a tale ramo. -cui serv'-e', me. fere, / ca perfere dentro
donne vede. boccaccio, i-13: a me, la mia dimanda se è giusta
giusta, non negare, ma perfettamente me l'adempi. trattato del ben vivere
è niente, di periato, via, me lo lasci mettere: vedrà che le
caviceo, 1-50: revenuta a me doppo la letta e perfetta littera
letta e perfetta littera, a me disse non esser di tanta auttorità né forza
: la tua bocca socchiusa / è da me più lontana / che la perlìfera conca
compiaccio e più m'incendo. / asciutto me ne vo dentro cantando, / e
avverb. gherardi, 2-iv-217: in me pensato arei impossibile con tante brevità quello
guarini, 1-158: del coro permanente a me non è piaciuto mai l'uso antico
, i-9-73: tu, dea, a me benivoglienza / hai dimostrata, e pallia
sua non breve permanenza fuori d'italia a me sembra che dessero qualche apertura ad alcune
, ix-555: se alcuno non permanerà in me, sarà gittate fuori, come il
quali al presente sono mischiati, io me n'andrò a quella chiarità permanevole.
la sedia ch'era di contro a me, dall'altra parte del tavolo. non
né vera né finta, perocché non me lo permetteva la prudenza. botta,
1-354: molto magnificamente diedi a me stesso permissione di non iscrivere una riga
medesimamente soddisfatto del vostro procedere liberamente con me. sarpi, vi-1-159: s'interpose un
verità, con concessioni che farebbero a me e a voi stessi vergogna e che
tecchi, 5-130: si tratta, secondo me, di persone illuse. anzi di
- di morale eterno / niuno cerchi di me. -spunto originario, contenuto essenziale
praga, 4-68: avevo giurato a me stesso di non chiudere occhio se non avessi
peri, peschi e somiglianti, da me veduti copularsi così, tutti vissero e
tutto il lavoro scudi 50; e già me ne ha intagliati quattro pezi e va
14-248: la rimonta delle scarpe toccò a me, ed
incanti: / però, se stesse a me, farei divieto / che nessun de'
sai la pena mia, / che me ne faci un sonetto / e mandilo in
. casalicchio, 246: lasciate fare a me, soggiunse il dottore: io non
non odi, e in van per me perora il duolo, / odi te stessa
nobiltà del tuo cuore hanno sempre perorato per me. codemo, 127: i rivoluzionari
dal suo desiderio ostinato di scostarsi da me. manzoni, fermo e lucia,
trattato di quarantadue capitoli, fatto da me sopra tacque del firmamento, nel
felicità artificiale, ci spiega, secondo me, molto efficacemente il moto dittico delle
cielo d alcamo, 27: tu me no. llasci vivere né sera, né
, 13-95: giovanni viene spesso da me, a perpetrare i suoi pranzetti schifosetti
2-140: io col pugno al pecto me rimordo / de l'idolàtria perpetrata seco,
, 14: pentito del male da me perpetrato. mazzini, 62-313: al di
ii-254): marito mio caro e da me senza fine amato, io sono,
cura che tiene sempre di far per me, che di necessità mi costringe ad esserli
/ che maraviglia è, s'a me diede pene / e mi diè vita dispietata
., i-411: patto sempiterno è intra me e li figliuoli d'israel, in
bruni, 104: perch'è perpetuo in me l'aspro dolore, / ivi scorre
1-47: d tempo fu contrito per me e mi accompagnò da montebello a como
di trovarmi subito a tu per tu con me stesso. -stupore, meraviglia.
e perplesse. montano, 1-43: me ne vado alla deriva lungo le case
le guardie sono già venute tre volte da me a farmi la perquisizione. codemo,
il religioso perscrutati ^ de'polli / me fa reo, perché al voto empio
luigi, a forza di tali calunnie me lo rendeva di giorno in giorno più odioso
tristi hanno creata una persecuzione contro di me che m'ha chiusa finora ogni via,
,... peni lontano da me fra miserie stupide di persecuzioni acerbe e
se si trovasse, come accadde a me, fatto segno a quasi una persecuzione ospitale
. vai, 9: dove, dopo me, dove n'andrà / la mia
nelli, ii-21 (84): a me, ch'avea le pive più gonfiate /
è sempre disposto a lasciarsi trattar da me senza cerimonie, come quando era 'pivello'
pievieri di san brancazio da matraia ebbe da me maestro iacopo fisico in soccita e dì
ciò molto sensate e molto amorevoli verso di me, ed io le ho rispetto,
vino. -m'hai già comandato anche per me? -sì, quella pizzaiola che ti
? so che non sete punto più di me. g. c. croce,
, leggendo i miei poveri versi, me ne vergogno, ché mi paiono,
dio, ella è più perduta di me, mi si scaglia addosso, mi pizzica
, 28: non vedi tu come oggimai me vanno pizicando le doglia? n.
parola 'paini'col suo plurale pizzicava anche me, e mi pareva pure di menar la
! - esclamò il garzone. - a me però - disse 11 sergente fistola -fece
pizzicare un accompagnamento su elitre / a me. -comporre versi; trattare in
'l nostro padre segala, il quale me ne pare il fegato, scaccia da sé
prurito di rispondermi, puoi cercare di me che non ebbi nascendo la tua sfuggevole natura
tali momenti di tranquilla felicità contemplativa sorprendevano me quand'ero più lontano dal fantasticare sulla
doni, iii-9-253: quinzio solini fu a me maestro del sonare sul basso e anche
il viso, e se fosse vestito come me, non vedrei differenza a crederlo magari
dei tremoli e dei pizzicati, a me fanno l'effetto della beata ammirazione di
miei soldi, miei sacrosanti, guadagnati da me, col sudore della mia fronte.
un pizzico, mi fanno vergognare di me stesso. -essere un pizzico di
amante mi avea messo un pizzicore intorno che me ne sentiva morire, se ciò non
pizzicottétto. filicaia, 3-118: io me la saleggio pure ogni sera con un
). pascarella, 1-67: a me par di vederlo cotesto sventurato inventore.
. un giovanotto alto e largo quattro volte me, con una folta capigliatura nera,
. de iennaro, 1-197: mò me pare de vedere pianto e. pizzo,
a questo, / benché tal cosa a me grata non sia, / estimandola voi
possono avere tentato per irritarvi contro di me. manzoni, fermo e lucia, 448
. i. frugoni, i-1-41: se me dolente e dei miglior nemica, /
, e così ebbe la pace da me. ghirardacci, 3-352: placorono con dolci
a'miei onestissimi pensieri, darà a me ardire e vena di potere con giri
suo ribello, / placato l'ha a me el suo amore. malpigli, xxxviii-55
: tu compieresti quel che è in me imperfetto e mi renderesti forse più placato a
imperfetto e mi renderesti forse più placato a me stesso e alle cose. pratesi,
. cesarotti, 1-vii-210: indarno / da me t'ascondi e del mio cor fai
. cicognani, v-2-165: in tutto me era diffuso un senso di placidezza: la
v-2-592: non state a dire ch'io me la prendo con gran placidezza perché,
, i-3-65: se tu avessi a me ucciso, o antonio, e sposo e
da lui sopra tutti diletto, e da me., vediamo tutto quello che il
risuscitando in lei commozioni che senza di me difficilmente vi si sarebbero mai più destate
placide pupille, / sì penosa / a me non è. casti, ii-2-100:
uman tranquilla pace, / perché fuggir di me tanto ti piace? ariosto, 483
ebbi giammai letizia intera / e in me la sorte incrudelì più molto / placida e
, risponde. ingegneri, 1-iii-541: a me pare... che i cori
dell'alba, tu ti perdi in me. -regolare (un rumore)
le lodevoli / parti del tuo libello a me tam placito, / quasi impetrito da
e scoperte secondo il suo solito originalissi me ed uniche. foscolo, xv-486: io
lenta meno lenta prestissimo la mia centocavaìli su me. = comp. di planetario.
canzone di auliver, 5òcxv-i-509: e1 me conven sul lad dei plangent volger,
che quella è la divina profondità a me preclusa. = voce dotta, lat
da verona, xxxv-i-650: k'el no me vai niente lo pianoro né 'l desbatro
gente, dio e uomo, tu che me hai plasmato e fatto a la tua
opera del gran paracelso, risorse in me il sogno del vecchio mago medico:
, si scontrarono faccia as faccia con me. dio, che occhi e che plastica
far tutto da sé. insomma, a me tocca sostenere le prime e le
schietta ella si spalmava, davanti a me, senza bisogno dello specchio, un po'
vigor suo plastico / stillar si piacque in me natura artefice / e degli uomini gai
annunzio, iv-2-577: voi riproducete talvolta in me lo stupor religioso di quello statuario che
delle battole e dei piastroni, a me veniva in mente lo zucchetto prelatizio di fénelon
di cittadino, sperando che altri cento di me più valenti, facendo lo stesso,
avrei badato a'rumori plateali sopra di me, se da chi mi ama non mi
né pure presso i latini. io me ne lavo le mani, e quanto a
ne lavo le mani, e quanto a me uso ah'uopo 'triviale'...
dell'amante, voi, volendo lodar me, avete lodato voi, sendo io
all'italia. il nome pertanto da me appostogli vuol solo significare quella dottrina risorta
« non so quale delle due a me più cara »), aveva dettato nell'
. foscolo, ix-1-693: pare a me che dante riunisse in sé la mania d'
aurora e a distrarre la signora e me dalle nostre contemplazioni platoniche. gnoli, lx
: il platonismo poi del petrarca a me pare una favola, perché più d'un
giusto rigore, non trovava negli anni da me vissuti, se non pochi tratti alquanto
ma plausibili e degne di esser da me sommamente gradite e tenute in pregio.
, sat., 6-143: già per me sa ciò che virgilio scrive, /
plebano, / però che aperto a me venir dovea, / ch'io avesse
, ii-469: i primi personaggi studiati da me sul vivo... erano plebei
cavalieri. dolce, xxv-2-255: pare a me che non si conoscano molto i gentiluomini
. varchi, 8-1-242: pare a me che egli con queste parole ci dimostri
? so che non sete punto più di me. ruscelli, 2-162: la quale
). carducci, iii-3-295: a me danzando vengono amorose / le pleiadi,
passo a rendervi conto dell'uso da me fatto della plenipotenza che vi è piaciuto
. la assurda plenipotenza ch'egli in me pretendeva sopra a quella de'tribunali.
chiamata ne l'altre lingue, a me par che mostri molta magnificenza ne'molti
, 1-x-70: ella faccia talora menzione di me con cotesta valorosissima dama, di cui
mente nuova e nuovo sorge / in me fuoco agitator. monti, x-3-57: sì
che sul plettro immacolato / cantò per me: 'toma a fiorir la rosa'.
questo, io gli baciai la mano e me ne andai pregando tutti gli dei che
: cum voce quasi umana / -seguita me -latrando par che [il bracchetto]
fatica, / sperando che la plica / me scioglia de quel nodo così stretto.
lettere... le porto sempre con me. deledda, iii-985: il plico
trovato sul mio scrittoio un plichétto a me diretto. = deverb. da
reggevo il plinto del tuo roseo, da me qualche volta baciato, tallone.
al cuor mio, pretendono amore da me. -disteso nel gesto di chi
martire, / tanto ch'arà di me pietà la morte. leandreide, ii-16-8:
1-18-16: inanti a to corte ploro che me faccia rasone / de te [amore
dolorose di coloro / ch'a torto per me muoion non fien mai / sanza disio
massimamente platonica e plotiniana, pare a me che due [altre] cose
mondo). gnoli, 1-142: me profugo invano pe'gelidi / piani,
. cucini, 4-16: c'era in me la stoffa di un perfetto nazionalista
, xciii-251: antonio osimo è, per me, un eroe davvero plutarchiano.
fallo andar senza ale / e vogli privar me di tanto male. venuti, lxxxvtii-ii-695
lasciava un poco di tempo ancora a me di lisciarmi il petto o d'assettarmi
: mi smungi / sì che a me d'umor due gocce / tu non lasci
(poppa), vien più dietro a me che alla su'mamma. imbriani,
e la ignoranza ch'io cognosco essere in me, mi ritragono la mano dalla penna
una all'antonietta, e una a me. serbale per domani a sera; te
13-580: era un pochino più anziano di me, biondissimo, con i capelli a
lungo esercizio agli eccellentissimi precessori et a me parimenti, né fu opera di pocco
aconciare la sala di sotto e quella di me? o grande e quella poca là
seconda: / forse di retro a me con miglior voci / si pregherà perché
. aretino, 20-130: le calzette me le farai con poca poca cosa;
poche brighe, e così (secondo me) sarebbe un bel vivere. lippi
mazzini, 26-291: intanto, a me corre un debito sacro; e l'ultima
; e l'ultima lettera dei bandiera me lo imponeva: bisogna ch'io scriva
antico gioco, / quelli che a me nel gioco / si rivelano, come la
chiaro davanzati, 57-6: io ripiglio me, che fui in posa / ed
g. cavalcanti, i-152: i'trovo me di sì poca salute, / ch'
ad or ad or mi lima, / me ne sarà però tanto concesso / che
... io vidi venire verso me una gentile donna, la quale era di
., 9-25: di poco era di me la carne nuda, / ch'ella
amore] giuoco, / rispose: -in me ti affida, e ti assicura /
pero corno li dannate, / si me perdoni tutto o poco o nente.
che mi avanza io rivolga il pensiero a me stesso e alla salute dell'anima mia
finché tocca a lui non tocca a me. ancora un po'e la passo liscia
sguardo fui partito, / un poco me volgendo a l'altro polo, /.
... / vidi presso di me un veglio solo. idem, par.
a conoscere un poco il bello, a me quel calore e quel desiderio ardentissimo di
, -e appuntò il dito verso di me, -avete perduto un grande poeta. pascoli
altre cose, e che so io? me lo volti un po'in volgare ora
a soccorrermi, che sarebbe ora di me? foscolo, v-322: allorché il b
terribile voce al suo carnefice, io me ne sto poco lunge a far capolino da
veggio che poco vi cale / di me, che vostro servo sono stato. dante
gesù che, amando oramai poco o nulla me stesso, non intendo per niente di
foscolo, iv-362: di sotto a me le coste del monte sono spaccate in
poco la perdita del ferro, anzi me lo pare avere speso troppo bene.
fa un vero regalo a sciogliersi con me, perché io non me la sono
a sciogliersi con me, perché io non me la sono mai detta con le persone
quasi niuna d'esse ne truovo in me,... salvo un pocolino di
... finiranno collo spegnere in me quel pocolino di gusto che avevo preso e
disse: « messere, dite voi a me? ». a. vespucci
posate voi lo vostro capo sopra di me un pocolino, da che io liberare non
voce irata e con truci oculi / a me che prendea venia per discendere / ch'
/ di chi tien il mio cor da me in exilio. buonarroti il giovane,
, 4-124: io sono pentito et in me fremo, / ché di sicarie polvi
x-6: serve che in casa nostra in me ti specoli, / che posi i
podraga / (mal de cóglia sì me agrava), / la bisinteria sia
. de iennaro, 1-43: chi me piglia la podeya de la cappa, /
podeya de la cappa, / chi me tira na frappa e chi me strazza.
chi me tira na frappa e chi me strazza. = voce di area napol
, / su'poderato essendo in me furore. guittone, i-19-65: non doverea
bisogna per viver tutto l'anno e me ne avanza. g. c. croce
parte del poderino che egli ha compro per me dai ruscelli. forteguerri, 23-67:
pur viverò, dipoi che cusì far me conviene e portar penitenzia del mio mal
n. tomaquinci, 16: piaccio a me nelle mie infermitadi, nelle villanie,
chiaro davanzati, vii-14: io già per me contare io no 'l savria / la
, perocché fia onore a lui ed a me ogni accordo che faremo essendo in arme
, 94: bramo di veder innovato me stesso nei nipoti, quali non vorrei
e freddo leopardo non viveva egli in me, non riscaldava ancora il cuor mio
e i canonici che verranno dopo di me. -che ha validità irrefutabile, incontestabile
fogazzaro, 1-630: ho davanti a me i due poderosi volumi del loisy.
ch'amor sia poderoso, / e possa me, sì come gli altri amanti,
nuovo apparisce, è poderoso in prender me e in vincere l'anima tutta. sacchetti
l'accesa stella / non fosse mai ver me più poderosa! bandello, 1-54 (
i-510: ormai che vi pensasse / di me che son disioso; / e sono
organizzazione. patecchio, xxxv-i-585: ben me noia e sta contra core / cativo
al mio adversario e a mi non me ne dati niuno. vico, 4-i-987:
elezione... apparisce per mano di me andrea notaro di sotto scritto al tempo
c'eri oggi, norma. - me n'è giunta la fama. -un poema
zena, vi-1100: fu un poema per me / quella tazza di thè.
avuto soda intenzione di giovar dilettando a me stesso, alla mia famigliuola, alla
, 10-194: andava intanto prendendo in me consistenza una mia idea di poesia-racconto, che
1-6-18: io credo, quanto a me, la poesia non altro essere se non
don basilio cellerario, ma un servitor da me non conosciuto. martello, 151:
una delle contadinelle, la quale per me avea una certa poesia, avea nome rosa
poeta: / tai duo nomi accoppiati a me fan mostro. foscolo, gr.
heine per rivoluzionario e radicale, troppo me ne han rimbrottato i dolcissimi poetonzoli italiani
sono state usate non solo da me,... ma eziandio da tutti
/ il fuggitivo spirto, ed a me stesso / in sul languir cantai funereo
figurativa. pascoli, 7-95: a me qualche pagina di disegno... mi
de'teatri imperiali che gridavano 'plagas'contra me. idem, 244: mi
mascardi, 2-126: la dottrina da me spiegata, come che contraria al torrente
. muratori [tommaseo]: a me poi è piaciuto di molto anche il
poetico intelletto / ornai quel che per me non si diragna: / voi che portate
sognatore. mazzini, iv-1-257: tu me l'hai ripetuto assai volte, io
nostro bosco parrasio; e voi non me ne dite nulla. = voce
saputo mai fare versi sciolti, benché me ne reputassi gran maestro ».
sdegno. -anche nelle espressioni poffare di me, poffare il cielo, poffare 11
mondo! gigli, 5-14: poffar di me, è egli celio quel che fa
onesto da bologna, i-25: tanto contra me poia / pena mortale e rea disaventura
bel nido, /... in me più sempre poggia e si rinforza.
di giorno in giorno, e di me non t'accorgi. -non sapere
schiavi. foscolo, v-109: quanto a me, fui vinto ad un tratto di
lazzo e acerbo! / proprio per me, mannaggia, / lo tenevate in
uomo voi! sapevo chi siete, a me lo diceva anche poco fa quel galantuomo
il suo noviziato sentimentale. ma non me la travii poi troppo, mi raccomando.
? finiamola poi! che volete da me poi? ma poi! -ripreso
iacopone, 61-15: si voi po'me venire, / la croce alta decora
e dàllo ai poveri e vieni dipo'me e seguitami. anonimo, xxi-334:
, / poi non leggete che per me se scrive; / s'io parlo,
ha avuto è il suo nido. con me poiana! -re delle poiane:
cassinese, xaxv-i-9: poi ke 'nn altu me 'ncastello, / ad altri bia renubello
disperato e della mia patria e di me, aspetto tranquillamente la prigione e la
intesa la voglia loro, vieni a me ed io farò quel che tu vorrai.
hanno abbandonate. campofregoso, iii-42: me ingenochiai denanti al gran sapiente / poi
nome? di polonia non certamente. a me sembra la stessa radice di polaccone
,... s'interessa a me, e mi vorrebbe indirizzare agli studi elettronici
gli altri atteggiamenti espressivi viziati, a me pareva, di retorica. -che
877: va', diavolo! vustu che me scavaza el colo? e'voio portar
: una vesta a la polentina che me meta, son spazao. =
il mio leandro / sen viene ad me, tante volte se riede, / o
iacopone, 29-34: laudato altrui fatto, me 'ndegno, / e dal canto de
/ e dal canto de for sì me 'nfegno / che me piaccia; ma docce
canto de for sì me 'nfegno / che me piaccia; ma docce poi un segno
che non è cusì policato. / policato me mustro a la gente, / per
a la gente, / per le case me metto pezente. idem, 1-80-34:
de for sì m'enfegno / che me piaccia, ma po'dócce un segno
polimetra policroma polimorfa e polisensa rapsodia, me ne mandò una copia con i suoi
e ascetici e tanti altri che per me sono inutili, e che tanto volentieri cambierei
carducci, iii-15-166: vero poeta a me par troppo; e amerei meglio chiamare
cum decoro polimine speciosa e spectabile, me traeno a translatare l'anima et il
polimetra policroma polimorfa e polisensa rapsodia, me ne mandò una copia con i suoi
scelesta in uno angulo del tempio, per me nefaria impiato e poluto, io cum
marinetti, iii-471: lei deve godere con me l'arrivo del battello variopinto e poliodorante
pona, 4-106: tutto ciò che in me si trovava era fattura dell'artificio,
che i'non vorrei / è per me noto; ond'or da'versi mei /
se posso giudicar nulla di una lingua a me straniera, molto politamente. -in
, si è fermato proprio davanti a me. mi ha chiesto chi ero,
di che assai volte io ho fra me stesso pensato ed essaminato, ciò è quale
astrusa, una scienza molto complicata. a me invece sembra che essa sia un'arte
sappi che l'altra notte è comparso da me un eunuco, e voleva ch'io
altri miei compatrioti forse più educati di me. nievo, 666: che dovesse
egeria. foscolo, vii-176: a me basta d'avervi politicamente considerati e fatto
il titolo ('la resistenza impura') me lo conferma. -profondamente impegnato nell'
nella sua diffusione, io domando a me stesso: a che giova la libertà della
di cervelli leggieri e svampati; per me non conosco essere che dica tante bestialità quanto
, mondano. caviceo, 1-10: me pare conveniente che mostri... che
miei quattro compagni, meno 'politici'di me, cominciarono a gridare come indemoniati.
bionde ariste. ojetti, iii-3: tra me e firenze, di là dai miei
voi che cosa è amore e voi a me dimandare che cosa è dolore.
/ e in giochi e in feste me consuma quella / che par ch'el me
me consuma quella / che par ch'el me consumi le budella. castiglione, 156
so finale adesso ottene, / come me porgie vo che siete sprima. valerio
kosciuscko ebbero luogo tra il gianni e me le polite maniere dell'amicizia. percoto
. felici, 37: quel semprevivo per me non so che cosa sia; me
me non so che cosa sia; me ne starò al vostro ditto, ché non
mi dixe: « cosa ragionevola ad me pare che... debbi per omni
altro indirizzo che non il tuo sia per me, sia per gli altri: il
, intimando al trattore agostino sorgato (a me narratore del fatto); il quale
, v-6-344: nessuno il quale, come me, sappia che cosa voglia dire realmente
mio amore avergli per raccomandati, perché me ne farai gran piacere, o con
, iii-550: veduta poi la poliza me scriviti,... vede e
s. a. non è partito da me. idem, 2-135: né per
di fatture, quanto le fatture sanno di me. lanzi, v-91: poneva in
questa, se non che vostra excellenzia me rimandi presto questa polfizza firmata, ch'
matteo ha pagato dipoi tre catasti per me: ha 'uto da me, per quattro
tre catasti per me: ha 'uto da me, per quattro catasti, fiorini 24
per un moggio di grano ebbe da me. se tu ne vuo'fare ricordo
2-144: mi parebbe oramai tempo che me fi rendesse. mandovi a questo effetto la
grande istituto d'assicurazioni e aveva tentato con me di stabilire una polizza generale per
tutte sotto nome di polizza me, queste li devino esser pagate alla ragione
aveste a bernardino, non veniste a me, se da me non avevate altro
, non veniste a me, se da me non avevate altro ». cellini,
che par che bolla / torbidamente in me senza mai posa, / sgorga, per
filze di tordi, dandogli a chi me gli porti in casa, dico: «
pollaiolo: bisognami trovare uno mamffino che me lo governi. 5. agg
comparat. casti, vt-70: a me bestia! (la barba a lui non
l'altro rampolla, / diss'io fra me: di questa ovidio dice / la
, ha ricevuto uno piccolo servigio da me e hammi donato uno paio di pollastre.
scambio de la moglie d'averardo, a me. p. fortini, ii-90:
, 27: in primis m soldi me? o 11 denari in polastri, per
ragionamento con lui, egli alcuna cosa di me ti dica. e se vedi che
questo pollastróne di flamminio la voleva con me? girolamo leopardi, 2-64: i'
ii-401): io, madre mia, me ne starò col mio poiletto e col
anche nell'italia e in roma, a me par probabile; certo è peraltro che
sopra i terrori dell'accorato profeta a me cagiona meraviglia e spavento non è o solo
che l'angossa? à mai no me libba, / però che ò tormento stando
i-1364: i bagni... a me non solo fanno male, ma devo
/ e lo polmone parla: « é1 me despla ^ e, / ben rideria
dovettero impiegare dei fantaccini, e a me toccò proprio il bell'incarico (fi
opposto del tipo impiegato, e per me la legatura di lavoro fisso, a ora
s'ingegna, / tanto al presente me batte e disdegna / che me son rotte
al presente me batte e disdegna / che me son rotte polpe, nervi e osse
e polpe, / tal che di me non resta parte intera. r. roselli
roselli, lxxxviii-ii-443: ohimè, misero me, quant'è 'l mio danno,
dito ne l'acqua santa, e me ne faccio una croce in fronte. celimi
ch'io seria degno / che non me remanesse osso né polpa. -parere
scarfoglio, 1-7: permettete anche a me, mister asquith, di toccare la
di toccare la vostra coppa. prima di me la toccarono uomini scellerati e dementi,
il paedagogus paedagogorum avea voluto dare a me una polpetta, e che ora io gliela
quivi voglio abitare / finché pluto di me non fa polpette. pananti, 11-68:
bello, la gnene dia una per me, la lo sorbotti bene; la ne
, un po'arguta e frizzante per me, ma ad ogni modo leale e
niun polso e niuna vena in tutta me, che non vi renda mille grazie
, lxiv-97: taupino, ca lo pulso me è manca to! / vidi lo
interesse, mamma cara, / e a me lasciate dimenar la polta. manzoni,
mettere le mani in quel poltrìcchio non me ne giova. figurato, di opera abborracciata
. bacchetti, 9-295: sotto di me la capitanata e il fondo marino, qua
. aretino, vi-420: io per me non ho veduto se non aldella,
ercole bentivoglio, i-34: molto più di me satollo e pieno / è quel poltron
/ chi vorà del poltron mandar vèr me, / e qua se monstra el
villan poltrone, tu lo voi insegnare a me. batacchi, i-30: dal nascondiglio
co ti ha fatto, che ti me bertezi ancora! loredano, 5-224: la
ragazza poltrona, / ch'ella a me fare era pur dianzi intesa.
consolata e ridendo, diceva: buon per me! niccolini, 1-53: or d'
ch'io ve lo dica, / me l'ha insegnato la poltroneria. b.
incomodarvi di farlo: di che non me ne maraviglio, perché so quanto vi
, sì come l'aveva fatto a me. piccolo-mini, xlv-43: se ben
che ti dissi ieri, pare a me. -atto o espressione verbale violentemente
aretino, vi-108: son fuor di me per le poltronerie che ho sentito dire
ed or gli stili / distinguon contra me che in me mi celo, / faran
gli stili / distinguon contra me che in me mi celo, / faran quel che
perso, xxxv-i-594: la maior noia qe me demena, / qe no. m
): io non veggo che di me altro possa avvenire che quello che della
come ti parti e non ti se'da me accommiatato? p. petrocchi [s
ancor pens'io che qualche amica luce / me, la più infelice ombra / giù
mi sembravan remote. nessuna provocava in me un sentimento e perciò cadeva in polvere
tornasi di lampedusa, 228: me le essicco [le erbe] al sole
tutti e le metto in polvere da me, col mortaio che era di mio nonno
il russo, che avevo studiato da me; ma su questo correvano vaghi sospetti
a questo, non aspettate stravizzi da me per collazione, datemi un prosciuttino e
: volete voi ch'io vi dica come me la imagino che sia [la vostra
, 8-20: insomma che si voleva da me ora? che... mettessi
dai tipi del barbèra sarà da me polverizzata. dossi, 2-i-88: scrisse [
. carducci, ii-17-115: un mulo me ne giocò un'altra. nel ritorno
, mi adagiò placidamente, anzi adagiò me e sé, nel polverone a pena passato
quelle prime ore pomeridiane illuminava sotto di me la vailetta. pavese, 9-72:
, esmeralda era una facile preda per me. dopo qualche ora passeggiavamo insieme per
. frugoni, i-io-199: senza ch'io me n'avvegga di soppiatto / giù da
alle lusinghe poetiche che il ricercar da me o canzone o sonetto è un voler
rado affatto diafani. alcuni di essi da me cavati hanno un aspetto fibroso e pomiceo
mortifera. guarini, 90: a me poma non mancano; potrei / a te
ramo facea 'l fiore c'al seconno me mandone, / e là trovai pomo d'
. poliziano, 1-387: rendete a me la mia speranza; / non ve
vo per dolci pomi / promessi a me per lo verace duca. idem, purg
, il 'pome del bel fioretto'per me chiamato.. creatura.
bella / ti fa sì fella contra me e te stessa / in cui mai speme
quel colpo, / che l'avanzo di me conven che rompa. giusto de'conti
quagiù rimanga, / perché fortuna in me sua pompa spieghi, / né vuol che
/ né vuol che morte punto a me si pieghi, / perché più tempo io
/ non posso più, né so di me che fia. lamenti storici, i-174
. lamenti storici, i-174: quando me ere dia regnar in mazor pompe, /
pompe, / fortuna volta e tuta me derompe. -pura esteriorità, parvenza
entro io, e che cosa vuoi da me. -crollo, rovina.
alfredo non può fare di grandi spese per me. d'annunzio, iv-1-605: la
maraviglia e di rispetto / cagione a me, non d'impeto ed ebbrezza.
cosa degna di voi o conveniente a me. -a pompa di qualcosa:
aiuterà'. oggi fo pompa di proverbi, me lo perdoneranno coloro che avranno la
alla strada ferrata. -da'retta a me, milton, pompiano. l'asfalto
per pompeggiarmi di alcuna dottrina che in me sia, ma per sottoporle alla censoria
, xii-916: qual giubilo non sarà per me eternamente il rammentar fra me stesso e
sarà per me eternamente il rammentar fra me stesso e il raccontare agli amici e il
che molti di voi siano, come me, ricorsi allora di frequente al povero
altrui fatiche, e le mie a me medesimo non concedano. aretino, iv-4-25:
, vanetta, ce l'avete tanto con me? savinio, 12-238: odio e
modestia gioiosa - fu sempre indulgente con me. 11. attuato, praticato
regalatimi da un minatissimo punchio, da me coraggiosamente ordinato. serao, i-144:
». il leone gli disse: « me lo infilo ». -con
mamiani, 8-11: io, per me, cotesto esame del sopranaturale.
a. degli agli, lxxxvtii-i-43: in me eran formate penne ed ali, /
nannini [ovidio], 320: leve me n'andrò per l'aria a volo
: andate a terra, andate / da me lungi per sempre, armi infelici,
sei tu, che sostenti / a me questo vetusto / pondo, e l'animo
fabricato regno. nomi, 16: me non tanto a soffrir sparta costante / mosse
vicine io sento, / veggo su me de tonde irate i pondi, / sovrasta
di pepe e li altri due per me. chiose sopra dante, 1-340: ciesare
caxa tuta consuma lui; / a me topina el fa portar el pondo: /
la vostra deità, venga di grazia sopra me tutto il pondo. bianco da siena
di superbia, che canta / vittoriando me col greve pondo. iacopo del bientina
mostrava, quello [amore], ove me stende, / per farti sagio del
uso, brucio tutti i ponti dietro me, -replicò fi dottore ridendo. -bozze,
in riserbo, / se bene a me, più che ad altrui, non tocca
ragion d'anni e di ore da me fatta e da altri, fu detto e
. varchi, 18-2-105: io per me adoro e adorerò sempre divotamente il pontefice
, 5-1-228: credete... a me, accademici, che non c'è
da qualcuno che conosco una sigaretta e me la fumo sdraiato sul pontile d'attracco
'l pontonaio gli disse: « a me pare che tu cerchi la morte, la
guamieri l'aveva interrotta per dedicarsi a me, era stata abbandonata, lasciata assurda
romoli, 28: i conigli a me pare... che non sien da
5-171: e stata cortesia assegnare a me vostra decana l'incavo dei ginocchi, dove
su di voi la verde età / da me tutta si passò: / or che
a dire: « niente che fa per me ». accese una mezza popolare,
. i. frugoni, i-11-290: a me un nappo si prepari / di tue
arte moderna non è destinata, secondo me, a destare più grandi fanatismi,
esercizi. segneri, 11-36: quanto a me, gli basta ch'io vegga la
concorsi e più popolari udienze che a me, e ne sia contento.
di grida. pavese, 2-23: a me basta quell'occhiata furtiva che ho detto
lavoro. marradi, 51: mentre a me di vani fantasmi popolavasi / tanta di
: concedasi che le parole segnate da me nella sua [del caro] canzone fossero
e malvagio, non si avea da me tutto il riscontro della novella di mona
giògoli. guicciardini, ix-81: toccò a me el podere della massa col campo di
suoi regi ancora, / nati per me di carlo e di ridolfo, / se
comeché la cosa vada, certo a me diletterà di aver messo consiglio a piena
ii-469: i primi personaggi studiati da me sul vivo... erano plebei,
che altri potrà dir vergognoso e che a me apparisce pieno di sacra pietà, cotesto
mio, acciò ch'egli sacrifichi a me. sercambi, 2-i-254: o padre,
gran tempo, onde sovente / di me medesmo meco mi vergogno. castiglione,
, 1-124: cedo a più gaglioffi di me le poponate dell'orientalismo (ai nordici
è gobbo. viani, 10-226: me lo potessi far segacchiare io questo po'po'
d'annunzio, iv-1-619: avevo dentro di me l'imagine della notte adamantina e micidiale
l'arca del teatro sorgeva davanti a me. c'era lavoro intenso dentro la
poppa, / e dice: darlo a me credo sia buono. guazzo, 1-277
s'engroppa, / sentendo morte che tutto me poppa, / for che quel cor
da la fulgida danza de le grazie / me conobbero vate le diffuse / d'arno
, l'attività politica mi nascondevano a me stesso, erano destinate a fallire.
e vera, e che, secondo me, il pci non ha ancora affrontato con
vezzosa porca che in ordine sia e me aspetti. ariosto, 1-iv-112: quanta
del sole che sia da più di me, quando io ho questo spadone in mano
. ostia, se l'andrà. bravo me: qua la mano, pastoso »
viziose. papini, iv-288: a me piace... pensare che la metafora
che bovi e maiali, erano a me sottoposti i più sapienti e potenti popoli
letto? -te la vuoi scontale con me, ora? io ho passato venti notti
passato venti notti in piedi, e non me ne importa niente. 3
russia bizantina e villereccia, come io me la figuravo, l'ho trovata intorno
diafano. carducci, iii-19-359: a me piace più di certa poesia che mi
: ho troppi nemici e troppo gratuiti! me ne sono accorto a quell'episodio del
» ». bocchelli, 1-ii-525: -a me i porcelli mi sono morti annegati,
nel capitolo di san francesco: -a me sembrano una porcheria. moravia, iv-59
chiaro si vede che la congiura contro di me si è più che mai riaccesa.
nievo, 682: era tanto fuori di me dalla consolazione che questi maltrattamenti mi fecero
fatto quattro altre sconciature: io per me credo ch'ell'abbia il diavolo a
so io quello che ho dato di me per fare 'porcile': un film povero,
57-18: bastarne pur la scrittura / che me sia ditto: « absolveto »,
ché 'l tuo ditto m'è decreto che me tra'for del porcile. faldella,
tanto ardir che diligione / tu fa'di me, facciendoti gentile? b. de'
della miseria... né a me per abitazione è dato. -gruppo
34: chi dubita che 'l non sia me fatto che di menare quella porcinagtia,
egualmente sul principio da lui e da me. loredano, 5-230: a colpirlo di
porco maledetto, / che facendo morire a me il marito, / il tuo piacer
tesi..., fu da me rifiutato. monti, vi-36: mi consola
del mario, egli sì che manderebbe a me i suoi padrini. verga, 4-323
ogni notte giacevano; / e tuttavolta me ne stavo tacita. forteguerri, 5-52:
sorte così porca, io davvero non me la meritavo. fenoglio, 1-219: «
ho un porco centesimo, se non me lo faccio imprestare dalla mia donna.
. pratesi, 5-207: un giorno me la sbraccettavo per piazza, e un sargente
sbraccettavo per piazza, e un sargente austriaco me la guarda... o mangiasego
un porco passaggio; però seguitate a me. -ed ecco non avea finito quel dire
acchiudo qui diversi altri, stampati da me con una piccola stamperiuccia a mano, perch'
un demonio » fa lei esasperata « me lo immaginavo sai che avresti piantato questa
pucci, cent., 68-38: a me pare che noi ingrassiamo il porco.
iii-20-385: io non lessi ciò che di me o contro di me scrissero allora in
ciò che di me o contro di me scrissero allora in molti giornali: erano editori
poscia ch'io l'ebbi tutta da me sciolta, i... i porsila
porgi / le feconde tue poppe a me devoto / e bramoso tuo figlio.
inf., 34-87: appresso porse a me l'accorto passo. 3. letter
de'falconieri, xlvii-104: porgete a me tanto di quella [acqua] / che
1-1-112: porgo quel sowenimento che per me si può alle comuni necessità de'poveri
-assol. aretino, v-1-165: a me si debbe porgere, perché io a
mirabili e quello che hai operato in me. dovila, 585: parendogli che
ovunque t'abbelisse; / incontr'a me mett'ogni tua possanza ». / di
poliziano, 1-760: deh! porgi a me un sol minimo giorno / di pace
, / porgendo or l'acqua a me, che son tutt'arso. castellani,
sentenze e, ah, qua- / li me porte sono. chiaro davanzati, 1-97-1
tommaseo, 15-104: avrò risparmiata a me la fatica inutile di creare un'azione
ho detto nel principio di questo pensiero me ne porge un altro. -presentare
uno de'giovani, che era doppo a me, porgea parole agli altri e massime
per uso. brusoni, 2-70: io me ne andava testé nel tempio a porgere
afflitto / stato aita e consiglio a me tu dessi. -formulare una promessa
: tu nota; e sì come da me son porte, / così queste parole
5-243: né fu mai chi per me pur due parole / porgesse a suplicar che
3-172: egli è vero che a me è stato porto che tu osi in casa
saturnina: « perché oggi tocca a me a dire una canzonetta, te en vo'
vostra dama abbandonaste, perciò che tanto me la par conoscere che non passerà gran tempo
cose in parte alcuna non sono in me? de iennaro, 90: lasso,
el digno nome, lu quale a me purgiva conforto. leonardo, 2-91: se
ch'el sia, che a me porge ora assai più molestia che non
, xxxvi-255: nieghi, prometti poi, me la togli, mi porgi speranza.
/ a te più doglia, a me più desio porgime. molza, lxv-n:
quanta tu suoli dire che porgono a me le mie scritture. castelvetro, 8-2-204
ti si porga benigno, / e me con gli altri scorgi a la fonte
esteticamente brutti, anzi orribili. secondo me, anche molto noiosi. -rivolto
, la creda, la creda a me. pratesi, 5-53: vedete me,
a me. pratesi, 5-53: vedete me, come gli anni, le penitenze
porpora nuova io voglio / tinger per me. monti, 4-1-198: un legno è
il quale sarà segnale del patto tra me e voi. roverbella, xxxviii-169:
: signor, tu che ponesti in me sì grande / questo, che m'arde
straparola, ii-64: -s'appartiene a me di ragione, -diceva senuccio, -perché io
levai da terra [la gemma] e me la posi in dito. p. del
belle membra / pose colei che sola a me par donna.
lo foro d'un sasso / e puose me in su l'orlo a sedere.
spaccia e anco che preghi iddio per me accetto ». b. tasso, iii-132
? caro, 2-1199: restai, misero me! senza la mia / diletta moglie
v-1-416: io molto laudo perché a me assai piace tesservi voi, fratei mio,
tre sorelle e due fratelli minori di me, statimi lasciati da mio padre,
« o galaad, tu se'a me capo del libano, se io non ti
ch'io sia maligno; / ponete me dinanzi a quel signore, / che si
che comando, e 'n che cosa me pono, / amor chero per dono,
44: né le cose d'intorno a me più tante / dànno malinconie dolci e
degnato di parlar con tanto vantaggio di me, del qual ella non ha più
del trovato tesoro ed hanno posta in me tutta la fede loro. scalvini,
questa tanto meno la può ricevere da me, quanto che la mia nascita ed il
boccaccio, 9-6: in verità io non me ne maraviglio, pensando primieramente che convenuto
v-96: ma ora fanno beffe di me li più giovani di tempo, i
guiderdonarli per la vittoria ch'avranno di me e me costrigni di combattere san za
la vittoria ch'avranno di me e me costrigni di combattere san za speranza di
con le basette, / che per me s'abbia a far delle pazzie, /
per un monumento a pisacane? se me lo concede, io pongo il mio nome
providi a ponere lui, fidandomi di me di più che d'un altro.
, e de tratta vorrà sapere da me perché non ho studiato e talvolta me
da me perché non ho studiato e talvolta me repeterà gli libri e'milli altri piati
repeterà gli libri e'milli altri piati me ponerà adosso. -intonare un canto
orno enfermato! / sopre el 'fa'acuto me pare en paruto / che 'l canto
ne la quale non si dee porre a me colpa. cavalca, 20-147: fece
orma: / così gli ho di me posti in su la cima, / che
e qual più grave / peso sopra di me por tu vorrai / ponlo, non
bibbia volgar., v-213: a me poni legge, signore, nella tua via
formula di confessione umbra, v-6-9: me accuso de li mei adpatrini e de
mei adpatrini e de quelle penitentie k'illi me puseru e. nnoll'observai. compagni
volgar., v-468: puosero contra di me li mali per beni e odio per
altre cose nello stato in cui da me sono poste. -mettere in palio
: -vedrai ben tosto / come da me il tuo dono in uso è posto.
. c. croce, 2-16: in me un gran desio tosto s'accese /
mezzo sdrucita in cui era salito da me solo e postomi in mare, per
palladio volgar., n-8: a me pare che ogni anno il secco,
dirgli che, se or ora egli non me la cava di casa, ne la
li ansiani: -voi avete mandato per me: che volete? - li ansiani
: ella [la speranza] in me <; o ha cinque corde in mano
femena dal demonio rapita, / mal per me mai vegnisti in queste porte! /
oh, quanto mal aora fato far me ài! / chi crede in femena perirà
città allora che io con voi poco fa me ne usci'fuori. anonimo romano,
inf., 3-11: 'per me si va ne la città dolente, /
va ne la città dolente, / per me si va ne l'ettemo dolore,
ne l'ettemo dolore, / per me si va tra la perduta gente. /
e 'l primo amore. / dinanzi a me non fuor cose create / se non
mente stando alla porta, e non me lo celò per fare utilità ad altrui.
sue ritorte, / che la tennero in me per ventun'anno. gozzano, ii-312
: niuno viene al padre se non per me: per questa porta si va in
., perché io non voglio per niente me ne meni sotto el mantello. siri
, / che non v'entri di me pietade alcuna. catzelu [guevara],
porta: / non si faccia di me alcun conoscente / per sembianti, o
costei più che diana stella / quando me chiuse in le amorose porte, /
s. v.]: a me, ne'pubblici uffici, piace entrar per
parlare alla giovane, / perché a me non si tien porta. settembrini [luciano
prefato monsignore del suo male, del quale me ne avisano il signor vida e torre
di sancto pontiano ebbe in presto da me fiorini iii in oro, et elli m'
meno portabile per l'età ch'esige da me vigorosamente i suoi dritti. leopardi,
cavato dal mio portafogli il viaggio da me fatto alla montagna di s. fiora
stelle di cattiva influenza si girano per me in questi ultimi mesi. mi hanno
mozione butta tutta la responsabilità su di me. un mandato esplicito.. -
cotesto è un foglio, / ritrovato da me giù nella strada. de nicola,
ritrai tu, amor; ch'i'per me n'ho pavento. molza, 1-365:
sieno stati i vostri portamenti verso di me, tante careze vi farà.
a quel che la mia suocera / me n'ha detto, è per fargli
: mio padre si occupava pochissimo di me e de'miei studi, tantoché tutta
portande / per ogni uom e per me che vengo meno, / quando penso
marciare. da quando aspettiamo la guerra me la sono negata. la mia gamba
spolveratura, ho preso il portante e me ne son fuggito fuor di casa. giusti
partenza ad altro giorno, fu cercata per me una portantina chiusa. d'annunzio,
seguivo i portantini con la barella, me lo vedo davanti. morante, 3-40
scritto / e reca la risposta a me trafitto. aretino, 20-321: ma tu
sant'andrea romba alla riva. porto con me le valige e il sacco dei messaggi
. idem, v-1-207: porto con me il tubo, pieno di caffè caldo,
, che lievi al par di coro / me porterebbon, senza / giammai posarsi,
mese. anche questo è stato per me un fastidio. giuliani, ii-215:
, i-iv 517: io me ne andavo quanto più potevanmi / portar le
portan più a modo mio; ma non me la piglio. bettini, 1-233:
là volta la testa, / che me parve veder molte alte torri. idem,
: o perché poi / spiegasti a me poc'anzi in artassata / l'àncora naturai
porto dipenta / da che dicesti far da me partita / qual far non può che
conv., i-vti-7: se a me fosse comandato di portare due gu am acche
re, al re d'italia che me la invia? no. dunque? subirla
del resto, per quanto pare a me, gli leva molta gravità, è il
/ mi loda grandemente, / quando di me ben sente; / ma quando no
che de importanzia sia, da altri me è porta e presentata avanti.
che porta questo titolo. ma a me restituiva addirittura lei in persona.
che ve ne crucciate né vi lamentiate di me, ma con molta pazienza le portiate
, 1-47: lo schiavo de bare me inparao, / che sette anni portao.
di meno che io con voi non me ne doglia. castiglione, 3-i-1-558: la
altro non resta / se non che me conforta / speranza che 'l cor porta /
, 1-203: per quell'amor che a me portasti, ond'io / oggi indegna
per li quali lasciata ogni altra faccenda, me ne andava quasi sempre invasato. botta
insieme vi porterete amore, voi amerete ancora me. aretino, v-1-809: da che
farò vedere gli effetti ogni volta che me ne darete occasione. d. bartoli
, conv., iv-ii-9: parve a me che fosse d'aspettare tempo, lo
l'abbia. mazzei, i-348: a me, delle sei cose, pigliatene una
, a venir qui., da me., in questa casa. siate la
quelle parole, che sono state scritte da me per arrecarvi piacere e consolazione..
41-1: io porto ciò che porta me pensando, / e tegno chi mi tiene
(1-iv-518): questo dolente abbandona me per volere con le sue disonestà andare in
6-1-124: egli aveva fatto cercare di me con sollecitudine, scongiurandomi di portarmi da
che sua maestà non si curasse di me. caro, 12-i-187: i soldati si
/ che alcun de'falli suoi a me non celi / e che del suo
: lo fa sempre, lo fa con me, con tutti e per ogni cosa.
visitata né non s'è portato di me sì come dé fare nepote di sua avola
gli manca mai un solo centesimo, e me li lascia tutti in mano, povero
imperciò che oggimai non si conviene più a me in nessuna maniera, imperciò ch'io
amaro giorno porta via, e così me ne consolo. vittorini, 6-135:
piangolente dicea: « o morte, portane me e ser cola lassa ». e
men di due giorni, più giovane di me, il mio tancredi ». piovene
il primo colpo portatomi dalla sua da me combattuta mano fu una farragine di nuove cambiali
cambiali di taylor, guarentite tutte da me, che i creditori maligni vendettero o
moda. piovene, 15-55: per me è un principio molto utile, perché,
a'quali per benivolenza da loro a me portata, erano gravi le mie fatiche.
: se la reverenzia e la fede da me continuamente portata all'autorità di questi miei
e la danza d'entomo: / noi me pensava quann'era nel monno, /
portavivande, sm. invar. contenitore di me tallo o di altro materiale
p. foglietta, 113: a me par che tu voglia lasciar all'avversario
portenti fu promesso che sarebbe anche a me conceduto una sera o l'altra ammirarti
, e aspetterò che zanichelli ti renda a me. a. boito, 48:
esperto e lusinghiero, / così amabile con me! -in contesti interiettivi.
: non posso dirti di tirare su me; non ho nulla; e faccio
tronco / portentoso che parli, a me non porge / questo terror. g.
marmo. e. cecchi, 5-272: me se ormai accettavano d'esserlo [separati
di genio, com'era parso a me, sibbene un artista addirittura portentoso.
nervi scoperti. pascoli, i-262: a me pare intuizione portentosa quella di dante nel
poemi. monelli, i-217: -lori i me tira i granaton, capisse, -continua
stato abilmente studiato, cercato e trovato per me. sbarbaro, 5-69: portofino è
, vi- (x>: io per me, non sapea più dov'io m'era
raccomandazione / vo per tutto, per me non c'è portiera. -tenere
... l'aveva mandata a me. d'annunzio, iv-1-236: se viene
: se viene qualcuno a chiedere di me, ditegli che non sono ancóra tornato.
. leopardi, 122: se verrai, me ne darai avviso, spero, acciò
, xxii-16 (283): entrando me nel sicurissimo porto del silenzio, mi
... io poggiare / per me stessa non posso ove conviene, / sì
fagiuoli, xiv-5: veggio nel porto me, te nel periglio. alfieri, 1-211
panfilo volgar., 39: lo nauclero me à abandonado entre le onde, et
discrimine. guinizelli, lxv-26-15: ora me trovo in porto, / che me
ora me trovo in porto, / che me seria conforto, / dona, se
seria conforto, / dona, se me degnaste voler male. cione, h7a-3
. ccunducto a duro porto: / or me rendete lo corpo morto, / k'
lo corpo morto, / k'io me. nne prenda alcun odore. bestiario moralizzato
m'attendevo son chiamato a render conto di me altetemo giudice. baldini, 5-139:
accende ad altri i suoi lumi; me al largo / sospinge ancora il non domato
. strozzi il vecchio, 2-63: da me pur si dilegua / vecchie- rella orba
. ccunducto a duro porto: / or me rendete lo corpo morto, / k'
lo corpo morto, / k'io me. nne prenda alcun odore. a.
grave torto / vendicato sarà, benché a me poco / gioverà l'altru'mal,
discreta. fogazzaro, 1-454: preghi per me che dovrei meglio governare la mia nave
, xxxv-i-516: compagno guglielmo, tu me servi tropo, / e no me lo
tu me servi tropo, / e no me lo citar, possa adosso; /
faccia nabon ciò che potrà, poco me ne curo: tanto gli darò da fare
t'ò porto, / ed a me non t'aprendi / e 'l mi'sermone
trarre dal greco o latino linguaggio voce che me glio di quelle italiane parole
redicatore, puntato il dito verso di me, minacciava le amme d'inferno ai
, \ iii- 106: io me ne rallegro con v. s. e
ensteso faeva traison, / ond eu me tegno molto fol e bricon. citolini,
ti può giovare molto, più di me: deputato, in predicazione di segretario generale
paternale. cattaneo, iv-2-145: me ne vennero interrogazioni e meraviglie grandi da
nm- brontolai i compagni, i quali me ne vollero male forse perché non sapevo
, d'un par d'anni più di me, gran cacciatore di lumache al cospetto
miracoloso: si sarebbe buttata nel fuoco per me: non avevo soltanto guarito lei,
, 525: aveva una grande simpatia per me e mi prediligeva al nipote. forse
luce divina / e ch'egli a me scoperse, io a te predico:
c'erano,... e tutti me lo dicevano e mi predicevano un brillantissimo
il futuro. batacchi, ii-156: ben me l'avea predetto citerea / che il
. / non hai di che dolerti di me poi / ch'io tei predico e
, 56: come ho preditto, me diede un altro compagno, qual fo
. scroffa, 1-30: o da me celebrando in mille pagine, / d'ogni
mia più giovanile età io sentiva in me una predominante passione fierissima per la civil libertà
la civil libertà, più assai a me nota allora per un certo indomito istinto
processi di coscienza si svolgevano dentro di me, senza confondersi, bene distinti,
: tutto è vecchio e infermo in me, e la noia e il dolore predomina
avete assunto tale inesplicabile predominio sopra di me da costringermi a temervi insieme ed amarvi
. f. frugoni, 3-i-321: in me prevaleva con predominio tiranno
in g. fumagalli, 460]: me ne appello di nuovo alla serietà della
, che pur vogliono al pari di me la giustizia nel mondo, ripeteranno che
... c'insegna, pare a me, a dover creder
del suo morire. varthema, 51: me parti'con la caroana al mezo giorno
'. carducci, iii-6-407: io per me amo il romanzo di costume e d'
33: io credo che preferireste con me che giungesse il tempo del di lui sonno
, colmo di sorriso, così come a me piace. gozzano, ii-334: preferisco
e taccio versi... non me ne vergogno. -per estens.
mascheroni, 8-231: non preferirti a me. non vedi quali / apro nuove
l'altro dì al zio prete che me mandasse una tavoleta, che era la
112: altissimo signore, io per me credo ch'ogni prefetto amor dea cominciare inver
parca, prefica msiem, tomba a me stesso. carducci, ii-2- 278
prefisso hai teco / di ritornare a me tua fida amante, /...
. forteguerri, 10-77: se a me sol prefisso / avesse il laccio il perfido
: voi... venite discepolo a me che periscuola animata mi vi prefiggo.
l'altra stanno / le devute da me pene prefisse. muratori, 7-v-364: nell
/ ed il papa, secondo / a me, lo vedavate in pover panni,
. capellano volgar., i-233: a me, continova- mente pregante, la vostra
precante orai. tasso, 12-102: ei me pregante e contendente invano, / con
arak. pascoli, 783: per me non c'era bacio né lagrima, /
, sacerdote, ke nd'ore prò me miseru peccatore. faba, 47: pregare
peccatore. faba, 47: pregare me convene vui tanto spessa fiada ka me recrexe
me convene vui tanto spessa fiada ka me recrexe. latini, rettor.,
donna pregate / ch'ag- gia di me pietate / e secondo ragione gioia m'acresca
« l'ti prego / che per me prieghi quando sù sarai ». cavalca,
cinquanta scudi... -badate a me. vi ho pregato di cento.
f f 113: pregando me comande. dante, purg., 24-109
: sostien tu el fascio ch'a me tanto pesa, / reggi la lingua,
alquanto t'a- bie recordato / de me e delle toi parole accorte. a.
buonaccorsi, 177: pur se pietà di me ti prende ancora, / vinca la
, 58: in quel punto in me sorge un talento / verso di lui sì
. patecchio, xxxv-i-586: grand noia me fai... i...
parte abraccia; / poi gli allegra di me, ché puoi e dei, /
perché io non posso sapere ogni cosa, me ne rimetto a sua signoria reverendissima,
, cavalieri, / un'altra volta me lassa iustrare. ponzela gaia, n:
e in là, priegoti, non me lo imputare a peccato. trissino, i-io
ultima volontà affermò..., pregante me manno notaio infrascritto. -con
: la croce salva la gente / e me face disviare, / la croce mi
virginitate / i'priego te che per me prieghi iddio, / che lui mi sani
regai deo devotamente / c'al salir me fosse ìuvente. -con riferimento all'
v.]: può pregare dio per me, ché senza di me la farebbe
dio per me, ché senza di me la farebbe male. -sostant.
voi, vittorina mia, pregate per me ed impetratemi e desideratemi un poco piu di
come, o padre, tu hai clarificato me, così io clarifico te sopra la
., 1-36: forse di retro a me con miglior voci / si pregherà perché
la intercessione de li soi sancti ke me nd'aia indulgenzia. anonimo, i-546:
mane. delminio, i-290: prego a me perpetuo tant'onore. landò, i-23
i preghi eran sì ardenti / ch'offesi me per non offender lui. cicerone volgar
e polire, quello stile pare a me poco pregevole e poco bello. carducci
, e'si fece per morello e per me quelle pregherie che furono possibili a potere
se moisè e samuel istessero dinanzi a me in pregheria, io non amerei questo popolo
se tu non vuogli far grazia a me per la mia preghevole pietade, soffera che
domando... questa indulgenza a me pregante doni. -che rivela,
. chiaro davanzati, xl-85: ma per me umilmente / vadane a l'avenente /
sì che gioiosa / tornasse inver'di me per sua pregherà. novellino, xxvtii-844
ne calesse, / sì la trovai ver'me crudel e fera. dante, inf
dante, inf, 26-70: elli a me: « la tua preghiera è degna
che fesse aprir le porte? / ei me pregante, e contendente invano, /
da miei compagnoni e disipuli k'el me devese piaxere a solvere alcuna questione de
quella riviera. brusoni, 2-70: io me ne andava testé nel tempio a porgere
/ tanto fille mi pregia / che me sovente coglie. forteguerri, 11-59: dir
fatte a sua maestà, sua maestà me l'aveva egli stesso pregiate, il qual
tal mi fé fortuna, e io me 'n pregio, / ma l'amor mi
boiardo, 1-3-47: già non me ha il cor amor fatto sì stolto /
volete / o roba o sangue o pregiati me talli, / per tornar
onor. casarotti, 1- xxxn-67: me che spiro / libera aura di pindo e
avrà donde si dolga / di me, non pregiator de'suoi pro
un sì bel pregio / ella ha di me più assai, sicché non sbaglia /
de'gran vocinator de vostro priso / me fer sovente e forte in core edoce /
/ in vostro amor ciò che 'n me bono aviso. idem, v-228-106:
nove: / s'alcun pregio in me vive, o 'n tutto è corso,
virginal, rivolgi l'ira / contra me c'ho peccato. cesari, 1-1-108:
. stampa, 87: se da me... nasce cosa buona, /
, i-385: o fiori, che a me foste / cagion di gaudio, vostro
s'alcun bel frutto / nasce di me, da voi vien prima il seme:
vien prima il seme: / io per me son quasi un terreno asciutto / colto
i-vi (a) -45: servente puro me trovando e vero, / di lei
il gran sonetto / che vedrai da me corretto. / ei peccava in verità /
della favella e delle lettere italiane produssero in me un tal effetto che dissi a me
me un tal effetto che dissi a me stesso: « può un uomo ch'abbia
pregio e con tanto pericolo sia bevuta da me, ché questo sarebbe non bevere acqua
tolomei, 75: a. nnulla guisa me posso soffrire / ch'eo non comenze
pregiudicare giacob e senza mettere in pericolo me stessa esigeva i più maturi riflessi. solaro
. 11ì predicti venditori ànno venduto a me, non preiudicando ad alcuna regione ch'io
cairoli, se la prenda non con me, ma con chi ha fatto la mala
, ciii-153: infino a qui per me non s'è sentito che per lo
: per ditte casune ha avuto recorso ad me, pregandome voglia recommandarlo alla illustrissima signoria
e con sua riputazione, sarà da me riconosciuto come la maggior grazia ch'io
che non potete restare di lamentarvi di me, che, mostrando io di tenervi
quello che nel vostro ridutto si ragiona di me fra i vostri compagni, ché so
gentile, 3-53: la coscienza di me, anch'essa, è una doppia coscienza
coscienza pregnante, perché, per percepire me stesso e averne coscienza, occorre che
, / se tu si prina, no me. llo celare. landino, 37:
l. dati, lxxxvtii-i-402: erato detta me e gene- rolla il massimo pollux /
dominichi [plinio], 11-37: questa me desima [la vipera]
, viii- 25: è a me toccato un certo cavallone / etri'l'ho
da la riva, 25: ancora altro me ha noxuto, donde questo dolore me
me ha noxuto, donde questo dolore me è degno: / in li poveri bexognoxi
qui [alll'infemo] niente ke non me sia malegno. leandreide, lxxviii-ii-300:
veggo che '1 più de le cose da me dette son pregnie, ed avrebbon bisognici
e così profonda dottrina che io per me porto fermissima oppenione che non se ne
troppo a'prieghi miei tu fosti, / me là guidando ov'ho lasciato il cuore
pafiini, 5-57: l'avrei fatto da me, spontaneamente, senza preghi.
ti rendono alfine uno sposo ed a me un padre. foscolo, i-790: non
fazo prego ch'el ve plaga audire me per lo vostro onore. latini, i-84
, 770: ammira tu pure insieme con me la clemenza di dio che circonda dei
che pareva volere ignorare che doveva a me e soltanto a me il suo strepitoso successo
che doveva a me e soltanto a me il suo strepitoso successo. -con uso
, / questi, che mai da me non fia diviso, / la bocca mi
i polsi del mio cuore, quando me n'accertai, e mu- tomisi il
è venuto: / un ponto sol me par più de milli anni / ch'io
milli anni / ch'io cavi lui e me di tanti affanni. pasqualigo, 281
i-232: ah, che sarà di me quando sia giunto / il termine prescritto
: a napoli la bellezza, a me la vita / togliesti in tutto, o
n'era sordo e muto; / or me ne vesto e muto; / e
punto estremo, / fortuna prego non me sia molesta / cotanto ai piacer mei quanto
invano una tale fortuna: si ricoraerà di me in sul gran punto, e passerà
, xxxviii-176: la tua grazia sopra me discendi / che mi soccorra a questo amaro
infra un anno, che voi tornerete a me in altrettale punto [la prigionia]
tarchetti, 6-i-439: aveva d'innanzi a me un punto luminoso: l'epoca dei
questo punto io non sia più padrona di me stessa? sbagli, sai » disse
244: ella m'incende, aghiaza e me tormenta, / in un punto mi
allorché nel tuo partire, partendoti da me come sforzato per lo tempo il quale
bibbiena, 2-86: -io a lei me ne vo; voi in ordin vi
paura che colui, colle sue chiacchiere, me la facesse passar di cottura.
indarno. baretti, 6-84: pochissimi me l'hanno voluta confessare ingenuamente e dirmi
e, messoti in ponto, vieni da me alle ventitré ore e darotti la notola
6- 158: l'ha detto a me, pazienza; ma adesso punto e basta
tutto quello assalto / punto non fu da me guardare sciolta. colombini, 54:
straparola, ii-14: non dubitate punto di me... ch'io non mi
parlarne punto. bandi, 73: a me quell'ordine non andò punto a fagiolo
vostro adiutorio non mi diventa zucca, me ne summergo giuso. caro, 12-i-157:
disegnai di mandartelo... per me, non vedendo più punto punto teatri,
e a riconoscerlo: ma, se bene me ne dispiaccia, non me ne preoccupo
se bene me ne dispiaccia, non me ne preoccupo punto punto. -nelle espressioni
toa tanto m'offende 7 che no'me lassa un punto riposare. pasqualigo
resto non è un punto nuovo, anzi me lo ricordo assai più graziosamente e leggiadramente
stupro e 'l furo / che far me vidi, qui ponto te dico: /
chi fo cason, a dir puoco me curo. p. fortini, iii-424:
. salviati, 20-02: prima di me non v'andrà egli, che, come
ne cerco laude. e se punto me ne viene, mi contento che sia
, 1-19: o quanto a mi me dole / che in ti non è
: e voi lasciatene il carico a me né ci pensate sopra un pontolino.
sedete., qua qua, accanto a me. alvaro, 14-217: sono.
tocca tutti gli articoli puntuali, a me suti gratissimi. segneri, i-117: è
l'atto puntuale del pensare senza trascendere me stesso: non si può escogitare maggiore
volesse stare sul puntuale, primieramente con me, di poi in cosa che non
l'amicizia; prima, perché voi non me n'avete dato la minima occasione,
. i. nelli, ii-140: a me mi par di ubbidirla in tutto quel
proprio un portogallo in compendio, tanto me la trovai piena d'ogni banda di poggi
] fosse incorso in quello che a me veramente pare grave errore,..
non fosse presente per lo quale era a me sommamente cara la mia bellezza, con
. cammelli, cvt-a. 16: vergogna me assalì, desìo e paura: /
pavente, / niun crederia quel che di me sovente / fanno e quante mi dàn
i punzecchiamenti, riusciranno a rinnovare in me la voglia di addurre nuovi argomenti e
e nuove prove a conforto della dottrina da me proposta circa l'originalità del momento utilitario
che non pareva fare alcuna differenza tra me e lei e ci considerava ambedue come
compagnia e faceva da sopracciò. a me era antipatico con quella sua aria di
mente il grottesco sospetto di una relazione tra me e quella puppatola marcata p. a
con la pupazza, a un passo da me. 2. donna bella,
la stupidità di molte donne conosciute da me mi avean fatto risolvere a non voler più
di là non è più un uomo per me: è un pupazzo, un bersaglio
par., 20-37: la parte in me, che vede e paté il sole
moretti, il-no: questo paese è per me innanzi tutto padre e madre: mio
torpediniere e il sottonocchiere, accanto a me, stanno di continuo col naso per l'
, 136: hai animo di uccidere me, povera innocente, infelice pupilla? belli
madre, per le quali erano innanzi a me per conto di uno suo fratello pupillo
col privarmi del padre, tutte contra a me solo cospirando, m'han reso a
va'via e lassane / la cura a me, ché i'debb'ormai essere /
pretendo. e guai a chi non me lo porta! -ecco, vede? caso
stato tra messer cosimo bartoli e me quello stesso giorno che voi nuovamente fuste
anima mia ed accrescimento di virtù in me ». non gli credete. ma confidatevi
, 15-78: ma se li fiorini tu me inpresterai, / farò in la maniera
ritorna ad epse vostre magnificenzie et a me damno purassai, se ben loro fuorsi
merzede. ariosto, 26-114: -per me non si starà d'andare inante, /
permesso di giungere al colmo di quella da me tanto desiderata meta. vita ai cosimo
dov'è quel pellegrino / che a me purdianzi tai crude novelle / portava?
/ poi, quando l'avrò con me. / ma pur la debbo portare,
iterazione. verucci, 1-29: di me avete il torto a dir queste cose,
piagni? bandello, ii-1061: i'me n'andava lieto e giubilando, / pur
il grasso: « pure oggi venne da me uno buono cittadino, mio caro amico
gioi si riprende, / s'ello ver me s'arrende -ed amar face / pur
/ e ridile guardar per maraviglia / pur me, pur me, e 'l lume
guardar per maraviglia / pur me, pur me, e 'l lume ch'era rotto
soma, / perché pur vèr di me più togli l'arme, / che giorno
/ senza pensar pur dove / resti da me tradita / tu, cagion di mia
sistema per fare un po'di bene per me è sempre stato quello di curare il
/ con la musica ancora vieni a me. / geloso sono non di don josé
»... poteva sembrare, a me come a togliatti, che con quella
ga- stigarmi, giusti; se contra me vendicarsi, sdegnosi. io desidero la
tempo... sarebbero forse da me spesi invano, s'io prima non facessi
ho preso tostamente un forte purgante ed ora me ne trovo tanto sconvolto in tutte le
., 338: ogni tralcio che in me non fa frutto, sì 'l taglierà
., 26-92: farotti ben di me volere scemo: / son guido guinizzelli,
/ in fano, sì che ben per me s'adori, / pur ch'i'
/ l'originai, ma s'el ciel me tien vivo, / spero ch'el
lettori, / stampar questo libretto da me stesso, / già che purgato l'
marino, 1-9-88: qui mi vivo a me stesso e 'n quest'arena / che
, / quanto il rozzo ingegno a me concede. bruni, 30: leggiadri e
/ a colei de la chioma, a me de'versi. filicaia, 2-1-123:
peccato di palamides si purgasse sopra di me...: io non sono palamides
, ma certa sono, se a me mai avvenisse, niuna altra cosa che rapinosa
v-521-166: io, magdalena trista, / me gectai su nel suoi piei, /
1-118: tu, figlio e dio, me ancella e madre ascolta: /.
iddii forse a purgare alcuna ira contra me concreata, pentuti de'dimostrati segni, di
istruzione, un alto prelato si rivolse a me esortandomi a far cessare lo scandalo di
exangue, / sì ch'io scriva per me quel ch'ei sostenne.
la quinta essenzia, che io per me non so che cosa sia, o vero
uomo purgato. grillo, 242: or me la passo così così, tra chiaro
. grato oltre modo mi sarà che me scriviate il vostro purgato giudicio. marmitta
l'aria purgatissima dell'elevato ed a me non ignoto vostro presente soggiorno alle dueporte
o le tre ore; / bene a me in fin qua = voce dotta,
altrui, non ci sarebbe posto per me. gozzano, i-247: non era quel
: o cara nutrice, aduce qui a me la suoro mia anna e dilli che
44-a: atendo / che 'l pietoso padre me soven- gna / di tale guisa ch'
ormai purifica tua mente, / si per me vorrai montare. cavalca, 21-134:
b. v., e io purificai me e loro neh'idealismo delle visioni del
. rebora, 3-i-128: è avvenuta in me una dolcissima purificazione nell'amicizia ch'io
hanno questo purismo per una pazzia e me ne ridono in faccia. tommaseo [s
di contraddire ad alcune osservazioni elevate da me e da tavolato al 'cubismo '
donna. guazzo, 1-230: a me pare che la modestia è la dote delle
: la purità della mia coscienza contenta me stessa, ma non disinganna l'opinione
, come vuole il caro, stati da me richiesti i modi del dire puri e
, a dirvi il vero, a me questo latino piace più di òatullo.
purità e dilicatura dello stile, pare a me che in questo secolo meriti titolo di
mi sento in disagio in faccia a me stesso, ogniqualvolta dico una cosa che non
spirar qui l'aura, e ben me 'l dice 'l core. g. gozzi
/ non ebbe più segreti / per me: ogni tuo gorgheggio, ogni tua frase
. cavalca, vii-22: né anche me medesimo conosco bene, se io sono
così in alto, così lontana da me, così pura, io pensava che non
i ben vi fu amica e a me crudel natura, / che per celarmi quella
). campofregoso, 1-16: io me stimai felice cacciatore / vedendo quella cerva
questo io stetti un poco sopra di me e non rispondevo, con pura intenzione di
uro raggio e santo / sfavilla in me di non mortale ardore,?
..: mi ritiro tutta in me stessa. saba, 87: qui degli
veggo che tu ti scomodi molto er me. bruni, 115: perché ferisca amor
riae medii-aevi ', che costa a me fiorini 14 e tanto costerebbe a lei
: /... / io me ne vo pe'boschi puro e soro /
che pur suona, / e basta a me trovar tirsi e dameta, / ch'io
. dominici, 4-134: credo dio glorioso me non voglia: assai m'è certo
ii-19-34: ho segnato quelle che a me paiono pecche di ridondanza. patriottismo è
compri onori, /... / me precettor d'amabil rito ascolta. cattaneo
, / talor il dolce sguardo in me volgea / e poi gli occhi chinava.
istessa. marino, vii-336: io per me non veggo qual cigno si possa veramente
mia commedia, non fanno più per me. graf, 5-915: ho un povero
due palmenti, / se vien da me non se'per istar male. c.
, remeten- domi ogni mia pusilanimità, me promesse che tutto quello fosse de bisogno
. ferrari, 72: il retrocedere a me pareva una specie di pusillanimità, e
... i ma pusserà per me. = calco del fr. pousser
iii-17: nessuno degli europei, da me conosciuti, ha sinora potuto ottenere la
principe e di dio ', nessuno me ne farebbe osservazione o censura. capuana
, 7- 501: dentro di me dev'esserci per forza, capite? qualcosa
'l vestire che aio, / el qual me fa puteglio- sa? ». idem
sardo avea, disse: -messer, a me pare sia una cosa vescosa e putente
colui. capriano, 1-19: a me par che l'uomo riesca in cose putidissime
essi vanno spargendo nel creato provocano in me un lieve ingiallimento della cornea. pavese
che faccia il macello? 10 per me non mi vi so accordare, e se
si sono putrefatte e corrotte dentro in me, perché di fuora e'mi pareva
che tutti li mali di questo mondo me venissino prima, in fuora che il pestiferissimo
in più misera trepidatione deducto che quando me vidi quasi absorbiculo putrescibile tra le hiante
, 14-3-328: l'invenzione che a me fu difficilissima a ritrovare e che per più
e che per più e più anni me ne disperai affatto è stata quella delle febbri
coteste brutte cattiverie, mi schiaffeggerei da me stesso. deledda, v-24: passavano i
e sono, almeno gli osservati da me, di inesprimibile picciolezza. -per
. aretino, 20-45: venne per me una sera dopo le avema- rie allo
crudel mia fortuna, / che non me occise essendo puta in cuna!
. tommaseo, 2-i-238: oh quante me ne fa questa puttèlla! / sta sulla
latte e di sangue sta mal di me; e domattina manzi dì consumaremo il matrimonio
male nove mesi tutta scolobiata, come me la mostrava. vasari, ii-280:
te chiameranno discolo e demente, / me putta. -in unione con un
faccia avresti / i tuoi figliuoli e me tua sposa accolto? -come appellativo
. patecchio, xxxv-1-586: grand noia me fai... /...
, segue piangendo: « oimè, trista me! io son donna da ciò?
ho saputo le ciarle che ha fatto di me, ci sono tornato o sono per
auto tanto ardire di menzonare dinanzi a me uno tale uomo come è quello? la
/ che, s'tu ritorni a me, poss'io morire, / se con
aggett. carducci, ii-3-86: per me è cosa comicamente orribile che, mentre
tante. groto, 532: puttana di me, mo'che princìpi bizari sono cotesti
, 20-290: se l'uomo burlato da me fosse stato un di quelli 'puttana
s. errico, ii-4-5: -o me felice [erato], se, abbracciare
, / e poi vezzosamente / tu me riguardi e ridi, / che tu m'
scrissi a lungo la grande consolazione da me sentita nell'udire che la mia costanza
. s. che non farebbero di me. ramusio, iii-444: non volse accettar
cammin sì poco piglia / dinanzi a me, toscana sonò tutta; / e ora
le corti vizio, / infiammò contra me li animi tutti. daniello,
sto tratto, / co cane scortecato non me gett'al fossato, / vedennome sì
dicon che odorano di buono, a me pare che puzzino. pratesi, 5-164
la verità, sei più miserabile di me? borgese, 1-129: di fronte a
a tutto quanto puzza di 'récla- me '), egli aggiunse del proprio anche
articolo sopra il bellini fu scritto da me in tempo che non sapea dell'autore
dai fascisti si faceva toccare, e da me no! perché? le puzza,
così dicono oggi alcuni delli nostri a me: -tu ci hai fatto puzzare lo
perché mai altro uomo s'accostasse a me dapresso, mi credeva che a tutti
forse, anche del resto), me ne dura desiderato e desiderabile l'odore.
e scellerate op- pinioni, che puzzo me ne viene pure a pensare, non che
/ e questo vo'che tu da me agrappi, / che venne in questo
miglia lontan si fa sentire, / a me par che il sai toglia 'l puzzo
ecc., io risposi che dire a me quelle cose era inopportuno ed inutile.