debile un fiato di non verde etate / mi resti a dar per essa. leopardi
. caterina da siena, i-276: se mi dite, figliuolo dolcissimo: « io
struggio! bibbiena, 301: questo mi fa pensare... che li franzesi
errore. metastasio, i-57: debole mi volesti? ecco didone / ridotta alfine
alfine a lacrimar. non basta? / mi vuoi supplice ancor? sì, dei
avrei voluto non accettarla perché la sua finzione mi offendeva; ma fui troppo debole.
un imbecille e un debole, e mi sono attaccato a lui soltanto per interesse
laonde etterne fieno / le pene che mi disfano e rifanno. pulci, 15-1:
donnicciole / l'alma debole incostante / mi nodrir d'assurde fole. cesarotti, i-346
alfieri, i-94: la mia buona sorte mi servì in questo affare assai meglio che
, avviliti e servi; io grandemente mi vergognava d'essere, e di parere italiano
carducci, ii-5-15: del de gubernatis non mi fa meraviglia: tanto mi pare leggero
gubernatis non mi fa meraviglia: tanto mi pare leggero e debole. -debole
quel viso lieto, / che piacer mi facea i sospiri e 'l pianto, /
il contrario; ma una circostanza fortuita mi fu quel giorno sfavorevole e dovetti soggiacere.
pensando per un momento ai giorni passati mi sono sentito rimuovere nelle ossa un brivido.
/ ma sfogar il desio, che mi tormenta. betussi, 1-125: chi può
. d'annunzio, i-703: non mi sovviene che d'un infinito / silenzio,
: i colpi erano troppo deboli e non mi piace aver a che fare con i
, / se da sì fallaci onde non mi togli, / e se da volar
/ e se da volar via non mi dai piume, / sento rompere il fil
debile è la catena dell'obligo che mi stringe a servirla ed ubidirla, che
ed ubidirla, che, dove io mi sento tenuto in suo servigio a dover
buonissimo. ma appunto il troppo bene mi potrebbe far dubitare... -eh eh
, le cose più stupide di questo mondo mi dominano come una marionetta. 19
vii-499: no, davvero. s'ella mi farà l'onore di venire da me
una persona ha della bontà per me, mi creda, signore, so essere riconoscente
le dissipò. chiesa, 5-8: mi accorsi allora del debole che mio padre
la regina volesse proprio veder me, mi parve un tiro degli
un soave pensier. alberti, 51: mi pare questa età prima quella che.
: in alcuna parte de la mia persona mi giunse una dolorosa infermitade,.
dolorosa infermitade,... la quale mi condusse a tanta debolezza, che me
bianco. ser giovanni, i-41: e'mi s'è dato un male di subito
capogiro, e con una debolezza che mi pareva che 'l cuore mi fosse tutto premuto
debolezza che mi pareva che 'l cuore mi fosse tutto premuto in corpo. frezzi
. caterina de'ricci, 39: non mi posso muovere né uscire di camera,
di debolezza. monti, iii-256: non mi dilungo, perché noi consente l'incredibile
certo anche di debolezza cardiaca. raulli mi prescrisse allora di cessar di fumare,
g. raimondi, 2-125: mi pare d'aver fame. ho veramente
véne / per la dolente angoscia ch'i'mi veggio; / di molta debolezza quand'
uomo di tanta debolezza, non mai mi sarie venuta in animo una tanto vituperosa
ii-12-29: in somma, io non mi sento più capace di nulla: sento la
; l'ho già detto e non mi dispiace ripeterlo. e nell'uomo bisogna far
di troppo nella debolezza del mio giudizio non mi debbe scusar per verun conto dall'ubbidirvi
per inezia. monsignor reverendissimo suo fratello mi comandò che io lo facessi, e
. goldoni, viii- 999: mi porti lo spirito in una selva disabitata dove
padrone di mandarci un altro; ma poi mi dissi che era una debolezza e mi
mi dissi che era una debolezza e mi rassegnai ad andarci. 9. eccessiva
forte camminatore (veramente lo era), mi torna in mente la debolezza che aveva
non lo era, come più volte mi ha raccontato il suo genero giambattista giorgini
tutt'il senso e la ragione, mi scordo di te, mi scordo di me
ragione, mi scordo di te, mi scordo di me stesso, mi dimentico
te, mi scordo di me stesso, mi dimentico dell'inferno e mi smemoro del
stesso, mi dimentico dell'inferno e mi smemoro del cielo. debolménte (ant
bisogna parlar fuor de'denti. -come mi pare, debolmente, d'aver fatto
aver fatto. pirandello, 7-583: vossignoria mi deve perdonare se, da povero ignorante
e deborda da ogni lato ». mi chelstaedter, 703: quelli
. fagiuoli [d'alberti]: mi ritrovo a debosce, a desinari.
ad una mensa comune e proprio oggi mi spetta fare da cameriere e da sguattero
quanto se ne potria dire? che! mi bisognerebbe farne le deche! marino,
soldati. nievo, 599: mi hai salvata la vita!...
dimentichi te stessa fino a cotesto punto. mi par di assistere a una gran decadenza
della chiesa, non si dà nemmeno, mi pare, un'idea giusta della natura
. ungaretti, viii-41: tale per sempre mi fuggì la pace; / per strenua
la scarsezza degli uomini grandi in letteratura mi avvisano che difficilissima è la gloria e
decadimento. d'annunzio, iii-1-1181: mi sembra che l'immobilità dell'anima nel
uno de'più cari amici, che io mi abbia. botta, 4-452: aveva
bremc, conc., i-73: non mi trattenni... dal dire al
... le vaghe lucciole del firmamento mi han crivellato sopra, il decano de'
mio clementissimo signore, già che non mi avea fatto né un virgilio né un
né un virgilio né un omero, mi è voluto esser donatore di un altro
ma davvero che ella, monsignore, non mi sembra quel prete dotto che ho sentito
, 7-743: e questo paese che tucci mi ha decantato ricchissimo e che intanto si
cordialmente la mano a nora: -anna mi ha già decantato le tue virtù,
... dell'accusa di cui mi ha minacciato. vorrei meritarla, e divenir
quell'illustre colpevole che la sua bontà mi decanta. cattaneo, iii-4-289: primo
non fu forse neppure uno sgarbo che mi persuase a star zitto tanti anni: basta
. e. cecchi, 5-503: mi ritrovo talvolta a fantasticare che meraviglioso museo
. cantari cavallereschi, 223: e'mi bisogna a carlo ritornare / che vuol
, a uno scossone la bottiglia di sorbara mi sfugge di mano e rotola a terra
austria. nievo, 287: soltanto mi ricordo che giunta, al fine di
d'annunzio, v-2-287: sinceramente mi piaceva la prosa attica di senofonte;
e abbassavo la leva del cambio, mi informò con il solito tono intimo e scientifico
: « è decapottabile. il rappresentante mi ha assicurato che d'inverno non c'
466: lo amore della mia patria mi fece accostare a messer salvestro de'medici
pago cinquanta soldi la libbra, né mi discosterò mai dal mio corrispondente. 5
. negri, 336: poi mi disse, che era poco discosta l'ora
io non ho voluto ommetterlo, quantunque mi sembri assai discosto dagli ottimi. e
mercé non fia discosta, / se mi darete quel che, benché vaglia / al
signore, prese me per un braccio, mi trasse un po'discosto. pavese,
linda si mise un po'discosto e mi ascoltava. 2. da lontano
(99): inmentre che io mi stavo su a quel mio diabolico esercizio
su a quel mio diabolico esercizio, mi veniva a vedere alcuni di quelli cardinali
io più volte dissi ch'ei non mi capitassino innanzi, perché quelle loro berrettuccie
dal discosto / m'ingannò, che mi parve un cavai grosso. guicciardini, 121
fatto sta che da discosto voi / mi parevate dessi, e lo dicevo / qui
di quel tempo il vecchio signore che mi ha iniziato ai segreti della sua discoteca
s'egli 'l sapesse / un che mi fosse nemico mortale, / che di me
v'è persona di mia fiducia la quale mi assicura che il mio chirurgo trafica su
sì fatto romore che per avventura non mi scrivereste mai più. annotazioni sul decameron
-ma tu che dici, padrone? -che mi discredo e mi disdico, che mi
dici, padrone? -che mi discredo e mi disdico, che mi pento e mi
mi discredo e mi disdico, che mi pento e mi batto il petto; e
mi disdico, che mi pento e mi batto il petto; e non rinnoverò la
creda quello che più m'aggrada e mi cape ne la mente, perciò che
può annoiare, né il vostro discredere mi reca danno alcuno, essendo libero a ciascuno
le lire diecimila da du'mesi in qua mi hanno appena dati scarsi 800 zecchini in
bene alle conseguenze del discredito in cui mi mettete. io raccomando al cielo la
gl'insulti e le ingiustizie che voi mi fate. p. verri, i-303:
. verri, i-303: anche di più mi pareva che non possa essere un'azione
: parendomi molto discrepante la domanda de'mi mila fanti..., non mi
mi mila fanti..., non mi è parso dare la lettera a sua
di ciò bisbiglia / acciò che non mi possano riprendere / gl'invidi e maldicenti
/ che discrepava dall'austero intento / mi figurava che mai più drizzarle / gli
varie piazze d'europa, la fortuna mi ha discretamente arricchito, e mi ha
fortuna mi ha discretamente arricchito, e mi ha lasciato tutto il giudizio necessario per
né meno pigliar le note discretamente. mi è convenuto dunque scrivere la mia eloquenza
). cesarotti, ii-282: voi mi consolate facendomi toccar con mani, che
discretamente. praga, iv-11: egli mi dominava; ere una specie di fascino
ti conosco e manco d'intenderti e conoscerti mi curo. va in pace. -discretamente
, vii-1113: io non credo che mi abbiate mai conosciuta indiscreta. quando venite
mai conosciuta indiscreta. quando venite, mi fate grazia; quando non potete,
, non uscendo punto dalla discretezza cristiana, mi riuscì d'accrescere le dette affittanze di
. magalotti, 9-1-64: tanto più mi fo lecito il disimpegno, conoscendo quanto
12-144: ad inveggiar cotanto paladino / mi mosse rinfiammata cortesia / di fra tommaso e
prosa, / ma un pensier discreto mi ritenne: / veggendo lei da molto e
lia servendo per aver rachele, / mi fa nel fuoco l'alma star quieta.
ragionare, pregovi io bene che voi mi siate discreto, e che quanto io vi
cento larghi al banco, i quali tu mi prestasti in- sino quand'io menai donna
. collodi, 212: -a me mi basta di mangiare, di bere e di
però sì discreto, / che quasi mi scordai d'esser amante. marino,
servitù con silenzio, merito ch'ella mi tenga per discreto servitore. goldoni, viii-360
discrezione, e al primo buon partito che mi capita per le mani, preparatevi a
e loro mangiarono ma con discrezione e mi sembra pure che ci ringraziassero. -per
e prudenza un segreto rammarico che assai mi tormenta. imbriani, 2-44: sapeva
dicea, non dubitare: / se mi medicherai con discrezione, / come ben
/ s'io dico più che non mi si conviene: / io ve lo dico
di stratagemmi a dosso, perché io mi rendessi prima a discrezione, e poi
, 6-400: è tanto evidente che mi pare ridicolo un uomo che vada proclamando
, 3-517: ora più che mai mi accorgo che picciolissimo errore nel principio causa
. con la particella pronom. (mi disciilmino). ant. rimanere privo del
riacquistò la violenza nella discussione. non mi saluta neppure. cicognani, 2-94: la
dio mio, tutta la vita mia mi sbigottisce, perocché diligentemente discussa e disaminata,
diligentemente discussa e disaminata, o ella mi pare peccato, o veramente sterilità.
], i-49: dall'ima parte mi muove così a dire, l'autorità di
anche assol. settembrini, 1-31: mi ricordo con che ansia allora s'aspettava
se gli dicessi di buttarsi dalla finestra, mi compiacerebbe senza discutere. ojetti, ii-287
botta, 4-439: i discutitori moderni mi fan paura, perché hanno troppo spirito
diario] qualcosa, ma non mi decido mai a tener resoconto di
resoconto di me, e se mi decido mi disdecido poi. =
me, e se mi decido mi disdecido poi. = comp.
: o mio ferdinando, tu ed egli mi siete egualmente cari, perché miei nipoti
colpa, n'hai tu ancora. io mi dolgo per entrambi, mi dolgo di
ancora. io mi dolgo per entrambi, mi dolgo di questo disdecoro di casa nostra
non vivo in disperanza / ancor che mi diffidi / la vostra disdegnanza. mazzeo di
condutto, / e del mal meo mi fa aver disianza, / e del ben
v-99-4: contra lo meo volere amor mi fece amare / donna di grande affare troppo
; / però che 'l meo servire non mi pora aiutare / per suo disdegnare tant'
pensando a la vostra bieltate, / amor mi fa paura, / tanto sete alta
, / e tanto più ca voi mi disdegnate. guittone, i-40-92: chi desdegna
te vorrei, ben della morte / mi sarebbe dolcissima la piaga; / ma se
, / non disdegnar che tuo fedel mi dica / nell'alma italia, e
ferma il passo, / deh perché mi disdegni? or sei tu nata /
183: tratta dal vostro amor non mi disdegno / cangiar il mio gran nilo
desdegnato, / perché vedi morir opo mi fora / e perch'io piò sovente
stil vulgare scrivo / quando che amor mi fa defunto e vivo, / porgendome or
tu vuogli udir quant'è che dio mi pose / nell'eccelso giardino ove costei /
/ colui ch'attende là per qui mi mena, / forse, cui guido vostro
, ira. monti, v-396: mi ha mosso a grande disdegno ciò che
ha mosso a grande disdegno ciò che mi scrivi di questo ingrato.
, iv-192 (60-5): una donna mi passa per la mente / ch'a
voler e non voler per più volere / mi trattenne sull'orlo della vita / ad
d'amore ed alle imprese / giovanili mi fece disdegnoso. -fare la disdegnosa
di qua, carlino di là, tutti mi chiamavano, tutti mi volevano. anche
là, tutti mi chiamavano, tutti mi volevano. anche qualche sposina non fece
, cioè sapienza, fiera, ché non mi ridea, in quanto le sue persuasioni
intendea; e disdegnosa, ché non mi volgea l'occhio, cioè ch'io non
sé ogni nobil calere, / non mi può far dolere, / madonna, avegna
perché dua o tre giorni ch'essa mi fosse giunta più tardo, m'
, / sì 'n ogni parte mi pare esser fiso / ch'ella verrà a
e per bella. muzio, iii-20: mi dirà alcuno, se la disdetta è
fatto cosa mala, che io disdicendomi mi abbia a tirare addosso una così fatta
suoi. strascino, xxvi-2-199: non mi voglio ammazzar, ch'io sarei matto,
ch'a far più ben, che mal mi trovo adatto. vasari, iii-134:
ma sono ora in disdetta / e mi tocca per rabbia a star col poco.
della persona avvitata di mirella, ecco mi si parano davanti il petto enorme,
padre. campanella, i-164: se mi sciogli, io far scuola ti prometto /
non è disdetto / il fine a cui mi sproni; / gl'idoli abbatter,
carriera. mocati, 1-5: or mi trovo in disdetto / e non creo ch'
non disdicevole. sannazaro, 12-202: non mi parve disdicevole il fermarmi; e a
. giraldi cinzio, ii-39: non mi è paruto sconvenevole addurre in questo luogo
quando le fu'a lato, / ella mi prese a dire: / -tu
aquino, 1-45: senza ripentimento / ben mi de'meritare / l'amor che mi
mi de'meritare / l'amor che mi disdisse tale amanza. fra giordano,
, ti dirà: « così non mi facea l'altro marito ». sacchetti,
ti ho mai disdetto cosa che tu mi domandassi. guerrazzi, i-71: marcello,
diservo / che sue moschette nel cor mi balestra, / la qual, poi
, / perch'io di lei veder non mi rallegri, / anzi perda 'l disio
rallegri, / anzi perda 'l disio che mi notrica, / e poi del tutto
, iv-251 (131-5): novellamente amor mi giura e dice / d'ima donna
/ ciò che promette, a morte mi dò tardo / ch'i'non potrò contraffar
che tu sapevi, e che non mi fu disdetto, io credo poterti chiamare infedele
impedire. dante, xxxiv-8: non mi fu in piacer alcun disdetto / quando
in piacer alcun disdetto / quando natura mi chiese a colui / che volle, donne
, 828: ma più oltre veder mi fu disdetto / da una ricca e candida
fede promessa al cielo osservi: / egli mi custodisca e mi conservi. caporali,
osservi: / egli mi custodisca e mi conservi. caporali, ii-67: non ebbe
io. non già perché disdetto / mi fosse il desinar, ma son nature
definii un secentismo di situazione; e non mi disdico. de roberto, 314:
xxxv-1-887: villano [sono] ch'io mi disdico / di tutte l'altre essere
. chiaro davanzali, 580: io mi disdico ch'io non ho tuo core.
purg., 3-109: quand'i'mi fui umilmente disdetto / d'averlo visto mai
me ne venni in alessandra e ivi mi diedi al peccato carnale xvii anni e non
diedi al peccato carnale xvii anni e non mi disdissi mai a veruno uomo. berni
, al primo tuo piacere senza disdire mi ti feci suggetta. giusto de'conti,
volse desdire. savonarola, 8-ii-31: tu mi sei tanto amico e tanto puoi in
rinaldo d'aquino, 10-36: mi china, ch'eo so amata, /
mai non amai; / ma 'l tempo mi namura / e fami star pensata /
e gran pene. -l'un cor mi dice / che si disdice, -e l'
/ che si disdice, -e l'altro mi sicura. francesco da barberino, 364
sul caldo meriggio in gelid'acque / mi raccapriccio: indi m'assido a mensa,
o ruggerone di palermo, 1-19: non mi vanto ch'io disdotto sia / se
fora onore, s'a postutto / mi tornasse in disdutto di bon core. cielo
che seguitare quella [lingua], mi vorrei disfiorentinare e di- stoscanare alla guisa
bel viso. boccaccio, vii-103: né mi può doglia, per ciò, né
a far questa figura, / 10 mi sarei per modo disegnata, / che sculto
lente nel volgersi / le chiome lucide mi si disegnano, / e amore e il
occidente. d'annunzio, iii-1-111: mi ricordo: la sua piccola testa si
come tutte le figlie del mare, mi chiamò sulla soglia di casa sua, nella
casa sua, nella via, e mi chiese, sorridendo, se volessi 'disegnarla
che del mal che inventai piango e mi sdegno. monti, iv-404: la tela
. monti, iv-404: la tela che mi disegni del tuo discorso è bellissima,
sarebbe evidente. serra, iii-51: mi dirai poi quel che penseresti di una serie
de'prencipi..., onde mi son mosso a disegnare almeno qualche cosa
nulla, bimbo su rena, per ozio mi svago, a disegnarlo d'idillio.
andare più inanzi, non avevono disegnato mi miglia nello alloggiamento di domani. davila
da barberino, 127: le vostre man mi di- segnin la via / per la
parco - / la mia animosa fé qui mi condusse, / d'amor, d'
... solo il pensarlo / mi fa gelar. -figur. far
lamb. frescobaldi, v-312-14: e se mi dite, amico, che m'insegna
/ nego, ché sol mio 'ngiegno mi disegna. -ant. rivelare,
scoparlo. sassetti, 179: egli non mi ha detto mai se mi disegnava per
egli non mi ha detto mai se mi disegnava per quella piazza o altrove.
nell'aria. moravia, viii-150: mi voltai e vidi, disegnate nella forte
di ebano. baldini, i-590: quando mi dico italia quel che mi viene subito
: quando mi dico italia quel che mi viene subito in mente... è
, / con una vicenda che dapprima mi parve sregolata, / e poi riconobbi disegnata
quanto più ci ripenso tanto più quel disegno mi spiace. giusti, 3-70: furono
che quadro facevano. -nessun quadro. mi fa dei disegni. mi copia la
quadro. mi fa dei disegni. mi copia la faccia. io parlo e ogni
cappella. bartolini, 16-50: ella mi spiegò... che desiderava farmi eseguire
gusto delle iscrizioni che vi lessi, mi tornò a mente in mezzo al norte
caro, 9-3-107: de l'abito mi rimetto a gli uomini di disegno,
letteraria. d'azeglio, 1-216: mi dica signor lettore, dove ha mai
che merlin, che 'l ver sempre mi predisse, / termine al venir tuo questo
ben che venus col vago dissegno / mi fesse pronto già ad ogni verso, /
gli mormorò qualcosa, e il collega mi raccontò poi che gli aveva detto con qualche
sua bella figlioletta, per la quale lui mi aveva fatto disegno adosso. tassoni,
. v.]: * quella spesa mi ha disequilibrato'. è meno di 'dissestato'
, né si terrebbe sodisfatto se non mi diseredasse e mi cacciassi fuor di casa
si terrebbe sodisfatto se non mi diseredasse e mi cacciassi fuor di casa. pallavicino,
compagnia. svevo, 5-298: io mi feci un po'selvaggio anch'io e minacciai
lamb. frescobaldi, v-312-5: forte mi maraviglio per che s'erra / vostro
ambasciate di mio onore, i quali mi feciono assai danno a la borsa, e
di mia arte: e se non che mi convenia, a'principii de'priorati,
da l'altra parte / miserabil spettacolo mi tragge, / ove la peste orrenda
, 1-24: oh incanutir le chiome / mi possano oggi! mi diserti il cielo
le chiome / mi possano oggi! mi diserti il cielo / d'ogni ricchezza,
padre, signor di tutto, / vuo'mi tu a questo punto disertare? /
a questo punto disertare? / vuo'mi tu d'ogni ben lasciar distrutto?
io vengo / senza aspettar che tu mi chiami; il posto / che m'assegnasti
colle vele. guerrazzi, 4-1-5: mi piace conservarmi soldato del dovere; né
comincerò a farlo adesso, che gli anni mi mostrano non lontano il porto, dove
quale appartengo, e dal quale, mi piaccia o mi disgusti, neanche qui
e dal quale, mi piaccia o mi disgusti, neanche qui, arroccata sulla
qui, arroccata sulla mia terra, non mi è consentito disertare. 12
lepidissimo e disertissimo libro... mi sembra illustrare la sentenza di quel savio
, come chi dicesse delicatezza, che mi vietò di sottolineare troppo apertamente, con la
.. alle osservazioni che altri amici mi fecero del dovere da parte mia d'accettare
). settembrini, iv-327: anzi mi sento già decrepito di mente. mi
mi sento già decrepito di mente. mi sono rassegnato a tutto, anche all'intero
triste. d'annunzio, iv-1-574: mi parve di scorgere in quel povero viso
; riconosco lo spiazzo del colle dove mi smarrivo disteso. moravia, viii-168:
facitore, governatore e disfacitore, chi mi negherà cotale esser il vero e proprio
monte, ii-393: intendete cad io pur mi moraggio, / ma credo quando il
nascerà veruno. petrarca, vi-1-22: veder mi parve un mondo / novo, in
: alla fine, una mattina, mi disfecero la baracca e caricarono anche quella.
e disfarle le trecce. ogni tanto mi domandava s'io le vedessi diventar bianche.
e tenaglia. cattaneo, iii-4-82: mi dimandavano se era vero che colle bombe
dì 2 di giugno dell'anno predetto mi dipartii dalla detta città, nella quale gli
disfatta in un bosco, cedo e mi arrendo a un piccolo numero di soldati,
me che son la pia. / siena mi fe', disfecemi maremma. bibbia volgar
che 'l signore che m'ha fatto mi disfaccia. ariosto, 8-43: il re
rotta scorre via l'acqua, così io mi sento fuggire l'anima dal corpo stanco
, ii-212: la mia ricolta disusata mi disfàe. anguillara, 7-318: il più
per fuggir da l'ardor, che mi disface. monti, x-3-254: il
si disface / al sol, così mi sento il cor disfare / per soverchio
strozzi, n (34): mi vogliono torre il podere fu di zanobi
sapesse che io fussi così ricco, mi disfarebbono con le gravezze. pindemonte,
giocai più forte per rifarmi, ed invece mi disfeci. proverbi toscani, 25:
qual spera / quel celeste cantar, che mi disface / sì che m'avanza ornai
albizzi, ix-179: né contra lor mi vai fuggire o schermi, / cotanta guerra
fuggire o schermi, / cotanta guerra mi fa il mio signore / di pensier che
fa il mio signore / di pensier che mi struggono e disfanno. s. caterina
marino, 8-69: bastiti di saper che mi disface / di reciproco amor scambievol foco
v-127-51: drudo mio, se dio mi vaglia / ch'io del tuo amore mi
mi vaglia / ch'io del tuo amore mi disfaccio; / merzé, non mi
mi disfaccio; / merzé, non mi dare travaglia. bonagiunta, v-354-5: ismarrire
travaglia. bonagiunta, v-354-5: ismarrire mi fate la mente e lo core, /
core, / sì che tucto per voi mi distruggo e disfacio / così come si
asciuga e sugge / che 'nvisibilmente i'mi disfaccio. leggenda di s. chiara,
: sol io lungi al mio ben qui mi disfaccio. tasso, 19-109: si
egli venisse in questa villa, / mi disfarei di gioia a stilla a stilla.
/ de la tua vista, io mi disfaccio; e morto, / da te
malefico e pur tanto / dolce che mi si disfaceva il cuore. boine,
1-80: qui giaccio qui lento mi disfaccio gemebondo. bocchelli, i-36:
: voi baciarmi? anch'io: e mi disferò nel nostro ultimo bacio.
tuo maritare / lo mio core forte mi duole. / cosa non è da disfare
: appena fu proclamato l'armistizio, mi disfeci della divisa e tomai a casa
sassetti, 139: quelle vostre 'tonnine'mi hanno da un pezzo in qua sbalordito
maniera, che nell'ore rubate non mi sono potuto mettere a fare nulla; et
sono poi anche disfatto, come quelli che mi ho a liberare a questi pensieri.
giovanni, i-104: io prego iddio che mi disfaccia del mondo, s'io non
quando appresi della morte del- l'olivi mi arrabbiai un pochino: s'era sottratto alla
borgese, 6-16: né d'altro canto mi arrendevo a disfattismi o apocalittici, quali
reni, cioè erano disfattissimi, né mi sovviene cosa particolare. monti, v-269:
penoso tuo volto; / queste cose non mi interessano i (o troppe ne vedo
è già nella tomba... mi pareva ancor mio, dianzi, se bene
che sbandavano nella caldura una fragranza irresistibile mi ridiedero la conoscenza del luogo e delle
, / né posso ancor trovar chi mi dia aiuto. / trovar conviemmi,
passeggi uberi, e in quale baratro mi sono gettato! carducci, ii-10-65:
tratto / d'alto periglio che 'ncontra mi stette, / non mi lasciar » diss'
che 'ncontra mi stette, / non mi lasciar » diss'io « così disfatto
, e il gelo / tutte le vene mi prende. bacchetti, 6-296: ciò
giuoco! sorridente parola. per te mi si sveglia il ricordo della seppellita infanzia,
balocchi, già da un pezzo disfatti, mi risuscitano in cuore; è una danza
machiavelli, 673: se mia madre mi favorisce, la non fa per favorire
. veduto che io non la portavo, mi cominciò a disfavorire assai, dicendo che
cominciò a disfavorire assai, dicendo che mi gastigherebbe a ogni modo. tasso,
signora e la disfazione ne la quale mi pone il mio figlio, col vedere cotal
, xx-xi-21: e così bel bello / mi chiese maca con gran disfazione.
quella schietta libertà, che ogni giorno mi concedi ne'domestici ragionari, scrivendoti di
i can tici / antichi mi chiede quel baldo / viso di giovine di
xlii-n-25: vói'che sappi ch'io non mi disfermo: / ché mai non uscerai
, che intimasti la disfida, / mi lasci a prima giunta in sulle secche
. so d'aver fatta una disfida perché mi si additasse quale tra le infinite commedie
occhi acerba e forte / con arco teso mi disfida a morte. marino, 368
non vivo in disperanza / ancor che mi disfidi / la vostra di- sdegnanza.
lo me'core, / ch'i'mi disfido de lo compimento. gonella degli
d'ogn'arte de l'al- chima mi disfido / e d'om che muta parlar
, 274: se vuoi, da te mi chiamo disfidata: / e, se
toscano, anzi che seguitare quella, mi vorrei disfìorentinare e distoscanare. =
nata d'amoroso pianto, / che mi disfoghi il cor sì dolcemente, / va
mio miglior partito: / entro quest'acque mi darò la morte. dossi, 130
con le tuo braccia i fianchi almen mi cinge, / lasciami disfogar tanto desire
ogni momento / che teco io stia mi fa morir contento ». g. m
sera / di fuoco e sangue, mi chiedeste in dono / un bello elmetto.
che lo cuore sentia, però ch'io mi dilungava de la mia beatitudine. petrarca
lui le lagrime contese, / e mi sia di sospir tanto cortese / quanto
che il duolo che l'alma ognora mi preme / non si può disfogare, ché
. disformicolare, rifl. (mi disformicelo). letter. scherz.
conturbia. chiabrera, 451: ben mi so che poesia vien detta / fra noi
alfieri, v-1-776: già navigo: e mi par tolta di dosso / essermi tutta
butta in mar la lancia: / mi vi precipit'io fra i remiganti, /
/ e il suol britanno appien già mi disfrancia. = comp. da dis-con
pietoso, e disidero che altri non mi tenga troppo disfrenato, in tanto pericolo
. mocati, 1-10: tanto mi tene a freno [amore] / ch'
quando una certa quale disfunzione del fegato mi ha immelanito l'umore sono prontissimo allo
gentile abbracciava / e con disio la mi parea basciare. caro, 3-3-213: mi
mi parea basciare. caro, 3-3-213: mi potrebbe servire a salvar le mie entrate
... / ho potuto trovar chi mi disganni / dagli avvisi del genio,
/ dagli avvisi del genio, il qual mi dice: / vive ippodamia. =
entrare in questo sistema etico che non mi disgarba. = comp. da
, 403: ebbi l'impressione che finalmente mi si fosse disgelato il cuore; un'
aveva sollevato dal petto il peso che mi soffocava; il rimorso m'aveva ridestata
); e i motivi di scriverti mi assalgono fissi e insistenti, come dai
, come tante stagioni passate, e mi trovava ancora libero, ancor vivo.
disgettare (disgittare), rifl. (mi disgètto). ant. darsi
v-1-509: non c'è dunque chi mi risusciti? non c'è chi mi riannodi
chi mi risusciti? non c'è chi mi riannodi le ginocchia? non c'è
le ginocchia? non c'è chi mi disgiunga i malleoli dolorosi e tuttora sanguinosi
dal cor mio non disgiungesi, / mi fe'cercare un tempo strane fiùmora,
manca / la voce mia, madonna il mi perdoni, / che 'n tutto dal
che da'miei primi anni il cuor mi pungi, / e mia vita e miei
montani / tenere essenze vegetali, cari mi siete, / ma un vel di
lontano, perfino la mano / che mi palpava; e nel vano / d'un'
; / ma ch'è digiunto -da verità mi pare, / se lo pensare -a
. manzoni, 70: certo io mi tengo / che tutti andrete in operar
del letto, sano e fresco e gagliardo mi risvegliai. caro, 6-152: come
disgrato / assai più molto ch'ella non mi piace. leopardi, 551: vien
lassa me!, ch'ancor par che mi sia / un ghiado fitto per mezzo
che la fortuna troculente e ria / mi cacciassi nel fondo dalla cima! cammelli
intento a raggiungere il mio scopo e mi trovo in quello stato di esaltazione in
in cui ella, per mia disgrazia, mi vide, anche allora amo mia moglie
iii-24-34: d'allora in poi l'amore mi fu infausto. le donne per bene
bene che si frapposero alla mia vita mi recarono sempre disgrazia. jovine, 2-228:
fortune, quante disgrazie, quante avversità mi sono incontrate questa notte! boccalini,
da fratello, che ti porto, mi sforza dirti che a danari contanti ti sei
finanziario. pulci, vi-101: io mi dolgo, caro mio lorenzo, della
di destare la mia compassione, essa mi raccontò che la disgrazia finanziaria della sua
vi ho chiesti. grazzini, 4-548: mi ti raccomando sempre. hai tu veduto
disgrazia costui giugneva prima o non mi avessi riscontro? piccolomini, 160: se
in ciò solo il riconobbi per padre. mi disgraziò, mi discacciò, mi perseguitò
riconobbi per padre. mi disgraziò, mi discacciò, mi perseguitò. casti, i-2-61
. mi disgraziò, mi discacciò, mi perseguitò. casti, i-2-61: il
. rosa, 1-81: ricciardi mio, mi rallegro in sentire che se non megliorate
, disgraziato fantasma, non so chi mi tiene che non ti cavi gli occhi
quali sarei in umore di scrivere lettere, mi sono indegnamente e sciaguratamente rapite da una
di petenti impiego, di disgraziati che mi credono onnipotente cortigiano ed oratore a cui
disgraziati!... mia madre non mi lascia padrone neanche di soffiarmi il naso
goldoni, iv-196: -mi odia, non mi può vedere. -ma diavolo! dirvi
tolomei, vi-n-59 (20-3): caro mi costa la malinconia, / ché,
radiche. faldella, iii-63: non mi piaceva nemmanco la musica. sul barbaglio
di corpi nudi che si disgregano non mi fa più ribrezzo del carnaio del genere
graf, vi-1170: ora da te mi disgroppo, / prima che il giorno
ripugnante. bartolini, 15-120: ella mi raccontava di cose grasse; troppo grasse
s. v.]: questo cibo mi disgusta; sapori che disgustano lo stomaco
. voglio darvelo, e vedrò se mi burlerete. lanzi, 11-88: la
crusca [s. v.]: mi sono disgustato di quella bevanda; non
e di tutti. pavese, 8-34: mi disgusto ora della vita per poterla assaporare
, ma la collera gli passerà. mi fido dell'amor suo, mi fido in
passerà. mi fido dell'amor suo, mi fido in un certo potere che hanno
, 2-1-141: le doglie... mi tengono da tre mesi in qua debole
e così desideroso della morte, che mi disperava per non poter morire, mi giunge
che mi disperava per non poter morire, mi giunge una lettera di quel mio amico
svignò. panzini, iii-119: quel giorno mi sono eccitato; ma dopo mi sono
giorno mi sono eccitato; ma dopo mi sono calmato. però dentro mi è
ma dopo mi sono calmato. però dentro mi è rimasta una sensazione amara e disgustevole
al palato. migliorucci, ii-12: mi fu porto un bicchiere / in fuor che
a dare qualche disgusto e perdita, mi rallegrai alla fine che smaltissero la mala
e tace. svevo, 5-373: mi offese. era disgustoso di vedermi limitato
suo dolce organo, / par che mi spolpe, snerve e mi disiecore.
/ par che mi spolpe, snerve e mi disiecore. * = composizione dotta
le donne che incontrava. è quella che mi completerà? uno sguardo era sufficiente a
michelstaedter, 426: quello che io mi facevo una festa d'ammirare ma che
una festa d'ammirare ma che invece mi disilluse un po', fu il bot-
ticelli. alvaro, 13-65: leris mi circondava di tali cure, manifestava tanta
avendo vissuto assai con francesi questo incommodo mi disturba sovente; e non ho sempre
che vada. carducci, ii-1-204: non mi sono potuto in nessun modo disimpegnare dall'
. govoni, 2-43: o temi che mi accorga / che differenza passa / tra
40: a sera / nella piazza, mi sospingo come / disincarnato in mezzo a
papini, 26-57: gli spiritisti, mi hanno detto, si contentano di fare
la mia zia venne da me, mi portò, dentro un fazzoletto, due conigli
pretendo certo disinfettarmi completamente dai carichi che mi si fanno e uscirne colla bianchezza del
qualche ministro. alfieri, 1-686: ei mi credea nemico / da non più mai
bonfadio, i-16: alzando gli occhi poi mi disingannava; ma dolce tanto m'era
poi anche dalla mia fantasia che sempre mi andava accattando nuovi disinganni, mi tenevano
sempre mi andava accattando nuovi disinganni, mi tenevano al mio arrivo in pietroburgo in
la sua condotta, rapporto a voi, mi ha scoperto il segreto del suo cuore
innamorerete più, io canterò che non mi disinamorerò mai. baretti, 2-267: dopo
in cui solo l'affetto per te mi guida, sono rilette, dirò così
-disintossica, dicono. ma io ormai cosa mi disintossico? se mi morsica un serpente
io ormai cosa mi disintossico? se mi morsica un serpente velenoso resta secco lui.
con lui. alfieri, i-87: mi era ridotto a far sì bene e disinvoltamente
naturalmente. bartolini, 15-30: io mi crucciavo in disparte; ed invano cercavo
più ci ripenso tanto più quel disegno mi spiace: tieni il libro un po'stentatamente
che era di sparruccarmi da me prima che mi venisse fatto quell'affronto. manzoni,
dirò al signor suo fratello quanto ella mi impone, e glie lo dirò con disinvoltura
/ solo per confortare / in ciò che mi disispera. = comp.
). disistancare, rifl. (mi di sistanco, ti disistanchi).
o altri che voi stimiate veramente, mi son venuti a disprezzare od odiare, o
. allegri, 4-100: come e quando mi par seggo e mi rizzo, /
come e quando mi par seggo e mi rizzo, / mettomi 'n capo e cavo
addolcisco e stizzo. / non vuò che mi dilacci o tenga stretta, / a
messo / giuso ogni velo, a lui mi lascio intera. -figur. boiardo
la convalescenza] col caldo i nervi mi dislaccia, / ond'io vo con passini
quattro doppi, talché se per maledetta disgrazia mi assaltassero le furie della cacarella, prima
le furie della cacarella, prima che io mi fossi dislacciato, il prior di culabria
annunzio, v-2-87: i pensieri, che mi vengono dagli spazii del mondo e
mondo e dai tempi del mondo, or mi sono come i sandali allacciati e dislacciati
. con la particella pronom. { mi dislago, ti dislaghi). sorgere,
. con la particella pronom. (mi dislargo, ti dislarghi). allargarsi,
altrui. petrarca, 211-6: speranza mi lusinga e riconforta / e la man
ariosto, 13-30: contra quel disleal mi fu adiutrice / questa turba, signor.
il mio accento commosso, intende quanto mi fosse stato a cuore di non essere
come disleale erali stato / e corno mi promisi esser me gente. petrarca, 174-6
la speme disleale a dura / guerra mi sfida. = comp. da dis-con
paci che rompesti / dislealmente a sagunto mi fanno / certo che per punire il
metto in aventura, e ciò che fortuna mi donerà, sì n'abia. la
, i se 'l mio baston non mi fa disleanza. = fr.
, da poi / che dalli lacci tuoi mi dislegai. bandello, 1-15 (i-181
ardente affetto / da quella bella spera mi disleghe. lottini, 90: come che
nuova lega. filicaia, 2-1-71: mi diparti da me stessa, e 'l forte
. con la particella pronom. { mi dislivèllo). alzarsi o abbassarsi di livello
; squallore. faldella, 1-96: mi parve predominare una tinta di borghesia indomenicata
: più ti direi, ma il tempo mi sospinge / a seguir mambrian che si
, 2-3: membrando ciò ch'amore / mi fa soffrire, e sento / dismarrimento
nella volontà della battaglia, se io mi umilio nella patria e mi esalto nella
, se io mi umilio nella patria e mi esalto nella patria dismemorato e ignaro,
/ comprender dell'amor ch'a te mi scalda, / quand'io dismento nostra
2-513: 'dismento nostra vanitate'; cioè non mi appensava ora che tu eri ombra.
; / ove il bisogno era maggior mi misi, / per lor vietar il dismontar
). dismòrdere, rifl. { mi dismòrdo). ant. liberarsi dal
sì m'incora - e innamora / che mi disnatura. tesauro, 4-20: questo
disnebbi. monti, ii-44: io mi studiava di disnebbiare questi sospetti, quando
chiesa, 5-27: l'avventura del crotto mi si disnebbiava e riannebbiava nella mente come
ciola: / l'amor mi rode come el ferro ruggine. / canti
menta / di ciò che vero spirto mi disnoda. genovesi 1-83: l'ordine
ogni vigore interno, / stanco al terren mi giaccio, / e percosso d'orror
dei re. comisso, 1-57: mi prestavo all'assalto di qualche biscia calpestata
tutto ciò che di me può parere mi addolora solo e anzi tutto l'apparire ingrato
, 12-iii-285: che se ben voi mi disobbligate per questo da ogni peso,
non avendo altra licenzia da vossignoria, mi farà piacere a disobbligarmi della fede mia.
, xxv-2-292: io non ho voluto che mi levino di dosso questi panni né che
nuovo mio riconoscimento per insino ch'io mi disoblighi d'un voto, il quale feci
egli con suoi preghi impetrava da domenedio che mi traesse di questa servitù. g.
di bologna, con cui pare che mi rimanga ancor qualche impegno, avendo lasciata l'
opera imperfetta a cagion della indisposizion che mi sopravvenne, quando mi rimanevano ancor tre
della indisposizion che mi sopravvenne, quando mi rimanevano ancor tre altre missioni. p
nel reame. tasso, iv-227: più mi rincresce il lodarlo: percioché non ha
conoscere di esser tanto disobligato quanto egli mi voleva obligato. sarpi, i-346: questo
, vii-1256: -non amo la compagnia. mi farete preparare nella mia camera. -sarete
più oltre nel dolore procedere che proceduta mi fossi, esso alquanto si cominciò a
. bembo, i-206: bastar mi dee che io vi scrivo nelle mie
, che le vostre infinite occupazioni non mi togliono tesser da voi udito non altramente
accettare l'appartamento. diremo fin che mi resta disoccupato. g. gozzi
, dopo chiusa la ultima esposizione, mi si raccomanda perché io lo raccomandi a
, 2-435: io certamente (benché non mi fusse ascoso quanto grande utilità io poteva
: allievo per le forche! s'i'mi ti metto sotto una volta, ti
: ma per che troppo io non mi disonesti, / gli uman coglion lodando
la mia gesta; / onde, se mi chiamate in femminino, / voi dite
amata che non sei tu, che non mi puoi se non togliere la roba,
simil gentildonna si disonori per voi, mi sono ingegnato di raffrenarla. ammirato,
s'è disonorata? con chi? mi dica con chi, che l'ammazzo!
m'impicco, perché senza di esse mi trovo disonorato per le mancate mie promesse
me sì piccio- lini, / che mi fuóra disnor la lor usanza! dante,
. giov. cavalcanti, 15: mi niegano il necessario, solo per inducere
avere. boccaccio, iii-1-107: dunque mi lascia in pace per tuo onore, /
ciascun disinóre / che fatto m'hai o mi volessi fare. cieco, 9-75:
è la forma letteraria della malvagità, mi è necessaria espulsione per conservarmi la morale
, iv-227: o mirate un po'che mi bisognerà tenere in giorno i signori carcerati
battaglie, intantoché tutto il cuore parea che mi si struggesse e la carne si disordinasse
disor dinari are, rifl. [mi disordinàrio). letter. liberarsi dei
son capaci di questi misteri. - mi disordinarierò. = neol. scherz.
, 57: né voglio che alcuno mi dica qui che si trovano di quelli
diceva illustre poeta; se scrivo non mi perdo in turgide frasi, in disordinati
saglienti alla somma parte delle mie case mi dirizzai; e già fuori della camera
disordinati, su per il letto impetuosa mi gitto e mi rivolgo. redi,
su per il letto impetuosa mi gitto e mi rivolgo. redi, 16-ix-53: si
sostant. marino, ii-5: né mi riprendete della mia vita disordinata, perché
e come per prontezza di liberalitade io mi mossi al volgare comento e lasciai lo
il signor leonardo quel giorno medesimo che io mi sono in carta obbligata. vari disordini
far degnio delle mie busse ». egli mi guardò rimesso, e non disse nulla
tanto male addotta, che (secondo mi dice) ha poca vita. alvaro,
: troverò la maniera di vendicarmi. mi vendicherò ad ogni costo. a costo di
fanciullezza non cadesse in qualche disordinetto, mi è stato di lunga mano preoccupato dalla provvidenza
, che facevano tanti disordinaci, che mi fu facile il pronosticare, che in
: era il tipo più strano ch'io mi avessi conosciuto fra i tanti che avvicinavo
ai ciòttoli duri / sul fango d'anguilla mi disoriento. banti, 8-60: fuori
forte contrasto fra i terribili versi che mi suonavano ancora nella mente, e le buffonate
, e le buffonate di poi, mi fece male fin da principio, ma l'
ma l'averci durato fino in fondo mi disorientò del tutto. panzini, iii-30:
, con arte adomandomi il parlare, mi disoma l'anima col parlare soverchio.
sperar possa / refrigerio al bollor che mi disossa, / né cal di ciò chi
né cal di ciò chi m'arde e mi consuma? bartolini, 17-84: ma
mai posa, / in fin ch'i'mi disosso, e snervo, e spolpo,
di scorno, / e del duol quasi mi disosso e scarno. = comp
burattini. de sanctis, ii-1-83: mi rodevo tra la stizza e la paura
ora per la grazia di dio mi sento disostruito affatto. disottano,
dispacciare. salvini, 22-29: orsù: mi date ima veloce nave, / e
il capitano settimani che m'accaparra subito e mi mette con lui a cifrare e decifrar
dell'ultimo dispaccio dell'accademia altugenio, mi son risoluto a stamparlo. monti,
s'awede, centa la massaia / mi ricerca con l'iridi benigne. / «
creatore. frezzi, iv-2-107: elia mi disse senza mie dimande: / -questa grand'
; cioè per la qual cosa, * mi costrinse '; cioè costrinse me dante
un'altra tanto bella, / che mi fur gli atti suoi a mirar cari.
. nievo, 570: e cosa mi augurava il dispariménto di costei da venezia
, i-135: questa cagione di difensione mi difende da voi, né disparità di generazioni
sempre sto in pensamento quando dal giardin mi parto, / tant'è lo godimento che
1-237: che cosa vogliono da me? mi guardano a vista; mi tengono in
me? mi guardano a vista; mi tengono in disparte... che cosa
se io, di mia volontà, mi son tirato in disparte? cinelli, 1-195
1-706: perché, amor, sì mi disparti / dal mio cuore l'alma e
'l non ti piace, di'ch'io mi disparta: / rendime al messo e
invito di mangiar seco, perché di giorno mi fa ridere con le sue disparutezze,
con le sue disparutezze, e di notte mi fa piangere per timore delle sue diformità
ruvido sacco le macere e disparute membra mi ricopriva. berchet, 180: ha
consummamento, / più di tal vita assai mi pagheria. vita di s.
11-527: non lunge / gli amici mi cadean, quai per illustri / nozze
di meglior studi ed occupazioni, non mi avvenga quel ch'a la massima parte
, da'pensieri vinto, soave sonno mi ripigliò. = voce dotta, dal
, e sì lungo viaggio, io appena mi sono trovato tanto da tornarmi in toscana
s. si è ricordato di me. mi ha accordata una pensione di scudi
. 'dispensa', delle tre, mi parrebbe la meno inutile e più appropriata
albore, in modo ch'e'non mi poteva vedere in viso. soderini, i-242
sempre nel più gradevole tono di conversazione mi rassicurò: -tanto quanto ne vorrà!
dalla nobilissima donna adoperato, non vanamente mi persuadevano. 2. assimilazione
offensa / non ho commessa, non mi abbandonare, / ma con pietà al mio
da quella di orazio, che tutti mi descrivono con assai cattivi colori. foscolo,
19: io voglio moglie, perché mi dispensi i fatti di casa. s
: non vo'che la tua morte mi dispensi, / che possi, sciolto ch'
. -vi prego a dispensarmi, mi duole il capo. rotnagnosi, cono.
f. corsini, 2 -proleg.: mi dispenso dall'esaminar più oltre quegli che
v. s. del primo stante non mi è stata resa se non ieri l'
2089): saprai adunque, che mi ha lasciato dispensatore di cinquecento scudi,
una dispensatrice delle mie faccende domestiche, mi capitò in casa una eume- nide addomesticata
che farò io da che 'l signore mi toglie la dispensaria? imperò che io non
: bench'ignorante sia, i'pur mi penso / nella mia mente i valorosi fatti
monte, ii-382: il cor mi grava, / quando pensava / aver
non vivo in disperanza / ancor che mi diffidi / la vostra disdegnanza. arrigo testa
orgogliosa ciera / e la fera sembranza / mi trae di finamanza / e mettemi 'n
la gran doglia, ch'ai core mi sento, / ch'eo son caduto in
de'fatti ho disperanza: da vinegia mi pare se ne possa stare a poca
ungaretti, viii-41: tale per sempre mi fuggì la pace; / per strenua fedeltà
giacomo da lentini, 11-31: come non mi mandate / tuttavia confortando, / ch'
. metastasio, ii-146: per lui mi resi / orribile a me stesso; e
, e questa dispero di raggiungerla e mi sento ghiacciare l'animo e l'ingegno.
, iii-167: dopo di che non mi resta altro che far voti di buon
di rappresentanze ormai disperavo, e poi mi occorreva un lavoro provvisorio. -intr
moravia, xi-405: poi quando già mi disperavo di arrivare alla mia dichiarazione, di
dichiarazione, di punto in bianco lei mi propose: « beh, ora dimmela,
sicché io vivere possa, ché non mi rimane isperanza di salute, se del tuo
salute, se del tuo amore tu mi disperi. castiglione, 439: non contentano
se de lo suo parlare / no mi fosse tanto fera, / dicesse alcuna cosa
solo per confortare / in ciò ch'ella mi dispera. mazzeo di ricco, 6-4
aluma d'amoroso foco, / che mi dispera e fammi pauroso. fazio, ii-23-78
: ah! tu mal provi / quanto mi lania e mi dispera. oh,
tu mal provi / quanto mi lania e mi dispera. oh, truce / pena
gli occhi l'importuno velo i che mi fea disperando cangiar pelo. fed. della
rinaldo d'aquino, 2-11: non mi dispero / d'amare sì altamente;
se non fosse lo conforto / che mi donaste in diporto. / ch'eo mi
mi donaste in diporto. / ch'eo mi dispe rerà, / mal
ch'è così nato, / non mi dispero, ma spero alegran za. guittone
da siena, 93: o io come mi dispero io, quand'altri viene alla
/ pensa s'io piansi e s'io mi disperai: / che nutrir non potea
, i-18: pregai, piansi, mi disperai. leopardi, i-156: io stava
e così desideroso della morte, che mi disperava per non poter morire. verga
romanzo di tristano, xxviii-569: se alcuno mi domandale perché tristano volea andare a la
faceva colui disperare. aretino, iii-9: mi rido che lo faccio disperare, quando
vista di adirarmene, con dire che mi berteggia. tasso, iv-33: non
costantino mio, che questa benedetta valigia mi faccia disperare, o mi faccia rompere
benedetta valigia mi faccia disperare, o mi faccia rompere 11 collo. goldoni,
farmi disperar sera e mattina / e mi voglion cacciar in sepoltura. monti,
. monti, iv-35: questi preti mi fanno disperare, e non posso più
penso? che farò? di chi mi lagno? / poi che seguir né ritener
ridurmi a violare disperatamente l'obbligo che mi corre di obbedirvi. foscolo, 1-136:
estremo / ma se il tornar qui mi fia tolto, al brando, / spietato
invisibil sua mano. magalotti, 9-2-73: mi è convenuto riserbarlo a rendermi delizioso vorrore
dettono commessione che io fussi contento e mi fussi dato tutto quello che io domandavo.
veramente e'morì disperato, poiché non mi potè conducer al signor suo. cammelli
, 1-260: s'io / non mi discolpo, disperato moro. goldoni, iv-145
con questo stocco, il quale tu mi vedi in mano, come disperato m'uccisi
delibero di andare e morire altrove; e mi duole sino a l'anima che ci
che io disperatissimo come sono, tuttavia mi assumo l'ufficio di consolatore. svevo,
, sto per dire quasi quasi che mi proverei anco a fare all'amore!
, fanatico. baretti, 2-14: mi scusino anzi i nostri disperati ario- stisti
1-204: il diletto che ne dà mi pare che sia un po'parente di quello
oh dilettose e care / mentre ignote mi fur ferirmi e il fato, / sembianze
: ma da colei / la risposta mi venne / con un no disperato. dotti
io rinnovelli / disperato dolor che 'l cor mi preme / già pur pensando, pria
vecchio, ix-422: deh perché non mi estinse / allora la gioia, o
sto immerso. leopardi, iii-127: io mi sono rovinato con sette anni di studio
disperatissimo. d'azeglio, 1-441: mi diedi a far di scherma, e saltare
dispiaceri e colle mia tabulazione, e non mi date più affanno di quello che mi
mi date più affanno di quello che mi abbia; se non che io vi farò
pregata, / e del vostro contegno mi son formalizzata. / quel poco che
a perdere i poveri miei denari che mi costano tanti sudori. baretti, 1-377:
, ii-6-225: tre anni or sono mi misi a spiegarlo all'università, e con
sul disperato. gelli, i-65: mi gittai al disperato, e mi diedi a
i-65: mi gittai al disperato, e mi diedi a navicare, e così dove
schifo ch'è cavato d'empoli, mi metto a navigar per disperato, e voglio
e la probabilità di certe ipotesi, mi fugge per disperata. -vedersela disperata
di me; non so quel che mi voglia. s'accrescono i miei timori,
disperazione che incessante aumenta / la vita non mi è più, / arrestata in fondo
, 1-2: veramente io a tanta opera mi disperava d'essere sufficiente; ma essendo
: - iddio a ogni modo non mi perdoneria. p. f.
allora io guardai nel passato -allora io mi voltava avidamente al futuro, ma io
trattenermi da una disperazione, alla quale mi azzardano, anzi mi confortano gli accidenti
, alla quale mi azzardano, anzi mi confortano gli accidenti e la violenza delle congiunture
, di sottintesi, di originalità, mi parevano commoventi. 6. persona
del danaio; e le lunghe speranze mi sono quasi disperazione. goldoni, vii-804
disperagione. monti, i-61: la cosa mi riuscì così bene, che io gettai
, e da quel giorno in poi mi ha sempre guardato con un occhio il
, si fidi di me, che mi basterà l'animo di farle sposare il
tristi pensieri, anziché suggerirmi il rimedio, mi spingono alla disperazione. muratori, 5-i-135
disperazione uccidersi. casti, 91: mi perseguiti senza carità. / forse in disperazion
carità. / forse in disperazion ridur mi vo', / ond'io mi appicchi,
ridur mi vo', / ond'io mi appicchi, e vuoi vedermi in giù
me, dell'amor mio fatigante, mi proponessi a bello studio cose impossibili per ridurmi
londra. comisso, 1-119: egli mi mandò un portaordini con un cartoccino religiosamente
tutta la mia vita, che le sventure mi hanno allontanati e dispersi, e che
i piaceri e i dolori, e che mi hanno amato, e che mi amano
e che mi hanno amato, e che mi amano ancora benché lontani di tante miglia
che mentre con un mio dialogo, mi son posto a farmi beffe del chimerizzare d'
nome, ei lo disperde: / ei mi fea grande, ei mi fa nulla
: / ei mi fea grande, ei mi fa nulla. carducci, iii-n-15:
mia spene, i di gran gioì mi consumo e mi disperdo. 12
i di gran gioì mi consumo e mi disperdo. 12. smarrirsi,
perdersi. comisso, 7-194: incuriosito mi dispersi in un corridoio, salii una
un corridoio, salii una scala e mi accorsi di essere giunto nei penetrali del
al sentimento vivace e profondo che oggi mi solleva contro i dispregiatori e i disperditori
ove ragion ne fruga, / i'mi ristrinsi alla fida compagna. caro,
diffondersi. ariosto, 20-3: ben mi par di veder ch'ai secol nostro
, in tanta dispersione di amici, mi ha data molta consolazione. botta, 4-13
quasi non riflettevo più affatto, e mi bastava sentirmi vivere dopo tante dispersioni e
con la morte che sotto varie imagini mi scorre dinanzi. fed. della valle
forse è venuta nel tempo che io mi trovava in francia, o in germania;
aiuti, i benefizi, i beni che mi faccio cedere dal comune in cambio del
essilio che m'è dato, onor mi tegno. caro, i-248: non sono
, per esser vostra moglie, non mi sono curata di abbandonar la mia madre
quell'immagine negli occhi, ma non mi riusciva d'incon- trame lo sguardo,
. p. verri, 2-ii-136: mi pare che il duca faccia male a
volgar., 2-26: e se pur mi rispondi, o uomo, che molti
: in mezzo ai dispetti, che mi cagionano le imposture de'miei detrattori,
? goldoni, vii-433: un cavalier che mi visita, favorisce me cou'incomodarsi;
fianco e de la renella, io mi sento molto bene gagliardo. ariosto, 38-55
ii-387: brighe incessanti... mi tira addosso il mio 'affisso'di letterato in
che portai sempre a dispetto, e che mi diviene di giorno in giorno più intollerabile
. goldoni, viii-408: se non mi vendico, dimmi ch'io sono il più
imbriaco, a dispetto, / s'io mi t'accosto, con un calcio solo
vento tra acqua e sole... mi hanno rimesso in mente un luogo e
, 3-3 (288): poiché io mi ve ne dolsi, quasi come
avendo forse avuto per male che io mi ve ne sia doluta, per ogni volta
; / che d'altro sì doler non mi potrei. allegri, n: come
da signore per dispetto a quelli che mi vorrebbero vedere a mendicare. -sfortunatamente
un'aria sì sottile, che par che mi si fenda la testa.
indignarsi. pascoli, 416: non mi voleva. e quasi avea dispetto /
l'opere leggiadre / di miei maggior mi fer sì arrogante, / che,
mio tetto. palazzeschi, ii-328: mi sembra che la stanza grondi, e che
, 157: fammi quanto dispetto far mi sai, / dammi quanto tu vuoi pena
caste concessioni di cui donne e fanciulle mi beneficarono. -spreg. dispettàccio.
volonterosa d'ammendare nel cospetto d'iddio, mi rendo quanto posso dispetta agli occhi vostri
; / l'assai che poco vai mi par dispetto. 3. ant
gaudio. serra, iii-530: oramai mi son messo l'animo in pace -per
. carducci, ii-8-126: ora, che mi si profferisce d'illuminarmi per richiamarmi sul
richiamarmi sul sentiero della saggezza, non mi resta che una meraviglia un po'dispettosa del
/ or vado, or seggo, or mi rilevo, or casco. piovano arlotto
face. foscolo, xiv-254: non mi moverò di casa sino dopo le due se
le spalle sen- z'alcun conforto / mi faranno portare, e così afflitto /
da lentini, 1-43: lo non poter mi turba, / com'om che pinge
tutto quanto eo vivo / sì forte mi dispiace, / che non mi lassa in
sì forte mi dispiace, / che non mi lassa in posa in nessun loco;
posa in nessun loco; / sì mi stringe disio, / che non posso aver
tanti amici lumi, / una nube lontana mi dispiacque; / la qual temo che
. goldoni, vii-578: su le prime mi dispiaceva la perdita di qualcheduno, ora
perdita di qualcheduno, ora tanta specie mi fa sentir a dire: il
il tale è restato morto, come se mi dicessero che ha perduto al gioco.
3-590: costui m'ispirò fiducia e mi dispiacque solo per certa coscienziosità esagerata.
non dispiacciono. pavese, 8-217: mi sono accorto sovente che ciò che scoprirò
averlo a noia. allora forse non mi dispiacerà e fors'anche mi piacerà quest'eremo
forse non mi dispiacerà e fors'anche mi piacerà quest'eremo che ora abborro.
8-68: neppure sembra ella gradire che io mi ascolti parlare; almeno, manifesta bruscamente
un rifiuto. -con litote, non mi dispiace: non ho nulla in contrario
zo vado morendo: / dunqua non mi dispiace / tal morte soferendo, / ma
/ tal morte soferendo, / ma vivere mi pare. angiolieri, 11-14: ch'
, / pur che ben desiando i'mi consume, / né le dispiaccia che per
caterina de'ricci, 427: mi dispiace avere inteso come giulio vostro figliolo
per lui. redi, 16-iv-395: mi dispiace fino all'anima d'intendere nella
. tommaseo, 3-i-235: dell'arcivescovo mi dispiace che si sia imbrodolato in banchetti
me lo fossi immaginato... mi dispiace proprio. comisso, 14-17: mi
mi dispiace proprio. comisso, 14-17: mi dispiace, ora annunciano le udienze,
parenti. -dare ad alcuno il mi dispiace: fare le condoglianze. a
/ va a dare a celidora il mi dispiace. = lat. mediev.
io adunque non conoscendo lo stato mio mi posi un grano di quel confetto in bocca
era stato. bruno, 3-1 io: mi par che la terra, essendo animata
sentirebbe in alcuni versi latini, io mi tengo obbligato a darvi prova del mio dire
la solitudine di v. s. mi toma in parte a dispiacere, per
saranno forse alcune, ma nella verità mi sono ingegnato di comporle. =
ii-129: che 'l mio poema piaccia, mi piace; e se bene io non
rattristato. groto, 94: mi misi in barca, e solcando quelle liquide
cellini, 1-105 (246): così mi fece [il castellano] riserrare con
mia vecchiezza farmi tenere più matto io mi sia. nardi, i-211: dissimulando il
iv-251: sta notte ti ho sognata: mi hai dato della gelosia, e
quella sentenzia che dice: io mi diletto nella legge di dio secondo
, v-1-511: non potei sapere chi mi avesse dispiccato quelle parole subitanee dalla cima
: per quel ch'ivi da alcuni contadini mi fu detto, il passatore non voleva
: mia figlia... col marito mi fa condurre fra le colline di s
fuggirti, o crudo amore; / né mi vai seguir le fere, / né
me dispieghi l'ali, / e mi giungi co'tuoi strali. alfieri, 1-916
in tutti i luoghi tenuti dai galli mi credo io che la parola latina uscisse rattratta
d'adorazione ad essa... mi rendono febbricitante d'ira e di lotta
valerio massimo volgar., i-647: adunque mi maraviglio io meno se appo il crudele
/ gradì che sol d'angosce io mi nodrisse. 4. (
pensiero che m'accorcia il tempo / mi si converte tutto in corpo freddo, /
m. frescobaldi, ix-36: tu mi consumi e struggi, giovinetta, /
patria si scordi affatto di me, e mi lasci morire in terra straniera senza perseguitarmi
superba, / amor col rimembrar sol mi mantene. ariosto, 219: o cieli
io veggo il dì che io mai mi dispigli / dell'animale il qual se chiama
, / se con nessuna mai più mi rappigli! = comp. da dis-con
/... / oggi qui non mi tocca riconoscere. 2.
facite d'uno core, / da voi mi parto ancor mi sia pesanza, /
, / da voi mi parto ancor mi sia pesanza, / come quello che piange
or si cominci: / vantati poi se mi dispogli e vinci. lalli, 1-3-56
, ii-8-15: questo pensier m'uccide e mi dispoglia / d'ogni speranza di futura
come vi scrissi, il mio assessorato, mi si è lasciato però intatto il mio
1-29: non dir che le onoranze io mi dispoglio / del chiarissimo sangue onde per
, / ched io di voi amare mi dismanti, / o mi dispogli della vostra
di voi amare mi dismanti, / o mi dispogli della vostra spera. ottimo,
ma doglia / la vostra condizion dentro mi fisso, / tanta che tardi tutta si
ma poi che morì, oh! quanto mi parve ridicolo, dispogliato di quello sfarzo
. magalotti, iii-146: che mi direte adesso?... che il
in questo annuncio di distacco già alita e mi tenta il senso avventuroso d'una nuova
, dispone sul tavolo tre bicchieri e mi invita a bere. -assol.
essere rei. caporali, i-115: gir mi bisogna in grecia ivi a disporre /
la mia povera patria, e secolo io mi troverò avere impiegato... le
casi estremi, quand'anche io non mi giovassi del danaro che le piacque di disporre
ch'io meco ragiono, / non mi dispero della mia vaghezza, / considerando
la guerra. menzini, 5-1: mi domanda talun, s'io studio in marco
di studiare dopopranzo, ma quell'oberdorfer mi costrinse a promettergli di andar con lui
mie labbra. foscolo, xv-533: io mi proponeva di scriverti a lungo -ma l'
in quanto a voi piacesse, io mi vorrei dispuonere a navigare. s.
. degli arienti, 170: cavaliero a mi già caro, aconcia il facto de
): « posso aver fallato; e mi scusi, » rispose renzo, aprendo
uscire. d'annunzio, v-3-276: mi disposi di visitare il beato, declinando il
per mestiere. guerrazzi, iv-130: quando mi disponessi a farti da servitore, quali
stanno i sui, / io pel contrario mi voglio disporre. 14. intr
non sia grave, secondo ch'io mi ricordo che cato dispuose, innanzi ch'
boccaccio, 21-v-14: deh, a che mi dispongo io? or non ho io
amerà me; e se mai per altri mi disporrà, che io ammazzerò colui che
disporrà, che io ammazzerò colui che mi sarà preposto, e non lei.
. con la particella pronom. [mi dispòrto). ant. comportarsi.
che son la pia: / siena mi fe'; disfecemi maremma: / salsi colui
uomo illustre, amico di mio padre, mi avesse fanciulla a un suo figliuolo disposata
iii-2-410: ella [la retorica] mi ammaestrò, mi accompagnò, mi annoverò
[la retorica] mi ammaestrò, mi accompagnò, mi annoverò fra i greci
retorica] mi ammaestrò, mi accompagnò, mi annoverò fra i greci, mi disposò
, mi annoverò fra i greci, mi disposò, ed io gliene saprò grato sempre
. panzini, iii-369: il giornale mi annunciava l'invenzione di un dispositivo elettrico
, iii-381: i soggetti che il cardinale mi ha comandato ch'io vi dia per
mala disposizione della salute... mi vieta di viaggiare con questi caldi. tommaseo
febbre. caro, 12-iii-203: non mi parendo aver avuta mai disposizione a questa
): figliuola mia, per quello che mi riferisce romeo, tu seco accordata ti
acerbissima, passò nondimeno, per quanto mi parve di comprendere, pazientemente e con
talvolta disposizione di far per me, mi par che mi possino tacitamente ridarguire di
di far per me, mi par che mi possino tacitamente ridarguire di zelo poco opportuno
dispensa da un carico per cui non mi sento avere né disposizione, né attitudine
riuscire a persuadere gl'italiani che non mi è possibile, per congenita disposizione delle
dover aspettare a scriverti un altro giorno, mi limito ad una cartolina. calvino,
purg., 32-10: per forza mi fu volto il viso / ver la sinistra
percossi, / sanza la vista alquanto esser mi fée. boccaccio, 9-279: se
era in grado di maritarla: ora mi ritrovo in qualche disposizione. 12
ne vado, ma non temere; non mi allontano di troppo. mi reco nella
; non mi allontano di troppo. mi reco nella mia stanza... a
moravia, 12282: io stesso quando mi sposai avevo qualche debituccio, ebbene tua
33-21: « vien più tosto » / mi disse, « tanto che, s'
nemmeno. pavese, i-28: cilia mi offrì di continuare a far la commessa.
. cesarotti, ii-276: cotesti signori mi persuadono inoltre con un argomento stringente,
dizionario è un di quei lavori a cui mi sento meno disposto per natura. serra
ero disposta, / e di quel vecchio mi curavo nulla. forteguerri, 10-120:
quella costa / onde m'era colui che mi movea, / un'altra storia nella
ch'io varcai virgilio, e fe'mi presso, / acciò che fosse alli occhi
: -vi dirò: giusto adesso mi ha tenuti / certi discorsi la mamma
se, a seconda di quello che mi dicevi, mi sono mostrato dispotico.
seconda di quello che mi dicevi, mi sono mostrato dispotico. pirandello, 7-402
... senza che la vedova subito mi richiamasse, dispotica. 5
voi troppo bene gli aiuti ch'egli mi ha dato a rendere vittoriosa la causa dell'
femminili. carducci, ii-8-100: tu mi distrai da tutto, mi vuoi solo per
: tu mi distrai da tutto, mi vuoi solo per te e in te:
, i-265: ben sapete ch'io non mi diletto punto di disprangar cioppe vecchie.
poi mai? leopardi, iii-127: mi sono rovinato infelicemente e senza rimedio per tutta
zeno, iii-445: da questo studio mi sono avanzato a quello ancora delle medaglie
da quelle di argento, delle quali mi è riuscito con l'acquisto di una
io abbia riportato vittoria; no, ma mi pare aver sempre risposto alle obbiezioni con
nostro p. di montfaucon... mi è stato assai caro il vedere come
titoli di capeto, e di ex-re, mi andate or nominando. 2.
: 3-42: fina donna, non mi siate / fera, poi tanta bieltate /
anima sua e dicendo: or chi mi vede?... e non intende
. ovidio volgar., 2-45: non mi dispregio perch'io solessi giacere teco soletto
poiché pose fine al suo discorso, mi fissava con occhio dispregiatore, mostrando vie
, i-515: una cosa sopra tutte mi pareva difficile: al sentir parlare di religione
saba, 455: da sé mia madre mi vuole lontano; / se la carezza
lontano; / se la carezza ne cerco mi accusa / più fastidioso di una mosca
xvii-676-12: lo confessare a me no mi è dispresgio, / ché quelli è sagio
dispregio. marino, 4-33: allor mi stringe entro le braccia, e mille /
le braccia, e mille / groppi mi porge d'infocati baci; / poi.
/ poi... / quanto può mi scongiura, e vive stille / mesce
fr. degli albizzi, ix-40: chi mi riprende, / non dubbio, se
se occhi avesse, / ched e'non mi ponesse / gran pregio, dove dispregio
ponesse / gran pregio, dove dispregio mi pone. forteguerri, i-223: eran di
i capitani. bocchelli, 5-212: mi sento così triste, così in dispregio
ho risposto che non è vero, mi ha guardato con un sorriso disprezzante.
'dalla loro bocca. ciò almeno mi giova perché sono certo di non perdere
chi disprezza me, disprezza colui che mi mandò. guicciardini, 107: non fare
te, figlia di nèreo, / mi piego: la tua ira è più acuta
e tanto aquista, / che io mi disprezo. pavese, i-26: mi disprezzo
io mi disprezo. pavese, i-26: mi disprezzo di averla lasciata morire, soffrendo
: io certo, quanto potrò, mi sforzerò di soccorrerla [la lingua] e
/ dal cenno mio dipende: / se mi consoli, tei rimando vivo; /
consoli, tei rimando vivo; / se mi disprezzi, tei rimando estinto. salvini
credereste? quella burina dalle guance gonfie mi guardò e rispose, con superbia: «
ho veruna cognizione del cuore umano, mi si deve credere com'io comprendeva chiaramente
disprezzata, / ferita, abbandonata, / mi scopro, ti perdono, / t'
che è piccolo e meschino, / io mi torco in silenzio le mie mani.
viii-5c8: ah, ciò sempre più mi convince della poca stima in cui sono in
santa sede, / e a lui mi volgo, che ora tienla in braccio.
fazio, ii-22-94: assai mi piacque, quando dispregiona / alonda,
/ ed una vision si disprigiona / che mi dormì nel cuor gran tempo ascosa.
la bassezza e la miseria, in che mi truovo, alla potenza e felicità di
interamente si appartenga, dirò, quanto mi sia possibile, quale, donde e
dopo una lunga disputa con le alabarde, mi fu mostro che [ecc.]
affatichi più, ulisse, perché tu mi comincieresti a entrare in quelle dispute che
reverenza che io le devo grandissima non mi concede, signor presidente, di venire in
neuna persona più acconcia di quella etade mi parve da mettere. b. davanzali,
teco. e voglioti pregare che tu mi rispondi alle quistioni ch'io ti farò.
giov. cavalcanti, 412: già non mi puoi tu fare strana risposta della disubbidienza
e noi siamo ora oziosi, molto mi farai a grado... se tu
visitarvi. eravate triste, e il cuore mi disse che foste stata più soggiogata che
che fuori di prigione per ora, mi trovo di continuo a disputare la vita,
sputava meco medesimo queste parole, io mi accorsi... che questo giovane
e molte cose utili e ben dette mi recava a memoria. tasso, iv-28:
: a un certo tratto ella mostra mi sia diportato non gentilmente con lei a
articolo della 'rivista contemporanea 'che mi riguarda. 2. conteso,
più tosto essere pertinace che disputatore giudicato, mi concederete che [ecc.].
lorenzo de'medici, ii-180: e'mi ricorda già in disputazione / bartol fe'
disputazione, acciò che per merito non mi debba contristare? 6. locuz
forza. b. croce, iii-32-36: mi sono un po'meravigliato nel vedere che
po'meravigliato nel vedere che il marangoni mi pone tra coloro che non hanno fede
non viene in disquisizione quello che io mi facessi, ma quello che costoro dovessero sofferire
55: sulla flebite... io mi sono formato una cultura speciale, perché
a me lece ora / ch'io mi disciolga e mi disacri in tutto /
lece ora / ch'io mi disciolga e mi disacri in tutto / da l'obbligo
perirono di capestro. gioberti, 1-ii-204: mi farei disagrare e disfar cristiano prima di
è saziato / in fin che non mi ha tutto dissanguato. foscolo, xviii-33
annunzio, iii-1-957: ma chi è che mi succhia, / chi è che mi
mi succhia, / chi è che mi dissangua da vent'anni / senza tregua?
gli altri. verga, i-359: io mi dissanguo in spese di cultura, e
e poi se viene la malannata, mi piantate la mezzeria, e ve ne andate
. fiore, 37-8: tu mi proposi che tu se * giurato / a
. guittone, i-3-407: se mi dite che grave è ciò seguire,
sei indietro! ti maravigli ch'io mi sia preso di così violento affetto per
, xv-564: oggi prima del pranzo mi sentiva tutta la parte destra intirizzita e
destra intirizzita e 1'accostarmi al fuoco mi disseccherebbe il cervello, e poi non
lo zio] anzi il sonetto e burlandosene mi disseccò tosto quella mia poca vena fin
: studiai la barriera di colline che mi attendeva. erano bianche e disseccate dal vento
i-147: anche quel vecchio latino mi era venuto in uggia: quel latino disseccato
; / da lor sentensia parto e mi disenbro. iacopo da lèona, vi-
: -madonna, unque altro che voi non mi piace. / - messer, morto
divulgare. machiavelli, 787: solo mi distenderò in demostrarvi quanto inettamente, o
la vita con l'armi, ora mi vogliono togliere l'una e l'altra col
i-123: sopraffatto da questa disseminazione, mi vidi guardare da tutti con dell'orrore
mie stesse tre sorelle, le quali mi avevano stimolato a impedire un disordine,
latino. dissellare, rifl. (mi dissèno). scherz. cessare di
toscano, anzi che seguitare quella, mi vorrei disfiorentinare e distoscanare alla guisa che
turbine di pensieri e d'angosce che mi dissennava. d'annunzio, iii-2-329: te
6-266: « o forestier, tu non mi sembri punto / dissennato e dappoco »
: passai correndo sopra questa, e mi diedi a vagare dissennato per quell'altra parte
; che per i primi 18 giorni mi diede fino a 50 e 60 evacuazioni
. cavalca, vii-m: quegli mi pare di cuore dritto, il quale
): in tal maniera la morte mi piglia / che assalisce subitanamente, / che
tetra della stomacaggine e dello schifo, mi contraevo e storcevo come per dissepararmi straniarmi
terminava col dire: « fin qui mi ricordo, poi mi addormii ». imbriani
« fin qui mi ricordo, poi mi addormii ». imbriani, 3-178: guardava
inutile e morta, onde tanto più mi si accrebbe desiderio di veder dissepolto quanto
essere conosciute? campana, 265: voi mi siete come il ricordo di una soverchiante
, barbaro perro; / ch'invan mi mostri il tuo baston e ferro, /
farmi despitto. / perché col torto mi venesti a dritto, / però tua
/ o se del primo strale amor mi sferra. pulci, 23-21: diserra un
fiorenti. dossi, i-21: sempre io mi ricorderò di voi, sempre, come
, / se dal proposto mio non mi disserro. 9. scostarsi,
or minori. magalotti, 1-64: mi comandò di metter insieme qualche notizia de'
e anche un pochetto di boria, mi sforzerebbono a passar dalla critica all'erudizione
fo, se io offendo colui che non mi diservì mai e non mi fece mai
che non mi diservì mai e non mi fece mai danno, che quegli che mi
mi fece mai danno, che quegli che mi fa danno e male. bibbia volgar
200: sempre servito m'hai, or mi diservi, / amor, e parmi
cino, iv-227 (106-14): non mi vo'lamentar di chi ciò face,
tribuito / e servo, e diservito / mi trovo. firenzuola. 481: i
in vece di farmi cacciare la spada mi avesse voluto far cacciar la borsa, mi
mi avesse voluto far cacciar la borsa, mi avrebbe impoverito o dissestato di molto.
sempre si potesse; / s'io non mi dissestassi, e la scarsella / una
, 7-162: è tornato un freddo che mi ha dissestato. d'azeglio, 1-65
i-458: la mia salute assai dissestata mi obbliga a mutar aria. vado dunque
. foscolo, xviii-164: veggo che mi converrà andare a venezia, e dimorarvi
di insolvenza. pananti, ii-104: mi ritrovo / in gran dissesto, e senza
aumento / della mia paga io più non mi sostengo. manzoni, 1001: il
, i-9: il padre d'un soldato mi dà una cartata di pasticche dissetanti
una cartata di pasticche dissetanti e mi dice: « tenga anche lei per
vi-459: ecco il nappo di fel che mi disseta, / il pan che m'
che m'alimenta, e passo passo / mi conduce alla oscura ultima meta. mazzini
copiosamente. slataper, 1-44: ansante mi buttavo a capofitto nel fiume per dissetarmi
'dicea, alla mia donna / che mi disseta con le dolci stille. buti
buti, 3-227: 'mi disseta'; cioè mi sazia la sete, cioè lo desiderio
italia ricevute così a gran sorsi, mi dissetano quetamente. de sanctis, ii-1-126:
tempo in questa fresca luce / che alfine mi disseta / come quel sorso / ch'
, / con l'altissimo sogno che mi tiene, / e le anime, sorelle
a dissetarsi alle fonti de'piaceri, mi vedreste allegra, brillante, festosa, e
poco io di quel volto / dissetar mi potessi a mio talento. fogazzaro, 1-112
poi sua altezza di sua propria mano mi ha data la lettera di vostra signoria
/... gli occhi / mi dissigilla da tue dolce forze [della morte
/ il solitario foco / dal cor mi dissigilla. d'annunzio, v-2-88: asia
. carducci, iii-25-400: troppo io mi sento inferiore all'alto concetto vostro,
vostro, o signori; ma quale io mi sia, e volesse pur dio non
amore e per lo errore, e trova'mi essere di lungi da te ne la
luna] e i corpi celesti, mi par che necessariamente concluda una grandissima dissimilitudine
testa, dissimmetrizzata da indecifrabili anomalie, mi avverte che gli ufficiali devono essere degli
, 24-38: perché travagliato e combattuto / mi comprendesti, afflitto, lasso e stanco
xiv-119: la perdita del mio impiego mi ha percosso orribilmente, quantunque io affetti
ii-156: dissimular non giova: / già mi tradì l'amor di padre. io
che un'altra una scatola di maiolica mi serve da base, uno straccio di
, una lunga fila di uffici, e mi trovo davanti a una scala dissimulata.
foscolo, v-349: gl'inglesi non mi paiono simulatori; bensì dissimulatori e senz'
che veramente le più celebri delle parole stoiche mi sembrarono cosa ruvida e grossa.
mio è tale che se tu non mi amassi più... io non so
: la cosa riuscì, ma in me mi vergognava e irritava moltissimo di tutte le
, e simulazioni, e dissimulazioni che mi conveniva porre in opere per ispuntarla.
). caro, i-141: tosto mi chiarii del fatto come stava; percioché
naturale può soltanto dissiparlo ne'momenti che mi assale. imbriani, 2-18: così
, i-192: pareami, a misura che mi si anda vano dissipando le
80: gran maraviglia di coloro giustamente mi prende, che veggendo alcune storie, sozze
bartolini, 5-199: di guido reni mi piace la vita dissipata, resistenza dissipatrice