sforzo di capire, accucciati sul pagliericcio mencio della bassa camerata bruna. alvaro,
(ammencisco, ammencisci). render mencio, floscio, vizzo. tommaseo [
ammenciva. = deriv. da mencio (v.). ammencito
(floscio, grinzoso, aggrinzilo, mencio), dice il passaggio di sodo a
), dice il passaggio di sodo a mencio, e da meno a più mencio
mencio, e da meno a più mencio. viani, 19-63: il cuore palpitava
un armato vivo e non un cadavere mencio. baldini, 4-193: non vuol
dante, inf., 20-78: mencio si chiama / fino a governol,
co', / non più benaco, ma mencio si chiama. = voce dell'italia
, raggiunsero la squisita inutilità di certo mencio umanesimo decorativo. alvaro, 7-99:
stento da un porta- foglino decrepito e mencio. alvaro, 5-110: si trovò davanti
passati tempi spesso udivi, / favoso mencio, la divina lira / di titiro pastor
co, / non più benaco, ma mencio si chiama / fino a govemol,
uno gombo. sacchetti, 158: il mencio / ha un nuovo rimbrencio, /
i-369: dice l'autore che questo mencio non si stende molto ch'elli truova
: discrive la regione dove el mencio stagna e fa pantano; el quale
i-369: al tempo di state [il mencio] ha poca acqua...
pagliaio, il teschio con un gran naso mencio e ciccioso. bocchelli, i-317:
ii-448: né il sì mi farà mencio, né il no magro: ma e
papini, x-1-813: cresceva scarno e mencio, malato ogni momento. cinelli,
ella è un verme lungo, molle, mencio. montale, 3-40: falchi e
-sostant. sacchetti, 158: il mencio / ha un nuovo rimbrencio, /
e. gadda, 15-92: il marito mencio, o lo infidele, le dà
alla fronte terrea: e che collino mencio! soffici, v-2-660: con tutti i
stoppa e l'intero corpo piallato e mencio, nulla aveva che potesse suscitare né ammira
invece al femminile ludibrio un che di mencio o barzotto. -di animali.
la gatta] il corpo affilato e mencio; con il naso non più roseo e
acerbamente il frutto, quello che sia venuto mencio o vizzo al dispregio della circostante natura
all'angolo con... qualche fiore mencio, a terra. 4.
fitti, le stringhe, tutto intignato e mencio. jahier, 2-103: calzoni di
tasca profonda delle brache un quaderno unto e mencio. -fradicio. c.
sforzo di capire, accucciati sul pagliericcio mencio della bassa camerata bruna. palazzeschi,
stento da un porta- foglino decrepito e mencio. cinelli, 2-88: ricadevano [
leggera pressione delle dita. -cappello mencio: cappello floscio, di feltro leggero
, raggiunsero la squisita inutilità di certo mencio umanesimo decorativo. 7. che non
: più peggiorativo che accrescitivo di * mencio ', segnatamente di persona vizza e
fitti, le stringhe, tutto intignato e mencio. = da mereiaio. merciante
] posto in quella parte dove il mencio mette in po. bel gherardino, 2-5
. per l'erroneo accostamento etimologico a mencio, cfr. salvini, v-542: «
milza, dal franz. mince, mencio, poiché è una parte mencia ».
] un verme lungo, molle, mencio, vincido e molto più vin- cido
quelle col testone grosso e il collino mencio, il pancino gonfio e le gambe
la gatta] il corpo affilato e mencio; con il naso non più roseo e
stoppa e l'intero corpo piallato e mencio, nulla aveva che potesse suscitare né
grande stento da un portafoglino decrepito e mencio. -portafogliùccio. mazzini,
o turgidezza; floscio, flaccido, mencio. -anche: smunto, macilento.
sculture, assecondò troppo da presso il mencio virtuosismo d'uno scaltro furbesco modellare.
. sacchetti, 158: il mencio / ha un nuovo rimbrèncio, / e
un corpo che si sentiva che era già mencio. 2. segno lasciato dal
. v.]: 'smencire': divenir mencio. = comp. dal pref.
, e da un denom. da mencio (v.). §mencito (
passati tempi spesso udivi, / favoso mencio, la divina lira / di titiro pastor
incerta: forse accostamento di stremare e mencio (v.). striminzito (
cantina. sacchetti, 158: il mencio / ha un nuovo rimbrencio, / e
ella è un verme lungo, molle, mencio, vincido, e molto più vincido