38-42: perciò non sarà mai ch'io mi sconforti, / o mai più del
padre,... ove menare mi debbono, acciocché io men baldanza di rifiutare
tremai più, anzi con una certa baldanza mi apparecchiai al duello col mio avversario.
passa lisetta baldanzosamente, / come colei che mi si crede torre. m. villani
della sorella. papini, 8-224: non mi ero messo da me stesso, volontariamente
. cellini, 1-28 (77): mi fu detto in roma da molti signori
lugubre colorito. lambruschini, 1-215: mi sono alquanto allungato in questo argomento delle
voi siete il padre mio; / voi mi date a parlar tutta baldezza. idem
, 1-216: 'l volger del ciel mi stempra e sforza / con gli anni
tengon saldo. goldoni, vi-137: così mi parla in faccia labbro orgoglioso e baldo
/ a cui son servidore, mi dona gran baldore, / che 'n alto
tato in sì grande baldore / che non mi credo di gioia aver pare,
splendore, / sovr'ogni amante mi fa rallegrare. = deriv.
suo avere. baretti, 2-163: mi lusingo che tutti potremo far festa e
alle fiamme. lippi, 1-4: mi basta sol, se vostra altezza accetta /
rintanò come un toro selvatico, perché mi dicono che se stesse in lui,
di lei... 10 non mi ricordo d'averla trovata mai. verga,
strozzi, 41 (97): mi disse... che voi gli mandasti
un attestato d'un tale che non mi ricordo, il quale asserisce d'aveme
di lisbona, d'ordine del depositario, mi ha mandato tre barili di maglia,
/ dicendo: « peregrin, di te mi lodo »; / e ruinatto come
/ e disse: « il cervio mi sa di biscotto ». aretino, 1-189
pagheremo coi primi denari, ed egli mi ha promesso che allora ci darà a credenza
da te si sente! / mi fa un caffè come un trionfo, e
gli ridono sportivi. baldini, 5-177: mi disse che veniva da cuba,
dir le mie ragioni; / lei mi rispose e disse: « va al barlazzo
lavora. idem, 3-100: quando mi giunse il primo barlume di cielo,
levandosi al barlume il tuo lorino / mi disse, su vien qua senza le
gran lumi. alfieri, i-32: mi capitò in quell'anno alle mani,
quell'anno alle mani, e non mi posso ricordare il come, un ariosto,
un barlume di speranza; e allora mi saprai dire se non pensi più a nulla
di continuo. idem, iii-221: mi nega quello che qualunque padre in qualunque luogo
confusa del mio piccolo cuore; e mi parve, nell'ultimo barlume della conoscenza
ultimo barlume della conoscenza, ch'ella mi facesse piovere su la faccia, sul
, iv-14: di te più non mi circondano / che sogni, barlumi,
di dolcezza. manzini, 10-24: mi chiedeva pietà. con la disperata tenacia
f. d'ambra, xxi-11-25: io mi voglio servire d'un mio conoscente.
/ con un cattivo -eh sì! e'mi par vedere / che questo fatto sia
. croce, iii-23-33: assai più utile mi sembra, come pel romanticismo così pel
grotta naturale. pavese, 6-282: mi cercherò un arredatore che s'intenda di
gonfio di boria. idem, i-107: mi pare che fino a qui questo canonico
universale affermativa, mentre la premessa mi nore (indicata con o
ad un eccellente barometro, che io mi trovava avere ingegno e capacità al comporre
nell'antico suo incomodo, per cui mi conviene sorbir decotti ogni mattina, e
, baronale, cioè troppo sicuro, mi dava pensiero. graf, vi-1155:
che fa vostro marito? egli mi dà in pegno questi orecchini per dieci
che 'l re se ne sta, perché mi voglio io mettere a morire per difendergli
mia donna, piena di letizia, / mi disse: « mira, mira:
bellini, io7: con un sorriso mi strinse la mano salutandomi col suo solito
ti avevo affidato? ». e mi risponderò: « signore, baron fotti
annunzio, iii-1-1016: o baronella, non mi fare inganno. pirandello, 6-463:
fare inganno. pirandello, 6-463: mi disse che già da un anno era
d'alessandria. tommaseo, i-346: mi par di vedere una baronessa attempata che,
per meriti letterari. marotta, 2-33: mi ricordò vagamente quel caratterista del cinema americano
boccalini, ii-178: vostra altezza non mi abbia per così prodigo, che io
disse: -santa corona, poiché così mi comandate con la vostra baronìa, io
. e. gadda, 3-216: poi mi giurarono e spergiurarono che alle nove sono
altri mobili che potemmo raccozzare. e mi sembra che renda sufficientemente il senso di effiverga
con quel mucchio di cordami, sul quale mi buttai meridionale e del pacifico meridionale)
di lontano ne vedo un'altra, e mi dissero che ce maiolica (i
. settembrini, 1-197: all'alba mi levo, odo un rumore sordo,
e fossi stralarghi, e barriere quante mi si affacciavano. panzini, ii-384:
quella casa. gozzano, 228: mi divide da essi una barriera più insuperabile dei
diligenze da me praticate per questo effetto mi sono riuscite infruttuose. botta, 5-441
di notte col barroccio e la mamma mi voleva nel suo letto perché la riscaldassi
a l'aspetto / re di corona mi sai che ti pesin le mani in
v-400: racconto questa baruffa perché mi sembra caratteristica della sua maniera di pen
sopra di lui. goldoni, i-676: mi difesi affa meglio, e conclusi che
le barzellette che nascono dall'esagerare non mi riescono punto mirabili. casti, 4-35:
delle barzellette non poche, se 10 mi fossi trovato in uno stato di cuore più
come l'unto. svevo, 3-628: mi proponevo di diventare più serio. ciò
raccontare quelle barzellette che facevano ridere e mi diffamavano. panzini, iii-330: molte barzellette
. panzini, iii-330: molte barzellette mi raccontano dei lucchesi e dei genovesi, e
la fanno a un lucchese; ma non mi sembrano cose disonorevoli, se ne risulta
buonarroti il giovane, 9-242: non mi rinvengo ben, pensa e ripensa,
torri. e. cecchi, 5-12: mi fissa d'un occhio astratto, vetrino
molto superbo. ariosto, 272: mi par che andiamo subito al bassà.
. idem, 2-37 (i-1057): mi dirà forse alcuno che ha fatto ammazzare
e là, / e poscia di marocco mi fecero bassà. c. gozzi,
, 26-229: un avvocato di toledo mi aveva detto che in una borgata basca,
mezzo frutto / col codino di basco, mi nascondi / il viso sorridente falso e
: ch'è quanto dire, tu mi hai così beneficata, ch'io, in
, ii-555: se bastasse il tempo, mi piacerebbe parlar dei suoi studi su due
, da parte mia, tutto ciò che mi era legalmente possibile per dimostrare di essere
stabilito il benessere della toscana, quando mi teneva nei limiti della moderazione e dei
e spedirmela, il suddetto signor consigliere mi ha data solenne parola di obbligare superiormente
operazione. giusti, iii-116: che mi parlano di piani, di basi d'
crescere le basette. faldella, iii-60: mi condussero a baciar le mani a uno
il cuore con laida simulazione si macula, mi dileggiò. goldoni, v-348: in
al mondo,... questo mi dava il sentimento della vita d'oggi.
e'chiamano gherofanato, per quanto io mi immagino dall'odor ch'egli ha simili
come mendichi insistenti. jahier, 103: mi siedo sul muretto, tracanno a grandi
a grandi sorsi la brezza glaciale, mi frego le mani con una ciocca di basilico
di diadema. sannazaro, 2-64: sì mi è dolce il tormento, e 'l
, 95: egli rise e mi disse che era un animale immaginario,
zufolato; anzi, prima di basire mi aveva persino squittito delle impertinenze. -figur
quella seggiola. pirandello, 6-564: mi voltai a guardare la madre. rimasta
l'ha veduto, per presuntuoso / or mi terrebbe, ch'io direi nonnulla
di me medesimo, che non mi credessi capace di anteporre lo schietto amor
, 1-1-247: io vorrei qualunque volta voi mi parlate, che voi mi parlaste sì
volta voi mi parlate, che voi mi parlaste sì bassamente, che parola non
parlaste sì bassamente, che parola non mi venisse all'orecchio che io non toccassi e
. latini, i-2020: e'non mi piace grido: / pur con senno
piace grido: / pur con senno mi guido. / ma se 'l senno non
. intelligenza, io: ma sì mi fa dottar lo suo valore, / considerando
de l'altezza sua esser niente, mi affaticai esserle umile servitore. flaminio,
e'sono. marino, ii-22: mi sento tenuto a riconoscere le ricevute cortesie con
. cellini, 1-46 (124): mi confisse il papa una moneta di valore
ingannati, xxv-1-321: sapete? vorrei che mi prestasse due carlini per comprare una soma
spesso, senza pensare al carlino che mi costerà la lettera tua, perché nessun
la lettera tua, perché nessun carlino mi parrà così bene speso. settembrini, 1-298
piemontese. carducci, i-1024: mi viene una matta voglia, in su
mezzo a questi libri di crusca che mi guardano stupiti con tanto d'occhi rossi
/ io non credevo, di ciò mi correggi. ariosto, 2-42: e seppi
brillante carmignano, / così grato in sen mi piove, / ch'ambrosia e nettar
vi-1-150 (20-4): ne la stia mi par esser col leone, / quando
al figur. firenzuola, 210: mi discacciava pure indietro, dicendo ch'io
taide. e. cecchi, 6-355: mi rammento un giorno, al giardino zoologico
testa / tu sai, angelo, come mi è scoppiata, / tutta piena del
del rombo della mina / che di colpo mi fece rovinare addosso / tutto il peso
altissimo e la regina pura / per mi fra bonvesin, habia bona ventura. laude
proposito per l'arte mia: ancora mi compiaceva alla giovanezza mia del diletto carnale
. grazzini, 4-358: -michelozzo pegolotti mi chiamo. -che avete voi a fare
. palazzeschi, 3-293: il freddo mi faceva camminare stringendomi a mio padre,
giuramento indissolubile, un patto carnale che mi faceva sentire in quei contatti di non
aretino, ii-9: vi confesso bene che mi metteria un bestiai pensiere di contraffare un
cristiana. fiore, 150-14: vecchia increspata mi facean chiamare / a colu'solamente che
colu'solamente che giadisse / più carnalmente mi solea amare. passavanti, 41: intendendo
... ancora lui molto piacevolmente mi rispondeva; e in mentre che tal
carnalmente giaciuto. ariosto, 442: mi supplicò piangendo che procedere / volessi in
vi-1-150 (20-4): ne la stia mi par esser col leone, / quando
qualcosa di simile a quel carname miserando. mi vedo benissimo arrovesciato al suolo fra la
2-198: il giovedì doppo il carnasciale mi fu presentato parte d'un quarto di
tutto. io non so s'io mi vidi mai carnesciale, o cosa tanto unta
contendere all'asciutta scabbia, / che mi scolora » pregava, « la pelle
non le riscaldo, a cavallo non mi potrò tenere. allora quegli al lebbroso
odore e da la vista sporca indietro mi ritrassi. tasso, 12-62: oh
soleva dire ridendo ai due giovani « mi son presa tutta la carne che manca a
vostre nipoti. firenzuola, 698: mi par mill'anni di vederli, e parlare
/ di una cosa, ed un'altra mi rispondi. -spreg. carne venduta
, che così puntualmente d'ogni cosa mi domandiate come se mai confessato non mi
mi domandiate come se mai confessato non mi fossi. e non mi riguardate perch'io
confessato non mi fossi. e non mi riguardate perch'io infermo sia, ché
e tedio. straparola, 4-5: io mi sto, rispose l'eremita, in
gran paura che si dica, dio mi perdoni, una corbelleria. c. e
un galantuomo, che...! mi so vestir da me. oriani,
la concubina / seduta su la proda / mi guatava in silenzio / con i suoi
della mia amica... mi abbandonai su un divano e mi parve di
. mi abbandonai su un divano e mi parve di avere trovato quello che cercavo
, 198-127: la gran confidenza che mi porti, mi fa sforzare a fare ciò
la gran confidenza che mi porti, mi fa sforzare a fare ciò che domandi
io ti farò buona parte. e mi parrà d'essere a cena con gli eroi
bacchelli, ii-89: vorrei mangiare che mi dite. ma il mangiar carne d'ogni
de le pèsche, che di costì mi mandaste, con quelle che anco il
, ii-345: senti, se arrivato lassù mi venisse fatto di vedere due o tre
vedere due o tre che so io, mi caccio subito nella combriccola per omnia saecula
favorevoli. beccuti, 1-2-25: mi rincresce, compar, ch'oggi non
e nel sorriso, i ch'io mi sento per te rinnovellare: / carne de
scura rima / corno di due congiunti amor mi nunglia, / sì naturai m'adombra
sono carica di carne; se io mi pongo questa sera a giacere in su questo
. l. salviati, 19-28: tu mi riesci carne grassa: 10 / vorrei
si'è mai di me curato, mi son proveduta a la meglio che ho
far carne. firenzuola, 244: e'mi venne veduto quell'iniquitoso giovane colla spada
istessa brigata pur troppo in mia casa non mi mandano in pegno in carne e in
pinguedine. pananti, i-52: non mi si tien quando l'andata ho presa
/ e grazie a dio la carne non mi pesa. -la carne si risente
carni tirono; io non posso fare non mi risenta, quando 10 me ne ricordo
pesce. moretti, 52: poi mi guardate come chi si lagna 1 di
cogli occhi, ch'io, perché mi stia in villa, non sappia quello
spirito, allegria d'animo, e non mi manca altro ad esser intieramente sano,
più in carne. redi, 16-vi-210: mi rallegro seco, perché sento nella sua
. 7. nelli, 14-1-5: mi trovai fortemente acceso della medesima [giovinetta
contadino, e il padrone il padrone. mi fate ridere voialtri con la roba!
scuri nude su le spalle, un gelo mi corse al cuore. sdba, 92
. pellico, ii-127: se non mi vogliono dare altro pane che quello del
innocenti? foscolo, iv-401: e mi vien detto che non v'ha settimana senza
.. / questo alla fé non mi par mal da biacca. -mangiare
a'preti far così) che la mi lasciasse un poco carnovalare. tommaseo [s
nella confessione. machiavelli, 906: mi piace che messer nicia vi piaccia,
palchetto quell'amabilissima dama di vicenza, che mi chiede in prestito uno de'miei turbanti
. ambrogio, dal quale non vuol che mi scherzo vale; ma anche ogni
sordido e bisulco / fui, pria che mi traesser le gra gazzarra per dare
... giovane e forte, mi chiese di poter venire un giorno con noi
ucciso una diecina di passerotti, che mi mostrarono imbrattati di sangue, nel carniere
muoia. alvaro, 7-245: accostandolo mi aveva fatto impressione il suo modo di
erano vivi, e uno di essi mi ha avuto a cavare un occhio,
, bella donna e cara, / così mi sento per gli occhi passare / una
passare / una soavità, la qual mi pare / che del cor cacci ogni
carissimo, ben verrà tempo che voi mi potrete dare aiuto. caro, 12-1038
. caro, 12-1038: e chi mi resta / di lui più fido e più
oh dilettose e care / mentre ignote mi fur l'erinni e il fato,
amo / che sol per lei servir mi tegno caro. idem, conv.,
, / perch'io di lei veder non mi rallegri. fiore, 174-7: ché
è gran ventura; / però non mi destar, deh! parla basso. castiglione
2-193: i salsi condimenti, che mi mandate perch'io ismagri, mi sono
, che mi mandate perch'io ismagri, mi sono stati carissimi: ché in vero
(200): questa serva, che mi aveva rubato certe cosette di qualche importanza
mentre si apparecchiava il nuovo supplizio: « mi ammazzino, che l'avrò a caro
io soglio: / eppur da te caro mi è quasi il nome / udir di
io ti rivegga, il mio dolore mi scavasse la fossa, concedimi ch'io mi
mi scavasse la fossa, concedimi ch'io mi renda cara la morte con la certezza
cielo, cielo!... quanto mi son cari questi drammi sentimentali! »
/ per dio, vi priego il vero mi diciate / se vedesti una donna quinci
sp., 5 (84): mi fa pur ridere quel caro signor cardinale
, perché l'arte mia tal cosa mi prometteva. caro, 12-iii-206: carissimo
goldoni, iii-27: caro signore, voi mi consolate colle vostre cortesissime esibizioni. monti
il sufficientissimo but- tafumo imperversava: « mi piacerebbe di sapere di dov'era l'
monti, 1-8: la di lei carissima mi ha calmato e quietato quanto basta,
, e però s'accerti ch'io non mi prendo ulteriore rammarico. v. bellini
le care tue e lessi l'offerta che mi fa la nobile direzione pel vegnente carnovale
ti posso ben chiamar caro: tanto mi costi di lacrime e di sudori e di
quei tempi. redi, 16-vii-182: mi fece scrivere, che a pisa le cose
. panzini, iii-99: l'avvocato mi presenta i suoi cari libri, a
pericoloso il quartier generale... mi rispondevano che avrebbero venduto cara la vita.
se simile caso fosse in me, io mi terrei oltra misura caro per più piacerle
tolomei, vi-n-59 (20-1): caro mi costa la malinconia, / ché,
2-10 (256): donna, caro mi costa il menarti a pescare. pulci
d'annunzio, v-1-935: ed ecco che mi ritrovo tra i piedi, ecco che
lo scherno continuo dei compagni, che mi denominavano col gentilissimo titolo di carogna.
fazio, vi-5-66: poi al pastor mi volsi per rampogna: / « e
cavai, dicea: carogna, / tu mi dovevi lasciare ammazzare. segneri, iii-2-13
, e lascia andar queste carogne: / mi spiace sol che la vita le ho
, 1-31: questa carogna ch'io mi elessi per compagno, mi ha concio tutto
carogna ch'io mi elessi per compagno, mi ha concio tutto il letto: che
carogna. pavese, 7-79: io mi ero accorto ritornando a casa che preferivo
piuttosto che linda scordasse anche me. mi faceva un piacere carogna pensarci. -anche
, sm. beltramelli, ii-73: mi gridò fulminandomi con un'occhiataccia: -con
mente danzando, della sua ricchezza / mi fecieno stimar, veloci e lente.
io meschino sentii sì fatte parole, mi sentii empier tutto da un sudor freddo;
forte, che il letto, che mi era di sopra, pareva che volesse ballare
, xxv-1-378: a un tratto, mi sentii percuotere non so che cosa in su
i. nelli, 17-3-7: eh, mi avete a dare ad intender altro.
, 7-5-1: oh che belle carotacce / mi vorresti ficcar, pezzo di tristo!
, verso l'arco di trionfo; e mi par di vedere la sua fauce vinosa
dante, purg., 4-50: sì mi spronaron le parole sue, / ch'
le parole sue, / ch'i'mi sforzai, carpando appresso lui, / tanto
tanto che il cinghio sotto i piè mi fue. buti, 2-84: 'carpando',
, che il moro dipintor da bene mi fece porgere dallo ischia- voncello vostro,
avvenir. panzini, iii- 264: mi carpisce tutti i segreti. borgese, 1-83
? -oh dio! non mi sovviene. -orsù, non vi stillate il
, 399: è galante quello che voi mi dite che io non la carpii a
cani spagnoli. berni, 177: mi vien veduta a traverso ad un desco /
823: le mani e le ginocchia io mi guastava; / o voi ch'andate
carrate, / e tutte queste cose mi donasse / quel, che n'avrebbe ben
fetonte od icaro la mia incauta temerità mi faccia, onde per sì alte e
un finissimo critico, ma -quanto più mi fu caro - un'alleata nelle mie letterarie
; eppure gronda sul mio capo quando mi curvo tra le ruote del carrello,
patecchio, v-141-68: la magior noia che mi dimena / è...
barca di mendrisio dove sulla sponda opposta mi aspettava la carretta del castaido.
dunque a firenze al più presto e mi presentai al detto ufficio. ma ero
: voi m'avete tocco a punto dove mi duole, a ricordarmi la miseria de
. f. doni, 3-67: mi son pentito mille volte di sapere scrivere,
inviano a pechin. magalotti, 9-1-39: mi considero da tre mesi e mezzo in
passi incerti, / io guida volontaria / mi t'offro: odimi, e avverti
un'altra carriera, nella quale io mi lusingo di non essere inutile alla repubblica.
: m'aspetto, che una volta che mi bisogni chiedervi per cultura di qualche pianta
i-114: desiderate intendere come io dormo? mi son fatto acconciar un carriuolo su la
malanno al resto della sua persona! mi vuole per tirargli la carriuola poiché la serva
marino, 207: deh perché non mi lice, / o notte amo- rosetta
letame. bar etti, 1-51: mi sono conservato il divertimento che mi danno
: mi sono conservato il divertimento che mi danno, con poca più spesa che quella
« io non credea per certo / che mi venisse innanzi con le carra / di
giovane, fier., 9-44: tu mi dirai / non averci che far,
e da compagnia d'amici che mi conducono. idem, 6-iv-1-216: barberano signor
l'udito. redi, 16-v-278: dove mi portai chiuso nella solita mia carrozza di
carrozza? ma come mai? io mi ci sono stillato il cervello, e non
dentro alla bell'e meglio; io mi nicchiai al mio solito posto; e
io non avea vista mai, mi colpì singolarmente la fantasia. manzoni,
.. lì, lì, appunto, mi pare, in quella bella carrozzata
pupa specialmente, che è la maggiore, mi dice che gli compri la carrozzétta,
! alfieri, i-m: per quanto mi dicesse il mio semi-aio elia, entrai alla
in un carrozzino di posta soletto, e mi avviai verso il mio destino. settembrini
moretti, 17-70: dammi quel che mi davi allora, il dono d'allora
le ceste di carbone sul baron gautsch mi guardano con quei loro occhi infossati e
i-101: la prima volta che costui mi carrucolò di viva forza in soffitta era al
. cellini, 1-38 (104): mi commisse che io le [gioie]
disfatti con l'acqua, passati per staccio mi nuto di ferro, posti
. peregrini, xxiv-185: io non mi distendo a dare esempi per ciascuno de'
edizione della * gazzetta veneta '. mi piacciono carta e caratteri, oltre alla materia
caratteri, oltre alla materia, che mi pare dovrà essere gradita dal pubblico. milizia
, i-61: arriva il caporale che mi ha messo / davanti carta, penne
e scriverò di più, se dio mi concede ozio, carta e calamaio; ma
zeschi, 3-97: come mi sarebbe piaciuto godermi in pace le
9-5 (370): fa che tu mi rechi un poco di carta non nata
/ che 'l ben d'amor mi piace, e no m'adagro. dante
u'leg gerebbe 'i'mi son quel ch'i'soglio '. nuovi
scriver in carte / s'oblia da chi mi prova in quella guisa, / ch'
canestro: « leggila attentamente e poi mi consiglierai ». palazzeschi, 245: v'
/ come va la mia arte, / mi vedrete chino sopra le carte / dalla
tempo della servitù sua, quanto voi mi fate quesiti in una carta e sola lettera
si possa, che, se io mi sono rallegrato delle cose che prosperamente vi
prosperamente vi sono successe, che io mi sono afflitto di questa calamità vostra.
s'esprime, / voi dimostrando, mi prendeste a scherno. fed. della valle
le parole, scritte a lapis: mi uccido, perché così mi piace, con
a lapis: mi uccido, perché così mi piace, con la firma.
: ecco le carte: i patti mi niegano ». fra giordano, 3-2:
35): se iddio da lei mi sepera o 'l demonio, / mai di
vederla mai. e al notaio, che mi consigliò e fece il parentado e la
iv-186): che la sia tua se mi mostri per carta, / o per
fare; / potrami allor comandar ch'io mi parta. goldoni, vii-1213: a
signor leonardo quel giorno medesimo che io mi sono in carta obbligata. vari disordini
quest'arte. caro, 2-1-255: mi son mosso a scrivervi questa, perché
venite? tiro fuori le carte, mi accendo una sigaretta e poi col cerino
svevo, 3-606: giovanni, turbatissimo, mi raccontò che aveva smarrito una lettera di
: nella mia fermata a bologna non mi sono dimenticato le carte da giuoco.
ho meco. ma trattandosi di contrabbando, mi conviene aspettare il passaggio di qualche corriere
alfieri, i-47: in quell'anno mi erano anche stati accordati altri maestri:
silone, 5-50: « aspetto che voi mi offriate un rifugio più sicuro » disse
signor duca non so a quante carte mi s'abbia: venendovi bene, degnatevi di
lo re agolante nostro imperatore a te mi manda significando la tua distruzione, perché
pregare. firenzuola, 253: egli mi prese per un braccio e dissemi una
me. servirò e canterò per chi mi comanda: ma carta bianca. pananti,
non mettere in carta il giudicio che mi domandate de le vostre composizioni. sassetti
si possa, che, se io mi sono rallegrato delle cose che prosperamente vi
prosperamente vi sono successe, che io mi sono afflitto di questa calamità vostra.
dirò più: giusto disdegno / forse mi tirerebbe a porre in carta / altro
i miei concetti, molte e molte volte mi bisogna far rileggere i periodi scritti avanti
alfieri, i-258: questa volta poi mi si erano talmente rifitte nella fantasia [altre
[altre tre tragedie], che mi fu forza di gettare in carta l'abbozzo
impressioni ricevute di qualunque genere esse sieno, mi vennero fatte quelle due cose, dolci
miei pensieri. pavese, 6-18: mi ha fatto un nudo stamattina. è di
di succhiellar una carta, che se mi volesse dar colore, sarebbe la mia fortuna
bisogno. targioni tozzetti, 3-78: non mi fo debitore della giustezza di misure di
sul tavolino o su cartaccia in cui mi facea portare fichi secchi o altri
invogliai del secondo e del terzo -e mi parve peccato a gittarla. nievo, 165
cerebrale, vertebrale e cartaceo in cui mi dibattevo mi si scopriva arido e senza speranza
vertebrale e cartaceo in cui mi dibattevo mi si scopriva arido e senza speranza.
otto ore che, seccatori indefessi, mi tormenteranno al telefono: compresa la
semplicemente, che in quella storia non mi ci ero messo da me. guerrazzi
d'annunzio, v-1-935: ed ecco che mi ritrovo tra i piedi, ecco che
e di istrumento. tommaseo, ii-468: mi piacque che nella carta moneta,
. d'annunzio, v-1-394: la sirenetta mi porta uno strano libro di musica e
porta uno strano libro di musica e non mi vuol dire dove l'ha trovato.
voce brutalmente sonora. deledda, iii-899: mi venne ad aprire gabriele. la cartapecora
faccia di cartapesta. panzini, iii-425: mi passò davanti tutta la tradizione del
pesta. pirandello, 7-282: mi disse... che ero un uomo
/ o giorno di cartapesta, / se mi vuoi fido al tuo rito.
volsi riscontrare il mio punto, dove mi pare ci troviamo; e domandando con
quale io sempre avea carteggiato dappoi, mi ricevè a braccia aperte. monti, i-141
di leggerle. monti, 1-66: mi ha perciò detto voler aprire immediato carteggio
cartelle prima che andassero in tipografia, mi chiamò, mi rimproverò aspramente e stracciò
che andassero in tipografia, mi chiamò, mi rimproverò aspramente e stracciò l'articolo.
in quel momento. sinisgalli, 6-132: mi avvicino al vivaio dell'orto botanico.
per la seconda volta, e oramai mi son dato in nota e ho scritto il
i-410): ed io non vorrei che mi fosse mosso lite e mandato un cartello
(71): l'altro giorno apresso mi fu portato un cartello di disfida per
accettai molto lietamente, dicendo che questa mi pareva inpresa da spedirla molto più presto
bellini, 149: per quello che mi dici di barbaja, ricordati ciò che nel
sì fredda, come ho descritto, mi conviene quasi credere che quelle ova che
porgevo il tabacco e le cartine perché mi arrotolasse una sigaretta. 2. carta
trama che si possa fare, io mi vi metterò volentieri: che mi fa a
io mi vi metterò volentieri: che mi fa a me? purch'io non
59: coi pochi soldi che mi restavano, / ho comprato il razzo
d'annunzio, v-2-203: e quanto mi piacerebbe aver la mia vita scritta da
vita scritta da vespasiano cartolaio! quanto mi piacerebbe vedermi rispecchiato intiero nella sua candidezza
, i-880: un signore... mi scriveva da cone- gliano per cartolina
, dicendo che la donna di quel ritratto mi somigliava. cassola, 2-98:
quale oramai ho raccomandato la testa, mi volto e mi rivolto, secondo le
ho raccomandato la testa, mi volto e mi rivolto, secondo le spinte che sento
. piovano arlotto, 184: e'mi avvenne » una isciagura, che io isciorinai
ucciso una diecina di passerotti, che mi mostrarono imbrattati di sangue, nel carniere
metta a piangere, maioli, e mi dica pittosto: quella mezza cartuccia che è
auto dal ditto cardinale nissuno aiuto, mi missi in casa di uno miniatore bolo-
del garzone. comisso, 7-206: mi additava le case coloniche sparse sui poggi
grande e grosso come sono: e se mi acchiappa mi ci manda di sicuro:
come sono: e se mi acchiappa mi ci manda di sicuro: ma io romperò
lo arrosto: vedete che il cherico appunto mi voleva servire la messa; poiché voi
si sogliono anidiare. tasso, iv-303: mi chiederà v. s., chi
: il maggior principe; e, se mi fosse lecito, direi il maggior re
a quelli di casa, ma io mi sento in caso da non dover loro ubbidire
, 639: in genere a tutti mi raccomanderai, e dirai come tu se'
, goduto per cinque mesi continui che mi trovai in siena, in casa l'
prima di presentarmi in casa malfenti io mi fossi liberato da un legame abbastanza antico
, e questi colpito dalla mia bellezza mi proponesse di far l'attrice...
che so io? ch'i'non mi smarrissi, e andassi in perdizione a casa
dove la fortuna nel modo più strano mi aveva arriso e continuava ad arridermi. borgese
parole. sacchetti, 66-20: voi mi salutate, e io vorrei volentieri essere
essere a casa il diavolo; voi mi chiedete danari delle case che mi acconciate
voi mi chiedete danari delle case che mi acconciate, io vorrei volentieri ch'elle rovinassero
un casa del diavolo... non mi dà pace!... sapete
. / or pregate iesù pio / che mi dia stabilità. e. cecchi,
il corallo. pavese, 7-154: mi mandò... a dare un pacco
qualcuna vi dirà che nel momento in cui mi licenziavo da lei scoppiò in lacrime,
: io ogni sera all'osteria? mi maraviglio di voi. tengo casa aperta
aperta a firenze. giusti, i-322: mi fu data l'offerta di un certo
gran parte / tesser faceto! ha'mi tu visto, geppo, / mai in
festosamente. pananti, i-243: e mi voglion la casa in corpo mettere.
non ho per anche sedici anni: non mi trovo casa né tetto: pigliar moglie
... /... e'mi sa male che voi / abbiate tocco
, 9-1-3: e se / nessun mi vuole, indirizzalo al moro. / -al
/ -al matto avestu detto, ove mi pare / che tu cominci a star,
: -era un donzello / che mi dette un mio amico. -ove sta
sta a casa? / -o, e'mi par d'aver veduto questo / viso
per piccina che tu sia / tu mi sembri una badia: in nessun luogo si
e tu ti rifai del barbiere, mi pare un bel dirmi copertamente: tu
trovassi un che togliessi in somma, mi farei edificare una casetta, e quivi mi
mi farei edificare una casetta, e quivi mi ridurrei a studiare. ariosto, 760
. s. reverendissima del favor che mi fa di usare la mia casetta a
anzi, che da tutti i suoi ministri mi fusse dato aiuto e favore a questo
, che era tardi... mi sdraiai anch'io sul mio pagliericcio, con
le nebbie sono scomparse: esco. mi rallegra il buon odore casalingo di spigo
ritornato qua alla biada casalinga, che mi fa più prò assai di quella che mi
mi fa più prò assai di quella che mi dà il 'trattore '. collodi
... i arriva il caporale che mi ha messo / davanti carta, penne
versava nell'ombra silenziosa il latte, mi parve un sacerdote che adempie un rito
nobile casata non vorrei che un giorno mi movessero rimprovero di non avere conservato nel
guelfo, v-330- 14: maraviglia mi fo, se non vi duole / di
a provarlo. giusti, i-528: mi rammenti anco a quel bravo sacerdote suo
trista dissipi cascaggine. giusti, i-231: mi davo di pigro, di spensierato,
: molto vissi e soffersi; ma non mi vennero meno quei conforti, che,
. soffici, v-3-114: quell'idea mi appare bassa triviale: un raccogliticcio di
una mia damigella al lato manco / mi reggea il molle braccio, / e io
io fo boto... che io mi tengo a poco che io non
; e nel ridere che io feci mi cascò la maschera di su 'l viso.
palla di cannone. alfieri, i-23: mi ricordò bensì che ogniqualvolta s'incontrava qualcuno
il vino sui calzoni, brasi! e mi hai rovinato un vestito nuovo! pascoli
rami). bruno, 3-590: mi s'umetta il cervello; mi nascono i
3-590: mi s'umetta il cervello; mi nascono i tofi e mi cascano gli
cervello; mi nascono i tofi e mi cascano gli denti; mi s'inora la
tofi e mi cascano gli denti; mi s'inora la carne e mi s'
denti; mi s'inora la carne e mi s'inargenta il crine. marino,
dall'acqua bollente della filanda, che mi cascano a pezzi per poter buscare du'
d'annunzio, ii-585: e prossima mi fa la mietitura / dell'orzo, la
mietitura / dell'orzo, la qual compiere mi giova / anzi che mi comincino a
qual compiere mi giova / anzi che mi comincino a cascare / le spighe, imperocché
ch'io l'odo, il cuor più mi balza e più mi cascan le lacrime
il cuor più mi balza e più mi cascan le lacrime. 7.
33-71: quivi morì; e come tu mi vedi, / vid'io cascar li
le dissi che cascavo... mi buttai sopra quel letto e chiusi gli occhi
soffrire. -sì ti credo, ma non mi parlare di donazione. non ti basta
elettori. sassetti, 14: per ora mi basta che per qualsivoglia cosa che sia
): ma perché io, qual io mi sia, mi do a credere e
io, qual io mi sia, mi do a credere e non senza ragione che
vizii che caschino in qualsivoglia persona, mi son sempre sforzato di fuggirlo e tuttavia
, avendo a passare il monsanese, mi parve bene di barattar cavallo, ma
settembrini, 1-106: [il custode] mi disse all'orecchio: « vi saluta
sempre [organino], e pure mi caschi sempre tra capo e collo come un
dà sempre in budella; / sicché mi cascan le braccia e l'ovaia. idem
quando la soma la sopraccarica come oggi, mi casca le braccia. foscolo, v-53
un uomo come lei? questa domanda mi diaccia l'inchiostro, mi fa cascare
questa domanda mi diaccia l'inchiostro, mi fa cascare le braccia, mi rende l'
, mi fa cascare le braccia, mi rende l'uomo il più imbrogliato del
lorenzino, 201: con qualche pericolo mi messi a passare per luoghi sospetti,
quando vi casca la casa addosso, mi venite dinanzi con quella faccia.
434): queste amorevol parole io mi penso che ei le dicessino pensando che
, 1-145: se aveste veduto come mi è cascato morto fra le braccia!.
della lettera di v. s. mi ha sommamente afflitto nel leggere in essa la
n. così il fine di essa lettera mi ha consolato, mentre in essa ho
nel centro. carletti, 162: mi fecero avere anche i predetti cinque vasi
anche i predetti cinque vasi, che mi costomo 14 tael et otto mais et due
/ dei ricci. gozzano, 143: mi stava ad ascoltare / con le due
ch'è immensa. emanuelli, 1-42: mi rivolsi subito alla ragazza domandandole ad alta
bu'e cascio con cipolla / molto mi loda, quand'i sento doglia: /
plutarco all'età di venti anni, mi ammonivano, ed inibivano di pigliar moglie
veduta. d'annunzio, v-2-307: mi pareva di sentire la testuggine familiare, la
, o vogliam dir cavoli capucci, che mi fanno i piedi pellicciuti come han i
xv-412: anche il tuo convulsionario canini mi tormenta con le sue lettere e con
di caserma, ma gliene chiesi alfine e mi disse sorridendo che era diritto degli ufficiali
, 3-67: a conto di ciò mi piace riportare un casetto. prati, ii-185
terra, come che di quello poco mi curo ». carena, 2-106: casiera
della scala. forteguerri, i-195: mi disse, / oggi t'aspetto al
di maggio. foscolo, iv-426: mi ha fatto aspettare assai volte vanamente alla
... dopo sviscerate promesse, mi fe'camminare molte miglia sino al suo casino
simili passatempi. leopardi, iii-658: mi convien pranzare a buon'ora per andare
festa del casino dei negozianti, ove mi si dice che interverrà molta gente.
, 1-150: scrivo in una cameretta dove mi par d'essere un grillo in gabbia
essere un grillo in gabbia. ma se mi affaccio, veggo tutta la via grande
casinùccio. bottari, 5-99: quando mi venisse talento e comodo di rifabbricare la
neve, e non molte piante. mi stupì il numero delle macchine nel parcheggio
il morbo a mastro lazaro, / che mi arrecò alle man questa casipula. aretino
sarebbe al casissimo, per quanto già mi diceste. redi, 16-ii-92: so che
magalotti. targioni pozzetti, 12-8-83: mi favorì d'un pezzo di mattaione, che
l'avea conducto. cornaro, 43: mi occorse, come suole avvenire, essendo
che prima di presentarmi in casa malfenti io mi fossi liberato da un legame abbastanza antico
, 6-237: « in fondo », mi disse, « lei clelia non vedrebbe
: il caso? -questa parola non mi poteva passare. il caso a guardarlo
vii-15: o grieve caso ond'io forte mi doglio: / colei, cui cerco
, perché non sono nella professione che mi muove a scrivere; che se di queste
e le mani / nel gran disastro mi stendeano indarno. / fra i molti
oggetto mai / di cotanta pietà non mi s'offerse. colletta, i-175:
quei maledetti dadi!... non mi è mai successo un caso simile!
in parte scarico de le amaritudini dir mi posso, fui in simile e forse,
messer luigi sostegni, quale questa sera mi ha dato ima vostra lettera, che è
caterina de'ricci, 440: bene mi dispiace della oppenione che tiene il reverendissimo
spesso i casi suoi nel 1799, e mi ricordo che nelle sere d'inverno egli
ii-274: -tu quoque, seraphine, fili mi! - disse il prete, che
. giov. cavalcanti, 145: mi parve essere da una reale madonna per
fu il sacco in qua, io non mi son potuto né confessare né comunicare,
né confessare né comunicare, perché non mi vogliono assolvere. il caso è questo
quale io non ebbi nulla, anzi mi disse più presto villania ». varchi,
., 3 (45): « mi scusi, signor dottore. vorrei sapere
dalla paura. svevo, 3-583: mi fu difficile di mettere insieme quel paio di
parlare così al dottor silvagni. egli mi guarderebbe come caso clinico. 8
intimorire. guicciardini, 108: non mi piacque mai ne'miei governi la crudeltà
caso hespel che uccise il filopanto, mi furono fatte proposte se io mi volevo
filopanto, mi furono fatte proposte se io mi volevo prestare a giustiziare hespel. b
sembiante / trasse del dolce loco, e mi sospinse / di lido in lido peregrino
/ e se mai carità di lui mi strinse / a far ritorno, torse il
vii-1182: convien dire che il cielo mi vuol aiutare. nell'agitazione in cui
caso, ma cosa più a proposito non mi potea venir alle mani; è intitolato
questa notizia da un forestiero, che mi narrava essersi appigliata l'epidemia anche al
« no, grazie! voglio che tu mi dica come ti chiami ». palazzeschi
protezione de'padroni potenti che in ogni caso mi defenderanno. magadotti, iii-71: in
vecchio, ma diedesi il caso che mi porse da bere con mano tremante. collodi
, 3-898: stupito che senz'alcuna provocazione mi si offendesse così, volli dimostrarmi offeso
, che tanti anni prima nella casa materna mi aveva inibito di chiedere alla nonna qualunque
sollecitato caldamente da lei di ciò fare, mi troncò anco qui la parola; e
o quel bel mobile della tu'moglie mi capitiate tra le granfie. panzini, ii-719
, 3-86: m'era piaciuta, mi piaceva, chi lo sa perché?
perché? faceva al caso mio, mi andava bene. sbarbaro, 1-215:
io che cosa farei. in città non mi curo di far gran cose; ma
m. cecchi, 49: io non mi sento in mo'da passeggiare / con
svevo, 3-604: l'altro giorno ella mi domandò a bruciapelo...:
a bruciapelo...: « perché mi abbandonaste? ». io fui sincero
già m'inchinavo al complimento che così mi prometteva. « nella vecchiaia mi sembrate
che così mi prometteva. « nella vecchiaia mi sembrate un uomo molto divertente ».
sembrate un uomo molto divertente ». mi rizzai con imo sforzo. non era
farle prendere ai suoi assistenti, se mi troverò io nel caso, saprò
assai a quelli di casa, ma io mi sento in caso da non dover loro
mortificarci? salvini, 34-75: ciò mi pervenne già così pian piano / all'orecchio
ubbriacone. palazzeschi, 3-254: non mi facevo caso di nulla. -far caso
propri interessi. sassetti, 189: mi andate proponendo gl'inconvenienti delle guerre e
in quattro articoli. svevo, 3-562: mi disse che in nessun caso sarebbe rimasto
berni, 121: così con quello io mi certificai / che l'ima- ginazion non
. panzini, ii-37: questo ragionamento mi parve così logico e semplice che dimenticai
, ch'ella sa tutto tranne che io mi sia data al volpini. silone,
nulla, ecco che quando caso volle mi vidi in un luogo a me sconosciuto.
: un dì, tutto a caso, mi vennero messi gli occhi in una lunga
materia. sacchetti, 149-1: ora mi viene a caso di dire come uno religioso
la sera del mio arrivo a roma, mi a veva ridato la vita.
335: brava vecchietta, caspiterina! mi garba e gli vo'bene! =
vano, non solo non mi son mai abbattuto a vederne loro
lambire una gocciola, ma né meno mi sono accorto che, quando io
d'una mano di maniere, parte che mi si presentano alla memoria, e parte
mesi dieci: che primamente stetti quando mi puosi col detto taddeo e compagni dieci
fedeltà. nievo, 680: egli mi condusse per prima cerimonia alla cassa ove
condusse per prima cerimonia alla cassa ove mi furono contati sessanta scudi fiammanti per onorario
, vii-1087: quest'anno il gioco non mi va male. facciamo un po'di
tempo non ho ricevuto alcuna indennizzazione che mi si doveva per i due mesi di fiorile
dimandata alla amministrazione di quel tempo, mi fu accordata, promessa, ma non attesa
/ in ministro, io [italia] mi scarco / del centro destro su 'l
: un disgraziato giovine... mi rubò... la somma in una
alle febbri cassali. sacchetti, 113-60: mi pare mill'anni che io sappia da
o no, sì che io mi possa acconciare dell'anima. lorenzo de'
io non te ne fo pentire, che mi venga ima cassale che mi ammazzi.
, che mi venga ima cassale che mi ammazzi. grazzini, 4-79: tirate
franzesi, i-iv-1-47: altro non so che mi dire, se non che io son
la gente / già neiente / non mi lasso, -e non casso / li miei
settembrini, 1-43: un amico lontano mi pregò di fargli stampare un libro su
, faccia venir subito l'ordine che mi sieno pagati, ed io cederò a la
quando avrà scelti i giudici dipartimentali, mi piacerebbe che costoro fra il loro numero
le minute dei documenti che l'avvocato mi passava, e che, per la
monti, iii-170: l'annuncio che mi avete fatto di una certa cassetta di
20-2-3: oh gli altri cocchieri non mi ci fanno stare, per quel che mi
mi ci fanno stare, per quel che mi ha messo al mondo. non si
, la tariffa. piovene, 2-86: mi vestiva tutta assonnata, mi portava nel
2-86: mi vestiva tutta assonnata, mi portava nel prato e mi issava a cassetta
assonnata, mi portava nel prato e mi issava a cassetta di una grande carrozza
disgraziato giovine che da più mesi mi serviva si stancò del magro mestiere del galantuomo
galantuomo, e forzando un mio cassettino mi rubò sette genuine d'oro, diciòtto
per il passato, / maneggiavi, mi truovo da appiattare / un cassettino ov'io
s'apre nel mio cervello la celletta che mi fa pensare a guglielmo, ho da
foste presente, sopra l'impresa che voi mi addimandavi: la quale non aveva punto
: di quella stupida vegetazione infantile non mi è rimasta altra memoria se non quella
il quale avendo io tre in quattr'anni mi facea por ritto su un antico cassettone
antico cassettone, e quivi molto accarezzandomi mi dava degli ottimi confetti. giusti, iii-327
. giusti, iii-327: vorrei che mi facesse la grazia di dire allo scaffai che
facesse la grazia di dire allo scaffai che mi spedisse a pescia per la diligenza papini
la nobiltà e ricchezza di manilio mi daranno la cassia. pananti,
v-2-25: in queste grandi imagini mi spoltro. / canta il gallo:
): infra gli altri mia cari amici mi venne a trovare un cassiere..
. guerrazzi, ii-235: il cassiere mi ha restituito i tuoi pagherò dopo avermi
di me gl'incresca; / poi mi risento e dico: o penser casso,
, pescate in fondo al cassone, mi piacevano tanto. -essere come un
vari replicati ordini della giustizia, mi vidi presentare due grandissimi cassonacci calcati
cellini, 1-14 (49): mi dette a fare un bellissimo lavoro
, che, secondo i nostri avversari, mi esclude dalla casta politica. imbriani,
medici, ii-286: or se tu mi vuoi bene, or su fa'tosto,
non terrò saldo, perché sento che mi vien suso un castagnaccio ch'io ho mangiato
quanto quelli di qualunque altro; la corporatura mi cresceva alta e svelta ogni giorno più
. d'azeglio, 1-382: mi ricordo d'un villanzone al quale ad
. c. gozzi, i-112: mi divertiva a contemplare... mio fratello
/ troppo misera usura gli darei, / mi mandò sul mercato; e compratore /
di men- drisio dove sulla sponda opposta mi aspettava la carretta del castaido. bocchelli
, che ti fa? più utile mi sarebbe uno servo, che uno uomo,
antichi, alle gioconde / rime mi diedi. belo, xxv-1-94: li uomini
un dolce immaginar gentile / facile mi scendesse entro il pensiero; / onde cosparsi
tuo del tuo sembiante, / mi piovesser dal labbro i versi amici. carducci
fedeli. fiore, 101-12: ancor mi fo romito e pellegrino, / cherico
colonaco e bighino; / e castellan mi fo e forestiere, / e giovane alcun'
/ ch'egli, o suo oficial, mi riconduca, / quand'io arò il
mi vuole un po'di bene, e per
degli accidenti del mondo: che mi sarà ora tanto più caro, quanto lo
eccessivo. giusti, v-205: oramai mi son fatto il mio castelletto e spero
, 828: sta sicuro che quando anche mi venisse fantasia di sconficcare cinque o sei
noi stemmo nel castello assediati, mi occorse molti grandissimi accidenti degni di
in questa miracolosa esclamazione: -egli mi sembra..., egli mi sembra
-egli mi sembra..., egli mi sembra che noi abbiamo oggi rinnovata l'
faitinelli, ix-315: avròe mai novelle che mi agazzi? / no, secondo che
, i-20: giovanni setaiolo... mi de'dare... 1. 7
arte facevo castelli in aria, e mi pascevo di fantasie. leopardi, iii-
erbe che mandavano mille odori, io mi sentivo rapito come in un altro mondo
in castello, e un saccone mi basta. 22. dimin.
v-128-33: drudo mio, a te mi richiamo / d'una vechia c'ò a
di andar via voglio proprio che tu mi castighi, e che mi strappi ben
proprio che tu mi castighi, e che mi strappi ben bene i capelli per le
i quali di belle ed importantissime annotazioni mi sono stati largamente cortesi, avendo io
pavia / boezio, per cui molto mi gastigo. = dal lat. castigare
riveder subito nel libro quel poco che mi comportava il tempo, con intenzione di publicarlo
laggiù gastigatrici / degli spergiuri, testimon mi sieno. botta, 5-490: se poi
e laude. idem, n-ii-363: mi pare che tutta questa parte del castigo
sia da me poco gradita pietà se mi vengon tolte le speranze di mai più
un casa del diavolo... non mi dà pace!... sapete che
. chiaro davanzati, ii-364: ancora mi piace a vedova pensare / come suoi
lui. fanzini, ii-125: questa infanzia mi inspira alcuna castità e purità di imagini
fonte caballino absorpto, né poco liquor mi ave infuso la de cerebro nata iovis,
. francesco, 16: laudato si, mi signore, per sora acqua, /
8-77: il fior ch'intatto io mi venia serbando / per non turbarti (
i-262: glorioso garzon, che 'l cor mi pungi, / di castissimo amor usando
lei -la comunione del mio spirito col tuo mi par così casta ch'io ti chiamerei
tua licenza, / se 'l ver mi disser gli occhi non è guari.
mie luci aride spremi: / e mi faccia casto ombrello / sopra il viso
? marino, i-128: questo principe mi dà ogni dì delle pappolate e delle
oggimai sazio e stracco in guisa che mi vien voglia, a guisa del castoro,
-rifl. caro, 12-ii-319: quanto mi son riso de la pruova che adduce
3-930: per quanti regni e beatitudini mi s'abbiano possuti proporre e nominare,
, mai fui tanto savio o buono che mi potesse venir voglia de castrarmi o dovenir
faitinelli, vi-n-222 (13-1): sì mi castrò, per ch'io non sia
venire a dirvi, / ch'ei non mi ha dato quel cervello intero, /
dato quel cervello intero, / ch'e'mi poteva dar per ben servirvi. giusti
ben servirvi. giusti, 1-267: mi sento liberissimo; e se pretendessero castrarmi
. / chi colla lente al naso / mi ruppe il segnacaso, / chi mi
mi ruppe il segnacaso, / chi mi gualcì l'epiteto, / chi mi castrò
chi mi gualcì l'epiteto, / chi mi castrò lo stil. 5.
, 1-112: quando a castrar marroni mi s'erano intirizzite le mani, meglio
. marino, i-128: questo principe mi dà ogni dì delle pappolate e delle
oggimai sazio e stracco in guisa che mi vien voglia, a guisa del castoro,
tutti castrati. redi, 16-viii-332: mi son generosamente risoluto... di
. bruno, 3-255: quel magister non mi cale: poscia che in questa devia
madre si distaccò dalla mia bocca disfatta e mi tentò le suture del cranio e si
ii-174: io son vituperato, e mi par già udire questa istoria per roma gridare
da poco. ariosto, 779: mi ha offerto che quando io gli perdoni,
farinelli, vi-11-222 (13-1): sì mi castrò, per ch'io non sia
bibbiena, xxv-1-39: se io non mi inganno, la castroneria si congiungerà oggi con
loro. campanella, i-374: né mi dispiace i grandi uomini farli morire per mano
, distratta. pavese, 6-214: mi feci sulla porta. non c'era nessuno
rispetti umani e la facile casuistica borghese mi hanno reso timido, incerto, tiepido e
soffitta o nella cucina: un cantoncino mi basta. baretti, 1-186: partiti da
agli orli; ebbro nell'ebbra ebbrezza mi libro della dimenticanza. alvaro, 7-46
deledda, iii-367: allora un cataclisma mi scoppia dentro: tutto si rovescia;
: il sufficientissimo buttafumo imperversava: « mi piacerebbe di sapere di dov'era l'ignorante
, tanti sono stati i sogni che mi son diventati cose vive e spiranti,
ha fatto sempre un effetto catalettico: mi ha impietrito. 3. filos
di morir così subito: la povertà mi metterebbe sul cataletto, e la miseria
metterebbe sul cataletto, e la miseria mi canterebbe il 'miserere ', e voi
vita mia d'avaro a chicchi, mi metto anch'io con lui a fantasticare,
, vi do complimento per sempre che mi raccomandiate a chi vi pare. marino,
a vedersi. segneri, iii-1-159: mi venite intorno piangendo, e mi recitate un
: mi venite intorno piangendo, e mi recitate un lungo catalogo di que'mali
anche questa fosse registrata: ch'io mi brigassi di parlare sul serio con voi
fanno? ». e il dottore mi si china all'orecchio, balbettando a
suo catamito tognino (a quel che mi pare) è stato scavallato da un
un l'altro... -e'non mi piace punto, che mia madre se
azione. e, ritornato sereno, mi si aggelò il cuore pensando alla miseria,
. redi, 16-viii- 267: mi rallegro con v. a. serenissima,
testa e cala al petto, / mi rimarei una notte soffocato. guicciardini,
lì sento nascere quella grossezza di fiato che mi molesta. de roberto, 338:
, 81 (84): mi cova in un orecchio un ragna telo,
arei a dire mille belle cose che mi sono intervenute, e con frosino da panzano
. e. cecchi, 6-351: mi ricordavo un'analoga impressione d'umanità macinata
nel rappresentare con novità. a chi mi si opponesse mostrerei le tragedie -e sono pur
meditazioni su le tragedie perdute di eschilo mi tornano in vicende e in catastrofi raffigurate con
in catastrofi raffigurate con una grandezza che mi strappa grida di meraviglia e di rapimento
tue prime notizie, tanto più che mi sentivo poco bene io stesso ed ero
sue acque argillose, ombrate di verde, mi ricordano costantemente la terra etnisca, le
terra etnisca, le sue catastrofiche piene mi rallegrano come la visita di qualche mio compaesano
sebbene io sia uno del popolo, mi è lecito il ricordare, non già
non già il galateo (il cielo mi guardi da tanta temerità), ma
del caporale e il catechismo cattolico. mi sono persuaso che occorre aggiungere, sebbene
la propria. settembrini, 1-59: mi disse che in malta aveva letto parecchi
prudenza lasciatolo nel suo paese, donde mi promise lo farebbe venire. de sanctis,
. / rispose quel: « poiché mi battezzasti, / e ch'ebbi per
al figur. ojetti, i-724: mi ritrovo l'intimidita anima d'un catecumeno
in seno, / e a ricercar mi mossi / manzoni, il torti, il
un buon proponimento. ricordo, perché mi parve contenesse un imperativo supremamente categorico,
che c'era? « voi », mi disse, « intingete il pane nel
, 78: quando noi ci partimmo io mi missi indosso uno mio catelano a buche
nuovo e spiacevolissimo, poiché i ferri mi tenevano i polsi rigidamente, essendo l'
: io vedo un legno nel mare che mi par che sia una galera.
disse rinaldo: « a quel sasso mi mena, / ulivier, dove tu il
ho tenuto,... or mi rimuto. caporali, i-108: pazzo che
da catene! magalotti, 20-12: ben mi parrebbe d'esser matto da catena,
in catene. nievo, 91: mi tenevano tanto alla catena col loro fulgenzio,
perfino nel gran tempio della natura, mi toccò entrarvi di sfuggita e per la
leggera anima latri. bacchelli, 2-94: mi avevano messo alla catena fissata nel muro
tenemi in prigione, / ed ha'mi di tal catena legato? guittone, 250-14
porto di riposo menasse, in perpetuo mi legherei alle catene della ser- vitudine sua
d'oro, / ne la mia servitù mi fa beato. bembo, 1-54: ora
, / qua lascio la catena, che mi cinse / la man di mia
menzini, iii-284: sicché molto mi stringe la catena dell'obbligo.
me di viaggiare oltre i monti, mi facea sfuggire di allacciarmi in nessuna catena
ride e piange: / amore non mi tanse e non mi tange; / invan
/ amore non mi tanse e non mi tange; / invan m'offersi alle catene
, 4-35: questa è l'ultima che mi farà il signor baronello!..
è uomo libero sempre; anche se voi mi date la catena, sarò libero sempre
: attraverso una catena di raccomandazioni, mi fu offerto un posto di redattore.
dell'arte e della natura; sì che mi stupii, quando trovai pesce vescovo e
operano. c. bartoli, 1-83: mi piacciono coloro, infra gli antichi,
la volta... che io non mi raccapricci tutto da capo a piedi.
trarre di sotto alla tonaca arnesi, mi parevano, da manovale, ed anche due
chiuso qui, come un catenaccio che mi hanno messo nello stomaco, che non passa
, 1-58 (144). subito mi sentii infiammare il viso, e vennemi inegli
a casa: di poi a pochi giorni mi cadde dua cataratti in su gli occhi
uscite. leopardi, iii- 1134: mi trovo costretto a risponderle di mano altrui
patti. ricchi, xxv-1-222: tu mi farai crepare. e la berretta? /
meco la mano nel catino, quello mi tradirà. pulci, 22-78: e
nevi cristalline. magalotti, 7-45: mi mandò subito dopo desinare un piccolo catinétto
m. franco, 1-67: or mi vedessi voi, parnasi mia, /
immollo. redi, 16-vii- 47: mi paiono [le prediche del padre mattioli]
fazio, iii-12-28: sol la pietra catochite mi pare, / tra quante novità di
censore. carducci, i-665: mi piacerebbe di esser salutato catone, e
sicuro che, morto, il pubblico mi spesasse poi i figliuoli. =
c'è a trieste una via dove mi specchio. /... / odorata
: a cattar grazia con gli audienti mi ha avvertito il famulo, e mi piace
mi ha avvertito il famulo, e mi piace, perché a osservare il decoro
l'assisterò io... così forse mi sarà dato il cattarne la fiducia.
cose curo; ma nella mia cattedra io mi glorifico. bandetto, 1-3 (i-53
seppelliti. leopardi, iii-595: non mi curo molto di quella cattedra, perché le
gli altri, ho quell'orazio che mi costa qualcosa. -tenere cattedra, parlare
e scelta biblioteca. ma quando egli mi va ripetendo con quella sua voce cattedratica,
/ spesso in molli lusinghe al re mi udisti. /... / or
vita. angiolieri, 23-1: me'mi so cattiveggiar su 'n letto, /
parenti della moglie, sì gran pietà mi venne di quella cattivella, la quale
, 4-176: « allora, non mi detesti », balbettai sorridendo, «
di andar via voglio proprio che tu mi castighi, e che mi strappi ben
proprio che tu mi castighi, e che mi strappi ben bene i capelli per le
cospetto de'nostri baroni... mi sarà posto in grande cattività ch'io
fortunoso accidente. savonarola, iii-64: io mi maraviglio molto ancora che ognuno dice:
non sono cattivo, se qui / mi piange nel cuore disfatto / la voce:
, 4-176: « allora, non mi detesti », balbettai sorridendo, « qualcosa
persona). svevo, 3-568: mi raccontò di aver parlato con l'infermiere
nievo, 92: monsignore... mi suggeriva con voce melliflua di non far
ben bene. svevo, 3-819: mi vedevo bambino e vestito (ne sono certo
e d'altri fondi; / ma la mi cadde sotto. fagiuoli, 3-6-38:
grammatica. pellico, ii-121: ei mi disse in cattivo tedesco (era polacco)
scritto per la avanzata vecchiaia nella quale mi trovo, e per la cattiva sanità
ancora presentemente; e questa cattiva sanità mi ha necessitato, e mi necessita ad
cattiva sanità mi ha necessitato, e mi necessita ad allontanarmi totalmente dalle cose di
pieno di passione e di estro, e mi è piaciuto. ma il più delle
commettere un'imprudenza, voglio dirvi che mi sono sembrate cattive. d'annunzio,
cellini, 1-46 (124): [mi pareva] che mi pagassin di cattiva
124): [mi pareva] che mi pagassin di cattiva moneta di più cortesie
di quei che vogliono riformare il mondo, mi lascio trasportare a questa cattiva usanza,
3-646: dovete scusarmi, signor guido. mi sono permesso imo scherzo di cattivo genere
[risposta], che in sul principio mi parve buona, mi diventò col tempo
in sul principio mi parve buona, mi diventò col tempo cattivissima in fra mano
mia depravazione d'olfatto, per la quale mi sono avezzo a'cattivi odori. voi
. sai come sono impetuoso e come mi lascio vincere dall'ira, ma credi
veder e prendimi, ché peggio / mi face amor. 22. locuz
avrei avuto bisogno di dire quello che mi stava nel cuore. -cattivo animo
meco tanto malignamente, che tu mi tratti con maniere così cattive.
giusti, iv-56: « s'arricorda, mi dicono, quand'èramo ragazzi insieme
risposto prima. appunto in questi giorni mi son sentito meno bene, e coll'
, 269: quel cattivaccio di collodi mi ha dipinto tutti i calzoni bianchi!
non sia detta, e ad ogni correzione mi sottometto. campanella, i-325: ma
, se non che il cardinale non mi voglia cattolico? sarpi, ii-413: a
[sacerdoti tedeschi] ch'io conobbi mi fecero concepire un'opinione assai vantaggiosa del
): belle donne, a raccontarsi mi tira una novella di cose catoliche e di
porto medesimo. brancati, 4-318: mi sembra che tutta l'ottava armata inglese
piovene, 5-91: un prete emiliano mi ha detto che il clero milanese nell'
euritmia di ogni sua parte, mi sembra essere negli ordini dello spirito ciò
: una inattesa bellezza / balenar talora mi parve / nella chimerosa figura / del popolo
l'insano sussulto /... / mi diedero fremiti avversi. 2
guastare anche questo picciolo merito ch'io mi lusingava d'avere, abbaiando e ululando
congregasse. goldoni, vii-1167: ditele che mi dispiace il suo male, che ne
guicciardini, 53: quelli della terra mi strignevano con estrema instanzia a capituiare,
vicinanze che, del resto, non mi concedeva altro che una civetteria alquanto sfacciata.
era un arnese di ferro che non mi sapevo spiegare; egli lo notò per la
, ii-34: improvvisamente il mio viaggio mi parve noioso e inutile a causa di
cecchi, 48: per che causa / mi domandate di co- testo? goldoni,
non ci pigliassi errore, ch'io mi stia qui d'attorno, sinoché gli
botteghe pubbliche. fu causa che io mi ritirai in una buona casotta drieto a
l'è una significazione di concetti umani, mi pare che si esplichi la causa finale
della pienezza dell'essere. campanella, mi: dal correre al niente nasce il male
guicciardini, 8: sendo dottorato, mi cominciai lo anno medesimo a dare allo avvocare
causa d'importanza. settembrini, 1-28: mi venne la febbre, gettai via i
gonfio è lo sproporzionato nel grande: mi si mostri questa sproporzione, e la
ogni giorno la causa dei galantuomini, mi rallegrano infinitamente. nievo, 91:
, 33: so ch'io mi trovo a dire la causa appresso ad ottimi
pagono e'populi, (73): mi cominciai a pigliare certi piaceri, come mi
mi cominciai a pigliare certi piaceri, come mi e'quali danno alla chiesa la decima
. cellini, 1-23 (63): mi pareva che della casa, 2-3-39: non
da bene, padre del detto paulino, mi arebbe questo fine ad un principe savio,
voluto far suo genero. questa cosa mi causava molto pentito di tanti mali causati con
caterina de'ricci, 427: che causerà mi sopragiunse, causata o dall'inusitata fatica,
». ma vinta da nuovo consiglio mi tacqui, e con occhio acutissimo, e
cautela nella pratica de'falsi amici, mi rendo certo che per l'avanti la
, 1-152: scende un uomo. mi passa accosto con cautela, guardandomi di
i-232: ho parlato con arduini e mi ha detto che tutte le facoltà le
velenosi. tasso, ii-248: volentieri mi caverei sangue, e mi farei altro cauterio
: volentieri mi caverei sangue, e mi farei altro cauterio nel braccio, come
. d'annunzio, v-2-330: domattina mi tocca andare in duomo a scaldar il
, alcuni prencipi italiani,... mi fecero tanti anni sono per lo sospetto
soldi. caro, 9-2-14: un cardinal mi dice che la paura lo fa [
frotta. slataper, 1-34: mi accompagnava nelle scorrerie ladronesche oltre il confine
40-i-451: tutte queste increscevoli minutezze pur mi si convengono raccontare;... perocché
i giorni, era fatto per me, mi piaceva: avrei voluto che durasse eterno
quanto che le cose osservate... mi mettono in necessità di dovere ascondere e
ariosto, ii-25: né altra cauzione dar mi vogliono, / che la lor fede
): un giorno sua eccellenzia illustrissima mi fece dare parecchi libbre d'argento,
dare parecchi libbre d'argento, e mi disse: « questo è dello argento
da quello. panciatichi, 259: mi mandi qualche nota di libri, perché
pillole masticine. allegri, 226: e mi fermo talora sbigottito, / come chi
angiolieri, 86-2: ogne mie 'ntendimento mi ricide / el non aver denari 'n
tutta subitamente per la grandissima parte che mi parve che amore mi desse di sé;
grandissima parte che mi parve che amore mi desse di sé; e, quasi cambiato
studi la futura equitazione, quand'io mi risolvessi a pigliare all'università il primo grado
di lui [cervo] più ch'altro mi aggrada, è che conosce et ama
tutta la giornata, un interno sentimento mi avvertiva se egli vi era, e mi
mi avvertiva se egli vi era, e mi menava diritto a tirargli la parrucca o
che vogli significare pur iside: però mi risolvo che le facciate l'arco come di
dee., 2-10 (260): mi pare che ser bernabò disputando con ambrogiuolo
de'medici, 643: e1 signore lodovico mi chiede uno morgante, el quale li
, ii-191: e del laziale deserto / mi sovvenne, dell'agro / cavalcato dagli
sp., 23 (394): mi dia almeno una bestia quieta; perché
un paesetto appiè delle alpi marittime. e mi fu forza di sostare perché la posta
un saracino. giusti, ii-114: mi ci volle del buono a persuaderla che io
« stasera, appena è scuro, mi farai trovare una cavalcatura laggiù alla masera
una cavalcatura laggiù alla masera, e mi darai qualche cosa da travestirmi »,
: quando ebbi intravisto la cavalcatura che mi sarebbe toccata, capii subito che era
indietro i miei cavalli e servitori, mi presentai subito così cavalchereccio a sua eccellenza.
hai tu veduto quell'animale che ieri mi saltò a cavalcione sulla groppa, e mi
mi saltò a cavalcione sulla groppa, e mi tenea forte per li crini? nievo
galoppa. nievo, 102: io mi feci il segno della santa croce tirandomi
le donne antiche e'cavalieri, / pietà mi giunse, e fui quasi smarrito.
depongo elmo e lorica, / qui mi scingo la spada, e più non fia
dico il vero, pensi chi non mi credesse s'elli ha veduto, non sono
oltra penseri, / a vostro cavaleri / mi convitaste, e mi degnaste amare,
vostro cavaleri / mi convitaste, e mi degnaste amare, / e del secol retrare
. chiaro davanzali, ii-361: molto mi piace veder cavaliero / cortese e savio
quelle veglie e cene e festini io mi ci seccava purtroppo, e niente imparavaci,
di recitare da cavaliere nella veglia, mi elessi di far da cocchiere alla porta
sacra! anche lei, padre, mi dirà se questa è azione da cavaliere
cavaliero. carducci, 502: molto mi meraviglio, o messer cante, /
piazza. de roberto, 547: e mi proponi di fare il copista? -gridò
stato a corte a ballare. il granduca mi ha dette queste precise parole « non
carducci, 1 * 868: poco mi ci vorrebbe per mostrare a questi monarchici borghesi
ima croce. panzini, ii-65: io mi meravigliai che tutta quella gente non si
gracch'io? forse che tai preghiere / mi faran, dopo così gran disdetta,
cellini, 1-38 (104): mi fece chiamare, e rinchiusesi con il
alle cavalle / correndo a piè, mi tiene obbligo grande, / perch'io gli
: coll'occasione di questo nuovo viaggio mi proponeva poi anche di comprare dei cavalli
ariosto, sai., 6-238: non mi lasciò fermar molto in un luogo,
luogo, / e di poeta cavallar mi feo. carducci, i-629: 1 medici
grande amicizia era il cavallante che a volte mi toglieva in groppa e menavami seco nelle
col bargello; e quello che più mi fece crescere la stizza, fu che
questa dignità. giusti, ii-47: mi si potrebbe opporre che la vestizione,
e disturbi e amarezze, che troppo mi avvelenavano il piacere che avrei avuto della mia
320): forse che la cavalleria mi starà così male, e saprolla così mal
dico il vero, pensi chi non mi credesse s'elli ha veduto, non
asserisco ornati del pregio della cavalleria, ben mi è noto che [ecc.
dove io ima- ginava ch'ella parimente mi avrebbe ordinato veggendo le necessità di questi
più il chiacchiericcio dei passanti e questo mi dava ancor più rabbia e paura,
e paura, avevo voglia di piangere. mi misi in caccia di cavallette e gli
. pananti, i-31: chicchi- pacchi mi fa le cavallette. giusti, 3-159:
e due schiocchi di frusta l'auriga mi porta fuori di codesto rimescolìo, non
qui mando un cavalletto, / che mi dice ch'io appaia; / io son
liberarmi da una mosca cavallina, che mi trafigge tanto. de roberto, 74
il castello. leopardi, 10-53: finalmente mi discese / la cara voce al core
e fune. pavese, 5-79: chi mi accolse alla mora fu cirino il servitore
col permesso del massaro e di serafina. mi fece subito vedere la stalla dove c'
: quando ebbi intravisto la cavalcatura che mi sarebbe toccata, capii subito che era meglio
valore. giusti, v-187: io mi trovai preso e avvolto nel turbine;
ventisei cavalli. machiavelli, 6-7-318: mi mandino tanti denari, che io possa
o cambiare un cavallo, quando mi mancasse. sassetti, 369: le
leggieri, che m'avea mandato dietro, mi fallirono a cremona di poco. tasso
grappolo d'api, sapevo che bastava mi spostassi di pochi palmi e questo cavallo
cavalli alli tuoi porti, sicch'io mi rappresenti agli occhi tuoi sanza sepoltura.
rimaso ormai tante volte, / che mi se ne verrebbe un gran cavallo.
cavallo. varchi, 24-32: non mi sono mai fermo in tutto quanto oggi
una sferza, / e la mia figlia mi dessi un cavallo. aretino, 8-47
un cavallo. aretino, 8-47: mi condusse sempre percotendomi, al monastero,
et in presenza di tutte le suore mi diede un cavallo, con quella discrezione
già era a cavallo, quando ecco che mi vedo portare innanzi un giovine morto da'
essere a cavallo, e tante volte mi sono trovato di nuovo giù in terra peggio
: così male a cavallo, come io mi trovo, corro questa carriera, mandandovele
44: a volte [la pisana] mi baciuzzava come il suo cagnolino, ed
me nelle maggiori confidenze; poco dopo mi metteva a far da cavallo perco- tendo
, 1-1-329: di grazia, non mi proibite, che né anche non ne discorra
commesso. salvini, v-391: che mi se ne verrebbe un gran cavallo.
turco quanto la zena e la natalina mi si mettevano d'intorno perché facessi far
l'un d'essi a cavalluccio, mi lanciassi di corsa attraverso il salotto e tomo
. buonarroti il giovane, 9-578: mi vi scontorcea fatto compagno / nella rancura
il nerbo. bruno, 3-812: mi maravigliavo io, quando vedevo questi sacerdoti
.. visibilmente una notte m'apparve e mi comandò che il seguente matino io entrassi
nuto veniva a prendermi all'angelo, mi cavava dal crocchio di dottore, segretario
, segretario, maresciallo e geometri, e mi faceva parlare. 12. disus
tu voglia uscir di questo carcere; e mi basta l'animo di cavartene senza molta
si può,... / che mi venga essa a cavar fuori di stento
. settembrini, 1-14: egli spesso mi mandava epigrammi ed odi latine in onore
per ammogliarti. alfieri, i-242: mi trattenni alcuni giorni in firenze, e visitati
ora dei regalucci, ora dei pugni, mi passava tutta quella state assai più divertito
povero; e la quadratura del circolo mi parve problema molto più facile del pranzo
non averei cavato mai che da voi mi fusse tolta cotal provigione per conto de la
che i romantici cavavano da questo fatto, mi ricordo, che si dava generalmente una
lacrime con gran sospiri ogni volta che lui mi sentiva; e bene spesso per pietà
[il disegno] v. s. mi favorisca di aver cura che mi si
. mi favorisca di aver cura che mi si mandi ben condizionato per la medesima
d'imbroglio. monti, iii-289: mi giova sperare che, uomo cattivo ed
gallo in paese. alvaro, 7-72: mi accorsi poco dopo, cercando la mia
col medesimo numero di parole, colui mi avrebbe cavato d'impaccio; bastava che
: si volse a me e mi domandò se io ne arei potuta ber più
, princivalle, ma di loro non mi importa. eppoi, eccomi qui:
donnette da cavarmi la voglia, non mi mancarono e non mi mancano mai.
voglia, non mi mancarono e non mi mancano mai. -cavare i denti a
coperta o velami di parole, per non mi far nimi- cizie. leopardi, 983
maestro bernardino, che da principio non mi aveva voluto cavar sangue. vasari,
i-91: feci chiamare il chirurgo perché mi cavasse sangue, venne, e me lo
: chiamammo il medico... mi fece cavar sangue, star a letto
ti ho poco obbligo, poiché tu mi hai cavato così bene di questo pericolo;
pericolo; perché se 11 mio figliuolo mi conosceva, io era rovinato. grazzini,
ricavare senso, guicciardini, 247: tu mi hai cavato di bocca, piero,
io volevo dire. caro, 12-ii-313: mi dice aver da bologna che quel pietro
che questa tal opera io lavoravo, mi sopraprese la febbre quartana; la qual cosa
la qual cosa, quando questa febbre mi pigliava, mi cavava de'sentimenti.
, quando questa febbre mi pigliava, mi cavava de'sentimenti. grazzini, 4-323
potesse. caro 9-1-157: mio fratello mi scrisse di aver fatto non so che
una città come fu troia / oggima'mi donassi, a lo ver dire, /
. d. manzoni, 2: non mi è parso fuor di proposito,
fede mia, non so come io mi tengo che io non ti cavi gli occhi
gli occhi. goldoni, iii-68: mi vorrà cavare gli occhi... non
ero lassù, nei peggiori momenti, mi pareva che se fossi stato libero, se
non si sa quante cose, tutto mi sarebbe riuscito facile, e a darmi
fanciullesca cavava la lingua fuori, e mi dava la baia, e poi via,
qualcuno. pulci, 18-198: chi mi toglie il boccon, non è mio
amico, / ma ogni volta par mi cavi un occhio. -cavare una
, 247: in tanto tempo che mi sono travagliato dello stato, non ho
: mio padre non volse che lui mi dessi salario, come si usa agli altri
pigliavo a far tale arte, io mi potessi cavar la voglia di disegniare quanto
potessi cavar la voglia di disegniare quanto mi piaceva. varchi, 18-3-183: si cavava
donnette da cavarmi la voglia, non mi mancarono e non mi mancano mai.
la voglia, non mi mancarono e non mi mancano mai. pavese, 52:
mia appendice sopra la crusca, né mi rimane che la fatica di copiarla. mi
mi rimane che la fatica di copiarla. mi pensava da prima di cavarmela con un
carte; ma cammin facendo, il lavoro mi è cresciuto fra le mani prodigiosamente.
prodigiosamente. manzoni, 230: un gel mi prese alla feral sentenza; / e
scritti di esso l'inclusa carta. mi disse esser disegni d'anticaglie cavate agli
nella carrucola. sannazaro, 11-173: mi tornaro a la memoria i soavissimi bagni
le loggie. algarotti, 3-303: mi sovviene che monsignor bianchini con- ghiettura che
venciuto. angiolieri, 61-6: quando mi vide, credett'esser ricca; /
spuosi: « no ». quella mi disse: « attorsa, / e lèvala
borghese: « cioè non biastemare ti non mi dee dare cavelle *. scala del
folta e la più vicina caverna quando mi coglieva la piova. montale, 117
-in questo momento -disse beatus - lei mi ricorda l'uomo preistorico delle caverne.
un dì, tutto a caso, mi vennero messi gli occhi in una lunga e
: gittatemi le mani alla cavezza, mi voleva tirare in ver lui. anguillara,
1-67: seguo la paziente cavezza che mi strappa pel morso. 3.
; / cioè, se vuoi, mi puoi libero fare. -mettere la
e non so che altro ch'io non mi ricordo. marino, i-200: l'
senso osceno. aretino, 8-106: mi lasciai toccare fino all'organo, ma
che tenesse fermo. ojetti, ii-136: mi ritrovo anche io a camminare fra una
solidissima non meno della terra; di che mi è argomento assai chiaro tesser la sua
33- 279: ad ogni poco mi veniva all'orecchio un fremito somigliantissimo al
volgar., 4-53: il legume non mi piace, che sono cosa ventosa,
o vogliam dir cavoli capucci, che mi fanno i piedi pellicciuti come han i piccioni
. brancoli, 4-156: suo figlio mi lascia da canto come una pezza, lei
lascia da canto come una pezza, lei mi insulta... basta!.
quello che ho nello stomaco, davvero mi piglia un colpo! g. bassani,
. franco, 1-69: e 'l pollo mi volava in sulla spalla. / tirale
a lui, e ditegli che io mi dolgo solo che, avendo ricordato tanti
cazzo di medicamenti. giusti, v-14: mi dispiace di giuseppina. dolori articolari!
16-iv-365: in questo punto... mi comparisce la brocca piena dei cazzi marini
e lavoro. tozzi, iii-270: mi sentivo la pancia più dura d'
a cazzotti. pratolini, 9-588: mi dette un cazzotto in mezzo agli occhi
un cazzotto in mezzo agli occhi e mi restò il livido e dovetti pettinarmi i capelli
ch'e'si risponde: deh! non mi dare o non mi fare tante caccabaldole
deh! non mi dare o non mi fare tante caccabaldole... dicesi ancora
. « neanche se volessero cecarmi » essa mi rispose. « però se non costa
» dissi io. « neanche se mi cecano » essa ripetè. =
ha sì trafitto, / che non mi vai cecèrbita pigliare, / né dolci medicine
/ a voi, madonna, se mi vai neiente. mare amoroso, 274:
: niente, niente, o dei, mi toglie la cecità, niente che vaglia
l'interesse domestico. alfieri, i-227: mi sentii destare improvvisamente un certo bollore d'
: dite a giovanni che la sua lettera mi ha addolorato, ma che lo amo
di riordinare i mortali; ma perché mi si contenderà di fremere su le loro
adesso sto ammirando tanta cecità che allora mi pareva chiaroveggenza. pirandello, 7-105:
immondezzaio. pavese, 4-155: « mi guardo intorno, e cosa vedo? »
oggi vorrà partire, e mia sorella mi tormenta all'estremo per l'impazienza d'
, e per cento ragioni 10 non mi potrò trattenere. -poh! fin dove è
trovai così proclive a parlare con me che mi balenò 11 sospetto d'avere a che
il buon giudicio / d'ergasto, che mi ornò di mirti e d'edere.
i torrenti. quasimodo, 1-50: tu mi dici che tutto è stato vano
. nievo, 64: quel berrettone mi sarebbe calato fino al mento, se il
al mento, se il piovano non mi avesse già prima d'allora preparato le orecchie
peraltro, ove non aveva orecchie, esso mi cascava fino sul collo. carducci,
per pochi danari. giusti, i-322: mi fu data l'offerta di un certo
. ariosto, 44-45: ma che mi giova, / se 'l mio ben fare
, 10-55: « volevo dirti che mi dispiace non esserti stata così amica fin
fin dal principio ». e, perché mi sembrava di sentirlo turbato, all'altro
suo respiro sospeso: quella tacita cedevolezza mi attirava: e che fosse un tranello