grande abbondanza di perlifere vescichette, che mi diedero ansa di cercare in gran numero
la ripugnanza 'a volersi bene sulla carta'mi riducono a far scorrere la collana della
meno mille rami. allegri, 9: mi persuasi... che la
ni, 10-39: perlomeno mi ritrovai mezza giornata libera da poterti
fondo lo perlongo, / tanto più mi compiaccio e più m'incendo. / asciutto
. moravia. ix-117: in seguito mi spiegarono che questi aeroplani si chiamavano cicogne
pratolini, 5-62: eri tornato indietro e mi cercavi fra la gente e i biliardi
? nievo, 120: il signor lucilio mi aveva dipinto come un ragazzo molto timido
[s. v.]: non mi fare il permaloso. disarmava i più
e permanente. martello, 1-16: io mi diletto di poesia, estimo che l'
stato più volte alla permanente, e ora mi si avvisa che « la commissione artistica
5-208: pensavo a una cara persona: mi ricordavo che proprio in quei giorni
: questo viatico di precetti e divieti mi avrebbe reso permanentemente infelice se, entrando
del verbo. campanella, 4-187: mi pare veder... che il primo
.. /... / non mi lasciar da te mai far partita, /
di popolaresca facilità, di questo abbozzo mi vietano qui di accedere a una più permeante
/ fisso in un punto, tolto mi trovai / da tanta vision, da tal
a'medici che dentro a'cibi permessi mi prescrivano quel che vogliono. muratori, io-ii-134
, dall'altra parte del tavolo. non mi guardò, non mi chiese il permesso
tavolo. non mi guardò, non mi chiese il permesso; non badò, nel
il giovane, i-229: oh come mi sarebbe in tal permesso / dolce il
lo. pallavicino, 11-48: giacché ora mi vien permesso d'esaminare gli oracoli
? deledda, iv-150: scusate, non mi riconoscete più? permettete una parola.
, 587: ci fu chi non mi volle allato / nel mondo, così larga
spesso la tua maiestade: / or mi raweggio, come tu permetti, / e
permetti, / e di tuo corte mi conosco in bando; / però, di
, ii-19 118: fa'mi si mandi tutto il foglio 'non impaginato'a
. subord. misasi, 4-42: mi permetto osservare -disse un contadino — col
tale rovina. di giacomo, i-470: mi permettevo d'indugiarmi in quella cameretta come
quella cameretta come se sapessi che non mi sarebbe vietato quell'assaporamento d'una pace
2-69: d lavoro in quei giorni mi permise di percorrere in lungo e in largo
avessi curato le grandezze false e brevi, mi sarei ri mas a prima reina nella
ché, in quanto al mondo, mi era di più onore che tesser seconda a
12-ii-15: ne la permuta del beneficio io mi tengo medesimamente soddisfatto del vostro procedere
, iii-1-192: questi onori, che mi paiono essere i soli veraci, sono
di fiamme. galileo, 1-2-46: mi fu permutata la carcere nel ristretto di
leggero / il permutare amore come aguale / mi ragionavi, tu perché sentiero / non
sia perniciosissima. pirandello, 6-284: non mi costringere ad attenuare d'un punto la
resistenza voglia fare ad una passione che mi trasporta ad amare uno che non lo
cosa, per intendersi e spiegarsi, mi par necessario il definire esattamente le due
cosa intorno a quel sindaco misterioso che mi appariva il perno, il movente del dramma
un battello / sovra uno scoglio inospito mi scemo, / egra su l'orlo de
indi restituendomi a lipari, tre volte mi convenne pernottare in barca sul mare. foscolo
bagordi. forteguerri, iv-559: tu mi dicevi non poter patire / di dare
12 e con essa li dua peri che mi satisfanno pur assai, e son convenuto
pure nel core, rispondo: « mi pare atto a scuotere il pesco e a
denota sterilità. tasso, 13-i-223: se mi doglio talor ch'in vano tento /
f. doni, 358: la cosa mi va per la pertica, io comincio
inf., 4-44: gran duol mi prese al cor quando lo 'ntesi, /
. petrarca, 125-14: però ch'amor mi sforza / e di saver mi spoglia
amor mi sforza / e di saver mi spoglia, / parlo in rime aspre e
il giovane, 2-47: il tempo mi stringe, non avendo io più a perorare
a ciascheduno. mazzini, 47-84: mi duole oltremodo il silenzio vostro sulla vertenza
giacomo da lentini, 23: questo detto mi lanza / e fammi frango sci are
rosso, 1-18-8: serore, i'mi blasmo enver'vui, / ch'amor mi
mi blasmo enver'vui, / ch'amor mi sforma tropo e travaglia, / e
pur esser dee! / che più mi graverà, com'più m'attempo.
adesso. giuliani, ii-120: ora mi perdo di speranza: chissà se verranno
. giamboni, 10-4: perché non mi uccidesti nel ventre della madre mia?.
tormento, / gentil donna, lo dicer mi convene. dante, inf.,
famoso gigante, / sappi ch'io non mi maraviglio piùe / che tu svegliessi e
, ii-2-286: enrico nencioni... mi scrisse grandi lettere in principio; poi
del tuo conto col romagnoli, questi mi disse, tempo fa, che te l'
sé / in un / infinito / che mi calca e mi / preme col suo
/ infinito / che mi calca e mi / preme col suo / fievole tatto.
. piccolomini, 8-183: io non mi tengo così deboi d'animo ch'io non
per li scaglion santi / ed esser mi parea troppo più lieve / che per lo
lieve / che per lo pian non mi parea davanti. petrarca, 119-1: una
, / con famosa beltade / acerbo ancor mi trasse a la sua schiera. boccaccio
più luminoso. castiglione, 74: né mi par regula quella che dicon molti,
, 5-2-247: ahi menti grandi che mi ascoltate piucché capaci d'ogni più che
-e poi? / non io per ciò mi confondo. / eh, un di più
s'ingorgano / accanto a lunghe secche mi raggiunge. -in modo approssimatamente sufficiente.
bel bosco per grand'ombra nero / io mi sedeva nel calor più ingrato. mazzini
. petrarca. 233-2: qual ventura mi fu, quando da l'uno /
sperando venire a miglior porto, / poi mi condusse in più di mille scogli.
volte più. giuliani, 1-439: mi rammento io d'un avaraccio, che andò
, lxxxviii- ii-303: nel mie cor mi rimembra sospirando / l'antica spina ch'
): oh,... lei mi tratta da più di quel che sono
stato tant'anni! ma perché almeno non mi date più tempo? carducci, ii-4-211
amoroso, no: il vostro riso mi fa più di bene / che ss'io
/ a voler, bench'a pien non mi conosca / contentarsi del più, se
, signor, concedi, / e mi contendi il meno. foscolo, v-322:
allorché il b. vi scriveva ch'io mi son uno de'rari forestieri alla moda
poi abbandonati. leopardi, iii-127: mi sono rovinato infelicemente e senza rimedio per
, onori. -alla più peggio: ciò mi è alieno quanto tutto il resto.
perch'io a più non posso / non mi adopri per farmi di voi degna.
p. leopardi, 19: non mi meraviglio delle ciarle e dei pettegolezzi delle
guarini, 58: che più? così mi stimola il desio / che, se
vi dico più, che quando costui mi lascerà... in non intendo per
: vi prometto di me che non mi fa paura la conquista di un mondo intero
nove e non più, / perché mi trovo in gran necessità. -e
voi siete il padre mio; / voi mi date a parlar tutta baldezza; /
a parlar tutta baldezza; / voi mi levate sì ch'i'son più ch'
j: chi conobbe alessandro manzoni giovane mi diceva un suo motto da far presentire don
questo primo tono questo è quello che mi è piaciuto il più. carducci,
mai più tanto a scrivere; non mi private delle vostre nuove e dei vostri
vostri soccorsi. in carità, non mi abbandonate e stendetevi il più che potete
non v'è più che l'azione che mi seduca. pascoli, 321: andava
essaminai quegli stromenti, e toccatili, mi accorsi che tutti rendeano tuoni affatto diversi
rendeano tuoni affatto diversi. immaginandomi che mi volessero regalare con un concerto di cani
se pochi cinocefali parlando ad una volta mi offendeano co'loro latrati il sensorio,
come uomo uso in queste contrade, mi mostrerrà dove sia di questo luogo l'
. cecchi, 1-i-401: piacemi che tu mi dica ora ch'io so 'l perché
buon prò ci faccia, e che tu mi tocchi la mano e che tu mi
mi tocchi la mano e che tu mi abbracci e baci, che è più là
, 25-77: paola risponde: « mi siederò sulle tue ginocchia, così vedrò
o qualità ce n'è troppo. 'non mi pare tanto brutto, tanto noioso'.
di cotesto messer lo filologo, non mi basterebbono i mesi. = lat.
/ se 'l vostro amore per ciò mi fallasse; / diceste: « cresceràne più
. seriman, i-201: allora piucchemmài mi parve degno di pietà il signor prezzemolo
giordani, ii-2-188: per molte circostanze mi è divenuto piucché mai impossibile quella scelta
del guardo e de le piume / sì mi trasse vicino a la sua fiamma /
la parola è un potere violento / che mi strappa una parte di me stessa /
. tecchi, 11-157: la zia isolina mi viene subito incontro, silenziosa come una
ricevuto da me un piacer di piuma, mi avete pagato a peso di piombo.
de le inesperte piume, / la mi trae per le vie dei firmamenti.
dante, purg., 24-149: mi senti'un vento dar per mezza /
desiar m'invoglia, / di pegaso mi desse e forza e piume. -mitol
retro a quel condotto / che speranza mi dava e facea lume. idem, par
moretti, 15-303: signora virginia, mi piace molto ù suo copricapo. che
piume. g. raimondi, 1-15: mi appoggiarono, appena fasciato, sul comò
, perché, destata la ragione, mi faccia ardito uscire dalle piume della patria e
? e ha nome federico (se ben mi ricordo), è di prima piuma
di neron più lume / che quel mi fé che s'accese in quell'anno,
vicino, con una piuma di brezza che mi accarezzava la pelle, di prima mattina
f. f. frugoni, iii-17: mi trovai da questa rodope falsa inveschiato di
buonarroti il giovane, 10-787: tanto mi fora stato / dolce, e non
io ci dormo un po'su. io mi consiglierò col piumaccio, vel con mogliama
seriman, i-255: contento di quel congedo mi ritirai in fretta dal quel tormento con
rinnalza 'il ringalluzzarsi'. carducci, ii-13-227: mi saluti tanto il pavone gonfio e pettoruto
: piunlà ti manderò qualche cartobna così mi scriverai se vuoi le tue nuove mi faranno
così mi scriverai se vuoi le tue nuove mi faranno sempre piacere. =
to. dopo di che egb mi avrebbe indicato il modo itifalb
, 2-i-101: quanto la morte tua mi cuoce, che più tosto vorre'i'morire
io non sono che una povera cosa ma mi piace di esser piuttosto sola e di
che parlarono? ah, dio benedetto! mi si chiegga, piuttosto, di che
3-283: io voglio pregare la signoria vostra mi cavi la stizza di leggere quella mia
stizza di leggere quella mia vita: cioè mi mandi il libro che la contiene il
uno codicillo di testamento... soldi mi. = nome d'azione da
la noia è talmente grande che io mi ricordo in simili casi aver piuwòlte perduta
. folengo, i-85: s'una fiata mi concedi un baso / in quella guancia
, 23-88: così voi, dopo che mi fosse riuscito accordarvi queste pive che vi
queste pive che vi paiono discordanti, mi direste che 'l sistema di mosè potrebbe considerarsi
bestia. guerrazzi, 2-568: tu mi ritorni con le pive nel sacco: non
quando non ho denar, ogn'om mi schiva / e non par che mi cognosca
om mi schiva / e non par che mi cognosca om del mondo; / a
o che soni la piva, / niente mi vale senza lo ritondo. p.
musa, a pigliar la piva oggi mi desta / un ciucco che vuol far
tu dettami le belle espressioni, / tu mi riscalda l'immaginativa. -respirare
trova affatto chiusa / la strada, onde mi vien la stizza addosso. / la
tre quarti neutralista. baldini, 7-159: mi pare ieri quando in ogni brigata il
. moretti, ii-856: io non mi tenevo allora di mostrare il palmo della
2-470: mettevo la pizza in moviola e mi ripassavo, avanti e indietro, avanti
avendola mangiata quasi tutta io solo. mi sento venir ora l'odorato su la pizza
le spalle la signora lucia, che mi vuol fare amico del castelvetro, che è
a redento riprese: -vedi, non mi mancan 'pizzicabirri'! = comp.
qual aveva / rotto assai carte, mi venne donato / da un vicin nostro,
così volentieri. deledda, v-940: tutti mi sbirciano, con prudente curiosità; il
in roma, ed è quella che mi son fatta venire per la posta così slegata
poveri versi, me ne vergogno, ché mi paiono, così vestiti di stracci,
ella è più perduta di me, mi si scaglia addosso, mi pizzica, mi
di me, mi si scaglia addosso, mi pizzica, mi morde. v.
mi si scaglia addosso, mi pizzica, mi morde. v. giusti, 4-3-54
, 4-3-54: tanto [un vecchio] mi pizzicò e tanto mi fregò che,
un vecchio] mi pizzicò e tanto mi fregò che, se fossi stata agresta,
fregò che, se fossi stata agresta, mi faceva in un tratto divenir uva matura
fatto apposta. pirandello, 5-264: non mi pizzicate, santo dio! -gridava questi
sonno vada via. marinetti, i-145: mi sono pizzicato. mi sono confitto la
, i-145: mi sono pizzicato. mi sono confitto la penna nella carne della natica
: nello stesso momento sentii qualcosa che mi pizzicava lungo il polpaccio della gamba sinistra
: questa ciambella si sta spagliando, mi pizzica le cosce, bisogna comprarne una
suo malgrado. verga, 5-141: mi augurerei la medesima facilità nel pizzicare quel
-fuori di qui: vattene! -ahi, mi son fatto pizzicare! maledetto fuoco di
-intr. sanudo, xix-351: io mi messi in agguaito con missier teodoro e
empedisse la mia via, / che mi ne pizzich'ora ogn'altra scabbia: /
mia. firenzuola, 649: la carità mi sprona, ché, se voi volete
tenerelle! / che delicata pelle! / mi pizzica, mi stuzzica, / m'
che delicata pelle! / mi pizzica, mi stuzzica, / m'empie di un
tornano a pizzicarmi il cervello e non mi lasciano attendere in pace all'altra tela
della frusta di cartapecora che temporibus illis mi fece assaggiare michele campanaro. d azeglio,
suo plurale pizzicava anche me, e mi pareva pure di menar la zappa con una
.., /... / mi parea ch'ambedue in umil atto /
ch'ambedue in umil atto / inginocchiate mi s'eran davanti / e mi adoravan.
/ inginocchiate mi s'eran davanti / e mi adoravan. de amicis, xiii-248:
brano musicale. pavese, 7-47: mi misi... a pizzicare 'tarantella tarantella'
'tarantella tarantella'e dopo un poco tutti mi venivano dietro. -per simil.
, xiv-2-256: voi potete ben credere quanto mi cuocesse e qual vergogna mi fosse.
credere quanto mi cuocesse e qual vergogna mi fosse... di aver pizzicata
in sordina, con qualche accordo che mi sa di conservatorio, senza ispirazione e senza
e i ranocchi / che per gran sete mi pizzican gli occhi. machiavelli, 1-viii-205
stanotte dormire: / ed oltre a ciò mi sentìa pizzicare. soderini, iii-412:
gita; e credo pure che astarotto mi vorrà restituire il mio loco appresso di
, come voi dite. il che mi fa credere il vedere che pizzica ancora
dire d'esser fatto la milza, perché mi pasco tutto della malinconia, che 'l
girolamo leopardi, 2-23: voi non mi lascerete qui mentire, / che s'
canzona o e'dice canzone. -cotesto mi pare linguaggio furbesco. -e'ne pizzica
noia dà o qual mia colpa? voi mi dite che io di dica tutto quello
caro, 12-i-290: le vostre lettere mi dànno la vita, perché son tutte piacevolone
non metter più piede in firenze, mi pare... che pizzichi un
nei miei impegni..., che mi pizzicava più il palato la bestemmia per
azzuffarsi. girolamo leopardi, 2-42: mi sento adesso pizzicar le mane: /
pizzicano le mani. baldini, 7-104: mi ci sento pizzicare le mani solo a
r. bertini, xxvi-3-252: io che mi trovo afflitto / da tante spese e
tante spese e non so come fare / mi sento pizzicar di bestemmiare. -sentirsi
generi alimentari. contile, ii-17: mi par, luchino, d'averti veduto uscir
pizzichi e buffetti senza discrezione: così mi disse quel servitore. d. battoli
: andando a vedere i fuochi artificiali, mi venne un legger pizzico in un braccio
[pietrai, tagliente, non risuonò, mi colpì alla guancia: fu come un
fu come un pizzico che quasi non mi fece male: ma subito il sangue
subito il sangue ne spicciò violento, mi rigò il petto d'una striscia vermiglia
rabbia sotto i pizzicotti per modo che mi pareva di essere diventato un mandolino anch'
far restare bugiardo. -sì, se mi darete una mentita con un pizzico di cechini
di camaldoli. faldella, iii-76: mi dirizzai fieramente a lei per trovarle un
, malgrado l'unione dei migliori che mi s'è fatta intorno, l'impotenza a
braccio. lei è imbronciata e non mi guarda. ha le palpebre gonfie d'un'
13-13: la simulazione e la paura mi riducono un pizzico, mi fanno vergognare
e la paura mi riducono un pizzico, mi fanno vergognare di me stesso.
. psicologo. ottieri, 3-53: mi scusate, dottore. ma voi siete il
palazzeschi, 1-486: mentre con la testa mi pareva di essere tanto in su,
pareva di essere tanto in su, mi sentivo i piedi dentro, ficcati nel
, perché da tre o quattro giorni mi sento il male de'vermi. siccome
sento il male de'vermi. siccome mi veniva dopo desinare, l'ho creduto a
principio effetto d'indigestione, ma ora mi sento pizzicore alla gola e un certo
e un certo peso su lo stomaco, mi dicono che siano vermi. manzoni,
la secchia. ungaretti, xi-181: quando mi decido a partire anch'io, gli
altri sono lontani. giro a sinistra e mi metto a correre sul lapillo in salita
1-8: alla vista di quell'anfora / mi si sveglia un pizzicore, / un
callidoro e ritrovarsi qui il mio amante mi avea messo un pizzicore intorno che me ne
uccellino se n'è andato / e mi ha lasciato il pizzicor nel core.
gli disse ridendo: -smetti! tu mi fai il pizzicorino sul corpo! dossi
a tavola, sgranocchiamo pane. i discorsi mi hanno dato pizzicorino non esattamente di acqua
dai vicini. dossi, ii-177: mi stringeva e pizzicottava con mani che erano
uso recipr. fucini, 418: mi sentii serrar la gola, mentre i ragazzi
questo era bastato a farmi credere che mi fosse dato fuori a un tratto il bernoccolo
2-3-172: per fino i soldati che mi accompagnavano, quando non potean farmi altro
quando non potean farmi altro male, mi davan de'pizzicotti nelle braccia colla maggior
da farla saltare. pratolini, 9-475: mi s'è addormentata tra le braccia,
era giusto strascinato via che la curiosità mi diede un gran pizzicotto e mi suggerì
la curiosità mi diede un gran pizzicotto e mi suggerì d'andar a vedere da vicino
i quali da un pezzo in qua mi si mettono attorno a farmi carezze e
a farmi carezze e fra due moine mi dànno un pizzicotto o un biscotto dicendo
e dipoi dàllo / a quel che mi prestò cotesta vesta, / e doman poi
: come v'ho da intendere quando mi dite... 'pizzo'del tavolino per
mutazione, e forse più stravagante, mi restava anche a fare in questa materia,
tartaruga. guerrazzi, iv-187: se mi troverò convertito in ostrica, finché
troverò convertito in ostrica, finché mi manterrò sana offrirò delicatissimo cibo alle mense
non volerne udir mai più niente, mi spartì mezzo il suo, e così ebbe
. c. campana, ii-4-15-142: mi persuado esservi noto per qual via e
, 1-1-41: io... ora mi placo, ora mi stizzo, /
.. ora mi placo, ora mi stizzo, / secondo che mi salta il
ora mi stizzo, / secondo che mi salta il ghiribizzo. de sanctis,
. palazzeschi, 1-259: le forze mi ritornarono un poco, e la mente
, il quale, ancor che sdegnosetto mi mostrò parte della fierezza sua, placatosi
ii-72: tu, mare ingordo, come mi lasciasti fuggire quelle tue furie che alla
placherà il tuo sdegno, se tu mi vedi esangue. palazzeschi, 1-237: come
quel che è in me imperfetto e mi renderesti forse più placato a me stesso
nave. gadda conti, 1-25: mi fermai a guardarla dall'alto, colle sue
e placati. dominici, 4-145: mi pareva dovessi l'offeso dio essere inverso
quelle placche, quei cordoni, quelle croci mi sviavano l'attenzione. 6
suo libro..., e però mi pregava ch'io vedessi d'avere il
. moretti, ii-970: a lui mi confidavo press'a poco come mi confido
lui mi confidavo press'a poco come mi confido ora placidamente scrivendo. -in
e questa donchisciottesca passione di patria non mi lascia tanto buon senso che basti a
tanto placidamente e concludentemente cammina che molto mi maraviglio del non esser caduto immediatamente nel
troviamo l'eolo, il vapore che mi deve condurre a montevideo, che se
intr. con la particella pronom. (mi plàcido). ant. tranquillarsi.
ed equanimità. metastasio, 1-i-326: mi disinganna assai.. / -mi convince
perché partissero. goldoni, vi-74: non mi stare a far venire la bile.
di umor contemplativo non deve far supporre che mi voglia prendere il peso e il gusto
buon nuotatore. foscolo, v-139: mi esponeva dinanzi l'un dopo l'altro tutti
: questo tanto, o miei signori, mi ha spirato clio la divina musa che
parole / e che placida quanto a te mi mostro or fossi? goldoni. xii-883
la bella vergine musa clio... mi è discesa nell'animo tutta benigna e
diritto delle genti è questa di cui mi è stato imposto il ragionare, e tanto
etho e piroo. saba, 319: mi viene in sogno una dolce capretta,
sogno una dolce capretta, / che mi sta presso, e mi sogguarda in atto
, / che mi sta presso, e mi sogguarda in atto / placido umano,
vero che sento bisogno d'attività e mi par veramente d'essere caduto in un placido
crusca]: acciò per loro esemplo io mi ristrignessi, siccome per una fune di
sì placidi e quieti / quei luoghi, mi rivolsi ove l'entrate / avean quei
pian erboso e ai placid'ozi amico / mi posai presso a una voragin cinta /
ed eterna e placida natura, che mi direbbe il perché di tante cose e
pioggia e la donna credendo dovessi scattare ingelosito mi protese avida la bocca come per calmarmi
, scorreva lenta e fredda... mi ero addormentato in quel placido incanto.
torbido rivolo rosso fiottava nei mastelli. mi addormentavo al rumore di queste placide opere
all'agata / mia favorita con la qual mi è lecito / ora, in quanto
tu, spiritu paraclito, / tu mi da'pace ed abito, / ciò che
-paese. tommaseo, 1-387: mi capita il conte mozzi, che mi
: mi capita il conte mozzi, che mi aveva pregato di scrivergli privatamente il parer
dèn siti. moravia, 17-106: mi trovavo proprietario di una plaga priva di
dalla rappresaglia di certi eunuchi spadoni che mi svaligiarono imprudenti e di alcuni corsari grifagni
imprudenti e di alcuni corsari grifagni che mi spogliarono artigliosi. salvini, ii-356:
. bellini, 183: il pubblico mi stima come un genio innovatore e non
ridonderà mai in mio danno e che nessuno mi avrà
ultima occhiata al mio manoscritto, quanto mi capitò il « werther » tra le
cc à dentra, està animella assai mi dole. -piaggia, pianura.
, -non vogliate aiutarmi in ciò che mi occorre. roba da poco, -aggiunse
adesso ne appariva uno e tale da cui mi sentivo cosmicamente attratto. tornasi di lampedusa
no no, che astrologo e planetologo! mi sta sulle scatole quella gente là »
'l volto: / « tesauro che mi se'tolto, / gemma preziosissima »
rado avviene ch'io trasmodi, e mi perdonino le grazie decenti, quando il
, i-28: la divina grazia, che mi fece razionale plasma. -corpo
9-49: signore iddio, le tue mani mi hanno plasmato. bibbia volgar.,
volgar., v-512: le mani tue mi fecero e plasmorono: dàmmi intelletto,
, 8-385: scoperto l'altra sera quanto mi abbia plasmato la lettura di « sun
onde il cuor m'era avvolto / mi plasmavano un volto funesto di dèmone bello
panzini, ii-228: quelle abbominevoli scarpe mi plasmavano nel cervello l'idea fissa d'
: se son vivo!?.. mi sembra: / ma forse un sogno
9-79: qui il vero amor degli uomini mi sforza / a smascherare un impostor fantasma
a cui appartiene la « tentation », mi sembra che dal lato del concetto,
plasmatore mio, perocché le tue mani mi feciono e plasmarono. 7. donati,
e di stili vistosi e carichi, mi chiamò l'occhio, su una parete secondaria
plasticamente nella vita di una donna che mi voleva per la sua vita. gramsci,
, 17-84: questa mia plasticità mimetica mi ha atterrito. 3. capacità
10-479: molto più che il benessere collettivo mi ha impressionato nel mio viaggio la sua
del papa, i-780: in questo caso mi paiono convenienti i cibi umettanti e refrigeranti
mille guise? ungaretti, xi-176: ora mi domando: quale influenza ha avuto ercolano
10-335: « hai mai volato? » mi domandò. « io sì, sopra
, conciliatomi negli occhi il sonno, mi fece ripiegare il capo su le radici del
volubil rivo. nievo, 32: egli mi scusava presso monsignore, quando invece di
bassani, 5-312: « no, mi dia un posto di platea », disse
linati, 20-233: allora un anfiteatro mi apparve, immenso, una concava platea
concava platea di terre nude e sassose che mi fermò là quasi impietrito su l'ultimo
popolo. alfieri, i-253: egli mi chiese di volermi adoprare nell'addestrare un tal
.. ma io... non mi ci volli prestare in nulla, conoscendo
, ii-612: scorrendo la 'platea'sopra citata mi sono abbattuto pur in qualche taverna
sopra di me, se da chi mi ama non mi fosse stato scritto e
me, se da chi mi ama non mi fosse stato scritto e riscritto a bologna
come molte di codeste inutili e triviali 'réclames'mi fossero moleste per l'abuso plateale fatto
occhiali a staffa. deledda, v-856: mi annunziò che mi avrebbe dato uno dei
. deledda, v-856: mi annunziò che mi avrebbe dato uno dei suoi anelli.
, gli dissi, « che almeno mi darai quello di platino, con lo zaffiro
luminosi,... e punto non mi turbano le disputazioni sopra 'l vedere,
e la maniera della traslazione de'corpi mi son valuto della circumpulsione platonica piuttosto che
pensatore). gherardi, 2-i-18: mi venne l'oppinione del parlare per molti
di nobiltà] volentieri, la qual non mi credeva di meritare, e ringrazio la
e ringrazio la mia fortuna ch'io mi sia avenuto a filosofo peripatetico, perché
platonico) de'tuoi abbracci, io mi godo un freddo di siberia. -casto
irrealizzabili. moravia, 19-16: mario mi guarda, accigliato, un momento;
del pensare o la rubberia delle forme non mi spariva. = voce dotta
definizione. l. rucellai, 2-20: mi fia d'uopo ricorrere all'arte di
. contraddizioni e opposizioni non pare che mi si rappresentino scusabilmente e da esser lasciate
. bartoli, 4-2-182: né io mi vo'prendere questo impaccio di neanche rammemorarle
zecca al limite di due per cento mi pare una tassa assai discreta e plausibile
, xii-196: tutto ad un tratto mi balenò un'interpretazione plausibile del suo furore
in volto di saule apparve, / mi crebbe il mai. alfieri, xv-28:
mani. parini, viii-39: né mi curo se ai plausi, onde vai nota
e rodere / l'unge e quel plauso mi dà buon indicio. -con metonimia
le botteghe di questo ampissimo circuito, mi par gentile, quasi napoli non possa
: a chi di nobiltade i quarti poi mi chiede / rispondo col francese: «
, 6-97: e certo che diofane / mi comincia a cascar di grazia assai.
lettore o l'uditore plebeo et ignorante mi pare un confonder le cose, i
ix-1-180: s'agitava, quand'io mi partii, la contesa se fosse migliore o
tutti più gentili del dovere: e chi mi dice della mia maniera di scrivere,
/ il dubitoso orecchio, e un gel mi prese, / e il core in
notte bruna; / io sola intanto / mi giaccio in pianto. stoppani, 1-16
il paese. bacchelli, 2-xxii-114: mi sono più simpatici questi critici di tutta
dialogato con accentazione di scoppi interiettivi, mi segnalarono invece una masnada di ragazzi. più
, per recompensa de mie enormissime sceleragine mi fu dato per aggiunta penitenzia che dovesse
. giroldi, 1-69: per i quali mi par merti plenario / e indulgente perdon
, i-255: la mattina medesima mentre che mi comunicai viddi la vergine maria tutta bella
vergine maria tutta bella, alla quale mi raccomandai strettamente per ricevere la indulgenza plenaria
ancora al reverentissimo remense, acciò che mi mollifichi il prelibato vescovo de tul,
tanto i sovrani quanto i plenipotenziari rispettivi mi hanno fatto. balbo, ii-139:
luogo dove nessun riguardoso e timido plenipotenziario mi frastorni, e il mio libro contiene
politiche che in nessun luogo del mondo mi sarà impedito lo stamparlo. monti, vi-145
troppo frequenti anticipazioni sulla paga, egli mi elesse a suo plenipotenziario presso la principessa di
/ anima e corpo questa plenitudine, / mi fa groppo alla gola mentre insazio /
padre colla sua divina autorità, quando mi costituì fondatore della chiesa, mi fece
quando mi costituì fondatore della chiesa, mi fece comandamento che io predicassi al mondo
l'aria della vita viva, se mi sia permesso il pleonasmo, cioè sana
i processi intimi, la sostanza, mi si passi il pleonasmo, essenziale.
parlare. sannazaro, iv-379: mi parea che fusse pleonasmos, cosa a
contratto. lucini, 10-42: ch'io mi doni così sapendo e amando la dedizione
una pletora di lubrici appetiti: -qualche volta mi han giovato le frizioni, praticate con
temperamento, per quanto in una relazione mi vien riferito, totalmente e pienamente sanguigno
di giacomo, i-418: tutto questo mi sembrava mascherato da quel faccione rosso e
unica giustificazione a scrivere qualcosa in proposito mi pare sia quella di dire qualcosa di veramente
il nobile plettro infra le dita / mi profeteggia armonioso e dolce: / nobil plettro
come il campagna. carducci, iii-24-208: mi fo lecito di avvertire il signor guerzoni
frugoni, i-11-57: altre al crin rose mi lega, / altro plettro amor mi
mi lega, / altro plettro amor mi porge, / mente nuova e nuovo
ottien lo scettro. bracciolini, 6-252: mi ritraggo e lascio / cotant'altri soggetti
così a tutti indifferentemente le prescrivevano, come mi
v. e. per l'ordine che mi ha dato monsignor reverendissimo de'medici.
olivetano, 4-i-216: in questo puncto mi è stato portato in un plicco due
cavalcanti, 178: monsignor di termes mi ha promesso la lettura per far satisfare a
lettere fossero fuori del plico pubblico, mi sarebbono senza dubbio intercettate. -figur
pino, 5-63: dio sa quanto io mi rallegri, e per amor vostro,
monche o acefale, in attitudini che mi parevano eloquenti. e alcune giunchiglie fiorivano
-terrapieno. buzzi, 264: giù mi precipito dal plinto terroso: / e via
dal plinto terroso: / e via mi perdo, solo, per la pruina immensa
negozio di mode è meno preziosa -dio mi perdoni il paragone -di quest'altarino dalla
[ovidio], 315: non mi vergognai stridendo al cielo / scapigliata mandar
] stai nelli occhi ond'amorose vespe / mi pungon sì che 'nfin qua il sento
! niccolò del rosso, 60-7: po'mi devora -non esser cum lui [amore
vui se adora; / lo cor mi plora -che vede altrui / tenire lui -e
pigra condizione, / e di saturno mi son fatto marte. / ma pur la
fra le caste alme innamorate / una gentil mi plora in suo segreto, / le
plotoni d'accordi. moretti, ii-707: mi pareva ridesse sotto i baffi come se
, 1250: il vallo basso e plumbeo mi serra / il cielo intorno via /
mover provo, / già un'angoscia mortai mi preme il petto. -tardo,
compito nel villaggio. pirandello, 5-466: mi fermai, come se non potessi più
vita intellettuale. carducci, iii-24-55: mi era dolce in quel grande anfanare di
difficoltà potevo stare in piedi, mi posi a sedere per far ivi più
opposto al mio, pluricellulare come ora mi trovo a essere anch'io.
la vita barocca plurifórme / a tradimento mi titilla piano. = voce dotta,
la filosofia e il '98 non mi avessero tonalizzato... col sangue concittadino
prusor prove / a lo contrar di voi mi dan fermezza / che già non v'
un plusquamperfetto di bellezza per quel che mi parve alla distanza di sei o
18-114: più che a plutarco in sé mi riferisco al plutarchismo imperversante nella pseudostoria
falda / quant'io nel petto il sangue mi sentìa, / né la mie mente
tnfemo'. ungaretti, xi-185: nulla mi dice di se stesso, delle sue discese
, si ferma qui presso alla siepe e mi fissa con lo sguardo plutonio dei cavalli
affini..., per lo che mi son trovato costretto a formare per esso
.). papini, iii-340: mi sono venute fra mano monografie su pittori
anzi, prima d'andare a letto, mi sono guardato allo specchio per compassionare il
dosso. raineri, 4-2-30: forse che mi lasciava un poco di tempo ancora a
genio vi allorda. passerotti, 5-30: mi smungi / sì che a me d'
pronom. sermini, 112: tempo mi par d'averli ritornati [i ducati]
cor disia / alcun pochétto in ciò mi rassicura, / che senza fallo pena
le risposi: odi grandissima dea, che mi chiama feccia di plebe. carducci,
, vili-1-102: nel quale se un pochétto mi stendessi, priego pazientemente il sòfferino i
ignoranza ch'io cognosco essere in me, mi ritragono la mano dalla penna. mazzini
15-76: lei, signor sottosegretario, mi annienta coll'eccesso della sua benevolenza e
la tua porzione d'un regaluccio che mi sono trovato in casa. l'ho
mauri non ti sgridi e per punirmi non mi mandi a'pazzarelli. -iterato,
affetto nostro langue, / mirabil cosa non mi sarà mai. petrarca, 101-5:
/ e già l'ultimo dì nel cuor mi tuona. beicari, 6-252: i
la estimano essere. boiardo, 1-129: mi maraviglio di coloro che in tre parte
ix-141: quel verdier... mi diede non pochi fastidi, prima ad
). dante, xlv-57: se mi giunge lo tuo forte tempo / in
tale stato, questa gentil petra / mi vedrà coricare in poca petra. bonavia
, 3-1 (1-iv-240): le donne mi davano sì poco salario che io non
, dandomi pogo salario e anco perché mi paiono tanto giovane che abino il diavole
a dosso, e per la ricadia che mi davano, mi partì. casti,
e per la ricadia che mi davano, mi partì. casti, ii-12-107: quelle
topolino poco e vano nano, che mi farai? -malferma (la salute
): amor, che ne la mente mi favella, / del lume di costei
buoni, rassettato a mio dosso, mi starà benissimo. de marchi, iii-1-338:
dolevano anche le spalle, ed io mi sentivo la bocca impastata e poco o
norimberga a werlangen, lungo e faticoso, mi aveva così spossato che arrivando a lottenbrand
i denti, / forse il feretro ormai mi si procaccia, / e 'l tempo
da tutti. martello, 403: io mi son dato alle volte a numerare materialmente
molto, e sempre, e se mi lasciano gli amo a ogni modo,
avessi... un figliuolo che mi mangiasse a traverso e mi dilapidasse quei pochi
figliuolo che mi mangiasse a traverso e mi dilapidasse quei pochi per andare attorno in
: / corre mia vita e poca ora mi avanza. -immatura (l'età
carlo. alfieri, 6-97: sol mi duol ch'ei per poca età non possa
'l poco ingegno ad or ad or mi lima, / me ne sarà però tanto
ne sarà però tanto concesso / che mi basti a finir quanto ho promesso. p
la carne nuda, / ch'ella mi fece intrar dentr'a quel muro, /
nel centro. se tu vedessi come mi son fatto bravo in pochi di giorni
f. bertini, 1-108: voi mi direte... che non avete quattrini
al molto / sensibile onde a forza mi rimossi), / vidi 'n sul braccio
73-55: quel poco ch'i'sono / mi fa di loro una perpetua norma.
di speranza, io credo certo ch'i'mi strangolerei. castelvetro, 8-1-391: più
, non eloquenza..., mi contentava di stentare con quel po'ch'
.. questo poco di vita che mi avanza io rivolga il pensiero a me stesso
caterina da siena [manuzzi]: già mi pare che un poca dell'aurora cominci
perdonami... se un giusto sdegno mi divertisce altrove per un poco, che
pria sorrise un poco; / da indi mi rispuose tanto lieta, / ch'arder
34-102: prima ch'io de l'abisso mi divella, / maestro mio,.
. / a traimi d'erro un poco mi favella. boccaccio, dee.,
. f. negri, 1-336: io mi fermai qualche poco a sì raro oggetto
i miei sensi, orridi sogni / più mi travaglian che le lunghe veglie. de
idem, purg., 26-136: io mi fei al mostrato innanzi un poco,
tardi! batacchi, 2-103: io mi suppongo che parrà un po'strano / che
il b. vi scriveva ch'io mi son uno de'rari forestieri alla moda,
ingegnarsi, lavori se ne fanno. mi riescono fatti come agli altri, un
altri uomini hannolo così grande? adunque mi volete sfendere nel mezzo? »; e
pensata. foscolo, xviii-140: voi stesso mi avete già detto quanto quel giovine misuri
/ subito il ruppe e di sé mi fé velo. domenichi, 5-442: altri
., 8-9 (1-iv-744): non mi pare che agramente sia da riprendere,
, che l'amoroso foco / sì mi comprende dentro tutto quanto / che riposar non
, 30-135: né l'impetrare ispirazion mi valse, / con le quali e in
venendomi 'ncontro, a poco a poco / mi ripigneva là dove 'l sol tace.
continuo. grazzini, 4-433: non mi duole altro, se non ch'a ogni
chiese, monumenti, negozi, ella mi si attaccava al braccio e, con accento
da bambina che vuol essere accontentata, mi sussurrava all'orecchio: -andiamo alla
tratto di mio pensiero? per poco mi tengo, che io non vi faccia
/ che per poco che teco non mi risso! g. villani, 8-35:
): per poco, se tu mi dicessi che io andassi di qui a peretola
m'aveva rimesso la stima, ma mi trattava sempre da sugna, per via
: andate e ditegli da parte mia che mi fa un vero regalo a sciogliersi con
. dagli uomini. pavese, 7-80: mi raccontò che da ragazza era stata in
disse allora donna pocofila: « ben mi piace; io voglio che, in luogo
non poter acquistare sì preziosa merce, mi sforzerò almeno di rimaner senza debiti,
disporre con libertà di quel pocolino che mi rimanesse. metastasio, 1-iii-309: il mio
e con un risetto rimandatola giuso, mi fuggiva dentro. forteguerri, 11-5: io
. tremava un pocolino dapprincipio; ma mi rassicurai strada facendo. rebora, 3-i-14
. -fermatevi un pocolino. -la fretta mi fa discortese. bronzino, 1-47: quante
-dite anche esculenta e poculenta, ché mi soscrivo. 2. che esorta a
lavoro del riveder le prove... mi cagionò un accesso di podagra assai gagliardetto
170: l'umor di podagra che mi gira tutto il corpo. bacchelli, 13-159
sentimento. cestoni, 374: mi ha detto questo signore che in 6 anni
pur che qual ti lascio or, tu mi ti renda, / pur che come
pur che come or tu sei, mi sie rimasa, / fa'che io non
di villa replicò: ed io poco mi curo d'andare a napoli, ho il
tal potere, donde raccolgo ciò che mi bisogna per viver tutto l'anno e
sono nel capo molti scrittori, che mi sia venuto voglia di... vedere
.. vedere se per sorte io mi potessi trasformare in un signor di poderi
sospetto. ritmo nenciale, 1-147: io mi rammento quando e'ti pareva / averne
nel sentirmi smaccare tutti quei fruttarelli ch'io mi credeva aver raccolti dalla cultura di quel
un sogno rotto. e vista che mi ebbe, fece disegno di entrare in possessione
ho sempre moneta spezzata, perché non mi piacciono quei poderoni nel taschino.
gaia, 5: un solo colpo non mi potia dare, / tanto io sono
/ ch'esser da te sconfitto / mi sembra onor. fagiuoli, xii-62: la
291: presi i tre vergoni, mi spiegò che il più corto era per la
chiaro davanzati, 48-9: ancor mi piace segnor poderoso, / che tal
difendermi / posso da cento che costei mi chiedono, / giovani, ricchi,
sostanziale dell'assoluto. della qual sentenza mi pare che si raccolgano molte prove e
febbre d'energia... talvolta mi si scatena poderosa senza via d'uscita,
auciso! / ca non terria che mi fosse peggio; / tante sono le
questo procuratore al mio adversario e a mi non me ne dati niuno. vico,
, / vinca la crudeltà che fuor mi serra / del bello ovile ov'io dormi'
era davvero suo. savinio, 187: mi dovetti sorbire la rapsodia 'finlandia'di sibelius
guerrazzi, 12: né la poesia mi parve mai altra cosa se non che
. forse non è così / se mi leggi. caproni, 2-21: sii arguta
respiro l'aria imbalsamata dei sogni e mi affido alle poesie della speranza per non
, è cominciata la prosa »; mi disse. -atteggiamento di contemplazione affascinata
più chiaro ed eloquente modo possibile. mi pare già di udire il giovine rispondere
-poesiòla. pananti, 1-iii-94: mi si vuol togliere... una pennuccia
, ii-14-263: sommaruga è un birbante, mi fa grandi lamenti perché mandai quella poesiùcola
al « fanfulla », e non mi paga mai. -acer. poesióne
corsini, i-96: padrone, voi mi solevi / dir ciò che voi volevi
il mal venduto profanato inchiostro / sprezzar mi fea 'l cesareo poeta: / tai duo
al poeta. leopardi, iii-62: mi pare che l'arte non debba affogare
prima essere buon prosatore e poi poeta mi par che sia contro la natura la
/ su le fragili pagine di seta / mi sembran vili. muoiono su i vènti
tuoi delitti. gozzano, ii-178: io mi vergogno, / sì, mi vergogno
io mi vergogno, / sì, mi vergogno d'essere un poeta. saba,
follìa. corazzini, 4-117: perché tu mi dici: poeta? / io non
offrire al silenzio. / perché tu mi dici: poeta? /...
bigiaretti, 10-141: se ripenso, e mi accade spesso, al mio viaggio a
, 31: io... non mi persuado d'esser un di quei poetoni
..., ma più tosto mi tengo e sono uno stentato rimessiticcio di poeta
asini. tommaseo, lxxix-i-71: chi mi sia io, vile poetacelo, a
, iv-314: era, com'egli mi aveva poi raccontato, una matura donna alletterata
ardor fuor seme le faville, / che mi scaldar, de la divina fiamma /
i lor sermoni, / ch'a poetar mi davano intelletto. idem, par.
ad altro. allegri, 59: io mi condussi a poetare a briglia sciolta.
me qualche pagina di disegno... mi piacerebbe. il pittore poeterebbe per conto
, 3-68: il sig. pompeo amolfini mi comandò ch'io poetassi intorno alla morte
qualche cosa per la sacra festa che mi accennate mi onora e ve ne ringrazio.
per la sacra festa che mi accennate mi onora e ve ne ringrazio. pellico,
me. idem, 244: mi capitò l'invito al poetato di quel teatro
. f. frugoni, v-347: non mi fei nell'awenir maraviglia se i poeteggianti
concesso di mettere su certi 'foglietti', così mi pare che li chiamasse, lampeggiamenti di
la superbia. pasini, 27-636: mi piacque poeteggiare intorno ai fatti e agli
punto è questo: in questi ultimi anni mi piace dire... che un'
loro scrivere quello che l'uno de'due mi ha detto essere tutta la sua poetica
tende a teologia,... mi conviene aggiugnere l'altro giogo di parnasso
talora poeticamente anche donna, quale te mi vedi al presente. delfico, iii-514
iii-27-141: tre capitoli o canti questi che mi paiono mirabili anche di verità storica profondamente
. grillo, 392: vostra signoria mi scrive che non è poeta, ma
. i. frugoni, i-6-9: se mi manca il vitto, / tu vedi che
nella sua 'poeticità', se così mi è lecito dire. b. croce,
mia poesia..., e questo mi pareva il suggello tangibile del conquistato stile
un cervel proprio poetico, / tutto facile mi vien. tarchetti, 6-ii-38: mi
mi vien. tarchetti, 6-ii-38: mi aveva fatto osservare nella campagna alcune prospettive
odir le gran bugie scomonicate che dice. mi scanna con queste sue ciancie poetiche e
con queste sue ciancie poetiche e stupende che mi conta, ma bisogna (per dar
ch'egli è il sapere! / non mi ti frego io mai ch'io non
, benedico questo tempo del diavolo che mi ha conciato sì bene, e che mi
mi ha conciato sì bene, e che mi ha procurato il piacere di rivedervi.
mio. baretti, i-326: puoffariddio! mi ribollì il
parini, 721: oh poffare! voi mi fareste strabiliare. alfieri, 12-223:
: aggiunse: « i versi che più mi piacciono sono questi ». e poggiò
navigando, che ditta na, che mi era drieto, sbarò una bombarda e caloe
! - ohi, ohi, ohi! mi farai vomitar l'anima! -poggia
baldini, i-621: procedendo, non mi ci volle molto per accorgermi che il
appena entrato nella bottega del barbiere, mi pentii e feci per ritirarmi...
'e 'l tempo è già'. io non mi so se questa maniera di poggiature col
, xliv-24: dal suo lume non mi può far ombra / poggio né muro mai
o fonti, o rive, in cui mi bagno e tergo, /..
furor ch'alor calda la neve / mi parve, e 'l foco freddo e 'l
commercio dei peruzzi, 403: anche mi venne in mia parte un pezo di
vero! campanella, i-264: invan mi ritiro all'alto poggio / della ragion,
, ché già cinto d'intorno / mi preme l'avversario d'ogni parte. g
poggiolino, / vientene su, ché tu mi par confitta. pirandello, 8-487:
svoltare dietro il poggerello di macca, mi gridava: -chiàmati il cane che se
letteraria'? poh! che arroganza! io mi sto a vedere che la repubblica de'
tratto di tal sentimento di consanguinità che mi fu forza di volgermi a considerarla in viso
], 13-8: que'malvagi uomini mi sono dipoi contrari, i quali ora essendo
della barca, una parola che non mi aspettato tanto. ohia! e il mulino
ma non me la travii poi troppo, mi raccomando. -per indicare lo svilupparsi
strappando dei fili d'erba vellutata che mi solleticavano la nuca. -come modo
non solo schernita e di te priva mi lascerai, ma ti vanterai d'avermi
lorenzo de'medici, ii-217: tu mi mandi una imbasciata / che mi tiene
: tu mi mandi una imbasciata / che mi tiene un pezzo lieto; / poi
chiaro. mazzini, 23120: or mi resta a sapere se i prigionieri del 1833
di stanchezza., e poi, / mi piace tanto il mare., eh
. caro, 12-i-256: io non mi sono poi risoluto di partir di roma
macchiato, / perché un nuovo broccato / mi porti il giorno poi qualcun de'miei
pochi anni di poi il brav'uomo mi mandò certi suoi versi, traduzione dall'
giacomo da lentini, 45: rinovellare mi voglio d'amore, / poi porto
/ in vostra segnoria, / perché mi tormentate, / da poi son vostro più
le son restato amico; e non mi curo né del prima né del poi.
alla mano. mazzini, 44-300: mi pesa il silenzio assoluto, dal 5
acque continuamente deserte. piovene, 1-200: mi asterrò d'ora in poi dall'usare
, che postosi il dito alla bocca, mi fece cenno ch'io tacessi. savi
cannonate fu salutato una volta ch'io mi ricordo, alla presenza mia, un
m'odiate a morte / per disamar mi sareste amorosa. dante, conv.,
superba, / amor col rimembrar sol mi man tene. s. gregorio magno
senza questo angelico lume, la vita mi sarebbe terrore, il mondo caos,
nacqui / che sempre e solo di quel mi compiacqui / che l'uomo fa nel
, 5-i-30: tutti i miei pensier mi spiacquer poi / ch'i'non potea trovar
sorrise, / sì c'a morte mi mise, / come lo badalisco /
tu possa più liberamente farlo, 10 mi discosterò di qui, andandomene a spasso su
» / rispose, poi che lagrimar mi vide. zanobi da strata [s.
becco e un capretto, / se mai mi toma a casa la perina. romoli
bravo, capisci. sento quando la stecca mi ubbidisce. anche a poker: le
. anche a poker: le carte mi vogliono bene. dove finisce il calcolo
da ch'io risurgo, punto non mi perde, / sì m'allegra la pola
riscalda / usir a parte a parte no mi mola. gherarduccio garisendi, lxv-3-5:
canottieri della bucin toro, mi sono trovato stamane seduto a poppa d'una
. arbasino, 3-202: antonio mi fa vedere subito una poetica creatura:
, 2-211: chi a confortar lo stomaco mi porta / o zuppa o cioccolata /
. s'interessa a me, e mi vorrebbe indirizzare agli studi elettronici.
76: il signor avvocato ciagliuski mi farà onore traducendo e pubblicando miei versi
, scafacciarsi. rebora, 3-i-495: mi piego intanto a lavorare in condizioni disperate
meno di un'ora... io mi impegnerei di insegnarle a ballare così perfettamente
4-34: sono stanco? affamato? / mi fermo a un casolare, / e
fermo a un casolare, / e mi metto a suonare / un valzer saltellato;
. polchettina. bechi, 2-7: mi fanno ridere le vostre trombe con quelle
letto finalmente l'articolo di ferrari che mi concerne. non sarei entrato in polemiche
bigiaretti, 11-102: devo anche dire che mi sentivo polemicamente soddisfatto. = comp
. croce, iv-i 1-302: il badoglio mi ha detto che gli alleati lo vedono
non vi sareste naturalmente aspettato ch'io mi sarei uno de'più caldi encomiatori d'
anima ai dubbiosi ed ai negatori arditamente mi feci teologo e polemista. gramsci,
1-x-172: da alcuni giorni in qua mi vo rimettendo per virtù sovrana della polenta
di vapori. leoni, 148: mi assicuravano... come la famiglia
: della gialla polenta la bellezza / mi commuove per gli occhi. govoni, 88
gisella sull'asse. pratolini, 3-117: mi alzai dal tavolo e la raggiunsi in
era modo a custodirla. l'uno mi serviva male, l'altro peggio, e
, l'altro peggio, e la pulenda mi toccava mangiarla più cenere che farina.
all'indirizzo della signora meiani. tu mi scriverai subito di dove sei; e io
e l'empio ferro, / che mi punge, mi cruccia e mi tormenta,
ferro, / che mi punge, mi cruccia e mi tormenta, / cava
/ che mi punge, mi cruccia e mi tormenta, / cava da la ferita
aveva messo nome il polentone e non mi chiamava altro che così eccitando sempre le grandi
il ginocchio... il giorno che mi sentirò di dare una sorella a michelaccio
sentirò di dare una sorella a michelaccio mi ricorderò certamente di te, saltamacchie polentona
angoli. parini, 672: mi trovai giunto alla corte, ch'è uno
, non so nemmeno io come, mi offersi e fui accettato. -con
. bontempelli, i-199: marinetti mi fece un largo dono di disegni,
montale, 7-105: da oggi io mi sento... pronto a recitare
tempo non esisteva il polietilene, che mi avrebbe fatto comodo perché è flessibile, leggero
, quanto che in qualunque lingua uomo mi richiedeva io rispondeva in quello stesso idioma,
in quello stesso idioma, che perciò mi chiamarono 'poliglossa'i greci, che sarebbe a
. faldella, i-5-16: onde (mi permetta... che le sfogli
ambienti chiusi. pirandello, 7-705: mi sono recato a passeggiare lungo la riva
gelosia del presente e del passato, mi avvolge tutto e mi stringe e mi
e del passato, mi avvolge tutto e mi stringe e mi soffoca, come un
, mi avvolge tutto e mi stringe e mi soffoca, come un polipo immenso,
d'annunzio, 2-90: in vano io mi contorco ne l'angoscia / che mi
mi contorco ne l'angoscia / che mi avvinghia qui a la gola, e mi
mi avvinghia qui a la gola, e mi sugge / con le sue mille ventose
di polipo! sbarbaro, 1-229: mi sgusciava di mano [la pianta].
... egli intraprese a polirmi. mi diè un anno di lezzioni teologiche,
un'opera. rebora, 3-i-157: mi pare che essi [i 'frammenti lirici']
dell'olimpo, la meraviglia del suo tremito mi riesce men improvvisa; e il verso
, il si, il sol, il mi. = voce dotta, comp
avea letto mai storia universale che mi appagasse perfettamente... mi si perdoni
che mi appagasse perfettamente... mi si perdoni se qui non nomino
che 'l mazzuolo di rose, che recato mi avete, non sia e bello e
del signore di maupertuis, dico che egli mi par scritto, se posso giudicar nulla
si è fermato proprio davanti a me. mi ha chiesto chi ero, da dove
monarchie; o, per dir meglio, mi sento inchinare al politeismo.
lo opprimeva. carducci, iii-24-95: mi pareva in somma di avere adombrato, come
aretino, 20-94: io, non mi potendo saziare di vedere i cortigiani,
che anco delle discortesie con la cortesia mi vendico. 4. pulizia accurata
io, in verità, non sempre mi son sentito a mio agio, per esempio
parigi. quella gentilezza, diremo 'politezza', mi ha ricordato tante volte di non meritarla
, agevolazione. goldoni, viii-435: mi ha fatto mille esibizioni, mille cortesie
n. franco, 4-169: non mi paia essere offeso, se dico che
avvedutezza. leopardi, iii-862: non mi entra poi nel cervello che la sommità del
volumi della politica che v. s. mi ha mandati. g. gozzi,
, ii-2-214: circa il libro di azeglio mi par che dica bene uno che se
politica comanda / che mangi quella cosa che mi piace, / perché nutrisce e forza
con voi senza tante metafisiche, né mi regolo con altre politiche che con gli
e intonarmi all'insieme.., mi tagliavano la testa. baldini, 6-97:
qualche acqua minerale, in tal caso mi vaglio sempre dell'acqua della villa.
un eunuco, e voleva ch'io mi vestissi da femmina per ordine della principessa
voleva introdurmi nel suo appartamento. io mi son difeso con politica, alla
miei. c. arrighi, 2-19: mi pareva che con un po'di politica
b. croce, iv-2-292: credono che mi sarei comportato più utilmente se mi fossi
che mi sarei comportato più utilmente se mi fossi intruso tra gli uomini della politica
l'animale politico non è quello che mi avvedo di amar di più.. vivono
viva politicamente. boterò, 9-88: mi dirà alcuno che anco quelli che si
. prati, 1-186: in verità, mi spiace / quel suo politicar, quella
emerga da una rivista di estrema sinistra mi fa pensare ch'ella sia uomo estremamente
della guerra. giuglaris, 1-59: or mi s'imponga perpetuo il silenzio..
compagni quello che ne credevo e com'egli mi pareva che nella repubblica ne dovesse seguire
nocive da tutti i politici, pure non mi sembrano di una sì fatale conseguenza.
in consegna a polizia e milizia che mi sequestravano anche il foglietto di appunti,
.). costo, 1-529: mi par che quest'uomo avesse con la
qui molti m'interrompono il ragionamento e mi rimproverano o di smemorato o di codardo o
s'alzò in piedi un politicone e mi disse: « noi favelliamo delle ragioni
che supponete e avessi i disegni che mi affibbiate, dovrei anzi pigliare la vostra
d'amor fùr gentili opre, / chi mi ritiene il vostro dolce aspetto? serafino
patire: / o ingrata, che mi giova ir lamentando? equicola,
arredi). pacicheui, 1-470: mi fé vedere... la badia benedettina
graziano e cacciò valentino, / trista mi vidi su dal capo al piede,
vive sentenzia tanto opima, / forza mi spenge. leandreide, ii-20-49: non
la tavola d'una taverna veronese, mi sembra illustrare la sentenza di quel savio bevitore
], 22: inoltre, oggi mi sembra specialmente incomprensibile la frequente pretesa d'
ché non l'ho visto verde. mi pareva un de quelli pollitrichi d'apuleio
angioli. e. cecchi, 6-264: mi riusciva strano che un'altra si fosse
politula e blandiuola e cum dolce sembiante mi dixe: « cosa ragionevola ad me
così essere candente da una parte questo mi pare sia per la dieta politura quale
croce, iv-i 1-236: il morelli mi ha informato di cose napoletane, e tra
g. g. belli, 79: mi narrò che un prete col quale aveva
avesse tenuto dietro alla vecchierella, e mi domandai se anch'io non farei bene ad
tutto allegra. monti, i-g: adesso mi trovo imbrogliato, e non devo per
3-66: meno poliziotti vedo e meglio mi sento... cerco di scansarli e
ojetti, 1-112: a chiedergli il nome mi sembrava d'atteggiarmi a poliziotto, considerato
ad bocca. bembo, 10-ix-15: gratissime mi furono le vostre polize, e sopra
cenno, un segno (per dio) mi bastava a farmi non sol correre,
, 1-37: v. s. illustrissima mi domanda con la sua pollice s'io
è la volta che questa disgraziata soriana mi fa appicare: farmi portar le pollize
quello spiritato di ser tiranno, che mi ha lasciato con lei per guardiano,
, m'incontrasse o tornasse là e non mi ci trovasse, mi potrei per lo
là e non mi ci trovasse, mi potrei per lo manco aspettare la terza
. gozzi, 1-60: alla polizza che mi domanda ch'io giudichi se sieno migliori
una medicina, la quale il dottore mi disse di prendere prima di notte.
conoscenti. fagiuoli, 1-2-13: mi maraviglio bene che io non abbia avuta
alloggio. appena entrato in casa, mi si presentò un servitore chiedendomi che cosa
cosa domandassi. mostratogli la polizza, mi accompagnò nella sala da ricevere. tommaseo,
, tutte le carte ch'io vedeva mi pareano tue lettere; tutte le polizze appiccate
diamanti perduti, delle cagnuole smarrite, mi pareano tue carte. -cartello che indicava
sanudo, lviii-289: terzo zomo vene a mi uno mazier di questa città con ima
medici, quando è l'ora; e mi meraviglio del vicario che è venuto senza
del grasso legnaiuolo, 58: el notaio mi scrisse una polizza stamani a buon'ora
presto questa polfizza firmata, ch'io mi struggo e despero e parmi esser ne
sopradetta poliza di giuramento, sua eccellenza mi comandò che dovessi inferire in essa poliza
quademuccio, e 'nfilzo le polizze che mi manda. aretino, 10-48: il
la sua mano. tolomei, 2-144: mi parebbe oramai tempo che me fi rendesse
pagato la rata dell'assicurazione. mi rispose di sì, aprì il cassetto e
rispose di sì, aprì il cassetto e mi mostrò la polizza, con il
, 1-i-242: né bisogna dire, come mi fu detto da persona concorrente in questa
a visitarmi un gentil giovine, che mi si fece annunziare con una bellissima polizzétta
, che ora è qui gonfaloniere, mi dà la polizzina che parimente vi accludo
la polizzina che parimente vi accludo e mi dice che vi preghi di volergli procurare quello
cambio). zeno, ii-93: mi favorisca di rimettermi per polizzina di cambio
8-49: questa notte sognai che francesco mi recava un vostro polizino che diceva così
, senti'un certo rumor d'arme che mi fece tremare il cuor nel petto,
questo affetto, in suo nome, mi fece un polesino, che da sua parte
, iv-393: il signor t. mi fé capitare la lettera per teresa (che
, 2-247: un altro grosso volume mi arriva; ed io, per cansare la
la serenissima avea presa la medicina, mi disse il signor moniglia che era stato
signor moniglia che era stato chiamato e mi mostrò un polizzino dove il suo servitore
iii-24-239: preferisco che il signor guerzoni mi predichi uom senza fede e senza virtù
di polizzini da visita; ma non mi riesce ad avviarmi verso le porte delle
che sì e no vale due lire, mi toccherà fermarmi alla gabella, staccare il
5-43: col polizino del gabellotto mandatomi mi sono spedito di questi nostri ufficiali.
bartolini, 4-142: qualche altra volta mi soffermavo dinnanzi a piccola polla d'acqua
canali ai margini della strada, e mi inginocchiavo a tentare di pescare notonette acquatiche
china. landolfi, 16-39: ora mi resta l'ansito dei venti, / la
per maddalena era una polla contìnua che mi saturava, come l'acqua una terra
qui per tenere i piedi a pollaio, mi piacciono assai più di quei mercenari insaccati
. b. pino, 3-16: mi piace più un buon boccon di carne che
pollarola. moravia, vii-142: lui mi diede senza parlare un pezzo di carta sul
d'india etc. in tutto quest'anno mi sono stati donati secento paia d'animali
io allattando una bambina di diciotto mesi mi ingrasso come una pollanca di stia.
. pucci, 4-289: andrea, tu mi vendesti per pollastra / sabato sera una
, florida. carducci, ii-9-156: mi preme che tu mi scriva, anche
carducci, ii-9-156: mi preme che tu mi scriva, anche per aver notizie della
ch'io fu'creato: / costui mi strazia e pela la pollastra.
io sto... sull'altipiano e mi smaltisco, all'ombra dei platani,
vole, dirò così cupertamente, aciò non mi teniate pollastriere. piccolomini, 181:
che si scrivin segretamente? il che mi par cosa molto pericolosa, per non
sia stato quasi sempre infermo, molte volte mi sono contentato del manzo, per non
nella padella. stuparich, i-24: mi piaceva assai la cucina, dove la
non m'aiti e non fai ch'io mi giaccia seco, io mi sento morire
ch'io mi giaccia seco, io mi sento morire. quando tu lo vedi in
. l. strozzi, 1-158: non mi travaglio volentier con questi / pollastron giovinastri
ingiurioso. moniglia, 1-iii-50: -che mi comanda? -amore / vuol dalla tua
bel pollastróne di xx anni tutto sua cosa mi raccontava, che mai vidde pazzi più
codici ne'testi stampati ed approvati dalla crusca mi pare una maniera di gabbare il publico
. beicari, 2-7: io mi godevo, e voi non mi lasciate stare
: io mi godevo, e voi non mi lasciate stare, però che questa donna
, però che questa donna dello spedale mi voleva testé cuocere una scodella di pollezzole
miei versi! moravia, xiv-59: mi stringeva la mano con la destra e
grembo: la parte interna del pollice mi ha sorpreso per il suo volume.
qual olio. guglielminetti, 37: mi foggiò la natura in una creta /
creta / indocile, e la vita non mi vide / materia inerte fra le sue
adoperate. spallanzani, ii-149: io mi trovo avere un micrometro venuto da londra
: conoscete lord byron il poeta? egli mi volle dare diecimila ghinee se riesciva ad
pollino, cominciò a piangere e mi baciò e mi disse che sare'morto
cominciò a piangere e mi baciò e mi disse che sare'morto in casa
sete. / pur qualch'uovo mangiar voi mi farete / a questa pasqua, e
gli altri. monti, xii-2-54: mi faresti, dottor frullone, la grazia
, come veggio, noi sai, mi faresti l'altra di darla a tuoi polli
pensava che mentissi quando dicevo che non mi restava più niente. mi attribuiva un buon
che non mi restava più niente. mi attribuiva un buon residuo e, in
: per infino a questo luogo sempre mi tenne la febbre, e sempre stetti a
: per arrivare al mercato del pesce mi lasciai guidare dal naso; ce n'
lo tira il governo. ed ecco mi par di sentire qualche sopracciò, di quelli
a riosto, sat., 1-84: mi potreste anco dir: -de li tuoi
l'anno. piccolomini, 8-160: non mi ricordo d'aver portati mai polli per
chi saeppola. vettori, 103: non mi biasimi qui alcuno ch'io abbia chiamato
gemmazione. spallanzani, 4-vi-419: non mi sono neppure accorto che i vermicelli moltiplichino
ella ricopre. imbriani, 7-93: mi vien da recere pensando ad alcuni figuri
chiara già del monte uscia, / quando mi parve in sogno esser poluto / per
quello che temevo. nello stesso momento mi sveglio e mi accorgo che ho avuto una
. nello stesso momento mi sveglio e mi accorgo che ho avuto una polluzione notturna
urto di'ogli viene opposito, / no mi vai scudo ni lan ^ a cum
dardo che se vibra: / und'eo mi trovo di gran pena colmo.
. nelli, ii-180: ahi! non mi toccate: che mi volete rinnovar le
: ahi! non mi toccate: che mi volete rinnovar le piaghe? mi ci
che mi volete rinnovar le piaghe? mi ci si è fatta una polmonaia che non
medesimo policiano, che v'hanno detto mi doveva essere portato coll'ampolla? erano
: dolci artigli da cui il cuor mi è puncto / io non scio come
polmoni. pratolini, 5-120: io mi affacciavo al finestrino della mia camera,
, ingoiavo l'aria a pieni polmoni, mi pareva di non riceverne mai abbastanza dentro
de'due polmoni. per una parte mi fu di sommo scontento, per gl'
la pregnezza, quantunque poi dall'altra mi riuscisse d'utile grande. -dare fiato
provare commozione. cesari, iii-82: mi sento il polmone dilatato una spanna,
generoso. romei, 147: -se mi chiedessi il cuore, lo cavarei dal
buona. pavese, n-i-719: non mi sento affatto soffocato né bisognoso di rifarmi
dove era prima. sinisgalli, 6-199: mi toma in mente ora un lontano giuoco
la solitudine dehe isole e dei poh, mi faceva fremere d'impazienza.
mie, se nudo e solo / mi hai qui lasciato, io pur tempro il
al polo deha logica, dove io mi sono alquanto acchmatato, ma essi, temo
idem, purg., 1-23: i'mi volsi a man destra, e puosi
celebrar col canto, / se tanto onor mi concedesse il polo / che d'esseme
ondeggiò sempre tra i due poli, se mi sia permesso il termine, di orazio
siamo proprio ai poli opposti. io mi studio di creare un paese, egli sta
diventi unico polo. aprosio, 1-157: mi fermarò ne'due poeti che sono i
quasi invalicabile. carducci, ii-9-175: mi pareva che le stazioni fossero distanti l'
purché 'n grado ti sia, mi parrà poco. -vivere nel terzo
b. accolti, 266: viver già mi parea nel terzo polo / -o fallace
pensier vani! - / quando cader senti'mi al cieco solo. = voce
polpe lacerate, / i guai dove mi corco. l. bellini, i-1-602:
voluntatem ream', / che per forza mi mena / in tormenti e in pena /
: sempre accesa in mez'al cor mi dura / e mi divora le medole e
in mez'al cor mi dura / e mi divora le medole e polpe, /
quant'è 'l mio danno, / mi consuma le polpe, i nervi e tossa
e di polpe / che la madre mi diè, l'opere mie / non furon
, xi-203: la prima cosa che mi diede nell'occhio furon le polpe colossali
imprecisi, nebulosi, senza polpa, e mi consigliò di leggere le storie di tacito
serdini, 1-67: or convien ch'io mi levi a polpa a polpa, /
colpe, / secondo che lo cielo mi dimostra, / conducerawi nelle guerre accese
consigli, / per la fame mangiar mi vo le polpe. -consumare interamente
aretino, vi-476: anco il dolore mi ha afflitto, non men per te
, 238: ossa e polpe / rimembrando mi trema nocte e dì. boiardo,
meno. beolco, 45: tuto mi trema ogni mia polpa e osso, /
l'autor della natura, / colui che mi vestì d'ossa e di polpe.
ebbi a restare senza fiato quando mi vidi arrivare a casa, per l'esame
.: ma le polpastrelle delle dita mi si gelano. galileo, 3-4-335:
logoratimi scrivendo..., egli mi parea di essere liberato da una macina
di essere liberato da una macina che mi stesse in sul capo. pratesi, 1-110
fritte. contile, 1-5-11: mangiar mi voglio una di quelle polpette che dentro
ramanzina? ma via, maestro, mi dia, se vuole, un rabbuffo,
dia, se vuole, un rabbuffo, mi dia, se la merito, una
faccia polpette. bacchelli, 1-iii-665: mi tocchino una sorella, mi tocchino,
1-iii-665: mi tocchino una sorella, mi tocchino, che li riduco in polpette per
c. montanini, 25: mi basta... venti o venticinque fagatelli
cialente e della loro eccellente compagnia e mi rammarico di vederlo a servizio di un
frangia sui lembi d'un mantello, e mi fissa con due occhi da gufo e
corpo spaventosamente fuori di moda, che mi dà un certo disgusto. appare solido e
e polposo. bocchelli, 9-284: mi ricordo anche, sia detto all'orecchio
all'orecchio, le schiette passioni che mi prendevano quando sgattaiolavo a dar tormento a
polputa groppa, con quei di dietro mi dava di molti calci. marino, 20-357
frezzi, i-12-124: parve che cupido mi ferisse / di piombo e d'
due polse / fece che allora non mi dipartisse. s. bernardino da siena,
iii-1-168: pensavo, mentre i polsi mi stordivano le orecchie, pensavo con un'
orecchie, pensavo con un'angoscia che mi pareva sempre dovesse esser l'ultima della
occhi per guardare, / nel cor mi si comincia uno tremoto, / che fa
: vedi la bestia per cu'io mi volsi: / aiutami da lei, famoso
, famoso saggio, / ch'ella mi fa tremar le vene e i polsi.
di sì chiaro segno datomi dell'amore che mi portate. ariosto, 42-28: or
dio in paradiso. capuana, 18-120: mi desto da un sogno, / da
, / da un sogno orribile! / mi tremano i polsi, / soltanto nel
al mio cuore, ora sei tu che mi tormenti, tu che mi vuoi bene
tu che mi tormenti, tu che mi vuoi bene! faldella, i-5-300: mi
mi vuoi bene! faldella, i-5-300: mi si fece il capo come un cestone
fece il capo come un cestone, mi bollivano le tempia; sentivo le smanie
prendere l'illusione per realtà: non mi spiego? una o due volte per atto
e dicendo: ah fortuna a che mi mena! / cadde, com'uom che
dal sole ed incalzato dal sonno che non mi regge più né la testa né il
o per il polso rotondo... mi confermò nell'impressione... d'
, i-25: questi giovenchi per ritenerli mi ci vuol tutto il polso. calvino,
che se io partissi ora da parma mi verrebbono drieto quanti cictadini ci sono che
, iii-1-262: se io lena e polso mi avessi..., direi della
papini, ii-982: libri -lasciate che mi sfoghi una volta ogni tanto! -senza
., i-intr. (1-iv-22): mi pare che niuna persona, la quale
, i-343: venne il medico, mi sentì il polso e disse: questa donna
la religione. verdinois, 6y: mi figurai volentieri di essere uno scrittore di polso
s. spaventa, 1-302: correnti mi ha detto che desidererebbe tanto di vederti
che desidererebbe tanto di vederti, e mi ha cennato di un giornale di gran
contiene tanto berberi che il solo odore mi consiglia a lasciarla da parte. pascarella,
, nerastre. pratolini, 10-331: mi ero inginocchiato davanti a lei seduta;
inginocchiato davanti a lei seduta; lei mi prese il viso tra le mani, mi
mi prese il viso tra le mani, mi baciò sulla bocca; quella poltìglia di
; quella poltìglia di lacrime e unguento mi impiastricciò il viso. -sterco
prime palate di terra: le lacrime mi riducono il viso in poltiglia.
béchamelle. comisso, 12-6: ella mi offriva un surrogato di caffè lasciatole dagli
-anche sostant. aretino, 20-211: mi piace cotesto poltreggiare con utile e con
i materazzi, / e nelle spalle mi calzo le coltre. manzoni, fermo e
nievo, 615: a quei giorni mi potei convincere di quello strano fenomeno morale
» / sùbita voce disse; ond'io mi scossi / come fan bestie spaventate e
e sonnolenti. gilio, l-ii-43: comunque mi sia, cercherò con questa mia bestia
ariosto, sat., 3-49: più mi piace di posar le poltre / membra
poltra, che s'io fossi maschio mi sposerei piuttosto a un sacco di stoppa
nievo, 591: il martello continuo che mi pestava di dentro e la noia di
la noia di quella vitaccia poltra e bestiale mi rendevano incresciosa la quiete.
lana lunga. cantoni, 360: non mi poteva tener ferma la mano, benché
poltroncióna. de pisis, 1-200: mi incurvo sul mio tavolo accoccolato nella poltronciona
ii-3-187: per l'iscrizione vedrò se mi riesce al fine di 'exturbare'la poltronaggine
della dimane quel che l'oggi non mi dava, mi riduco a...
che l'oggi non mi dava, mi riduco a... mal partito.
stalla, tutto sonnacchioso, il quale mi disse: « l'oste non si
tuo poco senno, quando il compare mi venne qui al letto, avrei fatto con
non posso che obbedire agli ordini che mi vengono dalla corte di vienna. moravia
qua fora / a far custion con mi, fina che l'uno / sipa vittorios
aretino, 20-261: la poltroncionaccia puttanissima mi ha pur mancato de la sua traditora
, cioè di 'mendichi volontari', e mi pare di doverlo ascrivere più alle morali che
far traffico. verga, i-102: mi diventate tutti un branco di poltroni qui!
in ne. letto hai speso soldi mi. a. pulci, xxxiv-544: brutto
e pulmone da poltrone, come tu mi tieni. oddi, xxi-ii-304: non senti
2-66 (418): subito che lui mi vidde, divenne di color di morto
piccolino ho perso il padre? e chi mi vuol far bene mo? quella poltrona
2-40: se ancora la prolungo, mi cascarà la colera e non mi vendicarò mai
prolungo, mi cascarà la colera e non mi vendicarò mai più, e così sarò
timido, sciocco, citrullo ch'io mi sono, incapace di prendere una risoluzione
una delicata e morbida giovane, non mi ritrovi in braccio di alcuna poltrona e
traduzioni è un demonio tentatore, ma mi ha del poltrone ed è castrato.
un verso, e chi dice che mi son dato al poltrone m'usa cortesia.
almeno buongiorno. verga, 8-100: mi lascia fuori la mula, con questo tempo
che è delle più strane etimologie. mi sottoscrivo io agl'italiani, derivanti 'poltrone'e
? -assai, quando con importuno poltroneggiare mi assassina il tempo. = denom.
poltroneria, ma a ricordarti che non mi sono mai dimenticato di te. carducci
operosità. de marchi, i-882: mi abbandonai alla santa poltroneria. bonsanti,
espresse da lei con allettatrice venustà, mi han sommamente dilettato non meno in prosa
quale, oltre all'altre sue poltronerie, mi mette ogni dì tra mille pericoli.
, ribalderia. aretino, iv-3-343: mi cacciano in casa del diavolo col bestemmiare
. fortini, i-70: si vole che mi insegniate mille poltronarie con darmi ad intendare
. / in poca prosa voi mi rispondete? / egli è un espresso
, / una poltroneria da staffilate / e mi s'azzoppi un piè, se non
verso sciolto. d'azeglio, 4-70: mi chiamo ettore fieramosca... e
, 10-ix-159: tutto 'l dì quelli monari mi togliono anche quella poca acqua con frasche
, ii-43: più d'una volta mi vien voglia di bestemmiare l'àccademia di
): ove è colui che voi detto mi avete giacersi con mia moglie? poltronieri
17: che ti parrebbe quando io mi vestissi da uno di questi poltronieri che
1-796: tu, vecchio imbecil, che mi condanni / di tiranno e crudel,
vita di inazione e di reclusione mi fece pigra e col tempo grassa e bolsa
stili / distinguon contra me che in me mi celo, / faran quel che di
folla della gente che per la polve mi venne timore di morire soffogato. leopardi
i confetti. goldoni, v-42: acciò mi compri dei nastri, delle spille,
polve tornare. alamanni, 7-i-83: pria mi diventi polve ogni osso e nervo,
siam polve: ed io / di che mi posso gloriar? -ma porti /
piante ch'una volta scansava di calpestare e mi soffermo sovr'esse e le strappo e
polvere. e. cecchi, 5-526: mi ricordo ch'era autunno, un giorno
panigarola, 2-16: eglino non solo mi perseguitino, ma perseguitando mi abbattano e
non solo mi perseguitino, ma perseguitando mi abbattano e calchino quasi fango la mia
, 3-36: su tutto quello che mi stava d'intorno, si deponeva come polvere
quelle abitudini di vita uguale e piana che mi son più necessarie di ogni altra cosa
e l'ultima mano che la fortuna mi stenda: volgare o no bisogna prenderla
, detta anche polvere del comacchini, mi dà occasione di parlare nuovamente di questo
cipri, non miga della nostrale, mi si corcò a giacere allato. ventura rosetti
2-83: porzia con l'intervento di clelia mi diede alcune polveri, diceva ella,
vt-41: oh che puzza! voi mi parete il maestro che fa la polvere da
michelangelo, i-28: s'awien che la mi rida pure un poco / o mi
mi rida pure un poco / o mi saluti in mezzo della via, / mi
mi saluti in mezzo della via, / mi levo come polvere dal foco / o
quattro mura, come siete voi, mi par subito d'aveme a veder quelli effetti
rebora, 3-i-234: non per nulla mi son violentato nell''amore'quando più
polvere da guerra domestica, nelle quali mi piglia un malessere come a viaggiare in
: le cose, appena trascorse, subito mi sembravan remote. nessuna provocava in me
spregevole. cardarelli, 49: voi mi odierete e mi lascerete andare nella polvere
cardarelli, 49: voi mi odierete e mi lascerete andare nella polvere delle mie ire
se non fossi sicuro che tuo padre mi guarderebbe male come una specie di traviatore della
verucci, 2-39: orsù, mi raccomando, signora silvia, credetemi che
finché ho avuta polvere ho tirato; ora mi do pace. -tutto polvere (con
polveroso. landi, 80: e'mi par forestiero e che sia tutto polvere.
goldoni, vii-1025: -signor padre, mi favorisca altri sei zecchini. -e per
restando nella rapsodomanzia napoleonica, penso che mi ci voleva su quella epistola fresca il
manca ora?... -il polverino mi par che voglia dir il signor maestro
, v-87: la fleur uscì e mi recò in un bicchiere un po'd'acqua
d'acqua da stemperarmi l'inchiostro, mi provvide di cera-lacca e di polverino.
. croce, ii-6-386: più volentieri mi chiudevo nelle biblioteche, particolarmente nella casanatense
già di trasentire o di travedere. mi par di vedere verso quella parte un
di terra. arduini, 3-7-64: mi par d'aver a far con i ragazzi
! papini, x-1-61: gli uni mi promettevano un'anima senza corpo, gli altri
, 1-55: le impressioni... mi giungevano in un polverio turbinoso, come
). govoni, 1064: non mi risponde l'angelo / e sembra che
ritorno da gressoney, a una scesa, mi adagiò placidamente, anzi adagiò me e
e ho pensato con terrore alle cose che mi circondano, le sale polverose di questa
schiumoso per le fatiche della marcia -non mi lasciò tempo da esprimergli la mia riconoscenza
l'assemblea. praga, 3-143: mi piace l'artier che tempra il ferro
: una lacerta sulla fossa attenta / mi guata palpitando: ei, là,
quelle [le ali] delle rondini mi rasentano, mi ventano, quasi mi accecano
ali] delle rondini mi rasentano, mi ventano, quasi mi accecano. mamma
rondini mi rasentano, mi ventano, quasi mi accecano. mamma! mamma! stramazzo
stramazzo, digrigno i denti convulso, mi rattraggo, mi contorco, tra i nidi