ultimo giorno di carnevale, ed io me ne stava sopra un monte altissimo, dove
dice alla maddalena: -tu verrai con me e maddalena gli risponde: -dammi un paio
sì che tu se'colei / che campi me, che morte non mi danna.
226: la bocca poi: -da me l'alta dolcezza / del parlar, del
124: non par chel guardo assai me satisfaccia / tanto è il disio che in
satisfaccia / tanto è il disio che in me guardando fiocca. poliziano, st.
immensa, non mai provata, era in me, e mi riempiva intero, e
farte participe della tanta grazia chel cielo me ha apparecchiata. biringuccio, 1-68:
che risplende, giù dilaga fino a me, fa una scia di sogno per
che i cari occhi si posino su me, che il loro fluido magnetico mi
sentii un fluido venire da lui a me, come quando in collegio tutte in
montale, 49: fluisce fra te e me sul belvedere / un chiarore subacqueo che
, elastico. boiardo, 3-159: me bate [amore] ancor come io fosse
v. s. eccellentissima, perché me l'ha impedito un poco di flussioncèlla nell'
magnetico dà un'elongazione proporzionale alla per me e quindici ne darò a voi, ove
e tanti flutti e tante onde sopra di me, che mi fanno paura. magno
, e con tanto impeto, che me ne trovo stordito... mi son
. salvini, 22-77: molto a me, mentr'io ne giva, il core
oscurità senza un sospiro, vicino a me? 7. essere in una
sul ventre. moravia, xi-33: a me piacevano anche le foche: nuotavano felici
, vulture del sole, / che su me ti precipiti e m'artigli / sin
torcea. nievo, 7: per me che non ho veduto né il colosso di
poveretto, lontano quanto più puoi da me, partiti da questo focolare. gemelli
per la cui pensata morte sei contra me focosamente adirato, vive, et è
. viani, 14-375: il 'cuore'me lo imprestò un amico il quale aveva
bambina tornarono gioiosamente a correre verso di me, e a domandarmi che ora fosse.
amoroso / ca tutto per amore / a me fa star gioioso. dante da maiano
il ragazzo... guardava verso di me, mi faceva un grande, gioioso
. boccaccio, ii-5-65: lascia di me, amor, la carne ignuda, /
/ raccoglie mai, qual fia di me più pago? pananti, ii-311: il
francesco, 307: or odi me, s'è dolze a soperire: /
se non sapete istruirvi, gioite di me almeno come di cosa piacente.
: codeste compagnie misteriose... a me vengono, durante il sogno, a
mano. moretti, 84: vieni con me tra le giorgine gialle, / vieni
era anche il suo giornale indirizzato a me. d'annunzio, iv-1-169: il giornale
verga, ii-224: consultava insieme a me delle guide e dei giornali di mode
non vorrei che si credesse disobbligato con me per averti fatto entrare in un giornale
17-20: quando tu neghi, a me, il sistema delle idee, mi neghi
giomalistucciacci... gridavano contro di me. = dal fr. journaliste (
: se vostra moglie seguiterà a dubitare di me, son capace di vendicarmi dei dubbi
: con ciò sia cosa che a me paia esser certissimo queste non dovere avere
pavia, ciò servirà di molta comodità a me medesimo. -guadagnare la giornata:
troppo? a giorni pare anche a me. pascoli, 22: guardava il tutto
, 15-81: giorni fa si raccomandò a me perché gli cercassi un giovane capace di
/... / tolto ha da me ciascun altro desire. pulci, 24-167
città, quella sera agivano su di me in modo ben diverso. linati, 16-44
un altro giostra, / e dice a me: -perché fuggendo vai? boccaccio,
giovamento e prò che essi hanno a me renduto... possano eziandio rendere a
? govoni, 9-389: sarà sempre con me la giovanaglia / e sputerete fino a
una serva presume che un giovane come me la voglia prender per moglie? carducci
son giovine più di voi, e me ne vanto, ma una che canta all'
dirimpetto agli elettori. pascoli, 586: me la miravo accanto / esile sì,
perché distinguevo, chiaramente, dentro di me,... la fede in
zoveneta e bela / e d'amor me sovene. pulci, 22-128: feriron tutti
primi giovenili tempi, / i nemici di me fer crudi scempi. -che appartiene
, l'uomo industrioso ne dimoranza / me di due mal scampa o se ne giova
giovano allo scorticamento delle budella. lorenzo de'me della dialettica plebea per mettere
..., ancor più ineducata di me; divoramento del giuoco, lo danno
/ ch'io mirar cheggio, a me mirar non lice? casti, 10-35:
giovami di tasso, aminta, 102: me questa vita giova. leopardi, pensare
oh quanto le / padrone, appunto dove me ne giova. giovava / errar col
scoli, i-379: a me giova pensarlo sul carro di guerra giovàtico v
rivoluzione del prò che ne viene a me, non ne voglio parlare: ma di
. ve ne giova, doletevi di me. giovatóre, agg. e
a lei d'essere a me benigna aiutatrice d'amore, com'ella
giove / de la sua grazia sopra me non piove. a. pucci, cent
bibbia volgar., vii-158: castigasti me, e sono dirozzato, quasi come giovenco
e più facili a credere quello che da me si dirà. loredano, 1-5:
casa è non poco gloriosa, a me non ci pare vedere alcuno non compariscente,
spesse fiate dalla gioventù combattettero contra di me. cuoco, 1-44: la nostra
v-2-548: la natura aveva posto in me una semplice grazia che lo rasserenò. sorrise
vita. fiore, 149-10: quand'i'me n'avvidi, egli era tardi
da soverchia e falsa / opinion di me, pur mi vedea / di giovinezza
/... come / desio di me mai non ti punse, allora /
mette su una sedia a sdraio accanto a me che, pieno di giramenti, me
me che, pieno di giramenti, me ne sto lì intiere giornate, come
d'amore. papini, 28-195: a me hanno fatto l'onore di epigrafarmi come
. m. cecchi, 1-2-65: a me lassate il carico, / che i'
falce orrenda, / un colpo a me non neghi. -ant. vibrare
povero corpo inerte per un tempo che a me parve lunghissimo. vittorini, 2-156:
vedrò mai il di, che a me le giri, / mosse dal vento di
or che vuol fare questa fortuna di me col vostro male? perché non si
perché non si gira egli oggimai a me, e non sempre sta con voi
vinto e smarrito, / le stelle a me de'tuoi begli occhi gira: /
il sole, / più doglioso di me merzé non chera. dante, conv.
gira la questione quando scrive che a me 'fece rabbia 'di veder pubblicati
: stelle di cattiva influenza si girano per me in questi ultimi mesi.
prescritto, / ché non ha sovra me ragione alcuna. buommattei, 94:
, 30-135: quand'io 'l senti'a me parlar con ira, / volsimi verso
poco / da questo ardor che dentro a me si gira. bembo, 10-viii-212:
capo come una trottola, perché a me mi gira tanto ch'io non veggo più
la testa e non pensi più a me. -girare a qualcuno il sangue
d'atterrirmi girandomi intorno ed avvicinandosi a me, io volgo gli occhi nel santuario dell'
dà un sospiro, / dicendo: amara me, son nelle peste, / il
, 1-7-108: ghi è tocco tanto a me / a far vita arrabbiata / ch'
: in poche ore hai voluto fare a me una girata di tutti i nonni che
colletta, 2-ii-278: possiede una cambiale da me sottoscritta nel 1817 a favore del negoziante
annunzio, iii-1-804: su la plaia me ne vo'gire / per vedere il capo
, xxx-5-128: oh, se per me pietoso / un sogno, un'ombra almeno
, v-14: rapente disianza / in me è adimorata per mant'ore, / caro
gire. panziera, 1: sì de me te pigliasti / che viddi cristo per
te pigliasti / che viddi cristo per me gir passato. sacchetti, vi-78: vedila
. l. martelli, 1-8: talor me stesso inganno, / vedendo ognor
, / convien, che tanto più me ne conforte. botta, 4-125: jacopo
caso avvenuto di fresco, / a me che girellando una mattina, / capito in
tornava a far capolino; io non me ne incaricai gran fatto; solo mi dispiacque
la terra. varthema, 4: me disposi volere investigare qualche particella di questo
lucenti giri / de l'anima immortale in me discese, / sì soave alcun tempo
a miei onestissimi pensieri, darà a me ardire e vena di potere con giri
saldo miro / che si dirà di me se innammorato / sarò con gli altri nel
, 8-1-45: tu le cagioni a me del novo mondo / rammenta ornai, prima
piovene, 8-106: la porto con me in macchina a fare un giro.
sovrano /... / per me consacra col più nobii vino.
messer francesco nostro a fare scusa per me con v. s. del non averle
ai festini ed ai bagordi, io me ne sto ritirato in casa. berchet
ripromettendomi di adoperare quelle due ore per me, per quel pigro, delizioso gironzolare
colori. rebora, 58: e'di me parte un uomo da lavoro, /
., 13-151: io fei giubbetto a me de le mie case. boccaccio,
giubbetto ', cioè forche, * a me delle mie case '. buti,
, i-367: 'io fe'giubétto a me delle mie case'. questo giubbetto è
che povertà non toglia gentilezza, nondimeno a me pare che se, non la toglie
cielo grazie porsi / che fe'da me sparir fantasmi e larve. carducci, 1055
5-22: duo gaudii magni al presente in me sono / che fanno giubilar tutto il
/ dissi: qual altro è più di me beato? anguillara, 6-354: vanno
stupir mi movo. / letizia sento in me, non meraviglia. alfieri, i-161
. bacchetti, 9-397: temevano in me uno « spirito forte », un beffa
anno santo. ojetti, i-616: me ne vo rassegnato in san pietro a
ricordare i quaranta anni dell'insegnamento da me impartito in questo studio, l'ho
gli hanno succiati e bevuti più a me ch'a mill'altri? -per un peccato
goldoni, vii-421: ciò era per me un giubbilo, un'esultanza, e
giubilo al core che mi trae di me stesso. goldoni, iv-215: non v'
cicognani, 2-11: credono di conoscere me... che giucchi! me non
conoscere me... che giucchi! me non mi conosce che la mia coscienza
95-1: o voi che siete ver me sì giudei, / che non credete
da ferrara, 81: quanto più me si'stata zudea, / tanto è
grifoni, xxxvii-83: amor, i'me lamento de sta dea, / che com'
/ che com'più l'amo, più me sta iudea. soldanieri, ix-468:
giudea, / ché più pietosa donna me 'l domanda. -misero, disperato
io giudeo / che nulla vai per me merzede umana? -peccatore.
16-iii-264: dello avvenimento... me ne rimetto in tutto e per tutto
, 2-92: or, se di me né di lui non t'incresce / e
ed esaudì la voce mia, dando a me figliuolo. diodati [bibbia],
-recipr. boine, i-41: a me piacevano quei commenti in bisbiglio con le
si lasci giudicare da chi è, come me, non ancora vittima del volgare.
ora, e si dirà per innanzi da me, si tenga per semplice ricordo d'
e pura / che ciò è ver quel me veggo, e lo repeto. boccaccio
: ora io rivivo: riconosco in me il medesimo uomo, la medesima forza.
in bene, perché sonno fondati in me, sommo bene. ma questi cotali sempre
de'numeri e della imitazione; ma a me non sanno già essi dare ad intendere
, acciò che giudichino intra te e me. romanzo di tristano, xxviii-585:
con noi nell'eremo, lo dette a me, che 10 lo informassi. ed
, v-2-511: non avevo davanti a me il bivio come emblema solenne, dove
troppo anche usurpare la facoltà di impiccare me ed altri; ma non avranno mai la
dante, purg., 8-53: ver me si fece, e io ver lui mi
, rispondo che prima fu giudicata da me la bellezza di quella mano che è amata
prospettò... (e lasciava me giudice di decidere quel che credessi),
grazzini, 4-488: che giova a me tesser giudice e giudicare li altri,
li altri, se non so giudicare me medesimo? campanella, i-36: che
. bar uff aldi, 56: me ne appello / a giudici più retti e
mia generosità, che forse non sarà da me nemmeno interamente lodata nel capitolo della pittura
conoscono, io, quanto è a me, do la preminenza al gatto, e
, i-3-19: ma acciò che voi non me fugiate, schifando el mio giudicio siccome
la possa. bonfadio, i-36: a me piace di seguir il vostro giudicio per
vi perdono le meraviglie che andate dicendo di me, perché so che l'amore che
forma ogni mortale / esser composto non me sia negato / da ogni giudicio dotto
si abbia a dolere, ma a me pare che uguale non sia. gemelli
., v-101: se disprezzai di sottoporre me allo giudicio col servo mio e l'
ancilla mia, quando contendevano contro a me, che adunque faroe, quando si leverae
siete stato per avventura più severo di me nel portarne giudizio. leopardi, iii-55:
149: gl'ignoranti... di me e di mie sentenzie poco farebono giudicio
, lii-2-336: in questo io, per me, credo che ancora non si possa
, iii-14: -non volete più star con me? -vi starò, quando avrete messo
mondo, vi abbiate lasciato persuadere di me cosa tanto lontana da la verità.
a. f. bertini, 61: me ne rimetto non al vostro giudizio,
il resto dei denari, rubati a me, han preferito d'accordo, giudiziosamente,
... ch'io non abbia in me parte che meriti d'esser conosciuta da
è ormai trascorso un intero mese dacché me ne sto in questa fortunata campagna, albergato
mi desse giuggiaménto: / digiunar me ne fece; a ver vo'dire!
cotesta è la giuggiola / per che tu me ne parli. -costituire difficoltà,
lupini giulebbati con l'acqua forte, me la son succiata su anch'io come
/ risponde la giuliva, / di me suo volontade, / che della mia n'
ariosto, 159: così nasce per me di amaro il mèle, / dolor
debito a l'etate, / cacciar me innanzi ch'ero giunto in prima.
/ del labbro tuo, ch'a me giungesse, il volto / scolorarmi. d'
luogo eterno, e, più che me, contristar la diletta. d'annunzio,
in su la pònta, / forte me ponse el cor nella sua giònta / sì
i-610: se del tuo amore giunta a me non dai / di qua'speranza m'
in ora infausta ed infelice punto / me solvisti da l'alvo matemale!
ch'io viva, / ma d'odiar me medesmo giunto a riva, / e
date il ben giunto al marino per me. -mal giunto: malcapitato,
io. pea, 7-413: burlato me? me? si sarebbe burlata da sé
pea, 7-413: burlato me? me? si sarebbe burlata da sé, giuraddio
giuraddio non udrai mai più nulla di me. 2. sostant. bestemmia,
popolo e lo seguimento e l'obbedienzia di me capitano e delli anziani del popolo di
non si prenda / quel che a me spetta; e l'altra: giurammio!
, 5-23: dice il signor: per me proprio giurai, / per quel che
/ siedi a man destra eguale a me in potenza: / giurammi ancora il padre
ove vorrai, / o caggia sopra me folgor dal cielo. monti, x-3-278:
a te la promise il padre, a me amante si giurò ella stessa in persona
maliscalco di messer carlo giurorono nelle mani a me dino, ricevente per lo comune,
contra questi superbi. rajberti, 2-129: me la legai a un dito e giurai
, ciascuno si offeriva di morire per me, e giuravano nel mio nome. de
in dominedio, che tu non diserti dopo me il mio seme. boccaccio, dee
: giuro a dio, se voglia me ne venisse di porti le coma..
né a te in queste contrade di me perverrà alcuna novella. cantari cavallereschi,
giurai a le sante guagnele / che per me non sarebbe mai marrito. a
signore, / e tu sì se'di me fedel giurato: / or guarda che
altra vertute alberga e regna, / contra me son giurati: amor s'ingegna /
parentado infra la bia sua figliuola e me; stemmo giurati cinque anni. bibbia
: ponendole innanzi il lungo amore da me a lui e da lui a me portato
da me a lui e da lui a me portato, la data fede, i giurati
, seduto alla scrivania ordinatissima difaccia a me, pieno di zelo, impegnante tutto se
politico nei confronti di quello ecclesiastico, me diante interventi e controlli da
veggio che 'l tasso s'arma contro me delle armi de'sofisti; ma non
ella esclamò; e quale giurisdizione hanno su me i gendarmi? -avere, tenere
far cose / che ad altri dien di me giuridizione, / ripensando alla prima inclinazione
di quel grand'ottomano benissimo conosciuto da me, non solo per il 4 brutum
che giurizione di questa s'appartiene a me, perché quella è fatta d'usura
alfieri, 1-557: legame altro per me non resta al mondo, / tranne il
ii-10- 285: se la sorte escluderà me, mi rassegnerò non difficilmente: se
cadrai giuso, / che in van di me seguir sei persuaso: / di quest'
: questa cura, che tu hai di me, o ottimo padre, io ti
nome suo iacob, però che supplantò me ancora prima una altra volta. abate
padrone, di tante sue grazie verso di me, che non ho altro merito,
ch'è tenuto dal canto suo non a me suo servitore..., ma
, ii-10-77: il signore renderà a me secondo la mia giustizia, renderà a
secondo la mia giustizia, renderà a me secondo la purezza delle mie mani.
giustizia sua l'eterno, / sentono come me che non discerno / fra il pensato
casa la vostra figliuola. -la me la voi mandar a casa? -sì,
de'miei contadini non portano né a me né a'miei fratelli rispetto alcuno.
. m. cecchi, 24-5: i'me n'andrò a gli otto o
verità: voi non vi fidate di me. rendetemi un poco più di giustizia,
volgar., viii-129: sposerò te a me in sempiterno; e sposerò te a
in sempiterno; e sposerò te a me per giustizia, e in giudicio e in
, 7-218: molti prigioni fur da me salvati / che dovean per giustizia aver
. alfieri, 5-251: inorridir fan me gli empi giudizi, / cui tirannica
come suol dirsi, indirizzandola. a me. paoletti, 1-2-13: si mirano in
col morir fuggir disdegno, / ingiusto fece me contra me giusto. libro di sydrac
disdegno, / ingiusto fece me contra me giusto. libro di sydrac, 34:
i miei dì trascorsi / fede a me fanno che da giusto io vissi: /
e riverenza. tasso, 5-82: me scelse amor, te la fortuna; or
cecchi, 5-568: di balocchi a me non toccò nulla. ci dissero..
: tu ingiustamente male fai contro a me, movendo battaglie non giuste. guicciardini
alla patria ed a domare impara / da me gli affetti. parini, 424:
a fine di schivar l'impresa a me data, ma sì bene a qualche
.. m'afferrava lo spirito e me lo piegava verso quelle [figure della
bibbia volgar., v-100: pona me nella giusta staterà e sappia iddio la
per dirla giusta poi, / d'oltraggiar me per far servizio a voi. menzini
il vero amico mio, debba morire per me. -saperla giusta: essere bene
, 2-79'chi riceve voi, riceve me; e chi riceve me, riceverà colui
, riceve me; e chi riceve me, riceverà colui che m'ha mandato.
giusto quelle che erano sovvenute anche a me. g. gozzi, 1-8: annasa
e i conoscenti hanno qualche fede in me, io sono maggiormente obbligato a non
fondo, sono stati molto buoni per me: mi abborracciano, affardellano, tirano
iacopone, 48-26: glie demonia enfemali sì me sian dati a ministrali. angiolieri,
regno di napoli senza sua licenza, me ne doglio oltre misura, e gliene
-... anche in me nacque, subito che lo vidi, tal
. soffici, iii-191: quanto a me,... sebbene partecipe in globo
alfieri, 1-655: -ma, sempre a me d'iddio tu parli /..
sospettato mai del- tamore vostro verso di me: sospettarne? dopo tanta prova di
368: questa religione dantesca, creata da me solo, giovinetto non filologo, non
non filologo, non erudito, io me la reco a non piccola gloria.
per mia messaggi non vuoi venire a me, che io venga per te.
tei dissi, e 'l confermo, e me ne grolio; / tè sempicaccia.
., 2-537: grande gloriazione è a me, signore, che per me el
a me, signore, che per me el cielo e le stelle...
bibbia volgar., x-200: in me glorificavano dio. l. frescobaldi,
nuova, 23 (81): a me parea che questi angeli cantassero gloriosamente,
serenità. guittone, i-3-217: se me tollessi la costansa del degnio animo mio
e la mia vigilia e cura, confesseria me avere ricevuto ingiuria; ma se ciò
far potesti, tormento globoso rendeo in me l'engiuria tua, non noci- mento
è non poco gloriosa, a me non ci pare vedere alcuno non compariscente.
ch'è una manna. / credilo a me, ch'egli è del glorioso.
volte i quattro libri che avevo portato con me... avevo immaginato continuazioni,
glottologi dicono 4 espiratorio-energico '), non me lodico. b. croce
a. f. doni, 1-8: me ne feci dare un fiasco e gne
. d'ambra, xxv-2-435: dimmi chi me gli ha tolti; ed io promettoti
fai viste ch'i'canti, e i'me la batto. menzini, 5-37:
ho pure a morte con voi. -con me? -gnorsì. lasciatemi dire,
, / e n'pace tutte i'me le 'ngozzerei, / che gnuna cosa mi
i soldi devono venire; e, quando me li daranno, mi verrebbe la voglia
, 2-93: dico piccole cose a me stesso, come i brevi sonni che
32-47: poi ch'ebber li visi a me eretti, / li occhi lor,
, 80-20: io sono quasi uscito di me medesimo, veggendo i goccioloni che in
15-64: son preso ed ardo, e me ne glorio e godo. parini,
. aretino, iv-1-130: 10 per me godo più del vedere scender la neve dal
). monte, ii-393: lasso me tristo, tale il ben ch'io godo
, e son tutt'oggi ch'io me la godo. carducci, ii-9-21: invece
la eccellenzia del duca, che io me gli godessi per suo amore. casti
, se non isminuisco l'entrata, me la voglio godere da paladino. manzoni,
lieto. macinghi strozzi, 1-454: me ne gode l'animo quando veggo vostre
fattezze. boccalini, i-345: oh me infelice!... oh mio danaro
... mi rincresce, ma con me ha trovato il godipoco...
altrui, non ci sarebbe posto per me. pavese, 8-21: ho..
2-42: le vostre lettere godute da me dilettano, e desiderate m'innamorano.
di tante belle ed illustri donne da me godute. bocchelli, 1-i-52: dormivan
... l'eguale trattamento da me goduto in francia. pascoli, i-318:
fetor sì fello, / significa quel me, se ben pensate, / e tutti
e goffi alla presenza, si volse a me e disse: « io ci cognosco
rannicchiata, raggrinzita e con crespe perché me glio gli tornasse addosso,
favella. pirandello, ii-1-1041: appena me lo sono veduto davanti, con quella fàccia
, che consumo tutto / quanto per me, o per altrui, guadagno / e
/ e in ogni altro bisogno me sparagno, / per sodisfar questo mio vizio
, gola! quest'altra io voglio per me. -gola d'acquaio: persona
, 6-163: oreste raccontava che a me piacevano le campagne, tanto che avevo rinunciato
gola, si trovò quasi di fronte a me; in mano aveva un coltello.
. carducci, ii-3-84: per ora me lo impediscono le faccende, che ho
mai e poi mai, neppure se me l'ordinassero coffe pistole affa gola.
varchi, 23-265: se io avessi me medesimo voluto piaggiare, doveva..
se golde e squa- quara, non me voglio più partire. -tr.
stelle. galileo, 3-1-452: a me, che solamente ho potuto osservare per
perdeasi assorto nell'orribil cava, / me mal saggio avviò fin allo steso /
b. croce, iii-10-213: a me... è tornato affa memoria
di vannozzo, 107: non se vette me / tanti signor / de le case
vii-704 (11-2): le toi promesse me vegnon sì in ordo / colle tuoi
noi par sempre abbaiar: / io per me non vo'le polpe / nelle stinche
antonio da ferrara, 23: questa vergogna me sta su le golte, / questa
sta su le golte, / questa me fa chinar el viso a terra. francesco
lavandaia, postigli in capo alla fante, me ne ritorno a casa. = forma
capire che cosa essa significhi. e me la rendon pazza. = deriv
più di tutto d'olio di gomito, me l'ero ridotta in stato da poter
sergardi, 332: non ha luogo con me gonfiapalloni. = comp. dall'
in loro si contenesse. io per me non gonfierei qui tanto le vele.
: venuto fuori dal cuore gonfio di me. -cuore gonfio: v
: anco se io non sono da me il migliore nuotatore del mondo, ho
gonna, / quanto quella piu presto me sia tolta / tanto piu ne serò
gonnella, / che grassa e fresca me la fa sembrare. pirandello, 7-806:
la fanciulla avesse una brace sul cuore per me, sebbene marcello non tirasse tanto alle
, / avrei bisogno, e che un me le tenesse, / per muovere più
159: avevo sempre il gonnellino, me ne ricordo come se fosse ora,
. menzini, 5-6: ma io per me non son sì freddo e gonzo,
. lorenzo de'medici, ii-155: i'me posi a diacer lungo la gora /
gora, / ed io da lor me ne diparto e taccio, / e 'l
se'tu sì gordo / di riguardar più me che li altri brutti? s
gorgate, che altro è più per me? brancoli, 4-31: beveva alla
soffici, v-2-324: sento dentro di me come un gorgoglìo di sentimenti nuovi che mi
gorgone. caro, 16-28: a me la gorgone dimostra / questa dea ch'
gorgoneo teschio / avolte siete, a me più dolce fòra / il vostro aspetto,
servigi dispuose di pallade; la quale me benivola ricevette nelle sante grotte del cavallo
fonte, / tanta facondità sarà in me accolta, / che presto surgeran le rime
mi delibero / di voler ir così da me di pratica / a chetichelli,.
menti, gli dissi che se lui me lo aveva a dire più, che gli
. gemelli careri, 2-i-115: a me [il duomo] non piace
che dalla nuvola si chinava verso di me come quelle strigi gotiche dalle gronde delle
. lami, 1-14-455: 10 per me credo che i caratteri... furono
: se la gotta, più savia di me, non mi vi facea dar tregua
troppo gravato / se te portasse e me, che sono armato. caro, 5-253
piace. torini, 316: venite a me, voi tutti che...
coloro. sanudo, lviii-275: io me imagino che 'l turco si senta molto
: nella notte s'apparecchia d'uccidere me grave di sonno. 3.
è or santa / s'alleviò di me ond'era grave. ariosto, 36-74:
volgar., v-30: fatto son a me medesimo grave. petrarca, 47-11:
fuor dalle vie frequenti, / né a me né agli altri grave, / io
, 1-ii-1-47: il mortai pondo / me fa pur grave, e vuol che 'n
fatica. castiglione, 213: a me piace molto veder un giovane, una bilicata
d'annunzio, iv-1-564: era per me visibile di continuo sul suo volto..
cinò, iv-164 (30-5): a me non puote esser gravezza / quel che
tolomei, i-io: quando non in me, che sterile in tutto sono,
pomo. gradenigo, ii-518: vengono a me i pastori,... qual
cinta da pergole di vite / per me la casa le sue grazie serba / più
e grazia de'quali vale assai appresso di me. ariosto, 32-43: di non
le sue grazie in due esatte porzioni tra me e il tenore? de roberto,
che quando mi mandate le vesti, me le porgeste per quel vicolo con una
... non sai / che me ne voglio andare? -cavaliere di
rinfrescamento. petrarca, iii-1-54: a me fia grazia che di qui mi scioglia.
b. giambullari, 21: adoperate me, che mi fia grazia / farvi
poiché trattasi d'insensato delitto contro di me, e non ancora è data la sentenza
: quello che mi mosse è a me grandissima cosa ad avere acquistata, e a
; e ciò è efigenia, da me sopra ogn'altra cosa amata...
macinghi strozzi, 1-177: piacque a chi me lo dié di chiamallo a sé,
fuori della grazia di dio. -a me parlate della vostra carta sporca? cassola
, nessuno può averti servito meglio di me. -nelle interrogazioni: a richiamare,
, / che quante grazie volse da me, fei. cantari cavallereschi,
grazia che mi farebbe il comperargli per me! goldoni, vii-1259: o vo'
, 60: plaza a deo dare a me grazia e forza de fare quelle cose
faranno i dèi / che al piacer bel me ritornin di novo. castiglione, 316
perché è molto manifesto, truova in me grazia ch'io nollo trapassi senza scriverlo
vi priego per l'amore de iesu cristo me lassati andare al mio viaggio, restituendomi
egli era amico del detto vescovo, me gli misse molto in grazia, a
plebe tremenda... ha ricevuto da me quasi per grazia il suo pane.
53: per amore e per grazia di me, ti piaccia di perdonare ancora questa
credenziero, ch'è qui, e sì me hano facto fare ora ora certa scripta
per vedere lei; onde mirabile letizia me ne giungea. boccaccio, dee.,
salute,... ha graziato me di questo onore. 4.
terminato il tempo, senza che io me ne sia accorto, della mia licenza
. varchi, 7-561: io per me vorrei piuttosto essere graziato che bello. g
se'mio fratello, grazievolmente servirai a me? dimmi, che mercé torrai.
queste ballate... le trascrisse e me le cedé graziosamente l'amico professor teza
graziosità, m'ha fatto avvisare che per me sempre vi è luogo alla sua tavola
65-210: o dolce vita mia, non me far star penosa, / tua faccia
star penosa, / tua faccia graziosa me dona a contemplare. s. degli arienti
113: graziosa acoglienza e onore grande me ha fatto la serenità del re.
? oimè, come tante lagrime di me, tua fedelissima sug- getta, non
'l vestire che aio, el qual me fa putegliosa? / ché eo lo voglio
disabitata e distrutta. masuccio, 56: me diliberai più volte venire a pronunciare la
bisogna pur dire che milano sia per me la più bella e graziosa città del
noscimento tolto nello eleggere l'amante, ma me n'ha molto in ciò prestato.
prima visita della simpatia che aveva per me, ma davanti al marito moribondo non
buonarroti il giovane, 9-108: né per me 'l grecaiuol batte polpette, / né
latino e 'l greco / parlan di me dopo la morte, è un vento.
costruzione. foscolo, xiv-9: soffoca me tanto idiota con un'innondazione di passi
a le sante guagnele / che per me non sarebbe mai mar- rito. statuto
v-175-8: nomen tuum mi guardi e me conduca / con li santi guagnelesti mateo
. cavalca, li-io: guai a me, s'io non predico, perocché
! magalotti, 1-210: guai a me se io l'avessi a saper per principio
son forse quesiti importuni? guai a me s'io potessi crederlo. nievo,
la verità: prometti prima però, che me la dirai. se menti, guai
. redi, 16-vi-101: guai a me, se io non fossi stato pratico delle
di noi altri medici, guai a me, guai a me. -in
medici, guai a me, guai a me. -in costrutto ellittico o assoluto
! carducci, ii-8-306: poi tomo in me, e mi richiamo per forza alla
desfìgliata. cavalca, 11-52: guai a me, come averò a stare dinanzi alla
bibbia volgar., vii-228: guai a me misero! però che iddio aggiunse dolore
. savonarola, iii-17: guai a me, madre mia, perché mi hai
, ahi! '(vae me! 4 ahimè '; vae te!
, xxxv-1-468: tempèr d'angoscia posar me no larga / e 'ncalciami come falco colomba
fosse, dirò poi; ch'or me ne svia / tal, di chi udir
tu che hai da guaire contro di me? comisso, 14-75: come nelle prime
: hanno aperta la bocca contr'a me, m'hanno battuto in su le guance
1-67: dit'è da dio: a me la ven- decta, e io la
d'annunzio, iii-1-807: madre, voi me l'avete accompagnata / perché dorma con
l'avete accompagnata / perché dorma con me sopra il guanciale, / perché mangi
il guanciale, / perché mangi con me nella scodella. ungaretti, iv-17:
? anonimo, ix-1065: ricco, perché me descacce / e daime tante bastonate?
, v-2-683: la guerra -quella da me guerreggiata nel mio spazio spirituale ch'ebbe
-fu veramente una disfida senza guanto fra me e la morte. -come pegno
: « sire, per più sicurtà di me, donatemi lo guanto ». allora
nievo, 32: insomma fra martino e me eravamo come il guanto e la mano
guanto s'è rovesciato; come per me, come per te. -senza
sì prego deo che guarda sia / del me segnor en pagania. antonio da ferrara
'nfermità del mio guardaménto, radiando in me fortemente. p. fortini, iii-249:
mio indirizzo in napoli, dimandò di me al guardapòrta. di giacomo, i-637:
volta nello specchio,... me lo son creduto, anzi mi è
. boccaccio, iv-153: poi, in me rivolgendo i pensieri della misera tisbe guardante
il loro clamore si è venuto a me. parini, iv-122: onora, o
con firenze è stato insomma sempre per me un vero bonincontro, e ogni distacco
se tu guarderai un po'attentamente e me e chiunque mortale... si disvela
sir, se ti lamenti, ah me! / tu ti nde prendi ragione,
/ guardò in sé, né in me quel capestro / che solea fare i suoi
il trovare il padrone che non preme a me. -rimirare con compiacimento, vagheggiare;
grazia, e dispiacente / quanto di me piaceva altrui: pur come / fosse
l'amor meo, / poi da me lo dipartisti. latini, i-1936: chi
, egli ci guarderà e voi e me di questa noia. ariosto, 1-55:
quando i'fui preso, e non me ne guardai, / ché i be'
questa vostra gentile e bella figliuola per me, io sarei via più che ingrato
, / deh come è tua pietà ver me sì tarda, / o usato di
verga, 1-237: che cosa vogliono da me? mi guardano a vista; mi
gira il sole, / più doglioso di me merzé non chera. petrarca, 43-2
, ha fama d'infido; ma con me, no; con me, se
; ma con me, no; con me, se ne deve guardare! perché
, io non avrei mai creduto che da me d'alcuno tuo disidèro ti fossi guardato
: se voi par villania / da me voi ricepere / lo parlare e 'l vedere
pasqualigo, 149: io, invaghito di me medesimo, più per esser conosciuto che
non so che di cui pareva a me d'essere affatto sprovvisto. -guarda
e con quanta facilità questo scele- rato me si ha fatto dir quello che meglio sarebbe
cegli tristano: « cavaliere, guardati da me, ch'io ti disfido de la
... / gridò forte: -oh me, giovane, guarti, / ch'
sua germana; / cosi dio sempre me la guardi sana! tolomei, 2-70
almeno eretico non sono, che iddio me ne guardi, che questo peccato io non
ambra, xxv-2-423: -l'uscio? die me ne / guardi! no, no
, 4-104: non io, dio me ne guardi! io non vo'più moglie
impaccio di teologia: che il cielo me ne guardi). giusti, 4-i-345:
altro protestò con visibile indignazione: -dio me ne guardi don matteo, dio me
me ne guardi don matteo, dio me ne guardi. -se dio o
quel mi fugge, questi si ride di me. verga, ii-13: 11 baio
in viso. giusti, 3-84: per me, la gran cosa fu di cominciare
! bada che non avrai un soldo da me! -non guardare qualcuno o qualcosa
bugiardo mi guardi dio, perché non me ne posso guardar io. ibidem,
. muratori, 8-i-117: chi è solo me ragazze che non sanno trovarsi
149): un giovedì, venne a me dua camerieri di sua santità favoritissimi,
le dispiacerebbe dare una guardata anche a me? 3. ant. osservazione compiuta
tasso, 17 * 45: da me presi ed avvinti, e da me
da me presi ed avvinti, e da me furo / in magnifico dono a
. a. cattaneo, iii-76: per me non hai miglior luce o sito di
servitore andrea, che trovatosi così padrone di me senza avere né la madre, né
3-177: la guardia di diana campò me servato dall'onde. giov. cavalcanti
ancor ozi il sangue / nel rimembrar me agiela, e discoloro. -salvaguardia
. io guardia a loro, esse a me. -letter. controllore ferroviario.
: la guardia campestre sperava, da me, trarre un qualche utile.
dello zio deve mettere in guardia anche me. -mettere in guardia un disegno:
mentre che il peccatore stae contra di me. guido delle colonne volgar.,
per caminar davanti a me, come tu sei caminato. goldoni,
frizzi; / tanta guardia non prender di me. -guardarsi da lui.
mio padre di contestabile dell'artiglieria et a me guardiano della nave. monti, x-2-158
non possetti esser così diligente guardiano di me stesso né avermi tanta cura che non
ben che guardinga e sospettosa / di me ti rende e de la mia cartago
t'ammiro, / ti riconosco in me. manzoni, 41: soffermati sull'arida
il guardo e ogni atto / in me te 'l dice. colletta, iv-136:
che mi dite chi v'indirizzò a me: cosa pensa la gente di questo paese
qui in modo solenne che si vuol da me guarentire personalmente l'autenticità.
. d'annunzio, 111-1-958: a me restituire / doveva quel che a me minore
a me restituire / doveva quel che a me minore avea j frodato. la tutela
alcamo, 40: le tue parabole a me n'piaciono gueri. latini, ii-56
. de marchi, i-323: fu da me una volta un prete a vedere il
guari di tempo che esequivo la crudeltà in me. redi, 16-vi-187: i cacciatori
questo mio povero fùsolo contuso, perché me li guarisca. bocchelli, 2-40:
-ben guerire. guittone, 8-5: da me parte la vita a gran dolore,
sono atato, / ch'altri de me guerir non ha valore. iacopone,
ch'io non pensai mai guerire / membrando me fuor di gioia. iacopone, 6-5
come tu m'hai / partendoti da me mostrato quale / ha 'l mio stato
conv., i-vn-7: se a me fosse comandato di portare due guar- nacche
1-67: dit'è da dio: a me la vendecta, e io la renderò
che gelava molto,... me l'avea guernita con un berrettone di
mal mio grado / ond'è per me di tutto il ben cariza, / e
cariza, / e non veggio per me passo né guado / che mi valesse al
dio di tutta maliza, / in me guernito fosse, ed ancor peggio, /
ecco guasta- cavoli. -serpina, chiamasti me? tommaseo [s. v.]
, disse il bemia; perché non me ne avete pur tanto che vi basti
, / anche una sola stilla, e me li guasta. pea, 7-592:
: tu dal corpo che meco e per me visse, / felice albergo già,
rispose lo signore: chi peccherà a me, guasterò lui del libro mio. marco
tasso, 6-ii-154: varie larve a me fingo e disegno: / disegnate,
in asti, ancor più ineducata di me; stante l'imperio assoluto, ch'
vedere il giovanotto imbarazzato. - lei me lo guasta. -assol.
2-2-42: questa cortese usanza / da me, per la mia fè, non serà
/... i mieie dilette si me guaste? poliziano, 157: riditi
alzato così di buonumore, e tu me lo vuoi guastare. pavese, 6-26:
sia morto, che ingiustamente procedi contro di me. 9. che corregge
guasto ponte, / lo duca a me si volse con quel piglio / dolce ch'
]: però vi dico che di me pregare sarebbe pena guasta. 13
se ne fa guasto se non da me. g. m. cecchi, 20-7
v-ioii: deh! se ti cal di me, guatami almeno, / né ti
45: duoimi che sia data a me questa cura di farlo guatare. b.
; perché publio le ha guazzate, secondo me ne ha qualche volta discorso, attenda
col piede ai guazzi attento, / e me l'uso eguale modella. c.
la soa totale consumptione, et pregò me che io fusse contento cha la faciesse
: tu domandi esser amae- strato da me... come si debba portare chi
: non ti vai dir poi « i'me ne pento », / quando ti
davanzali, i-411: dispiacevole sarei a me e ad altri a raccontare tanti e simiglianti
potrò risaper ciò ch'essi scrivono contra me, saprò almeno far guerra offensiva contra
fioriva, / e li non più da me sentiti amori, / con poca guerra
sentiti amori, / con poca guerra me gli fér capti va. sabba da
ebbe la corda avinta, / di me, veggendo quella spada scinta / che
mar aio gran terra: / nulla me se move guerra, sì la tengo
all'amor: -perché sì rio / ver'me se'stato e con sì poco senno
ho conosciuto hanno avuto fiducia e confidenza in me. forse per questo non sono ancora
come si contenea / lo schifo ver di me, e che parea / ch'ai
, v-2-683: la guerra -quella da me guerreggiata nel mio spazio spirituale..
-fu veramente una disfida senza guanto fra me e la morte. -guerra guerreggiata (
carducci, ii-18-29: l'indicato da me nell'ode guerreggiata è appunto vasquez di
e co'far guerra: / chi me non ama, faccia difensione; / e'
guirriato. anonimo, ix-1019: da me vene la guerra, / noi posso celare
di bot- tature, non sono per me. navarro della miraglio, 132:
. caro, 16-8: io con voi me ne dolgo [della mia donna]
167: tecchi... divideva con me il mio rabbioso militarismo e guerrismo.
). poliziano, 153: a me d'esser gufato non m'incresce,
capon, quegli occhi gialli / volgi ver me pietosi e lieti un poco,
e parla poco, e non vive con me se non nella mezz'ora del pranzo
sempre di nascondermi e di vivere a me, non come un gufàccio spettinato,
tendenze guicciardinesche che ci parve ritrovare in me, potrei ritorcervi l'argomento.
, o almeno quelli che piacciono a me, che già sono molti. che profitti
dico perché dolgono i guidaleschi anche a me! le tasse, il governo,
bene: / stella benigna, ch'a me 'l guida, e ria / quella
e ria / quella, ond'ei senza me star sol sostiene. guadagnali, 1-i-27
avrebbe voluto accompagnarsi con lui e con me sull'auto, in giro per i
furor di fortuna e guidi in porto / me peregrino errante,... /
. deledda, i-448: il ragazzo a me non sembra cattivo. è stato finora
70: quanto meglio sarebbe stato per me... ch'io mi fossi contentata
io ho dato a te da'a me; e me, che sono fatto datore
a te da'a me; e me, che sono fatto datore, arai guider-
carducci, ii-14-66: comincia a seccar me l'immagine di essere legato alla «
, 1-33: se voi avete preparate per me le catene, sappiate, che ancor
nella sua cieca condiscendenza, vendicandosi di me collo screditarmi in ogni mala guisa presso
avere tutto bene in provedenza / ver me. latini, rettor., 94-8:
in altra guisa essere state le cose da me raccontate che come io le vi porgo
penisola. sbarbaro, 1-115: sospettosa fante me con obliqui fuggevoli occhi investigò: a
discemendo piuttosto a venefica tisana pensai per me destinasse che a condimento di vivanda.
da lentini, 6: poi c'a me solo, lasso, / cotal ventura
già son morto. / se tu me lasci a tal guisa morire, / ancor
, 234-10: sì come ben profetar, me nomando: / mercé tua, tant'
tanti, / baldo e festoso intorno a me saltelli? carducci, ii-19-89: la
che fan mia scusa ed han di me pietade? = voce popolare:
ant. gostare), tr. percepire me diante il senso del gusto
fiero amore, / madonna, in me t'affisa ogni momento, / perché suoi
, poiché vivo con lei e con me in quella stagione più che in questa
l'arte del compagno non nuochino a me, né al frutto ch'io spero
recandomi testimonianza della memoria che tiene di me, e quella dell'opinione che ha v
ritornare, volendo essere con carrata e con me, e risolverli. giannotti, 2-1-182
scherzo. pavese, i-228: a me accade di gustare la solitudine specialmente quando
). guicciardini, 2-10-92: a me dolse tanto che io non potrei dire
. i. andreini, 1-42: a me non gusta la conversazione di queste pastorelle
la conversazione di queste pastorelle, a me non piace il suono di queste rustiche
vergine quali gustarebbono a te dispiaceno a me: quelle che a me forse non sariano
dispiaceno a me: quelle che a me forse non sariano moleste, a voi
'folle de son corps 'già da me esperimen- tata e arcanamente gustata come '
morir fuggir disdegno, / ingiusto fece me contra me giusto. petrarca, 57-13:
disdegno, / ingiusto fece me contra me giusto. petrarca, 57-13: s'
. v. franco, 310: per me lieto non è di tempo spazio,
, / e di quel, dond'a me si niega il gusto, / altra
. foscolo, v-386: pare a me che il 'gusto 'consista nel dare
, i-xxii: tutto si pigli da me in buona parte, sì come io candidamente
..., chiesi al vieusseux che me la stampasse subito,...
f. negri, 65: a me e agli altri quel calor del fuoco
scannelli, intr.: pensarei mancare a me stesso, quando non procurassi a tutto
hegelismo », quasi tradizione domestica a me trapassata dal mio zio del lato paterno
dolore. gonzaga, ii-56: meschina me, sgraziata me, hu, hu,
gonzaga, ii-56: meschina me, sgraziata me, hu, hu,
carretto, 3-48: quando / saranno a me vicini o drieto o inanti, /
cum sassi iaculando / e partiran da me cum buscie e pianti. = voce
ariosto, 35-1: chi salirà per me, madonna, in cielo / a riportarne
e governano questa vita umana, assai me doglio certamente, non cognoscendo qual vendecta
non cognoscendo qual vendecta mai de loro me possa o debbia far, da li
più caro. / et avarizia in me fa caritate. saraceni, ii-718:
bengo; / loco seio, et ibi me combengo. ci cerchia,
mio si porti in iconomia e, uscito me del corpo, tu lo sotterri.
un umile servo di dio? - me ne guardi iddio. -per iddio
una cosa sola, come l'idea di me, di cicerone, ec. l'universale
caro, 12-i-326: cosa che a me pare stranissima e stomacosa, che abbiamo
in ricerca di lettere d'ottima idea, me ne ha richiesto un essemplare. d'
modo, ma non a sufficienza. 'me n'ero fatta un'idea '(
qui condotto, / donna finta da me, donna ideale. manzoni, pr
sarà finch'io vivo unica sorgente per me, come italiano, delle mie poche
è un cranach, osservo dentro di me, l'ideale d'un cranach. che
] vfergine], e io purificai me e loro nell'idealismo delle visioni del
... ma tanto che quasi me ne vergogno. b. croce, iv-12-
concretare (e lo stesso distinguere da me il diverso) è idealizzare; non è
in proposito della cantata, tocca a me l'ideare ed il prescrivere, ed a
v. r. a. ch'io me lo idei? d. bartoli, 2-2-234
: lo prese, l'osservò, guardò me e mi domandò che documento d'identità
galluppi, 4-ii-303: la percezione del me attuale associata col fantasma del me passato
del me attuale associata col fantasma del me passato sentita dalla coscienza costituisce il sentimento
256: e poi quanto soffrire / per me, per te che care / cose
ma per necessità propongono la maniera da me tenuta nel comporre l'idillietto ch'io
abbrutimento che ci trovò alla fine, me distrutto, lei idiotamente beata.
intendo di voler imitare: non è per me questa moda. romagnosi, 10-98:
lombi nella gran guaina, / sorge a me santa come all'ido- latro. bocchelli
latro. bocchelli, 18-i-565: non me l'hai mai vietato, benché egli
, 4-295: se non raggiunse, per me, le cime sulle quali i pascoliani
, bene, dice dio, tu lasci me per idolatrare te stesso? tu attribuisci
bellissimo donzello. parini, xviii-16: me fatto idolo a lui / guatò la invidia
pur... amo mirina / quanto me stesso. savonarola, i-119: gli
voluto che a vostre politissime lettere per me si risponda. oddi, 1-82: -oh
il fior de'giovani nel mondo, / me sottoposto all'infernal demonio.
aretino, iv-5-83: per essere in me tanto di senno che pur mi fa
onesta. rinaldo degli albizzi, i-226: me troverete presto sempre; né mi tarderà
o pericolo; né ancora spesa a me idonea. b. pulci, xxxiv-452:
insorta tra l'eruditissimo signore papino e me circa alcune materie appartenenti all'idraulica,
, v-2-136: portavo... con me... tutto l'occorrente per
dal gr. gstop * acqua ', me da un'asta graduata su
camente corrispondenti, una vita regolata da una me schina ed egoistica ragione.
: -ell'è / usanza, par a me, quest'anno, che /
in questo modo, dicendo: 4 quegli me la ietta '; 4 costui me
me la ietta '; 4 costui me l'ha iettata ': e vale mi
. frugoni, i-10-31: quanta da me lungi starebbe ignara / invida turba,
: ben par che il gran desir nanti me mene, / ma il corpo resta
si fu assolto, / tacito coram me ciascun s'affisse / ignito si che vincea
lapo da castiglionchio, 18: chiunque onorificherà me, 10 glorificherò lui: e coloro
10 glorificherò lui: e coloro che me sprezzeranno, saranno ignobili. savonarola,
. tasso, 6-5: io per me non vo'già ch'ignobil morte / i
. carducci, iii-23-218: io per me penso che il nobile animo di tibullo
da te grazia merti, / or me 'l dimostra: dammi sì dolce liquore,
nobiltà de'tuoi, / non nuoce a me l'ignobiltà de'miei. f
quei quattro passeggeri che han viaggiato con me scantonano ignominiosaménte da tutte le parti come
mani dolenti che si tendevano verso di me con un gesto supplichevole, mi fecero pena
più ignominiosi peccatori graziati fu mai di me? — infame, abietto (
, tra noi solito inante, / a me che de l'inganno era ignorante.
, 5-16: venne per questo a me, povero contadinello ignorantuzzo, la fisima
loro quegli aiuti e quei vantaggi che da me ignorante- mente speravano. = comp
quale acciò che potessi mostrarti / a me, che te quasimente ignorava, /
serenata? foscolo, xiv-406: per me, mia dolce amica, non saprei
tu chiudi dentro di te un mondo per me impenetrabile. borgese, 1-243: levò
dovea dar del regno bando / morrà per me, ed io verrò regnando. poliziano
cadere in quel momento per una forza a me del tutto ignota. -non
mio pensiero innamorato, / altri che me farai di te beato, / ad altri
. della casa, ii-89: se a me fosse lecito di scoprirvi ora le ignude
: or via perché non togli / a me da le mie man quest'arco,
ignudi. tasso, 12-36: a me su 'l volto il ferro ignudo pose.
fatto lo abbiamo. tasso, 16-58: me tosto, ignudo spirto, ombra seguace
così ignudo i fatti suoi, a me pare... che si de
amore ignudo / d'ogni pietà vèr me. petrarca, 125-16: parlo in rime
, / selvagio, fugitivo, a me fallace, / da cui non spero in
, di pietade ignuda, / di me si ride. bandello, ii-1109: avea
nata. grazzini, 4-34: iersera me ne andai a letto di buon'ora,
, i-235: quella piange, e io me la rido, ih, ih, ih
ecco 'l camino, / venite a me, se 'l passo altri non serra
pazzi. f. porta, 12: me accusò come adultera; giurando tuttavia trovarsi
: con esso potetti riconfrontare il da me osservato. -il che: la
2-5 (162): questa mattina me 'l fe'sapere una povera femina. poliziano
io sento un foco che divampa in me, / e mi porta dov'altri in
e allegramente soffristi tanti duri flagelli per me. milizia, iv-303: la mattina di
si vien meno. varano, 1-155: me nel mio grembo, a illanguidir ridutto
con essa al tale peccato, onde io me e lei inlacciai. instituti dei santi
frugoni, i-8-221: ahi! perché me contristano / incerto di mia sorte /
. rosmini, xxvii-246: l'azione da me sofferita suppone un essere che la faccia
cavalca, 6-1-205: ricevi, messere, me fuggente da queste illecebre, perciocch'elle
fuggente da queste illecebre, perciocch'elle me da te fuggente ricevettero. a.
. cavalca, 20-66: pàrtiti da me, ingannatrice e illece- brosa concupiscenzia.
: il mio spirito -se morrà con me, si modificherà con me nella massa
-se morrà con me, si modificherà con me nella massa immensa delle cose -e s'
filicaia, 2-1-65: l'antica in me contro la nuova offesa / schermo si fece
illesa resti / la mia virtù con me. g. ferrari, 195: non
/ che non soffro tener più a me dappresso / sì forte tentazion di sospettare
cestoni, 659: per questo non me si altera il polso, et il
n. franco, 3-29: stavansi da me poste in campo le tre bellezze,
et illodate tutte restarsi le parti da me proposte. groto, 1-142: né io
, era suscido da dovero, poiché me l'ha tanto inlordata. baruffaldi,
galanti, xviii-5-1003: l'abate tenne con me un contegno da illudere. rosmini,
vado ad esser illuminato: il santo me l'ha promesso: vado a ricuperar la
cioè manifesta la presenza tua sopra me tuo servo. muratori, 8-i-147: quegli
., questo è il secolo illuminato per me! -fautore dei princìpi politici e
il secolo futuro laudarà vostra santità in me. 6. sm. operaio
, 7-24: questa illunità è divina per me. = deriv. da illune
solo nelle volontà. gherardi, ii-119: me perdè per le dannosissime illusioni della malifìca
, luce d'ogni cosa, illustrare me, trattatore della luce. v. colonna
moravia, ix-285: una battaglia io me la figuravo come l'avevo vista in
pregote alquanto t'abie recordato / de me e delle toi parole accorte. ciaj,
zeno, ii-92: nello scrivergli di me accompagnate il mio nome coll'illustrissimo;
tomaso, in cui hanno imposto a me 'l carico di spiegare i suoi meriti.
m'inchino. parini, i-26: me non nato a percuotere / le dure illustri
persone stamane su questa terrazza, felici come me, lo sguardo imbambolato dalla gran luce
i-8-198: che soavissima imbandigione sono a me cipolle o crescioni. manzoni,
io vinco chiunque si levi contro di me, abbatto e pongo in imbarazzo il mio
magalotti, 23-3: trovatomi nell'imbarazzo per me sempre grandissimo di alcune piccole liti,
berni, 144: lasciate dir a me, che non imbarco. vasari,
se fortuna lo imbarcasse a spasimare per me. pavese, 1-17: le raccontai
mezza innamorata del padron tuo, ed a me dà l'animo di farla imbarcare affatto
tali riscontri da far imbarcare altri che me, quale fu quello di cominciare a
somma stabilita e promessa confermai nel crederlo di me strettamente imbardato. contenuto dei colli
-tu scherzi! -se si trattasse di me! imbasciatore io sono. 3.
embastardio la tua / c'onn'altra me par frua senno la sua sguardata.
s. carlo da sezze, ii-30: me se fecero incontro quattro o cinque cani
v-2- 164: mi sellai da me il cavallo; da me gli imboccai il
mi sellai da me il cavallo; da me gli imboccai il filetto, m'imbavai
non potere far nulla di pianta da me, mi scoraggi va. rovani, 178
, 178: oramai posso studiare da me, senza che coloro mi imbecchino.
sergente: ne serbò un po'per me, dicendomi alcune imbecillità. = voce
. papini, x-1-609: quel che in me fu naturale debolezza di donna fu in
del nulla impavidi / amici, a me spirate / sensi che orrendi suonino /
un selvaggio, un fazioso iconoclasta: me, greco! certo, la loro
: nel giardino degli aranci / tu me viva seppellisci: / fammi d'oro tu
dell'aurora / tanto, che più me stesso io non conosco. savinio, 2-77
. saba, 481: vive / in me l'immagine lieta; a un ricordo
buon danari. lascialo pure imbertescare a me. = comp. da in- (
... t'ha già imbertonato; me ne sono avvista. faldella, 9-604
n'ho sofferta cotanta pena che tristo me, se l'industria del mio pignoli,
vedendomi imbertonato del fatto suo, non me l'avesse tolta di fantasia pian piano.
stuparich, 5-282: volevo guardarla da me staccata, imbevermi della vista del suo
tuo crudel trastullo, / che sì me 'l concia, ch'ei paia un fanciullo
, lvii-192: se mai più di me tu sparlerai, / i'firò cosa che
violenza, anzi in un accresciuto amore verso me stesso, con la stessa dolcezza di
viene a esser saldato fra lui e me... lire sedici. saccenti,
l'amico imbianchino che assiduamente viene da me per ammirare lui stesso. = deriv
nessun prezzo, / e vuol donarla a me senza un denaio, / s'io
). grazzini, 161: io me l'ho allevato [il gallo] da
magalotti, 9-2-289: dite voi a me perché quell'istesso fiato, quando esce
crucciare, apatilo, sono stato fra me stesso imbizarrito e però ti risposi da
. carducci, iii-28-327: presi per me tutto lo sproloquio: e imbizzarrito di essere
voi pregato, e fattolo pregare per me, che vi volesse servire in quest'anno
, che le conducea per mangiarsele, me le ha imboccate di sua mano. lucrano
le cannoniere della coda di nibbio da me ritrovata, che alcuni poi l'hanno dimandata
mio luogo è basso, pur non me ne dolgo, che così volle madre natura
bibbia volgar., vi-372: liberasti me della pressura della fiamma...
dal vivuola, / sempre qualcuna il lupo me n'imbola. amenta, 3-80:
mente, / e imaginando intelligibilmente / me conforta 'l penser che testé imbolo.
dolcezza. berni, 19: io me 'ngegno sottecchi e d'imbolio, / se
fori di conoscimento, / né di me ora mi sento sì scorso, / che
difamò che... si sarebbe da me publicata la chiave della medesima.
cellini, 2-17 (333): a me crebbe la paura, pensando di non
? / quanto meglio imboschita et infeconda / me ne starei tra gli orridi deserti /
. d'annunzio, iii-1-487: -ascolta me, giullare. -allora: « monna
il guerrazzi è scolpito seduto. a me quel guerrazzi seduto, imbozzacchito, infagottato,
cattolica. carducci, iii-19-359: a me piace più di certa poesia che mi pare
direte, donde imbozzimossi / per entro me un altro me sì bello. 3
imbozzimossi / per entro me un altro me sì bello. 3. agric.
che vi ho detto, la soddisfazione me la sarei presa senza seccare nessuno.
cucina. alberti, i-227: tristo a me, e come t'imbrattasti così il
... voi di abominevoli vituperio e me di sempiterna vergogna ha imbrattati. tolomei
campanella, 967: non solo a me porti macchie e roina; ma a
imbrattadora d'immagini che si raccomanda a me. f. f. frugoni, iv-536
tutte e ciascune cose sopra- scritte, me presente date pronunziate e fatte, rogai e
, aspero e imbri- coso nemore inadvertente me ritrovai. = deriv. dal
è possibile, / che sinistra intenzion non me lo 'mbrighi. -assol.
iacopone, 24-161: molte embrigate enseme me 'nsalta. = deriv. da
per provarle anche una volta che con me ella non ne imbrocca mai una. verdinois
del bel coro abonda / tal sopra me, se il guardo in lui s'imbrocca
medici, ii-143: deh! accòstati a me, / non temer ch'io t'
su- plicio e pena, ch'io me ne contento. / d'itaca e d'
quest'innocente famigliarità potrebbe diventar imbrogliante per me. imbrogliapièdi, sm. e f
. croce, 2-16: meglio era per me stare in disparte / e seguir l'
disparte / e seguir l'esercizio a me prescritto, / che mettermi a imbrogliar
, per leggerlo, tre volte e sempre me l'ho imbrogliato tra le labbra.
le cose / e per voi e per me. mazzini, 32-167: mi pare
venuto da lui, che avendo incaricato me di farlo associare e pagare per lui
messo su un bell'imbroglio, povero me. -imbarazzo, turbamento. de
a dimostrare il disappunto di trovarsi con me, in quell'ora, nel bosco.
staccoli, xxxix-n-203: ma, s'io me spolpo in seguitale e snervo, /
luna / che si potesse equiparare a me, / ed or la sorte mia tanto
imbruna, / ammorza il lume in me, che tu non scherni.
dotti, 1-59: pur filli ver me la fronte imbruna, / s'infuria,
io comando, / e lascia a me pensar le mie fortune: / sarà 'l
martini, 5-163: venne a cercare anche me, e cominciò a susurrarmi che «
sambuco, e dilli che venga da me adesso adesso, che lo vo'mandare dal
temo quella brava gatta, / che me imbucato ne ricerca al buco. de sanctis
2. m'imbuschero o me ne imbuschero: con uso113: martinelli tutto
in buste o sacchetti di stesso me ne imbuschero col quale aveva traversate le
. embuto), sm. utensile di me tallo, di vetro o
mio, sottratto / di furto a me sotto mentita speme / di fausto imen.
perché finirei con l'imitare e ricopiare me stesso. pascoli, i-41: noi italiani
. leopardi, iii-74: a me parrebbe che l'ufficio delle belle arti sia
di su'miei e troppo laudativi di me. -tradotto assai liberamente, ricreato suli'
; non imitare, ti prego, me, cattivo modello. non fare l'imitatore
insegnare tre particulare virtù che erano in me, acciò che tu e l'altre l'
io imitava; la qual cosa, secondo me, era inconveniente. delminio, i-228
numeri e della imitazione; ma a me non sanno già essi dare ad intendere
. muratori, 15-208: parendo a me infrascritto lodovico antonio muratori, figlio del
ritmo di sant'alessio, xxxv-1-25: emfra me et te deus ne sia mesu /
. levi, 6-88: essere con me, a malgrado dell'evidente innocenza,
ad altri ha tormentata la testa, a me ha raffreddato il discorso. testi,
da una infreddatura che è stata a me più grave e più molesta, che
all'infretta. tassoni, ix-395: me gli accostai anch'io e gli dissi quattro
imbarazzo d'es- sersi incontrata, con me, vestita d'un misero abitino di
/ né il lauro secco già per me s'infronde. tebaldeo, xxx-7-46: il
... / voggigli in verso me manco 'nfruscati. carducci, ii-3-261:
dovessi lasciarti una continua ed afflitta memoria di me. carducci, ii-3-127: si sono
sannazaro, iv-330: fòro toccati per me molti tasti forse non infruttuosi nel futuro.
lunga e infruttuosa diceria, udite alquanto ancor me, che sono già qui come medico
sono, / che di sterile a me tosco permesso / lauri infecondi infruttuoso colgo
vidimi, strinsi gli omeri e sali'me / dond'ero scesa. 2.
alle prove, ci gridava: « non me l'infunar tanto » '.
che mi viene di lassù infuria dentro di me, si sfoga nelle mie proprie viscere
furie il dolor troppo crudele infuriisce contra me, il quale con maggior piaga passa
spagna, ne fece una massa e me la diede in regalo. govoni, 1029
del calepino. nievo, 50: per me credo che la fosse nata colla scienza
infuso2, sm. soluzione liquida, ottenuta me diante infusione e macerazione di
aspetto suo natura / artificio divino, / me talvolta infutura, / e per ignote
infuturi mali, / non sta a me il dir, né l'ascoltare a voi
, / dubbiando che la morte non me invole. bisticci, 3-180: se si
sappi, / ma puoi stillarle, me non m'ingalappi. -rifl.
sì mentite larve / che più saggio di me inganato avrebbe. boccaccio, dee.
., 5-7: se pensi di me questo, tu te inganni. caro,
i-731: un pescatore venne presso di me e legò la sua rete e si dispose
credenza inganno / la mia mente e me stesso: / credo parlare a bocca
, / per la mia fide / di me giucate, / com'omo fae /
parlo il tempo fugge / ch'a me fu inseme et a mercé promesso. lotario
migliore così, per una ragazza, me la sono misurata io e la misurai a
crudele di quella giornata; di ingannare me stesso, tentando di fuggire al terrore
s. c., 317: a me è da sforzare e da studiare molto
, acciocché voi non siate ingannati di me. g. villani, 8-28: i
della speranza che gli aveva posto in me, non mi reputerà per il medesimo
., 3-9 (358): -a me bisogna la vostra fede, nella quale
piace mi dite, ché mai da me non vi troverete ingannata. serafino aquilano,
a quest'ora mi maledirà, accusando me della morte dei figli. pirandello,
falsa fede. / misero o me, chi crede / alle sue false viste
compiuta la concupiscenza ingannevole, ritornando in me medesimo, più grave tormento mi dava
: persona di mente non volgare da me conosciuta, nel cui capo s'era
petrarca, 253-7: o bel viso a me dato in dura sorte, / di
fè / con suoie enganne tradì te e me. lorenzo de'medici, ii-ii:
tra noi solito inante, / a me che de l'inganno era ignorante. beccuti
gualterio, xxxvi-88: per solitarie vie me 'n vo fuggendo d'amore / gli
. guidiccioni, i-87: veramente a me fòra più lieve / menar in libia,
piccoli innocenti / da crudele bambino da me uccisi, / presi ad inganno nella fresca
per malizia di colui che non solo me ha tradito ma eziandio ha voluto e
arti. loredano, 114: infastiditosi di me, con l'arti medesime ch'egli
è stata assai lodata, ma che a me sembra esempio tipico della storia artistica sacrificata
l'ingattimento della contessa di nievo per me... era fuori del forse e
vogliono i dantisti; che io per me giudico che ella non deva essere incanestrata
io m'inzegni / de mostrarti s'io me degni /
pucciandone, 355: solo vi 'ngegnate me schernire, / tempestar e languire /
, xxvii-29: ingegnaime manto / in fare me ed altrui saccente e forte / 'n
il praticare altra donna più bella di me, liberati dall'amor che mi porti.
e non mi posso ingegnare che io me n'abbia cotanta. guittone, 27-11:
nel core agio manto / per voi me ingiengnare, / donna, merzè,
pur ch'io potessi seguirgli, ma me ne ingegnerò. pananti, 1-220:
ingegno altero / e l'altre doti a me date dal cielo? boc
aiuto bisogno, io che debbo di me presumere, conoscendo il mio intelletto tardo,
ad or ad or mi lima, / me ne sarà però tanto concesso, /
innanzi / con l'ingegno ritrova, a me pur pare / ch'ei sol gran
ariosto, 35-1: chi salirà per me, madonna, in cielo / a
che savia. mazza, ii-109: a me, che vie non trite apro in
da gli sdegni / intatto nullo a me campo è rimaso. manzoni, pr.
, 49-51: e che temevate da me? io non ho che la febbre d'
già non bisognerà che tu vegni a me di notte o per tempo oscuro
ad engegno, / per c'altri me tenga de meglio; / ma molto m'
. i. frugoni, i-8-12: a me non tesse / seriche fila l'ingegnoso
/ timidi amanti, / imparate da me. / meschiar con arte / e la
gli altri servitori s'erano perfino ingelositi di me. 3. provare sospetto,
è vinta / per la pietà di me medesmo piango, / nel spirito ingemisco.
lemene, i-202: io vo'per me quest'ingemmata benda. lucini, 8-37
. galileo, 3-1-61: questo pare a me il più accomodato ripiego, che sin
fazio, ii-27-74: prima che da me fosse disciolto / per colei che disfà
in modo che questa non ingenerasse in me consuetudini, né producesse sentimenti.
non tiene / et un fìgliuol di me ingenerato. goldoni, xii-234: ella
ciascuno. galileo, 3-1-205: pare a me che dependa dall'esser gli uccelli animati
i dolci inganni. / sospiro in me gli affanni / l'ingenita virtù.
dando licenza ingenuamente a chi sa di me un minimo erroruzzo, che palesandolo mi
col nostro signor simplicio, conosciuto da me di lunga mano per uomo di somma
del quale strumento... predica me (e tali sono le sue parole)
convincente. emiliani-giudici, i-27: a me questo argomento toma sì ingenuo e di
lo posso enghiuttire, sì rio sapor me sane! / altro cibo me dàne
sapor me sane! / altro cibo me dàne, si me vói sostentare. dante
/ altro cibo me dàne, si me vói sostentare. dante, purg.,
avevo in bocca: non so che me n'abbi fatto. -o ingiottito o sputato
scotta (e per insino / che non me l'han pagata 10 non la inghiotto
bianco... /... me l'han rotto. de marchi,
. redi, 8-50: io per me farò vista di crederlo, ed inghiottirò
e cerco anzi di sopprimerle dentro di me. borgese, 1-120: inghiottiva le
travolto. boccaccio, i-198: a me avviene sì come alla nave la quale
. simintendi, 2-185: quelli riempie me di polvere raccolta colle cave palme,
conoscere un poco il bello, a me quel calore e quel desiderio ardentissimo di
io provavo è ancora intatto dentro di me; e, forse, ingigantito dal silenzio
stimare determinato da dio per arrivare ben presto me diante i gran passi del proprio giudicio
cent., 2-89: e pare a me, che non sia maraviglia, /
se inzenochiava. campofregoso, iii-42: me ingenochiai denanti al gran sapiente / poi che
: donna, merzè, merzede / di me, poi che d'avante / vi
de l'error mio perdon, di me pietate. dovila, 194: lasciata madama
pirandello, ii-1-990: s'è rivolto a me... con l'ingiunzione di
, come fu patto da te a me. giuseppe flavio volgar., i-147:
un consiglierò. fantoni, i-9: in me si spengono presto le furie,
pulci, 1-34: non puoi da me fuggir, can rinnegato; a tradimento
di vedere ingiuriata colei che stimavo parte di me stesso, m'a ventai contro di
come farmi a licenziare messer geri, e me li pare usare troppo grande scortesia,
-figur. iacopone, 74-59: a me par che sapienza en questo fatto è
dicano, a modo loro, male di me. pascoli, ii-73: anche pier
ingiuriosamente. tolomei, i-63: a me non par giusta cosa lasciarci dalle costor
petrarca, 207-21: or, bench'a me ne pesi, / divento ingiurioso et
. g. gozzi, i-6-106: a me si aspetterà il giudicare se alcuno,
metastasio, 1-v-669: se crede che me ne manchi il desiderio, mi fa
fa un torto troppo ingiurioso: e se me ne suppone le necessarie facoltà, mostra
dall'ingiurioso concetto, sotto il quale me l'inculcate di un abitaccio naturale,
desio, / 10 quale è 'n me da poi / ch'i'vidi quel che
, che è assai pietosa / né a me far l'opre soe maligne et atre
fosse stata! ché né altri con tra me avria fallato, né io sofferto avria
da una specie di malefìzio che aboliva in me ogni senso morale e mi rendeva capace
, dissimulare la ingiustizia commessa contro di me. = lat. iniustitia,
, inf., 13-72: ingiusto fece me contra me giusto. b. pitti
., 13-72: ingiusto fece me contra me giusto. b. pitti, 1-171
inconsiderato, ma onesto e leale non me ne ha reso meritevole, e voi sareste
, e voi sareste ingiusto verso di me. saba, 380: parco egli era
186: lascia, eh! lascia a me la cura / di smentir quel labbro
nathan, muratori) verrà a pranzo da me. = frequent. di inglesante
d'inglutire la vana saliva che in me era assucta. scroffa, 27: le
vuoi venire... a mangiar con me e con l'ingluvie, che si
: l'ingordigia di questo inglu- vione me vi fa parere discortese. della porta,
vuo'che la bocca stessa anco me ingoi, / e 'l ventre chiuda me
me ingoi, / e 'l ventre chiuda me che lor raccoglie. tassoni,
iii-129: devria lucifero, quanto a me, ingoiarsi tutti gli asassini che fanno
ingolfai tra la gente e persuasi a me stesso che quell'odorino era una cosa naturalissima
174: disperazione, / per uno come me, / dovere ogni sera lasciare /
: sospendi di contrattare le stanzette per me; né devo, né posso ingolfarmi in
in poppa ed ingolfano la nave, a me non piace. alfieri, 9-67:
. redi, 8-50: io per me farò vista di crederlo, ed inghiottirò
ecco, sì, lei... me la... me la richiama viva
... me la... me la richiama viva. = femm
, 3-30: ora, se innanzi a me nulla s'aombra, / non ti
a farci [i pioppi]? me lo dite? non dànno frutto e ingombrano
. guiducci, i-34- 49: a me... niun fastidio o difficultà arreca
/ eternamente immerso godi e stai: / me cieca notte ingombra / e pur ti
desio fatto è signore / tanto di me che ogni mio senso ingombra. g
2-15: mia madre stava accanto a me seduta / presso il tavolo ingombro dalle
de marchi, i-268: sento che in me v'è qualche cosa di troppo,
, xxv- 1-299: dato è a me in sorte una più acerba pena / di
copia e, fuori / che a me stesso, a nessun l'ho mostra e
ed ingorda nel rimirarti così presso a me. banti, 8-200: la ragazza guardava
: questi, disse, argomento in me del vero / sarà, che, se
ingorga / il vostro augel, perché a me morte involi. 5.
« figliuole di gierusalemme non piangete per me ». idem, 13-18: egli,
, iii-94: i beveraggi profusi da me mi devono procurare favore e reputazione di
mineralogia, di agricoltura, io per me non l'ho mai potuta ingozzare.
cara, / e 'n pace tutte i'me le 'ngozzerei, / che gnuna cosa
, 74: la povertà de l'omo me fa mente nella vita con la sua gente
mortale. silone, 8-11: a me interessa la sorte d'un certo tipo d'
, e allor più ingrana / in me l'amor, che 'n voi dite s'
nievo, 629: napoli è rimasto per me un certo paese magico e misterioso dove
. iacopone, 65-130: si non me pòi donare ricchezza, né talento,
: sento ingrandirmi, / e di me stessa divenir maggiore. tenca, 1-218:
: diversi oggetti trasparenti sono stati da me esaminati con le sue palline, le
pucci, cent., 68-38: a me pare che noi ingrassiamo il porco.
. casalberti, i-29: àe da me... porcelli due maschi a
. giusti, iii-385: digli che a me mi s'è seccato il cervello,
gli dò, che ricalcitra verso di me. cesari, 1-2-226: imperocché è
dio non si disserra / sopra di me, ben vedrà l'effetto / tal che
piena d'ingratitudine verso cotanti benefizi da me ricevuti. lambruschini, 4-69: né villafranca
molte lezioni e meditazioni di ritrovare in me tanta sterilità, e di avere coltivato
non pagarvi d'ingratitudine, conviene a me studiarmi che voi per troppa carità
bel caso questo: tu avrai assassinato me, usatomi crudeltà, mancatomi di fede
ceve e va dicendo: e'me 'l dovieno. / ingrato è non
avrò il mio stato, / a me fia più che qui gradito assai.
oltre a quello che da molte parti me n'è venuto detto et scritto, d'
odio, quanto avrei siccome / di me indegno fuggito, ben cercato / l'ho
incominciò, ché padre / doppiamente di me chiamar ti dei, / perché degnasti ingravidar
dal sig. mario né detto da me. de sanctis, 11-362: vi sono
troppo: ma aveva ben capito che con me poteva farlo, senza timore che io
core, / ché per la doglia me accederla. = denom. da grazia
silia di nuovo). -oh, per me, alla fine, se credi,
bene mi voleva gigino macpherson! e a me faceva ribrezzo che non riuscivo a dissimulare
io riandai tutta la scena passata tra me e giuliana, dal momento del mio ingresso
xvi-498: ardisco pregarvi d'intercedere per me presso s. e. se mi fosse
importazione. belloni, 2-ii-106: a me pare salutevole e vantaggioso, per qualsivoglia
, 11-162: scrutavo i volti intorno a me, uno per uno. mai mi
le tarlature dei mobili, e a me com'è imbiancata la barba e che rughe
pasolini, 3-20: « e che me ne frega a mme! » fece,
se può ingropparvi qualche cosa per me, poiché non si sa che vengano amici
imbrogliarsi. nievo, 857: felice me che non m'ingroppai nei legami insolubili
42-134: la burrasca ingrossa qui per me: mi vogliono assolutamente via.
torco il refe, sempre 'l filo me se 'ngruviglia. stuparich, 5-429: la
ingualdrappare 'io non posso appormi: me ne corre in mente alcuna di bastiano de'
spada? / perché non desse a me, m'ero inguattato. soz