. martini, 4-26: egli avrebbe aiutato me nella venatoria, io lui nell'oratoria
pareva al signor salviati e anco a me che, non si trattando quella materia
io mi sia offeso perché egli dissenta da me. carducci, iii-18-150: peccato che
ibànez... giudicato anche da me troppo robusto, pletorico, sanguigno, tarchiato
carducci, ii-n-137: saluta orazianamente per me la piccola lidia, alla cui pagana
... restava inteso, con me stesso e con gli altri, che sarei
vai a così gran pericolo, io me ne vo a buttare in orazione per
negro, 48: prima per far quanto me dise la receta, besogna che me
me dise la receta, besogna che me orba. mo'avanti che sera i balconi
/... / desviai, tu me renvii; / ed orbai me,
tu me renvii; / ed orbai me, tu m'hai lume renduto. c
/ incantato, ammaliato, / se a me voi baderete, / dalla catena vi
... prendo io sopra di me tutti que'debiti. [ediz. 1827
... prendo io sopra di me tutti quei debiti]. ghislanzoni, 16-160
il macaone, / sono tutti per me come 'personae -, / hanno tutti
'personae -, / hanno tutti per me qualche parola. = deriv
di opere diverse, 194: libera me, siccome tu liberasti tobia dell'orbità
magalotti, 7-173: barà bene che me ne mandiate una copia [d'un
strozzi il vecchio, 2-63: da me pur si dilegua / vecchierella orba e
parabosco, 7-33: a guisa di orbo me ne vado al precipizio. gadda conti
. b. corsini, i-49: a me, che son povero compagno, /
cavalieri più che sessantenni... a me, agli altri colpevoli di non avere
d'orchestra il quale avrà preso per me il signor basetti. 3. per
, con maddalena che continuava a essere in me. 3. che rivela una
. misi cinque lire spicciolate davanti a me, ed ero disposta a perderle.
rotta di roncisvalle, 3-7: verete a me stanotte sul matino, / ch'i'
spaventa, 2-15: il ricasoli a me pare che abbia questo merito, di avere
di membri. speroni, 1-2-23: a me pare che, per congiungere le cose
sono cacciato tra loro... e me ne son venuto qui in ordinanza,
ordinanza, fatta da esso wala e da me data alla luce, pel buon regolamento
il cuore loro molto si tiene lontano da me. invano mi venerano, insegnando insegnamenti
ho io intorno a sacrifici pare a me che abbiano ancor gli dei i quali ordinarono
avvertenze che parea dipinto e dissi fra me: questo certo non mancherà dell'effetto
alberti, 268: la mattina ordino me a tutto il dì: il giorno seguo
inanzi che io mi riposi raccolgo in me quanto feci il dì. m. palmieri
che tu faccia ordinare da desinare a me e a questo buon compagno. zuccarelli,
lo presentarono a lucio vescovo, da me poco fa nominato, accioché insieme con gli
deledda, iv-742: una volta anche a me il medico ordinò di non bere vino
nostra cittade, / non aspettar da me aitar né foco, / né ch'io
, ed è indecente: così che stamani me ne sono ordinata un'altra: spendendo
la cioccolata, e il cameriere che me la presentò mi disse scherzando ch'io
tollerare, ma quelle stravaganze sopra naturali a me paiono al tutto improprie.
portato la lettera di v. s. me ne ha portata pur una di mia
si fa a lugano un'edizione diretta da me di tutti i miei scritti politici,
che dicevano: 'haec immatura a me jam frustra le- guntur o y '
, disse il papa, ogni cosà a me possibile per lo re; ma qui
volontà tua [signore], a me pare ch'ecceda ogni stupore di tutte
anco che voi a tempo tornaste da me. giordani, vi-103: chi le
i-v-2: tre ragioni... mossero me ad eleggere innanzi questo [il volgare
del dire fu pro- vida cosa a me, che dovevo in mia vita, per
del resto, non autorizzata affatto da me...), mandi subito
mio turno, tocca per ordine a me 'o * tocca a me '.
ordine a me 'o * tocca a me '. -dir. graduazione progressiva,
sacri / guardò in sé, né in me quel capestro / che solea fare i
magnitudine non operino, sendosi ultimamente da me scoperto che le nebulose... sono
quanto alle provvisioni che si riserbano a me e agli altri capi, vi dico
la vita lunga al duca cosimo ed a me, ho speranza che, se non
. muratori, 7-v-33: particolarmente a me sembrò degno di luce l'ordine tenuto dalla
delle loro troppo benigne intenzioni verso di me, avessi saputo che l'ordine civile
bisogno, purché i suoi lavoranti non me la sciupino, è a'suoi ordini.
24: quando ti bisognerò,, sempre me trovarai apparecchiata e in ordine. piccolomini
giovine, venite, poverina, venite con me che ho ordine di trattarvi bene e
ch'ordine fu che 'l duca a me venisse. caro, 12-i-262: mente
è tutto in ordine tra annaria e me,... ci vogliamo bene.
so che maccario fae ordine contro a me. -fuori d'ordine: senza
. cavalca, 21-3: io da me niente o poco ci metto, se non
loro, che avevano avuto indizio che io me ne venivo sanza il traino del cardinale
. ammannati, xci-111-114: della grossezza a me pareva di 4 libre il braccio stesse
e ha'le lasciate a tessere a me. acciaiuoli, 1-1-133: narsete le mandò
: rapito nel tuo duol fuor di me stesso, / sol per costume incolte
avere accordo; / ma però non me n'ordo, / però che tu mi
amon -questo è un inganno / contra me ordito. bandello, 1-15 (i-159)
. varano, 1-344: le chieste da me nozze alla regina / e l'ordita
su l'idea della congiura ordita da me e dal dottore. -raccontato falsamente
: / de questa orda befa spesora me 'nde rito. 3. brutto
vii-704 (11-1): le toi promesse me vegnon sì in ordo / colle tuoi
a la fonte, / e chi me tenne sì con mente pura!
dica qual colpo avete a fare, a me sarebbe caro di vedere che, l'
fiere a l'oreglie... me conforta e me pungie a dimandarla voi
l'oreglie... me conforta e me pungie a dimandarla voi anco. dante
festa fra le belle donne comparire, me parve vedere dal tuo bel viso orire un
p. zambeccari, xxxvii-65: in me sono orte cure che disfanno.
que'dell'aceto, per osservazioni da me fatte, nascono da uova deposte in quello
di quando in quando apriva dinanzi a me l'orizzonte interminato della landa, talvolta
carducci, ii-12-171: questo è per me il mese più faticoso dell'anno.
tino. allegri, lvii-46: a me piaccion gli orlicci / del pane stagionato
di pane mi paiono uno scherzo, a me, toscano pa- nivoro, abituato a
. d'annunzio, v-2-455: se me lo rendi [lo scartafaccio],
orlo del burrato / non scordarti di me, / non ha tinte più liete
né più chiare / dello spazio gettato tra me e te. pavese, 5-52:
che lievi al par di coro / me porterebbon, senza / giammai posarsi,
m'è avenuto, / e sempre me n'andrò con questa norma / che
-come a ogni modo? -lasciate fare a me, ché io ho torma del tutto
: io, signore, mi vituperarci da me stesso circa il non correre a basciarvi
la vita di colei che partorì virginalmente cristo me lo concedesse. -calcare,
sue orme. ugurgieri, i-608: a me sia compagno il picciolo iulo; e
: ormai ci dovrebbe esser giustizia per me, non solamente grazia. muratori, 8-ii-141
: io prego, amore, che tu me non colpe: / poi sono si
co'piedi a rovescio e mostra l'or me rivolte e divise in più strade,
del mio, ma sono stati misurati da me con somma considerazione da diversi fragmenti ritrovati
pianse il reo bazzigottino / ed in me svegliò pietà: / più di mida l'
è un ornamento molto nobile, e a me serve di molto spasso e divertimento.
ella non era degna di ornarsi di me. bruni, 355: voi per voi
sanctis, n-37: il pensiero, o me lo prendete nella sua severa astrattezza,
lo prendete nella sua severa astrattezza, o me tornate di figure e di tropi,
di figure e di tropi, o me lo vestite di un leggiadro velo simbolico
, non so la cagione, dio contra me suscitò l'ira sua. dante,
e ascoltatoci ornatissime, dico, quanto a me, che assai giova al poeta l'
, 9-2-291: sento ora del vostro a me scrivere due amabili dolcezze...
del cuore. sacchetti, 195-86: me n'andrò molto più contento...
e possanza / non si cerca da me: sottrar vorrei / la dolce patria
lettera e questa tengano non appresso di me, ma appresso di qualcun altro che
egli s'allargarono e die- derlo a me, e io lo gittai nel fuoco,
d'oro / tesoro eterno entro di me si tene. baldini, 9-223: parole
in oro. michelangelo, i-i-iii: me ne facci dare overo pagare da bonifazio
ricchissimo. firenzuola, 748: io me ne vo'più presto andare a casa
: ma non è sabato, e me ne rido. questi villani che son
quanto pesa, e lo creda a me. cesari, 6-395: la tuttesalle,
e oromonico-galla, il mio amico aspettava me per risolvere insieme alcune difficoltà.
la chiesa. cantoni, 329: io me
che possa... / -non me l'andare orpellando. di'via / convella
mente. giannini, xxxv-1-332: magna ferendo me tuba 'n oregli / d'orrato
cornaro, 105: né ora a me dà noia l'orrendo pensiero della morte
devi credere, cara, che a me la guerra non abbia servito a nulla
. gozzi, i-7-246: o donna a me più cara / in questo orrendo e
. monti, x-i- 137: per me trova le due che là si stanno /
fante. guerrazzi, 7-101: per me comparve orrevole e ottenne grazia sotto il
, ii-io: sarebbe e orrevole a me il mettere in casa mia la progenie
sicure. mazza, iv-136: quanto a me il sol rutile, / diva,
autori, perché... a me mi dà del signore, che non lo
tenga orrevolmente e come doviziosamente, io me n'avvidi e noi tacetti, e tu
dell'infelice flutto, / aprir ver me le scolorite labbra / e dirmi in
nefando e irrimessibile peccato, né mai me ne confessai, né mai credo iddio me
me ne confessai, né mai credo iddio me lo possa erdonare. ghirardacci,
casa sua cose sì orribili che per me temo di scriverlo e mi spavento. tesauro
resi / orri bile a me stesso. delfico, i-397: in tal
vedute, ec., ma a me sembrarono orribili. pascoli, i-687:
illusione delle persone estremamente -io direi di me orribilmente -infelici. carducci, ii-6-54:
collo piangendo. la luce del giorno me la mostrava adesso in tutta la sua orridezza
. ariosto, 2-41: sei giorni me n'andai matina e sera / per balze
). alamanni, lxv-32: da me l'orrido verno si diparte / e
/ erch'io la veggia a me lieta s'invia. tausilio, 2-103:
passi drizzando, la battuta strata medesma me condusse a lo 'ntrare de un fulto
, 2-43: le forme orrifiche da me vedute circonvagare d'intorno a quest'ossa
cicognani, vi-257: nessuno più di me detesta quelle orripilanti deturpazioni, idiotismi e
a'cani / lo diè, eh'ancor me ne viene un orrore. guicciardini,
1-9-142: quel mio male che, da me prima mal conosciuto, fu chiamato vertigine
intendi. / come or vedi tu me, così vegg'io / l'ombra sovente
, ma in quell'orror, di me più nuovo, / visto non vide.
acherontea palude? niccolini, i-131: fuggo me stesso, e nell'averno io spero
/ e l'orror di natura e di me stesso. -fare orrore', risultare particolarmente
che su l'avere, e qui me misi in borsa. petrarca, 103-5:
, /... al suolo a me scorsa, / riflette le stelle dell'orsa
prova e ne ha dato incarico a me e a un orsacchiotto amico mio.
che su l'avere, e qui me misi in borsa. 2.
graffiate. fogazzaro, 1-486: a me mi si risvegliano tutti gl'istinti orsini
un orso bianco nella sua gabbia, ma me ne vendico lavorando. carducci, iii-24-134
colpo: che truovi di sconcio in me? -io sto colle mani in mano,
lippi, 7-87: più bue di me non è sotto le stelle: /
italiana della finitura e della perfezione a me piace... per la sua
..., pensate anco a me. d'annunzio, iv-2-1349: mi volgo
macone! e vanne via, / che me pare alle spalle aver l'ortica.
ortica / d'amor, com'ella me trafigge e screa, / la mia vita
caldi ne abbia parlato a me. = deriv. da ortica;
tuo, geva, pieno, / me ne potresti dare una menata.
niccolò del rosso, 157-1: tu me menasti, amor, nel tuo orto
l'alta speranza * / amor, che me donasti * / quando me prometesti /
amor, che me donasti * / quando me prometesti / aprirme l'orto e darme
,... mai si è da me impiegato e né tampoco accennato. c
di stampa, insieme col testo da me corretto, disposto anche ortograficamente e con
16-136: io finii col persuadere a me stesso essere altrettanto facile conquistare una '
? i signori toscani non hanno per me che maldicenze ed oblio, e poi quando
sì fatte insalatuzze, vengono a seccar me. sono io l'ortolano delle monache?
zone dell'africa; si costruiscono il nido me diante l'utilizzazione di varie
può'tu portartene la scorza / di me con tue possenti e rapide onde, /
g. belli, 84: erano con me 8 orzaroli di novara e di domodossola
bene. ramazzini, 58: a me pare che, quando si serviva di sole
del quale si satolleranno migliaia, e a me ne soperchieranno le sporte piene.
proverbia pseudoiacoponici, 105: non me piace se in suo loco non ponesse
no n'è aparec- chiato corno a me pare, / scandalizzare se fa la sua
il mondo! » esclamai allora fra me stesso; « ieri venni qua seguito da
... / e sparga sopra me, che chiamo osanna / per non morir
martini, 7-159: s'ella, vedendo me giungere, voglia / osannare co'suoi
/... ven di dietro a me sì vergognosa / ch'a torto gir
vedo ben che per paura / tu non me ossi compiacere; / che desia d'
che sputa e spia / l'insidia in me del sucido veleno, / stimo assai
dei flosculi / l'incenerite guancie in me non miransi? 2. bot.
stelle, che dolce un tempo a me pioveste / gl'influssi,. i.
mia madre, che... era me, dentro di me, nel tempo
.. era me, dentro di me, nel tempo della lotta e della furia
. ungaretti, i-35: piombo in me / e m'oscuro in un mio
, 11: ella non è come me nobile, pigliandola io per moglie, non
ad altro che ad oscurarla, ella me ne avrebbe ricompensato abbondantemente. -ridurre
tramonto. pavese, 4-137: a me piaceva cenar solo, nella stanza oscurata
perso, xxxv-1-593: eni temp oscur [me noia] dar del pe 'n falò
quand'io vidi / solo dinanzi a me la terra oscura. guido da pisa,
/ e parve ch'e'nel petto me '1 gittasse. m. palmieri,
oscuro e non pulito parrò, non a me, ma alla malagevolezza di quella cosa
lorenzo de'medici, 1-146: per me luce o splendor fuor non è uscito.
. petrarca, 171-13: ned ella a me per tutto 'l suo disdegno / torrà
del carretto, 3-42: d'esser da me offeso già dicesti / come per contra
, io sono un oscuro, ma in me parla la voce di quest'uomo.
cosa, finché non volessi segnalarmi da me. -con riferimento a soggetti astratti
. dottori, 3-43: fastoso io me n'andrò per l'ombre chete, /
: chi sa, ch'io per me poco alto il volo / ergo da terra
ch'i'ho servito quanto / mostrar ver'me disdegno vi piacesse. g. villani
fretta dimandare er'oso, / né per me lì potea cosa vedere: / così
ospitalare, v. s... me lo può far intendere.
di anzianità. - oh, a me importa poco di ballare, -disse bice.
e sul comunismo hanno eccitato contro di me alcuni attacchi, ai quali voi,
dal signor dott. guadagnini e da me, la pregherei di ospitare ancora le seguenti
le corti vizio, / infiammò contra me li animi tutti. buti, 1-358
ho perduto la toscana ch'era per me ed ospizio e teatro e scuola e giardino
ospizio », / disse minòs a me quando mi vide, /. <.
ti piace, / pon cura a me, che senpre fui e sono / di
luce soli fatti ospizio / eran rivolti a me pensosi e fissi. canteo, 230
esibito anche l'ospizio che da me... fu modestamente ricusato.
sua beatitudine..., hanno anco me per protettore. massaia, x-93:
sparse di toscano sale, / perocché a me laudarle non conviene? giordani, i-1-488
7 (115): -lasci fare a me -rispose il griso, inchinandosi, con
soldati, v-437: manteneva verso di me uno strano atteggiamento, misto di ossequio
pananti, i-248: veri amici userebbero con me / meno ossequi, e direbber:
coperto di calunnie, sì che a me povero mancasse il pane e l'animo
faciliime '/ accoglier, padre, me nel santo requio, / qual festi al
foscolo e che mi riprometto bellissimo, me le protesto ossequ iosissi mo.
rottigni. al conte che convita / per me professa ossequioso amore. fogazzaro, 5-425
beni, 75: tutto questo sia da me detto non a fin di anteporre scrittor
esser in fiandra, non è stato da me osservato. salvini, 48-59: proclivi
è un cranach, osservo dentro di me, l'ideale d'un cranach. che
che, amando oramai poco o nulla me stesso, non intendo per niente di aver
e mantenermi nel dilettevole che, secondo me, chi non l'osserva più gravemente fallisce
-a dormire -ci disse - verrete con me alla segheria. silone, 8-24: «
troncone. / così s'osserva in me lo contrapasso. -santificare una festa
dolor m'accora, / vegendo contra me e cristian felici, / e a me
me e cristian felici, / e a me convien morire o rinegare / la fé
formula di confessione umbra, v-6-13: me accuso de li mei danctuli e de
de lu sanctu baptismu ke promiseru prò me e noll'observai. giovanni dalle celle,
mancar della mia parola in simil conto me lo reputo a gloria. 19
spirituali % o per li corporali medici me '1 voglio tacere. leggenda aurea volgar.
2: ho voluto chiamarti dinanzi a me per commandarti... che,
l'offizio mio è di tenerlo appresso di me per fuggire gli disordini detti; e
, onorato dal mondo e osservato da me. g. forteguerri, 62: trovando
i-207: voglio e cornandoti che tu me l'adorni... della santa e
piccolomini, 1-340: avendo io in me questo vizio che ho detto, se
osservatore delle leggi, verrebbono ad essere in me due contrari. 6.
in sinigaglia vi fu notato anche da me, e mi parve che arrivasse a un
qui e dovunque altro abbia sue osservazioni e me ne faccia mestieri, varrommene con sicurezza
: verrà una lettera del ministro a me, in cui mi indicheranno le osservazioni della
che agli altri sarebbe disciplinante, a me diventa ossessionante. govoni, 8-66: una
, 6-206: ti dirò che ossessiona anche me [il mezzo busto]: crea
a. casotti, 1-1-33: sapete se me gl'inginocchiai, / se gli feci
capuana, 1-ii-324: in quei giorni me ne sentivo op presso,
miei affari. i fatti da me ideati mi torturavano quasi fossero realtà
africani alloggiamenti / la grave ossedion per me sia tolta. tosso, i-43:
altri messaggeri, chi in cerca di me, chi in cerca d'un
di cultura. lucini, 9-121: a me spetta il vanto di aver ridato l'
iii-267: poiché dai prudenti antiqui scrittori me sentiva ammonito essere nostro debito, quantò
e con affanno * / ohimè, misero me, quant'è 'l mio danno,
: ha mano del signore tu sopra me e 'l signore mi menò fuori in ispirito
defunto. caro, 12-i-247: da me non si resterà d'operar tutte le
proprio danno. gigli, 5-45: me l'aspettavo sull'ossa quest'altro impaccio.
difetti e di vii colpe / che in me non sono ossa, nerbi né polpe
[s. v.]: a me non rimane che tosso. -parere
la mia mente asisa / che prima me lassarci franger tossa / che ad un
, 8-100: ad un bimbo malato (me lo figuro gobbino o stroppiateli©) appare
5-83: mi allungo / disfatto di me sulle ossute / radici che sporgono.
lo provano ad evidenza le sue a me descritte agitazioni, con le quali si
, quale ho per obstàgio apresso di me. idem, lviii-486: questo cardinal è
. guittone, i-27-62: se partiste me de laido ostale, / né voi
voi [la madonna] donar, né me prender bast'anco. 2.
. monte, 1-x-7: non ma'in me si compie, / disaventura! in
rio] nel suo linguaggio a me risponde) / se m'osta un sasso
9-6 (1-iv-820): oimè, cattiva me, vedi quel che io faceva!
! in fé di dio, che io me n'andava dirittamente nel letto degli osti
, sat., 2-24: sia per me un mattarazzo che alle coste / faccia
discordanza di consiglio o rischio / da me schivato le speranze nostre / ha minate
non ho oste e son signor di me. -per anton.: il
, i-91: bologna grassa fu per me ostezata. bembo, 10-iv-296: diliberò d'
cercai tutti li paesi / ke voi da me avete intesi, / e tornai
la nostra strada, / misero a me, o qual fia nostrostello? caro,
sopra ti porti sì caro, / poi me consumi, ancor lui stesso ofendi /
: « li miei nemici parlano sopra me, ma io ostenderò mio maltalento sopra
tua santa mano, / 'asperges me ', del delitto mi monda!
mi faceva coperto di calunnie sì che a me povero mancasse il pane e l'animo
ero vanitoso, frivolo, pieno di me, superbo, avventato, amareggiato da
xv-6: se vedete pino parlategli di me; ma né troppo, né con ostentazione
osteomieloscleròsi [osteomielosclèrosì), sf. me die. mielofibrosi idiopatica.
ostaria, si dimentico di ricuperare da me la risposta. c. montanini, 34
di', falso strepone * / qual me involasti iersera a l'osteria? campofregoso
beccaria, ii-325: sarebbe desiderabile secondo me che non solamente l'istruzione delle
1-94 (222): da vinezia me ne andai a padova: dove io fui
messa. firenzuola, 203: me ne andai a una ostessa chiamata megera,
forma pregnante e inviolabile il prosaico ostetrico me l'ha tradotta e ne ha cavato un
le quali io ostia portai: che a me è licito di manifestare le iurate coniurazioni
, iv-1-212: rivedrò inchinarsi verso di me, in atto di misericordia e di compatimento
ed ostia per non lasciarti sollecita di me e senza mie nuove. fanfani, 1-15
ostica di domenica quando vedo intorno a me divorare delle carni di pollame scelto.
nivale fedriade vertice 'suona ostico. me ne dispiace. fucini, 504: le
mia! ma il fato ostile / di me si burla. segneri, i-290:
à for de l'ovile: / non me iova alto baiato, che marmetta per
volgo stima ostialità naturale, è da me riputata un soavissimo tratto di quella eterna
di catullo tali uomini, fu a me troppo onore. e temo di non
, 33: un'altra voce sorge in me, s'ostina / in me,
in me, s'ostina / in me, più amara. bozzati, 1-152:
ostinato e duro / vieta sceglier a me vittime degne / d'offrirsi al dio d'
impedito finora di venire a dresda, me ha impedito di andare a berlino quella
i nomi ostrogoti che tu mi trascrivi a me sono ignoti. 2. per
(plur. m. -i). me dico specializzato in otorinolaringoiatria.
corsini, i-3: lungi, lungi da me bacco ed amore / perché sazio di
mai. boccaccio, 1-ii-80: oh me lassa, me misera, a che
boccaccio, 1-ii-80: oh me lassa, me misera, a che otta / la
tu di ascendere / in pergamo per me, che io 'n quell'otta / potrò
, forse tal otta / aresti pur di me compassione. sergardi, 276: donna
: v'è un gabinetto (pare a me ottàngolo) tutto fatto di specchi.
: in stendhal essa [m. me de staéfl odiava due volte lo stesso
so se interviene a te coni'a me: io da un pezzo in qua,
la ragione, quando non era in me del tutto ottenebrata, spesso alzò tribunale
. serafino aquilano, 320: io me ne vado abandonato e solo / da
: la bricconeria l'hanno fatta a me; e vengo da lei per sapere come
, censi e ville, che da me hai, son sottoposti a mille casi;
il kaiser e il re dell'ottentozia per me sono la stessa cosa.
ponte, 353: il poco successo da me ottenuto in america, in comparazione de'
, avrebbe certo disanimato tutt'altri che me. mazzini, 52-62: sono convinto che
d. bartoli, 17-2-14: a me più volte è avvenuto d'entrargli in
e che infatti molte persone, di me più giovani, erano obbligate di usarli.
ottimati. gozzano, i-243: da me converrebbero a sera il sindaco e gli altri
vita inseme, / anzi vivea di me l'ottima parte. 5. bernardino da
. i. riccati, 2-259: a me pare, che questa idea..
a. verri, 2-i-1-123: io qui me la passo di meglio in ottimo.
do ». / « i'vo'che me ne diate otto a quatrino ».
lavoro privilegiato, con cinque ore al giorno me la cavo, mentre altri debbono farsi
carducci, ii-14-109: della relazione ottobrina a me non furono mandate né meno le bozze
spiegare concetti gravi,... a me certo non può capere nell'animo che
provare l'otto volante. vieni con me. se provi una volta, ti passa
/ nel foco del to amor che in me se avviva, / recorro adunque a
[di amore] à sono ottusi per me. de sanctis, ii-6-227: le
lo avvento ai cari figli / di me [imperatore]. 4.
, n-ii-337: il giovanetto, verso me rivolto, disse: « ditemi, per
belle membra / pose colei che sola a me par donna. crescenzi volgar.,
antiqua soma; / et ella avrebbe a me forse resposto / qualche santa parola sospirando
dì in villa per raffermarmi... me essercitava saettando, ove tu, nerozzo
for de l'ovile: / non me iova alto belato, che m'armetta
vatore del mondo gesù cristo, converti a me la mia pe corella maria
amor tu muori, / vivrai a me nel mio celeste ovile.
da barberino, iii-131: porai per me passare / più vivande portare, /
uno al consigliere e l'altro a me stesso, avendone tre per ciascheduno, le
amante ovunque sede * / che deggiano per me gridar merzede. dante, xx-89:
il giovane, i-591: mi stava tra me confuso, non ben sappiendo ancora discernere
io facci opera per voi accioché voi per me ne facciate un'altra, o veramente
farina. latini, 3-34: a me piace forte lo suo [di ligario]
ovvero per la parentezza che è fra me e lui, ovvero perché io mi diletto
m'ha fatto forza a lasciarli da me partire. i. riccati, 3-327:
questo banchetto. il professore davanti a me, con pose di crànerie oxfordiana.
e cruda, / che 'nver me volgi tanti oziachi anni, / pensi tu
la mediocrità e dica alla storia: a me si conviene o l'opera eccelsa o
ziavo, ed oziava il paesaggio con me. 2. parlare a vanvera
ch'ogni laude di lei sia da me espressa. castiglione, 480: è.
han permesso l'ozio di pensare a me stesso,... ho dimandato
nazione... tocca oggi a me a intertenere l'oziosaggine e la svogliataggine vostra
/ s'appaga ogni animale; / me, s'io giaccio in riposo, il
i'ho servito quanto / mostrar ver me disdegno vi piacesse. -che non
grazia. comisso, 12-28: era in me uno spirito ozioso, con nessuna voglia
superbia e da una vana opinione di me medesimo. pirandello, 6-701: m'
o replicate. ammirato, 1-ii-227: a me pare che il metter in disputa se
.. attesta senofonte nel luogo citato da me p. 741 ch'era un
dori, il bel sembiante / da me irato non torcetei / se un pacchetto ricevete
, 4-95: tu perché stai mirando a me, messer gnaffeo, pachiano piezzo d'
v-2-668: per continuare a parlarti di me, ti dirò che fo qui
4-137: il genio, mi pare a me, dovrebbe consistere nel dir chiaramente le
amando. serdini, xxxix-1-73: o trista me, già diventata paccia / fuora di
vogliate indirizzare lettere e pacchi per me al sig. pellegrino rosselli, negoziante.
così un bel giorno giunge anche per me la gran novità del pacco-dono. rebora,
, iv-74: essendo ridotto senza tabacco, me ne ho fatto cedere un paccotto dal
lo natal no 'n trovaria / chi de me live paccone. = voce
giustinian, 1-98: avante a te me inchino; / lacrimando, ai me topino
te me inchino; / lacrimando, ai me topino, / domando qualche pace ai
odio. piccolomini, xxv-2-116: -io me n'andarò fin qui in casa del
dell'anguillaia, v-319-34: madonna, a me nom piacie / castella né monete:
, mia nemica; / io sconsolato me n'andrò in pace. dante,
. del dottissimo padre affò, io per me ritengo che 1''orfeo '.
consentiranno. redi [tommaseo]: me li mangerò in santa pace. mazzini,
, 131: se stesse in pace con me, lo farei star meglio; ma
e tutti gridavano la crociata contro di me, come s'io avessi dovuto tranguggiarmi
peccatore, credo che voi pacifichiate a me l'onnipotente dio, tanto più quanto voi
rosana, xxxiv-709: o doloroso a me, che poss'i'fare / poi che
. l'abate migliore è pacificato con me e mi ama dieci volte di più
vorrei l'una / col cor ver me pacificato umile. -placato (dio
... soffrire, / pacificata in me ripeti antichi / moniti vani. sanminiatelli
più ch'ella non poteva amare che me. carducci, ii-12-156: misi quell'epigrafe
e tra 'l mio duolo / e me l'ali pacifiche interponi. leopardi, iii-
: 'o santa vergine prega per me '. -che avviene in modo lieto
diano il grano de le mie ricolte a me, che sono in pacifico possesso e
: rabbonirlo. lanci, 3-57: me ne voglio andare qui in casa di giulio
ferd. martini, i-520: con me non poteva evidentemente trattare di pacifismo filogermanico
di caldarroste, timidamente la toccai perché me ne comprasse. 2. sorta
, 7-439: circa due anni fa, me ne stavo fermo, con uno de'
... / vincer poterò dentro a me l'ardore / ch'i'ebbi a
, 33-25: vi dirò quel eh'a me dir solia / il bisavolo mio,
vetruvio. magalotti, 9-1-185: a me dispiace doppiamente la sua partenza, perché,
sì. -e sempre padre sì. fra me / dico allor: e di- giun
, -mi disse il padre girando con me su e giù per la sala mentre i
padre cappuccino di turno entrò anche da me, chiestone il permesso. -per
nostro patre vicario generale,... me fu necessario terzere il cammino per andare
cotesta sacra congregazione, la correzzione da me fatta della mia filosofia. manzoni,
e ascetici e tanti altri che per me sono inutili. -ciascuna delle anime dei
o voi ch'entrate », dentro di me, « quia in inferno nulla est
passi un po'd'iperbole anche a me, eccovi rifatta una specie di padre eterno
uno scarso assegnamento mensile, accordato a me da un principe arcivescovo mio patrino,
bandiera, perche veniste voi; e me ne tengo molto onorato.
noi molinari, mi dicono, a me: padrona cecilia. 3.
mie lezioni, le quali e da me stesso vengono che l'ho composte.
ch'egli non si dorrà mai giustamente di me, perché l'ho sempre trattato con
perpetue che mi tolgono la padronanza di me medesimo. michelstaedter, 20: mentre
questa padronanza ch'egli ha sopra di me. carducci, iii-26-26: dio è causa
, 3-232: grande incentivo di superbia per me era la padronanza di v. s
, 16-viii-193: ella troverà sempre in me un servitore sincerissimo, se vorrà mai
padronanza che le ho data sopra di me. bontempi, 1-2-139: siamo stati ancora
furiosi. firenzuola, 643: io per me non conosco il maggiore inferno per un
sé; avrà occasione assai più di me a trovargli padrone. -chi fa
figlio] non è tanto migliore di me, / ha le mie stesse incertezze,
immortai prerogative / che vi fanno di me più che signore, / vo'dir
a roma caro, considerando che di me là avrete ottimo oste e utile e sollecito
, deo, mio patrone, che de me agi piatanza. 13.
grossa senza ornamento alcuno. ora che voi me la richiedete, l'ho compitamente scritta
nievo, 842: fui tanto padrone di me da ritirarmi rasente il muro, rifiutando
la voglio dare a chi torna bene a me. -anzi non ne siete più padrone
al vostro giornale, voi siete padrone di me, laonde abbiatemi per deliberato a far
. castiglione, 326: io per me amerei meglio, essendo innamorato, conoscer
sua voglia, ché in tal caso a me parerla esser patrone d'un corpo morto
disio / vostro e sarete voi di me padrone. -predominante quanto a influssi
boccaccio, 9-86: ritrovandomi io padrone di me stesso e in età di venticinque anni
... s'io fossi libero di me stesso e padrone di portarmi dove mi
: lina, non ti burlare di me: non ti direi certo queste cose,
, e apunto adesso ha dato a me ancora padronescamente il en servito. c
, 10-iii-563: partito il giovine, io me ne andai difilato a provvedermi del libro
paesaggismo... è una specie di me renda in campagna, una
. ferd. martini, i-230: a me par prosa bellissima per andatura disinvolta e
è igea »... « a me pina non garba. è paesano ».
loro suva signora? -ha sennora non me hecci d'esta manera. baldi,
vi vo io tutti i paesi cerchi da me divisando? l. frescobaldi, 2-69
novellino, 1-27: messere, a me sovviene di mia gente e di mio paese
il partimento, disse: a me si è apparita una visione della
che dianzi / ebbe a prezzo da me nel mio paese, / per fondar la
ei sgombri dal paese: o ch'io me n'innamoro. -va'a quel
, ii-285: col pensier fantastico / tra me canto e descrivo / sì vaghi paeselli
: i paesetti a penna sono da me stimati un tesoro preziosissimo. l.
giusti, ii-313: erano quattordici mesi che me stavo rincattucciato nel mio paesùcolo. nievo
onore / che vostra paga fin ver me si stenda. caporali, i-121: poscia
eguale, / e pur decreti a me pena mortale, / eh'è delle mie
slavonca ebbe cagione di essere contento di me. tramater [s. v.]
1-iv-49: però fa fai chi di me porta sono / in dispresgio, poi non
ruffiana... non si sarebbe affatto me ravigliato se gli avessero detto
tanto so annichilato; / faite de me stromento, servo recomparato. -avere
vostre bellezze: voi amaste et amate me per pagamento del mio amore. guarini
fatto, poiché dite che si loda di me. -pigliarsi un cantone in pagamento
. fr. paga nis me (nel 1155). paganésmo
detto del gatto lupesco, xxxv-11-290: io me ne vo in terra d'egitto,
loro vi flagelleranno e sarete menati per me dinanzi ai rettori e ai re in
oddi, 1-34: tu avrai assassinato me, usatemi crudeltà, mancatomi di fede e
sottrarlo alle conseguenze di quella perdita. me ne pagò con una settimana di amore
allor forbendo il viso, / tu me la pagherai, romagnoletto. loredano,
, 11 (198): quel frate me la pagherà. pirandello, 8-1098:
stato concesso. caro, 8-97: a me, poi che vincitor sarai / paga
moroso. patecchio, xxxv-1-585: ben me noia e sta contra core /.
): comandatemi che io quella dota me ne porti che io ci recai: alla
fare né a voi pagatore né a me borsa bisognerà né somiere, per ciò
cesari, 1-616: gli accademici della crusca me ne stan pagatori. 7
insolente fanciullo con nefario auso attacca a me nella posterga parte i scoppicoli di pagina
re, questi son danari e a me son paglie. zeno, v-47: pareva
te e mazzarini, per uno come me o come pulino, a cui non importa
. tommaseo, 2-i-365: giovanettino, me l'immaginavo / che tu me tèssi
, me l'immaginavo / che tu me tèssi a far quel lavoretto: / e
pulci, 27-28: volgiti a me; dunque tu vuoi fuggire? /
d'annunzio, iv-2-1214: un brano di me stesso pareva sollevarsi da un di que'
cattiva bestia,... e me la pagnotta m'ha convertito.
. massaia, ii-29: a me portarono uva, datteri e due eccellenti
prescrisse. tasso, 14-45: di me medesmo fui pago cotanto / ch'io
, ove negletta / ma paga di me stessa io fo dimora, / qui me
me stessa io fo dimora, / qui me ne vengo. michiele, ii-114:
che le branchie del stringente paguro, che me traeva disnodarne volendo, non era factibile
senso alle mie spalle, trasformato, da me, in una specie di paguro bernardo
pah! la stessa fortuna hai tu di me. 2. voce onomatopeica che
montale, 14-57: un gioiello faran di me domani, / un bel pendant di
non faremmo il paio. / a me piace l'amor libero e gaio, /
ringiovenire a quell'aria la quale con me varrà non meno che un paiuolo di
storia di stefano, 2-15: in caxa me tieni cani per paisare. citolini,
se non ismi- nuisco l'entrata, me la voglio godere da paladino.
multo del vostro pallafrèno, lo quale me vogliati prestare e mandare in presenti.
uguccione da lodi, xxxv-1-601: mo no me pò valer parente ni uxor, /
la barca l'ho fatta tutta da me,... e tu vedessi come
vecchio, quelle due palanche che mi lascerai me le fai troppo sudare. pasolini,
bucata. bacchetti, 18-ii-130: a me lasciavan tutt'al più quella (additando
grazie a palate, pregate dio per me. fagiuoli, v-190: mando rabbie a
le mane / non guadagnam tra me e 'l garzon mio. / che son
amaro v'è mischiato / è perché mai me ne sazi. 5. capacità
allusioni a tante favole, ch'io per me non le truovo di mio palato.
giacomino pugliese, 194: scendesti a me in diporto / per la finestra de
in palazzo, ove averei parte per me e per due servitori. tasso, v-122
xxxv-1-510: amor sovent tut el corpo me spelu? a, / fame semblant de
miliano, vediamo se io potessi vincer me medesimo », e pregatogli che mi
civinini, 7-143: in piedi accanto a me sul palchetto di rami col viso fermo
di proscenio detto barcaccia è tutto per me e per mia madre. montale,
zappata, 52: il vedere contro di me il cielo sdegnato, la terra per
il cielo sdegnato, la terra per me sterile, il mondo tutto fatto palco
il p. avanti il maggio '72 per me è paleontologia, è roba preistorica.
avanti s'apra la terra, e me tranghiotta, che io mai cosa, che
cara madre, che con verità a me palesi chi fusse il padre mio.
paleso esser femina, 10 medesima a me stessa fo il danno. guerrazzi, 8
e l'antico mio dolore / che me tene incarcerato. bandello, 2-38 (ii-6
foscolo, xiii-i- 569: a me sempre importa di palesare di quali lettori io
e fastidiosa pena / di palesarvi a me non vi spaventi. ottimo, ii-
: domattina, col nome di dio, me ne vo a bologna secretamente e sanza
sbandite ogni sospetto / d'ignominia per me. tutto tra poco / vi fia
quei pregiudizi che lo costringevano a pretendere da me una riparazione palese come l'offesa?
/ facendomi d'amare / sembianti, me palese / di tal gioia aquistare / a
come quelle che... a me non paion degne di andare in palese.
parea fallire di palese / ché di me novelle non vi mandava. a.
io ti sono insolubilmente allacciata, costrigne me... a farti ogni cosa palese
felice stato,... da me te sia palesamente discoperto. bembo,
. refrigerio, xxxviii-io 1: io me possa laudar de mia fatica / e
laudar de mia fatica / e non me trovi alfin garrula pica / in questa
quale piccioletto rimasi e a cui molto di me è caluto, seguendo nelle palestre palladie
sul raggio, io sento rinascere in me quel sentimento primitivo delle energie naturali che
, 13-ii-329: visto quanto la signoria vostra me scrive per quello che me demonstra esservi
signoria vostra me scrive per quello che me demonstra esservi querelata quella magnifica comunità che
se faccio in tempo, potrebbe toccare a me! luzi, i-247: la macchina
sociale. venditti, 1-183: vedo in me ritrasformarsi in gigli / i crisantemi delle
guarì; voglio di botto / da me stessa portargli un bel paliotto. d'
do due palle da giocare; e me le mostrava, belline, di quattro colori
le palle de'medici le sono state per me tutt'altro che palle d'oro;
: preparate pur la balla, / da me aspettata, de'comandi vostri, /
fagiuoli, 1-2-375: eh fra voi e me ell'è palla e caccia.
fanfani, 3-158]: se pensan di me fare alla palla, / so che
quale piccioletto rimasi e a cui molto di me è caluto, seguendo nelle palestre palladie
studi. stigliani, 2-366: stata da me molt'anni sia / culta l'arte
. linati, 17-36: vedo sotto di me, a icco, gli orti
avea molto manesca. / oh me l'ha date buone le pal
operazione al fegato valse a spegnere in me la passione pel tamburello e il bracciale.
disinvolto, che era di sparruccarmi da me prima che mi venisse fatto quell'affronto e
pallettoni. calvino, 12-39: cosi me li sono visti davanti, kauni e pittò
goldoni, xii-1001: in abito romano vedeste me [la commedia] togata, /
. foscolo, xvii-153: quanto a me, sigismondo mio, dall'aspetto,
218: egli lontana torse / da me la febbre pallida. papi, 4-57
, i-58: s'opportuno soccorso a me non viene / da 'l sacro monte
/ l'ombra da un corpo stesa a me appressarse. papi, 4-181: il
. cassola, 2-282: -io non me ne intendo di pallone, - rispose maggiorali
che esso non possa lamentarsi et a me di questo iudizio non se dia mai carico
n. franco, 6-83: me ne vo ne i monasteri per guardare che
cui chiamava un bambino, con cui mandava me alla pallottolièra, alla lavagna.
suo di tardo traendo, / parla di me col tuo cenere muto; / ma
epicuro, 20: vidi poi, lasso me, nel primo giorno / eh'incauto
per ottener l'intera palma / di me, che sol per te sospiro et
, per un'impresa o per una prestazione me ritevole; premio assegnato al
a conservarne la memoria / e dar a me la palma onesta e bella / d'
vittoria. monti, 22-166: a me la pugna: e tosto / vedrassi cui
che piace / al senso, ebbe di me vittoria e palma. alfieri, 5-98
poche ore / la morte arà di me l'ultima palma. b. tasso,
alma / sì che non abbia pur di me la palma. lemene, i-308:
. della valle, 32: perché di me porti intera palma / io t'agevolo
medesimi versi, vi dice che a me pare non aver letto buon tempo fa
: detratte le spese e le fatiche da me fatte ed il palmario dovutomi. biffi
a due palmenti, / se vien da me, non se'per istar male.
e quel palmite che non starà in me sarà tagliato fuora e messo nel fuoco e
domenica delle palme è la festa per me la più bella; al mio damo
che passò a pochi palmi di distanza da me. carducci, ii-15-230: un sentiero
. de amicis, xii-134: a me -disse -... queste cose non
diedi lo mio core in pegno: / me l'hai ridato co'un palmo di
, 286: se dico mal di me per un dramma, chi ode vorrà
a un padrone amorevole, quando anche me gli venga spacciata per una novità un'
, / non so che far di me, dove mi mettere. -col
monte, 1-1-13: ch'i'non me. n parto, ma sto fermo al
. le ho ammazzate io tutte da me solo oggi dopo pranzo. ungaretti, xi-288
benedirei questo languir crudele / che a me, palpabil ombra, scopre chi m'è
scrivo e registro / per satisfare a me, dica che vole / perch'io non
, sì come voi vedete avere a me. dondi, 238: io non so
in duo corpi transpare: / sosia me niega, e lui sosia a me
me niega, e lui sosia a me pare. aretino, 9-466: io [
/ dì ti confesso miglior di me mastro. cambini, xxxviii-1-364: questo
fiume / lungo il qual sempre sopra me se; forte: / qui vivo e
. vittorini, 6-43: tarquinio mirò me coi suoi occhi dalle palpebre palpitanti.
del mio desiderio e tu venivi a me con un passo obliquo. i tuoi
varano, 1-140: ah! date a me fra l'affannata noia / dell'alma
con l'universo, e per sentire in me palpitare l'universo. angioletti, 1-73
d'italia per riparare le falle degli argini me diante una tela impermeabile sostenuta
, posso dirti in tutta semplicità che me ne dispiace. vittorini, 5-283: penso
non avessino paura d'esser danneggiati da me per causa del passato. romoli,
, / caro agli insetti, in me dolora / un airone morto.
: voi fate più per voi che per me, conciossia cosa che vostra è l'
qual per mano / tenga e rimeni a me l'alma salute, / vaga dea
più fugage che cerva, / et a me più proterva / c'a pan non
arrosti: se con una panata romitesca me la potrò ungere, ne avrò buon patto
impicci, si sa, tutti addosso a me! io sono la panca delle tenebre
i versi miei morranno, / di me certo a ragion non si dorranno.
pannolino. lacopone, 24-19: sì me lavaro e dierme panciglie, / co-
. gigli, 2-218: ah poveretta me, mi duol la panza. c.
. gigli, 2-218: ah poveretta me, mi duol la panza. /
, xii-246: se vuoi / amor da me, chiamami a pranzo, a cena
gnuole. brignole sale, 3-3: a me piace sopra modo nel danzare l'uso
. moretti, ii-708: quanto a me, chiedevo molto sinceramente di mangiar male
fussi stato assicurato di conseguire una da me tanto disperata cognizione. tommaseo [
, le quali da che un pedagogo me le insegnò ho sempre tenute nel cervello
, ii- 298: il pane me lo son guadagnato col mio sudore. rovani
e poi vengo; quel boccon di pane me lo fa diventare veleno; più pianti
'i sassi (o quel che a me par pane e sassi). giorgini-broglio
è il mio pane / è su me che le autorità ripongono le loro certezze
come cosa di loro altezze sarà da me vigilata et attesa. massaia, i-143:
. doni, i-145: io per me stetti tutta sera a passeggiare in piassa
, ii-329: il grano di maremma paneggia me glio (si può meglio
sarà assai miglior narratore e panegirista di me chi le incomparabili doti di lei racconterà.
nostrana, armonica ed espressiva, a me sembra la più acconcia per ogni maniera navigli
1-iv-32: non fu mai uccellatore più di me fortunato, che avendo oggi tese le
pania voi. di quanto / può da me farsi, a tuo piacer disponi.
-panierètto. mazzei, ii-112: a me rimane... uno paneretto e mezzo
la siringa mollemente ariosa, / come il me riggio ne l'estate al
di pane mi paiono uno scherzo, a me toscano panivoro abituato a gli orlicci croccanti
, 1-231-4: ser quanino, eo sì me è ben pensoo, / viy-vu bene
, 4-160: oh, beato a me s'io diventassi degno per somma contrizione e
finestra] a v. s. acciò me 1'accomodassi con panno incerato, che
se pur non volevi / aver rispetto a me, dovevi averlo / almeno a questi
ragione profonda di tristezza, e tu me la celi; e fai male: o
f. caetano, 51: mal per me, se non pigliava il panno per
negativa. mascardi, 2-49: a me non piace d'andar nettando le sozzure
quanto a le bizzarrie che mi dite, me ne rimetto a un'altra che ve
a modo, dove un vecchio barbogio come me può anche far l'orso quando gli
lungo e sottile cavo di canapa o di me tallo a cui vengono applicati
cesari, 1-2-324: io ti lascerò di me e della mia morte tal ricordanza che
, 12-222: ero in piena rottura con me stesso, sentivo che i miei istinti
fiorini, die questo. diederli per me a corso paserini filiuolo che fue di
, non avran più vittoria allegra di me. -con metonimia: uomo.
dove siamo rimasti? sarebbe bella che me ne fossi dimenticato... ma
si disponga a tirare nel pantano anche me. 12. prov.
e di caserma simile, annega in me le gioie e gli entusiasmi.
voler ch'è sole, / che inver'me più sòie / che non fa la
-s'io non avessi la lingua, guaglia me: parti che la sia adolcita,
pelo. pellico, 4-74: or che me ne vado, [il ragno]
« ahi! » fece lei: « me pare che questi modi so de prepotenza
dei miei argomenti è paolino, cioè in me, come in san paolo, c'
, come invece di la geomanzia che me dici, infondono la negromanzia.
riputazione mi aveva anche colà preceduto: me ne furono fatti de'complimenti a sazietà,
papi. giusti, i-355: io me ne sto qua come un vero papa.
: si arrabatti quanto sa e può, me non mi fa né papa né cardinale
a pà, mi porti con te? me 10 paghi il viaggio?
, 30-192: proprio là davanti a me, stampato sul lieto chiarore di quell'aurora
, 3-3-256: i soggetti papabili, secondo me, sono polo, carpi, morone
! / eccolo qua che il ciel me l'ha mandato / e bianco e
rotto tutti i miei disegni. io me la fo con le muse e co'papalini
che saranno state più di duecento, me ne ha fatte rifare solo una dozzina.
iacopone, 58-9: bene lo me pensava che fossi satollato / d'esto
mala cosa: quanto è, a me non è ancora parata vedere alcuna così
mostrati. deh! se vi cal di me, fate che noi ce ne miniamo
sopra ogni cosa non possa sopra di me? credete ch'io sia tanto lontano
si avventa a un tratto contro di me a collo teso, ad ali aperte,
, iii-24-351: so che 10 per me non ho ali né grandi né piccole e
male, né potendo ir fuora, a me fidala. / -per dio! la
si trovava quivi, e che parlando di me, semre con ischerno diceva: benvenuto
lattuga ai paperi e pensava che io non me la mangiassi. g. m.
vi-639: tu fai la marmotta con me!... ti voglio aprire
, ii-195: la pappa in capo non me la faccio mangiar da nessuno. paolieri
, ch'io non so ridire, a me facevano l'effetto di tanti periodi di
moglie mia, che questo? / io me la son con gran piacer pappata.
[luciano], iii-2-323: vede me che che mi pappava un bel tocco
mi fanno la spia, cagioneranno mai a me infamia. 6. trarre gioia,
. a papparsi una festa senza di me. nievo, 442: quel vedere anche
. pea, n-47: questa carnaccia me la pappo io. moravia, vii-212
8-1-450: gran pappate eh? io non me ne scadolezzo. magalotti, 23-129:
accidente un'ala intiera attaccata, e me l'ho pappolata in due colpi. bresciani
bresciani, 2-v-121: sa ella che me le sono pappolate con un gusto superlativo
volo un arancio, lanciato contro di me. soldati, 2-130: lasciava partire la
induzzione di tutti coloro che furono da me provocati a i tradimenti. = deriv
ricchi, xxv-1-288: non restò già da me che noi dicessi / che così potea
paracuòre. viani, 19-21: a me, benché volentieri gli mangiassi...
. / l'occhi li vo'per me, per veder lume. / e t'
. panzini, iii-368: accanto a me un giovanetto in quell'età che ercole
oh se tutti fossero come voi e me, che vita carina si farebbe! eh
a iesu: signore, ricordati di me quando sarai venuto nel tuo regno. e
persona, per grande alegran? a me pare ch'eo scia in paradiso,
ch'eo scia in paradiso, sì me prende lo vostro amore, donna 9en9ore sovra
lorenzo de'medici, i-283: lasso a me! or nel loco alto e silvestre
mandarò lui all'inferno od egli mandarà me in paradiso. piccolomini, xxv-2-118: se
via, / ogni ben mi presenta, me l'invola. idem, 3-970:
el tuo bel viso, / ahi me lasso, e'non fo cura / de
, / e con fatica allega per me un pàrafo. f. vettori, 1-41
, 2-pref.: conforme alla regola da me solita praticarsi nel tradurre dalle lingue estere
: leopardi affermò, molto prima di me, che le arti vanno all'indietro come
questo gioco, / trasformando in parafoco / me infelice seccator. fogazzaro, 1-52:
legge da sola i libri inglesi e con me qualche libro d'istruzione. d'annunzio
salutavano garbate. pavese, 2-155: me ne andavo con ogni sorta di pretesti,
sangue in tal maniera, / e puoi me diti che sum menzonera! 5.
villani, 44: interpretazione che appresso di me è tanto mellona e padagogica che non
ii-121: giocondo fora / la da me visitata alma cittade [parigi] / visitar
ben conoscente / ca degna cosa a me già non saria / ch'io di
fu scorto / che (crediatelo a me) non ha paraggio. -essere molto
iv-3-11: fu [la copia] da me medesimo paragonata riga per riga col manoscritto
poeti] e ciò faranno meglio di me tante e tante nobili virtuose donne,
più di tre gradi di rosso, eppure me ne furono fatti osservare quattordici, de'
(1968): riposatevi sopra di me, rispose il medico, e accusatele
nobilissima lettera. bonghi, 1-224: a me pare evidente che dalle mie parole risulti
, xxi-n-369: non vi fidate di me, non son buono per bravare: in
, lo spavento si tremutò, in me, in un senso quasi altrettanto paralizzante
uomo a cavallo procedeva parallela- mente a me nella stessa direzione. -in modo
processi di coscienza si svolgevano dentro di me, senza confondersi, bene distinti,
agostino volgar., 1-40: venne a me un gran paraninfo, cioè fedele guardiano
e gli zoppi erano più svelti di me, e con una gamba sola.
botte erano parate dai partitori ed a me le sue arrivavano libere, sicché bisognava
sue arrivavano libere, sicché bisognava che me le parassi io medesimo col mio pugnale.
ventaglio le zanzare a sé ed a me. fenoglio, 1-3: mangiavamo insieme,
/ che far tu possa a me. g. capponi, i-106: sbaragliati
l'altr'ièri non volesti spender per me due giuli e comprarmi quel bel manico
stuzzica alle spalle? / se di me taglia lo scioccon di fannio / parassita
quelle cose / che tu dispon di me. bianco da siena, 2-22: il
a alcuno paresse impossibile e infactibile, me offero paratissimo a farne experimento in el
tre / sorelle parche, ora venite a me / con le mani di latte /
vogliono alcuni scrittori li quali prima di me trattarno cotal materia (benché più parcamente)
nelle sensazioni parcellari dei singoli punti di me e di lei via via sottoposti a
'l sol pensiero / fa fé di me. -condonare i peccati commessi (
rimettere una moneta nel segnatempo; se me ne dimentico porteranno la macchina via con
/ « deo che è pigitoso lo me porrà parcire ». chiaro davanzali,
se ne mostri largo, / paiono a me ben cortesie vòte: / chi tal
denaro. giuliani, ii-67: per me non conobbi mai un popolo così parco
: il tutto procede... da me,... parchissimo operatore delli
'1 eie! sì largo e a me la stella / sì parca che s'
basta / ciò che parca fortuna a me dispensa. 4. limitato allo stretto
sapere tutto ciò che si riferisce a me: penso che ciò sia in relazione col
a. briganti, 206: a me è stato non so che volte offerto un
v-900 (451-8): sì sprono me medesmo e sferzo / ché men veloci
'molti 'è soverchio desiderio, me ne pento, e mi contenterei di parecchi
vita, seguendo il solco tracciato in me tanto profondo che più non potrà pareggiarsi
desio, / lo quale è 'n me da poi / ch'i'vidi quel che
addosso all'amatore?... per me, crederei più probabile che il poeta
piena di martide / che null'om me ne potè pareiare. cino, iii-38-3
: ma (lasso) poi ch'a me più non riluce / il raggio ov'
qualcosa da vantaggio: che quando io me ne venga per pigliare moglie, ce
[s. v.]: fra me e voi ci siamo pareggiati: voi
pareggiati: voi non avanzate nulla da me, e nulla io da voi.
molestia e pareggiarvi con esso loro contra me, che vostro sono. di costamo,
suo mal trista alcione / pareggiata con me. ciro di pers, 3-266: il
dare. / esso rispose: molto me l'ho grato / poi che meco tu
fra 'miei parenti / chi di me più si rammenti. foscolo, sep.
inf., 1-68: « miserere di me » gridai a lui, / «
4-172: parenti! parentissimi! quanto a me volentieri. -per estens.
l'ulivo; sono queste, per me, parentele impossibili, affetti incostanti e
renesi. tommaseo, 1-107: viene da me vieusseux, che sono a letto,
loro. latini, 3-34: a me piace forte lo suo [di ligario]
ovvero per la parentezza che è fra me e lui ovvero perché io mi diletto molto
: or ài-tu nexunna novitae che tu me pairi pu turbao che no soli? boccaccio
359: non paiono li fiori / per me, com'già soleano. bonvesin da
: per quello che già molte volte a me paruto ne sia, quivi eziandio le
belle membra / pose colei che sola a me par donna. sercambi, 2-i-129:
: si par chiaro (pare a me) che qui dante usò n'imbocche,
ffecemi domandare: andai da. llui e me domandò quello mi parea delle cose che
di san brandano, 107: a me pare che noi ci partiamo di questa isola
tutti di ritornare. fontano, 314: me ha parso insemi con quisti conductori mandare
quale farà trarre le brache a chi a me parirà. guicciardini, 2-2-83: la
se non a chi mi paia a me e come e quando paia a me.
a me e come e quando paia a me. pirandello, 8-213: ma se
vostra splendiente persona, per grande alegran9a me pare ch'eo scia in paradiso,
ch'eo scia in paradiso, sì me prende lo vostro amore, donna? en9ore
pare. bonagiunta, xxxv-1-270: a me adovene com'a lo zitello / quando
nuova, 3-3 (12): me parea vedere ne la mia camera una nebula
: omo che mi pare / vèr me intero amico, / a cui sovente dico
anno passato, quando voleste sentir da me il mio parere intorno a quella vostra orazione
mandai al benigno padre paciaudi perch'egli me lo spilluzzicasse e dessemene il di lui parere
. b. ricciardi, 56: per me, non vuo'guastargli il paretaio,
; aspetti. eccolo qui (e me lo mostrava): quest'ènno le ali
in prospettiva. niccolini, iii-30: a me sembra che, dal confronto delle opinioni
sia dolce, come il morire a me. / il comun pargoletto ti raccomando
/ per die, consiglio date / a me, che pargoletta al mondo vegno.
, gli è tempo ormai partirti da me. -estremamente modesto, privo di
l'ammaestra mento / che me fu dato da mia pargolezza / non 'magi-
desti. -lasciate i pargoli venire a me \ espressione evangelica che traduce il passo
, iii-217: lasciate i pargoli venire a me, perocché di questi tali è il
cui dio ha ritirato il suo sguardo da me. non l'ho mai adorato come
, xc-248: questa o quella per me pari sono / a quant'altre d'intorno
in vita, / di eh'a me morte e 'l ciel son tanto avari.
partite di dare e avere fra lei e me riuscirebbero pari. stuparich, 5-256:
grande onore, » pensava, « a me, che sono quel che sono,
volse per istrada venire a paro con me, ma sempre venne da trenta passi dietro
. betocchi, 7-30: alla pari di me, tetto avvampato dal caldo.
: sorge in essa un albergo, a me sì caro / già per cotanti ornai
. cesari, iii-359: a me pare che ambedue queste chiose battano pari
questa voi l'avreste a dare a me e io a voi: e così saremo
il cambio di quella che mandaste a me de la signora duchessa. dico, quanto
caccia a due pariglie veniva verso di me. de roberto, 192: aveva comperato
belloccia, se io ti sposo, me la farai la pariglia con un altro bimbo
salviani, 28: se questa iacovella me lo fa toccar con mano, s'io
grande oltraggio, osmano, hai fatto a me; e pure essendo tuo zio,
(ii-164): qual fu mai di me più fortunato e più aventuroso innamorato?
memoria di voi... a me ha parimente e nelle vigilie e nel sonno
zanbra parisente; / voriala avere per me a tal partito. =
vedete? vi pare, che cammini con me l'istessa parità? -non dico
dire; c'è qualche differenza da me a cotesto disgraziato; giusto quanto dal
parkerizzare, tr. chim. sottoporre un me tallo a un processo di
, bambini. obbeditemi. sta a me il parlamentare abilmente col nemico.
. mazzini, 27-275: a me questa ritrattazione non importa né punto né
alcuni amici miei di qui. quanto a me dunque è affare finito, parlamentarmente almeno
tanto desiderio mi accese dell'opera a me comandata. imitazione di cristo, ii-1-1
gentile, / perché sì tosto se'da me partita? seneca volgar., 3-379
« chiunque perderà la vita sua per me, sì la troverà », pianse e
hai vinto e gli ausoni hanno veduto me vinto a te sottomettermi '. firenzuola,
i-295: tu, antonio mordini, a me, a chiunque vorrà interrogarti, risponderai
e maligno. massaia, 1-103: per me, la chiesa cattolica è sempre sublime
sereno fulgido; modello / rimasto in me d'ogni bel giorno, immagine / viva
narrare di lauretta, ho parlato di me: tale è lo stato dell'anima
io son condotto, j contra di me non parlerebbe motto. chiaro davanzati,
d'un reciproco affetto / ben parlarono a me. g. gozzi, i-12-187:
mai detto che ho imparato ed imparo da me sola, senz'aiuti d'uomini,
? in che traffico? -oh, me lo chiedete? la popolazione lo vede di
desio, / lo quale è in me da poi / ch'i'vidi quel che
: e quali demoni, venendo a me, m'inducevano a memoria ogni peccato
leggenda aurea volgar., 275: domandando me perch'ella tacea e perch'ella non
achillini, ii-160: mi contento che per me v. s. facci una bella
italia? con una leggera correzione la polizia me la passò: l'entusiasmo che questa
, parolaio. lacopone, 75-35: me fatt'ha [la croce] muto,
tutore, / ma piaccia voi non me dare sconforto / per alcun falso e reo
. dante, lxi-28: fate volgere a me li pensier'suoi / pur con sospiri
lacopone, 55-11: nullo omo me pò parlare, / chi me serve
nullo omo me pò parlare, / chi me serve lo pò fare, / ma
di tanto in tanto scappano fuori anche a me... compongono il linguaggio celluloidesco
dopo ricevuta questa mia, parlottando di me, ingenuamente e bonariamente, qua e
sono per parodia e in burla di me pubblichi pure, non me ne interesso
burla di me pubblichi pure, non me ne interesso. -scritto che descrive
pellico, 4-16: talvolta esclamava tra me: che brutta parodia è questa!
, 40: le tue paraole a me n'piacion gueri. latini volgar.,
formar parola / ch'altro che da me stesso fosse intesa. boccaccio, dee.
è in amaritudine e iddio ha nascosa da me la parola. -rumore,
testa e una parola del massaro non me li levava nessuno. -in espressioni
. b. croce, ii-8-219: a me pare conveniente variare i modi di enunciare
seppe. bembo, 10-ix-18: se me ne aveste fatto una parola a tempo,
gridò. tommaseo, 15-191: io per me credevo che la prosa dovess'essere la
cino, iii-59-12: e 'nanzi a me parea che gisse un foco / del
, 122: han fatto più presto di me loro: rapati, sbarbati fasciati a
io lui del suo reame ed egli me della nostra repubblica domandò, e, molte
/ di dargli fatti, ed a me dar parole. varchi, v-53: 'dar
la sola / che veda ora in me fino in fondo, / è certa che
, 710: ne mosse anche parola a me, ma io mi ritraeva burbanzoso,
siamo perfettamente d'accordo. ma se me l'ha cantato lui, santo dio,
prese con mano, / dicendo a me: di ciò non far parola. bettini
parola. chiari, 2-ii-86: voi me lo dite... con tanta franchezza
sue labbra. moravia, 14-258: me ne sono tornato a pianterreno nell'ascensore così
! questo, levatevelo dalla testa. già me l'avete fatta scrivere questa parolaccia;
g. gozzi, i-28-3: per me è uno spasso vedere quanti differenti effetti
apriva bocca e appena si lasciò dire da me sommessamente alcune paroline. manzoni, pr
, 2-ii-284: addormentati parpena, / lu me angelu custode. / addormentati parpena,
morte. foscolo, ii-38: fuggi da me: tue mani / son parricide.
certo della morte, senza che tu me ne cavi la fede del parrocchiano.
chiamavano spilorceria l'usavo anche verso di me. -con uso eufemistico: avarizia.
verga, 3-121: questa partaccia a me non la doveva fare padron 'ntoni. monelli
implorò la sora manuela, « nun me vorrete fa sta partaccia de dimme che
il tempo mio primo / e di me si spendea la miglior parte, /.
sono, o veritiero. parte / di me ti svelo, e ti nascondo ad
ad arte / quanto non vo'di me tu sappia. fracchia, 623: è
dura: / ma ti resta di me la miglior parte. / se alle volte
tutto il vivere a voi, che in me l'amore / ha il viver vostro
rassicura, o degna / parte di me, tutto è mia cura, a tutto
in palazzo, ove averei parte per me e per due servitori. 6
e... già corro per me stesso alla morte. f. negri,
a parigi, egli sarà due giorni me n'andai in quella parte della città che
/ tal che? 1 maestro inverso me si feo. idem, par.,
'rifiutarli perché tutta una parte, me compreso, della società, li condanna
avversi [i tuoi maggiori] / a me e a miei primi e a mia
242: quello che per ora a me ne occorre è che per s. m
sì. cche i poderi rimasono a me, né elglino. nnoe v'ànno parte
243: di tutti questi negozi a me ne tocca la mia parte e da vantaggio
espresso che anche in avvenire sarà per me lo stesso di prima e che in tutte
questo, / che tu voglia di me meglio informarti, / informatene, ché gli
gli è ben onesto. / in me ritrovarai di buone parti: / ma la
pubblico di qui, più indulgente di me, gli ha trovati buoni: sapevano quasi
in questo sonetto fo due parti di me, secondo che li miei pensieri erano divisi
, vili-1093: può egli lagnarsi di me? gli ho mai mancato in alcuna
la cui opportunità ho invero lungamente tra me e me dibattuta. 39. decisione
opportunità ho invero lungamente tra me e me dibattuta. 39. decisione da prendere
i-29: ogni parola di lorenzo premeva me parte a pietà, parte a compassione
/ parte per quel timor che in me nascea / da la vostra beltà..
ben che volontà di parte / a me nom punge il core in mala parte,
parte, / sì che giamai per me fossoro sparte / parole di menzongna, chi
, che io aveva più vicino a me, era uno scrittore a parte si può
casalberti, i-23: dè dare a me..., che li diei in
giuliani, ii-182: anco in piano per me ci ho avuto sempre sorte colle pecore
, questo bello armento / è di me tutto et altri non n'ha parte.
, 1-8-16: così le pene che 'n me sono sparte / avanzan tutte l'altre
ben che volontà di parte / a me nom pungie il core in mala parte,
parte, / si che giamai per me fossoro sparte / parole di menzongna, chi
, iv-63: lo stesso davo a me l'ha detto. davo / che è
le mie parti voi che siete un altro me. fogazzaro, 1-84: fa le
[di mio padre], io me la presi seco lui con tal aria di
tutti ridicolo io che credo far parte da me stesso. graf, 5-924: tristo
: tristo o giocondo, / io da me stesso fo parte. -fare parte
dire che ha fatto una parte con me, capace di dar sospetti a qualunque.
tutti parlano delle tenerezze di umberto per me. -fare una parte a qualcuno'
-almeno. caro, 12-i-63: a me basta solo che eglino in tanto lor
lor pericolo non si tenghino abbandonati da me e ch'ella faccia lor conoscere in
/ quando... / da me con lieve corso si togliea.
non vuol che 'n sua città per me si vegna. / in tutte parti impera
prese da voi in altra parte, me ne rimango dolendomi d'a- vervi con
, riverita signora contessa, ed a me medesimo, se mi affaticassi ad esagerarvi
: desidererei poter dire e lassar di me a gli uomini che senza parte di lascivia
la ex. zia v. a che me li abia per sua lettera così destintamente
nelli pericoli da'quali vostra signoria teme di me, quanto il fare qualsivoglia cosa di
data al prottonotario agnello, de la quale me è parso fare participazione ad messer anello
partecipazione. monti, iii-66: longanesi me ne ha fatta la partecipazione, e
m. cavalli, lii-12-291: a me giovano li gran prezzi delle biade;
il signor valenza raccontò, essendo da me stata scritta, vi mando e dono,
desiderio. boccaccio, 1-i-573: tu me... facesti dell'angosce d'
quella terra e non parteggiando che per me solo, n'ebbi onore e salute
custode, per darti una notizia lieta a me e che credo sarà pur lietissima a
armatori avendo consentito graziosamente a ribattezzarsi per me * partenevoli 'e a disputare di questo
a disputare di questo patto marino con me in riva a un lago mal navigato.
/... / che a me la tua sì subita partenza, / donna
d'uno amoroso affanno / vidi ver'me gicchita preferenza / che mi distenne tutto
d'aquino, 436: se fai di me partenza / da lo suo bel placiri
partenza, / chi servo vostro dopo me, chi prima, / da questa vostra
zeno, vi-368: ieri è stato da me il sig. conte boselli, al
ciascuno alcuna particella. varthema, 4: me disposi volere investigare qualche particella di questo
il 'pome del bel fioretto 'per me chiamato. castelvetro, 8-2-351: in
, tanto più divotamente pregherai iddio per me. 11. parola, termine
7-338: troppo penerei, lasso me!, a volere tutti quei
torricelli, ii-4-213: in quanto a me confesso d'invi- diarla anzi che in
]: fatemi una particina anche a me della vostra fortuna. 2.
le sopradette 'mi 'e 'me ', ne'suoi casi. beccaria,
da doverne esser dato articolare avviso per me a voi, signor zio. n.
pascermene) s'io fossi libero di me stesso e padrone di portarmi dove mi
la poesia dei popoli settentrionali pare a me che, generalmente parlando, consista più di
sul viaggio furono ben presto poi da me stesso corrette con le debite fiamme,
spallanzani, 4-vi-199: questo particolarizzato dettaglio me ne risparmia altri che avrei dovuto fare
questa nostra diligentemente conferire, fora a me faticoso molto l'isporlo, a voi troppo
, per nessuno particolarmente e neppure per me. -privatamente. navagero,
il prezzo di tali edizioni, nessuno me ne ha saputo nominare. 5
posteri, ora non trovi alcuno che me ne ringrazi né mi dia pur un bacio
come un'appendice settimanale del fanfulla: me ne offrono la direzione: io sono
con l'aiuto d'un ragazzo che me ne tradusse in tedesco la parte indirizzata ai
imperiali che gridavano 'plagas 'contra me. ghislanzoni, 4-22: a quanto
in vita ed in morte del caldo, me ne rimerita molto male; perché mi
giunto che io fui, appresso a me montava un bravissimo giovane mio servitore con
tra tomaso e messere ridolfo e di me giotto de'peruzzi, in kalen novenbre 1324
fatto e fare non hai potuto, a me onore, a te ingiuria ne venne
altro sferra /... / da me dae partimento. -fare partimento
è tosolata, che una oncia non me ne lassarebbe della sua parte. giraldi
di mio viver l'essenza / et me tenuto solo agio il parere, lacopone,
: i detti danari si pagaro per me tomaso de'perazi e compagni, sì come
il grano de le mie ricolte a me, che sono in pacifico possesso e non
. fed. della valle, 26: me il tuo bel volto alletta, /
. anonimo genovese, xxxv-1-740: eciamdé me pare ancor / che lo stol asminuio
/ c'ogni dogliensa - parto da me fore. mostacci, 150: però nde
la mente, / senza da me partirlo, unqua, soggiorno.
e santa corona, acciocch'io parta da me pressoché 'l giusto richiamo del paese,
alme bea / chiaro sguardo possente / da me par- timmi e tutto a sé mi
pregai il signore che 'l partisse da me [lo spirito di satana].
/ io... / sì forte me n'accesi / che viver senza lui
: odoardo è partito, ed io me n'andrò quando tornerà il padre di
lamento, a fiorenza, / da me ti parti e saluta / colei in cui
xxv-5: un dì si venne a me malinconia /... / e io
.. / inanzi a quella che a me andar non lice. /..
, che si fuoro accorte / di me per quella che meco pian- gia,
padrona; ditele che non parta da me; che non mi dia questo dispiacere.
/... / vidi presso ai me un veglio solo. goldoni, ix-259
già mai non ti partirai / da me, madre carissima. 4.
giardino. goldoni, ii-192: la me perdona, bisogna che vada. se
, seguitate. / ma se forse per me vi trattenete, / se vi do
aucideria, ensando / che voi da me cangiaste core o mente, / o 'l
ten lo meo core, / e non me ne porria già mai partire. paganino
qualcosa. guittone, 38-13: consiglia me, com'om leale e saggio, /
tempo mi tieni? pàrtiti già da me, il quale meco sei invecchiato.
che tu non ti partirai giammai da me ». e cipriano disse: « io
anonimo, i-568: lo conforto per me morto giace / ed ò smaruta tutta
, / la'nde le gioie son da me partute / e concedute -in tutto meo
la mala sopercheza, com'è da me partuta, / siramme meretuta de foco e
sì dolce, / che mai da me non si partì 'l diletto. petrarca,
signore. / partiscasi pur mai da me il mio core; / e a notare
volontà di gloria: / or che da me la mia virtù si parte / ed
membrando lo partire / che fece da me l'avenente. mostacci, 147:
ch'eo degia placire, / c'a me medesmo credo esser furato / considerando lo
dante, inf., 3-3: per me si va nella città dolente, / per
va nella città dolente, / per me si va ne l'etterno dolore, /
va ne l'etterno dolore, / per me si va tra la perduta gente.
mia sorella, di perduti costumi come me, trovò in lui l'angelo salvatore,
dubito che forse non vi lamentiate di me al fine, quando, dopo aver fatto
merti, al gran periglio / ben me guidaste, e fuor d'ogni salva-
peregrinò lungamente a mia insaputa, e me lo trovai dinanzi ogni momento, ora
scientifica. giordani, ix-23: testimonio me ne sia il povero galileo, al
, in tuti li luochi sancti per me peregrinati, continuamente ho facto orazione.
: ricontrai nell'asia, peregrinata da me, alcuni sovrani che scendean dalla regia
: già le membra mie peregrinate / me for cagion de perder quella luce j
peregrinazioni, ed oggi torna qui con me. d'annunzio, iv-1-318: ella.
di padova, onde le trascrisse e me le cedé graziosamente l'amico professor teza
sommo ed etterno padre, hai manifestata a me la verità tua e gli occulti inganni
non sia ingannata né dal dimonio né da me medesima? rinaldeschi, 1-124: essendo
spesso con tue levi scorte / scioi da me l'alma peregrina e snella.
vostre prerogative peregrine, / ho divertito me, se ho voi tediato. ber
l'europa. marchetti, 5-37: a me diletta e giova / coglier novelli fiori
: né ti diè sì doler s'io me segrego / da te, cercando peregri
col pensiero mi sforzai di spengere in me la vana fantasmagoria dell'universo, riconducendo
.. che sia da più di me..., che me ne vegga
più di me..., che me ne vegga avanzar all'intorno per spazio
per recar da torno il mio 'me 'son sempre a ordine, che troppo
il mio giovane interlocutore appariva scontento di me. forse non gli pareva possibile di