saba, 6-136: mia linuccia. mi hai fatto molto, e molto duramente
quale faceva squilibrio. moravia, xii-95: mi stava adesso molto vicina, quasi incombente
dei sensi per non vedere mai il sole mi davano una dolce inquietudine. calvino,
le cose estremamente al serio; però mi trovo sempre in squilibrio col gran numero
sera... con un treno che mi consenta di ritardar la cena di mezz'
uno squilibrio pittorico. moretti, ii-622: mi parve quasi ch'ella stesse per baciare
bella donna allor presente, / ovunque mi fu mai dolce o tranquilla, / ne
d'altra squilla, / ma di sospiri mi fa destar sovente. pulci, 4-38
al novo giorno, / il cor non mi ferì: / non all'autunno pallido
, /... / tanta mi prende gioia e sì possente / che
mano sopra il ginocchio e colla destra mi feci tenebra alle abbassate e chiuse ciglia
tu che 'l sai, / gran mistier mi fa ch'io pianga / d'una
una cattivo ch'io pigliai; / non mi vai chiave né stanga. esopo volgar
chiamano stanfortini, quei panni; e mi potrebbe convenire, essendo in fiandra, di
il piede. foscolo, xv-137: mi si scavezzò una stanga della carrozza a
fuori. viani, 14-322: « mi dispiace, ma siete in troppi e qui
il volume dimmi cosa vale, che mi vien voglia di stangarlo. g. pansa
lunga. firenzuola, 214: io mi accostai all'uscio suo, e perciò ch'
ragazzo. moravia, xii-57: mia madre mi rispondeva adesso un po'distrattamente.
nenciale, 210: la nencia mi dà al cuore tanta tencione / che 'ppare
xxviii-830: vedi, donna, l'uscio mi lascerai aperto stanotte. boccaccio, dee
di vostra signoria reverendissima delli 11 stante mi ha levato di una gravissima sospensione di
farmene avere il compenso in denari, io mi ridurrei ad abbassarne di molto seco lei
in nessun luogo, stante che neppur qui mi dà mai danaro, ma solamente mi
mi dà mai danaro, ma solamente mi fornisce del necessario. carducci, ii-
arrosto, 1-iv-442: quando i dialoghi mi sortissero / l'effetto ch'io speravo
, persona molto virtuosa,... mi offerse più volte stanza e tavola in
4 (17): zanobi mio fratello mi mandò a dire mi levassi di quivi
zanobi mio fratello mi mandò a dire mi levassi di quivi e andassi a stare co'
quelle stanzi, / un animai che mi fu maraviglia / veder le gambe e 'l
colli loro naturali vantaggi e pregiudizi, mi costituirà capace, per quanto dicono, a
falsi flutti. niccolini, iii-191: questltalia mi par stanza di cervi / o d'
de'pontefici. sagredo, li-8-370: mi condussero a whitehall, cioè al palazzo altra
maniera che, se vi penso, mi fa raccapricciare. gozzano, ii-103: o
pavese, 1-17: di sopra, mi feci la barba in cucina, parlando con
del mondo. d'annunzio, i-16: mi vedo ne la vostra stanza / tutta
quando le piaccia di venire a roma, mi faccia favore di venirsene alle sue stanze
e, se troverò buona stanza, mi vi fermerò due o tre giorni. gozzano
tua possanza, / che del primo dolor mi sgombri il seno, / sì che
truppe alle stanze. nievo, 391: mi misi in viaggio per udine ove aveva
intenti a riammobigliare l'ampia stanzóna, mi fecero un'accoglienza trionfale. arbasino, 144
-peggior. stanzàccia. vasanfyv-11: quando mi ricordo di quelle stanzacce torte di sotto
accomodato di questi muri vecchi, io mi stupisco. manzoni, pr. sp.
. carlo da sezze, ii-132: mi fu fatta stanza che li avessi mandato
s. carlo da sezze, ii-374: mi pregò con molta stanza questa gran serva
7-95: mentre temendo ch'io non mi ci stanzi, « specorate sì ben ch'
: pochi de'vostri pari, ond'io mi doglio, / par che la mente
/ dov'io son drieto e voi mi sete inanzi. -stanziare in carne-
, xiv-125: lo stanzino ov'io mi sono trovato con molti altri non era una
d'annunzio, iv-2-1332: la sua faccia mi piacque per una certa crudità che contrastava
19-56: vacillante, incerta, ottusa, mi affaccio al minuscolo stanzino da bagno.
ancona (prima edizione, 207) mi sembrava cosa napoletana stan- zionesca e così
, i-340: il bon servo di dio mi menò in una stanziolina piccola. baretti
loro: e dopo questa seconda, mi starò. guerrazzi, 2-37: di un
4-124: ma sta'! folle desio dove mi spigni? -per invitare a non immischiarsi
pensier in van m'avolgo; / io mi starò qui timida e dogliosa / com'
. g. raimondi, 2-284: mi dia pure una sedia. sto qui.
attribuito a cino, iii-2-41: amor mi sormontava, sì che stare / non
il flagello. tommaseo, 2-i-182: chi mi tagliasse come la prim'erba, /
la prim'erba, / cent'anni mi durassen di tagliare, 7 chesto mio
stella cade che saliva / quand'io mi mossi, e 'l troppo star si vieta
caro, 12-i-287: dopo molti discorsi, mi ha concluso, e consigliato per ora
ruzzava e così per ridere miri che graffio mi diede. pirandello, 8-676: sta'
canali freddi e molli, / sempre mi stanno innanzi. -di animali.
, / stettermi i crin, le voci mi morir nella fauce. 9.
l'aspetto sacro de la terra vostra / mi fa del mal passato tragger guai,
318: piero della vigna ss. to mi diede fiorini iii perch'io pagasse per
promesse. bonagiunta, lxiii-64: mi conven stare / a la sua dolze speranza
: per infino a questo luogo sempre mi tenne la febbre, e sempre stetti
ripari, medico di garibaldi... mi diceva del suo parco vitto, non
se ne godiedero e a me niente mi diedero.
de ben, per deo, - non mi rendete, / né stea per vii
stea per vii temenza / che non mi diate aiuto, / ch'ardimento compiuto
stava in pisa a la porta di guassalungo mi dè dare xoldi xvii. boccaccio,
insieme vi disponete... o voi mi licenziate che io per li miei pensier
licenziate che io per li miei pensier mi ritorni e steami nella città tribolata.
città tribolata. macinghi strozzi, 1-218: mi pare pure filippo si dirizzi ch'io
-sostant. pananti, i-93: mi son deciso / di far la mia fermata
non sapete voi la lieta novella che mi fu data? ». settembrini, i-354
parte il mare era: allora sì mi stette sopra al capo pericolosa tempesta,
d'alcamo, 173: di quaci non mi mosera -se no aio de lo frutto
nel paesaggio / sta la sera e mi guida / tra grigie mura / e una
lo spirito chi aggio, / und'eo mi sporto, / credo lo vostro sia
. b. croce, ii-13-337: mi sta nel ricorso un mio incontro, nei
., e il tratto per cui durò mi sta nella memoria come arso.
la sera stando a crocchio con me mi racconta assai minute e insieme lunghissime cronache
sarebbero rallegrate assai per l'affetto che mi portavano, ed io mi sarei confortato
affetto che mi portavano, ed io mi sarei confortato di vederle e di star con
lui di sorte / che, se e'mi coglie più, mio danno.
: statti con me, allora. non mi lasciare. fenoglio, 5-ii-462: allora
voglio più stare con quello là che mi dà del voi! ».
da voi col dito / ogni persona mi venia scoperta. pananti, ii-78: gli
per carità! gozzano, ii-202: mi stava ad ascoltare / con le due mani
norfolk l'assegnazione della carta. saputolo, mi recai da luporini e gli dissi se
. e. sanguinea, 1-45: mi fa qualche carezza, intanto, ma piccola
po'sudata sempre, cne i capelli mi stanno un po'a posto, finalmente.
riconoscendo e ri- pentuti, / tal mi stav'io. -assumere e mantenere
senza troppo stare in su convenevoli, io mi vi dò e dono per amicissimo.
giusti, ii- 188: egli mi ste'sostenuto un pezzo. capuana, 6-21
lietamente. alberti, i-176: mai mi lascio stare in ozio, fuggo il sonno
. goldoni, iii-755: -signora, mi rincresce vedervi stare in disagio per causa
25-130: quando era il maggio del 15 mi dicevano che « stavo bene » vestito
ragione. carducci, iii-9-280: tutti uomini mi van dicendo in questa malattia, che
questa malattia, che, s * io mi rallegrassi, ciò mi farebbe gran bene
, s * io mi rallegrassi, ciò mi farebbe gran bene. ben so ch'
20-65: eccoti mia madre, che mi rimenò a casa: dove, curata la
giacomo da lentini, 32: amor lontano mi piglia, / dogliosa pena ch'eo
, xxi-6: lo doloroso amor, che mi conduce / a fin di morte per
giov. cavalcanti, 33: e'mi pare somma stoltizia a lasciare i grandissimi
prego, per dio, / che non mi stea guerrero / il su dolze amor
dio, m'ancidi, / non mi star così fera. boccaccio, 1-1i-38:
stava. della casa, 5-iii-164: mi son risoluto di stare in collera col
: acciocché '1 duca stesse attento, / mi posi il dito su dal mento al
beatrice del sera, 103: io non mi sento da « appena il padrone
va a letto ». più mi curo di cotesti spassi. cesari, i-342
libertà. carducci, ii-3-185: vorrei mi comperassi quelle poesie rusticali e mandassimele e
comperassi quelle poesie rusticali e mandassimele e mi dicessi come stanno i nostri conti.
. / -color di rosa? / -questo mi sta meglio d'ogn'altro. pirandello
alvaro, 20-56: avevo un cappellino che mi stava tanto bene. mi ci è
cappellino che mi stava tanto bene. mi ci è voluto per poterlo mettere.
io sono bello uomo, e come mi stanno bene le gambe in su la persona
9-3 (1-iv-799): avvegna che egli mi stea molto bene, ché io non
. benestare. pirandello, 10-243: mi aveva promesso che mi avrebbe mandato le
pirandello, 10-243: mi aveva promesso che mi avrebbe mandato le bozze dell'intervista per
tu cerchi di lisciarmi, di adularmi. mi stai antipatico, come tutti quelli della
. ricchi, xxv-1-205: ch'io mi sia ingannato / non può già star
non t'arrivino, da che pure mi arrivano i tuoi: come poi viaggino e
. p. verri, 2-i-2-4: mi pare d'averti toccato i tasti maestri che
. alfieri, iii-1-270: delicato tasto mi tocchi, e questo soltanto ben festi
che non potevo tornare a casa e mi diressi quasi a tasto verso la scalinata
, 1-i-49: avevo degli amici che non mi lasciavano mancar di nulla: servi,
non farà tasto; / né per mi ad altri farò trar quei brutti / né
/ non fosse feraù che buona scorta / mi diè, sul trapasar li estremi tasti
. doni, 13-32: il proposito presente mi tira a toccarne duo tastetti et a
con la mia tata, o con chiunque mi accompagnasse, passavo di lì per deporre
ruffiane. goldoni, v-197: -e mi farete questo piacere. -de cossa? -di
, 1-62: quell'altro con il cappuccio mi pare uno scimonito tattamèlla. girolamo leopardi
7-276: io conchiuggo che il tornarvi mi verrebbe a sproposito, non vi avendo
quando non l'ha niun altro, mi trovo aver questo di più, il che
, e con l'altre mie tattere, mi scusi se non le scrivo di mia
e miro nel tuo fatto / e mi sotilglio in volerlo savere, / ed io
sotilglio in volerlo savere, / ed io mi sento men che nom fa tatto,
non è un passo falso questo che mi si propone? < j.
. bellincioni, ii-94: per non mi smarrire al buio al tatto, / i'
nal vedere i suoi tatuaggi, egli mi disse che, dopo essersi fatto stampà,
cattiva reputazione. carducci, iii-24-153: mi pareva di soffrire in me stesso il
somma, fui obbligata » continuò « mi tatuarono e io dovetti accettare. in
tatuati. e. sanguineti, 2-221: mi sta come di fronte, lo studente
vitigni. soldati, 6-346: mi annoto... un gasperina del '68
triviale. burchiello, 2-11: nondimeno mi perdona, / che questo par linguaggio
lassando la cassa e'miei fatti e none mi credo essere a siena uno ghiottoncello,
siena uno ghiottoncello, né ch'io mi vadia tavemando. = denom.
, noi nego; no miga per mi, né per el pericolo...
. bacchetti, 2-i-283: il mondo mi appare stranamente più facile e perdonabile,
tavola. fagiuoli, i-158: a tavola mi piglio in primo posto, / ch'
vuole, ma non invito nessuno. -anca mi son cussi. alla mia tola no
, persona molto virtuosa,... mi offerse più volte stanza e tavola in
n. ginzburg, ii-358: la riccioluta mi ha detto che forse potrei andare con
i-15: nell'accademia delle belle arti mi venne anche ammirata una tavola operata da
chiamare, serenissimo signore, e voi mi sentite, le due lezioni ch'io
tavola cronologica. balbo, 1-8: mi parve sempre materialmente impossibile scrivere una storia
contiene. ramberto malatesta, 268: la mi scrive aver avuto la tabula del tutto
scacchi o tavole, rispose: « non mi par da perdere tempo in quelle cose
: le partite specialmente a tavola reale mi son rimaste un ricordo struggente. -
impossibile ottenimento. magalotti, 9-1-223: mi sovviene adesso: 'mettere un negozio in
del tappeto della tavola del consiglio, mi pare un poco più nobile che il
a. manetti, 55: e1 notaio mi scrisse una polizza stamani a buon'ora
stato tanto felice, pensando che fra poco mi sarei trovato coi due amici a complottare
sul tavolaccio. bilenchi, 14-33: mi rimandava sul tavolaccio a riflettere sulla mia poco
ma 'l tavolaccio con la cervelliera / mi vanno in gola, e già dànno in
chiunque. caro, 11-167: e'mi pare, s. maestà, che questo
si ballava in piazza sul tavolato, io mi presi lo spasso di farmi beffe di
/ furbo; ma però voi / mi dareste quaranta e 'l tavolato. i.
d'annunzio, v-2-285: il tavoleggiante mi portò un gran bicchiere appannato e grondante
buonarroti il giovane, 9-791: ch'io mi tolga giammai / dal tavolel dov'io
nuova, 34-1 (139): io mi sedea in parte ne la quale,
il saggio, vostra altezza ordini che mi sia mandato o qualche tavoletta o palle,
volentieri io gli fussi obediente, io mi condussi a quella sua tavoletta. bonfaaio,
un socio al presente piccolo giornale, mi ha con lettera anonima avvisato, che
di paste e di farine da tavoletta mi faceva pensare a un favoloso gineceo.
attiguo al letto. borsieri, 51: mi pongo ad un tavoliere in disparte,
aventura, e. cciò che fortuna mi donerà, sì n'abia. la battaglia
, permutando una voce ad un'altra, mi hai voluto far parere un'oca.
e la mia malattia ostinatissima, che mi tormentano, mi obbligano spesso al letto,
malattia ostinatissima, che mi tormentano, mi obbligano spesso al letto, e mi
mi obbligano spesso al letto, e mi rendono stranamente penoso il tavolino, e mi
mi rendono stranamente penoso il tavolino, e mi fanno più pigro che io non vorrei
iii-923: perdoni, eccellenza; questo non mi par luogo per trattare e concludere un
e quando si dà il caso ch'io mi metta / al tavolino, il sonno
tavolino, il sonno comparisce, / mi serra gli occhi, e dice ch'
. passeroni, iii-183: al tavolino or mi son messo apposta, / per empiere
: a dirtela a quattr'occhi non mi son trovato mai così lontano dagli esami come
, iii-120]: per ragioni di trasloco mi trovo ridotto a scrivere sopra un tavolinùcolo
, intingo il pennello, con furia mi scaglio di nuovo sulla tela.
xvi-385: l'articolo ch'ella ha letto mi ha per mille accidenti occorsi in pubblico
c. e. gadda, 25-105: mi toccai il cappello mentre il gargliar- detto
, xxv-293: ho chiesto un caffè e mi fu recata la tazza sporca..
la fiera de'cavalli... e mi sono risolto ad andare a letto freddo
e più ancora un pentimento sincero, mi concederanno di alzarmi verso sera, e di
vago del romo- re, / non mi va per la tazza, e non mi
mi va per la tazza, e non mi piace, / né crederò, ch'egli
di caffè. saba, 5-362: che mi vorrebbe ad essere felice? / una
la tazzina del caffè alle labbra, mi sono messo quindi a guardare fuori;
tazzette del cià. leopardi, iii-614: mi ricordo che mamma aveva in una tazzétta
vuoi ed egli te li manderà. mi ha detto di salutarti ed ha molta simpatia
del mio ardire; / che indegno io mi sentii d'alzar le ciglia / ai
ciglia / ai tuoi begli occhi, che mi fan morire. -dinanzi alla particella
una via crucis troppo inquietante. per questo mi deciderò quanto prima al trasloco,
se 'l capo / qui non mi lasci, indarno t'affatichi / d'uscirmi
per me sia corretto; / se mi comandi, mi fie gran diletto, /
sia corretto; / se mi comandi, mi fie gran diletto, / perché tu
gran diletto, / perché tu sola mi può trar di pene. poliziano, 1-530
soccorrimi oramai: merzé chiamando / finir mi sento il core in te sperando.
non ho se non l'unica lettera che mi scrivesti quando io era in padova:
della religione? » « diciamo che mi importa assai di più dei rapporti fra
fenoglio, 2-228: la prima volta che mi parlò, mi disse: « me
: la prima volta che mi parlò, mi disse: « me e te siamo
quelle smanie quei furori e dolori profondi che mi scavano e solcano il cuore e che
e che oltre l'onorario, ella mi debba 7 dar sorbetti e caffè,
sonet- tuccio, che l'altra sera mi sdrucciolò giù dalla penna. pindemonte,
: da che i'son fatto mecenate e mi si mandano le dedicazioni, i'son
me infine questo cane, ch'egli mi fa tante carezze? te, te,
goldoni, ii- 967: poiché ora mi trovo un poco più sollevato dalle affannose
non ridire le cose già dette, mi hanno lasciato un campo piuttosto ristretto da
abbia proprietà d'azioni, quantunque finora mi sia mostrato poco ambizioso d'inscri- vermi
i topi certo / vi canteran do re mi fa sol la. foscolo, xiv-362
profondo sonno gravemente opresso. in questo, mi condussi in un teatro mirabilmente fabricato.
riverbero sanguigno. papini, i-219: non mi piace andare nei teatri quando ci vanno
magnificenza di carlo. chiari, 2-ii-54: mi venne voglia una sera d'andare al
teatro, ma eri scorbutico e non mi leggesti mai una tua poesia. ungaretti,
? calvino, 1-275: ogni volta che mi lasciavo alle fantasie sul mio avvenire non
idem, v-315: a questa bella cosa mi son trovato io non una volta gli
vattisneri [in muratori, cxiv-44-206]: mi consolano le congratulazioni di v. s
, per lo più stronza per poco non mi arrivava addosso, tutto per guardare repentini
pubblico grosso ai teatroni di qualità, mi spaventano e mi riempiono di apprensione. c
teatroni di qualità, mi spaventano e mi riempiono di apprensione. c. gatti
la insalata de l'orto, non mi son potuto tenere di non fare, a
tempo: ho già ricordato l'iterazione; mi resta da accennare alla digressione. arbasino
o artistica. ungaretti, xi-149: mi viene in mente quando mi sono un po'
, xi-149: mi viene in mente quando mi sono un po'riscaldato, un sonetto
voluto ribadire con la prima testimonianza che mi capita sotto gli occhi,..
). pasolini, 8-22: mi affido all'esperienza del lettore. esso converrà
, tecnicismo. pasolini, 8-22: mi affido all'esperienza del lettore. esso converrà
traiettoria della fune. pavese, 8-22: mi pare davvero di avere acquistato un istinto
pensarci deliberatamente, ormai le mie fantasie mi escon fuori immaginate secondo quella fantastica legge
, 6-180: volli reagire all'ansia che mi procurava la sua vicinanza [della cliente
. e. cecchi, 2-157: mi par di vedere shakespeare che, sotto a
ho parlato per più di mezz'ora: mi ha fatto vedere i loro provini,
ha fatto vedere i loro provini, e mi ci sto rompendo la testa, perché
mi non risolti coesistono ora con quelli nuovi che
. cavalcanti, xxxv-ii-542: se tu mi vuoi servire, / mena l'anima teco
meo dimino. cavalca, 20-99: non mi contento di stare qui solo con te
ho potuto stanotte dormire, / mill'anni mi parea che fussi giorno, / sol
. latini, ii-139: se teco mi ragiono, / non ti chero perdono.
: « vien più tosto », / mi disse, « tanto che, s'io
. petrarca, 244-4: il mal mi preme, e mi spaventa il peggio,
: il mal mi preme, e mi spaventa il peggio, /...
guarini, 47: uomo sono, e mi pregio / d'esser umano; e
che con teco ragiono; / ma tu mi fai più mutua parlatura / che non
tego / poss'asì te col de mi. latini, 1-1916: fòll'è chi
annunzio, 8-129: ma non importa, mi congratulo teco. -esprime un
. goldoni, ix-452: felice io mi dicea, congiunta teco, / mio diletto
/ che per poco che teco non mi risso! romanzo di tristano, 2-74:
! pulci, 17-56: e certo tu mi par donna sì bella / che di
bella / che di combatter con teco mi pesa. cellini, 2-86 (451)
, 2-86 (451): « e'mi parrà manco fatica il far quistione con
amico dei tedeschi) / che sei ladro mi dice e 'rocchettiere'. viilustrazione italiana [
deum (v. te deum). mi, dei tratti tipici dei tedeschi; tendenza
coscienza etnica e nazionale dei tedeschi. mi, la mentalità e la cultura che sono
, ma è molto tedesco: è il mi tommaseo [s. v
: ma per essere il foglio pieno, mi maìtresses', che volevano assolutamente passar per bionde
anni fa ci si son gonza, mi v'imbarcai sopra il reno. carducci,
dai tedeschi, presero anche me e mi caricarono su un treno, dove rividi il
credessi d'esser nato da sangue italiano, mi darei tosto una pistolettata. feroce co'
13-284: la straordinarietà di certi mezzi mi dovrebbe ormai lasciare indifferente, ma invece è
a te è un po'a gioietta che mi sembra di parlare. -con
mie donne lamentose. gozzano, i-274: mi rammento la classe, mi rammento /
i-274: mi rammento la classe, mi rammento / la scolaresca muta che si
: quando nel rispondere a una lettera mi sentivo un po'svogliato e quasi tediato.
. tommaseo, 11-149: il tedio sovente mi vinceva; ma 10 pertinacemente..
me accade di rileggere spesso, e mi accade, di cercarlo quando non ho
altro la cagione de'suoi movimenti. mi risolvei a dirle che scorgendo io nella
tedioso. magalotti, 9-2-190: per non mi render tedioso,
non rabbrividire. montano, 1-241: mi vidi posto davanti a fatiche tutte misere,
, i gambuti. vasari, 4-ii-521: mi pare che quelle due figure, sì
, né per merito degli straccioni che mi vengono fra i piedi. mon
malatesti, 1-171: in modo l'appitito mi si drizza / quando scoperto mostrimi il
una torta nel tegamuzo; e bastiano mi recò soldi 15 di vitella e graso.
che scoprirò qualche tegolo, se io mi ci metto. -ubriaco come un
leonardo, 2-131: spola: tanto mi moverò che la tela sia finita.
tela, già finisce la vita; già mi desto di questo inespugnabile sonno..
penelope. guarini, 433: tra duo mi vivo, or foco, or ghiaccio,
tela giudiciaria. caro, 12-ii-129: mi preferisco di rimettermi a la semplice cognizione de
caro, 12-iii-211: ne la sua ultima mi dice non so che di un moschetto
che di un moschetto intesto. desidero mi specifichi, se vuole che si faccia
o a temperain tela non so che mi dire, perché queste tele come mostra la
tele. c. levi, 6-144: mi avrebbe fatto la barba, mi avrebbe pre
6-144: mi avrebbe fatto la barba, mi avrebbe pre? arato le tele,
fagiuoli, ii-4: in quella tela vivo mi veggio / per vostra mano: dove
lascivo apparato gli volsi il tergo e mi misi ad esaminare l'altro quadro. leopardi
certi impressionisti. piovene, 14-72: mi pregò di portare un suo quadro in
aretino, vi-67: se non che mi vergogno a porre con uno artigiano,
. volponi, 228: la primavera mi accolse con le sue tele di sole
ch'ora ordisco, / e s'io mi svolvo dal tenace visco, / mentre
. foscolo, xviii-262: la tela mi s'è allargata nel tessere; ma perché
vasta tela che ho per mano non mi consente che io possa, come pure
v-75: e a me; ma e'mi pare ancora che voi fuggiate la tela
. 'i colori di coteste pezzuole non mi piacciono; ma il telaggio è buono'.
soldi ii. burchiello, 85: apena mi son posto in sul deschetto, /
attentissimo a tutto quello che facevo: mi vedeva preparare la tela con l'imprimitura,
? e ci sono cartoline sensibilizzate? mi pare che si dica così. serao
2-81: menandomi da piazza in casa, mi fece scopare ghezza e larghezza quanto sarà
articolasse nel telaio che intrawedevo e che mi interessava. -ant. capacità dialettica
o urgente. rosmini, lxxix-ii-205: mi rincresce quel commento di dante in cui
mio amico telaruolo ch'io so che mi servirà di un bernusso, così con quello
storia... -per un mese mi chiuso in casa con le derrate alimentari necessarie
è sentito rispondere dalla spia telefonica: « mi perdoni, eccellenza, si è così
cordialissime grazie per le adesioni di cui mi rallegrate con la cara vostra di jeri
.., le cose sono peggiorate. mi sono ritrovato telefilo. la mia droga
la mia droga si chiamava julie, adesso mi tiro su a serena dandini.
, 12-10: che dirvi? quando mi trovai tra quei miei piccoli amici senza parola
il mezereo, e tutta quella gualda, mi si aprì il cuore.
. croce, iv-11-173: stanco, mi ero messo a letto alle 23 quando
signorina elena di serracapriola dalla sua villa mi ha comunicato la notizia del ritiro di mussolini
svevo, ii-1-135: olga, telefonicamente, mi dice ch'essa non può partire martedì
scrivo turbinosamente (la vostra sensibilità di stilista mi perdoni!) perché mi è stata
di stilista mi perdoni!) perché mi è stata annunciata telefonicamente una visita
telefono qualcuno che non c'è. / mi culla al fondo dell'auricolare / il
chiedo. « il tuo nome? » mi dà il suo telefono.
si vede. ma davvero, stavolta. mi date un colpo di telefono.
coi rosa scialbi dell'antico giappone e mi fa tanto venire in mente i film
signor ordinaire, prefetto di besangon, mi telegrafò per due volte acciò mi recassi da
, mi telegrafò per due volte acciò mi recassi da lui per provvedere ai mezzi
della associazione mutilati sig. baccarini che mi telegrafò da firenze invitandomi a ritenermi schiaffeggiato.
telegraficamente: il 'tifo di massa', non mi sembra una fonte di alienazione, ma
di porcellana bianca sui pali / telegrafici mi parvero fiori. g. morselli, 5-75
amico che ci guardava meravigliato e che mi domandò che cosa succedesse, io spiegai:
sfrigolio di un telemark sulla neve vicina mi fece rialzare il capo. la rivista
bacchelli, 21-85: a quel tempo mi occorse anche di udire telepaticamente un pezzo
occorso nel ragionare con lei che ella mi dicesse di avere un taglio di tela da
dio volle... trovai uno che mi propose di entrare in una casa di
sera », 9-i- 1973]: mi sono seduta davanti al teleschermo con un briciolo
lucini, 13-11: forse, mi mancarono alli occhi quelle lenti, speciale
mio cortese amico che con somma volubilità mi dimostrava i cannocchiali e i telescopi diottrici
e zenitali ed equatoriali e il diavol che mi porti. g. v. schiaparelli
: di poco, quasi nulla, ormai mi appago. / mi abituerò a parlarti
nulla, ormai mi appago. / mi abituerò a parlarti / col ticchettìo della telescrivente
posto. g. manganelli, 18-99: mi occorre una città antiquata -non necessariamente antica
]: « cari soci, per salvarmi mi ucciderò ». lettera di mendella ai
: le persone che io ho 'televisionato'mi sono apparse con una veridicità straordinaria,
ogni mattina, per un paio di settimane mi cavo o via radio. sono recato
[17-viii-1991]: juve-messina televista da 3 mi lioni di persone.
telex c'era il mio caposervizio che mi cavava il fiato. mi faceva un telex
caposervizio che mi cavava il fiato. mi faceva un telex ogni due ore,
danno motivo a questa detonazione, ma 10 mi rimetto savio sentimento e sono pieno di
tocco allor quasi da invisibil telo / io mi riscossi. casti, 265: o
/ lo spiombò. pavese, 3-152: mi piace sentirmi schioccare sul capo gli stessi
niccolò del rosso, 334-11: sì mi trapassa amor d'un telo agu-
vostri occhi il telo ì che 'l cor mi fisse, ognior perdendo vegno. de'
, 7-i-64: sento però che a giorni mi rimetterò a lavorare e forse in quel
homines de pisas prò xv toloneu ci mi pecterunt balducci pegolotti, i-xx: toloneo per
si lavora. pananti, i-165: mi vo subito a mettere a telonio / pieno
a pieno, / però che sì mi caccia il lungo tema, / che molte
di un tema interessante,... mi do briga prima di tutto di avere
ieri quello di letteratura. per tema mi toccò 'dante e il suo secolo'.
c'erano temi e temi: alcuni mi piacevano, altri no e quando un argomento
, altri no e quando un argomento non mi andava, niente da fare, era
del viscontismo in una prospettiva ormai storica mi pare che sia stata la coincidenza affatto
che la prova dig fassati sospiri / mi fa temente di novi martiri. boccaccio,
spiriti. ser giovanni, 1-8: mi pare che tu sia sì vemognoso e sì
né stea più in temenza / che non mi diate aiuto. lacopone, i-4a-i27 (
, ch'io non vi dispiaccia, che mi ritengo e non dico neiente. lanfranchi
. gherardi, cxiv-20-370: non mi è riuscito di trovarlo in casa. non
: fu il signor abate taruffi, che mi diede impulquali..., come
la piccola collezione delle mie poesie e che mi 2. in modo arbitrario,
temeraria ed infedele. pellico, 2-41: mi contrario avrà punizione, / quando vaneggi
e lo dissi a doro che nemmeno mi ascoltava. -avventato, azzardato e
vigna: assai cretti celare / ciò che mi conven dire, / ca lo troppo
si fuggia. petrarca, 360-8: mi rappresento carco di dolore, / di paura
teme. saba, 4-46: più non mi temono i passeri. vanno / vengono
spiaccia a vui, / a cui servir mi sforzo, donna fina. monte, i-iii-
i-iii- 69: par che gioia mi s'asconda / di quel giardin sovrano:
quel giardin sovrano: / temmo non mi confonda, / poi tanto ne sto in
grave, / infino al fiume di parlar mi trassi. poliziano, st.,
col voi (perché la terza persona mi pare grand'impaccio allo stile) il
sfogata. caraucci, ii-8-33: io mi sento morire di rabbia. d'altra parte
che ti credo, credo quel che più mi arride. e temo di fare scandali
vii-169: vidilo in forma, che mi fé temere, / armato come un saracino
vedire; / ché di ciò nasce che mi discoraia, / non adovegnacom'al mio temire
. lorenzo de'medici, 11-179: se mi trovavo alla presenzia di lei, el
signor che lì m'avea menato / mi disse: « non temer, ché il
: io ben costui / conosco, e mi ci son ben inter per
letto. / portatemi rispetto, / perché mi sento mal. m. leopardi, buti
. cassola, 2-300: copriti, mi raccomando: i primi freddi sono i più
fredda, ed empitola di nuovo, mi ci posi suso a sedere. idem,
. chiaro davanzati, 83-12: alor mi pare che 'l cor mi temprili:
83-12: alor mi pare che 'l cor mi temprili: / riguardo là ove siete
fiume della vita incontro / una tempe mi viene, un'incantata / regione..
lo trovai di cosi buona tempera che mi parve di poter discorrere di tutte le cose
tenere e dolorose, tuttoché i buffoni mi abbian fatto 'un cuore di ferro'.
, sm. soffici, 6-198: mi avvicinai alla pittura per esaminarne la tecnica
temperamento di vento in tutto quel tempo mi convenne sofferire. -mitezza del clima
un temperamento, per quanto in una relazione mi vien riferito, totalmente e pienamente sanguigno
qui; e., se non mi vengon addosso de'guai., basta.
avea data a tomone ed a me, mi pensava che dovesse venire a qualche temperamento
gridato noi. « giuraddio! » mi rispondete voi col fremito di una coscienza
bisogno di tante preparazioni, che non mi bastando l'animo di ridurle a temperamento
, i-533: il temperamento che io propongo mi pare il più semplice. manzoni,
colletta, iii-34: amore delle armi proprie mi spingerebbe a descrivere tutte le particolarità di
vapori spessi, / per più letizia sì mi si nascose / dentro al suo raggio
disiguali / in tutti li animali / mi convene acordare, / ed in lor
3-364: omè! fortuna, non mi stare adosso; / abbi piatà di me
filippo diacono disse al cognato: « mi sembra che abbia quella prontezza di vostro fratello
anima... riceverne consolazione, mi pare inreligiosa, e stolta cosa. benvenuto
, 2-i-111: la fortuna, che mi ha conteso la vittoria d'ottaviano,
pellico, 2-391: il tuo stile mi piace; temperalo soltanto negli epiteti che
tempero, cesello, / e non mi vengon mai com'io vorrei. moretti,
tu sempiterni / desiderato, a sé mi fece atteso / con l'armonia che temperi
, lasciai la laurea in albergo e mi misi ad arroventare e temperare a bagno d'
amore [tasso], 231: ora mi accerto che costui è da vero il
parlar come si converrebe sopra ciò, mi bisognarebbe più tempo, e che temperassi
faccendosi forza e temperandosi del pianto, mi disse. anonimo romano, 1-119:
, 6-51: per questa cagione non mi posso, fratelli, dal pianto temperare.
« s'io ridessi », / mi cominciò, « tu ti faresti quale /
'l padre e 'l figlio; e quindi mi fu chiaro / il variar che timi vini
assai temperatamente. settembrini, 2-80: questo mi pare consiglio più savio, non rifiutare
pace, securo t camino, / no mi noccia vicino, / e l'aria
purg., 15-103: e 'l segnor mi parea, benigno e mite, /
il clima di pisa, fin qui, mi riesce un paradiso per la temperatura dell'
è tale che, appena entrato, mi sento tutto in sudore. montale,
il mio compagno s'infervora... mi dà i gradi della temperatura, d'
io già pensai che la maturità degli anni mi avesse ad apportare con la canicie il
capellano volgar. [manuzzij: molto mi pare dura la temperazione vostra; ma
monti. settembrini, 123: finora mi hai detto che gli uomini sono nati a
mezzo stilistico, che a sua volta mi condurrebbe fuori dalla storia in una temperie
f. f. frugoni, v-263: mi produco... non per vantar
, / trappola il foglio di mano mi strappa / e dice: « io vi
inarrestabile. brusoni, 1-30: io mi ritirai alle mie stanze per incominciare con
: -ma tu sai che tempesta / mi piomberebbe addosso, / se scuopre alcun come
la tempesta però ti dico, cne quando mi buttai giù notai come il mio corpo
, tempesta, pena un'ora non mi lascia: / di cotai gioie amor tuto
lascia: / di cotai gioie amor tuto mi fascia, / si che mi fa
tuto mi fascia, / si che mi fa parer la vita morte. tommaso da
moravia, 26-25: questa camera mi ispira un senso di sicurezza quasi fosse una
. marinetti, 2-iii-11: le notti mi rallegrano colle eleganti mercenarie della fiaschetteria toscana
la nostra amistate, / le ricche gioi mi trovo ratinate. 2. figur
e il cappello a due acque, mi tempestavano le bastonate addosso. parini, 239
e gridare. morante, 2-166: io mi detti a tempestare contro i vetri,
tosto non vai / là ove voglio -con mi: / ca fresca - ciera -tempesta
mamma, poiché era proprio lei, mi trascinò nello stanzone, mi gettò sul divano
lei, mi trascinò nello stanzone, mi gettò sul divano e, sempre nel
chiamare / e pietanza, ma nulla mi porta: / c'allor più mi tempesta
nulla mi porta: / c'allor più mi tempesta, / ond'or conosco che
giunto, direte voi, che voi mi cominciate a tempestare con lettere, et io
. è tanto che tempesto, e non mi riesce di ritrovare quei fogli. manzini
quel mio primo 'svolgimento'di tema liceale che mi ricordo tempestato di segni blu nella colonna
il giovane, 9-252: tanto più mi vien voglia di far vela / per la
penserò fuggo ove 'l gran desio mi sprona e 'nchina. boccaccio, 1-i-276:
dirottamente: lampeggia e tuona. così mi piace, e mi ricorda il nostro cielo
tuona. così mi piace, e mi ricorda il nostro cielo quando è tempestoso
montale, 2-31: la tua irrequietudine mi fa pensare / agli uccelli di passo che
mondo errante. muzio, 7-54: voi mi diceste di volere andare a fossano prima
dio! non è possibile: io mi sento strappare l'anima; no no.
concitazione emotiva. faldella, i-5-300: mi si fece il capo come un cestone,
si fece il capo come un cestone, mi bollivano le tempie. tabucchi, 4-83
fosse bella, di una bellezza che mi faceva bruciare le tempie. 2
, 1-23: sberlinga, sai, / mi ti verrà poi data una ceffata
la scozia, ad ogni villaggio a cui mi fermava, io vedeva sorgere un nuovo
vi chiesi, e per prima risposta / mi deste un solennissimo tempióne. d'annunzio
se mancherà elli, 7 né mi vorrete far questo servizio. botta,
dietaiuti, 289: amor, quando mi sembra, / li tempora che vanno,
io sconforto, / però ch'allor mi sembra / ciascuna gioia affanno. dante,
, 2-ii-16: tempo già fu che mi divertivano tutte le cose umane, come accade
passione. moravia, ix-20: quando mi vedeva, ai tempi che rosetta era piccola
, ai tempi che rosetta era piccola, mi domandava sempre: « come sta la
cerco di bere un caffè: non mi hanno mai lasciato il tempo. landolfi,
n. ginzburg, i-1352: non mi sento molto bene, enrico. sono
sentito un dolore. come faccio se mi vengono i dolori, stanotte?
tempo e due altri vecchi abiti estivi che mi rimangono. carducci, ii-12-94: rivedremo
: un certo savio uomo... mi disse che 'l cavallo ha dodici denti
tempo che m'ha giunto, / mi cangio di mia ferma oppinione / in altrui
. leoni, 650: i stramassoni mi fanno la guerra perché li ò derisi
tempo presente ». pasolini, 18-56: mi rimprovera di essere passato da « vie
tempi sono stato giovane ancor io e mi ricordo ch'io fui di altro costume.
ch'è tempo di finirla, e non mi ci so ridurre. montale, 1-139
passata / e tu volontà nuova che mi chiami, / tempo è forse d'unirvi
arte della scherma, per venire a misura mi bisogna un certo e giusto tempo di
g. bertati, cxxxvii-198: voi sbagliar mi fate il tempo. / fuor di
il tempo. / fuor di tuono mi fate. d'annunzio, iv-1-788: rivide
conclusioni affrettate. bartolini, 5-25: mi hanno chiesta una cronistoria romanzata del fattaccio
quei pugni, ireneo: non mica mi paghi per prenderle tu! ma aspetta
tu ne hai troppe di case », mi disse. « stacci attento, ne
, sicché poi, tornando a casa, mi trovo esausto, e mi vien sonno
casa, mi trovo esausto, e mi vien sonno prima del tempo, e vado
sp., 3 (49): mi scusi; lei non m'ha dato
roberto, 3-272: « vengo, mi dia tempo » rispose la fantesca. landolfi
, xlv-9: ricordamdomi che io non mi seppi pigliar quel ben tempo che arrei
arrei potuto, il diavolo... mi mette addosso un rimordimento e un dispiacere
men pregio il mondo, e più mi riconforto / dovendomi partir da tanto duolo
mio stipendio è ottimo, il dottor max mi ha regalato un'automobile nuova e oggi
aggrevi, / che render già gran tempo mi dovevi? zeno, v-402: ella
zeno, v-402: ella già tempo mi scrisse di essere in disposizione di scriver
componendo tutte le cose; e sì mi dilettava eternalmente, facendo festa con lui ogni
/ a precida. alfieri, xiv-2-50: mi alzo la mattina per tempissimo, e
alzo la mattina per tempissimo, e mi metto ai miei studi. -perdere il
. nievo, 655: la pisana mi guardò in viso; io senza por tempo
ii-164: -eh, signor zanetto, mi pare che vi vogliate prender divertimento di me
qualche cosa a suo servigio e non lo mi scorderò. spallanzani, 4-iv-169: raccolsi
. giovanni crisostomo volgar., 3-36: mi no fali mae quarex- ma né tempore
animali. tansillo, 8-cxxii: io mi risolvo ch'è meglio aver le madri temporali
di molta importanza le nuove di cui mi ha ella favorito; ma le riceviam con
momento la sua del 28 aprile che mi ha fatto fare un salto sulla sedia,
temporale di lacrime. nievo, 457: mi sentii gonfiar entro un temporale di
, cxxi-ii-112: quanto a de sanctis mi prude da un po'una specie di gragnuola
da un po'una specie di gragnuola che mi temporaleggia dentro e che bisognerà pure che
che i tempi minacciavano scuri e temporaleschi mi rappaciava con loro, e serbava la mia
la rappresenta temporariamente. garibaldi, 2-95: mi decisi adunque di passare a montevideo temporariamente
con brio. monelli, 2-194: mi accorsi poi che questa era soltanto raffinatezza,
. sarpi, i-1-135: quel concini mi par una scintilla per metter fuoco in
agire. giorgio dati, 1-15: mi mossi io ancora ad accusare arminio rapitore
m'accorsi pria ch'un arco pieno / mi giunse, che non valse a dir
volto, / che temer e sperar mi farà sempre. lorenzo de'medici, ii-300
esistenziale. petrarca, 35-10: io mi credo ornai che monti e piagge, /
, / e taci: io non mi sento tempra da scherzare. -aspetto
armato. baretti, 2-1: quando io mi pongo a leggere un qualche libro italiano
non vorrei trovar rimedio o tempre / che mi togliessi il voler arder sempre. v
amor fabbrica e tempra le saette / che mi sassano il core a tutte tore,
temprar tarmi omicide. praga, 3-143: mi piace tartier che tempra il ferro;
la tema che m'opprime, / o mi prepari a più crudel tormento. goldoni
, / e con due morti in vita mi ritardo. melosio, 2-58: gelosia
mio seno, / quella fiamma ond'io mi sfaccio. lemene, xxx-5-197: mattutine
e d'ebano / cetra che un dio mi diè, / là su quel fresco
letterari. fazio, iv-9-25: qui mi disse solin: « quando tu tempre /
guittone, xxxiii-16: oh, quando mai mi tempro / di pianto de sospiri e
ch'aduce peggio, / sì che mi fa temer comsumamento? ugurgieri, 35
vii-265: tolsi le gambe dall'acqua, mi sentivo temprato e leggero e rientrai nella
fiele, / né di sapienza non mi gitto fora, / né di ciò degno
: appena posso, appena qualche cliente mi lascia libero un momento, mi alzo cauto
cliente mi lascia libero un momento, mi alzo cauto, pian piano, dal
d'annunzio, i-821: un bòa immane mi ravvolge e lacera / come gazella a
pena. fantoni, ii-193: fille allor mi strinse al sc ^ o; / venni
qualsivoglia supplicio. segneri, 5-69: mi disse di aver trovato monsignor arcivescovo assai
me non dai che tormento, e mi abbandoni solo nella età che le passioni sono
l'ombra assidua d'un pensier tenace / mi sta di contro immobile. bacchelli,
ch'ora ordisco, / e s'io mi svolvo dal tenace visco, /.
, 1-iv-58: l'ultima roca che mi fa guerra... è la borsa
''annunzio, ii-780: e subito mi fu nella memoria / la tenacia del
tenaglia. cicognani, v-1-350: ettùrin mi stringe alla vita con le braccia come
m. cecchi, 5-34: e'mi parve avere a cavare a costui le parole
. arfiino, 6-107: perché mi costringi sempre, ma sempre, a strapparti
quest'arti. tiziano, 152: io mi contenterò, purché si cavano delle tenaglie
trovando che io dica il vero, mi feccia tenagliare in un fondo di torre.
cotesta tua pensata e consiglio. tu mi vien'sempre in campo con questi tuoi trovati
in campo con questi tuoi trovati, che mi tanagliano e squartano. papini, 27-587
. papini, 27-587: quanto più forte mi tenagliava il terrore della fine cioncavo cogli
delle scienze fisiche in toscana, 14-3-282: mi si potrebbe rispondere che in tanto si
rodendomi i giorni sulle spalle, non mi ha lasciato ormai altro di capitale salvo,
estingue la compassione. martello, 6-i-228: mi giunse una vostra lettera che mi avvisava
: mi giunse una vostra lettera che mi avvisava come la 'scolastica'del- l'ariosto
afflitta. pulci, 23-1: non mi lasciar perir presso alla foce, poiché noi
. / dunque il cammin fino in porto mi mostra. -alzare la tenda:
carducci, ii-10- 100: vedi se mi fanno una corte insidiosa e tendente forse a
in torino è, a quanto altri mi scrive, quale la descrivete; bensì tendente
« alfabeta », giugno 1983]: mi interessa il teorema che i teorici della
che senza compagna e senza scorta / mi vide, un laccio che di seta ordiva
ch'io vada a tenderle, ch'eia mi chiama con una voce, che fa
, ingombro d'una / forma che mi fu tolta. calvino, 1-163: dava
rossa. moravia, 14-174: eunice mi ha teso il vassoio, un antipasto
ma ho cotidiani riscontri di insidie che mi sono tendute. brusoni, 825:
importa chi era? era un vedovo, mi chiese perfino di sposarlo. be',
capace di resistere, e vincere; voi mi faceste sperare il frutto de'miei sudori
il frutto de'miei sudori, ma ora mi disingannate, a mio gran costo.
foglia. piovene, 7-560: uno mi ricorda che il platano è stato definito
d'annunzio, ii-780: e subito mi fu nella memoria / la tenacia del
dopo che avevo finito di saldare e mi avevano dato il collaudo, sono filato
collaudo, sono filato negli uffici e mi sono offerto come tenditore, perché così la
: e dissi: forse le tenebre mi nasconderanno, e la notte sarà la mia
a petrolio. landoljì, 19-83: mi davano coraggio non tanto la pistola che avevo
in tasca (e che in ogni caso mi sarebbe stata di poco uso in quella
: non altrimenti nelle tenebre de'miei affanni mi sono rallegrato, che facessono nel limbo
per viste particolari. questo solo è quanto mi pare intelligibile; tutto il resto è
, intr., 272: non mi fu più lecito di lasciar nelle tenebre il
biasimo de cotal suo imperfetto, anzi mi pare, che mostrasse forza d'ingegno
fanciulli possino fare le tenebre e non mi dieno impaccio in chiesa. salvini, v-4-5-18
/ che in questo tenebrar / luce mi sei. 3. intr.
zena, 1-564: la madre non mi piace, glielo canto in musica;
anima del padre e de la madre che mi trassero a vita, quando stoe in
la mità di l'occhio destro che mi molesta con una graveza. fasciculo di
a cino, iii-7- 11: mi fermai di passar per un deserto / sì
erto, / che pur la vista mi feo quasi stanco. petrarca, 19-11:
riso su quel volto bruno e fiero mi parve un baleno in una notte tenebrosa.
). cicerchia, xliii-346: dir mi facesti che piena di grazia / i
dolorosa! / o figliuol, questa gente mi si strazia! / o figliuol mie
ingemmate e tenebrose passando in carrozza, mi lasciarono in via accasciato di tristezza.
misterioso. moretti, 11-868: chi mi si mostra e sorride non è persona di
solinghi e tenebrosi orrori / inimico destin mi caccia e sprona. dottori, 3-50:
, / ché più gloria e onore assai mi fia. epicuro, 117: canzon
: canzon, poiché fortuna / qua giù mi tiene in tenebrosa vita, / né
conosco. nievo, 1-vi-670: ora che mi hanno fatto tenente colonnello sento questa seccatura
... tuttora languire / mi fa con viso fero. 2
certo e manifesto. bibbiena, 37: mi domandò tritamente e tenerissimamente di voi.
tenevamo ambedue il cappello in mano e mi parve che, guardandosi attorno, egli
: se apollo è veracemente iddio, ora mi dica che è quello che io tengo
e non era che un deista. non mi so rassegnare ad andarmene ». fenoglio
la mano, / « chi sa » mi dice « come tu siei stracco »
: per quel c'ongni vertute e'mi adolora, / gli ochi di piangier nom
crudeli, 2-122: nina, o mi tien la mano / o ch'io bagno
pure, come gli altri, tu ancora mi vuoi lasciare, vattene a posta tua
medesima dilettazione. pea, 7-15: se mi ci volevate mi ci avevate a tenere
, 7-15: se mi ci volevate mi ci avevate a tenere, quando era tempo
governo. deledda, iv-25: cosa mi tiene, cosa mi tiene, anima maledetta
iv-25: cosa mi tiene, cosa mi tiene, anima maledetta, che hai il
2-48: ohimè, figliuolo, chi mi tiene ch'io non gridi? buonarroti
non abbia biasimo / per voi ché mi sarebbe malagevole / andar poi pelle case
d'ira accesso / il tuo sguardo superbo mi pilucca. pratesi, 1-348: il
. bernardino da siena, 2-ii-863: io mi credo che tu... i tuoi
). novellino, xxviii-827: or mi dì, donna, verso qua'parte
libri criminali lucchesi, 74: tu mi deresti dare lo vino quando tue tieni
dio tenevo la memoria / che in fin mi disse: « questo ben ti lasso
. tasso, ii-237: quanto più mi sforzo di tenervela intenta [la mente]
par., 8-52: la mia letizia mi ti tien celato. campofregoso, iii-45
se me lo tengo nello stomaco: mi somigli a un tacchino. -non
tieni a mente che le odi che tu mi dài ed il tuo modo esagerato mi
mi dài ed il tuo modo esagerato mi sono rincresciuti assaissimo e mi rincresceranno finché
tuo modo esagerato mi sono rincresciuti assaissimo e mi rincresceranno finché mi ricorderò di te.
sono rincresciuti assaissimo e mi rincresceranno finché mi ricorderò di te. panzini, i-526:
, iv-6-82: 1 rabuffi, che mi hanno (si può dire) arso con
derivati dal quasi credermi che più non mi teneste in memoria. vasari, 4-1-301
picolezze che le si siano, pregandovi che mi teniate nel core. -avere costantemente
, xv-140: o figli, / quanto mi giova in sicurtà tenervi / presso di
invidia..., / seco mi tenne in la vita serena.
lughilfredi, 389: si guardi chi mi tene a dura, / che la pantera
par., 20-87: lo benedetto segno mi rispuose / per non tenermi in ammirar
eccellenza si ritiri a suo comodo; non mi allungherò a ringraziarla de'tanti favori che
a ringraziarla de'tanti favori che la mi fa, per non la tenere a tedio
molta liberalità. goldoni, ix-296: se mi amate, / più sospeso così non
amate, / più sospeso così non mi tenete, / ditemi il mio destin.
pirandello, ii-1-1200: lei sa tutto? mi dica che cosa vuole da me.
è inutile tenermi qua alla tortura. non mi costringa a mentire ancora. non ne
me preso nel ricevere le vostre lettre mi ricompensa il dispiacere che mi teneva oppresso
vostre lettre mi ricompensa il dispiacere che mi teneva oppresso per non aver mai saputo di
1-xli-82: un lavoro di tale importanza mi tenne per lungo tempo come separato dal
c. scalini, 1-94: ma non mi tenere più in bilancia, dimmi segli è
: usciva quel po'di respiro che mi teneva in vita. -rifl.
che m'avea 'n tenere / più non mi donerà dolor dollioso, / che fora
talento a 'ncomenzare, ma temenza mi tene. chiaro davanzati, xxviii:
chiaro davanzati, xxviii: certo amor mi tenea / d'ogn'om più altamente:
del proprio ch'avea / di sé, mi dà d'altro fatto parvente. dante
/ di poter far vendetta / ancor non mi tenesse. d'annunzio, iv-1-859:
dolente, la notte / nel sonno mi crede felice: / nessuno conosce il deserto
conosce il deserto / che nella mente mi tiene. -allettare, lusingare (
rinaldo d'aquino, 99: grand'abondanza mi leva savere / aciò che più mi tene
abondanza mi leva savere / aciò che più mi tene. ovidio volgar., 6-326:
2-17: per infino a questo luogo sempre mi tenne la febbre. floro volgar.
zavattini, i-289: una forte emicrania mi teneva in letto. 39.
/ pur che la gente a'piedi mi s'atterri. sercambi, 1-i-297: o
. carrà, 612: per fortuna mi vide il falegname il quale teneva le chiavi
quale teneva le chiavi della villa e mi portò all'osteria del cappello verde dove sedeva
. buzzati, 6-188: ah se mi capitasse una situazione simile, me la
perché, nel banco degli strozzi, mi venne a le mani il mio pacchetto che
, 1-iv-485: dagli ufficiali di questa posta mi fu ieri fatto tenere, senza il
solo per dirvi che il conte castiglioni mi fece tenere il vostro manoscritto.
rapa / dise: « il papa mi tocca e me lo tegno ». beatrice
mia dote, con l'accrescimento che mi fece a la sua morte il signor duca
19-102: se non fosse ch'ancor lo mi vieta / la reverenza de le somme
che aveva una villetta sul mare e mi aveva messo a tenergli il giardino. fenoglio
ii-470: hanno da pagare cambiali. mi ero offerta di tenere i conti, ma
di questa mediacione in osnabruch molte altre volte mi u tenuto proposito...
sui due spettri che per tutto il tempo mi tennero compagnia? -navigare di
iv-389: in tante cose vostra signoria mi mostra lo amore che mi porta,
vostra signoria mi mostra lo amore che mi porta, e la cura che tiene sempre
, 160: la vostra riera umana / mi dà conforto e facemi alegrare: /
, donna mia, / più conto mi ne tegno tuttavia. machiavelli, 1-i-291:
mio bene / per nullo pensamento che mi vegna: / dunque terrò la mia cara
non palesasse il mio sesso, e mi tenne egli parola. cattaneo, iv-3-443
l'ing. canzio canzi... mi aveva promesso di donare al liceo ticinese
ciascun suo vizio, / ma la tema mi stringe a dir l'assenzio.
a me ed a casa mia naturalmente mi obbligano a tenerne perpetua memoria. g.
di qualcuno. scalvini, 1-9: mi fa maraviglia com'io abbia potuto stare sino
tengo la strada: / andrò dove mi porta mia sciagura. ariosto, 15-48:
parte delli comenti fatti sopra di lei, mi son servito or di questi et or
scusarsene per ogni verso; ma ella mi perdonerà. codice napoleonico [regno d'
d'amore, 49-3: como ch'amor mi meni tuttavolta, / i'sono is-
riera / e la fera sembranza / mi trae di fìn'amanza / e mettemi 'n
entrato in e'ragionamenti delle medaglie, mi dimandava che modo io avevo tenuto a
io tengo d'onoraria di maggior cose, mi paiono in- dignatissime del suo cospetto.
, / cioè lo cor, da cui mi vien tenere. -avere un
il padre. benvoglienti, 156: spessissimo mi succede che quello che tengo la mattina
7-203: nell'altra sua lettera ella mi dà una buona nuova, che ella
pene porto lungiamente, / no lo mi tengno a danno, / anzi mi sforzo
lo mi tengno a danno, / anzi mi sforzo on- gnora di servire / lo
1-15 (51): veduto questo, mi spiccai da loro et in concetto di
^ e. d'azeglio, 7-iii-169: mi saluti gli amici, lavori, dacché
ha reso atto a far bene, e mi tenga per suo. -in
e meraviglia. svevo, 6-8: mi dice... che lui vede,
per accusarmi... ma per chi mi tiene dunque? -considerare una persona
d'annunzio, iii-2-1115: d'ogni male mi tengo colpevole, pronta a espiare in
ambra, 4-57: soddisfattissimo / da voi mi tengo. arici, iv-359: mi
mi tengo. arici, iv-359: mi tengo obbligato senza fine. tarchetti, 6-ii-70
senza fine. tarchetti, 6-ii-70: io mi terrò sempre onorato di ricevervi nella mia
vita star sì croia / ch'io mi blasmasse mai / d'amor ch'a tanto
nella battaglia. sannazaro, iv-344: io mi tengo per indubitato che in roma si
/... / e se aita mi presta, io certo tengo / che resterei
. de'mori, 1-80: ognun mi stima, ognun mi tien in conto.
1-80: ognun mi stima, ognun mi tien in conto. c. dati,
che fruga. ungaretti, i-54: mi tengo a quest'albero mutilato / abbandonato in
de amicis, i-370: se non mi venne da piangere lì in presenza sua fu
se l'erano passata in campagna. ma mi tenni e gli dissi che i libri
parte] dico la cagione per che non mi tengo di gire presso di questa donna
sì di pietà queste parole / che non mi so tener di lagrimare. forteguerri,
di lagrimare. forteguerri, iv-277: non mi posso tener che non t'abbracci /
. leopardi, 1027: se qualcuno mi parla di un avvenire lontano come di
un avvenire lontano come di cosa che mi appartenga, non posso tenermi dal sorridere fra
tanto era bella e umana che non mi tenni dallo stringerla a me tanto forte che
subord. muratori, iii-6: mi terrò io lontano dal voler qui atterrire i
: da opinioni politiche e partiti io mi sono sempre tenuto lontano. -fare
, 1-x-171: la guerra fa che mi tenga ne'paesi i più neutrali. tarchetti
neutrali. tarchetti, 6-ii-414: non mi udì e non si volse; io mi
mi udì e non si volse; io mi tenni ritto sulla soglia. boine,
: s'un palmo solo / più basso mi tenèa, prendèa del segno.
ardimento. caro, 12-i-51: ora io mi son mosso a scrivervi questa, perché
, vado a dormire lontano e domani mi terrò al largo per tutto il giorno.
/ tenne a sinistra, e io dietro mi mossi. niccolò da poggibonsi, cxxxi-98
poggibonsi, cxxxi-98: quando di bettania mi parti', sì tenni per una valle infra
in bologna. monelli, 1-61: mi raccomando a loro... « se
risposto con fermezza: « vedrà che mi ci adatterò come gli altri ».
aveva tenuto duro. pavese, 7-123: mi raccontò che tutti i vecchi erano vivi
. de sanctis, ii-i- 50: mi avevano posto per soprannome il grammatico. io
e che? un altro padre adesso mi schizza fuori? ho inteso: cane non
modello. anonimo, i-566: poi mi conforteragio / per aiegri sembianti, /
/ per aiegri sembianti, / che mi fan voler manti / e mi terrario a
/ che mi fan voler manti / e mi terrario a loro parlamento? novellino,
disse 'l maestro: ed elli stessi / mi volse, e non si tenne a
/ che con le sue ancor non mi chiudessi. fazio, iv-19-32: poi ch'
, xv-11: pur non ostante ad ubbidir mi messi. / quando il comando ben
i monti di levante... mi stanno in faccia e non più alti e
alda- cemente che non gli si conveniva mi diceva questa ingiurie, onde io sentendomi
o interessarsene. oriani, x-26-230: mi avete salvata voi la prima volta: quindi
dietro al discorso. viani, 13-85: mi disse che le tragedie del manzoni non
che sono sempre stato uno zuccone e mi riesce poco tenere la penna in mano.
or no la vegio, pesanza / mi distringe e tene mano. -tenere
di portare, mossa..., mi ti feci palese. ser squame
dolcezze dei figli? angiolini, 252: mi ha fatta te 2.
per noi. buzzati, 6-330: mi sei molto simpatico se proprio vuoi
delle quali dipende dalla sapere. mi fai tenerezza. mi sembri un uccellino spaventato
sapere. mi fai tenerezza. mi sembri un uccellino spaventato materia di
. manzoni, v-3-189: a costanza mi dice di scriverti tante tenerezze da parte
io dichiaro apertamente che se la compagnia mi proponesse di cambiar i termini dell'attual
: dicendomi ciò con un sogghigno, mi animò a replicargli che veramente era a
e fo el peggior, ché tale esser mi piacque. padula, 239: ero
zeppo di grammatica, tanto che la parea mi scoppiasse dagli occhi, e col vezzo
tenero d'anni, in modo non mi ricordo. ariosto, 5-7: voglio che
ragionando su la di lui educazione, mi na consigliato a non metterlo così di buon'
le vecchie scuole. moretti, tì-iooi: mi parve allora una bellissima poesia, anche
è assai. grillo, 982: mi servirà [la vostra lettera] per pitima
il tenero ed il superiore, come mi riferisce di te il maresciallo intendente.
nel combattere. tasso, 13-i-217: io mi credea sotto un leggiadro velo / trovar
. almeno ad un'amicizia, come mi dicea un altro amico, tenera, tenera
loro e al vasto passaggio urbano che mi si mostrava di lassù in tutta la sua
la sua estensione, ad un tratto mi sentii penetrare da una gran dolcezza,
le parole tenere che vorrei, perché mi risonerebbero, come una trista eco in
veggo far così spesso questo pellegrinaggio che mi bisogna credere che abbiate in quel paese qualche
, mai a alcuna persona fidar non mi volle che verso cipri venisse. donato degli
: io, di quella tenera facoltà che mi trovo essere, ho passato questo tempo
se penso a come ci siamo arrivati mi sa di giuoco. n. ginzburg,
piene della loro aria di sfida, mi sento proprio padre. -teneròtto.
agli edifizi una nobiltà senza pari e mi fa pensare con ravvivata antipatia ai pasticci variopinti
le stesse considerazioni teoriche... mi spinsero ad adoperare il timolo nella cura della
, bianchi e neri, / che mi stralucon quanto un lampanaio, / quei cigli
eccellente institu- zione della schiavitù, io mi venderei per poco a un tenitor di
a un tenitor di postribolo; tanto mi disprezzo. d'annunzio, iv-2-407: venduto
che, ripreso da qualche giorno, mi fa un gran bene alla salute temperando i
tennis. g. bassani, 3-67: mi riuscì di passarci davvero, di là
verso me cotanti anni... mi fa a credere che ella non abbia trasmesso
io che nel tenore della mia vita mi studio a tutta possa di sostenere quel grado
e 'l mio destino / d'arder mi feo, non di gioirne, degno.
lassa se non quando / un leal servo mi scrisse il tinore. boiardo, 2-29-39
qua. gheri, 13-ii-286: ieri mi fu presentato uno breve di nostro signore in
il mio commissario,... mi assicura di aver consegnato di sua mano a
del gravicembalo, dal b fa b mi fino al c sol fa ut, cioè
orecchio. viviani, vi-105: par- mi dunque che egli intendesse di valersi di simili
. e. gherardi, cxiv-20-56: mi si sono visibilmente e con tension dolorosa
. marinetti, iii-308: la stanza mi tentacola. 3. intr. con
tosto che tentamenti amorevoli,... mi ridurrò al sicuro schermo di mai non
. accattabrighe, lxxxix-ii-105, noi.: mi si reca sempre a mente la favola
mente, / perché il dimon sagace / mi tenta fortemente. ariosto, 1-iv-315:
credo tu sia il diavolo / che mi viene a tentar. fiamma, 294:
mesce il bene al male, / mi tenta spesso e mi fa uscir di quella
al male, / mi tenta spesso e mi fa uscir di quella [vita].
porto, 1-28: io stimo che voi mi tentiate, domandandomi nelle vostre lettere,
tato / d'amor che mi soduce. /... / la
quella, / ch'ai sonno mi tentava / di voi, bella, ch'
sia stata la commedia fatale che mi ha nuovamente tentato per il tea
lente. anche quel tremolio, vellicandomi, mi tentava a ridere. -turbare (
ho lì dinanzi un gentile mistero che mi tenta e mi seduce; e prima
dinanzi un gentile mistero che mi tenta e mi seduce; e prima di vedere come
. gozzi, i-13-28: quasi quasi mi tentano, o carissimi fratelli in granella,
o ricca di lusinghe, a che mi tenti / co la memoria dell'antico amore
tuo parlar m'inganna, o el mi tenta », / rispuose a me;
il cavaliero, consenta egli, o mi sprezzi. monti, 2-252: la mente
m. annualmente m'invita, e mi rincuora a tentar cose grandi. muratori,
il tordo... quando sfianca mi ricorda stranamente i ciclisti in ritardo sui migliori
la « rivista europea ». ma mi preme dare una risposta a triantafillis. deledda
scuse. cesarotti, 1-xxxviii-223: io mi preparava a tentare se l'adulazione facesse
: a ogni passo che tento, mi manca sotto i piedi la vita. manzini
sig. galileo, che almeno una sola mi succedesse il farlo. mazzini, 14-166
per scoprire chi fosse lo sconosciuto che mi aveva indirizzato quel biglietto. verbali del
dell'arbitrato. bernari, 3-21: mi costringevano ad assumere un atteggiamento che non
costringevano ad assumere un atteggiamento che non mi era affatto naturale: quello dell'uomo
dante, inf, 12-67: poi mi tentò, e disse: « quelli è
versi. algarotti, 1-ix-287: teco mi giova i modi / tentar del lazio
. / ed è vano sfuggirla: mi condanna / s'io lo tento anche un
del mio grado. sarpi, i-1-229: mi par gran tentativo quello di monsignor di
e corrisponde male all'immagine tentativa che mi stavo fabbricando, se non per il
volte le tentate / corde il suono mi negare. -scostato leggermente, appena dischiuso
xiii-514: debole in questo il tentator mi trova, / spera che resti il
carducci, ii-8-61: sabato, mentre io mi struggevo a canto a te, mia
e le sue tentazioni dal principio che quivi mi ridussi non facessero in me strabocchevol empito
giuro per gl'iddii immortali che io mi pensava che nel tempio delle vergini vestali non
rustica mano, / in capo sempre mi tentenna e balla. baretti, 6-214:
rotto / e tentennato, quand'io mi dormia. stoppani, 1-186: il vento
n'ho buono! / quello or sì mi tentenna, / che col primo boccon
come altre volte un celebre pittore, / mi son fatto legar sopra l'antenna.
rizzate. giuliani, ii-415: se mi stacco dal muro e lascio il bastone,
nel- l'obbedirla in quanto ella presentemente mi comanda, e che non bisogna tentennarsela
testa tentenna, / e per gastigo mi levò la penna. manzoni, pr.
buono. costo, 1-100: s'io mi potessi alzar di qui, io te
e il prodigo... / io mi tentenno, a dime il ver, nel
campanella. d'annunzio, v-2-211: mi risponde la tentennella del lebbroso. =
/ con la bonaccia in mar, che mi si niega / l'aver le robe
che, a dirla così tra noi, mi sembra un gran tentennone. nievo,
irresistibile. bresciani, 1-i-129: io mi sento il tentennino di ridere a veder
il più malandato, una volta mi dicevo, invidiando alla salute di tut
ti, quando un uomo ancora giovane mi urta e va oltre tenten
timorosa passione. d'azeglio, 1-161: mi trovai un giorno finalmente in casa a
. pellico, 2-470: un tenue arpeggio mi percuote appena l'orecchio. serao,
a. l. moro, i-49: mi procuro l'onore che d'una copia
e sparuto. imbriani, 2-239: mi giova errar fra 'l giubilo, / fra
quel grande infelice. del quale se mi fosse possibile avere alcun ricordo benché tenuissimo
più me l'avrei caro) ben mi terrei per avventuratissimo. d'annunzio, iv-i-
i-162: eccole la tenue mia operetta che mi sono preso la libertà, come le
me riverito e stimato signor maestro toffoli mi ha fatto l'onore di mettere sotto gli
nome. cantoni, 428: io mi sono abituato a considerare la bellezza come cosa
, cordialità giovio, i-204: io mi sto godendo la santa e allegra e frugai
. lippomano, lii-6-315: nel che mi sono sforzato di superare le mie forze e
m. leopardi, i-130: egli mi fece conoscere che questa scelta non mi
mi fece conoscere che questa scelta non mi era utile per la tenuità della dote.
: ora mo novo e maggior disturbo mi sopragionge, ché sono stati tolti in
dì undici d'otto- bre, ciò mi pare. patti fra città di castello e
raccoglieva le mie parole... mi piacquero. moretti, vii-615: quanto alla
le carte davano un buon risultato quando mi mettevo a scriverle; ce n'erano di
vassallaggio. caccia, 366: quanto più mi disdegna, / più sarà dolze la
e. cecchi, 13-144: quello che mi piace in lui [torrefranca] è
della somma di fiorini... che mi pre- stoe quando io mi conventai.
. che mi pre- stoe quando io mi conventai. de luca, 1-257: se
moglie, che per tanto tempo / mi ha sopportato colla sua bontade. galanti,
. fogazzaro, 1-39: qualche santo mi ha aiutato e, qualunque egli sia,
un pupillo. poerio, 3-347: mi divenner care / le voluttà pocanzi a vii
assedio a roccai- 36: questa scusa mi par forte: po'poi, / quand'
l'amorosa tenzone, / ed in occulto mi corrompo solo. savinio, 150:
ritmo nenciale, 210: la nencia mi dà al cuore tanta tencione, /
, / che sì e no nel capo mi tenciona. a. manetti, 11
: pietosa era la tenzoni / inter mi e li miei frai. dante, inf
. camerana, 275: e ancor mi tuoni, mare fragoroso / notturno,
e divine. carducci, ii-10-130: particolarmente mi da ragione di diffidare quella tua esortazione
-amiamo, speriamo, crediamo, -che mi ricorda le tre virtù teologali, fede,
: leonardo da cam- poloro, che mi siede accanto, minore osservante come me,
l'idraulica padana, a quanto ella mi svela, è dogmatica... a
di parigi. grandi, cxxix-110: mi dia una volta contezza di certa accademia
manganelli, i-42: una domanda che mi coglie impreparato, come certe interrogazioni sui
alfabeta », giugno 1983]: mi interessa il teorema che i teorici della tendenza
una parte in un foglietto separato, conforme mi sono venuti in mente all'improvviso
ostinazion mia nel ripetere le osservazioni non mi avesse aperto questo adito. de pisis,
. rebora, 3-i-17: un suo impeto mi trasse un giorno (un mese fa
muratori, 5-i-8: io... mi fo a ragionar d'un'arte in teorica
fiorite dei mar- rondindia del boulevard, mi spiegava il significato mistico della piramide.
s. v.]: 'tepefeci': mi scaldai. -divenire caldo, acquistare
22-02: per paura chiuso cristian fu'mi, / lungamente mostrando paganesmo; / e
questa tepidezza il quarto cerchio / cerchiar mi fé più che 'l suarto centesmo.
in bocca dei preti cattolici... mi fanno veramente male. = deriv.
nondimeno la bontà e il tepore delrabitazione mi fanno sempre più riavere. di giacomo
: se tu potessi vedere quanto bene mi fai, come al tepore della tua gentilezza
ferd. martini, 1-ii-525: pascarella mi racconta la sua fanciullezza: e si
greene], 136: « il vino mi costa un mucchio di denari. quanto
quanto potete aggiungere ancora? » « mi restano in tutto settantacinque centavos ».
mio camillo, / tal che un dì mi farà migrar del seculo. aristarco,
vino del teramano: neppure questo, che mi pare di una qualità eccezionale.
dottor vlad. raccontare a voi non mi dà più nessun piacere. -e al
distensione. gozzano, i-1323: domani mi farò bello: passerò la giornata in
la sera; è una terapia morale che mi permetto settimanalmente: altrimenti c'è da
piante', deriv. da ftegcuteùto 'mi prendo cura', che è denom. da
tutta la carena sforacchiata: dalle teredini, mi spiega rono. l.
1-164: « se resti ancora qui, mi verrà voglia forse di ammazzarti ».
aria da brava teresina. e non mi fai paura ». 2. serva
o fonti, o rive, in cui mi bagno e tergo! caro, 10-1311
/ di viva neve, in ch'io mi specchio e tergo. b. tasso,
un potere detersivo non i-99: io mi specchio e tergo / nell'opre sue,
cioè nel restituire questa cittadella, mi pare sia cosa di molta im
nel quale una parte degli acidi sie, mi pareva di preferire qualsiasi disastro al prolungamento
/ questa noverca, ché più non mi offenda, / qual tanto aggrava il
, bianco il crine, / se mi specchio, orror mi fa. alfieri,
, / se mi specchio, orror mi fa. alfieri, xvi-40: più bianco
che ne'miei fogli alcun favelli, / mi piace occupar margini e tergo. f
pascoli, 1-263: intanto dal danesi mi verranno a giorni nuovi 'clichés'. vedrai
a quel trabalzo per terror le chiome / mi si arricciaro: ed io da tergo
da tergo intanto / voce sentii, che mi chiamò per nome. savinio, 22-256
quando giungo al loro albergo, / ciaschedun mi volge il tergo. -abbandonare
: per aer seren tua santa mano / mi sollevi al celeste bello albergo, /
: consultati a parigi alcuni medici, mi consigliarono i bagni termali della bourboulle presso
ad aix-les-bains, gmde centro termale. non mi propongo di fare la cura delle acque
359: peghino corsini et iacopo corsini fratelli mi dènno dare, per denari prestati,
dentro. f. argelati, cxiv-3-574: mi mandi subito ma subito la lettera dedicatoria
sì presto le mie memorie, io non mi affretterò per questo di terminarlo. leopardi
questo di terminarlo. leopardi, iii-847: mi rallegro con te che abbi terminato la
283: è tempo oramai ch'io mi cerchi più sicuro rifugio, e ch'io
duopo di cercarne altronde, / mi porge il ciel, che a terminar
desimo le mie angosce mentre mi sentiva tutto il bisogno e il
guicciardini, 13-v-162: ora per questa ultima mi replica avere [il duca di ferrara
, 1-iii-52: terminata la cena, mi trattenne il padre eduardo fino a mezzanotte
montagna. f. negri, 1-352: mi trovai all'imboccatura di un golfetto,
). tasso, 11-iii-979: io mi avolgo nondimeno nel medesimo dubbio, perché
rivolti al cielo; l'altra, benché mi paia altissima, non so dove soglia
porta, col pagamento di pochi 'para', mi condusse su, fino al terzo piano
di molto piacevole aspetto, la quale mi mirava spesse volte, maravigliandosi del mio
di nulla e non saper dire dove mi sia. -passare a un determinato
al circulo diverse figure latere equilatere, non mi parrebbe aver mostro niente s'10 non
nostra città muratori, cxiv-4-155: intanto mi rallegro con esso voi per la salute
lettera che v. s. illustriss. mi ha scritto intorno al consaputo negozio ed
], ii-114: 10 non mi so ricordare, oltre al nostro 'renduto',
g. gozzi, i-13-133: egli mi parea dormendo che, posto i miei libri
fin glorioso. aretino, v-1-690: mentre mi dura cotal ricordanza ne l'animo,
ragionamenti d'ieri, ogni vostro atto mi s'è girato questa notte, per
ah! lieto / il tuo venir mi sia! carducci, ii-9-59: oh lettrice
: merlin, che 'l ver sempre mi predisse, / termine al venir tuo questo
): niun termine è sì lungo che mi bastasse a pienamentepotervi ringraziare come io vorrei e
e difen- sioni fatte da lui, mi fu sentenziato in favore. cantini, 1-11-260
, per l'amore di dio, che mi diate termine insino dimane ciré 'f mercato
, / in termin di tre giorni mi dia nuova. -periodo di durata di
della vigna, 129: per tal termino mi compiango e doglio, / perdo gioia
e doglio, / perdo gioia e mi sfoglio / quando di sua conteza mi rimembra
e mi sfoglio / quando di sua conteza mi rimembra / di quella ch'io amare
chiari, 1-i-46: v'amerò quando mi sarete marito; ma prima di farvi
di tutto il suo dogma; e mi strinse a sopprimere il libro. d'annunzio
furore. galileo, 1-1-273: prima mi è stato necessario trovare modo di accrescer
, vaneggio? dio mio, la coscienza mi sfugge, mi si perdono i confini
dio mio, la coscienza mi sfugge, mi si perdono i confini della realtà,
non so parlare in termini generali e mi appassiono soltanto ai fatti particolari.
et al bisogmo e nel termine che io mi truovo. s. degli alienti,
per ostinarmi a volerle rispondere in versi, mi veggo quasi ridotto a termine di non
termini meco, ma conoscendomi, come mi conoscevate, eli io v'amava,
voglia e nel mio pudico letto, mi sieno usati così scelerati termini da questo
la vergine mana: il che non mi pare troppo bene pensato, da che tra
gran dolore, tutte le fiancate che voi mi date, perché n'avete ragione in
dai prìncipi di savoia diversi aggravi che mi hanno intaccato la riputazione, ho stimato
gozzi, i-27-124: quanto a quello che mi domanda del libro di chimica, quelle
passo perché, secondo il termine tecnico, mi sia 'resa giustizia'. -mezzo di
. castiglione, 2-1- 22: mi vennero alquanti termini di febbre, pur non
cxlv-44-126: in occasione della venuta della regina mi convenne far viaggio sino a trento e
, i-5-60: or giacché voi non mi amate, / abbia termine il mentir.
bembo, 10-vi-97: al mio messer trifon mi raccomandate oltra ogni termine.
mazzini, 53-222: ho bisogno che tu mi compri due camicie di colore e due
febbre). morando, 408: mi pelesò che lenta febbre, ma senza termine
marito. d'azeglio, 5-364: tu mi faresti uscir de'termini! ch'elpè
», aprile 1990], 121: mi servivo anche di un termoidrografo, per
non le reca incomodo, ch'ella mi favorisca un ragguaglio della sperienza che mi
mi favorisca un ragguaglio della sperienza che mi vien detto aver ella eseguita sulle termolampe.
mette pasqua ai quattro di aprile; e mi ascia in tanta stretta di tempo.
v-185: essi [i medici] non mi hanno mai fatto termotècnica, sf
dette da me in punto di morte, mi mette l'anima in sicuro.
iii-433: -trovatemi una moglie buona, e mi marito domani. -mo no la crede
strada. goldoni, v-578: il cuore mi dice che il signor colonnello, il
del cielo anch'ella. / e mi vidi quaggiù piccolo e sperso / errare,
giusti, iv-301: quando i patimenti mi abbattono, mi la- scerò vedere steso
iv-301: quando i patimenti mi abbattono, mi la- scerò vedere steso per le terre
terre; ma questo silenzio assicuratevi che mi tiene inquieta quanto il male che ho sempre
a un arpeggio / perso nell'aria / mi rinnovavo. quasimodo, 1-43: ti
dì ch'i'vidi 'l sole / che mi fa in vista un uom nudrito in
.. ricordati di me, poi che mi facesti di terra: ricordati di me,
: ricordati di me, poi che mi desti l'anima. tasso, ii-54:
perniciosa la primavera del corrente anno e mi sento tuttavia malconcio per le vigilie che soffro
una continua folla di flati, che mi rendono spossato e malenconico. faccia dio quel
; maiolica. magalotti, 1-10: mi do ad intendere... che [
. c. carrà, 519: egli mi racconta che soltanto quando si accinge ad
in terra, / o per qual stella mi fosse ordinato / ch'io non dovessi
mai uscir di guerra, / e povertà mi stesse sempre allato, / come fa
se parrà a questi patroni nostri non mi lasciare in terra. f. argelati,
, io sarò in terra affatto e mi ritrovo disperatissimo perché ho spesi 1000 zecchini.
per terra. pavese, 7-139: giulianella mi aspet venire.
temere che, appena tocco, non mi portaste a terra, come altra volta mi
mi portaste a terra, come altra volta mi fece il cortese girone. berni,
magalotti, 3-17: considero ch'e'mi se ne può addurre taluno ora pensato da
toccava terra pel gran piacere, io mi sforzava di godere della sua gioia,
. finiguerri, lxxxviii-i-704: quasi non mi sentia per tal tremore, / quando
grandi imprese. fagiuoli, i-26: io mi sto terra terra e non agogno /
v-1059: lo stile mio, che mi renderà singolare al mondo, consiste in
.. e rimarrò 'terra terra'come tu mi inviti a fare. -con valore
queste riflessioni terra terra in qualche modo mi rinfrancano. -che è rivolto agli
d'amore'. pavese, 5-103: mi misi a tirar sassi contro la colombaia,
tutta ricoperta dal- l'acque, non mi so capacitare che solamente il flusso, le
crollò e si dissipò; come se mi fosse caduta di mano una di quelle sfere