sito, / poi che privato se'di mirar quelle! ottimo, i-550: per
i-63: se la terra e il ciel mirar si vuole, / nove conta pittagora
ancor del gorgo alzar la testa / per mirar la tempesta / chesenza alcun riparo / l'
la loro pregnanza espressiva. dovesse mirar bene alla pregnezza di quella particella '
1-7-113: forse in forma sì fatta a mirar ebbe / sue figlie il po nel
marin orgoglio, / tal che ognun può mirar quando s'asconde / ne l'imo
, / poi che privato se'di mirar quelle! cecco d'ascoli, 444:
non slaga, vi staranno quieti / a mirar di natura i bei segreti.
siete / nude le sue bellezze a mirar use, / voi snodar la mia lingua
viso, / quando mi prese per meo mirar fiso. lorenzo de'medici, 1-185
infino a questo giorno / altro a mirar non prese / se non come cortese
58: poscia che a me più mirar non lice / quella che palme a'
e 'l ciel tra noi, venga a mirar costei, / ch'è sola un
rose e le viole: / a mirar sì vago sole / se ne vien curvo
/ udir chi vuole, / chi vuol mirar? -levare le pecore dal sole,
0 pur al volgo parer dotti? / mirar nel sole, o pur de'raggi suoi
per quella via sollevarci da terra a mirar le cose sempiterne e divine. tasso,
troppo peso. marchetti, 5-67: mirar puote ogni spiaggia / delle navi sommerse
immobile e attenta, / e sempre di mirar faceasi accesa. boccaccio, viii-1-39:
leggiero. tasso, 2-41: di mirar vaga e di saper qual fallo / condanni
.. il curioso lettore a non mirar tanto leggendo quest'opera alla ridicolosa corteccia
sì con occhi lividi e verdi altrui sempre mirar bieco e sott'ecco. parini,
che ritraesse tombre e'tratti ch'ivi / mirar parieno uno ingegno sottile? g.
villereccia; e mentre / stava a mirar con inarcato ciglio, / udivasi un bisbiglio
aretino, 22-86: essi, astratti nel mirar la sua faccia sopraumana, non erano
xii-1027: senza il tempo e il danar mirar consunto, / in città si sta
; / gli occhi miei stanchi di mirar, non sazi, / quand'io caddi
doti e belle / che sparse si mirar negli avi egregi / s'unir l'amiche
ancora, intorno al padre loro, / mirar le membra d'i giganti sparte.
quelle che d'etadi e genti sparte / mirar tanta mina / in calma gioventù,
oggi a voi lice / ne lo spazio mirar di un sì bel volto. mascardi
pasqualigo, 362: a me basta di mirar continovamente la sincerità e lealtà mia nello
strozzi, 12-51: gode l'occhio in mirar su l'aureo piano rano di condizione
la regai fronte, e in lui mirar sol tutti. / l'età precorse e
roma, seguendo 'l desio, / per mirar la sembianza di colui / ch'ancor
. maffei, 7-54: quando a mirar costei sovente i'riedo, / l'occulto
delle cose e 'l guardo torse / a mirar lo spettacolo giocondo. foscolo, ix-1-462
, 523: sulla spianata del patibolo volle mirar l'effetto che faceva la città e
marino, xii-556: venga qui a mirar per ogni bettola girandole ricamate di polli
frugoni, i-10-71: pieno d'alto terror mirar già puoi / vèr te spiegar la
talmente offuscati degl'occhi, che altrove mirar non potevano. il che scorgendo tutto il
arici, i-221: bello è certo mirar come vi splenda / il murice di tiro
tanto ch'ogni vista / sarebbe nel mirar venuta meno. salomoni, i-273:
chiome. goldoni, ix-149: sdegnan mirar sulla mia fronte il fregio / d'
me si strugge, / i'non posso mirar altra bellezza. / odio chi m'
squadronar falange, / prendi teco a mirar l'alta vaghezza / del macedone fier,
fra nubi squarciate in ciel pur suole / mirar languente occhio mortale il sole. marchetti
così nel ragionamento non si dèe tanto mirar la vaghezza e l'ornamento, quanto la
giorno, / gli occhi miei stanchi di mirar, non sazi, / quand'io
metastasio, 1-i-107: chi mi puote / mirar, senz'avvampar, quell'aureo crine
mondo. martello, 6-iii-333: poss'io mirar quanto nello stellante / olimpo ha di
ritraesse tombre e 'tratti cn'ivi / mirar farieno uno ingegno sottile? boccaccio,
secchi stinchi le spolpate fusa / amor mirar non seppe a bocca chiusa. carducci,
veie. folengo, i-146: comesi per mirar la bestia strana, / cui di
2-230: più curiosa e piacevole cosa è mirar molti obietti per un istraforo di perspettiva
stranièzza è al parer mio il volersi mirar dietro le chiappe come faceva giano.
me si strugge, / i'non posso mirar altra bellezza. a. f.
. monti, x-3-549: bramoso / di mirar su l'ardue cime / di brianza
? assar l'ondoso faro, / per mirar d'etna il gran sulfureo fuoco.
, ch'a me pur fusse dato / mirar quel ch'ei mirò tutto svelato.
carraccio, xii-12: la machina a mirar bassa riesce / ma per forza d'
armati ancora, intorno al padre loro, mirar le membra d'i giganti sparte.
, timidi del nuovo, stavano fisi a mirar gli pillo, basilico, da
al suolo macilente e livida, / in mirar donne brutte si rabbrivida. nievo,
e mi parea montagne / d'oro mirar. ghislanzoni, 4-104: un bel
ti rispon- eranno che eglino non degnano mirar sì baso con a mentealtera. =
potè vincere un movimento di meraviglia al mirar nel cortile un tale andirivieni di bimbi,
nel più aspro gelo: / a mirar venga or le mia luci belle, /
ritraesse fombra e 'tratti ch'ivi / mirar farieno uno ingegno sottile? cennini,
scorto ho fino a qui, per mirar fiso, / qualche degna scoltura o qualche
mano all'aratro, né mai voltossi a mirar i solchi delle fatiche passate: ma
fatica a sansonetto / potè levarla da mirar ne l'onda, / e ri-
tu, mio germe, intanto / a mirar t'apparecchia in quel bel core /
, in alta rupe / star sicuro a mirar l'altrui periglio. comisso, 17-143
/ et a gli strali del suo mirar costante / inevitabilmente essere scopo. baretti,
pianger vaghe. tasso, 2-41: di mirar vaga e di saper qual fallo 7
x-3-248: te [bellezza] dei corpi mirar negli elementi / sogliono al gorgoglio d'
sito, / poi che privato se'di mirar quelle! -privo di una caratteristica
di lida era sgomento / i rabeschi mirar d'una vetriera nievo, 1-vi-273: le
mon- le bacchette vischiate, per mirar maggiormente i suoi tanto gli premeva
vii-17: mai non potei, per mirar molto fiso / i rossi labbri e gli
viva. carducci, iii-2-301: gli occhi mirar che vitrei / orribilmente nuotano nel vano
1-xxiii-203: chi è che al solo mirar timarco non gli legga nel viso tutta la
ritraesse l'ombre e'tratti ch'ivi / mirar farieno uno ingegno sottile? / morti
estima uom saggio chi tra la turba sa mirar 52: col vulgo vile,
., 1-18: quanto giova a mirar pender da un'erta / le capre,