ovvero e, cioè: guai a me, perché sono ió nato? bembo,
sovente e molto ò io pensato in me medesimo se la copia del dicere e lo
, ii-174: ecco, che a me favella; / ma quanto bassa mai /
avversi [i tuoi maggiori] / a me e a miei primi e a mia
piedi e, per ingannare il tempo, me li tasto: li premo, vi
. redi, 16-v-144: io per me credo, che questi così fatti tumori
e non per distruggimento vostro, non me ne vergognerò. guido delle colonne volgar.
voi l'avevate sì bene edificata di me, che per amore e per detto vostro
: si degni fare un officio per me: il quale farà non solo a mia
sopra il mio capo; il quale me lo avebbe istiacciato al primo; di modo
la più fina / -disse minerva a me -è 'l dolce amore, / se dal
quello, si fabricherebbe di poi da me lo edificio della esposizione di questo poema
la sua lettura edita e compiuta per me francesco di bartolo da buti, cittadino
a sfogliare un libro che avevo con me, che non è edito e che forse
mazzini, i-460: l'importante per me è di sistemare rivista, società editrice
da biblioteca circolante, disumani, per me intimidatori. -casa, agenzia, impresa
questo monitorio non sarebbe stato né contra me né contra la ragunanza novella permessa la
dell'edizionetta comune, basterà ch'ella me ne scriva, io ne ho.
de'gran vocinator de vostro priso / me fer sovente e forte in core edoce /
/ in vostro amor ciò che 'n me bono aviso. moravia, ii-60: costui
figur. speroni, 1-5-403: a me pare che... ogni forma sustan-
infinite per tutti, e anche per me, le mie mi hanno molto istruito e
ella è di sangue figlia; a me, d'amore; / ch'io,
fummo educati insieme, / e a me diede fortuna / il nome di pastore
bartolini, 17-77: nessuno, quanto me, / correre bramò per i boschi;
-illuso! - / altri a me stesso eguali / amici fedeli, educati
ben educate in un circolo, a me fanno tanta compassione, quanto i cani
dopo mia madre furono educatrici amorose a me l'ombre e tacque. giusti, ii-167
anzi alle balie e a'medici che a me. 4. l'essere educato
mi porse la mano fu indizio per me del buon senso e dell'ottima educazione
dipendere gran parte dell'onore che su di me ne verrebbe, e dell'esito dell'
spererei che dovessero annunziare un articoletto da me stesso collo spirito di verità e di
papa, questo mio andare nasce da me, come da cagione effettiva, e dal
, dove purtroppo si vede, che da me al papa è gran differenza. sarpi
o. rucellai, 6-139: io per me dubito forte che non vi sia per
, sia certo, / come in me sono esperto, / delle sue colpe
e la mano e la voce / di me che 'ntendo i vostri effetti dire /
debbe fraudare e'simidei / né tu da me ricercare francesco da barberino, i-4
effetti che fussino atti a muovere me medesimo, per poter meglio muovere
che nuovo effetto farà egli in me? tasso, 4-76: ma il chiaro
5-204: un gabellotto ci sbirciò, me e la valigia. fece la domanda rituale
con le firme: i denari no: me ne servo. dizionario del commercio,
avrebbero potuto impegnarsi con effetto anche per me, domandai che per lo meno mi
esser posto, lasciando le parole, me ne verrò teco agli effetti.
non contra lui, ma contra di me che ne dava ingiustissima cagione, fur dette
bonarelli, xxx-5-128: oh, se per me pietoso / un sogno, un'ombra
vi son dati in modo che per me direi non conoscer altr'epoca effigiata in
ché sua effige / non discendeva a me per mezzo mista. idem, par.
/ c'ha de la madre, ancor me ne certifica. equicola, 148:
alla luce; / ora che in me a mite fuoco, / nasci anadiomène.
. verri, xxiii-133: in quanto a me non vorrei essere strapazzato come qui si
intento, come per riconoscere quel che di me s'era effuso in lei, come
tua anima. la tua passione per me s'è ella raffreddata? manzoni, pr
. nievo, 664: parlava di me con vera effusione d'amicizia, come d'
sole, bel nume, splendido / a me, sì come oggi ch'effuso /
bruno, 3-204: certo, quanto a me, che ho letto e riletto e
denno / gli efori: nulla io per me sol non posso, / né a
. barilli, 2-195: vicino a me un enorme obelisco egiziano di granito nero
. carducci, ii-10-44: onde a me il piacere e l'onore di sobbarcarmi
poi / ch'egli vale ben più di me, di voi / corrosi dalla tabe
la tengo; e carlo, / ei me la di'. 3. sm.
elaboro l'egoarchica e possente signorìa di me stesso. egobroncofonìa, sf. medie
, perché tu vivessi sola a me. cicognani, 9-66: di questo amore
: fantasticai di un'egologia -distrussi in me gli affetti della famiglia, i legami della
posso, egregio avvocato, sarebbe per me un danno incalcolabile, la mia rovina.
quasi finita per la grave egretùdine che me minazza de vicina morte. michelangelo,
vicina morte. michelangelo, i-130: a me d'un modo e d'altri in
pietoso il giovinetto core, / di me, che son de gli anni miei
caro oggetto i sensi privi, / me 'l veggio, e 'l sento, e
sarà il meglio ch'io vegga da me se gli è in casa. panciatichi,
gola! quest'altra io voglio per me; e toltala di mano alla madre,
imbecilli villanie contro il guerrini e contro me. soffici, v-1-277: una rosa
elaboratore di rancore che si trova in me mio malgrado, e mi rimprovero.
immobili e altissimi, guardando tutti a me con le pupille nere e rettangolari d'un
ecc. io dico, e nessuno me lo contrasta: la materia può far
, al superlativo grado di diffidenza di me, mi sentivo indosso la tremarella pensando
tasso, 8-26: non rimaneva in me tanta virtude / ch'a discerner le
/ non vuol che in sua città per me si vegna. boccaccio, dee.
ii-17: dolente allora / tu di me non saresti. -col pred.
, 5-36: cominciò: se'da me molto discosto, / e vo'che di
per fine tutto suo, e di cuore me le raccomando. f. m.
turbo, tempesta io son, se in me dio scende. manzoni, 36:
di chi può dare a voi e a me la forza necessaria per far ciò che
, ella ed essi diventano rispettivamente: me, te, lui, lei e loro
per avere il mio nome, vuole esser me in ogni cosa, o più tosto
inf., 1-67: « miserere di me » gridai a lui, / «
color vestita / della bruna viola, a me si offerse / l'angelica tua forma
otto compagni che noi eramo, dato a me la parte mia, mi disse:
ariosto, 19-100: buon fu per me... / che riposar costui non
. pavese, 4-146: se usciva con me, se veniva al cinema o nei
veniva al cinema o nei prati con me, se mi stringeva sottobraccio nascondendo le
mazzeo di ricco, 205: da me este aiungiato / e lo meo cor tormenta
pirandello, 5-486: e già, me n'ero scappato, hai sentito?
, e che avessi bisogno d'aiuti come me. fagiuoli, 1-4-306: se fussero
, 1-4-306: se fussero state spade, me le sarei divorate. pananti, i-260
pratiche di matrimonio, le quali a me piacevano sommamente, quantunque fossero per terminar
, 63: plaza a deo dare a me grazia e forza da fare quelle cose
sommo ancor giunte le rime: / in me il conosco, e provai ben chiunque
carissimo frate mio, te, e me, e famuli tutti di iesù cristo,
! » intesi / di dietro a me: per ch'io mi rivoltai / subito
di pericolo. machiavelli, 698: a me bisogna tentare qualche cosa, sia grande
, di fronte alla signorìa di me stesso? -grande essere: l'
un essere senza termine che contengo in me ciò che può essere, e la mia
tu, invisibile èssere, che sempre a me scendi per la scala d'argento della
mi prenda la parte del leone, e me la tiri innanzi con questo piglio spaventevole
1-647: diemmi tesser saùl; saùl me 'l toglie: / per lui s'udia
. -di ciò staitene / sopra di me. caro, 12-ii-no: per essempio
si saranno fatte infino altera o da me o da chi si sia. 0.
nella mia mente i semi, lasciando a me solo il compito di non lasciarli essiccare
non sapete che da lungo tempo in me la fonte vera dei canti, il
foscolo, xiv-199: io porterò con me le rimembranze della mia fanciullezza, e
, 10-30: col sozo laido peccato me tenea col vergognare, / e diceame
siena, iv-259: se voi cercate me (disse il dolce e amoroso verbo)
., 34-41: oh quanto parve a me gran maraviglia / quand'io vidi tre
morti so'amando 'l mondo: / me consentendo, mi fa amazzare.
mi avevano infiammato e rapito fuori di me. manzoni, pr. sp.,
pindemonte, 190: sai quale oggetto allor me, che sovente / nelle passate portentose
pensier vivo, quale oggetto allora / me chiama, e in sé l'estatico mio
. cesarotti, i-197: io per me, per non demeritar il titolo che
valor s'estende, / poi lascia a me di satisfarti cura. agnolo segni,
dell'altrui propizio o avverso giudicare di me e de'miei fogli, s'estenderà soltanto
: l'invito poi fu esteso anche a me. la ina martedì colla brigata femminea
fece a te, così aveva messo me sull'avviso. -ampiezza (o
tempo. equicola, 218: a me pare potermi persuadere che nella voluttà intensiva
mi ricordo la gioia e l'orgoglio da me provati la prima volta che entrai con
una gentile imagine... levava in me gli occhi possenti e l'ancor più
. pindemonte, 21-257: voi da me donna e robe, ove dai numi /
del tutto finiti e esterminati nel poter offender me, tuttavia non cessano di procurar con
le dimonia con esterminio gridavano sopra di me, vedendo impedire e allentare col terrore
alla giubilazione, non poteva accordar a me ciò che aveva per massima negato ad altri
: limitando, il mio desiderio in me stesso, non l'esternai con chicchesia,
di quel magnanimo e buono, e me ne sarei vergognato come di profanazione.
il mio dovere, esso rimarrà esterno a me: non è la mia essenza.
v-3-84: sapevo come i fantasmi da me venuti fossero più veri dei corpi e
il passaporto per l'estero, ma me lo dicono garbatamente. mazzini, i-107:
serra, iii-96: l'allegrezza per me è sempre qualche cosa di solido se ben
la parentela è estesa e un uomo come me se ha molti nemici ha anche molti
cavare fin da allora qualche cosa da me, con la potentissima molla dell'amore
al luogo, voluto così ordinato da me a sola estetica di giardinaggio civile ma
beltramelli, iii-840: io ripugno esteticamente a me stesso quanto più voi [pamela]
. gadda, 7-182: acuto, secondo me, l'aver principiato dal fanciullo,
troppo inebriata finora dall'idealismo: per me un bel cavolo e ben coltivato è cosa
si proveggia, / così, levando me su ver la cima / d'un ronchione
tanto bello, quanto alcuna cosa mai da me veduta. castiglione, 270: vedete
maggior lume estingua, / pietosa a me rivolta / ascolta i preghi. milizia,
colpi non misura, / quanto or a me, che 'n un sol chiuder
, / io il suo fascino ho in me estinto. betocchi, i-138: l'
col capitolo; e per li 20 con me, pagandoveli 0 estinguendoli quanto prima potrò
xiv-309: l'amore non può estinguersi in me, ma io spero che non si
/ da le man vostre; a me fie l'opra cara / anco ne tossa
, 3-218: davanti alla ragazza, vedevo me stessa morta: essa mi accompagnava al
della pigione: il restante serba per me. bocchelli, 5-201: le pratiche
la morte /... volendo a me non può venire / se qualche cavalier
alfieri, 1-557: legame altro per me non resta al mondo, / tranne il
mila sessi: / in tanti innumerevoli me stessi. = deriv. da
e grida. magno, ix-214: me n'andrei giù sceso / per la propinqua
l'om fece fallanza, / sì me ferìo molto duramente: / estoltamente puse sua
ippolito / sono. ti chiederà di me, se torna, / il faretrato.
: li primi quattro sonetti furono da me composti per la morte di una che non
che non solo estorse questi sonetti da me, ma le lacrime universalmente dagli occhi
v-1-216: il cadavere è ormai separato da me, è chiuso, è solo,
, ii-i- 442: - non me lo sono fatto io da me, questo
- non me lo sono fatto io da me, questo corpo. -m'è venuto
venuto da uno che sentii sempre estraneo a me. e. cecchi, 9-103:
confusamente avvertito, per chi, come me, era sempre stato estraneo ad un
pianti e con sospire, / ch'a me convien gire all'estranìa.
: che carlotta soffrisse d'amore per me, alleviava e immiseriva le mie pene
e immiseriva le mie pene passate, me le estraniava un poco, come di
/ se il tuo volere, in me, non si dilati. 2.
palesi, né dobbiate poi sdegnarvi contra me se alcuna particella a caso, non
caso, non la cercando io, me n'è riferita. sarpi, i-1-142:
essere in conto nessuno ornai degna di me. rosmini, xix-186: le sensazioni
, 5-422: chi altri è amata come me da persona tanto importante che dispone della
ribera. pascoli, i-811: a me pare che aristotele abbia l'aria d'interpretare
pensieri filosofici e belli; estratti da me con diligenza da tutte le sue opere.
quella che vostra signoria ha scritta a me, ridotta però in brevità. sarpi
. boine, i-165: risoluto fra me a minutamente osservarmi come affetto da una
bibbia volgar., vi-533: le isole me viddono, e temerono; e le
maravigliaronsi; accostaronsi, e vennero a me. s. girolamo volgar. [tommaseo
volgar., viii-229: l'acque circondarono me infino all'anima mia; lo abisso
all'anima mia; lo abisso affondò me dintorno e coperse di pelago lo mio
loro. agostini, 79: io per me, da questi esempi alletato, mi
misura. castiglione, 197: a me par, signor unico,...
a'capigli, / né punto poi di me si maravigli / se il mio cor
oggi del crudo / creonte, avrai da me il vietato rogo; / l'esequie
/ e sian palese / a quella che me occide. giovio, 1-7: riportato
. aretino, ii-198: io per me ho sempre inteso dire che la estrema
giano;... io per me amerei che non fossero estremi in alcuna
. agostini, 79: io per me, da questi esempi alletato, mi risolvo
più di tre gradi di rosso, oppure me ne furono fatti osservare quattordici, de'
abracciano, stregnendo con estrecte d'amore me, sommo e ettemo bene, ne l'
irraggia al di fuori, cerco fuori di me quello che può rendere immagine di quell'
la testa essendomi ingrossata, pareva a me che [il berrettone] mi si
gli estri / melanconici e cari in me raccende. mamiani, 1-133: gli
gl'immaginosi achivi / immaginàro, a me discese. cuoco, 2- ii-43:
, o d'introversione, di questo me ne rimetto. 2. psicanal
signore, si è fatto quassuso a me come uno fuoco estuante, rinchiuso nelle
desire per li quali son leso che me fanno come un viro furente.
piedi, schiomate dalle mitraglie, a me, così ridotte, facevano pietà,
quando erano alberi esuberanti, e come me, felici. pavese, 6- 121
così candidamente ch'io mi credetti riveder me stesso giovinetto nell'atto di accostarmi a un
sospetti presi. foscolo, xviij-32: in me avrete voi sempre un cuore che vi
giro nella toppa ma solo dentro a me per spremere dal cuore esulcerato un'ultima goccia
niun tremendo / son io, per me; ch'esule, solo, inerme,
preci, il cielo: / a me gli esuli giorni, e dell'estrane /
, esultante, chiedeva in secreto a me se fossi ancora a segno di conoscere il
esultante, avido di spargere intorno a me, da creso, i tesori di cui
e con de'ringraziamenti eloquentissimi verso a me. a. verri, i-198: egli
parzanese, vi-221: in quel vento a me venia / dei vigneti la fragranza,
sia che fiato invidioso appanni / che me di vanti e lui d'error condanni.
viso sereno. ungaretti, iv-13: di me rammento che esultavo amandoti, / ed
, un timido bonumore si svegliò in me. esumazióne, sf. il dissotterrare
buti, 2-372: s'io non me ne apro e spaccio, che sono
alto mio belato, / che me stragi de sentenza de lo tuo scommu-
d'ima causa, sazatelo, molto me meraveio, / onde lo corno
presente volume d'idilli, già da me composti in sul fiore della mia prima
mia prima età, ma tenuti da me suppressi infino a quest'ora. saba,
vita, / questi si tolse a me, e diessi altrui. tasso, n-iii-564
ne la tua più verde etade / hai me lasciato eternamente in doglia. palladio,
, 45: amor, che me scaldava al suo bel sole / nel dolce
età fiorita, / a ripensare ancora oggi me invita / quel che allora mi piacque
mi mise. / giovinetti, da me senno imparate. / pietosa mano e ferro
nudità ella mi parlava, parlava per me solo e in tutta la pienezza della sua
a te sola. tante commedie da me vedute doveano erudirmi nell'arte comica,
potrò essere ripreso che 10 presumma di me stesso, o mi attribuisca troppo, se
la morte è fatta sorda, / fortuna me sta dura più che un sasso,
. è una professione nuova, inventata da me, e che da un certo tempo
monti, x-3-165: colla parte di me che intende e vede / dietro le tenni
pareva... di aver sotto di me gli spazi eterei, un aratro vorticoso
d'annunzio, v-2-884: vige in me un affetto etereo che si accresce insensibilmente
eternamente, che avrebbe voluto morire per me. slataper, 1-157: il tuo dannato
o eternamente avverse / e a me sempre dilette / stelle vespertine; /
che la vita commuove e commuta in me con una perpetua alchìmia. b. croce
slataper, 1-131: sento d'intorno a me la sicurezza meravigliosa della vita che s'
i dardi tuoi, / deh volgi a me le ciglia. monti, x-2-171:
851: con voi l'amico presso me si assida, / caro all'amore delle
. bocchelli, 9-38: ecco per me forse la più profonda emozione romana,
quel viso figliale / si palesava a me come non mai / in quell'attimo
, inf., 3-2: per me si va nella città dolente, / per
si va nella città dolente, / per me si va nell'ettemo dolore, /
va nell'ettemo dolore, / per me si va tra la perduta gente.
gente. petrarca, 285-6: come a me quella che 'l mio grave esiglio /
eterno alto ricetto, / spesso a me toma co l'usato affetto. s.
può dire « non ho agito per me, ma per un principio superiore » avendo
rosa, 132: intervallo non hanno in me l'ambasce, / e, fatte
fasce. redi, 16-v-231: viverà in me eterna la memoria di un cavaliere così
, inf., 3-8: dinanzi a me non fur cose create / se non
del resto di venire nel tuo palco da me solo. v'è ogni bisogno ch'
. barilli, 2-12: davanti a me ho la grossa testa rasata d'un
che siate etico voi per far tisico me, cioè che sappiate in parole che
cosa sia pietà, e in fatti non me l'abbiate. guarini, 366
, mali ordinari e triviali, non me ne degno. io sano etici, fisici
uno e l'altro male è invecchiato in me, ed io ne'mali. genovesi
etica. bernari, 5-249: -senti a me, -le disse: -chi, corre
pallidezza e agli svenimenti, celebrati da me come segni equivochi d'una passione veemente
sacchetti, 151: già non me ne cale, / ché le ciuffole /
cortesia marnarne la malsanìa! / a me la freve quartana, la contina e la
/ l'etnisca lira che tu a me non togli, / forse ch'io pur
in un attimo / invisibili fili a me si asserpano. quasimodo, 2-21:
aria nitrosa sopra l'aria propria dell'acqua me dicea nell'esperimento dell'eudiometro
dominazioni abbiano impugnate le folgori contro di me. non è vero. giusti,
impiego si placò con monti e scelse me solo per vittima d'espiazione e di conciliazione
poi / ch'egli vale ben più di me, di voi / corrosi dalla tabe
europea. piovene, 5-62: a me riserva la sua intelligenza, il buon senso
amor obietto scelse, / subietto in me calliope ed euterpe. tasso, 13-11-358:
premio / mischia co'sommi dei; me 'l bosco gelido / e 'l coro delle
fesse e prosternate membre diffuso relieti, me ritrovai di novo in uno più delectabile sito
ella mirabilmente si purgò lo stomaco. a me chi domandasse onde questa evacuazione procedesse,
che cosa dicono i miei parenti di me? -sostant. campana,
essere semplice consiglio evangelico: e a me pareva che l'umiltà fosse precetto essenziale
verità, col quale lume acquistato evangelizzò me, ha cotanto tempo. gioberti, 1-iv-378
da siena, 419: guai a me se non evangelizarò e predicarò, e non
d'annunzio, v-1-371: sorrido in me all'imagine del serafico improvvisamente rinvenuta in
iv-321: pensato e detto è stato tra me e un signore simplicissimamente, ma non
de sanctis, ii-59: la poesia voi me la scacciate dalla chiesa ed ella brilla
accettar la vita per lei e per me. saba, 514: cose più belle
evasione delle pratiche da lui sottoposte a me con le sue circolari. = voce
dicesse; « soltanto lei era con me evasivo, sfuggente; anche se avessi voluto
manco presto dover evenir quello che da me si desidera e pensa.
... delle piccole somministrazioni da me fatte a vari soldati, né d'altre
quei soldi ella li aveva raggranellati per me, allo scopo, come ella diceva
, 1-606: tali spese saranno da me anticipate e rifondibili con l'introito,
. carducci, 813: a me la strofe vigile, balzante / co 'l
menzione di uno singularissimo dono e a me gratissimo. ariosto, 34-4: l'
essendo imbeuto bene il ditto assenzio subito me lo messe in sul petto, dove
, ii-1295: quel che spegneva in me immancabilmente ogni moto, era un'evitabile
e senza neppure accorgermene, dava a me stesso. b. croce, i-3-47:
disprezzi che mi fanno odioso intimamente a me e inamabile ed evitabile e pauroso agli
combattuto. leopardi, ii-52: a me, se di vecchiezza / la detestata soglia
che di quest'anni miei? che di me stesso? cattaneo, iii-4-35: alla
foscolo, sep., 28: me ad evocar gli eroi chiamin le muse
m'è tolto / di vedere così da me evocata / la cara odiata immagine salire
risponderanno alle mie evocazioni né si mostreranno a me. pirandello, 5-376: più
astratti. svevo, 5-93: a me lei dà del filosofo nello stesso istante
fomentare i loro vizi. evviva! per me darei la buona sera a tutte le
ecclesiastiche erano conculcate sfacciatamente da que'me desimi che dovevano 'exofficio
* ex professo tutte le omissioni da me notate. panzini, iv-241: 'ex
c. mei, 221: io per me penso che la dottrina tutta degli acidi
f. f. di segretario presso me, presidente della commissione per la pubblicazione
significa * sono inabilitato, comunicate con me '. 8. matem. simbolo
64-3: sopre el 0 fa » acuto me pare en pani to / che 'l
, e non satolle, / secondo me, cercaron di riposo / con un confuso
disegno molte di quelle fabriche che da me sono state in diversi luoghi ordinate;
io facevo il gran cavallo di milano, me ne fu portato un gran sacco [
ingrandirsi e perme, e sol da me fabbricabile. baldini, 3-319: il bello
ciò bastò perché vari compagni ricorressero a me abitualmente per farsi fare la tirata finale
e cielo e terra cospirassero a fabbricare per me il più magnifico edifizio di felicità che
con la parte bassa e brutale di me medesimo..., mentre, con
8: ho pensato di fabbricarmi da me un bel burattino di legno. pascoli,
figura / perché d'ognor nel cor me la vagheggio. lorenzo de'medici,
alfieri, i-215: la fantasia (in me sempre ardentissima) mi fabbricò questo danno
i-301: consigli / or pretendi da me? se fosti solo / a fabbricarti
tocca né cielo né terra, mandateme a me li fabricaturi che la edificano. garzoni
/ un tempo fa, molto amato da me. lippi, 4-37: essendo così
aria di roma non faceva più per me. -fatto noioso e increscioso;
ascondo da voi, per mostrargli di me qualche modestia, mi ho sempre in mano
: orsù andatevene alle vostre, e io me ne andrò alle mie faccende. buonarroti
suo'fagiuoi riconci, / che da me non si biasma né commenda. -sbrigare
e tosto si diede a faccendare per me con sì gran festa, ch'io m'
: mi vien la rabbia anche a me quando lo sento chiamare il faccendon di
mussolini tanto farà che darà fastidio anche a me. ti manderà in etiopia. ti
. marnioni, i-lvii: a me sembra avere memoria che alcuni naturalisti descrissero
solamente le cose facili e lasciare a me le facchinate, questo è il vero
le cui ragioni saranno addotte e aumentate da me per far onore alla fachinaria benemerita di
svagandoti e facendo svagare un po'anche me che da che son tornato ho lavorato
, canz., 77: veder me parve un giovenetto adorno, / che
nell'acqua, voleva dire: o me misero! niuna voce lo seguitò.
vi-1-174 (36-13): se di me, madonna, a voi sowene, /
perla. panzini, ii-332: e me lo dite con quella faccia di pappa fredda
cosenza, che alla caccia / di me fu messo per clemente, allora / avesse
del tuo animo gentile un pensiero di me... io avrei veramente bisogno che
avrei veramente bisogno che tu stessi con me sempre e tu fossi mia alla faccia di
non ha faccia, / ch'io per me noi vo'dire. giulio dati,
faccia. verga, 3-129: per me desidero questo soltanto, che quella carogna.
, seduto alla scrivania ordinatissima difaccia a me, pieno di zelo. soffici,
sbattuta, da qualcuno che sedeva a me di faccia. -contro, incontro
il libro non è toccato né a me né a lei. foscolo, xiv-225:
faccia e tu invece di avercela con me, mi resti amico... ma
su ad alto aggia fermezza alcuna / in me di securtà ower fidanza, / ch'
tela a quando a quando, / me d'un fraterno riso illuminando,
rischiara la faccia del tuo favore in me [signore], e in somma insegnami
dalle mie colpe, e cancellando in me ogni peccato. settembrini, 1-18: qualche
bibbia volgar., v-213: da me non muovere la tua faccia; e
di tanta seccaggine quanto lo sono a me in quasi ogni facciata di questi seccantissimi
ii-279: quindi il pianeta notturno per me splendea come funerea face, l'aura spirava
, già tutte / le furie ho in me tremende. eccole; intorno / col
. della casa, 5-i-17: lasso me, per le deserte arene, / per
/ ha una faretra d'oro e me pur anco / spesso ferì con quelle frecce
novo giorno: / cotale è dolce a me, che al porto tomo / da
vostro core è face / e face me gaudente. cecco d'ascoli, 1487:
ch'un dì della civil discordia / per me fia spenta la funesta face, /
cielo arder le stelle; / dico fra me pensando: / a che tante facelle
mai più dolce o pia / ver me si mostri, in atto od in
, / ferro recide; e sempre ver me fella / e scarsa man quel sì
ciò quali dovessero essere quegli studi da me fatti fino a quel punto; poiché io
melodia mi porse, / quando facil per me grazia gli scorse / da me non
per me grazia gli scorse / da me non lusingata. 7. che
facile immagine che alcuni s'erano fatta di me. piovene, 5-577: i giri
ancora giovane, amico mio... me lo fa credere questa tua gran facilità
avverto ancora che non si tratta di me. = voce dotta, lat
. cesarotti, i-60: quanto a me crederò sempre che tutto questo ammasso di
quando mi alzai saziato avevo nausea di me e volendo dimenticarmi, pensai di ritraimi
si adoperò nel facilitare al massimo tra me e costei l'intesa, appena prima abbozzata
fosse dato di vederti correre appresso a me, anche tu, l'unico
. pascoli, 1351: oh! me non pigli, oh! non mai,
ma ora che io veggio che di questo me ne è tolta ogni facultà, e
illusioni, non s'è ancora esaurita in me. socci, ii-1-678: ad ogni
, scricchiolano e stridono, almeno in me, tanto spesso e tanto male che,
che vostra signoria, vi prego che me ne aiutate, e voi medesimo delle
non poco... ed egli me le decretava con un certo fare autorevole
dire: 'omnia possum in eo qui me confortat '. cattaneo, iii-1-50:
fonte, / tanta facondità sarà in me accolta, / che presto surgeran le rime
in capo. garzoni, 1-467: me la passarò leggiermente con loro, avvertendo
è che il duol sempre più in me s'incama, / di petto di fagian
. giovio, 1-68: veramente non me ne sovviene più nessuna [impresa]
impazzato, o e'vuol fare impazzar me. che atti son quegli, e a
fagiuoli, 3-3-156: fagiuolo, che di me più grande sia, / non è
199: ho fatto una colazione -che me la passa il collegio -che è stata
fuchi o di farfalle: / vieni con me tra le giorgine gialle, / vieni
magari con la forza... a me quell'ordine non andò punto a fagiuolo
ne vidi fin l'anno passato, e me gli fece vedere il serenissimo granduca;
pugliese, 182: donna, se me 'n vuoli intendre; / ver me
me 'n vuoli intendre; / ver me non far sì gran faglia! / lo
temente fo faglia / e vegno a me stesso meno. = deriv. dal
del sig. carlo gattines, e subito me lo trasmetta qui a firenze. panciatichi
. panciatichi, 223: procurerò d'pnorar me stesso in servirla dei libri chiestimi,
il fagotto delle mie corbellerie scritte da me e dopo averlo riveduto insieme, ti pregherò
rottami delle pianelle che rovinavano insieme a me. c. e. gadda, 17
non dimanda scusa, faccio fagotto e me ne vado. pavese, 4-300: la
, i-485: feci il fagottèllo e me ne andai quel giorno stesso, senza
da quella parte alcuna mossa di turchi, me n'tomai tosto tra la gente di
pratiche, tanto contrarie all'ipocrisia, da me tenute con una falange di comici,
atto orrenda, / l'adunca falce a me brandisci innante? / vibrala, su
innante? / vibrala, su: me non vedrai tremante / pregarti mai,
altrui biade. tolomei, i-44: a me non piace entrare in quelli istessi campi
morte] non dia una falciata a me, che ne sono stato causa.
sua personalità. pea, 7-134: a me è conve nuto falcidiare il
vagabondo altri lo creda, / me il mio canto rapisce. berchet, 119
canto, i ornai si porga a me benigno e fiso. = deriv
sì fredda falda / quanto si stilla in me ghiaccio e sudore. -letter.
, aggrappate le falde dello zimarrino, me lo spingeva addosso... e poi
, 23-1: altissimo signor, ch'a me sol greve / deve parere ognor,
seno, 0 dei fianchi, per me non glielo posso dire. =
le vie. linati, 25-92: me ne sto a veder sparire per gli usci
. pascoli, 487: non trovai me stesso / più, né l'alta
spiare in silenzio per la falla da me aperta fra i due sacchi di rena
s'affanni / umano studio, a me più cale; e quando / fallace il
delle cose fallaci levar suso / diretr'a me, che non era più tale.
primi anni miei ratto volasti / e, me lasciando in tenebre, sfrondasti / mia
/... / e sparga sopra me che chiamo osanna / per non morir
5-11: dunque, conoscer puoi ch'a me non fia / grave il pensar di
tutto 'l diritto: / io me ne vo in terra d'egitto ».
buone donne fatt'hanno far pace / tra me e te: or fa che la
la mantenghi, / sì che verso di me non sia fallace. simintendi, 3-132
mio core afferra; / e da me vene la guerra, / noi posso celare
la dolze speranza / che 'nver di me fallanza ne facesse, / ma tenemi 'n
e rimembranza / sanza fallanza / di me, nanti io pera / non sia diviso
quant'altri a lei, ella a me fallato aggia. sarpi, vi-3-165: se
. dante, inf., 29-120: me per l'alchimia che nel mondo usai
audace 'l dico e so che 'n me non falla / dal sentier dritto traviato
e forsi fino a l'altro giorno non me discaricarò, ché così sempre me intravene
non me discaricarò, ché così sempre me intravene de uno o dui giorni prima ch'
fallano, ha da crepare prima di me, e se non vuol fare un'
né so già onde avvenne ch'io me ne scordai; ma mi sforzarò d'emendar
se non avete altro mezzo, togliete me. tassoni, vii-384: non si ritrova
, fa've nire / me fallente tuo servo obedire / con gecchire,
o galliziani, 437: se fai di me partensa / da lo suo bel placiri
[o signore] senza tardare, me a me dar sentenza; / tener me
signore] senza tardare, me a me dar sentenza; / tener me disleale,
me a me dar sentenza; / tener me disleale, / fammi senza fallènza.
c. ghiberti, 2-47: agia in me provedenza, / ch'io non vegna
è falluta, / non saccio do'me sia facenno la partuta. anonimo,
. anonimo, 21: là a me chi non fallesse / de me po dormir
là a me chi non fallesse / de me po dormir securo. ariosto, 42-27
guittone, xv-33: membrar noia anche me fae / corno bon uso e ragione
ragioni mostrate, ma non peggio da me intese, conciossia cosa che io conosco
esempio di alcuni compagni più grandi di me, di quel ginetto mio condiscepolo..
gran pacienza / tanto c'avrà ver me canoscimento; / ben credo c'à 'n
perdon, se fallimento / fosse di me, vogliendoti laudare. la spagna, 1-2
, vi-1-177 (39-7): a me fora mistier che lo mio core / parlass'
2-344: le cose d'italia, per me, somigliano ora a un gran fallimento
colpo di rivoltella. e imo come me quando abdica è fregato.
son invegio, / e'pu peccaor me trovo. bartolomeo da s. c.
anch'io parte fallii; s'a me pietate / negar non vuo', non fia
aspettative. guittone, i-19-79: temo me non fallir contra di voi, cui
che mi lasciò credere d'aspettarsi molto da me, per non fallire in tutto alla
le promesse porte / da te a me, le mi veggio fallire. magalotti,
fiore, 149-11: ma quand'i'me n'avvidi, egli era tardi,
ottimo massimo che metta a pessima morte me, la casa, la familia e tutte
una cisterna, dove, fallendo a me un piede, io caddi. magalotti,
, se una dea, fatta / di me pietosa, non m'apria lo scampo
andassi in pezzi / e il biasmo in me ne ricadesse. -fallirla: sbagliarla
... i e ogne noia da me fosse partita / come cosa fallita,
vendere i giornali, lo creda a me, gli è un mestiere fallito.
speranza). boccaccio, iv-140: me sola solitaria parte teneva quasi romita e
mi venne la mazza fallita, / e'me ne 'ncresce e però parlo umile.
falli andati, e dice che io me penta, / perché a'pentuti il suo
re mai l'udisse / un dì me faria dar de'calci al vento.
12-10: schifo, aggie merzede / di me, se -correggere, emendare,
guittone, ii-49: se 'l mal me no sfoglia, / non mi rende
: essendo ella falsamente e di nascosto a me venduta e qui recata, infino a
amore, / s'è partita da me, perché io non dica / all'altre
è sembrato un segno pessimo, per me, che se voglio allargarmi, ho bisogno
pugliese, 182: donna, se 'nver me falzassi, / -ben lo saccio
nel poetico processo del caro. a me basta avere accennato pur questi col testo allato
occido: / de la tua tentazione beffa me ne faccio e rido. bartolomeo da
m'ancidi, / se'tu che per me poi / brami cotanto di morire?
fortuna, / perché, instabile con. me, / tòr mi vuoi tu 'l
farisei / vedendo il popol drieto a me venire / faran concilio con gli altri
0 falsifica. giordani, iii-49: a me sembra che il parlare moderno, stremando
capito che voi ci perdete più di me e toccherebbe a voi sporgere denunzia.
continenti \ a, 90: contro di me et in mio desonore conportasti de
, canz., 94-120: ahi lasso me! ché questo più me adoglia,
ahi lasso me! ché questo più me adoglia, / che, sapendo io tua
aver veduto quella donna ch'io serviva verso me turbata o per suspetto vano che da
false. locopone, 42-31: non me pare spogliata corno se converrìa: i
inclita forma, / ma una falsa di me dorata immago / le soglie ingombra.
col viso imbrattato di belletto, e me ne è venuta un'impressione di malinconia.
, o almeno, per consolazione di me misera, farviti quasi per forza menare.
son, non son qual credi: in me vedere / di vener forse o di
esasperante tempestosità di rapporti tra yadwiga e me, mise un punto fermo a tutte
giudea, / ché più pietosa donna me 'l domanda. folengo, 11-86: in
, 30-16: o falso relioso, or me responne, / che nel core èi
ma lo scrittore del nord, da me commiserato nella sua stoltezza, procelloso,
5-1-10: accortissimo è stato sempre da me riputato il sentimento del galileo,..
, / ca per lor falta fanno a me fallire. b. davanzali,
chiara e bella / che nulla falta in me si trovarla! pulci, 26-92:
manzoni, 322: obbrobriosa intanto / me una fama pingea quasi un immane /
le vostre male fame, dovete venire con me e mio figlio. -pubblica fama
, ha fama d'infido; ma con me, no; con me, se
; ma con me, no; con me, se ne deve guardare! perché
da la muda / la qual per me ha il titol de la fame, /
più sempre cupido e villano / a me venia, come famelico orso. straparola
ricompri il figlio suo fatto prigione / da me in battaglia? a. boito,
de'medici, ii-75: misera a me! che mi giova esser figlia / di
i-51: qual porteranno invidia / a me, che di fior cinto / tra la
: ove più il sole / per me alla terra non fecondi questa / bella d'
capo principalmente con tutti e membri a me son fitti nel mezzo del cuore.
spesa a lasciare così bei giovani per me, e non tanto questi gioveni un
la mandria, il gregge avean bisogno di me. nievo, 1-220: un cappello
, ingenue; / come vaghe creature a me li lego i con l'offerta che
] con fiducia, essendo stato per me crucifisso. perdonami se io sono presuntuoso
non rimanete contenta, molto meno di me v'appagherete voi. tasso, 12-505:
diffuso scrivendo in lingua più familiare a me, e più conosciuta. fogazzaro, 5-16
ne incolpi la sua bontà, che me ne dà campo. leopardi,
familiarmente, e lodate parcamente non pur me, che non merito lode, ma quelli
60: per lei / di me non cura, e sprezza, il vo'
nievo, 1-545: s'impossessarono di me divisando farmi grogiolare in un certo idolo di
, famiglio. belo, xxv-1-147: me hanno referto i domestici suoi di casa
, carissimo frate mio, te e me e famuli tutti di iesu cristo, prego
napoli! ricordo che toccò anche a me, una volta, di portare uno di
. fagiuoli, 3-4-200: vengon con me quei fanaletti erranti, / facelle alate,
mio temperamento fisico e morale; a me piace... l'espressione calda,
non posso parlare una parola, ch'ella me ne risponde due. pascoli, 957
trattato d'amore, 48-8: ma chi me ne riprende co'lui metto / che
, 6-28: respose la moiera: ora me intendete, / uxata mai non fui
o caro lo mio marito; / perché me voleti
a frotte, sulla gran piazza a me innanzi. moravia, ix-83: anch'io
. e ne facevo un mazzetto e me lo mettevo tra i capelli, sopra
quella figliuletta! fanciullaccia, che parlacchiava il me neghino con invidiabil purezza.
ché, del sicuro, in quanto a me, panni ancora di essere tra i
se quel libro fosse stato nuovo per me. giusti, i-426: persuaso di
distribuirono dal signor edoardo e da me tutte le mal tagliate monetine di rame che
mani / a miei cari, di me levati i brani. = deriv
dunque avete voi il cielo, e a me solamente lasciate la terra? questa divisione
non ho ch'io vi scriva né di me, né di miei studi, se
dichi: più ama iddio cotale, che me; perocché a lui lascia fare ciò
e'vuole, e dàgli prosperità: e me immantanente flagella, pure ch'io faccia
se ne leggono, per quanto a me pare, trall'antiche. baretti, 2-231
lo stelo; / io nel fanciullo ravvisai me stesso. d'annunzio, iii-1-646:
pie mi si distende, / e me gli abbraccia; e 'l fanciullétto iulo /
anima cara, / ecco prendi di me quel che tu puoi. / io prendo
: e giusto che si dubiti di me. io vi ho rubato per gioco due
senza imbrattarsi. parini, xii-7: me spinto ne la iniqua / stagione, infermo
, v-832 (2-9): io per me son vii fango. giraldi cinzio,
che 'l lastrico / la gastighi per me. boccalini, i-44: il mondo tutto
2-355: se costì sono irritati contro di me, io non son niente irritato contro
foscolo, xiv-211: tra costoro e me non vi può essere tregua; perch'io
spenta / de'miei gran danni in me l'alta memoria? / s'un uom
annunzio, iii-1-358: io, per me, non getterò il fango contro quel-
facilmente in viso. quel giovinastro non me lo puoi ammazzare, perché si ammazzano
... -l'ho cucito tutto da me... -oh, oh -furono
gli effetti che fussino atti a muovere me medesimo, per poter meglio muovere altri
. pascoli, i-22: già, per me, altro è sentimento poetico, altro
del valore; / ma se rivolgi a me la fantasia, / pria che tu
molesta / ch'io non saccio là dove me sia, / io non discerno virtù
chimera del suo prolatore, raddoppia in me l'invidia d'ingegni tanto acuti e
nella lor maniera di comporre sono da me altamente stimati. monti, x-3-537: magnifico
né mai. cotesta della bestialità da me imputata alla vostra gentilezza è una novissima
fortume è assai grato, è a me in dispetto; / chi è d'una
qual fantasia vi nacque / sopra di me? di povera donzella / a qual tristo
domandarmi quel che io volevo fare di me, e quel che saria stato la mia
io, o per elezione di quei che me govemaro, padri e pedagoghi, o
buonarroti il giovane, 10-890: secondo me le vostre fantasie / saran forse pe'
beffe d'ogni cosa con la fantasia che me ne faccio io. 20.
stufarich, 5-8: quella spilla io me l'appunterò, molto più tardi, sulle
infanti sopra un immenso prato (per me capovolto) convenuti a un ballo figurato,
sua mi tegna, / e per me inchini quella compagnia, / sin ch'a
digiuni in pane et in acqua non me li sciorrò mai. padula, 251:
né come io mi rasciugassi, o me ne tornassi a casa, per la vergogna
grande che mi aveva tratto fuor di me, mi puote ancora tornare alla fantasia
tenevo aperti per tenermi in equilibrio, me lo trovai dopo poco così colmo d'acqua
disse sorridendo perelà, -avete paura di me? -perdonatemi, signore, voi mi
di madreperla, / dopo che in me; a vederla, / vecchi fantasmi nacquero
inaspettato e anacronistico... me ne ricordai un giorno, quando, mentre
mia commedia, non fanno più per me. manzoni, 300: egli era /
di lei, / che per pietà di me ciascun la biasma, / m'avea
io lo mirava, / ch'in me l'assimigliava, / ratto m'eran presenti
cielo grazie porsi / che fe'da me sparir fantasmi e larve. parini, 499
e sillabe, puntate tra loro, che me le ricordo molto bene, perché io
far e che dire a badare a me, senza fantasticare con le altre. carducci
ricordi i bei sogni che fantasticavi su me fanciullo e che speri forse s'awereranno
awereranno ancora. manzini, 8-18: me li raffigurai dunque, fantasticandoli simili a
fantasticare, e il bisogno di ripagarsi su me della pena che gli avevo fatto soffrire
firenze, perugia, lo ebbi sempre con me, come un'ombra, quel mio
papini, 8-10: mi distendevo in me stesso, nella fantasticheria bramosa, nella
d'annunzio, v-3-83: entrava in me una virtù singolare, vigilante e pronta ma
: non so si dormo, s'io me vegio o sogno: ecco ch'io
che battizzata, e non hoe in me alcuna opera di maligno spirito. s
: cercai in vano d'intorno a me i colori, le gradazioni, i bizzarri
: ti amo veramente, per quante me ne abbia fatte tu, o piccole o
t queste fantastiche stupide -dicevo dentro di me -che cosa vogliono? io non so
un poco fantastica, / vien di me voglia a mille, che chi io fussi
donna cognoscono, meco vegnono e, me partendo, si partono. dominici,
essendo mie fanti, riconoscono me per lor donna; perciò vengono con
mea vesina, se la vostra grada no me devesse sovegnir. boccaccio, dee
giovane, 9-84: chi fantino a me corre, 'l cappello, / l'attàcchi
i-191: i fantini, tutti ragazzetti come me, piegati sul collo delle bestie,
penso la mia morte / e vedo me già steso nella bara / troppo stretta fantoccio
avrei pagato che non fosse lui che me lo dicesse, per potergli credere interamente
buon vino, / e'convien ch'i'me ne empia lo bolino.
raccolte e avviluppate divotamente. e a me fu dato il carico doloroso di portarle alla
riarde a miracolo nelle teche dei martiri, me ne ricorderò fino alla morte, oltre
, v-1-229: il fante ritorna a me con un fascio di pellicce macchiate di
far fardello il faccia, ch'io per me soglio dir: can mozzo alza presto
volte piangerà, mi prenderà le mani, me le bacerà, mi supplicherà di permettergli
guicciardini, 132: che mi rilieva me che colui che mi offende lo facci per
, facciamo così: tu avrai da me ogni mese quello che... quello
, / sì che l'ombra era da me alla grotta, / restaro, e
giocare alle carte ed ai dadi? -a me no, -disse messer federico, -eccetto
tu disiri / e che fu tardi per me conosciuto. testi fiorentini, 163:
dove si conviene; che io per me non potre'soffrire a spendere, e
? / da poi che ver'di me cangiata siete, / già mai nulla
gli ingannati, xxi-1-215: se venite con me, trattarowi da signori e 'l pagamento
fate voi. redi, 16-ii-84: contro me sì bestialmente ei s'anima, /
addosso. nievo, 1-355: beato me, se potessi attraverso l'indiscreto spazio di
ramaricano che uno nepote di giannùcole dopo me debba rimaner lor signore. sacchetti,
, purg., 5-134: ricordati di me che son la pia: / siena
gli detti a fare il panciotto perché me lo tenesse a pesci a: disse di
ora, negli anni passati / da me fu fatto per i miei peccati. giusti
pascoli, 1525: quanto / a me, sono annoiato: mi fa sangue /
cecchi, 3-1-3: e che è a me? io ho a far sera!
volentieri servizio a tutti, e non me ne vanto. carducci, 1073: •
: li peccati miei hanno fatto divisione tra me e te, e fra le tenebre
ho per appunto questa focaccia qui che me l'han data i vostri nel venir
la camera erano, s'accorsero di me, che io piangea, per lo pianto
leopardi, 20-35: fra poco in me quell'ultimo / dolore anco fu spento,
.. glieli darò io, e voi me ne farete a suo nome, non
di quell'eccesso / che commettere in me volse egli stesso. -fondare,
coman- damenta. guittone, ii-27: me, che de gran voglia / tu'
guittone, i-20-10: se vedete operata per me alcuna cosa gradiva assai o poco,
cosa gradiva assai o poco, non me, ma solo lui grasia ne faite
, / « che quante grazie volse da me, fei ». fiore, 2-10
: o elena ribalda, simile careze a me non festi mai! machiavelli, 20
, 994: 0 dafne, a me quest'ozii ha fatto dio. sarpi,
pensato di farmi un bene, trattando per me quest'accasamento, ed io vi ho
conforta, / sol dimostrando che di me li doglia. cavalca, 20-231: non
è fatto, né fia possibile che me lo stacchi dal cuore. giusti, 3-80
preda, dimorate, venite a me, facciasi il mio corpo vostro pasto.
sole / una gentil pietade avean di me, / e presto il mormorio si fe'
-iammai non serraio sapio, se non me dementico de tarquinio. bonichi, ix-297:
381): tu ti fai molto di me pietoso, ma tu sogni di me
me pietoso, ma tu sogni di me quello che tu vorresti vedere. cantari,
tempo; se è virtù, non me ne fo bello. 38. conseguire
macinghi strozzi, 1-180: ch'è a me sentire facciate della roba assai, e
paresse; ma io intendo che voi a me... quella parte delle vostre
cioè: non potendo fare utilità a me, sovverrai al prossimo tuo, nutricandolo,
per fare un po'di posto anche a me. alvaro, 7-79: ciò che
amor obietto scelse, / subietto in me calliope et euterpe; / che 'l cor
a modo mio. civinini, 7-104: me ne stavo buttato per terra sotto un
comparòne. grazzini, 140: fra me stabilito / ho di far vita civile e
107: la qual non par a me sie poca entrata, / ch'a chi
. soldanieri, ix-470: deh, quando me farai, donna, contento, /
vi ritornino con guadagno: riscontrate in me bernardo davanzati che ho bisogno di pigliare
t'intenda, / e te e me col tuo parlare appaga ». boccaccio,
tutto divenuto sì freddo che appena sento di me. pulci, 6-8: merediana,
1-275: per la sposa e per me l'abitazione / trovi, e mi
vi mettono gelosia e paura / di me, che 'nver voi facesse fallire,
alla radio, e che parli di me. ma io che c'entro? e
guittone, xv-29: membrar noia anche me fae / corno bon uso e ragione
jacopone, 27-18: ma s'eo me voglio a te dirizare / e non peccare
fare assai. tana, xxxii-1135: per me sarebbe certo un gran piacere, /
verga, 1-303: pensava sempre a me, alla casa, al da fare che
: fatti in qua, rispondi a me un poco, e lascia andare il
.. una casetta che faccia per me... non importa se piccola,
è sana e robusta, e con me, e con la vigilanza anche di
: oh quanto più si farebbe per me / cercar, mentre ch'io posso,
i-55: or questo che fa a me? boccaccio, dee., 5-4 (
. verga, i-20: -quanto a me preferirei che continuasse a piovere tutto il giorno
/ al mondo, ch'è per me un deserto alpestro. marco polo volgar
, v-419: il signore è fatto a me rifugio, e il mio iddio in
quanta è la fieveleza, non so donne me fare. dante, conv.,
macinghi strozzi, 1-29: ramondo fece di me come d'uno cane, né più
/ la patria, a senno mio di me far posso. -trattare; essere
. d'azeglio, 1-540: io me la feci col cameriere dell'albergo e lo
, ii-215: che possono dire di me? non ho mai avuto che fare con
laude è il signore; e a me è fatto in salute. 62
della giustizia, sia veduta almeno da me madre della giustizia, e che succedano
279: d'altra roba di legname non me ne fa bisogno, e io non
20: fa con dio, ch'io me ne vo, e più innanzi dire
: fatti con dio, ch'andar me ne vo tosto, / ch'i'sento
farà contra di lui, farà contra di me. de sanctis, petr.,
amor, poi sostenere / de lo mal me non fai, / no è ragion
niente. landolfi, 8-12: donde in me un turbamento, e insieme una gioia
nulla, ché luigi / si dorrebbe di me, e a gran ragione. giusti
, 237-33: questa ch'anzi vespro a me fa sera. d'annunzio, i-429
i-429: o donna ch'anzi vespro a me fai sera, / cui laura è
se albrecht stein crede di farcela con me, si sbaglia. moravia, vii-
giuro a dio che mai calandrino non me ne farà più niuna. p. f
. -vengo. oh, questa non me la fate certo. giusti, ii-487:
ricordo la meraviglia che, dentro di me, provai nel vedere alcuni cittadini,
al governo. moravia, xii-210: a me non me la fa'...
. moravia, xii-210: a me non me la fa'... ho avuto
nieri, 122: o trivellino, me l'hai fatta bella! mi avevi
3-23: amico mio, gl'iddei me l'hanno fatta grossa: m'hanno
quella cara e santa donna che per me avrebbe fatta ogni cosa, ne parlò a
. zeno, xxx-6-174: ancora in me successe una tal cosa / col primo
mio stupido pisano la farà lunga con me. nieri, 318: fu una burla
è diventata una civetta, / e me n'ha fatte di tutte le razze.
tutte le razze. idem, i-24: me ne fer delle crude e delle cotte
sonetto con un po'di cera brusca, me la sarei fatta sotto e v'avrei
mi si fa tardi, che sopra me senta la santa acqua versare.
rispose il lupo: -lascia fare a me, che molto lo so ben fare.
dessi al papa e che lasciassi fare a me. manzoni, pr. sp.
cambiamento, dice: lasciate fare a me. dossi, 842: il lasciar fare
/ che mai non fasse -più per me, de fede, / che dir:
e piena zeppa di quattrini, a me non mi fa né caldo né freddo
freddo. moravia, ix-142: a me le sue furie contro la religione,
il giorno, non so che fare di me stessa, non so dove mettermi.
isperanza del disiderato amore sempre conserverà in me lo proponimento del ben fare. savonarola
quel fare schietto e largo che per me è il non 'plus ultra 'dell'
tasso, 11-iii-814: non vogliate far di me nuova esperienza, né procurar ch'io
/ audace il dico e so che 'n me non falla / dal sentier dritto traviato
che un ricordo si posò su di me, gentilmente, con una leggerezza di
ha un porto. ma, per me che sotto l'arco di tito cerco le
pirandello, iii-652: che volete che me ne faccia di tre farfalline come voi?
sarebbero anche sprecati! non fate per me. baldini, 6-123: ne avevo conservato
avevo conservato un ricordo abbastanza simpatico perché me lo ricordavo studiosissimo, e mi pareva
farfallatura, sf. disus. trasformazione, me tamorfosi di un bruco in
fugge più che di fretta lungi da me alla prima idea d'impegno. batacchi
provincialotto della nostra letteratura, e per me, ch'ero stato fin da principio un
fiorentino, xxxv-1-916: c'ad onto meo me l'ài comannato / ca là i'
ferato / a li scotitori, che non me 'n cote, / e con un
fiorentino, xxxv-1-916: c'ad onto meo me l'ài comannato / ca là i'
ferato / a li scotitori, che non me 'n cote, / e con un
tanta per conto suo, che a me n'ha lasciata più poca. farfugliò
e boia! per lo zio! me l'ha fatta sul grilletto! ma
/ o quelle o altre, a me non fa farina. -porre la
/ -dappoco no; lassate fare a me, / che io ve lo farò con
punto che, così farinoso, voi me ne portarete su di peso a un
ch'or sono, / ch'hanno me, madre chiesa, in loco vile /
esperienza ha dimostrato più volte anco a me che in toscana si guarisce felicemente e in
patavine scole. panciatichi, 79: a me galeno e an- dromaco dar non può
: gli argomentanti dottori e dulcamari d'ogni me dicina, d'ogni farmacologia
cuore, cara e pregiatissima amica di me indegnissimo e farneticante e certe volte peggio
. barilli, 6-89: quanto a me, gli occhi, li ho chiusi,
capre / qual più ti piace: purché me in farnetici i tali teco non tragga
., 8-3 (246): a me par egli esser certo che egli è
farro,... tutte me le misero sopra delle mie misere spalle.
, invece di spedirli sotto fascia, me li hanno spediti sotto coperta. verga
galeazzo di tarsia, ix-657: a me quando che sia pietosa vieni, / ma
. iacopone, 24-20: sì me lavaro e dierme panciglie, / comprimerne
, 122: han fatto più presto di me loro: rapati, sbarbati, fasciati
altra stanzetta è ancora troppo piena di me. cicognani, 3-3: ogni volta che
. f. frugoni, vi-681: a me, come a fascinatrice, la giustizia
laccio / perché a mirargli, a me dolsero i miei. guidi, xxx-5-300
forte sanguigno e violento mandava verso di me tanto debole. deledda, i-281: una
scomparve e non ebbe mai nome per me. pavese, 8-402: non ho colto
la sua villa di castello, e me ne fece grazia di alcuni fasci. leopardi
, v-1-229: il fante ritorna a me con un fascio di pellicce macchiate di bruno
1-3: sostien tu el fascio che a me tanto pesa; / reggi la lingua
mie riccheze cascante, ti prego che me ne scarichi. tasso, 13-i-1076: di
prender si sentìo, / disse a me: « fatti qua, sì ch'io
di tutta la suo passione, e me la serrò nel'cuore dicendomi che faceva
pagliaresi, xliii-88: io per me fatto ho un gran fascione,
gioie della mia sposa, ch'erano da me col diamante truffato al prencipe, ben
: oltra ch'io sono scorticato, me è spezato el capo de tante zanze
de tante zanze, che più assai me fastidiono che l'intacare.
core, / ch'in un punto me fe'amore / assai leto e descontento.
schiamazzo. soffici, i-49: a me... venne a un tratto l'
/ supplichevol vedesti, a te dinanzi / me timido, tremante,...
... /... me di me privo, / ogni tua voglia
.. /... me di me privo, / ogni tua voglia, ogni
monti, iv-60: per risparmiare a me il fastidio d'una lettera e al sig
28-59: mangiare in famiglia era per me un fastidio umiliante, quasi un supplizio.
fastidi grassi, intendo i miei; me ne accorsi subito dopo il pranzo
, / fastidio a te, fatica a me seria, / né satisfatto al fin
altri, che forse meglio la sanno di me, ne piglino manco fastidio che sia
, iv-1-21: la vostra eccellenza ricerca da me qualche ciancia per fame ventaglio del caldo
mi parli della sua bontà, a me è fastidiosamente noioso. b. croce,
servitù. castiglione, 152: a me par... che questa vostra
mi hai fradicio, a voler saper di me più che io medesimo! basta che
, i-iio: farà quel che di me s'aspetta farsi: / cenere al
ogni odio e ogni invidia, escludendo a me tutte le ostentazioni e fastidiose pompe,
che sua maestà non si curasse di me, perché io ero uomo molto fastidioso
soddisfaceva. tasso, i-150: a me pare che con più fastidioso gusto ricerchino
. gemelli cateti, 1-iv-270: per me, soggiunse, ho fatto delle fatiche
, di questi dui, / s'in me l'orgoglio o la beltà avanzasse;
gadda, 196: stupenda e nuova per me la fastosità baroc- chesca delle vie centrali
il profumo delle foglie, era per me come un viaggio nel paese delle fate.
mi porta; / né per pietà di me venir più meco. guicciardini, ii-261
ad esser lieta e cara / a me la vita e l'aura era gentile,
così fatale il non esser creduto a me la verità, come tesser creduto a
solo sento un fatale bisogno dentro di me d'essere riamato; e questa passione di
non è stata mai sì possente dentro di me, né mi nutrì l'anima di
departir, gli atti soavi / torcer da me le mie fatali stelle. boccaccio,
destino. manzoni, 18: a me dal volgo / tratto in disparte,
di esser convinto che mi amiate per me, senza secondi fini, e che mi
allorché questo dubbio fatale è entrato in me... o ci è stato messo
quiete / tu sei l'immago, a me sì cara vieni, / o sera
giusti, 2-49: pure il pericolo / me non rattrista: / son buon cattolico
non lasciare d'amarvi. posso scordar me medesimo, ma non mai la fatalità di
di questo giorno ch'esser doveva per me sì bello. colletta, ii-23:
spinto dalla fatalità, io ho trascinato con me, nell'abisso dal quale io non
fatalità. d'azeglio, 2-376: a me tocca sotterrare il povero carlo alberto a
miserabile, o ch'egli per vendicarsi di me fomenti in te qualche nuovo capriccio.
grazia a poco a poco confondevano in me la mia specie con la sua e mi
altre disposizioni sarebbe concorso ad aumentare per me il bello di quel passeggio notturno un
, questa parola fatata, e ripeterla in me stesso fino a stordirmi.
i-29: vannuccio... ae da me... porcelli due maschi a
che i tuoi fati fossero rivolti sopra me. betussi, 1-125: ogni giorno
qual cosa greve / levata s'è da me, che nulla quasi / per me
me, che nulla quasi / per me fatica, andando, si riceve? boccaccio
illustre. carducci, ii-10-179: per me... è una vera fatica erculea
notturni, e coll'amico lume / me conducete ove il mio amor riposa, /
. berni, 83: io per me non vo'innanzi per sì poco /
messi a tanta fatica di venire a me per sì lunga via? boccaccio, dee
rare che tu apponi loro, a me non parrebbe fatica il comperarle.
dare, / mi disse quel che me l'avea venduto. g. m.
che tu, stanca e noiata di me, dell'amor mio fatigante, mi proponessi
fiore fatichi poco, assai meno di me. invece non sarà marzo senza che il
per lo evangelio: « venite a me, voi tutti che vi siete faticati
. varchi, v-417: venite a me tutti voi che faticate e sete gravati
operazione sua, la qual adopera in me con virtù. boccaccio, dee.,
signoria, e troppo vi faticate per me, che nulla ho meritato con voi.
vi dico / pur mostrano che 'n me sia dismisura / d'ogne forfalsitate:
, / né par che amor per me possa drittura / sor vostra potestate.
e quelle a diverse dignissime persone per me mandate. castiglione, 211: spesso
74-50: non te turbar, s'eo me veio beneficia create, / ca per
e tante faccende che avresti avuta pietà di me se m'avessi visto così faticato.
, e le fatichevoli notti annumerai a me. boccaccio, iv-36: sarà vie maggior
sentendo che li patti da te a me donati nqn erano da preporre a quelli
, / lassando, come suol, me freddo smalto. frezzi, ii-2-139:
andare avanti, via, a cercare me stesso. 6. ansimante,
masuccio, 451: signore mio, in me non è oro né argento né niun'
restai partendo, / ove vive di me la miglior parte, / quando il sol
non hai da fare altro che attenerti a me [la virtù], et attenendoti
/ pastor mel fer poi chiaro, e me 'l mostrarono / tal, ch'io
o morte, / o per me sempre dolce giorno e crudo, / come
, e mi rammento / quanto fece per me: non sono ingrato. / ma
rigido come la statua del fato, me li affondava nella faccia. -poet
piangea l'ultimo fato, / e tra me scilinguando / sommormorava flebili e dolenti /
/ ecco esce la sua serva e me ritrova, / che ratto volto altrove,
te e agli altri stolti, come a me, possibile fosse stato d'avere,
dalla bontà ch'ella ha avuto per me, che la mia persona non le
settembrini [luciano], iii-3-156: me l'hanno additato, con la fronte
alto e fatticcióne da metter paura a me scriatello e sottilissimo) v'ho parlato
voi dite avere recato (che non me lo potete mostrare, ma sì altre cose
adesso trascorrevo i giorni, era fatto per me, mi piaceva. 15.
massimamente amici. così fatti, dentro me lei poi fero tale, che lo
le saette / far non potrai per me a questo tratto. sercambi, iii-50
sanno i fatti miei, fuori di me. voglio saperli, per bacco, anch'
vedete i fatti degli uomeni, ricordivi di me. marco polo volgar., 1
en qualunque cosa ti servirebbono. e a me pare sieno di -badare, attendere, pensare
, detti dei piedi in una me credessi. sarpi, ii-82: essi
: io dubito / che intra voi e me non sia gran fatto / differenza.
file degli eserciti, ho apprese da me medesimo con l'esperienza e sul fatto
, o pur far quello che a me pare esser meglio? s. maffei,
vi ci abbi mandata oggi dio qui da me. serao, i-595: avevo fatto
senza freno. fogazzaro, 1-394: secondo me quell'uomo che... si
entrò il fattorino postale; si rivolse a me e mi consegnò un telegramma.
donna vecchia assai di corte / da me si chiama; e venuta, si prega
una così fatta fattucchieria fann'ora a me sessantaquattr'anni, e senza rimedio.
fatture, quanto le fatture sanno di me. -figur. costruzione della mente
non séte voi mite e clemente / a me vostra prigion, vostra fattura, /
chiaro davanzali, vi-67: poiché per me non vaglio / se da voi non
rilascia a chi riscuoterà una fatturina perché me la spediscano. -fatturùccia, fatturuzza
1-2-202: non havvi forse chi sia di me più nemico di fatturare il vino.
: mi avvidi che avevo presso di me la mia alfonsina con un ufficialetto daccanto
o fatuo: qual più avventurato di me che ad un tempo fui l'uno
libri di lettere, nelle quali a me pare il più da bene e il più
il mio pensiero. / fabricato a me stesso ho la mia sorte / di
infinite per tutti, e anche per me, le mie mi hanno molto istruito
ambra spumosa, / che dispensano a me vigne di nasto, / o vendemmie
: della tomba io miro / per me le fauci spalancate. d'annunzio,
, 6-64: si era operata in me una metamorfosi faustiana. e niente di
tuo arrivo, e piacevole sarà per me che qui dimori lungamente. alfieri,
mio, sottratto / di furto a me sotto mentita speme / di fauste nozze
io m'appigli, / ch'a me sia fausta, a miei nipoti e a
, che il goldoni impastricciava contro a me..., favate ch'egli intitolava
mai più dolce o pia / ver me si mostri, in atto od in favella
.. / pensier che innanzi a me sì spesso tomi. / di tua natura
questa nazione; la quale io per me non attribuisco loro, se non quanto l'
aretino, ii-90: lasciate favellare a me che intendo il favellar da roma.
seconda: / forse di retro a me con miglior voci / si pregherà perché
/ e nel salir del ciel se me fa duce. machiavelli, 800: aveva
quetarmi, / perché dolcezza altronde in me destille; / che da'begli occhi
come / in te le fiamme, in me gli ardori spenti. chiabrera, 165
una favilla sola / non fie di me, sì 'n cener mi converto. dolce
di questo cielo. varano, 43: me condusse in terren ampio e folto /
foco e favilluto / (heu me) ch'io tengo in viscere albergato,
. (42): acciò che per me in parte s'ammendi il peccato della
proem., 4: io per me vorrei che ogni sera...
mi sembra impossibile che sia avvenuto a me. carducci, ii-18-4: al quale
questa pare una bella cosa ancora a me, che sono un uomo così fatto
tutto quel che saprei dirti di nuovo di me: il rimanente è favola vecchia e
/ nella città silente / insiem con me la favola / di mia vita!
gran tempo, onde sovente / di me medesmo meco mi vergogno; / e
favola ornai mi festi; ed a me stesso / più insoffribil che a te
spegnersi / il desiderio / che in me si sta. colletta, iii-206: l'
schernito; senza che colui, di me faccendo una favola già con alcuno per lo
ammiratori. botta, 5-226: per me, quando considero la natura sua, e
gir aldi cinzio, i-81: a me non può parer che sia lecito frapporre
tavoliere russo, e da me tradotte ad istanza del conte orloff.
nessun saluto. ed era favolosa per me la certezza che pure egli esisteva.
, favorabiliter ', giusta il detto da me altrove della formazione in * -bilis '
favore del popolo è acceso verso di me. berni, 237: fallito si può
a mille. alfieri, 1-180: tentar me di viltade anch'osi? / premio
/ premio a virtù dovuto, a me il darebbe / d'appio il favore
quando uno tumulo semiaperto a gli occhi se me offerse. machiavelli, 6: sempre
superbo per il favore che a me, che son nulla, ha fatto quello
la compitezza e degnazion sua inverso di me, quanto sono a me stesso consapevole
sua inverso di me, quanto sono a me stesso consapevole del poco merito che mi
ricomperato il vero col proprio sangue, me ne andrò là: e nel modo
. fogazzaro, 4-13: ella ebbe con me un contegno affatto nuovo, e mi
, 132: intervallo non hanno in me l'ambasce, / e fatte eterne le
io vi scrivessi qualche cosa, che me l'arreco a favore e farollo volentieri.
ne 'l porti in buemme / e me abandoni con gerusalemme. boccalini, iii-300
sopradetta, per fame favore ancora a me. tasso, i-55: faccia il favore
portato l'ombrello. per favore, me lo prestereste l'ombrello vostro? fracchia
aver sempre la stessa sorte. conosco me stesso; ed ho ragion di temere.
, vii-598 (53-12): se favoreggiato me sent'io, / donna, da
alamanni, 7-ii-400: or lascia a me dir, tonchio: ippolito, / assai
mia vita e del mio regno a me favorevoli furono distrutti, deliberatamente, dai
altro, andò anche spargendo voci a me non favorevoli. moravia, v-335:
rotta. cesarotti, i-457: quanto a me, se non v'ho annoiato con
vi lascia una impressione più favorevole di me, e mi aumenta d'un qualche grado
tanto favorevolmente situati, sempre esercitarono su me una strana attrazione. -in
favorisce, la non fa per favorire me, ma per disfavorire la impresa del
, 1409: non è lecito a me favorire né dare il ritorno / ad un
favorì fina vettura da nolo; stasera me l'ha negata; forse perché piove più
molto obbligato alla bontà che avete per me. ho ricevuto un vostro biglietto..
più glorioso, e al quale e da me e da voi più si debba favoritamente
carducci, ii-4-124: fu un favoritismo metter me ragazzo in sì fatto luogo innanzi a
tanti più vecchi e più saputi di me. serra, iii-256: son certo che
giorni appresso, un giovedì, venne a me dua camerieri di sua santità favoritissimi,
foggia. bocchelli, 5-195: per me -fece allora giulia - se fossi nata
: i signorini galanti si prendon giuoco di me, perché io sospiro per una femmina
carnevale. vederi, 3-225: in me, nel mio sangue, porto già la
immense. delusioni immense in quanto io me li figuravo intelligenti, dotti, sapienti
sopravvenivano le ironie, i sarcasmi contro me stesso, improvvise smanie di demolire e
5-3-46: primo e unico uomo non senza me e sol da me fabbricabile, né
uomo non senza me e sol da me fabbricabile, né senza me e sol da
e sol da me fabbricabile, né senza me e sol da me fecondabile di sue
fabbricabile, né senza me e sol da me fecondabile di sue semenze, ma.
semenze, ma... senza di me per se stesso moltiplicabile...
innumerabili uomini, anch'essi senza di me per sé stessi fecondabili de'semi loro.
: ove più il sole / per me alla terra non fecondi questa / bella
quando vaghe di lusinghe innanzi / a me non danzeran l'ore future, i.
nel metterle insieme vagar più che a me non par che bisogni. pallavicino,
13-i-300: lasso! ben d'eloquenza in me feconda / vena s'aprì, ma
ell'abbia per oggetto una cosa da me capacitata per possibile, io npndi- meno
, illusione. giovio, i-103: me congratularei, se li meriti, virtù,
parventi; / e questa pare a me sua quiditate. bibbia volgar., x-387
, son la fede: / a me con tanto sangue e con martìro / fu
quirini, ix-8: venete donque a me, voi che credete / nella fede de
cassola, 1-164: quando porteranno via me, voglio una bandiera rossa sopra la bara
, come di fede ingannata portate a me, perché di me pensate quella virtù
fede ingannata portate a me, perché di me pensate quella virtù che non è;
bella gioia, /... / me sforze- raggio a trovar novel sono.
, / per la mia fide / di me giucate. dante, vita nuova,
fregio / darà l'opra famosa, a me la fede. metastasio, i-103:
: è questa la lealtà coniugale che verso me dovete avere, che senza fin ve
c. bentivoglio, 2-487: a me non preme l'ancor fresca fede / di
etade; /... / a me, dolce mio sposo, a me sol
a me, dolce mio sposo, a me sol preme / la tua salvezza.
duca mi donò seicento lire, / or me le tien quel ladro del fattore.
intanto a lui passato la stizza ed a me la paura, sotto la fede di
bibbia volgar., i-203: venne a me per volere usare meco; e conciosia
siepe forte ad altrui, siepe a me pia, / come la fede che donai
). guittone, xv-9: però me departuto / ho d'essa e qua
: schifo, aggie merzede / di me, se 'nverso te feci alcun fallo,
i. pitti, 1-313: non me ne maraviglio, perché voi ne andavi
azeglio, 2-484: eccomi a farti -poiché me la domandi, -la mia professione di
sono tirato indietro: hanno avuto fede in me, ed io vedrò di fare in
maria, che voi aveste fede in me come in una sorella maggiore, andatasene
innocente del sangue di questo iusto e me ne lavo le mani. caro, 2-702
sua fede / ch'altra donna che me non torria mai. andrea da barberino,
della fede ch'ella ha riposto in me. -adempiere un ufficio con somma
4-43: se nessun'altra cosa in me si fosse, / che tesser stata
estimarsi a modo di fidecommesso che a me non è dato alienare,...
e 'l mal intenderai, c'or me ne viene, / per voler troppo
casti, 311: in quanto a me, può ben tuonare e piovere; /
/ fosse ruggier, non vo'che me ne caglia; / ch'essendo ella
signore, / e tu sì se'di me fedel giurato: / or guarda che
, fosse baldanza d'amore a segnoreggiare me, tuttavia era di sì nobilissima vertù
tutte le cose minutamente, come a me incognite, in questi libri comprenderò;
mori / a te de'cenni suoi / me suo fedele apportator destina. beccaria,
[iscrizioni] poco fedeli, secondo me, e scritte da persone poco pratiche.
., 1-345: sì valse tanto appo me la mia fedele memoria d'animo liberale
ricorsi agli anni, e facendo forza a me stessa per essere fedele nel melanconico conteggio
il mio gioiello manoscritto nella cassetta dove me lo soleva preziosamente custodire: ed,
: la qual cosa non so se a me s'averrà, ma come che seguir
s'averrà, ma come che seguir me ne debba, né da sé mi vedrà
/ pregiar un guardo tuo più che me stesso, /... / son
fedele. pulci, 22-201: per me non è né scusa né soccorso /
2-712: ora del tramonto: da me fedelmente attesa e intensamente ogni giorno goduta
parole, piene di grande fedeltà in me. 2. adesione dell'intelletto
? no, che non aveste amore per me. furono sempre finti i vostri sospiri
lo consideraremo. pallavicino, 7-295: voi me ne siete stato il motore con l'
dei dieci minuti fu lì quello per me, con una esattezza e una fedeltà non
disio, dissolvere, / fin che di me fia polvere / con fedeltà proclamerò tua
intanto il cor pensava / come lunge da me volgere il piede! casti, ii-4-65
occhie folte / de lacrimar lo dolor che me fède. ariosto, 42-6: è
eguali, / dio di battaglia per me l'amore. -dissodare un terreno
dante, purg., 9-25: fra me pensava: « forse questa [aquila
tanta oscenità e fedità toccherebbe parte a me, se ogni cosa si distribuisse per sorte
colui avoltori pizzicano il fegato, a me continuo squarciano il cuore cento milia sollecitudini
queste lave, almeno le osservate da me, quanto alla base non diversificano fra
. nannini, ix-353: quanto di me più fortunate siete, / onde felici
i fiori! panciatichi, 39: oh me felice! ma io, sebben son
presenti mie poche fatiche, fatte da me sopra un sonetto del nostro non men dotto
, / ed i miei occhi in me null'altro vedano / quando anch'essi
nostro sì felice amore, / e me rifiuta come un vii capraro. tasso,
valore a cui sei destinata, a me non poco cara, ferma, che è
il re ferdinando, fel [ice] me [moria], usava dire che,
. m. cecchi, 5-6: me n'andai a roma,...
il suo, ma poco felicemente da me composto. v. franco,
valeri, 1-99: sento fluire in me per ogni senso / una felicità lenta