, i-532: anzi m'inginocchiai / e merzé le chiamai / per dio; che
incontrare. guittone, ii-275: merzé di lei ch'ogni on nemico ontra,
/ eo non so dir se non « merzé, per deo! ». giamboni,
voi. lapo gianni, 8-32: mille merzé, gentil donna cortese, / del
d'amar sì altamente; / adesso merzé chero / servendo umilemente. idem,
, / e credo a loro varia merzé chiamando. bartolomeo da s. c.
, 41-9: però ve prego, per merzé, che agio / e loco date
che vi l'ha dato, / e merzé d'altro lato / di me vi
e canto en la stagion novella, / merzé d'amore e de dolci pensieri.
vi l'ha dato, / e merzé d'altro lato / di me vi rechi
, 101-4: uno amante ch'amando merzé alla sua donna dice parole e ragioni molte
ii-129: lontano amor mi manda sospiri / merzé che rendo inver l'amorusa. ser
, ch'io m'arendo / a sua merzé; colpa non mi difendo, /
via / per orgoglio atutare / ciò che merzé chiamare / non averea di far mai
che vi l'ha dato, / e merzé d'altro lato / di me vi
i'non sia degno trovare / in te merzé, pietà né cortesia, / niente
che fele; / per molte volte merzé lor gridai: / que'mi dicean
5-12): e s'eo non trovo merzé, che mi burli / a lei
non le vai perché dorma calzata, / merzé del copertoio c'ha cortonese. panziera
clamore / e mio servire e mio merzé cherere. dante, conv., i-1-14
palese ed in celato, / pur di merzé cherire, / ch'i'non saccio
giacomo da lentini, ii-79: se merzé e pietanza in voi non trovo,
ed in celato, / pur di merzé cherire, / ch'i'non saccio altro
speranza mia, / che tanto le starò merzé cherendo, i che sia pietosa più
ch'io m'arendo / a sua merzé, colpa non mi difendo, / e
amore, a cui io grido / merzé chiamando, e umilmente il priego;
il priego; / ed el d'ogni merzé par messo al niego. idem,
clamore / e mio servire e mio merzé cherere. g. villani, 10-200
/ cerchiò la mente mia, / merzé di vostra grande cortesia. 14
: dissemi: « drudo mio, / merzé ti chero, or m'aiuta,
sensi. guittone, xlix-118: merzé, merzé di voi, donne, mer-
guittone, xlix-118: merzé, merzé di voi, donne, mer- zede
chiaro davanzali, 206 6: ma pur merzé chiamando / degnò di darmi gioiosa compita
vi-1-408 (92-2): morte, merzé, se mi'prego t'è 'n grato
guittone, 107-7: con prego e con merzé e con servire / e con pietanza
per voi mia vita si conduce, / merzé, dal vòstro amor non sia diviso
. guittone, xiv-71: amor, merzé, per deo, vi confortate,
voi mia vita si conduce, / merzé, dal vostro amor non sia diviso
/ ch'i son tuo servidore; / merzé del mio dolore / che mi consuma
veggio / e non mi vale poi merzé che cheggio. iacopone, 90-5: [
ben servir contra talento; / e se merzé giovanezza mi toglie, / io spero
non le vai perché dorma calzata, / merzé del copertoio c'ha cortonese. cavalca
le vai perché dorma calzata, / merzé del copertoio c'ha cor
(3-14): ma tu n'avrai merzé, quando il vedrai! / fammi
palese ed in celato, / pur di merzé cherire, / ch'i'non saccio
(3-13): ma tu n'avrai merzé, quando il vedrai! / fammi
, ii-505: pietà non v'è né merzé né calere, / perché si fa
servir con tra talento; / e se merzé giovanezza mi toglie, / io spero
. chiaro davanzali, ii-376: graze e merzé, madonna, sempre sia /
trovasse pietanza / incarnata figura, / merzé li chereria / ch'a lo meo male
. matteo correggiaio, 3: mille merzé, o donna, o mio sostegno
affanno / e a'sospir che vanno / merzé chiamarti con dogliosi guai. bibbia volgar
, madonna, e pur chiamata / merzé, se fusse aventurusa; / e poi
, 101-5: altresì uno amante chiamando merzé alla sua donna dice parole e ragioni molte
, / non sarest'or, per merzé chieder, fioco. b. cavalcanti,
par., 32-75: dunque, sanza merzé di lor costume, / locati son
: allegrosi cantari, / molta merzé vi chero / che mi faccia dimossa /
guittone, 41-11: vo prego, per merzé, che agio / e loco date
/ eo non so dir se non « merzé, per deo! ». giacomino
! monte, ii-377: ai deo, merzé! che fia di me, amore
: lontano amore manda sospiri, / merzé cherendo inver l'amorusa / che falso
ricorrere alla corte di misericordia, e chiamare merzé, e domandare perdono, che per
. guinizelli, iv-25 (6-77): merzé non trova in vo'ciò che fatico
io del tuo amore mi disfaccio; / merzé, non mi dare travaglia. bonagiunta
d'amare sì altamente; / adesso merzé chero / servendo umilemente. giacomino pugliese
angiolieri, 104-4: morte, merzé, se mi'prego t'è 'n
vai chiedere a dio / per te merzé, fiorenze dolorosa. dante, conv.
vengo a dimandar se mai / sperar debbo merzé di tanti guai. machiavelli, 885
gianni, iv-98 (8-32): mille merzé, gentil donna cortese, / del
41-10: vo prego, per merzé, che agio / e loco date me
monte, ii-377: ai deo, merzé! che fia di me, amore?
piaceria / là onde ogne ben solo merzé saria. -famil. con uso
mani inverso lo nostro signore per gridare merzé delli suoi peccati, se non le
a voi lacciando: / di che merzé domando, / e prego vi guardiate ad
è il duolo andare per le merzé altrui e non sa quanto sia fallace.
: lontano amore manda sospiri, / merzé cherendo inver l'amorusa / che falso non
lontano amor mi manda sospiri, / merzé cherendo inver l'amorusa, / che falso
, 9-13: tegno eo -tanto ch'eo merzé trovasse, / che mai non fasse
dir: mer- zede, -amor, merzé, merzede! boccaccio, dee.,
dismisura / d'ogne forfalsitate: / merzé non trova in vo'ciò che fatico,
, poetare. cino, iii-75-2: merzé di quel signor ch'è dentro a
dallo. m. frescobaldi, ix-37: merzé merzé merzé del mio tormento! /
. m. frescobaldi, ix-37: merzé merzé merzé del mio tormento! / merzé
m. frescobaldi, ix-37: merzé merzé merzé del mio tormento! / merzé,
merzé merzé del mio tormento! / merzé, ch'i moro per servire a fede
elementi, / che vien per impetrar merzé da morte: / dunque gli aprite le
a lo meno est'amistanza: / mille merzé valesse una pietanza. giacomino pugliese,
, 93-14: per lo gran forzo de merzé cherere / vincerà orgoglio e gravoso ^
trovasse pietanza / incarnata figura, / merzé li chereria / ch'a lo meo male
3. morte bonagiunta, lxiii-75: merzé, or non vi piaccia mia fenita
/ non sa- rest'or, per merzé chieder, fioco. gherardi, 1-ii-404:
sì fodrato / ch'ella non caggia a merzé di persona. s. caterina da
posso a cui pietate cheggia, / merzé di quel signore / che gira la
poi va in perdimento / per me merzé e frango in impietate. -con
lamento, di gran doglia e dura / merzé dimanda a chi 'n balìa mi tene
fura / il sonno e sé e mia merzé, fuggendo. aretino, ii-199:
segn'ho di merzede, / per merzé gira in pace / gentile ira mi piace
non udivi dicer mai / che la merzé fallisse ad omo ancora; / ed io
gaia donna e gioiosa, / per merzé solamente, / non vi sia dispiacente
sole, / più doglioso di me merzé non chera. dante, conv.,
lentini, 6-39: non mi ricredo di merzé chiamare, / ca contare -audivi a
in segno di merzede: / per merzé gira in pace. boccaccio, vi-240:
. guido delle colonne, xxxv-1-102: merzé faria sed ella m'aiutasse, /
alla corte di misericordia, e chiamare merzé, e domandare perdono, che per
mai narcisso tanto gramo / per dimandar merzé. -sventurato. straparola, 6-1
chiaro davanzati, 78-1: grazze e merzé, madonna, sempre sia / al vostro
sì fodrato / ch'ella non caggia a merzé di persona. del garbo, 49
il sole, / più doglioso di me merzé non chera. petrarca, 43-2:
compagni, 2-3: signore, merzé per dio, noi siamo i guelfi
xxiii-4: allegrosi cantari, / molta merzé vi chero, / ché mi faccia dimossa
la gioia ch'io spero; / merzé, prego, per dio, / che
fino. chiaro davanzali, lviii-40: merzé vi chero / ch'amor non sia smaruto
/ m'apiaceria, ma 'l cor merzé pur chede / a voi, che siete
conven morir, ché mai no impetra / merzé che 'l suo desio sol s'impannocchi
trovasse pietanza / d'incarnata figura, / merzé li chereria / ch'a lo meo
und'eo ver lui mi 'nchino, / merzé chiamando a amore che mi vaglia.
v-269-31: ormai m'inchino e son merzé cherente / agli amador che sanno /
che m'incontrasse, / e s'io merzé chiamasse, / perder ne dovria prova
davanzali, 8-56: convene con pietanza / merzé cherendo, che 'nalzi le ciglia.
, madonna, e pur chiamata / merzé, se fusse aventurusa. mazzeo di ricco
che sia, / a voi rendo merzé d'esta inoranza. dante da maiano,
. lapo gianni, xxxv-ii-572: mille merzé, gentil donna cortese, / del buon
cal sì, che li cheggi / merzé de la mia vita che si more,
, vi-156: tutte gridino a una boce merzé, e non sappiano a cui la
di gran doglia e dura, / merzé dimanda a chi 'n balìa mi tene:
già mai narcisso tanto gramo / per dimandar merzé, com'io che forse / preso
». idem, 127-11: per dio merzé, messer, non vi dottate,
matteo correggiaio, 3: mille merzé, o donna, o mio sostegno,
come vuoi, mi palpi, / merzé del fiero lume / che sfolgorando fa via
vi-55: se nonn-ha loco -in voi merzé cherere / non pò parere -in me
s'aumiliasse / il vostro core ed a merzé si muova. = comp.
anonimo, i-568: movo canzone a la merzé fallace, / che m'ave abandonato
ardisc'a mandare umilmente / a lei merzé chiamare. boccaccio, dee., 8-1
. angiolieri, 104-5: morte, merzé, se mi * prego t'è 'ngrato
gentil, rimedio de'cattivi, / merzé, merzé a man giunte ti chieggio
, rimedio de'cattivi, / merzé, merzé a man giunte ti chieggio. sennuccio
voi altro? - eh! gran merzé; addio. - baciovi / la mano
di tutte pene m'apago, / sperando merzé trovare, / e già d'amor
e disseme: « drudo mio, / merzé, ti chiero, or m'aiuta
compiagente gioia / mi torni, a sua merzé m'arendo e clamo / ed umilmente
riprensione. guittone, 10-2: amor merzé, per deo, merzé, merzede /
: amor merzé, per deo, merzé, merzede / del gran torto,
43-3: oimè che dite, amor? merzé per deo, / ch'eo no
mercé (mercié, mersé, merzé, merzì), sf. invar.
f. de'folcacchieri, v-i 14-43: merzé di me vi prenda che non mi
. cantari, 328: senza aver merzé, / aveva ogni baron morto e ischernito
. giusto de'conti, ii-71: merzé non credo ritrovar dal cielo, /
sannazaro, iv-348: dio per sua merzé li apera la mente! molza,
dio e intrò in gravissima penitenza per merzé avere. 2. corrispondenza amorosa
giacomo da lentini, 12: le merzé siano strette, / nulla parte siano
lxxxvii-14: dondo vo don merzé, ve voi clamar / che vui
s'aumiliasse / il vostro core ed a merzé si muova. dante, xxxviii-46:
muova. dante, xxxviii-46: se merzé giovanezza mi toglie, / io spero
et oltremodo lieta e contenta, la merzé promessa dete a la vedovella e subito
montesanto, 333-vii (1-9): merzé di guelfi e digli ghibilini, / gli
le vai perché dorma calzata, / merzé del copertoio c'ha cortonese. idem
come vuoi, mi palpi, / merzé del fiero lume / che sfolgorando fa via
: ah, ben d'amor, deo merzé, con bel sovra, / poi
virtù, arditamente spinto modestamente il cavallo, merzé di dio, oscurato gli occhi loro
difenno. / s'eo minespresso aioti, merzé, a voi m'arreno. guittone
di sofena, xvii-901-1: -donna, merzé! -di che merzé mi cheri?
xvii-901-1: -donna, merzé! -di che merzé mi cheri? dante da maiano,
? dante da maiano, 4: perciò merzé, di me vi rimembrate, /
poesie musicali del '300, lxxxiv-67: merzé, donna, merzé, ch'i'non
, lxxxiv-67: merzé, donna, merzé, ch'i'non pensava / perder
di dio. guittone, 43-1: merzé per deo, / ch'eo non oso
. compagni, 2-3: signore, merzé per dio, noi siamo i guelfi di
. matteo correggiaio, 3: mille merzé, o donna, o mio sostegno
fatto a non ti arendere a mia merzé. d. bartoli, 2-4-281: pochi
., 101-4: uno amante, chiamando merzé alla sua donna, dice parole e
guittone, 9-3: com'eo -più cher merzé, più mi sdegnate. g.
ogni parte priso / che quasi sol merzé non pò chiamare. dante, xlvi-38
/ amore a cui io grido / merzé chiamando, / e umilmente il priego:
priego: / ed el d'ogni merzé par messo al niego. g. villani
gli elementi, / che vien per impetrar merzé da morte. bembo, 1-174:
morte guarentire. dante, lxxv-12: merzé vi chero a vostra provedenza, /
. orlandi, 13: prego, merzé dimando in cui spero: / peccato
i'v'ò fatto gran guerra, / merzé vi chieggio che doniate pace / all'
morire / ch'io viva in tua merzé presso o lontano. burchiello, 2-34:
poter sostentare / e son forzato altrui merzé andare. b. davanzati, i-199:
facesse -far pur una morte, / merzé faria e bene, / però che
per lui [ligario] ti gridano merzé, come quegli che sono tutti tuoi.
tuoi. guittone, 8-12: la merzé, ch'ognor per me si grida,
perdonerò giamai se non mi fae gridar merzé a cento baroni e a cento cavalieri
, che tutte gridano a una boce merzé, e non sappiamo a cui la si
8-12: per ch'io a sue merzé tuttor mi metto, c. campana,
: era lode a'padri render grazia e merzé a chiunque fosse, per far la
, 9-14: tengo eo -tanto ch'eo merzé trovasse / che mai non f asse
che dir: merzede, -amor, merzé, merzene! idem, xlix-115: merzé-
merzene! idem, xlix-115: merzé- merzé de voi, donne, merzede! /
giacomo da lentini, 18: se merzé e pietanza in voi non trovo,
merzaro, v. merciaio. merzé, merzì e merzéde, v. mercè
? poliziano, st., 2-29: merzé chiamava el meschinello / miseramente, e
da montesanto, vii-333 (1-13): merzé di guelfi e digli ghibilini, /
amore, a cui io grido / merzé chiamando, e umilmente il priego:
: / ed el d'ogni, merzé par messo al niego. -rivolto
ne sia vogliosa / che per cherer merzé t'acolga acanto. trattato d'amore,
lo meno est'amistanza: / mille merzé valesse una pietanza. monaldo da sofena
, 158: s'eo minespreso aioti, merzé, a voi m'arenno.
. t. de'bardi, xiv-173: merzé, signor, deh guida le parole
. poliziano, st., 2-29: merzé chiamava el me- schinello / miseramente.
poliziano, st., 2-29: merzé chiamava el meschinello / miseramente e con
elementi, / che vien per impetrar merzé da morte. firenzuola, 828
era lode a'padri render grazia e merzé a chiunque fosse, per far la
virtù, arditamente spinto modestamente il cavallo, merzé di dio, oscurato gli occhi loro
/ mi mantene ed i'noia / ca merzé non m'intende, / m'a
chiaro davanzati, 78-4: grazze e merzé, madonna, sempre sia / al
. monte, ii- 397: merzé, non mi mettete in ubrianza! /
a sua donna rinova: / « merzé, che non mi mova / la morte
r. roselli, lxxxviii11- 441: merzé, madonna mia, piatà ti mova /
s'aumiliasse / il vostro core ed a merzé si muova. dante, conv.
, madonna, e pur chiamata / merzé, se fusse aventurusa. anonimo,
; necessariamente. monte, ii-398: merzé vi chero di me aggiate pietanza,
priego: / ed el d'ogni merzé par messo al niego. idem, purg
/ in cui rengna tuta nobiltate, / merzé ve chero siate soferente / del mio
canto en la stagion novella, / merzé d'amore e de'dolci pensieri. poliziano
servo ofende. morovelli, 278: merzé, madonna, / non mora ardendo
mica no afendo / a voi venendo / merzé cherendo. dante, par.,
tempo, ch'esser suole, / merzé de l'alta potenza divina, / che
e i vai / e poco mi valea merzé chiamare. giov. cavalcanti, 403
rinovato piaceria / là onde ogne ben solo merzé saria. bartolomeo da s. c
/ leale e ubidiente onne stagione, / merzé cherendo a vostra cortesia.
mandassono assai de'buoni cittadini a domandare merzé, però che lo imperadore volea onore.
, svergognare. guittone, 78-12: merzé di lei ch'ogni on nemico ontra,
mio, di pene involto, / merzé per quella donna, che tu miri,
topazi. venuti, lxxxviii-n-711: piatà, merzé, aiuto, ohimè, non manchi
m. frescobaldi, 1-84: dunque merzé, pella virtù c'avete! /
di tutte pene m'apago / sperando merzé trovare, / e già d'amor non
, arditamente spinto modestamente il cavallo, merzé di dio, oscurato gli occhi loro,
palese ed in celato, / pur di merzé cherire, / ch'i'non saccio
la gioia / ch'ebb'io, merzé d'amor, tra questi fiori! chiabrera
vuoi, mi palpi, / merzé del fiero lume / che sfolgorando fa via
dante da maiano, 5: donna, merzé, ch'eo moro in disianza,
/ che mi di- cea: « merzé, mercede un poco ». lorenzo de'
giacomo aa lentini, 12: le merzé siano strette, / nulla parte siano
. idem, 182: donna, merzé, ch'io 'ncendo / vegendo -partire sì
/ io la lasciai che la gran merzé mi chiese. 24. prov
. cino, iii-98-14: madri di merzé, donne, ora li siate, /
. chiaro davanzati, 65-3: vostra merzé, messere, se m'amate, /
giacomo da lentini, 12: le merzé siano strette, / nulla parte siano
poi va in perdimento / per me merzé, e frango in impietate. guittone,
giacomo da lentini, 18: se merzé e pietanza in voi non trovo,
penoso tormentoso. anonimo, i-534: merzé, che non mi mova / la morte
davanzati, v-47: io non fino voi merzé cherendo, / e poria sucitar d'
l'auso dire, / umilmente di merzé pregare / di darme alegiamento / di
baciarle il piede. monte, 1-25-6: merzé cherendo, m'inchino al vostro pede
com parole ornate / la prega che merzé mi doni e pace / a'tanti mia
dimiso. pucciandone, 354: amor, merzé, a madonna sentire / fa'lo
. monte, 1-26-8: con umiltà merzé cherendov'io, / piaquevi, donna
giorno e notte ploro, / merzé chiamando, ché 'l cor si disface:
ché 'l cor si disface: / « merzé, fanciulla: ormai rendimi pace!
tanto disiata, / la qual finché merzé non doni o porge, / fia
sua possanza. monte, 1-24-16: merzé, vi chero, di me aggiate
d'amar sì altamente; / adesso merzé chero / servendo umilemente, / c'a
in tua balìa so stato, / merzé n'agio precato, / ché m'ài
rettor., 146-10: uno amante chiamando merzé alla sua donna dice parole e ragioni
. dante, xxxviii-47: se merzé giovanezza mi toglie, / io spero
siccomo ben sapete, / dicovi la merzé che di ciò avete. -subito
ogni parte priso / che quasi sol merzé non pò chiamare, / e di vertù
xxviii-854: allora tutta la gente gridarono merzé - quella ch * era nella chiesa
, vedendo multiplicare il malfare, chiamorono merzé a molti popolani potenti, pregando per
vostra grasia. dante, xxxviii-25: merzé, volgendosi, [gli sguardi della donna
. / audace proditore, / di merzé nudo e casso, / ben m'hai
. mostacci, 149: meglio conven merzé chiamare / che ci provegia e
, / ma ciaschedun dì spero / merzé, po''n su'travaglio / i'son
m'incontrasse, / e s'io merzé chiamasse, / perder ne dovria prova.
. / donqua, meglio conven merzé chiamare / che ci provegia e no lassi
perisca disperando. dante, lxxv-12: merzé vi chero a vostra provedenza, /
, domanda al creatore / grazia, merzé e pietà del tuo fattore. de bosis
non forzando, / ma, pur merzé chiamando, / degnò di darmi gioiosa
dante], i-127-11: per dio merzé, messer, non vi dottate, /
me pietate / vi prenda, per merzé, di meve un poco. / ritornatemi
dietro son stato a speranza / di merzé e pietanza. meditazione sulla vita di
. onesto da bologna, i-75: merzé, voi che sognate i spirti sparti
matura. dante, xxxviii-47: se merzé giovanezza mi toglie, / io spero
mio ramarco / piatà gli occhi, merzé l'orecchie serra. masuccio, 157:
da leona, vi-217 (7-14): merzé chero, ché so c'ho troppo
in noi mai ridenzione / né per merzé né per cosa ch'e'faccia.
l'amoroso regno / là onde di merzé nasce speranza, / riguarda se 'l
, xxvtii-852: degnasser per me chiamar merzé / là ove poggiarsi non ragion con vai
, / e del meo male per merzé aita. dante, inf, 23-34:
. guittone, 39-2: grazie e merzé voi, gentil donna orrata, /
. lapo gianni, xxxv-ii-572: mille merzé, gentil donna cortese, / del
tanto disiata, / la qual finché merzé non doni o porge, / fia
dille con voce leve: / « per merzé vegno a voi ». boccaccio,
109-10: « ahi deo d'amor, merzé agge e pietate! »; / de
saccio dir né dimandare / che lei merzé chiamare / e pietanza, ma nulla
lentini, 19: non mi ricredo di merzé chiamare. ruggerone da palermo, 166
né il modo. poliziano, 1-615: merzé chieggio a colei piangendo forte, /
l'amoroso regno / là onde di merzé nasce speranza, / riguarda se 'l
nostra tu relasa, / per toa merzé, ch'avemo defin la fassa. niccolò
che vi l'ha dato, / e merzé d'altro lato / di me vi
e servo con leanza / che 'n essa merzé trove. orlanduccio orafo, xvii-525-7:
: ringrazzo voi, di fin cor merzé rendo: / merzé, mia donna,
di fin cor merzé rendo: / merzé, mia donna, ancor degno non sia
a sua donna rinova: / « merzé, che non mi mova / la morte
piaceria / là onde ogne ben solo merzé saria. simintendi, 2-81: ora è
, / dicendole in aperto / che più merzé non chegio. g. villani
. bacciarone da pisa, lxiii-203: merzé, signore deo, di non soffrire /
fin ch'io gli ho offerti, / merzé delli lor merti, / all'eterno
. lapo gianni, xxxv-ii-572: mille merzé, gentil donna cortese, / del
asse / il vostro core ed a merzé si muova, / se. lla manera
/ che toma umiliato / a chi merzé li chiere, voi il savete. boccaccio
xxviii-854: allora tutta la gente gridarono merzé -quella ch'era nella chiesa -; e
piaceria / là donde ogne ben sol merzé saria. storie pistoiesi, 1-113: nieri
ò mfino a ruma; / grazia e merzé voi sia! 6. vecchia
salute avragio / e del meo male per merzé aita. onesto da bologna, i-79
ciel, dove tu chiami / sempre merzé del nostro immenso errore! manzoni,
, / e del meo male per merzé aita. ramberto malatesta, 243: so
altri satanassi a venire a me per far merzé? s. bernardino da siena
/ e sono innamorata saviamente, / merzé del servo mio che m'ama tanto
/ che veniva a 'bondanza, / merzé vi domandai. fiore [dante]
non possol capere, / che, con merzé cherere, / me'li prometti assai
correggia / al collo e ginocchion chieder merzé, / come il fanciul talvolta che scioccheggia
sta davanti / e no le fina di merzé cherere. gozzano, ii-139: dolce
/ in segno di merzede: / per merzé gira in pace. cavalca, iii-184
chiaro davanzati, xxxv-51: ahi deo merzé, quant'è più saporoso / il
chiaro davanzati, 78-1: grazze e merzé, madonna, sempresia / al vostro dolze
poliziano, i-530: soccorrimi oramai: merzé chiamando / finir mi sento il core in
da voi e voi la chiero; / merzé, or non vi piaccia mia finita
che vi l'ha dato, / e merzé d'altro lato / di me vi
che voleano. dante, lxxv-14: merzé vi chero a vostra prove- denza,
, 403: poi non mi vai merzé, né ben servire / invèr madonna
occhi del piacere / si fa 'l servir merzé d'altrui bontate. detto d'amore
ch'egli maestro torrigiano, 318: merzé, per deo, se non t'ò
f. de'folcacchieri, 361: merzé di me vi prenda, / che
mi palpi [amore], / merzé del fiero lume / che sfolgorando fa via
, chesforzatamele fo matteze, / pur cherovi merzé per vostro onore. nardi, ii-116
vii-532 (76-14): triviso, per merzé ti rosati: / amore ha vinto
, 2-10: prego quella, a cui merzé i'sono, / che non si
di tutte pene m'apago / sperando merzé trovare, / e già d * amor
partute. chiaro davanzati, lviii-38: merzé vi chero / ch'amor non sia
monte, 1-25-12: ma 'l cor merzé pur chede / a voi, che siete
amore sogiorna, /... / merzé, che m'ai conquiso. guittone
fresca che di magio apari, / merzé vi chiamo: lo meo male solda.
davanzali, xvi-55: tutavia s'io vo merzé cherendo, / sono com'ubidente servitore
/ qual è che ami che trovi merzé? serdini, 1-74: viver non poss'
, che 10 non n'avesse pietà e merzé. livio volgar.,
spessamente. matteo correggiato, 3: mille merzé, o donna, o mio sostegno
poter sostentare, / e son forzato altrui merzé andare. savonarola, i-105: ognuno
v'o fatto gran guerra, / merzé vi chieggo, che doniate pace / all'
gura / quando più mi spavento / chiamar merzé a quella a cui son dato;
l'amoroso regno / là onde di merzé nasce speranza, / riguarda se 'l mi
/ ma cia- schedun dì spero / merzé, po''n su'travaglio / i'son
poliziano, i-530: soccorrimi oramai: merzé chiamando f finir mi sento il core in
mondo, -s'i''l secondo: / merzé, damme spereggianza. =
quel tempo ch'esser suole, / merzé de l'alta potenza divina, / che
del qual'i'ho tanto fallato, / merzé, merzé, merzé del mio peccato
i'ho tanto fallato, / merzé, merzé, merzé del mio peccato.
fallato, / merzé, merzé, merzé del mio peccato. -produrre fumo
ogni parte priso, / che quasi sol merzé non pò chia le voci
e non essere orgoglioso, / ma tutor merzé chiamare. botta, 5-265: la
mio, di pene involto, / merzé per quella donna che tu miri, /
era asiso, / con gran temenza merzé vi chiamai / piangiendo e lagrimando.
, 176-17: al ver dire noi avemo merzé e pieta- de delle strane genti per
giacomo da lentini, 12: le merzé siano strette, / nulla parte siano
né stride, / che chi dè aver merzé per piatà m'odi. cicerchia,
devastatore. guittone, 47-105: merzé, non v'assemprate / a tiranni di
svelse. buonaccorsi, 193: chi merzé cerca avere, / da lei punto si
da montesanto, vii-333 (1-11): merzé di guelfi e digli ghibilini, /
, v-251- 14: nom sa merzé quando li compia disianza, / ma vive
poliziano, 1-530: soccorrimi oramai: merzé chiamando / finir mi sento il core in
saccio dir né dimandare / che lei merzé chiamare / e pietanza, ma nulla
, / anzi m'inginocchiai / e merzé le chiamai / per dio. conti di
, 1-531: se morte o tua merzé non viene ormai / a trar quest'
iv-127 (10-13): chiamar soccorso di merzé non vale / a questa che martìri
nonché perdono. beicari, 5-87: merzé ti chiamo, vergine maria, /.
vergine maria, /... / merzé ti chiamo, che non truovo posa
chiamo, che non truovo posa, / merzé ti chiamo per la pena mia.
essa. chiaro davanzati, xxxvii-6: perzò merzé che- rendo / son voi con umilianza
dante da maiano, 1-4-14: donna, merzé, ch'eo moro in disianza,
, / che torna umiliato / a chi merzé li chiere, voi il savete.
giacomo da lentini, 19: se merzé con voi, bella, statesse, /
rinovato piacerla / là onde ogne ben solo merzé saria. di costanzo, 1-134:
chiaro davanzati, xxxv-47: ahi deo merzé, quant'è più saporoso / il
insaziabile). sacchetti, 82: merzé, i'me ne veglio a voi /
: spero in lei ché si trova / merzé, und'io m'arendo / allegro
via / per orgoglio atutare / ciò che merzé chiamare / non averea di far mai
vii-529 (73-3): croze digna, merzé, ch'él non si atterre /
infino a ruma; / grazia e merzé voi sia! dante, par.,
vii-333 (1- 12): merzé di guelfi e digli ghibilini, / gli