futura pioggia, e l'attuffarsi del mergo nell'acqua spesso pronostica l'istesso.
auriga, / e balestrando un fuggitivo mergo / fende i solchi del mar per torta
s'alzò dell'onda fuor, qual mergo a volo, / e su le travi
4-198: le prende a raccontar l'iniquo mergo / e le mie nozze e 'l
verdi colli e tacque vive / di mergo e sesia e l'uno e l'altro
congiuri, / vago del mio penar, mergo importuno? / ed a me,
onne gravezza, si al tuo voler mergo. = da sgorgare, col
: smergo maggiore... sinonimia: mergo domenicano, mergone, garganello, poloro
tommaseo, n-123: quasi l'ale di mergo ferito cadente dall'alto caddero le tue
dall'incrocio di mergone (dal lat. mergo -ónis) con [corvo] marengo
s'asconderà come fa in acqua el mergo. boiardo, 3-146: tanto son
son fatto allo ascoltare intento / che umido mergo più non chiede il sole. ariosto
e poi s'era attuffato, come il mergo, / in grembo alla nutrice oltr'
col soave nòto ch'un acquatico / mergo tra folghe segue alcun piscicolo / nel
se ne torna al lito / tumido mergo e se ne van scherzando / le
, 7-138: balestrando, un fuggitivo mergo / fende i solchi del mar per torta
riga. tanara, 385: il mergo... è un animale voracissimo
e, sommergendosi nell'acque (però mergo detto), pesca dette quando
/ co'gran dii della poppa e il mergo stride / sovra i laceri avanzi.
laceri avanzi. gioberti, 1-ii-120: il mergo... dal cupo fondo del
, ben che rana di queste paludi e mergo di queste valli, già conoscea la
a l'or che mesto amante, nuovo mergo, / chiuso da l'ombre,
allegra. forteguerri [petrocchi]: mergo son io di pantanosa valle.
(con riferimento al verso stridente del mergo, in contrapposizione a quello ritenuto melodioso
un tratto, / ogni cigno gentil palustre mergo, / m'hai dolcemente dal mio
alma bei, / ch'io, benché mergo, esser canoro imparo.
messer ipocrasso e tu, ghiottone, mergo, a stempera, vederete se farò
mette sotterra nella fossa giacendo... mergo si chiama quando 'l tralce a modo
. lauro, 73: una generazione di mergo è la vite si la terra
= deriv. dal lat. mediev. mergo -onis (nel 1334 ad orvieto)
'monaca bianca': nome volgare dato al mergo, oca minore. -monaca grossa
la lontra, parte vola, come il mergo, e gli altri che si tuffano
nube. -figur. cigno, mergo, uccello palustre: poeta mediocre.
un tratto, / ogni cigno gentil palustre mergo, / m'hai dolcemente dal mio
se ne toma al lito / tumido mergo e se ne van scherzando / le folaghette
folengo, i-108: un acquatico / mergo tra folghe segue alcun piscicolo / nel
omit. ant. smergo maggiore; mergo oca. savi, 1-670:
]: 'polono': nome volgare del mergo oca nero e bianco. =
gradito, for ch'una, a cui mergo / en satesfar quanto mia possa porgo
, for ch'una, a cui mergo / en satesfar quanto mia possa porgo.
, cioè segatone, sm. omit. mergo. pari all'inverso del suo
serolóne, sm. omit. segalone, mergo. redi, 16-iii-348: merghi
, 385: è animale [il mergo] voracissimo e che mai si sazia,
tal smergere si acquistò il nome di mergo. 2. tr. figur
(plur. -ghi). omit. mergo: si distinguono lo smergo maggiore (
, di probabile provenienza ven., di mergo (v.), col pref.
e quando / in cigno o in mergo, e quando in sasso o in vento
soave noto, che un aquatico / mergo tra folghe segue alcun piscicolo / nel lito
. sant'albino, 527: 'erio': mergo o smergo, marangone; e più
smergo, marangone; e più propriamente mergo oca, smergo anserino ('mergus merganser'