e con voce soave indi favella. menzini, ii-193: a questo freddo marmo
assicuramenti della vostra abiura al peripateticismo. menzini, 5-134: vuol che la figlia
manifestazioni di affetto degli animali. menzini, ii-20: ella [la lupa]
l'usignuol lusinghier la dolce amica. menzini, ii-328: dissero i figli in doloroso
dio, sottentrò cortese a pagarli. menzini, 5-115: sa me'di te chi
cisma, cioè, ne acconcia. menzini, 5-118: se tu t'aggiri
sente il sangue suo di ghiaccio farsi. menzini, 5-232: questo è il tortòre
. far scemare, far diminuire. menzini, 5-203: forse impoverirà la sagrestia /
piace, non mi piacerà mai. menzini, iii-269: vosco e nosco,
. ant. accorciamento, abbreviazione. menzini, iii-230: domta altresì è aggettivo,
splendore? -figur. menzini, iii-242: l'intelletto subitamente e di
di cristo in monogramma nell'albero. menzini, 5-9: io lascio a buda
ant. vittima offerta in sacrificio. menzini, 5-203: e questo è farsi su
la concezione di maria vergine. menzini, i-282: ella [maria] a
parlano dell'adoranda ed increata trinità. menzini, i-61: quale il diremo allora
affacci, o chi si sia affacciato. menzini, ii- 331: e invan s'
empia gelosia / io vivo tuttavia? menzini, 5-91: per veder tal poeta
poscia al partir mesta t'affligi? menzini, ii-46: ristette alquanto [la
delle comparse ch'io vi preparo. menzini, ii-223: per lung'uso ed
i furti miei protegga e guardi. menzini, 3-2-162: oh di che forze e
generosa, che nel sol s'affisa. menzini, ii-303: s'uom tenta collo
sopra dell'anche, piangeva amaramente. menzini, 5-117: io credea...
di qualunque genere o numero siano. menzini, iii-235: in ogni aggettivo di genere
non può far l'opere della vita. menzini, iii-337: de'quali [comodi
. è la più parte nitroso. menzini, 5-11: alto, o pensier,
. ant. afferrare, raggiungere. menzini, 5-184: e se punta di stima
dire: costì mi cadde l'ago. menzini, 6-17: vorrebbe vedere quel mio
, come di bertino o bianchiccio. menzini, i-294: ed a i lavori le
albergan cigni, ove abitar sirene. menzini, i-150: né tacerò come in rannuzio
rivestir le alici e le tonnine. menzini, 5-98: ed ecco schinchimurra che
di color d'oro. menzini, iii-119: sebben tu vai / carco
letter. dalle ali fiorite. menzini, iii-137: zefiro alifiorito / dissipator del
doveva riconoscersi e madre e allattatrice. menzini, ii-22: e sua ferocia ei
sua morte allentò grandemente 11 bere. menzini, i-52: e se talvolta..
allevia, solleva, consola. menzini, 11-86: oh sonno, oh tu
che fa o contiene allusione. menzini, iii-2: un simbolo allusivo alla greca
fa 'l gusto amareggiar. menzini, 5-198: o pur ti senti amareggiar
, sarebbe a punto l'albergo tuo. menzini, iii-8: io mi conosco obligato
e ricche miniere del divino amore. menzini, ii-45: poi quando a suo talento
-ben va: è giusto. menzini, i-33: ma se sta preso,
, / gran nastri al cappello. menzini, 5-204: allora che sul confino /
sia altro che un grande animalóne? menzini, 5-71: di parti organiche costrutto /
, andando noi, s'annegra. menzini, ii-6: freme il ciel, mugge
posto in essa muro e antemurale. menzini, i-50: io nel mio cor gioioso
... tnelius diceretur: apollineo. menzini, ii-295: segui, deh!
apparse a gli eletti di dio. menzini, 5-47: e questo è il tempo
. impastato; addensato. menzini, 5-231: or chi la scaglia /
a te s'appella e ragion chiede. menzini, 5-70: maldicenza non è lo
alette o risalti o espansioni membranose. menzini, 5-206: perché mi tocchi un po'
che paga che 'l mondo ho lassato. menzini, 5-138: per troppo alta cagion
vi si può appigliate e crescere. menzini, ii-221: sul platonico dogma apri le
il volgo, ed applaudiva alle novità. menzini, ii-197: al giocoso poeta applaude
per essere applaudìtissima la vostra generosità. menzini, iii-4: non isperino...
regalata, / ringraziandovi molto del favore. menzini, i-92: or chi sveglia pel
cosa è colpa dell'umane voglie. menzini, iii-247: quella che da'grammatici dicesi
se volante senz'ali oggi t'addita. menzini, 5-159: che apprese in viaggiar
intr. con la particella pronom. menzini, i-136: ecco io veggio..
manca in sull'aprir del fiore. menzini, i-192: da voi per certo ancideransi
padre fecondo / aprirà nuove strade. menzini, 5-287: virtù quella chiam'io,
fuga alata / sollecitava i cittadini amori. menzini, i-256: che vai s'io
: o grand'archimandrita degli allocchi. menzini, 5-67: archimandrita degli sciagurati.
, che ha vasta influenza. menzini, 5-72: perciò salito è in sì
. -arcisolenne: solennissimo. menzini, 5-65: meglio era dargli un sasso
-arcibriccone: più che briccone. menzini, 5-14: bellerofonte, ch'or nel
creato l'arcimastro e il sere. menzini, 5-227: pur della grazia al
-farsi ardito: prendere coraggio. menzini, iii-6: io mi son fatto ardito
viene / vèr queste vostre arene. menzini, i-96: che ben v'è per
in gara, accettare la lotta. menzini, ii-188: e se discendi in questa
arèola, sf. aiuola. menzini, iii-24: più non riputava, per
, si compera ogni qualunque cosa. menzini, 5-5: e beve in tazza di
, ma dalla grandezza dell'argomento. menzini, ii-213: un ix-600:
/ a suon d'arguta canna. menzini, ii-194: questa rozza fanciulla e semplicetta
3. vezzegg. ariettina. menzini, ii-168: pien d'ariettine e canzonette
dardi, tavolini da scrivere, stili. menzini, 5-113: se talor miro aperti
arma, e piglia l'ambio. menzini, i-104: e pur s'arma di
il giorno. -figur. menzini, i-121: nella futura etate / capo
lagno, per povertà ric- cheza. menzini, 5-115: intanto in far denar suda
: forma enfatica di asseverazione. menzini, 6-33: quel che non han potuto
gli altri e la vostra vergogna. menzini, 5-64: io mi facea scolar di
il verde imbianca e 'l crine arriccia. menzini, 5-257: che fa il signor
degno di un ruffiano. menzini, 5-181: che i lor costumi arruffianati
ne la gloria minor de farti mute. menzini, i-128: non è vanto sovrano
aggrandire il suono, moltiplicandone le riflessioni. menzini, ii-326: sorti or triste,
e letter. abile, industrioso. menzini, ii-249: è ver che in massa
posto o del minore per sublimarlo. menzini, 5-8: intanto voi con artificio
presero e lo menarono alla stalla. menzini, 5-1: in maggior pregio sale un
/ quella tempesta, tante rose apria. menzini, 6-60: promettendo bruto di fare
nella pubblica assemblea dei poeti della carovana. menzini, ii-222: ma prima che si
torbido dì, chiaro mel renda. menzini, i-142: poi quando il giorno assera
basta a distrugger la verità dell'asserto. menzini, iii-77: i savi..
6. essere, stare vicino. menzini, ii-159: or basti dir che al
capo d'assiuolo, e simili. menzini, 5-73: e quei rinvolto poi
al di sopra, ridicolo impaurito. menzini, 6-15: io son pronto a
scorazzamenti. -figur. menzini, 5-117: ma fortuna per me ch'
, che gli dà un bellissimo comparire. menzini, ii-qo: e le molli
sensi insieme, e dalla mente astratto. menzini, ii-13: e non trascende /
fatto vedere nei suoi famosi atenei. menzini, 5-64: dunque più d'un
turno / volea briga il troiano. menzini, i-28: ed ei per l'
bel si frapon novo intervallo. menzini, ii-168: pien d'ariettine
attorcigliata e quasi interamente sgonfia. menzini, 5-185: io non lo
altri attributi che si convengono a dio. menzini, iii-72: tutti gli attributi che
furiosi, le lacerassero il petto? menzini, 5-3: audace e baldo / si
da persone malvagie, maligne. menzini, 5-42: mille travagli in negre bolge
prender terra e descendere dall'aria. menzini, 6-115: ho gran premura di farmi
tratti, con evidente intenzione. menzini, 5-117: e quando ei passa,
la corda, ov'atteneasi il groppo. menzini, ii-187: tu sei che al
temerariamente; esporsi a rischi. menzini, 5-142: ma io, che sono
: dargli un pugno. menzini, 5-36: io no, che in
labbra l'estremità delle dita. menzini, 5-73: e quel rivolto poi nel
, simbolo della dignità vescovile. menzini, 5-87: ma la fortuna a lui
non bene per riputazione dell'opera. menzini, 5-2: intanto ad erculan vanno le
e mi onori de'suoi comandamenti. menzini, 5-66: adatti pure a mimiche baiuche
miracolo, se mai parlato scioltamente. menzini, iii-218: se 'l raddoppiar le
l'arrostita zona e l'annevata. menzini, 5-3: audace e baldo / si
/ van balenando le leggiere dita. menzini, i-230: fa, che dal
de riso, perdut'ho 'l paradiso. menzini, 5-2: perch'io mi son
, / non sarò mai contento. menzini, 5-289: [la sua] folta
un par di man di gesso. menzini, 5-118: non ha tanti un
. - anche basettino, sm. menzini, 5-138: che di pomata / lardella
o cose spregevoli, eterogenee. menzini, 5-157: or venga il porta,
alcun stipendio d'onestà e di gradimento. menzini, 5-69: ma ponga quanti vuole
. ant. fonte, lavacro. menzini, 5-67: oh pisa, oh pisa
e per così dire a battuta. menzini, ii-218: né sembrerà d'uom che
più saggia che un bebù d'armento. menzini, i-304: non più il loro
e'fosse un po'becco cornuto? menzini, 5-73: dà di becco pel capo
vattene ogni ora segnato e benedetto. menzini, 5-96: per questo io non
ladri, lor preda, bramando. menzini, 5-226: che stima più di lente
cifo egizio e 'l mastice di chio. menzini, 5-2: dategli almeno voi qualche
, / bever quelle dolcissime parole. menzini, 442: così nel vostro il proprio
berretta rossa, eccettuati li regolari. menzini, 5-198: e nel tonduto incamiciato
amari, imperocché farti dar dell'illustre. menzini, 5-38: e momo, che nel
in pochi dì ne riman fiacco. menzini, 5-2: ma do la biada al
intende uno che ha tutt'i vizi. menzini, 5-39: e di candido ammanta
, purché non sia un brodo grosso. menzini, 5-5: piovete per costor roba
dovuta la birba mascherata d'ippocrisia. menzini, 5-113: me'gli starebbe un
. figur. scimunito, tonto. menzini, 5-90: o pasqui, le tue
bollo di ferro affocato in fronte. menzini, 5-157: so che in antichità
sm. scherz. broncio. menzini, ii-169: e so che pigli meco
a chiave, un misero danaio. menzini, 5-8: e se sul sette e
, talvolta usata anche da noi. menzini, 5-136: in quella vece / a
prese la sua lancia in mano. menzini, 5-42: immaginate un poco entro la
tra le cannucce e il brago. menzini, 5-226: qual porco in brago
vii timone / della tua ruota. menzini, 5-94: chiama cavai di regno una
/ che porta orlando disdegnoso e fiero. menzini, ii-158: come a fiorenza il
passadi, panirun pieni di broda. menzini, 5-67: quel che mi fece
ma senza chiarezza, confusamente). menzini, 6-34: orsù facciamci dall'un de'
e cose in movimento). menzini, 5-90: e al brullichìo di quei
in tutte le mie parole ed opere. menzini, 5-290: dammi, dice,
). -spreg. bucacela. menzini, 5-6: egli era un aquilotto /
, dell'onor contro le leggi. menzini, 5-263: tira pur giù la buffa
, rattori, e furbi e masnadieri. menzini, 5-185: un busbo, un
procurarsi, andare in cerca. menzini, 5-37: e momo, che nel
a caccia di farsi malvolere allo sproposito. menzini, 5-182: ed io, che
e fuggito poi non torna mai. menzini, ii-54: ch'altro non diede al
concorsero i letterati tutti di parnaso. menzini, 5-8: e poi per quattro soldi
come s'io l'avessi pensato adesso. menzini, i-118: a chi di febo
cartesiani per un quarto d'ora. menzini, 5-134: son tutte d'un medesimo
di condizione umile e povera. menzini, 5-8: così di nobiltade il lungo
lascia un'impronta nell'animo. menzini, iii-308: hanno [certi sonetti]
i calzoni: avere, possedere. menzini, 5-117: io credea già nella mia
in giro al suono d'un campanello. menzini, 5-6: ma io per me
pensiero, che m'è sovvenuto. menzini, 5-9: mette in campo argomenti,
luogo frequentato da canaglie. menzini, iii-339: questo vuol dire avere dieci
ant. corda, capestro. menzini, 5-98: oh boia, un giorno
stato a notizia de gli antichi. menzini, 5-68: e se talvolta un canarino
quale al senso pur sembra amara. menzini, iii-346: assicurandola che mai non sarò
durata, la carica stessa. menzini, 5-73: qui ci vorrebbe un po'
e lo stile di quel gran coloritore? menzini, 5-39: e di candido ammanta
la calvedine o la canizie suppresse. menzini, ii-161: e per il
ne disgrado il diavol 'n un canneto. menzini, 5-115: egli è un diavolo
, e chi m'ascolti attendo. menzini, 5-63: anch'io volea cantar
. ant. canticchiare; canterellare. menzini, 5-3: scarsi fur gli onori,
2. agg. figur. menzini, iii-350: ella vedrà che non sono
l'avvenire contra gli vostri nemici. menzini, iii-305: se io ritorno in toscana
loro del matto per lo capo. menzini, 5-73: e pur curculion suda,
le loro caponerie a raddoppiarvi i dolori. menzini, 5-181: in cui quella bestiai
paglia / con quel suo pennacchino. menzini, 5-6: il marito / cangia in
capo cappelloni grandi alla spagnuola. menzini, 5-7: sotto i lor cappelloni umili
nude e nette qual le vedete. menzini, 5-201: che sì pover morìo,
, carogna, / finir questo frastuono? menzini, 5-284: un altro avere una
al tempo dell'entrar della commedia. menzini, 5-64: oh barga, oh mercuriale
avvisato ch'era un carrozzino chiuso. menzini, 5-161: e fa del grande,
si può dir carta di straccio. menzini, 5-226: per lui è il
. michel ruggieri aver commesso adulterio. menzini, ii-190: non l'altrui fama,
alcun di lei cura non piglia. menzini, 5-3: dice che me'saria
dall'animale ucciso d'estate. menzini, 5-6: se la giannicca altri legumi
. -spreg. castratàccio. menzini, 5-4: se fosse un castrataccio avvezzo
alla gogna o a morte). menzini, 5-13: se del caton moderno al
non voglio esser libero giamai. menzini, iii-284: sicché molto mi stringe la
sono solamente gufi e bar- baianni. menzini, 6-112: non mancherò di fame onorata
, ed accomodarsi al cauterio nella nuca. menzini, 5-74: che se avessero a
curare bene i propri interessi. menzini, 5-7: badate dunque alla caviglia e
delle radici rosse e del cavolfiore. menzini, 5-40: il figliuol della togna e
/ al mento un solennissimo cazzotto. menzini, 5-258: io posso duoi /
ma lungo, e non insalato. menzini, 5-2: vitupero in veder genti
si deva chiamare infinito che nullo? menzini, 5-8: intanto voi con artificio raro
-fare ceppo: annodarsi, attaccarsi. menzini, ii-28: ercol veloce il piè,
che la tien piana e tesa. menzini, i-328: altri di salde cerchia i
pericolo si fanno mordere dalle vipere. menzini, 5-113: me'gli starebbe un vaso
montano a depositarle nell'acqua dolce. menzini, iii-267: certuni...
rifiutasse la pace e i preghi sui. menzini, ii-162: oh di che
voglia dio che io non m'apponga. menzini, 5-183: che sì che sì
libico chelidro anco vi trita. menzini, 5-113: me'gli starebbe
nemo vos seducat inanibus verbis '. menzini, 6-131, so bene che questo è
le mie vizze e smuntissime chiappe. menzini, 5-118: chi con tela di
: brevità, novità e chiarezza. menzini, ii-129: tronca ciò che ridonda
fuori del proprio ambiente abituale. menzini, 5-261: signor, non è da
intorno al fuoco, e nel letto. menzini, 5-114: quando per la gotta
chiome candide come neve. menzini, iii-121: fede ne fanno or queste
fatica avrei di ricontarvi a pieno. menzini, iii-264: egli adiviene che più sentenze
nativo greco idioma, che nel latino. menzini, 5-94: fate la chiusa al
, stato di povertà estrema. menzini, 5-42: e spiegò loro i duri
ancor de'cigni incivittì la spece. menzini, ii-162: tu con la barbaresca
, e questo non può più cicatrizzarsi. menzini, iii-60: le loro ferite sinuose
una trippa di sua merce carca. menzini, 5-230: non fia però che l'
con altri colori dell'aria muliebre. menzini, 5-70: oh mi dirai: adunque
imbrogliando parole a guisa di cerretani. menzini, 5-120: ora a questi, cara
, ma 'l bel piè seguendo. menzini, i-247: da cui vibri scintille,
al cappello un nobil cintiglio di diamanti. menzini, 5- 163: certo che la
a migliaia le vespe or ecco. menzini, 5-116: che importa che gli
con cipiglio, o ghigno falso. menzini, 5-232: e con la cera
scherzoso per indicare un ebreo. menzini, 5-4: che chi di dotto allor
. scherz. ant. cisposo. menzini, 5-229: e col cispardo e losco
pel ciuffo, cioè pe'capelli. menzini, 5-73: se qualche ladroncel ciuffa il
modo / ha ben trovato d'awiargli. menzini, 5-6: non ciuffan sottocoppa o
delle regie clamidi è l'usanza. menzini, iii-181: più d'uno spogliossi della
in firenze 'bocciolino'e 'brigidino', e nel menzini troverai * rosa 'e 'rosolaccio
nave d'argo a'venti sciolta. menzini, 5-5: e ora ha messo su
coda: porgere aiuto, soccorrere. menzini, 5-46: e se uno stil da
sf. corbellatura, derisione. menzini, 5-264: di mille andrei coglionature in
ciera? fai tu il coglione? menzini, 6-33: questi coglioni riformatori del
, e cognitrice di se medesima. menzini, ii-35: a lui [all'intelletto
v'hanno fatto un sangue strano. menzini, 5-65: se gli angoli lasciati e
stare e tener sodo quelle crespe. menzini, 5-116: né basta, che sia
tasca le mani perch'eran unte. menzini, 5-203: deh mettetelo almen costà
; proprio di collirio. menzini, 5-72: oh diavoli non mi par
/ e diei giù l'ultimo crollo. menzini, 5-93: quanti dier ivi all'
travaglio, / giunge la colombina. menzini, 5-134: ma io, che appena
colonna e tutto lacero da'flagelli. menzini, 5-120: san ben di meritar
, o altre, legate le mani. menzini, 5-120: s'io fussi un
sé sempre le piacque / ogni commercio. menzini, iii-76: così voi perdendo resterete
a l'amica sua spiega i tormenti. menzini, ii-127: poi la vita commise
che non sentisse commuoversi e intenerire. menzini, iii-62: or se vi ha giuocatori
tempo e i giorni miei migliori. menzini, 5-9: colle muse comparte [il
ciascun compartir dò che gli tocca. menzini, 6-42: io non pretendo che si
saranno brevi e lontano dal serioso. menzini, 6-116: si faccia mostrare una
. concisione (di stile). menzini, ii-160: oh tu che scorri ne'
la proposizione ammessa come certa. menzini, 5-43: e io so ben,
in modo stringato e conciso. menzini, ii-130: e con l'oscurità ben
teficato, che non l'adoprasse. menzini, iii-309: se tanto si prolungano
voi potessi tenerne conclusione ad altri. menzini, 5-14: per logge e sale
, ora addietro de l'orazione. menzini, iii-265: dante, inf. 7
5. ant. concordanza grammaticale. menzini, iii-265: la concordia delle voci si
. sm. condensamento, concrezione. menzini, 5-12: ch'egli è ben altro
poeti per non buoni autori latini. menzini, iii-9: il savio ebreo,
proponimento, confessoti per mio signore. menzini, 6-75: l'abate suo fratello
10 son ridotto un lettore assai flemmatico. menzini, 6-84: a confessarla giusta,
dalla cautela di vivere con rilascio. menzini, 6-55: mando un sonetto,
come awien de'metalli nella fornace. menzini, iii-9: adunque il savio ebreo stornando
, e fannola a sé medesimi connaturale. menzini, iii- 234: tutte le
, -dona, dedica, consacra. menzini, i-3: a lor la cetra consacrar
26. dimin. consigliétto. menzini, 5-264: bel consigliétto! or grida
non curante, e tutto indifferenza. menzini, iii-278: vorrei però sapere..
consigli, quegli aiuti per l'anima. menzini, iii-284: ella intanto mi continui
morbi anche strani che si contraggono. menzini, iii-267: non si vuol per tanto
parlo del tempo dispensier de gli anni. menzini, iii-162: colà dentro alle voragini
da esse, cadrebbe. menzini, iii-5: non è forse la memoria
tutta riverenza della dama cui visitava. menzini, iii-340: io son diventato talmente
compon d'inni festosi aurea ghirlanda. menzini, ii-164: oggi al temprar delle
che trafigge i cuori. menzini, i-231: ma pur quella coricida /
il mostro ad ora ad ora. menzini, 5-138: per dio, che voteria
lievano un dito in aria. menzini, 5-65: meglio era dargli un sasso
dare spazio di correzzione agli erranti. menzini, 5-7: tu scagli le sassate /
non penetrare a fondo nell'anima. menzini, 5-45: perocché 'l vizio allorché l'
par ch'ogni dono il ciel cosparga. menzini, i-144: altri dal ciel le
, / se tu non sei? menzini, 1-81: un modesto e bel rossore
calda polve e di sudor cosparso. menzini, ii-310: di lor sangue cosparsi ancor
e finse voler bene alla pernice. menzini, 5-160: d'intorno hai cento furbi
e allora ha costruzione ad accusativo. menzini, iii-213: sebbene ogni irregolar costruzione
stata questa, chi è qua? menzini, 5-2: s'ei rinculasse un
medesime conversazioni, alle medesime cricche. menzini, 5-8: il secol tristo /
: insieme, in compagnia. menzini, 5-120: bell'è il veder un
vero, diè volta a nangasachi. menzini, 5-37: il buon mercurio a
, sf. ant. criniera. menzini, 11-88: a destra v'era con
di dio in qualunque modo dispiaccia. menzini, ii-132: un buon poeta inusitata e
di donne. -scherz. menzini, 5-284: e colle scope dietro,
del tutto, non pensarci più. menzini, 5-41: e fatto un crocione alla
, ecc.: cullar visi. menzini, 5-3: ed io gli credo,
dall'amico uranio sì svisceratamente amata. menzini, 5-93: quanti dier ivi all'
ad acquistare esperienza e astuzia. menzini, iii-226: * i cuccioli..
ciampanelle, e farmi cuculiare a doppio? menzini, 5- 71: o nati
sm. beffato, canzonato. menzini, 5-97: ma chi le lodi senza
sotto la cuffia). menzini, 5-4: e quel, che pretto
due ordini di denti si trovano. menzini, i-24: alma del ciel regina,
). ant. sculettare. menzini, 5-262: frappa, di te ben
per quanto si possa goder in terra. menzini, iii-276: 10 mi veggio onorato
ti discacci dal ciel l'eterna cura. menzini, 5-92: non canta come la
-sf. sedia vescovile. menzini, 5-289: e forse gli staria meglio
abile a conoscere tutti i suoi beni. menzini, i-56: damigelle ornate a i
quantunque aver perduto disse, pagò. menzini, ii-29: e vede come ad
azzurro pavimento / tesson danze amorosette. menzini, i-156: ecco i foschi cavalh
/ ciascheduno di lor parea un colosso. menzini, i-37: ben qui di giorni
e ci diede un lauto banchetto. menzini, i-30: spesso di mel bevanda
volesti 'l corso, e 'l moto? menzini, i-128: e sono i versi
è rincontrare ciò che natura aborre. menzini, iii-30: io non saprei come dirla
corona sua / fronte straniera adorni. menzini, i-332: perché per genti a i
dal dolore, ecc.). menzini, i-9: ei pur le disse:
de'latini miglior non men che greche. menzini, ii-168: qualche scrittor d'annali
privano la chiesa del commercio con dio. menzini, iii- 95: a me
sparger ardor par che sia stanca. menzini, i-202: ahimè, che 'l sol
/ nella patria ridurmi ebbi vaghezza. menzini, iii-24: fanno d'invidia molta
composta, e caduta giacer con decoro. menzini, iii-5: stiansi [gli arcadi
/ pennelleggia d'oro i campi. menzini, i-300: dianzi io piantai un ramuscel
estinta, / la libertà di roma. menzini, i-240: ma mel vieta /
atti nostri e l'opre chiude. menzini, iii-285: pure io non ho
sono giudicati della stanza di parnaso. menzini, ii-23: vedi come il cultore
di cenere amara altri si ciba. menzini, i-161: e in contemplando maggior
quegli istessi che l'avevano cacciato. menzini, ii-296: ei delivrò le fosche e
: e ottimamente senza dubbio diliberasi. menzini, ii-271: intanto per un poco il
palato così delicato che sapeano gustarli. menzini, ii-128: come vuoi, che
ingorda a desiar ciò ch'ella vede. menzini, i-252: gran dolor con brieve
propria, ma che deludesse gli ebrei. menzini,
più stretta prigion quindi la chiude. menzini, i-256: molti son, che deludono
caduta, a consolarmi il duolo. menzini, i-210: e la perfidia ostil
onori, ricchezze e comodità immense. menzini, iii-73: anzi vi renderanno favola
l'aria, il cielo). menzini, i-160: oh pur fosse fantasma e
dell'ancore tenaci i curvi denti. menzini, i-7: forse carchi di prede
. spellare, togliere la pelle. menzini, 5-286: ciò che voglia il destino
gran perdita certamente, e perdita deplorabile. menzini, iii-34: tutte ridurannosi a questo
dentro alla media a depredar venuti. menzini, ii-21: già da diverse bande ecco
ogni anno sono condotte in ispagna. menzini, i-176: d'onde lo scita stende
suole d'api volar schiera dorata. menzini, i-12: in spelonca occulta / leone
a napoli e a milano aspirasse. menzini, i-48: ma già depressa e doma
fantasmi dell'anima grossi e irresoluti? menzini, ii-35: ella depùra / ciò
e in deriso d'altra giente! menzini, iii-70: e che occorre, per
anc'hessi esser descritti a testa. menzini, iii-285: intorno al farlo descrivere
e nell'europa con gran guadagno. menzini, iii-277: quell'andar sì ristretto,
da ogni colpa la fortuna assolve. menzini, 5-286: ciò che voglia il
l'indica pietra ora il ciel mira. menzini, i-34: alma del ciel regina
e del testi, cioè il filicaia il menzini ed il guidi, figurano tra i
quale altri sinistramente si sia servito. menzini, ii-291: ben conosco gli incanti e
pigro dorso a'suoi destrier boote? menzini, 5-2: io mi son divezzo,
dentro il regno del nostro cuore. menzini, ii-57: nulla è per lui
, ecc.); dedito. menzini, ii-268: quest'alma a'bei pensier
/ ragione, e gli dà legge. menzini, i-274: miro (ohimè!
nostri in van schiudon le cocche. menzini, iii-9: mi diranno, che in
e vivo, / diamante distillato. menzini, ii-281: spesso a travedere avvezza
. sm. convenienza, decenza. menzini, iii-62: noi pur siam quegli che
al le- ganès il suo pensiero. menzini, iii-360: la quale [accademia]
ch'egli ha al di dentro. menzini, iii-42: ciò che sento al di
cominciato a difettare ne'suoi mestrui. menzini, iii-214: difettano poi in tutte
nella clausola manca il verbo principale. menzini, iii-224: siegue adesso a dire
stato prodigamente diffuso insieme a uno. menzini, 1-68: le sacre muse / raminghe
sede di dio). menzini, ii-97: ma tu, perversa volontade
d'esserci dilatati in altre parti. menzini, ii-4: ond'è che stende in
nostra presenzia ce delezi e smatti. menzini, ii-323: che maraviglia è poi
orbe stellato gira o è immobile. menzini, 5-205: con entimemi arguti e
pini e di peci ombroso e denso. menzini, i-47: la cetra mia,
pan porge orecchia al nostro canto. menzini, i-206: per voi qui dove
, / ti serviran d'ancelle. menzini, i-16: evvi di sua virtute uom
come gli altri laudi e celebrazioni. menzini, i-130: lor gloria, ancorché armata
era stata molto acerba ed altiera. menzini, i-3: risvegliato da bel furore
sargie o simili sorte de panni. menzini, i-7: spesso di pallor l'oro
meno stretto; allargare, aprire. menzini, ii-330: or chi spezza i ricinti
0 angoscioso. - anche assol. menzini, i-54: ha signoril baldanza / lampo
diramando con poca discrezione i frutti. menzini, ii-222: ecco dirama / apollo un
, sopra la prova dell'identità. menzini, 5-202: forse questi da talun
tutte dentro al confino delle mura? menzini, iii-24: e che direm noi del
gloria per dritto e per traverso. menzini, ii-161: eccoti il cerchio, eccoti
la più incomportabile e disacconcia a viaggiare. menzini, iii-71: e se questo nobile
disacconcio: a sproposito inopportuno. menzini, iii-226: vuoisi dunque gittarne il tale
, l'abitudine, la familiarità. menzini, 6-124: lor altri signori negano subito
. trarre, portare alla luce. menzini, i-332: per genti a i cenni
ove io me stesso me legai? menzini, ii-285: quest'han vantaggio i chiari
cui colpo l'incanto si disciolse. menzini, i-334: ecco il grande antonino
novamente in fumo e si parte. menzini, i-268: i suoi fior discioglie in
erbe pasciute a ruminar si posi. menzini, i-155: altri con man, che
consunto. - anche al figur. menzini, i-122: oh ben disciolto ne'sospiri
si tirano dietro il principe del coro. menzini, i-302: io riconosco questa valle
sì immensa lunghezza di cammino da fare? menzini, iii-16: industriosi discopritori di
solo discordia i regii cor governa. menzini, i-4: altri da stigio chiostro /
e sinistro, e va discorrendo. menzini, iii-99: rido di quel che
quasi per stretta e discoscesa valle. menzini, i-272: deh muovi i passi /
. che serve a disegnare. menzini, iii-154: ei vide [un pastorello
spezzare, fare a brani. menzini, ii-327: in veder che conforto indarno
. levare le croste della scabbia. menzini, 5-232: o miscredenti, assai più
che per artezza i salitor dispaia. menzini, 5-116: vedrai, che dal sermon
disimpegnare. -anche rifl. menzini, 5-257: che fa il signor,
, e avevano disposta la guerra. menzini, 5-1: mi domanda talun, s'
uno che arricchisca, cento impoveriscono. menzini, 5-289: ei dice genuflesso: o
, e n'arrossisce il cielo. menzini, ii-135: se ti spiace da
, fortifica grandemente la tua forza. menzini, i-120: perciò nodrian la speme
che di sé non lasci vestigio alcuno. menzini, 1-8: un'ombra, /
e verso 'l ciel si volve. menzini, ii-286: chi mi dà penne,
mente co'debiti e cristiani offici. menzini, iii-25: niun giovine pastore ebbe
3. dimin. distichétto. menzini, ii-219: lascia, che si tapini
dorata / in sua magion cerata. menzini, i-113: ben più, che
f odorifere erbette imperla il crine. menzini, i-227: dal- l'alte mine
, quando i capi sono avviluppati. menzini, i-194: dunque è ben caro a
che puoi dir toman gl'istessi. menzini, i-265: il tuo bel fiore [
-con riferimento all'opera del tempo. menzini, i-117: il tempo ingordo destruttor predace
ardori / de gli amorosi cori. menzini, iii-134: chi in questa guisa
destro fianco nel passar gli fiede. menzini, i-121: la sì cara al del
fa ch'amor non si disvia. menzini, i-73: dove col mio pensiero,
richiama; ed è ben tempo ornai. menzini, ii-288: ben mi ricorda qual
disviato dal vivere antico di sparta. menzini, iii-338: il disviato mestiere di
azione e le parole nella ditirambica. menzini, ii-187: bastivi, amici, che
. intemperante; sgradevole, nauseabondo. menzini, 5-65: già ne scappò fuora /
tazione delle ore canoniche. menzini, ii-112: il diurno peso /
tanto che si conducie a divampare. menzini, i-310: non è piropo, che
diverberati e percossi li spazi dell'aere. menzini, iii-122: ceraunio scoglio /.
figlio, e divo anch'egli. menzini, i-59: la famosa inclita roma
con due servi, cercando sua ventura. menzini, 5-5: or lo comprendo,
o che si beva a doccia. menzini, ii-197: tutti crediam ber tippocrene
sangue tre di e due notti. menzini, 5-114: ma più rider mi fa
quella qual tritone e'si ricrea. menzini, 5-69: quando trimalcion nel bagno
, in sedici, in vintiquattro. menzini, 6-116: lo stampatore in buona
fa fede al mondo della sua doglia. menzini, i-311: tolta alla terra
di rimbrotti e dispettosi come gli infermi. menzini, i- 254: va intorno il
, come primo tale il ternario. menzini, ii-5: sonvi i dogmi / delle
d'umana voce / dolcissimo concento? menzini, i-30: movea / dolci armonie
che risuona dolcemente, armonioso. menzini, i-211: cetra dolcisonante, / e
.: che ha graziose mammelle. menzini, iii-120: il crin, che a
. che manda gradevole armonia. menzini, i-211: ti diedi ingegno a penetrar
generosi che già dominomo il mondo. menzini, i-7: che spesso di pallor
palme e figge gli occhi al cielo. menzini, 6-113: non starò a doppiar
intorno a'freddi membri adorno vedi. menzini, i-26: traggasi o mai dalla dorata
/ abitata da lepri e da cuniculi? menzini, ii-3: né tace ancor di
suoi dotti scalpelli ne vuol formare. menzini, i-252: non invita / le dotte
. degno di un dottore. menzini, 5-65: un dì curculion avrà lo
oriente il parto era del giorno. menzini, i-156: ecco i foschi cavalli
8. dimin. duchétto. menzini, 5-42: spiegò loro i duri oltraggi
ardenti, e tutte razzanti d'amore. menzini, 5-199: elia, che giacque
far sudar ancor più di sei volte. menzini, i-271: in feritade / all'
/ il mio nome ognor risuonino. menzini, ii-187: a te quest'inno,
che mostra un'ebbra letizia. menzini, iii-122: quantunque a me davanti /
-figur. letter. applaudire. menzini, i-96: tragga in trionfo, e
penuria giammai non fu di risse. menzini, ii-48: né la mia chiara luce
proprio dell'edera. menzini, i-71: d'ederacee foglie / fatta
e di tal lunghezza si formi. menzini, iii-108: la cetra edificatrice delle
di luci e di suoni. menzini, i-61: di sue fiamme immenso effluvio
influsso, ascendente, efficacia. menzini, ii-33: splendéa sul trono, e
, di- scemere, distinguere. menzini, ii-134: da sì ricca miniera uom
2. figur. perfezione. menzini, 5-4: ma l'entrata d'un
alto, alziamo al cielo i lumi. menzini, ii-278: so che dici a
ricavare, portar via. menzini, 5-117: se 'l mal che mi
con tutti ho buon entragno e confidenza. menzini, 5-228: odi con che faconda
s'ancor venir la bella donna sente. menzini, i-7: forse carchi di prede
/ con frondosi ricami edra intessuta. menzini, i-5: chi regna entro se
a mover né pietà né terrore. menzini, ii-159: questi in più spazióso ampio
con un cavretto cotto per armonia. menzini, iii-254: anzi le due negative non
volge il cor generoso almi pensieri. menzini, i-31: raro chi per ascose
questi gradi al gran fattor la mente. menzini, i-4: dunque s'io miro
l'uno e l'altro sesso. menzini, 5-6: se chi un tempo fea
tutte d'un ricco ermisin mavì. menzini, 5-5: chi tagliava i calli
luna e le fatiche del sole. menzini, i-37: ben qui di giorni
in riva del fiume erbe e viole. menzini, i-72: oh selvetta amata,
accomodati co'la punta all'erta. menzini, 5-225: tien colaggiuso all'erta la
questo è per pigliare un grancio. menzini, i-132: ma in bel cimento d'
e distincto quale sia il meglio. menzini, i-128: dunque di saggia, ed
mille strambotti, e mille scartafacci. menzini, 5-185: so ben, che asperso
incontrar più scorno davanti al maestro. menzini, iii-155: tenebre e viva luce,
filosofico (una biblioteca). menzini, ii-5: sonvi i dogmi / delle
empi, che gastigherà l'iniquità. menzini, i-20: dio fu, che,
purga, e si trasceglie il buono. menzini, 5-117: se il tutto tu
e 'l dolor v'avea ritratto. menzini, i-14: l'empia turba avversa
bizantina. -per simil. menzini, 5-39: di quest'arti a mantener
parole, di termini). menzini, iii-274: il primo scopo di chi
esausta co 'l redi e co 'l menzini. -per simil. e al
diceva l'offizio a un crocifisso. menzini, i-83: ben v'è più d'
intervallo di tempo opera ciò che vuole. menzini, ii-14: che l'un ben
che esercita in i l'aria bassa. menzini, ii-29: pria che sien tra
manifestazione, rivelazione, presentazione. menzini, iii-6: or non è egli meglio
un doloroso esilio da'celesti regni. menzini, ii-331: duro, funesto, lagrimoso
nel suo da noi perpetuo acerbo essiglio. menzini, i-330: signor, nel giorno
a mia libertà diedi l'esilio, menzini, 5-3: sull'aventino e sull'esquilio
corpo di un giustiziato). menzini, i-65: intanto al sole, al
allegrezza, vergogna, ed altri somiglianti. menzini, iii-13: certamente quando noi ascoltiamo
, onde dal sen gli parte. menzini, i-ii: quanto sia talvolta dannosa la
/ a inebriar altrui stempra se stesso. menzini, ii-313: piangete, o stelle
'l piè, l'ardir sublime. menzini, i-69: ma tu in te solo
. - anche assol. menzini, 5-200: ecco che da'decreti espungo
greci si hanno fra tutti sparse. menzini, iii-320: mi rallegro che ella
esterminio campar, del ciel fia cura. menzini, iii-103: e che vi pare
appo il periglio suo del giorno esterno. menzini, 5-2: vitupero in vedere genti
ho degli altri d'esti rodomonti. menzini, 5-7: ma io m'accorgo
/ possessor momentaneo il corno estolli. menzini, i-328: or vedi come altier mormora
si bee l'eternità nel divin sangue. menzini, ii-113: date lode al signor
ciclopi estratte / mi veggio avanti. menzini, i-55: quello è regio soglio,
con la qual uccidea tanta brigata. menzini, i-279: e dico, allor
da procelloso mare a porto eterno. menzini, i-n: parea di sua beltà
gran maestra e del parlar regina. menzini, i-143: altri avverrà che per stupore
e vero quello ch'è artifiziato. menzini, ii-163: per questo aver tu
e che di due confuse una rifaccia. menzini, iii-132: ah non v'inganni
naso, accattabrighe. menzini, ii-209: * mastro lavacece '.
con sen, qual edra avvinto. menzini, i-58: gloria sarà dell'amorosa face
altri panni / si vide piena. menzini, iii-44: questo lugubre apparato, queste
. -faccendiere, armeggione. menzini, ii-209: 'mastro lavacece'. voce usata
siano una medesima cosa fra loro. menzini, i-21: non di lodar sia
parlò accendendo gli animi dello esercito. menzini, ii-164: pensa di qual sincera
de le pieghevoli ossa apre e sbaraglia. menzini, i-128: sono i versi miei
/ di ben guemiti e candidi alicorni. menzini, i-27: che giovar cocchi falcati
correttore delle fallacie dell'occhio libero. menzini, ii-39: ma pur, qual
/ a verità per dritto aperto calle. menzini, i-150: che già non falle
tutta sos- sopra è la famiglia. menzini, i-51: dal dì che 'l primo
le fantoccerie di quegli ingegnucci calcanti. menzini, 5-185: sai se menan tutti ambe
, idea assolutamente assurda. menzini, iii-332: sono letterati a vento,
ci faran da segretari i fiori. menzini, 5-6: un tempo fea da ermafrodito
, draghi, serpi e anfesibene. menzini, 5-113: pur cuculion vuol dal
faretrato stuolo / del superbo idolatra orientale. menzini, i-27: ei, qual guerriero
le genti tributarie e serve. menzini, 5-260: d'intorno hai cento furbi
/ farmaco di salvezza una ferita. menzini, ii-62: questi miei detti volentieri
l'affanno del gran fascio che sostiene. menzini, ii- 245: se l'
porto d'amor, solea ritrarsi. menzini, i-47: vedran, che fabro industre
e non siàno ancora di quaresima. menzini, 5-1: in maggior pregio sale
portate seco dal ventre della madre. menzini, i-61: un paragon sì degno
anco egli per tal nome il chiamava. menzini, iii-117: deh licida, che
e guaste, altrettanto gliele disgustano. menzini, 5-197: tanta feccia non han
fende le campagnie e i fiumi. menzini, 1-6: né tra le nevi io
, picchiare (il sole). menzini, ii-337: e non pur come a
opere. -sonoro, squillante. menzini, 1-68: oh quali udirò accenti /
il sol feretro e dove ha cuna. menzini, i-297: chiara stella d'amor
pure avere qualche poco di feria. menzini, 5-289: ma lombardo, la cui
cibo di già macinato in chilo. menzini, ii-51: chi mai del vesuvio estinguer
la diletta moglie il passo aprite. menzini, i-m: mordon l'aspre ritorte,
ferrigna massa colei che l'arde. menzini, i-280: ma di qual cingesi
l'aspetto, l'atteggiamento). menzini, ii-12: acerbe morti / su la
/ e lieta festeggiarne ogni riviera. menzini, i-i7: allora il filistèo / il
, / per congiungerle insieme. menzini, 5-66: peggio è che intorno al
con tre gole procura di divorarlo. menzini, i-323: sovra il ponte difeso a
sul lettuccio ch'io son fiaccato morto. menzini, 5-225: or ch'egli è
alle fiamme della fornace babilonese cantarono. menzini, i-45: le fiamme e 'l rogo
nell'animo per mezzo dell'udito. menzini, i-4: s'io miro le fiammanti
; 'forte', cioè fortemente. menzini, i-279: su nel cielo fiammerà
, / fiammeggia la sua fronte. menzini, i-7: che spesso di pallor l'
. che manda fuori fiamme. menzini, i-119: già la fiammispirante ingorda belva
porsi intorno ai fianchi; munirsi. menzini, iii-7: per istarsene saldo sull'ancore
miglior causa, ma miglior fianchi. menzini, 1-8: è ver che l'uomo
fila grosse, cioè di fibre. menzini, iii-180: nelle foglie de'fiori,
l'avre''n casa del conte guido. menzini, 5-4: questa foggia di parlare
conto, disprezzare qualcuno o qualcosa. menzini, 5-136: e questo è il figurin
fatto di legno di fico. menzini, 5-289: ha gualdrappe e mule /
il mèl di tosco e fele. menzini, i-96: s'ebbe all'ambrosia,
la strada / alla ripa fatale. menzini, i-49: s'altri serve ad uom
al cagnoletto per difender i figliuoli. menzini, ii-333: vegna di braccio violento
varii animali e festoni diligentemente finiti. menzini, 5-258: ma che fa qui colui
in circolazione dai suoi successori. menzini, 5-201: oh de'filippi venerande teste
impiega tutt'i suoi studi nella filologia. menzini, iii-288: però tutto quello,
numero (contrario di infinito). menzini, iii-242: segue adesso a dire del
i soldati novizi alla vera guerra. menzini, i-57: diasi lode al valor,
ed all'ultimo essere rimasta distrutta. menzini, i-217: le quali [canzonette]
, nelle istorie naturali di plinio? menzini, i-81: ma più nobile armonìa
meta di tutto il nostro cammino. menzini, ii-213: se qui la mia sentenza
per certo che ella fusse fittizia. menzini, iii-345: siccome avviene delle gemme
non gli entrò poi la corona. menzini, ii-293: quantunque a torto d'ede-
. l. bellini [in menzini, iii-302]: aveva io in animo
comprati una bertuccia, o babbuino. menzini, iii-285: annesso vedrà un foglietto
di vergogna, di depravazione. menzini, 5-226: i giorni in gozzoviglia ei
-persona maldicente, maligno, sparlatore. menzini, 5-13: oh boccacce di fogna,
ma dentro vi sieno molti vacui. menzini, 5-289: almen di lui si sa
mar, che vanno a volo. menzini, i-306: sento in quel fondo
, incontrollato. -anche: spensierato. menzini, iii-122: quantunque a me davanti /
maggior fomite di peccare dei pensieri. menzini, i-85: il bene è fomite /
de'benefici risuscitassero, moverebbono querela. menzini, iii-16: così egli fu padre
della terra] diffuse e sparte. menzini, iii-159: sento in quel fondo
su la vedova fronte ombrosa frasca. menzini, iii-128: naiadi fontaniere a i
da levare il pel per aria. menzini, 5-37: in tosar lane adopra i
/ in quella lettera sua così forbita. menzini, iii-16: egli fu padre e
stare né albero né pianta alcuna. menzini, ii-51: chi mai del vesuvio
di un notevole predelli dottori scolastici. menzini, i-5: o splenderla nel stigio
), / causate un danno. menzini, 5-6: se chi un tempo fea
infra tante fortunose traversie di motteggiare. menzini, ii-31: a te, contro i
ma alla forza delle fiamme resiste. menzini, iii-36: per lavorare fragilissima creta
possesso. -violenta invettiva. menzini, i-90: ei tace, / spento
al dipartir di questa spoglia frale. menzini, ii-293: in un cadrà sepolto /
fralezza sua pensa ad un voglio. menzini, ii-245: se l'ingegno sotto il
esausta co 'l redi e co 'l menzini. d'annunzio, v-3-247: una volta
la fede, una convinzione). menzini, i-95: quasi vacillar sente la fede
per la folta caligine degli anni. menzini, i-67: grand'orma imprime in
/ onde fu 'n grecia grande conturbanza. menzini, 1-315: ahi baldanzosa nave /
modi del costruire e del fraseggiare. menzini, ii-216: o che bel fraseggiare!
o lutero che si sia chiamato. menzini, 5-6: io per me non son
col volto eccellentemente la sua simulazione. menzini, i-84: e vide ancòr,
alzò dal suol mostri nel fregio. menzini, ii-321: al di lei capo altèro
un combattimento, una guerra). menzini, i-220: vidi le spose / gemer
frenelli, / che te ne pare? menzini, 5-137: perch'abbia sul crin
l'apparso d'oro arbor novello. menzini, i-31: già non sarebbe alla paterna
di carne, ombé, si frollerà. menzini, 5-137: al fuoco del tuo
più che tocche de gli ebrei. menzini, 5-157: so che in antichità tu
fronde a mo'di barba. menzini, iii-121: frondibarbuto il mento, /
quand'un si rade o beve. menzini, iii-42: è vostra mercé s'
il tempo col crivello in mano. menzini, 5-71: perché de'libri il frontespizio
). -anche al figur. menzini, 6-21: pur non facciam rumore,
componimento poetico satirico e mordace. menzini, 5-182: oh questo tira / certe
di cupidigia, anzi di rabbia. menzini, ii-10: mille / affezióni al
agli antri suoi l'aura fugace. menzini, 1-8: che ratto si dilegua,
pupille al fulgore degli obbietti divini. menzini, i-277: inclito legno / che
sappia formar l'industria degli artificiosi alemanni. menzini, i-48: so che rotar si
3. rapido, veloce. menzini, i-308: melampo io son; per
diverso da quel che si è. menzini, 5-2: io mi son divezzo,
o vero affumicata e fummosa sempre. menzini, i-310: a me...
sacco, cinsesi d'una fune. menzini, 5-118: la virtù non sta
più segnalati con l'acerba mestizia. menzini, ii-20: oh! donzelle sabine,
roma dal penser parto e dispergo. menzini, i-4: del suo pensier sull'ale
insano, al folle suo costume. menzini, i-326: quel sol, che parve
può di comestibile in casa de'particolari. menzini, 5-67: i furbi augei,
d'amor ti s'aguzza l'appetito. menzini, 6-36: hollo fatto in vendetta
che facevano del male alli viandanti. menzini, 5-2: io mi son divezzo,
intelligenza, l'ingegno). menzini, 5-164: che pensi ch'io non
/ l'uom contro all'uom. menzini, ii-187: già nuovo entusiasmo in me
che è fatto con questa stoffa. menzini, 5-228: godi, gargilio, che
tutte le cose fatte e future. menzini, iii-159: sento in quel fondo gracidar
lui. ahi vecchio gaglioffo, rimbambito! menzini, 5-70: ma sempre di gaglioffi
una divisa, ecc.). menzini, iii-296: il renderla amabile è stato
. incinta (una donna). menzini, 5-134: conosceva ben, dall'apparenza
di suppellettili, galleria di delizie? menzini, 5-113: se talor miro aperti
la fortuna, ecc.). menzini, 5-163: la fortuna dietro a lor
, la peggiore di tutte. menzini, 5-136: tra le ribalderie orrende,
: competere, gareggiare. menzini, i-132: ma in bel cimento d'
che in delizie gareggiano col paradiso. menzini, i-324: la coppia reai..
di platone quantunque ingrato, aristotele. menzini, i-96: odasi grande, odasi
fonti fresche e selve ombrose. menzini, iii-122: dunque a tua madre in
gelidetti agosti / delle baltiche rive. menzini, ii-113: lodatel voi, candide
ori e ciò ch'avea di pregio. menzini, 1-5: il riverito scettro /
stenda il gemmato lembo / la notte. menzini, i-145: giglio, che in
capo, calando quelle scale gemonie. menzini, 5-44: provi dunque de're l'
l'età, le forze). menzini, ii-162: oh di che forze e
principio del suo nascimento fu stabilita. menzini, i-121: genti use all'incendio e
, o la potenza e la maestà. menzini, i-153: ei nel dolce suo
cose. menzini, 5-158: ma pur son gentiluomo,
il quale ha solamente cinque foglie. menzini, i-202: se 'l ver comprendi,
il solito loglio della imperfezione mondana. menzini, i-178: già sulla sacra riva
/ deh venite al nostro ballo. menzini, iii-170: ciò detto, trasse fuori
giovanni bruchi, che son io. menzini, 6-58: la qui inclusa licenza è
suscitata nel lazio la giacente filosofia. menzini, iii-118: cose che paiono errore,
monte, ecc.). menzini, iii-181: vedi colà, quel fiore
novi gigli e viole in novi modi. menzini, i-145: giglio, che in
s'era impegnato a lodar sommamente. menzini, i-201: se poi vuol ghirlandette
-fare atto di sottomissione. menzini, i-20: piegan ginocchie umili / gli
da calare al verzero a prender gioco. menzini, i-230: d'uva matura /
non tenga l'amorosa face a gioco. menzini, i-305: si diè vanto /
a'nostri figliuoli a'posteri nostri. menzini, ii-297: ivi un nettar celeste ebe
giocosa voce, che spelonca asconda. menzini, i-71: e a me di fronde
erano simbolo nell'antichità classica. menzini, ii-125: erto è il giogo di
. - anche al figur. menzini, 1-88: si vedono / orridi nembi
. / e giostrato? e pelato? menzini, 5-10: questa è una delle
per l'età giovinil nobil contesa. menzini, ii-62: questi miei detti volentieri ascolta
gir, non che un cor preso. menzini, i-209: altro che boschi ombrosi
che ha forma circolare. menzini, iii-120: per la di popol piena
il terzo giro orna e colora. menzini, i-108: dier moto e norma a
farsetto per schiavi e galeotti. menzini, 5-64: dunque a curculion testa di
. fu letto da lui solennemente. menzini, iii-244: il verbo 4 giuro '
: visse giusta la naturai rettitudine. menzini, 5-8: intanto voi con artificio raro
me per far servizio a voi. menzini, 6-84: a confessarla giusta, il
canti, e i'me la batto. menzini, 5-37: s'io se ben
simile al gomitolo di molte fila. menzini, 5-66: abbia nelle commedie ogni
gonfia il rustico pan selvagge avene. menzini, i-30: non a tutti è
zonzo / io divento più gonzo. menzini, 5-6: ma io per me non
vorago, / che bolle e frange. menzini, ii-40: è quel gorgo /
nascenti dalla terra di acqua calda. menzini, i-134: al dilettoso gorgo,
maggiori sono intagliati a lettere gottiche. menzini, 5-202: legge in marmo il
essi, 'buona cera '. menzini, ii-65: ella discioglie in petulante
parea ch'elle raddoppiassero il gracchiar loro. menzini, iii-107: prendono [le gru
ne lo stagnante umor rane palustri. menzini, i-306: sento in quel fondo gracidar
che di tetto regai pompa superba. menzini, i-321: nella vaga d'amor
che si deduce dal testimonio del naso. menzini, iii-10: lasciando a i filosofi
. -ci). grammaticale. menzini, iii-253: noi qui ci contenteremo di
giel fior, frutti e foglie. menzini, i-149: la terra ignuda e grama
redi, 16-v- 375: il menzini è un gran letterato. lanzi, ii-100
-con riferimento a concetti astratti. menzini, ii-172: lo stile che grandeggia e
a terra: abbattere; avvilire. menzini, ii-269: pertinaci aspre sventure /.
, grande, grave e gelata. menzini, i-315: ahi baldanzosa nave /
la voce, ecc.). menzini, i-188: altra città percosse / di
gressino, v. grissino. menzini, 5-232: qualche furbo fino / dalla
alvaltra: susseguirsi a catena. menzini, i-312: sempre un danno all'altro
che con le chiappe hai guerreggiato. menzini, 5-69: trimalcion nel bagno chioccia,
i piatti in lei di porcellana. menzini, 5-118: la virtù non sta nel
preso, grugnisce come fanno i porci. menzini, 5-203: oh carità! se
: serrarsi in fitta schiera. menzini, iii-131: mira colà su quel troncon
pensarà in altro che in fare gruzolo. menzini, 5-199: a fare il gruzzolo
onor mai tu guadagnasti al mondo. menzini, i-205: ma se pur vien
ne'ciechi guadi e nelle secche. menzini, ii-6: il flutto irato /
'ne la guancia porgili l'altra. menzini, ii-333: vegna di braccio violento
gli fece guanciale del proprio grembo. menzini, ii-192: io dissi ch'esser debbon
una grande serenità di spirito. menzini, iii-222: il loro troppo morbido orecchio
sopra una bella guantiera d'argento. menzini, 5-140: ella fassi e disdegnosa e
] la tua salute e 'l regno. menzini, i-20: guardalo invidia: il
aveva in guardia le cose nostre. menzini, i-54: i cieli amici / i
io v'ho dipinto a guazzo. menzini, 5-14: così dipinge a chiaro
un di questi gufi de'canonici. menzini, 5-5: ma con gli altri si
carole / al bel suon di viole. menzini, i-160: guidansi danze, e
gli acrocerauni scogli avanti gli occhi. menzini, ii-26: e ch'altro a noi
soggetto oppure congiunta con esso. menzini, ii-13: non trascende / alle astratte
/ per uscir fuor dell'idolatri inganni. menzini, ii-329: e pur doveano [
su 'l volto il ferro ignudo pose. menzini, i-113: ben più che avere
bieca gli occhi, accesa il volto. menzini, ii-193: anch'ella in regio
: degno di lode. menzini, iii-250: mal fanno coloro che,
... imbalsamarono ne i scritti. menzini, 5-2: non costumo / d'
cosiddetto accusativo alla greca). menzini, 5-134: vuol che la figlia,
per la visiera, guardava a diletto. menzini, 5-36: ognun gonfia la piva
imbriacarle [le vipere] e soffocarle. menzini, iii-131: sì sì, le
. riuscire efficace, dimostrarsi valido. menzini, ii-131: che se tu di',
imitativo, imita il tuono. menzini, i-138: mirabil suono, che per
della gente che stava in hulst. menzini, i-181: del bosforo infido / l'
modo immensurabile, leggierissimo, velocissimo. menzini, i-48: ella nel fuoco dell'amor
discorso, una parola). menzini, i-212: ruoti il flagello, /
a me lauri donasse il tuo laureto. menzini, ii-294: andrà di lauri immortalmente
, perché egli non possa andare. menzini, i-305: quel capro maladetto ha preso
tre volte mancò la forza al braccio. menzini, 6-179: anima gloriosa di tegliaccio
abborracciare; combinare malamente. menzini, 5-161: oh no, signor,
s'era già impeciato della stessa passione. menzini, 5-11: che non t'imbratti
sé e il cavaliere a precipizio. menzini, 5-94: chiama cavai di regno una
uno gli scolari per far l'impennata. menzini, iii-339: vedendosi qua rade volte
e s'inrubina e s'imperla. menzini, i-294: deh, che ti addita
per quanto si può, ugualmente temperate. menzini, iii- 215: ogni figura
osserva ne'suddetti increspamenti dell'acqua. menzini, ii-253: sperar puoi, che
non si imperverseranno le perfide inclinazioni? menzini, iii-85: da questa [religione]
di trascorrere (il tempo). menzini, iii-167: tra'suoi libri e negli
rete / che qui v'impiglia. menzini, ii-269: scoglio od arena.
in dar tormento mai non ritmando. menzini, iii-155: alto stupore i riguardanti
di bellicosa gente impingua e riga. menzini, ii-217: dal ferace e colto
la cornacchia delle penne dell'aquila. menzini, iii-120: il saturnio figlio /
quanto più cerca il piè ritrame fuori. menzini, ii-98: il crin stillante e
precedenza il vezzo e il riso. menzini, i-12: de i labbri imporporati /
. darla a intendere, ingannare. menzini, 5-71: questa sentenza latinando espone,
del pre- cioso caro amato incarco. menzini, ii-335: quei, di cui
. ant. turlupinare, ingannare. menzini, 5-158: vantati pur degli avi illustri
imprendo sarà tutta la materia morale. menzini, ii-146: ottimo è questo consiglio
seco crebbe al crescer degli anni. menzini, ii-128: come vuoi che dilette
esser pericoloso l'esporsi ad improvisare. menzini, 5-119: intanto a improvvisare / cominci
indirizzo e l'ombra de'miei maggiori. menzini, 5-1: mi domanda talun s'
ritmo di un verso). menzini, iii-193: un franco poeta,.
ma più inaura la mia sorte. menzini, ii-276: della speme / egli
, diventare lucente come l'oro. menzini, i-196: nuova tra noi, vaga
.., incacandone le cheriche. menzini, 5-262: ei, che vien donde
distinguer dalla nemica, andò incamiciata. menzini, 5-198: nel tonduto incamiciato clero
accorsero d'aver bisogno del rimedio. menzini, 5-182: de'consiglier qui incancherì
il male in vece di guarirlo. menzini, 5-46: momo, che guarirgli avea
-senso di pesantezza, gravezza. menzini, i-61: intanto il popol folto,
s'asconda, / ove ne vai? menzini, ii-163: un dolce suon che
remoto. — anche sostant. menzini, 5-185: io so ben che c'
cavezza. -anche al figur. menzini, 5-225: in la paura ei s'
le case del senatore cosimo caloria. menzini, 5-44: vadan pure [le saette
-ledere, guastare in modo irreparabile. menzini, i-212: io sempre a lei mi
verso qualcosa 0 qualcuno. menzini, 5-285: dica ciò ch'egli vuol
sono il gran diavolo dell'infemo. menzini, iii-122: solo in vedergli il
, un invito, una raccomandazione. menzini, i-265: vieni adunque, e mira
furtivi avesse mai / inchinate l'orecchie. menzini, ii-110: il serpe venne a
avvolgersi in una veste bianca. menzini, 5-7: chi detto avrebbe: il
cacume siede / de'pensamenti miei. menzini, iii-119: lassuso incielati, /
quello delli inviabito). diosi. menzini, i-280: di qual cingesi / ferrigna
. disus. fallace, infausto. menzini, 5-2: s'ei rinculasse un po'
cinto dal verno il pugnator francese. menzini, iii-322: una flussione...
; crudelmente, spietatamente. menzini, iii-5: avrieno potuto anch'essi [
i suoi squadroni ad attaccar battaglia. menzini, i-206: qui dove alla stagione
che manco per loro proprie invenzioni. menzini, ii-197: tutti crediam ber l'ippocrene
stuol ribellante e 'n sé diviso. menzini, 5-226: chi è costui che la
più marmoree colonne incontro a gli anni. menzini, ii-4: maggior forza incontro al
già visibile e cruento e mortale. menzini, 5-203: questo è farsi su nel
incuocere e purificare certe sorti di terreni. menzini, ii-116: rompe la terra;
l'ombra, ecc.). menzini, ii-23: vedi come il cultore i
albero, un ramo). menzini, ii-23: quantunque poi tu le disciolga
regio tenente di quella guarnigione francese. menzini, ii-92: volea più dir,
divina anch'ella e si bea. menzini, iii-184: il tuo bel fiore
, non sono troppo buoni indicii. menzini, i-306: sento in quel fondo
ziffre, armi e simili altre figure. menzini, ii- 252: io 'l
2. prender forma di drago. menzini, iii-120: ora il saturnio figlio /
s'indurano altrui le veste indosso. menzini, ii-134: nel sen de'monti
là donde il precipizio è certo. menzini, i-211: ciò che a grado illustre
a fender della terra il dorso. menzini, i-194: or veggia ben come
quel suo più matematico che naturai discorso. menzini, i-46: vacillante è il soglio
la vostra eloquenzia, una balbuzie. menzini, iii-101: precipitosa, vasta e profonda
inzeppare. - anche al figur. menzini, 5-205: io dico il ver,
la terra e 'l ciel balena. menzini, ii-126: la favola è per te
14. poet. privo. menzini, ii-127: oh, di senno,
ransau] di più infermo riparo. menzini, i-46: città di mura inferme /
-che sta nell'inferno. menzini, i-276: da lungi io scemo /
ancor più nel lor caritativo esercizio. menzini, iii-183: egli senta un tal
pian piano si buttano in terra. menzini, i-308: non fur, mentre ch'
, in me l'affanno infige. menzini, ii-17: nostra mente...
stare 'dissero ad ogni ora. menzini, iii-242: segue adesso a dire del
non è, che non s'infiori. menzini, i-38: ecco farsi fecondo /
inflessione e nell'accoppiamento delle parti. menzini, iii-231: ella non è l'
-intr. con la particella pronom. menzini, i-105: un'occulta virtù d'alto
le figure all'esempio della natura. menzini, i-109: il delicato viso / perde
vói far d'elicona nascer fiume. menzini, i-165: il mastro eterno / questa
come la nostra, che gli movesse. menzini, iii-32: questa mente informatrice dell'
di nove ricchezze ingemma il letto. menzini, i-112: aura d'amor soave
naso, / è 'l mio elicona? menzini, iii-112: rio d'onda sonante
ingiunto l'originale di queste del chimelniki. menzini, iii-311: ingiungo il biglietto per
altri che per compiacere al mio genio. menzini, iii-296: mi è parso che
grandi. -per metonimia. menzini, i-15: quai crudi orsi vellosi /
. -accaparrarsi, ottenere. menzini, 5-6: vedi come i meglio uffizi
dal mare oceano per fortuna ingozzate. menzini, 5-70: tu, che la
mai, anzi mi ingozzavo la stizza. menzini, 5-137: se [la moglie
ingrato di qualcosa: esserne avaro. menzini, i-266: io pur non sarò ingrato
innamora chiunque se ne fa spettatore. menzini, i-171: ciascun tragge vaghezza /
fatta innante, entrò in quel luogo. menzini, 5-185: fatto pur di nuovo
toga. -ammaestrare, istruire. menzini, 5-200: il dottorale anello / ei
sé l'arte nelle opere artifiziali. menzini, ii-77: ecco che 'l fiume rapido
/ per vendicarlo la battaglia innova. menzini, ii-251: difficilmente in me ritrovo
causa, e le mie piaghe innovo. menzini, i-320: oh quali / spera
da'medici è chiamata vertigine tenebrosa. menzini, ii-185: le favole o drammi,
la nazione spagnuola e la franzese. menzini, i-308: dolce tenor d'armoniósi
inonda, / malvagia di montegonzi. menzini, i-91: al sen, cui doglia
del vaso e inonda e spuma. menzini, i-290: men vago allor che dentro
mediante l'esatta osservazione del convenant. menzini, 5-38: chi con mac- chiavel
innostra, / vada rotando avolo. menzini, iii-148: quando laura dal ciel
: temean del mar tonde inquiete. menzini, i-317: più non temo..
; condensato, solido. menzini, ii-221: allor narrar potrai..
così insacca la parola di dio. menzini, 5-97: chi le lodi senza
copie consegni a cui sono inscritte. menzini, iii-278: vorrei però sapere..
nome della serenissima s. a. menzini, i-194: è ben caro a
pose in disparte con umil sembianza. menzini, ii-249: si appresenta / talvolta in
/ su lauro eterno eterna palma inserta. menzini, ii-219: ed ecco a i
che voi non ve l'insognate? menzini, iii-68: or questa temeraria felicità
. animare, avvivare; avvalorare. menzini, iii-18: il buon poeta..
; saltare, salire sopra. menzini, ii-278: né già biasmar si dee
ma rosso / dietro di sangue. menzini, 5-289: almen di lui si
. -ant. raffigurazione. menzini, 5-228: il creator non puole /
, ne le sue mamme intatte. menzini, i-80: bel rossor di rosee foglie
l'hanno intavolato per quattro some. menzini, 5-139: che importa poi che
è parso [ecc.]. menzini, ii-165: di regnar cupidigia insana ed
era convenevole che avessero a capire. menzini, iii-258: la intergezióne non vuole
non foste intervenuto in cotesto spettacolo. menzini, ii-185: le favole 0 drammi
liquide vie l'in- teste travi. menzini, ii-6: non giova l'alternar poggia
l'aspetto di toro. menzini, iii-120: ora il saturnio figlio /
freddo o dalla stanchezza. menzini, iii-339: alle dui ora de notte
. letter. accalappiare, sedurre. menzini, 5-45: perocché '1 vizio, allorché
le furie concetto a noi mandasti. menzini, i-13: un giusto sdegno i cuori
son certa / d'esser per dimorarci. menzini, iii-181: o fiori, o
di chiedere una grazia al perditore. menzini, 5-8: se sul sette e l'
9. turbare, atterrire. menzini, i-164: atro nembo d'orrore /
/ sollevator d'un mantice cadente. menzini, 5-42: e voi fauni e silvani
. disus. irrefrenabile. menzini, 5-262: 'l tuo disdegno sfoga /
perché non servano legge d'alcuna maniera. menzini, iii-210: parvemi che vi fosse
oro / et indorossi il secolo felice. menzini, i-56: or io di flora
, irsuto, calvo, malinconico. menzini, i-256: apparisco, ovunque io vado
l'ispido petto e l'ammorzato foco. menzini, ii-98: il crin stillante e
.. farla digna de eterna memoria. menzini, i-81: 10 potessi andar sublime
e piena voce si canta kirieleisònne. menzini, 5-6: vedi come meglio uffizi
vita eterna, poltre tomba. menzini, 5-226: del di là sol crede
non conduce l'uve a maturità. menzini, iii-130: ogni labrusca, che per
mia da'lacci di queste membra. menzini, iii-119: oh morte, oh dell'
là discontinuamente in varie lame stagnanti. menzini, ii-215: dir potrai che il
che la lingua a lamentar non scioglia. menzini, i-38: discordia rea più sovra
il mondo d'una seconda luce. menzini, i-146: chiara lampa vivace /
non si sollevi. -bilancia. menzini, ii-13: non puoi stendere il cielo
di giacinto un langui- detto fiore. menzini, i-256: se languidetta / in sull'
. ungere, cospargere, impomatare. menzini, 5-138: falle ogni cortesia, acciocché
/ spieghi sentenze non volgari, ascolta. menzini, iii-178: or mentre fan tra
cercandomi col lanternino una solennissima fischiata? menzini, 5-71: questa sentenza latinando espone
candido e purpureo. = menzini, iii-120: ma pur qual strale incocchi
poeti laureati, istorici, ecc. menzini, i-102: antica età primiera, /
ascenda / ove ride febeo sacro laureto. menzini, ii-122: ei coglierà, dal
sarà cuccuin: va egli al lecca? menzini, 5-4: se fosse un castrataccio
veggo sopra designato lo spazio da intagliarvelo? menzini, 5-95: quel ch'assai gli scritti
con maggior gusto, e digerisco. menzini, 5-228: odi con che faconda e
vie corte. -intr. menzini, ii-288: già più qual pria non
coercizione durissima; costrizione insopportabile. menzini, ii-223: in questo di procuste orrido
/ è condennato ad ammorzar la vita. menzini, 1 * 333: ecco presente /
. scherz. ant. imbrattalibri. menzini, 5-183: menan tutte ambe le mani
e legge in basse note. menzini, 5-71: perché de'libri il fronte
di quaranta carte da gioco. menzini, 5-115: sa me'di te chi
, nella rimessa il pone debitore. menzini, 5-4: spandasi a lor piacer roba
libri proibiti da durare tre anni. menzini, 6-10: che voglio dir per questo
anni / vissi in palustre limo. menzini, ii-ii: tu fai sì che
i fiori e susurrando a i prati. menzini, ii-87: vide poi sopra la
, transfuse buona parte del liquore. menzini, iii-74: so che la coppa,
liste di marmi misti e bianchi. menzini, i-265: mira questa / tazza
/ ingombrano in due liste per vedere. menzini, ii-158: a fiorenza il giorno
più gli altri che me stesso. menzini, i-332: udilla (oh meraviglia!
scomparsa del signif. deteriore). menzini, 11-88: chiare stelle del cielo eterne
di sangue e di lascivia lorde. menzini, i-170: taccian le lingue ormai,
facta non fusse infra octo dì, menzini, 5-226: nella fogna de'suoi vizi
mente mortai, come t'inganni! menzini, ii-39: l'intelletto / anch'ei
senza alcun rispetto far ogni ludibrio. menzini, ii-324: volle per giunta il crudo
del paradiso a par di san pietro. menzini, iii-119: và nell'erebecinta infema
aggravato, il morbo non dà loco. menzini, i-224: quando avrò a dar
giovine e l'altro antico e maggio. menzini, 5-185: fatto pur di nuovo
parendo loro avere gran magisterio dentro. menzini, iii-135: tu, ricco di sì
vivande e qual poi debba recarsi. menzini, li-m: ed ecco adam, che
11 soverchio timor ha del servile. menzini, ii-283: ben mi ricorda,
nelle vecchie. marrini, 1-178: il menzini nella satira ia usò la voce '
che già s'appressava a quaracchi. menzini, 5-38: a certi avari e sitibondi
, nulla importa tesser mal letterato. menzini, iii- 306: se io
feci loro un mal piglio. menzini, iii-73: se voi, per tenuità
con sufficiente accortezza. menzini, 5-115: sa chi provvedere al maritaggio
profumo, un odore). menzini, 5-116: mira a dentro e 'l
, il manda, come si vede. menzini, iii-261: se già, per
maneggia le gentilezze della poesia toscana. menzini, iii-18: il buon poeta maneggia
servizio (con valore antifrastico). menzini, 5-14: l'aiutante, il spazzino
pronta ed ovvia ad esser presa'. menzini, iii-233: i soldati vernano coperti
esse setole resti libero dalle vertigini. menzini, 5-138: son gentiluomo e porto
strumenti / nascer soavi armonici concenti. menzini, iii-277: vorrei...
a poco, approssimatamente, vagamente. menzini, iii-276: nulladimeno io conosco da buon
, manteche e quint'essenze di odori. menzini, 5-142: un tempo a voi
turbamento dell'animo o della mente. menzini, 5-259: pensa tu qui, lettor
prendi a calcar con baldanzoso piede. menzini, i-226: ecco l'eburneo piede /
sé maraviglioso martello a gli austriaci. menzini, 5-114: quando per la gotta chioccia
, darsi la zappa sui piedi. menzini, 5-70: tu sei il fabro /
eterno / eterna fame prometeo martira. menzini, 5-9: io non posso rimirar senz'
, indarno san georgio si martira. menzini, ii-97: quell'empio che di stige
/ di marte fonderà la gran cittade. menzini, ii-20: la marzial nodrice
da vincer mai, dite perché? menzini, 5-9: colle muse [il poeta
ne'viventi piaceri, diletti graziosi. menzini, 5-10: or chi niceta e
, frusta, sferza. menzini, 5-37: musa, che i vizi
fosse dato disgusto a queste matrone. menzini, 5-6: i meglio uffizi ingolla /
rai l'alma e la fronte. menzini, i-163: chi frenar potria l'
/ avrò del vincitor via maggior gloria. menzini, i-115: in membrar che un
lumino. -lastra sepolcrale. menzini, ii-320: la trista notte a lagrimar
di vita / tesori di fortuna? menzini, ii-213: ampie vittorie gedeone armato
, e non vi cambio e merco. menzini, 5-198: vedi, come più
, e disse: dormi tu? menzini, i-134: vostra mercede, o muse
e corno e setole e unghia. menzini, 5-186: allor gridò, messo in
ingabbia ella ogni dì merlotti nuovi? menzini, 5-115: in dar scrocchi egli ha
per suo sapore gli darrai mostarda bianca. menzini, 5-262: ei, che vien
uomini. -forma composita. menzini, ii-27: era nella palude ampia di
avanti che io dorma, di confessarmi. menzini, 6-65: mi dice tutta la
et odi e prendi alcun mestiere. menzini, ii-223: lettor, m'accorgo
e da cavo metal tocco e tradito. menzini, i-50: né fo al fragor
procurarsi, acquistare, comperare. menzini, 5-5: ora ha messo su cocchio
caratterizzato da sufficiente valier talor m'agguaglio. menzini, iii-271: egli [tale errore
fracido e mezzo / di tradimenti. menzini, 5-116: mira a dentro e 'l
improprio e iperbolico: più migliore. menzini, 5-7: io m'accordo ben ch'
8. dimin. mignoncèllo. menzini, 5-200: ma ciò che importa?
sono metafore d'ipotiposi in azione. menzini, 5-66: abbia nelle commedie ogni suo
ministri del ciel giran la sorte. menzini, i-183: già la vittoria è nostra
di qualcuno: tormentarlo crudelmente. menzini, iii-122: se tu [amore]
servo che volontariamente tu sei presa. menzini, ii-4: sovra l'umil mio
. opera letteraria di scarso valore. menzini, 5-265: per alzar tra'cavalier la
non la me- schiasse col pianto. menzini, ii-8: la cortesia [la fortuna
un * varia e vaga'miserabile. menzini, iii-216: se forse avverrà che
un'armonia, ecc.). menzini, i-63: fa più lieto il petto
misto son di gigli e rose. menzini, i-80: tra 'l zafiro e 'l
misti d'istorie e di favole. menzini, iii-285: in questo si attenga al
valtezza di un luogo: precipitarne. menzini, 5-44: provi dunque de're l'
condanna, derisione o scherno. menzini, 5-2: questo secoletto miterino / ha
. e spreg.). menzini, 5-181: costui [un priore mitrato
, ornato di un diadema regale. menzini, i-99: non di tirio colore arde
, traditore, ecc. '. menzini, 5-284: con le scope dietro e
egli non batte più polso ne vena. menzini, 5-68: che sa egli mo
un moccolin di cera di smeraldo. menzini, 5-20: non fu chi desse
del buon pastor alletta e molce. menzini, i-205: vedi colà del fier pelide
la più leggiera è il piombo. menzini, i-51: questa, ch'è pur
quanto 'legare parole', cioè 'auieo'. menzini, ii-199: dice nuovo, cioè
due, le altre dieci mondiglia. menzini, ii-42: d'oro preziosa massa /
. ant. furfantesco, canagliesco. menzini, 5-261: ecco già piena / la
la mia ninfa un bel monile. menzini, i-198: dolce... [
strada d'onor montana, illustre. menzini, i-210: ciò che a grado illustre
i desideri lor guida e seconda. menzini, i-136: l'auree briglie e l'
ai tremanti corsier torcesse il morso. menzini, ii-213: in la selva amorosa
e no''l mortai di lei. menzini, ii-83: mira queste, / opre
puoi perire a un alito di fato? menzini, i-20: ahi, che senno
dati alla morte plegeon e ilen. menzini, i-286: dal grand'arco la
fatto è d'amaltea il corno. menzini, 5-67: mentre cureulione i detti
e gli occhiacci colerichi e lucenti. menzini, iii-131: quel mostaccio rustico e ferrigno
, che in mente la percosse. menzini, ii-83: mira queste / opre della
da prete, ma quadrata. menzini, 5-290: a sacro eletti pastoral governo
, roso (un cadavere). menzini, ii-14: sin che dramma / di
a termine (un gesto). menzini, 5-165: sa ancor far la capriola
quelle camere... gran cosa! menzini, 5-69: quando tri- malcion nel
mi mucciò di furto dalle stinche. menzini, 5-64: ragazzetto / arrabiatel,
venne tanta muffa / al naso. menzini, 5-1: sai se al naso mio
antifrasi: uomo trascurato, sporco. menzini, 5-71: perché de'libri il frontespizio
/ se sputassero muschio et ambracane. menzini, 5-264: flavio ancor una gabella
in voragine e scoglio di mare. menzini, iii-89: con mutazione portentosa veggiamo
nappon d'oro. menzini, 5-139: il popolo spalanca certi
nare e che l'orecchie tende. menzini, i-306: la vaccherella in quella falda
regala una vesta o una nastrièra. menzini, 5-163: certo che la nastrièra
/ per le liquide vie fan laberinti. menzini, ii-79: si allegrò la natatrice
spezzati gli alberi e rotte le sarte. menzini, i-17: tra fervide tempeste /
ogni fiore, vide inaridirne ogni fronda. menzini, ii-40: vedrai mille crudeli orridi
su mescetemi / di quella porpora. menzini, i-237: due lo reggon sulle braccia
. pigro, negligente. menzini, 5-98: aspetto ancor che '1
è lento e neghittoso a ben fare. menzini, iii-47: si dovrebbe chiamare non
aspettando a'suoi guai qualche vendetta. menzini, i-233: ei nutrisce il foco /
quale non è degno nemmeno di leggere. menzini, 5-231: meglio fa buda:
al perfezionar la vtrtùè assolutamente desiderabile. menzini, i-292: amor non solo non
/ ne bestemmiavan la giustizia eterna. menzini, iii-205: oh niquitoso ingegno,
estremamente gradito e amato. menzini, iii-121: baccariverdeggiante corimbifero / frascati
mestier nicchiar, né far spallucce. menzini, 5-198: voglion poi che il popol
ant. orecchio interno, coclea. menzini, iii-166: è l'irsuta / orecchia
nel corpo. -difetto. menzini, 5-160: poi dite se germoglia e
(un'opera drammatica). menzini, ii-167: altro non è che una
passa innanzi al panico et è migliore. menzini, iii-179: ecco qui deliziosissime pianticelle
negativo). chi di maligno. menzini, ii-334: dov'è la gente che
-raccogliere, riunire in un insieme. menzini, i-16: quando ei creò primiero /
o il sollazzo della notte. menzini, iii-121: com'è che ti riesca
mio onorandissimo amico d'onorata memoria. menzini, i-213: questi è il gran
e d'utile ai suoi popoli. menzini, 5-90: il buon petrarca / e
cede le palme alla città togata. menzini, i-207: a voi di più
, opaca / di vecchie querce. menzini, ii-265: verde mi alzaro intorno opaca
, se poi bisognasse operare arena cattiva. menzini, 5-264: tra voi chi sa
stato fino ad ora l'inganno vostro. menzini, 5-257: che fa il signor