bocchelli, 7-98: e ora mi dici che vuoi morire con me!
. faldella, iii-63: così fanciullo mi trovavo come un coso straniato. i balocchi
che sono la cuccagna dei bambini non mi toccavano punto. b. croce
mio padre s'allevò bambino, / mi scoperse che 'l tempo a la mia morte
accoglienze ch'io gli faceva, gentilmente mi vezzeggiava portandomi bene spesso le chicche.
. comisso, 1-118: disperato, mi lasciai abbandonare sul divano nello stesso istante
abbandonare sul divano nello stesso istante che mi ritornava infrenabile la facoltà bambina di piangere
che aveva a fare il bambino, mi ritenne. giusti, iii-384: nel tempo
tevere come avevano proposto di fare, mi donarono a un fiorentino molto loro amico il
cari mièi, per èssere uomo non mi bastava, certo, balbettare più né dindo
i-128: ma io vorrei pure che voi mi diceste una volta, quali son
io desideri di abbracciarvi tutti, quanto mi strugga d'avermi al petto il tuo
bamboccio, quanti bei momenti di vita io mi prometta nell'educarlo, adulto che sia
azeglio, 1-547: conobbi che il cielo mi presentava gentilmente il manico della disciplina per
il mai si riderà di me, e mi darà della femminetta e del bamboccio.
sui. / -quando averò marito, mi spasserò con lui. panzini, ii-341:
di cacasenno. stuparich, 5-206: mi guarda brutto, come un bamboccione che
tenere un pocolino di scuola; dieci bamboline mi bastano, alle quali insegnarò la santa
parini, 721: affé, che voi mi pigliaste ora per un bambolo da contargli
: del destino olocausto / bamboletto perché mi fece il fato, / se cagion non
allegrezza immensa e bambolona!) / mi pervenne di pisa un vostro foglio.
certo tono d'importanza diceva cose che mi apparivano banali e noiosissime. gramsci,
noiosissime. gramsci, 90: tutto ciò mi pare così ovvio e banale che quasi
pare così ovvio e banale che quasi mi pare di farti un predicozzo da parroco
. pavese, 5-98: la serafina mi chiese se volevo far banca da lei
grossa panca. marino, i-114: mi son fatto acconciar un carriuolo su
al figur. caro, 9-3-78: mi mancano de l'obbligo e di pagarmi
pietà. nievo, 643: non mi spiaceva il guadagnarmi onoratamente un pane, perché
. buonarroti il giovane, 9-253: mi è intervenuto quel di ch'io temei;
cellini, 2-77 (436): dipoi mi volsi a un piatto [d'insalata]
non so che altro ch'io non mi ricordo: basta che la tavola era
i dogs. allegri, 87: mi fece un solennissimo banchetto. [sostituito
con una libbra di pane affettatavi dentro mi parve di essere a un banchetto reale
so né credo, perché lieto non mi sentivo. pascoli, 34: splendano d'
: ero tanto gelosa. la gelosia mi rendeva sciocca. non capivo più nulla
a venezia. carducci, ii-16-275: mi vollero a pranzo allo stabilimento, con champagne
banchieri, commercianti, segretari ecc., mi furono attorno con augurii, sebbene tutti
era solito pagare come un banchiere e mi ringraziava per giunta, quando mi pagava
e mi ringraziava per giunta, quando mi pagava. d'annunzio, v-1-865: ma
pubblico quale meta delle mie passeggiate. mi sedevo su una banchina e vi leggevo il
gli approdi. idem, iii-1-187: mi ricordo d'una colonna di pietra corrosa
, 6-3: il vaporuccio postale che mi accoglie si dimena, legato alla banchina
nulladimeno la vostra lettera... mi giustifica bastantemente. arila, 59:
b. croce, ii-6-374: più volentieri mi chiudevo nelle biblioteche, particolarmente nella casanatense
insegnante, che per caso guardava me, mi sentii pieno di vergogna e bruciare la
bruciare la punta degli orecchi; e mi dovetti reggere con tutte e due le mani
: io faccio il taglio, ed egli mi mette al banco, cioè a tutto
uno che teneva banco in piazza, e mi disse che aveva a casa un due
per contemplare un tanto banco d'accusati mi sono mosso anch'io alla volta di
e del boia. marotta, 2-50: mi colpì, sul banco dei giudici,
si usano certi vascelli a remo, che mi pare farne menzione se non altro per
di ghiaccio? d'annunzio, v-1-561: mi compiacevo di abbandonare il mio peso inerte
peso inerte al flutto del mare perché mi sbattesse contro i banchi di sabbia come sbatte
, purg., 13-79: virgilio mi venia da quella banda / della cornice
purg., 13-79]: « virgilio mi venia da quella banda »: essendosi
voi qualcosa; che non sendo seguito mi ha dato scontento. tasso, 20-39
, 367: fermatevi alquanto, perché io mi sento
qualche banda. baretti, 1-57: mi vien a notizia da più bande che queste
. galileo, 894: quello che mi scrive in proposito di quello che dicono i
dicono i matte- matici di costì, mi viene scritto da altre bande ancora,
giacché sei suo amico non dirgli che mi hai veduto da queste bande.
che io da merigge dormiva, mi diede due pugnalate e passammi di
banda, e credendo che io fossi morta mi gettò nel chiazzetto de la mia
, 105: quella sera se mi avessero sforacchiato banda per banda collo
. goldoni, vi-323: che cosa mi comanda / vossignoria illustrissima? -i titoli da
che dicono, qui non pens'io che mi veggano. g. c.
. sassetti, 18: non mi rispondete a queste sì fatte cose o altre
leopardi, iii-72: non per questo mi pare che io anche coltivando la poesia
quando sono stato a mezza strada, mi s'è scoperta in un subito,
la processione. pavese, 121: mi ha condotto a sentir la sua banda
come l'ebano. pea, 5-85: mi fermai presso il tiro, lei,
bandiere rosse. cassola, 2-26: mi ricordo quando morì lo zio di baba
che era, allora, assessore comunale; mi ricordo il corteo con le bandiere rosse
, se la mia vita intera / mi frutterà di meritare un sasso / che
e la sicurtà che ne fu offerta mi pare d'una medesima botte e per
si fermò; e in san martino mi condusse; e a tutte le botteghe,
. che pazzia sarebbe quella la qual mi conducessi a radere le insaponate barbe de'
fra gli altri... piacevolmente mi accomodò di una parte della sua bottega.
o bottega. magalotti, 9-1-14: mi vi trattenni una sola domenica, che
perciò dinanzi alla sua bassa minuscola bottega mi sono soffermato a lungo in ammirazione.
d'antiquario. jahier, 101: mi piace sedere nella sua bottega fornita; respirar
a la bottega, da la quale mi ha disviato il fumo de le corti.
giusti, 2-27: un diavol che mi porti o il lumen christi / aspetto
.. / -l'animo non mi detta punto a stare / a bottega.
è stata la mia, il fegato che mi ci son mangiato, per sostenere l'
, contro al volere dì mio padre mi missi a bottega all'orefice con uno
, ma io porrò una nota che mi giustifichi al cospetto delle persone di buon
teneva così serrate le ginocchia, ma mi stava là a panciolle comodamente per pigliare
il fresco. disse il compare che mi vide: « comare, oggi è
): se io avessi tanti quattrini che mi conducessino a roma, io non tornerei
di dolci. panzini, li-io: mi pareva di essere stato anch'io sino a
fatta con tanta miseria, che troppo mi offende il ricordarmene. = deriv
1-6-239: già ci ho pensato: mi vo'mettere a fare il becchino;
umile pizzicagnolo. comisso, 7-197: mi apparve come un fondaco d'oriente.
posti disponibili. pavese, 7-86: mi ha fatto dire al botteghino che stasera verrà
amicis, ii-218: meritano una ricompensa. mi fermo, ed offro loro una bottiglietta
forti, giusti e sapienti; che non mi pare ufficio dello scalco né del coppiere
azeglio, 1-547: al botto delle tre mi trovavo in carrozza. 3
/ che un peso e l'altro ugualmente mi spiace, / e fòra meglio a
. settembrini, 1-92: di botto mi messi a cantare anch'io come si
scoppiare. panzini, ii-714: io mi stavo spogliando, quando sento un carretto
lingue. io, machi- nalmente, mi bottonài. bottonària, sf
bottoni, ma sono coppelle e se non mi credete, guardate, e'non hanno
tegamini nuovi nuovi. soldati, 163: mi sono mancati dei gemelli, bottoni d'
sé un grande valore, ma che mi sono cari come ricordo personale.
9-44: il podestà, / che seco mi chiamò, mi ha posto in questo
podestà, / che seco mi chiamò, mi ha posto in questo / intrigo,
aretino, 8-151: [egli] mi manicava con gli occhi, e non
pipa spenta. papini, 25-333: mi vidi innanzi una vasta faccia ma- scelluta
che si posa e rumina, / mi stava un tempo, et or lasso aban-
galileo, 1-1-339: in questo proposito io mi trovo ancora la bozza di altre scritture
e inestricabile. cassola, 2-13: mi recai diretto nella bottega di baba.
illuminata da una finestrella alta. baba mi offrì l'unica seggiola; egli si sedette
bozze di stampa di questo scrit- terello mi vien voglia di accrescerlo d'un qualche nuovo
miei giorni, e tutte le susine mi diventan bozzacchi. 3. acer
e a veder similmente; come che io mi creda che così sconvenevoli li recasse dal
boiardo, 1-20-26: e non mi giongi col capo al gallone, /
delle manovre volanti. comisso, 1-230: mi risvegliò il rumore dei passi dei marinai
sorici che vi sono. vorrei che mi diceste ora a che vi par buona,
esplodeva dai bozzi schiacciati dagli auto, mi foravano gli stinchi. 2.
, i-472: questo senso di irrealtà mi faceva oltremodo soffrire; come per un
un bozzolo di falsità in cui col tempo mi sarei trovato chiuso senza rimedio.
un tumore. ojetti, i-758: mi par di vedere sulla sua gota vizza
iii-164: sono cimici e pulci, che mi si sono ficcate dentro i calzoni,
per farle contare. idem, 99: mi rotolai su le mie brache fino alla
io calerò le brache, / e mi getterò in terra. beltramclli, 1-612
a queste cose lo dee sentire, e mi basta. de amicis, 1-707:
1-196: il mio ospite... mi batté la mano sulla spalla, e
mano sulla spalla, e bracalone bracalone mi fece strada fino a un tavolino in
onori. pavese, 4-249: mi sentivo braccato e colpevole, bracato,
. che ha le brache, che porta mi vergognavo dei miei giorni tranquilli. piovene,
le spalle a quei tre disgraziati, mi prese a bracpiatta nei folti cespugli;
l'altro braccandolo corre, né cetto e mi condusse giù per le scale. verga,
braccando con ogni in procuratore mi prese a braccetto con la delicatezza di
? i. nelli, 4-1-6: come mi e due altre, giovani,
1- 571: le ragazze a braccetto mi sfioravano con i gomiti; degli
di solo pane. un accattone sfrontato vi mi sono sforzato di mescolarmi fra loro, di
nievo, 396: l'ambizione mi adescava a braccetto del tendo
pareva per lo meno bizzarro io mi dopo cercato d'accaparrarmi con fare in politica
con quell'assassino la musica, mi braccava attraverso l'incidente. pratolini,
andai. magalotti, 9-2-122: mi viene asserito che... l'odore
or temo or spero, / or mi spavento, or m'assicuro in modo
: / quanto infelice io sono! / mi respinge da sé tutta la gente.
i-323: ne'momenti quand'ero sola, mi sentivo svogliata, affranta come bracciante che
la giornata dei braccianti, il massaro mi mandava a tenerli d'occhio, che zappassero
. d'annunzio, v-1-611: quando mi gettò nel fiume, nuotai contro corrente
stantie. ne feci una bracciatella, poi mi ricalai giù dalle scale. =
braccia aprissi; / abbracciommi la testa e mi sommerse / ove convenne ch'io l'
: la derelitta le tremanti braccia / mi cinge al collo singhiozzando, e stretta /
s'io levo / appena il braccio, mi si fa diverso / l'atto,
ruggiero. nievo, 741: non mi moveva mai dalla stanza se non la
un orrore del non far nulla, che mi pare incomportabile, come se io non
., 2-7 (208): mi veggio morire nelle braccia di quelle due
in ricompensa del dispiacer di quando ella mi fu di braccio tolta. tasso,
anna, il cor vostro, voi non mi togliete, / ma la vostr'alma
/ ma la vostr'alma vista altri mi toglie, / onde sollazzo e sol
volte mandarla a me solete, / spesso mi salta in seno, e si raccoglie
si volve. idem, iv-227: mi consola l'udirvi felicemente tornato fra le
, 3 (45): allegro mi sembrava amor tenendo / meo core in mano
t'uccida. goldoni, vi-775: non mi obbligate a dirvi per ora il pensier
sonno in braccio, / io non mi levi, e gli bruci il pagliaccio.
8-43: lo collo poi con le braccia mi cinse; / baciommi il volto,
pregavo con le braccia in crocie che mi levassi di quivi. pananti, i-57:
levassi di quivi. pananti, i-57: mi raccomando con le braccia in croce,
. nievo, 570: l'aglaura mi restava sulle braccia, e dovea partire senza
, né al mio cuore sbalordito: mi lascierò strascinare dal braccio prepotente del mio
figliuola non lo volesse?... mi darete braccio per obbligarla? -
obbligarla? - farò tutto quello che mi direte. giusti, 3-148:
: impedire. pananti, i-25: mi fan tutti i saccenti, i barbassori,
i barbassori, / e le braccia mi legano. -figur. far
fo croce delle braccia, e loro mi rendo a discrezione, come già al tris-
membra così sozze, / pensate voi se mi cascò le braccia. giusti, iii-124
e perché ho un gran braccio che mi sostiene ho fatto citare tutti que'pescatori
volte che capito a firenze... mi riduco in quel braccio di strada che
penetrare il segreto della piazzetta muffita, mi cambierei col commesso del notaio senza pratiche;
braccia. firenzuola, 553: voi mi avete fatto sbigottire a raccontare tante misure
la scalda, anzi arde, acciocch'io mi disfaccia. della casa, 564:
. goldoni, iii-195: oh! quanto mi piace questa stoffa... quanto
. d'azeglio, 1-156: quest'idea mi si ridestava giorni sono vedendo in campagna
d'annunzio, iii-1-840: se tu mi tocchi, se tu m'offendi,
3-140: questa cosa fu quella che mi fece dire, quando egli sciolse i
voluttà. de amicis, i-952: mi misi a camminargli dietro come un bracco
nace, il quale sanza veruna lena mi divampa e arde. boccaccio, 1-48
e solo. / le corde non mi celano il tuo volto. / a
207: quella bragia coperta di noni non mi era mai andato a sangue, massime
non è poco se febo mi concesse / un corpettuccio e un paro di
piovene, 5-239: a ravenna, mi dice un ravennate, predomina il brachicefalo,
le risa. giusti, i-134: mi rassegnerò, aspettando d'aver ragione quando
eccezione fatta del porcello; e così mi è stato piacevole sabato sera tornar da
v-1-420: che è questo fardello che mi pesa su i piedi freddi? pellicciotto e
27: onde una brama / in cor mi sorge di cantar gli antichi / benefici
gloria acquistata ne la vita, non mi farai acerba, ma cara e brama-
sarà d'un gusto bramanico, ma non mi piace. bramano e bramino (
io] altro non bramo / che mi mostrate ch'i'vi sia in piacere.
/ che a'miei propinqui tu ben mi rinfami. idem, par.,
idem, torrismondo, 2934: ancor mi vivo di mio stato incerta, / ancor
bramo e taccio, / e del parlar mi pento e de l'ardire, /
, / e poi del mio pentire io mi ripento. bruno, 3-26: ai
bramano anch'essi quel che tu mi chiedi. campanella, i-110: passò un
/ son teco, e non mi fai / né pena, né piacer.
pur meco, e talvolta ancora mi vi figurava al mio fianco.
/ la mente, ed uno spron quasi mi punge / sì che, sedendo
carnefice. foscolo, xv-377: mi fu offerta la cattedra d'alta elo
o vecchiezza vivace, / a che mi serbi ancora? / non de'miei dolci
/ non al parto felice / de'nepoti mi serbi. chiabrera, 57: or
ciatichi, 222: il non mi continuar più simili grazie, da me
sempre infìno all'ora estrema / mi fieno, a ricordar, bramate e piante
fame. nievo, 389: mi rispose dalla profonda oscurità un suono spaventevole
bramiti delle sirene,... mi si presentarono gli scali dove prendono volta le
ne sciuperebbe. nievo, 268: adesso mi par di capire che la burbanza di
quella ond'eran §ì bramosi / non mi credetti che lance né spiedi / né troppi
bramosa voglia che 'l mio cor tormenta / mi fa prosuntuoso a voi venire. bembo
amore dimenticavo le mie ubbie e quasi mi illudevo, in quella provvisoria e bramosa
erano i tuoi sogni / quando tu mi portavi? / -sogni di leonessa, /
dante, inf., 7-69: or mi di'anche: / questa fortuna,
/ questa fortuna, di che tu mi tocche, / che è, che i
corrias e quindi un po'corriazzos, ma mi pare che siamo un po'degeneri.
miei scudieri! / stretta ben la mi si tenga! = deriv.
. tozzi, iii-255: una sera mi divertivo a veder le nuvole che,
passo. pascoli, 69: io mi rivedo in un branchétto arguto / di biondi
: dal tanto brancicarle nella siepe / mi avevan fatto bianche e verdi mani /
e lettori. palazzeschi, ii-376: mi pareva di essere, quel pochino che
brancicato, tutto una lividura, come mi fossi preso una fiacca di legnate per
di tutti gli altri, che io mi son ripreso in trincea. 4.
l'acquazzone di quel giorno, perché mi avviluppò una rotella di vento e di polvere
33-73: quivi morì; e come tu mi vedi, / vid'io cascar li
dì e 'l sesto; ond'io mi diedi, / già cieco, a brancolar
, / nella mia stanza buia e mi cercasti / brancolando e venisti / a coricarti
mura le brande. baldini, 7-86: mi pare ancora di risentire i discorsi che
due ragazzine. calvino, 1-300: io mi portavo dietro il pigiama e una
e tragica notte di san bartolomeo, non mi sarei sentito in brandelli come dopo aver
bandello, 2-7 (i-714): non mi stenderò molto in dimostrarvi quale e quanta
uccidere mostri. comisso, 1-170: mi volsi e vidi una mano brandire un
gamba. baretti, 2-145: il vicini mi fa quasi tremare, brandendo con la
incominciai una filippica furibonda, della quale mi ricordo ancora le prime righe. giusti
, borbottava. fucini, 148: mi voltai e vidi il cappellano che branditi
. v. borghini, 4-235: mi verranno a mostrar... que'
a capello. nievo, 248: mi misi di tutta schiena sopra cicerone, sopra
me lontano. soffici, ii-240: mi parlava di letteratura e di versi, leggendomi
: ecco un brano di lettera che mi farà quindinanzi sospirare. montano, 303
addio / prendi,... e mi lascia. manzoni, 69: 11
alla lenza che ho in mano, mi fece accelerare il cuore. credevo già d'
qua'poi di mezzo agosto / trapiantar mi bisogna in luogo irriguo. 2
che odoravano di minchioneria lontano un miglio mi facevano crepare dalle grandi risate; onde
ho respinto un secondo vessicante, che mi volevano mettere per farmi star meglio.
andagonista primiero. salvini, 30-1-465: mi fa ciò risovvenire di quel d'orazio
mia si potrebbeno pentire de'tradimenti che mi hanno fatto. bandello, 1-21 (i-256
intanto il governatore ed 11 fiscale parte mi bravavano, parte mi esortavano, parte
11 fiscale parte mi bravavano, parte mi esortavano, parte mi consigliavano. varchi
bravavano, parte mi esortavano, parte mi consigliavano. varchi, 18-3-53: anzi piero
s'io me gli mettesse sotto, mi squartarebbe, sì gross'ha la discrezione
che poco fa la vostra signora madre mi ha bravato moltissimo, che non vuole che
quanto più voi braverete, tanto più mi vedrete fare alla peggio. 4
, si voltò al medico: -dottore, mi salvi, ho trent'anni, dottore
sono queste che fate? e non mi potete in modo alcuno far nocumento,
. lorenzino, 91: che cosa mi farà ridere? bisognerà bene che sia da
occhio del porco, con i soli sguardi mi fece una paventosa bravata. redi,
. redi, 16-viii-35: zitto zitto, mi faccia grazia di non farmi la meritata
(i-62): ma se voi mi credessi, io vi consiglierei ben di modo
tozzetti, 12-5-79: a questi uccelli mi sia lecito di unire il braviere, che
dai romani strillozzo. fucini, 148: mi voltai e vidi il cappellano che branditi
miei salci, / ché lo star quivi mi parve disagio, / però che contro
bravo e malvagio: / sanza pietà mi pareva brìusse. / io mi fuggi',
pietà mi pareva brìusse. / io mi fuggi', ch'attorno andavon busse.
, anzi vo'fare tutto quel che tu mi dirai. caro, 9-1-33: egli
-discolo. della casa, 783: mi ha fatto dire che [orazio] è
parole lui in atto bravo, non mi si levando dinanzi, mi disse che non
bravo, non mi si levando dinanzi, mi disse che non sapeva quello che io
disse che non sapeva quello che io mi dicevo. d'annunzio, iv-2-300:
cambio di rubacchiar qualche cosa- rella, mi fussi con maggior generosità messo alla cerca
. varchi, v-44: insomma egli mi pare un bravo verbo. vasari,
*. v. bellini, 365: mi fece provare tale e tanto diletto,
tanto diletto, che senza pensare che mi trovavo in un teatro inglese, e
. carducci, ii-1-267: se tu mi trovassi qualche compratore fra cotesti bravi romagnoli
te ne sarei obbligatissimo: perché veramente mi manca qualche cosa a rimetter le spese
proprietario, un bravomo di vallata, mi volle condurre in cantina. bocchelli,
a l'aspetto / re di corona mi sai che ti pesin le mani in baruffa
. d'ambra, xxi-28: tu mi riesci il maggior bravo d'italia. cellini
, 8-209: il bravo a suo costo mi diede anco i denari per andare là
denari per andare là, dove io non mi botai. dottori, 2-5-1: la
, 1-41 (in): perché io mi v'ero grandemente affaticato, l'atto
soldato. nievo, 863: prima che mi venisse intorno una dozzina di legionari,
breccia nel cuor dei sonatori, / mi dia, signor padrone, la borsa con
aggregati. targioni tozzetli, 12-1-69: mi servirò costantemente della parola breccia per esprimere
furgone soverchiando una collinetta di brecciame / mi priva della conversazione dei coinquilini. bocchelli
son altro, e due sandoni che mi paiono navazzi, piuttosto, brentoni da
firenzuola, 146: non so che mi ti dire, parendomi che questo tuo parlare
letizia, veggendo il tuo bel viso, mi renderebbe, e senza fallo tornerei quella
a l'insa- ziabil voglia di chi mi tiene in forza. marino, 208:
racchiuder vo'. foscolo, vii-183: mi trovo come attaccato ad un piccolo angolo
questa sete c'ho nel core, mi resta tutta la vita mia, che
resta tutta la vita mia, che mi accorgo sarà brevissima, da consumarsi in studi
e d'ogne cosa magio, / mi disse in breve detto: / sapi,
53): appresso la mia ritornata mi misi a cercare di questa donna che lo
de la cortesia; onde molte fiate mi pesava duramente. idem, par.,
sull'aurora; / con un sospiro mi può far beato, / e basterà ch'
a cotesto nuovo girupeno, non so se mi dica il mio genio o il mio
feci 'l mal sonno / che del futuro mi squarciò il velame. idem, purg
strinse / di quella man, che sì mi stringe il core, / or doni
giacomo, i-436: il mio portinaio mi mise sul breve tavolino che mi serviva
mio portinaio mi mise sul breve tavolino che mi serviva da tavola da pranzo e da
di geroglifici e di peli brevi, mi guardava. palazzeschi, 50: a
sillaba o di due. esempi: mi, ti, ci, etc.,
tra), pronomi e avverbi come mi, ti, vi, ne, lo
e quanto utile la propria, io mi stenderei in questo discorso assai più che non
ben vero... che egli mi mandò uno breve già sono dua anni
conforto e consolazione vi mando il breve mi chiedesti, con le reliquie e polizze
a dentro, / dirotti brievemente 'mi rispose, / * perch'io non temo
brevemente d'alcune [donne] che mi occorreno alla memoria, lassandone molte ch'
. varchi, v-158: della quale mi pare di potermi spedire, e mi spedirò
quale mi pare di potermi spedire, e mi spedirò brevissimamente dicendo, che quanto la
d. bartoli, 25-177: io qui mi prenderò a dire alcuna cosa della formazione
da quando ho avuto il premio nobel non mi salvo più dalle richieste di denaro.
, perché la rivoluzione della mia patria mi chiamò, sebben giovinetto, ad impieghi
tempo, e mancamento della carta, mi costrigne a breviare. g. m.
sé. nievo, 854: mi sembra veder passare sullo sterrato...
senza qualche mio compiacimento mentale, perché mi parve che in esso avessi non solo condensato
., i-62: la sua conversazione mi compensò alquanto della ruvida e insipida breviloquenza
: non è lavoro per il quale io mi tenga qualche cosa di più, ma
le regole d'amore sotto brevità mi sforzerò di mostrarti. g. morelli,
po'di brezza. jahier, 103: mi siedo sul muretto, tracanno a grandi
tracanno a grandi sorsi la brezza glaciale, mi frego le mani con una ciocca di
d'aprile. vittorini, 2-172: mi venne ancora più vicino e una tepida
una tepida brezza, suo fiato, mi scompigliò i capelli sulla fronte.
disgrazia una certa brezzolina sottile, che mi penetra per infino al cervello. pananti
i-60: come, ancor del briaco voi mi date? foscolo, xv-197: il
cloaca. nievo, 575: io mi gettai davanti all'aglaura e feci schermo
857: una voce divina, che mi parlava in cuore ma non sorgeva certo
cuore briaco d'ira e d'orgoglio, mi riscosse le intime fibre dell'anima.
verde, col letto a baldacchino, mi portò un bricco d'acqua calda nascondendolo
riverbero di grillaia e di tufi che mi ero dimenticato. idem, 6-96:
ponete mente, / che dal bricchetto non mi sian levate / queste mie sacche,
acerbissimamente. guarini, 387: voi mi pagherete, se sarà giustizia in questa terra
buone persone? / che sì che mi daresti roba a braccia, / s'io
ho sempre disprezzato i bricconi, perché mi paiono la gente più vile e più
donna per questa morte! così tu mi amassi, tu, briccona. fogazzaro,
ma l'azione è stata briccona. mi assaltò con una furia da disperato.
a costanza, e la bricconcella non mi ha per anche risposto. foscolo, xiv-359
bari difensore, in casa cicognari, e mi ha detto quanto basta per concludere che
in casa tua, e che tu mi faccia nutricare de le briciole de la mensa
. / « animo, animo, / mi par mill'anni: / immé »,
33: e così briciola com'era, mi sapeva male che altri ridesse di queste
chiesa, 5-218: il buon amico mi gettò un'occhiata melanconica; e disotto
mai ad eliminare. manzini, 10-74: mi pareva che con appena uno scatto in
zelo. machiavelli, 197: io non mi curo di alcuna cosa, non disidero
non disidero né onori né utili, io mi voglio vivere quietamente e sanza briga!
fui sopraggiunto da molte brighe, che mi hanno finora impedito di mandar ad effetto
noi distraesse. leopardi, iii-168: mi dolgono eccessivamente, o mio carissimo,
degli infelici che stavano in me e mi mandavano di qua e di là, in
qui temo l'acqua, e il vento mi dà briga. 5. maneggio
119: le molte brighe che io ho mi fanno pensare ad altro che a queste
a queste baie. goldoni, vi-313: mi parla, e non ho briga di
/ foggia, come se proprio e'mi paia / non avere de'miei a bastanza
piovano arlotto, 181: piovano, io mi vergogno a darvi tanta briga; vorrei
a darvi tanta briga; vorrei che mi dessi uno poco di lardo o carne
, basterà che v. s. mi mandi una venere dentro la conca nella
. cesarotti, ii-313: ma questo autore mi diede più briga dopo la stampa che
faccio una iniezione di curaro, e non mi darà più briga. -darsi briga:
tela, poich'è così maltrattato, non mi curo né occorre ch'ella se ne
moglie. baldini, 6-117: quante volte mi sono detto che la vocazione di telesforo
controlli alla buona. moretti, 17-285: mi son presa anche la briga di fare
mia fe': tanto meglio, e'mi hanno tolto briga; ti so dire che
di questa briga e non so come mi fare. foscolo, v-79: la fleur
ah, sei qui, brigante? » mi disse. « ma stavolta hai fatto
, 5-66: siccome non ubbidivo quando mi ordinavano di smetterla con i malati, mi
mi ordinavano di smetterla con i malati, mi chiamavano la briganta. 3
usano certi vascelli a remo, che mi pare fame menzione se non altro per
un impiego. monti, ii-7: mi sono fermato qui per attenderne l'esito
. far credere al pubblico ch'io mi riconduca alla patria per brigare delle cariche
stravaganze anche questa fosse registrata: ch'io mi brigassi di parlare sul serio con voi
voi. leopardi, ii-32: chi mi chiedesse quanto e fino a qual segno la
fuor di luogo, e di politica non mi voglio brigare. 4. ant
brigata, / convien che sempre intorno mi t'aggiri: / e quand'i'
, ci trovai una tal brigata che mi fece scappar l'appetito. abba, 1-166
. e. gadda, 244: mi assordano e mi prendono a mezzo, me
gadda, 244: mi assordano e mi prendono a mezzo, me fuori d'
in questo fossi negligente, la brigata mi servirebbe con poca fede, et 1
con poca fede, et 1 miei mi porterebono odio. machiavelli, i-1038: benché
di pallottole. idem, 288: io mi truovo spesso ingannato da misér domeneddio,
io aspetto un bene, et egli mi riesce con una grandissima brigata di beni
: egli non è guari che tu mi ragionasti de'modi della vostra lieta brigata,
iacopone [crusca]: ed esso mi riceva / tra la sua piccola brigatèlla
metedella. ariosto, 426: qui mi ridussi, e vivomi / con la
. foscolo, xv-278: dio mi dia pazienza... con questi quattro
quattro o cinque seccatori sussurroni che mi siedono intorno e ciarlano d'arlec
brividio. baldovini, xxx-11-31: mi corse un brigidio giù per le
/ di mondo sì viziato, / che mi pare 11 quissimile / d'un cavallo
, che non fu poco, mio padre mi messe una briglia alla borsa, onde
addosso nella vostra lettera uno sperone che mi farebbe fare mille miglia per ora.
che gode dentro di sé quando io mi mostro più perspicace di qualche altro reputato
e male. varchi, 24-15: non mi piacciono ancora quegli che lasciano loro troppo
sul collo, d'aver permesso che mi tuffassi così liberamente in quello stracciume.
quello che con le sue parole il detto mi sforzava a fare, dicevo: «
ormai non so mutar verso, ma mi tengo in briglia per quanto è possibile
, brillante. nievo, 418: mi fanno corona alcuni milioni di piastre che
i troppi buoni estimatori dell'opera mia mi fanno l'onore di credere ch'io stia
brillante e vaporoso in cui la farfalla mi fa dimenticare il bruco. fogazzaro, 4-99
poi pensa. idem, vi-317: mi piace la marchesa brillante nei pensieri,
brillante ufficiale. de amicis, i-885: mi pareva di fare una prodezza di brillante
un tempo solo anche,... mi è venuto brillantissimo e difficile per l'
vita brillante. sbarbaro, 1-23: mi piace questo paese dove tutto è falso
ho ricevuto una lettera di grazietta che mi dà notizie dell'esito brillante degli esami
carmignano, / così grato in sen mi piove, / ch'ambrosia e nettar non
figur. de pisis, 173: mi volgo, / in alto, nel cielo
, brillantini legati in oro, che mi erano stati rubati a milano 10 scorso
a te la speme / nego, mi disse, anche la speme; e d'
ma dopo ch'io son nobile, mi ho posto in gravità. bettinelli,
in gravità. bettinelli, 103: mi divertì qualche momento un marchese sale vicentino
convienimi cantare / per una dama che mi strugge il core, / ch'ogni
io la sento ricordare, / il cor mi brilla e par che gli esca fuore
si sia. redi, 16-v-45: mi brilla il cuore che vi sia un antico
degli idilli di teocrito, ma più mi brilla il cuore perché v. s
ancora di quando in quando il cuor mi brilla, e mi vien voglia di maritarmi
quando il cuor mi brilla, e mi vien voglia di maritarmi. idem,
anch'io / di villeggiar con voi, mi parve, a parer mio, /
iii-404: sono lietissimo, il cuore mi brilla, e ho bisogno di espandere
di espandere la mia gioia nei cuori che mi son cari. pananti, i-54
gongolan tutti. leopardi, iii-45: mi brillerà il cuore ogni volta che mi giungerà
mi brillerà il cuore ogni volta che mi giungerà una sua lettera. giusti,
m. cecchi, 1-1-18: oh come mi brillavan le mani! alla fé,
che di battaglia più che mai bramoso / mi ferve in petto sì che mani e
petto sì che mani e piedi / brillar mi sento del desìo di pugna.
vecchia. chiabrera, 223: su mi si rechi vin de'regni d'arno:
iii-66: dopo quattro ore di cammino mi sentii quasi brillo dalla stanchezza. di
delle nevi cristalline. foscolo, iv-403: mi vedeano su l'alba saltare i fossi
urtar gli arboscelli, i quali crollando mi pioveano la brina su le chiome.
il grano, idem, 4-248: mi tornava in mente all'impensata, davanti a
un brindisi al conte duca; e mi sapranno dire se il vino sia degno
iv-377: oh! da quell'ora mi sento per tutte le membra un brivido,
la mia leonora. ogni volta che ella mi torna alla mente, mi nasce un
che ella mi torna alla mente, mi nasce un brivido di gioia, che dalla
di gioia, che dalla cima del capo mi rimise in istrada. =
, iii-769: da maggio in qua, mi fa continuare il solito appuntamento; ma
de'pioppi, ci apporta. un brisciaménto mi corse. = voce onomatopeica
santo nome / religioso brivido / il cor mi scosse. nievo, 781: io
non voglio oggi scriverti di amore. mi passano per le vene di quei brividi
poteva essere la causa di un brivido che mi gelava? ii ribrezzo o la compassione
, di continuo. gozzano, 413: mi prende il brivido pauroso dei sogni quando
e di brividi. moravia, v-259: mi ricordai del brivido di smarrimento che avevo
. pavese, 4-156: diceva che non mi capiva e che le davo i brividi
cannuccia di pantano... mi vennero i brividori. pirandello, 5-36:
, con la particella pronom. { mi brìzzolo). cominciare a diventare grigio,
, e vano nano, che mi farai? che mi farai, o vituperoso
vano nano, che mi farai? che mi farai, o vituperoso nano?
; ma nella mia cattedra io mi glorifico. a. pucci, cent.
la porta s'apre: il capocarceriere mi portava una brocca d'acqua. -questo
la brocca. settembrini, 1-426: mi vedo innanzi raffaele... con la
, v-1-204: balzo dal letto, mi bagno gli occhi con un fazzoletto inzuppato nell'
140: stando più basso di loro che mi circondano seduti sul declivio, vedo luccicar
quanto un soldo: delle quali non mi ricordo se ne mancasse alcuna.
tommaseo]: se m'aspetta ch'io mi metta a viso il mio mirabile
1-64: m'alzai in piedi e mi posi ad osservare le diavolerie che pendevano
dall'altra parte... lei mi capisce. non sperar d'averla in
libro di viaggi [crusca]: ancora mi fu dato un chiamata quella specie di
brocco, o spina, di quella che mi fu data per amicizia. uno
, se troppo si avvichiamai ma poco mi pascoli, 216: venne i'
/... / io mi spingeva tutto verso gli occhi / che non
, / smagliò l'usbergo io mi gettava verso / il mio passato. c'
/ li empii di me: ma mi sentii diverso. chiesa, 1-157:
già l'ariento del palvese terso / non mi / in che modo di brocco
broda. menzini, 5-67: quel che mi fece degno / di cattedra non era
decrepito. palazzeschi, 1-498: mi volsi ancora a riguardare intorno tutte quelle
squisito. garzoni, 1-657: non mi par quasi niente che ivi [nel
]; / solamente a pensarvi io mi consolo: / una e non più,
me n'andrei in brodetto, / mi sento liquefar, tanto m'aggrada. baidinucci
né altro rimedio, talché per debolezza mi riduco insino alla morte. castiglione, 294
giusti, ii-460: vedo che ella non mi passa le frasi torturate e che sanno
: da un uomo di scelte notizie mi fu detto, non so donde selo
13-376: un tabarro largo... mi riduceva come un colossale fico brogiotto quando
sono a letto con una bronchite che mi fracassa. de marchi, 436: non
isdegni. pulci, iv-175: ella mi guata, e non mi tien più broncio
iv-175: ella mi guata, e non mi tien più broncio, / ch'io
tien più broncio, / ch'io mi son pur avai con lei riconcio. varchi
/ par che tutto pe 'l dosso mi riscuota. casti, 25-24: dall'universale
lo credereste che [padron 'ntoni] mi porta il broncio dacché mandai in aria
destro. giusti, iii-322: mi sono fatto visitare diligente mente
qualche amenità, di qualche fiore, mi è mestieri tormentare la fantasia. foscolo,
giacomo da lentini, v-79-46: più bella mi parete / che isolda la bronda;
bianche, brontolamento di organi, non mi si trasformarono mai in nuvole di paradiso
non se ne parli più, e non mi star a brontolar in testa. varchi
testa / confusa di tetri / pensieri. mi desta / quel murmure ai vetri.
, gli chiese... - non mi riconosci? -rifl. prendersela con
brontolare: / « se ti credi che mi cheti per te, / povero fesso
/ povero fesso! * / e mi dice che anch'io / sono un bel
ecco d'un tratto su le fondamenta mi balza, cavalcante, la figura e l'
se gli encomi d'un tal uomo non mi generassero una dilettazione 4 morosa '.
d'oro. campana, 159: tu mi portasti un po'd'alga marina /
osso. idem, xxx-11-4: io mi tirai poi drieto al tuo pagliaio, /
al tuo pagliaio, / che 'l vento mi brucava il capperone. 5
consumare. dante, 56-33: più mi triema il cor qualora io penso /
/ co li denti d'amor già mi manduca; / ciò è che 'l pensier
dove morrò in infame esilio; / mi fa sempre invidiare il fresco campo / di
fuori. valeri, 1-30: io mi guardo, mi cerco in fondo all'anima
, 1-30: io mi guardo, mi cerco in fondo all'anima, / per
la branda. vittorini, 2-15: tutti mi guardavano, le donne dalla femminilità voluminosa
erano una mia fantasia le bruciacchiature che mi pareva di scorgere sulla stoffa della camicia,
degli alpini / né dantesca vernaccia / mi fecero salire d'una linea /
, giù per il volto mal raso, mi pesarono poi per molti anni nel cuore
poi per molti anni nel cuore, mi furono un rimorso bruciante. papini,
scaricò un colpo a bruciapelo che non mi portò via fortunatamente altro che la falange
nuovamente èva faccia a faccia. ella mi lanciò a bruciapelo uno di quei tali
di quei tali sguardi, come se mi desse un pugno al cuore. cantoni
voi alla infelicità dei letterati? - mi chiese a bruciapelo subito dopo. de roberto
? panzini, ii-177: la bruna allora mi fissò in volto: disse a bruciapelo
, signor meis? » questa domanda mi fu rivolta a bruciapelo, una sera
trelire, ecco una scarica a bruciapelo: mi latrava ingiurie bergamasche a pieno viso.
inf., 16-49: ma perch'io mi sarei brusciato e cotto, / vinse
non consuma. prov. l'uno mi brucia, l'altro mi scotta (
. l'uno mi brucia, l'altro mi scotta (e dall'una cosa e
fu tanta la mia viltà / che non mi buttai gridando sulla spada / soltanto per
, li-io7: da scellerate affrangere / tossi mi sento il petto; / l'ore
altrettanto. piovene, 1-192: quando mi appare, alta il volto giallo terroso
terroso, gli occhi neri che bruciano, mi fa quasi paura. -figur.
, rosseggiare. carducci, i-529: mi sento bruciare il viso dalla vergogna di
: ogni giorno ch'io ci andavo mi sentivo bruciare il viso dalla vergogna.
che riposa / ma il mio cuore mi brucia di mistero / che i fianchi lunghi
, un artista fiammeggiante. la sua prosa mi brucia. è un colosso di forza
. svevo, 5-409: quella clausola mi bruciò tanto che non seppi rinunziare a
dire la verità, lì per lì mi bruciò un poco che il signor arciprete applicasse
moravia, vii-66: ma quello che mi bruciò di più fu che, prima di
fu che, prima di andarsene, mi disse: « tu non sei fatto per
, 1-428: gli ho detto che se mi svela prima che cessi il rimorchio,
me, è quello che la fatalità mi ha voluto togliere ed è inutile sperare di
i piedi. palazzeschi, 5-86: appena mi voltai, ecco apparire da una parte
su, che i marciapiedi di torino mi bruciavano le suole e che se scampavo
ricordi i diecini che ti davo? mi pigliava la bile se ti vedevo dividere le
di bruciaticcio, dalle pentole abbandonate, mi liberava dalla cagnàra. « ahi!
giusti, i-459: la prima cosa che mi ferì fu un gran puzzo di carta
10-35: le svolte della mia immaginazione mi avevano portata troppo lontano, e ora ne
. buonarroti il giovane, 10-958: mi son stati gli orecchi stuzzicati, /
mie povere mani pallide e tremanti mi pare di vedere il sangue circolare
svevo, 3-660: quella sera mi dolsero l'avambraccio destro e l'anca.
la vanga è una penna che non mi va. quando avete ben lavorato, ecco
11-63: sviata in tal modo, mi soffermo perfino a chiedermi se l'andare
. e. cecchi, 5-13: quanto mi piacquero in libia quei cavallini di razza
zucca, / dopo tanti anni in patria mi riduco / così sine pecunia, bruco
: ignudo, bruco e sfiaccolato, mi strascinarono a genova e a milano.
voi, dunque, siete signori? » mi do mandò la lisa intanto
, 1-273: in piedi nella brughiera, mi giungevano con quello scampanìo fievoli e spersi
empieva il vento. caro, 12-iii-113: mi metto ora a rispondervi con un occhio
rispondervi con un occhio, che l'altro mi trovo burlasco, o brullasco che
brulicante sopra la terra... mi compensava a dismisura di tutti i sacrifici del
estiva brulicante di sentori e di speranze mi diede alla testa. piovene, 5-454:
, x-3-298: tra i cespi, che mi fean corona e letto, / si
delli strani pensieri, che tutto giorno mi brulicano nella zucca. manzoni, pr
anche adesso in pace, senzaché non mi brulichi dentro un certo desiderio d'udirmi
i'non vo'sentir altro brulichio / che mi frughi pel ventre in su e in
guardassi al brulichìo, / ch'io mi sento di drento pe 'l rovello, /
possono immaginare e sentire: dirlo non mi riesce. moravia, ii-167: agostino
. novellino, ii-116: non mi pare verisimile, che se fosse il
beato, che messer guicciardo mi donò, oltra le pezze, una
borsa con venticinque scudi, ché io mi troverei del tutto brullo. prati,
, ii-336: lungo il viaggio, / mi prese il ladro al seno, /
il ladro al seno, / e mi lasciò sì brullo / al turbine e alla
gli alberi] parlassero con me e mi dicessero: sciagurato, noi siamo come
sperar possa / refrigerio al bollor, che mi disossa, / né cal di ciò
cal di ciò, chi m'arde e mi consuma? idem, 5-1-131: e
dell'alba, sgocciante di rugiada, e mi curvai a uscirne dallo stretto pertugio
m'insulta e sfida, / guerra mi fa. pananti, i-9: loderei la
rosa bruniccia da bestiola allegra e mi sorrideva con quei due occhi cilestri. stuparich
al fuoco. vasari, iii-709: mi ricorda che... per far il
, quel luogo chiuso, ombroso e tepido mi parve animato. svevo, 5-206:
il mio volto brunito dal sole, mi guardò le mani. manzini, 10-163:
1 tronco suo gridò: * perché mi schiante? '/ da che fatto fu
bruno / ricominciò a gridar: 'perché mi scerpi? '. idem, inf
i-58: perdetti tutte le forze che mi facevano ancora un soldato, appena trovai
dante, inf., 20-107: allor mi disse: 'quel che dalla gota
bianco, è il sol, né mi sta male, / sendo io pastor così
farmi l'aria bruna, / non mi porrann'avanti gli occhi il velo, /
l'ombra, un pensiero a dir mi sforza: / s'accende altrove il dì
te viatrice in questo arido suolo / io mi pensai. prati, i-271: felice
. colombini, i-61: per certo mi pare che chiunque ama cristo si dovesse
a bruno. carducci, ii-1-205: non mi sono potuto in nessun modo disimpegnare dall'
sera all'apertura delle stanze: tanto mi han pregato anche i signori del paese
invano ho messo avanti il bruno: mi hanno detto basta che mi presenti e
bruno: mi hanno detto basta che mi presenti e faccia un giro per la sala
la chiamano qui, perché l'altre mi fanno male alli piedi e affi calli.
favellavali bruscamente. foscolo, iv-358: mi sono avveduto di un contadino che guardavami
casa *. tommaseo, ii-418: mi raccontò poi... come, uscito
« scende o non scende? * mi disse bruscamente la guardia a vicenza. «
famiglia. da questa disposizione di spirito mi tolse bruscamente mio padre dicendo:
verga, 1-118: egli non mi udì avvicinare, e si riscosse bruscamente
avvicinare, e si riscosse bruscamente quando mi vide vicino a lui. b. croce
da luna e due balletti ricciuti; mi truccava con una certa bruschezza, come
n-112: come gli offersi del latte mi guardò di sottecchi e si mise poi a
certa sua laconicità di linguaggio... mi avevano sulle prime ingannato sul conto suo
un poco scabra, provocante, brusca. mi parve la tipica voce delle donne e
acque nere e la nera collina imminente non mi lasciavano pensare ad altro. cassola,
gelli, iii-18: uh, voi mi rispondete stamani così brusco, che vuol
: io ho aguzzato gli occhi, e mi son messo infin gli occhiali, per
1-5-329: oh! manco male che vo'mi conoscete. oh! io non ho
un labbro così delicato, che tutto mi fa venire de'bruscoli. 7
turpino, i acciò che ignun non mi ponga al baucco, / che mi
non mi ponga al baucco, / che mi sia riprovato un bruscolino, / che
sbarbaro, 1-85: avviatomi per uscire, mi trattenne un brusìo che usciva dal confessionale
sul lago con te, temo che mi verrebbe la voglia di buttarviti dentro.
avessi speso così brutalmente la mia gioventù mi vergognerei di ricordarmene. de marchi,
bestie è pur un corpo. la mi par certo il pantamorfo de gli animali
: lo spasimo di questo mio òmero compresso mi evoca i prigioni e me li fa
da questa vita di vero bruto bestia, mi liberò finalmente la congiuntura del matrimonio di
ferito. d'annunzio, iii-1-169: mi risveglio sbigottito... con l'istinto
, e massime del tuo, che non mi offendesti mai. ariosto, 18-65:
): prete gaglioffo, io non mi vo'bruttar le mani nel tuo sangue,
, 2-316: né svergognato ossequio / mi brutterà la penna. b. croce,
con lui, solo perché avevo chi mi teneva su, chi mi dava
perché avevo chi mi teneva su, chi mi dava aria da respirare fuori di
impresa; / ma ch'io segua o mi strugga / per bruttezza, che fugga
bruttezza. e. cecchi, 3-47: mi fermò una ragazza messicana, il libro
fui sul gebel tripolitano e quella che mi colpì fu la grossolanità dell'impianto geologico
, scostumatezza. guittone, xxvii-49: mi degnaste amare, / e del secol
. bruno, 3-609: sì bello mi parve quel medesimo mostro e sì mi soprapiacque
bello mi parve quel medesimo mostro e sì mi soprapiacque, che volsi ch'il suo
stanza. settembrini, 1-328: quanto mi sarebbe necessario rivedere ogni giorno la tua immagine
ne è nessuno. pananti, i-397: mi metterò a guardar queste pitture, /
, 1065: la grandezza dell'ingiurie mi è più presto di sollevamento, ed è
dissi una parola da buon cristiano, mi vollero fare un brutto scherzo. leopardi
, ogni cosa, in somma, mi apre, mi riapre, mi tien sempre
cosa, in somma, mi apre, mi riapre, mi tien sempre aperta questa
somma, mi apre, mi riapre, mi tien sempre aperta questa ferita che leggermente
. pananti, i-255: mentr'io mi figurava tante glorie, / tasto la
la borsa e nel trovarla asciutta, / mi son cascate tutte le mie borie,
de amicis, i-960: cortesemente, mi rispose che non poteva contentarmi, perché
, un gran bel periodo, che mi fece fare una gran brutta faccia.
crede ancora. idem, 2-85: mi disse con una brutta voce:
che ho voglia di scherzare: e mi pare che sia ora finalmente. ne abbiam
tremende parole di disperato rimorso: chiunque mi troverà, mi ucciderà! gioberti,
di disperato rimorso: chiunque mi troverà, mi ucciderà! gioberti, ii-227: il
con lui, solo perché avevo chi mi teneva su, chi mi dava aria
perché avevo chi mi teneva su, chi mi dava aria da respirare fuori di quella
respiriamo. giusti, i-190: sebbene mi rincresca vederlo fra la bruzzaglia, non
soltanto della prim'ora mattutina: 'mi levai a bruzzico \ voce delle campagne
a pezzi e bocconi, e oramai mi sarà messo in conto di buaggine anco
lui; per la mia buaggine che mi fa sottostare a questo ridicolo, pur di
la lingua. linati, 8-90: mi voltolava, bubbulando, in quel fluire
male. caro, 12-i-157: non mi arebbono tenuto le catene, ch'io
vi sono. e di questo non mi posso dar pace, che, avendone avuta
del seicento. stuparich, 5-152: mi dicevo, con cinismo: « mal
i panni, gli feci cenno che mi spiaceva vedere altri sanguinacci, che quelli
buca! d'annunzio, iv-2-369: mi fermai finalmente, e misi nella buca
. neri, 3-13: e s'io mi buco da per me la pelle,
funerali]... / e mi pareva d'essere discosto / e vicino e
mio camarin buio, scherzando con esso, mi riversciò un fiasco di tribiano che me
col sapone. idem, v-132: né mi sia opposto che in significato generale io
sia opposto che in significato generale io mi serva della voce bucato, la quale
forse un pollaio; / s'tu mi vedessi stendere un bucato, / diresti che
bucato. berni, 181: s'e'mi vedesse la segretaria, / o la
leopardi, 853: ma io per quanto mi sforzi di allungare queste mie corna,
: volendo lenzuola nette, addomando che mi dea lenzuola di bucato. ser giovanni,
tovaglie di bucato, pareti di legno, mi offrì più che non cercavo: stanza
ma lascialo / pur venir, ch'io mi son messa nell'animo 1 risciacquargli un
m'avranno fatto dugènto bucature, e'mi pareva d'esse'diventato ima grattugia.
ed io, lasso! di ciò tuttor mi peno. pulci, 21-72: non
ora non truovi gran fatto, che io mi creda, ricevitori, pure tuttavia è
furba o in calca o in bestrica mi lodo? machiavelli, 3-203: tutti
. aretino, ii-128: maestro andrea mi menava a le puttane travestito. -mena
esso aveva abbandonato - se pur mai mi vi attenni, tranne i brevi momenti di
l. bellini, v-172: gratissime mi sono state quelle [notizie] delle
, 1-93: per questa volta, messo mi sia, come disse quello; ma
hai cotesto viso così avenevolozzo, che mi ha in modo bucherato il fegato e
fegato e le budella, che e'non mi vien da mano a dir buccata d'
, io ho paura che tu non mi abbi affatturato. buonarroti il giovane,
giovane, 10-980: sue parole garbate mi sollucherano, / gli occhi suoi mi
mi sollucherano, / gli occhi suoi mi succhiellano e mi bucherano. 2
/ gli occhi suoi mi succhiellano e mi bucherano. 2. intr.
ho saputo scambiettar sì che ella non mi abbia bucherato due volte per casa e
dal vaiuolo a segno che le sue guancie mi fecero sempre venir in mente il formaggio
figur. bruno, 3-900: non mi fuggono, quantunque mi trove sotto questa
, 3-900: non mi fuggono, quantunque mi trove sotto questa pelle e pareti rinchiuso
e il ventre mio tremòe, quando elio mi toceòe. m. villani, 5-16
gravemente. bibbiena, xxv-1-49: -io mi alzo per metter la chiave nella toppa
leopardi, 923: non so che mi fare. se gli lascio qui chiusi,
non escano pel buco della chiave, e mi vengano a trovare al letto? giusti
[infingardaggine] di giorno e di notte mi va bucinando e pispigliando nel buco delle
, in questo buco... qui mi sembra di soffocare anche a me.
segretezza. nievo, 502: mi menò verso la scala e su per essa
.. ho scritto due commedie, e mi sono rimaste nel cassetto.
. leopardi, iii-152: siccome però mi scrivono da roma che il manoscritto..
cartellone della pergola..., tu mi darai del fatalista. -tappare
zig zag. soffici, ii-247: mi sgusciò d'accanto come una serpe,
. ha fatto buco e per rivalersi mi adocchia. infatti non sono ulisse, io
fummo stanchi di rovistare, il dam mi condusse su per il pendìo scabro della
volta; e, giunti al sommo, mi fece guardare, per un bucherello rotondo
cervelli sani, o intelletti busi, mi lambicco in un altro modo la memoria.
il caldo. firenzuola, 207: mi sentii empier tutto d'un sudor freddo
ricchi, xxv-1-230: oimè! come mi duol lo stomaco / ne le budella!
di pascerla con pericolo che di dentro mi divori il fegato, la corata, e
dà sempre in budella, / sicché mi cascan le braccia e l'ovaia. note
: colle budella in un catino: mi credeva già morta, mi credeva già
un catino: mi credeva già morta, mi credeva già essere stata sbudellata dal toro
sacchetti, 134-31: e'par che tu mi gabbi, e peggio, che non
gabbi, e peggio, che non mi rispondi: per le chiabellette, e per
le budella, che conviene che tu mi paghi. idem, 145-46: per le
fra due pareti fosche, fin che mi trovai dinanzi all'apertura rotonda del gigantesco
alla corte michiel. le mura dei palazzi mi serrano come in pareti di ghiaccio.
me, e lo mio popolo non mi intese. petrarca, 50-58: veggio la
sarebbe bella! bada bene, non mi fare il bue, che ti ammazzo colle
quocon bue, / che per quanto io mi credo, i vorrebbon ire altrove.
deh apri, bufolo; / non mi fare star qui. grazzini, 2-317:
s'io credessi che 'l poeta non mi tenesse una pecora o un bufolo,
per dir meglio,... io mi metterei [ecc.]. annotazioni
vuo'più che colei... / mi tiri come un bufalo pel naso.
sempre una bufera che li ritormenti, mi pare la più squallida imagine della miseria
di stagione e di temperatura il capo mi si spezza dal dolore. pascoli,
pirandello, 5-309: quella bufera di femmina mi lanciava certe occhiatacce, lampi forieri di
: ma la bufera in parte / mi respinge ove infuriano i viventi / odi
perché sul sodo io non ho cosa che mi satisfaccia. -andare in buffa:
pananti, i-31: le boccaccie mi fa la prima buffa. =
detenuto politico del '48? che ormai essi mi sembreranno un po'comici, buffamente anacronistici
de'pioppi, ci apporta. un brisciamento mi corse. d'annunzio, iv-2-40:
buffet dell'« ussero », dove tu mi recitavi alcuni tuoi versi. panzini,
il prefetto / (un prete) e mi toccò, prima, le spalle, /
prima, le spalle, / poi mi sorrise e mi diede un buffetto. moravia
spalle, / poi mi sorrise e mi diede un buffetto. moravia, ii-272:
ignobile davanzati. carducci, ii-16-128: mi fate una figura così buffa, che l'
obelischi per le sconfitte, quasi quasi mi passa di mente. nieri, 418
vacanze di quell'anno di filosofia, mi toccò di andare per la prima volta al
medici, ii-79: fate che presto qui mi vengh'in- nanzi / buffoni e cantator
simil. aretino, v-1-381: io mi credo che l'onore sia il buffone
un briccone; / ed ogni volta mi paghi di ghigno; / e fai,
tenne 250 conclusioni, penserò che non mi abbiano a mancare le parole. garzoni,
di parlare né di sentir parlare italiano mi andavano a poco a poco scacciando dal capo
lo sdegno ch'io aveva delle buffonerie mi fece credere per qualche tempo di avere
. può farlo. giusti, i-424: mi credevate così d'indole un po'buffonesca
e per non ridere di me che mi ostinavo ancora a sognare in mezzo a tanti
m'awicinò al rosso appassionato deìl'ibiscus, mi aiutò a farmelo capir mentre prima
monti, i-45: in secondo luogo mi accuso di avervi somministrato dei giusti motivi
io dico, e se pure e'mi vien detto qualche volta il vero, io
? di chi figlio? / tutto sincero mi conta, che non ti cogliessi
caso: / so ben, che mi dirai, che non fu vero; /
di sì. pea, 7-329: mi disse una bugiétta d'un certo impiego
, / non posso far di non mi dargli in preda. michelangelo, ii-27:
sono innocente. giusti, 2-37: or mi consiglia, e da bugiardi amici /
amici / e da vane speranze a sé mi chiama. carducci, ii-1-185: fine
bugiardo! ». baldini, i-636: mi pare che ce ne sia già abbastanza
fedifrago. patecchio, v-139-13: ben mi noia et sta contra cuore / cativo
laonde coloro che sono conosciuti per fama mi paiono simili a quelle imagini che non son
o va, fidati di servitori! perché mi dicevi che la purella t'aveva detto
maravigliò assaissimo che col nome che portava mi fossi nicchiato in un così oscuro bugigattolo
: la pendula chiave / che più non mi chiude il verziere / dal dì che
: io ti ringrazio sì, ma non mi placo, / perciò (gli rispond'
che non arrivano a percepirle: completamente mi càrico dell'asserito peccato di una buiezza
paventa essere infranto. alfieri, i-70: mi toccò di albergare in ima bettolaccia posta
. era conforto / questo suon, mi rimembra, alle mie notti, / quando
. piovene, 1-190: l'aria mi parve ancora buia, ma di quel buio
capo. fracchia, 198: se mi vedeva con un viso più buio del
del solito: « capisco », mi diceva, « che questa sera non vi
dell'ignoranza e dell'errore, / voi mi fate pietà, quando aver seggio /
camminare in sogno. machiavelli, 877: mi sbigotti'tutto... rimasto solo
aretino, iii-163: il buio non mi corrà più senza lume. grazzini,
penetrare il segreto della piazzetta muffita, mi cambierei col commesso del notaio senza pratiche
per costume, / nel buio dell'inganno mi porge un chiaro lume. casti,
fronte dalla nube dei capelli, / mi salutasti - per entrar nel buio.
non ho mai avuto paura, non mi son mai sentita nel cuore quest'ansietà
mai sentita nel cuore quest'ansietà che mi ritrovo adesso, pensavo sempre che la dovesse
tazza di smeraldo. ojetti, ii-266: mi trovo davanti a due grandi ceste di
acqua, e a poco a poco mi rapiva. 3. figur.
per bene, tanto che nella memoria mi si registra meglio che il bulino non
e bullicamenti al ventre, il quale però mi serve discreta cani grandi,
: e che la bile che nel sen mi cova / bùllichi bullétta2 (bollétta
lombardo. nievo, 286: io mi misi a gozzovigliare e a trescare coi
provocante. civinini [accademia]: mi passò accanto con aria bulla, tirandosi
ma orizzontale eopportunità del momento -in che rapporti mi trovi con con fondo di legno
. mostacci, ii-180: ma no mi piace adesso quello dire porale limosina
gloria la buon'anima di montecuccoli che mi dà tanti fastidi e mi tiene lontano
montecuccoli che mi dà tanti fastidi e mi tiene lontano da voi! giusti, iii-38
tutti. pea, 7-455: io mi ricordo di voi -disse -e di vostro
idem, i-360: l'anno scorso mi avete acchiappato mezza salma di grano perché
salma di grano perché s. francesco mi mandasse la buonannata, e in compenso
. cassola, 2-22: mio padre mi guardò ancora per un momento, poi
guardò ancora per un momento, poi mi diede la buonanotte e uscì. 2
, a ciò per sorta / eglin non mi scadessero mentr'io / starò in dogana
-ah, bonaséra! alvaro, 9-291: mi era parso più spiccio, più franco
fogazzaro, 4-127: alzò la testa e mi 3-6-151: e mostrerò po'ch'io
632: oh una gran cosa mi s'era scordata, che importa un
. bocchelli, 6-239: -non mi vorrà far credere che una così bella donna
mio buon gusto. silone, 5-250: mi son sempre tenuto lontano dalla vita pubblica
ripugnanza verso la volgarità. il buongusto mi ha sempre trattenuto dall'azione. =
delle avanzate mie fatiche quelli onorati panni mi avevo fatti. garzoni, 3-66: se
bibbia volgar., ix-109: perché mi appelli buono? dio solo è buono
che abbia pochi amici, e però mi maraviglio che ognuno dica: -egli è buono
essere suo amico. giusti, ii-355: mi volete vedere legato per le mani e
mondo quando gli uomini dormono? nessuno mi proibisce di pensare al buon dio.
prego, dolce padre caro, / che mi dimostri amore, a cui riduci /
altro in alcuno che cherico fosse veder mi parve. machiavelli, i-140: perché
289: molto arei più caro che mi rassomigliassi ne le bone opere, che
altrui per qual ragione / di meritar mi scema la misura? '. sonetti
avuto da loro. fu l'esempio che mi diedero che mi ritenne sulla buona via
fu l'esempio che mi diedero che mi ritenne sulla buona via. gozzano, 20
ecco fede d'onesta donna, ché mi sarei confessata da lei, sì spiritai
sarei confessata da lei, sì spiritai mi pareva! e peggio, che, essendo
, 3-143: vedi oggimai se tu mi puoi far lieto, / revelando alla mia
buono, che così puntualmente d'ogni cosa mi domandiate come se mai confessato non mi
mi domandiate come se mai confessato non mi fossi. pulci, 16-110: dove
., iv-xxviii-i8: « due ragioni mi muovono a dire questo: l'una si
che dopo me si dica che tu non mi scacciasti, ma di buono animo mi
mi scacciasti, ma di buono animo mi maritasti. idem, inf., 16-50
inf., 16-50: ma perch'io mi sarei brusciato e cotto, / vince
voglia, / che di loro abbracciar mi facea ghiotto. idem, purg.,
animo, gli dissi tanto, che mi montò di groppa. guicciardini, 230:
, 1-114 (242): il cardinale mi mandò a dire... che
auto dubbio della sua bonissima intenzione, ma mi dolevo della mia disgrazia, che mi
mi dolevo della mia disgrazia, che mi arrecava disgusto contro alla volontà e opinione
erasi perfettamente rintegrata a segno, che mi recai ad onore il tenergli un figlio
che, s'io morissi, non mi fia molesto. / margutte mio, noi
della moltitudine quietassero. ariosto, 295: mi basta assai che mi facci buon viso
, 295: mi basta assai che mi facci buon viso. castiglione, 404:
desiderare. galileo, 278: non mi par già che resti del tutto dentro
passo furtivo / nella mia stanza e mi dona / un ramoscello d'ulivo.
moravia, vii-81: pian piano, mi ero convinto che non valevo nulla e
, i-305: di grazia, non mi mancate. ma vorrei che fusse di buona
posso per iscrivere nella settimana santa, che mi riman libera, un sonetto per il
, un sonetto per il predicatore che tu mi dici buonissimo. bocchelli, 5-132:
gli altri; c'ingegneremo anche noi. mi scusi, ma non è capace che
[ediz. 1827 (501): mi gono alla natura, al fine,
presente me occorre che per mia disgrazia mi truovo al tutto nudo di falconi,
sì poco credito con vui / che mi stimiate inutile, e non buono / da
cane era buono per la caccia, perché mi portava ogni sorta di uccelli
: in ricambio comandatemi, se mi stimate buono a servirvi in nulla.
15-194: un amico, regista, mi presentava una giovane diva. eravamo,
650: questa è quella volta che io mi accorgerò se tu sei buona a nulla
da niente. giusti, iii-229: se mi togli da cincischiare una strofa, io
, inf., 17-90: ma vergogna mi fe'le sue minacce, / che
della buona società. stuparich, 5-286: mi stanno tutti intorno con le bocche sdentate
, 1-69 (150): angelica mi pregò che io gli comperassi una vesta di
. galileo, 163: questo non mi par buon luogo topico per persuader la
, 8-2 (236): se voi mi prestate cinque l'opinione pubblica e
udi'ragion che 'l su'consiglio / mi dava buon e fin, sanza fallace
, quel giovanotto che sembrava un ragioniere mi suonò le due prime, poi mi diede
ragioniere mi suonò le due prime, poi mi diede la buona [carta].
dante, inf., 26-23: allor mi dolsi, e ora mi ridoglio /
26-23: allor mi dolsi, e ora mi ridoglio / quando drizzo la mente a
ora lo possa dire che il cielo mi conservi. cesarotti, ii-443: io
volta in vita mia una buona stella mi assisteva. mica).
buon'aria per me; e se mi avesser tenuto la porta chiusa, la
bianco in tanta diffusa gioia di azzurro mi commosse. deledda, iii-529: il vecchio
questa terrazza di desolazione / in braccio mi sporgo / al buon tempo. comisso,
prese subito a chiedermi quale buon vento mi portava alla sua casa. moravia,
(35): il tuo buon aspetto mi fa credere che tu simpatico, allegro
): se tu vuoi giurarmi che mi farai bona compagnia, io starò a
imprese d'amore, ora, che io mi veggo un bel tratto, che dicon
ariosto, 305: fa che mi porti buona novella. -e tu provedi che
la sete. carducci, ii-1-204: mi trovino o una lepre o un buono arrosto
, 647: che non voglino, mi pare assai buona ragione il conoscere che per
le mie non son buone; ella mi facci grazia dopo quest'ul- tima risoluzione
i-302): io aprirò l'uscio e mi getterò al collo di questa mala vecchia
turerò il buon occhio, e come mi spurgo, uscite destramente fuori e per la
che, come io entrerrò dentro, io mi possa riscaldare, ché io son tutto
santa ai divini ufizii negli angeli, mi venne alquanto da velare gli occhi;
così m'apoggiai sul mio bordone e mi messi il cappello in capo e dormi'
piovene, 5-262: fu, a quanto mi dicono, avvocato in origine, e
io prometterò ogni cosa, purch'io mi possa da voi a buon concio partire.
sp., 9 (152): mi perdonerà se parlo male, perché noi
disperato simile. settembrini, 1-57: mi ricorda la prima volta che lo vidi
badassi bene pria d'impe- gnarmi; mi premeva troppo l'onor della patria per abbandonare
poi, che con le buone e'mi lasciò / per la sorella, io ci
9 (161): ovvero mi prenderanno con le buone; e io sarò
alla fortuna / se mai di mal mi fece cosa alcuna. pulci, 7-11:
a cavallo. settembrini, 1-76: mi sorbii sino all'ultimo tutte le poesie
battaglione: hai capito? di'che mi mandino uno scudo da parapetto: questo
modo. leopardi, iii-658: frattanto mi prevarrò del buono che tu mi dai
frattanto mi prevarrò del buono che tu mi dai da venir peccando un altro poco a
/ per scoprire portar via la / mi già durata
penso che non voglia più che la ragione mi si conti per calunnia: e che
calunnia: e che ella debba accettare che mi sia lecito o di sperimentar la mia
machiavelli, 268: io non mi partirò mai, conio esemplo di qualunque
s'io me gli mettesse sotto, mi squartarebbe, sì gross'ha la discrezione!
poco c'è mancato ch'io non mi sia fatto scorgere. manzoni, pr
collodi, 342: non so chi mi tenga dal fare un boccone anche di te
iv-56: « s'arricorda, mi dicono, quand'èramo ragazzi insieme?
/ dicendo: « del tuo caso assai mi duole. / ma che tu monti
: è suto buono, ch'io mi sia posto a udirlo. grazzini, 4-32
tassali. è buono, / questo mi piace. montale, 1-103: perdersi
staccasse affatto. giusti, ii-46: mi sta a cuore di non passare per un
di buono. collodi, 528: mi fa un vero regalo a sciogliersi con me
machiavelli, 3-211: non vorrei che la mi chiamasse ed in sul buono ci guastasse
a recarvi il giubbone, perché io mi credeva che voi non levassi così a buona
che non mancava di buon senso. mi raccontò ch'essa stessa aveva dei forti
fucini, 122: il rivedere gli amici mi mette allegria, vado a cena con
brigata di quei bontemponi, bevo, mi elettrizzo, giro cantando per le vie
farmi andare in collera di mattinata! mi ero alzato così di buonumore, e tu
questa osteria? baretti, 1-81: mi dirà qui qualche buo- nuomo alquanto più
. quand'era di cattivo umore, mi batteva, ma era buono. una volta
buono. una volta a pasqua, mi regalò un capretto. moravia, i-113:
se non se ne faranno vermicelli, mi contenterò che siano gnocchi. lancellotti,
a burattello. pulci, vi-26: io mi farò mugnaio; per certo io porterò
e mascherati da scena. questa però mi parve in appresso ima burattinata, ed
i-116: questa è l'ultima volta che mi lascio andare a queste burattinate. nievo
parimente della scherma e del ballo, mi riuscivano infruttuosissime;... il ballo
caricatura perpetua dei suoi moti e discorsi, mi quadruplicava l'abborrimento innato ch'era in
piovene, 5-201: il burattino, egli mi spiega, in cui si passa l'
disprezzo di burattino, se poi di nascosto mi fossi studiato di eludervi col tirarmene fuori
i girigogoli che vidi fare, e che mi dissero d'essere obbligato e rifare appo
frizzore negli occhi e nel naso come se mi ci fosse entrato dello zolfo.
dei dotti. nievo, 268: adesso mi par di capire che la burbanza di
burbanza nobilesca appaiata con l'ignoranza plebea mi fece impressione. linati, 30-149:
: dopo la mia separazione da lucilio mi era fatto così burbanzoso e intrattabile che
. linati, 30-138: il che mi ricorda... di aver ammirato
giusti, i-102: la parte burbera non mi costa nulla; quella della beneficenza vorrei
recitarla meglio. nievo, 484: mi chiese scusa sorridendo delle burbere accoglienze di
90: se appari, qui mi riporti, sotto la pergola / di viti
/ il trebbiano, il colombano / mi tracanno a piena mano. viani, 14-166
1. pitti, 1-294: poiché voi mi allegate per buriasso il machia, conviene
vuo'tu ch'i'burli, quand'e'mi domandano / buristio. è certa pasta
, 1-79 (185): lui mi disse che io era sempre in vani
però mancare di ringra non mi piaceva quel tipo, ma mio padre lo
. d. bartoli, 25-61: ciò mi sia lecito povero mario come se si
quello che v. s. illustriss. mi passante qualsiasi. bocchelli, ii-144:
lettere molto cariche,... non mi piace. però non se la metta
italia tilmente messo in burla dalle signore che mi hanno invila satira è stata settentrionale e
cellini, 1-33 (81): sommessamente mi chiamò compare come uno scherzo.
. per burla ch'io non mi scortichi nello scrivere; e io lo -burle
. galileo, 722: ogni cosa mi piace, fuor che l'aver mescolati =
. galileo, 376: credo che voi mi burliate, finil diavolo lo ha portato
, xxv-1-46: -mi rispose in modo che mi fe'paura. -forse finse burlare teco
ha parlato un mese fa, ma mi credea che quella burlasse meco, ed egli
non stessi ritto! -adesso sì che mi piace el burlare! ma allora t'impro-
. tasso, aminta, 988: tu mi schemi, e forse / non merti
tutte quante; ma, se non mi vuoi, / viverò senza amor.
fatte costì nella stessa materia; né mi sovviene d'aver visto composizione che burli
vi fate beffe di questo avvedimento, che mi par che lo proponghiate burlando. buonarroti
e s'eo non trovo merzé, che mi burli / a lei, che m'
: viaggio veramente burlesco, che pure mi costò dei gran pianti. manzoni, pr
quel dolor di capo, per cui mi diceva di non poterci maritare? ».
. nievo, 849: la sfacciatella mi confessava tra supplichevole e burlesca i suoi
pratolini, 2-365: « la signora mi ha ordinato di vegliare accanto a lei!
modi e lo stile della letteio pertanto mi messi a fare incetta / di comici,
più piccante e ridicola la burletta che mi faceva. pascoli, 1460: non basta
in burletta. sbarbaro, 1-36: mi confidò che... si dava a
pagina. parini, 581: voi non mi potete negare... che ciò
l'aspetto burlone / d'un tale che mi ammonì / e fosti il mite leone
bibliso. soffici, ii-230: finalmente mi parò davanti tante difficoltà, di domande
da intraprendere che ne rimasi allibito e mi trovai dissuaso, una volta per sempre
modo più infelice'; intendendo dire, mi immagino, che * le conferenze furono
, non potendo io più trovar pace finché mi cadeano giornalmente sotto gli occhi quei luoghi
occhi quei luoghi stessi ed oggetti, mi lasciai facilmente persuadere da quei pochi che
pietà del mio violentissimo stato, e mi indussi al partire. monti, i-242:
miei nemici che, volendo atterrarmi, mi hanno esaltato. leopardi, ii-504: mostrando
acqua. linati, 30-218: all'albergo mi hanno dato una bella camera sul mare
al mare. foscolo, v-168: io mi contentai del rimedio dell'aspettare e della
, prima di andare a letto, mi spalmava bene le labbra col burro di cacao
tommaseo]: i quali [stampatori] mi sono aveduto che sono quei medesimi busbacconi
non potendo avere un marito, non mi buscassi (come fanno dell'altre)
a bocca di rio per vedere se mi riesce buscar un par di paoli.
dall'acqua bollente della filanda, che mi cascano a pezzi per poter buscare du'
e lasciami buscare il pane, non mi seccare! -anche di animali.
bene picchiato. baretti, 1-125: mi manca un po'di carne nel labbro
124-19: va'al fornaio, che mi mandi el mio tegame, che questo non
viene il busilli. -qui è dove mi cascò l'asino. fogazzaro, 2-10:
, 1-93 (219): io subito mi gli gittai addosso, e gli detti
. lorenzino, 74: io mi maraviglio assai... di tutti quelli
. sassetti, 14: la cosa mi è passata meglio di quello mi aspettavo;
cosa mi è passata meglio di quello mi aspettavo; imperò che mi credevo che
di quello mi aspettavo; imperò che mi credevo che mi dovessi intervenire come a'fanciulli
aspettavo; imperò che mi credevo che mi dovessi intervenire come a'fanciulli che piangono
, i-479: le molte busse che mi diedero in sul principio, mi fecero osservare
che mi diedero in sul principio, mi fecero osservare se per caso la cosa
che io non sentiva le busse che mi toccavano sovente per quella mia arroganza di
ve responderanno. magalotti, 9-1-9: mi sono indotto a bussare tante volte alla casa
fracassa. palazzeschi, 311: prono mi gettai sulla terra / bussando con tutto
. chiesa, 5-230: rideva, mi dava sulla nuca dolci bussatine con la
. fagiuoli, 3-3-242: mi fo portare / in bussola, che è
portineria,... una guardia mi domandò dove andassi. 4.
vi-560: eccomi teco, come vuoi mi regola. / - (ai cento
e di consiglio; ché questa cosa mi ha fatto perder la bussola. galileo,
galileo, 368: io molto volentieri mi fermerò, perché corro ancor 10 simil
punto in punto per perdermi, mentre mi conviene veleggiar tra scogli ed onde così
scogli ed onde così rotte, che mi fanno, come si dice, perder la
: dopo un dieci minuti di cammino mi venne in mente che l'andare fino a
il fondo. goldoni, v-1049: mi hanno dato le polpette di crusca, e
, i-152: alcune sere fa, mi trovai in una adunanza dove un uomo
aveva gli occhi nel bussolotto, che tu mi dasti il voto favorevole.
: slegata una vecchia busta di cartone, mi misi a rovistare alcuni fogli polverosi e
ha dato un busto di alfieri che mi dicono esser bello, sta per finire,
scena. pananti, i-32: mi grida: andate subito, correte, /
sul lago con te, temo che mi verrebbe la voglia di buttarviti dentro. verga
lettera, buttai in una buca postale e mi misi ad aspettare. alvaro, 1-90
. carducci, ii-1-54: un altro rimarco mi buttò una luce sinistra su quel carattere
le mie preghiere, non sentendo che mi faceva agonizzare, per due ore egli mi
mi faceva agonizzare, per due ore egli mi parlò dello spirito che doveva apparirmi.
buttai via i miei settantanni, e mi sentii più forte più allegro più giovane che
miche / che, non so come, mi trovavo in tasca? alvaro, 7-254
, che già buttavano foglioline verdi, mi venne voglia della campagna. pratolini,
. per questo poss'io dire ch'elle mi buttino 1'istesse rendite?
io che male v'ho fatto, perché mi facciate morire? » disse lucia,
poliziotti e premendoli. slataper, 1-11: mi buttavo a pancia a terra, sradicavo
arrivare iersera. ma ero stanco, e mi sono buttato a dormire in un fienile
sono stato così stupido -dissi. -io mi sono buttato, solo, a corpo
, solo, a corpo perduto. mi sono distrutto in sordina, in questa specie
cicognani, 9-201: caro signore, non mi pare che per ora almeno ci sia
faccia. fogazzaro, 5-205: « mi pare * diss'egli « che almeno questa
le mie osservazioni via via che mi si presentavano alla mente. cassola, 2-344
opinione! chiesa, 5-73: non mi meravigliai quando la mamma perdette la pazienza
quello che ho nello stomaco, davvero mi piglia un colpo! -buttare la
freddoloso e bislacco: « adesso che mi sono asciugati i panni addosso, dopo il
pittore buttato là fra di noi non mi garbava. colpito oscuramente nel mio amor
per forza che li toccassi, tanto mi sembravano incredibili. 2. dial
buggerata. leopardi, iii-363: mi viene un sospetto terribile che la mia
e non data a te; il che mi dispiacerebbe moltissimo perch'io non ti parlavo
. sacchetti, 219-82: -e'par che mi cresca el corpo, e parmi sentir
sentore ch'io abbia, ma ben mi pare avere un poco di cambiamento; -e