'così ti scusa, se ti fa mesterò ', impongo a la canzone come per
d'ogn'altra cosa che vi sie mesterò, / e gente v'abbia di tutti
col non sapere un uom guasta il mesterò, / e il merito sostien sempre l'
/ che s'indovi- naro di nostro mesterò: / così ciascun noioso fosse morto!
'llei piacesse / la 'ntesa e suo mesterò. francesco da barberino, 27:
sarò avaro; / tu pari atto al mesterò, ond'io ti loldo. =
ant. mestère, mestèrio, mesterò, mistèri, mistèrio, mistèro,
vostro viso altero, / ma secondo mesterò / del meo servir riceveraggio in fio.
cortesia, / non v'apellate di tapin mesterò / per creder cosa ch'esser non
, contraro afanno, / briga d'alcun mesterò, / con lor s'agiungie durezza
, / la gente che sarà in tal mesterò. bencivenni, 4-37: questo dono
, / che s'indovinaro di nostro mesterò. boccaccio, ii-3-9: io ti priego
venir vóno, amico, a tal mesterò, / non faccian dala chiesa partisgione
, / ché ben conosci quanto l'è mesterò, / tu la puoi ben soccorrere
così ti scusa, se ti fa mesterò; / e quando poi, a lui
, / ch'el me fa lo gran mesterò; / pure ch'eia sia ben
che più si mette, cà li fa mesterò / di raqui- stare, ond'è
giano, xvii-603-10: amor mi facie mesterò e m'a- sembra, / e
36-10: di ciò pensar non è mesterò / né tra no'due te
e'venir volgliono, amico, a tal mesterò, / non faccian da la chiesa
, / ch'el me fa lo gran mesterò; / pure ch'eia sia ben
che più si mette, ca li fa mesterò / di raqui- stare, ond'è
cavalero, / che 'n sì alto mesterò / avea la mente misa, / se
cavalero, / che 'n sì alto mesterò / avea la mente misa, / se
straponte, coperte e piumazi e quello fa mesterò. bandello, 4-19 (ii-756)
portamento / mi fece talentoso a tal mesterò. bartolomeo da s. c.,
servi di ferrara, 215: n'à mesterò da quilli che è de fora avere
grave penserò / che per forza e mesterò / ch'i'sfoghi la mia mente col
dicovi per vero, / pur è mesterò: e qui non dottate. / sua
, dicovi per vero, / pur è mesterò. dante, conv., i-vm-5
quero en spleco, k'el no fa mesterò, / ké non ài cura d'
: cosi ti scusa, se ti fa mesterò; / e quando poi, a
che più si mette, ca li fa mesterò / di raquistare, ond'è perditore
lo vostro viso altero, ma secondo mesterò / del meo servir riceveraggio in fio.
giano, xvii-603-11: amor mi facie mesterò e m'asembra, / e di venire
. llei piacesse / la 'ntesa e suo mesterò. novellino, xxviii-834: domanda,
vostro viso altero, / ma secondo mesterò / del meo servir riceve- raggio in
en spleco, k'el no fa mesterò, / ké non ài cura d'eser
tale obediente e sape qualche cosa del mesterò, mai poma avere virgognia, che,
. loco seo? / core di mal mesterò. dante, conv., i-i-i
de grave penserò / che per forza è mesterò / ch'i'sfoghi la mia mente