loro. leopardi, 37-5: io me ne stava / alla finestra che risponde
meco: / vedi che non incresce a me, e ardo. 13.
e di parole che prima erano in me un'abitudine, e che sono qualità indispensabili
musica rinnovavano e rinfrescavano a miracolo in me il senso della vita. e.
lo scusano tre ragioni, che mossero me ad eleggere innanzi questo che l'altro
salvo torna. foscolo, 1-59: me primo elesse / esecutor dei suoi consigli il
ed ebbe molti voti meno di me, ma tanti ad ogni modo da essere
allora io m'ero sentito conscio di me eppure disposato e confuso agli elementi.
il mio nome con la prefazione a me diretta del suo veramente utilissimo libro degli
, 5: la grammatica è da me primieramente partita in due gran parti,
. calvino, 2-1 1: tra me e mio fratello sedeva l'abate fauchelefleur
toglietevi subito l'anello e datelo a me, spicciatevi, perché se non lo sapete
consiglio ballottato. tasso, 5-82: me scelse amor, te la fortuna; or
si elettrizzasse tutta, che piegasse a me, che gli occhi avessero un lampo di
mio povero zio mi rende padron di me stesso e mi procura ponore e la felicità
. siete padroni di scegliere: quanto a me, per la vostra felicità, vi
. tasso, 12-373: io per me,... come che giudichi che
che mi sposo presto? ». « me l'à detto l'avvocato giorgi,
, volesse fare un boccone solo di me. d'annunzio, iv-2-962: -se tu
allora una specie di scaltrezza felina entra in me e s'acuisce come nei grandi
, 7-119: lei si divincolò da me, non dolcemente sgusciando come le altre
, tra noi solito inante, / a me che de l'inganno era ignorante.
quand'ella / mi vide, di me prese gran dottanza, / ed a fuggir
fetor sì fello, / significa quel me, se ben pensate, / e tutti
di lui, che si morìo; di me, che ingrata / morte gli diedi
dicea: -fortuna fella, / tu me e'nemica contra a ogni ragione: /
vo'che tu cada: / da me pria col bel viso, / poi con
tasso, i-n: perché procedere contra me con tanta rabbia, con tanto veleno
sia stata fatta o non fatta da me, ma appena si sa se semplice-
pare l'essempio) / questo fellon da me percosso e vinto. c. m
napoli. alfieri, 1-605: a me scolparti / di fellonia vuoi tu? vuoi
da pietà commosso, / toltolo a me di dosso, / del mio manto felpato
paragon son veltri. arici, ii-397: me assiso vedi / del notturno caffè fra
chetta alla volta di antibo, pareva a me d'andare alltndie. = dal fr
una donna, una femmina, per me, per avvoltolarsi insieme nel letto,
ottimo, iii-354: o parte di me, sì come fronda è parte d'
più che una sovrana, per me. -donna di facili costumi;
fo, duri col sole / sovra me stessa e la femminea prole. parini,
passati insieme alla famiglia,... me li faceva comparire dei pusillanimi, delle
iii-106: forse il mai si riderà di me, e mi darà della femminetta e
alcun rimedio. alfieri, 1-750: in me, bench'io pur donna, /
noto / a voi, com'a me troppo, il mio gran danno, /
'niuriare / con parole cocente, che me fendo la mente. alfani, iv-116 (
. pirandello, 6-662: quella tenerezza per me,... m'appariva ora
inerte fendesi. d'annunzio, iii-1-978: me la vedi [la maschera]?
più te offenda, / e lo core me se fenda ch'è malo en perseveranno
, 78-12: io non so s'i'me fo per lei fenice. sacchetti,
altro fenomeno, che si chiama calorico, me lo disfà, me lo trasmuta in
chiama calorico, me lo disfà, me lo trasmuta in una tutt'altra specie,
vive satana. svevo, 3-579: per me la religione non è altro che un
né ritener i cibi sustanziosi che da me s'imbandiscono con istile ferace nelle tavole
. magalotti, 7-79: chi lodasse me di qualche feracità nel produrre, e
sforzo per resistervi, ma erano con me altri ufficiali. cuoco, 1-78: allo
, lxiii-80: feruto sono e chi dì me è ferente / guardi che non m'
povero fratello, sventurato e innocente come me, sendoci facto paura che ferie o
non è il minore; anzi, secondo me, il maggiore di tutti quanti,
in compagnia delle mie nobili compagne, me le conviene costretta vedere, con le quali
van riprendi / e 'n van tanti ver me folgori spendi, / né di mille
11: si tu sai sì schirmire che me sacci ferire, / tengote bene esperto
ferire, / tengote bene esperto, si me fieri a scoperto: / c'aio
a collo e, s'eo no i me ne tollo, / per secula infinita
-dixe el prete. -oimè! el me ha ferrita, tenendomi stretta ne le
, dolze donna, / un fùlgure me fiere di tua luze, / vezendo ch'
te, signor mio, che se'me irato ». e non abandona no'quando
strato m'hai el defetto perch'èi da me fugito; / iustizia m'ha ferito
che... egli ragionò di me non altrimenti che s'io fossi stato un
parer, non li fu onore / ferir me de saetta in quello stato, /
dove tu sarai al sicuro qual che di me avegna; ché ad me sarebbe ontia
che di me avegna; ché ad me sarebbe ontia, quando li comi e le
berni, 123: tale avevano di me fatto governo / con morsi, graffi
viii-95: quel bacio, che per me non era stato che una debolezza passeggera,
bibbia volgar., v-58: tagliò me colla ferita sopra la ferita, e
sopra la ferita, e venne sopra me come gigante. -lavare, disinfettare la
. caro, 12-ii-46: basterà dunque che me ne dolga e me ne condolga seco
basterà dunque che me ne dolga e me ne condolga seco; il che fo con
braccio ferito. alfieri, 1-301: a me fortuna arrider volle. in ceppi /
, lxiii-80: feruto sono e chi di me è ferente / guardi che non m'
non forse ferito per quelli in detrimento di me aumentassi i giorni miei. beicari,
: sono un uomo ferito. / e me ne vorrei andare / e finalmente giungere
civinini, 7-143: in piedi accanto a me sul palchetto di rami col viso fermo
curava le ferite. / o per me troppo crude / feritrici ferite! marino,
, fratello mio, ché volere è di me e de dio. garzoni, 1-748
, sm. numism. moneta usata nel me dioevo corrispondente alla quarta parte
iacopone, 19-5: ancor non me deste per l'alma un ferlino,
andare in congedo? -no, non me l'ha detto. -perché se è qui
ad alcuni prieghi ti pieghi, riguarda in me misera, e se io alcuna pietà
iacomo o arrigus divitis, 409: di me fermanza avete, / ch'eo so
sui crini sparsi; e tale a me s'accosti. de sanctis, petr.
; e questo populo non ubbidie a me. boccaccio, iv-43: la fede a'
profitto grandissimo, e il manifestarti a me sarebbe di danno irreparabile e forse causa
: stanco / di far leggi a me stesso, e trasgredirle, / tra me
me stesso, e trasgredirle, / tra me fermai che, s'egli è mio
erali stato / e corno mi promisi esser me gente. bonichi, 115:
contrasto? / non s'è da me già proibito e fermo / che non deggian
., 177 (259): a me si parebbe che si mandassono ambasciadori al
guardavano. panciatichi, 229: fermi per me quel tomo scompagnato del baronio. i
e cotanto frettolosa / non fuggir lungi da me. -ancorare, ormeggiare (una
, a cui sei destinata, a me non poco cara, ferma, ché è
il caso, mandò subito / per me, e fece ch'io parlai alla donna
, e vorrebbe il mondo finito con me. manzoni, pr. sp.,
abisso della carità di dio. lorenzo de'me dici, ii-43: alcun
, iii-1-870: sento la morte, me la sento appresso. / cresce il tremito
, 2-131: fate conto che per me una grande esposizione di quadri equivalga a
. fortini, ii-126: o vituperata a me, a che sono 10 condotta oggi
, / ch'averìa, non che me, m'attossicato / el mar, e
/ ed i'feci per cenni: -a me non pare -; / di non
di seguir cosa mortale, / in me si specchi, e pensi se al mio
si vorrà gloriare e dilettare fuori di me, non sarà stabilito né fermato nel
. / fermata ho in questo foglio di me un'obbligazione. 8.
, presi calce, spenta / da me, non vecchia; tal che, non
sopravvenivano le ironie, i sarcasmi contro me stesso,... derisioni spietate
. boccaccio, ii- 7-29: oh me, fermezza / a me promessa, oh
7-29: oh me, fermezza / a me promessa, oh me, fede e
, fermezza / a me promessa, oh me, fede e leanza, / chi
sicura, si che io, a me non parendomi invano pigliare le tue parole,
che tu pensi avanzare per forze contra me, fae che tutti li regi e principi
avranno; perocché io non posso avere di me fermezza nulla. frezzi, ii-13-61:
ad alto aggia fermezza alcuna / in me di securtà ovver fidanza, ch'io
beatrice, ch'eran fermi / sovra me, come prima, di caro assenso /
in materia opinabile, che sono fermissime in me. barilli, 3-20: là dentro
, in la quale e'ho trovà per me e per li miei amise vero consiglio
se tu lo tuo non falsi verso di me, mai nulla altra amerò, però
mai lettere in casa questo signore. me l'ha detto la donna di servizio,
che no ne farà mai più: e me l'ha promesso al fermo. serdonati
perché non ci è persona che conosca me. -porre per fermo: costituire
io sono l'ultimo, e sanza me non è più iddio. chi è simile
è più iddio. chi è simile a me? chiami e annuncii, ed esponga
chiami e annuncii, ed esponga a me l'ordine, da poi che io
; si fermava ogni tre scalini; a me pareva di star fermo.
ma di desio piene / ora ver me l'allarga ed or le stringe. guicciardini
vera di cristo e gli ammonimenti che da me e dagli altri antichi padri avete ricevuti
, e quel bel color giallo / me ne fa quasi aver ferma credenza.
/ suo garzonotto la speranza e a me / la carità. soderini, iii-520
interessi hanno il ritorno personale sopra di me. b. croce, iv-n-232: a
perché, perché così feroce contro di me? che t'ho fatto io? non
lo soffra, calda quanto era in me: questa è la tragedia che io,
con pena feroce, / concedi a me che con pietosa voce / i'possa dire
partire, / che sia conforto a chi me starà a udire / a anche a
svevo, 3-602: quale diminuzione per me venir privato di quel mio secondo padre
. agostini, 58: io per me ad altro consiglio non mi so appi-
per amore, / ma per aiuto di me solamente; / or dalla forza di
, i-348: con lunghissimi abbracciamenti, a me quasi puri, ferocemente la tormentavo,
e la voce e la persona tesi in me a guisa di balestra, e'pareva
mi proibivo di guardare vincendo ferocemente in me l'attrattiva che mi procurava).
del paese; né io potevo bastare da me solo a riparare quei danni, che
suoi popoli. alfieri, 1-776: in me, romani, / volgete in me
me, romani, / volgete in me pien di ferocia il guardo. abba,
una gentile e ingegnosissima persona dice a me -va', e di'ch'io sono.
30-33: ohimè! ch'invano i'me n'andava altiera / ch'un re sì
, un cavallier sì forte / per me volesse in perigliosa e fiera / battaglia
sono scuppate le ossa, se non addirittura me le abbia rotte, che cosa significhi
ferraio del paese e dalla mia sfacciataggine me la cavai con discreto onore. d'annunzio
fagiuoli, 3-1-60: ma guai a me, se il vostro merto solo /
avesse intuito l'uso della catenella, a me, anche se non fossero salite fiamme
dante, inf, 29-44: lamenti saettaron me diversi, / che di pietà ferrati
di costui. carducci, 894: a me la terra piace. i..
, che ricordo ho salvato dentro di me? il suo viso, affilato e avanzante
, inopportuna, / ed oggi a me nemica. de sanctis, i-5: il
il più rubizzo uomo in firenze di me. g. m. cecchi, 1-1-405
cieli, / per subita tristezza a me ti veli. = deriv. da
tenuto in gran pregio, ma da me è stimato assai manco di questo nostro
: cioè lo arrotolse, / e me pur'anco. ma di me non dico
/ e me pur'anco. ma di me non dico; / di te stiscono
: vien dunque, o morte; in me quel ferro cola '...
. / ferro recide, e sempre ver me fella / e scarsa man quel
, escluso il manico. dire a me, che ho a sopportare un marito torto
, lxiii-80: feruto sono e chi di me è ferente / guardi che non m'
sembrava un delitto? loria, 5-112: me ne servo talora per piegarne il carattere
caldo. grazzini, 4-329: a me bisogna fare che stassera costui le dia l'
io fui, non mi fussi aiutato da me stesso: imperocché, mostro i ferri
in ver la gola, / di me non rammentarti? caro, 9-682:
storia di contravvenzione non ben definita, me l'anno rifiutato. moravia, vii-176:
: il mio primo sonetto scusabile fu da me composto in età di nove anni;
. carducci, 699: a me [atlante] il ciel d'astri e
3-666: poi ricordai il sistema da me escogitato quella sera stessa, in
da la potenza / queste faville in me sono rimaste, / più temperate e di
questa nel cavato bronzo, / e me la ninfa guidò al bagno. carducci
davanti a noi, io aveva in me il sentimento di volgere indietro quel che
di volgere indietro quel che più di me ferveva, come la face trasportata rovescia
ciò che 'l tuo gran silenzio in me risona. alfieri, 1-211: su
serra, iii-114: non pensar male di me; se affa tua lettera e ai
stato il primo a romper guerra con me, rubandomi l'affetto della pisana,
, 65-176: cor non stia ozioso de me trovar fervente; / rescaldese la mente
sento. berni, 311: io non me n'intendo, né altro so di
prese, / che fatte son per me scudiscio e ferza, / pigliandole anzi
, iii-2-93: a salvar te e me null'altra via / era e la nostra
aguglia per cucire / i ferzi, a me fa- ledra dei maggiori / d'
. m. cecchi, 20-6: a me par sempre mai di dar del capo
che c'è fiato... guardatemi me: sono una conca fessa; sono
grotta antica / d'onde il venir da me te fia concesso. ariosto, 4-37
gli altri tratti, / che precedetter me simoneggiando, / per la fessura de
di osservare da presso il fenomeno? a me basta succiarla con gli occhi, senza
-figur. allegri, 207: i'me n'era tolto giù per l'affatto,
. f. bertini, 7-61: me ne rimetto, non già al vostro giudizio
se a radunanze io movo, infra me stesso / dico: o nerina, a
angelica festa, / drizzar gli occhi ver me di qua dal rio. folgore da
io vo suonare a festa; / me non lusinga ambizion di gloria, / violenza
. berni, 183: per le man me la metteste / per una fante dal
/ quand'ella l'alza, ched ella me guata. mazzini, i-506: il
capipopolo non daranno mai ad intendere a me d'essere doventati il matto della festa a
, vi-19: non si poteva senza me finir la festa. -guastare,
basso, / e porto odio a me stesso ne'mie'mali. poliziano, 122
di que'paesi due volte ricorsero a me per il sonetto. pirandello, 5-63:
che... / quanto a me pel suo meglio / vorrei proporgli di fare
volta l'accolgo e la festeggio in me, con più intima consolazione, come un
modi e di parole che prima erano in me un'abitudine. jovine, 139:
sepolcro intorno, / e memoria di me tutta non pera. 2.
g. m. cecchi, 19-12: me li fe'tanti festoni attorno, /
re, costituzione. cantoni, 228: me ne andai subito a letto, dove
e il militar contegno, / tutto me 'l dice: il vincitor tu sei.
ariosto, vi-233: ti par che senza me tutt'oggi debbano / restar i buoi
scelto un becco vecchio e fetentissimo, me lo sacrificano. faldella, 6-245:
caviceo, 1-59: quella notte non me fu manco molesta che fusse a priamo
pane e magari una cotogna afra; e me con me fanciullo, me con me
una cotogna afra; e me con me fanciullo, me con me sapiente, me
; e me con me fanciullo, me con me sapiente, me con me;
me con me fanciullo, me con me sapiente, me con me; e la
me fanciullo, me con me sapiente, me con me; e la melodìa delle
, me con me sapiente, me con me; e la melodìa delle zampogne all'
riffe o de rafie aveva da venire da me. = dimin. di fetta
quei suoi occhi verdi di zingara e a me pareva che la vita, dopo essere
, ii-7-337: il giorno comincia bene per me; mi sento allegro, buono;
. -come, causa mia? a me non importerebbe affatto. son tutte fiabe.
vo'che si conduche / un che me lo riduche / in istampa a mandarne
valea il ben governare, / fra me medesmo comincia'a pensare / ch'era follia
bocchelli, 3-158: poco lontano da me c'era la battaglia, che ha
aiuto / si va fiaccando, in me nasce un timore / che mena dentr'
nella quale esser ti pare, e me farai il più lieto uomo del mondo.
i'non son così fuori / di me, ch'i'non intenda che la vostra
infermità priego che guariscili; e sana me, signore mio, e sarò sanato,
avevo il primo impeto buono che ingannava me e gli altri, a cui poi subentrava
non fuggii dai prodi, / e me spaventeran del vento i figli? / no
e postillai tutta; ma alquanto fiacca me ne parve la struttura del verso per
prima che io pervenissi a dilucidare in me l'essenza di questo stile da crearsi,
farà un fiacco di questi panni, me ne promettete voi altrettanti? = deriv
versi tuoi non mi parli mai? a me assetato perché neghi il vin della tua
e ne fecero tanti spicchi, e a me ne toccò uno ed era dolce come
ahi, che fiamma dal cielo anzi in me scenda, / santa onestà, ch'
pelo, / la divorante fiamma in me si tace. d'annunzio, iv-2-592:
. soffici, ii-213: era con me tutta timidità e verecondia, ancorché il suo
... / anzi tempo per me nel suo paese / è ritornata. sannazaro
rimedio del ferito core / volgi a me gli occhi, ove s'annida amore.
aveva le fiamme al viso e guardò me con uno sguardo di bestia eccitata e maliziosa
in questo loco / ten vieni a me, che tutta fiamma e foco / ardomi
« vuoi dire che scriveranno anche di me sui libri? ». -causare
, una favilla sola / non fie di me, si 'n cener mi converto.
v'era uccisero / dalla bambina e me infuori. baretti, 1-11: un
seconda: / forse di retro a me con miglior voci / si pregherà perché
erranti lucciole tra'fieni, / risfavillano in me, s'io vegli o dorma.
al cui lume camminai, esaltandomi in me stesso, sui colli di nigoline.
/ ch'ormai l'ardente face / per me rimetta e 10 strai fiammeggiante. leone
decrepito. buzzati, 6-296: « a me lo chiedi bel signore, a me
me lo chiedi bel signore, a me? » e fa una fiammeggiante risata.
a la figura, / ch'avea in me de'suoi raggi l'appoggio. petrarca
de'medici, 1-1-219: nel tornare a me, nuova fiammella / l'accese.
, / né perché sapess'io che sì me amassi, /... /
bar etti, 3-66: chiamando a me con impetuosa maggioranza quattr'uominacci fuor della
volta ancora ho fatto quanto era in me... per tenere in piedi
dal sinistro fianco, / e rendea me la mia sinistra costa, / s'io
mi compiaccio di sentirmene uno sotto di me e ne palpo i fianchi con amore.
mel veggio a fianco, e che di me si ride. dottori, 130:
carrata della ragione, e di ristringerlo con me, ha preso piuttosto occasione di darmi
per parer di non voler dipendere da me. b. davanzali, i-339: per
. pindemonte, ii-136: splenda su me benigna stella o cruda, /..
casti, 311: in quanto a me, può ben tuonare e piovere; /
v-2-710: la gente semplice intorno a me sorride ignara o attonita, mentre impaziente io
1-18-8: il fiasco il vo'per me, qui mi perdone / la vostra deitade
lettera, oltre il piacere ordinario, me n'ha fatto uno straordinario; ed è
verga, ii-81: cara mia, me ne dispiace, ma non ne facciamo
, 3-8: la tua cera allegra me si renda / sol una fiata e molto
corsini, 3-22: ma non però di me voto egli resta, / perch'io
ad ogni fiata, / di far di me medesmo una schiacciata. d. bartoli
di ricco, 205: da me este alungiato / e lo meo cor tormenta
tempo è gaio, / una matin me levai, / in un zardin intrai
ch'io vi dono. l'altro me l'ho strappato dal seno, dopo che
sovente. faba, 47: pregare me convene vui tanto spessa fiada ca me
me convene vui tanto spessa fiada ca me recrexe, e no serave da suffrire se
di voi, per sfogar sopra di me lo sdegno causatovi da un altro,
? simintendi, 2-114: e 'n verso me manda fuori la sventurata anima, e
testa! e dei fantasmi presso di me! sì... là, là
: voglio teco morire; / non me voglio partire, fin che mo m'esce
eterno del nome dei mortali, / però me cerca e brama / qualunque sempre vole
fossi per dar l'ultimo fiato, / me n'andrei colassù senza un sorriso,
spento? ». / ed elli a me: « avaccio sarai dove / di
1-878: io, quant'è in me, presto a giovar di tutto / sono
strozzi, 53 (127): a me è cascato il fiato che tanta fatica
torta, e la prima fetta presi per me. mi cascò il fiato: la
! / -doh, tu me frai venir la sconciatura! g. m
cose in un fiato, e poscia me le staccai dalle braccia lasciandola accorata,
da quello inistimabil pericolo, che lei me ne dette dua a un tratto innanzi.
faccia scontenta. non dispiaceva neanche a me tirare il fiato. ma quel lungo
burchiello. 216: in sul piumaccio me ne sto col manco / braccio,
ada era andata da una zia. a me mancò il fiato. era evidente che
c'è fiato... guardatemi me: sono una conca fessa; sono stato
ti cerco, / è perché dentro me troppo ti sento, / e fibra
né de tal senno fibre; / vile me sento ne le cose libre / vana
italia un romanzo italiano leggibile era per me una prova e un conforto che a questo
uman gl'immaginosi achivi / immaginàro, a me discese. alfieri, i-42: il
ad ogni fica onore, / a me pregio divino ed immortale? aretino, 8-291
/ fallile tosto s'el ten cal di me. novellino, 58 (92)
ficate / ch'e'disse: buon per me che pesche o pine, / com'
uno strumento di ferro trovato primamente da me, col quale la terra quant'è bisogno
voleva inforcare; uno con un tizzone acceso me lo voleva ficcare negli occhi; un
pur un poco i miei panni vecchi a me, ch'io non voglio che tu
quante volte il professore mi ripetè, perché me lo ficcassi bene nella memoria, che
pavese, 6-125: l'anno prima con me cercava una nuova spiaggia ogni mattino,
moniglia, 1-iii-275: bruscolo, tu me l'hai / ficcata di bolèa.
tornare in vita? / questa non me la ficchi. forteguerri, 22-78:
stesso! e tu da'retta a me, paska: ficcati nei fatti tuoi!
: si vede che, a sceglier me, non v'è venuto voglia de'fichi
, 24-28: e'bisogna, secondo me, che sia una di queste due cose
salomone sarà un buonissimo putto ma a me non ne cale un fico. leopardi
proprio la verità, peppino, a me della tua macchina non m'importa un
ai fichi. carducci, ii-4-350: a me il destino ha destinato di rimanere sempre
indifferente. pananti, i-50: a me non me ne preme un fico secco.
pananti, i-50: a me non me ne preme un fico secco. cantoni
secco. cassola, 3-135: a me delle chiacchiere della gente non me ne importa
a me delle chiacchiere della gente non me ne importa un fico secco: hai
ed altri imbrogli, / ch'io per me non istimo un ficosecco.
dirle quando bene e quando male di me, che essa, interamente disorientata, era
volgar., 4-165: se tu vuogli me rendere certo e sicuro, prendi
sicuro, prendi il cane e dàllo a me per istatico di sicura fidagióne.
ti piacea, questo doveva anche a me piacere; ma l'averlo occultato della
ov'è, consorte, / ver me la tua fidanza? tasso, 13-80:
ad alto aggia fermezza alcuna / in me di securtà ower fidanza, / ch'io
già un dì il tuo scudo; in me riposto / ogni fidanza avevi. de
li ringrazio della fidanza che pongono in me e mi rallegro con essi della loro costanza
detto ch'egli stia per fidanzarsi con me? -rise forte, ma con la sola
male; né potendo ir fuora, a me fidala. g. m. cecchi,
: a fulvio amico / tutto fido me stesso. manzoni, 322: questo
peccator chi t'ha fidato, che de me non hai temenza? francesco da barberino
, 169: vien francamente; di me io ti fido / e di chi abia
e di chi abia men forza di me, / ma tuttavia di più forti non
, ii-3-43: color che fidati avea da me / di morte e di prigione,
6-77: non hai da fare contratti come me, che talvolta ascendono a somme che
da farti una proposta. lasciali a me quei fondi, e io ti pagherò un
intendo che tu ti debba fidare a me d'or innanzi. sbarbaro, 1-199:
vii-5: io lo so, che 'n me di me fidando / più che 'l
io lo so, che 'n me di me fidando / più che 'l dovere,
, 121-32: elli che si fida in me della vita, dubita per la mia
manzoni, 68: conduco genti / da me, qual ch'io mi sia,
1-187: né d'altrui né di me molto mi fido. redi, 16-iii-159:
de'giorni ch'io non posso fidarmi di me: un demone mi arde, mi
fortezza e mia lode ed è fatto a me per salute. 2. fedelmente
a poco / nel ramo sopr'a me fidato. 8. munito di
oltraggiato? giocosa, 33: tornò a me col viso rischiarato e fidente. ora
lui a dirmelo non temeva più di me. bozzati, 6-100: occhi rotondi
all'effettuazione di tanta idealità, io me gli strinsi col pensiero fidente ed attento.
musa, il divin tuo riso a me che vale? / altri e fidenti vanni
lingua fidenziana, confessa col * solvite me 'essere il sileno virgiliano. gravina,
duro, ai perigliosi passi, / da me cotanto dilungata e torta? firenzuola,
/ e lieto, et io di me vivea signore. v. colonna, 1-72
'l poeta fido, / come in me quel leggero ondeggiamento de li alberi per
, 5-81: ned ella avrà da me, se non la sdegna, / men
della povera giovanna. il cameriere che me le diede mi conosceva e me le
che me le diede mi conosceva e me le lasciò a fido. -fare,
te con fiducia, essendo stato per me crucifisso. perdonami se io sono presuntuoso e
, non avessi più dentro di me quella fiducia ingenua che hanno tutti
fiducia piena / e col quale di me dimenticarmi. manzini, 12-55: la volpe
lare, dixe: -madonna, io non me voglio per niente de qui partire senza
in salute, però che avesti in me fiducia, dice iddio. panigarola, 1-145
o traditori conscritti, al cospetto di me fatto larva da voi,..
nulla potenzia avete e se dio contra me v'ha data licenzia, divoratemi; ma
non mi vedevano. erano tanto fiduciosi a me da canto che mi pareva di trovarmi
vo per dolci pomi / promessi a me per lo verace duca; / ma infino
fiele aspersi detti / che ponno in me? manzoni, pr. sp.,
pur d'orgogliosa / manera se 'nver me sempre restato. novellino, 70 (119
ch'ella sia nel mio cor, ma me ne pregio, / poi che solo
mirarmi / per continuo pregare, a me si volga / almen per forza de'possenti
, 773: quello vi avanzerà per me, abbattuto le vostre solite spese,
se altri danari vi sarà rimesso per me dal detto lorenzo pasquali ne farete 'l
donarmi; perché potrebbe forse avvenire c'a me convenisse di pagar la fiera, e
funesta il guardo acceso / fieramente in me volse, / minaccioso, terribile, veloce
pentirai di tutto fuorché d'esser venuta a me, liberamente, fieramente. serra,
[i tuoi maggiori] / a me, e a'miei primi, e a
se una dea, fatta / di me pietosa, non m'apria lo scampo,
(con che non vengo a odiare me stesso che sono infimo), ben so
(6-27): deh, increscavi di me, donne, per dio, /
boccaccio, iii-10-71: omè, sovra di me andasse l'ira / che altrui nuoce
/ che par che 'l mondo e me aggi a neente / e se mi vede
ancor non vale / a provocare in me la tua fierezza? mascardi, 2-417:
dubito che forse non vi lamentiate di me al fine, quando, dopo aver
vi dole, / più siete inver'di me fèro che fèra. fazio, i-14-55
il mio regno, / chi per me è fuor del suo, languisca e pera
. alamanni, ix-318: tien da me lunge quell'avara mano / d'esta
: il mio fratello carnale minore di me di dua anni, molto ardito e fierissimo
sapere che al principio essa filosofia pareva a me, quanto da la parte del suo
/ siccome fiero è il creditor con me. pellico, conc., iii-107:
promettere qualcosa / se potessi fidarmi di me stesso /... / padre,
giammai letizia intera; / e in me la sorte incrudelì più molto / placida
/ ver cui già far difesa a me non vale. pulci, 19-20: o
goldoni, iv-116: che fiero distaccamento per me fia questo! che immagine d'orrore
pascoli, i-208: io sento fierissimo dentro me il contrasto delle due anime;
uscita, / quella nel fòro giorno a me prepara. 22. marcato, pronunciato
trombe i fieri canti / meglio di me la poderosa gente: / il senso,
un uomo exercitato nell'arme paiono a me, quando egli arà presenzia di fiero,
oriente oggi risplende; / deh chi di me pietoso a voi mi rende,
, rettor., 27-6: pare a me che gli uomini, i quali in
vita s'ab bassa in me a poco come la marea. il polso
quanta è la fieveleza, non so donne me fare. bibbia volgar., x-73
l'elemosina di nessuno e nemmeno a me piace di mangiare pane sporco. -perché,
pascoli, i-544: udite dunque da me l'eco (altro non potreste)
di legge, vuoi un po'guardare per me in questo tuo libro, quanti annetti
purg., 32-132: poi parve a me che la terra s'aprisse / tr'
ariosto, 35-1: chi salirà per me, madonna, in cielo / a
/ io vidde un porco grande a me venire, / che ben da vinti
,... io sentii che per me si compieva un destino. verga,
tu dici, o altri a te di me ti disse? / pilato allora gli
nente ch'eo fui ionto, / non me lassò figere ponto / de far sopre
lassò figere ponto / de far sopre me uno ionto / 'n un ramo sopr'a
uno ionto / 'n un ramo sopr'a me piantato. 12. locuz.
messeni. alfieri, 1-847: -di me che fia, / se priva io resta
: ch'i'sie su'figliuolo a me non pare, / ma figliaste. giamboni
: voglio teco morire; / non me voglio partire, fin che mo m'esce
lieta, / vincer poter dentro da me l'ardore / ch'i'ebbi a
sì fedel consiglio, / come a me quella che 'l mio grave esiglio 1
1... i spesso a me toma co l'usato affetto. aretino,
la signora comare, e basciate per me la figliuoccia anna, la quale dee
/ debole e amore ti ha concesso a me; 1 o mia figliola, tu
nuova, intanto l'ho tolte per me, e comincerò a farle assaggiare alle
stefano, 4-8: sapiate, se non me dite de chi l'è fido,
l'è fido, / da voi io me dispartirò in un volo. collenuccio,
montale, 1-78: questa che in me cresce / è forse la rancura / che
, per altro tempo che per ora me è noto il tuo amore. cellini,
, messer gerì non ti manda a me. aretino, iv-1-103: voi, figliuolo
p. fortini, ii-564: questa me la portò oggi quel figliuolo de le
tanto amasti, che tu gli raccomandi me e i miei figliuolini. ariosto, 45-39
a la figura, / ch'avea in me de'suoi raggi l'appoggio. petrarca
e continui tumulti, libero interamente di me, con bastanti danari, d'età diciott'
vita nuova, 3 (44): me parea vedere ne la mia camera una
è adorno con altre frasche. a me paiono belli: serberonne uno, come
408: nella cina mi pare a me che e'manchino d'alfabeto, e di
x-3-549: repente / ecco farsi a me presente / una larva, una figura
non credo penta, / né sia de me la sua figura empenta. dante,
mano al giocatore, / così a me stesso avvien che mi riveli / di
parlato tutto il tempo, bischera? me la son cavata fin troppo bene.
molt'altri studiosi e contemplativi orientali da me domesticamente trattati, sono uomini, che
; ma una grande stanchezza si impossessò di me dopo qualche chilometro. pirandello, 7-247
dissimulare una specie di compassione mossa in me dal vederlo in sì piccol teatro,
90-17: provo tormento, qual non me cuitava, / che 'l cor sì
cuitava, / che 'l cor sì me fendesse per calura: / non posso dar
ii-549: pensi che disgrazia anche per me, se il signor tognino fa questa figura
: o fiorante, fiorante, tu me l'hai fatta di figura: e pure
1 (21): oh povero me! vedete se quelle due figuracce dovevan
sulla mia strada, e prenderla con me! collodi, 51: vide nel buio
: sta sempre a macchinar birbonate contro di me collo zio santoro. li ho sentiti
contrario. fogazzaro, 5-41: a me, sogni e fragranze, o mia luisa
volsi / ed ella i suoi vèr me, e via più brutta / a membro
caffè, e il tutto essi a me aveano ceduto per quel meschino valsente di quindici
sì so tratto / de for de me, non so dove portato; / lo
annunzio, v-2-459: uno spirito di me mal figurato mi faceva soffrire, e avversare
d'una volta, scrivendo a chiarezza di me, ho anche scritto a lode di
, ho anche scritto a lode di me, senza timidità alcuna; e m'è
, se ne vengono tutti verso di me ed io mi trovo circondato da sette o
3-377: cotal ordin di cose a me le dure / parche filaro, e
ancora notare una certa osservazione fatta da me nell'arte del filare l'oro,
era vecchia, sa, più vecchia di me. -filare all * inglese:
desplaque la rocca / che non s'oldì me dir che la filasse: / sempre
, sf. neol. medie. disciplina me dica che studia il modo
, fuor di ogni ragione, di me... ti duoli.
busini, 1-56: poi soggiunse: a me rincresce avervi auto a infastidire con questa
e di teologia... a me però... paiono filastrocole da
beneficii ricevuti da papa paolo, a me non farete già confessare d'avere avuto
annunzio, v-2-164: mi sellai da me il cavallo; da me gli imboccai il
mi sellai da me il cavallo; da me gli imboccai il filetto, m'imbavai
quel viso figliale / si palesava a me come non mai. -che intercorre
mia e di tanti, tanto migliori di me. = comp. di filiale.
dolce bocca, / ov'ha per me '1 silenzio eterna cella, / a lui
della preziosa lana delle auree chiome tu me ne arrechi un fiocco, con quel
, 11-19: io non ho quanto a me di lana un fiocco, / guardami
/ e la fiocina fiera, ma a me / data fu in sorte. =
formar parola / ch'altro che da me stesso fosse intesa; / così m'ha
/ il fuggitivo spirto, ed a me stesso / in sul languir cantai funereo canto
x-3-142: sei tu forse che intorno a me t'aggiri, / e simile alle
(602): « lascia fare a me, » gli disse un monatto;
ecco 'l bell'erro, c'ha da me a lei: / ch'i'non
dall'orlo del burrato / non scordarti di me. -per simil. e al figur
/ [amor] nel tempo suo di me discacci fori,
perché tu n'hai saputo più di me, e che noi siamo a questo condutti
voi stesso se abbiate mai avuto da me altro che fiori e venti di speranze
: vergogna oh, lasso, ed ho me stesso ad ira; / e doveria
fuggendo / di gente in gente, me vedrai seduto / sulla tua pietra, o
donati, ix-485: se ti piacesse in me cogliere il fiore, / apparecchiata son
per dirti che non devi riderti di me! alvaro, 2-32: erano di quegli
(35-10): non è rimasa in me tanta balìa / ch'io de lo
alle campagne. tommaseo, i-219: me pastore, / non pascerete più,
1-33: io, per dir di me, non solamente non vorrei questo privilegio
dicesse, che io fiorentinamente scrivessi: me ne allontano io quanto più posso dallo
). muzio, 1-34: che in me non sia indicio alcuno di fiorentinaria,
firenze sono certo, anche di me servo de'servi: né io mi credo
1-54: primavera e soi dì per me non riedono, / né truovo erbe
/ nostri moderni, io spiaccio a me medesimo. g. nobili, 53:
senza ferire, io avrei vergogna di me stesso. pirandello, 5-20: bill
. cecchi, 9-1-4: volete voi da me un buon consiglio / senza il fiorino
. stampa, iii-245: fiorisce a me ne le sue guancie il maggio, /
66-19: ma, lasso!, a me non vai fiorir de valli, anzi
e nasce e muore, / volgiti a me. 3. per simil.
, / e li non più da me sentiti amori / con poca guerra me gli
da me sentiti amori / con poca guerra me gli fer captiva. bonfadio, ix-284
cielo notturno. beltramelli, i-278: me levai sul primo fiorire del giorno.
manderò con un patto, che tu me li fiorisca di tue riflessioni. algarotti,
iii-24-134: tra il sacerdote di temi e me fiorista delle muse chi più..
: il fiore d'infanzia, per me stato un momento, ai miei occhi fiorito
nostra vita / e prega che di me aggia mercede. fra giordano, 2-154:
/ è l'aura mia vital da me partita. guido delle colonne volgar.,
pietoso il giovinetto core, / di me, che son degli anni miei nel fiore
croce fiorita, / de soi pensieri me sonno vestita. anonimo, ix-937: il
in la vita fiorita / tante volte vantaste me beato? a. pucci,
fiorite. boccaccio, iii-1-108: beato me, che campata ho la vita /
fama fiorita / tra le genti dimori, me vivendo! boiardo, 1-8-28: un
incontra, che se dritto / per me si stima, egli è 'l fiorito gregge
/ fazz'a qui'che marito / me dé, ch'è za fiorito / e
pur ch'io ve lo dica, / me l'ha insegnato la poltroneria. b
xxiii-243: vidi le fabbriche de'vetri a me notissime, e sempre godo, veggendo
/ che né fiore né frutto / per me non par, né foglia. maestro
. /... stia di me contento. bencivenni, 4-26: che sono
.. / lungo il natio torrente / me pur tacita chiami, / e mi
, ii-46: ché, se 'l mal me no sfoglia, / non mi rende
, 193: ancora ancor non so che me ne dire, / ch'il cervel
l'ingiallito / fogliame parlerò sola a me sola. vittorini, 1-24: somigliano [
i foglietti di cose poco onorevoli intorno a me. redi, 16-vii-155: al signor
straccio 0 taglio, / tal di me fo, da po'ch'i'fu'berzaglio
: bindo, e'non par che per me truovi foglio / né penna che ti
/ quanta tu n'abbi, sì me l'hai dimostro, / laonde forte
l'hai dimostro, / laonde forte me ne cruccio e doglio. giovanni dalle celle
. carducci, ii-18-90: non badare a me che scrivo mezzo
redi, 16-v-386: tutte le cose da me notate vedrà che si potranno segnare nell'
casa, è salito a cinquantamila. me le ha messe in mano addirittura. pesano
da un elogio assai grande e poco da me meritato. leopardi, v-688: ora
soglio'. carducci, ii-4-13: a me farebbe comodo che le ballate fossero copiate
dagl'insetti; ma piuttostoché insetti, a me paiono corvi che si fanno grassi beccando
nel modo qui sopra descritto, secondo me, è assai migliore. targioni tozzetti,
carogne d'arcadi foiosi, che veggono me da per tutto, quando io non sento
sieno quelle conchiglie? oh se ella me lo negasse, io vorrei mandarlene tre
folce, / dicendo: torn'a me, figliuol mie dolce! 2
: cristo disse ch'eo en lui non me folcisse, / nel suo patre lo
col viso imbrattato di belletto, e me ne è venuta un'impressione di malinconia.
moro innanzi e taccio, / folgorar contra me sdegno e rigore. bracciolini, 1-1-10
/ non sia nulla avversiate, che me non aia en sia badìa. novellino
, dolze donna, / un fùlgure me fiere di tua luze, / vezendo
in confuso, secondo la via che me ne fa il vostro marsilio ficino: chiamolo
la terrena gerusalemme; ma io, folle me, son passato molto più innanzi,
mi tolle [amore]; / e me fa tutto folle, / smarruto e
amare; / mai senza sospirare / amore me no lascia solo un'ura. /
: vi sono infino di quegli che a me pare che non solamente imitino, ma
. menzini, iii-122: quantunque a me davanti / ciascun di lor s'addestri
alquanto mancò la feminile tiepidezza, me follemente alcuna cosa più cara reputando
essere migliore, / poiché tu vuoi a me oppor la forza? -persona molto
, / e dico che follia / me n'à [dalla donna amata] fatto
'nforzare, /... / fra me medesmo comincia'a pensare / ch'era
allotta vi furai, / per se stesso me ancide. romanzo di tristano, 71
: lo mio greve follore, / lassa me dolorosa, / fu quand'io dispetosa
d'iside al fonte appresso, / a me è noto l'ingresso / di sotterranea
e prendea dell'altura, / infra me dissi: « non so ch'io far
gadda, 13-48: li vedo con me, col povero papà, in una mattina
, ma egli era fomentato a sospettare di me. d'annunzio, v-2-314: già
qui vedi, dalla sua madre a me nella sua infanzia lasciato, ho io
male, poco doppo con veemenza maggiore me ne sopraggiunse un altro più tormentoso.
, i-38-46: ed io guai, guai me mizero,... ché 'l
di questa città, con che fondamento faceva me auttore della sua rovina? vico,
. pontano, 103: le ill. me s. v. [hanno]
eccesso, ed ecco che trovi in me, per il solo fatto che ti ordino
dalle fondamenta / scote la casa. ora me la dirocca! jovine, 5-184:
leonardo, 2-103: vedi come in me [castagno] ordinò [la natura
. piovene, 3-1 io: cominciava in me il desiderio di fondare con anna una
. fra giordano, 5-86: in me conviene che si fondi l'amore;
in fuori io sono tenuto d'avere me stesso più che tra tutte l'altre creature
su ragioni che non hanno potuto da me un pieno acconsentimento impetrare. goldoni,
è veduta ancor opera (secondo a me pare) né più fondata de la vostra
fattami di mercenario collaboratore, fatta a me vostro comproprietario, a me principal nominato
fatta a me vostro comproprietario, a me principal nominato nella fondazione di questo stabilimento
al figur. monti, x-2-221: me su la dura / terra giacente con
/ in un'epoca fonda / fuori di me. -profondamente legato al passato (
fargli sposare il signor steinegge e non me. bocchelli, 2-135: se discuteva,
un raggio di sole soltanto per me, / che sol la mia chioma dorata
: mai vorrebbe esser nato / miser me che son al fondo. mazzini, i-81
hai, morte,... / me sconsolato et a me grave pondo,
.. / me sconsolato et a me grave pondo, / cortesia in bando et
tua morte messo in fondo / ha me dolente, e perdo ogni conforto.
: misurollo [il nilo] prima di me santa chiesa, che non trovando fondo
nardi, 6-16: lassa sopra di me dunque tal pondo, / e testimon
. nievo, 4-222: il giorno dopo me ne uscii tutto allegro dalla città per
. svevo, 6-77: lasciali a me quei fondi, e io ti pagherò un
croce, iv-n-207: è gran sacrificio per me dover operare da fonografo di me stesso
per me dover operare da fonografo di me stesso. -ripetizione, riproduzione.
di lagrime spargete, / e di me vi dolete, / che servi non vi
di cosmografia quanto la cosmografia sa di me, pur mi diletta perdere il tempo
in pavia, e cattivissima per me nemico del vino, e voluttuoso sa
acqua dei fontanoni, tornerò un poco in me stesso. 2. geogr. sorgente
ii-113: risponde a lui giovanni: - me del vostro / bel fonte, signor
fei / ch'era da impura fonte in me caduto. monti, x-3-402: libertà
sdegno di nomar te, quando fra me rimiro / che fonte fosti al sangue
., ii-120: incomprensibile è per me come si scriva la storia senza allegare
19-7: col capitan sabàto buccianera / stanotte me ne son ito in foraggio. d
tu gli hai pagati ad altri che a me, grattati il forame, a me
me, grattati il forame, a me gli hai a dare, che son vivo
; gli enormi depositi degli scheletri calcarei me è chiave aprente, acciò che io veggia
è uno strumento di ferro trovato primamente da me, col quale la terra quant'è
che ho solo dieci anni so da me che il mio biglietto è giusto perché
fuori l'orsi a difendersi, io me la fossi sognata e fattagliene dire,
un letterato di prima lancia, credetelo a me. foscolo, xvii-411: quando trova
accennava il broncone) se era forcelluto, me li cavava tutti e due! calvino
alcuni capelli, molto lunghi, e me li mostrò. brancoli, 4-93: coi
che co la lengua ligne e la piaga me stigne. bocchelli, 13-328: -grullo
a casa, umiliarvi tanto fustevi volto a me novo forese e quazi in terra vossa
aveva accompagnato venticinque anni prima come accompagnava me l'ispettore forestale che gli aveva parlato
mio, che là dentro sembrava a me stesso come nuovo e forastiero. bocchelli
. tommaseo, i-316: il buon giovanetto me lo disse piangendo... allora
buona istruzione in questa materia, a me forestiera. 11. costituito
eo vo dico / mostrano che 'n me sia dismisura / d'ogni forfalsitade.
e ciò faccio per dar credito a me e speranza a loro. =
delle memorie della mia vita, da me scritti sin dal l'anno
vestita / della bruna viola, a me si offerse / l'angelica tua forma.
. sbarbaro, 1-144: rovescia a me accanto una forma pesante giaceva.
spesso condotte. pindemonte, 247: a me venne un sogno in sull'aurora /
[della perfezione] la forma in me stesso, che già non crederete esser
pura dottrina, la qual udisti da me in fede e amore in iesù cristo
, e dallo a'poveri, e seguita me. cornaro, 72: io so
di forma ogni mortale / esser composto non me sia negato / da ogni giudicio dotto
idio che questa tua forma fusse in me, o la mente mia fusse in te
armonia. buzzati, 6-207: per me è spaventoso lei non ci metterà malanimo
malanimo lei lo farà sovrappensiero ma per me è spaventoso ogni volta è così ammetto
unico. foscolo, v-386: pare a me che il 'gusto'consista nel dare a
. de sanctis, 11-375: per me, l'essenza dell'arte è la forma
: mungià prende a cantare il * libera me domine ', e il 'ne recorderis
in forma d'un temperamento proposto da me o da lui, ma in forma
di messaggi, / corsero incontro a me e dimandarne: / « di vostra condizion
: vedesti, a te dinanzi / me timido, tremante... /.
/ giacché salire fra gli angeli a me non sarà, di certo, da dio
dal portafogli un biglietto da cinquecento e me lo diede. protestai, per la forma
uomo, anche 4 sui generis 'come me, non sia colto di sorpresa dalle
. mazzini, ii-42: ei rideva con me delle formalità e del simbolismo dei carbonari
come se un cenno vostro non fosse per me una legge sacra. foscolo, viii-192
. deledda, ii-1023: parlare con me? perché?... io non
.. tuttoché registrato ed esemplificato, a me pare uno di quei vocaboli da lasciarsi
sono indivisibile unità; nientedimanco in me esemplarmente tutte le virtù e me
me esemplarmente tutte le virtù e me formalmente in tutte le virtù meritano
e di terra, e consequentemente facesti me e gli altri della generazione umana, ché
questa prima vita / nove mesi in me stessa io ti formai, / or del
, priego che dopo la mia morte me non dimentichi, acciò che io di
tutte le cose. casti, ii-4-76: me di fibra sensibile e di vive /
. tolomei, 2-133: s'a me, per avervi di ciò pregato, mi
core. ariosto, 158: sì bella me la formo [la morte] nel
ideale 'che vi siete formato di me. cicognani, 3-213: la madre l'
mai formar parola / ch'altro che da me stesso fosse intesa. boccaccio, dee
tutte le gemme d'india fu per me il gabinetto di storia naturale ch'ebbi
: frattanto tutto quello che è in me, che partì da me, che ritorna
è in me, che partì da me, che ritorna in me, che può
che partì da me, che ritorna in me, che può venire in me forma
in me, che può venire in me forma sempre parte essenziale di me medesimo.
venire in me forma sempre parte essenziale di me medesimo. verga, 2-155: la
volgar., v-108: ecco che me, sì come te, fece iddio,
, 0 che la forma mostrata da me sia una vana e superstiziosa osservazione.
adolescenza; e già mi rappresentavo a me come terra cruenta, come formato grumo.
'della formazione delle società, a me pare che basti avere insieme un uomo
della colpa qualunque che provocò contro di me un decreto che mi toglie lo stato
fr. martini, 1-6: a me pare di dire delle moderne e nuove
arienti, 94: pregove... me vogliati prestare fine a diece ducati d'
della famiglia formicidi, originario deltamerica me ridionale; le operaie invadono
ne'quali le ascoltai, è, per me, ricordarsi di un tempo che non
salvini, 24-295: giove, odi me, o formivario, e dona /
è 'l vestire che aio, el qual me fa putegliosa? / ché eo lo
ingemmata e feminea. pirandello, 5-421: me la descriveva come una fanciulla..
distendere secondo le formole necessarie, e me lo manderete affinché lo sottoscriva. romagnosi
la nostra amicizia, promettendovi manco di me che non dovevate, né ve ne potete
60: le bellezze de questa giovene me piaceno tanto che tutto ardo del suo
tanto più quanto l'abito ho indosso me strenge celare e come in fornace ardente premere
... è una cosa diabolica per me, e firenze è una vera fornace
tua bisogna tu mi sei più caro che me, il quale fatto pienamente è fatto
consiglio nella fornace ricotto, e in me medesima conosciuto. 10. dimin
f. doni, 1-77: pare a me... che noè ci lasciasse molti
il quale era fornicante e partentesi da me: li loro occhi faceano fornicazione dopo
molti amanti: ma pure, ritorna a me: dice il signore. fr.
fornicatore facesse diventare mogliema una pecora e me un becco da dovero. diodati [
1-6: ognor ch'io penso che partir me degio / e luntano da te fornir
405: bisogna, se volete vedere me e parlarmi, aspettiate che io abbi
nuovo che fosse dolore: / e or me n'ha così fornito amore! bartolomeo
io lo venderei, e poi al tempo me ne fornirei. p. f
ciro di pers, 2-13: ho per me anch'io fornita / la mia parte
è la viva e vera imagine di me stesso, pittura del tutto fornita e
certo la grassa / pasciona. da me tu potresti / averla, se tu la
la trinità, non so quel ch'io me ne speri. baldinucci, 63:
due volte la finii e i miei aguzzini me la portaron via e la misero al
non ha aver bene, / come me, egli tempesta il pan nel forno.
un foro in quel luogo che a me pareva più proprio. leopardi, 529:
517): più non si dee a me esser disdetto l'averle scritte [certe
aura fosca! / forse ch'avrai da me quel che tu chiedi. cavalca,
a tutti, e la pazienza a me. b. croce, ii-14-285: fui
rinaldeschi, 1-132: e'pensarono contra me, ma tu, iddio, non m'
in forse. varano, 249: a me già porse / la diva esca quel
crescesse, il vivere sarebbe delitto per me. rovani, i-777: il suo furore
sciolta preda in caccia, / traendo me, che seguir lei convengo. chiabrera
. tasso, 13-i-300: attendeva in me sol quel furore / ond'altri poetanto
d'un uomo exercitato nell'arme paiono a me, quando egli arà presenzia di fiero
, 6-83: ah perché forti a me natura e 'l cielo / altrettanto non fèr
, sebben con stento, / superar me medesma e il mio tormento. foscolo
iii-287: il dio d'israel disse a me, disse il forte d'israel,
contra al dovere, / perché di me pietà non vi ritene? / perché sete
vi ritene? / perché sete ver me, crudel, sì forte? tasso,
fiume / lungo il qual sempre sopra me se'forte. passavanti, 284:
petrarca, 183-3: s'amor sopra me la fa sì forte, / sol quando
grande resistenza nel compiere e di cognoscere me. pulci, 8-48: io conobbi rinaldo
ho ancora trovata persona de cui fidare me possa e che sia forte de qualche centinaio
, lo quale poco si partia da me. albertano volgar., 74: del
poiché contrassi col pubblico, e con me stesso, che era assai più, un
assale / una pietà sì forte di me stesso, / che mi conduce spesso
a colui avoltori pizzicano il fegato, a me continuo squarciano il cuore cento milia sollecitudini
caro consorte, / che vivrai dopo me qualch'anno ancora, / se vuoi che
c. dati, 4-57: a me sono cresciute molte spese, e a quegli
siepe forte ad altrui, siepe a me pia, / come la fede che donai
, 29-42: or convien che elicona per me versi, / e urania m'aiuti
par., 9-36: lietamente a me medesma indulgo / la cagion di mia sorte
e si ricordi pure che fu amato da me, se questo può valere a tenerla
notte ancora lui certamente più forte di me. buonarroti il giovane, 9-845:
sì forti. guittone, ii-39: non me parrà mai / forte de lei gaudere
con tutto che la dicesse essere di me forte innamorata, constantemente osservavo la fede
bindo, e'non par che per me truovi foglio / né penna che ti renda
: / quanta tu n'abbi, sì me l'hai dimostro, / laonde forte
l'hai dimostro, / laonde forte me ne cruccio e doglio. sonetti e canzoni
voglie sue. boccalini, ii-45: a me pazza bestialità da cavallo par che sia
promettere qualcosa / se potessi fidarmi di me stesso /... padre,
: sento e ho sempre sentito in me stesso un certo che, che mi avrebbe
alla perfine alquante volte vi ricordaste di me. s. bernardino da siena,
pensi fortemente ogni volta che pensi a me e mi associ ai bambini.
volgar., vii-104: quelli che persèguitano me... saranno fortemente confusi.
a combattere; e incurvasti sotto di me gli miei awersarii. varchi, 18-1-154
distrezza, / e come ritornò a me ragione. cieco, 7-80: bevuto ch'
. lassami riposare alquanto e rimuovi da me alcuna volta queste tue piaghe, acciò che
pregiata sua lettera e i sonetti a me indirizzati... per lo stile,
le ragioni che tu hai udito da me: tu ne troverai bene qualcuna, ma
idem, ii-800: le femmine entro me chiusero molto / menta e il seme
78: questa milizia sanza dubbio è arte me ravigliosa, peroché essa insegna
fortume è assai grato, è a me in dispetto; / chi è d'una
sinor nuvolo apparse, / tornar sopra di me sereno e bello. leopardi, 22-87
sola a combattere con lei; ma io me le raccomando. d. bartoli
simintendi, 3-164: manifesta tu ora a me le tue fortune e del duca e
, antigono, che molte volte da me ha questa mia fortuna udita, il
tanta fortuna / per sì nobil signor a me non venne, / ch'anch'io
per voi una gran fortuna, e per me una gloria immortale. moravia, ix-255
di mia fortuna. monti, x-2-142: me privo / del morto padre, in
di fortuna e guidi in porto / me peregrino errante,... / queste
, significa 4 sorte mia, buon per me '. -come espressione di augurio
raduna. caro, 2-1216: dietro me ne tomo, / disposto a ritentar ogni
saldo miro, / che si dirà di me se innammorato / sarò con gli
alloro. maralti zappi, xxii-64: me fortunata, se con nobil canto / cinger
. nannini, ix-353: quanto di me più fortunate siete, / onde felici e
parlano / costoro? o fortunato a me! chiamateli. -mal fortunato: sfortunato
caso imputandolo, spandendo pietose lagrime per me, la fortuna maladi- ranno. bembo
33: così saria fortura / da me partir lo vostro fino amare. =
carico alle mie forze disequale, che a me averlo accettato. l. martelli,
nuova amministrazione... quanto a me, sin dove arrivano le mie forze,
peso dell'imbestiata / forza. e me fredda, me / venuta meno per
imbestiata / forza. e me fredda, me / venuta meno per tutta la carne
bini, 1-23: se il fato non me l'avesse imposta come una camicia di
cioè impazzire. ho però portata con me la camicia di forza e l'infermiere
orava el salmista e diceva: conferma me nelle parole tue, ciò è con le
favello; / una incognita forza in me favella. monti, x-3-277: umano
oggidì alcuno che possa più fondatamente di me calcolare le forze intellettuali di questa e
la mia mente seguono a starsi vicino a me. carducci, ii-16-131: se ella
nome di un mio amico infelice tutto me stesso, doveva a forza parlare di voi
non ho più forza, neanche per me. -avere efficacia morale o giuridica
, / è l'aura mia vital da me partita. possavanti, 50: il
candida piuma. forteguerri, 6-168: a me si aspetta adempiere la volontà vostra con
, 63: plaza a deo dare a me grazia e forza de fare quelle cose
ancora, / vinsi il mondo e me stessa; il lauro segna / triunfo,
simintendi, ii-3: quegli fece forza a me non volon- tarosa. stefani, 1-18
. / -sì, / per forza soperchiò me disarmata / e presa pei capelli.
or che non è sale, / per me saria 'n poco temp'assommato. fra
le forze corporali, sì che in me non rimase virtù alcuna. boccaccio, viii-3-182
di cose, perché amando te, amo me stesso. palazzeschi, ii-374: avrei
sacchetti, 19: fai di me un spiritei defunto, / rimaso sì che
: pure l'anima vincendo, e da me la fredda paura cacciando, tutta di
. pucciandone, 347: regna in me sì vertudiosamente / amore, che 'n
la forza del cerimoniale, / a me non piace, o piacque mai niente
d'annunzio, iii-2-353: per forza soperchiò me disarmata / e presa pei capelli.
/ amore, ha segnoria / 'in me, cui voi tenete / ne lo vostro
boiardo, canz., 97: odio me stesso e il mio cantare; e
d'annunzio, v-3-444: a me inafferrabile non occorreva e non occorre l'
meravigliando dissi: -or come / conosci me ch'io te non riconosca? - /
mi sgomento. molza, 1-256: me preme sì doglioso e fosco stato,
, / ch'io non sentissi in me crescer il pianto. bonarelli, xxx-5-5:
tradimento in foschi / ambigui detti a me parlò. mamiani, 1-110: il divo
e regalai a un foscoliano, e me ne pento, la ia edizione dei *
conversazioni, quand'io era oscuro per me, così ora non degno prestare della
sdrucciole. baruffaldi, ii-247: per me, disse il neri, io beo,
d'annunzio, v-1-255: conobbe con me la trincea, conobbe con me la tana
con me la trincea, conobbe con me la tana e la fossa, conobbe
, 3: gli occhi, a me sì scarsi d'un sol guardo, /
le fosse delli occhi ammirazione / traean di me, di mio vivere accorte. targioni
. m. cecchi, 1-i-357: a me pare sempre dare del capo ne'cimiteri
?, infiamma ed aguzza verso di me l'occhiolino. penso ad un tic nervoso
tutti i patti che... io me ne andassi a pascolare o a
, i-52: perché, sagrande! chi me ne ha fatt'una / non vo'
fatt'una / non vo'aspettar che me ne faccia due; / io far dimeno
alla strana ambizione / di chi di me si duole, e mi va grosso
alogenuro di argento, o normale, o me 9 — battaglia, vi
contento da un lato che il caso me li avesse offerti, mi rammaricavo dall'altro
te li manderò, quando il fotografo me ne avrà fatte delle copie. baldini,
. fr. colonna, 1-1936: qui me scolora e qui me stempra e stinge
1-1936: qui me scolora e qui me stempra e stinge / qui m'abbellissce e
amicis, i-170: sul dinanzi, fra me e la porta, un viavai di
). torini, 365: di me / dirai ch'io fo come colui che
andò fralla brigata. leonardo, 2-560: me ne fu portato un gran sacco [
leopardi, 20-33: fra poco in me quell'ultimo / dolore anco fu spento
: la contessa ascoltava alcuni versi da me imparati fra settimana. -per indicare
, di solidarietà. -fra noi, fra me e te: in confidenza.
bianco da siena, 34: fra me e te più non ci abbia contese.
2-95: che v'è fra te e me, o donna? lanzi,
. pers. (anche ripetuti) me, te, sé, ecc.,
dante, purg., 9-25: fra me pensava: « forse questa [aguglia
arder le stelle; / dico fra me pensando: / a che tante facelle?
cuore, ecc.): con me stesso; con se stesso. tasso
, ne può risultare un ridicolo per me, e per te. -scherz
v-25: chi mi dà che venghi a me la petizione mia e quello ch'io
mia e quello ch'io aspetto dia a me iddio? e colui che cominciò,
sciolga la mano sua, e uccida me? valerio massimo volgar., i-109:
hai schiacciato il figliolo... me ne vado per non fracassarti la testa.
viaggio felice: ma poiché / lungi da me sarà, fracassi giù / acqua e
sine fine. allegri, 75: me ne dic'egli [della corte] un
poco dello strepito che era stato contro me suscitato, di modo che roma pareva tutta
. g. bassani, 4-103: se me la fossi sentita, dopo aver lasciato
tu m'hai fracido. se tu me le credi rimbeccare tutte, tu sei in
lui fanciullo cadono i primi lattaiuoli, a me vecchio i secondi e già fracidi.
lorde invettive e d'asserzioni mendaci contro me. -dir fracido a qualcuno: augurargli
« raffinata o manierata » sono state da me adoperate a designare, l'una,
lite a'denti e, se credessi spender me medesimo, voglio che si termini per
hai fradicio, a voler saper di me più che io medesimo! cantù, 292
petrarca volgar., i-45: a me pare questa vita certa arca di fatiche
, 196: stupenda e nuova per me la fastosità barocchesca delle vie centrali,
fragilità de l'om cativo, / penser me pres de ditar un sermon / de
a lui basta la mia lode da me non prodigata mai, aggiungi come per zucchero
leggiadrissima e ben creata gioventù, me. s. degli arienti, 356:
non ti do incarichi, la governo da me. 11. prov. di
/ poco ti fie aver dentr'a me loco. garzoni, 1-357: divina sapienza
posso il turbamento interno, / che a me stesso di me toglie il governo.
, / che a me stesso di me toglie il governo. monti, v-102:
rardino gianni. boiardo, 3-306: me accomodarò a farli alogiare in questo governo
m'appagai che... a me fosse lasciata una legione sola ed il governo
. m. cecchi, 5-6: me n'andai a roma, lasciato qui d'
farammi vincitor, se per ventura / di me col suo favor piglia il governo
berni, 123: tale avevan di me fatto governo / con morsi, graffi
? -oh, è meglio ch'io me ne vada. or ora mi crepa il
finora nelle private adunanze, contro di me. caminer, xl-357: invano fu
? ma come impedirlo? suggeritemi. secondo me, bisogna lasciar gracchiare chi vuole.
la baia, e stimano che non me ne accorga. galileo, 3-2-291: tu
. alberti, 362: molto a me sarà grato vedere a te sia in odio
. alfieri, v-2-771: per quanto me lo ricordo, egli mi è parso
. de rosa, 548: 10 me nde saglive per le grade de la porta
ma per pace, rispose: a me non grada / far simile esercizio.
lezioncella sul tema di letteratura italiana da me scelto, e l'esito ne fu per
scelto, e l'esito ne fu per me più che gradevolissimo. bacchelli, 6-252
disse che si compiaceva di scoprire in me una persona tanto previdente. io osservai
: capirà che per un uomo serio come me non è mica una posizione molto gradevole
delle braccia ulivastre d'uno dei ghermitori me ne servo per armonizzare la fusciacca celeste
7-142: in quello, che io me n'andavo, parendo forse alla sua gentilezza
del suo gradimento invitò mia zia e me a la cena e al pranzo del prossimo
due giovani, uno innanzi uno dietro a me, tenevano per mano. ferd.
il piede sul primo gradino. per me, il primo gradino fu la baracca che
, ma pelaghetto o lago, / gradisci me, già che solcar non puote /
bevuto, -bob disse -modestamente sono io che me lo sono fatto versare, per gradire
, 16-42: l'altro, ch'appresso me la rena trita, / è tegghiaio
bonarelli, xxx5- 161: altro da me non puoi gradir, se non c'hio
il suo disinteresse non appena sorga in me la menoma compiacenza di parlatore, seppure
al possibile. foscolo, xv-119: me pure gradivano le vergini muse, e
monte, ii-394: un sol punto di me fuor non è tiro, / così
: donqa si de'gradire / di me, che vogli ben fare / e ghirlanda
o dolce vincitrice e amorosa / di me, che invitto e grande vinco e
. caporali, ii-46: quanto a me, vi fui sì mal gradito, /
mie gradito, / padr'e signor di me e ancor d'elli! anonimo,
vago augellin gradito, / eh'a me dinanzi uscendo / di ramo in ramo
ermi, / cari e gioiosi, e me lieta e gradita. tasso, 13-i-411:
guittone, i-20-9: se vedete operata per me alcuna cosa gradiva assai o poco,
cosa gradiva assai o poco, non me, ma solo lui grasia ne faite
8: non d'altra foggia è in me fatta la gelosia, che la si
maniera. alberti, i-270: a me, per conscendere alla amicizia del principe
esser ricco. sarpi, i-1-91: a me dispiacciono tutte le risoluzioni che non sono
o vado, / non fia ch'in me virtute invan s'attenda, / e
chiunque non sia guasto da teorie. per me lo scopo è raggiunto al massimo grado
/ di'a giovanna mia che per me chiami / là dove alli 'nno- centi
mando non ne dia la gloria a me, e non lo mi reputare a
tuo de tutto rio, / e di'me coronare e far beato / ed in
vecchiume: / non può correr dietro a me. -aver grado: provare e
fumeranno, / e non vorrò che me n'abbiate grado. gilio, l-ii-89:
mal mio grado / ond'è per me di tutto il ben cariza. meo de'
io ho sfamato un gaglioffo due anni non me ne sapendo né grado né grazia.
jovine, 363: egli ebbe con me un contegno misurato, cauto, graduale
ognuna delle conquiste di gino fu da me voluta e mi procurò insieme piacere e
creditori graduati che hanno ad avere da me. fagiuoli, 1-5-534: è in
la ho graffiata null'a fatto. a me troppo premeva di dimostrare che i *
atroce, / ch'a meglior stanze a me ti festi duce, i ch'il
luca pulci, iv-94: ninfe per me non vi date alcun graffio. ariosto,
dato assai da ridere a perticari ed a me la grafica descrizione delle maraviglie fatte dal
ciò fusse gragiaménto o corte, / eo me li accuseria 'n tal guisa tanto
, / che de morte verria sovra me sorte. = voce semidotta,
sono passate tre raccolte, e per me la gragnuòla le ha sempre portate via.
cose. la gragnuòla veniva tutta addosso a me: ma io stavo lì dritto e
e vocabolario spagnuolo mi era messo da me a leggicchiare quella bellissima lingua. giusti
. alfieri, 1-178: io feci con me stesso un solenne giuramento: che non
. bruno, 37: converrà fors'a me gramo / monstrar scuopert'alla signora mia
: ma no le fia contato / per me, sì temo no 'nde fosse grama
1-1 (66): io vo in me gramo spesso ripetendo / in fra'me
me gramo spesso ripetendo / in fra'me stesso tutti i miei peccati. boccaccio,
. grame. fracchia, 607: me ne stavo chiuso in una specie di prigione
: - fior e grana, / de me aia pietanza. 9. con
col 'granaio generale d'abbondanza 'da me progettato..., convengo ancor
animo suo non s'abbassa, credete a me che non è granaro, che non
disio proposto, / del quale in me già granava la spica. 2
pistolotti suoi e de'suoi contro di me. -pigliare la granata; scacciare
crampo. iacopone, 48-11: a me venga le fistelli con migliaia de carboncelli
altrui mani, e fare la beffa a me; ché 'l disegno non vi riuscirà
masuccio, 200: vui me pareti un altro da poco tempo in
c. dati, v-i-1-16: per me tengo per fermo che i più eruditi ed
lingua, spero di far qualche vantaggio a me e ad altri. -prendere un
questo stuolo, / ché io per me gli stimo men che i granchi.
. iacopone, 48-15: a me venga el mal de l'asmo, iòn-
quel del pasmo; / corno al can me venga el rasmo ed en vocca la
benigni lettori a degnarsi di perdonare a me, se presi un tanto solenne granciporro
. buonarroti il giovane, 9-788: me quante assalse un fier furor bestiale,
posto a te, ch'io vedea qual me penoso, / nudo in mano un
). svevo, 1-83: per me il tuo grande carattere non ha segreti
reina: « che farà filippo di me a la sua tornata trovandomi col corpo grande
/ ched io sum grande, marito no me dài. boccaccio, dee.,
assai, / cchiù bella donna di me troverai. giamboni, 4-180: guardando
nel gran diserto, / « miserere di me », gridai a lui. fiore
10-6: passar per grazia or anco a me concedi /
v-2-295: era venuta anche a me una gran fame da lupatto della maiella,
io, che proveggo chi spera in me, mandai due angeli con pane bianchissimo,
: di cascine... già diversi me n'hanno offerte. io sto a
la schiena, non tutti sanno che me ne intendo -mi dicono dei gran raccolti
di parte vicina / sai, dillo a me, che già grande là era.
grande. guerrazzi, 153: io per me non so se possa mai revocarsi la
faccendoni mi devan proprio venire a cercar me, che non cerco nessuno, e tirarmi
sbarbaro, 4-26: incapace di tenere per me la grande notizia: « sai che
vostra splendiente persona, per grande alegranza me pare ch'eo scia in paradiso.
, vi-1-174 (36-14): se di me, madonna, a voi sowene,
, in la quale e'ho trovà per me per li miei amise vero consiglio,
, conv., i-xm-2: io per me ho da lei ricevuto dono di grandissimi
gabbanella, ed insieme col mio figliuolo, me ne tornai a casa, reputandomi a
grande spavento e per la gelosia di me, fu per cadere morto. g.
: perché non hai tu dunque a me il rispetto / per l'amicizia nostra,
/ se tu fossi con lei di me più grande? baldi, 3-3-93: depresse
più usati né sperimentati, tosto che io me li fui messi, diedi di mano
pochi o dimoiti? / quanti più me ne date, più ne spendo; /
galanteria e in simili virtù, accuserei me medesimo e non avrei la temerità di
/ mi loda grandemente, / quando di me ben sente; / ma quando no
, ed anche la grazia vostra da me grandemente stimata. 12. duramente,
16-iv-342: il signor iacopo del lapo me ne ha fatto grandissima gola e me
me ne ha fatto grandissima gola e me ne ha grandissimamente invogliato. giordani, v-20
invogliato. giordani, v-20: a me pare sventuratissima condizione di morte, se niuna
facessi pensare che queste cose fussino finte da me per dargli carico. dovila, 492
debito di conscienzia, alcun'altra che me non farete badessa. boccalini, i-26:
. guittone, i-1-94: credete a me, bel dolce amico, che dov'
zeno, xxx-6-108: don chisciotte per me ti fa sapere / che, se la
nostro cortegiano;... io per me amerei che non fossero estremi in alcuna
di prima grandezza brillano in cielo per me. -fase crescente della luna.
sono talmente preso dalle vostre gentilezze per me, che, se foste contenta,
missione dovevo io stesso esser sicuro di me; ripulirmi e grandi- fìcarmi - giungere
: / non sia nulla avversiate, che me non aia en sua badìa. ristoro
parolette, la lettera « a », me la consegnò. palazzeschi, 3-243:
rapito, ed era come fuor di me stesso. tommaseo, 3-ii-447: la gigante
la francia, chi meglio n'avea di me, che non solo vi guadagnavo
granito. barilli, 2-195: vicino a me un enorme obelisco egiziano di granito nero
con dio; credi tu saper più di me tu, che non hai ancor rasciutti
... ma che gliene fregava di me? purché arrivasse a casa il grano
e forsi de più vile persone fare me conviene il mio. = voce di
importano tanto, non manchiate di ragguagliar me, più grassamente che potete, ancora
, 16-18: tu sarai pur sempre per me lo spirituale detersore al quale dovrò
, 73-28: segnor povero mendico, per me molto affatigato, / ed eo peccatore
una grassa pace è una ricchezza a me nella mia povertà. -stor.
messer vittasso, / ch'è per me dell'onor venuto al basso, / che
, grassotti e sanguigni si ricordaranno di me. g. m. cecchi, 21-237
, che il duol sempre più in me s'incarna, / di petto di fagian
e con lo aceto rosato se io non me ne vendico a misura di carboni.
che si gratificasse ad ippolito, non a me; e il mecenate era bensì lodato
: perché il signor cebà paga ed a me si stampa gratis, 11 mercadante avrà
v'è mosso contro, venite a me, ch'io vi consiglierò la causa '
, nella gratitudine, quale sete a me ne i beneficii. casti, 10-126:
la graziosa aco- glienza e onore grande me ha fatto,... per tanto
per addormentargli quella pulsazione dolente, e me n'era grato come d'una medicina
che loro nemico, e i contadini me ne erano grati.
de'panni ci mandasti. fu a me e a tutte gratissima. machiavelli,
. foscolo, v-42: quanto io me ne persuadeva, tanto più mi sentiva
dilata / d'allegrezza, cotal a me quell'orto / dava letizia e la contrada
volgar., i-156: grato è a me quello che tu mi domandi. frezzi
vago / desio di gloria antico in me fia spento. 10. che
, xxx-4-61: lelio, non fate a me sì fatta ingiuria; / che infin
. guittone, xxiii- 17: me piace ed agenza / e morte e vita
: va al tuo viaggio, che io me ne voglio andare a grattarmi un poco
dell'ipocrisia, che cosa vuole da me? morante, 2-24: altri numerosi disegni
. f. doni, 321: a me non conviene grattarvi gli orecchi della gratitudine
panciatichi, 262: dell'altre cose me ne rimetto a mon- sieur bovillaud,
. monti, iii-12: è stato da me tambroni, ha voluto udir qualcosa
che mei non esce del mio scrittoio senza me, se tu gli hai pagati ad
tu gli hai pagati ad altri che a me, grattati il forame, e a
, grattati il forame, e a me gli hai a dare, che son vivo
oggetto una cosa da me capacitata per possibile, io nondimeno credo gratuitamente
tommaseo, 1-371: viene il pizzarda: me gli offro di farlo raccomandare gli dieno
: volgi la mente, dunque, e me rimira, / e gratulante piglierai l'
in turbante che si erano gratulate con me, la sera prima, alla fine della
si fu assolto, / tacito coram me ciascun s'affisse, / ignito sì che