sopra pensieri?... tu mi guardi come se vedessi miss baba o il
, fatto ad imagine degli orangotani, mi confidava in tutta segretezza che, una
, che io nel tempio orante dinanzi mi vidi a'suoi altari. dominici,
dopo le prime mie prove, non mi giudicò degno del compito troppo grande che
vuole favorirmi, gli sarei tenutissimo ov'egli mi somministrasse finché non potessi da me provvedermi
. ferrari, 315: il mio colonnello mi commetteva del pari di portar meco la
, 6-182: l'organaio del re mi fece vedere tutti gl'ingegni d'uno de'
leve, bilanciere e 'gru 'mi seducono come le grandi solitudini areose.
come coordinate fra loro, pure non mi apparivano veramente quali io le avrei volute
ho cacciato a sassate un organetto che mi sonava sotto la finestra. 2
dell'organico / con tanta forza che mi lasciò netto, / come un piatto di
siero. p. verri, 2-ii-97: mi pare chiaro che v'è qualche male
e dialettica. gozzano, i-1305: mi conforta questo: l'avere già innanzi
della modificazione morale derivante dalle leggi, mi permetto il ripetere che ciò intender si debba
sono spezzate. carducci, ii-11-54: mi ha promesso anche, se non per
. d'annunzio, iv-1- 545: mi ripetè che bisognava anzitutto promuovere e sostenere
linati, 13-25: questa guerra non tanto mi piace perché ci darà trento e trieste
giugno probabilmente avremo il concerto: e mi tocca organizzarlo. leoni, 561:
dell " organisieren 'dei tedeschi: « mi sono organizzata una camionetta, un chilo
mio cervello e de'miei muscoli, che mi salvano dai languori prolungati. rèa,
un discorso ragionevole sentito in un luogo tenebroso mi assicuran essi della presenza di un uomo
.., nessuno, mai, mi aveva fatto pesare che ero ebreo. pasolini
vo'parlare ora de gli impedimenti che mi danno quegli organi dove si esercitano i
mostrava di consentirlo mal volentiere, pure mi lasciai toccare fino a l'organo,
i vertuosi gridi de la vostra gloria mi percossero l'orecchie con i soavissimi organi
cosa sul nieri e per la sementa. mi dicono che è 'organo dei socialisti
orecchia / dolce armonia da organo, mi viene / a vista il tempo che ti
festa '. giuliani, i-444: mi ci tiraron su a forza, e come
, 3-3-398: voglio sperar che queste novità mi abbiano mirabilmente a servire per accordar qualche
discordato della nostra filosofia, nel qual mi par vedere molti organisti affaticarsi invano per
quelle famose donne sono come quelle che mi ha fatto conoscere oggi al torneo di
d'allora, quelli, dico, che mi facevano da missionari e che allora avrebbono
non trovereste mai più quale suo organo mi diede il siero di cui abbisognavo.
però un tale orgasmo di muscoli che mi venivano fatti allora degli sforzi che non
. pellico, 2-218: 1 medici mi assicurarono che quella debolezza... è
agli ufficiali, fu una piacevole orgia che mi tenne lietamente occupato tutto il dì.
che aveva sulla strada delle tendine fitte, mi dava voglia d'essere un grosso mercante
capi del governo francese, ch'io mi persuasi come la voce della calunnia fosse
improvvisa delle stoffe, dei vestiti, mi metteva in uno stato di esaltazione che
metteva in uno stato di esaltazione che mi faceva dimenticare la mia strana situazione.
volgar. [tommaseo]: per grano mi nasca tribolo, e per orgio spina
pannuccio del bagno, 13-52: crudeltà mi mostra in sua senbiansa * / e
meo servire. guinizelli, xxxv-n-465: e'mi son miso a tale / che non
che non dice mai tale, / mai mi fa orgoglianza; / com'om che
re giovanni, 86: ben mi pare / che si faccia blasmare
ncontraria. paganino da serezano, 122: mi face servire, / ed amando
m'orgoglia / madonna, che mi spoglia / di coraggio e di fede.
sco, 396: però mi movo, e di voi voglio dire /
m'inchino, / e sì tosto mi dà capolino / convio fo mostra d'
e l'altero orgol- gliare, tanto mi fa penare / che vuole fare -sperare me
presa lo me'core, / chi mi disfido de lo compimento; / ché in
/ però pato travaglia / ed or mi mena orgoglio, / lo cor mi
or mi mena orgoglio, / lo cor mi fende e taglia. anonimo, i-508
: lo tempo e la stagione / mi conforta di dire / novi canti d'amore
è ch'io ne cante; / ancor mi faccia orgoglio, / tuttor son quel
la vita eterna è un orgoglio che mi ripugna. 3. ant. violenta
, oi me lasso; / tale mi mena orgoglio / assai più che non soglio
. giacomino pugliese, 192: io mi doglio, / madonna, per gelosia
madonna, per gelosia; / pensamento mi fa orgoglio. storia di stefano,
picuro, 68: poco di ciò mi cale, e ben saria / male,
insino alla morte della croce? io mi prendei diletto in quel cibo bello e vago
la forza, le preghiere e il dolore mi legarono al mio patibolo irresolubilmente.
, 330: certo di minor doglia mi sarebbe stato 'l morire che 'l vedere
. manzoni, v-2-145: avrò caro che mi si mandino le tavolette di mano in
entra con la catinella dell'acqua. mi lava il viso, il petto, le
, al fresco lavaggio, come se mi fosse tolta la patina della notte insonne
, xi-36: dalle descrizioni, alessandria mi sembra fosse una città un po'troppo
. pratesi, 5-199: digli che mi mandi subito mezza dozzina di vitelli patinati,
. con lingua patinosa di schwarzbàrensaft, mi venne una volta a cercare a varese
). soffici, v-2-416: mi riconosce, e senz'altro m'insegna
io comando a gli angeli miei che mi vendichino di costui. domenichi, 5-377:
mai di mente il tempo nel quale tu mi sei stato guida e lume in questo
santo. a. contarini, li-2-121: mi ha bisognato dover per questo capo patir
l'eterno dio che sua potenza / mi faccia forte, perché alquanto temo;
ch'io patisca passione, / priego mi dia la tua benedizione. b. pulci
già dette di più quelle ragioni che mi sono parse a proposito. le quali,
i-528: la sua gran temenza / mi fa esto mal patiri, / ond'i'
perdenza. anonimo, i-539: non mi date feruta, / land'io pata rancura
, 10-3: idio onnipotente, perché mi facesti tu venire in questo mondo,
il provvedervi. verga, 3-201: non mi piace che vostro fratello patisca qualche guaio
i-716: solo ne la memoria oggi mi canta / unico il verso d'un poeta
a qual tempo il farò s'or non mi muovo / ch'accetto mi sia più
or non mi muovo / ch'accetto mi sia più? ché la partita / sì
vostra signoria delle molte belle scritture che mi prepara; e quanto al modo del
non poche sciagure. cesari, iii-428: mi fa ridere lo sformato travisamento che da
faresti a forza: ma, se dio mi dea la grazia sua, io te
indigestione di stomaco. sarpi, i-1-129: mi sono tutto turbato, intendendo da quelle
più quasi nulla. nievo, 736: mi mandarono a gaeta ove se ebbi miglior
di cui da un po'di tempo pativa mi nacciava di strozzargli a mezzo
animali che pel freddo patiscon letargo, io mi occupava precipuamente allora di quelli che sono
chezza, in cui il massimo de'supplizi mi pare quello di soffrire la vista altrui
sapete meglio di me, voi che mi amate; che quasi tutti patite di poesia
io vi avver- tisca, / quando mi par, signore, che il cervello patisca
cose son queste? », / mi pinse con la forza del suo peso.
voto. forteguerri, iv-559: tu mi dicevi non poter patire / di dare
con tanta pena e perturbazione, come mi scrivete, questo è cosa che si
b. cavalcanti, 141: io mi contenterò, in tutto e per tutto
: io, disse il buono uomo, mi pativa, perché, avendo animo di
supplicarla che a maritare una mia figliuola mi aiutasse, visto quello ch'ella fa,
, visto quello ch'ella fa, non mi arve d'aggravarla con la mia domanda
il riposo in luogo della felicità, mi sono coll'uso accomodato alla noia,
uso accomodato alla noia, nel che mi credeva incapace d'assuefazione, e ho
. m. cecchi, ii-159: ella mi riferisce che talora / la patisce del
a far questi servigi che il cuore noi mi patirebbe per niuna maniera di vederti o
, ii-181: ahimè, sorella, non mi paté l'animo di farti tal cosa
18-ii-43: andromaca, il cuore non mi patisce di vederti in ginocchio.
grazie, risponde, ne gustai, mi basta. d'azeglio, 6-16: faceva
(70): io voglio che tu mi lavi tutto quanto, imperò ch'io
puto sì fortemente che io medesimo non mi posso patire. -ritenerlo poco attraente
ne di altri, o che non mi abbiano scritto o se pur mi hanno scritto
non mi abbiano scritto o se pur mi hanno scritto che siano andate a male
vorrebbe. temo patirà di me quando mi sapesse con te. -sentirne la
o disagio. abba, 14: mi pativa il cuore che l'aria me la
accettare. sacchetti, 77-70: se mi avesse data la lepre, io l'arei
perdute. aretino, v-1-635: io mi credo che gli animi di coloro che
. e. cecchi, 5-13: quanto mi piacquero in libia quei cavallini di razza
confesso che, in onta a tutto, mi faceva anche compassione. carducci, iii-17-45
, un patito del teatro, e mi diletto anche di recitare. bianciardi, 4-58
'ci '... e, mi perdoni, intesi anche dire qualche volta
insegnamento universitario. d'annunzio, iv-1-560: mi mostrò il frontespizio. era un trattato
notti che stetti costà, se non mi ammalai, non mi ammalai roprio patologicamente
costà, se non mi ammalai, non mi ammalai roprio patologicamente, intendi, ritornato
la conseguenza di altri doveri e amori mi fa perdere la ragione. verga, 8-447
, i-384: le sue mascelle serrate mi ricordavano gli ultimi orribili atteggiamenti patologici de'
. vespucci, 27: sempre mi sono dilettato in cose virtuose; e
colonne volgar. [tommaseo]: perciò mi pa- reria degna cosa e multo justa
è questa la patria, in ch'io mi fido, / madre benigna e pia
patria di socrate nomavasi 'eugeneia ', mi si rivelava più gagliardamente come più fiero
molza, lxv-6: or ti veggio e mi duol, patria dolente, / e
la grande come la piccola; le quali mi hanno dato tanto onore e tanto amore
se fossi stato ricco..., mi sarei fermato in un posto, in
, fermo e lucia, 480: non mi abbandonate, fratelli: patisco per la
, misera patria mia! quanta pietà mi stringe per te, qual volta leggo,
patria sua. tasso, iii-241: non mi pare ancora d'esser libero, bench'
, 1-19: la città mia, che mi è tanto cara, è in sì
è in sì fatto stato di miseria che mi fa stupire e maravigliare. così dunque
patria è dove si sta bene), mi pare che si potrebbe far tutto là
son nato, l'italia: nessuna terra mi è patria. l'arte mia son
fé de'patriarca / e de'profeti mi dà la speranza. lucrezia de'medici
il giusti, il guadagnoli, il rossini mi par d'essere più vecchio d'un
1-37: l'altra ragione, la qual mi par molto più verisimile, può esser
questa brava gente all'antica e patriarcale mi ha commosso. piovene, 7-473:
, ii-408: con gesto patriarcale che mi fece molta impressione... si
fucini, 127: era tanto che mi struggevo di passare una giornata di riposo
trovai nel patriarcato, quando in prima mi consecrai, quasi ottanta centinaia d'oro
l'occasione di andare in sezza, mi abboccavi con questo mio zio, che era
amatej poi che di tale onor capo mi fate. s. bernardino da siena,
, 22-207: al conte orlando mio mi raccomanda, / che ti parrà un
dio madre. papini, x-1-723: dio mi aveva confidato tanti milioni di figli suoi
un mezzo patrimonio. piovene, 8-56: mi era stato annunciato lo spettacolo dei signorotti
giuseppe di santa maria, ii-177: questi mi pregò che volessi ordinarlo sacerdote, e
, 10-8: (1-iv-912): io mi taccio per vergogna delle mie ricchezze,
potrà dire natio. giuliani, i-4: mi soffermai alquanto a pietrasanta, desideroso di
che non riudro con te, / mi spezza ad ogni soffio. -che
santo e generoso. leopardi, iii-204: mi scrisse molto leggiadramente e con dimostrazioni di
. e. gadda, 15-135: io mi trovai accostato in un tramme a un'
mio amico e patriotto, con cui mi era imbarcato a livorno, dare alcun
patriottismo. de amicis, i-906: mi pareva d'imparare ad un tempo lingua
ripari, medico di garibaldi... mi diceva del suo parco vitto, non
foscolo, xiv-53: una lunga convalescenza mi vieta di presentarmi in persona alla società
disse così: « una cosa che tu mi mandasti dicendo ne le tue pistole mi
mi mandasti dicendo ne le tue pistole mi fu a dispiacere ». giov.
. e tutta la sua descrizione del viaggio mi è piaciuta assai. se è vero
mio spiasse nella mia mente quand'io mi movo a chiedere l'altrui patrocinio:
1° patrocino la causa di crispi e mi si ascolta con piacere. b.
/ già me ne ho preso, or mi fia gran vergogna. -con riferimento
tentar ogni via di salvarvi, e, mi confidava molto pei validi patrocini che aveva
, ma invecchiata l'usanza in contrario, mi pareva che ritenesse alquanto dell'arrogante,
scolastico. marchesa colombi, 2-76: mi rispose che non aveva bisogno di nulla
sostant. papini, 28-91: mi fece intendere [don rubino] che se
milano, patronesse delle scuole femminili, mi avean fatto pregare ch'io volessi indurmi
?... quel discorso che mi faceste la sera della festa del santo
, 11-62: -giovancarlo battidonda mo'mo'mi ha levato la sorella di casa. -la
g. raimondi, 6-138: mi ero fatto cucire una giacca di stoffa
po'per scherzo e un po'sul serio mi ha dato del patamollo e del pelandrone
a vostra beatitudine appresen- tarmi, forza mi fu contra ogni mio volere pattiggiare con
promettergli la metà di quello che voi mi concederete. caro, 4-514: né
punge / vergogna e duol che 'ndietro mi rivolve; / dall'altro non m'assolve
viemmi talun recando aspre novelle, / mi studio quanto so farle più levi:
, 10-viii-168: patteggio con voi che non mi facciate mai più degno di veder gli
vostri, senza i quali quanto io mi potessi vivere io noi so, ma quanta
. con la particella pronom. [mi pattìfico, ti panifichi). ant.
versilieseìt viani, 19-631: eppure mi vuole, eppure m'aspetta...
eppure m'aspetta... mi vuole a pattinati. ma tu lesina e
pavimenti incerati. montale, 3-220: mi avviai con passi felpati... mi
mi avviai con passi felpati... mi allontanai d'urgenza scivolando come sui pattini
. anonimo, i-535: per parole mi mini, / tuttor così dicendo,
danno perder senza accatto, / tutto mi piace assai religione, / e'non te
cambieria de vita in patto, / se mi giungessi assai d'orazione. latini,
dante, inf., 21-93: io mi mossi ed a lui venni ratto /
tenesser patto. sacchetti, 119-50: che mi ci darete, se io ce le
ariosto, 9-51: sola una paura mi molesta, / che non saprò far
medici, 128: mai del cor non mi sei tolta, / che tutto ardo
un animale. saba, 319: mi viene in sogno una dolce capretta, /
sogno una dolce capretta, / che mi sta presso, e mi sogguarda in atto
/ che mi sta presso, e mi sogguarda in atto / placido umano,
strada ferrata. carducci, ii-2-231: mi è stato profferto il carico di scrivere
4-115: le poche terre che abbiamo mi sono state a parecchie riprese cercate da
, -mise per patto lo zirafa, -non mi fido. ci voglio anche i punti
parte mia tranquilla e cheta: / non mi dar noia, ché n'avrai buon
patti delle guide. carducci, ii-9-331: mi farebbe questi patti...:
pubblicato il lavoro, altri patti, mi darebbe un migliaio, e più, di
posteri vostri concittadini, ma so che mi torrei di morire in esiglio anziché essere
la mia dedizione. pavese, 4-201: mi chiedeva bruscamente le notizie del mondo.
io promisi al mio lena (ben mi ricorda il patto) / dalle fiirie d'
cose sue, alla sua grazia caldamente mi raccomando. manzoni, 74: tutti
propormi d'incaricarsi della vendita... mi aspetto però da lui, oltre i
nel patto di dio, il qual mi promette per il sangue di cristo la remissione
, 23: aprasi anzi la terra e mi ricopra / ch'io rompa i patti
accettare per grazia singolarissima ogni volta che mi facesse dio questo patto di liberarmene.
sta già apprestando una seconda edizione che mi frutterà altre cinquanta ghinee di patto fatto
. tommaseo, 1-292: la bellingeri mi manderà d'ora innanzi il mangiare in
boccale. bacchelli, 1-i-88: non mi vorreste dare un parere, neanche se
. f. loredano, 9-10: io mi credeva in questa sera gonfiare la pancia
poterle scrivere di mano in mano quello che mi viene alla bocca. giuliani, i-250
di parlare fosse il suo, e non mi voglio interrompere ogni momento per notarlo ancora
a questo patto, / che non mi consigliate dipartita, / ma ditemi com'eo
che voi per la croce a montesone mi giurerete che mai, come promesso avete
duca che li favori fumo inistimabili e mi fece intendere che mi terrebbe al suo
fumo inistimabili e mi fece intendere che mi terrebbe al suo servizio con tal patto che
guarda che un giovine di questa terra mi avesse fatto in mille anni un simile
4-393: io starei a patti che mi fussi tagliato la testa. mariconda, 5-2-39
non esser mai amata da persona ch'io mi burlassi di voi. -sul patto
colpi soli, che al sicondo mi cadde morto di mano, qual non
. m. cecchi, 19-25: e'mi farebbe forse / qualche male,.
i-218: lo solo io son che non mi feci male, / e detti come
pattona, / perché, cigno dirceo, mi resser le ale. 4
che tu la ponghi giuso e che mi lassi pattovire la morte per laude.
non moltiplichiamo in parole: l'uno mi lievi la figliuola di casa, e
figliuola di casa, e l'altro mi numeri il pattuito danaro per la figliastra
esule, solo; / non qual mi vide ei ritornar nel giorno / ch'
imbratta le vie. bacchelli, 17-52: mi deve promettere che, appena avrà avuto
appena avrà avuto il benefizio del clistere, mi sgombra la casa di questa marmaglia e
io, che del cocchiume / uscir mi vuol per trabalzare un prete, /
un'ingiustizia, un sopruso, e mi pasteggia, mi patulla, mi liscia come
un sopruso, e mi pasteggia, mi patulla, mi liscia come se proprio
, e mi pasteggia, mi patulla, mi liscia come se proprio mi volesse mangiare
patulla, mi liscia come se proprio mi volesse mangiare dal troppo bene.
al cervello. fucini, 623: mi presentai in salotto dove d'estranei non
, una voglia di pigliarmela con qualcheduno mi tormentavano. viani, 10-256: l'
- stanotte fai dei discorsi che non mi riquadrano, ma che ti son prese
nel fodero, e niun allettamento di epopea mi litare valse a riscuoterlo dalle
quel che ha il parlar rauco / mi par di peggior voglia veramente; / se
mentre ch'io ero giovinetto in roma, mi ricordo aver sentito dire con le proprie
machiavelli, 1-vi-303: con la mia brigata mi mangio di quelli cibi che questa
: dimmi perché la stella / che mi conduce non è corsa al monte, /
. (secchi, 18-25: io mi credetti che / e'fusse stato un sogno
: dopo quell'incontro, le strade mi facevan tanta paura. pascoli, 262:
paura. pavese, 9-99: un signore mi aspettò sotto e mi fece una paura
9-99: un signore mi aspettò sotto e mi fece una paura. voleva sapere che
ferri, i quali, veggendoli, già mi porgono mortai paura. bandello, 3-20
., 1-53: questa [lupa] mi porse tanto di gravezza / con la
] ci fa paura, ma perché mi suona sommamente tiranno, l'abborro con
paura non già che essendo sordo non mi udisse, ma che non mi comprendesse
sordo non mi udisse, ma che non mi comprendesse pel suo ingegno zotico e triviale
: « non aver paura », / mi dice, « di parlar; ma
partire mirabello. mazzini, 44-227: mi duole assai che un proclama nostro mandato
a me leggera come una paura e mi dette uno schiaffo. -persona
ò più paura d'un topo che mi roda la tasca ». a chi ci
: o signore,... non mi sia tu in paura; tu se
vivere tra la turba: la mediocrità mi fa una paura mortale. carducci,
del signor capitano, con dirmi che mi dimanda per cose che molto importano circa
importano circa il nostro negocio, che mi avete fatto montar la pagura da le calcagne
di non aver pur un quattrino / mi riesce con tal facilità / che paura non
non trovai niente; / non so che mi pensar; so ben che adesso /
che sente / eh'altra vaghezza con desio mi piglia. boccaccio, dee.,
, paurosamente. arpino, 9-34: mi infagottai tra le lenzuola, i ginocchi
: vaio tanto tardando, / ché paura mi metto / ed ò sospetto -de la
faceano e pauroso di quei che dietro mi veniano, mi missi in una grotta.
di quei che dietro mi veniano, mi missi in una grotta. brusoni,
m'aluma d'amoroso foco / che mi dispera e fammi pauroso, / com'
la sua ineffabile cortesia... mi salutoe molto virtuosamente. petrarca, 12-8
ne'miei danni / a. llamentar mi fa pauroso e lento. boccaccio, ii-322
, i dispetti e i disprezzi che mi fanno odioso intimamente a me e inamabile
8-770: che sieno i miei nervi che mi fanno apparire così brusco il presente,
la solitudine e la grandezza nella quale mi vedo segregato. pavese, 10-83: una
e. cecchi, 5-242: se mi dicevo che non avrei più resistito, succedevano
nome d'azione da tooko 'mi fermo, cesso ', di etimo in
ed io, proprio quella sera che tu mi scrivevi con tanta gentil premura, battei
di riprendermi... per tanto mi tacerò. leoni, 685: ruzzante.
membra- mento / che spesso al cor mi vene / talor di pene mi spero
al cor mi vene / talor di pene mi spero alleggiare: / ma in tal
/ io seguirei là ove l'amor mi pinge. petrarca, 181-6: l'esca
. b. tasso, i-99: io mi specchio e tergo / nell'opre sue
652: con pie- tate amor guerra mi move, / che com'è più tranquillo
il mio non fu delitto, e non mi pento. alfieri, 4-77: grandissimo
. praga, 3-in: se non mi vedete alla chiesetta, / non paventate
non v'accorgete vui ch'io non mi fido, / ché il cuor paventa
né di lui né di lei molto mi fido. sannazaro, iv-53: vision
tra 1 boschi miei, / udir mi parve che i sereni giorni / e le
, lv-28: ho pensier'ch'assai mi dàn paventi. bartolomeo da s. c
viso tanto afflitto, / che qual mi vederà n'avrà pavento. idem, inf
/ e temo di perire, / sì mi sovvien di voi, bella figura.
sente / eh'altra vaghezza con desio mi piglia. petrarca, 40-7: i'farò
/ vive l'anima vostra / e seco mi trascina paventosa. -in relazione
paura. cino, iii-8-59: neente mi sta 'n grato, / per che viver
'n grato, / per che viver mi lasso, / però che paventoso / son
parendomi udire la voce tua, leva'mi suso paventoso di quello clamore. landino
uomini, come vii verme quasi sotterrato mi vivo. chiabrera, i-i-xiv: i poeti
g. gozzi, i-19-12: tu mi vedesti, mazaello, sempre / del mio
i-4: dove il fiero desio lasso mi mena, / convien ch'io volga
voi. tansillo, 142: poiché non mi contende / il vostro usato orgoglio /
/ il vostro usato orgoglio / che io mi sazi di voi, / non sarò
sì misera vita, / che mi converte in paventoso mostro. ca
porco, con i soli sguardi mi fece una paventosa bravata. por
treccie accolti: sdegnosetta e grave / mi parea, quasi vergine che pavé.
palazzeschi, 1-629: per più volte mi chiese pavidamente se era proprio vero che
a terra, per il che concesso non mi fu di vedere la dormiente dea.
la casa, io che di solito mi buttavo a ginocchioni in terra per lustrare
non aveva delle mele, e lui mi porta in una stanza dove ce n'
nievo, 249: il dolore mi aveva uguagliato al pavimento, come dice
, 4-199: la nave dove sola io mi stava, fuggitiva da tanti casi,
il cielo. scalvini, 1-2: mi pareva come se fossi prosteso sul pavimento
che l'alte colonne delle sue acque mi pesassero sul petto. -volta celeste.
; l'altro è un pagone che mi pare gentile. leonardo, 2-134: la
per non guastar la coaa al pavone mi ritirai verso la credenza fingendo veder ciò
più con la particella pronom. [mi pavoneggio', aus. essere).
, 3-364: omè! furtuna, non mi stare adosso; / abbi piatà di
pazienza e gli fo una pavonèra che mi pare lo abbia rimesso a posto.
la gente / già neiente / non mi lasso. iacopone, 12-13: non
oriani, x-26-8: il signor marchi mi piglia in giro da sei mesi raccomandandomi
attendere più. soldati, xi-267: mi preparai a pazientare fino all'indomani mattina
necessaria per fare gli esercizi della missione mi dovei pazientare di porre la bocca su'grilli
che primeramente / fosse lo anglese da mi molestato, / chiamomi il torto, e
non si risentano a torto, io mi starò zitto, o vi risponderò paziente come
? pavese, 5-141: teresa adesso mi ascoltava paziente e mi diceva che facevo
: teresa adesso mi ascoltava paziente e mi diceva che facevo bene a studiare.
quale soffersi già mille altre disavventure che mi sono avvenute per la perdita della mia
sa dove piazzare l'antipatia che il paziente mi dedica. d'annunzio, iii-2-1092:
viii-1-102: nel quale se un pochette mi stendessi, priego pazientemente il sòfferino i
fino a che tu, angelo, mi amerai. e. cecchi, 5-202:
confortatela a pazienza, e ditegli ch'io mi muoio volentieri; che faccia talvolta pregare
una santa pazienza, e certamente non mi farà paura. forteguerri, 12-15:
pure soffrirei con pazienza / il male che mi fa questo assassino, / se tu
fa questo assassino, / se tu mi usassi un poco di clemenza. foscolo,
pazienza con me, bisogna che tu mi prenda ora così come sono. deledda,
. boiardo, 1-25-56: or romper mi convien la pacienza, / ché a
, non più, ché da dovero mi faresti uscire di pacienza, se tu mi
mi faresti uscire di pacienza, se tu mi volessi toccare anco nell'onore così grossamente
non voleva intrigarmene, ma ieri sera mi è scappata la pazienza, e,
dolesse di quella sua infermità, e mi ringraziasse della pazienza con la quale io lo
è tempo di finirla, e non mi ci so ridurre. conviene ch'io
ci so ridurre. conviene ch'io mi faccia forza, ed è già tardi,
: poi che di tanto il ciel non mi fu largo, / abbiate, corrier
pazienza che le cose vive, più mi piace a ritrarre una mediocre sculptura che una
ii-29: non crediate però che io mi sia dimenticate... la pazienza e
profumi, né ungiumi, né medicumi mi giovano: pacienza. b. tasso,
nel numero degli altri maggiori torti che mi fa la fortuna. tasso, i-213:
io vaneggiava, o teresa, quando non mi era conteso di poterti vedere e udire
maggio, pazienza: ma spero che mi compenserete il ritardo con una maggior durata
. mazzini, iv-1-328: il corriere non mi ha recato nulla di te. -
quasi dica: dove sei tu? non mi scappare. anche posposto 'pazienza santa
andava cercando. della casa, 695: mi fanno rinnegar la pazienza ^ certi ch'
, spensieratamente. pellico, 2-431: mi sono imposto di scrivervi in istile pazzamente
de'santi, 13-iii-224: vostro fratello mi ha detto avere scritto a vostra signoria
pazzamente perderono. pasqualigo, 252: se mi torna in speranza il sapere che pazzamente
che si sarebbe innamorata di me, che mi avrebbe amato pazzamente. -proprio
natura. nievo, 1-vi-76: io mi cacciai a ridere così pazzamente che i
poter poi dire a se stessi: « mi sono divertito pazzamente ».
mantova, no: questo fu che mi ti fece parere d'altra maniera che
allo spedale. fagiuoli, i-37: io mi ritirerò ne'pazzarelli. p. verri
pianto di quei miseri pazzerelli... mi sprona ad aver de'fatti una sbracatissima
. g. gozzi, i-12-183: voi mi preferite un cervellino / di gatta,
mauri non ti sgridi e per punirmi non mi mandi a'pazzarelli. -terminare
pavese, 8-22: se un tempo mi dannavo l'anima a creare un misto
,... avventatami la sua mano mi tolse e presesi quella scritta. bandello
tedaldi, 6-11 (38): io mi sento pur tornar nel core, /
muovermi altro che per forza dal luogo dove mi trovassi. fogazzaro, 5-69: il
gli venisse quell'accesso di pazzia, mi ha fatto una confidenza. d'annunzio
di vedere nuove pazzie e nuovi vituperi mi ha tenuto e mi tiene a casa
e nuovi vituperi mi ha tenuto e mi tiene a casa. de roberto, 92
il mondo vuole che io sia, / mi par che a quest'ora avrei fatto
preoccupare '. fenoglio, 1-64: io mi misi a gridare, a quelli che
qui potrò dare sfogo alle pazzie che mi rimangono tuttavia nella testa. carducci
carducci, ii-1-221: ultimo inganno che mi resti, lo studiar letteratura: trovar
non dire. ariosto, 1-iv-264: non mi fate trascorrere / à dir qualche pazzia
« berardo se ne va in pazzia » mi disse. -a pazzie:
40-124: quei cinque o sei libri che mi piacquero fino alla pazzia nella primissima gioventù
aretino, 20- 205: non mi ragionare di coteste pazziule da schioc- che
che. caro, 11-116: lo sciarra mi dice che fiche pazze son quelle con
ella più quegli occhiuzzi ribaldi / che mi fér pazziar? capuana, 12-109:
muori di gelosia! quei begli occhi mi fanno pazzià. -divertirsi follemente.
è vero, ho perso la testa, mi piaci immensamente, mi hai fatto diventare
la testa, mi piaci immensamente, mi hai fatto diventare pazza. -come rafforzativo
un pazzo carnevale che il mio triste destino mi fece scontrare in un sedicente pittore.
1-116: dopo la corsa pazza, io mi ripiego a raccogliere e fissare i miei
velocità. boine, i-100: panciallaria mi stendo in coperta e tra castelli di
capigliatura). pea, 1-90: mi s'inforfora la testa pazza e disordinata.
. / che almeno una scodella / mi desser d'acqua pazza! del casto,
, che io le farò giuoco che ella mi verrà dietro come va la pazza al
branchino addosso, io vorrò ch'ella mi corra più dietro che la pazza al
allegri, 39: cupido, o tu mi lievi oggi del ruolo / de'cortigiani
/ de'cortigiani tuoi, / o tu mi dài concetti / e in- venzion da
cavalli. soldati, v-286: « mi pare che sia unfentusiasta di questi posti
golosissimo. marinetti, ii-142: non mi seccare... io vado pazzo pel
da pazzo. fagiuoli, xiii-64: né mi farà il demonio / correr da pazzo
un gran sollazzo / sento, se mai mi vengon buone nuove: / rido,
cecchi, 160: chi non mi vuol non mi merita: fate / a
160: chi non mi vuol non mi merita: fate / a mo'd'un
trasgressivamente. cino, iii-158-11: molto mi piace allegrezza e sollazzo / e la
cellini, 2-71 (425): umilmente mi volsi a sua eccellenzia e dissi:
dico che io sono indiscretissimo, né mi pento d'aver questa pecca e questo difetto
alcuni di quei diffetti che sapete, mi delibero perdonarle, e tanto più che
pecche, una cosa v'è che mi consola, / ed è che non ho
ti priego che in su questi fatti mi debbi consigliare, sicché di cotanto bene
, sospinta dalla interna coscienza, non mi son potuta contenere di non venire qui
(18): messer cassio mio mi turberia il ciglio / e direbbe ch'io
gli altri insieme. guazzo, 1-61: mi pare impossibile che pieghi più al bene
l'amor pecao forte / ca lo cor mi 'n- tramise / là ov'io non
... ricordare che la zia non mi picchiò mai, nemmeno da principio quando
errai quando l'antica strada / di libertà mi fu precisa e tolta; /.
. g. morelli, 113: v mi guarderò di none errare, o se
, 1-9-12: ai, chi 'm prima mi vide, com'pecò / 'n
sanesi. -da quello che voi dite mi pare che i fiorentini pecchino er essere
. bondie dietaiuti, 294: ben mi lamento con drittura, / là ond'io
xxxv-n-754: però, amor, valer ciò mi dovrebbe; / ché. cchi non
contro te, io pure a te mi rivolgo. -trascendere nel comportamento.
daffare che ti dà il berti: mi spiace pel giornale,... ma
quando tu n'ài mester vene a mi dever la porta, e quelo che cum
delle parole inutili, delle parole che mi farebbero male, delle parole che sarebbero
(parlando il linguaggio della santità) mi macchi l'anima de'più inutili e poltroni
giovanezza congiunto. ciaj, lxxxviii-1-387: io mi pento di cor, che scorso sono
i-70: benché ci abbia tre serve, mi sgomenterei a mettere insieme un peccato che
me di quello a che naturai peccato mi tirava, in quanto per me si potesse
coricò. ariosto, 37-71: ben mi duol c'hai troppo onorato boia,
e dire ogne fiata / come l'amor mi 'nvita, / ch'io son,
e prudente epistola di monsignor reverendissimo nostro mi ha fatto riconoscere il mio errore, che
1-87: spero ch'ella... mi avrà perdonato i miei peccati mortali di
9-9): a torto e a peccato mi voi [becchina] male.
: o cara sposa, / nostro figliuol mi pare addormentato, / e molto ad
si posa / sì eh'a destarlo mi parrìa peccato. castiglione, 2-ii-
tommaseo [s. v.]: mi parrebbe di fare un peccato mortale:
tragga. pulci, 19-143: puo'mi tu altro appor ch'io ti dicessi?
. firenzuola, 2-149: messer domeneddio mi perdoni questo peccataccio. musso, iii-56
il veder queste cose così strane / mi fa poi far qualch 'altro peccataccio, /
capii poco di questo pasticcio, né mi facevo capace come mai cotesto re peccatore
non è questo il solo ceffone ch'io mi presi sugli albori della vita per il
! / - ahi, ahi, che mi sfondate la viuola, / mi stroncate
che mi sfondate la viuola, / mi stroncate l'archetto. / - to',
. caterina de'ricci, 77: io mi mortifico quando penso che lei, così
alla calunnia. nigra, 23: mi svelse / la peccatrice, frivola e mendace
libbre di china abbia ingoiata, e mi ricordo solo che di due in due ore
di pecchie sonore. se tendo l'orecchio mi par di udire il bombo. landolf
i troppo buoni estimatori dell'opera mia mi fanno l'onore di credere ch'io
burchiello, 17: il vin cercone / mi fa portare a i gangheri la peccia
doman la irebbe / o ver che mi dolesse un po'la peccia. salvini,
). fucini, 42: mi gioco anco lo schioppo, risponderei,
compagni. d'annunzio, ii-19: mi persuase i sonni / il canto della
non so, cara nodrice, che mi giovi / che la conscienzia mia sia netta
per ceremonia, ma con tanta difficoltà mi sono poscia sviluppato che non senza ragione
metastasio, 1-iv-635: u principe suddetto mi ha promesso di voler colà tentare di
l'uomo che predicava sul crescente / mi chiese « sai dov'è dio? »
il caffè], 281: « voi mi dite cose assai strane », disse
anima in pena. sbarbaro, 1-204: mi ricorda... il contegno d'
il batteux. bacchelli, 1-ii-556: mi prendete per una di queste vostre donne
bella e fatta come l'alpenstock, mi è sempre tanto e tanto caro.
intorno. bernari, 3-171: « mi sembrano tutti dei buoni ragazzi...
m'era uscita di mente che dianzi grillo mi chiavò in
ne hanno dette tante, ma nessuno mi ha capita mai, neanche quella pecora di
; sono una sua pecora: non mi vorrò, tradire. cattaneo, v-2-230:
ho concluso che me n'avvedrò se mi lascia tornare a servir la vostra signoria
e malinconico. molza, xxvi-1-342: né mi lascia posare [l'insalata] e
smarrita pecorella. massaia, ix-203: mi sforzava di ricondurre all'ovile quella smarrita
di quella regola, è poverissimo: mi parve d'entrare in un pecorile.
il cuoio pecorino / né che 10 mi ungessi di quel grasso sporco / puzzo di
, sono qui dal mio compare che mi vuol bene e che mi offre le '
compare che mi vuol bene e che mi offre le 'làcciughine 'e 11
m. bracci, 2-199: voi mi parete il pecorino da dicomano che favellava
luoghi comuni. papini, iii-1120: mi pareva che questi simboli corrispondessero meglio all'
e dal chiuso lontani, / primo mi sciolsi dal pecoro e sciolsi dagli altri
fanno a'mariti: e questo pecorone mi vuol far conoscer le femine, come
: che cosa è un contadino? mi vergogno a dire con quanto disprezzo siamo
guai. firenzuola, 726: io mi sono bene avisto che costei è una
bethleem. bontempi, 3-1-184: re mi, mi re overo mi la; sol
bontempi, 3-1-184: re mi, mi re overo mi la; sol la,
3-1-184: re mi, mi re overo mi la; sol la, la sol
guarini, 303: queir arpinate che mi dà il peculio / e l'aurea
altri uomini. baretti, 6-96: mi mosse molto le risa un ri- negataccio
di marinaio, che per molto poca pecunia mi offerse lo spettacolo di tal tuffo nella
foscolo, v-181: volgendosi a me, mi diede intenzione che sarebbe andato alla questua
): pregai sua signoria reverendissima che mi facessi sicuro dal carcere, e se
/ con modi tal ch'io non mi maraviglio / se voi ben vi pagate
dell'eternità? piovene, 6-198: mi sono disarmata, stupida, non per
almeno per le scuole, questo sì, mi sarebbe piaciuto; ma pur troppo era
. b. croce, iii-10-28: mi è piaciuta l'ironia con la quale
si mettano a fare i pedagoghi, mi sembra francamente eccessivo. 3
monti, iv-423: a che proposito, mi dirai, tutto questo bel sermoncino da
b. fioretti, 2-3-347: mi dò per vinto: cotanto è il terrore
vinto: cotanto è il terrore che mi avvilisce e mi trafigge per queste pedago-
è il terrore che mi avvilisce e mi trafigge per queste pedago- gomachie allegoriche.
o quattro pedalate, lo raggiungo e mi abbino daccapo senza volerlo oltrepassare. soldati
nannini [ovidio], 57: mi sovien che nel pedal d'un pioppo
un'imbarcazione. comisso, 1-61: mi venne ordinato di sedere al pedale dell'
calcano alcuni pedali. giuliani, i-444: mi toccava di lavorare a tentoni col piede
cadauna. d'annunzio, v-2-669: mi parve che l'ansia mi fosse come
v-2-669: mi parve che l'ansia mi fosse come attratta dai mantici dell'organo e
nella tempera de'suoni, le mie osse mi parevano vuote di midolla e fatte cave
caporali, ii-95: fin le pianelle mie mi abbandonaro, / dicendo che temevan de
lascia la chiave sotto la pedanina, mi raccomando. arbasino, 19-318: pedanine di
gentil omo. mariconda, 1-2-3: voi mi parlate di quella lingua che insegnano
thesauros '. marino, v-44: io mi farò pe dante: /
da certe moderne stramberie / io non mi lascio annuvolar la mente: / per
giurista e il grand'oratore a non mi far del pedante adosso se non ha cognizione
assillante sorveglianza. chiari, 2-i-116: mi mostrai abbastanza risoluta per non dar adito
risoluta per non dar adito altrui che mi facesse il pedante. g. gozzi,
. g. gozzi, 1-19-166: mi vuol far il maestro, mi vuol far
1-19-166: mi vuol far il maestro, mi vuol far il pedante; / e
; / e quanto in tutto quanto mi deve compiacere, / come donna,
contile, ii-5: quando ero fanciullo, mi teneste un pe- dantone ignorante, e
: la fortuna delle grammatiche in italia mi ricorda la pedanteria linguistica che è nel
creduta, sono persuasa che qualche ente moderno mi prenderebbe in isposa; e malinconica così
allegria a chi meco conversasse. ma non mi sento di prendere un marito che si
vergognasse di venire con me o che mi esponesse a perdere la mia pace. dunque
una prova d'insigne pedanteria che non mi curavo di dare. monelli, 2-421
l'armi loro sono così note che mi pare un perdimento di tempo e una
voci greche una parola lunga un mezzo miglio mi parrebbe una pedanteria. algarotti, 1-x-262
era una cosa tanto pedantescamente ordinata che mi parve l'unica cosa che in quell'
[elei sannazaro] spesso in leggendola mi riempie di fastidio per lo continuo incontro
di sermone? muratori, 14-158: mi piacciono... amendue i sonetti che
, e giacche pur volete ch'io mi affibbi la giornea pedantesca, vi ubbidirò
lettere ne provo io stesso dispetto, tanto mi accorgo di aver assunto un tono pedantesco
pedagogo. bar etti, 6-196: mi fanno proprio compassione i due grami figliuoli
sco, minuto. tommaseo, 15-452: mi misi a studicchiare l'italiano, a
morale convenzionale. papini, x-1-231: mi piaceva specialmente la religione loro, che
lacerai. carducci, iii-12-132: non mi pento dell'aver sanato secondo il mio
baretti, 2-37: la signora pamela mi riesce la più spiacevole pedantessa che sia
perbi dell iracondo mare oceano, mi pensai che tal furore di eleganzia fusse
rebora, 3-i-359: io languo o mi dilanio nel pedantismo di questa mia professione
uomo, per la qual cosa molto mi rallegrai, per certo immaginandomi che qui
due pedate. passeroni, 1-236: mi spaventan le pedate: / tutte van
? pellipari, 5: se voglia / mi verrà di veder l'italia, anch'
4-1-11: piaccia a dio, che ora mi chiama a sé, di dar a
. algarotti, 1-viii-238: larghissimo campo mi si scoperse dinanzi intatto per ancora,
di dotte pedate... non mi parve di ravvisare. 3.
piano / della mia sposa, e chi mi vuol seguire / dietro alle mie pedate
risposta di parole tutte vostre, e mi rassegno a seguir passo passo le vostre
le pedate del carducci costui? non mi pareva degno nemmen di precederle. -seguire
deledda, 1-155: quel matto? mi tormenta di continuo. in verità,
saputo usare in questa lotta, non mi ha potuto movere dalle mie prime pedate
considerando questo primo discorso, primieramente mi pare, posto che ei sia con
. giuglaris, 3-190: perché non mi dà tempo una tanta velocità di fermarmi
contrariata... rifacevo un percorso che mi è noto a palmo a palmo,
, non potrei mai credere / che mi facessino una volta pedere. =
leggi ubbidiente. aretino, v-1-305: io mi credeva, vedendovi camminare sul trotto dei
altra sera la ceffalica / trovare non mi seppe al pugno destro; / ond'
al pugno destro; / ond'io mi cencischio com'un pedestro / uscito della gran
, premendo un corridor frenato, f mi trovi ascritto alla milizia equestre. poerio,
genti venute... dai borghi, mi ste alle compagnie dei contadini
pedestri a casa,... mi parla del pastore e dei suoi casi.
, ricevette il mio telegramma come se mi facesse un favore. moravia, 19-76:
fo un'accademia d'improvviso, / mi vien d'estro e d'idee tanto
idee tanto profluvio / che il sangue mi va al capo e il foco al viso
pedine dappertutto. calvino, 12-15: mi si direbbe piuttosto un esecutore, una pedina
» / disse arrivando, e tosto mi s'inchina / e di cappel di testa
stai cercando nini? ». « non mi va di pedinare ». « allora
quell'idillio chiuso in quella cornice funebre mi faceva pensare... a quanti innamorati
. moravia, 23-24: pur camminando mi sentirei seguito, sorvegliato, spiato,
caltanissetta, 165: quali consiglieri doppo mi pedirono con loro carta scusando al re
con loro carta scusando al re, e mi pedirono l'assoluzione di detta scomunica.
la fantasia a pedisequarla fin che lachesis mi fili. i 2. figur
: con questo ho detto anche, mi pare, a che, passato il
a vita. moretti, ii-1057: mi pare di ricordarlo [ojetti], anche
, / trovo un pedone il quale mi s'accosta / e così mi rallegra in
il quale mi s'accosta / e così mi rallegra in dolce tuono. temanza,
contemplo la cima e 'l pedone, / mi par aver acconcio i fatti miei.
fanciullo 'e dal tema di véfxto * mi prendo cura '. pedopsichiatra, sm
squazzare pedrina '. castelletti, 40: mi rifonde di buoni lampanti e mi fa
: mi rifonde di buoni lampanti e mi fa sguazzar pedrina. = voce
ginepro volgar., 3: molto mi sarebbe grande consolazione se tu mi potessi
molto mi sarebbe grande consolazione se tu mi potessi fare che io avesse un peduccio
s'egli ammazzò ier degli agnellini, / mi dia quattro peducci. magalotti, 23-202
frutto. giovio, ii-157: mi par ch'abbiate scelto un bel mellone
che strappando la cavezza, / non mi saltino addosso con gli ugnoni / e
saltino addosso con gli ugnoni / e mi faccia tremar più che la brezza, /
b. croce, ii-5-338: se mi mettessi a spiegare borea e orizia, dovrei
, 1-125: ma, febo, ove mi guidi? il capezzone / deh,
281: ma ahimè! questa strappata mi ha rovesciato dal mio pegaseo.
fiorir d'un pelo, / mio padre mi cacciò con spiedi e lancie, /
con v. s.... mi dà ardire di raccomandarle un piccolo
ci era modo a custodirla. l'uno mi serviva male, l'altro peggio.
, signor, qual cortesia, / che mi trattiate peggio che nemica? l.
false sul mio essergli avverso; e mi dorrebbe essere accolto con silenzio o peggio
ai servigi del marchese di macchia, mi si trattava peggio di un cane. d'
peggio. pratesi, 5-102: ma mi può andare peggio? e giù! hai
il pezzente. piovene, 1-209: mi chiamo margherita passi e sono peggio che
sola. mia madre, unica parente che mi rimanga, mi cacciò fuori di casa
, unica parente che mi rimanga, mi cacciò fuori di casa a dodici anni.
: non so più scrivere: la penna mi pesa e mi fa male peggio che
scrivere: la penna mi pesa e mi fa male peggio che un remo da galera
. guittone, xxxli-19: quando mai mi tempro / di pianto de sospiri e
mal ch'aduce peggio, / sì che mi fa temer con- sumemento? dante,
? petrarca, 244-1: il mal mi preme, e mi spaventa il peggio.
: il mal mi preme, e mi spaventa il peggio. niccolò cieco,
: lo 'mperador possente e glorioso / mi dia licenzia, e vo'teco provarmi,
trista fortuna, che da'prim'anni mi privò del padre, quell'i- stessa
privò del padre, quell'i- stessa mi fa oggi il peggio che può farmi,
e trascuro il mio dovere; e poi mi toccan de'rimproveri, e peggio.
torino, feci fiasco completo, e mi ebbi peggio. 10. azione più
faranne il peggio che tu sai, né mi venir più in casa. 11
questo male e peggio, / che tu mi meni là dove or dicesti. a
giugnessi morte. tasso, n-ii-464: io mi voglio qui fraporre accioché peggio non ne
, iv-287: la gotta tutta via mi tormenta et il peggio è che quanto
. muratori, 5-iv-18: il peggio mi sembra che gli uomini, da che hanno
dante, inf., 27-107: allor mi pinser li argomenti gravi / là 've
argomenti gravi / là 've 'l tacer mi fu avviso 1 peggio. tortora,
tormi la mia donna: / piuttosto mi sia tolta questa vita. p. verri
germania. d'azeglio, 1-168: mi misi a poco a poco nelle peggio
, dopo avermi messo in ballo? mi può star mallevadore lui che quel dannato
star mallevadore lui che quel dannato non mi faccia un'azione peggio della prima?
roselli, lxxxviii-n-410: fortuna trista, che mi puoi far peggio / che di quella
fosse tutta vostra, via, non mi ritiro: ho cavato altri da peggio imbrogli
dovi così nemico delle cerimonie, s'io mi tenessi soltanto alla verecondia, credo che
-. -tanto peggio. la sventura mi disgusta. non ci credo. landolfi,
. giuliani, ii-322: il padrone mi trattò alla peggio: gli ebbi messo in
, senza dir né che né come, mi diede licenza. -in modo
, 488: non so per qual ragione mi fermai, ma credo che cercassi alla
che cercassi alla peggio un nuovo dolore che mi distraesse dal mio sbalordimento.
: sol di costoro il nome / mi fa di gelo il sangue, mi fa
/ mi fa di gelo il sangue, mi fa rizzar te chiome. / alla
chiome. / alla peggio quest'oggi mi celerò qui intorno. manzoni, pr.
rimorso, operatemi! alla peggio, mi anticipereste di qualche giorno la morte.
meno peggio. -alla più peggio: ciò mi è alieno quanto tutto il resto.
per soccorso chieggio, / po'che mi vedo andar di male in peggio.
andava di male in peggio; però mi consigliarono di portarla a firenze.
ad ogni poco di scrittura o lettura mi si offusca miseramente. -divenire inservibile
è amaro al tempo nostro, non mi pare neppure cristiano. albertazzi,
co meco stanno, / di pensier'mi notrico, ciò m'è aviso, /
/ di peggio im peggio, ond'i'mi tengno auciso. dante, par.
rammaricarsi. ariosto, 410: peggio mi sa che mio padron trovata mi /
: peggio mi sa che mio padron trovata mi / ha, che qui vien con
v-473: il giorno dopo, per quanto mi sforzassi di illudermi che il riposo e
avessero modificato i sentimenti di mino, mi avvidi subito che niente era cambiato.
che niente era cambiato. anzi semmai mi sembrò di notare un deciso peggioramento.
carducci, ii-18-104: delle scarpe alpine che mi feci fare gli anni passati, il
73): sarei solo in ballo; mi buscherei anche dell'inquieto, dell'imbroglione
e non ve ne troverei uno che così mi stesse bene come questo: e a
quaranta o più, sì che tu mi piggiorresti in due modi. -ridurre
, come quel ribaldo di bernardino che mi peggiorò cento ducati in quel che gli
pò. vasari, 4-ii-741: il cardinale mi aveva oferto iacopino, ma mi è
cardinale mi aveva oferto iacopino, ma mi è riuscito malignuzzo, invidiosello et ha
diceva: « vedrai irma, che mi resta più poco. non arrivo a natale
peggiorare di fortuna, e per questo mi sono spiegato con papà e ho lasciato al
1-203: le mortificazioni e i rimorsi spesso mi hanno portato a peggiorate stravaganze.
che aboliva in me ogni senso morale e mi rendeva capace delle peggiori ingiustizie, delle
peggiori crudeltà. sbarbaro, 4-20: mi dicono (e quasi ricordo) che da
di milano sieno il rovescio di quello che mi bisognerebbe, e forse le peggiori del
nella penna. carducci, ii-13-64: mi dispiace che a lei non sorridano troppo
. chiari, 3-33: se voi mi smentite, se scopre ch'io l'inganno
, tu che lo sai, / or mi dona il tuo conforto! / del
668: quel subito pensier che al cor mi nacque, / nocivo troppo a questa
e fo el peggior, ché tale esser mi piacque. g. b. possevini
, / ché ciò ch'io faccio mi torna al peggiore / ver'quella che 'l
foscolo, xvii-402: queste cose d'italia mi fanno dolere il capo assai peggiormente.
11 di settembre 1561 al bazello mi fu reso uno anello, nel quale era
: va'a quel giovine che mi portò l'ulivello... che li
: per fumare, unica cosa di cui mi pare non poter far senza,
me lo pegno, per fino a che mi mandi quello che tu mi prometti.
a che mi mandi quello che tu mi prometti. disse iuda: che vuo-
., 76-43: l'esser gaggio mi ristucca: / gite con dio, non
d'ambidu noi l'amor, chi mi ten pegno, / mi fa consorte a
amor, chi mi ten pegno, / mi fa consorte a ogni crudo terore,
. melosio, 3-i-393: se libertà mi dài, / ecco ti porgo la mia
magion beata. metastasio, 607: se mi dài di pace un pegno, /
di pace un pegno, / se mi rendi, o nice, il cor,
, lxv-155: assai prezioso pegno / mi par d'aver che so che voi sapete
/ vo'che tremila zecchin d'or mi diate, / che supplir deggio a certa
lettera e bei versi che l'accompagnano mi sono prezioso pegno dell'amicizia vostra.
caro e prezioso pegno / che natura mi tolse e 'l ciel mi guarda. cariteo
/ che natura mi tolse e 'l ciel mi guarda. cariteo, 236:
e pegno della pace avvenire, tu mi trasporti in un lampo dal mare al
i'moro, / che s'el mi fose dato d'un coltello / no averey
19-68: disse: più da bomba non mi scosto, / ch'io non mi
mi scosto, / ch'io non mi fiderei di te col pegno. b.
il pegno in mano / mel credete, mi fate un gran servizio.
vorrete; ed ogni po'di pegnuzzo mi basta. = lat. pignus
consiglio. tommaseo, lxxix-i- 220: mi rompono la testa con commissioni di sonetti e
, dopo le nozze, l'inganno! mi vedete, dio guardi, impegolato in
: il vostro dire 'in conclavi 'mi mostra le consulte che fanno le donne
pataffio, 2: la favola mi par dell'uccellino / se mai che
pulci, vi-72: andrea di gualterotto mi disse... che se volessi
profondasse più che non avrei desiderato. mi rotolai su le mie brache fino alla
gli occhi nel volto suo ch'io mi avessi fatto nel profondo pelago dello inferno
tutto fuor del pelago / ove io mi trovo, almanco in miglior termine. grazzini
vegga in che pelago di fatiche io mi trovo. g. c. croce
dei lirici. monti, i-168: mi trovo in un pelago di cabale, d'
cosa che possa eccitarmi, tanto maggiormente mi gioveranno, perché mi terranno da un
, tanto maggiormente mi gioveranno, perché mi terranno da un pelago di pensieri. i
. segneri, iii-2-25: in qual pelago mi pongo io, dilettissimi, con impegnarmi
iii-120: oh non crediate ch'io mi sia voluto impantanare in quel pelagaccio dei
documenti sul parentado medici-gonzaga, i-172: mi disse liberamente che intendeva che il sig.
cerco / il leopardo / che mi donò l'imperadore greco. /..
e le gridava: -vecchia bagascia, non mi vai mica via con quello stroppo di
. monelli, i-100: dopo poco mi sveglio intirizzito e scuoto violentemente il corpo
concludono poi cos'al- cuna? voi mi reputate qualche potestà pelanibbi, come avrete
: una volta infra le altre, che mi volse riprendere, gli misi le mani
torni e ripigli la / cassa, mi pelo indarno il mento e impiccomi. b
tuom, di cui volsi cianciare, / mi pelò di sua man barba e mustacci
scorticherei, caverei il cuore a chi mi capitassi per la casa. belo,
privilegio. fazio, ii-13-24: così mi vidi sola, abbandonata, / ben
, abbandonata, / ben ch'allor mi piacque; e così fui, / non
son castagne da pelare: / che mi rosichi la peste / se si possin
, per così poca e breve dolcitudine, mi capita alle mani ora questo gentiluomo e
, / non sia ch'in voi mi fidi. buzzi, lxxv-112: il mio
. aretino, 20-m: il medico mi stropicciava le spalle una notte, e
spalle una notte, e lo speziale mi faceva le fregagioni un'altra. e
patti / un certo venti- cel che mi consola. bocchelli, 2-175: quando si
e gli alberi. baretti, 6-291: mi scordai di dirvi iersera che pranzammo a
truova sempre pelata. nievo, 1-262: mi dimenticava che allora correva il gennaio,
/ per alzarmi lui [amore] mi dà, / quando poi siemo in le
: d'ugna di serpe, se ben mi ricordo, / tutta la sua pellaccia
bonvesin da la riva, xxxv-1-676: de mi fi aqua rosa, la qual mete
urla selvaggie dei ribelli... mi facevano venire la pelle anserina, o ciò
magari anche in cima al traliccio, che mi faceva venire la pelle di gallina.
giusaffà? saba, 474: un dio mi sento nella vecchia pelle / d'un
gli altri che stavano nella nave, mi pare moralmente impossibile ch'avessi potuto riuscirmi
, 23 (398): io non mi curo di sapere i fatti degli altri
sassata nello stagno. pavese, 5-33: mi ricordai come la mamma virgilia strappava la
di guanti di pelle di cane / mi difendon dal sole ambe le mane.
ciò che le mani dell'orno non mi possino nuocere. a. f. doni
, il gran nemico, / che mi incalzava pelle a pelle, indomito, /
50-13: a pena in iedi sustentar mi posso / ma s'io dovesse come dedal
io..., che lei mi fosse entrata per così dire nella pelle.
(gli han fatto la pelle, come mi disse un altro); poi lo
la sua faccia. se torno a genova mi fan la pelle. cassola, 2-223
r. sacchetti, 1-35: non mi entrava che si potesse dar così una
socievole, da un momento all'altro mi costerebbe in pratica... uno sforzo
, dalla mattina alla sera! se mi son levato il pan di bocca per
mano e colle pecorelle, / il cor mi crebbe allor più d'una spanna,
d'una spanna, / le lagrime mi vennon pelle pelle. manzoni, pr
enorme e seccantissimo dilettante contro il quale mi sento tra pelle e pelle una gran
1-44: non era per il padre che mi aveva portato, ma per farsi guardare
mantenersi in quella leggerezza di spirito. mi confidò che quando sentiva di perderla si
penso ad animo posato, tanto più mi pare di scorgere molti rimedi non solo
son tante e sì grandi ch'appena mi possono star dentro a la pelle.
fucini, 220: i miei compagni non mi lasciarono pelle addosso. - bau,
addosso. - bau, bau! - mi facevano da lontano. -non lasciare
io dico che non mi tiro indietro, ma che non mi fido
non mi tiro indietro, ma che non mi fido del biondino. gadda conti,
palazzeschi, 1-517: che voglia di ballare mi si è ficcata sotto la pelle!
« ora ci siamo, -pensai, -non mi resta che vendere cara la pelle »
che vendere cara la pelle », e mi preparai al balzo. -vendere la
veggo far così spesso questo pellegrinaggio che mi bisogna credere che abbiate in quel paese
dei campi. borgese, 1-120: mi disgustano questi ridicoli pellegrinaggi di famiglia alla
ramingo. carcano, 542: queste nuove mi dànno forza di continuare il mio pellegrinaggio
quel nuovo pellegrinaggio fuori d'italia io mi vivrò con brunetti e col mio giulietto
la terra straniera ti gode, e io mi struggo di te. -che ha
4-101: caro m'è pensar dov'io mi prostro / gesù trafitto per le membra
di me stesso in te rimane / e mi ritrovo ad ogni mio ritorno. sbarbaro
/ nella lentezza del pellegrinare / non mi volgono un guardo famigliare / sotto l'
ecco questo mortale vestimento del quale io mi spoglio per esser vestito d'uno eternale di
se non avrà giudizio / e scoprir mi vorrà per vagabondo, / andrà a pellegrinar
di colombo. tarchetti, 6-ii-646: mi sento volontà di correre, di agitarmi
pucci, cent., 35-1: io mi trovai in roma pellegrino / negli anni
, 23-142: spirto doglioso errante, mi rimembra, / per spelunche deserte e pellegrine
e alla cortesia del siguenza, che mi fece dono di sì pellegrine rarità.
aiace, / rispose ettorre, a che mi tenti e parli / come a imbelle
vulgata; per darli interpretazione moderna, mi servirò d'un caso noto con ispiegamento
le pastorelle, /... / mi legò, mi tolse il core.
... / mi legò, mi tolse il core. niccolini, ii-150:
e pellegrino. spallanzani, i-244: mi avviso che voi già a quest'ora
tuo diletto sposo impe- radore, / mi manda a te. bisticci, 3-175:
, / che nel sonare un liuto mi prese / e tien la vita e
, e solo in mio cammino, / mi sfolgorò un volto pellegrino, / ogni
degli occhi su questo titolo, egli mi parve pure la bella cosa, la
(1-iv-293): buon uomo, tu mi pari un pellegrin forestiere. l.
pelli-rosse. carducci, ii5- 144: mi sono goduto la storia delle pelli rosse,
anima. soldati, v-541: ora mi spiego l'impressione sgradevole che ho avuto
misto e intrecciato. foscolo, xiv-294: mi ha pure assai bene servito la
assai bene servito la mia fida pelliccia che mi sono vestito tutta notte. breme
notte. breme, 54: il parroco mi aveva gortato una sua pelliccia di
di volpe, ed... io mi sentiva di el nuovo riscalducciato.
anche no gh'a- graverò, e mi per despetto de notte, co la dormirà
, iii-1-202: poiché la mia sventura mi ha condotto a questo estremo, io con
roba. cieco, 36-25: colei mi trasse in men d'un mese / tanto
, 190: aprile, aprilone, non mi farai por giù il pelliccione.
un mondo. finiguerri, 31: io mi do pacie ch'i'non son pure
f. alberti, lxxxviii-1-59: tu ben mi tocchi i tasti; / non ci
di adottare le parole che il cuore mi porge, non appartengono a buon diritto
empia vecchiezza ormai di brine algenti / mi cosparge la chioma, e già discaccia
. niccolò del rosso, 1-120-8: a mi piace la druta minutella, / la
la druta minutella, / la moie personata mi toria / e 9ascuna li9adra 9onvencella,
rivolto, / infrigidòsi il sangue e mi trovai / da giovenil pensier libero e
le brame in me, ch'io né mi mieto il pelo, / notte e
pelo / dovria mutar, or ritornar mi fanno / in que'lacci amorosi, ove
basta, che se dio nostro signore mi concede sanità questo inverno, averò turati
bisnonna, vecchia d'antico pelo, mi diede il filo della matassa, dicendomi
con furia correggervi come figliuoli, poi mi raffreno, ricordandomi voi esser giovani e
divenuta morbida come un velluto e il pelo mi riluceva che e'pareva ch'io fussi
giovio, i-286: quanto a quello mi dicete della speranza della pace, respondo
a non ti nascondere un pelo, io mi sen- tia morir di fame. ritmo
, 1-1-9: somno maggior che l'usato mi prese / e strinxe sì non ero
. marino, i-109: qui non mi giovano né anco un pelo intercessioni e favori
pelle si ringentilì. betti, i-179: mi sembri d'u more scuro
- a, ciò, chieder se mi vale. -condizione sociale, ceto
42: ii... parentado non mi piace... troppo...
i quali, come di ottimo rimedio, mi servirò del suo pelo.
pelo questa. dossi, 3-16: lisa mi era stranamente andata a pelo.
stamani, intorno alli occhi? e'mi pare avere e'bagliori, che non mi
mi pare avere e'bagliori, che non mi la- sciono vedere lume; e iersera
salviani, 21: le cose mi vanno pur oggi a pelo. landolf,
dante, inf., 23-19: già mi sentia tutti arricciar li peli / de
. papini, iv-930: marino moretti mi pareva, e forse era, un
po'del suo pelo. ma non mi basta: chi mi ha da pagar le
. ma non mi basta: chi mi ha da pagar le bastonate che ho
gentiluomini tutti croci e colonnelli tutti oro mi furono d'intorno con grandi carezze,
d'intorno con grandi carezze, e mi lisciavano il pelo come a una belva oramai
/ per le liquide vie conduce tifi / mi facesse signor prodigo cielo, / non
, 114: alcuni amici... mi mandarono alcune allegazioni stampate, nelle quali
un pelo. baldi, 7-58: mi rispose che non mi stimava un pelo.
, 7-58: mi rispose che non mi stimava un pelo. a. cattaneo,
il cielo, / quando un po'mi gufi e gabbi: / ma nessuno ha
pelo, veh! -non mi morse mai cane ch'io non volessi del
'palombaro ', affine a 8u
fui cominciai a vomitare; inel qual vomito mi uscì dello stomaco un verme piloso,
lauretta o il carlino che fosse mi portarono invece della prussiana il paletot peloso
cammelli, 80: poi le vivande che mi furon porte / fu l'insalata mal
, i-91: mostrate tanto timore inanzi che mi diate un avvertimento ed usate quell'artificiose
co un, creppe anche un, co mi, a vecchieta co sta la vostra
tasso, iii-170: il signor cavalier pignata mi scrisse, molti mesi sono, c'
lo specchietto rettangolare che alla prima pelurie mi regalò mia madre. -insieme
. e. cecchi, 7-49: mi colpì la bizzarria d'un fiammifero ch'
. i. nelli, iii-123: se mi vuoi dar nel genio, tu starai
doglia confonde, / ch'agli occhi mi rifonde / sì che empierei di lacrime
oratore, poiché per pena del mio silenzio mi minacciate d'una visita a selvaggiano.
. cavalca, 20-504: priegoti che tu mi dichi che differenza ha delle pene dello
: la lettera di v. r. mi ha fatta patir la pena di tantalo
alla corte niuno fu meco, anzi mi abbandonarono tutti: non sia reputato loro
giacomo da lentini, 32: amor lontano mi piglia, / dogliosa pena ch'eo
rugieri d'amici, xvii-19-11: quando mi rimembrava / del vostro amor che mi
mi rimembrava / del vostro amor che mi dava / sollazo e tutto bene, /
i-143: deh, spiriti miei, quando mi vedite / con tanta pena, come
lo starmi sì lungamente lontano da voi mi consuma le viscere. piave, xc-262
, 140: un marinaio di noi mi parlava, / di noi fra un ritornello
ho tanta pena. ungaretti, ii-97: mi sento esiliato in mezzo agli uomini.
3-230: -ma mamma, se non mi vede, sta in pena. -se
a ora v'ò io pregato che mi traeste di tante pene, oimai non dimando
e 'l ne riprego, / che mi scusi appo voi, dolce mia pena,
soffrire / ch'i bei vostr'occhi mi facean sentire / quand'era innanzi al
m. bracci, 2-116: non mi diedi la pena di riscontrare se altre
svevo, 6-750: si figuri che mi diede dieci franchi per la mia pena di
tommaseo [s. v.]: mi fa pena vederlo cosi. cantoni,
che pena! calandra, 6-122: mi faceva pena vederti star solo in quella
gozzano, i-1272: è la città che mi rende cosi [cattivo]:.
qualcuno. -lei disse piano: - mi fa pena. che vuoi farci?
mani. petrarca, 15-2: io mi rivolgo indietro a ciascun passo / col corpo
i-70: benché ci abbia tre serve, mi sgomenterei a mettere insieme un peccato che
pena. ghislanzoni, 17-40: qui mi sia concesso una breve digressione: l'
non perché discreza, / a chi 'l mi fa, saveza -del mal ch'agio
): per ciò vorrei che voi mi diceste per fanime loro le quaranta messe
ed imprudenza fosse così rigoroso e penace che mi privasse dell'onore della vostra confidenza.
penale esageratamente alta nel caso che egli mi fosse mancato; ed egli, impetuoso
f. frugoni, 3-i-412: non mi calava il morire, ma il morire innocente
vuol, non più penante, / allegro mi ritrovo oro ed argento. torti,
-con sineddoche. bonagiunta, ii-310: mi convene -una donna servire / ed ubidire
: tre pen- sier'aggio, onde mi vien pensare, / e hovvi incluso tutto
il mio saperej e ciaschedun per sé mi dà penare. poliziano, i-531:
c'ò penato ad avire, / mi fa sbaldire -poi ch'i'n'ò ragione
, iv-121: che ogni giorno che mi venisse occasione di ritrovarli, poco si
. pirandello, 5-546: chi sa quanto mi farà penare per persuaderla! bacchetti,
. boccaccio, i-i-iii: io non mi maraviglio del vostro parlare, il quale
rinaldo d'aquino, 100: eo mi peno a laudar so diritto. anonimo
nel sepolcro, ancora s'io potessi mi penerei d'imparare. novellino, vi-108:
. fiore, 231-4: quand'i'mi vidi in così alto grado, /
: pegnare di seguitar questo furore che mi si è spinto ora addosso. castelvetro
. fausto da longiano, iv-200: mi tiene tanto mal contento la tua maninconia
nievo, 190: mi acquattai dietro il seminato; e stetti
dalla mia piccolezza e dal frumento che mi stava a ridosso colle sue belle spighe
gozzano, i-1324: qui, dove mi son rifugiato dopo mesi e mesi di
. attendo lentissimamente ad un'opera che mi è cara. pencolare, intr
e e praga, 4-93: mi additò la strada in faccia a me,
questa gamba (la sinistra) che mi dolicchia sempre un po', a volte mi
mi dolicchia sempre un po', a volte mi fa pencolare. d'annunzio, iii-2-1091
del paradiso. rebora, 3-i-346: mi sto orientando un po'dopo aver pencolato
. aretino, vi-413: voi non mi respondete, pendaglio de le mie trombe
, 15: né la pendente tela mi stancherebbe le vedove mani, mentre
lo mantello pendente dal braccio sinistro, mi tirò con dolcissima violenza in casa. marchetti
zucchetti, 282: queste [piaghe] mi si agumentarono così precipitosamente dalla cintura in
/ e qui da qualche ramo / mi rimarrò pendente. segneri, iii-1-in:
buon fine che ella per sua molta cortesia mi promise di dover lor dare. guicciardini
lorenzo de'medici, ii-230: io mi confesso a voi primieramente / ch'io
l'arena a'ro- tiferi piu fiate mi era corso all'occhio un animaluccio pendente
. sannazaro, iv-60: gran fatica mi ricondussi in una ripa altissima pendente sovra
grazzini, 4-422: udito che tu mi domandavi, lasciai il giuoco in pendente
tue. bembo, iii-479: villania mi parea fare a torlo da'suoi pensieri e
suoi pensieri e, così mirandolo, mi stava in pendente. marini, 118:
g. gozzi, i-7-81: io mi apparecchiava a partirmi di là,
un poco in pendente, perché mi vedea una faccia da accorato, mi
perché mi vedea una faccia da accorato, mi disse: micillo, vieni tu
a venirne a fine e a non mi tener più in pendente di questo disiderio mio
immaginaste. / -ditelo, capitan, né mi tenete / (pregovi) più in
ridutto, di là eziandio fu giocoforza mi traessi. montale, 3-235: dev'essere
mio, ti ringrazio delle partecipazioni che mi fai sulla pendenza mazio-balestra. -l'
296: con la sampogna che mi pende al collo. por cacchi,
tante cose dietro di me, che mi aspettano forse; pendono e ondeggiano nella
del paradiso, 23: vi priego che mi perdoniate s'io non vi dichiaro perfettamente
4-89: certo -disse il duca -che tu mi sei fidato amico e mi hai interpretato
-che tu mi sei fidato amico e mi hai interpretato la visione perfettamente. bruno,
quella gran proposizione ch'io pronunciai, mi fa mestiero d'aggiugner una riflessione.
si trovano gli affari miei. ella mi ha creduto più ricco di quel che sono
facoltà. cuoco, 1-220: non mi ricordava di scrivere a colui, che
dica un po'a quello lì che mi lasci stare. e tutta la mattina che
lasci stare. e tutta la mattina che mi perseguita ». -fare oggetto
brusoni, 1-277: la disgrazia che mi perseguita nella patria mi sforza a cercare
la disgrazia che mi perseguita nella patria mi sforza a cercare altrove di ricovero alla
, iii-205: da marzo in qua mi perseguita un'ostinatissima debolezza de'nervi oculari
. b. croce, iv-2-203: mi pare di avere, secondo le mie
mio amoroso poverello impiccatosi per amor mio mi perseguita e sempre sempre, quando io
sempre, quando io dormo con qualcuno, mi fa de le tresche. castelvetro,
cesarotti, 1-xxxviii-270: le tragedie che mi perseguitano sino a selvaggiano mi rubano tutto
tragedie che mi perseguitano sino a selvaggiano mi rubano tutto il tempo e mi logorano tutta
selvaggiano mi rubano tutto il tempo e mi logorano tutta la pazienza. foscolo,
. foscolo, iv-377: almeno costei non mi perseguitasse con la sua immagine, ovunque
perseguitasse con la sua immagine, ovunque io mi vada, a pian tarmisi faccia a
vi perseguita. dossi, 1-i-379: ella mi guarda con occhi innamorati e io mi
mi guarda con occhi innamorati e io mi innamoro di lei. ma la carrozza è
ed io parto. la imagine di lei mi perseguita. gozzano, i-1234: l'
, i-1234: l'armonioso inno dell'assisiano mi perseguita la mente, come perseguita l'
catzelu [guevara], ii-148: mi seguita e mi perseguita ogni giorno in
guevara], ii-148: mi seguita e mi perseguita ogni giorno in palazzo, giurando
scoperto [le donne inglesi] che mi piace l'uva, e mi perseguitano facendomi
] che mi piace l'uva, e mi perseguitano facendomi trovar uva in tutte le
1-x-61: ché, ciascun giorno, dolor mi si nova, / perseguitandolo ongni mortai
la misericordia di dio... mi previene e la misericordia di dio mi
mi previene e la misericordia di dio mi perseguita. bibbia volgar., i-161:
fortuna che con continue e gravi disavventure mi ha tenuto perseguitato ventisei anni, sempre
f. villani, 11-61: seguendo quanto mi sarà possibile lo scrivere di matteo villani
chi, che io non vidi, mi lasciò in casa quella lettera di v.
conto manca il porto della cioccolata che mi avete spedito quest'estate. vieusseux, cix-i-278
armato di rivoltella. tanto, non mi potranno punire per porto d'arma abusivo.
65. marotta, 4-56: giuseppe navarra mi mostrò trionfante un permesso di porto d'
era esaurito e le accoglienze del pubblico mi parvero addirittura entusiastiche. ma chi formava
di sogno, il portolano, / mi perderei arreso a quella forza / che replica
chiesa. pavese, 1-106: mi metto al fresco contro il muretto della
mio viaggio. faldella, i-5-292: poiché mi rimaneva in gola un nodo di rientrata
gola un nodo di rientrata discussione, mi sentii felice nell'in- contrare sotto il
1-76: né con sì deboli nocche mi sognai di bussare al portone della gloria
una porta si apre un portone e mi contento. bocchelli, 1-i-303: dio
sono in ordine i portoli, né altro mi manca che la sedia.
: dalla chicchera di porcellana / mi sorridi come un amico, /
s. maffei, 198: -ella mi fa / gran torto, perch'io ho
in quel portuale / caos, ch'io mi potei salvare. codice della navigazione,
, 2-299: per persuaderti che non mi lasci morire con la porzione inferiore, dico
la tua porzione d'un regaluccio che mi sono trovato in casa. l'ho diviso
l'importanza è che dalla fiamma che mi avviva, nonché dall'anima che m'informa
: se io esco di venezia, egli mi conviene attendere la congiuntura di altri viandanti
, dàmmi la porzione della sostanza che mi tocca. c. e. gadda,
persia. redi, 16-ix-305: non mi sento inclinato a lodare il metter la
per il desio che a cose nuove mi tira, pare ch'alcuna, tra tante
bavaro-austriaca. targioni tozzetti, 6-4: mi accorsi che dal titolo non bene si adatta
lavorare. spallanzani, iii-301: siccome mi è restata qualche porzione del danaro fattomi
io non posso accettare la strategia che mi proponete perché... può condurre
ratta, / che d'ogne posa mi parea indegna. idem, inf.,
teco, alma mia spene, io mi conforte. d. veniero, 45:
, 1-131: seguo il consiglio e mi sdraio accanto a jacopo. non trovo posa
di tanti volumi, / e non mi chiedaresti quella cosa / ch'io non ti
mai posa, / infin ch'i'mi disosso e snervo e spolpo.
tu eri / la bimba scarruffata che mi guarda / 'in posa'nell'ovale di un
« non la finiva mai di dipingermi. mi teneva in posa per delle ore »
soldati, v-80: ritornando alla porta mi fermavo ad osservare, dal buio, vivy
per averti ti perdo, / e non mi dolgo: sei bella ancora, /
principio voluttuario: non volevo seccature e mi compiacevo della posa. -finzione,
lxviii-324: e di roma mia non mi chiamasse / il prepotente affetto, io
posa: / ho fatto quel che mi fu comandato / da tal ch'i'non
, quasi irreali, quasi inesistenti, mi davano una sensazione inesprimibile. gozzano,
posa e senza paura, dovunque io mi sia, i tristi oppressori della mia patria
tregua. monti, 24-837: or mi dichiara / veracemente: a'suoi [di
a lacopone, 3-17-2: signor, chi mi t'ha tolto? / s'io
la più folta erba a giacere postami, mi posava. girolamo da siena, ii-100
, in dubbio se dal fato / mi si rapisse o traviata errasse / o
vellosa pelle / di cervier scorticato, che mi orna, è pur di quelle /
spelonca amica, / dove il posar mi è bello da rischio e da fatica.
vi sia gravoso, / s'io alquanto mi poso. chiaro davanzati, xxiv-35:
la sostegno apena: / s'io mi posi o soggiorni / o vi perda più
/ e non direste a me che mi posassi: / però meglio è che qui
abbia rubati mai. s'io non mi poso un poco, son bello e sfilato
- andatevi pure a dormire, io mi dormirò su questa panchetta. ser giovanni
amor con velenosi aspri strali / non mi lascia posar sol una notte, /
posar sol una notte, / anzi mi fa veghiare insino al giorno. ariosto,
, ma io non so, sì che mi conviene parlare per imprendere. niccolò da
te, scire. morovelli, 279: mi fa dubitare / amor che m'è
. b. tasso, ii-131: piaghe mi fan larghe e profonde / l'alte
, io non poserei mai, ma mi andrei lambiccando il cervello di continuo,
l'inganno estremo, / ch'eterno io mi credei. perì. ben sento,
ho fatto qualche cosetta; e pur mi posavo talvolta. -acquietarsi (un
montano, 1-260: i contrasti che mi avevano lacerato negli ultimi tempi posarono.
, posai a uno bello cavaliere che mi chiamò, e pagòmi finemente.
epsa. f. vettori, 1-23: mi posai a desinare a revero, villetta
se talor contra l'antica usanza / mi fermo, e seguir voi forza non aggio
/ utili a far cammino il ciel mi desse, / vedriansi torme impresse /
anonimo, i-522: lo die che mi sta ascosa / non mi par veder chiarore
lo die che mi sta ascosa / non mi par veder chiarore, / però lo
, 14-17: allo specchio ancor giovane mi credo / ché giovinezza e te siete una
talento ti amava tanto teneramente che posare mi parea in paradiso, pensando che m'
, 33-3: alcuna gente, part'io mi dimoro / fra me medesmo lo giorno
tragge in vèr lo loco ov'i mi poso, / dicendo che mal fo che
poso, / dicendo che mal fo che mi divoro. leggenda di tobia e di
splagere. dante, lxxiv-4: nulla mi parve mai più crudel cosa / di
alta cosa / la donna che sentir mi fece amore, / che l'anima,
quell'era / che liberar potria chi mi dà morte? fogazzaro, 2-408:
in quel punto / che quella donna mi degnò guardare, / e vennesi a