mano delle quali non occorre scrivere. menzini, ii-226: questo è stato l'
come epiteto di zeus). menzini, iii-119: ferisci quei, che suso
linguistico (una parola). menzini, iii-244: parlandosi del nudo e solo
spettatore della tragedia, e non parte. menzini, 5-69: o fellone, opra
rallegra. -con metonimia. menzini, i-69: ascolta le mie voci,
/ prima del praticel pompa gentile. menzini, i-247: aure, nunzie del giorno
, / duro nunzio di morte. menzini, 1-81: tal rossor nunzio è di
posto che gli alti siano più belli. menzini, 5-114: quando per la gotta
nobilissima e veramente bella canzone del signor menzini in lode della maestà della re
oggi pindaro nuovo e nuovo alceo. menzini, 5-135: ma v'è più d'
sola eloquenza vi si nudrì gloriosamente. menzini, i-101: tu, colle dirceo
/ sotto nodrian mille pensieri ingiusti. menzini, ii-218: talor nutre pensieri alti
obbligarmi e far giustizia al vero. menzini, ii-2: in bronzi e in
scrivendo quel che nell'animo senti. menzini, iii-346: la gemma non buona
occasione da poter tosar questo montone. menzini, iii- 346: io tengo
e l'ozio agiato e lento. menzini, ii-37: costei per entro alle cimmerie
obliquo', in nessun modo. menzini, iii-335: confesso il vero: io
sopravvalutare persone di scarso merito. menzini, 5-12: riditi del volgo ammiratore,
all'iconografia tradizionale). menzini, iii-119: o folle nume, occhibendato
; / certi occhion tondi indentro. menzini, 5-139: il popolo spalanca certi
. -con sineddoche. menzini, ii-46: a ciò che giova /
la notte oltra l'usato oscura. menzini, ii-63: ei pur deve all'ira
. -indistinto, confuso. menzini, ii-76: ben pria di formar l'
gli amorosi omei / te trar. menzini, i-76: di gioia insieme e largitor
campi / quant'egli tocca uccide. menzini, ii-55: quanti tonde omicide e
e servi intanto qui colle bigonce. menzini, 5-5: poi dicon che ci giovi
l'oncia', rubare sul peso. menzini, 5-289: almen di lui si sa
i mari ond'ella è cinta. menzini, i-290: men vago allor che
di sangue ondeggiar col po ubero. menzini, ii-323: tu dallo scettro e
ribolle per le onde tempestose. menzini, iii-122: qual ceraunio scoglio / cui
prendere quegli rimedi che noi possiamo? menzini, ii-39: quegli / che piega
così non la lasciavano di tanta ampiezza. menzini, ii- 166: al primo
essere ricco di spirito satirico. menzini, 5-183: non penso darlo a questo
. -con metonimia: asino. menzini, 5-4: chi di dotto allor le
. -nobile, elevato. menzini, ii-218: talor nutre pensieri alti,
ambra oricrinito, all'ambra bello. menzini, i-209: vibrando dal sen raggi
, truce (un discorso). menzini, 5-63: pur tenterò con satiresca avena
titolo orrevole e di grande autorità. menzini, i-133: altrui vive, a sé
colpa, un peccato). menzini, 1-4: altri da stigio chiostro /
raffigurar tra esse / torme novelle. menzini, ii-5: bronchi pungenti, orride
appiccando con le man m'andavo. menzini, iii-187: che importa che evandro
nel cristallo impudico oscena a'miei. menzini, ii-37: qualor la bocca / spalanca
, scadente (un cibo). menzini, ii-335: quei di cui superba e
nota e in ogni cosa il decoro. menzini, ii- 130: purché all'oscurità
eccellente nel resto. -sostant. menzini, iii-267: molti componimenti vi ha che
pensar che [dio] ti osserva. menzini, i-154: versa voglie ed affetti
di pace: offerta di riconciliazione. menzini, i-122: oh ben disciolto ne'sospiri
avversione o da scarsa disposizione. menzini, 5-10: io lascio a buda schiccherar
ella può ritrovarsi in modo alcuno. menzini, 1-66: che v'è su pindo
pagina 'lo abbi a pronunziar fiacco? menzini, 1-3-330: qui in una pagina
-sacra pagina: la bibbia. menzini, ii-213: nella sacra pagina gli addita
in mente qualcosa da dire. menzini, 5-36: io... che
priva di ironia o disprezzo. menzini, 5-289: pah! cne gran consiglier
d'incantatori', illusione, parvenza. menzini, iii-64: la felicità, che da
. che abita in un palazzo. menzini, 5-260: che qualor giungi alla canaglia
a guisa di paleo librar per gioco. menzini, iii-159: veggio come obliquo il
e unica contentezza degli animi gloriosi. menzini, ii-53: in ogni cosa / dove
ne rimanda in breve a sedere. menzini, 5-64: ragazzetto / arrab- biatel
perché si sciolga il pampinoso crine. menzini, i-89: il pampinoso onore / delle
cerere esulta e la vendemmia bolle. menzini, i-222: del chianti pampinoso il
che guastavano la panata al pretegiani. menzini, 5-64: s'io credea che il
: suscitare l'ilarità generale. menzini, 5-43: io so ben che argomentavi
5. pancia, ventre. menzini, 5-225: or ch'egli è sano
. -sacerdote della religione ebraica. menzini, 5-42: a quegli ebrei papassi /
, pappo, babbo, bombo. menzini, 5-70: fur serpentacci intorno della
, con metonimia, matrimonio). menzini, 5-134: perché ha egli [il
quei della sponda a ferir parchi. menzini, i-60: il popol folto / le
. / non dovean esser parche. menzini, ii-76: la luce...
a sua posta, io non abbaio. menzini, 5-118: lascia, cur- culion
paride, da amante appassionato. menzini, iii-121: com'è, che ti
. -figur. intensa agitazione. menzini, 5-180: de'consiglieri al subito frastuono
che voi giugnerete ad onorata parte. menzini, ii-135: la pertinacia...
con voi e poi voi anco. menzini, 1-66: del regno della fama
è parzialissimo verso la serenissima repubblica. menzini, iii-337: la stima parzialissima e
buf fone. menzini, 5-64: oh s'io credea che
con la provida verga a pasco adduca. menzini, iii-24: non riputava per cura
-per indicare la beatitudine del cielo. menzini, i-132: in ciel, per via
regno delle nubi non paventa simili percosse. menzini, ii-122: ei coglierà dal delfico
punto e addolcito in un punto. menzini, ii-133: della novella etade e della
punitiva, minaccia o incitamento). menzini, 5-65: meglio era dargli un sasso
capo incrudeliscono et imperversano alla peggio. menzini, 5-259: pensa tu qui, lettor
: la cucitura usitata da pellicciari. menzini, 5-5: con gli altri si vuole
nulla abbiano da fare i peli. menzini, 5-228: odi con che faconda
/ litigando tra sé pende sospesa. menzini, 5-5: voi, poeti miei
-navigare, solcare con un'imbarcazione. menzini, 1-6: speranza lusinghiera oh come alletta
io, quanto all'essere della gloria. menzini, ii-85: usbergo miglior di piastra
per comprendere, giudicio per esaminare? menzini, i-211: io, che padre a
/ armato va l'essercito pennuto. menzini, i-155: la pennuta ampia famiglia
, delle quali aveva il comando. menzini, 5-13: oh boccacce di fogna
sì che attira il comun plauso. menzini, ii-218: talor nutre pensieri alti,
cadde in pensiero una sottigliezza mirabile. menzini, ii-30: non ti cada / unqua
concettoso (un testo letterario). menzini, 6-70: mi paiono [due sonetti
il pentirsi di core sempre vale. menzini, ii-21: ah che d'invidia
ti soverrà de l'avertenza mia. menzini, i-121: tardo pentir fu di
). -peggior. pentolàccio. menzini, 6-226: è nei beni di quaggiù
l'ardimento loro ridicolo e lacrimabile. menzini, 5-13: oh boccacce di fogna
apra, ognor picchia alla tomba. menzini, 5-137: perch'abbia [la
/ deh, perdona al mentire. menzini, i-231: se talor ti biasmo amore
più costumato si conta tanto a minuto! menzini, iii-82: quando questo non giovi
(un corso d'acqua). menzini, i-83: non è che pronti /
aveva l'animo che solo allo scampare. menzini, ii-289: voi d'ogn'alma
la peritanza e 'l disonor della vita. menzini, iii-274: non son così ardito
fosser la legge a permutar bastanti. menzini, i-44: ove or pasce la
che fé smacchiar dal covacchio opaco. menzini, i-30: per campi e per selve
io confesso che potrebbe esser maggiore. menzini, ii-129: combatte con la polve e
e'bisogna adoprar e ferro e fuoco. menzini, iii-87: violatori de'sacri altari
l'impegno in cui ponea il re. menzini, ii-146: ottimo è questo consiglio
facilmente ricevere impudica interpretazione od allusione. menzini, 5-92: canta qual solea con stile
tutti addolorati e appena osavano riguardarla. menzini, ii-65: ella discioglie in petulante
della tua pevera a buon'otta. menzini, 5-138: se 'l marito a variar
in pezzi: fracassare, frantumare. menzini, 5-88: mandò in pezzi di fiegra
con quella libertà che gli piace. menzini, i-116: altre piante, altre
voi mi dite una scovolata bugia. menzini, 5-286: uom, che altrui lusinga
e dà adietro mai più non rinviene. menzini, 5-201: si pensò di darlo
colui ch'ongni aspetto sì travaglia. menzini, ii-85: usbergo miglior di piastra o
senso generico: denaro, quattrini. menzini, 5-260: io non ho piastre o
illustrarla, non che ad ingrandirla. menzini, 5-226: a chi nel mal oprare
leggiadria e pienezza d'alte sentenzie. menzini, ii145: èwi...
gran padre il pieno di tante grazie. menzini, iii-225: è...
linea della direzione del lor viaggio. menzini, 5-165: fa ancor far la capriola
e mettelise in zucca el calavrone. menzini, 5-97: in vero egli ha l'
dire strettissimo, tenacissimo, avarissimo. menzini, 5-133: a gran ragion ridea,
nome oscuro / nel pindarésco stile. menzini, ii-216: donde impara
ardor che fuma ormai lo sdegno. menzini, ii-218: talor nutre pensieri alti orgogliosi
, a'frutti infesta ed alle biade. menzini, i-280: mai non accrebbesi /
il cielo che piova a misura. menzini, i-143: sorgi ancor tu, diletta
figura ho demonstrato in lo octavo libro. menzini, 5-114: quando la gotta chioccia
maghe, lamie, sibille e pitonisse. menzini, 5-114: ei chiederebbe aiuto a
rittenner la lingua dolce i denti. menzini, 5-36: ognun gonfia la piva in
n versi, non si può sentire. menzini, 5-94: basta udire un lusinghiero
(le pene della vita). menzini, ii-70: di travagliosi affanni / spesso
. -con riferimento a personificazioni. menzini, i-178: io sento / al mio
mostri molta magnificenza ne'molti aggiunti. menzini, iii-218: èwi... un
sì sconsolata in vista et in favella. menzini, iii-196: quel rosignuol gentile,
amico o di cugin la morte rea. menzini, i-101: tu, colle dirceo
poco, che serà però poco. menzini, il-271: intento per un poco il
menzione, sotto silenzio gli passa. menzini, 5-9: se a formare un
non ha fatto a dama o sbaraglino. menzini, 5-258: così...
il costume, il comportamento). menzini, iii-41: quella è vera nobiltà che
quello che ogn'uomo averà ricevuto. menzini, iii-165: scrivansi i nomi di tutti
sf. gerg. gamba. menzini, 5-200: or senti come sempre si
-fare pompa: figurare degnamente. menzini, 5-137: perch'abbia sul crin gemme
sì degno pondo cillaro non ebbe. menzini, i-38: portinsi attorno or quelle /
la coscienza è un grave pondo. menzini, iii-197: l'aver compagni al duolo
ma più popolare e più popolarmente spiegata. menzini, ii-166: così la penna per
. occupare, riempire uno spazio. menzini, ii-15: a chi si umilia [
contra di noi che tu hai eletti. menzini, ii-320: così al travaglio non
/ porger materia a non mentito inchiostro. menzini, i-64: un rio sdegno porse
, la trascuraggine porta la povertà. menzini, i-286: vaga cervetta, che
ch'egli fosse stato avvelenato in lione. menzini, 5-186: della gran consulta in
piè son portatori del corpo tutto. menzini, i-87: benché fierissima / grandine
un mostro più portentoso della chimera. menzini, ii-65: hai tu giammai le
non poteo posa al core afflitto. menzini, ii-ii: non avrai posa e
con senso generico: posateria. menzini, 5-140: risplende in sulla mensa /
posato adeo che macerò bene la terra. menzini, ii-160: un fiumicello, /
stare disteso o coricato; giacitura. menzini, 5-204: allor che sul confino /
, / ma seguane che potè. menzini, i-313: or via, segua che
il verbo dei portatori e degli asini. menzini, iii 100: sieno
ed han fatto una rigorosissima prammatica. menzini, iii-93: a che la severità delle
-rifl. provarsi, esercitarsi. menzini, iii-220: di mille altri modi di
più praticato e di un moderno telaio. menzini, ii-199: dice nuovo, cioè
per li lombi e rene precinte. menzini, 5-118: ahimè, che importa far
ritrovarsi mai tutti insieme nel consiglio. menzini, i-56: or io di flora irrigator
o che contribuisce a determinarlo. menzini, ii-99: non dubitar, tu vincerai
-preannunciato come prossimo a giungere. menzini, i-160: da mille precorso inni di
persone (il tempo). menzini, ii-297: dell'oblio le torbid'onde
/ di mattutino e rugiadoso gelo. menzini, i-44: il semplice pastor, fermo
), urbane deltariosto, plebee del menzini. pasolini, 17- 417:
potesse nella mia stima crescere in pregio. menzini, i-287: la pura e schietta
sempre avete pregno / di concetti. menzini, 5-1: in maggior pregio sale un
, quando si sente acceso cu sdegno. menzini, i-203: il volgo ignaro,
sua scelerata opera sì crudo premio. menzini, ii-267: deh perché la sua mente
conviene / più con noi altri. menzini, ii-195: sciogli dal lido, oh
deliberazione rassicurarmi dall'errore in prescrivermelo. menzini, i-42: ei nel cuor magnanimo prescrisse
per la conservazione delle specie. menzini, iii-103: ove la natura non tende
ragionevolmente ha mille necessità di tributare. menzini, iii- 36: io lascio
parocchiano ghelsense e prete giovanni irlandese. menzini, 5-201: senti fra battaglione e
. -con uso awerb. menzini, iii-234: noi, lasciando intatta una
della procella prevalesse et ingrossassero tonde. menzini, ii-248: mira qual splende il
che prezzo arebbe quest'error pagato? menzini, ii-320: così al travaglio non
ore. -giudicare bello. menzini, i-80: so che senna e 'l
in pria / tiene atroce consiglio. menzini, ii-126: oh tu che prendi ad
. temporale di modo implicito. menzini, ii-76: ben pria di formar l'
quello che poi è stato conchiuso. menzini, ii-36: pur non la selva e
ha condotti al fin dove tu intendi. menzini, i-26: dell'elitra il mar
achille] condisse procelloso il piede. menzini, i-54: dalla pieria sede, /
. -solenne dichiarazione di principio. menzini, i-49: udite, o sordi,
ornata / qui produce la gente. menzini, i-159: a te citerà è madre
/ suggetto della storia or s'appresenta. menzini, ii-188: se discendi in questa
da parte ogni rispetto di quiete. menzini, ii-195: né prochita e miseno
a reai deità, stil non profano. menzini, ii-267: mevio ascoltommi un giorno
quella dove il nemico l'invita. menzini, ii-266: come fan- ciul che
in ogni varietà di profittevole argomento. menzini, iii-329: mi rallegro che vostra
inalzano la sapienza e la virtù. menzini, ii-19: molto natura e molto può
gli eserciti col dibattimento degli scudi. menzini, 5-10: io lascio a buda
vostra secessione, nuocereste alla propria fama. menzini, 5-4: oh menti, oh
era fondata speranza di prosperevole riuscimento. menzini, i-108: pur fu ludibrio delle
chiamandovi pure alla fine ci dipartì. menzini, iii-68: in quest'oceano vi son
assumere uno stile pedestre e dimesso. menzini, ii-130: con l'oscurità ben spesso
soffiar d'euro protervo / freme. menzini, 1-88: si vedono / orridi nembi
di fare alla vocazione de'giovani. menzini, ii-132: un buon poeta inusitata
della mano, or con le pugna. menzini, i-238: guarda, guarda,
sinderesi e del timore del cielo. menzini, 5-44: chi del giusto va per
'-trina; tessuto ricamato. menzini, 5-160: leva il collar di punto
. -vezzegg. pupilluzza. menzini, i-231: ahi, che in quelle
la sicurtà ma l'indepen- denza. menzini, 5-7: colonne e ponti e marmi
se ne videro di qua tante. menzini, 5-227: del di là sol crede
in adver- sità forte abiam reni. menzini, i-331: vedi qual geme italia
, sason no i tol vergoigna. menzini, iii-333: quando che io mi senta
colpa, siano eredi nella pena. menzini, iii-24: non vi ha dolore più
di tùmolo, che importa più. menzini, 5-156: dimmi, t'ho forse
antica divideva il cielo. menzini, 5-14: bellerofonte, ch'or nel
, la rabbia rimaneva tra'cani. menzini, 6-75: manco male che la rabbia
regno suo e raffrontasse il nimico. menzini, i-305: al ladro, al ladro
altro che biasimar le sue genti. menzini, 5-115: sa chi provvedere al
minuta corporatura; ragazzino; fanciullo. menzini, 5-64: oh s'io credea che
bellezza. -in invocazioni. menzini, ii-336: deh ti rammenta, regnator
/ de le paludi abitatrice immonda. menzini, i-306: sento in quel fondo gracidar
quelli che si stimano d'esser indovini. menzini, 5-114: più rider mi fa
volumi awincolati. -prosternarsi. menzini, 5-198: voglion poi che il popol
altrui; perdere ogni baldanza. menzini, 5-183: che quel suo audace e
peli col ranno caldo e mordace. menzini, 5-183: non penso darlo a
i rapimenti, quello del signor canonico menzini nella * poetica '... mi
la riponga entro la tua meschita. menzini, ii-321: qual più duro gastigo?
tirannide loro. -sostant. menzini, ii-336: genti straniere oggi in possesso
. -sm. rarefazione. menzini, 5-12: egli è ben altro che
capelli rasi secondo l'uso turchesco. menzini, ii-322: misera! andasti colle rase
o manifestazione del proprio ossequio. menzini, iii-350: basta, io le mando
presentano i propri ossequi a qualcuno. menzini, iii-284: servirà per rassegnazione dell'ossequio
. avaro (il destino). menzini, 5-157: che il destino rattrappito e
, usuraio. - anche sostant. menzini, 5-288: veggio che non preme a
. -interno di un ambiente. menzini, iii-76: quante volte si videro giuocatori
. l. bellini [in menzini, iii-316]: questi signori accademici.
le piante e squoter la visiera. menzini, ii-134: nel sen de'monti
particolari deputati con pienissimo regio trattamento. menzini, ii-129: perché per poetar non
mio, ti ha fatto audace? menzini, ii-336: deh, ti rammenta,
ne disgrada un cavallo di regno. menzini, 5-94: quindi è che il volgo
simile ad una mestola da stiuma. menzini, 5-90: non ogni galeotto ardito
rendemmo al nostro amor tenera e pia. menzini, 5-13: oh boccacce di fogna
-che ha scarso valore. menzini, ii-133: della novella etade e della
del cardinale, al signor di tellier. menzini, 5-250: -io son qui ch'
più elevato dopo la grammatica). menzini, 5-93: bel fanciullo, vola /
venga necessariamente ad alzarsi di dieci dita. menzini, ii-32: oh lui felice,
de le grazie di natura adorna. menzini, 5-87: ricco di fama e di
3. per estens. confutare. menzini, iii-9: basta egli forse per riconvincere
fosse or seguito con molta lode. menzini, ii-129: tronca ciò che ridonda,
insieme (qualità, pregi). menzini, ii-128: siccome son degli edifici estratti
-ridurre a esame: esaminare. menzini, 5-117: se il tutto tu riduci
. -in contesti iperbolici. menzini, 5-116: so che rifiuterebbe il padre
di qualcosa: riuscire ad astenersene. menzini, i-281: oggi... vedesi
fuoco. -anche al figur. menzini, i-289: del mio sole il fulminato
eroi'dico il fili- caia e il menzini, e di trovarmi in riga col zeti
-elevarsi sopra gli altri. menzini, iii-334: le accademie d'italia non
due terre, di nuovo rigermoglia. menzini, ii-278: quantunque dal piè calpesta
come rigettate la supplica de'diletti? menzini, i-36: con dura orecchia / e
che di rigido acciar sentir l'offese. menzini, i-199: il delicato viso /
fra i termini d'un modesto riguardo. menzini, ii-128: neghittoso e tardo /
man le ristora e le rimpalma. menzini, iii-157: nave che si frange
cipi d'imperio a quella casa. menzini, ii-118: il dolor già non
nella quale gli antichi la ci lasciarono. menzini, ii-130: con l'oscurità ben
. ritornare al punto di partenza. menzini, 5-2: s'ei rinculasse un po'
cui si risolvono tali difficoltà. menzini, 7-102: così con questo rinfranco,
. -con uso scherz. menzini, 5-163: debbe ai rinzeppati stronzi /
- anche in una metonimia. menzini, ii-129: anzi quel che di ricco
è giuntura che non si risenta. menzini, iii 84: già non è del
propria opera (un artista). menzini, iii-84: in breve sortirebbe un medesimo
retorico). - anche sostant. menzini, iii-220: il poliziano...
riserbo o da tener più care. menzini, ii-129: ben vedi come in un
languida, simile all'affetto del pregante. menzini, ii-134: così per lunga età
/ s'udirà risonar fabbrin, fabbrino. menzini, ii-130: ciò non condensi allor
sua mensa per ristoraménto dell'animo. menzini, iii-145: tra le molte obbligazioni
a prestare ossequio a un pontefice. menzini, iii-132: ma quando nisa mia
briglia per il cavallo; pastoia. menzini, ii-26: talor... lo
. l. bellini [in menzini, iii-301]: vossignoria...
ora ai montezuma all'allog- giamento. menzini, iii-294: queste visite e rivisite ed
sanguigno terren, di vita uscio. menzini, iii-47: per l'acerbità del
versi (anche eccessivamente prolissa). menzini, ii-164: pensa di qual sincera e
in partic. la beatitudine). menzini, ii-333: s'attri chiederà com'è
un intreccio di nastri multicolori. menzini, 5-40: giove contrassegnò tutti gli dei
la pianta che la porta). menzini, i-80: a dolce stile / di
persona insignita di tale onorificenza). menzini, 5-39: d'ordinanza illustrissima e sì
, privo d'ogni mondana delizia. menzini, i1i-108: ebbero da principio gli uomini
proprie d'ugual bellezza in quel tema. menzini, 6-90: sa rubare [il
co 'l corpaccio e più. menzini, 5-226: per quant'anni egli ravvolga
grandi indizi / di tempesta ramosa. menzini, ii-325: da ruinoso fulmine percossa
ricchezza o fortuna materiale. menzini, 5-2: vitupero in veder genti satolle
ordini, bestemmie, ecc. menzini, 5-66: trippe, venite a incoronar
speziali più letteruti e più sacciuti. menzini, 5-110: gite, o fanciulli
consegnate per vittima al furor del fratello. menzini, 5-118: ahimè, che importa
, / campar da nuove offese? menzini, ii-330: che dirò di me,
14. intrattenere con la poesia. menzini, i-218: così al greco anacreonte /
una situazione, nel fare qualcosa. menzini, 5-165: o muse, o sommo
se tosse stata premuta con mano. menzini, iii-268: suol la saliunca umile /
ascose glandolette con i suoi vasi. menzini, 5-135: sa 'l ciglio affilar
, sinché trovarà il vento sicuro. menzini, i-120: in lieto giorno / sarpò
che s'avesse avuto la quartana. menzini, ii-20: ella [la lupa]
, una parte del corpo). menzini, ii-27: gode in vedergli al fin
crudel spandeasi fuore / mirabile terrore. menzini, ii-15: può, novella e assai
nella letteratura italiana, dell'ariosto, del menzini, dell'alfieri. dante,
eroici per far dispetto alle muse. menzini, 5-63: pur tenterò con satiresca avena
una rima, un verso). menzini, ii-131: se tu di'che l'
, anche per fare rumore. menzini, 5-6: sbatacchiare un campanel di bronzo
uscita (una strada). menzini, iii-51: immaginatevi che segga mercurio sullo
morte un cilecca, / si scuote. menzini, 5-65: la laurea no;
, o almeno più scarsamente opereranno. menzini, i-180: se diran che scarsamente
, perché non son proveduti della carica. menzini, 5-156: già tu non fai
protagonista di un'opera letteraria. menzini, ii-188: se discendi in questa dubbia
a miserabile schiavitùdine tutto israelle soggetta. menzini, iii-34: piange dario appresso lo storico
, e uno o due schiavacci. menzini, 5-13: pur piaceràgli un giorno /
/ tirati gli parean dalla finestra. menzini, 5-260: sire, / gli èlà
nobile schiera dei testi dei filicaia dei menzini dei guidi, e il pugno de
-esente da difetti, da colpe. menzini, ii-75: in questo loco..
, seduto sul canapè..., menzini, iii-339: veda che non mi sono
erano i sotterranei scolatoi delle immondezze. menzini, 5-197: tanta feccia non han gli
-dare in sconciatura: abortire. menzini, 5-120: già più d'una donna
/ liquor, lapilli e preziosi frutti. menzini, 5-184: oh piacciaal ciel ch'elle
i sensi appago e la ragion ancido. menzini, i-io: un non pudico ardore
lingua e voce e gridan sempre. menzini, iii-163: vidi davanti all'ingresso
nulla valsero, perché convenne ubbidire. menzini, 5-95: pur la tolla e la
proprio nome? questoè altro che sdottorarsi. menzini, 6-18: se io fossi come loro
l'indisposizione del mal caduco che patisce. menzini, iii- 77: egli comandava
dimin. e spreg. secolétto. menzini, 5-2: questo secoletto miterino / ha
prometto / lasciarglielo segnato e benedetto. menzini, 5-96: per questo io non ho
-altezza di una pianta. menzini, iii-160: io so che questa pianta
qualchenuova figura, qual sente di vizio. menzini, iii-222: vi ha certuni che
intera co- gnizion tutta alla stanza. menzini, 1i-11: non avrai posa enon sarai
del conforti non venne approvata. menzini, 5-98: ecco schinchimurra che mi dice
della libia più serpentosa e draghifera. menzini, iii-75: abbiano pur ve
presuntuosa; spaccone, smargiasso. menzini, 5-165: vi sarà qualche dottor serpòtta
-sottoposto a una legge naturale. menzini, iii-146: egli non e da dire
la sciocca ambizione di chi li pretese. menzini, ii-159: quelli, al suo
-equipaggio signorile di viaggio. menzini, 6-99: io arrivai in tempo che
con una connotazione spreg.). menzini, 5-180: or prendi e suona /
/ e finalmente ogni sporci menzini, 5-40: il figliuol della togna e
. partorire, dare alla luce. menzini, 5-135: v'è più d'una
e come sfregio della sua vecchiezza. menzini, iii-8: pensò [filone ebreo
malora (in un'imprecazione). menzini, 5-91: vi par, canaglia,
moralmente riprovevole (un costume). menzini, 5-160: perché venisti all'aere aperto
la superbia o l'orgoglio. menzini, 5-73: o pallonacci d'aura vana
sedere, fece fare il silenzio. menzini, ii-92: sol con lo sguardo alto
carca. -spettacolo, vista. menzini, ii-328: oh simulacro spaventoso, orrendo
, / son questi lacci indegni? menzini, iii-118: « sarà forse »,
che sia piutosto greca costruzione. menzini, 5-113: pur curculien vuol dal coreggio
sarebbe minore male lasciare correre questo. menzini, iii-305: non è però che
sinistro di qualcuno: pensarne male. menzini, iii-8: io mi conosco obbligato a
. rigido, n. 16. menzini, iii-213: sebbene ogni irregolar costruzione è
il più algente et più rigido brumai menzini, i-i77: tu il giovane consorte in
sostant. ricatto. menzini, ii-130: ben vedi come in un
terren, l'erbe di fiori. menzini, ii-74: nel seguir...
sepolture). - anche assol. menzini, 5-201: vuo'-tu, fortuna,
le connettono e le tengan ferme. menzini, 5-90: o pasqui, le tue
o canto di poche note. menzini, 5-136: non sa ancor che don
che tutta la città fu in arme. menzini, ii-160: quegli suo
: le condizioni del malato si aggravarono menzini, iii-58: coloro della vera sapienza privi
-integrare ciò che è omesso. menzini, iii-242: l'intelletto, subitamente e
quanto al poder n'era permesso. menzini, i-193: voi ben sapete qual travaglio
dei modi superchievoli di quella nazione. menzini, iii-92: quei dannosi...
, comprensibile (un discorso). menzini, iii-267: non già per chiarezza intendo
i-tit.: bravure del capitan spavento. menzini, 5-261: diamoli almen quel vestitacelo
, 5: spazzino in palazzo. menzini, 5-14: l'aiutante, il spazzino
appropriato (un vocabolo). menzini, iii-257-intanto domandilo chi 'l vuole a'medesimi
-scherz. salvare dall'impiccagione. menzini, 5-37: il buon mercurio a disputar
(berretta a spicchi). menzini, 5-198: nel tonduto incamiciato clero /
spièggi). tose. spiare. menzini, 5-6: non van la notte a
lo spiraglio par d'una badessa. menzini, 5-6: non van la notte a
distruggere le cabale de'mal intenzionati. menzini, iii-151: negli occhi suoi cerulei
sponde / e paventi solcar tumide vie. menzini, ii-289: due vaghe trecce inanellate
gli occhi alla conoscenza della verità. menzini, 5-158: ahimè! qual gelo /
a malvagi pensieri: farli concepire. menzini, i-19: questa [l'invidia]
limo. l. bellini [in menzini, iii-301]: quegl'ingegneri poco avveduti
8. delusione nelle proprie aspettative. menzini, 5-199: la speme d'esser vesco
o interrogare minuziosamente una persona. menzini, 5-260: d'intorno hai cento furbi
pezzi e l'altro segato per mezzo. menzini, 5-67: il primo tra lor
macometto. sastallaggio per le pecore. menzini, iii-159: leva le reti, o
ti stava bene, avendolo cercato. menzini, 5-183: « pan per focaccia ben
co'suoi modi diversi dagli antichi. menzini, iii-99: stassi ad una commedia
toni, le movenze della scrittura. menzini, ii-128: neghittoso e tardo / stimi
una consistente o una modesta eredità. menzini, 5-106: dalla vite / patema io
la stretta. -essere importunato. menzini, 5-97: mi dispiace aver spesso la
molte rotture di sinaliffi e stropiamenti. menzini, iii-212: figura è un errore fatto
/ di far l'archimandrita del petrarca? menzini, 5-158: tut mascalzone
persona molto sporca e trasandata. menzini, 5-117: io credea già nella mia
che sussurra. -sostant. menzini, i-63: porge diletto il susurrar soave
2. luogo adatto a svernarvi. menzini, iii-106: passano [le gru]
, senza dame manifestazione esteriore). menzini, ii-219: lascia che si tapini un
ricco di magnificenza; pompa. menzini, i-144: vedrem donna reale, e
sarà più mortai piaga d'amore. menzini, ii-65: hai tu giammai le meraviglie
penna: con grande rapidità. menzini, 5-65: forse che nella curia il
stesso è tenebroso e corto. menzini, ii-39: l'intelletto / anch'ei
via del vangelio tegniamo dietro al signore. menzini, ìii-273: che debbo far io
sm. oscillazione protratta; dondolio. menzini, 5-45: io ho finito, e
assalto, risolsero di patteggiare la resa. menzini, iii-291: vorrei sapere dalla sua
, non si sono giammai trovate in ve- menzini, 5-89: ma voi, cervelli terricurvi
, ingobbito dall'età avanzata. menzini, iii-122: forse non ho ragione /
, che denotano stupidità e pochezza. menzini, 5-64: dunque a curculion testa di
-testo d'aldo-, carattere aldino. menzini, 5-95: quel ch'assai gli scritti
di qualcuno; lusingarne la vanità. menzini, iii-105: questo è un nuovo genere
accademia più saggi e più amorosi. menzini, i-334: togliersi al basso,
coselline da confortare et alquanti denari. menzini, 5-134: pur sotto il tonachin fia
mano, la padrona un pugnale. menzini, 5-232: questo è il tortore ed
ansie, angosce, preoccupazioni. menzini, 5-232: la coscienza è il boia
esausta co 'l redi e co 'l menzini. b. croce, ii-2-299: egli
: la tracina drago { trachi- menzini, ii-116: né quei di fossa a
in tramandarle il sentimento puro del cuore. menzini, 6-13: come dunque ha potuto
lunga, molto, assai. menzini, iii-8: a questo nome di 'amore
con principio travaglioso e fine lieto. menzini, iii-328: abbiamo avuto ancor qua
suo califfo de la vita annebbia. menzini, 5-226: ahi del superbo adamo /
simil. sabba demoniaco, tregenda. menzini, 5-139: là nel trescon de'diavoli
, scorse / galatea dolorosa. menzini, iii-122: mi s'impietra qual
difficile da risolvere; scompiglio. menzini, 5-8: 0 grecia illustre,
de la temuta e riverita croce. menzini, i-334: togliersi al basso, e
lungo quanto è il troncone dell'arbore. menzini, iii-71: se un troncone di
testi minori di carlo goldoni. menzini, 5-64: oh, s'io credea
non gliene posson rivedere 'l conto! menzini, 5-1: sai se al naso
1-273: quel boccon di satira del menzini qui citato è una fiorentineria stentata e
vi sono mora e ostiensi e tusculane. menzini, i-89: per que
il rango, la fama). menzini, iii-104: udii, dico, essere
-con doppio senso osceno. menzini, 5-5: se la giannicca altri legumi
nella corsa. - anche sostant menzini, iii-119: tue frecce fulminose coricide /
, di una posizione sociale. menzini, 7-96: il sig. cardinale azzolino
, alla memoria di qualcuno. menzini, i-62: venerator primero sarò di quella
valore aggett. vanitoso, borioso. menzini, iii-332: sono letterati a vento,
, or iracondi, or verecondi. menzini, ii-62: che piu bello è a
vino, trovò l'entrata del barletto. menzini, 5-91: al brulli- chìo di
le spalle raccolte e sono molto vellosi. menzini, i-15: quai crudi orsi vellosi
manifestare un'opinione, un sentimento. menzini, 5-262: vien su tu dunque,
metallurgia, ecc.). menzini, 5-263: venir'io in corte?
e meschia insieme ed ungi dove sie la menzini, 5-72: tenga per suo questo gentil
, topotesia, tropus, zeugma. menzini, iii-216: appena vi ha periodo,