viaggio! penna, 253: rimase in me di te forse una scia / di
se ne saldi l'osso. me. bibbia volgar., ix-384: rispondendo
petto la croce / ch'i'fe'di me quando 'l dolor mi vinse.
quello assalto / punto non fu da me guardare sciolta. laude dei bianchi toscani,
dal laccio d'or non sia mai chi me scioglia. boc caccio,
buonaccorsi, 169: ah lasso a me, che fu'forzato porre / mie libertà
sì gradite / le fiam me onde il mio cor arse e si dolse
buona grazia, pregandovi ad aver di me ricordanza nelle vostre orazioni, particolarmente sea dio
, / che spenta è ornai, me sciogli. cesari [imitazione di cristo]
], 1-22 rifl.: ahi me tapino! chi mi sciorrà da questo corpo
di sciorti da sì funesto impegno / a me lascia la cura, in me ti
a me lascia la cura, in me ti affida! g. ferrari, 142
continuare questo viaggio, che sarebbe per me pena e scorno. -sollevare da
un poco / l'ira inverso di me in esser pietosa. piccolomini, 1-448:
1-82: altri libri occorrevano / a me, non la tua pagina rombante. /
membra. leopardi, 4-85: a me disfiori e scioglia / vecchiezza i membri.
: oh che noioso incontro! or me ne scioglio. comisso, 5-14:
adele non poteva prendere un appuntamento con me. al telefono mi è sembrata un
marotta, 6-79: il riserbo esistente fra me e carlo b. cominciò a sciogliersi
d'amore è amica, / a me non si conviene; amor ti detti /
. palazzeschi, i-696: dentro di me ridevo da sentirmi sciogliere il bellico.
che 'l demonio sia fugato e l'audito me se renna / e sia sciolta la
, 6-iii-73: se tu avessi a me ucciso, o antonio, e sposo e
che lo scioglimento di quelle opposizioni ci me della donzella, che forse non è più
gli umilissimi fogli della presente relazione di me carlo jruzini, cavaliere, dovranno esporre
. salvini, 24-326: odi me, o regina, a molti nomi /
stuparich, i-169: parla con me, come se nulla fosse accaduto fra di
se dovessi ascriverla a sincero amore per me, a scioltezza di costumi o a
avevo isceso così animosamente, e lieto me ne andai via, pensando d'esse isciolto
vincoli / sarà lo spirto, per me ad esculapio / con un gallo offeriate
morte del suo albergo caccia / da me si parte, e di tal nodo sciolta
193: io rapto in stupor da me mi parto, / ed il pensier comparto
altissima quiete; / ond'io quasi me stesso e il mondo obblio / sedendo immoto
vò trovare sciolto, / ch'envèr di me si mostra tanto folto / che nella
e ben di1- 57: speme in me sorse allor... /..
56-151: la questione morale è per me sciolta da un pezzo. faldella, ii-2-324
. era un poco più bassa di me, aveva un'andatura sciolta di adolescente
, 118: qualor piagne madonna, o me felice, / se sciolto io veggio
: per fingerti [o fortuna] a me più gratae sciolta, / dama me desti
a me più gratae sciolta, / dama me desti de tanta beltate. 23
assalto, / punto non fu da me guardare sciolta. -non più pressato
sono tanto superbo né così amante di me che mi tenga per animo sciolto da'difetti
esiterò a farlo; e desidero anzi che me lo chiediate. ghislanzoni, 16-25:
le mattine sciolte da spaccio saranno da me impiegate nella prossima villeggiatura in dettare lo
ingordigia desiderare 'la sera', risvegliarono in me la brama di dar fine alpimprigionata '
mi scrivete ch'io riveda lo sciolto da me per il nostro amico composto. tommaseo
perenne,... ciò per me è un miracolo. 39.
artefice... di un'arte o me 2. passare il tempo
non v'era scioperata e sciagurata che per me era una tortura. gadda ignuno non
torpè, 89: e. sse per me si può fare exer- cizio / comandarne
la gente che mi rasenta o passa da me lontana ha da rendere conto di sé
più della fede, / ch'io me ne vo poi in bocca a questi frati
tolga quella melensa sciopita, io? dio me ne guardi, che voglio far io
: il riferire, l'esporre doti e me un po'uccellar 'sto scioperone
g. g. betti, 29: me ne andai giù dal portinaio frabernardo, che
dire: « e perché questo a me? » « per il malanno che dio
, a sud del fiu me missouri. 2. famiglia di
alditto armiraglio che son sciotto e che lui me cognosce, e mi promisse farlo.
tavola un buon boccone, e molte volte me n'è danno, ché non sì
ho adocchiato qualche cosa di buono che me le date subito scaccomatto e, quel ch'
paesi di motezuma..., amavano me b. fioretti, 2-3-269
che i miei compaesani han detto di me, son costretto a farlo tradurre e
scipita. bacchelli, 18-i-17: per me regime vuol dire pietanze semplici e scipite
tu mi legge. scio che tu me amerai ». gesuato, lxxxviii-i-238:
, / scio ben ch'ai tuo piacer me signoreggi. g. visconti, ii-2-1
, castelnuovo, 2-9: « me lo immaginavo », disse gabriele
purga a primavera. alfieri, 12-330: me la godeva / male davver, che
/ male davver, che quinci io me n'andava / in corinto, portatavi
toccommi / di sciropparmel poi, misera me! d'azeglio, 7-ii-125: mi si
/ il bue, e poi lassar a me lo incarico / di sciloppare e di
ser gorello, 831: essendo capitan di me quel lupo / degli altuiti simili a
clava. monti, x-3-110: buon per me ch'ora in amor son zoppi /
a questo aggregato il no me di pietra calcarea scissile. 2
: la scissione della mia persona tra me e 'lui'è un mio segreto privatissimo
. carducci, ìi-3-358: ricorsero a me, perché, nata grande scissura nel
/ le azzurre ocea- nine / a me surgono e d'inni e di compianti /
la proba et praeclara nympha scitulamente ad me vaticinato havea. po o una
bisogno, purché i suoi lavoranti non me la sciupino, è a'suoi ordini
ti conoscessero! alle scuole a cui vanno me le sciu f>ano. cantoni
inutili. bonghi, 1-224: a me pare evidente che dalle mie parolerisulti..
guidar io chesta faccenda. / - me la sciurpinarà per tutt'i versi, /
affanni e pene / e facesti di me mille sciuppini; / or vuoi mostrar
scarsezza. guerrazzi, 1-644: io per me credo non si sia mai fatto al
reprimere i bisogni e contrastarei desideri appariva a me... sciupìo di forze, cioè
sciupìo di forze, cioè infiacchimento di me stesso, del mio corpo, di quella
se lo spirito industriale à guadagnato anche me che pizzico dello stoico e del gimnosofista
. berto, 5-280: madonna santa come me la fa pagare questo poliziesco super-io,
... / risponderò, come da me si gritti, li-1-509: se
dal casto e nobile idioma che anche da me le genti e l'età lontane sappiano
ii-14-21: il compito che io do a me stesso facevano quei due gran prìncipi imponeva singolarmente
fui capace, e chi ha di me più coraggio, più ozio e talento,
presente senso e per quella delsagace e a me gli aperse. assarino, 4-lett:.
ella conosca che io non ho per me medesimo alcun senso in questa faccenda.
i miei ultimi sensi non superasse in me di gran lunga ogni altro qualunque riguardo.
14-141: le parole soggettivo edautobiografico sono per me prive di senso. -doppio senso
dopo avermi sbendato, roteava dinnanzi a me in tutti i sensi una fiamma, per
le quattro del pomeriggio, fu da me benissimo avvertita, mentre stavo scrivendo;
senatori mosca e giulio, che quanto me e meglio di me conoscono le circostanze topografiche
, che quanto me e meglio di me conoscono le circostanze topografiche di quella provincia
impigli, / che quel dica di me, ch'io non dovrei. lettera -
candido, 234: contro di me vibri su tagliente falce coleiche, togliendo a'
: la temperanza... è una me pe e gentilezze. cornaro
. d'annunzio, iv-2-585: alludendo a me, francesco de lizo si rammaricava che
. f. frugoni, 3-i-321: in me prevaleva con predominio tiranno un sensuale apettito
volta, / temendo abbraccia me no gli sie tolta. malagoli, ugieri
l'impressione ed i sentimentiprofondi che produsse in me la vista della mia terra e del
con mi a rasonare, / non me toccare / se tu voi che e't'
, 1-1-244: per che, doce amigo me, / daive conforto e resbaodor.
se'troppo certo deh'andare, togli me insieme teco! a. pucci, cent
in pacienza / la pena che per me avrà'a sofrire / inanzi ch'io ti
che sia cancellata la sentenza contro di me. 4. provvedimento decisorio con cui
iacopone, 20-26: la vita non me basta a farne peneten- za, /
la reverenza di colui che. lla grazia me ne dà. 6. lodo
però ve devrìa piacere la sentenzia a me dare ». -sentenza dell'
petrarca, 270-97: qual sentenzia divina / me legò manzi e te prima disciolse?
s'io non me ne spiego. / prima era scempio,
tu troppo migliore e più savio di me. qual è la ragione? » e
sentenza giovenile non ha più valore per me; né più mi vale la risposta
esvigi a questo altomio belato, / che me tragi de sentenza de lo tuo scommu-
io sentenzio che il zierete doversi a me solo questa eredità, egli senza dubbione proverà
, la quale era già stata da me sentenziata a tale estremità quando la vidi
come 'l nibbia', / però chi me sentenza, fa mal troppo; / ché
somma intenza: / altrui sentenziando, me lanzare. maestro rinuccino, 2-x-8: vie
, 61: voio che li denari che me fo tolti in l'alemagna che fo
de venesia e sentenciadi libre setantatré e me ^ a..., voio che
frugoni, v-433: « tocca ora a me », ripigliò la critica, «
vi-i-358 (soli): sarebb'a me vita 'l morire, / può'che cota'
cristo: « signore, ricordati di me, poi ch'io mi muoio appresso di
/ interrogar dell'opre sue natura, / me pure il giovin piede avido porre.
, 1-86: sempre vanno in traccia di me e semprestudiano quai sentieri guidano a me.
di me e semprestudiano quai sentieri guidano a me. -divagazione del pensiero. n
130: lasso, e che fia di me, se cieco errante / vo per
ugo di perso, xxxv-i-593: grand noia me fai quando'l sentero / me desvanga e
grand noia me fai quando'l sentero / me desvanga e tolme la via bella.
a s. a. s'ei me la disdicesse, andrò subito a parigi ove
, lxxxvi-165: lo suo immaginar, me fa dispero, / lontan perch'io non
fra valli paludose ed ime / ntengon me larve turbate e mostri, /
tede, / e pel sentier poetico / me solo amor precede. lanzi, i-393
scorno a te cresci e pregio a me: tuo nero / velen disfoga pur,
muli, xxix-99: io non son da me tanto 'nse- gnato / ched il possa
il platonismo... del petrarca a me pare una favola, perché più d'
. d'azeglio, 7-i-56: io me la passo benissimo grazie a dio ora
qui ha luogo una scena disentimentalismo, secondo me, non 'greco, ma 'svizzero'.
conc., ii-280: volle andar con me a visitare la tomba, s'intenerì
quale so'sì compriso che ad ora me scalfo con tucti li afiecti e li sintimienti
dee., 6-9 (1-iv-562): me ne... è una [novella
ferd. martini, 1-i-22: a me pare di vedere nei militari ildesiderio oltreché il
[tommaseo]: o forse è a me di bisogno...
chi legge, non lo debbi a me imputare. baldelli, 3-348: avendo parimente
il modesto sentimento ch'io ho di me stessa non si tratterrebbe fra 'termini del
. foscolo, v-109: quanto a me, fui vinto ad un tratto di
il più dolce di quanti la natura me ne ha dati? tecchi, 11-193:
edizioni i vecchi esemplari del bello, da me amati più che nuovi. codice penale
elucidano volgar., 93: or me di', magistre, se li elimentiàn alcuno
umiliata. carducci, ii-6-163: a me tutti i sentimenti fanno groppo sul cuore;
reale sentimento del mio cuore, a me certo se ne deve il rimprovero, sì
; e che, senza avere per me un gran sentimento, non gli dispiaceva di
, ma la totale mia libertà da me di nuovo domandata nel memoriale, la quale
. tasso, 11-ii-515: io per me credo che l'uomo, che è composto
x-173: tu scorgerai / sempre in me sentimenti moralissimi, / al benvivere attissimi:
oh se tutti fossero come voi e me, che vita carina si farebbe!
dove siamo?.. oh povera me! son fuori di sentimento!
bella bimba, / la non me la vuol dar, l'ingrata mamma.
/ -corpo di guardia. se non me la vuol dar, non me la dia
se non me la vuol dar, non me la dia. / tutta la notte gli
, i-41: bel mi'vino! quando me ne potevobere un bicchieretto fra un pasto e
48-259: non abbiate paura del freddo per me. freddo, il caldo':
ène fermamente vero. e de ciò me sia testimonio dio e quelli11 quali mo'vivo
questo luogo, mi sentìo dicere appresso di me: « vedi comecotale donna distrugge la persona
o el mitenta », / rispuose a me; « ché, parlandomi tosco, /
sento uomo en quissto mondo che de me non temesse. -con uso impers
dolcezza aspersi, / scrive, e a me poscia, e non ad altri,
ogni poco e'venivano per me e menavanmi da lui. casalicchio, 527
vòche ve ne crucciate né vi lamentiate di me, ma con molta pazienza le portiate
livorno, dove sto bene assai: me ne vado tutti i giorni sul mare,
in quali smanie / ei non darà per me, che son suo padre? papini
g. cavalcanti, xxxv-ii-523: donna me prega, -per ch'eo voglio dire
che alla perfine alquante volte vi ricordaste di me e sentiste per me sì come sentivate
vi ricordaste di me e sentiste per me sì come sentivate. alfieri, xiv-2-197:
amor m'ha preso, non so do'me sia, / che faccio o dico
/ e l'ù e l'atro me dà pensamento. g. cavalcanti, 1-x-12
torbidezza de l'animo vostro verso di me quel ch'io ne sapea per qualche altro
- e non com'io dentro di me mi sento. soffici, vi-123: sono
in ver, del tutto / oggi a me giunge che in affar di regno /
si sente libero nel porto / e vede me fuggir sì fiacco in scoglio, /
tarchetti, 6-1- accorte / di me per quella che meco piangìa, / fecer
, famme sentire, / k'io me degga pintire / del fallire e. mmintire
superba, / com'ella parve a me; perché d'amaro / sente il sapor
anch'io vi intinsi le labra e me le bruciai, quasi, al liquore.
, ii-2-210: hai fatto versi? me ne mandi a far sentire?
l'hanno fatto apposta a farsi sentire da me. ètutto teatro. vogliono solo farmi prendere
della mercanzia come del pubblico, e a me par cosa tanto spaventosa che in mio
credere a chi lovuole, che quanto a me non me ne sento. -non
chi lovuole, che quanto a me non me ne sento. -non stare a
italiano, / vò darti moglie - a me?.. che sento.
, / miloda grandemente, / quando di me ben sente; / ma quando no
divenuto sì fréddo che appena sento di me. -avere consapevolezza della propria dignità
: se mi lasciate solo, io me la sento ugualmente. -averne voglia
faccia mille volte morire? io non me la sento. carducci, ii-13-218:
ii-13-218: per il cecioni, io non me la sento di scrivere al baccelli,
in un bell'impiccio. io non me la sento di andare a milano! silone
e cresciuto i pensieri... io me ne sentirò alla borsa parecchie settimane.
ero matto, non mi sentivo in me stesso; che è come dire: non
come dire: non stavo di casa in me. -sentirsi in un luogo-,
, non sofferir ch'amando / da me si parta l'anima mia trista / che
. giuliani, iii-67: per me non conobbi mai un popolo così parco
carducci, ii-15-125: gli zanichelli, da me sentiti, mi han fatto capire che
di qualche altra cosa già sentita da me in altro tempo, m'escitas- se
rinnovazion di quelle punture per avanti da me sentite con tanta noia. 4.
mio parente, - oi amicoderitto, / me reprendea niente, - oi de fatto oi
ttri navi misero pi raccontarete a me sanza niuna mancanza. cronaca di isi
95-11: poi che vostro vedere in me risplende / come raggio di sol traluce in
« dove? » domanda. « con me! senza storie! » gli risponde
friabile come polvere... io per me stimo bene il chiamare questa seola 'fucus
separabili, e raccomandando lui, raccomando me stesso. -nel linguaggio aristotelico:
i quali eletti / 'ab eterno'da me per amor siete, / come 'l pastor
la mia diletta amica si separò da me poco tempo fa, potete immaginarvi con
mamma non vi siete separati è per me, per il mio bene.
della sollecitudine e del dolore, a me piace che noi mescolatamente e senza legge
sarei lieto se qualcuno volesse parlarla con me ». 3. chi è
o meglio 'della fede') è per me la presente raccolta di scritti pubblicati in
luna mia gentile, / bacia per me quel marmo sepolcrale. borgese, 1-161:
, 1-1-55: miglior via, pare a me, è questa: osservaree paragonare accuratamente fra
e regalai a un foscoliano, e me ne pento, la ia edizione dei 'sepolcri'
le medesime cose, le cose da me ben conosciute, avevano un aspetto diverso
leopardi, iii-281: quanto a me, s'io potessi trovare mone
« igiorni miei saranno abbreviati, e a me resta solamente il sepolcro ». quello
1-756: il tuo discorso / risveglia in me di mille
, / se forse in ventre lor non me lo dànno / i lupi, ohimè
la ricorda? » ripetè alzando inverso me la testa sepolta fino allora tra le mani
: spero altresì che la sua imperiaiclemenza compatirà me con tutta questa commessione con la quale
degno, / il tuo sancto precepto in me può molto, / ma per chiarir
terrore. refrigerio, xxxviii-93: tu me lassi, signor, sepulto inpianti, /
detto m'avete resterà sempre sepolto in me. nannini [ammiano], 95:
quest'alito d'aura divina che 'n me sente ed ama, sepolto giace, infra
lorenzo de'medici, ii-74: ancor a me, sendo alla sepoltura / per guardar
: non vò ch'altra pietà per me ti prieghi, / né pensi che di
di che tangossa? à mai no me libba, / però che ò tormento stando
. berto, 13-1-73: « vieni con me e lascia cristo, la resurrezione
2-73: « ardisci », disse a me l'idolo mio, / quand'agio
vita, di amore, io e me lo sono procurato. savinio, 22-256:
il mio nome non sia sepolto con me; se la salute e la vita e
pur de maridarve? / voi che me parlè schietto. -a mi no tocca a
di rinonciarla ad altri che al re che me l'aveva raccomandata. giordani, iii-124
sopellito. iacopone, 25-7: or me responde tu, om sepelito, / checusì
gli altri lasci, oggi, per me; parliamo. caproni, i-92: né
, i più scusabili idolatri io per me stimo che fussero i persiani, i
io ho certi debitori a ceresarto, quali me meneno a la longa: io gli
sequestrardebitore e che egli aveva appresso di me queste robe e che ci lo stendardo con
levò mirabello e disse innanzi da me letta. foscolo, 1-171: forse perché
quiete / tu sei l'immago, a me sì cara vieni, / o sera?
imitatrice et cum miro effecto mansuetissima disciplinabonda me offerisco. = voce dotta,
tienimi, sorella, / tienimi e me con te! / e aspettiamo la sera
pratolini, 10-403: quando vieni con me, ti devi vestire da sera.
: indarno indarno, o sol, per me rinasci, / poiché parini, 412
visconti, 2-196: or veggio a me acennò la musa altiera / dequel che in
: come sa vostra signoria meglio di me, non si può lodar il dì se
iacopone, 90-58: luce de sole sì me pare oscura / vedendo quella faccia resplendente
, 11-183: era proprio - per me - un guastafeste, un rompiscatole. figuriamoci
per ladro et egli si richiamarà di me d'avermi dato danari in diposito.
narciso morro, serbava sempre cioccolata che a me perdutissimo di pirateria sapeva delle antiche rapine
to quella roba a serbare. me la serberete per infin ch'io ritorni
si perda quel 'colà', tuttavia a me più piace il serbar la rima in
/ nostri moderni, io spiaccio a me medesmo. muratori, 7-iii-440: disconvien troppo
serbi la suaprotezione a qualchedun altro: con me non la spenda, chésarebbe in vano.
ceresa, 1-831: se non fu per me sì dolcie umore, / se non
nessuna delle due faceva veramente attenzione a me; sembrava che mi serbassero per qualche
bocca sua chi l'avesse indotto contro di me a quell'ese- crando attentato. leopardi
/ un mio sol bene, ché in me fine avea, ma perché il viver
meno amara / sarà la morte a me. -coltivare con cura una pianta
angelico e sereno / gionge, renchiuso a me, mortai veneno. 9.
, / fa'di te e di me, signor, vendetta. alberti, i-318
, e quello inverrete, raccoritarete a me sanza niuna mancanza. dante, inf
/ che per me versi, e serbale per quella / che
grazia al tuo mal volere verso di me, vibratoti in pieno petto da carlo dossi
., 457: di colpo che sopra me vipensiate fare, onor non vi si serba
serbarlo in grazia / della padrona è a me diletto ed utile. -serbarla a
, 93-219: so ch'io porterò con me alla sepoltura la coscienza di questa comunione
qualcosa di veramente impeccabile; e che per me è un serbatoio di forza, la
interesse. mazzei, i-195: a me pare che i fatti di niccolò fiano
faga / che 'l ciel serena no me verta in lasso. ugurgieri, 12:
. alfieri, 12-262: prestati a me per oggi solamente; / e quel
le bellezze e 'lsenno / inamorare de ti me fece; / non voglio altro se no
sue gioie inseme aduna, / vèr me conversi, in vista amara e bruna,
bitonti,... più cadente di me, magro e la piccola faccia incorniciata
posso che o star solo, con me, seduto immobilmente, o andar ramingando
canz., 174: da poi che me partìo da quel bel volto, /
. petrarca, 66-20: lasso, a me non vai fiorir de valli, /
xxxv-ii-583: donna, quando sarà per me sereno, / ched e'v'incresca de
benignamente, / dicendo: « assai da me fia accompagnata; / io mastro,
s. fiorillo, cv-645: chi me darìa no punio da cà, chi no
di san migliaccio', co me sogliono far gl'increscevoli uomini, sonando da
. s. fiorillo, cv-622: me facistevo ne faccie de secozune.
. gemme seriate: gem me multiple sovrapposte. tramater [s.
era l'indizio più incontrastabile che tra me e quel giardiniere ci fosse dell'intelligenza
scaramuccia, 80: ne io per me qui voglio estendermi inquesta facenda, non essendo
credete realmente che ella abbia sentito per me una di queste passioni serie e inguaribili
mio famiglio che seriosamente tutto il processo me narrasse. bruno, 3-847: io
di morale eterno / nessun cerchi di me. = voce dotta, lat
ai sermonci- nato cossi raisonebelemente contra de me. = voce dotta, lat
. laude cortonesi, 1-i-421: lo core me batte e sempre me langina, /
: lo core me batte e sempre me langina, / ché ciascuno encontra te sermona
farmi frate,... ritirò me e mio fratello peppino dal collegio.
i-39 -89: o. sermonatrice, poi me di me sol colnotate il mio sermone
: o. sermonatrice, poi me di me sol colnotate il mio sermone: /
pevile c'a'mostrato, potrei di me quel fare a. ttei, che pietàn'
: terminata la predica di roberto, toccòa me il parlare e, credendo poter copiare i
far tanti sermoni: / perdoni a me che mia ingiuria dimetto / ch'i'
: oimè, ché solo a me due gocciole d'acqua a panzini, passeggia
della malattia... subdola entra in me e si nasconde nel mio seno.
: come s'è mescolata / (or me moretti, vii-413: il postiglione intanto scioglie
che mi serpeggia alle gambe, e me ne accorgo la sera. praga,
coglione! invano tenta di farla a me. 5. attorcersi.
i nomi dei congiurati, ben per me. leoni, 730: mi assediò,
tu, tanto più netta / di me, la camicetta / ricorderai, e il
). salvmi, 24-378: udite me, eumenidi,... /.
magiche salmerie munizionati. redi, 16-iv-173: me ne rimetto al prudentissimo giudizio di quegli
immobile, gli occhi fissi su di me, la faccia stretta tra due lunghe
cominciato e vò far guerra: / chi me nonn. ama, faccia difensione;
rechiuso, / che sempre a te me involta, / e tu pur fuggi,
e porta / non si facia di me alcun conosciente, / per sembianti o
cavava il fondo. castiglione, 4-75: me piacerla che tutta l'acqua andasse
un bel serraglio di donne innamorate di me. de marchi, i-740: - dubito
un serra- glietto morigerato, / per me, mi basterebbero anche due!
. cellini, 1-38 (104): me ne andai a l'agniolo, dove
, iv-1-470: ella si strinse a me, perdutamente, con un ardore incredibile
la conclusione di un anno giuch'amor me prese / d'un laccio che m'ha
forteguerri, 14-m: tal pietà di me mi serra il core. leopardi, 10-62
, poiché questi zughi di questi loici non me n'in- segnono tanta ch'io possa
serra. benivieni, xxx-10-77: venite a me voi che da l'empio e greve
terra, / che qual ritorna a me non pur riceve / eterna pace
regole. patecchio, xxxv-i-585: ben me noia e sta contra core / cativo
; / sescalco q'entro 'l desco me serra. 22. rimarginare una
in questo errore / c'ogne tormento a me su capo serra. 27
pazzi, ii-409: gettava così spesin me ordinò serrati i mia dolci figlioli, prima
fico! quanto se'tu men di me obrigato alla natura! vedi come
la mia amata? / che 'l me la tene in camara serata, / e
: così è 'l conclave, pare a me, composto, / d'una scatola
. menechini, cvi-133: o sventurato me, chi me conforta? / qual
, cvi-133: o sventurato me, chi me conforta? / qual uomo è più
/ qual uomo è più serato di me fora? / la mia mogliera mi
refrigerio, xxxviii-92: è 'l mondo contro me serrato e chiuso. m. ricci
comunità serrate e vigili contro di me, e fui ridotto a vagare intorno ai
strettamente / il mio amante ed ei me sì dolcemente / coi piacevoli motti e
gli occhi saettanti esclamava: « per me questo papa è turco ». bigiaretti
: io ero finalmente in serrata polemica con me stesso. bacchelli, 2-xxii-443: quel
, acciocché io possa partorire, e poi me ne verrò ancora io ». buonarroti
la mia malinconia rimase serrata dentro di me; senza parole. gadda conti, 1-410
prima che se n'entrasse in camera, me la lasciò ne'limitari della porta e
trista vita, quando gli altri ancora / me tenean chiusa sotto serratura.
mie poche masserizie e in questa partita me gli raccordo umilissima serva. d'annunzio
peccato. lacopone, 65-188: per me, vegio, è venuta la maièsta
cio. vaglia avrano sofratta di me, siccome elli ebbero al tempo
quando li figliuoli d'israel erravano da me, essi verranno a me acciò che
erravano da me, essi verranno a me acciò che ministrino a me. castelvetro,
verranno a me acciò che ministrino a me. castelvetro, 8-1- 324:
per questa fatica che m'imponi, me ne rimunera, pregando per me,
, me ne rimunera, pregando per me, sicché la vita mia possa servare dritta
sai cum quanta fede e gelosia / me sforzo di servar toa fama e onore
: nel viver breve / non rincresco a me stesso, anzi mi glorio / d'
198: arrivato al decimosesto anno, me ne andai entro alla nobilissima e giocondissima
, 3-177: la guardia di diana campò me servato dall'onde. ugurgieri, 42
da'pericoli, serva la fede a me, se io ti dirò cose vere,
, avanti che la servata immagine in me avesse a cui somigliarsi, tra molte in
, tra molte in quel mezzo da me vedute. 5. riservato,
vargo, / che fa sovente che me stesso oblio, / e fammi palma
sì ricco di consiglio, come ha fatto me servator di parola. 2
/ e merzé d'altro lato / di me vi rechi alcuna rimembranza. sennuccio del
el rechiedea. bembo, 10-vii-161: a me si morì quest'anno il mio piero
kos'aulente, splendiente, fa'venire / me fallente tuo servente obedire / con gecchire
vi lassi trovar miglior servente, / e me signor che saccia meritare: / ché
. poliziano, 1-811: miserere di me, non esser strana, / non terincresca
miei giorni nel serventismo, vergognoso di me stesso, noioso e annoiato, sfuggendo
xi-88: il mai traduce 'mulierculam': a me sembra che al ttaidloxriv propriamente risponda o
.. per vostra parte venne a me. p. nelli, ii-24 (93
faba, xxviii-17: el me convene andare all'emperiale vigiale,
: vorrei per molti servisi ch'ella me fé stagando a sancta fosca. andare a
indietro e lasciate questo servigio fare a me ». idem, dee., 7-3
a beneplacito gli scritti altrui. a me pure ha fatto tante volte questo servigio,
poco discorso che in servigio di lui io me ne vergogno. -per proprio
non pensando più alla porta dinanzi, me n'andai dietro via d'uscio in uscio
a una giovane, questo, secondo me, non farebbe male nessuno. 12
lo scrivere parmi ormai operazione servile. me lo han fatto abominevole i tanti cialtroni
illuminazione e servimento! », poi me ne son andato. = nome d'
amore può servire. fare, se a me tanto è possibile, che l'italia conosca
: se bene e'non si conviene a me il rattoppare le statue, perché ell'
fa un poco di torto, chiedendo a me l'instruzione per studiare i poeti italiani
bem mi faceste, / a vostra possa me serveste / ch'avea grande sconfortamento »
/ vento che i lini arresti e me conforti, / o che d'àncora
uscire dalla mia casa senza esser da me serviti et accompagnati a misura de'loro
morire. capellanovolgar., i-97: a me pare che, se tutte le fedeltà di
: /... / onde per me felice io mi terrei / di spender,
guittone, ii-48: se 'l mal me no sfoglia, / non mi rende'l
non acceptasse quillo che avesse con- me fondo di pensioni e operandola per quindi sommini
: crudele e spietata / seria per me pietate,: e 'ncontro a suanatura,
vostro re civilmente ubbidire, che voi me non avete sforzato a servir servilmente,
: vò servire al mio signore / che me fé similea sé, / vò amare el
el salvatore / che morì in croce per me. s. maffei, 5-3-172:
accadesse, gioverebbe che io avessi con me tutte le carte che vi sono e
non devi credere, cara, che a me la guerranon abbia servito a nulla. è
graf, 5-805: - io, per me, non sogno mai. /..
vita coi denti, e servendomi di me stesso appena per la metà di quello
proprio un consiglio, denari no: me ne servo. un insegnamento; attuarlo al
et all'ordine che è stato tenuto da me in dichiarare questa dottrina, dico che
se acquistar gloria agli altri ed a me bramo. n. franco, 5-17:
. parini, 711: io, per me, son anzi d'opinione che fosse
stile e ho tanto amor proprio che non me ne servirei, perché so che ci
5-i-298: terrò... appresso di me i detti brevi per servirmene, venendo
del dieci per cento. « non me lo sarei mai aspettato » insiste valentine
alla critica: voleva dire che non me ne importa nulla. graf 5-920: non
per servirla. non si ricorda più di me. -mal servire, trattare male
, poi recordare, - sì corno a me pare: / donzello en bel servire
giustianian, 1-96: sto mio male me pare mi zuocco, / tanto è dolce
che le signorie vostre si chiamaranno servite da me. caro, 12-i-172: io vi
g. bentivoglio, 5-i-143: da me non si lascerà indietro diligenza alcuna affinché
fisica (una persona). me marat, affetto anche lui dalla mania di
giubilo, quale gloria sarebbe stata per me poter dire a mia madre: « è
mona maria, perché non si faceva per me, e pagala del tempo servito,
ugo di perso, xxxv-i-592: ben me noia longo servidore / et om q'
, xxxv- i-266: non guardate inver me, fina, / ch'eo vi son
. fagiuoli, vt-110: chi dice a me: « felice voi, fagiuolo,
sarebbe un piacere. fantoni, i-144: me prigionier ritengono / di fanciulla gentil chiome
liberamente della casa che è data da me, come chiaramente si può vedere, perchéin
dicembre 1932, n. 1849, me la città di gran pericolo e grande servitùdine
-come invito scherzoso ad andarsene via. me serà grandissimo contento, tu nobilissimo omo vogli
la vostra signoria, a la quale me racomando. g. visconti, 2-177:
visconti, 2-177: né posso liberar me, essendo io servo, / ma tu
cavarme del servizio / nel qual ognora i'me consumo e snervo. ramberto malatesta,
servizio a te aggio fatto, che tu me die quillo cavaliere per marito. s
; ed a 1'incontro conoscerà in me certissimamente intenzione assoluta il farle piacere e
da qualch'uno di qua giù, che me ne faccia mal servizio. magalotti,
mi spiaccia? / fa servizio anche a me. -con valore antifrastico.
servi e il quale io hoe eletto a me. ibidem, vi-538: ecco lo mio
pregai el signore che per sua misericordia me demonstrasse quando io so'suo servo e quando
. poco vi cale / di me, che vostro servo sono stato. g
anche nel ri spondere a me, non ha fatto nessuna difficoltà
era se non il carma, da me mansuefatto e quasi stregato co'fichi secchi
patecchio, xxxv-i-585: ben me noia e sta contra core / cativo
pagadore; / sescalco q'entro 'l desco me serra. francesco da barberino, i-273
, 349: a mano a mano me le fo più presso / con piè
predicazione ecclesiastica e le visioni ero- me in terza o in sesta e nelle loro
tanto elegantemente composta che io non posso non me ne maravigliare ». muzio, 7-65
sordido e confuso e turbolento, / per me s'è messo in ordine. botta
. goldoni, ii-113: no le me piaseva nissuna [ragazza]. leme pareva
. moravia, xi-477: il giorno dopo me ne andai adalbano, per lavorare nel giardino
a tutte le curve co me una bicicletta. = comp. da
povera lepri: quando vedrai che setacciatacela me n'ha fatta torricelli, sentirai allora che
perfetta e buono staccio, / acciò me li cerniate. montale, a voi
esame attento, accurato, preciso. me nell'infimo luogo, vien condannato. quando
- / che volentier i'me n'andrei in creti. lorenzo de'medici
vi movete: / venite a cavar me d'esto proscinto, / ché di
. letter. mela setinea: varietà di me le greche.
bibbia volgar., i-375: tolghino a me le primizie... e pelli
, inf, 9-128: quelli a me: « qui son li eresiarche / con
altra setta. aretino, v-1-316: me ne rallegro, poi che riducete il clero
favore e removete / costei che vói di me crudel vendetta! -banda di
della mia imitate condolendomi, sectario suo me exposi. 3. armonicamente corrispondente
incre- dibil cosa / che arreca a me, d'elisabetta in nome, / il
[luciano], iii-1-102: a me pare... che questa scrittura non
., 14-68: poi si rivolse a me con miglior labbia / dicendo: « quei
: nel settecento il popolo, secondo me, intendeva assai meglio di noi lo scopo
che è un appartamento, questo? me pare un museo! e se tu,
! e se tu, 'starobba, nun me prometti che la togli di qui..
viembro proximo venente, lo dicto lavorio per me foi bencivenni [tommaseo]: lo malinconoso
sembra vile alla settembreccia. settemoro anche me. fo accertato / che la mollie de
. fino a settembre; e a me è avvenuto di sentirne qualcuna a punto
c. i. frugoni, i-1-151: me la notte abbandona; ecco dal bergantini
ii-16-80: la ringrazio dell'aver pensato a me per concorrere a festeggiare la ricorrenza settenaria
goldoni, iii-1074: voi sapete meglio di me non esser eglino [i versi martelliani
dibiasse confessare. filarete, 1-ii-517: a me pare che una volta la settimana si
, 2-i-250: chi dice mal di me senza ragione, / che glivenisse una febbre
domani, babbo, è la me settimo punto. settimana santa!
sottrarlo alle conseguenze di quella perdita. me ne pagò con una settimana di amore,
, i-83: ch'io non discordi da me stesso, chiaramente si vede nel settimo
[in « rivista di cultura classica e me dioevale », vii (
rotta, che fece l'anno tento di me, e sentiva che aveva il dovere di
or sette gl'infanti, / cresce a me ancor settu dizia ed i
attribuito a iacopone, 1-ii-28: nulla vèr me tengo seve- ritade. albertano volgar.
le hostice arme et cum saeviente severitùdine me in quello loco essere connivan- do non
li posti del papa. bembo, me ho veduto fare ad alcuni, che con
stato io, che lettere scritte da me sieno capitate in mano a voi, severissimo
un tempo? un letterato, secondo me, non pedante e non licenzioso; un
? non aveva più polmoni e per me è cosa che ripugna dopo morti esser
alla sezione politica... per me c'era la forca. 4.
? maria prega, oggi, per me. pirandello, 8-353: si sentiva.
: l'altra sera, ch'era con me isfaccendata, ne fé conto di quanto
sfaccendato e giovane perduto son presso di me una cosa stessa. denina, 1-i-236:
vita disoccupata. carducci, iii-23-122: io me ne seggo qui tristo e sfaccendato in
, 9-62: « intendiamoci bene: a me la donna piace donna da casa.
prontez senti che sfagiatamente a me mandasti. goldoni, ii-252:
del quale strumento... predica me... per usurpatore sfacciato e però
gastrinio ha tanto ardire che dice di me tutti e mali del mondo col mio padrone
avevo pochi anni, l'italia per me erano le facce dei marinai sui vecchi bandi
. arpino, 11-10: « stai con me, oggi? non questi giovini le riverenze
la pigliatecon tanta aria? voi! con me! viani, 19-557: cominceremo da
gioco, non ebbero più segreti per me, tanto che maneggiare la stecca da maestro
l'una dall'altra e tutte da me / che guardo stupito quella maschera /
tratta di cose di nessun conto, per me. ma qui avanti a questo
ripugnava rovinare rita, sua madre, me, la comunità, suscitare uno scandalo
, / ditemi, priego, perché me le agra / de lo bel dir di
tuo redita, / di te veder me sconsolata sfama! savonarola, 5-i-
/ e 'l mio nimico assai più di me amo, / e d'uno amaro
le zacchere, di non allucidar gli me lupo o mastin, ch'ultimo giugne /
stento oggi mi sfango, / non me ho mai fatta troppa economia, /
antonio da ferrara, 100: così me scontenta / questa mia vita che tanto me
me scontenta / questa mia vita che tanto me sface. tinucci, 2-49: 1'
/ e 'l mio nimico assai più di me amo. firenzuola, 938:
. pascoli, 219: quanto a me, mi schiapperanno / per ilmetato..
sfatte? caproni, 160: con me, mentre un cerino / mi si
foco, / non è proprio valor che me ne scampi. boccaccio, dee.
prieghi. martello, 6-iii-587: in me specchiati, o figlia, c'ho reai
, / e parve ch'e'nel petto me 'l gittasse; / e perché quello
miei primi anni... sembra che me ne ricordi di una.
estetizzante, ma il sistema lo voglio in me. -essere volubile nella vita affettiva
... per un tratto io me la vidi roteare intorno come una cosa,
liberando ritornare, quello che nel ritorno me intervenne vogli brevemente... recitare
, 22-453: non come i proci me vituperando / sfatano. bergantini, 1-77:
belleza, sì so'tratto / defor de me, non so dove portato; / lo
mi potè, non soccore? / pur me destino de lasciare amore, / prima
d'alberti]: tu non hai come me il capo sfattodallo studiare. s. spaventa
e a torto sfavillare: contro a me a ragione non può. boiardo,
mazzini, 53-124: spero che pensiate a me piuttosto spesso, non del tutto sfavorevolmente
che un gran mutamento si fosse operato in me. bariti, 9-107: fu costei
: in quanto a lo amare isfegatamente ioper me giudico più discreta la morte che sì fatto
10-956: io che farò, pover a me sfelice? = comp. dal pref
, e pur dici: « venite a me tutti! » galluppi, 4-iii-264:
mondana. carducci, iii-2-119: nomarla a me linguamortai non lice; / tu la dicesti
pianeta. varano, 1-108: di me più lieta / un tempo giammaidonna altra non
era su la parete di contro a me li misurò col suo ticchettio. le sfere
cittadino. rovani, 83: per me non mi attento di uscire dalla mia
il suo simbolo di geometra frescante per me imita quello del padre nostro: un occhio
e fedele alla- mandola, una per me. marotta, 1-236: era un uomo
. aretino, v-1-25: io per me ne sono insuperbito ne la maniera che
cosa di bello e le sferre tocchino a me. 3. figur. uomo
: quest'alito d'aurea divina che 'n me sente ed ama, sepolto giace,
: mille volte il dì [amore] me afferra e sferra, / or piaga
/ or piaga, or sana, or me caccia, or me chiama. serdini,
or sana, or me caccia, or me chiama. serdini, 1-241: f
, da l'error, ch'in me non erra, / ed erge al sommo
calci, non maidico più chi me fa guerra, / né donna alcuna che
comando di un istante prima. me fa penare, / né la fortuna che
: / voi vedete che sferra / vèr me già morte il 5. liberare
8-282: la vergine si sferra / da me gridando. tommaseo, 18-i-771: se
d'uno spunzonene'fianchi e vi sferrereste da me. -allontanarsi da un'occupazione.
, ii-273: con giacintina sferza / me stanco già e restìo / sforzò di pafo
di dio. alfieri, 5-93: nessun me... or danni, / se
canori segni, / ond'aura illustre in me sferzar s'ingegni, / non già
prese, / che fatte son per me scudiscio e ferza, / pigliandole anzi terza
/... / e se amor me nesferza, / io mi vendicherei di più
quella luce, / che son fatte per me scudiscio e sferza. chiabrera, 1-iii-19
crudelmente fero è quel flagello, / onde me già de 'l breve correr lasso /
cesarotti, 1-xxxiii-257: vanne lungi da me, va'a tremar sotto / quella man
chiamandolo tedesco. carducci, iii-18-421: me ne appello anche ate, mio pacifico cavaliere
se mi son gettato a terra da me o se vi sono stato scaraventato dall'esplosione
lavoro del tommaseo sul vìeusseux tutt'insie- me è una delle solite sfilate di notizie monche
e dei boschi sarebbero ridiscesi in città come me, solamente più sfiancati e intirizziti di
, solamente più sfiancati e intirizziti di me. -per estens. privo di forza
come fa vittorio emanuele, con aria di me ne impippo si pose a sfiatare tanfate
buonarroti il giovane, 10-962: a me l'umore / de'fatti suoi è
tutto il tuo, e vieni dopo me ». fioretti di vite, 86:
confidandomi, mi nasca una sfidanza di me medesimo, però che...
, 38: io ti sfido e guardatida me ch'io ti credo tractare come tu m'
fama d'una persona rispettabile e a me carissima e non avendolo fatto solamente per
difficilissimi pregi in se stesso accoppiava: me. ché in verità ti dico che io
. ché in verità ti dico che io me ne vengo inverso te per né, perché
. frezzi, 1-8-1: disse a me [cupido]: « lippea ov'è
/ che m'ha sfidato e mette a me dispetto? / ma converrà che da
dispetto? / ma converrà che da me sia punita, / ch'io gli trapasserò
tristo core, / ahi lasso! me dolente. varchi, 7-569: quanto
. de'folcacchieri, 361: merzé di me vi prenda, / che non mi
giacché io sono lo sfidato e sta a me la scelta delle armi, scelgo la
potenti. carducci, iii-1-480: a me la cetra, a me la musa e
iii-1-480: a me la cetra, a me la musa e 'l canto / sfidator
canto / sfidator dei tiranni, / a me l'estro febeo che in igneo manto
. g. bassani, 3-179: con me, perotti trovava sempre il modo di
oliva, i-2-147: se voi date a me le vostre piaghe, io consegno a
dondoli. monti, xii-2-33: a me pare bell'artifizio dipignere d'un solo tratto
mia voluta ignoranza per poter sfigurare dentro di me maddalena, quando la abbandonai, per
) di non aver ritenuto nulla per me, né speso nulla. bazzero,
dal sarto;... parlò per me, scelse, sfilacciò, palpò la
ma non appena mi vidi nello specchio, me lo sfilai subito con stizza. buzzati
lunghe / del paradisoinfantile / a giocare con me; / io magari a sfilarti una
dove sono ospite, una sfilatadi visite a me che ho dovuto sempre chiacchierare. tozzi,
tommaseo [s. v.]: me non vedrete a sfingi oltramontane / piegar servi
: « non voglio sfingi davanti a me. cosa scrive lei con mio zio
da al bina era per me l'ultimo sfinimento. algarotti, 1-iv-18:
mille guise analizzati i rapporti tra andrea e me, in un esercizio che quasi mi
incuminciato a contare vostro conto, vi me lo isfinite del tutto, se vi piace
carlo e lasciate isfinire questa guerra a me. -risolvere, definire una questione
che scapgio, / ch'io per me no. la veggio / né 'l cuor
mai di gigetta conme, perché anche a me non mi son permesso di parlar molto
di vista, ma tali che a me dànno uno sfinito disagio. bernari,
[male]... a me par consistere senza alcun dubbio in una o
sfioccata tremola barbetta / e sul dirupo là me di santi d'ambo i sessi, a
perché io l'ho già sfiorata e me ne posto un vasettino meco, scelto
il giovane, i-207: s'io non me 'l fo a creder, come spesso
che cosa voglio da lei ed ella da me; che cosa significhino questi sfioramenti,
criteri troppo singolarmente suoi la questione da me proposta. moretti, iii-958: quella
dinanzi a queste leggermente sfiorate considerazioni a me pare che tutta la romorosa ciancia del
: in quel suo isolamento, a me pareva, ogni giorno di più, di
verso (v.). di me e verso dorina. bernari, 4-102:
, 5-104: « tu permetti? a me dà più sfiziocosì », aggiunge, e
quel gran dolore acerbo tanto / ch'in me condutto m'abbia a sfodrar l'arme
parlare. guazzo, 1-42: per me non ci trovo il più sicuro rimedio,
si sfoga a dire che le novelle da me poste in questo un rottorio di tre
usai, quand'io non ebbi altriar- me, / chi verrà mai che squadre /
sì, sì, sfogatevi / pur sopra me. goldoni, xi-37: l'ho
malumore degli avversari, si spaventavano per me e mi chiamavano imprudente e impolitico.
salute più m'appiglio, / piùvèr di me l'ardente fiamma sfogo. -chiarire
loro dardi. metastasio, 599: me non sdegni il biondo dio, /
non sdegni il biondo dio, / me con fille unisca amore; / e poi
a solazzo, mentre per sfogar il martello me ne entrai da lei per la porta
, 9-203: la grazia di torino per me si scopre andando verso il po,
intelletto, / la prima cosa che per me s'intese: / « benedetto sia
puntale. campofregoso, 2-23: a me veste stogiate / non mancavano già, né
amor, poi sostenere / de lo mal me non fai, / no è ragion
, / ché, se 'l mal me non sfoglia, / non mi rende yl
soltanto alla verginità dei giornali, per me un giornale sfogliato è un giornale già
e s'illude di poterle pubblicare. me ne legge alcune, mediocri sfoghi rimati
20-308: sbizzarito e sfoiato che fu sopradi me, prese tanto dispiacere, vedendomi ghignare per
veracemente, sorgere un lu me improvviso e sfolgorantissimo in vaticano, ai cui
). salvini, 24-378: udite me, eumenidi,... /.
sai? » disse mario. « domattina me ne tomo a livorno. sono stato
gota una cotal piattonata col pugnale che me la fé sentire. pasquinate romane, 666
andai nella cella vinaria e... me fondai in una sfondata botta. biringuccio
autorità militare non si ricorda ancora di me e questo comincia a diventare straordinario. ho
duro: / quegliche forma e sforma in me compose / il presente, il passatoed il
firenze, e nella settimana spero che me le sforneranno. boine, cxxi-iii-277:
ruotolo chiamate. sbarbaro, 1-112: a me parea che intimamente ella saver dovesse di
fu già cosa dura, / e me tenne un, ch'or son diviso e
di munizioni, di viveri. me e arma]: 'armi da fuoco':
pregherò il tesoriero di nostro signore che me gli voglia prestare. tortora, i-225:
è all'oscuro di com'or disgiungi me dal mezo mio? / come con altro
ho offerto e non ho donato se non me. -ant. condizione di decadenza
sfortuna in favore, ma al contrario di me s'illudeva di potersi rifare.
fatiche m'allevasti e nutristi, non però me ne scordoné scorderò giamai in vita mia.
giorno, quelle però che vengono a me non sogliono smarrirsi. giuliani, i-509:
dire dinanzi al prete: « non me ne avvidi », acciò che iddio non
grande smisu- ransa / che non alungi me contr'al volere, / più che sia
: siate miei testimoni co me costoro mi sforzano e rubbano octo staia di
tributo, sforzar il popolo, smenticarti di me tuo amico, pigliar focione per nimico
di lettere latine, perché desiderava fare me, maggiore, gran sonatore e musico,
che la natura ci inclinava, qual fé me apli- cato all'arte del disegno et
contrari segni erranti, / ponetevi di me l'esempio inanti. chiabrera, 1-iii-69
la sorte. carducci, iii-2-140: a me luce non più, non più 'l
, / e comenzai de revenir / e me sforzai delli olmi all'ombra,
vi prego. caro, i-228: -a me pare che cato, niun'altra
que'primi pensieri 243: benché me ritrovi con una scesa catarrale e con una
una passione de denti intollerabile, tamen me sforciarò in parte satisfarla, benché in
spirito e di corpo. quanto a me, una linea basta; non vi sforzate
. bigiaretti, 8-119: elena, secondo me, si sforza di voler bena a
260: dico ben che la mente me àn mossa / in odio e ira quolor
veo sonde pauroso / che 'nver di me non vi si sforzi voglia / del
di far quanto egli puote / più per me danneggiare e darmi incomodo / che per
d'un sol che or da lontan me lasso sforza, / ch'io feci come
: tutto tegna ben di colpa fore / me, chesforzatamele fo matteze, / pur cherovi
posso covrir nulla manera, / ca 'n me par che s'asconda / troppo isforzatamente
la quale ve n'è venuta da me per poca prudenzia mia e per essere
a mente che gli sforzati co- me, parlate alla naturale, ché..
alfine e di sforzati amplessi / e laidi me sua sbigottita madre / circonda e stringe
sua voce e nel suo volto mentre da me si informava della salute di mio padre
per non accettarlo, chiedendo solo premio me stessa. = frequent. di sforzare1
» risposi io con uno sforzo violento sopra me stesso. soffici, vi-92: se
contrarietà e al raffreddamento che produsse in me il tuo primo rifiuto. -sforzo
ale! sbarbaro, 2-82: sorrido a me indicibilmente, e come / per uno
, / mentre qua son scordato di me stesso.
che 'l mio padre isforzosa- mente non me ne mandasse in granata, e'serà di
, che quelli calonaci facesseno elezione di me. gir. soranzo, lxxx-3-672: era
quand eu cred meilg branchar goi, el me muga, / et eu rimang col
fantasia di farmi frate... ritirò me e mio fratello peppino dal collegio.
mi averebbeno sbeffato e si sarebbeno riso di me,... andava pensando di
- de manera que no sabéis corno me. llamo?... - potrebbe
trasversale e arrestarsi di colpo davanti a me. montale, 13-104: di fuori sfrecciano
. beolco, 847: sto sferdimento no me lassa sentir. sta'in pase,
. redi, 16-vii-393: avverrà a me come suole avvenire ad alcune pitture fatte
ivi col pugnale in mano e sfregiar me poverina. varchi, 24-14: io non
le adoperassi in servizi vili, da me stesso venia a sfregiarmi l'onore e a
che fate... oggi, per me, se non disconoscermi, sfregiarmi,
dio. leopardi, 375: ahi a me madrigna, spietata madre [lanatura]!
lacci a l'onore e, credi a me, n'avrai, / via più che
? fagiuoli, iii-104: se voi lodate me, voi fate un fiero / sfregio
b. pino, 2-80: vado tra me stesso trascorrendo e sfrena- tecando come sia
che celere / abil destrier sfrenato / me non rechi doman / dove a la
tempre: / ed or che fìa di me, se tu [gesù] non tempre
(la capigliatura). temeresti in me una donna che ha conosciuto e sofferto graf
tardi, ché più non fìa che inai me sfoglia. poliziano, orfeo, 3
, caro consorte, / che vivrai dopo me qual- figlio della stessa età, e sono
amandola subito molto. ho ricercato in me le ragioni di questo amore immediato.
). nievo, 1-vi-279: a me... stringeva veramente il cuore il
d'aveva il baule e me frugato / con ogni sfrontatezza e villania
a parigi. ma che consolazione per me averlo da voi! serao, i-33:
di detto signore o no, a me non è convenuto pensarlo, tanto più per
poi succeda quel che vuol succedere, me la tolgo. -con valore aggetti
non assaggerai il bastone; ma per me quello sfrottolar bugie.. - ma non
, qualche spregio, qualche scherzo con me, secondo come gli sfrullava. vicini,
facce, cura e insolenza, / verso me piene d'animo feroce / sfrullano sassi
nievo, 629: napoli è rimasto per me un certo paese magico e misterioso dove
offerisce di queste gomme, perché io me ne trovo provveduto abbondantemente. capuana,
ad esigere un'altra forte somma da me. è dunque necessità che io abbia
alcuni vorrebbero dar l'onore ai da me suggeriti agli studenti. greci sfuggenti dinanzi alla
legno appuntito. mentiva, essa restava per me ambigua e sfuggente appun = voce sen
scorsero che ancora s'indugiava verso di me, con la fronte delusa su cui
ii-465: quando lui è qui, me ne sto quieta e accetto i suoi
montale, 5-45: finisce fra te e me sul belvedere / un chiarore subacqueo che
prurito di rispondermi, puoi cercare di me che non ebbi nascendo la tua sfuggevole
tirar in disparte, e si prese con me piùlibertà: io gli sfuggii, ed egli
la lepre,... a me non mi sfugge davvero. gozzano, ii-73
, i-52: se la norma tu da me pigliasti / per isfuggir da genti inique
'subito'questa lettera all'avvocato casentini. me ne sfugge il nome, quindi non
riconoscere il dovere. io sfuggivo a me stessa; la mente si smarriva;
potersi supporre che la causa creatrice del me sia una causa finita e condizionale:
e da lei, cui prese di me pietà, cortesemente raccolta e condotta nella
, paure ed odi, tutto finiva in me, senza uno sbalzo e come sfumando
, poteva dirsi sfumata: la fiorista per me era ormai tabù e adesso la sola
1-107: purtroppo nei giorni seguenti mancò tra me e mia madre la presenza della natura
faber el'uso dello sfumino, anche a me fu posta innanzi una di tali teste
rebora, 3-i-17: ho scoperto in me uno sfunzionamentodella 'ghiandola tiroide'la quale potrebbe aver
. casotti, 1-3-30: i boni con me si fan conigli: / io solinscatolato (
franco negozio dettagliante liuna burla ingegnosa a me e di proteggere il governo prore 17
monte, 1-71-16: uno volere è 'n me che mò m'adestra: / saver
detto mese venne qui a casa a me il massaino e chiesemi una scritta fatta
buon davvero! fanfani, 3-261: per me sento di non aver fiato da tirar
fiato da tirar simil carretta, e volentieri me ne sgabellerei. 7. sbrigarsi
, per isgabellarsene, lo mandava da me. pirandello, 1-i-305: « durante la
« no, abbiate pazienza: non me ne importerebbe nulla, ormai. trapianterei
su la testa di don ciro. io me ne sono sgabellato. ditemi la verità
mio pari. bresciani, 4-ii-272: io me la sgabellai dicendo: « narduccio mio
opra, e un po'di pane me lo saprei guadagnare. = forma metaplasmatica
sempre fatto l'ambulante, questo trabiccolo me l'hanno dato dopo che la fresa si
pasquinate romane, 487: potta di me, o che ventura, strana,
tutto per sé, io protesto per me e per tutta pamplissima consorteria dei tavernieri.
grazzini, 18: volentier di me farei baratto, / e pel lettosgambetto e
. / a dirla, in quanto a me, s'era nel conte, /
e mi dice: « faccia come me »... lo imitai e in
. jahier, 158: suona per me [la fanfara] la vecchia marcia che
suonati. con la differenza che io me la sgambetto ancora e faccio i miei bravi
incontrerai un amico, non cascarci come me, non far distinzioni: rinnegalo prima
son piccoli trascorsi persgancia lo zaino e me lo sfila a forza dal braccio. vittorini
la chimera di giole. me pubblicità è per meglio mascherare lo sganciamento »
lasciami così ancora. mi spoglierò da me ». pi-stuparich, i-226: prima,
cade a non più di dodici passi da me. sganciatóre, agg. e
, 3-21: « la principessa? non me; se la croce è sgangherata, egli
correre, sgangherasgangherata / e, come me, sdentata. guazzo, 1-172: non
.. pota! mo, s'te me arbandoni, a'morirò d'amore.
/ la tien le chiave ella, la me fa sgangolir, / e co no
/ tanto ne piango e contro a me m'adiro. g. morelli, 154
se non somma riputazione a voi ed a me), è convenevole che voi le
animo è solo di mostrarvi quello che a me pare sia la verità per isgannarvi ed
se voi non m'aveste sgannato, me ne sarebbe seguito grande disonore.
comiche. foscolo, vi-116: io sgannerò me medesimo dolendomi della credenza prestata a tale
mio fratello per sempre ed amato da me al par di me medesimo. nievo,
ed amato da me al par di me medesimo. nievo, 533: perdonatemi
, 1-180: mi rattristo non trovando in me che un fagotto di saia nera,
, il monte e 'l sasso / per me son iti questa volta a spasso
sgozzare. viani, 19-646: a me il fùtere mi ha sgarganato un bove.
sgarisco, sgarisct). tose. rendere me no, gentildonna di gran
ha sgarrato il polo e ch'io me ne vo a dar a traverso in questa
ch'io mi sgelassi, ma per me suppergiù è sempre inverno...,
e gioia hodel fiore, gioia ho di me e di mia donna ho più gioia:
nella stagione nuova. fenoglio, me per dire che ancora una volta era stato
». « perché? » « perché me le beccano a volo i balestrucci »
grembo, / e ben che irata me guati ora a schembo, / non più
. attaccò luimaliziosamente a solo oggetto di ferir me per isghembo, se così, dico
valide strappasti / la tentatrice avviticchiata a me. = nome d'agente da
/ non le farebbe, e tu pur me le fai. strascino, xx- x-403
alla carne, a'poponi, / ammazza me, contenta chel- la sgherra.
di quelle monache volevan la pastura di me. = femm. di sgherro
sgherro! iacopodel bientina, 12: dio me ne guardi, ha'mi tu per isgherro
che avrebbero puntato i mitra su di me. -carnefice, boia.
crepare, scioccherelli invidiosi, che a me i mie'figliuoli mi sembrano più gentili e
, non fare il modesto, con me non attacca. » -in relazione
e sbottava in uno sghignazzóne, e a me dava uno scapellotto. =
divina è la poesia italiana. per me, dicano gli sghignosi e gli oltramontani
dardo che mi punse / quando da me se sgiunse el bel cupido.
e farfallino, che toccherebbero a me. gatti sgnavolatori di casa,
pioggia d'auro / per far di me, perseo, vivo restauro.
, di giorno in giorno, dentro di me. 4. piccolo frammento di un
per dirgli: « non pensare a me, a questo vecchio ch'è ormai agli
cantar questi signori; / se tutti come me siete pagati, / se avete ancora
, pur lì mede- smo assido / me freddo, pietra morta, in pietra viva
271: quel che ogni paura or da me sgombra / è che pan
idol empio, / o chete ostillità da me non sgombra, / o che di povertà
al voler sommo eguali, / che a me dato non fu sgombrar la densa /
bella del fattor simile / per me avutili / avrai, piglia la volta di
sia così: ché pur me riconforto, / se tanto mal se sgombra
in lamentar trabocchi, / l'un a me noce e l'altro brare infra
si alleggerirà il peso del cuore. me ne va il cuore a dover andarmene di
, / altro non son che di me larva ed ombra. 5.
sent'io, né apparmi l'a me terribil ombra. f. m. zanotti
se sei il contadino che ieri lavorò con me la terra sgombra, tu non puoi
il contadino che l'altrieri ascese con me il calvario combattendo. -privo di
sgomentante dal suo modo di fare con me. baldini, 14-38: sentimento di
a tal fine vennero con ogni studio da me schivate certe spinose ed ardue discussioni da
: potea forse egli soffrire / quelsentirei da me dire / che trovandosi a le strette /
di sminuire la sua affezione verso di me. patrizi, 3-104: sono molti anni
gismondo, che tu in questo campo me chiami, ma io sono assai debole barbero
pratolini, 3-154: avevo portato con me la rivoltella pensando di impaurirlo, convinto
: fatemi credere, se vi chiedono di me, a lione o altrove.
pietra, e la fece sentire anche a me. bicchierai, 197: soffrì un'
redi, 16-ii-169: vedrai tu porsi da me / ghirlandetta / vez- zosetta / di
) e no il primo da me spedit'offiziale a vostra maestà, e mi
, e disdegnosa / ogni dì più da me fuggia superba. = voce dotta,
sì perché queste mia magiori sirocche pregato me n'hanno..., io dirò
., io dirò quello che a me pare e certissimamente tengo ». aretino,
fu benedeta, retrovandomi alla canonica, me mandò uno bilieto. 4.
.. la putta ne veniva a me, con la sirocchia de la scodella rotta
la sirocchia de medusse, / la qual me dà tal busse / che morto credo
dà tal busse / che morto credo me retrovarai. 5. gerg.
/... / però dico fra me: « s'io passo, affondo
lei li maldicenti; / ecco in me crescon sospiri dolenti / sì ch'io morrò
m'importa che nessuno si curi neanche di me. alfieri, fesa sullo stretto controllo
il centrattacco dell'altra squadra, mentre i me -con uso avverb.:
, della quale vorrebbero a parte anche me. de amicis, xjii-288: s'è
. bassani, 3-148: da'retta a me: la prossima volta che vieni,
, troverei una sistemazione per voi e per me. soldati, 2-123: tu che
di coltivi che si dispiegano intorno a me. 5. boria, arroganza
altre fresche erbette / a rimpetto di me da raltra sponda / libere fuor da quelle
fiamma no'incendo né coco / ché me lo spengne la spera giuconda, / e
/ l'estasi delle cose e in me si accorge. -termine di una
tutti quegli scorpioni dell'italia che da me son stati osservati hanno sei sole vertebre o
le opinioni e gli errori nati in me spontaneamente dall'indole del mio ingegno e
agiscono [i nea mea coram me est'. c. carrà, 366:
pur non sol te stessa furi / a me, da cui tua sponte eri venuta
d'offenderti. lo ha detto a me egli, sua sponte. tu farai quel
po'che le poste altrui son per me sconte. = voce dotta, lat
nel bosco apro le reti, / per me privo d'augelli il bosco appare;
. salvini, 39-v-9: credo per me che la provvidente natura, volendo disvezzare
: tu sei spoppato, pare a me, ed è tempo d'emanciparsi.
spoppatèllo. carducci, iii-25-360: a me voi parete tutti degenerati. e ora
attesa. quantanni insegni a vivere a me che ne ho settanta. io avevo
d'esse. vasari, ii-685: a me ha molte volte affermato...
1: gli avversari si scagliarono contro ai me con inaudita ferocia, contando di sporcificare
dentro e fuori.. tienti lontano da me ». -macchiato di una sostanza
., oh nulla! / io me l'avea scottato, / e coll'inchiostro
sporca impresa, 7 non contra me, ma contra al mondo tutto. a
commedia sporca quella della letteratura contro di me! -denaro sporco-, quello che
il capo fuori del loro palchetto. dio me ne guardi! d'annunzio, iv-2-41
avea còlto; infino al labbro / ei me lo sporse: quell'odor soave /
'ngegno e arte / qualche persona che me sporga '1 vitto, / sono sì pochi
essi pigliano da orazio in prestito contro di me, io aggiungerei lo staffile e sporgerei
quale si satolleranno migliaia, e a me ne soperchieranno le sporte piene. boccaccio
composizione, fa'scomporre e manda a me la sporta dei 'clichés'. n. ginzburg
il secchio. malatesti, 67: per me troppo targa è la tua sporta.
agie pietanza; / teco lego / me col prego / e tutta mia speranza,
mia speranza, / che conforti / me che sporti, / ch'era senza noia
.. sportèlla / gli occhi inverso di me, fra tutti i nati / scorge
/ venendo mattina e sera / grida a me della carcere allo sportello: / «
« è buon'ora certamente, e me n'accorgo, ché tu tieni ancora chiuso
intanto il mastro in ragionar conosce / me non al tutto indotto di quell'arte:
: 'sportista': leggendo tal voce dissi fra me: moretti, i-129: leggeva
amo, biondi-bmne spose, / danzate a me d'intorno. 3. la
e faccio: « lasciate fare a me. di queste more me ne intendo.
fare a me. di queste more me ne intendo. c'è il manometro?
ii-20: si figuri che allegria fu per me quella! non bramavo altro che di
usano i tiranni, / manca per me ai fede a'suoi compagni. f.
sposasse, / fin che di spagna a me non ritornasse. giuglaris, 209
vani? / sposare, lei, me brutta e poveretta! » -iron.
, ii-247: fatto consolo, sposò a me giovane la sua figliuola. c.
l'anel mio cinse, / quando me vinse amor teco a sposarme. pasqualigo,
mangiare, perché il far cucina è per me un tormento intollerabile. -sostenere la crescita
do andò in visibilio quando seppe da me che il padre d'emilia era morto
quattro saranno o pretenderanno essere innamorati di me, tosto che fien passati questi pochi
qual nulla si mosse / prima che a me venir vide lo sposo. tasso,
di ranallo, 1-380: ad cristo me so data, / ad quillo cristo amoruso
spossato e incapace di far sorgere in me un vero entusiasmo. c. bini,
mi spossesso più, non lo separo da me. = comp. dal pref.
rita che, a pochi passi da me, in piedi presso un bar spostabile a
tampa in florida, nei cantieri della casa me closkey e co, sono state costruite
..., viene a recare su me solo la colpa d'un movimento antimanzoniano
carducci, ii-10-56: tutto questo è a me cagione di una spostatura orribile, mentre
allora la strada per tornare, e me la spiegò senza uscire dal cortile.
emblema i miei più sprangati pensieri, e me ne nasceva b. croce, iii-16-ni:
, serrato e in mani addosso a me si spranga, / ruppemi addosso un manico
popoli: « l'avvenire è per me, 'l'avenir est à moi! '
. cecchi, 267: -di tu a me? / -perdonatemi, / s'io
pirandello, ii-1-614: è stata per me una nottata fantastica, 3. ciuffo di
di quella che vi compiacete d'avere per me, l'odor ch'esce del pomo
saldare un debito, ma che con me la sincerità era sprecata. -superfluo
morte d'amareza; / prende da me dolceza, -dando dola e pena: /
tanto io mi sento meno spregevole a me stesso. tommaseo, 15-390: togliete dall'
: in qualunque genere, anche a me più famigliare, componesse mai ella, sana
poco, quanto poco 10 piacevo a me. essi abitavano con me nella nostra
10 piacevo a me. essi abitavano con me nella nostra spregevole casa. =
rai / seguìa più lieta ognor, me stessa e 'l mondo / spregiando, come
. frugoni, 1-36: lungi dunque da me, pazze voglie. oggetti sconci vi
in lei due doti fondamentali che per me son tutto: la sincerità e la
propria dedizione nei riguardi di un fine me convertire si possano gli increduli e spregiudicare i
non veggo quale svantaggio ne possa a me venire dinnanzi al pubblico spregiudicato e imparziale.
altronde (quantunque non stia forse a me il dirtelo) tu (senza vantarmi)
ch'era morto per l'europa / a me che l'ascoltavo sull'attenti / «
più laldabile che con tatto meglio sprie- me la passione del suo animo. carducci,
fenoglio, 5-i-1667: io non me ne intendo molto, sono solo
per distrazione ordinai una spremuta anche per me ad onta ch'io non possa soffrire il
mie dal duol spremute / di vedervi per me dolente e mesta, / del pentimento
: da bambina.. oh, quante me ne fecero, perché parlassi..
129: gli era grato intendere da me che non si fosse spretato per fare
era vero senza forse; ma a me, evidentemente, mancava la fede.
anonimo genovese, 1-1-196: nixum partir no me posa / de su10 corpo sprecioso. leggenda
con più cortesia che voi non trattereste me in un caso simile, degnandovi di una
la memoria ke m'acor'e mal me mena; / la catena m'enterrena
g. stampa, 26: altri per me si strugge, / i'non posso mirar
: nella fiacchezza popolo avvilir, me no, che sprezzo / qualunque legge che
, ed in niuna parte offeso da me, spingerà gli istrioni ed 1 recitanti
oltramontana, che forse è divenuta in me soverchia sprezzatura. cesarotti, 1-i-93:
destra / spri- gionerotti, affin che me tu sveni. d'azeglio, 6-607:
6-253 òr tu disciolto e sprigionato, da me lun- ge te ne vai col piede
, 1-41: bel mi'vino! quando me ne potevo bere un bicchieretto fra un
! cesareo, 1-137: fisso in me gli occhi sprillenti, / in bocca tu
pea, 11-104: questi sprilli non me li invento: me l'ha fischiati alle
questi sprilli non me li invento: me l'ha fischiati alle orecchie l'uomo del
di scherno alle troiane / spose e a me stessa d'infinito affanno. manzoni,
carducci, iii-27-357: che importa a me degli amori di pietro bembo? sapevamcelo
383: troppo è meglio a starsi per me qui a pensare e immaginare questo fatto
solamente il latte della dolcezza sprizzato da me nella faccia de l'anima sua, ma
la preghiera a tutti di ricordarvi di me e d'amarmi professore e sprofessorato, vivo
di professore, insegnare in un istiin me una forza capace di contrastar questo peso sprofondante
la terra co'sette pianeti, / che me fanno star queti / e sensi e
bacciarone da pisa, lxiii-198: poi me condusse [amore] in sì crudele
mo'così la morte sprolungòe di occupare me in lo tempo della scono in tali
antichità, delle tappezzerie... chi me gli aveva promessi con bella maniera me
me gli aveva promessi con bella maniera me gli ha ancora spromessi. i.
: qui sprometto quello stesso / che da me qui fu promesso. tommaseo, 147
ma se vuoi sprometterla e darla a me, ti renderò la borsa per spazio
per quella piaga, amor, ch'entro me intuoni » / dissi io « e
sì come sprona / lo tempo verso me, per colpo darmi / tal ch'è
gli amorosi sproni / che: « oh me, oh me » per tre volte
/ che: « oh me, oh me » per tre volte gridava / sì
pasolini, 20-262: voi vi rivolgete a me per avere una risposta di 'sprone':
vostra lettera che è stata di 'sprone'a me. 3. ant. guida
dallo sprone della nave urlano sotto di me, io mi sdraio sull'estrema punta della
possente fame / le fia di sprone, me non vo'ch'allacci / meraviglia e
, i-18: essendo io consapevole a me stesso de la debolezza del mio ingegno,
servizio. stoppani, 1-29: per me è temerario colui che si accinge ad
stimo. muratori, xiii-469: io per me non temerei sì facilmente che fosse sproporzionata
prima età. fogazzaro, 1-685: a me una conferenza è sempre costata fatiche sproporzionate
dir prima dell'tlia- de', a me per certo..., par di
stefano. carducci, iii-25-55: a me e a chiunque, vedete, sarebbe
9-88: de'danari, / s'alcun me ne chiedeva, / io gli metteva
-spropositùccio. fogazzaro, 12-x-244: me ne descrisse le imprese con quella sua
raggi del sole, per darle a me. s. carlo da sezze, i-300
la provvidenza vostra, arciconsolo degnissimo, me scelse a tal prova, acciocché non restasse
entrare nell'isola. forteguerri, iv-4377: me n'andrò in piazza a ricercare /
il corpo per li peccati carnali da me commessi e quanto annerita l'anima per
panno o d'un geranio era per me uno spasmo di piacere, fuggevole ma violento
, si vanmagalotti, 7-89: secondo me, voi non vi ricordate di quella
, 10-106: porgi il bel corpo a me quasi spumante / bicchiere a stanco peregrin
animali. boccaccio, 21-5-24: a me niuna paura è d'aspettare con gli
arco et è spunctato el strale / che me percosse el cor de mortai piaga,
denti. aretino, v-1-565: a me par vedere... due cani da
d'esto senno no spunto / né non me ne rimuto / né versi ne rimuto
cuore la bigietta lo aveva dato tutto a me, il cuore. de marchi,
teresa si ricorda in questo momento di me. leopardi, 9-2: tu che spunti
ria (il volto). me, _ un star smarrito e sospeso da
senza troppa fatica, spuntava e rispuntava in me questo coltelli, combattasi co li
ha la forma sua di pensare: a me è sempre più piaciuto l'amaretto sale
venuto, in mezz'ora, spunzecchiato da me, la cosa era fatta. spunzonare
ne'fianchi, e vi sferrereste da me. 9. figur. dominio
spupillato. baruffaldi, 36: anco a me piacque una volta, / quando in
, 2-1-167 (noti): presso di me stanno i libri... di
le più spaventose accuse che si muovevano a me e agli altri templari erano d'aver
uno sputacchio dal profondo del petto, me lo sputò in faccia. bacchetti, 1-iii-622
commossi, dinanzi a sé e a me marcidi e rappresi umori sputare. boiardo,
vii fronde uscio / e ch'a me la sputar vermi fetenti. pea, 8-53
); spararli aretino, v-i-354: a me parve già d'esser quello che sputasse
: là fugli d'oro': a me non tanto dà noia la complicazione della metafo
di vomiti. puntato gli occhi su di me e m'ha sputato. 5
del corridoio so io cosa dirà di me, sputerà veleno. -sputare zibetto-
il furor, di pentimenti fabro, / me le fa di vergogna orme ben gravi
ca'da mosto, 1-68: algun me tocava le man e le braza e con
man e le braza e con spudaza me fregava, per veder se la mia biancheza
questi infami riempirono tutto il pavimento attorno a me di sputi. -sputo di
1-461: gli altri, specialmente quelli da me in qualche modo beneficati, sono tutti
e mangia alla gagliarda! », me fu risposto. alora dixe: « dapoi
che quivi se golde e squaquara, non me voglio più partire! » g.
questa quanto qualsivoglia altra squaquarata contro di me, uscita che sarà fuora, non sarà
da par nostro, se la niora me farà scriver o me farà parlar, fursi
se la niora me farà scriver o me farà parlar, fursi tursi l'accetterò.
quarantina di fotografie di vittorio, che me lo presentarono, l'una dopo l'altra
, 160: un altro [libro] me n'avea dato innanzi squadernato. leggenda
carducci, iii-24-376: poveretta me, quando lo presi non sapevo che
un futuro uomo « fazione e affidato a me per squadrarlo nello spirito.
lista di settari, né che veruno me lo squadri in faccia qual documento di traditi
. giuliani, ii-384: povera a me, che ci aveva fatto il mio assegnamento
geometria si convenia- no tra voi e me congiugnere i pianeti. b. davanzati,
sa. flaiano, 1-i-455: io me la ricordo che aveva un fidanzato.
lxiv-83: tale de- cea mal de me a torto, / ora me vede e
mal de me a torto, / ora me vede e sentese squagliato, / la
sentese squagliato, / la imperatrice che me dà conforto: / per ella so'tornato
unico ornamento / che si vedrà con me. cicognani, v-1-464: in mezzo alla
grigio, gelato squallore diffondersi intorno a me. 10. povertà espressiva.
/ vesto che del ver toglie a me la vista, / ma pur l'età
mai de gugar abrama. / sì me rascà le femene / gò del dosso la
alti e squamati dei pini intorno a me. -che si stacca in piccoli
. bembo, iii-636: o per me chiaro e lieto e dolce solo / quel
figliuole di gerusalemme, non piangete per me ». 4. strappare,
levate da lei pezzuole alcune, credendo me tutta loro averla conceduta, si partirono.
mo che è questo che sento che tu me fai? / tu te ha'zu
colui avoltori pizzicano il fegato, a me continuo squarciano il cuore cento mila sollecitudini più
la ferita / di vii lamento in me vergogna indusse. 14. fare
si squarciò, dicendo: « o me misera, maladetta sia l'ora ch'io