perfino nella minuta dei pranzi domestici. / mirandol di dolor turbato e scuro, / mosse
m'avean tutto diviso; / e mirandol io fiso, / cangiossi 'l cielo
sostant. petrarca, 323-33: mirandol io fiso [il lauro], /
di marmo candido. petrarca, 323-32: mirandol io fiso, / cangiossi 'l cielo
più belli occhi che mai furo, / mirandol di dolor turbato e scuro, /
più belli occhi che mai furo, / mirandol di dolor turbato e scuro, /
io nel ripresi di simonia e dissigli mirandol bieco: « simoniacaccio, figliuol di
di lui grande dicea, / a traverso mirandol dispettosa, / tanto poteva ancor troiolo