intelligenza. monti, v-536: non mi dilungo perché la debolezza de'miei poveri
poveri occhi è sempre la stessa, e mi conviene fame economia. serra, iii-346
succede l'azione. alfieri, 1-1026: mi pare che quanto all'economia del poema
configurazioni. campania, 1-4-17: esercitar mi fe'quelle che in seno / le
carducci, iii-28-234: il signor agente mi pare ignorar più cose: anzi tutto,
o l'aria, fatto sta ch'io mi sento meglio, e dormo profondissimamente.
finanziario. carducci, ii-7-341: forse mi nuocerebbe (non economicamente, che avrei
questione economica, e il di lei aumento mi fa terrore come a malthus il crescere
starei fresco co'detrattori. certo essi mi morderebbono non tanto come ignorante, che
). genovesi, xviii-5-177: io mi ho riserbato a parlare a parte del
un certo tempo in cui... mi convinsi esser lontani dal segno quelli che
spese. monti, ii-74: mi conviene economizzare perché questo mese non si
a volare; e fra pochi anni mi fuggirà dinanzi precipitando: devo economizzarlo di
lo spirito. baldini, 6-137: io mi domando se avrei potuto trovare una scuola
sposa. manzoni, 1-170: massaio, mi diceva un toscano, è quel che
ch'io neppure capivo bene allora; e mi ricordo che quell'onest'uomo di mio
prurito / cum cui rodendo amor il cuor mi sface. canteo, 353:
vendita de'giornali. carducci, ii-12-72: mi permetto di nuovo di raccomandare alla sua
, 130: qui verrò a scrivere, mi fermerò sotto questa grande quercia; presso
alcuna cosa più che io non debbia mi son gloriato della signoria, la qual ci
tuoi figliuoli. palladio, proem.: mi posi anco all'impresa di scriver gli
, iv-182: troverete il bonnet che mi avete commesso. teresina l'ha fatto
, senza saper abbandonare cosiffatte ricerche, mi determinai di sospenderle. prati, ii-120
ebbi la nomina di colonello e che mi ritirerò con tutti gli onori della guerra
vostro pregiudizio. settembrini, iv-66: mi ho fatto fare un paio non so se
... è un edifìzio gotico: mi vanno un po'larghe ma sono forti
mazzini, ii-356: sono, -egli mi scriveva il 16 agosto 1842, -sono
un vecchio edifizio tutto franato, e non mi resta che un cuore tutto rughe e
, 100: il quale [cortigiano] mi fece alcuno modello di legniame di cotali
, iii-24-139: troppi signori... mi onorano di eleggermi... giudice
, 7-79: per placare l'ossessione mi ritrassi a sfogliare un libro che avevo
. b. croce, iv-12-107: mi sono affrettato a rimandare alla sede della
carducci, ii-19-234: se tu mi avessi solo accennato che l'editoria come
, a cinquanta centesimi il chilogrammo, mi darebbe assai più di quanto fruttommi la
ojetti, i-495: dell'edizione nazionale mi mancano il diciassettesimo e il diciottesimo tomo
l'edizione della 'gazzetta veneta '. mi piacciono carta e caratteri, oltre alla
e caratteri, oltre alla materia, che mi pare dovrà essere gradita dal pubblico.
studio vero quale avrei voluto intraprendere, mi mancavano i libri, avendo definitivamente perduti
, dove le cose capponiane seguitano, mi pare, alla cronica di quel dino.
dei « promessi sposi » e mi mettevo a leggere ad alta voce il
ad alta voce il primo passo che mi capitava sott'occhi. -dimin.
, 2-387: i romantici... mi darebbero dell'edonista e dell'egoista.
e anche per me, le mie mi hanno molto istruito e reso edotto.
; dicono invece, per esempio: mi rincresce, mi dispiace proprio tanto, ma
, per esempio: mi rincresce, mi dispiace proprio tanto, ma lei ha
al figur. revere, vi-488: mi chiedi fiori ed io da un clivo ascoso
con la sua grazia infantile la sirenetta mi prende la mano folle, mi trae
sirenetta mi prende la mano folle, mi trae verso un rosaio educato su un alto
rosaio educato su un alto stelo e mi dice: « guarda questa piccola rosa »
. carducci, ii-18-119: mi si dice vada maturandosi un riordinamento.
. svevo, 6-473: dovetti promettere che mi sarei addossata le spese dell'educazione dei
v-56: la vereconda franchezza con che mi porse la mano fu indizio per me
monelli, 2-358: questo tipetto di cui mi chiedi, che naturalmente avrai veduto a
abiti indecenti, / che più pazza mi par, che innamorata. 2
bartoli, 9-28-3-124: ma che più mi stendo io in farvi una efemeride della mia
mostra nell'efemeride. galileo, 1-1-253: mi obbligherò durante la mia vita di dare
governo. pallavicino, 1-44: già io mi sono ingegnato in altre mie opere d'
feroce. firenzuola, 347: così mi ricordava d'aver letto nelle storie del
tutto il mondo. alvaro, 9-41: mi pareva la madre di caterina con tutta
, 5-274: gl'indevoti talvolta rinfacciato / mi han qualche truffa, qualche effervescenza /
giro de'banchi. alfieri, i-134: mi trovai aver meno circa il sette per
sei mila scudi in effettivo ch'io mi sono obbligato di darti, si è convenuto
voglio andarmene a gregorio speziale, che mi faccia una bevanda che, fra poche
io fuggo, e 'l ben ch'io mi prometto, / in te, donna
a'celesti rigori. gioberti, ii-179: mi pare condegno che l'italia misuri la
ninfe tu ten venghi, dove / mi troverò per questo effetto anch'io.
io sono al tuo contatto, / mi risolve in parlante riconoscermi, / in esplosività
di una volta, mentre egli parlava, mi parve di sorprendere negli occhi di lei
di una considerazione ammirata. questo sguardo mi riusciva sconcertante e amaro quanto e più
lettere espolito quanto ornato l'ingegno, mi ha comunicato un fascio di traduzioni di
a leggerlo. imbriani, 3-12: non mi dire che io chieggo troppo, ch'
: ti par che cosa alcuna / mi manchi? un chiodo, il saggio
suo merito. d'azeglio, 1-481: mi sentivo indosso la tremarella pensando al momento
'vollero impedire che il sozzo mistrali mi rubasse e mi esponesse nel suo postribolo
che il sozzo mistrali mi rubasse e mi esponesse nel suo postribolo come altra volta fece
, ii-272: è dunque forza ch'io mi tenga in economia, e ch'io
, iii-234: il freddo e la neve mi hanno sì mal condotto, che infermo
qua, di venir qua ricusa, / mi sottoscrivo alla sua degna scusa. dottori
t'esporrei. monti, vi-447: egli mi ha esposto, mi ha sagrificato,
vi-447: egli mi ha esposto, mi ha sagrificato, mi ha trafitto abbastanza,
ha esposto, mi ha sagrificato, mi ha trafitto abbastanza, ed io l'ho
tu non ti sei esposta per me, mi farà soffrire pazientemente le ore nelle quali
all'arbitrio dell'onde i giorni miei / mi prescrive il destin, voglion gli dèi
, / ne l'espor dioscoride, mi pare / che troppo si allacciasse la
da un gruppo di donne stizzose che mi esponevano con voce stridula le loro miserie
, ma spontaneamente chiamato dal governo, mi credeva in diritto di chiedere l'indennizzazione
è possente a ciò, prima che tu mi esponga a trapassare da questa cognizione delle
, a la cognizione di quelle che tu mi hai detto, le quali eccedono e
uniti in questo sol, ch'espositore / mi v'appresenti d'un caso emergente.
esposizione del metodo tenuto in queste, mi pare intanto di aver mostrato abbastanza che
compassione, ecc. la prima esposizione mi piace più. buti, 2-103: ora
utili esposizioni? alcune delle nuove lezioni mi sembrano belle assai. b. croce,
bensì una sua... nella quale mi fa la dolorosa esposizione delle sue ragioni
potrei certo giurare che... non mi trovassi tanto quanto commosso a siffatta esposizione
belle arti in roma... mi era saltata un'idea di fare uno
. bartolini, 15-9: una sera mi trovavo per le sale d'una esposizione d'
suo cuore. alfieri, i-36: mi venne fatto di ricuperare il mio ariostino
, beatamente. comisso, 15-26: mi nacque una bellezza di bambina e per evitare
12-133: il museo della rivoluzione non mi piacque per il grottesco che lo popolava
uno civile, criminale l'altro, che mi erano stati dati, e venni approvato
delle provincie. muratori, 5-ii-296: mi conviene perciò più espressamente ragionare del linguaggio
panico, e di volgare espressione di animalità mi ha sempre disgustato e mi disgusta come
di animalità mi ha sempre disgustato e mi disgusta come cosa laida in sé e
più schietta gratitudine per la bontà che mi avete dimostrata. -formula di ringraziamento
che la sua arte non cario mi fa troppe grazie, e con espressioni troppo
aquila per l'indiscreta licenza con la quale mi fo lecito, sempre che ben mi
mi fo lecito, sempre che ben mi toma, il valermi di molte espressioni
ascoltatori. muratori, 5-iv-78: sommamente mi diletta in questo sonetto, ch'io ripongo
, stava sempre allo stesso posto e mi guardava in silenzio, con una espressione indicibilmente
, 9-340: ho una casa che mi fu requisita durante la guerra da non so
nuove di un giallo abbagliante, che mi furono garantite come l'ultima espressione della
la quale mi sopraggiunga, io ho da differir la risposta
par., 24-60: la grazia che mi dà ch'io mi confessi /.
: la grazia che mi dà ch'io mi confessi /... dall'alto
io cominciai: « e1 par che tu mi nieghi, / o luce mia,
detta il cuor. / perché non mi vien dato / anch'io nel modo
a me parve che tullio nel dileguarsi mi volgesse le pupille anco più del consueto
lume abbaglia indi sì forte, / che mi fa non veder quel, che m'
p. fortini, iii-74: a me mi pare una pazia spressa a servire altri
priego, a me espressissimo comandamento, mi stringe sì, che negare non posso
, avvegna che a tanta cosa insofficiente mi senta. a. pucci, cent.
178): non molti giorni appresso mi fu detto da un mio grande amico che
opera senza espressa licenzia e concessione de mi supplicante autor di essa. nardi,
io di me vivea signore. / or mi vedrai col mio nimico expresso, /
, 1-iii-464: la quale nuova, perché mi pare da essere desiderata da vostre signorie
corriero espresso non è ancora partito, mi favorisca di dare all'uno e all'altro
ricapito; e averta che se si perdessero mi sarebbe grandissimo disturbo, perché contengono affari
alfieri, 8-338: ma dove / dolor mi meni? a far più il pianto
suoni espressi / l'intima doglia che mi dà martello / e testimonie amiche /
chieggia, / su la reai sua fede mi prometta / farmene grazia. g.
. m. cecchi, 21-5: e'mi scrisse espresso / ch'i non la
il lume dentro. boccaccio, ii-3-79: mi riconosco innamorato tanto, / ch'espriemer
2-i-116: non guari lontano dal sinistro mi venne veduta una maravigliosa statua di
passo? ariosto, 12-66: da lor mi leva il principe d'an- glante,
perché quéste cose, di che tu mi richiedesti, son di natura che non sanza
di attività, per esempio, che mi sono ignoti? -rifl. botta
consolazione. tolomei, 2-158: né mi par che faccian se non malignamente coloro,
lingua. parini, 549: esse mi parvero senza dubbio opere utilissime agli studiosi
io penso in quelle giuste pene / e mi consumo e di lacrime gemo. /
, 2-355: la marchesina... mi ha pure espresso il desiderio di parlare
miseramente, ma quello che è peggio mi accorsi di recente che, sebbene l'esproprio
. f. negri, 329: ieri mi disse scherzando sua eccellenza che certamente io
la mia risoluzione espugnò gli ostacoli; mi convenne far tragitto sopra una barca scoperta
la regina volesse proprio veder me, mi parve un tiro degli amici ministeriali per
7-201: la vostra de'30 aprile mi dice la battaglia data a lesma,
è la forma letteraria della malvagità, mi è necessaria espulsione per conservarmi la morale
e cert'altre più sconcie espulsioni, mi rendevano insopportabile quell'ambulante cadavero.
. fagiuoli, 1-4-293: io non mi aspettava, in vece del mandato immissivo
tarquini: e a gara tutti / mi promettean più assai ch'io chieder loro /
più assai ch'io chieder loro / non mi fóra attentato. pecchio, conc.
vi aveva introdotte. serra, ii-56: mi varrò anche dei canti e dei versi
a proposito della 1 ricciarda 'ella mi ha scritto 'vous étes inconcevable '1
eliminate. manni, i-213: mi maraviglio però che di tali espunzioni non
fra tutti sparse. menzini, iii-320: mi rallegro che ella si scosti dalla volgare
1-87: spirito di sentir la comedia che mi dite aver fatto, essendo voi in
tassoni, iv-2-29: e quello che mi fa credere che oggidì quest'arte [della
caro, i-97: ma che mi giova d'avervi allegati questi tanti
cellini, 2-76 (433): io mi veggo entrare in camera un certo omo
lo scorrotto: / vo'pelarmi, e mi vo'tutta graffiare, / e
totalmente simili. caro, 3-1-120: mi par di doverle liberamente mostrare il dispiacer
ciò è l'intellettiva conoscenza, / mi pare un bello, un valoroso sdegno
, e poi, / che più mi piace, la tua essenza amara. montano
, col mio veder congiunta, / mi leva sopra me tanto, ch'i'veggio
amor subitamente, / cui essenza membrar mi dà orrore. fatti di cesare,
, / mia propria essenza, in cui mi trasformai, / sei, giulia mia
l'anima. cicognani, 13-207: mi pareva talvolta d'essere una dea che
di conciliare la forza e la bontà, mi assegnai una sedia incendiaria, mi feci
, mi assegnai una sedia incendiaria, mi feci luogo nel serbatoio dell'essenza,
affari con mio padre, il quale mi bisognerà disgustare, ovvero soggiacere a pregiudizi
iii-25-259: d'essenziale insomma il 'corriere'non mi oppone se non, che nella mia
onnipotenzia, che colui / etemal- mente mi farà gaudere. castiglione, 332: né
, furono (fòro, colui che è mi ha mandato a voi. bencivenni, 4-7
più si udiva. / d'altro non mi sovviene. eravi un solo / essere
medesmo. petrarca, 233-2: qual ventura mi fu, beicari, 5-80:
vita nuova, 23 (81): mi parea andare per vedere lo corpo ne
so che cordovaglia, e con quella mi accostai alla barca. redi, 16-v-307
a fatica. pavese, 5-35: cinto mi zoppicava dietro e in un momento fummo
9-1 (346): o se essi mi cacciasser gli occhi o mi traessero i
o se essi mi cacciasser gli occhi o mi traessero i denti o mozzassermi le mani
volta sof ferse che amore mi reggesse sanza lo fedele consiglio de
che fossi di buon naturale poiché non mi venne mai l'idea di mal fare
non fosse, agogna, / tal mi fec'io, non possendo parlare.
». fu più che una nausea, mi si disciolsero le gambe.
affette? mare amoroso, 1: amor mi beffo, or che sarà di me
d'aquino, ii-142: l'amor che mi disdisse tale amanza, / più mi
mi disdisse tale amanza, / più mi fue a piacimento; / che li occhi
/ che li occhi per guardare / mi fecero giausire su'sembranza. mostacci,
a cuore. foscolo, xiv-291: mi è stato di sommo dolore l'abbandonare il
federico ii, 1-27: ed è, mi par, mille anni la dia /
): tutto quest'anno ch'è, mi son frustato / di tutti i vizi
passata / e tu volontà nuova che mi chiami, / tempo è forse d'unirvi
è in su la nona; io mi credo che le suore sien tutte a dormire
): alora la purificata gema / mi respuose suave: / -tu cerni il regno
tutte queste diverse professioni con grandissimo studio mi mettevo a impararle. ecci ancora [
qual donna messer pietro, io mi dispuosi di mandarli uno sonetto.
fui, / qual merito o qual grazia mi ti le sue inclinazioni, le sue attitudini
., 20-3: di nova pena mi convien far versi / e dar matera al
, / la guerra di pompeio molto mi pace; / fortuna fie con noi a
te sarà, che questo che tu mi prometti, avverrà. machiavelli,
per me; non ho paura; che mi possono mai fare gli uomini? »
, purg., 32-10: per forza mi fu volto il viso / ver la
, / sanza la vista alquanto esser mi fée. boccaccio, dee., 4-intr
. stefano protonotaro, 138: terra mi fora porto / di vita e
cavalcanti, iv-74 (36-14): che mi sarebbe angoscia, / dopo la
francesco, 15: laudato si, mi signore, per sor aqua, / la
che sempre infino all'ora estrema / mi fieno, a ricordar, bramate e
e pesante come un ferro di zappa. mi chiamarono a vederla. mi scongiurarono di
zappa. mi chiamarono a vederla. mi scongiurarono di non espormi. allora dissi
o sogno, 0 cosa / incredibil mi par. nievo, 1-399: diavolo!
. petrarca, 264-118: or ch'i'mi credo al tempo del partire / esser
assai lontano di qui, e niuno mi vi conosce. ariosto, 5-36: cominciò
tragedie] intitolata 'creso ', mi sono ogni dì attorno, acciocché io
l'un giogo di parnaso / assai mi fu. rinaldo degli albizzi, i-271:
2-74: non so dunque, se mi basta il ringraziarvi, perché così bello
vallan quella terra sconsolata: / le mura mi parean che ferro fosse. ariosto,
/ senza voi, donna, neente mi paria. sennuccio del bene, ix-51:
avventura; / onde con poca cura / mi par che questi menin lo lor vita
, 127-4: in quella parte dove amor mi sprona / conven ch'io volga le
felici. neanche lui lo è -e mi indicava col dito -per quanto faccia finta di
, purg., 24-52: i'mi son un che quando / amor mi spira
i'mi son un che quando / amor mi spira, noto, e a quel
dato a me la parte mia, mi disse: « io ti vo a fare
che sono? pascoli, 693: solo mi resta un attimo. vi prego!
ad una tomba, e guasto / mi fu il mio nido. pavese, 8-70
. leopardi, 12-1: sempre caro mi fu quest'ermo colle, / e questa
montale, 1-9: ora la sete / mi sarà lieve, meno acre la ruggine
. francesco, 5: laudato sie, mi signore, cun tutte le tue creature
. pulci, v-25: ser mariano mi disse tu dicesti si mandassi per la cornamusa
cinema o nei prati con me, se mi stringeva sottobraccio nascondendo le unghie rotte,
fummo al quarto dì venuti, / gaddo mi si gittò disteso a'piedi, /
22-102: quell'imago ancora / sospirar mi farà, farammi acerbo / tesser vissuto
ebbe il bel sembiante, / d'innanzi mi si tolse e fe'restarmi. ariosto
, / ambo le man per lo dolor mi morsi. bibbia volgar., vii-341
figure? d'annunzio, iv-2-265: mi son lasciato trascinare; ho dimenticato tutto
per mantenere. carducci, 759: mi levai per san giovanni, / ch'era
: vago d'udir novelle, oltra mi misi / tanto ch'io fui in
che molesto / fora a contarvi, alcun mi giunse indizio / di lui. cicognani
., 3-1 (274): io mi credo che le suore sien tutte a
né lungo esilio il cor, donna, mi mosse / unqua da voi, né
cielo abbraccio, o da l'interno / mi riassorbe l'universo in sé? vittorini
19-100: se non fosse ch'ancor lo mi vieta / la reverenza delle somme chiavi
a casa non so che cuoco, che mi ha mezzo mandato sossopra tutta la casa
non poter nuocere. fagiuoli, 1-6-305: mi rinferraiolo e m'accosto verso il cancello
di dietro a me: per ch'io mi rivoltai / subito al pian, dov'
or l'aggio, e spero / che mi potrà succeder di leggiero. -non
: quel ragazzo è così disobbediente che mi fa marcire. per essere, ce
sarà quel che sarà. / ma mi dite, ma mi dite òhe cos'ha
. / ma mi dite, ma mi dite òhe cos'ha / stasera questa pazza
., 24-73: le profonde cose che mi lar- giscon qui la lor parvenza /
due astratte posizioni. sbarbaro, 3-54: mi tocco per veder se sono. /
posi mente a questa fanciulla; che mi parve ch'eli'avesse una bella persona e
d. sestini, 2: mi sembrava [il palazzo] piuttosto una
cioè che famiglia tengo, quanti anni mi trovo avere, ch'effigie è la mia
quella adorai gran tempo; e sì mi piacque / sua celeste beltà, ch'
più si udiva. / d'altro non mi sovviene. eravi un solo / essere
umana natura. d'annunzio, iv-2-401: mi divora un desiderio inestinguibile di donarmi tutta
paziente lettore, che del colloquio io mi prenda la parte del leone, e me
, ei te disperde: / ei mi fea grande, ei mi fa nulla.
: / ei mi fea grande, ei mi fa nulla. -essere, trovarsi
trovo in essere / le cose ch'e'mi metton nella cedola, / i'dico
e interrogo quell'esserino / che non mi parla. -vezzegg. esser ùccio
gioven- tudine pare alcuno parlare fabuloso, mi partirò da esse. sydrac otrantino,
cielo e terra, uomini e dei / mi sian contrari, et essa ognior più
. alfieri, 6-149: ei non mi vuol mai credere: / peggio per esso
esso fu lo malo cristiano / che mi furò la grasta / del bassilico mio selemontano
della vigna, 416: ch'io mi rinovasse / come cervo in vecchieze, /
in sua belleze: / s'esso mi ritrovasse, / forse che rinovato piaceria
latini, i-123: esso comune saggio / mi fece suo messaggio / all'alto re
, 8-17: questi veli di pioggia mi inebriavano, dall'umidore ignoto si formavano
tuoi paesi alla frontiera / d'est mi riporta, ed una solitaria storia,
le più ingenti eseguite oggi in europa mi ha portato... nel cuore delle
croce, iv-12-251: il parri entrò, mi duole dirlo, e commise un grave
diletto del peccato. / nella oscurità mi fa estare / con que'che morti
amando 'l mondo: / me consentendo, mi fa amazzare. 2.
. gemelli careri, 2-ii-72: egli mi verrebbe interamente rubato un diletto così caro dalla
foscolo, iv-360: le sue vesti mi lasciavano trasparire i contorni di quelle angeliche
tutto il furore e l'estasi dell'amore mi avevano infiammato e rapito fuori di me
cure materiali. govoni, 2-62: poi mi aprì il primo bacio: quella voce
che voi istate così in èstesi? che mi pare impossibile e contro a vostro costume
fischio al mio cane barone, che mi precede a grandi balzi, estasiato dei
le tue care sembianze,... mi ha fatto risentire il raggio caldo e
dante, purg., 15-86: ivi mi parve in una visione / estatica di
voi non altfo che le vostre mani, mi dice ch'ella andò estatica molti giorni
estatico quando sono arrivato al viale dove mi hai dato quel tuo primo bacio..
soffice si posava sulla mia testa, mi sprofondavo in una beatitudine estatica. landolfi
inaccessibile. con stupore estatico, tremante mi sono accorta di averlo aperto a te arricchito
bontempelli, 19-156: la mia guida mi segnala escavazioni in tutti i punti del
per non demeritar il titolo che voi mi date di tollerante, estenderò la mia tolleranza
teatro. buzzati, 4-9: più sovente mi tormenta il dubbio che questo confine non
tempo che insegno l'italiano che mi piace d'avere un sarpi,
in questo né in altri assassinamenti che mi è stato detto che questo moro insieme
sudi. tasso, iv-217: non mi resta altra speranza, se non che la
e vede tuttodì per esperienza, non mi estendo a qui particolarmente scriverli, se
volgar., v-416: non più mi estendo ma rimetto tali dubbii, e
declarazione. cieco, 10-2: io non mi estenderò, come alcun pensa, /
forse né pur poeta popolare. non mi estendo perché ho da andare a
delli decreti. monti, iii-95: mi adoprerò per farla annunciare in questo nostro
, specialmente della poesia italiana, io non mi sento, per dirla netta, molto
delle cose; ma quello che subito mi colpì fu la straordinaria sonorità e bellezza
giuseppe parini. soffici, iii-44: mi ricordo la gioia e l'orgoglio da me
... mio uditore... mi è ito ingannando a poco a poco
un tale orgasmo di muscoli, che mi venivano fatti allora degli sforzi che
: maio non ero più qui, non mi riposavo con la folla dell'estenuazione di
garzoni, 2 -prol.: i vani mi faranno parere una vanità del mondo;
era il tipo più strano ch'io mi avessi conosciuto fra i tanti che avvicinavo
, ove dai numi / d'esterminar mi si conceda i proci, / voi case
minori, dice che quella principalmente mi estermina. 5. rimuovere,
, ii-246: avvenga ch'io non mi accosti alla gloria, né al grado di
condussero amando a lo esterminio, che mi conduco io certo, che di volontà e
elementi udii. morte sull'antro / mi s'affacciò gigante; ed io la vidi
, e perdonare, e sopportare, mentre mi sovrasta l'ultimo esterminio?
, non l'esternai con chicchesia, e mi contentai di tenere frattanto una condotta regolare
foscolo, xvi-134: il ministero delltntemo mi eccita di esternare in qual modo io
radicalmente distrutti i dubbi, che tu mi esternasti la prima volta su questo stolto proposito
: 1 concetti belli e grandi non mi mancano. mi manca il modo di
concetti belli e grandi non mi mancano. mi manca il modo di esternarli degnamente,
. landolfi, i-631: vostra altezza mi dà licenza di esternarle senza infingimenti il
nell'anima. monti, vi-439: mi sono liberamente con lei esternato su questo punto
voragine esterna. foscolo, xiv-382: mi duole assai assai la testa;
duole assai assai la testa; e mi è venuta una piaghetta esterna in aggiunta
esterna in aggiunta al solito male: ma mi pare cosa da niente. manzoni,
le mostrine del genio; il comandante mi guardava e io guardavo lui; sembravamo
per effetto di una violenza esterna, mi sarebbe sembrato un sacrilegio. michelstaedter,
della società. d'annunzio, iv-2-351: mi pareva d'essere circondato come d'una
, cinque canti, 4-38: perché mi veggo armato, mi conforto / ch'io
, 4-38: perché mi veggo armato, mi conforto / ch'io non sia spirto
esposizioni di belle arti in milano, mi è capitato tante volte di scorrere articoli scritti
mio dolore, / onde in pianti mi struggo a poco a poco, / misuri
di spagna dove c'era un faraoncino, mi posi per la prima volta a giuocare
lo voglia, e crudelmente negandomela, mi abbandoni così solo al mondo, in paese
quello che temevo è accaduto. stamane mi son visto arrivare una lettera, col
esteri. giusti, iii-17: se mi toccasse a fare il ministro degli affari
debbono impiegare. tommaseo, 1-325: mi negano il passaporto per l'estero,
per mare e, un giorno che mi trovavo all'estero, fui lì lì per
, spalancata di furia la porta, mi vide -erto -col petto in fuori -innanzi a
, 4-223: in vita mia non mi vennero mai scritti venti versi così presto;
, felicità. monti, ii-98: mi ha confermato i medesimi sentimenti e disposizioni
, ii-356: per tutti coloro che mi conoscevano superficialmente io ero, prima che
: poiché tra le parecchie cose che mi è occorso di fare nella mia ormai troppo
linguaggio, che ho chiamato estetica, mi permetto di interloquire in una questione che
estetica: « signor presidente, voi mi avete portato su questo banco vestito degli abiti
forma mortale. alvaro, 14-38: mentre mi parla dei suoi amici, capisco a
; bensì invece: « questo soggetto non mi piace per questo o quest'altro motivo
, iii-27-151: le son cattive abitudini che mi rimasero appiccicate da certi contatti, di
mille dipinti arcidimenticati, questo che cordialmente mi dispiacque non mi scapperà più dalla memoria.
, questo che cordialmente mi dispiacque non mi scapperà più dalla memoria. de sanctis
volta, un lavoro del poeta abruzzese mi pareva bello, liberato da ogni estetismo
occupate le cronache per qualche settimana e mi aprì le porte d'un curioso mondo
, se ben s'estima, / più mi rasembra, a tal son giunto,
(174): la precedente novella mi tira a dovere io similmente ragionar d'un
/ per invidia non già, che non mi tiene / maggior di sé, ma
, ma perché tale estima / ch'io mi tenga in cor mio. nievo,
, ti giuro affo segreto. io mi estimerò traditore se non saprò profittarne.
, nel quale, secondo che l'estimativa mi porse, vedere mi parve una figura
che l'estimativa mi porse, vedere mi parve una figura d'un angelo giovanissimo,
i troppo buoni estimatori dell'opera mia mi fanno l'onore di credere ch'io
estimazione all'arte. goldoni, iii-37: mi chiamerò bastantemente ricompensato, se di questi
in piedi. carducci, ii-17-26: mi permetto di augurarle bene per il nuovo
al tavolino per estinguere quest'arsura che mi consuma le viscere. mi pareva di smarrire
arsura che mi consuma le viscere. mi pareva di smarrire la ragione per la
estinguere la razza degli infelici; ma mi ingannavo. -sopprimere (un'istituzione,
a contraro s'accoglie, / unde mi nasce un foco, / lo qual s'
alfieri, i-238: ogni cosa letteraria mi si andava ad un tempo stesso estinguendo
oltremodo e riconoscente delle esibizioni amorose che mi fai nell'ultima tua; né mai s'
. d. sestini, 78: mi son proposto accennarvi di passaggio,.
). verga, 2-161: io mi chiamo ancora adele forlani! esclamò con
, vedevo me stessa morta: essa mi accompagnava al sentimento fìsico della mia estinzione
, son risoluto d'estinguere, ma mi vergogno di non avere più di cinque
vi supplico per ciò di ordinare perché mi siano pagati agli appuntamenti di ottobre e
estirpando un virgulto / la cui ombra mi tien vivo e sepulto. anguillara, 12-144
sentivo qualche volta come una mano che mi abbracciava lo stomaco e pareva volesse estirparmelo
pareva volesse estirparmelo: allora mangiavo e mi acquetavo. -estrarre, far uscire
malattia). sarpi, 1-1-102: mi duole molto dell'infirmità sua passata,
stamattina ho cominciato il regime estivo, mi sono alzato per tempo. pesci, ii-1-429
o per qualunque altra pessima tristizia, mi sento rabbrividire; e mi bisogna condannarmi
tristizia, mi sento rabbrividire; e mi bisogna condannarmi volontario all'ostracismo dalla dimora
, 27: con umana dolcezza / autunno mi consuma. e questa furia / d'
che quasi non lo conoscevo, l'ansia mi si mutò in dispetto. vittorini,
xxxv-1-123: traditrice ventura, / perché mi ci amenasti, / ca io non era
dono amore m'à donato, / che mi ne fa tuttora in gioia stare,
bel nero e nel bianco / che mi scacciar di là dove amor corse, /
s'impronta esto penserò, / che mi pare veder, guardando in esso [
i'son contento, / pur che mi tragga fuor d'esto tormento. sannazaro,
ch'io corra al bel lampo che mi strugge, / e segua chi mi fugge
che mi strugge, / e segua chi mi fugge / libera e sciolta e d'
e madre, / col mio pianto mi purga, / sì ch'io per
, 20: lasso, ch'io non mi sento in tanto grado / che da
16-ii-87: un fiasco di vino in sen mi bolle, / e tutto pieno di
bolle / bacco, che forse bevitor mi crede / e la fronte superba all'
alla fuga! d'annunzio, v-2-675: mi confessai, dissi tutto: 1'incontro
i ferri per torcere e per estorcere mi persuasi se non ne fossi stato persuaso di
di man m'estorse, / e mi legò co'suoi biondi capelli. idem,
poveri. gioberti, 1-i-405: voi non mi negherete, spero, che una delle
de nicola, 103: questa sera mi giunge notizia che siano stati tolti dal
anderà sublime. bruno, 3-428: mi avete molto satisfatto, di sorte che mi
mi avete molto satisfatto, di sorte che mi par cosa soverchia d'apportar quell'altre
stesso. moravia, xiii-74: io mi sono antipatico come può essere antipatico uno
. d'annunzio, v-2-883: quando mi ritrovo fra gente estranea dissociato, diverso,
, diverso, ostilmente salvatico, io mi seggo, e, ponendo una coscia
altra accavallata, agito leggermente il piede che mi sembra quasi appesantirsi di quella terra,
estraneo per ada e che per ciò mi contentavo di divenirle cognato. serra,
il solito viso: cogli amici non mi piace. alvaro, 10-7: nelle
dolce, che più eziandio che mai mi truovo conversare con voi e con gli
1-259: tra ombre distinte di nomi mi muovo; estraneo al daffare degli altri,
, iii-336: quel giorno stesso che foscolo mi scrisse un biglietto amichevole, ma estraneo
, il vecchio ghetto; / infine mi rifugio a una taverna; / dal suo
mercurio sta meglio in cielo, non mi paresse estrano lo starci ch'io ci rimarrei
16-220: e'[il granchio] mi parrebbe a le fattezze estrane / lo
un mondo risibile, e lontano da lei mi ritrovavo intatto e meglio esperto.
gravezza del peccato, non so s'io mi debba più confidare nella grandezza della tua
occorrere. vallisneri, ii-15: mi riserbo a dire il mio pa
ne ho domandati molti, e ciascuno mi ha detto essere tanta quanta ne vuole
; ma un opportuno taglio dall'esterno mi ha liberato quasi interamente dell'infiammazione,
deh'arianna inferma, da chi esse copie mi sono state date, e donde sono
.. che il nostro ottimo carlini mi sarà cortese, estraendolo dagli atti dell'
riferire ambasciate. soffici, iv-95: mi ero letto e riletto tutte quante le
di lei discorsi,... ella mi veniva dicendo che sapea purtroppo non poter
). bettinelli, i-i-xxxii: primo mi son proposta la storia dell'uomo,
dalle pietre. baldini, 4-159: mi sono detto: tuffiamoci nel gorgo, saturiamoci
condotto. berni, 342: vorrei che mi mandaste una copia di tutte le facultà
è quasi guarita, miracolo di cui mi chiamerò debitore ad un chirurgo plebeo,
debitore ad un chirurgo plebeo, che mi consigliò i bagni nell'acqua mista con
risparmio alcuno. carnesecchi, no: mi risolvetti a scriverli una polizza, con mandarli
della risposta. carducci, ii-3-20: mi preparo a fare uno spoglio ordinato in
2-66: entrato nella prima farmacia che mi capitò di vedere, dimando se abbiano
zarria. carducci, iii-24-156: mi ritirai dal comitato, per occu
: questa r. deputazione... mi ha commesso il carico di scrivere alla
. p. della valle, 95: mi facevano i monaci molto difficile il salire
comodamente certo è una cosa buona. / mi piace estremamente il letto e la poltrona
quella sorta di blanda felicità che sempre mi dà l'abitare fra gente estremamente semplice
or vedi mo a quali termini io mi estremo e con quanto timore e spavento
e con quanto timore e spavento io mi regga questo mio individuo, che mi divide
io mi regga questo mio individuo, che mi divide l'anima e 'l cuore in
l'estremitadi. savonarola, 5-ii-176: io mi rallegro che gli ha a venire qualcosa
driope si sentì da sottile corteccia coprire, mi sentii, da'piedi infino alla sommità
l'estremità, con la confortante dea mi renderono sicura. leonardo, 2-231: la
monti; e le terre e li chiavistelli mi chiusono in eterno. 4.
, 7-113: per le raffreddate estremità mi si move un sudore angoscioso con un palpitare
me, da questi esempi alletato, mi risolvo assai peggio di costoro importunarti e
, che per l'estremità della tua misericordia mi possa estremissima capire. -qualità peculiare
, 46: oh dio! grande estremità mi pare questa nostra, ch'io,
tasso, i-259: questa grazia non mi nieghi, o giustissimo principe, in
iv-76: in questa disperata estremità non mi sono perduto di coraggio. foscolo,
ma sai tu a quale estremità io mi ritrovo oggi? sai tu per quale difesa
? sai tu per quale difesa io mi batta? 11. filos. con
. ungaretti, iv-52: poche cose mi restano visibili / e, per sempre,
pianto mio!... / non mi dar l'estremo addio / ché soffrirlo
: -figlio, tu acerbo / finor mi fosti, e forse... ahi
. ahi! quanto acerbo / più mi sarai! -ma già su te l'estreme
. morando, 424: ahi non mi duole / che l'ore estreme / chiuda
vita a quell'estremo passo, / che mi farà la morte esser soave: /
marino, 4-74: di ciò non mi dogl'io, né mi lamento /
di ciò non mi dogl'io, né mi lamento / de la bugiarda adulatrice speme
colpo fatai prendo spavento, / che mi porti sì tosto a l'ore estreme.
. maia mater donna, iii-324: mi fian fresc'onde i gelidi sudori, /
poco mangiare, e non aver vino, mi riduce dopo mezzo agosto in una estrema
degli occhi e della testa, che fino mi impedisce il fissar la mente in qualunque
collenuccio, 43: una breve annotazione mi pare di dover fare in questo loco
ii-57: non avrei mai supposto che mi aspettava l'estremo oltraggio di passare per signore
oltraggio di passare per signore, che mi sarei trovato nella sgradevole condizione che i
trovato nella sgradevole condizione che i poveri mi respingevano perché mi stimavano ricco. levi,
condizione che i poveri mi respingevano perché mi stimavano ricco. levi, 3-74:
estremo digiuno. alfieri, 7-41: mi tengo sano coll'estrema regola nel vivere.
). alberti, 22: quanto mi sarebbe desideratissima letizia, quanto mi riputerei
quanto mi sarebbe desideratissima letizia, quanto mi riputerei ad extrema felicità in casa del padre
, 126: chi sa scriver, mi scriva / per estrema paura questo giuoco
ch'io non trovo rimedio veruno che mi giovi, e mi bisogna ricorrere a partiti
rimedio veruno che mi giovi, e mi bisogna ricorrere a partiti estremi. sarpi
co'dolci occhi [la fede] mi sguarde / togliendo dal mio cuor le penne
per me, da questi esempi alletato, mi risolvo assai peggio di costoro importunarti e
che per l'estremità della tua misericordia mi possa estremissima capire. botta, 4-201
disperato. pulci, 27-172: non mi lasciare in così estremo caso. serdonati
7-ii-45: ed io a'miei giorni non mi ricordo aver visto nella mia puerizia gli
pensi / che il mio ricco tesoro altri mi fura, / e 'n guisa manco
agli estremi, difetto dell'età, mi misi a poco a poco nelle peggio
pericoli. monti, iii-181: dopo questo mi rimane un altro desiderio che v'interessa
agile e destro. tommaseo, 1-158: mi comunico à s. ambrogio: prego
batte. foscolo, xiv-353: oh! mi viene proprio l'estro di dirti ch'
altro ostacolo. pavese, 8-41: mi compiacevo del lavoro febbrile a scatti,
pareva a me che [il berrettone] mi si addicesse mirabilmente alla fisonomia e che
si addicesse mirabilmente alla fisonomia e che mi desse un certo estro da far paura
quei poeti che vo quando l'estro mi sprona. sergardi, 201: o degno
poeti. manzoni, 16: dove mi trasporti, estro? mortali / son le
4-30: quando, come si dice, mi pungeva l'estro, mi davo a
dice, mi pungeva l'estro, mi davo a imbrattare fogli su fogli, come
, la tua, che a te mi chiama / fra tombe, avelli, arche
già le mura da'ciclopi estratte / mi veggio avanti. menzini, i-55: quello
4 enfiagione ', da extubère 4 mi gonfio '. estudiantina, sf.
animo. boccaccio, iv-16: mi piace di ricordarti e di pregarti
lampada a sospensione. moravia, vii-391: mi piacque subito perché era così forte
sera dall'opera..., mi trovai così esuberantemente stufo che formai la immutabile
ardeva in voi così candidamente ch'io mi credetti riveder me stesso giovinetto nell'atto
della patria e del regno mio, mi reputerò non al tutto infelice se in
nessun'arte imparai ni una certezza / mi assiste / nel punto di salpare ormai
, da creso, i tesori di cui mi sentivo rigurgitare. d'annunzio, iii-2-161
, 9-441: a trani ho raccolto e mi serbo la più bella ed esultante manifestazione
alla capanna mia / dolcemente picchiando, mi risveglia. -figur. pallavicino
rispose con esultazione. tommaseo, 1-158: mi comunico a s. ambrogio: prego
giovane sono, gioventa vogl'uzare: non mi scon- vene', ché visio operare è
poi al metodo..., io mi propongo di ripartirla in cinque epoche,
virilità e vecchiaia. giusti, 2-189: mi comincia un'età meno agitata / di
memorande imprese. marino, i-244: tardi mi riduco a divulgar con le stampe il
1-24: ma sia lodato iddio, pure mi reputo loda, in questa mia estrema
, ma or sì fisse / sue parole mi trovo entro la testa, / che
speme! idem, 22-28: né mi diceva il cor che l'età verde /
oggi me invita / quel che allora mi piacque, ora mi dole. della
/ quel che allora mi piacque, ora mi dole. della casa, 5-i-9:
in sull'età gentile / il tesor mi godea di liberiate. marino, 222:
canuta età. guadagnali, 1-ii-238: posato mi vuol la vecchia età.
rimerò io fui; qui mia follia mi mise. / giovinetti, da me
» / rispuos'io lui, « mi smarrì'in una valle, / avanti che
valle, / avanti che l'età mi fosse piena ». bibbia volgar.,
. d. bartoli, 21-315: egli mi sembra un iddio alla chioma bianca,
. redi, 16-v-260: io mi scorgo ormai in una età avanzata,
e di brevissimi abbandoni,... mi son trovato più ricco che non credevo
vista di maddalena. nella sua nudità ella mi parlava, parlava per me solo e
foscolo, xv-108: ecco perché tu mi vedi inquieto nel viso, noiato, ripartire
: era la prima volta che la morte mi passava vicina dopo che era venuto in
per quell'età. luzi, i-191: mi trovo qui a questa età che sai
10 presumma di me stesso, o mi attribuisca troppo, se non essendo di
essendo di più ingegno e prudenzia che io mi sia, e stato el più tempo
della età mia assente dalla patria, mi paia essere sufficiente a dimostrare come s'avessi
i soglio, / d'ogni immondo penser mi purgo e spoglio, / e '
. foscolo, xvi-42: frattanto io mi varrò dell'età che mi resta per
: frattanto io mi varrò dell'età che mi resta per dare a mia madre il
secondo platone? -sono. -e tu mi saprai dire il quando lui si crede
bel nero e nel bianco / che mi scacciar di là dove amor corse, /
i... i emendar, mi cred'io, non può la lieta /
127: ma forse alcuno... mi potrebbe dire di non avere per inconveniente
volavo con essa;... mi pareva... di aver sotto di
spazi eterei, un aratro vorticoso che mi trascinava a seco. 3. per
son disposto d'acquistare; / ma se mi fai tu solo questo dono, /
iii-370: deh chi sì tosto di piacer mi spoglia / per vestirmi di doglia /
trasmetterli e consegnarli l'acclusa, e mi creda sempre etemissimamente. cesarotti, i-309:
. leopardi, 1-130: ecco io mi prostro, / o benedetti, al suolo
dicevami che lo rendevo felice, che mi avrebbe amato eternamente, che avrebbe voluto
eterna. goldoni, iv-586: ma ella mi ascolti: se vanno da un altro
annunzio, v-1-278: la morte non mi appare se non come la forma della mia
, ecco quello che suu'etemità di roma mi dice più dei monumenti e più del
aretino, iv-1-10: il conforto che mi ha dato la eternità della sua memoria
dato la eternità della sua memoria, mi ha sostenuto in vita. vasari,
l'usanza ria; che par che sì mi copra / gli occhi, che 'l
t'ascolto? / quale segreto eterno / mi farà sempre gola in te?
intense, / nato appena un favor mi muore in fasce. redi, 16-v-231:
sen fugge. caro, 2-491: mi consegnò le sacre bende, / e l'
del suo mal con moto eterno, / mi palpita nel seno. p. verri
a questa voce / vo comparando: e mi sovvien l'eterno, / e le
5-106: o tu del ciel, perché mi privi? / tu te ne porti
ettemo / per una lacrimetta che 'l mi toglie. buti, 2-114: 'l'eterno'
138: non è quel che seguir mi fa costei / ardor a tempo,
il discepolo tutto ardente disse: non mi laverai e'piedi in eterno. tasso,
bevete ancora / la luce, a cui mi mancano in eterno / gli occhi,
stessa novità dello stile del longhi, mi piacerebbe chiarire i fondamenti di questo stile
-eterogeneo... -mi consolo e mi animo con il poeta che ogni disuguaglianza
tutto questo mondo eterogeneo,... mi curavo poco. sbarbaro, 5-46:
istruirmi sui fenomeni che ci attorniavano, mi ispirava una riconoscenza verso leris, e
una parola che avevo appena appresa che mi suonava meravigliosa. = deriv.
; moralmente. caro, 12-ii-206: mi piace che attendiate all'etica: perché
corte, d'una segreterìa, io non mi valeva d'altri termini, che di
con paesaggio alpestre, e io pure mi sentii infuocato. 2. targhetta
fiori). sbarbaro, 4-79: mi fa pensare, certa critica a una
94: io, come vede, mi compiaccio di queste discussioni teoriche, mi
mi compiaccio di queste discussioni teoriche, mi diletto degli eleganti problemi etici e mi
mi diletto degli eleganti problemi etici e mi concedo anche il lusso di scambiare delle
vederlo, senza fargli un rimprovero: mi ammalai lungo il viaggio e quando giunsi a
mento sotto al mento? / e'non mi par che sia della spezie etica.
ci sono donne della nostra struttura, mi fanno pietà codeste etiche sparute, buone
sacchetti, viii-1120: è vero che mi dicono molti che questo non è andazzo che
il bosco verso cui da due giorni mi dirigo d'istinto. in una parola:
4 sila ', che i buoni studi mi dicono venire da 4 hule vocabolo che
. ora almeno so grazie a che mi trovo a questo sbaraglio: grazie a
nozione evangelica di « prossimo ». mi pare che egli si attenga al significato letterale
b. fioretti, 2-3-209: mi pare che di poeti diventino etimologisti.
va: / bardo futuro, a lei mi sposi un'ode, / e nell'azzurro
ode, / e nell'azzurro iddio mi accoglierà. faldella, 3-170: vi chiamate
par milense. pataffio, 1: io mi vo'ciacchillando e non fo eto,
dante, par., 3-89: chiaro mi fu allor come ogni dove / in
in venegia seguì, / chiamaron (mi cred'io) / il bambin nato fio
buonarroti il giovane, 9-20: o mi s'inculchi un ette / tra l'
scrittorelli. alfieri, 6-12: né mi tacer, né variare un ette.
. perché non dovete supporre che io mi sia lasciato scappare né meno un ette.
crepo dalle risa, / e non mi cale un ette della corte, / e
. c. gozzi, i-54: mi consigliò a rassegnarmi alla morte ed a ricevere
l'estasi eucaristica ma la voluttà reale. mi par di veder palpitare e dilatarsi le
nucleinico alla metafase o all'anafase della mi tosi o cariocinesi (e
concionando. cantoni, 686: -tu non mi hai mai dato dell'israelita.
ferd. martini, 1-ii-197: helbig mi porta da filogobai il primo pane di cautchouc
momento di euforia un motivo di ritorno mi si atteggiò in una canzone di distacchi.
piovene, 1-97: il senso di euforia mi impedì di avvedermi che era passato molto
soddisfazione. carducci, ii-21-226: mi giunge gratissima la notizia della recuperata salute
dioscoride], 526: non manco mi pare di lasciare di dire della eufragia ridottami
eugenetica. ojetti, ii-418: mi spiega come a questo punto del
-non solamente ci penso, ma mi rimetterò al lavoro prestissimo. =
sono molto infelice, che tu a momenti mi sei consola trice divina,
trice divina, e a momenti mi apparisci un'eumenide fredda. savinio,
una dispensatrice delle mie faccende domestiche, mi capitò in casa una eumenide addomesticata.
botta, 4-1159: oh, quando mi porterà la fama il desiato suono
: vidi io alcuna, lo cui nome mi tacio, molto nobile matrona romana nella
timore rispondo in fretta: questa che mi mossero è guerra d'eu- nuchi,
conversione ». nievo, 51: non mi pare per nessun conto dicevole e profittevole
carducci lo aggiungevo per euritmia, perché mi pareva che un poco di letteratura stesse
barbarica e avanzante, tutta la debilità mi si manifestò, tutta la fralità del
proposito di europeisti e di paesani, mi pare che nessuna parola, meglio di questa
ti adoro: e ti supplico che mi colga così, che mi spenga lievemente
ti supplico che mi colga così, che mi spenga lievemente e lievemente mi addormenti fra
, che mi spenga lievemente e lievemente mi addormenti fra le braccia di lei.
, / l'amaro ghigno di talia mi piacque / non è consiglio di maligno
purg., 29-24: buon zelo / mi fe'riprender l'ardimento d'èva,
delli beni spirituali. cornaro, 44: mi si potevano fare due rimedii, l'
che gli rimangono tuttavia nel corpaccio, mi lusingo che tutti potremo far festa e baldoria
caro, 9-2-36: sua sig. reverendissima mi dice, che per una volta s'
bicchieri dell'acqua del pozzetto, che mi evacua gran bile, che era quella
gran bile, che era quella che mi uccideva, e ritorno all'otto a pisa
dove ridormo tre ore; e così mi ritrovo assai meglio, e quasi in
sapendo da l'altro canto timputazioni che mi sono state date appresso di lei, le
: le accensioni mistiche poco o nulla mi accendono: diciamo nulla, che è
alora aveva. marino, i-307: mi portò un unguento ch'era tutto pieno
per tre sere continue appresso il fuoco, mi venne il fuoco di bocca con tormenti
meglio assai; e se non altro mi sento meglio assai: ho avuto sino alle
. quasimodo, 129: uguale raggio mi chiude / in un centro di buio,
quasi spaventato, -che vuol dire che mi guardi così seria? -oh, nulla
d'annunzio, i-295: un'angoscia mi punge irrequieta / se non meglio che
, e quando egli spense la luce mi sdraiai sul divano. 3.
. pea, 8-158: a momenti mi pareva, nell'evanescenza, tra le
fatti. brancoli, ii-190: « non mi dica dunque che voglio eludere la sua
ch'io tocco mo, la mente mi sigilla / più volte l'evangelica dottrina.
poteva forare. panigarola, 2-251: mi pareva che per li peccati si svanisse
in mio nome, e che in ciò mi avea accordata la preferenza sul nostro triumviro
. sa però che egli è (mi si perdoni l'espressione) l'evangelista
/ mentr'io spiegando il volo a voi mi svelo. 3. per estens
, 5-59: di tanto poi mi piacque chiarirti, bastiano, come
dello evangelio. foscolo, xv-527: tu mi dirai, caro monti, che 4
cavalca, 19-286: nelle omelie degli evangeli mi ricorda che io dissi che in quel
la forma della scrittura che di presente mi è stata letta. guerrazzi, 6-634
. monti, v-176: se voi mi avete per uomo d'onore, abbiate ancora
della bella selvaggia i grandi onori, / mi parve che in puro aere evaporassero.
solitudine e in perfetta buona fede, mi fecero evaporare anche l'ultimo rimorso.
bottari, 5-203: in questi giorni mi si è creato nell'animo un disgusto,
dalla miseria corporea cui era condannata, mi rassegnai ad accettar la vita per lei
un cagnolino al guinzaglio, ciò che mi faceva covare dentro, come sapete,
come sapete, desideri di evasione, e mi fa domandare oggi per quale miracolo il
domandandogli di servire nell'esercito. egli mi rispose freddamente ed evasivamente, nel senso
evasivamente, nel senso, per quanto mi ricordo, che non entrava nei disegni
ritorna bruciata. serra, iii-556: mi rifiorisce in mente l'aragno di dieci
se né la vita né l'ardir mi falla, / forse, più ardito condottier
g. bentivoglio, 5-i-292: [mi è] parso bene di mandargliene l'
per indurvi,... io non mi arrogo di prognosticarlo; ma non credo
data intieramente la parte che di ragion mi tocca, e io il nego e il
oltre a molti altri evidentissimi segni, mi accade nel presente sonetto fare menzione di
. galileo, 3-4-205: gran semplicità mi parrebbe di chi si dolesse che uomini
accettavo tàluni; non però che non mi paressero più desiderabili, sempre le forme
l'ultima notte così evidente, che mi pareva d'esserci! d'arzo, 1-21
, fuori 'e videor 1 mi mostro, appaio '; cfr. fr
l'evidenza e chiarezza di tali idee mi assicurano che il vero e non il
e nella persona del signor simplicio, che mi sono indizi ch'ei non resti o
monti, iii-340: il suo maligno carattere mi comparisce in tale evidenza, che stordisco
eccessivamente. collenuccio, 15: non mi curerò in questo loco versarmi ne le
sempre insensibile e non son nato impotente né mi sono evirato mai. -per
, i dispetti e i disprezzi che mi fanno odioso intimamente a me e inamabile
stare in perpetuo di questa pensione, non mi par che lo voglia né l'
successe il rapsodo col suo bastone, mi sembra irrimediabile. negri, 2-765:
. a. verri, ii-7: talvolta mi si accendeva nel petto lo strano
perfetta. cardarelli, 6-10: di rado mi spingevo fino a quella strana, disabitatissima
e invocati nelle epigrafi non un volto mi resta nella memoria. alvaro, 5-239
da tavolo, mentre tendendomi l'altra mi disse con evocazione: « garibaldi »
si vuol dire? savinio, 1-150: mi avvedo subito che le sirene, dall'
chiamo geni. alvaro, 9-504: mi confermava un'idea che ho sempre avuto
, fecero una evoluzione per la quale mi vidi addosso cent'occhi che mi guardavano
la quale mi vidi addosso cent'occhi che mi guardavano meravigliati come all'aspetto di una
una macchina. comisso, 7-39: mi accorsi che la moglie aveva una preminenza
dal materialismo paganeggiante d'un tempo io mi sia evoluto ad una figura di spiritualismo
. mattioli, 1-208: il bosso mi fa ricordare ora dell'evonimo di teofrasto,
viva. provvedetemi pure il breviario, che mi dite aver trovato, fateci su
banco dell'oste. beltramelli, ii-85: mi accostai poi alla finestra...
m'urtai nell'agente, il quale mi disse 'ex-abrupto ': -ma sa che
': -ma sa che quegli sposi mi seccano! = lat. ex
galileo, 1-2-21: sin ora non mi è stato imposto o detto nulla
* estempore 'del mio buon volgiarosti, mi sprona. pananti, i-229: fan
alla politica. gramsci, 7-23: mi pare sia importante in questo esame di
.. 'padre mio, ché non mi aiuti? '. b. croce,
ridutto, di là eziandio fu giocoforza mi traessi. baldini, 6-32: michelaccio
e protestando. panciatichi, 27: mi venne in animo che la padella fusse
più bell'ulano della guardia imperiale? mi ripetevo i suoi aggettivi inquietanti: «
(dal tema di xpiiroi 'volgo, mi volgo '). ezoognosìa, sf
e tenore, / la cama ut re mi sol fa cantare. machiavelli, 663
ti spicca un 'ut, re, mi, fa, sol, la '
pareano quelli do la sol fa, mi, rene. garzoni, 1-748:
, la fa cantare ut, re, mi, fa, sol, la.
con un confuso du, re, mi, fa, solle. moneti, 116
, 116: col do, re, mi, fa, sol, che son
, 1-2-183: do, re, mi, fa, sol, la, padre
/ la, sol, fa, mi, re, do. n. degli
/ sempre cantando va: / fa mi fa re, fa sol fa. montale
... perché di morte / mi parlavan le note? perché un gelido /
. galileo, 1-1-19: io non mi trovo disegno buono per spiegar la fabbrica
fatte. palladio, proem.: mi posi anco all'impresa... di
dopo averne osservata la fabbrica che similmente mi pare italica, non credo doversi torre all'
è di fabbrica belga: almeno così mi dissero quando lo comprai. palazzeschi,
brica. pea, 8-13: l'università mi ha incollato addosso un peso da sopportare
v-2-754: ho assaggiata la cioccolata, non mi
ce n'è contro altra che mi venderà, glie lo dirà antonio chi;
loro « sunto ». le richieste mi titillarono l'amor proprio, divenni un
opera d'intelletto e di ragione, non mi sovviene d'aver mai né architettato,
profitto. caro, 2-257: or mi rispondi il vero / di quel ch'io
convenuto farli fabbricare a posta, e mi sono stati promessi per questa sera. leopardi
d'azeglio, 1-187: siccome poi mi trovavo proprio nell'età più proclive al
fantasia (in me sempre ardentissima) mi fabbricò questo danno che era tra i
i possibili, come se veramente già mi fosse accaduto. foscolo, xviii-413:
io fabbrico tristissime fantasie e fo che mi tormentino! manzoni, pr. sp.
, / nel qual sempre vedere / tu mi facesti quella donna eletta. bibbia volgar
parte la felicità mia, che io mi studierò costantemente di fabbricar la vostra.
[fortuna], e quella che mi son fatta io non credo si voglia
magisterio. ugurgieri, 62: allora mi parbe che essa troia sedesse in fuochi
mese è, il riporto che vostra signoria mi manda... sopra li nuovi
limitato alla sola esecuzione delle leggi, mi trovai esposto alla figura la più odiosa
artificio tutto. pino, l-1-106: mi sovviene che l'altro giorno diceste che tutte
fa le borse / tre quarti d'accia mi vendè a ritaglio. guarini, 38
fosse. castiglione, 370: questo mi par, -disse, -il principio d'
fabro fle- greo / con marte non mi trovi in adultèro, / donde fabula
né cosa verrà mai che 'l cor mi esilare. 4. ombra vana
tanta gioventudine pare alcuno parlare fabuloso, mi partirò da esse. leone ebreo, 55
isola tile, oltre l'orcadi, mi ritornai secondo il mio genio sopra il
ti ritiene, deliberatene o tagliala. tu mi rispondi che la faccenda di casa tua
mio / giovane, il quale io mi sono allevato / un tempo fa, molto
: quand'anche le mie faccende non mi ritenessero, mi riterrebbe il pensiero mio
anche le mie faccende non mi ritenessero, mi riterrebbe il pensiero mio dal prender parte
al presente cadesse qualche avversa cosa piuttosto mi git- terò intra l'arme de'nemici
2-305: ho una gran inquietudine che mi si rinnovi la faccenda dell'anno scorso
. landolfi, 3-219: il soprabito mi s'impigliò in una voluta della ringhiera e
relazione sentimentale. carducci, iii-9-341: mi passò ben presto per la mente l'
, necessità. rajberti, 2-19: mi dicono di studiare le lingue per i
: a donne mie care, non mi ascondo da voi, per mostrargli di
per mostrargli di me qualche modestia, mi ho sempre in mano mettuto un guanto
, accioché facendomi toccare quella facenda, mi conoscesse lui netta e schifa di tal vitupero
f. d'ambra, 4-26: non mi poteva il mìo padron commettere / faccenda
è bene che tolga moglie: però mi darai questa faccenda, e tu nondimeno sèguita
anche a pompei, e i solerti ciceroni mi sveleranno i misteri della città romana dissepolta
amore / d'ogni faccenda e respecto mi spoglio. papini, 6-66: tutte le
s. v.]: 'dio mi guardi da chi non ha se non
piccole noie, le piccole faccenduole, mi crescono intorno ostinate e noiose. pirandello,
palme il volto di quella ragazza e mi ringraziò con tanto affetto, e tosto si
io m'appigliai a lasciar pure che mi colmassero d'ogni gentilezza immaginabile. banti
parti, / perfido a tutti, non mi porre assedio / con dolerti d'offese
, conciossiacosaché la speranza di questo guadagno mi gabbasse; perciocché lupo, che è
. i. nelli, 7-2-2: mi vien la rabbia anche a me quando lo
, caratteristica. fucini, 497: mi piace che i miei nipoti conoscano almeno
i troppo buoni estimatori dell'opera mia mi fanno l'onore di credere ch'io stia
pirandello, ii-369: ma una volta mi dicesti che era un...
del facchinesco. barelli, 1-50: non mi s'è mai potuta appiccare la smania
un prete e d'un facchino che mi si lievi in collo. 2
insolente, empio, facchino! / mi hai tu forse trovata allo stradino?
tormento, / che il ciel facchino mi si scarica addosso. dossi, 504
intanto, a casa; ma subito mi vergognai fino in fondo all'anima di aver
senza riposarsi. foscolo, xv-382: mi aspettano; corro a gittare confetti,
del guallacca, 1-71: per vista che mi faccia, / né per bieltà di
azzurre èsili vene / languìano, e mi volgeste (or vi sovviene?)
e caste. cardarelli, 6-92: mi sarei accorto, dalla sua faccia scavata e
viso; / ma nella voce sua mi fu palese / ciò che l'aspetto
sé avea conquiso. / questa favilla tutta mi raccese / mia conoscenza alla cangiata labbia
dice nulla. carducci, iii-24-324: mi corse incontro con quella sua bella faccia serena
di meretrici, entro il cervello / mi s'imprimono dolorosamente. bocchelli, 1-ii-370
con una faccia da funerale, - mi rallegro moltissimo della grazia. 3
-bada a'fatti tuoi, / ancor mi miri, faccia invetriata? pananti,
? foscolo, xiv-239: spero che mi avrai scritto, e mi farai sapere
: spero che mi avrai scritto, e mi farai sapere più diffusamente la tua conversazione
fracasso. pavese, 7-196: al registro mi diedero a un tale in borghese,
, una faccia da napoli, che mi disse: - venite -. andammo in
questa faccia tosta non c'è caso che mi voglia dir niente. pavese, 8-320
/ agli uomini ed ai numi 10 mi protesto / che da tutti costretto / mi
mi protesto / che da tutti costretto / mi riduco a soffrirlo; e, con
655): ma quel che non mi può entrare, è di questi signori medici
la faccia tosta con cui la madre mi spiegava questa fortuna di irene e pensavo
/ del mio grigio paese / dove mi fulminò / lo sguardo traditore / della
pavese, 6-12: «... mi faccio dipingere » a sentire la voce
dire: / ma del tuo danno troppo mi rattristo; / perché costui ti vuole
vile. ma non credete ch'io mi svenga. siete perduto. non potrete più
per faccia. sarpi, i-i-ii: mi duole non essere in età più fresca,
: l'amor ch'io ti porto, mi forza / a dirti il vero in
una posa. pavese, 1-68: mi alzo in piedi e mi metto a ridere
, 1-68: mi alzo in piedi e mi metto a ridere, per farmi una
tu invece di avercela con me, mi resti amico... ma che hai
, soffici, ii-182: il babbo allora mi piantò in faccia i suoi occhi bagnati
disperazione che dalla tenerezza e dalla pietà mi sentii quasi svenire. -con signif.
orrore! ovunque io miro, / mi vien la morte e lo spavento in faccia
moglie non ritratti la promessa, che mi ha carpita. alfieri, 1-1142:
ho novant'anni... e mi sento ancora di tenergli faccia a questo
faccia gioviale. comisso, 1-21: giuliano mi rivolse la faccia lunga e smagrita,
dopo rividi altrove l'angelina, che mi voltò la faccia, e così mi
che mi voltò la faccia, e così mi punì della sciocca paura che io ebbi
quello che dà la piazza; tuttavia mi riprometto molto dal giuoco dei muscoli facciali
de le facciate poi che son due mi servirei a farvi su due conflitti di
, che posso ben contentarmi che ella mi tratti un po'manco bene con un
. chiesa, 5-33: anch'io mi sedetti e rimasi un poco a guardare
insulto, / né più l'ardente face mi spaventa, / giunto al fin de'
'l suon dell'arco ch'a piagar mi vene. caro, 16-16: eravi amor
se miro le notturne faci, / non mi paiono stelle, / che m'invitino
, / la chiara face -che mi dà lumera. bonfadio, ix-284: forse
il volto tuo, la tua virtù mi piace; / ma già pena il mio
facelle. negri, 1-55: non mi parla d'amor -forse non osa. /
, / con secreta carezza e dolorosa / mi ripete ch'ei m'ama e che
gozzi, 1-426: io voglio che tu mi dipinga un garzoncello tutto grazia..
colla facente funzioni di dolce comparve, mi alzai e mi diressi al 'bureau '
di dolce comparve, mi alzai e mi diressi al 'bureau '. facetaménte
sebbene non del tutto rassicurata: -se mi vuoi lasciare, io ne sono più
versa col colonnello pe- tella, che mi fa da mentore cortese e faceto. palazzeschi
alfabeto. d'annunzio, v-2-215: mi guatano attraverso il velo nero, con uno
. galileo, 3-4-205: gran semplicità mi parrebbe di chi si dolesse che uomini
. ariosto, 2-1: gir non mi lasci al facil guado e chiaro, /
/ mercé di quanto feci o a far mi resta / siami nel regno tuo breve
. de sanctis, ii- 1-76: mi faceva cortesie e lodi, e io,
in casa mia, lo pregai che mi si lasciassi addobbare di quelle veste femminile
infami? guerrazzi, 6-10: così mi piacqui fingerla uguale all'ora facile dei
. a. verri, xxiii-117: mi hanno detto che le cameriere sono facili.
difendono accortamente. carducci, ii-9-195: mi piacesti; e, giacché mi ti mostravi
ii-9-195: mi piacesti; e, giacché mi ti mostravi così facile ed espansiva,
grata / ei da le labbra melodia mi porse, / quando facil per me grazia
, superficiale. giusti, i-71: mi par di vederti avvoltolato fra i giornali
vita era facile. la terra / mi dava fiori frutta in abbondanza. /
e facile stile, e semplice ordine mi sono sforzato di scriverle. equicola, 50
commuoversi facilmente. cardarelli, 6-99: mi sarei messo a piangere se mai avessi
. beicari, 6-265: spesse volte mi mandò ad alquanti ebrei, acciocché per
bella! perché m'ero innamorato! e mi innamoro signori miei; m'innamoro con
detto, un primo piano, e mi ci piacque quella facilità di scender in
16-vii-72: se nulla in questo sonetto mi dovesse dar fastidio, io ci averei voluto
figur. caro, i-283: egli mi fuggiva innanzi con una leggerezza e con
facilità tale, che pareva che davanti mi si dileguasse. settembrini [luciano],
sua moglie. comisso, 7-188: quando mi alzai saziato avevo nausea di me e
professori e avvocati con i loro conversari mi avrebbero facilitato un dormiveglia. 4
la dimestichezza fra uomini e donne, mi trovai, quando albeggiò, diventato l'
1-1088: in queste [tragedie] mi pare che vi si possa ravvisare uno
le altre quattordici. la loro dicitura mi pare più liscia, più maestosamente semplice
). bruno, 3-102: se mi recordo, io ancor poco fa dissi
carducci, ii-5-115: l'affar del petrarca mi aveva messo di mal umore, cosa
fotografica. calvino, 3-156: oh, mi fosse dato di vederti correre appresso a
, come quelli della solita canea che mi vien dietro! = deriv.
, ai monelli, ai ciuffetti, se mi è lecito il rubare al manzoni questa
della porta, 1-255: io mi armerò di iambi e di endecasillabi;
ciò briga o far alcuna resistenza, mi sarei volentieri sottomesso a'comandi del re.
onde avvenne che... io mi rimanessi in roma e nel lazio e
facitori di falsa libertà, per cui mi sentiva la mia più invincibile ripugnanza, e
barlaam e giosafatte, 73: a te mi confesso, e te cognosco facitore e
del corpo; e quello che mi parea più maraviglia, si era che
iv-247: mandato a chiamare il facocchio, mi disse che per rifarvi di nuovo tutto
con te, che ne sono contento: mi sono una prova che la facoltà dei
. comisso, 1-118: disperato, mi lasciai abbandonare sul divano nello stesso istante
abbandonare sul divano nello stesso istante che mi ritornava infrenabile la facoltà bambina di piangere
giorno di vigore, e le facoltà corporali mi abbandonano a una a una. mamiani
facoltà. pratolini, 4-79: tuttavia mi sentivo leggero dopo vomitato, leggero ebete
dell'udito. bruno, 3-231: assai mi piace il vostro ordine di proponere.
così agevoli, flessibili e concordi, mi ritrovo soddisfatto. gentile, 3-119: falsa
da pigliarsi avanti all'acqua del tettuccio mi piacerebbe che fosse piacevole, gentile,
muratori, 8-i-241: all'estremo però mi paiono ridicoli, quando con istolida pretensione si
vallisneri, iii-562: ogni volta che ella mi concede darsi nel mondo una facoltà,
. berni, 342: vorrei che mi mandaste una copia di tutte le facultà
attiva materia. caro, 12-ii-206: mi piace che attendiate all'etica, perché
/ dottore, emendator, lascia, mi disse, / i propri affetti tuoi.
e illustrata gli stimatissimi suoi maggiori, mi sento giustamente inclinatissimo ed obbligato ad amarla
facultà. sannazaro, iv-323: s'io mi trovasse re in questo tempo, con
questo tempo, con un poco di facultà mi confidaria presto guadagnare assai più paese di
): misser giovanni mio, voi mi cognoscete, e perché io vorrei dare quella
nievo, 360: le lodi dello spaccafumo mi lusingavano non poco... ed
iii-24-65: il signor nicola zanichelli editore mi chiese facoltà di ripubblicare i miei '
e i mali allora dirò, quando mi sarà concessa facoltà di difendere la mia
1-89: l'esimio giudice... mi domandò da qual diritto noi ci eravamo
firenze, 40: e questa certa speranza mi confortava, e faceami esser più leggieri
difendere i tuoi errori, che non mi sarebbe lieve a rispondere alle tue vane
. cieco, 1-5: se bagnar tu mi lasci una sol volta / l'asciutta
gli altri un baccalare, / che mi fa del sacente e del facondo / con
governi. rovani, ii-920: io mi attenterei di scrivere un libro così logico
e saluto il mio facsimile: esso mi risponde gentilmente. papini, 20-ix: si
si possono incollare insieme 1'* e la mi 'iastio, e 1 " f,
donna muterei in bella faggia, / e mi farei un'ellera dintorno.
terra. petrarca, 54-7: allor mi strinsi a l'ombra d'un bel faggio
-dal faggio / là dov'io nacqui, mi divise il vento. carducci, 534
contro casa / come grandine gaia / mi ebbe sputato / le ghiande e le faggiòle
; l'ho incontrato stamane, e mi disse che era fagiana, cioè di
. della porta, 2-20: se non mi difendessi, a piatti di lasagni,
, ed ho chiesto un arrosto, mi mette davanti un piatto di fagiano, di
di magrana; / e 'n corpo mi gorgoglia una ranocchia: / cresciuta m'è
g. m. cecchi, 3-42: mi ricordo, che / mio padre, che
di vino, il caffè. vedi che mi tratto bene. savinio, 399:
a trovar pace. piovene, 5-101: mi dispiace che [vigevano] sia in
/ quattro parole, avanti ch'io mi mora. buonarroti il giovane, 10-887:
michelangelo, i-io: la bocca tua mi par una scarsella / di fagiuo'piena
pananti, 1-88: io vo con chi mi garba per la via, / e
per la via, / e pianto chi mi va poco a fagiolo. giusti,
giusti, i-441: non saprei dirti come mi siano andate a fagiolo quelle quattro frustate
de'fagiuolini de'quali v. s. mi ha mandata la mostra, io ne
sì gran faglia! / lo mio cor mi degie rendre / ch'è distretto in
, / e sotto 'l desco / già mi portan broncio; / ma sconcio /
di dolore, e la commozione del poeta mi trasmetteva la visione di quelle figurine.
collo il bambino che deve nascere e mi trascini dietro maria per il mondo?
-morire. beltramelli, ii-135: ormai mi ero detto: « povero francesco balduino
, io, debole come ero, mi levai sui cuscini, stesi le braccia,
sormontato da una parrucca ben fatta, mi piacque infinitamente. soldati, 2-172:
piedi e ove una falange di mosche non mi lasciava quieto. d'annunzio, i-895
che fui talvolta chiamato a decidere, mi trovava sì disacconcio fra due falangi di
boxeurs 'come voi li dite, che mi tardava l'ora di potermela svignare.
doveri, e trovandola poco numerosa, mi balenò alla mente quell'oscura falange di
quell'oscura falange di doveri sconosciuti che mi poteva assalire quando- chessia. collodi,
. svevo, 6-311: il preludio mi dà la disposizione occorrente per suonare.
. m'influisce perfino sulle dita, mi sento le falangi più libere, più
di più specie. vallisneri, iii-464: mi è venuta una tarantola o falangio dell'
: vecchio capoccia, domattina all'alba / mi darai una falce per falciare. /
di vite. boccaccio, 121-26-42: poi mi disse quando con curva falce i lussurianti
al figur. dossi, 433: mi continuarono a parte, e ancor durano,
di trascinarsi. borgese, 6-92: mi pareva di galoppare, come su una
si licenzieranno dalla censura, la quale mi esclude le meno cattive, e il perché
di rivera / apena credo ch'avanti mi gisse / per fin che 'l meo viagio
di devonia. vasari, i-663: intagliò mi chelozzo un falcone di bassorilievo con diamante
patecchio, v-141-69: la magior noia che mi dimena / è... /
/ di viva neve, in ch'io mi specchio e tergo. l.
chiarezza rendi, / man bella, che mi leghi e dentro accendi / gradita fiamma
belle dee / il gelo accresco che mi piovve 'n seno. d. bartoli,
ch'io avampo, / quanto più mi consuma e più mi scalda: / non
/ quanto più mi consuma e più mi scalda: / non ho lembo né
/ ma il cameval che in napoli mi chiama, / fa che per or di
/ fa che per or di roma io mi disvoglio. foscolo, gr.,
parlamento, piemontese quanto mai, e mi attaccai alla falda del suo vestito per
. baretti, 1-189: un ragazzino mi tirava le falde, pregando per un
pentola è calda, / e nessuno mi tira la falda. 11.
il labbro tocchi. carducci, ii-15-174: mi son messo una giacca alla maremmana e
/ la corva errante il negro dì mi suona. imbriani, 2-206: oh
, nella dottrina del qual vocabulo molto mi temgo obligato et tendone infinite grazie a
cecchi, 56: -aspetta, ella mi chiama. / -oh! e'sarà il
quando i falegnami e i macchinisti / mi parlan, dicon: 4 fra noi
/ quando io gli veggo, tutto mi scomiccio. = voce di formazione popolare
/... / -la barca mi fa acqua /... / -
(85): lo imaginar fallace / mi condusse a veder madonna morta; /
pure poi riflettendo e pesando, ancorché mi vi paresse dovervi aver forse qualche destrezza
, / se da sì fallaci onde non mi togli, / o se da volar
, / o se da volar via non mi dai piume, / sento rompere il
gatto lupesco, v-502-54: anzi ch'io mi ne partisse, / lo romito sì
ne partisse, / lo romito sì mi disse, / verso qual parte io
e io li dissi: « ben mi piace, / non te ne serò fallace
piacesti agli occhi miei, / perché odioso mi sei, perché mi piace, /
/ perché odioso mi sei, perché mi piace, / più che iarba fedele,
sì gli è desso, i cieli / mi aiutin ch'i non pigli la fallace
fallace, / peccando contra a quel che mi produsse / di niente in ciò che
, vera ancor, da'labbri tuoi mi spiace. parini, giorno, ii-997:
e ride del pensier fallace, / che mi sospinge dov'ognor più ardo. pagliaresi
, disse orlando, « così far mi piace! / ma che tu ci facessi
irreale. sbarbaro, 1-34: donne mi scivolavano accanto che le ciprie e la
donne altre incontrai; ma da ciascuna mi partii tosto, colmo di amarezza..
non son che illudere / a la lunga mi lasci a le ree femmine / impunemente
scemi / de le fallacie dove mi ritennero / pur tanto tempo.
mirabil cosa, perché so che non mi negheranno che il ritrovare le decezioni e
voi, che egli mediante questa divisione mi par d'avere in non so che modo
contro a quale barone si sia che mi appelli di fallaménto. 2.
per tua e mia utilitade conosco, non mi scaricassi. boccaccio, ii-7-61: ben
quel c'ho dottanza: / certo mi credo ch'io m'ucciderei / di te
. guittone, 136-7: perch'io mi vidi in tale sicuranza, / ched
/ de lo suo gran valore / spesso mi so- venia, / ch'io penso
anonimo, 1-66: rinovella... mi più bella / gioia d'amor fina
in mie forze fidanza, / quanto mi dà di creòn la fallanza. s.
per la mia disideranza / amor di voi mi diede piacimento, / la mia favilla
. bonagiunta, ii-324: dille che mi perdoni / s'aggio fallato in dire
chiaro davanzali, iii-66: dille che mi perdoni / s'aggio fallato in dire
e in scritto a punto quel che mi è stato detto da chi non falla
io aveva con pompeio; da mo'innanzi mi metto in adventura, e ciò che
in adventura, e ciò che fortuna mi vorrà dare, mi torrò. cicerone
e ciò che fortuna mi vorrà dare, mi torrò. cicerone volgar., 1-160
fa tesoro in cielo, e poi mi seguita. -tramontare (un astro
farfalla, / il più di voi mi taccio e 'l men m'accenno, /
/ se né la vita né l'ardir mi falla, / forse, più ardito
al grande velivolo nomato caproni che non mi fallò in alcuno de'miei bombardamenti notturni
andrea da barberino, 1-63: allora mi promettesti di non contradire mai mio detto
v-2-655: ora penso che l'imagine mi falla; perché il segreto è nel
precedenti la certezza dell'esito felice non mi aveva mai fallato. 9. non
fallate mai. tolomei, 2-286: mi scordai ne la lettera passata risolvervi il
la lettera passata risolvervi il dubbio che mi domandaste, né so già onde avvenne
ch'io me ne scordai; ma mi sforzarò d'emendar con queste quel tanto
e'fallerà il pensiero, / se tu mi segui, cugin, di buon core
grazzini, 4-19: ma, se non mi falla il pensiero, ella non andrà
conti addosso. foscolo, xiv-222: mi ha fatto questo ritratto di lui chi
cammelli, 272: mill'anni il dì mi par, sì tardo vien / il
dir « spigolistra », acciocché egli non mi venisse fallato come costui alcuna volta.
poi ch'io feci partenza / da chi mi ten prigione. a. pucci,
ingannevole. mostacci, 151: eo mi parto e tragone volere / e do
amava, / ch'io no lo mi pensava / di voi audir fallìa; /
/ di voi audir fallìa; / or mi n'ài messo in via, /
emanatistico. gozzano, 213: il missionario mi dicendo di averli trovati in autobus, o
dedito alle sue prodezze falliche, che mi condusse alle prime pratiche di ciò che
piacevol condizione, / la qual voi mi prometterete fare, 1 se io perdono
oggetti più diversi, zoneria lombarda mi pareva levantarsi, gastigo ingente, da
m'è in talento / di gio'mi rinovare, / ch'eo l'avea quasi
laverò fatto fallimento, / ispero che mi dea bona sentenza. romanzo di tristano xxviii-630
, v-121-3: donna, di voi mi lamento; / bella, di voi mi
mi lamento; / bella, di voi mi richiamo / di sì grande fallimento:
d'uno core, / da voi mi parto, ancor mi sia pesanza. cantari
, / da voi mi parto, ancor mi sia pesanza. cantari, 291
, 291: messer, questo mi par gran falimento; / la tua
e come prende movimento, / diliberar mi pare infra la mente / per una
sento il suo tormente, -ond'eo mi doglio. lapo gianni, iv-98 (9-3
mocati, 441: in plaser sì mi tene / lo suo avenimento / e lo
ched à co misuranza, / ched amar mi convene, / tenmi in distringimento;
registri di commercio, così l'avvocato mi avverte che c'è pericolo che il fallimento
s. caterina de'ricci, 138: mi trovo la vostra gratissima, e per
di chi gli ha attorno. e'mi par che facci come quel povero mercante
lo adiuti a rovinare... così mi pare che avvenga a questo misero pietro