del mondo. comisso, 12-55: mi portava a trieste, sul carso;
: seguendo la scia degli ufficiali che mi precedevano per gli scaloni, arrivai ad una
adesso potrei andare a riveder la lezione che mi sta tanto a cuore. - signor
f. galiani, 4-276: non mi è ignoto usarsi in guerra le fregate,
dante, par., 10-79: donne mi parver, non da ballo sciolte,
. bandello, ii-997: « quanto mi parli », i'dissi, « o
dissi, « o mastromio, / molto mi piace e mi conforta assai, / e
o mastromio, / molto mi piace e mi conforta assai, / e veggio scioltii dubbi
dante, inf, 30-108: ancor che mi sia tolto / lo muover per le
possibile, e vedevo che la mamma mi guardava tra lo stupito ed il contento.
hai ragione, ma cosa vuoi! mi cucina così bene ed è un semplicione che
così bene ed è un semplicione che non mi ruba », rispose la marchesa con
fisico. i suoi lineamenti, che sempre mi erano apparsi duri, mi apparivano sciolti
che sempre mi erano apparsi duri, mi apparivano sciolti, lievemente velati.
, taluni. montano, 1-172: mi sapeva del fantastico che dalle spoglied'una villanella
, da quella ventura; / né mi lasciò più pura, né sciolta dalla mia
superbo né così amante di me che mi tenga per animo sciolto da'difetti.
pacichelli, 2-625: maraviglia... mi sembra che, in tre o quattfore
acciocché, dopo sì lungo ragionamento, mi riposi io ancora, libero e sciolto
, 36 (637): se voi mi chiedete ch'io vi dichiari sciolta dacodesto voto
il povero delinquente. carducci, ii-4-334: mi dica un eoco lei se io sono
maestro). bandello, ii-1222: mi ha la signoria vostra con la sua
, pronunciandosi con quel collegamento che io mi sono ingegnato annestarli, perdono tutto quel
e poi in versi sciolti, io / mi risolve'più tosto recitarvi / quella di
dilettano. caro, 12-iii-192: non mi basta l'animo di darvene la ricompensa ch'
che ancor io per una certa mia prova mi trovo aver fatta in versi sciolti.
sua commedia. martello, 153: mi diedi a quel verseggiare che chiamiamo sciolto,
, l'altro 'il mezzogiorno', che mi lasciano con ingordigia desiderare 'la sera',
addosso certi suoi sciolti, dove gentilmente mi cogliona come credente a'giornali, a'
nelle orecchie le tue stupende ottave! ancor mi splende e mi ondeggia intorno la corrente
stupende ottave! ancor mi splende e mi ondeggia intorno la corrente piena e serena,
vostre? foscolo, xiv-8: voi mi scrivete ch'io riveda lo sciolto da me
qualunque. supposto il seguente esempio re mi do, in cui re e do siano
do siano note armoniche, e il mi sia percosso sull'accordo che regge il re
accordo che regge il re, il mi sarà la nota sciolta, perché dovrebbe tornare
sola, / che si scionnava e mi diceva: « mea, / non ho
tu com'orno iscionito: / be'mi pare che tu mastro éi. =
. con la particella pronom. { mi scionnécchio, ti scionnécchi). dial.
vasari, 4-ii-127: voi fate male, mi scioperatetorità e la responsabilità del governo, proclamando
: le pressioni degli operai dà cheffar, mi sciopra. note al malmantile, 1-29:
lasciar fare l'incoro tritumi mi hai fatto perdere due ore di tempo,
non de'miei stampatori sol oggi mi ha terminata la stampa hai,
occorre che si scioperi a rispondermi, perché mi basta che idee, un piovere
continuo, poiché la sciopera mi tenga in sua buona grazia. magazzini,
il padrone... vuol che io mi -fiacchezza, scarsa intraprendenza sessuale (
l. bellini, i-128: s'ei mi riesce un dì di scioperarmi / prietà
cosa niuna far non poteva: sguaiata mi sto qui scioperando e durando fatica a incoper
/ per il dolor che il sangue mi divora. foscolo, xiv-67: la curiosità
sarete senza carico della pubblica scrittura, se mi darete di voi e delle altre cose
nato uomo,... così io mi sonmesso a dire. caro, 12-i-5:
iii-2-13: giacché siamo scioperati, perché non mi conti all'àmico tuo in che modo
vani giovani intorno, l'arcivescomiglia che mi aveva condannato a quella vita sbagliata e
ventura. lancellotti, 2-50: non mi trattengo a considerare ancoraperché mandar temine e di
i-27: le dissi divertito che, se mi accettava così brusco e scioperato com'ero
, 13-69: tutta la gente che mi rasenta o passa da me lontana ha
/ m'avei le guance, tu mi sciorinavi / un cencio su una spalla
le sue mercatanzie. aretino, v-1-713: mi viddi fasciare da una di quelle folte
sconciar per rider di novelle, / che mi contò cristofan, dritto santo: /
isgrazia una di queste lettere, mi facessero le fischiate dietro. baretti,
andammo in un bar, e lui subito mi sciorinò tutto di un fiato le sue
serrati. sassetti, 7-177: io mi credo che sarebbe quasi stato meglio il
a. casotti, 1-3-92: non mi fate mai più simil sguerguen- za /
sciorinarmi e di riposarmi un momento, mi messi dietro al sor cosimo che,
-mostrare con boria o ostentazione. mi sciorino / ed esco fuor poeta.
c. arrighi, 1-234: mi sciorinò dinanzi un altro biglietto di mille
cime e, disteso fra i mentastri, mi godo, aventre sciorinato, la soavità delle
sasso. montale, 5-124: mi sono fuso / col volo della tarma che
e che lui me cognosce, e mi promisse farlo. a. chiappini, cxiv-14-385
sciorinato dal loro tinenti alla nostra stampa. mi di fichi che, a confrontarli con quelli
intr. con la particella pronom. { mi sciovèrno). ant. e region
/ che la memoria il sangue ancor mi scipa. buti, 1-623: 'che la
: 'che la memoria il sangue ancor mi scipa', cioè la ricordanza di quelli serpenti
cioè la ricordanza di quelli serpenti ancora mi divide il sangue da'luoghi suoi e fallo
fa la paura. guiniforto, 555: mi fu manifesta la bolgia e vidivi entro
che il ricordarmi di loro, ancora mi scipa, mi muove, mi conturba
ricordarmi di loro, ancora mi scipa, mi muove, mi conturba e separa il
, ancora mi scipa, mi muove, mi conturba e separa il sangue. daniello
158: la memoria il sangue ancor mi scipa, dissipa e sparge per le vene
sta mangiando. oddi, 2-42: mi maraviglio come voi potete mangiar mai
scaccomatto e, quel ch'è peggio, mi si schianta il cuore a vedervelo mangiare
in muratori, cxiv-45- 361]: mi vien promesso dal gentilissimo sig. bertagni che
ora, come di cosa nasce cosa, mi venne voglia di cavare un'acqua di
parole. - no, signora, mi spiego. le vostre parole ripiene di
santità. de amicis, xii-259: mi fecero sentir dei discorsi scipiti, vanitosi
, dicendo: « i'voglio che tu mi legge. scio che tu me amerai
un vento sciroccale, si soffoca e mi siedo al caffè sotto un portico. moretti
tribolo tuttavia, ma su per giù mi pare di stare un po'meglio dell'anno
una stretta di freddo o una sciroccata mi possono ricacciare addietro da oggi a dimani;
piove, e l'umidità e lo scirocco mi fanno imbecille del tutto. verga,
punto, ed io a questi scirocchini mi consolo tutto. -peggior. sciroccàccio
ivi, un paio d'anni / che mi son parsi un secolo, toccommi /
me! d'azeglio, 7-ii-125: mi si diceva tutto finito, ed ho
: uòh, uòh, uòh.. mi e caduto il cia- morro..
, uòh, uòh.. questa ficaia mi ha saputo tenere ilsole molto male. e
de le minacce loroche ho bisogno che voi mi sciloppiate di costà de la paura che
. faldella, 5-101: oh quanto mi tarda di sciropparmi la scena! barilli
la scena! barilli, 9-38: mi vado sciroppando l'idea della morte come
e / il quale in corpo mi cacciò costui, / considerate s'io re
stai conquiso. / quand'ecco dilungato non mi fui / cento i-179: hanno
: deverìa dir molte cose / ma mi sento fatigata: / e po'veggo me'
scisma d'inghilterra. sarpi, i-1-229: mi dispiace ben sopramodo lo scismate che veggo nascere
nel sinodo..., così mi par che si doveva impedir anco ogn'altra
27-643: avrei potuto vendicarmi di tuttiquelli che mi avevan dispregiato e maleficato, cattolici o
giuseppe di santa maria, iii-41: mi rispose che i scismatici stimano lecita lavenerazione anco
mio nome nativo fu / gianfranco, e mi chiamavano in tunisi caicù. / -e
foscolo, xvi-527: le nuove leggi mi farebbero quasi pigliar il partito di farmi
piuttosto, se ti pare, / io mi farò acconciare / per custodir le donne in
bacchetti, 18-ii-573. modesto e continente, mi contengo, / mi contento d'un
e continente, mi contengo, / mi contento d'un serraglio di tre donne:
glietto morigerato, / per me, mi basterebbero anche due! = dal
ha in tasca. moravia, ix-65: mi ero promorando aveva presa certa amistà con
soldi. p. levi, 5-39: mi e diegli certi danari, onde egli le
a cassone di sul posto, e mi mostrò un bel coltellino a serramanico. sotto
sedendo in su la soglia, / che mi grità morale di una persona.
tesoro è dio che l'oro, e mi sembiava pietra di diamante.
per li tre gradi su di buonavoglia / mi trasse il duca mio, dicendo: «
ha aperto il serrarne alla sua chiacchiera, mi distraggo in strani fantasticamenti.
: non volli serrare la finestra, mi sembrò che di là sotto dovessero spiare
uso di una serratura o di in faccia mi fur poi serrate. un altro sistema
io potevo serrare, che persona non mi dessi noia. tasso, i-219: non
egli sempre ch'io andava fuori, mi dimandava la chiave de le mie stanze,
, 1-13 (47): ancora io mi sono adirato conmia madre, e se io
, e se io avessi tanti quattrini che mi condices- sino a roma, io non
. caro, i-216: oimè, mi pareva d'aver serrati tutti i passi a
. escludere dalla beatitudine eterna. non mi fai gradevole proposta, / polidamante, no
mia terra, / che fuor di sé mi serra, / vota d'amore e
, / vinca la crudeltà che fuor mi serra / del bello ovile ov'io dormi'
'amor, da che convien pur ch'io mi doglia'il lamento, ch'ei [
dolcemente accarezzandomi come una novella sposa, mi univa tutta a sé e mi serrò ne
sposa, mi univa tutta a sé e mi serrò ne 'l suo costato. monti
per uscire sul pianerottolo illuminato, clelia mi serrò il braccio e bisbigliò: « sono
padre mio zio, che in vero mi pare mancarmi gran cosa, e l'
gatto da pisa, 326: mai mi confort'a fallo / non in loco
legato e serra, / e poi mi stringe e serra / e non voi ch'
, 14-m: tal pietà di me mi serra il core. leopardi, 10-62:
allor la ricordanza /... mi serrava / ad ogni voce il core,
v-122: io so molto io, voi mi serrate troppo. b. davanzati,
ciò ingannarmi la suddettaeco, e, se mi fermavo, si faceva meno frequente, per
, non avendo serrato questo partito, mi è bisognato chiarire a'capponi la mente mia
, / così senza el tuo aiuto i'mi vergogno / riferir quanto mia memoria serra
ne l'usato imaginare, / più conoscer mi pare / che per concordia il basso
viveragio; / in suo dimin rimembranza mi serra. ser giovanni, 3-xxxi-14:
/ tant'è l'amor di costei che mi serra. mariotto davanzati, ciii-213:
/ costei, che nel suo amor mi stringe e serra. benivieni, xxx-10-77:
che 'l tuo vero, 7 qual 10 mi sia, per la mia lingua s'oda
/ che, s'è presente, absente mi fa guerra. cantalicio, 170:
, 349: orrendo un gel mi sdrucciolò per tossa, / e mancar ii-156
serra. panzini, i-117: il cuore mi si serrò. avanti in un affare,
. buonarroti il giovane, 9-858: mi par veder sempre queiribaldi, / bruti,
ben trova. monosini, 105: chi mi vien dietro, serri l'uscio.
passata dormii, intanto che pogo sonno mi venne. 5. serra agricola
/ pur che la gente a'piedi mi s'atterri. pagliaresi, xliii-53: vedendo
, 133: la previdenza, che mi manda oggi (giorno di festa e di
botteghe serrate) questo mezzo foglio, mi manderà, spero, anche tanto da
vostre serrate e sigillate... mi faceano intendere come mi aveano eletto per
sigillate... mi faceano intendere come mi aveano eletto per censore e giudice loro
, insensibile. quasimodo, 128: mi trovi deserto, signore, / nel tuo
x-740: io tant'altre volte / mi sono dichiarata / che non posso soffrir di
me fora? / la mia mogliera mi ha chiusa la porta, / erozia,
porta, / erozia, poi, che mi fa pegio ancora! 9
da prato, lxxxviii-i-532: lassa, ché mi sovien quand'iosolea / nelle braccia serrate,
trop : serrata, se mi si permette dire, all'idea. r
altro giorno mandai a firenze ungrappolo, che mi fu donato, d'otto melangoli di portogallo
. cenni, 1: s'io mi volevo un poco adormentare, / volavate
quello strumento. tarchetti, 6-i-225: mi trovai vestito, attillato, serrato,
ragionamenti, si accostò a noi e mi disse: « benvenuto, se tu
». buonarroti il giovane, 9-272: mi par dicomprender che 'l messaggio / con favellar
se gli attribuiscono. tommaseo, 11-157: mi diedi tutto a comporre serrato, snello
serrato come in bocca / e tempo non mi par da zampognare. -per
chiave. boiardo, cvi-499: parimente mi parve accerba e dura / mia trista
, volendo mostrare d'esser dotto, mi disse come egli stupiva di quei romani antichi
metastasio, 1-i-189: ah! se costar mi deve / i giorni di tum
pannuccio del bagno, 1-ix-12: per piacer mi strinsi in suo servaggio, / und'
/ und'ò greve dannaggio, / ché mi disdegnae dà pena su'altura. pallamidesse,
port'io / per mia dolceza, non mi tomi in rio. marino, xvi-167
, 118: al rio servaggio mi richiama amante / co'lacci un crine
[guevara], ii-241: « se mi amate, servate i miei comanda- menti
proporzione,... in tutti mi pare da servare, cioè di fare l'
incominciata / dunque or cessando, altrui mi darò vinta? » -difendere un
non rincresco a me stesso, anzi mi glorio / d'esser servato a la stagion
broccardo, 13: se 'l mio signor mi serva a tanto bene, / che
mostacci, 151: a tal segnoria / mi son servato, ca bon guidandone averagio
poter per un'altra volta, quando mi piaccia, uscir di questo nostro poco
l'ultimo del 'purgatorio', e non mi par bene di abborracciarlo, per paura
, maria, /... / mi fan sì ch'io vergogno ai tuo'
doleva d'amor forte. / quando mi vider, tutti con pietanza / dissenni
e col suo dolze ed angelico riso / mi salutò umile e reverente, / rende'
tratti servieno. lamenti storici, 1-88: mi de padre son facto servente,
quest'anno il mio piero antonio, che mi dolse via più che non parea potesse
al mio leal servente, / il qual mi porta tanto vero amore; / digli
tua casa madama marini... mi guardò tanto ch'io ho rivolti gli
, v-2-403: il colore della sua pelle mi fa pensare a quel marmo che nei
, 268: morte, perché mi tardo! / morire m'è a piagenza
è a piagenza, / ingran gioì la mi tegno, / ché da foco mi spegno
la mi tegno, / ché da foco mi spegno / e moro perlo degno / amor
ritrato e arma de'sigonio, quale mi scrive che per sua bontà farà fare
processo alla monaca di monza, 418: mi volea affogare con una servietta o con
grande servixie che vui posé far a mi e cui de mea cha, dito quanto
disciplina, / l'una di quelle mi pigliò per mano; / e poi tutto
/ e poi tutto quel giorno / la mi condusse intorno / a veder ^ officina
, 21-114: quivi / al servigiodi dio mi fé sì fermo / che pur con cibi
accetto sia. caro, 12-i-318: mi replicherete forse che basta esser buono da sé
. chiaro davanzati, 95-7: se mi se'oferto servidore, / ionon ti voglio
onore, / i'son certa ch'assai mi piacerla. panfilo volgar., 33
donne. aretino, v-1-166: io mi pensava, figliuolo, allevarti negli studi
l'aiutar un povero / innamorato non mi par ufficio / servii, ma di
non disamarlo. guarini, 163: mi venne / tosto pensier di travestirmi
, viii-1-47: quello di che io più mi vergogno in servigio della sua memoria,
francesco da barberino, i-272: colui forte mi spiace / che li minuti servigetti isdegna
faceva cotali altri servigetti; ma le donne mi davano sì poco salario che io non
], 6 (98): setu mi vuoi fare un servigetto, le venticinque lire
han fatto abominevole i tanti cialtroni che mi seccano con la ingenua screanzata presunzione che
di callimaco: agli 'omerici'non mi parea, almeno non a tutti, né
politici obbedienti. fogazzaro, 1-607: mi si è ripetuto che il mio servilismo verso
il mio servilismo verso l'autorità ecclesiastica mi ha reso indegno di stare nel consigliosuperiore.
: il voltafaccia attuale di tutta questa gentaglia mi stomaca: ne pronostico del male poiché
pirandello, 7-999: dare non mi par necessaria, e, per esser monotona
adulatoria, ed io giovenilmente plutarchizzando, mi esagerava talmente il vero in astratto che
/ a quella ched in sua balìa mi tene. chiaro davanzati, l-52: tal
, /... / languir forte mi face. 3. soggezione alla
abiti lunghi. caporali, ii-71: mi risolvei, come uom che ha spirto
dappresso il monarca e vederlo domesticamente, mi affermavano che se gli narri qualche cosa
. g. michiel, lxxx-3-382: mi ha servito per secretarlo ilmaraveglia qui presente,
inperò l'eccellenzia di questo gran maestro mi chiama a servirlo. -ant.
potrete agevolmente instillarle nel fusse persona che mi volesse servire di fiorini iii cento o cuore
, 10-106: non voglio che in altro mi serviate principalmente che in acquistar paradiso.
, / sì volglio che perdonar lo mi deggiate. dante, vita nuova,
a un altro. carletti, 274: mi fu anche di bisogno, per seguire
cena, insieme con li sette advocati che mi avevano servito nella mia causa. magalotti
buon angelo e li acquistai senza punte. mi paiono più belli. sono già persuasissimo
, a meveniste; / in carcere bem mi faceste, / a vostra possa me
anima! nessuna pena, nessuna pena mi sarebbe grave per servire il vostro dolore
amore che le vostre parole mostrano che mi portiate, che voi sanza alcuna scondetta
sanza alcuna scondetta e sanza indugio di ciò mi serviate. machiavelli, 1-iii-629: il
dicembre, una tua per la quale mi racomandi piero orlandini e che io lo
che io lo serva di quello che lui mi domanda. guicciardini, 2-1-244: se
dicti officiali. ariosto, 1-iv-551: mi fé intendere / che nonme li dava egli
a queste donne? ». allora quelli mi disse: « per fare sì ch'
l'amo / che sol per lei servir mi te- gno caro. matteo correggiaio,
fé quanta quella che di voi servire mi conforta. lorenzo de'medici, 11-173
.. / onde per me felice io mi terrei / di spender, voi servendo
: la fleur nel servirmi a cena mi riferì che l'albergatore era tutto compunto
tutto compunto dell'affronto fattomi d'intimarmi che mi provvedessi d'alloggio. saba, 3-43
dissegli: « amico mio, tu mi hai servito assai male ieri; e la
assai male ieri; e la carne che mi mandasti, si strusse tutta in grassume
e servire la zecca, che di nuovo mi co- misse il papa una moneta di
'l mal me no sfoglia, / non mi rende'l ben foglia: / ciò,
per leiched io vaglio, / e non mi dona quel ch'aggio servuto? ».
, 16-vii-110: quel 'servire delizie'mi rammenta il servizio degli osti a tavola
: è questa qua madonna verdiana? ella mi pare; mai no, anzi
anzi sì; in fatto la vista non mi serve più. castelnuovo, 2-312:
io? » « no, gli occhi mi servono ». -costituire fondamento e
(1-iv-805): deh, perché non mi vuoi mine... possono
fenoglio, 5-ii-374: le diceva: « mi tomi indietro fra chissà quanti giorni,
corpo stracco che per una settimana non mi puoi più servire ». -andare
brusoni, 4-ii-120: con questi felicissimi auspici mi sento già nel petto un impaziente ardore
gesù cristo. giuglaris, 205: non mi stavire. l. melzi, 1-6
. benivieni, 64: se tu mi ricercassi insino a che termine e'serva
che io ho pensato e che son certo mi riuscirebbe non si può asseguire senza denari
, senza assistenza, la vita non mi serve che di rossor, che di pena
aguzzo e, con un sasso che mi servì di martello, sulla rocca appunto da
a'versi. e questo non voglio che mi serva per palinodia né per giustificazione,
, e mandate qui l'originale che mi servirà di norma se devo scrivere io.
frati cappuccini. mazzini, 35-224: mi duole che non siano giunte an
, qualche volta..; ma mi serve poco. c. carrà, 377
appunto l'occhiale di cui io stesso mi servo e mi sono sempre servito quaranta e
di cui io stesso mi servo e mi sono sempre servito quaranta e più anni.
. pasqualigo, 293: qui mi convien finire, perché la testa non
convien finire, perché la testa non mi serve troppo. v. borghini, 6-iv-104
3-3-150: male la mano e peggio latesta mi averiano nei passati giorni servito. pculavicino,
ogni piccolo accidente e ogni minimo sproposito mi pregiudichi o mi uccida, perché.,
e ogni minimo sproposito mi pregiudichi o mi uccida, perché., io mi sono
o mi uccida, perché., io mi sono rovinato con sette anni di studio
. caro, 12-i-122: il attuario mi scrive che per la mala ricolta non
parte delli comenti fatti sopra di lei, mi son servito or di questi et or
che di parole / spesso nuove io mi serva, a ciò costretto / sì dalla
(364): a queste parole io mi movevo a risa, e poidicevo alla ruberia
serva. carducci, iii-28-321: vostra signoria mi si annunziò 'futuro critico'. io le
le risposi si servisse pure. conciò non mi arrogava darle il permesso alla critica: voleva
. ang. contarmi, li-7-307: mi ha reso il sentiere molto giacomo
delle colonne, 403: poi non mi vai merzé, né ben servire / invèr
lealmenti, / non so che cosa mi porria valire. stefano protonotaro, 134:
xxxviii-56: più ch'a torto / mi par di servidor nome tenere: / così
1-96: sto mio male me pare mi zuocco, / tanto è dolce l'amoroso
in metto / del futuro servir que'rei mi done. fausto da longiano,
non la mia scusa, tanto giustamente mi pagheresti con la 6. asservimento
fallo, / perché non se'mi di servir più largo? 8
saremo biasimati; e spero che iddio mi concederà grazia che le signorie vostre si
messer pellegrino serve benesua signoria reverendissima, io mi chiamo servitissimo anche da questo. panigarola
le grasse. morante, i-541: mi mortificava alquanto il pensiero di non saper accendere
di non saper accendere il fuoco; mi raffiguravo, con giubilo, quale gloria sarebbe
si di che m'avete regalato, mi date ancora il finocchio. rativa
tutto il cuore; e l'ingrato mi nega la mercede del servito. -con
ogni poco mora, il quale mi ha detto liberamente che non ha fallato,
potevo sostener questo carico di diffenderlo, mi ha detto che almeno il sig.
», non so veramente che dire. mi par cosa molto fuori di tempo.
anco devino fare li che voi mi facciate stizzare, io farò prendere a'miei
pulci, vi-79: non ti dico quanto mi raccomanderai a madonna contessina ed a madonna
vincio, svisceratissimo servitore suo, come mi appello e sempre voglio essere. della
torquato tasso. redi, 16-iv-59: mi ricordi servitore a tutti cotesti miei signori
del signor francesco redi, del quale mi rassegno vero e obbligato servitore. goldoni
ii-14-198: le auguro buona geodesia e mi invito alla parola dell'onorevole baccelli. servitore
se le fosse a noia, / che mi comandi per messo ch'eo moia,
pene ch'io sento d'amore / mi son conforto, acciò ch'io non ne
, potei facilmente supporre le conseguenze che mi avrebbero atteso. faldella, i-4-101: l'
. d'annunzio, v-i- 1021: mi viene detto che questa parola infame è uscita
potutoservare in questa [scena], dove mi ha veduto passeggiar lelastre a piedi con due
fa! questo non si fa! » mi dissegno andaro; / e tra la servitute
po'fuori dalleabitudini soldatesche e servitoresche, poi mi guardò fìssa. -per estens. che
e de la vita ch'altri non mi tolse. bibbia volgar., x-187:
, i-14: a comparirvi avanti degnamente / mi mancavano centomila cose. / mi mostrarono
/ mi mancavano centomila cose. / mi mostrarono [il rispetto, il timore,
donne volubili, ch'alia fine costei non mi si tolga e se borghese questa fede cristiana
subbiettività ardente di codesti 2-41: mi sono convinto che con tale specie di donne
. ii: delle servitù stabilitemagnificenza adeguare, mi lasciai con isfrenati volontà per fatto dell'
piacere, che poi a'tuoi disii mi legò il cuore con amoroso nodo,
come contadina serviziale, / a servirqualche dì mi feci avvezza, / e vidi in quella
v-3-93: tu sai con che cirimonia mi fosse condotto dal più grazioso dei linguai e
, 6 (100): se tu mi vuoi fare un servi- zietto, le
la solitudine. d'annunzio, 8-89: mi guarda assaispesso, con due grandi occhi un
straordinaria tutte le volte che io non mi mostro abbastanza premuroso e servizievole. bacchelli
cxiv-32-116: avrà ella saputo (ed io mi scordai di scriverglielo ne'decorsi) essersi
vostra signoria senzareservo voglia comandarmi, ché sempre mi trovarà prontissimo al suo servicio. g
. bersano, 357: per ora non mi estendarò più in scrivere. sono sempre
li serpagnia dei viziosi di genova, mi fece entrare al servizio vizi personali
signor rubattino, e la vita del mare mi personali sono quelli li quali si
. ho una donna a mezzo servizio che mi cu vizio di chiesa che
. io al contrario / di costui sì mi soddisfo benissimo, / ed ènne certamente
oltre all'essere un buon servizio, mi è di spesso maraviglioso. -compito
. di qui la rovina. mi riteneva i servizi e non m'attendeva la
ha maggior merto. vasari, 4-i-732: mi ha comandato sua eccellenza...
più contegno. pellico, 2-420: mi parrà non solo d'averti fatto un servizio
qualche soldo o marchetti o bagatini, la mi faria un relevatissimo servizio. de'sommi
vorrei, messer pacifico, che mi faceste servizio di pregare la socera vostrache fosse
iii-198: la ringrazio di quel che mi scrive de la sua volontà; ed
venti lire? bacchelli, 1-ii-383: « mi fate ridere, quando ripenso a vostro
, quando ripenso a vostro padre che mi raccontava la paura che aveste fin da
[le lettere]. e per questo mi risolvo che 'l difetto venga da
massime alla campagna. tasso, iii-274: mi spiaceche la prima lettera ch'io scrivo a
200: la tristemente pittoresca descrizione che lei mi ha fatto dell'ospedale san carlo è
, 13-23: senza mia colpa / mi hanno allogato in un hotel meublé / dove
tripli servizi. silone, 9-73: mi ero trasferito nel quartiere piu povero e disprezzato
. e. gadda, 23-130: mi mandarono improvvisamente a torino perun servizio giornalistico,
bianciardi, 4-59: certe volte la domenica mi portava con sé a studiare qualche servizio
73: lu abati e li monachi mi pregare ch'eo prindissi a meo opu
in città. bartolini, ii-129: mi domando perché il maestro p. tenesse
servizio la ragazza che in quel momento mi interessava. fenoglio, 5-i-1885: se c'
pegno in mano / mel credete, mi fate un gran servizio. grafi 5-1151:
5-1151: credi tu che la critica mi spiaccia? / fa servizio anche a me
varthema, 65: se cominciò voltare verso mi con tutti li mamoli e dettemi de
dettemi de uno sasso nel pecto, che mi fece un mal servizio. pasqualigo,
112: appena fuori del casolare dove mi si voleva far quel bruttissimo servizio di bruciarmi
. servizióne. forteguerri, vii-3-66: mi faresti un bel servizióne / a non
faresti un bel servizióne / a non mi porre nella occasione. = voce
perché lassi, segnore? segnor mi puose. boccaccio, dee., 2-6
servo di vostra excellenzia come ch'io mi sia, et a quella basando le mani
le mani, in bona grazia umilmente mi racomando. muse padovane, lxv-
]: « poi che gli dei mi hanno fatto tuo servo, lo uffizio mio
gentile, / che questa doglia pur mi strugga 'l core, / eccomi apparecchiato
un aeroplanocon il suo rombo di aeroplano e mi riempì di sgomento. il paragone non
in questo momento un certo sentimento che mi spinge, come per un servomeccanismo,
aseità', termin del quale / io non mi posso mai risovvenire. mazza, ii-133
tale indumento. pasqualigo, 654: mi ho scordato di dirvi che desidero che
ho scordato di dirvi che desidero che mi portate sei pezze di sessa che sia bella
della vita e finendo adesso di correrla mi è commandato di nuovo che a chiusi occhi
compenso delle mie prestazioni, l'impresario mi avrebbe pagata la somma di lire sessanta.
, iii-25- 12: il sessanta mi lasciò democratico monarchico, il ses- santasette
lasciò democratico monarchico, il ses- santasette mi trovò repubblicano. capuana, 1-ii-200: la
e... sommamente faticosa scrittura mi son posto nell'anno della mia vita
l'uno e con l'altro tema, mi par assai più conforme alle regole il
deh'imperio, chiamato da'superni dei a mi modo che appare anacronistico o
di questi un dito e mezzo mi. 'sessantottardo', 'decrepito', 'sorpassato'sono le
. ferd. martini, 1-i-539: mi prega bensì di rimandare la sua sostituzione
). « io no, non mi occupo più del gentil sesso ». ghislanzoni
delle cose del sesso: mi pareva che lo spirito, la santità,
se vuole; / se iesù el cor mi tocca, / non bisognapiù parole: /
io presi ieri una gran medicina / che mi menò sì per boccae pel sesso, /
stare un giorno sur un cesso / e mi mandò le budella in mina. romoli
. con la particella pronom. (mi sèssuó). letter. distinguersi in due
a. bonciani, lxxxviii-1-298: poi mi rivolsi, e rimiravo fiso / nel
baretti, 6-82: perché in poesia mi sottoscriverò io all'opinione di chi camminò
qua ora là come l'uccellosulla frasca, mi leva di sesta e mi fa sbalestrare in
uccellosulla frasca, mi leva di sesta e mi fa sbalestrare in tutte le mie cose
alfieri, 12-330: io là non mi attentava / neppur parlar, se non a
esattezza. fazio, i-9-76: qui mi potresti din « dimmi s'egli erra /
sesto e disegno / di quistion che 'mposivole mi pare. chiaro davanzati, xvi-24:
, 4-102: più d'onore ancora assai mi fenno, / ch'e'sì mi
mi fenno, / ch'e'sì mi fecer de la loro schiera, / sì
di maggio, il signor giulio mosti mi mandò una lettera di vostra signoria.
10-107: nel pianto di paolo vi (mi riferisco al suo storico discorso di fine
si scema: / per altra via mi mena il savio duca, / fuor de
sesto. vasari, 1-3-160: però mi risolvo girar di dentro questa volta a
vogliono loro. magalotti, 7-118: non mi dimentico de'santini che vi ho promessi
... non sarebbe eglibene che voi mi mandaste in un foglio il sesto del libro
, che bel signore! la grazia sua mi cava di sesto. vignali, 1-1-3
di sesto. vignali, 1-1-3: tu mi cavi del sesto con queste tue maledette
dare qualche sesto alle mie cose, e mi veggo in cimento, non dirò di
, vi colorisco, vi vendo, mi accompagna innn nel letto. p. e
volte tre! / serenissima in vero mi protesto / che quest'è un di quei
fiore dei liberi, xcii-ii-133: meio de mi lovo cervino non vede creatura; /
aretino, iv 4-43: mi approvono per uomo di grave giudizio, di
un sestodecimo d'ora, e quanto più mi sforzo di te- nervela intenta, tanto
, 23: quanto al mio studiare, mi pare che nonmi bisognerà più lasciarlo, ché
come ho fatto questa quaresima, buon pezzofa mi potevo dottorare in sestòque. fanfani [s
forma definitiva. bacchelli, 2-xxiii-420: mi par bene che proprio così lafaccenda si sia
e rimettere in sesto il comprendonio, mi sono letto a testa bassa mezzo canto dell'
quando il sole sarà ito ben sotto, mi riporrò tossa in sesto con un letto
sesto con un letto cristiano, se dio mi dà grazia di condurmi a salvamento il
appresso, un fruscio fra i cespugli mi ritornò la mente a sesto: un uomo
di sé. cartaio, xxi-ii-984: mi farai pur oggi uscir del sesto.
de'mori, i-m: la lettera che mi tocca mi viene così bene in sesto
, i-m: la lettera che mi tocca mi viene così bene in sesto che non
in cercare invenzione per la parte che mi s'aspetta. = sostant.
par., 8-54: la mia letizia mi ti tien celato / che mi raggia
letizia mi ti tien celato / che mi raggia dintorno e mi nasconde / quasi animai
celato / che mi raggia dintorno e mi nasconde / quasi animai di sua seta
che senza compagna e senza scorta / mi vide, un laccio che di seta ordiva
l'altre opere sue a misura che mi capiteranno alle mani. nievo, 9-141:
. g. belli, 166: tu mi desti una vagliatina giudiziosa della mia ode
e insulti / siamo invitati al bannon mi si cela / pane a finissimo staccio,
setacaro, i-121: voglio che per ora mi basti di aver mostro perfetta e
hanno fatto un buco? » « mi hanno ridotto come un setaccio! »
redi, 16-ii-114: dove oimè, mi trovo / in questa spiaggia setardente ed
i-94: ho sete: / il sol mi brucia orribilmente ilvolto. / non un ruscello
idem, purg., 21-39: sì mi diè, dimandando, per la cruna
/ ch'esto disio tutto lo cor mi schianta. boccaccio, vii-56: qualor mi
mi schianta. boccaccio, vii-56: qualor mi mena amor dov'io vi veggia,
forse è uno sbaglio: ma tirar conclusioni mi pare impossibile finché non vivrò con te
, ché io possa andare agli scolari che mi attendono che io legga loro, e
i'faccio il ranno e con un setolino mi vi tolgo la pece e poi col
guance impolpe di saponata,... mi dava ribrezzo. pratolini, 10-287:
. chiara], giovinetta / fuggi'mi, e nel suo abito mi chiusi /
/ fuggi'mi, e nel suo abito mi chiusi / e promisi la via de
/ l'opera andò sì che non mi diletta. 4. società segreta
g. visconti, 2-36: amor mi fa più serva e più subiecta /
. m. cecchi, 1-i-105: non mi maraviglio or ch'e'ci sie- no
a. pucci, 4-296: io mi veggio appressare allo stremo, / ch'i
so. saba, 7-130: mamma mi ha parlato di 'festeggiamenti'renze (
. goldoni, v-973: anca mi son cussi. no sarà gnanca un
settantenne in nome delle donne d'italia mi ha rimprocciato. arpino, 19-87:
i fatti narrati dai giornali... mi sonostati in dimostrazione di verità: nel grottesco
in una deposizione di nostro signore che non mi cadde in veduta. -epigono
della camarilla, per dispetto settario non mi avessero sempre tagliato l'erba sotto i piedi
, / il britanno oratore. ella mi vuole / più mite ai nuovi settatori.
settatori nell'asia. rapini, x-1-399: mi han raccontato che i più ardenti settatori
scipuli e sectatori. garzoni, 7-424: mi sovviene a propositodi quel prudentissimo consiglio che diede
: mentre stavo attendendo la vettura, mi misi a scrivere a una buona settatrice
ornamento del dire. lucini, 2-39: mi sorride definirlo [bergson], con
. torricelli, ii-4-61: qui in roma mi trovo d'aver fatto sette mesi non
gli influssi. sassetti, 412: io mi lascio persuadere da questi gentili che ci
, 9-112: sette p ne la fronte mi descrisse / col punton de la spada
, 10-34: « io ti domando che mi dichi quanti sono i nostri sacramenti »
su punti sette. papini, i-12: mi piacerebbe... /..
taschino della giubba. fenoglio, 5-iii-668: mi rammendi questo sette, per favore.
le mani. goldoni, iii-535: mi pareva impossibile che non v'entrasse il sette
/ d'alto periglio che 'ncontra mi stette. cino, iii-1-12: con fatti
altre ricomincerò. marchetti, 5-160: mi sovviene / ch'una sola tua voce or
goldoni, iii-535: sette cancheri che mi mangino il cuore; sette forche che
mangino il cuore; sette forche che mi appicchino; sette diavoli che mi strascinino
forche che mi appicchino; sette diavoli che mi strascinino alpinferno! 19.
. giuliani, 1-8: quella (mi rispose la rivendugliola) è la campana
sera. oh se tu fossi vicina e mi mandassi a dir vieni! gozzano,
nave e'm'è venuto un non mi lascia vivere; io mi penso che avvenga
un non mi lascia vivere; io mi penso che avvenga dall'aver mutato aria
, anima d'artista,... mi levava ai sette cieli. silone,
c. e. gadda, 18-137: mi esprimo così, settecentescamente, per dire
e smorza l'eccesso della maestà, mi permettono di accostarmi con più confidenza alla
croce. tansillo, 1-291: io mi credeva, essendo già settembre, /
e statuti fati cum conseglo de'savi frati mi natura della state siccome di
sezze, ii-382: due di questi settenari mi se rappresentò grandissima dificoltà in sporgli,
del sole. foscolo, xv-152: mi cuoce anche la libidine di viaggiare; e
abitanti. pasolini, 21-416: mi vedete. un piccolo meridionale settentrionalizzato,
dalla introduzione nel torrente della circolazione di mi setteottavi, agg. invar
/... / latua consolazion or mi dimostra / e iesù torni per la grazia
di pane. segneri, 5-67: mi dice il signor conte che ogni domenica legge
per tutta la settimana, il che mi pare di molto. metastasio, cxxxvii-
71: oltre l'onorario, ella mi debba / dar sorbetti e caffè, /
quali il dì seguente reiterò il marchese di mi -settimana sociale: riunione annuale
due giorni, e verrebbero la setche mi riman libera, un sonetto per il predicatore
tu tima e la trigesima. mi dici buonissimo. pascoli, 1-471: vorrei
come va? la settimana sociale? mi pare che se non le facesse una certa
vi sforzate di scrivere molto; poche linee mi basteranno, per dirmi che state,
d'una tessera a validità settimanale, mi fa, e più ben messa d'
di ricevere i foglietti, come voi mi offerite, settimanalmente, o nel modo
dei ghibellini, ma mio, non mi permetterei mai di criticare nostro re carlo,
sopra quella dell'età più che settuagenaria mi tengono oppresso in maniera cne ogni piccola
oppresso in maniera cne ogni piccola fatica mi è affannosa e grave. a. giustinian
vigore. leoni, 62: questa lettera mi strappò le capo è la misura
agostini, 37: non so s'io mi debba più confidare nella grandezza della tua
2-56: l'adempimento di questo mio desiderio mi viene impedito non tanto dalla severità delle
più là. mazzini, iv-4-90: non mi sorprende dellaindifferenza di massimo d'azeglio, il
aspera fronte severa, / ch'ella mi mostri mai, dolce mi fora sopra
/ ch'ella mi mostri mai, dolce mi fora sopra / tutti i piaceri,
medesimi popolani. tarchetti, 6-i-230: mi avviai alla sala del giudizio: era
allafiietade / volgi cesario, il fratei mio mi salva. ginzburg, i-1347:
iv-1-412: io dissoluto obliquo e fiacco mi compiacevo di riconoscere nel cerchio della mia
ma così ritte e col viso severo / mi fate pena perché non ridete. pascoli
no mai lucro. bacchelli, 2-33: mi addottorai a berlino con santissimi e
, 32: le nubi di polvere mi nascondevano a tratti la campagna, tutta a
di forte eleganza e dibellezza severa, che mi pare certo di riconoscere. comisso,
mio camillo, / tal che un dì mi farà migrar del gielo incrudelisce e seve
p. levi, 5-16: se mi avesse denunciato alla sezione politica...
g. bassani, 4-9: non mi piaceva l'aula dove ci avevano messi
ariosto, 45-100: so ch'inconstante 10 mi farò te 12. nella
se da quel c'ho già detto ora mi muto; / ma né la fette
, in mezzo il core / cupido mi lanciò d'uno strai d'oro: /
strai d'oro: / e questo mi fu 'l primo e 'l sezzo amore.
non vo'doper sezo e quello che dio mi conciedrà di fare a sua laude sì
che un anno il mio malore rincrudito mi ridusse in istato di sì orribile sfabbricazione cui
la battaglia; e intanto i fiori mi appassiscono su 'l capo, e anche
i capelli m'imbiancano, e il cuore mi si ammala nel petto. verga,
i sfaccendati. foscolo, xvii-126: io mi sapevache tu se'uno di quegl'inquieti sfaccendati
carducci, ii-16-46: la maldicenza non mi diverte, ché è vizio da sfaccendati
essere uno dei periodi storici che più mi affascinano, ma proprio perché lo scopro
salviani, 27: io da principio mi cresi ch'elle volessero la burla,
300: « veda » mi diceva il signor s. « sono brillanti
treno, quando nell'androne della caserma mi dissero che non potevo vederti, nemmeno per
intr. con la particella pronom. { mi sfaccio, ti sfacci). prendere
a. casotti, 1-3-23: il faticar mi piace, / ma chi sfacchina ogni
violento. aretino, vi-258: non mi diletto di ceretani, e mi ti vò
: non mi diletto di ceretani, e mi ti vò levar da torno, peroché
sfacciataggine tua, non so ciò che mi facessi. porcacchi, lxl-pref: fuggì gl'
lubrano, 2-422: le vostre feste non mi placano, m'irri- tan lo sdegno
a trovarmi e mille favole e menzogne mi disse sforzandosi darmi ad intender il nero per
schiettamente. magalotti, 28-171: io mi farò da seneca, e dirò sfacciatissimamente
stato sì arditoe sì sfacciato che pure ieri mi mandò una femina in casa con sue
41): « fu allora che mi sforzai », proseguì,...
: quei tali ugonotti sfacciati... mi vorreb- bono sputare in faccia, se
manganelli [poe], 669: io mi ero semplicemente coperto di ridicolo facendo una
, 3-602: dal suo letto di morte mi disse che ammirava la sua sfacciata fortuna
ghislanzoni, 16-261: uno sfacciato raggio disole mi percosse le palpebre d'improvviso. nievo,
: la cosa più interessante, che più mi colpiva, era l'arma di famiglia
: or questa sfaciata et importuna / toglier mi de- viglie, e l'adulazione sfacciata
scandalosi; che conpavese, 10-200: mi impensieriva, in una poesia come'mania di
2-54: la ragazza era un fiore e mi guardava ogni tanto con occhi sfacciati e
vivere da figlia onorata. -tale mi vanto di essere. -non lo sei.
svevo, 8-434: poche sere dopo mi raccontò che quella sfacciateli di renata aveva
739: ah, bugiardone! e'mi guarda anche, sfacciataccio. rettori, 52
n. ginzburg, ii-424: « non mi fa nessuna pena michele » ricomincia / e
potessi idearmi. slataper, 2-227: io mi credevo più freddo, uando si tratta
, nella massa. piovene, 1-236: mi ripugnava rovinare rita, sua madre,
ond'è accompagnato il suo sfacimento, mi hanno dato sensibilissimo disturbo di mal di
. con la particella pronom. (mi sfagiolo). andare a genio, piacere
, 6-161: quella faccenda di marcello non mi sfagiola per niente. mi ha tutta
marcello non mi sfagiola per niente. mi ha tutta l'aria che sia tuo cugino
, fremendo: « signor giudice, non mi tocchi! se ne guardi bene »
30-20: « e statevi bene! » mi gridò dando uno sfaglio al baio che
. landolfi, 8-146: le unghie mi si cominciano a sfaldare: dalla noia,
intr. con la particella pronom. { mi sfagòtto). letter. liberarsi da
fazio degli uberti / tutto intero non mi fian aperti. = comp.
(1915), 238]: tutti mi dicono che per andare [alle miniere
perdonami intanto, ma tutti i tentativi mi sono sfalliti. 6. non
stesso: « sta a vedere che costuioggi mi sfalsa per la prima volta ».
. poliziano, 6-359: una vecchia mi vagheggia / vizza e secca insino all'
drieto a quel ch'io fuggo e che mi sface, / e 'l mio nimico
/ e d'uno amaro cibo non mi sfamo, / libertà voglio e servitù mi
mi sfamo, / libertà voglio e servitù mi piace. gli ingannati, xxv-1-383:
-rifl. luzi, 12-204: uomo mi sfamerò / di questa / e di tutte
savinio, 3-203: 1 suoi occhi mi fissavano sfanalati e così feroci, che
tu sei sempremai sullebillère, / e i'mi sento sfanfanar d'amore. de amicis,
tanto mi servì in palagio... e poi
, che dall'ozio a stento oggi mi sfango, / non me ho mai fatta
. tommaseo, 11-508: la pioggia mi colse; e mal difeso dall'ombrello,
bentivoglio, i-19: riso e compassione / mi vennea un tempo del mio pover fulvio,
intr. con la particella pronom. { mi sfantésco, ti sfantéschi). ant
io sfantescarmi per trovarmi un marito che mi guarisca la tosse quando sono infreddata.
sfatto. guarini, 433: tra duo mi vivo, or foco, or ghiaccio,
borraciol di lino. lisi, 243: mi colpivano... lo spasimante odore
sue mani / per conducermi al tempo che mi sface. giovan matteo di meglio,
514: e 'l divin chiaro sguardo sì mi piace / ch'io ritorno a perir
niccolò del rosso, 8-1: paura - mi consuma e 'l corpo stage, /
paura. pagliaresi, xliii-176: pazienzia mi da', sì che 'l gran pondo /
pondo / de la mie penetenzia non mi sfacci, / sì che di qua ogni
stato ripreso gravemente dai miei disturbi che mi sfanno come sapone nell'acqua.
/ quell'è la gioia che più mi solaza, / par che mi sfaza.
che più mi solaza, / par che mi sfaza. monte, 1-4-15: in
asiso, - onde par ch'e'mi sfaccia. matteo correggiato, 14:
ma quel dolor, che più lo cor mi sfacie, / era la bocca sua
penso, ardo, piango, e chi mi sface / sempre m'è inanzi per
chi si sia che sopra 'l core / mi stilla un sudor ghiaccio che mi sface
/ mi stilla un sudor ghiaccio che mi sface, / e trasforma le vene in
legato / con un ardente nodo che mi sface, / e, quanto più cogno-
, quanto più cogno- sco, più mi piace / vivere in questo amaro e dolce
938: e'[amore] non mi lassa star in pace, / e mi
mi lassa star in pace, / e mi sforza la penna e vuol ch'io
scriva / la gran beltà di colei che mi sface. boterò, 11-188: cosa
i'non basto a dir quel che mi sface. filicaia, 2-1-170: ah fosse
vivo e meno / crudo il pensier che mi trafigge e sface / colla vista mendace
è troppa, non ha ragione, mi esaurisce senza produrre, mi umilia e mi
ha ragione, mi esaurisce senza produrre, mi umilia e mi sfa. bacchelli,
mi esaurisce senza produrre, mi umilia e mi sfa. bacchelli, 1-ii-600: credea
cesarotti, 1-xxxii-275: ah qual piacer mi sface! 8. mandare in
, 2-203: più tosto di credere mi piace / che l'uomo nasca coll'altr'
legge / creato m'ha; legge mi sfaccia, io cesso. -disgregare
letteraria. boine, cxxi-ii-118: missiroli mi ha scritto tutto contento. mi pare
missiroli mi ha scritto tutto contento. mi pare un fatuo, senza reale pensiero.
. il mio articolo lo sfa e mi continua a mulinare dilemmi ripetendosi ed affermando
pascoli, 219: quanto a me, mi schiapperanno / per ilmetato... /
... /... i mi sfarò piano, non sprizzerò fuoco, /
: con me, mentre un cerino / mi si sfaceva bagnato / fra le dita
, vi-3-210: quindi è che di sudor mi sfaccio in 16. disperdersi,
rinaldo d'aquino, 403: lo core mi / le loro canzoni / le trombe d'
quando vi tegno mente, / lo spirito mi manca - e tomo in ghiaccio.
e tomo in ghiaccio. / né mica mi spaventa / l'amoroso volere / di
lo posso avere, - und'eo mi sfaccio. anonimo, i-525: non so
meve non manca, / nanti par che mi sfaccia: / non sapendo si stanca
. petrarca, 71-31: ch'i'non mi sfaccia, / sì frale ob- getto
, 5-concl. (i-iv-529): già mi consumo amando, e nel martire /
consumo amando, e nel martire / mi sfaccio a poco a poco. p
pensando impallidisco, / e 'n vederla mi sfaccio e discoloro. caro, 4-3
, / voi vivete contento ed io mi sfaccio. marino, 5-36: il volo
saprei: / so che qual damma mi consumo e sfaccio / al funesto latrar d'
di dolore / tu ti sfai come io mi sfaccio! -corrompersi moralmente; pervertirsi
fra il dovere e l'amor, mi struggo e sfaccio. -con riferimento
/ coronata e feconda, ma pur mi sfaccio in pianto. pirandello, 7-1129:
, delle preci, delle musiche, mi rapiva in un modo più beato e perfetto
faldella, iii-59: fra le dame che mi sfarfallavano attorno nei miei primi anni.
civinini, 7-183: da quasi una settimana mi tormentavoa cercar di buttar giù sulla carta qualcosa
cercar di buttar giù sulla carta qualcosa che mi sfarfallava informe e vago nel pensiero.
io incominciai a ricamarequalche nota sulla tastiera, mi accorsi che le dame non sfarfallavano quasi
landolfì, 16-31: le rime delle terzine mi sembrano scomposte, o meglio deficitarie,
1-500: nei giornali, sai, non mi irritano le osservazioni,...
i-131: quelle miniere di ferro che mi son più note son di quattrospezie. la
mente, piagato / dal pungente giaciglio mi sono fuso / col volo della tarma che
: la prolusione, per istampare, mi par troppo lunga, e parmi anche ci
moravia, 19-226: un sole sfarzoso mi ha abbagliato dardeggian do i
colore). piovene, 7-339: mi parla di valli fiorite di tutte le speciedi
sonno », riluttava arp: « mi sento sfasato, mi sento fuori ».
arp: « mi sento sfasato, mi sento fuori ». -che agisce
tracollo fisico. mazzini, 37-271: mi sento al morale come quegli uomini che
sotto uno sfasciamentodi tutte potenze e speranze che mi spaventa. papini, x-2- 229
fu in punto, [i chirurghi] mi sfasciarono destramente e mi dimandarono quanto tempo
i chirurghi] mi sfasciarono destramente e mi dimandarono quanto tempo era che io pativa
quantità delle gran gioie della camera apostolica, mi fece ogni costo di sfasciarsi le
an chiamare... mi comisse che io le dovessi sfasciare tutte dell'
piantela luce del giorno sfasciava ogni mistero e mi aiutò a riprendere la strada ancora docile
è veramente da ridere. se un ladro mi sfascia la casa ed io chiamo aiuto
quanti villani! non sanno discutere. mi hanno sfasciato il cappello. -mettere
. marinetti, iii-44: il cuore mi si sfascia d'angoscia. -crollare
collodi, 220: questo sole sfasciato mi dà una gran noiae mi fa abbarbagliare gli
questo sole sfasciato mi dà una gran noiae mi fa abbarbagliare gli occhi. -che
della mia testa, la quale non mi ho mai sentito sì sfasciatacome quest'anno.
). sfastidire, rifl. (mi sfastidisco, ti sfastidisci). ant.
la moglie sola, disse: « non mi t'ascondere da quello ch'è palese
onofri, 15-33: quel profumo celeste che mi toglie / fuor dalla stretta del mio
c. dati, 283: non mi parendo giusto il correre a furia a chiamare
sfatatore di giove e mi dica se ha mai fatta matura reflessione
3-163: a poco per volta tu mi vuo'diventar calzato e vestito un di questi
, canz., 122: qual soccorso mi resta, on qual aiuto, /
qual aiuto, / se chi aiutar mi potè, non soccore? / pur me
/ ch'è sì conquisa, non mi par gran fatto, / però che quel
qualcun altro candidato di molto pregio io mi sento mosso a rallegrarmene con voi per
2-31: son tutto cosa tua, mi immedesimo in te. ah, perché non
della fiamma dello spirito santo, prestamente mi comandò... ch'io venissi
). boccaccio, vii-225: così mi scalda del tuo foco ognora, /
, 1-x-88: il nostro dottor fabbri mi fu già cortese della bellissima pistola sua al
il saluto più mio era quello che mi dava con lo sfavillìo degli occhi e
e intellettuale. rebora, 3-i-358: mi contento solo di 'sentirti'in pienezza e
stato. visconti venosta, 295: mi ricordai ch'ero uscito di casa senza un
-nocivo. mazzini, 60-212: mi auguro che stiate relativamente bene. il
che stiate relativamente bene. il tempo mi sembra così sfavorevole alla salute.
, 177: fra le altre carte mi mostrò... una lunga tiritera del
: il libro tedesco di chimica non mi pare adatto e do parere sfavorevole.
questo sovrano, che mille combinazioni fatali mi rendettero poi sfavorevole. 3.
mazzini, iv-5-175: le notizie che mi parevano sfavorevoli sin da principio, m'
g. pitrè, cxliv-253: mi scrivi trattarsi d'una tifoidea mite.
di gola e di petto, che mi ha dato la febbre per più giorni e
che ancora, benché sfebbrato, non mi lascia in pace. g. pitrè,
. con la particella pronom. (mi sfegato). impegnarsi, adoperarsi, per
certi cancheri ho d'intorno / che mi fanno sfegatare, / ammarcire, spolmonare.
nella dannazione. nieri, 402: mi sono tanto svociato e sfegatato che non
intr. con la particella pronom. (mi sfeltrisco, ti sfeltrisci). perdere
altri uomini hannolo così grande? adunque mi volete sfendere nel mezzo? »
si scommessero tutte e sotto il letto mi si sfesse il pavimento. -lacerarsi
, sm. chirurg. strumento per la mi nosalpingostafìlino: muscolo peristafilino esterno
purezza della sfera. / l'ovale imperfetto mi attrae: / l'uovo l'occhio
], 4-1-2: signore, chi mi son io da presumere di venirti vicino?
studi dell'astrologia. seriman, i-443: mi fece vedere i suoi libri. apologhi
sfera. ungaretti, i-115: quando mi desterò / dal barbaglio della promiscuità /
attonita sfera / quando il mio peso mi sarà leggero / il naufragio concedimi signore
e vidi per un attimo quella che mi parve essere la sfera del sole,
volo! idem, 15-96: se mi lasci anche tu, tristezza, solo /
in questo nembo, sembra / che attorno mi si effonda / un ronzio qual di sfere
complimenti co'personaggi di alta sfera e mi ricondusse alla sua abitazione, essendo già vicina
bacchetti, 18-i-107: - anche quanto mi avete rivelato di quella contessa di montefusco.
v-202: - signor pantalone, voi non mi conoscete. -mi zente della so sfera
rovani, 83: per me non mi attento di uscire dalla mia povera sfera
in osservarmi così turgida e lardosa, mi disse clunia; un geometra, compassandomi,
bontempelli, 20-90: in quel moto mi venne su dal profondo e scaturì per
ipocrita viiai genio sferico, / soggetto non mi par da panegirico. 5.
il muro dello sferisterio, sul marciapiede; mi giungevano colpi di tamburello; grida.
l'aria d'un buon benestante disoccupato, mi svelò un orito è una noce sferica
, ammansire. bacchetti, 18-ii-389: mi fu detto che nei serragli ammansano,
ferro. arduini, 1-1-2: manucato mi sia tutto il tormento, / e
morti in stalla tutti i buoi; / mi nibbi chin'che sia lo sferramento,
di nuovo. guerrazzi, 2-238: mi darete cinquanta soldi al giorno per bestia,
dovetti sedermi a terra, e mentre mi sferravano, io gli dimandai: « e
: non m'ancide amore, e non mi sferra, / né mi vuol vivo
e non mi sferra, / né mi vuol vivo, né mi trae d'impaccio
/ né mi vuol vivo, né mi trae d'impaccio. niccolò cieco,
né per pianti ch'io faccia non mi sferra, / ch'io non sia da
. sannazaro, iv-203: lasso, chi mi tien qui, che non mi sferra
chi mi tien qui, che non mi sferra? / ché avendo di parlar sì
avampo, / sol per mostrare a chi mi incende e strugge / che, senza
bel velo / o di lei che mi fugge, / si pò con altra gloria
, / gallosublime, che il tuo stil mi sferra / da horror, da l'error
che dal ciel trasse l'origine / mi riconduce al passo convenevole / a qualunque si
rosso, 1-137-8: se non che pietà mi scrida: tarchetti, 5-38:
guerra, / ch'egli con queste mi saetta e sferra. -estrarre un'
eria / che 'l cor con mille chiavi mi diserra, / né punto amor per
a questa ora quello che sempre immaginata mi sono dell'amore ». 8
: poi, come per vendicarsi, mi sferrò la più perentoria delle sue tremende
» disse, « volle iddio che tu mi rendessi il cambio anzi morte, salvando
, 2-ii-199: vegna chi vuole, non mi troverà chemai mi sferri né mai, per
vegna chi vuole, non mi troverà chemai mi sferri né mai, per genti che a
mai, per genti che a dosso venire mi vegga, non muterò passo. boiardo
fuggiamo, anche carpon, purch'io mi sferri / da un tal profosso.
avviticchiassi albraccio vostro, che fareste voi? mi dareste d'uno spunzonene'fianchi e vi sferrereste
ardente face / l'alma angosciosa che da mi se sferra. d. veniero
simeoni, 1-15: el cuor del petto mi si sferra / pel gran dolor.
, né l'animo in battaglia mai mi sferra. -rinunciare a un proposito
francese; / precipitoso io poscia indi mi sferro. carducci, ii-15-47: io giovedì
e f. rame, 1-ix-109: poi mi sono messo lì seduto sulla poltrona della
uccello). sbarbaro, 1-51: mi salva dall'incubo lo scricciolo: forse
209: or che la sferza tua pur mi conduce / con paterne percosse al dritto
. giuliano de'medici, 119: mi fia stimolo e sferza / a cantar
e. gherardi, cxiv-20-415: non mi si dica... che ciò non
] pia paterna voce, / che mi richiama dal mio lungo errore / e da
: tu pur, perfido cieco, / mi chiami a scherzar teco; / ed
smettere di colpo. guglielminetti, 45: mi piace avervi a mio avversario forte,
fazio, ii-23-43: tu vedi ben come mi sforzo e sferzo / venire al fin
38-63: per tornare a coltrai ornai mi sferzo. buonarroti il giovane, 9-122
, 1-184: l'ana del monte solaro mi sferzava l'appetito, ventando libera e
e se amor me nesferza, / io mi vendicherei di più di mille. petrarca,
1-101: che debbio fare? amor mi sferza, / amor mi sprona dietro
fare? amor mi sferza, / amor mi sprona dietro a quella luce, /
parole, volevo farmi la posizione che mi rimproveravi di non avere. -intr
: mira la doglia, ond'io mi sferzo e fruscio, / mira la pena
pioveva a vento, così che la pioggia mi sferzava il viso. -illuminare violentemente
raggi scherzi, / e quinci e quindi mi scudisci e sferzi. deledda, i-397
e sono tutto intontito; non so se mi son gettato a terra da me o
riscaldato dalle sferzate della tramontana, ma mi toccava, allora, a sedermi davanti
. loredano, 2-ii- 13: mi converrà rimanere sepolto in una continua mestizia
sorella s'entrò làdove io sola / misera mi giaceva. brusoni, 6-194: avendo.
cuore). baldini, 7-112: mi sono risentito gelare di colpo il sangue
, che ogni volta che rincasa sbronza io mi sogno di vederla stecchita!
ombra di cui stampavano il terreno, mi tennero lungamente sospeso fra la maraviglia e
guisughe / arroventate, / mi succhiano mi succhiano / sfettucciandomi alle calgagna
guisughe / arroventate, / mi succhiano mi succhiano / sfettucciandomi alle calgagna / i
mettervi a sdraio. giusti, ii-156: mi sono alzato coll'ossa sfiaccolate. de
quando sfiaccolato dalla stanchezza m'assopivo, mi sembrava di aver la casa sulle spalle
f f. frugoni, 3-ii-476: mi posi sopra di uno strato ad attendere
sfiancarmi. savinio, 27-185: io mi sfianco a lavorare giorno e notte per
ria lontano forse otto miglia, quivi mi fermai per ristorar i passati danni
per certo, s'io sfogato non mi fussi un poco coltaprir cosi sfiatando, come
o cecco, tiemmi, ch'io mi vò rizzare. / - appoggiati. -
di tutto, questa tua vocetta sfiatata mi basterebbe. soldati, 2-341: quel filo
musicale). fogazzaro, 1-219: mi pareva che il povero piano sfiatatopiangesse sotto le
or udirete istrana fantasia: / quando mi vide da lunge salutommi, / sfibiossi
.., e più l'ultima che mi accenna degli sfiatatoi per le acque correnti
malizia) spaurita mi sfibbia; e portatami in sul letto aiu2
pezzo metallico. tata da loro, mi piangeva per morta. r. borghini,
/ acciò che per le risa / non mi scoppiate a'piedi.
le battiture de'nostri cinturini. io mi sfibbio. sfibbiatevi. calvino, 61:
e 'l sangue a libra a libra / mi svena e sfibra e 'l corpo all'
anche fisicamente: il tornare della primavera mi sfibra. montale, 1-47: ci
: da qualch'altra parte d'italia, mi mandarono buon numero di sfibratissimi sonetti e
nemico volpino. foscolo, xiv-331: chi mi dice che colui accetterebbe una sfida?
lo sfidato. govoni, 9-381: chi mi darà in aiuto vino ed alcole /
vittorini, 6-16: la professoressa mi condonava il resto del castigo e mi
mi condonava il resto del castigo e mi chiamava a ripetere la lezione, risposi di
.. la felicità della cosa avvenuta mi metteva dentro una voglia di sfida senza
, ii-375: benché, confidandomi, mi nasca una sfidanza di me medesimo,
però che... mai non mi veggio acquistare sofficiente forza di potere patire
accettare essa disfida. poerio, 1-40: mi verrebbe vocelare la propria sua sfidanza:
ingiuria, non isticustode; / timor mi appello, ed ogni re fo prode.
, i-359: venne un soldato e mi sfida al canto; lo confusi a
monti, 94: alla barriera di francia mi sfidava alle bocce. bacchetti, 18-i-155
: ti ringrazio, o brama, io mi comlunque concorrenza. 6.
chiaro davanzati, iv-60: l'umiltate mi guida / a una dolze speranza,
, / che disteso a riverso / mi tiene in terra d'ogm guizzo stanco.
morta, / ch'i'veggio che mi sfida e mi sconforta / ciò che dar
ch'i'veggio che mi sfida e mi sconforta / ciò che dar mi devrebbe
sfida e mi sconforta / ciò che dar mi devrebbe sicurtate. giusto de'conti,
dolente. varchi, 7-569: quanto mi sfidano queste cose da una parte tanto m'
me vi prenda, / che non mi sfidi amando. corona de'monaci, 233
noi e da'pretori, ch'io non mi sfidava la cosa potere venir fatta.
sfido io. questo concerto da organizzarsi mi porta via tempo, pazienza, mente
, signor, accetto il vostro cartello e mi chiamo sfidato. regole cavalleresche; sfidante.
possi parlare / a questa che mi fa guerra sfidata, / ben porai dir
sanza colpa offeso / da lei mi trovo nel mio lamentare. cesarotti,
che passano davanti alle cabine deserte. mi giungono i loro gridi monotoni e ormai
tal quale sfiduciosità verso quella nazione che mi sembrava troppo dotta per essere veramente
stitico e duro / che non mi giovan erbe né radici. fingo così
radici. fingo così talor che io mi sfiguro, / con le mani premendomi la
don rodrigo. soffici, iv-375: mi si buttò tra le braccia premendo la
, 5-i-1171: non importa che i partigiani mi pestino da sfigurarmi, se capito dalle
capito dalle vostre parti, purché non mi tolgano la vita. -privare della
carmine, benché certo quell'assetto spedalesco mi sfigurasse assai più che non quella mia
boccaccio, vii-190: di gran tristizia mi sfiguro / di la 2
qualcuno. stuparich, 5-498: io mi valsi vigliaccamente di quella mia voluta ignoranza
e spesso, / che appena ornai mi vi conosco io stesso, / tanto
i casi umani..., egli mi pare che per organizzare una tragedia e
l'atrio, le sale che traversammo non mi parvero particolarmente sontuose; con modesti
la figura. alfieri, 7-166: mi sarebbe spiaciuto di rimaner storpiato o sfigurato
avesse messo una zampasr bene sulle tempia, mi liberava da mille guai. foscolo,
tornar sì sfigurate / che 'l cor mi triema di vederne tanto. laudario di santa
orbita, il tremito del suo corpo, mi rivelarono brutalmente tutto l'orrore della mia
'né ben cinti di fascia': che mi sembrano l'una e l'altra zoppe interpretazioni
orme di sasso. gozzano, i-1374: mi accompagnò ovunque, anche dal sarto;
deh'impermeabile, le calze, ecc. mi si sfilacciano in alghe e sargassi.
accusatore, acquistavo coscienza delle colpe che mi si attribuivano, la paura scompariva e subentrava
come si può secondo queste dimensioni. mi pare che la parte sfilacciata o sbavata resti
produttivo. moretti, i-71: mi diceva il pratese come si dividono in
annullavano tutta la forza delle circostanze che mi aveva obbligato a vestirmi, a prendere
eriore. landolp, 8-212: io mi vedo a firenze, orrida la
. bernari, 6-82: « non mi hanno sfilato da qui » mostrò latasca posteriore
». pasolini, 16-16: un giorno mi sono accorto che un napoletano, durante
napoletano, durante un'effusione di affetto, mi stava sfilando il portafoglio.
cattivo modo. stuparich, 5-117: mi spogliai, indossai dei pigiama il più fine
avevo... ma non appena mi vidi nello specchio, me lo sfilai subito
del disastro che aveva colpito ischia, mi parve di rivedere l'isoletta come m'
). foscolo, iv-363: spossato mi sdraiai boccone sotto il boschetto de'pini
de'pini, e in quella muta oscurità mi sfilavano dinanzi alla mente tutte le mie
quando non riesco a prendere sonno, mi sfilano in processionedinanzi agli occhi salvatore giuliano,
governador soranzo di tra- ne, subito mi mandi il capitan cagnol con la sua compagnia
9-107: in collegio un vecchio pittore mi faceva meticolosamente ricopiare a matita le teste
mai visto una sfilata di modelli e mi chiese se c'erano ammessi anche gli uomini
, 1-132: laggiù, laggiù, mi pareva di vederla [la villa] in
] in una piccola istantanea che tutto mi lasciava distinguere, la sfilata delle finestre
di colline picenesu t mare... mi parvero tante berrette d'impiegati che si
f. frugoni, 5-461: sognai che mi si fossero i denti cangiati in perle
i denti cangiati in perle, che mi cadean di bocca sfilate. 2.
abbia rubati mai: s'io non mi poso un poco, son bello e sfilato
intr. con la particella pronom. (mi sfilòsofo). ant. cessare di
della carne femminina vivente; e questa mi offendeva quasi come quella morta dei macelli
. ferd. martini, 5-233: mi ricordai (giacché siamo a sfilzare il
1-1012: dopia incisura mia che il cuor mi sfin- di, / iantina, continua
pratolini, 11-211: i capelli corti mi donano e... questo
intens., e da taierino mi sfina? qui touring [luglio 1988]
sono sfingi? rebora, 3-i-508: mi dica quale sfinge l'attira to avorio,
bile, ecco l'enigma insolvibile che mi propone la sfinge gigantesca del destino.
: quando penso a questa cosa, mi vengono certi sfinimenti ai cuore che mi
mi vengono certi sfinimenti ai cuore che mi par di morire. bottali, 5-51:
calore e la mancanza di nutrimento opportuno mi avevano... sfinito. papini,
senza allietarlo. bernari, 3-28: mi addormentai... che era l'alba
me, in un esercizio che quasi mi sfinì. -privare una pianta del vigore
no. la veggio / né 'l cuor mi dice saperla pavano pei fessi dalla stia.
gigetta conme, perché anche a me non mi son permesso di parlar molto. e
grossolano cibo, la mefitica e scarsa aria mi hanno affievolito le poche forze. nievo
ii-8-240: sono troppo egoista; e mi sfugge... il pensiero che tu
. pratolini, 3-13: il sudore mi si gelava sulla fronte, quasi micogliesse un'
intr. con la particella pronom. { mi sfiaccolò). dissolversi. monelli
e collo. soffici, v-2-341: spesso mi domando che cosa voglio da lei ed
senza avvenire. moravia, 25-42: mi sono innamorata di un ragazzo di vent'
: io non so se la mano che mi sfiora la spalla / è la stessa
schietto. govoni, 864: mi sfiorò la corriera all'improvviso. montale,
nel ciel turchino, / la morte mi passò vicino / e mi sfiorò con l'
/ la morte mi passò vicino / e mi sfiorò con l'ala. -percorrere
di sfuggita. borgese, 6-51: mi sfiorasti con sguardo arido e vuoto.
tuttavia comprensibile. moravia, 24-30: mi ha colpito di nuovo l'impaccio col
ch'una volta scansava di calpestare e mi soffermo sovriesse e le strappo e lesfioro,
f. pona, 4-201: mi trasferirono al cortile,... dove
. salvini, 41-266: né io già mi vorrei peruna lettera sfiorentinare ché, laddove tutta
della casa, 1-19: se questo aere mi giovasse tanto che le [podagre]
giovasse tanto che le [podagre] mi facessero sì poco male, vi prometto che
piccolomini, 10-319: or ch'io mi truovo nella stoppia della mia età,
sfiorita la novità della cosa, improvvisamente mi ricordavo degli amici e ne sentivo la mancanza
dal suo pennone e piovene, 2-115: mi congedò con un sorriso sfiorito. lasciarlo
iii-2-1111: rientrando a casa con lui, mi pareva di tornare dal fondo del dolore
bian palazzeschi, 1-47: mi sono visto davvero adolescente, un
anni, o spene / mia che mi giaci, ahi già sfiorita, innanti!
donnesbardati lungo i filari, e la voce mi arrivava sfisionomiata. sfissare, tr
. giacosa, i-667: una vespa mi diede stamane una leggera sfitta, e
rimanere non affittato. in questo semestre mi si sono sfittati due quartieri nella casa
: svago, divertimento, capriccio. mi voglio levare lo sfizio, fare una cosaper
intr. con la particella pronom. (mi sflòrió). letter. ant.
zinco dalla carena do mia madre mi sfoderò, sempre feci i latini per i
improvvisa. ghislanzoni, 13-40: bocca-di-fragola mi sfoderò sul visouna seconda occhiata non molto dissimile
/ se nel resto l'offendo e non mi modero: / però conte tutto l'affetto
, innanzi che tu m'uccida, mi aica in che io ti offesi già
. della porta, 2-337: se mi amate, dovete piangere meco, ché
francesco da barberino, 45: così parlando mi sono sfogata / d'animo alquanto ch'
due cose. l'una, perché io mi sfogo con chi so ch'ama;
, cné il valor, contra cui indarno mi sfogo / d'ambo questor, non
lo sguardo di un piantone strabico, mi fermai alla fontanella. -prodigarsi in
più vili cose. viviani, 3-ii-2-12: mi mandò a casa il signor cavalier molara
io voleva. pavese, 5-27: nuto mi guardò tra storto e allegro. lasciò
tu ragguardassi quello! ma di questo altrove mi sfoglierò. bandello, 1-40 (1-478
trapazzata, / l'ho fatta vergognar, mi son sfogata. amari, 1-1-179:
: si sfogò contro metello: « non mi è di nessun aiuto, non sa
degli avversari, si spaventavano per me e mi chiamavano imprudente e impolitico. ungaretti,
che a poco a poco a la morte mi mena, / convenemiparlar traendo guai. idem
cosa e sfogare la tristezza noiosa che mi mette in cuore il dover star sempre
un sentimento. foscolo, i-97: mi accorgo, e mel ridice amore, /
segneri, ii-71: permettete mi ch'io per ultimo... sfoghi
prò vostro un sentimento tremendo, che mi sta fisso, qual acuta spina, nel
aveva di festeggiare. segneri, ii-19: mi riscaldo e perciò peroro, perch'io
. serafino aquilano, xxx-10-13: spero mi darà il cielqualche conforto, / poiché fortuna
. d. veniero, 12: non mi restò di sospir tanti / sol uno,
, 32-5 (135): li occhi mi sarebber rei, / molte fiate più
che, quando manco ci penso, mi fanno venir voglia di sfogarmi la fantasia
, / in sudor di dolcezza il sen mi spremi. forteguerri, iv-25: io
, 1-241-13: se tu [amore] mi ucidi et àine voglia, / morrò
pisana] e lapompa classica di quelle parlate mi assicuravano ch'ella sarebbe stata un bel
f. casini, ii-296: l'amore mi ha ferito per carità, affinché queste
mali umori. rapini, 27-635: mi rifugiai allora nell'arte, come sfogatoio
a profusione. aretino, 20-138: mi sa peggio di non poterti contare,
, per non parere sì brutto, mi metto una maschera piacevole,...
come lo sono tutte le viosfoggiatamente, mi presento a loro. fogazzaro, 2-267:
ho sfoggiato una buona volontà colossale; mi son sacrificato. soldati, 54: «
del prèmoli », azzardai e subito mi pentii di aver sfoggiatouna cultura forse maggiore della
16-iii-227: il rene sinistro a prima fronte mi apparve sfoggiatamente cresciuto in foggia di una
! gius. sacchi, 1-2: ovunque mi eranousate le sfoggiate cortesie che si confacevano al
e sfogiatissima lettera, con la quale mi avete rappresentata una triplicità di estrema bellezza
guazzo, 1-89: poi che non mi concedete il parlare schietto né lo sfoggiato
: di r mense sfoggiate non mi glorio, / e mi piace più tosto
mense sfoggiate non mi glorio, / e mi piace più tosto ilpoco e buono. cesari
ne chiam'obbligato, sarà cagione che voi mi comanderete più spesso, più cose e
comune. berni, 160: io mi propongo fra gli altri solazzi / uno
sfoggiatòtto. allegri, 9: io mi dav'ad intender che la pazzia fosse,
spese. allegri, 87: mi fece un solennissimo banchetto, /..
valor, come l'antico: mi par che tutto al caso ora s'appoggi
: non ci furono sfoggi: anziché mi trattenni da capo a piè sotto la mediocrità
. lancellotti, 2-179: sento trar- mi da gran curiosità di sapere che sorte di
muratori, cxiv-46-i-162]: unarispettosa confidenza io mi presi i giorni passati con s. v
un canto di più voci... mi conduce su per una = frequent.
ch'io lagrimai già morta, / mi dà di pianger mo non minor doglia »
, « veggendola sì torta. / però mi di', per dio, che sì
'l mal me non sfoglia, / non mi rende yl ben foglia. -privare
sì son montato in doglia, / che mi con- ven for voglia - di mostrare
- di mostrare / lo mal che gioì mi sfoglia / e tutto mi rinvoglia -
che gioì mi sfoglia / e tutto mi rinvoglia - di penare. 3
, 7-103: lo stesso scrupolo non mi trattiene dinanzi ad una rosa già prossima a
della vigna, 129: per tal termino mi compiango e doglio, / perdo gioia
e doglio, / perdo gioia e mi sfoglio, / quando di sua conteza
sfoglio, / quando di sua conteza mi rimembra / di quella ch'io amare e
. bondie dietaiuti, 294: ben mi lamento con drittura, / là ond'ionon
pene; / però di ciò com'albore mi sfoglio. niccolò del rosso, 1-295-2
. pascoli, 1473: non pane mi manca, / ben rimenato bensoffice, dentro
vanigliato. settembrini, iv-388: mi hai commosso a scrivermi che gli hai
. d'annunzio, iv- 1-677: mi gettasti addosso una quantità di rose sfogliate,
addosso una quantità di rose sfogliate, mi mettesti tante foglie nel collo, dentro le
395: il travaglio era grande, che mi necessitava, per sfoco manfredi, 4-6
sia possibile questi emissari o sfoghi, mi rifarò da quelli dell'acque, che raccolte
de'sfoghi venerei,... mi si fece vicino. carducci, ii-8-154:
alla fortuna, che ancora il proprionome forza mi è suto cambiare per fuggire il pericolo.
erpete. giuliani, ii-138: io mi trovo in salò, poiché sono inconvalescenza di
, vedendomi ghignare per ciò, che mi si dilequò dinanzi in quella ora e in
qui vivo e morto, come vuoi, mi palpi [amore], / merzé
: quante volte, mentre avvenimenti incalzanti mi assilleranno e la dura sorte starà per
5-51: « quanti anni hai? » mi chiede, con una strana voce afona
il medesimo sfolgorante panorama... mi splendeva davanti l'altro giorno. angelini,
che non posso raggiungere mai. anzi mi pare che s'io fossi contutto il corpo
il corpo dentro la fossa... mi vedrei sempre quel lume sfolgorare sugli occhi
de'l mio bel sol d'italia / mi sfolgorava in vista. e. cecchi,
carducci, ii-1-240: a voi che mi conoscete sia pena tiramia del prestarlo a leggere
,... mentre alla fantasia mi sfolgorano bei delitti cinematografici.
. c. arrighi, 80: mi trovai dicontro quella meraviglia dibellezza. era vestita
5-208: pensavo a una cara persona; mi ricordavo che proprio in quei giorni s'
ma perdo la nave, se non mi parto. = comp. dal
piccolomini, 8-221: io non mi posi con voi per combattere: vorrei
. fucini, 474: il cuore mi sfondava le costole, e non sarei
, v-i-310: l'urgenza dell'intima forza mi slega. gli urti del cuore mi
mi slega. gli urti del cuore mi sfondano il petto. gli urti della
il petto. gli urti della nuca mi stirano la benda. fenoglio, 5-ii-358:
, iv-160: il mio signor padre mi ha assicurato più volte che in sua gioventù
ch'eranoassai alti, spignendo il piede innanzi mi si sfondò sotto il terreno. bizoni
altre parti. cassola, 2-3 n: mi ero trasferito a milano perché dicevano che
trasferito a milano perché dicevano che lassù mi sarebbe stato più facile sfondare.
bacche nere. pavese, 1-99: mi accorsi allora che quei muri erano vuoti,
sfondata, bandiera »... mi diede in una gota una cotal piattonata col
un sfondro nel mezzo..., mi mostrò a condur la detta opera con
ruppi giammai né corsilancia, / ma chi mi va con sì fatte moine, / vorrei
marino, v-57: poeti miei, se mi volete fare / sommo piacer, menatemi
cv-84: s'ho detto per offenderla, mi venga la rabbia, mi poss'io
offenderla, mi venga la rabbia, mi poss'io sfondolare! 3. intr
mamma, non si dice così! mi farai morire di vergogna.. tutti capiranno
niccolò del rosso, 1-47-10: a mi plage e deleta tal pensieri, /
. nievo, 105: quella sera se mi avessero sforacchiato anda per banda collo spiedo
c. arrighi, 2-10: mi avevano consegnato un pastrano sforazzato).
tutta la carena sforacchiata: dalle teredini, mi spiegarono. 2. che presenta numerose
8-1057: di tratto in tratto il giovine mi volgeva un'occhiata glaciale, sforbiciando per
2-45: 1 padri dei suoi padri, mi raccontò, erano stati calderai (
arpino, 3-13: con lui vicino non mi vergognavo di apparire grossa, in quel
in quel grembiule di donna incinta che mi sformava ancora di più. -disfare.
a formare ora l'istoria che voi mi chiedete... e la formerò quasi
pur gli occhi / o l'alma non mi tirano,... /..
.: 'smetti, ragazzo, non mi fare sformare'. ed è un bel verbo
'sformare': arrabbiarsi. 'io ci sformo; mi ci sformo a queste cose. mi
mi ci sformo a queste cose. mi ci fa'. c. marzocchi, i-203
lorenzo, con la bocca sformata, mi sbruffava addosso, mi sbatacchiava avanti a
la bocca sformata, mi sbruffava addosso, mi sbatacchiava avanti a sé, mi piombava
, mi sbatacchiava avanti a sé, mi piombava ceffoni con la mano enorme.
, grottesco. cesari, iii-428: mi fa ridere lo sformato travisamento che da'
-rendere di pubblico dominio. { mi sformicolisco, ti sformicolisci). riacquistare
, -ostentare un'espressione. quando mi fui sformicolito, cominciai a spendere le mie
che durava. bacchelli, 9-284: mi ricordo quanto mi piacevan le nerborute massaie
bacchelli, 9-284: mi ricordo quanto mi piacevan le nerborute massaie a maciullar la
prosa a gran furia, un mio amico mi fermò una mattina per la strada.