schiena. papini, 8-10: mi mettevo ad ascoltar l'acqua che veniva già
. idem, iv-2-338: 10 gli mettevo le scarpe... nell'allacciare,
ogni anno, verso l'aprile, io mettevo inesorabilmente in azione irminda partènide per fare
quando 10 tornavo di scuola, mi mettevo a raschiar cera, e formavo buoi
il commerzio, spaventato dalla peste, mettevo uno scoppietto in ispalla al mio pagolino
dignitoso, ipocritamente distratto, allorché mi mettevo davanti a lui. -figur.
il muro del cimitero, e mi mettevo a dipingere. -ritrarre. foscolo
« promessi sposi » e mi mettevo a leggere ad alta voce il primo
accusatore. pirandello, 8-164: mi mettevo a sedere a piè d'un albero
queste diverse professioni con grandissimo studio mi mettevo a impararle. ecci ancora [a
ne facevo un mazzetto e me lo mettevo tra i capelli, sopra l'orecchio
.. quando il frastuono cominciava mi mettevo all'inferriata e ascoltavo gli squilli passare
avevo combinato una filastrocca che appena mi mettevo a recitarla, lei non può figurarsi la
com- merzio, spaventato dalla peste, mettevo uno scoppietto in ispalla al mio pagolino
dignitoso, ipocritamente distratto, allorché mi mettevo davanti a lui. 6.
riflessioni fastidiose e inutili, mi mettevo... a riempire interi fogli di
e imbussolavo i temi e poi mi mettevo a improvvisare ad alta voce, tra
in modo vario sempre nella stessa difficoltà, mettevo insieme altre narrazioni d'immagini.
sbocciavo in tutto il fiore della giovinezza e mettevo le mani inesperte in tutti i rosai
iv-1-384: io fui assiduo al capezzale. mettevo una certa ostentazione nel ricordare a lei
. moravia, ii-372: come mi mettevo davanti la carta e intraprendevo di scrivere
a me medesimo e rigido, solo mi mettevo per li deserti. monti, 1-11
sotterfugi, senza menzogne degradanti. io mettevo il mio studio nell'esser leale, a
: allungavo la gamba fasciata, accantp ci mettevo il cappello per le elemosine e stavo
: la notte, quando rientravo, mi mettevo alla finestra a fumare. uno s'
pezzo, et in su questo untume mettevo nuova saldatura e nuova borrace, la quale
po'per esser certo che non mi mettevo in mezzo. -con riferimento all'
sulle mia, / ch'io vi mettevo il ben di più d'un anno.
alla moviola. soldati, 2-470: mettevo la pizza in moviola e mi ripassavo
vario sempre nella stessa difficoltà, mettevo insieme altre narrazioni d'immagini.
nelle mie poesie e non ce ne mettevo. -con uso pleonastico.
la notte, quando rientravo, mi mettevo alla finestra a fumare. uno s'
volevo nelle mie poesie e non ce ne mettevo. -con valore di agg.
non ti condannavo già; solo mi mettevo in odio con me stessa, che,
. pascarella, 2-368: mentre mi mettevo a tavola ed ero lì per ordinare,
nes- sune. cellini, 588: mettevo tutte le rotture in ordine e tutte
d'annunzio, iv-i- 384: mettevo una certa ostentazione nel ricordare a lei,
con salsa. moravia, xii-120: mettevo in un piatto una piccola quantità di
, appena succhiato là dentro, mi mettevo come l'immensa folla a ridere all'irrompere
pellicola stessa. soldati, 2-470: mettevo la pizza in moviola e mi ripassavo,
una polpetta, e che ora io gliela mettevo calda tra nappa e bazza. moretti
seguii attraverso lo spiazzo, badando dove mettevo i piedi per via delle tante porcherie
, 11-17: volevo venirne a capo e mettevo in preventivo un tempo che mi pareva
p. levi, 3-99: mi mettevo in ferie finché lui [il capo]
far lavorar di specchi. e smo li mettevo a fare la mia centina, ella
, perché, se non ce lo mettevo anche oggi, non veniva.
continovo batteva il sole, e quando mettevo lo strumento all'ombra, era nell'
di filomena. soldati, 2-470: mettevo la pizza in moviola e mi ripassavo,
storia. chiari, 2-11-8: la mettevo alle strette di dirmi il resto. ghislanzoni
volevo nelle mie poesie e non ce ne mettevo. 2. in modo artificioso,
. checchi, ii-1029: se io mettevo un dito alla parte inferiore della gamba
: il trattenimento del pubblico ridotto dove mettevo ogni notte a qualche prova la mia fortuna
: a volte, quello che mi mettevo a cantare, non mi sapevo dove
che mi dava noia a vegliare, mi mettevo a cardare la lana.
del principe. d'azeglio, 6-45: mettevo la bardella al ciuco e lo caricavo
in tutto il fiore della giovinezza e mettevo le mani inesperte in tutti i rosai della
all'averla a smaltare, di modo che mettevo tutte le rotture in ordine. m
io li [i pezzetti dell'orpello] mettevo nel tizzonaio della fornace della banda dove
volontà di scaraventarmi dominante sulla vita, ora mettevo alla prova la vita stessa.
mostrò di accorgersi che il foglio che le mettevo in mano era scempio o doppio,
bardella, pendente in un fascio, mettevo cavalletto, ombrello, sediola, spuntone e
azeglio, 8-68: scendevo alla stalla, mettevo la bardella al ciuco e lo caricavo
caldo dal cuore. govoni, 276: mettevo i fogli bagnati, ancora tutti caldi
! bianciardi, 4-53: io subito mi mettevo al lavoro, a sil
quando ero solo in camera mia, mi mettevo a singhiozzare, così, senza motivo
modo vario sempre nella stessa difficoltà, mettevo insieme altre narrazioni d'immagini.
, 22- 252: ce la mettevo tutta, m'impegnavo a studiare il giapponese
. pascarella, 2-368: mentre mi mettevo a tavola ed ero lì per ordinare,
carducci, iii-27-144: di tanto in tanto mettevo il capo un cotal poco fuori dello
bardella, pendente in un fascio, mettevo cavalletto, ombrello, sediola, spuntone e
aggiustare. io... mi mettevo a stagnare i recipienti in un prato e
urgentissima. pirandello, 8-164: mi mettevo a sedere a piè d'un albero,
lo portavo in collo, e gli mettevo le pezze ai calzoni perché andava strappato.
mai calci. chiari, 2-ii-8: la mettevo alle strette di dirmi il resto.
. n. ginzburg, ii-21: mettevo il piede, ogni giorno, per motivi
, ma che da moltissimi anni non mettevo le mani su una tastiera. pavese,
carte davano un buon risultato quando mi mettevo a scriverle; ce n'erano di quelle
: avevo una borsa a sacco dove mettevo tutte le cose che occorrevano alla bambina,
le carte davano un buon risultato quando mi mettevo a scriverle. =
. pavese, 5-33: mi ricordai che mettevo gli zoccoli soltanto d'inverno.
tutto leggevo colla massima attenzione e tutto mettevo da parte, non sentendomi di apporre firme