, / canora discendea, co 'l mesto accento / de la versilia che nel cuor
, tra le voci degli acclamanti, mesto, in silenzio e con gli occhi in
empiè nel fonte, / e tornò mesto al grande ufficio e pio. marchetti,
cenere risolvere, / ornando di ghirlande il mesto cumolo. ariosto, i-37: viene
monti, 11-543: ond'egli addolorato e mesto / seco nel chiuso del gran cor
, angustiato, addolorato; rattristato, mesto. iacopone, 30-63: li
dalla bottega e dieci volte con un mesto sguardo e con una parola agganciante lo
esposto il peregrino ulisse, / mesto ed ignudo sovra i lidi asciutti, /
. / d'alchimista il color pallido e mesto. redi, 16-vili-127: similissimi [
in aspra e crudel foggia / il mesto inglese da due funi eguali; / e
muoiono i germi della terra, e mesto / si fa deserto. carducci,
sentì in un momento... un mesto ma soavissimo e dolcissimo concento; perciocché
mostri ne la fronte assai distinto / mesto presagio d'infelice giorno. marino,
, o sia cordoglio, / consolar mesto, assecurar dubbioso, / consigliar sconsigliato
. chiabrera, 2-1-33: ciascun mesto sovra a lui piangea, / atteggiato d'
, 850: e un desio mesto pe 'l rigido aere sveglia [il sole
: in quell'aurora / non presentiano il mesto de la sera. carducci, 434
giusti, 2-109: l'umor mio tra mesto e lieto / sgorga in versi balzani
, / non mi vedrete più doglioso e mesto. manzoni, comprendere. pr.
, / non mi vedrete più doglioso e mesto. alfieri, i-295: gridarono che
le ragioni e le querele udite / del mesto re de l'ombre. d
fantoni, 847: a che star mesto? gioventude fugge, / pigra i
tristo e broilo', cioè, mesto e pelato aspetto. caro, i-153:
croce, iii-23-395: qui si abbozza il mesto riso, raro in quegli scrittori burleschi
i cantori de'lamenti, e al mesto / canto pietoso rispondean le donne.
da quei torpore universale se uno sguardo mesto e svagato non fosse partito di quando
, / canora discendea, co 'l mesto accento / de la versilia che nel cuor
una gocciola nel mar; / ma son mesto, s'io non trillo: /
i cantori de'lamenti, e al mesto / canto pietoso rispondean le donne.
, appoggiata al braccio d'un garzone mesto, che alle chiome biondissime parea tedesco
, 3-5-390: stomacuzzo di carta, un mesto umore, / un pallidume, una
pascoli, 550: ritorno tanto mesto, sebbene / fosse alla bianca nostra
contemplare... mio fratello almorò mesto di abbandonare gli augelletti e le gabbie,
, 16-15: domanda all'oste il mesto ricciardetto, / qual sia del vecchio
causa di venir brunello / col viso mesto, e con la testa china. idem
ponemmo con loro insieme a celebrare il mesto officio. ariosto, 40-12: e così
risolvere, / ornando di ghirlande il mesto cumolo. mattioli, 2-1438: chiamansi
cuore; ma forse, nel vederlo mesto, assorto e taciturno, non aveva
loculo cimiteriale. 2. figur. mesto, malinconico; spettrale, irreale.
mostri ne la fronte assai distinto / mesto presagio d'infelice giorno. marino,
par gravosa e morta; s'inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose; le
molta finezza di giudicio il detto giovane mesto, volendoci dimostrare che più ci rincresce
tram, dalla via, il grido mesto del cocomeraio. 2. campo coltivato
: si dipinge [saturno] vecchio, mesto, brutto, d'aspetto cogitabundo,
uomo, così abbattuto, scorato, mesto, farlo rivivere, allietarlo, rianimarlo,
; e lo suo colore vedemo rosso mesto al colore d'auro. dante, conv
dire con un certo suon di vocie mesto, afflitto come coloro che dànno il commandamento
più bello e raggiante / dal suo cenere mesto rinasce. -figur.
1-252: la bell'alba, solo e mesto / titon lasciando, a noi conduce
, o sia cordoglio, / consolar mesto, assecurar dubbioso, / consigliar sconsigliato oggi
anco a chi non è addolorato né mesto, consolanti a se stesso, nutrire
soglia, onde lungh'anni / n'avrò mesto il pensier. pascoli, i-824:
di me, lontano, avviserai / il mesto aspetto. d'annunzio, iv-2-524:
196: e come quando il mesto eleisonne / vanno cantando i frati a
all'ambasciator francese; e spedì mesto, / il dolce acerbo, e 'l
pascierse de ve- neno con altra vivanda mesto. lapo gianni, ii-494: tua
crepuscolo di giorno, e in quel mesto silenzio, e in quella oscurità fredda
, che da'nudi rami / con mesto crocidio levarsi a volo, / ho chiesto
risolvere, / ornando di ghirlande il mesto cumolo. foscolo, iv-363: suonava
core / di sprezzar la dimanda e il mesto addio / rinacerbir col niego. cassola
mondo fa nudo e 'l mio cor mesto, / il dolce acerbo, e 'l
dentoni gialli di cavallo ne orchestravano il mesto sorriso, il buon sorriso giallognolo di
il forte d'alceo carme e del mesto / simonide ritenta ardito spirto / e
s'imbatterono il giorno dopo in assai mesto corteo. menavano a impiccare un letterato
voce in non ascoltate querele, il mesto rosignuolo, emulo di quelle, incominciò
di vita, / verso sinistra, al mesto occaso. buzzati, 5-45: «
e co 'l diadema in testa / mesto sedeasi il re fra gente mesta. f
dall'ombre pertinaci, un pigro e mesto / aere vi siede. colletta,
monte, / ecco terigi doloroso e mesto, / che ne venia diguazzando la
marzo mio buono, / e febbraio mesto, / sebben tu nevichi, sebben diluvii
sua nobile baldanza, guardava tiberio con occhio mesto e sospettoso. botta, 4-469:
di flebili parole, / ad ogni mesto e lagrimoso aspetto, / che a'vostr'
null'altro che ristoro agli affanni e al mesto desiderare degli amanti, confortando col dono
il nomade dipinto, / il più mesto le invia de'suoi saluti. ojetti
, e quasi altrui dipinto, / mesto presagio d'infelice giorno. boccalini, i-194
. tommaseo, i-428: vide del mesto morbihan la semplice gente e severa errare
stuol de'teucri tutti / disanimato e mesto. v. martelli, 2-67: disanimato
si generano. tasso, 13-i-1077: ogni mesto pensier discaccia e sgombra. tassoni,
, / canora discendea, co 'l mesto accento / de la versilia che nel cuor
l'olimpo, accanto a giove / mesto s'assise, discoperse il sangue / immortai
disdetta; / involò il fanciullino al mesto padre. campanella, i-164: se
par gravosa e morta; s'inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose. leopardi,
core / non si coloran più, / mesto amor mio,
terra / se ne venia disonorato e mesto. boccalini, ii-151: molti garritori
consequenzie. ariosto, 23-107: il mesto conte a piè quivi discese; /
volto e più sulle labbra un silenzio mesto e soave; ma io non aveva
regio sembiante ornai disvelici, / ogni mesto pensier dal cuore involici, / con far
, iv-190: tra le infide sorelle al mesto fiume / (ahi fatiche diuturne!
bembo, 1-255: come a sì mesto e lagrimoso punto / non ti divelli e
e sepolto, non ch'afflitto e mesto. della porta, 1-13: una giovane
/ è più sicuro ed innocente il mesto. monti, x-3-413: division fe'
. giusti, 4-i-53: un pensier mesto / sarà del giovinetto innamorato, / cui
e letter. afflitto, addolorato, mesto (una persona, una condizione di
si rintegra l'amore. 7. mesto, triste; tetro, lugubre, ferale
/ di sprezzar la dimanda, e il mesto addio / ri- nacerbir col niego.
, e lidio guerriero, e frigio mesto. rosa, 15: tutti i canti
vista comincio a diventare tranquillo, poi mesto, poi malinconico, poi fantastico,
, iii-n-16: guido cavalcanti, il filosofo mesto e dubitante, n'ebbe a soffrire
ridono con un sereno insieme allegro e mesto. cicognani, 9-197: adelmo arrivò
dita, / ché il giorno è mesto, agli ebani canori. 3
tempo, che le avanza, / con mesto error consuma / ad eccitar la fiaccola
- che vai facendo sì sconsolato, o mesto elia? -o dio, che vado
enné per nascondere almeno lì il loro mesto colore. = deriv. dal
... /... al mesto garzon poi la colomba / gli recava
lui. baldi, 11-74: chiude il mesto sepolcro, a cui d'intorno,
asconde? / piangendo esclama il garzon mesto, e l'eco, / del suo
spentosi serenamente, al quale si rende un mesto tributo d'affetto. montale, 3-214
rifugge, / benché furente, finché mesto alfine / sul mattin si rimbosca.
divoto affetto / fea dipartenza involontario e mesto, / rispose pur con salutevol gesto
pascoli, 491: anima nostra! fanciullétto mesto! / nostro buono malato fanciullétto,
vista comincio a diventare tranquillo, poi mesto, poi malinconico, poi fantastico.
fausta e modulò un fischio leggero e mesto; un fischio da cacciatore. pavese,
amo in su la manca riva / mesto pel vago boboli passeggio, / l'ultimo
veduto che ebbe il suo patrone sì mesto e che calde lagrime dagli occhi con-
83: movea l'asino un dì mesto il suo passo, / portando invidia a
, / canora discendea, co 'l mesto accento / de la versilia.
eri usata favellarmi, ed onde / mesto riluce delle stelle il raggio, / è
mia gente ostili spoglie, / vincitor mesto. botta, 4-49: rompevasi la fede
mio dellio, o di continuo / mesto tu viva, o in dì festevoli
sol per sentiero obliquo il corso sciorre il mesto convoglio in marcia, coi suoi fiancheggiatori e
i que- ruletti accenti / accordi al mesto suon de'miei sospiri / e vai
qua, chi là; ciascuno si faceva mesto e nuovo. lippi, 11-6:
.). baruffaldi, i-108: mesto pensoso, e con la fronte arcigna,
vi-100: allorquando di tua vita al mesto / tenor sarai avvezzo e ignaro e
viver mio lieto e sereno; / che mesto e tenebroso fora stato, / e
248: serberò, caro e mesto e onorato ricordo sempre, il nome
, dovrebbe anche mutarsi di lieto in mesto. bocchelli, 10-249: ho le
2-1251: mentre così tra furioso e mesto / per la città m'aggiro,
1-13-36: tacque il giovine incauto, e mesto e fioco / parve e confuso,
/ su fronda solitaria / stavasi umile e mesto. / ma intanto gli avvenevoli /
: odo dell'aura errante il fischiar mesto, / e il taciturno mormorar della
di giunone, mostrasse sempre il volto mesto, né mai allora si lavasse e adomasse
radi. -sostant. tono lamentoso, mesto. anguillara, 11-16: col flebil
de'medici, ii-8: flebile e mesto ha fatto il verso mio / quell'
aspetta. 6. misero, mesto, piangente, dolente, affranto.
flebilménte, avv. con tono fievole, mesto; lamentosamente; con accento di
a. verri, i-52: il mesto rosignuolo... incominciò flebilmente il
, che i queruletti accenti / accordi al mesto suon de'miei sospiri, / e
, 4-31: a non sentir d'un mesto amante 1 preghi, / non so
. caro, 3-1119: qui stanco e mesto, / padre, m'abbandonasti:
. i canora discendea, co 'l mesto accento / de la versilia che nel
/ tornò; ma quindi ei ripartia più mesto, / e assai più fosca rimaneane
di scudi, / perché pallido e mesto? 2. sm. frantoio
dall'altra. leopardi, 342: il mesto rosignol che sempre piagne / diceva tra
che le fronti. baruffaldi, i-108: mesto, pensoso e con la fronte arcigna
piano. 5. triste, mesto, corrucciato (una persona, il
con uso aggettivale): triste, mesto, corrucciato, melanconico (la faccia,
funereo. -al figur.: triste, mesto, lugubre. marinetti, 2-i-748
di abeti. 4. figur. mesto, afflitto, sconsolato. pavese,
i-113: lo trovò, che doloroso e mesto / dal sonno stato era assalito e
tuffa e vi nuota, e con mesto e flebil canto predice il tempo cattivo e
e meno in sella / veggio uscir mesto, e poi tornar iocondo; / che
i-7-30: si sta con basso ciglio e mesto, / e nel gaudio comun sola
/ veggio del bel parnaso, e mesto il giorno / spande pallida luce al
due dentoni gialli di cavallo ne orchestravano il mesto sorriso, il buon sorriso giallognolo di
animali. lemene, 459: sento mesto usignuolo / che riempie, cantando a
soa natura / or lieto, or mesto, or tristo, or pien di pianto
, 814: chi, sfogliatrici, così mesto canto / su lo scurire ad
opunzie quasi a cornice di quel mesto quadro fe'bellamente col loro pallido
/ giunge dal tempio un canto or mesto or gaio; / giungono aromi dalla iungla
a dire con un certo suono di vocie mesto, afflitto come coloro che dànno il
/ egli un'arietta tenera / tentò mesto e soave. -fischio, sibilo.
alpi lontane con la gracilità di un mesto ricamo. 4. inconsistenza.
figur. dolore, dispiacere; atteggiamento mesto, triste. -in gramaglia (con valore
grigiognolo, volubile, or lacrimoso or sorridente mesto fra le stille di pioggia e uno
cattaneo, iii-2-92: l'anno più mesto fu in parma il suddetto 1829,
estens. conferire un aspetto triste, mesto. pirandello, 8-1062: pentolona carolini
. giusti, 4-ii-572: intento a mesto ufficio e pio / muovesi di compagni
esser conviene. bruni, 183: mesto in voce e pallido in sembiante,
e l'impigrito accende, / consola il mesto e il timido rincora, / gli
fremer cotanto / i moti del cor mesto; entro cui giunsi / di sua
/ terre, e d'incerto dì mesto sorriso, / addio per sempre. leopardi
: come degl'inclinati anni al più mesto / e freddo inverno è dolce nella
fogli, mobili e affilate; e un mesto sorriso d'incompreso, telligenze,
e sfiduciate. foscolo, 1-194: mesto i più giorni e solo, ognor pensoso
,... cieco, labile, mesto, ed a se stesso increscevole,
della pietra sepolcrale, / posi il mesto capo grigio in pace rigida / sul
gli ebri de l'autunno ultimi canti / mesto sorride ancora. c. e.
. bandello, ii-944: vidi il mesto loto, / ch'interpretato dice desidero.
non mostri nella fronte assai distinto / mesto presagio d'infelice giorno. af. ricci
ebri de l'autunno ultimi canti / mesto sorride ancora. -illuminare di luce
la bocca in un riso infingevole e mesto. lubrano, 2-335: entrate in quelle
sulle penne de'zeffiri; soave / e mesto al par dell'armonia che diede /
la terra / se ne venia disonorato e mesto, tasso, 7-40: già spezzato
ser giovanni, ii-115: appio tutto mesto ed infuriato si partì. landino,
, lxviii-138: da quell'ora ogni mesto / solleva la sua mente / dal male
, / pur si vedea così tra mesto e gaio. siri, 1-vii-312:
ingiocondi nel parlare. 2. mesto, infelice, triste (una persona,
: il vezzoso parlar, che ogni cor mesto / rallegrar puote e spesso gir disperse
totale e sempiterna, s'inalza quel mesto canto del carrettiere, dalla sua via
per obbligo di conversazione, ma naturalmente mesto, ed innamorativo. faldella, 9-103:
, 8 (144): s'inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose; le
il vezzoso parlar, che ogni cor mesto / rallegrar puote. 8.
/ sulla mia cetra inoperosa e muta / mesto sedette. manzoni, ii-32: il
d'intrepida onestà serba il coraggio; / mesto non si disanima, / né per
, i-113: quegli sta doloroso e mesto, perché fu intaccato nell'onore. salvini
. bandello, ii-944: vidi il mesto loto, / ch'interpretato dice desidero,
tarda. govoni, 167: intraprenderemo un mesto / un purissimo pellegrinaggio / verso le
romita camera novo ornamento, o mesto / nido che su la mensola, tra
speco, e la romita / sponda cui mesto lambe un fonte e plora, /
divoto affetto / fea dipartenza involontario e mesto, / rispose pur con salutevol gesto
ragione; ma io sono muto, mesto, talvolta irato. carducci, iii-9-257:
suo viaggio / saluta.. / il mesto giallo / degl'islandici prati.
il volto ad argo infausto; / e mesto ancora il sacro vate ismaride / al
di giunone, mostrasse sempre il volto mesto. leopardi, 816: spinse [giove
forteguerri, 9-113: giunti costoro al mesto ferrautte, / lo trovano che presso
), agg. immerso nel pianto; mesto, afflitto. pasqualigo,
per sincero pentimento); afflitto, mesto. cavalca, 20-219: vedendo
morboso; abituato a esprimersi in tono mesto e lamentevole. campailla, 5-17:
g. gozzi, i-21-105: or mesto lagrimar dagli occhi piove, / or in
per estens. che provoca il pianto; mesto, commovente, patetico. panzini
lacrimosa / reccorro ingenochiun, smarrito e mesto, / al tuo licor suave e medicina
od un'allegra / cobla, od un mesto laio? = ant. fr
i. frugoni, i-12-114: fra il mesto scrintillar di tante faci, / fra
o in partenza. -triste, mesto. grazzini, 2-391: o anima
gravi sofferenze dello spirito; addolorato, mesto; avvilito, depresso. -anche sostant
brusoni, 6-8: percosso glisomiro dal mesto suono di questa voce e più ancora
a ricreare ogni cuore più languido e mesto. passeroni, 3-11: un suo
). gosellino, 1-241: cotal mesto nocchier dal lasso mare / mira in
in gran rigoglio, / gir vedrai mesto. d'annunzio, iv-i-ii: l'interno
hanno attenzione ed amore fraterno, benché mesto sovente, da noi. carducci,
laure / un colloquio leggero, / mesto come sospir d'amante, armonico /
/ tu, con quel tuo sorridere mesto, / tu sola avevi riaccesa la
ii-28: presso il vedovo letto il veglio mesto / lacrimando s'assise.
fra'musici, lieto con lieti, mesto co'mesti, e in somma simile al
, 124: la nera gonna, il mesto oscuro velo, / il letto vedovil
canto lungo, soave, pungente, mesto e lietissimo. gadda conti, 1-91:
peso la terra alle tue ossa: mesto e affettuoso augurio che gli antichi rivolgevano
ritornata bellissima: com'è splendido e mesto limpidamente il sole di ottobre. comisso,
la lente adam fissati, / che il mesto gli esibì del sommo nume, /
. forteguerri, ii-186: come quando il mesto elei- sonne / vanno cantando i frati
sfugge quasi e si nasconde / il mesto loco del mortai viaggio. 8
monte, / ecco terigi doloroso e mesto, / che ne venia diguazzando la
ceti. bandello, ii-944: vidi il mesto loto, / ch'interpretato dice desidero
un non so che di lugubre e mesto. gemelli careri, 1-iv-94: una tromba
. sonavasi da un uomo in suono mesto e lugubre. mascheroni, 8-127:
/... / con un mesto sorriso i dolci volti. 6
lo tenea... / disanimato e mesto. campigli ^, 1-197: questi
tutto quel che di lugubre / e di mesto aver ponno i miei pensieri. nievo
rifugge, / benché furente, finché mesto alfine / sul mattin si rimbosca. gatto
-che ha un aspetto triste, mesto, dimesso (una persona).
alla macelleria. / il bue rimase mesto / all'annunzio funesto.
stella ad incontrare il supplicio con un mesto silenzio e con una faccia maestosamente impallidita
risolvere, / ornando di ghirlande il mesto cumolo. ariosto, 1-59: mentre
.. il delirio o furibondo o mesto, onde sono i vari gradi di
del dolore. -carattere triste, mesto, tragico di un'operad'arte, di
di persecuzione; triste, tetro, mesto, corrucciato. -anche; che è
). letter. malinconico, triste, mesto, depresso; incline alla malinconia
misericordia (come si costumava) in abito mesto e maninconoso. bracciolini, 2-1-50:
.. con un sorriso a un tempo mesto e maliziosetto su le labbra.
contento, scontento... mandarvelo mesto, lieto. mandare a mani vuote.
.. il delirio o furibondo o mesto, onde sono i vari gradi di
rimaso vuoto, non avesse, quasi mesto e addolorato, scorrendo per il campo,
generalmente entrata tri via in luoco tanto mesto, /... / malgrado 1
par ser agio, / con ceffo mesto e trippa a padiglione, / cappello
/ sdegnose ombre dolenti / girar col mesto piè. 4. margine bianco di
le tre marie: essere afflitto, mesto, piangente. bibbia volgar.,
martòra. betteioni, i-420: quel suo mesto / vedovile pensier che la martora.
desiderio, di un desiderio profondo, mesto, soave; e con un po'
melòlogo, uno sfondo musicale alto e mesto facesse da alone al sentimento.
al pellegrin nell'anima / un pensier mesto errò. d'annunzio, iv-1-962:
or rosso, e si rendeva or mesto or lieto,... mentre egli
, 5-4: a l'or che mesto amante, nuovo mergo, / chiuso da
, orrida e negra, / che mesto il tenne, alquanto l'alma allegra.
dentro al proprio letto / l'addormentato mesto malagigi. palazzeschi, 1-380: se
tintore per fare più presto potrebbe avere mesto la caldaia del nero e intorbidatola.
, lat. maestitìa, da maestus * mesto '. mestiziante, agg.
monte, / ecco terigi doloroso e mesto, / che ne venia diguazzando la fronte
passo lento, per irta salita, / mesto vo; la mestizia è in me
c. bini, 1-90: io son mesto e spossato dalla noia. praga,
musico fra'musici, lieto con lieti, mesto co'mesti. fo scolo
animali. ariosto, 24-90: sul mesto suo destrier zerbin posaro, / e
cenno divin pronto e veloce, / mesto piangendo seco quasi presente il minacciato scempio
la vendetta e l'amore, il mesto ingegno / d'arti novelle a consolar
]: se ne stava con volto mesto e lagrimevole. landino, 35: quel
/ il vago aspetto va cangiando in mesto. cellini, 2-76 (433):
a dire con un certo suon di vocie mesto, afflitto, come coloro che danno
, / fanno 'l mio stato tenebroso e mesto. gualterio, xxxvi-94: l'empia
dianzi, / il riso in un mesto pianto mutato m'ave. tasso,
potè meglio essere espresso che da quel mesto silenzio, col quale,...
stanze. varano, 1-128: il mesto aspetto, che fea piena fede / del
breve. pananti, iii-45: un mesto silenzio regnava in mezzo di noi. nievo
: inchinando il capo con un sorriso mesto, sedette in un angolo del canapè.
tua via, / fin che un mesto ricordo in me sarai. govoni, 579
i-97: io sto guardando ognor con mesto ciglio, / resto delle ore con
/ sdegnose ombre dolenti / girar col mesto piè? -in costruzione analoga al
tu noti, newero, tu avverti il mesto accento, il non so che di
, onesta e diva, / ogni mesto pensier da te disgombra. epicuro,
non avria pianto, oimè! caso sì mesto? guidi, xxx-5-317: quando nel
, 3-135: te riconosco, o mesto / immaginar, che il velo / tuo
tutte e sette queste canzoni furono il mesto frutto della sua solitudine in recanati.
-in partic. cerimonia mesta, rito mesto: funerale, esequie. gemelli
volta ch'io vengo ad adempiere qui il mesto e pietoso ufficio. visconti venosta,
ma... egli cedette il mesto incarico al conte gaetano bargnani.
, 3- 104: cedi al mesto pensiero, e torna a volo; /
canti e con i fiori / al tuo mesto eterno aitar. 4. che esprime
lorenzo de'medici, ii-8: flebile e mesto ha fatto il verso mio / quell'
, 322: tu, che spargendo fior mesto e canoro / pur sempre il piagni
or lungi al lito? / al mesto suon girato / la prora a terra,
appresso sonavasi da un uomo in suono mesto e lugubre. foscolo, sep.,
. / canora discendea, co 'l mesto accento / de la versilia che nel
ascoso, / spande all'aure notturne il mesto trillo, / panni silenzio.
primi si assidano / pindaro immenso, mesto simonide, / e alceo dai lunghi
napoli. giusti, 4-ii-373: al mesto cader delle foglie. praga, 3-178
foglie. praga, 3-178: il mesto tramonto / empie di lunghe striscie d'
l'aure / un colloquio leggero, / mesto come sospir d'amante, armonico /
432: entrata trivia in luoco tanto mesto, /... / malgrado
cime / veggio del bel parnaso, e mesto il giorno / spande pallida luce al
d'una prigione, il cielo è mesto e la natura è malinconica. tarchetti
6-i-331: il domani fu un giorno assai mesto nella natura; il cielo era cupo
bettini, 1-90: lassù nel borgo, mesto per la notte imminente, / la
di magnificenza... formano un mesto contrasto colla miseria e spopolazione presente in
da quello / che ti parve sì mesto e sì nefando, / è peggiorato
. cattaneo, iii-2-92: l'anno più mesto fu in parma il suddetto 1829,
, 124: la nera gonna, il mesto oscuro velo, / il letto vedovil
i. frugoni, i-12-114: fra il mesto scintillar di tante faci, / fra
ma io non farò più lungo questo mesto ragionamento, acciò non possa parere che io
porto era dovuto quest'avviso, benché mesto, dovendo agli amici esser comuni tutti gli
cibele il pino appresso / con il mesto cipresso, / che piange ancor sua
. bandello, ii-944: vidi il mesto loto, / ch'interpretato dice desiderio /
misericordia (come si costumava) in abito mesto e ma- ninconoso. l. salviati
rotto si rivolse il canto / in mesto lutto, e vidi in veste bruna /
, donna reale, / tinte di mesto orror vedove spoglie? 9. nefasto
colonna, 1-135: allor con volto mesto e tenebroso, / piangendo, alla
alla magnanima costanza / narrai l'augurio mesto e spaventoso. nannini [petrarca]
e pino ed elee, / suda mesto l'avorio e 'l bronzo piange, /
non mostri ne la fronte assai distinto / mesto presagio d'infelice giorno. leopardi,
il raccontare quelle novelle che sieno di mesto e doloroso fine, perché dove si desidera
: sommamente tragiche son le favole di fin mesto. tasso, 12-59: misero,
ritinta in rosso, e del cresciuto e mesto / pel ripulita l'una e l'
gli ebri de l'autunno ultimi canti / mesto sorride ancora. -figur.
fu di tal cosa il comin- ciamento mesto, ma fu ben poi lieto il successo
14. locuz. - cangiare in mesto qualcuno: renderlo triste, addolorarlo.
destando, e in lieto e in mesto / cangiando a suo bel grado or quello
quello or questo. -fare mesto qualcosa: renderla partecipe del proprio dolore
a pascirse de veneno con altra vivanda mesto. trattato delle mascalcie [tommaseo]
, e poi, quando ene bene mesto, pollo al sereno in una conca.
di guerra grande con poco de dolcie mesto, dovereste ora pasciere e sostenere in
i tuoi giovani lustri minaccia; / mesto pallor già serpe / su la cangiata faccia
i teneri / scherzi innocenti / un mesto eressero / rogo gementi / di mirra
guittone, xi-51: poso e travaglio mesto, / dato e tolto a bon
l'amabile luce, tutto lurido e mesto e anxioso, non manco niente al desiderato
de jennaro, 86: timoroso e mesto / come colui che per fatica suole
terra / se ne venia disonorato e mesto. lalli, 2-151: a casa ancor
ignote / mormoramento / il neghittoso e mesto / aer percote? 2.
la notte rendean tetra e dolente / il mesto suon dell'onde, / dei venti
mondo fa nudo e 'l mio cor mesto, / il dolce acerbo, e
onerato dorso, / uno attimo posasse il mesto morso / dove conviensi il spirto eterno
mostri ne la fronte assai distinto / mesto presagio d'infelice giorno. tommaseo,
dar moto agli affetti nella tragedia di mesto fine. leopardi, i-510: tutte le
cesarotti, 1-ii-183: udì cairba il mesto suono, e vide / la morte
rattristi / nel proprio cuore travagliato e mesto, / il cantor, delle muse servo
. 'accigliato 'dicesi di chi è mesto e di chi è sdegnato. '
e taciturno; malinconico, triste, mesto; musone. passeroni, iv-265:
muta. carcano, vi-410: solo al mesto cader della sera, / la mia
voi sapete. guerrazzi, ii-179: mesto era il cuore di quanti gli [a
di sprezzar la dimanda, e il mesto addio / rinacerbir col niego. petruccelli
bettini, 1-90: lassù nel borgo, mesto per la notte imminente, / la
nota il mio martire, / mio spirto mesto, lacerato e stanco. sassetti,
varano, 1-217: nudo squallor, mesto silenzio e appieno / sterili e di
fa nudo e 'l mio cor mesto, / il dolce acerbo, e 'l
quella notte si colcò vestito / il mesto ricciardetto; e sopra il prato /
: al pellegrin nell'anima / un pensier mesto errò, / che poi mutato in
tristezza con l'espressione del volto; mesto. michiele, i-308: quale io
* 1 giudice irato, allegro o mesto, / o loda o danna sempre ad
ond'eri usata favellarmi, ed onde / mesto riluce delle stelle il raggio. di
/ fanno '1 mio stato tenebroso e mesto. d. borghesi, lxv-m: io
tu noti, nevvero, tu avverti il mesto accento, il non so che di
lunghi intervalli di tempo. a ore mesto, a ore allegro. -a
forza, or doni / volontario e non mesto? rolli, 1-245: ho già
3-233: torna, torna ubriaco al mesto tetto / che orbò la morte d'
dentoni gialli di cavallo ne orchestravano il mesto sorriso, il buon sorriso giallognolo di
doni. giusti, 4-ii-572: intento a mesto ufficio e pio / muovesi di compagni
del bene, 79: al mesto suon girato / la prora a terra,
spietati. carcano, vi-410: solo al mesto cader della sera, / la mia
mattutino / gelo torna meon sdegnoso e mesto / che gl'invidiasse il fato orrevol
a tanta strage orrido e scuro / mesto si mira in guisa d'uom che s'
quando volge altrove il piede, / mesto si vede / con la faccia oscura ed
veggo le cose in colore incerto, mesto. carducci, ii-6-161: il fatto è
voluto partire senza più turbarti col mio mesto incontro, ma è forza ch'io accetti
.. in quell'alto e pur mesto scongiuro alla 'crudeltà 'che serrava il
della morte. -anche in espressioni di mesto augurio. poliziano, 1-619:
/ tu, pacifico porto / d'ogni mesto pensier, d'o- gn'alma errante
5-27: con un confluire pacifico e mesto, con una parabola solenne, tali
par ser agio, / con ceffo mesto e trippa a padiglione. -disposto
tremante restò, se restò palido / e mesto il vecchio a sì fatto spettacolo,
. a. sacrati, lvi-426: mesto il giorno / spande pallida luce al
diletto. cesarotti, 1-vii-280: tornò mesto l'araldo; ad aspettarlo / stavan
fa parragon del fine lieto e del mesto nelle tragedie o recitate o non recitate
un'ombra in me rimane, un mesto / pensiero. / an- ch'esso
la brenta, e l'usignol che al mesto / concento rispondea de'tuoi pensieri?
abbandona facilmente allo sconforto; triste, mesto. -anche: che ha atteggiamenti ed
e smorto / rimango in un pensier mesto e suspeso / se madonna ha pietà
da quello / che ti parve sì mesto e sì nefando, / è peggiorato
benché il tristo e brollo, il mesto e pelato aspetto nostro renda noi e
govoni, 167: poi intraprenderemo un mesto / un purissimo pellegrinaggio / verso le
cipressi il loco cinto, / chiude il mesto sepolcro, a cui d'intorno /
e spesso di man prode; / mesto i più giorni e solo, ognor
ignote / mormoramento /, il neghittoso e mesto / aer percote? 5. ferrari
, / luna, arridesti qui, nel mesto letto / or lo sogguardi, e
ariosto, 1-iv-409: tu stai sì mesto e timido, / come tu ti ponessi
/ dall'ombre pertinaci, un pigro e mesto / aer vi siede.
suo genero, il re, vedendolo mesto e sapendone la cagione, lo consolò.
di plutarco hanno quasi tutte un fine mesto, luttuoso. e gli stati, gl'
. -persona che ha carattere mesto, triste. batacchi, 3-70:
4-i-201: tommasi, l'umor mio tra mesto e lieto / sgorga in versi balzani
, iii-247: soccorri al pianto mio, mesto saturno, / e invoca ogn'altra
e pino ed elee, / suda mesto l'avorio e 'l bronzo piange. marchetti
copiose stille. arici, iii-78: mesto per li templi e lagrimoso / pianse
cara. -anche: ispirazione, tono mesto, doloroso e malinconico di un componimento
eran dati / ad esequire il ministero mesto / e soli tre m'eran concessi
). carducci, iii-9-331: era mesto, era povero, era bello, il
ebbe in prima che il tormento. mesto / vi si recava; nel pieno talvolta
/ della pietra sepolcrale, / posi il mesto capo grigio in pace rigida / sul
mirarla fiso. baruffaldi, i-108: mesto pensoso e con la fronte arcigna, /
de'medici, ii-8: flebile e mesto ha fatto il verso mio / quell'accerbo
, / qual scenderebbono / dal ciglio mesto / le mie lacrime amare. g
un canto lungo, soave, pungente, mesto e lietissimo. berna ri, 6-252
io messo in sepoltura con viso non mesto né adirato, ma lieto e incoronato,
/ il letto si compon lugubre e mesto. / l'infima parte ha sovra
malespini, ii-23-80: ripresa ch'ebbe il mesto padre la sua povera figliuolina et accommodata
ne la secreta notte. -suono mesto di uno strumento. d'annunzio,
, il cui sorriso ha qualchecosa di mesto che risponde bene alla stagione. serao
. polmoncèllo. vtttorelli, i-87: mesto allora il polmoncèllo / si dilata e
/ giunge dal tempio un canto or mesto or gaio, / giungono aromi dalla jungla
nella pace e nel lavoro siano un mesto ed incredibile ricordo la fama, il
romito non avesse a trovarsi in mezzo al mesto popolo de'suoi dolenti pensieri. salvini
superstiti / figli e fratelli / con mesto desiderio / pose. -con riferimento
. giusti, 4-ii-657: con quel mesto desio che senza posa / vola d'
: verrà tua madre morta, con suo mesto / viso, col mormorio della sua
cammina precipitoso, di passo timido, mesto, angustiato, pare imbnaco e pazzo e
12-4: non vedo piu turbato e mesto / il volto di climene e..
di dolore la caduca vita, / mesto preparamento alla infinita. 4.
sospiro. testi, ii-104: quinci al mesto pensier presente fassi / vostra gran cruaeltate
il mondo mi vedrà, mi vedrà mesto. / un presidio di glorie a te
279: ei tornò tutto dolente e mesto / fra sé volgendo il non pensato
tace, e lieto star chi era mesto. -con uso avvertì. petrarca
a ricreare ogni cuore più languido e mesto. g. gozzi, 1-28: erano
non ebbe in prima che il tormento. mesto / vi si recava.
primavera aprica / rinovella del mondo il mesto volto. manzoni, pr. sfi
a pietà. foscolo, i-103: mesto i più giorni e solo, ognor pensoso
e spesso di man prode; / mesto i più giorni e solo, ognor pensoso
, all'altra i 'palpiti del mesto cor '. rebora, 3-i-63: tu
44: talor queste parole / dico, mesto et allegro, / a la turba
/ a ritrovar n'andò quel signor mesto; / e dopo un verisimil suo proemio
e vago, / sovra l'estinto adon mesto languìa. filicaia, 2-2-250: né
.. [cleocrito] si ritirava mesto nel suo abituro, traversando la piazza ebbe
, di un desiderio, profondo, mesto, soave; e con un po'di
a ricreare ogni cuore più languido e mesto. nievo, 524: la nostra zingara
. dannunzio, i-65: ecco in mesto sospir si smorzano / l'ultime note:
gozzano, ii-205: fu 1'incontro mesto, e non amaro. /
/ il mondo mi vedrà, mi vedrà mesto: / un presidio di glorie a
la preda e i presi fu trovato tutto mesto uno proweditore viniziano, il quale avanti
molto ipocriti). foscolo, i-101: mesto i più giorni e solo, ognor
ii-188: un cuore frescamente punto e mesto... con niun'altra cosa si
stava là fitto in un canto tutto mesto e non restava di querelarsi e battersi
che i queruletti accenti / accordi al mesto suon de ^ miei sospiri. roberti
« non è »; e di (mesto nasce quistióne, se sia da lodare
, / il vago aspetto va cangiando in mesto. giuliani, ii-323: fu un
l'ampia campagna i... i mesto all'error de'solitari passi / m'
: il vezzosoparlar... ogni cor mesto / rallegrar puote. pananti, iii-49
. se ne sta col capo giù, mesto, confuso e rammaricoso. bresciani,
nell'attacco 'il lacerato spirito del mesto genitore.. 'e sprofondare poi
. / per sì crudel rapina / mesto il tebro ancor è. g. gozzi
storico. carducci, iii-4-226: un mesto suon di rapsodia veniva / giù d'
varano, 1-65: allora comincia del colle mesto / a valicar la tortuosa via /
presto cadere di sguardi, / un mesto incontrarsi, / un lieve incrociarsi di dita
lasciammo ravvivato quello / che fu sì mesto già, poi fu sì allegro. morando
è incessante, chi può spiegare a che mesto segno riduca ogni più robusto?
fa parragon del fine lieto e del mesto nelle tragedie o recitate o non recitate
azzione i ministri spagnuoli, vennero assai mesto, per acauettare i romori, licenziati
il dì reclina, / quando è mesto il cielo e il core, / sull'
/ il salutai e ben che fusse mesto / rispose al mio saluto umile e presto
/ tu, pacifico porto / d'ogni mesto pensier, d'ogn'alma errante,
8 (144): s'inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose; le case
... ercole, più del solito mesto, si ri- covrò ad un gabinetto
luisa mi veniva incontro con il suo mesto sorriso, mi toglieva il cappello dal capo
il sole è riapparito e colora col mesto roseo d'inverno i palazzi antichi dell'
con atto gentilmente altero, / nel mesto pastorei fissando il volto ila prigione..
..: e dicesi di chi, mesto mesto, a un tratto si fa
: e dicesi di chi, mesto mesto, a un tratto si fa allegro allegro
suono dell'ave / che a noi giungerà mesto, / ridirci una preghiera, /
d'amore io mi querelo, / sento mesto usignuolo / che riempia, cantando a
creder per questo che io sia troppo mesto: no, ma sento un vuoto che
di vita, / verso sinistra, al mesto occaso, donde / co'suoi pianeti
eri usata favellarmi, ed onde / mesto riluce delle stelle il raggi, / è
/ tragiche rime a più d'un mesto amante. bettinelli, i-252: « ma
di sprezzar la dimanda, e il mesto addio / rinacerbir col niego.
il pallor de le guance, il guardo mesto, / i detti rincrescevoli e noiosi
rinfrescando la cosa, ciascun privato ansio e mesto appariva per li pericoli soprastanti alla città
quella / soglia deposto il peritoso e mesto / sentimento che gli orfani accompagna, /
/ perduto, dell'amore / che mesto ti rinserra. -collocare entro un
maggiormente rintuzza una bellezza affettata che il mesto ingombramento d'un manto vedovile?
, ii-23-80: ripresa ch'ebbe il mesto padre la sua povera figliuolina ed accom-
, / pur si vedea così tra mesto e gaio / giovanni forasassi, a cui
..!... / mesto all'error de'solitari passi / m'abbandono
ritinta in rosso e del cresciuto e mesto / pel ripulita l'una e l'altra
il nostro amore che fu inutile e mesto come le lampade che rischiarano le bare
forteguerri, 18-16: quel che dicesse il mesto ricciardetto, / quando s'accorse della
. g. gozzi, i-21-105: or mesto lagrimar dagli occhi piove, / or
/ porta anch'essa ghirlande al rito mesto. carducci, iii-2-99: se affetto
significante abbandono. betteioni, i-237: mesto regno del- l'ombre, a cui
di me stesso in dubbio, e mesto. sestini, 43: ancor rammento i
traffico s'arrestava per lasciar passare il mesto corteo -gente si scopriva reverente. jovine
e carte vergo, / udite il mesto suon di mie parole. -con antifrasi
, 2-286: in viso egli è forte mesto: / i neri mustacchi in su
e con un roco oimè, languido e mesto, / chiamo 11 nome di lei
cagna, 1-121: il romire mesto, incessante, delle acque nell'alveo
ascoso, / spande all'aure notturne il mesto trillo, / parmi silenzio, e
par ser agio, / con ceffo mesto e trippa a padiglione, / cappello a
, reai donzella, / perché di mesto pianto / bagni così le pallidette rose?
canore. leopardi, 342: il mesto rosignol che sempre piagne. tommaseo,
appresso la città vedevasi l'ozioso e mesto nocchiere, col braccio in cubito sopra
1103: sulle rovine dell'ottocento (mesto ebreo [modigliani] tiene alta la
di allegro l'occhio tuo si farà mesto / e lavar ti faranno le scodelle.
: in lieto o 'n suon dolente e mesto / l'allegrezza si mostra o 'l
, e a passi lenti, / mesto, scorato, avviandosi a casa, /
lontano. gozzano, i-193: il picheumano mesto / volto sacerdotale / l'assembra una
colombe e tortoli gementi, / che 'n mesto suon sfogan l'amare doglie. goldoni
per voi, per voi che siete sì mesto, sì solo, sì travagliato.
cesarotti, 1-x-1-354: non posso terminar (mesto esame senza romper una lancia in difesa
/ altro non poso più che pregar mesto / che 'l iudizio del dello venga
vista comincio a diventare tranquillo, poi mesto..., e di pensiero in
posso, / di'pur che il mesto suono, / che a te l'aria
tragici] della tragica asprezza e del mesto sopracciglio a cercarsi piccoli diverticoli e scantonamenti
spesso ne spavento, / col volto mesto e passo, / d'ogni piacer scasso
notte: aldo non toma; è mesto / il cor di lorma. aleardi,
aere, per questi aneliti e pe 'l mesto / pianto che scende dalla smorta fronte
i-42: e tu narciso, / tutto mesto mi sembri, / ché non veggo
giocando insieme. cesarotti, 1-vii-265: mesto silenzio e schiamazzio confuso, / tema
labbro, pallido il sembiante, / odon mesto squillar bronzo funèbre: / schieransi allora
i. frugoni, i-12-114: fra il mesto scintillar di tante faci, / fra
fa 'l giudice irato, allegro o mesto, / o loda o danna sempre ad
raggi, / in vèr te volterò mio mesto volto, / ferma d'amarti et
fecondo / e d'ogni affetto tuo mesto o giocondo / si scolpì l'alma dentro
terra / ove sconosce la natura il mesto / indugiar delle notti. 4.
rispetto o sia cordoglio, 7 consolar mesto, assecurar dubbioso, / consigliar sconsigliato
potè meglio essere espresso che da quel mesto silenzio col quale senza pur minimo segno
: quanto tornato / vidi il mio mesto con le pive in sacco, / io
sento / d'una vita vulgar mesto e scontento. -sempre e comunque
rimaso vuoto, non avesse, quasi mesto e addolorato, scorrendo per il campo,
: se 'l sole aprendo i rai mesto si vede, / se partendo da noi
tempo minaccevole e sdegnoso, austero e mesto, atto a rivocare isoldati dalla battaglia al
... /... il mesto arion conduce a galla, / sai
natura, / or lieto, or mesto, or tristo, or pien di pianto
4-i-201: tommasi, l'umor mio tra mesto e lieto / sgorga in versi balzani
/ dal tetro fondo, udii lo strider mesto / de'semivivi, che ne'casi
ed umile / delle lagrime mie, mesto ti spargo / narcisso, calta, nardo
, iv-361: quel suo viso sempre più mesto e quel guardarmi con pietà e tacere
/ solea gli estinti: ognun confuso e mesto / s'avacciava all'impresa e al
: taciturno [tordo] vivi, e mesto / e so- lingo, e nel
/ solea gli estinti: ognun confuso e mesto / s'avac- ciava all'impresa e
mia romita camera novo ornamento, o mesto / nido che su la mensola, tra
in petto / or lieto, or mesto, or freddo, or caldo affetto.
/ fanno 'l mio stato tenebroso e mesto. buonarroti il giovane, i-76:
, che stai così / tacito, mesto e pien di serietà?
gran doienza porto / tanto che 'l mesto core entro se sface. giusto de'
sfocherò quest'empia acerba / doglia col mesto canto. sicinio, 54: sfocando
colombe e tortori gementi, / che 'n mesto suon sfogan l'amare doglie. c
, 1004: vostra paternità con un mesto impeto di penna ha prorotto e sfogato meco
: non piangere. è uno sforzo così mesto / viverla senza te questa tua vita!
soavi il puro lume, / ch'ogni mesto pensier discaccia e sgombra. marino,
sgorga (un sentimento). dal mesto volto / rivi amari di doglia. brusoni
il tinnito? fusinato, iii-75: mesto sibila / per l'aria bruna / l'
nenie', come le dice orazio, del mesto e voluttuoso mimnermo, di eveno,
, 2-1253: mentre così tra furioso e mesto / per la città m'aggiro e
vita, / verso sinistra, al mesto occaso, donde / co'suoi pianeti si
.. / canora discendea, co 'l mesto accento / de la versilia che nel
. pascoli, i-454: quel giovane mesto, roso forse da un delitto che aveva
un sospir tuo orror che smanca / el mesto core, con sì dolce effecto,
. privo di vitalità, spento o anche mesto, addolorato (gli occhi, lo
smorti e immobili. -appena accennato, mesto (un sorriso). fracchia,
d'annunzio, i-65: ecco in mesto sospir si smorzano / l'ultime note
. / canora discendea, co 'l mesto accento / de la versilia che nel cuor
mio portasse pena, / incominciò con assai mesto ciglio. cornaro, tit.:
: 0 galatea, sucuri al caso mesto, / ché l'alma è già
dimostra, rendendo continuamente al suo soffiare mesto e lamentevole suono.
e 'n cotal suono / del suo mesto silenzio il nodo sciolse: / « ah
, / luna, arridesti qui, nel mesto dell'architrave di una porta. letto
raggi, / in ver te volterò mio mesto volto, / ferma d'amarti et
/ che nutre in sen sollecito- / mesto pensier geloso. = comp. da
. = comp. da sollecito1 e mesto (v.). sollecitóso
forteguerri, vii-17-63: s'accorse il mesto ferraùtte / che il finto cieco malagigi
il cui sorriso ha qualche cosa di mesto che risponde bene alla stagione.
, i-97: io sto guardando ognor con mesto ciglio, / resto delle ore
. verri, ii-285: secondo il mesto rito, accesero una lampada e mi lasciarono
: alla voce del viandante / che sì mesto le ragiona, / la fanciulla palpitante
. morando, i-294: stupido e mesto insieme / restò il fedele a la
de'medici, ii-8: flebile e mesto ha fatto il verso mio / quell'accerbo
e mute, / e indarno tutto mesto aspetta il vento / le chete ad
, 1-14- 339: per dar al mesto giovane soccorso / [il cavaliere] ne
che bellissima era, rasserenava ogni animo mesto. panigarola, 1-171: chiamò giu-
/ mio cristo in croce addolorato e mesto? parini, 421: so che nel
. bini, 1-90: io sono mesto e spossato dalla noia. calandra, 333
: sicome un uom dolente ha il viso mesto, così un viso mesto,
viso mesto, così un viso mesto, benché dipinto, alla sproveduta ti sembra
, 120: di torbida luna al mesto raggio / squallida ed irta per grand'unghie
.., accusandosi con volto squallido e mesto macchinatore di tutti i mali che perturbavano
, pallido il sembiante, / odon mesto squillar bronzo funèbre. carducci, iii-4-
-sostant. pascoli, 457: sono mesto. perché? non lo so dire.
xxxvii-75: oimè, ché tristo son, mesto et -con valore aggett.
dentro al proprio letto / l'addormentato mesto malagigi. -cane stigio: cerbero
chi in voler esser troppo virtuoso, / mesto, smorto e pauroso.
corde al tasteggiar delle ditacon un suono così mesto che parea ch'anch'elleno dolenti volessero
i marmi. arici, iii-79: mesto per li templi e lagrimoso / pianse il
dei superstiti / figli e fratelli / con mesto desiderio / pose. d'annunzio,
ariosto, 17-61: ella con viso mesto e supplicante / gli accenna che per
si sarà svegliato il lavoro? » osservò mesto il viandante. « speriamo proprio,
, 1-iv-103: lungo la pioggia solitario mesto / va lentamente con taciti passi.
g. gozzi, i-21-105: or mesto lagrimar dagli occhi piove, / or in
pio troiano, e li sollecita / al mesto ufficio. -di animali.
terra / se ne venia disonorato e mesto. pindemonte, 12-271: la nave,
, i-97: io sto guardando ognor con mesto ciglio, / resto = deriv.
toti, scrollando il capo con un risolino mesto e arguto negli occhi e sulle labbra
tenebrose. 6. afflitto, mesto o anche cupo, torvo, minaccioso
. colonna, 1-135: allor con volto mesto e tenebroso, / piangendo, alla
, alla magnanima costanza / narrai l'augurio mesto e spaventoso. tasso, 12-80:
/ fanno 'l mio stato tenebroso e mesto. cesarotti, 1-xxxiii-64: ah piaccia al
le salmodie sacre con quel loro tenore mesto e solenne hanno sempre commossa l'anima
tragica doversi dir la tragedia terminante in mesto che in lieto fine. s. maffei
; che ha un tono sinistro, mesto, cupo (un testo, uno scritto
carducci, ii-n-68: io penso con desiderio mesto ed intenso a te, che tu
i-97: io sto guardando ognor con mesto ciglio, /... / e
luisa mi veniva incontro con il suo mesto sorriso, mi toglieva il cappello dal
con atto gentilmente altero, / nel mesto pastorei fissando il volto; / e chinando
gabbia, /... e un mesto tortorei di stil contrario, / che
varano, 1-65: allora comincia del colle mesto / a valicar la tortuosa via /
: così vien chiamato un certo canto mesto, che si dice dopo l'epistola in
: tratto si chiama un certo canto mesto che si usa nelle chiese cattoliche
folle / tragiche rime a più d'un mesto amante; / talor lungo un ruscello
potè meglio essere espresso, che da quel mesto silenzio, col quale senza pur minimo
1-444: così vien chiamato un certo canto mesto, che si dice dopo l'epistola
, 4-174: quella stanza riluceva d'un mesto lume, che, pendente inanzi una
stenterelli, / canora discendea, co 'l mesto accento / de la versilia che nel
tremante resto, se resto palido / e mesto il vecchio a sì fatto spettacolo,
/ a riguardare adunque la battaglia / con mesto viso e cor trepido stassi. leopardi
/ a dir, virgilio, del tuo mesto occaso; / se altro non è
/ da la parte sinistra afflitto e mesto, / e da la destra allegro e
possedere. 2. con atteggiamento mesto, afflitto. catzelu [guevara]
, 3-594: non men con triste e mesto di non partire di casa ierisera
ce, ecc.); infelice, mesto. - anche sostant. sero
e tamburi, / e di flebile e mesto l'aria empite, / convenienti agli
, 8 (144): s'inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose; le
che con turbato ciglio, / mostra del mesto cor doglie profonde. forteguerri, 27-21
! / tu farai lieto di turbato e mesto / il mondo, a cui alto
/ onde son fatto e sangue e mesto e smorto. m. adriani, iii-70
67: la ninfa bella appar con volto mesto, / mezzo langue negli occhi e
spentosi serenamente, al quale si rende un mesto tributo d'affetto recandogli l'estremo vale
varano, 1-65: allora cominciai del colle mesto / a valicar la tortuosa via /
sua età valido e forte, / sul mesto suo destrier zerbin posaro, / e
la fama onora, / vedove avvolte in mesto manto e bruno, / candide spose
la donna umiliata e affettuosissima; egli mesto, impietosito, e quasi vergognante per essa
de'medici, ii-8: flebile e mesto ha fatto il verso mio / quell'accerbo
alla sua famiglia. foscolo, 1-194: mesto i più giorni e solo, ognor
, / vid'ella a sé davanti in mesto volto / il padre, e a lui
pascer- se de veneno con altra vidanda mesto. dante, purg., 22-151:
patrigno con quellavocina di zanzara e quel sorrisetto mesto e ragionevole che gli era abituale,
rio, di un desiderio, profondo, mesto, soave; e con un po'di
come la chiamavano loro, con un mesto sorriso: nei giorni della magra sotto finemese
/ bolle dei gaisèri, e il mesto giallo / degl'islandici prati. geyseriano
e per l'obbliquo calle / del mesto padre carreggiar la lampa. ignobilire,
tempo due settimane, le bandiere tornerebbero al mesto e grigio penzolamento e noi avremmo uno