facil cosa che le vostre lettere non mi sieno capitate le a le mani.
guicciardini, 13-i-117: vorrei che voi mi scrivessi spesso e particularmente di tutte le
e di fuori, perché e'dieci mi tengono tanto asciutto quanto è possibile.
per l'ultima ch'i'avevo, mi sono rimossa per le parole ho sentite son
in quel tomo. carducci, ii-5-192: mi occorre il volume degli 'scritti vari'di
un debito. carducci, ii-4-14: mi trovai nella necessità, spenta la cambiale
persona. moravia, 12-456: « mi denunzierà per aver ucciso maria luisa..
le coma, e poiché al solito egli mi raccomandava di andar d'accordo con nerazzini
: qui senza più sperar alcun auxilio / mi pro- cumbo nel toro, e sento
. tasso, n-iii-1097: doppo la remora mi soviene de la torpedine, pesce similmente
lui limosina? baretti, i-142: non mi fu permesso il farlo da una certa
quella febre, / che sette anni mi tien torpente e tristo; / e dammi
torpo! v. giusti, 34: mi trema il core: e tutta agghiaccio
i lussi. casti, 1-13-51: mi lentre, intenti ai massimi doveri
gadda conti, 1-97: gli ufficiali mi hanno parlato delle nebbie stagnanti sulle torpide
] che prima che il torpore e morte mi tolga le mani, io mi ritrova
morte mi tolga le mani, io mi ritrova talmente provisto che non mi possa
, io mi ritrova talmente provisto che non mi possa togliere la gloria de l'opre
di gloria / e d'alti incarchi mi regalò la sorte. 4.
vino da sanminiato di fuor di porta mi de'dare soldi vii di cascio torrese
ricci, ii-197: la cosa che mi fece più maraviglia in questo viaggio forno
dee., 7-7 (1-iv-720): mi ricorda essere non guari lontana dal fiume
seguì. g. bianchetti, 1-330: mi condussero per scalette strettissime ed oscure fino
, x-2-320: torridità, siccità ii sole mi accieca, il caldo mi snerva.
ii sole mi accieca, il caldo mi snerva. = deriv. da torrido
torrigiani lo devono riferire agli ill. mi signori. delfico, ii-423: il primo
han per un pane unto. / mi prendon per un fico, o per un
sportivo », 18-i- 1960]: mi prende un sospetto: che la prima olimpiade
di cani. guicciardini, 13-v-201: mi dispiace molto la quitanza fatta per vadalochio
; pure, poi che è seguita, mi importa manco el loro accordarsi o no
novo libro di lettere, cxxv-58]: mi destai co'certa offesa nel collo tale
la persona e ancora male così, che mi da noia non poca, credo sia
con codesto tu per tu? e'mi par d'esser qui come la bietola ne'
con quello, e meglio considerando, tosto mi chiarii del fatto come stava; perciocché
. con la particella pronom. (io mi tortìcchio). ant. contorcersi,
ch'io lagrimai già morta, / mi dà da pianger mo non minor doglia »
pena è torta, quasi giudice pio mi riconforta. -piegato o inclinato all'
tempestare: / di su la nave mi guardate torto, / ma so di nuoto
torta guardatura che da bei vostri occhi mi venisse sarebbe bastante a farmi morire. manzoni
paviani, xxix-103: molto li tuoi pensier mi paion torti, / perciò che la
dissi una parola torta; e ora perché mi ha trovato giacer con la moglie,
non altro che per buono amore, mi vuole uccidere, come voi vedete ».
, 540: siate certo che più mi trafigge una torta parola che non farebbe un
parola che non farebbe un coltello che mi passasse nel cuore. loredano, 12-19:
con la mano, trista quella pietra che mi toccasse il piede. tassoni, xvi-657
, / disse, ma di altro non mi fare tuorto. lorenzo de'medici,
diritto. r. borghini, 3-66: mi avete fatto gran torto a non ricorrere
, ì-33: ah gelosia, non mi molestare, né mi voler indurre a
ah gelosia, non mi molestare, né mi voler indurre a far del torto ad
tu sapessi tutta la mia situazione, mi scuseresti. carducci, ii-7- 170
ghislanzoni, 17-25: con essi io mi posso permettere delle libertà che a voi
ingenuità non gli fa torto, ma mi fa ridere. -non far torto
stesso trattamento. pananti, i-243: mi voglion tutti: io far torto a nessuno
, i-1040: la coscienza di aver torto mi esaspera. pratolini, 9-33: mussolini
, 1-57: « in questo caso però mi pare che abbia torto ». «
da lentini, 27: se alcun torto mi vedete, / ponete mente a vui
io 'l consento, a gran torto mi doglio. boccaccio, viii-1-148: boezio
, 67: pur di quel ch'i'mi vi son fidato, / già non
89-9): a torto e a peccato mi voi male; / e così tomi nostra
in pace / corno di lei servir molto mi cale. -avere torto marcio-,
rodomonte. tasso, n-iii-753: non mi date il torto così tosto, diss'
molto, » disse luca, « che mi dò sempre torto, e predispongo la
ascolta: / perché non hai chi mi tolse spento? piangendo, / vedova di
è in pianto; / qual tortorella tortore mi chiama in ogni canto. rezzonico,
è in pianto; / qual tortorella tortore mi chiama in ogni canto. parini,
foscolo, xiv-411: tornò; e mi fé tortuosamente la stessa domanda; ma
12-3-9: queste osservazioni mitigarono la noia che mi avrebbe generato questa strada, per la
che questa mia psicologica tortuosità la inquieti mi par giusto. r. longhi, 326
vostro arborio, a dirla schietta, non mi soddisfa del tutto. so che vi
e gran pene. l'un cor mi dice / che si disdice, e l'
pirandello, ii-1-1200: lei sa tutto? mi dica che cosa vuole da me.
è inutile tenermi qua alla tortura. non mi costringa a mentire ancora. non ne
, 23-188: cuore e torturanti dolori reumatici mi rendono, oltre tutto, ospite un
ho altro potere se non quello che mi viene da questo mio bizzarro contubernio con le
le lor afflizzioni, i sensi della morte mi farebbeno timido implorar tore e le grazie
. giusti, ii-460: ella non mi passa le frasi torturate e che sanno
2-259: pensavo al caso, che mi aveva portato a sedere, senza volerlo,
stelle, che sempre da me dileggiate, mi riguardano minacciose come un sacrilego. s
che in esso ho detto, so che mi faran guardare torvo da alcuno. s
. fogazzaro, 5-330: iersera dina mi ha mandato al d'angennes dove si
è data male un'opera vecchiotta che non mi garba, 'marin faliero'. tecchi
/... /... mi sei cara come la fantesca / che
. lod. buonarroti, 1-i-7: anzi mi bi- sognia stare, in mia vecchitùdine
. cecchi, 7-5-3: carino, tu mi par quella vecchiuccia, che portando nel
-e vorrebbe pur abbellire ogni verso che mi cada in prosa o in rima de'
mondi. de sanctis, ii-189: mi ricordo che quando c'erano già manzoni
/... / che non mi vendan per torta la fava, / e
pane). lanci, 2-22: mi risponde che è venuto qui per molti negozi
acque. d'annunzio, ii-19: mi persuase i sonni / il canto della trebbia
, non vedente diventa; / tal mi fec'io a quell'ultimo foco. g
/ ch'egli, o suo oficial, mi riconduca, / quand'io arò il
restar non m'è dato e non mi lice / di condur meco voi nel
., 16-36: io ti seguiterò quanto mi lece, /... e se
non dolersi / de'mal d'altrui, mi par somma vecòrdia. -come
, purg., 30-77: li occhi mi cadder giù nel chiaro fonte; /
trassi a l'erba, / tanta vergogna mi gravò la fronte. -contemplare
6-255: io veggio spesso un fanciullino che mi sta innanzi e dice: perché mi
mi sta innanzi e dice: perché mi uccidesti? costui veggio in sogno e in
. cellini, 690: sempre la mi comandava qualche cosa, ma tanto amorevolmente
, ma tanto amorevolmente che io sempre mi sforzavo di servirla, con tutto che
impressione, lo spettacolo che vidi non mi entusiasmò soverchiamente. sciascia, 10-144: non
altre città no trovato un'usanza che mi parve assai buona, ed è questa.
, vidi il troca- dero, che mi parve piuttosto squallido e di scarso interesse.
con il medesimo amore, e allora mi raddoppiami la gioia che provo nel vedere i
, 077: dopo qualche giorno sant'elia mi fece vedere un mucchietto di fogli su
: l'ultima volta che vi vidi, mi diceste che eravate pronta in qualsiasi momento
suoi. nievo, 510: tuo padre mi dava soggezione, e chi sa se
dava soggezione, e chi sa se mi avrebbe veduto di buon occhio. pavese,
vagheggiare. tozzi, vii-213: se mi volto a vedere il mio passato, non
andremo e torneremo. pavese, 9-68: mi aveva bilancio di un'amministrazione pubblica
/ e, dis'ioso, -con voi mi vedisse. ser giovanni, 3-278:
re. gemelli careri, 2-i-375: benché mi vegga privo dell'onor di vostre lettere
la violenza o la guerra, costretto mi veggo di ricovrarmi fra voi. c.
mica seccarmi, qui. dopo che mi sarò fatta vedere, scapperò via subito
scapperò via subito. ho detto che mi avrebbe ricondotta a casa la marchesa d'
: dicea rinaldo: « ignun non mi dia impaccio; / io intendo a carlo
astronomico. algarotti, 1-vi-13 8: mi era scordato di chiedere in danzica dell'
iii-2- 180: ogni giorno io mi stetti alla vedetta, / mi stetti in
giorno io mi stetti alla vedetta, / mi stetti in piè nella mia guardia tutte
vedetta presto ad accorrere dove i buoni mi vorranno, e a giovare come meglio potrò
in brusselles, stato più anni, non mi ricordo se nel perù o nel messico
è cercarmi d'un marito, che mi provegga alle mie necistà? groto,
sorte le era stata avara, non mi permisero di metter piede nel luna- park
se io, da poi che la morte mi furò il primo consorte, non avessi
di vedovanza, forse forse che io mi sarei volta a questa colpa e a costui
/ senpre reina e poi s'i'mi voroe / a simil mo'me rimariteroe.
, / che già lieta speranza al cor mi porse. /...
, miserella, / ohimè, ogniun mi chiamarà / una vii comunità / non già
un'agenzia matrimoniale... ivi mi specializzai rapidamente in vedovilità rimaritabili, d'
. v.]: badate di non mi rompere cotesto calamaio, perché è figliuolo
dante, purg., 1-26: 1'mi volsi a man destra; e puosi mente
. arbasino, 54: ripensandoci adesso mi accorgo di tutto quel che ha fatto
/ del pianto che m'abbonda, sì mi bagno, / che non posso parlare
, colla veduta di risparmiare un tanto, mi lasciai allettare da quest'offerta fino ad
: preso nuovo imbarco, sul tardi mi trovai a veduta di siracusa, città travagliata
i-iii-429: né possendo dire di veduta, mi bisogna rapportarmi ad altri. giuliani,
, 27-18: in su le man commesse mi protesi, / guardando il foco e
passione veementemente sentita e sensualmente significata, mi ripugna. bacchetti, i-464: adelina leòfa-
8-166: ricordo ancora l'impressione che mi fece, quella notte, l'improvviso spettacolo
un desiderio. ariosto, 1-iv-266: mi rincontrò ne la via grande, e sùbito
vasto silenzio vegetale e quella pace immensa mi facevano rabbia. rebora, 3-i-325: son
e genitale. rebora, 3-i-286: mi son ripreso completamente nella vita vegetativa,
stabilito dopo le mie stampe, come mi scrive, di abbandonare la forza vegeta-
che di quella stupida vegetazione infantile non mi è rimasta altra memoria se non quella d'
, 58: in un sopor veggente allor mi zampillano i versi / con gitto inesauribile
inesauribile. pascoli, 3-53: le membra mi si dissolvono in un sonno veggente.
tre pog- giuoli; e come non mi valesse divieto né serrarne. morante,
un'infermità. p leopardi, 92: mi sei sempre presente, nelle mie veglie
: emilia, per mia fortuna, non mi riapparve, né in sogno né nella
di lipsia accese un grosso sigaro e mi guardava dormire; tra sonno e veglia
guardava dormire; tra sonno e veglia mi sentivo addosso i suoi occhi e la sua
de'conti, i-123: con lei mi sto se io dormo, qual se io
/ che di voi degno amante io mi dimostri. loredano, 1-56: gli amanti
io non sogno mai (cosa che mi fa maraviglia, però verissima);
sentendo che avevi di nuovo vegliato non mi son potuto difendere da un senso di rammarico
cauto l'uscio. la zia isolina mi viene subito incontro, silenziosa come una piuma
a pentolino. pavese, 5-16: lui mi diceva come fare per essere rispettato alla
salutai e dimandai quel che esso faceva: mi rispose che vegghiava suo padre. g
divegliata stanchezza, / e il cuor che mi si spezza dal gaudio ch'è simile
. guido da pistoia, xxix-53: mi piace l'amistà, poi giostra /
del catino che portavano al porco che mi viene da recere a pensarci.
da luoghi topici del principe dei filosofi, mi quadrano, ad imitazione di marco tulio
, 2-4-263: con le sue vele intorno mi veniava / una zanzara, orribil trombeggiando
venire a miglior porto, / poi mi condusse in più di mille scogli.
e senza remo. sbarbaro, 2-62: mi lascio accarezzare dalla brezza, / illuminare
, ii-9- 129: figùrati, che mi bisogna ordinarmi un abito nero da capo
a piedi (la 'velada'd'una volta mi è stretta e corta). moretti,
., forse dal nome del governatore di mi
dimostrare. muzio, 7-124: non mi sono uscite di mente quelle rime di
stesso, le quali sotto il poetico velame mi parvero comprender tanto di vera filosofia.
velame della vostra umanità, acciò che mi poteste vedere. aretino, 17-199:
'l mal senno, / che del futuro mi squarciò 'l velame. tommaseo,
, 15-122: lo duca mio, che mi potea vedere / far sì com'om
barilli, ii-58: la strada in cui mi trovo, vapora e fumiga come una
bontempelli, i-883: una leggera sonnolenza mi velò. jovine, 5-23: pian piano
inciela / donna più su », mi disse, « a la cui norma /
terra, non veggo gli amici che mi hanno abbandonato ad uno ad uno velandosi
e rispose burbero: « allora perché mi chiamate? ». piovene, 13-118:
monte, 1-104-6: sguardo e mi giro intorno / in quella parte ove
sugli effetti rende più sopportabili le sconfitte, mi capita talvolta d'imbattermi in lei,
iv-559: di questi due mesi, mi resta soltanto una velatura di fastidio e di
di velenato confetto. sarpi, 1-6: mi diedero tre ferite, due nel collo
tossicodendro { toxicodendron glo-coglieste d'un ortica e mi premeste / sulla gota la fronda folbosum)
m'ero aspettato che il dottore studiandomi mi scoprisse il veleno che inquinava il mio sangue
/ che, fingendo ch'ancor non mi passasse / il dolor di quel morso,
cuore. guglielminetti, 3-153: tu mi conosci tutta, tu sai di me anima
voi. » « io? altrettanto mi diventi veleno questa scipita polenta che sto
mangiando. » viani, 4-118: che mi faccia veleno la birra che beveremo,
velenosetta, un litigio d'argomento politico mi fa star male mezza giornata. =
1. monti, iii-428: io mi sperava di potervi spedire il terzo volume
foscolo, xv-205: oltre molte ragioni che mi terranno a milano oltre quel tempo,
velleitario. gramsci, 90: niente mi irrita più del 'velleitarismo'che soppianta la
. moravia, xiv-137: le sue labbra mi sfiorano la guancia con un vellicamento minuto
da conti, 1-51: mi sentivo dolcemente vellicato nella mia vanità vellicatóre
;... / e la voce mi saltella. guerrazzi, 10-531: vello
conseguenza meno aggradevoli. soldati, 6-28: mi fa gustare, ghiacciato, il bianco
d'acero. boccaccio, ii-311: mi pari già che diana trasmuti / le membra
dossi velluti, / o com'uccel mi par già aver le piume. caro,
una testuggine. vittorini, 1-18: mi indicano un giovanotto in abito di velluto
. lucini, 4-24: indi, mi suase vicino la voce di velluto..
.. d'innocenzo cappa, che mi vuol troppo bene e può osare una iperbole
(104): lo immaginar fallace / mi condusse a veder madonna morta; /
alquanto dal viso. papini, x-1-888: mi nascosi in un monastero, presi il
velo benedettino. calvino, 3-96: non mi fu più dato di vedere mia madre
l'oscuro velo / che veder non mi lascia lo mio errore, / e me
: dormendo, un giorno, in sonno mi parea / quasi pennuto volar verso il
me, perché so che l'amore che mi portate vi fa velo al giudizio.
quanti imbrogli, quante scene, / che mi -che si divulga rapidamente (una notizia
/ tiro un velo, e qui mi taccio. monti, iii-368: tiriamo un
considerazione, né arici sappia giammai quanto mi costa lo zelo dell'onor suo.
e tutti e sette [i pianeti] mi si dimostrare / quanto son grandi e
per tutta troia. sarpi, i-2-60: mi dispiace non aver inteso qualche nuova di
, / e la riconobbi vicine, ma mi parve lontana negli anni: / amorosa
quella scoccò una saetta che velocemente volando mi percosse qui nel petto appunto; e
marca fece un tiro mancino... mi vien voglia di raccontar rav- ventura,
cerco di tenere una velocità costante che mi permetta di passare sempre col verde in second
mia risposta, e io son contento che mi vinca di velocità. gualdo priorato,
carducci, ii-15-271: il franceschim mi avverte, che se la cassa passa
faccio ora sulla tua bocca ideale che mi appartiene e che non mi sfuggirà mai.
bocca ideale che mi appartiene e che non mi sfuggirà mai. 0. guerrieri [
dee., 4-6 (1-iv-400): mi pareva che, riposandosi questa cavriuola una
caccia con li neri veltri / che fuggir mi convenne, / ma far mi poterian
fuggir mi convenne, / ma far mi poterian di pece dono. petrarca, 323-4
volgar. [manuzzi]: la mente mi fugge e li miei vembri divengono gelati
sono aparechiato, tanto come le veni mi batteranno nel corpo e 'l mio vertudioso
peregrinazione per riempirsi. alfieri, 1-257: mi si riaprì in quel viaggio più abbondante
e chi potea in me più di me mi facea comporre sino a tre e più
sta chi può in letizia, / mi par che abbia gran vena di stultizia.
rajberti, 2-107: ammirate come la filantropia mi metta in vena d'indulgenza.
di darmi moglie, mi trarrò da una fenestra, o vero mi
mi trarrò da una fenestra, o vero mi segherò le vene de la gola.
. se fosse stato in vena, mi avrebbe fatto certo un cenno di intesa mot-
1-90: vedi la bestia per cu'io mi volsi; / aiutami da lei,
lei, famoso saggio, / ch'ella mi fa tremar le vene e i polsi.
al gran pavento, / che già mi fa tremar per ogni vena! pascoli
cichi di venàccio. roseo, iii-263: mi avvezzano [le vacche] a mangiare
, il-i 1-306: un imbecille qualunque mi accusa di avere 'infamato dalla cattedra il
niccolò del rosso, 1-128-8: un arbore mi porto figurato / de pietre, fato
m'invitò alla panca di pietra: io mi sedevo sull'erba, a tre palmi
in una scrittura... che mi ricordava le venature così nitide sul dorso
dunque, con argute venature astigiane, mi disse che aveva dello zucchero da chimicare:
nettare poetico dall'industria del nostro chiabrera mi avevano... inebbriata la mente.
. salvini, 22-506: per mi desti / tredici, e dieci meli,
quaranta / fichi; e fosse così mi nominasti / da dar cinquanta; e
machiavelli, 1-viii-184: restando la lite indecisa mi è parso in questo mio vendemmiale negozio
e disse: « è lui che mi ha aiutato a potare, insolfare, sarchiare
resto lascia l'affanno a me, che mi darebbe l'animo di vender l'adulterio
dial. ant. donna che vende al mi le. parlare a vanvera
su margherita luisa d'orleans, 175: mi dissero a giorni passati in casa valenti
prende, se stesso vende. natura mi fece libero, e libero voglio conservarmi.
locale). roberti, vii-452: mi fa compassione un onesto uomo cristiano,
, / che guardando e parlando mi distrugge. 2. stor.
. cavalca, 20-336: che tu mi dia grazia di fare vendetta con verace
. pascoli, 1-180: il treves mi ha molto seccato, molto ora mi
treves mi ha molto seccato, molto ora mi secca il barbèra: troppo tardi!
io comando a gli angeli miei che mi vendichino di costui. ariosto, 4-62
se amor me ne sferza, / io mi vendicherei di più di mille. guicciardini
del signor custodi,... io mi vergogno di avere a fare con questa
a'padri. giordani, x-33: mi piace la immagine di colombo ritornante d'america
doni, 487: se tu mi promettessi il regno, non vorrei, perché
, la sorte, la fortuna, io mi ritrovo libero e vendicato dell'offesa che
a seguire lei ne'miei puerili anni mi diede. 2. che deriva
un modo o in un altro io non mi veggio vendica di ciò che fatto m'
senza il mio consenso come contrafatta, io mi sarei valuto della legge. d'annunzio
. foscolo, xvii-201: se non mi mandano que'tali quattrini, io sarò
tutte votaborse, scemacervelli e vendivergógna. mi rincresce sino all'anima che mai mi sia
. mi rincresce sino all'anima che mai mi sia impacciato di lei.
che dovrà importare. alfieri, xiv-2-134: mi rimetto a lui per la verificazione delle
la frode. gadda conti, 2-695: mi fu così risparmiata l'onta di vedere
negri, 1-5: se codardo / livor mi sferza o punge, / provocando il
, / e il venefico strai non mi raggiunge. -che trasmette il contagio
passione. d'annunio, iv-1-704: mi par d'avere in fondo a me non
correggiati, 16: colei che a te mi manda è rimanuta / col suo cor
non fostu in ciel, che sì mi sei nemica? = voce dotta,
ultimi anni di quella vita venerabile, mi sento accendere dall'entusiasmo medesimo che mi
mi sento accendere dall'entusiasmo medesimo che mi produce il racconto di ulisse nel canto vi-
d'intarsiature diverse, ella tuttavia non mi pare indegna del tutto di esserti dedicata,
la sua venerabilità? nievo, 1-vi-429: mi chio venerando nel sobborgo orientale della città sotto
baffa smontavamo. bembo, 10-vi-201: quanto mi sia doluta la morte del vostro venerando
questo dì felice / sol di veder mi lice. fantoni, i-55: non t'
la giustizia; la quale, io mi avventuro a definire, è quella virtù essenziale
, tarde per l'occasione, perché non mi crediate scortese a voi, o freddo
segno, che le mie deboli forze permesso mi hanno. foscolo, vli-9: il
domani a sera non sarai ritornata? mi parli di venerdì, e venerdì pure
ogni mese. bernari, 3-410: mi sento di essere come quelli che non sono
esempio quelle della seconda terzina, non mi convincono. 6. astron.
, ma buon amico e sincero, mi si fece vicino. cassieri, 191:
si fece vicino. cassieri, 191: mi dica: quando si avventura in un
mare nero e silenzioso; all'alba mi destarono strida sviscerate di gatti venerei.
circa, la piglierò certamente, ove lei mi ribassi il solito 20 per 100.
intr. con la particella pronom. { mi veneziano). adeguarsi passivamente ai modi
e. cecchi, 8-98: a nauplia mi piacevano le colubrine veneziane sulla porta del
vendetta. anonimo, i-506: cantando mi lamento, / quest'è la mia vengianza
dica, e poco pensa ch'io mi sprenda. fiore, 75-11: ma or
i-13: dio in questo vostra afflizione mi vi ha dato per padre e per
, non ne sono degno; prego soltanto mi sia permesso esporre le circostanze attenuanti.
: ogni errore, ancorché veniale, mi sarebbe ascritto a fallo capitalissimo. monti
potròrisalire, se la sua gran bontà non mi aiuta. serao, i-347: certo
, parve che sotto la sinistra mammella mi trafiggesse. 2. che si
, monaco e secolare di costà vegnente mi porta ambasciata pubblica da parte sua. castelvetro
leggi d'un'amicizia tra noi invecchiata mi sollecitano a lasciarne memoria a'vegnenti, se
faranne il peggio che tu sai, né mi venir più in casa. caro,
dante, purg., 19-7: mi venne in sogno una femmina balba, /
ma quando ho sbrigato i miei affari mi piace anche a me. pavese,
mio core in disperanza, / ancor mi sia aveduto / che 'n voi non trovo
giorno medesimo, che era un giovedì, mi venne di roma un ampio salvo condotto
. straparola, 11-2: ancora non mi hai data la metà di quello che
hai data la metà di quello che mi viene. aretino, v-1-357: se l'
. carducci, iii-3-270: la costoletta mi ritorna a gola: / fa'venire
discorso parve un mucchio di spropositi, ma mi sentii venire i brividi. calvino,
che lo piacer mantene, / desianza mi vene. francesco da barberino, i-85:
nella gioventù? ghislanzoni, 4-106: « mi viene una idea » disse un giorno
il nervoso. calvino, 1-549: mi venne da descrivere la nuvola di smog
alla città. balestrini, 2-102: mi viene spontaneo di dirgli no. 19
(49): ripreso nuove opere, mi venne voglia, finite che io le
a salutarli. brancati, ii-104: mi vien voglia di tornare indietro.
la sua vita a venire di viaggiatore felice mi scuoteva tutto, al pensiero di relegarmi
: sto per far scattare l'obiettivo quando mi accolgo che gesuina verrebbe con la lingua
bottiglino d'acqua d'odore, che mi venne venticinque soldi. 26.
casa fosse. firenzuola, 259: e'mi venne veduto attaccato a una colonna,
momento, e io a pensare che mi toccava metterlo in piedi in mezzo al mare
metterlo in piedi in mezzo al mare mi veniva un accidente. -giungere a
niente lì. hai trent'anni, non mi dirai che sei diventato impotente. arbasino
condivi, 2-107: voglio che voi mi promettiate di farmi qualche cosa di vostra
scalzo saltando giù dalla ripa della strada mi si butta tra le gambe come chi
dell'arie in braccio a piombo giù mi venne / com'amor volse e '
tre giorni era venuto meno e non mi reggeva. -morire. petrarca
un renduto in panni bigi, / trova'mi stretto ne le mani il freno /
la terza dico sì come onne sicurtade mi viene meno. nievo, 3: non
viene meno. nievo, 3: non mi vennero meno quei conforti che..
non so quello che sarà, ché già mi pare che sia venuta meno quell'usanza
perticali, vi so dir che il tempo mi vien proprio meno. -scomparire,
di diamante / che l'atto aolce non mi stia davante / del qual ho la
farai cenno quando passerò. intenderò che tu mi vuoi se ti porrai il ventaglio alle
tarchetti, 6-i-208: dal momento che mi conobbi possessore di un harem mi abbandonai
che mi conobbi possessore di un harem mi abbandonai totalmente a questo pensiero, e
spera occhiuta. carducci, ii-13-227: mi saluti tanto il pavone gonfio e pettoruto
un tratto veramente un volto ombrato che mi sorrideva, uno strizzar d'occhi,
d'occhi, e due labbra scarlatte che mi facevano: pss pss. calvino,
traverso la distanza il soffio della follia mi ventò sul viso e m'agghiacciò. lucini
non che al viso e di sotto mi venta. idem, purg., 17-68
. dannunzio, v-2-281: quelle delle rondini mi rasentano, mi ventano, quasi mi
: quelle delle rondini mi rasentano, mi ventano, quasi mi accecano.
mi rasentano, mi ventano, quasi mi accecano. 10. percorrere sfruttando
fatt'ò spelglio, / in cui morire mi svelglio. mazzei, i-89: la
mazzei, i-89: la mula vostra mi diè dolore; cioè, che è ventata
ch'i'tomo da battermi, ch'i'mi metterei da me sulle ventarole.
ventata, un luccichio d'ottoni / e mi sfreccia davanti il treno lampo. piovene
il treno lampo. piovene, 3-190: mi parve di attendere con impazienza il suo
suo consueto gesto, che nel passato mi era tanto sgradevole, di gettare sul letto
ventata come d'uno spegnitoio, che mi fece chiudere gli occhi. 2
. pavese, 5-138: per tanti anni mi era bastata una ventata di tiglio la
ventata di tiglio la sera, e mi sentivo un altro, mi sentivo davvero
sera, e mi sentivo un altro, mi sentivo davvero io, non sapevo nemmeno
potenza di questa improvvisa ventata eroica che mi sale dalla tua lettera, mio caro compagno
era incredibile che gente come quella, che mi vivevano nel sangue e nel chiuso ricordo
croce, iv-12-251: il pani errò, mi duole dirlo, e commise un grave
, i-400: una cosa senza più mi riman da notare in questo ventesimo canto.
tomaron le 'nsegne. guicciardini, 2-2-59: mi darebbe il cuore nominarvene venticinque, che
a mia madonna, / che dato mi ha quel pellegrino, dice / che alle
nocivo / qual ventotto, per dirvela mi pare: / ma questo è il
inattesa. firenzuola, 676: costar mi faranno dare in un ventuno!
, 156: con altro foco poi arder mi tenta [amor]: / non
face, / che nova fiamma più non mi spaventa. algarotti, 1-i-51: ventila
punto principalissimo sin qui assai ventilato, mi riserberò ad altra occasione a discorrere circa
buzzati, 6-189: ma lui ogni tanto mi telefona, mi porta a pranzo e
: ma lui ogni tanto mi telefona, mi porta a pranzo e poi magari a
poi magari a teatro, e ogni volta mi dà ventimila. = comp. da
di galantuomo a ventiquattro carati, non mi saprai che lodare ». 3
dante, inf, 34-8: veder mi parve un tal edificio allotta; / poi
allotta; / poi per lo vento mi ristrinsi retro / al duca mio. cesari
latini, ii-134: amico di parole / mi serve quando vole / e nonn a
175: de le macchine da tirare mi truovo aver parlato a bastanza. ora
! s'awera il pronostico del soprannome che mi diede mio padre. -figur.
insensata mia voglia! / ché doler mi convene, / e sazo bene /
/ e sazo bene / ch'io mi doglio al vento. bembo, 10-ix-332:
, che per alcun tributo, ben che mi e grato non gettare mia fatica al
grado di fare questa grande spesa e mi trovo avere inchiodate settanta doppie senza minima
: un venticello scricchiolava sulla strada, mi portava un ordore di sale.
rimbombano. alfieri, 8-104: a comollìa mi godo il polverone; / e in
. óy ^. iii-135: « mi dica come è questo ragazzo. io li
qualità di inquilino pagante), che mi trasferisco definitivamente a roma. -per
circolare e prensile che dieci anni fa mi stringeva con forza disperata, quasi avesse voluto
sacchetti, 28: lasso, ch'ella mi batte più che lito / o scoglio o
le duole e non cresce, non mi pare da fame caso. c. e
volgar., 4-53: il legume non mi piace, che sono cosa ventosa,
qualche giorno e pareva che questo ventraccio mi si riordinasse, quando mi ha assalito
che questo ventraccio mi si riordinasse, quando mi ha assalito una tal costipazione alla testa
assalito una tal costipazione alla testa, che mi rende quasi mentecatto. 2
8-5 (i-rv-700): se voi non mi credeste, io vi posso dare per
io son morto, sai piccone: / mi sento borbottar tutt'il ventrame, che
tutt'il ventrame, che par che mi si sgrappoli el polmone. roccatagliata ceccardi
ferd. martini, 1-iv-482: il ventre mi s'è coperto di pustole: una
pustole: una specie di orticaria che mi da gran fastidio. moravia, ix-166:
v-150: non è già che venuto non mi fosse in mente di sperimentare ancora la
porto spesso al rione ponte i forestieri che mi chiedono qualcosa di inedito a roma.
non m'accocchi lesto un verrettone / che mi colchi sul ventre anzi il mio dì
questi tentatori profumi che... mi circonfondevano di loro e mi facevan guaire di
.. mi circonfondevano di loro e mi facevan guaire di desiderio 1'allentato ventrùccio
, par., 17-24: dette mi fuor di mia vita futura / parole gravi
/ parole gravi, awegna ch'io mi senta / ben tetragono ai colpi di ventura
ventura è data, / perché non mi nde lasso? boccaccio, dee.,
cieca prosperità. pirandello, 8-1095: mi porterò dietro, forse, la mala ventura
trecento, 130: ma tuta volta sì mi confido i. nostro signore idio che
signore idio che no m'abandonarà e che mi dia gragia e ventura, e ched
x-50: rosalba, uscite pure, io mi contento / che quest'uomo da bene
pitti, 1-89: sentendomi correre dietro, mi volsi, e perché da ventura alcuni
! / sì come disperata, / mi metto a la ventura. cavalca, 20-281
metteste in una vista di venturiera galante, mi sarei allontanato da voi. avete aperto
con trepida avidità il vecchio giudeo, che mi parlava del venturo messia. -che
nell'essere suo. carducci, ii-16-35: mi ricordi alla signora sofia con devoti saluti
sofia con devoti saluti... e mi saluti tutti i venienti e venturi.
soe cosse. marini, ii-155: io mi stupii di sì strani avvenimenti, ed
trasibulo. praga, 4-26: se mi avessero narrata una vita venturosa, di
sprezzata, / ora più ch'altri mi truovo legato / d'un sì bel viso
canzoni di stile maestosamente venusto, questa mi pare incomparabilmente bella, delicata e finita
spenna. nievo, 1-55: io mi sfregolava le mani, tendendo deliziosamente l'
/... l'acredine sprizza, mi punge le nari; / mi straziano i
sprizza, mi punge le nari; / mi straziano i vepri. 4.
per quel verace amor, che tu mi porti. morgagni, 134: ora.
sopra tutto ella continui ad amarmi, e mi creda pieno della più tenera amicizia e
governatore. ci vado col console. mi riceve in una magnifica veranda. piovene
genere di piante della famiglia fiorentino / mi sembri veramente quand'io t'odo. s
, ix-23: era la prima volta che mi lano il veratro altrimenti eleboro. ariosto,
ariosto, sat., 6-117: se mi è davo veramente ad un uomo.
flavio biastemiator, via più mi spiace / che se per poco prezzo
proprio o che fatto avessero, io mi credo che poche sarebber quelle che che si
. con valore di congiunzione nell'espressione / mi assicuran di tutti in generale. nievo,
. / sì veramente che tu mi prometta / d'aiutarlo, possendo, e
2-iii-299: è la terza volta che ciò mi avviene in quella spasmodica civiltà verbalizzatrice della
/ risplende febo. cesareo, 121: mi vernerò la faccia ispido il vento /
ispido il vento / e i rovi mi stracciarono le mani. d'annunzio,
al pascol suo vero fermin gusto, / mi verberò sol per ridurmi dove / comprender
/ vanne a colui, per cui mi ti fé servo. / te gli otterrai
. m. cecchi, 18-10: io mi credevo, / gir in -verbo
lui, che un potente rovescio di destra mi colpì la faccia. incascne avrebbero all'
allontanarla da me; e sulla pagina mi perdevo in sofismi, oppure in una abbondanza
oppure in una abbondanza di parole che mi induceva, in mancanza di seria ispirazione,
si trattenne in questa villa qualche giorno, mi contò egli la venerabile storia, ed
essendo un uomo letteratissimo e vecchio, mi fece una grande autorità. vércio
quante venefiche, oh quante, che mi pagarono il nolo con oboli verdacci, perché
aretino, iv-3-310: noi siamo conosciuti, mi dici nella lettera presontuosamente mandatami, ma
, sovra 'l verde smalto, / mi fuor mostrati li spiriti magni. idem,
/ sì bella, come questa che mi spoglia / d'arbitrio. de amicis
, i-800: tutti i ricordi dell'infanzia mi si disegnano alla mente sul verde vivo
, 2-740: che vuoi tu che mi faccia delle tue legna verdi? mi
che mi faccia delle tue legna verdi? mi guasterebbe il forno. moravia, ix-121
fatica, / che amor nel cor mi riga, / non domando altro che lo
che lo sperar mio / il qual mi tien d'ogni letizia verde, / ché
pubblicata. carducci, ii-20-190: chi mi avrebbe detto che io sarei destinato a
cinzio, 4-28: maggiore / doglia mi dà il veder, che non ti fidi
b-i-450: ho sempre delle idee verdi che mi passano d'innanzi agli occhi. volponi
annunzio, iii-1-802: tutta di verde mi voglio vestire, / tutta di verde per
verde, non posso più: io mi darei per un pane. marchesa colombi,
pane. marchesa colombi, 2-51: così mi ridussi al verde; e pochi giorni
al verde; e pochi giorni dopo mi toccò la prima umiliazione di domandare la
rebora, 3-i-243: aggiunto al resto, mi ha ridotto al verde, e non
sforzato. carducci, iii-24-442: mi farebbe schifo, se non mi facesse
iii-24-442: mi farebbe schifo, se non mi facesse ridere, ma ridere verde.
/ d'ogni altro razzo i ochi mi ombreza. domenico da prato, lxxxviii-i-499
desiderabile. borgese, 6-45: ah, mi pare di venir meno come nella vertigine
9-32: un crepitio di luce verderòsa / mi avvolge nel suo fresco incanto. r
11-346: così anziano! pensai quasi mi fossi aspettato di ritruovare l'amico in
l'oceanine. montale, 15-689: mi pare impossibile, / mia divina,
a covare. d'annunzio, v-2-923: mi ricordo che nella mia infanzia scopersi nell'
come lo fresco verdore / per fina gioia mi de'lo primo fiore.
ragione / di fina 'ntensione, / ancor mi sia cangiata la figura s. gregorio
mi a casa io mi soffermai a berkeley square
mi a casa io mi soffermai a berkeley square, con gli occhi
. abbracciavacca, xx1x-4: ma poi mi toma, punge e fa dolere /
180: io non so veramente se mi convenga... di trattarvi con
così nemico delle cerimonie, s'io mi tenessi soltanto alla verecondia, credo che
quel lascivo apparato gli volsi il tergo e mi misi ad esaminare l'altro quadro.
i-70: ma ieri mattina mia madre mi picchiò con una verga e mi fece
mia madre mi picchiò con una verga e mi fece molto male. -pungolo
posa serve. petrarca, 105-44: i'mi fido in colui che 'l mondo regge
, / che con pietosa verga / mi meni a passo ornai tra le sue gregge
/ pur con la verga or incantar mi vuole. pananti, i-435: ecco l'
e per farmi dar principio allegro, mi s'è parato davanti, ovidio al fine
io non so quanto a me quello che mi dite. = nome d'agente da
. la tua vergella e il tuo bastoncello mi hanno consolato. andrea da barberino,
). bartolini, 4-io: quando mi recai a prendere il cane la vecchia
certe vitelle, che in questa maremma mi sono state date in custodia. paolieri,
feste / in pieno del do re mi fa sol la, / cambiato il vergatino
ch'io parta, una miserabile vanità mi ha tratto a vergare queste pagine.
ii-21-172: non posso più scrivere, e mi conviene ricorrere a una mano amica anche
, 2-212: il mio cattivo genio mi aveva spinto a vergar quella lettera.
da melita sarai. ve'ch'i'mi carco / le coltri in collo.
aretino, v-1-548: io, signore, mi vituperarci da me stesso circa il non
disse: « vergine santa, come mi tenta il diavolo ». 2
vigilie mai per voi soffersi, / cagion mi sprona ch'io mercé vi chiami.
(1-iv-38): poiché voi di questo mi fate sicuro, e io il vi
, vi-403: un vergine pensiero il cor mi tocca. tarchetti, 6-i-388. risentii
scorretti. alfieri, 1-293: io mi posso gloriare di esser vergine di lingua
, che mettono in mezzo la porta di mi: schio principale che entra nella loggia
è forza, serenissima signora, ch'io mi diffonda in onore di questa non mai
sol la rosa. firenzuola, 260: mi venne veduto uno orto assai ameno,
rappresentazione e per la verginità dell'espressione mi piace molto. 9. totale
ove con simulate parole il matrimoniale anello mi desti e con più falso parlari la mia
e con più falso parlari la mia verginità mi rapisti? -rifare o rifarsi la o
copia ordinaria d'esso foscolo: quella che mi desti l'ho ridata io in regalo
di cominciare a ragionare, però non mi resta ora scusa che sia buona.
buona. pavese, 5-80: massaro lanzone mi disse che la vergogna a tavola stava
7: fortuna... gran male mi vuole e... mi volea mettere
gran male mi vuole e... mi volea mettere in onta ed in disonore
-e io cieco, e io forsennato mi lasciai prendere all'esca, -vergogna, vergogna
perché m'hai così beffato? perché mi fai vergogna, rifiutandomi per marito? giustino
rifare. leopardi, iii-766: dico che mi vergogno a raccontarti questo, perché par
ti voglia provare una cosa di cui mi fai torto a dubitare. tarchetti, 6-ii-674
torto a dubitare. tarchetti, 6-ii-674: mi sono forse vergognato di far conoscere che
amava? gozzano, ii-178: io mi vergogno, / sì, mi vergogno d'
io mi vergogno, / sì, mi vergogno d'essere un poeta!
, imbarazzato. cesari, ii-464: mi son vergognato meco della gentilezza vostra,
dar nelle mani di qualche baionaccio che mi arebbe spogliata, e fattomi...
sé riconoscendo e ripetuti, / tal mi stav'io. boccaccio, dee.,
, che s'era vergogniate, non mi capitava più innanzi. giuglaris, 209:
-le raccontai come avevo imbarcato talino. lei mi teneva a braccetto e rideva e non
iii-7-83: 1'che tanta laidezza / mi vedea, vergognava di star nudo. savonarola
fate. della casa, iv-241: io mi vergogno a scrivere di questa materia,
, o raccomandarmi a qualche amico che mi sovvenga. 2. per simil
» « s'incominciano a vergognare », mi rispose, « non vede come fanno
, ella dicea: « oh, ti mi puri d'olio »; e torcea il
, ma il modo della morte non mi piace, perché se voi l'uccidete,
marito ». tasso, 11-iii-746: mi fu portato da sedere a rincontro e mi
mi fu portato da sedere a rincontro e mi fu imposto ch'io accettassi quel favore
vergognoso di quella vita materiale in cui mi arrabattavo da due anni. cassola, 8-127
tommaso di sasso, 71: amor mi fa fellone / e leale, sfacciato e
, / innno al fiume del parlar mi trassi. petrarca, 119-65: ratto inchinai
con basse e vergognose parole, se esso mi racconterà il suo amoraccio, le sue
e sì modesta, / ch'ella mi chiami a ripulire il forno.
e colora. chiari, 1-i-44: mi parlò in somma da donna saggia, e
parlò in somma da donna saggia, e mi fé tingere le guancie d'un vergognoso
ch'eo sostegno, / a vile mi ne tegno / soffrendo vita tanto scura morte
diffidi creder che sì fatto amico mio mi debba far così vergognosa ingiuria e tanto disonore
quelli del consiglio in presenza di tutti mi davano delle ribattute e ripulse, vergognosissime
? fucini, 60: a un tratto mi sento strisciar roba sul petto; l'
su con quel po'di fiato che mi dava la disperazione. 2.
non si può dire uante anonime lettere mi vennero scritte da molte parti 'italia
, 1-105: sono molto obbligato a chi mi favorisce di oneste richieste e notizie veridiche
in chiesa col popolano della stampella, mi scostai quasi subito da lui per non guardarlo
per verificare questa oppinione, voglio che mi bastino gli esempli soprascritti. g. vasari
. g. vasari, 4-i-276: mi sono ingegnato per questo effetto con ogni diligenzia
, 5-267: quel federigo vitale, che mi raccomanda per l'altra, per ricoprir
la felicità de'suoi ge mi son ridotto alle strette, e non ho
che il mazzini, 27-173: mi chiede, a suo scarico, di far
una merce. alfieri, xiv-2-132: mi fo a pregarla di dirmi se ella potrebbe
da spaziarmi in quest'argomento, io mi fiderei di provarti ciò che a primo udito
lentini, 27: ma d'una cosa mi cordoglio, / ch'eo non so
matta quistione potrei agevolemente rispondere, se mi paresse che tu mi domandassi per cagione
agevolemente rispondere, se mi paresse che tu mi domandassi per cagione d'apprendere la veritade
. micheli, lii-13- 258: mi diede modo di trarre e conseguire ogni verità
le scrissi nella mia del 21 marzo. mi pare di averle parlato con tanta schiettezza
ché, s'elgli è vero, cierto mi piaciete. p. montanari, 1-53
vituperare. chiaro davanzati, 579a: molto mi piace vedere cavaliero /...
, come ad ogni testimone veritiero, non mi faccia né caldo né freddo.
, dopo quattro mesi di lavoro che mi à quasi esaurito nella tensione di essere chiaro
bambino, perché da tre o quattro giorni mi sento il male de'vermi. massaia
di là del centro, ov'io mi presi / al pel del vermo reo che
. mazzini, 20-235: sento ciò che mi dite sugli ulivi, ma state sicura
. levi, 3-76: faussone.. mi ha fatto vedere le tracce della lepre
se pure sappia di rose, / mi rovescia lo stomaco. piovene, 14-116:
15-250: poiché la via percorsa, se mi volgo, è più lunga / del
lunga / del sentiero di capre che mi porta / dove ci scioglieremo come cera
più per liberarmi da questa frenesia che mi tormenta? goldoni, xii- 278
di rose. ottimo, iii-513: così mi disse ec. questo partimento di san
dicono esser calde. ojetti, i-199: mi sedetti alla scrivania davanti a un pacco
cinabri: / con quel fìnto collar mi prendi a gioco. forteguerri, 7-84:
mille paure allor tutte più nove / mi fan sì bianco il volto, e sì
sì ostinato che se vostra madre non mi dava le botti del bianco e del
del bianco e del vermiglio che ella mi diede, si credeva a tutti i partiti
bruno « tu te la griferai: e'mi par pur vederti morderle con cotesti tuoi
tutta quanta ». bibbiena, 2-44: mi par mille anni succiar quelle labra vermigliuzze
f. fona, 4-115: mi fece fare tra l'altre cose un ghelleretto
monelli, 2-421: capri poi se mi era piaciuta tanto nell'altra vita figuratevi
piaciuta tanto nell'altra vita figuratevi quanto mi piacesse ora,... senza funivia
. ammasso brulicante di ver mi; luogo pieno di vermi. cicognani
iii-202: da altre parti di lombardia mi viene scritto esser comune uest'anno la
/ un certo nego- zietto / che mi mette in sospetto / se veramente deva dirsi
dio sa, poi, con che stomaco mi lasciava toccare: ebbi a rècere l'
un bicchiere. carducci, iii-27-154: mi toma a mente la confettureria gia- cosa
. dove un amico mio professore di sanscrito mi menava e mi dava a ber di
mio professore di sanscrito mi menava e mi dava a ber di gran vermouth, mentre
c. gozzi, ii-16: ella mi recitò quella parte con una voce asmatica
de l'ombra che di qua dietro mi verna. -per estens. patire
verna, /...: mi trasse beatrice, e disse: « mira
recce brinate del capricorno,... mi faceva mestiero camminare su per quei giacci
. franco, 4-184: uscita mi delibero di non far altro che veder donne
affatturati. nievo, 513: mi si perdoni di trattare un po'alla distesa
4-vii-1909], 19: strano! non mi riesce più di leggere al microscopio del
, per la subitanea impressione che qualcuno mi sia venuto vicino. -con uso
, 2-112: il ser. mo granduca mi donò sei poponi vernini venuti di spagna
protonotaro, 145: amor... mi fa tenire / manera e costumanza /
i'medesmo non so quel ch'io mi voglio, / e tremo a mezza state
di lùcido, ora che l'aere mi si intenebra nel verno della vecchiezza. crescimbeni
da me spogli il verde e da'mi 'l verno / in ciascun tempo e pur
'l verno / in ciascun tempo e pur mi tien'in doglia? -di
infi, 2-135: oh pietosa colei che mi soccorse! / e te cortese ch'
.. una parola ch'io notai perché mi parve molto vera: « curioso come
sig. francesco redi, del quale mi rassegno vero, e obbligato servitore. ungaretti
testi antichi sono tutte finzioni, come mi pare che ella mi dicesse del primo,
tutte finzioni, come mi pare che ella mi dicesse del primo, o se ve
iii-1-269: alto segno d'amicizia vera dato mi avresti; ed io altissimo rendere tei
t tuo vero, / qual io mi sia, per la mia lingua s'oda
g. cavalcanti, xxxv-ii-517: elli mi conta sì d'amor lo vero,
, / ched ogni sua virtù veder mi pare / sì com'io fosse nello
il vero, / se quivi morto mi rimasi o vivo. tasso, 12-368:
. ghislanzoni, 16-72: l'egregio vecchio mi aveva dipinta al vero la situazione dell'
le parole e il viso fiero / che mi dimostra quel giovane arguto, / non
dimostra quel giovane arguto, / non mi pon spaventare a dirvi il vero. tasso
sono invecchiato, che le gambe non mi dicono più il vero. buonaccorso da montemagno
la tua licenza, / se il ver mi disser gli occhi non è guari.
e v'ha de'giorni, che non mi dice più il vero. -essere
è il cielo (gli occhi non mi lasciano mentire) e sopra ogni tesoro
. carducci, ii-i 1-167: zanichelli mi scrive che ti scriverà lunedì. sia
/ vero è che 'n su la proda mi trovai / de la valle d'abisso
tormenti del processo, il verosimile patibolo mi sembrarono poca cosa. 2
. g. del papa, 5-127: mi contento del verisimile e del possibile.
di quale. metastasio, 1-v-3: mi ricordo che mi piacque moltissimo la verisi-
metastasio, 1-v-3: mi ricordo che mi piacque moltissimo la verisi- militudine con la
non m'accocchi lesto un verrettone / che mi colchi sul ventre anzi il mio dì
mezzo vostro, che mio padre non mi sconsentirebbe la cattedra in lombardia, e
1-ii-525: « a me i porcelli mi son morti annegati » le disse amaramente un
d'un altro sì piagato, / che mi facea trar più rata e più
parini, 331: però conviene ch'io mi sbracci e scalze / e ch'io
« il suo verso è una spada » mi diceva tale parlando di pietro cossa,
, ii-6-246: il mio povero bambino mi è morto; morto di un versamento
senza capirsi. beccaria, ii-911: mi prendo la libertà di inviare a vostra
'l tempo ti consume? » / mi dice con pietate « a che pur versi
soppressi. molza, 1-387: non mi si meghi almen con largo pianto / versar
quelle lagrime, che il cielo / mi condanna a versar. pascoli, 31:
m'obbligo al segreto, / che mi vengano dette cose vere, / che allora
l'essilio che m'è dato, onor mi tegno: / ché, se giudizio
egli sono oramai quattro mesi, da che mi versa un morbo molestissimo e..
: tralasciando una sì feconda materia, solo mi verserò in rendimenti di grazie a chi
per chiarire certi problemi filosofici ed estetici, mi versai nella economia pura, ebbi a
trattazione. collenuccio, 15: non mi curerò in questo loco versarmi ne le
: egli [il rimpianto] passa e mi addita delle traccie di sangue, perocché
1051: vogliono il sangue mio? mi si conceda / spirar sull'uma del
, ii-124: ero contento, perché mi parea s'andasse a versare il sangue
: come v'ho da intendere quando mi dite 'scolla, andito, versa- toio
una santa religiosa, / ch'io non mi vegga a verseggiar costretto. moretti,
la disideravi. martello, i-2-iv: mi diedi a quel verseggiare, che chiamiamo
scritte. alfieri, xiv-1-371: altro non mi doleva che di lasciare la mia ultima
strumenti discordati. baretti, 6-81: mi risponderai che il gravina, il crescimbeni
ferd. martini, 1-iv-100: scech amer mi riaccompagna all'attendamento cavalcando alla testa di
a far questi versicoli, / lustrando a mi l'ardor de manuello. fontano,
. landolfi, 13-99: sembra davvero mi sia saltato l'uzzolo dei versicoli.
fra sé « e se quelle due versiere mi scuoprissero, sarebbero capaci di qualunque vendetta
grazie del bel- l'oratorio di cui mi fate parte... è felicissimamente versificato
e a tutte le lingue comune, mi par bellissimo. parini, 868: seguirà
invece della storia e della geografia, mi., mi farete anche oggi una versioncina
e della geografia, mi., mi farete anche oggi una versioncina. =
al modo loro. pascoli, 1-284: mi sembra per la distribuzione in pagine,
possibile la pace e lo stato di cui mi scrivete. macinghi strozzi, 2- (
: fa'di scrivere a lorenzo; che mi dice è assa'tempo non sentì novelle
passando di costì uno uomo del valentino mi è parso fare dua versi alle signorie vostre
. magalotti, 9-1-259: vs. mi favorisca d'un verso di risposta.
ruggerone da palermo, 165: ben mi degio alegrare / e far versi d'
, se io vorrò seguir dante, forse mi riuscirà di farmi proprio quel linguaggio e
iii-3-120: a metterti in versi io mi strapazzo, / e non m'importa un
le tue smorfie. pasolini, 22-i-2064: mi pareva che l'italia, la sua
più franca de quel verso, / poi mi ven mala novella / che 'l castel
ho parole per significarvi la compiacenza che mi ha fatto provare il paragrafo che mi
mi ha fatto provare il paragrafo che mi scrivete relativamente alla mia tragedia. siete
guarini, 1-iii-216: dissi che io mi terrei un grand'uomo, se io
quanto d'altri, poi ch'io mi son fatto del vostro ordine con la volontà
finsi di non conoscer lui, perché non mi garbava di rappiccarla per nessun verso.
i versi, / né so più che mi fare, così stretto / m'ha
minarsi per il buon verso, e mi aggionse liberamente, che, se avesse
19-113: quando parlo, mio marito mi interrompe, mi becca, mi rifà il
quando parlo, mio marito mi interrompe, mi becca, mi rifà il verso,
mio marito mi interrompe, mi becca, mi rifà il verso, mi dà della
becca, mi rifà il verso, mi dà della cretina. -conformarsi a
che per un verso o l'altro mi ricordavano renata. -pigliare il panno per
. pananti, i-136: la cosa mi pare / che ora incominci a prendere
conveniente. machiavelli, 1-viii-319: non mi par che pel verso il mondo
- molti, se non tutti — mi affliggono. non ne pigliano mai una
sapevo » replicò la signora. « mi pareva che si sognasse soltanto dormendo. »
bisogna m'accontenti del primo imbecille che mi viene per 1 versi. 11
correggo pulisco alcuni rancidi versicciuoli, e mi rimpinzo di salame e di mellone.
veritiere vaticinante, un versicello, che mi diè pur nell'umore. -versicelo
desidero... un versolino che mi dica dove voi siate, che facciate,
un birrichino d'un pretazzuolo schiericato, mi fece una casa del diavolo addosso, perché
posso darle schiarimenti di sorta perché nemmeno mi ricordo ai certi versucoli affatto giovani
gatto lupesco, xxxv-ii-289: lo romito sì mi disse / verso qual parte io andasse
maggiore e 'l più espedito giogo / tirar mi suol un desiderio intenso. guicciardini,
e altri tappeti e pannacci, che mi riparavano dall'acqua. baldinucci,
a poco a poco, non accorgendomene mi lasciava tirare verso il peccato. mazzini,
* sì subito e astuto, non mi voglio partire » e fatta orazione subito
difficoltà). galileo, 1-2-23: mi ha anco destramente dato occasione di aprirmi
fu lì che, con gli anni, mi perfezionai: 'keep'e 'gran volta'
verticale. magalotti, 23-170: e'mi sovviene quel moto che si conferirebbe ad
ad plantam pedum, che se quel lucifer mi vede un tratto, decepta est,
27-x-1968]: capaci di impedire i mi dava le vertigini. ripiegamenti e
commune. v. borghini, 4-ii-355: mi venne una vertigine in un girar che
e per quanto modesta, la scalata mi impensieriva. -mal di mare (anche
entrando in mare, un poco d'onda mi cominciò a svegliar le vertigini. dizionario
corsa vertiginosa la central india rail- way mi ha portato dalla costa verdeggiante alle terre riarse
385: né vogliate che io mi faccia tener da sciocco senza verun prò
: di qualunque primo [affanno] mi ramenta, / mi fragne lo iudicio mio
[affanno] mi ramenta, / mi fragne lo iudicio mio molto / né di
iudicio mio molto / né di veruno mi crezo constante. lamenti storici, i-117:
tronconi, 2-71: quel giorno gli amici mi trovarono della 'verve'e persino dello spinto
, 2-i-727: il tuo amore brutale mi fa paura lo combatto come bisogna combattere
perché una mattina in fra l'altre io mi acconciavo certi scarpelletti per lavorarlo, e'
acconciavo certi scarpelletti per lavorarlo, e'mi schizzò una verza d'acciaio sottilissima nell'
niera che tornava dal verzaro, io mi ebbi, per tutto compenso, un
e doni, 2-68: di questa adunque mi tirò l'appetito, e senza verzuè
. passeroni, 1-201: se la fame mi fa guerra, / ogni sorta di
a posta per dare alle bestie; tanto mi son dimagrite. per ritornarle in essere
dimagrite. per ritornarle in essere, mi ci vorrà molto di fieno, e bastasse
). rime anonime, xxxvii-216: mi me son'corto ga è lungo tempo
segreto a me solo... mi manda a dire che si fida di me
sprazzini, 10-98: ruggia mi noia di nuovo, perch'io faccia
o corrodenti. redi, 16-ix-57: mi piacerebbe che si attaccassero molte mignatte alle
: intanto i vescicatori applicati sul ginocchio mi costringono da quindici giorni alla più dolorosa immobilità
mali che pel freddo patiscon letargo, io mi occupava precipuamente allora di quelli che sono
di vite, 14: voi che mi conoscete pervenuto a l'ordine di vescovado,
sordo cresceva. carducci, ii-9-338: mi propongo di fare poesia serena, e
e invece i motivi di nuovi epodi mi ronzano in testa peggio che le vespe
tu stai nelli occhi ond'amorose vespe / mi pungon sì, che 'nfin qua 'l
giovane] di voler molto bene e mi guardava al possibile di fargli montar la
contraddittoria. boccaccio, vii-142: tu mi trafiggi, ed io non son d'acciaio
acciaio: / e s'a dir mi sospingon le punture, 7 a dover
aver destato senza volerlo quel mistico vespaio mi allontanai di pochi passi volgendo verso princes'
2-57: -io le ho accennato, ella mi ha inteso, e vien- sene /
: la luce che fra cotante tenebre mi mostrate signor vallaro, fammi diventare a
: corsero poi molti lustri, che non mi occorse d'informar corpo, intorno cui
non voglia. nievo, 367: mi ricorda averlo visto qualche domenica ai convegni
. quei riti vespertini, lugubri, mi davano struggimento e m'affascinavano.
e. cecchi, 2-113: mi venne di ricordare il biancastro lordume che
tanto tranquille / che di null'altro mi rimembra o cale. boccaccio, viii-1-35:
lippi, ii-i: chi mi darà la voce e le parole, /
a cantar poi il vespro, s'io mi cruccio ». varchi, 3-87: dare
9. f. vettori, 1-44: mi bisognò andare a desinare a un luogo
e forse è questo che m'irrita e mi vessa. sa nome di
nulla trovai, nulla dissi e il cuore mi si seccò nella in lui,
corte. guerrazzi, 16-291: quest'uomo mi vessconcertatore del genere umano. tommaseo [
cristiano; / né che le chiavi che mi fuor concesse / di- venisser signaculo in
purtroppo. è una iettatura: 10 non mi imbatto che in signorine vestali ».
5-24: voglio, qual volta tu mi dai ricetto, / quando allora ginevra si
vesta / in uno istante, ch'io mi cavi questa. alberti, 1-42: questa
. f. negri, 1-17: essi mi diedero un gran pesce luccio,.
vien oramai a dispogliar la vesta / che mi diede natura e 'l tristo manto.
. carducci, ii-15-284: il zanichelli mi propose giorni fa di far l'edizione
pascoli, 1377: lungi da sé mi respingono le anime, spettri di lassi:
di lassi: / luogo non anco mi dànno tra loro di là del gran fiume
cotta. ugurgieri, i-589: quanto mi pareva mutato da quello ettor, el
ti riveggio, e la tua vita / mi splende innanti... confusa i'
persone urbane, e di scena satirica mi rappresentano scioccamente un cittadino vestito da contadino
canzone del fi'aldobrandino, xxxv-ii-439: ella mi veste e scalza e spoglie: /
e spoglie: / così s'impazza di mi està mia moglie. albertino volgar.
. c. arrighi, 2-10: mi vestirono a como da recluta, con una
galantuomo, che...! mi so vestir da me. di giacomo,
da me. di giacomo, i-379: mi vestii lentamente e non avendo altro da
animo. cino, cxxxviii-59-12: morto mi fu lo cor, sì com'vo'udite
sentite; / poscia pietate che di sé mi veste, / lo v'à mostrato
. veramente, in quest'anno, mi par rubato tutto ciò che non va in
, il quale discorrendomi delle cose sue, mi diceva, che ha quattro fratelli,
alla persona. 'questo soprabito non mi veste; mi par che mi caschi d'
'questo soprabito non mi veste; mi par che mi caschi d'addos- so
soprabito non mi veste; mi par che mi caschi d'addos- so. la giubba
caschi d'addos- so. la giubba mi veste bene'. 3. mettersi
chiunque lo veste è mio fratello e mi deve aiuto e virtù come io debbo a
l'unno. cesarotti, 1-ii-229: io mi vestii l'usbergo, / m'appoggiai
. / luna, sei tu che mi desti? fanzini, ii-126: il sole
se io vorrò seguir dante, forse mi riuscirà di farmi proprio quel linguaggio e
miei atti, del prof. monti mi voglio fare un amico ». se il
inciela / donna più su », mi disse « a cui la norma / nel
vi-i-360 (52-5): di gioia mi vesto, di noia mi spoglio, /
: di gioia mi vesto, di noia mi spoglio, / e ciò, ben
: e potrà anche far la fortuna che mi manchi il vitto e il vestire,
rende tanto sprendore / che vedere angiol mi pare. s. maria maddalena de pazzi
tutti diritti. porcacchi, i-426: mi si scoperse un fiume, le cui rive
... e non ho avuto chi mi aiutasse, io! quella piccina è
vestito. foscolo, v-325: io non mi farò vedere la prima sera dell'opera
vestitone'. e. cecchi, 8-117: mi ricordo le ambinette di delfo,
g. g. belli, 27: mi dié a portare un suo vestitàccio.
39-v-229: io diceva adunque, se ben mi ricordo, nobile vestitura della più nobil
dalla santona la cesta dei dolci. questi mi erano stati regalati da una suora per
che li univa dentro; così appena mi alzai, andai in terra lungo disteso.
dante da maiano, 39: appresso mi trovai per vestigione / camiscia di suo
ella indosso avea quando tuo fratello la mi rubbò. = dal fr. ant
tendente di bologna, mano a mano che mi avvicinava al friuli, mi rifaceva ragazzo
mano che mi avvicinava al friuli, mi rifaceva ragazzo. faldella, i-5-292: egli
veterani della marna e del verdun mi mandano, nel geigo di guerra, quelle
pigliare il portante. sarpi, 1-45: mi persuado che non sii il negozio al
luca pulci, iii-52: i non mi vanto / di far come la notte
ammirare l'impegno giornalistico di collins, io mi dicevo che indignarsi per cose come queste
testo. carducci, ii-3-264: non mi piacerebbe che i governi, com'el-
. velluti, 155: poi mi menarono per lo vetriciaio e lung'amo.
raccoglitrice / della mia ava un dì mi chiuderà / fra i cristalli di qualche sua
1-iii-49: all'ultimo, sai di che mi minacciò? di 'vitroil'..
'vitroil'... 'vitriolare'colei che mi rubava al suo cuore. marinetti,
, in un bogliente vetro / gittato mi sarei per rinfrescarmi, / tant'era
hanberger, che da un po'di tempo mi guardava fisso negli occhi con uno sguardo
occhi con uno sguardo di vetro grigio, mi disse con voce fredda: « mi
mi disse con voce fredda: « mi spieghi allora che cosa c'entra la steppa
quando lo sguardo e miro / in vetro mi ramiro. chiaro davanzati, 55-5:
, / ma pur d'aten- der mi corno e sagro. / e tutor mi
mi corno e sagro. / e tutor mi ramiro d'amor vetro, / e,
di carrozza. tarchetti, 6-ii-180: mi gettai a precipizio nella carrozza, e
piedi senza il mio vetro, tanto mi stava presso. massaia, vi-89: passati
! oggi fra voi, / se non mi inganna il cristallino vetro, / ha
soprannome. capilupi, 126: non mi lasciar cader che son di vetro, /
non saglio / come un ciocco, mi tritino taccette. leopardi, 11-1: d'
il punto di arrivo e l'ora che mi mosse, se fu il carro a
vetta, / sì 'n ogni parte mi pare esser fiso / ch'ella verrà a
quello, che abbiamo incominciato, non mi cercare i fichi in vetta. adr.
, 31: or io, che non mi persuado d'esser un di quei
legittimi, e naturali; ma più tosto mi tengo, e sono uno stentato
, e dozzinale, a voi se (mi volete) mi dono. =
, a voi se (mi volete) mi dono. = deriv. da
, dì xxi di setenbre cccvm, mi some di vino posto qua- 68 vale
elli,... soldi xvim denari mi. ariosto, 23-36: non che
, ma la vettura darli / converram- mi, e in suo albitrio fia la taglia
che impegnai sin quando venni da roma che mi bisognò pagar 60 ducati di vetture di
xiv-337: l'altra sera la sorte mi favorì una vettura da nolo. sbarbaro,
mentalità. gigli, 4-230: mi contava [il vetturale], con riflessione
. savinio, 354: una presaga voce mi andava sussurrando che in confronto alla maria
buono ». bacchetti, 18-i-33: io mi chiamo e chiamai e chiamerò clotilde,
uomini reggessero le grandissime cose, io mi penso che furo altri uomini callidi e
uomini reggessino le grandissime cose, 10 mi penso che furo altri callidi e vezzati,
la tossa, / e con essa mi vezeggia. marino, i-y-alleg.: le
delicatezza. aretino, 20-63: egli mi dicea: « se tu taci, buon
per te »; e così dicendo mi vezzeggiava soavemente la guancia con la mano.
qua e in là feci sì ch'ella mi riscontrò e mi conobbe.
là feci sì ch'ella mi riscontrò e mi conobbe. 9. intr
tuo. chiabrera, 5-26: io mi vezzeggio poco, non volendo ricor
i lavori più facili, coi quali mi rifarei de'più lunghi. bacchetti,
che a lui poco son note, / mi vorrà bene, e mi farà la
, / mi vorrà bene, e mi farà la dote. monti, x-4-172:
sembianze e gl'innocenti vezzi / cara mi reser l'infelice; e pria /
busto disanimato. monti, iv-200: io mi rendo sicuro che gl'ingrati tornerebbero a
di cui presiede a questi paesi, io mi sto in piedi siccome pria non senza
arrivò la virtù della musica, che mi fece risentire fino alla anima. giuglaris
fè ch'io son finito. il sangue mi si gela, eppure mi faccio vezzi
il sangue mi si gela, eppure mi faccio vezzi quanto posso. f. rondinelli
l'altrui prò gioir si sole, / mi sembran doglie e morti. 5
è un gran vezzo di perle, che mi costa settecento ducati. siri, x-599
, / men- triiva a spasso, mi portaron via, / e ritrovando in me
in me beltade a vezzo, / mi venderò al califfo a caro prezzo.
, / le persone per vezzi / mi chiamano mariolo. monti, vi-221: vi
pron. atoni, si pospone a mi, ti, gli e si antepone a
, 2-i-30: più avanti passando, io mi trovai in unoamplissimo e mirabil teatro, atto
collana è quella, monsignore, che mi avete mandata che si vedesse mai. segneri
foscolo, xvii-394: 'non so com'io mi deggio / mai consolar, se non
. così incomincia una canzone, se ben mi ricordo, di messer cino, poeta
la vezzosa. moravia, xi-34: « mi hai stufato ». è lei allora
... se poi vedrò che non mi arrivino, te ne avvertirò, e
via, la quale... mi potrebbe ancora arrecare premio. aleardi, i-x
ogni credenza. bernari, 3-21: mi costrinse a raccontare particolari, talvolta insignificanti,
spesso in sonore risate, le quali mi costringevano ad assumere un atteggiamento che non
costringevano ad assumere un atteggiamento che non mi era affatto naturale: quello dell'uomo spiritoso
per seguirla, giovinetta / fug- gi'mi, e nel suo abito mi chiusi /
gi'mi, e nel suo abito mi chiusi / e promisi la via della sua
, 429: più di null'altra cosa mi sta 'n core, / sì ch'
ò riposo in nullo lato; / tanto mi ten distritto, / ch'eo non
lisetta baldanzosamente, / come colei che mi crede tórre. c. i. frugoni
anche ieri mattina lasciai un malato che mi sembrava in via di miglioramento e a sera
mezza via, tomai a drieto perché mi parve tardi. tommaseo, 15-155: esce
t'amava, / ch'io non lo mi pensava / di voi audir follia;
di voi audir follia; / or mi n'ài messo in via.
la presente operina trasportata,... mi sono lasciato indurre a mandarla in luce
è questo. bonghi, 1-73: se mi fai segno che questa lettera ti garba
garba come la prima, nella seguente mi rimetterò in via, e continuerò il mio
: e dalla vostra conversazione / io non mi partirò, né gamba1, n.
n. 31. men se via / mi voleste cacciar con un bastone. serao,
è l'amore ci e tutto. tu mi vuoi bene? » « assai clara
: quest'idea, pur facendomi rabbia, mi piacque d'un'altra vita i missionanti;
casa o fuori città. doloroso! mi pareva di fare la 'va crucis'.
sole. slataper, 2-284: non mi sento straniero, anzi a casa mi sento
non mi sento straniero, anzi a casa mi sento fra questa gente industriosa e viaggiatrice
sua vita a venire di viaggiatore felice mi scuoteva tutto, al pensiero di relegarmi
i viaggiatori sopravvenienti. jahier, 81: mi piace il tranvai di pinerolo che aspetta
de sera e continuamente loro pagando per mi e per li doi compagni et arrivai
altro viaggio, » rispuose poi che lacrimar mi vide, / « se vuoi campar
ariosto, 4-8: or un de'tuoi mi trova, / che più di me
umano? poerio, 3-465: ciò che mi resta del mortai viag
di vertate. spallanzani, ii-302: mi sono altresì piaciute assaissimo le vostre tesi di
parnaso lasciandovi sotto le radici alle quali mi vorreste dar bere che vi siete impantanato,
. viaggétto. magalotti, 23-68: mi rallegro del viaggétto d'inghilterra presto e
. leopardi, iii-263: quantunque tu mi dica di non potere, a ogni modo
e che questo ti gioverà, perché mi pare la più certa medicina di questi
a torino nell'anno passato, non mi occupai d'altro che di deplorare l'abolizione
: « a domani », disse « mi pare di volerti bene ». con
vera. fenoglio, 1-12: io mi feci sotto allo spigolo di casa, a
che metto fra le pochissime letture che mi hanno lasciata l'anima vibrante. pirandello
di'ogli viene opposito, / ni mi vai scudo ni langa cum schiba /
, 13-76: a questo punto la marchesa mi vibrò di sbieco una occhiata diffidente,
altezza di ponte sant'angelo; lei mi acchiappa per il cappotto e io allora
allora, perdendo il lume degli occhi, mi rivolto, e le vibro un colpo
una nota che chiudeva la colonna enigmistica mi vibrò il colpo inatteso. 'siamo dolenti'
, ed alla luna, / poi mi raggiro a tutti quattro i venti, /
rigor presso l'altare / tossa vibrom- mi e mi rapprese il sangue. borgese,
l'altare / tossa vibrom- mi e mi rapprese il sangue. borgese, 1-43:
'morale cattolica'vi sono dei luoghi dove mi par manifesto ch'egli avrebbe parlato un
varano, 1-485: io non mi fingo / favole, o sogni: con
stile). alfieri, 7-221: mi ricordo anche degli epigrammetti corsi per siena
per siena, di cui uno massimamente mi parve vibrato e salato. leopardi,
imbarazzano, e a mio dispetto non mi lasciano espugnare la ben abitata città di troia
affanno leggero della luce. quel vibrìo mi consumava. = deriv. da
obbietti ed holle espresse in mente, mi vaglio a discorrere degli obbietti. gioberti,
lo avesse un turciman... mi son contentato che ne pigli uno sufficiente
di firenze il vice-bibliotecario doti eduardo alvisi mi fece conoscere l'autografo di una lettera
g. salvemini, 1-87: io mi trovai fra un piccolo delegatino biondo e
. nel linguaggio giornalistico, sottosegretario di un mi nievo, 1-vi-661: non
piano piano ogni sera durante più mesi mi raccontò, sommariamente s'intende, del gran
scegliemmo un western. da tempo vittorio mi aveva confessato la sua avversione per le scazzottature
genere immaginando forse che una vicenda avventurosa mi avesse avrebbe distratto. 5.
guidotto da bologna, 1-109: molta ingiuria mi hai fatto, poiché ne'avesti agio
lo sostituisce. mazzini, 83-203: mi onoraste, quattro mesi addietro, del titolo
foscolo, v-118: presentandomi all'anticamera mi si fé'incontro un tale -forse il
piuttosto uno de'vice segretari; e mi disse che monseigneur era affaccendato. mezzanotte
dall'alto in basso e viceversa, mi chiese a bruciapelo: « ma, scusa
, 149: madonna mia, similementi / mi conyen bre- vementi / accostarme di vostra
: se parti alle dieci, come mi hai scritto, è inutile il parlare di
, né mai cosa veruna del mondo mi compenserà della vicinanza e del presente e visibile
che fioccava in quella vicinanza, non mi parve gran fatto deliziosa la dimora in
di principi [rezasco], m-147: mi è parso di prevenire con l'arme
a'tuo'pagliai, / e sì mi caccio a cantare a ricisa: / tu
confini. nievo, 129: io stesso mi ricordo aver letto il nome di ser
rever. vostro, la stanza di roma mi sarebbe molto più cara, che ella
che ella non è. la qual tuttavia mi si fa cara per la vicinità di
vicine l'una all'altra... mi è vicino a un tiro di schioppo
non trovo chi lo saccia, ond'io mi scanto; / ch'è vicino di
petrarca, 264-118: or ch'i'mi credo al tempo del partire / esser vicino
, 230: drudo mio, e te mi richiamo / d'una vecchia c'ò
in idee. gobetti, 2-87: mi sentirò più vicino a un francese intelligente che
per la speranza della propinqua salute, subito mi vi accostai vicin vicino. pascoli,
approssimarsi. petrarca, 366-71: 1'mi ritrovo sol, senza governo, / et
è una saggia pietà, ma che mi toglie fin l'illusione d'essere compianto almen
del poeta guidi. ungaretti, i-55: mi sono accoccolato / vicino ai miei panni
guerra / e come un beduino / mi sono chinato a ricevere / il sole.
soluzione. silone, 4-144: mi trovo in una specie di vicolo cieco.
malerba, 1-53: con la sesta congiunzione mi tenni su un ritmo di marcetta viennese
quando la fortuna ti fosse contraria, mi crederei io esser vie più possente sostenitrice
stella cade che saliva / quand'io mi mossi, e 'l troppo star si
alla voce. foscolo, xlv-273: mi lascerò prescrivere da te come, quando,
tu non potrai vietarmi ch'io non mi lagni. imbriani, 2-79. vi vieto
di quel, che grave sorte / or mi contende e vieta. guarini, 145:
/ e se gioir di lei / mi vieta il mio destino, oggi si moia
visito molti forti; e sèmpre più mi compiango della sorte che mi vietò fare il
sèmpre più mi compiango della sorte che mi vietò fare il militare. -assol
aver pietà. tarchetti, 6-i-430: mi sarei sottratto per sempre allo sguardo di
di essi argomenti. carducci, ii-2-302: mi giunge nuovo che le realiste strofe della
del bientina, 5: buon segno mi pare / che la robba da sé discacci
: di grazia, caro fratello, non mi vietare simil ventura, ch'io te
/ e poi l'amore in tutto mi vietate. laude cortonesi, xxxv-ii-33: da'
vietate. laude cortonesi, xxxv-ii-33: da'mi conforto, dio, ed ardore,
lo mio core, / che non mi sia vetato lo tuo amore, / in
io non sia vietato: / lo cor mi 'ncende di grande adiranza. bibbia volgar
che una sicurezza ben più salda della vostra mi affidi? la conosco la vostra lettera
la conosco la vostra lettera di stamani, mi fu mostrata, non so se con
non rubo, non commetto disonestà, mi guardo da ogni altra azione vietata dalla
e di tutta la corte di vietema che mi concieda grazia a me arnoldo e a
il codice vigente -senza emendarlo, / mi raccomando, dai residui di quello napoleonico
consiglio di vigilanza della nostra società d'esplorazione mi zione e allo spegnimento degli
di vigilanza,... confidentemente mi assicurava (voce incerta, sparsa non à
che da i tristi occhi preganti / mi vigilavi pallida ne 'l viso / e per
a figurar la vaga / druda che mi era ignota, il mio pensiero /
al novo giorno, / il cor non mi ferì. -che manifesta o
. quell'anno, in vallarsa, quando mi mandasti in licenza alla vigilia dell'offensiva
vigilie mai per voi soffersi, / cagion mi sprona ch'io mercé vi chiami.
e le dolci vigilie, e non mi assente / premio miglior la volontà de'fati
sonno), venne il mi'omo, mi chiama, e io giù (salto)
) dal letto: cascai, che mi snodò il collo del piede.
l'esperienza. carducci, ii-16-93. mi dispiace doverti dire ancora di no. ho
questa ultima piccola vigilia dei sensi che mi rimane non voglio distrarmi ad altri studi da
distrarmi ad altri studi da quelli che mi sono proposti. rapini, iii-214: le
limosina di qualche persona da bene, mi converrebbe digiunare molte vigilie che non sono
. secchi, 20: la necessità mi fa vigilie che non sono comandate dal piovano
centro, lasciando la prua, / mi ha risposto un sorriso vigliacco: « mi
mi ha risposto un sorriso vigliacco: « mi vuole vicina »? -in
forse perché ero il più vecchio e mi dà la mano da stringere, ma vigliacco
vi leggerò il mio vigliétto, e mi direte poi se io abbia risposto da cavaliere
ii-7-246: nella lettera che ricevei giovedì stesso mi romettevi che mi avresti scritto più a
che ricevei giovedì stesso mi romettevi che mi avresti scritto più a lungo l'indomani.
], e gran fortuna 10 non mi aspetto. / con un paolo al vigliétto
/ con tante spese, che sperar mi resta? poerio, 1-47: non contenta
, 1-47: non contenta di ciò, mi procurò un vigliétto di entrata ad un
farina. vittorelli, ii-318: tu poi mi chiedi non una licenza, ma un
si passa. beccaria, ii-30: non mi resta da aggiungere nient'altro, se
« hanno trovato la vigna, » mi disse carletto. « hai mai visto scontento
sera el papa fu ad una vigna e mi fece cenar seco. boccamazza, i-1-412
foco che divampa in me, / e mi porta dov'altri in van tentò.
. loredano, 7-112: lodovico, tu mi sei figliuolo, mi fosti rubato con
lodovico, tu mi sei figliuolo, mi fosti rubato con tu madre ad uno nostro
. machiavelli, 1-vi-329: se io mi sto cheto e contento michele con un
. chiabrera, 1-ii-380: deh qual possanza mi ritorna agli anni, / ed al
, 1-v-654: le sue lodevoli applicazioni mi edificano, ed il vigore del suo ingegno
edificano, ed il vigore del suo ingegno mi cagionerebbe invidia, s'io ne fossi
anche in genova s'era fatto sentire mi dava apprensione che forse avesse avuto10 stesso vigore
potendo sfogare la vigoria mia, questa mi toma in danno. beltramelli, ii-527:
lucente lor ricchezza / che ragionarne più mi par mattezza. 8. prosperità
più m'avvisa; ciò molto e molto mi vivifica e vigorisce.
vigorito, alla mattina... mi servii di carrozza fino al solito burchio.
, 2-137: questa così antica sovrana non mi s'incurvò sotto il peso degli anni
fede). oliva, 231: mi fermo nell'età della fede vigorosa e robusta
. gozzi, 175: un'altra cosa mi dà non minore speranza, che il