che sensibil luce, / increscati di me, c'ho si mal tempo. idem
, 3-25: del sodo della pescaia non me ne fiderei punto per una fabbrica così
, che tanto più ancora farebbe per me e in utile mio per il masinare
loro donne intervenisse, come è intervenuto a me stanotte. ogni volta che tu
. landò, i-40: io per me... veggo quasi tutte le cose
io credo, che, mentre tieni me per l'amante dei giorni di festa o
] cercò di farmisi amica, e me si fece; e facendomisi, mi presentava
scontento di sua madre; io invece me ne consolava vedendo che soltanto a ragione
vecchia, - e stese verso di me un braccio mummificato... la carne
questo dì, del quale mai da me non si partirà la memoria, accesa
par., 21-87: luce divina sopra me s'appunta, / penetrando per questa
mio veder congiunta, / mi leva sopra me tanto, ch'i'veggio / la
speranza pur munge, / onde io me sento percosso a bersaglio / da coscienza
ho già munti o ne hanno meno di me. pirandello, 7-in: mungeva spietatamente
ad esprimere il 'municipio '. a me sembra, però, che * municipale
munificato e ringraziato, con bona pace me dispartii. = voce dotta, lat
chiarissime e munificentissime abbiano... me, non meritevole, ammesso nel rispettabile
, lxxxviii-n-673: io so'sol quel che me medesmo inganno, / per sperare in
ciuolo una buona munizione, che a me bisogna far come la capra: quando
munto / che gli è fatica a me poterlo dire. d'azeglio, 5-i-292:
avveggio / ch'io ho disfatto voi e me in un punto, / onde il
de genevera alcuno che con munusculi da me non fusse devinto. lorenzo de'medici
che il voler d'un adre a me ti guida. cesari, 6-58: parve
della valle, 280: quel che a me si convenga io '1 so primiero /
9-11: costei... / in me movendo de'begli occhi i rai /
: talor madonna folgorando move / ver me sì fiero e dispietato sguardo / ch'io
son pigro e tardo / amor vedrà di me l'ultime prove. varano, 1-92
dopo sé, solo accennando, mosse / me e la donna e 'l savio che
che, essendo quisto partito mosso da me vostra sorella,... se persuadevano
casa, 5-i-28: la fera mia me non ascolta; / ma fugge immantenente
sì grande affetto, / che mosse me a far lo somigliante. idem, par
suoi regi ancora, / nati per me di carlo e di ridolfo / se mala
. petrarca, 366-110: non guardar me, ma chi degnò ere- arme;
alta sua sembianza / eh'è in me ti mova a curar d'uom sì basso
l'ingegno mio / che dentro a me puoi più che non posso io.
morali e sante? salmi, lvi-474: me l'onda del metauro e i sacri
santo spirito. petrarca, 50-68: misero me, che volli / quando primier sì
io movo, infra me stesso / dico: o nerina, a
sbarbaro, 2-64: sempre assorto in me stesso e nel mio mondo / come in
anco. petrarca, 330-4: to'di me quel che tu pòi / ché mai
, il qual da piccolino / da me nutrito fu, ch'io sono atlante
della mia roinosa fortuna, quale à condutto me essente de chi continuo vegio e servo
non rubino, e che dependino da me e non nutrischino parte. b. davanzali
timidezza. alfieri, 1-7: in me cogli anni crebbe / parte miglior di me
me cogli anni crebbe / parte miglior di me: nudriala il padre, /.
do, 169: sempre me nutriragio in fin ch'io vego la
chi fiamma cresce a'tuoi desiri? le me ne, ii-289: quando vana è
turchi, delle seguenti opinioni, da me però secondo le occasioni come fallaci appositamente
, ii-18-296: ó tu mandi subito a me a bologna molto originale dell'ariosto e
f. frugoni, 1-160: felice me, se potessi farmi registrare nel numero
di questa pulce? succhiare il sangue a me, il sangue mio che non può
rata; altri fanno invece esclusivo riferimento me lo negate. carducci, iii-19-222: tutta
la mia figlia vera, / da me nudrita, al fianco mio cresciuta. leopardi
: questa è / vecchia ira incontra a me nutrita / ne'petti lor [degli
più che speranza, fiducia, da me nudrita in principio di questa adunanza,
ingegni, / dell'arti nutritore, a me concede / che la tragedia io gli
passo di nuvola la serva cala su di me, a porgermi qualcosa, le mani
, i-297: torvo e nuvoloso: -a me che importa -disse -qualche rigo di sporco
salvo iddio che è il tutto, me ne vado a vedere le pazzie nuziali.
piave, xc-248: questa o quella per me pari sono / a quant'altre
lini e canti e pensi a me, / all'avvocato che non fa ritorno
: sia magnificato [iddio] in me, o vuol per morte, o vuol
viva immortale, / dove fuggi da me? perché mi lassi? parini,
sette savi 'del d'ancona, me la pagherà! a proposito: o la
aldrovandi, xxxviii-391: troppo / seria a me infermo e zoppo / carcare il corpo
familiarità col cane, che portavo con me... ricordava i vitelli per quel
fine di giovare a lei, non a me, e per la tua, non
giustinian, 1-406: d'ogn'or più me sforzarò /... / de
, obbligandovi, facendo cambiali, obbligando me pure con voi e chiedendo alla commissione
nostro carico, ripagabili da te, da me, da acerbi, da rosalino,
... se vi incomodate ancora, me n'offendo. è facevano a chi
, 1-93: mi obbligherà venendo da me domani sera a prendere il tè.
qualità de l'amor che mostra a me e de l'osservanza che porta a
tu? quella che tu avevi a me promessa? or come potevi tu? non
. boccaccio, vili-1-5: conoscendo io me essere di quella medesima città, avvegnaché
che ti dona un cavallierato, obbligato al me dico, obbligato al maestro
ben mandato, / e lui per me ve ne renda buon merto / che sempre
1-iii-254: troverò, ella sempre in me la solita obbligatissima stima. 8
dell'uomo, ho pure sopra di me le obbligazioni di un padre di famiglia
forza ogni altro a starvi rispetto a me, dirassi obbligazione esterna perfetta; dove non
e le obbligazioni perpetue, e recalo a me. machiavelli, 1-iii-573: opponendo che
pensione de li scudi 60 a me o a voi,... e
somma obligazione ad messer andrea navigerii che me ha voluto tanto egregiamente onorare con li
al quale io voglio bene come a me stesso; e ne crescerà la molta obbligazione
uscire in luce l'istoria descritta da me delle cose di francia,..
la seconda parte di essa, ma che me ne stringesse quella naturale obligazione che mi
vi protesto particolar obbligazione pel dono che me ne avete fatto, così potervi ringraziare
esattamente che cosa si pensi in paese di me, e quali obblighi m'attribuiscano.
poco o nulla mi cale se essi me ne sapranno obbligo: mi serve per un
intrar in obligo di dir bene di me, il padre generale mai non volle
, l'obbrobrio per sé e per me. -situazione disonorevole e ignominiosa;
, xliii-358: o dolce rezzo a me d'amaro costo! / figliuol mie,
medesimo leggendo i miei poveri versi, me ne vergogno. 6. locuz
caduta / in obbrobrio alle genti ed a me. -dare, fare in obbrobrio
hai tu voluto affliggere lo core di me, poverella tua serva, con questo
: ogni giorno che passa mi pare per me giorno d'obbrobrio. bell'incominciamento nel
esserle fatto per mio ordine, con me ha la collera, meco contende e m'
: appariva sì bella la vita a me, ora che ne ero staccato violentemente
lamenti storici, ii-79: se in me [pisa] funno mai gran gentilesse
carissima e dolcissima consorte, nuovamente successa me è stata ed è di tanto danno,
. anche un po'più alto di me, non va a sposare certadomenichi [
il preveall'amico di infierire contro di me. cassola, 4-73: final
b. croce, iv-11-262: scelgo da me gli obiettatori ai quali credo valga la
facessi, non riuscivo a distaccarlo da me, a rendermelo obiettivo. -descrivibile
, 94: quanto ch'el saver a me consente, / dirò de l'occhi
marmo il trovo io, eh'in me il diletto / (crescendo ad un la
nicchie? goldoni, iv-880: -per me vi soddisfarei volentieri. - che obbiètto
e sì famoso al mondo / ch'invidia me n'aran la grecia e 'l lazio
fredda falda / quanto si stilla in me ghiaccio e sudore. 2.
del sospetto, io provavo in fondo a me una vaga ansietà, quasi temessi l'
vero dire, scritto se non per me, per tornarmi alla memoria uomini e
monumento di dante con le ricevute da me firmate, per la seconda rata dell'
sovrano. calvino, 3-136: vedete qui me, mia moglie e i figli come
. federico ii, 424: di me vi sia rimembranza, / no mi
, 1-24: posto in bando di me, sì forte oppresso, / imparai
: / pensar di altrui et obliar me stesso. dell'uva, 139: di
, / e mirar lei, et obliar me stesso, / sento amor sì da
/ forza non avrà mai ch'io me n'obblii. 11. essere
, i-509: ogn'altro amante -inver di me s'obria, / ma non per
). morovelli, 276: di me agiate, / bella, pietate, /
i versi, ond'io / dolci di me, ma false udi'novelle, /
tesori ignori in grembo, e in me, qual credi, / carca di grave
empio. tosso, 6-5: io per me non vuo'già ch'igno- bil morte
121: a molti accade (e me l'aspetto anch'io) / cercar la
fattami di mercenario collaboratore, fatta a me vostro comproprietario..., è
perché non abbiate a starvi inquieta per me e per dirvi che ho ricevuta la
ferve in lui parte del dio: / me quella aspetta che gl'imbelli e i
a mirar con tal desio / che me stesso e 'l mio mal posi in oblio
alto decreto. marino, 4-107: di me stessa, dicea, fia che mi
ti prese. mazza, iii-176: dolce me prende / di me medesmo obblio.
, iii-176: dolce me prende / di me medesmo obblio. miccolini, ii-31:
/ delle virtù che amasti, in me rispetta / teresa contarmi. -spargere
: il sole stava per tramontare. me ne avvidi dagli ultimi raggi, che colorivano
nell'of- fender diego / punger vuol me. foscolo, v-406: ne'secoli
991: qui non si trattano cose da me desideratissime, com'è l'anomalie dell'
. baldini, 14-143: saettando proprio me con l'aggrondata obliquità dello sguardo,
mente. parini, xii-7: me spinto ne la iniqua / stagione,
palesare la sua obliqua affezione verso di me, cominciata e continuatasi poi gran tempo
, 55: io mi rido fra me del genio obliquo: / e qual poeta
dell'onda gemente / vincitrice, a me sciogli altero il voi. -imperscrutabile
del mio desiderio e tu venivi a me con un passo obliquo. b. croce
: come da 'io ''me '. ora perché nel moto tutte le
sezze, i-303: concepiva dentro di me un aborimento tale delle cose del mondo che
e pertanto non oblivioso de'benefizi in me collati, quello che sia per tua
stato, senza respecto alcuno, da me te sia palesamente discoperto. nannini [
muto / d'obbliviosa voluttà solleva / me nell'aperto delle cose. -con
(obstupefacto), agg. letter. me ravigliato, stupito, attonito.
affaticata, con gran fatica venne a me.
, ad comparazione di quello che in me veracemente se trova, talento celeste obtento dagli
santa fede. soffici, v-6-427: a me, che ho sempre scritto * obtorto
fosse tal mezzo che potesse obumbràre a me la intollerabile beatitudine, ma elli quasi
che ogni reale stirpe obumbrano, e me del re di spagna figliuolo, onde
, onde riputando te più gentile di me, m'hai per altro dimenticato?
la donna che il pensier disgombra / da me più surge, e sì mi dice
.. mi disse probabilmente, se me ne davano cinquanta, lavoravo già per
volume contiene quasi tutte le poesie da me scritte dopo il 1928... in
usano a lodar vero valore, / per me occasione d'allegrezza è questa; /
che ella nelle sue occasioni si vaglia di me in tutto ch'io posso.
bacchelli, 1-i-513: io, per me, ho sfregiato e bucato troppe pelli
occasione di torbidi non la buchino a me. -all'occasione] con, in
altrui, dei sudditi in delirio che da me aspettavano la felicità, degli adulatori di
marito stesso, ch'è qui presente, me ne abbia usata occasione.
, v-341: fuggite veloci lontano da me, nell'occaso / fiammante, o
tua, dirai, e molto meglio di me, che la lingua latina, sì
tutti i politici d'ogni partito, benché me ne stessi ritiratissimo, fantasticavano le ragioni
. fausto da longiano, iv-254: a me par ch'i nostri difetti miriamo con
non piccolo, ché così accade a me. documenti delle scienze fisiche in toscana,
trattato non conoscendomi, che sarebbe di me poveretto se potessero col loro occhialino discernere
parmi di ravvisare in essi il mio antico me, di trovare in ciascuno qualche cosa
un'occhiata a tutte queste chiacchiere, me ne scriva poi a suo agio. emanuelli
voi, al vedere, lontano da me rimbambite a occhiate. giusti, iii-391
, iii-391: da'un bacio per me ai bambini che mi figuro verranno su
un ghignolin tondo tondo, comperò da me fino ai calzetti. -occhiatina.
era il tuo principe / occhiazzurro di me. -sf. atena.
senza scopo: ero tutto dentro di me. serao, i-769: gelsomina non rispose
io sono lo sfidato e sta a me la scelta delle armi, scelgo la spada
né correggermi per l'unica ragione che me ne pregio... e di quelle
sì fatta scarsella disse: « a me sta di fare gli occhietti ».
visi... ah! credi a me, è una gran felicità! ungaretti
dig beg ogli alquanto oposta, / alor me sento l'alma sì disposta / che
., v-94: le orecchie udenti beatificarono me, e l'occhio vedente rendea testimonianza
e l'occhio vedente rendea testimonianza a me. petrarca, 127-51: fra 'l
con affanno, / ohimè, misero me, quant'è 'l mio danno, /
2-343: bisogna che io cominci da me e che io viva in maniera negli occhi
non dia mal esempio e che in me non si conosca altro che innocenza. a
, 36: chi sa se qual me preso / quelli occhi han qualcun altro
quei du occhi, implorando... me prese per le dita. -in
moscoli, vii-543 (1-14): io me lamento degli occhie miei triste, /
mio dolente stato / e largo a me comparti il tuo favore. tommaseo, 15-183
ne facesse tanti miracoli. « non me ne domanderesti » diss'egli « se
chiesa. poesie bolognesi, v-339-9: or me bassa, odo meo; / tosto
che fosse venduta!), proprio me ne seppe male. -andare con
deserto / io guardo con asciutti occhi me stesso. -a occhi chiusi,
mia vittoria: ma senta, senta come me lo son sognata. mi pareva
non mi sarebbe giunta nuova, perché la me n'ha fatte dell'altre delle billere
dio, credi tu saper più di me tu, che non hai ancora rasciutti
mente sborniato, a camminare accanto a me in mezzo alla strada; io l'
caro, 12-i-85: ferrante, rivolto a me e facendomi d'occhio: « dunque
e a infiniti ribaldi con l'occhio me l'ho veduto straziare. g. moretti
fa. guerrazzi, 19-10: se non me ne fossi sincerato proprio con questi occhi
vi-797: andate e riposatevi / sopra di me; e dormite, come dicono,
viaggio, / felice, pria di me, giunto tu sei. -lasciare
la mia fantesca che non bottoneggiasse di me. -mettere la benda agli occhi
utilità fie investigare, e quanto per me si potrà, metter innanzi agli occhi
mi sia mettervi sotto degli occhi tutta me stessa. -mettere un occhio della
notte far sì dulzi versi, / che me fa mover un'aqua dal core /
iii-20-351: leggendo queste parole, a me verrebbe voglia di non credere a'miei
. tarchetti, 6-ii-384: ho con me del danaro, e vi terrò dietro ovunque
san luigi; faceva per fintaggine, e me lo diceva con un sogghignetto più pestifero
un occhio a sé per trarne a me due. -voltare l'occhio:
diceva al fratello: vai minatore, me ne occorrano tre vagoni. il fratello
ii-4-1: chi ha giamai più di me sofferti i latrati di questi mastini e i
/ a te fabro di morte, a me d'affanni. fagiuoli, ii-172:
moniglia, 1-iii-546: se giunge a me un sol lampo / d'amor cieco
ch'io basti, potrà così servirsi di me come di parente o amico che ella
loro penserò et occurrènzia con tanta fede me conmunicano. ariosto, 34-81: lungo
nievo, 43: cercava farsi servire da me nelle sue piccole occorrenze piuttostoché dalla faustina
riceuto una di vostra signoria non manco a me dispiacevole quanto gratissima, intendendo in quanto
ora di là, guardando tutto quello che me occorreva, desiando di vedere cosa più
cicerone, volgar., 2-19: a me, considerante la natura dell'animo,
pensiero. fontano, 188: questo remedio me è occurso da farse per reparare a
: torno a salire sull'aquila, e me ne vo a'fatti miei. leopardi
cando quisto essere digno pinsiero, e quanto me occorse, comprobai tal loro disigno.
, i-189: presi per partito da me... di patteggiarmi con loro,
... pigliando questa gravezza sopra me a buon fine. e piacque a
. e piacque a dio che bene me n'occorse. lettere e istruzioni agli
, iv-xxn-2: in questa parte occorre a me di potere alquanto ragionare de l'umana
i ad una implicita autodenunzia. me l'italiano tende a rendere il più
vita nascosta, / e se non sai me pure occulta, / notte aereo mare
1-68: dopo somigliante trapasso tornò da me belisa, e per consolarsi disse che veniva
sventure al mondo sole, / a me fu, col veder, l'ingegno occolto
volte ti se'tu voluto occultare a me e non lasciarmi vedere le tue magagne?
boccaccio, 1-2 n: né ancora a me si occulta la tua virtù, né
la bellezza piena di graziosa piacevolezza, a me cagione d'intollerabile tormento. leggenda aurea
. gozzi, i-11- 232: a me che tutta piena di sollecitudine per tuo amore
questo, da occolta vertù destandosi in me alcuna ramemorazione de'lineamenti del viso,
, povero il miogigi i la gente me la tenevano occulta, ma io sentivo il
dolore innazi di saperlo, il sangue me lo diceva. pea, 3-173: da
casti, 183: chi più di me può intendere / i tuoi aesir più
, / non vo'ch'occulto a me venir t'aggrave. montecuccoli, i-222:
hanno occupata la dilettevole ed hanno a me lasciata la molesta. sarpi, iii-61:
/ e quel che 'fati in me mal fondarno. fausto da longiano,
volger testi e chiose, / e me occupò cinque anni in quelle ciancie. caro
domenedio si 'debba occupare più assai di me solo che non dei miei sudditi.
strane cose invento / onde alcuno di me s'occupi. cassola, 9-205:
/ della statura: / è per me comoda / ogni misura. guasti, iv-461
analitico che vado facendo su'documenti da me scelti e pubblicati. 21.
ii-8-102: vi sono certe domeniche che per me sono occupate e laboriose più che il
pregò iddio. passavanti, 35: o me lasso, che ora intendo quello che
[di polia] veneranda idea in me profundamente impressa e più intimamente in- sculpta
dormendo a la bonissima, ecco a me quella gentil creatura del sogno. pisanelli,
il tempo vi manca a scrivere a me. cornazano, 1-32: non gli
lunghi manti / le azzurre oceanine / a me surgono, e d'inni e di
, 2-iii-224: nel treno che portava me e i miei editori parigini verso l'
22-415: oconi in casa venti / a me mangiano il gran nell'acqua intriso.
mi dite del cannocchial newtoniano di costi e me ne piace la struttura, ma quello
e'viene pietoso / deo, lassa me vedere / si bel viso amoroso. guittone
ch'io viva; / ma d'odiar me medesmo giunto a riva / e del
., ix-391: se alcuno viene a me, e non odia il padre e
questa loro solennità odierna, dico infra me stesso: o quanto maggior luce è
, 3-50: o giorno odierno a me felice! segncri, ii-128: che n'
seso e abido, / che quel da me perch'allor non s'aperse. piccolomini
so'in basso / e spesso spesso me va in odio el vivere! -avere
gl'iddii manifestano bene che ora di me sono invidiosi e che m'hanno in odio
o veramente i fratelli non è degno di me. -avere in odio qualcosa:
: i'ho in odio di veder me stesso, / a dio ed a me
me stesso, / a dio ed a me mortai nimico. castiglione, 453:
aita; / et ho in odio me stesso, et amo altrui.
ed asserzioni non vere in odio a me. -in odio a qualcuno:
; solo mi mettevo in odio con me stessa, che, piena di sentimenti
, / e di ciò già buon dì me 'n sono accorto. simintendi, 2-198
., 26 (452): per me, avrei avuto caro di lasciar tossa
234-12: e 'l vulgo, a me nemico et odioso, / (chi 'l
non meno che ti sia divenuta a me. i. pitti, 2-12: confìnaronsi
infermi. castiglione, 90: a me pare che gli animi nostri, sì come
. m. cecchi, 19-29: odi me, / tu sarai sempre povero.
odioso. del cielo non rimane in me che il deserto di cenere. pirandello
simeon e a levi: voi avete turbato me e fatto me odioso de'cananei e
levi: voi avete turbato me e fatto me odioso de'cananei e de'ferezei e
odissea dell archimede ', diceva di me cose poco cortesi; sgarberie, non altro
raccapriccio. « tutto è dunque finito per me? ». odontòide, agg
questo principato. / tu, signor, me l'hai dato, e tu '1
grano di gelosia, e credo che me ne seppe buon grado. verga, 2-275
anonimo, 1-616: non vedendo, a me fior donando, / che odorando poi
... /... a me si offerse / l'angelica tua forma
poiché mi consiglia di prender moglie, me la trovi lui, che ha avuto un
ben trovato, ché l'odor del sangue me vi fa conoscer per padre, et
i corpi. rosmini, 2-2-349: a me non par verisimile che la sensazione de'
/ a'un ritrovo galante / con me. pascoli, ii-1192: dante si trova
mala ora fummo nati! tu per me se'con continua sollecitudine cercata d'offendere
formidabil ira d'ambidui, / la qual me solo e i miei figliuoli offenda.
toccano con piacevolezza l'orecchio, ma me l'offendono. sacchi, 3-27-117: il
giamboni, 10-19: dato è a me lo stimolo de la carne mia,
/ ferro recide; e sempre vèr me fella / e scarsa man quel sì dolce
inf., 7-71: e quelli a me: « oh creature sciocche, /
null'om non affisi / quant'a me solo, ed i'ne so al perire
ancor maggiore. alfieri, 1-599: me non reputo offeso; io sol compiango
pensa / ch'io vada a quel che me fé tanta offensa. vai,
, 1-84-27: e1 secondo [ramoscello] me man- dòne / de. ffare la
bibbia volgar., v-573: a me li superbi nascosero il lacciuolo e hanno
superbi nascosero il lacciuolo e hanno a me isteso la fune per lacciuolo; appresso
per lacciuolo; appresso la via a me posero l'offensione. 6.
31-12: che pense? / rispondi a me; ché le memorie triste / in
che avrebbe dato 3000 franchi. venendo da me ha ridotto l'offerta a 2000,
mi giova / la poca vista a me dal cielo offerta / sol per piacer a
in fano, sì che ben per me s'adori, / pur ch'i'possa
spero... che lascerete a me lo stabilire le condizioni di questo scontro.
tanara, 361: questa, secondo me, è la più bella e signoril
molti preghi ch'ella si ricordi di me e offerisca quella servitù, che ho con
della casa, ii-193: l'offerir me, del tutto inutile servo, sarebbe un
tutto l'affetto del cuore le offero me medesimo. metastasio, i-iv-422: le dànno
vuol far esito de la sua vigna e me l'offerisce prima che faccia altro partito
tu sai, / che gran ricchezze a me per dote offerse / licon, figlio
, cui, al meglio che per me si puote, delle vulgari elegianze nostre
i-ii-ded.: dolce cosa è per me, offrendovi questa mia fatica tipografica, il
che tutta la vostra volontà, e me indegna miserabile vostra figliola, offeriate al
estinti al cielo, / ricordivi di me. -immolare, sacrificare (a dio
s'offerse. / oh quanto tarda a me ch'altri qui giunga! ».
voglio che ti offerisca ora tutta a me, e che tutta a me ti unisca
a me, e che tutta a me ti unisca per via d'amore.
a la magnificenzia vostra per infinite volte me ricomando et oferisco, che idio sano e
della mirandola, 13-ii-10: a voi me offero e raccomando. mirandole die 17 imanarii
710: la poverina presentiva che io me le offeriva strascinato a forza e non
signor de piombino non so quello che me offerire, per essersi partito el signor de
cerchio immenso / di fiammeggianti soli a me s'offerse. graf, 5-808: oh
splendido, manieroso e vago, di me s'è innamorato e m'ha offerto
menti. scalvini, 1-159: a me di dì in dì si offusca vie
specchio, e la mia faccia sorprendeva anche me. era offuscata, come se il
sapi in parte, pur adombrate in me et offusche erano. = forma sincopata
di languore come se diventassi una donna. me ne resi conto anni
6-29: quella figura era sempre il me stesso della rivelazione, proiettato fuori di
stesso della rivelazione, proiettato fuori di me sopra quello schermo spazioso perché la mia visione
: può darsi che io proietti fuori di me una mia crisi interna, e la
bassani, 3-97: aveva cominciato con me e con bruno lattes, parlando sia dell'
lontano. pavese, n-i-648: per me è un mondo gratuito, vuoto,
non può darsi, ed oggi, me ne sa male pe'teorici, meno
v. s. illustrissima riesce a me oggetto d'assai maggior maraviglia. baldinucci
all'oggetto... sempre in me fisso di coglier solamente il profitto pubblico,
spiritoso intelletto, si potrebbe ritorcere contra me. fr. serafini, 9
... al tuo cesareo spirto ogi me chiama / a drizarte un tropheo,
comprendi e sai / di ginevra e di me l'antiquo amore; / e per
dicendo: « ogimai è tempo che io me ne ritorni in mio paese ».
, 10-vi- 214: basciate per me la figliuoccia anna, la quale dee
non siamo di molto discosti: ma a me questo riapparire della questione della lingua ogni
finestra, nella tua casa deserta / di me, deserta per te d'ogni bene
, qualche cosa ne sapevo anch'io, me la raccontava mio padre, che in
lorenzo de'medici, ii-154: tu me se'sì 'nto nel cuore intraversata / eh'
al suo camin gioioso: / ma per me, lasso, ognindì vien ritroso,
, l'amore poi lo serbava per me. pratolini, 9-1137: ognidoye, s'
uno solo peccato, et io ogniotta uccido me stesso. -ogni volta.
conviemme cantare / per una dama che me strugge el cuore; / ch'ogni otta
la sento ricordare, / el cor me brilla e par ch'egli esca fuore
vino. sbarbaro, 4-75: quante volte me lo prefissi a meta! ma
: ognuna delle sue parole era per me una fitta. 3. prov.
, / che ognunqua d'umiltà ver me si spoglia, / alza ed orgoglia quando
., 34-37: oh quanto parve a me gran maraviglia / quand'io vidi tre
e contenta, e tornò a guardar me. cassola, 6-47: si incontrarono per
/ onesta ispiratrice / chiaretta! oh me felice / se pur posso ancor dire
dubbio che qualcun vi scopra, / avvisatene me. carducci, ii-12-106: ohe,
dice l'altro: ohi tristo a me sventurato, ch'egli è sì poco che
! una, che vuol essere impiegata da me. può benissimo aspettare nell'anticamera »
(ohimièi, ohimmèi, oimè, òi me, oimèi, oimmè), inter
(64): moro, trist'a me, gridando -oimei! petrarca, 268-34
non so la cagione, dio contra me suscitò l'ira sua. neri de'
neri de'visdomini, 246: oi me, lasso dolente, / ch'io non
vi-1-125 (5-5): oi lasso me, com'ell'è gita via!
3-6 (i-fv-285): ohimè, misera me! a cui ho io cotanti anni
affanno, / ohimè, misero me, quant'è 'l mio danno, /
, un « oimè, trista a me ». -seguito dal pronome personale
18 (315): oh povera me! ma perché è andato via cosi all'
. 1827 (315): ohimè me! ma perché è andato via così
piani, / soavi e dolci ver'me si levaro [gli occhi), /
, 30-33: ohimè! ch'invano i'me n'andava altiera / ch'un re
degno, un cavallier sì forte / per me volesse in perigliosa e fiera / battaglia
.); cfr. lat. heu me, gr. otyim. ohirmèi
ai famigli. firenzuola, 208: io me ne andai in capo di scala per
1-i-391: olà, custodi / arbace a me si guidi. alfieri, 1-24:
li blocchi e li rigiri giù verso di me, a placarsi addosso a me.
di me, a placarsi addosso a me. olà. olà. ripetei il sinistro
9ente, ora ascoltade / e belamente me olderide; / per cortexia or m'
che non dici lo vero, pur me ne gabo. lomazzi, 309: nel
roxa ingarofolata. cicerchia, xliii-374: me uccidete, dice, se vi piace
, 59: nella mia casa, da me solo amata, / in una luce
amata, / in una luce a me di visione, / c'era un'oleografia
seconda versione del * non ti scordar di me '. é il significato a cui
: per pestare i semi oliosi da me proposti, non sono al caso le macini
dell'asia partiti ghiribizzati, appresero da me a scorticarvi popoli smunti. sin da
lungo tempo ora hai auto; quanto a me, pare che la mercantia di che
indomite e olfabile fere... in me non facesse- ron similante lacerato.
ordino che le chiese anzi che da me vadano al commissariato che distri- buerà fra
che lacca oliata datami da maestro andrea, me ne inbratto le mani e fregomele al
da ferrara, 130: anche la coscienza me reprende / pianger, quando ve
, inconcusso. giovio, i-103: me congratularci, se li meriti, virtù,
. lb...: rendelgli per me a boninsengna olinandolo per r'usura che
. corsini, 14-53: non mancano a me oli de'bianchi, / degli straccioni
i. frugoni, i-11-311: di me dicon con franchezza: / manca l'olio
né oglio né sale in rispondere a me. buonarroti il giovane, 10-933: non
tempo, ora hai avuto, quanto a me pare che la mercanzia di che hai
, xxi-n-688: mo cri'che quel che me soleaolire, me puza. -risentire
mo cri'che quel che me soleaolire, me puza. -risentire troppo del lavoro
di pugna, / dov'io solo cantai me stesso invitto. -figur.
si dieno de'coaguli di bitume puro me la dà un grosso coagulo globoso,
183: una signora, che veniva con me a visitare l'ipogèo degli etruschi volunnii
cui solo m'affido / e che me a l'ombra de la immensa vostra /
affin eh'ognora / ei serbi a me quel mio riposo antico. 2
, sino all'olocausto, è, per me, l'essenza del cristianesimo. d'
. moravia, 21-51: la voce me l'ha detto in questo modo:
tornerai ad essere ciò che eri prima di me: un pezzo di carne inanimata e
nella iattanza della buona opinione che avevo di me stessa, s'era risentito di quel
186: lascia, eh! lascia a me la cura / di smentir quel labbro
portare. forteguerri, iv-527: tu me, tu te medesma e la famiglia
oltraggi e vituperi. metastasio, 1-i-1342: me stessa oltraggio, / se neghittosa in
voi signori, / porgete aiuto a me tanto oltragiato: / venite, prego,
dante, purg., 13-73: a me pareva, andando, fare oltraggio,
. rime anonime, xxxvii-210: ben me par sazo e somo de
dar più affanno: / lascia pur me vendicare il mio oltraggio. sannazaro,
conta per danaggio / mi pare a me per gioia conceduto: / ch'om fugge
morto patroclo,... pare a me affetto e pensiero molto basso e leggiero
. dell'uva, 68: misero me, che volli? un marmo duro /
: alla luce divina, / che in me percuote, non è forse ardita /
/ a voi sì cara e a me nemica stanza, / colli c'hanno imparato
di mille oltraggi e sdegni / contra me s'arma, acciò più tosto io muoia
folaggio / che mise il core e me in vostro comando: / dunque, s'
s'oltraggio parlo, / ché volontà in me qui si dicerne / non pur dicendo
ch'io viva ad oltraggio / di me e ae lo vostro cor verace.
del bagno, 21-36: che sembrav'a me bene era noia, / e ogni
dichiaro voi mentitore... e me pronto a sostenere con lancia, spada e
e credi oltrarti / nella stima a me davanti. 3. procedere in
meco, e lavorare di lime appresso di me, perche, oltre al conto.
. pazzi de'medici, 68: oi me più ch'amore / è quel ch'
nel qual già 'l paradiso / veder me parve, ond'io molto oltra lieto [
una più nobile della generante, io me ne fo beffe, ed il solo esemplo
volon- tade lo mosse a pregare me che io li dovesse dire che è
avendo forse per l'udite parole speranza di me oltre che degna.
possa; oltra di questo, secondo me, l'ora è molto tarda. b
oltramarino. cellini, 553: a me pareva che il papa dovessi donare all'imperatore
., messer luigi alamanni parlò di me con sua maestà. b. segni
niccolò del rosso, i-338-io: dolente me! or èe cotesta terra / di lassar
accorsi mai che il loro affetto per me oltrepassasse i limiti della discrezione. silone
1-612: biechi / accesi sguardi in me volgea garzia / oltrepassando tacito e veloce
anni d'oltretempo / (anni per me pesante) disincarnano, / si scambiano
. carducci, ii-14-112: a me piacque di molto la di- sgtessione su
banti, 11-330: « fossi in garibaldi me ne andrei a gaeta » disse un
g. capponi, 1-i-309: a me sembra che i fanciulli e gli adolescenti
posso fare non mi risenta quando io me ne ricordo. getti, 7-340: chi
quell'omacciotto [l'arcicon- solo] me l'ha sonata per filo e per segno
o giacomo da lentini, 142: di me fer- manza avete, / ch'eo
tuo la veritade / poi che di me dispor puoi al tuo comando. ariosto,
a la mente / il ricordo di me vi torna ornai. moretti, 1-182:
attribuito a petrarca, xlvii-146: beato me, s'io fossi tanto degno /
-ben torni ornai - / bisbigliane ver me co 'l capo chino. 4.
e smarrito, / tu stelle a me de'tuoi begli occhi gira / e trammi
(compilati nel 1409) da me dati fuori anni addietro. 2
648: umbè, volevolo forse tor per me: che ne vuo'tu sapere?
, 10-250: quanto a tua madre, me ne hai parlato poco. ma ho
, / sì che l'ombra era da me a la grotta, / restaro.
la sua bella imago / ed a me che d'altr'ombra non m'appago,
inf., 1-66: « miserere di me » gridai a lui, / « qual
m'amava, prese ombra verso di me. machiavelli, 1-iii-138: è necessario che
v. franco, 249: misera me, ch'amai ombra mortale, /
di morte. carducci, iii-a-254: a me, prima che l'inverno stringa pur
cacciarlo del regno. algarotti, 1-ix-309: me qui caccia tra voi, disperata ombra
. bonfadini, 31: questo me serà grandissimo contento che tu, nobilissimo
sotto l'ombra delle tue ali difendi me. imitazione di cristo, iii-40-2: se
iii-40-2: se tu ti rimoverai da me..., non sarò guardato sotto
non vi potendo onorar presente, onorano me di parte degli onori vostri. di che
, ritenendomene quel poco d'ombra che me ne può rimanere. n.
che amai, voi vivete ancora in me. piovene, 14-17: l'ombra
sì vituperosa infamia di voi e di me e di tutta la casa nostra, da
un tempo in qua è entrato di me in sospetto, non che io gliene
e severità (così anche pregato da me) tutta l'opera, notando fino ad
oscura / che mirandomi al specchio di me tremo. varchi, v-912 (1-12
varchi, v-912 (1-12): me infelice, ch'uom non già, ma
, / altro non son che di me larva ed ombra. botta, 6-ii-543:
marchese aver nuovamente detto certe cose di me. vasari, i-461: tutti quelli che
107: io (misera me!) per avere dio e per acquistare
16-28: ornate e lei di gloria e me d'alloro: / o mi fate
nieri, 2-82: come per ombra me ne ricordo anch'io. -nominalmente
di dipinta serpe / parte ombrai di me stesso [lucifero], e '1 resto
ombrasse un poco in voi e in me quei ricordi tristissimi. 13.
umbratile diffidenza, sconcerto e inquietudine a me. bacchelli, 2-xxi-279: né con l'
il mio bel sol fatale / ver me si gira e par che mi conforte,
zava, / e più poder de sé me inamorava. brusoni, 2-190: i
so'ananti lei: / und'eo me blasmo sol de gli ogli mei.
. moravia, xi-334: tendeva verso di me, per parlarmi, il viso palliduccio
mi concederete... che da me si prenda esemplo dalla pittura: e
. saluzzo roero, xxii-1109: a me già dalla valle ombrifera / fan eco
chiose sopra dante, 1-20: a me venne una di queste tre donne,
/ parlate, ombre dilette, a me parlate. carducci, ii-8-15: a vi-
.. /... / a me tanto adversario / sei, che
noia. papini, i-392: anche a me parve negli ultimi tempi di notare una
acarezzai una volta, e poi subito me partii. -corrucciato (il viso,
ohmè, oh mè, ohmèi, 0 me, omèi; per esigenze metriche
forme con la parte pronominale enclitica: oh me, òme, ó me)
oh me, òme, ó me), inter. riferita alla i pers
aspetando, dico: « oh me! ». dante, conv.,
noi e dicea: « oh me! ». niccolò del rosso, 1-323-12
gli amorosi sproni / che - oh me, oh me -per tre volate gridava.
/ che - oh me, oh me -per tre volate gridava. domenico da
nome / gridar sovente: « o me, o me, ome! ».
sovente: « o me, o me, ome! ». poesie musicali del
battifolle, lxxxviii-n- 247: o me, o me, o me, o
247: o me, o me, o me, o me dolente,
: o me, o me, o me, o me dolente, / o mille
, o me, o me, o me dolente, / o mille volte, o
, / o mille volte, o me, o cento milia / o dolente vigilia
dante, inf., 27-121: oh me dolente! come mi riscossi / quando
! optima medicina / esser dovea a me tatto iniquo e strano / che mi fé
. cino, iu-25-1: o lasso me! non veggio 'l chiaro sole.
. boccaccio, 1-ii-370: fuggan da me e sospiri e gli omei, /
facesse quell'effetto stesso / che in me fa sempre il volto di costei,
oggi la speranza! / quanti per me posson gridare omei!, / che aràn
la mia scuola e si ricorderanno di me anche quando mia figlia se ne ricorderà
di riso e vituperio degna / a me pare talor la gran pazzìa / ch'
: - fior e grana, / da me aia pietanza. = deriv. da
il tuo negozio omeopatico, e via con me! 4. figur. che
. leopardi, ii-1163: io per me sono persuaso che questo sia il vero
in gola quel dato giorno, e me l'avrebbe riofferta sul viso nelle classiche
petto e gli umeri / i satiri ver me dolce sorridere. carducci, iii-3-293:
sorridere. carducci, iii-3-293: a me il ciel d'astri e di dei fervente
lasciar così onorato peso a chi meglio di me sopra gli omeri del suo ingegno lo
). sordetto, xxxv-1-504: me voio metre, / contra lettre
a fine di schivar l'impresa a me data..., assai bene (
: ho trovata una mortificazione degna di me nel primo volume delle avventure mie,
capriccio da monti, destò anche in me un nuovo capriccio di mettermi a tradur
. un po'd'elogio anche a me; e dopo essermi da me stesso chiamato
a me; e dopo essermi da me stesso chiamato giustamente omicciuolo! ebbene?
al fiuto. parini, 672: a me ne viene tutto trafelato correndo un omicciatto
, 6-697: stava per rivoltarsi contro me, allorché un nero omiciattolo, malandato ma
: renzo! vuoi tu confidare in me?... che dico in me
me?... che dico in me, omiciattolo, fraticello? vuoi tu
, vo'anch'io / manifestarti in me il mio omiciattolo, / qual sotto
ii-265: forza è ch'io sia di me stessa omicida. p. foglietta,
? lasciarmi morir di fame? dio me ne guardi, che ogn'altra cosa
si può sopportare, perché com 'omicida di me medesimo me n'andrei a casa calda
, perché com 'omicida di me medesimo me n'andrei a casa calda. tasso,
anche lui, tanto più felice di me nel mondo della sua fantasia, e
della sua fantasia, e nascevano in me, ancora una volta, impulsi omicidi.
: or mira, o lettore, in me omiccino il ritratto e tuo e di
. / -per fare una finezza a me, voi non verrete? / via
destinata immanitate, la ira del quale me spaventa, conciosia cosa che elio di
erba virente: / i omni senza perigro me tollen cortesemente. francesco da barberino,
, i-66: « 'miserere 'di me, » gridai a lui, / «
si conosce. carducci, ii-6-252: a me è sempre parato che coteste due correnti
zena, 2-205: questo non sarebbe per me un difetto grave se il carattere principale
:... è stato, secondo me, il più bello, il più
forse men abile ma più omogenea a me, che ho bisogno di essere rallegrato
mario, egli sì che manderebbe a me i suoi padrini. 4. omologo
. savonarola, 10-212: non considerare me, povero fraticello, omuncolo inetto e
. rosmini, xxvi-357: a me stesso avenne che, confessando un uomo
oncastro o carta voleste perdere in me. viani [« lingua nostra »,
, 1-2: son sicuro che a me e a tutti i cristiani come me
me e a tutti i cristiani come me gallesio non farebbe un'oncia di male.
, mi caricai il mio sacco e poi me ne venivo su a once, quando
tua santa mano, / * asperge me ', del delitto mi monda! g
c. i. frugoni, i-1-39: me, che sol per te vivo e per
, degna d'un guardo, onde in me nova / mente, anzi ^ nova
sgorga. i. piccati, 1-423: me ne fan prova le onde aeree ripercosse
. guittone, 119-11: ohi! lasso me, ch'io fuggo in ogni loco
così tutte queste malatie / a voi e me potrien venir di fatto / e unde
: or, d'onde nasce / in me il timor d'orror frammisto? mazzini
lo core, / e ove sede in me tal segnoria! dante, inf.
... / s'alleviò di me ond'era grave. petrarca, 265-8:
mentre che io cotali parole liete fra me dicea, il cuore divenne dubbio,
, ancora non sarebbe questo exercizio per me. lorenzo de'medici, ii-93:
misero! che questo non è in me: imperocché nullo fervore e nullo fuoco
d'amore di compunzione, poiché io non me ne sento pure una favilla? pellico
ii-127: un passo in più? a me non resta più sapere onde muovermi maggiormente
gran tempo, onde sovente / di me medesmo meco mi vergogno. f.
lorenzo de'medici, i-146: per me luce o splendor fuor non è uscito
tarchetti, 6-i-431: sentiva ondeggiare sopra di me il suo petto pieno di singhiozzi.
: per avere un po'di pace, me ne andai in riva al fibreno le
legno. crudeli, 1-37: io me ne stava in fondo / d'una cava
incolto. piovene, 83: davanti a me le ultime collinette ondulavano verso la pianura
ornati labori, mi dolgo, veggendo me di fama non essere vivo, e dallo
. carducci, ii-5-167: a me poi increscerebbe, tenendo l'onore,
. mazzei, ii-227: basta pure a me allevarsi il garzone in onestati e in
de la cotterie avesse tanta inclinazione per me? egli è vero che mi ha usato
non si possono raccontare, furono per me come la scoperta di un nuovo orizzonte nel
, potendo, ne faresti mille per me: intendo dare un po'di coraggio
intendo dare un po'di coraggio a me ed onestarmi a'miei occhi.
rispettarned'alberi! alberti, i-184: a me mai parrebbe da biasi -preoccuparsi
iniziativa. mazzini, 33-182: a me il papa pare un buon uomo, un
voi generati sia da tutti veduto, io me n'andrò ignuda. -che
molto più che l'usato inverso di me gl'ingegni e le menti vostre diritte.
ove condusse una buona ed agiata casa, me riferimento al comportamento sessuale femmi
onde fra sé dicea: / ai sciagurato me, che nato fui! de jennaro
le sue gioie inseme aduna, / ver me conversi, in vista amara e bruna
: questo cibo non è buono per me, perocché il mio corpo, di questo
che dirlo a giovanni nelli il quale me la diede o fare che il padre
. de'marchi, 1-99: pare a me che con poca fabrica si potrà fortificare
onesto prezzo. mazzini, 24-144: a me, per salvarmi, bisognerebbe trovare un
gesù cristo, abbi pietà di me », la misericordia divina (e tale
non versa prima / l'onice a me [chioma] giocondi libamenti. carducci,
bene ho persoj / ohimè, perché me parse tanto terso / el viso crudo
terso / el viso crudo, che me tiene a tedio! galateo, 150:
maruffo / apollo col suo coro che me serva / e che onni giorno a
serva / e che onni giorno a me più se conserva / che 'l veltro al
granfa, / in la toa gloria me da'grande alegresa. alberti, i-93:
erba virente: / i omni senza perigoro me tollen cortesmente. chiaro davanzati, 61-63
d'onnecovelle. idem, lxxxiii-492: or me di', agnalo gabrielle, / tu
. e. gadda, 18-40: secondo me felicità è una gioia intensa e totale
vane narrale ai tuoi e acconsenti a me e adora li iddei onnipotenti. pellipari
inevitabilmente / cader ferito e morto e me sua madre / lasciar orba e dolente
62-45: l'amor de l'onnipotente / me fa gir co 'nebriato. cavalca,
vuol che il papa onnipotente / per me sol non possa niente. cesari, 1-1-344
dimostrare l'onnipotenza di quelli contro di me, vilissimo verme, che pur troppo,
studia tu su l'orario, che a me manca il modo e la pazienza,
seguire il gocciolìo di tre cannelle da me bene accordate nel contiguo lavabo. ojetti
molti ne fiere di saetta orata / per me. petrarca, 174-14: tu [
guerrier, campione audace, / tu me sotto arme rintuzzate e frali / conduci in
avuto questo onore, il quale a me è tedio. pontano, 120: la
lxiii-21: tu pur orgoglioso / ver'me spietato e fèro / se'mostrato e cru-
xxxv-4: orgogliosa se'fatta e per me dura, / po'che d'ancider
dura, / po'che d'ancider me, lasso, ti prove. idem,
conv., iii-ix-i: parendo a me questa donna fatta contra me fiera e superba
parendo a me questa donna fatta contra me fiera e superba alquanto, feci una
ttu [amore] pur orgogliozo / ver me spietato e fero / se'mostrato e
). bembo, 8-m: a me senza fallo alcuno oggimai delle percosse che
di lingue orientali, aveva prima di me destinato quel giorno. gioberti, iii-83
nel calare. testi, ii-160: a me conviensi, / iù eh'ad altra
l'originale portoghese, che appresso di me si conserva, è degno di essergli
carducci, ii-2-313: dài tanti baci per me alla cara bambolina e ricordale spesso il
ognora vedea l'originale, / volesse consolar me col ritratto. frisi, xviii-3-361:
originali quello che trovo di buono in me stessa. carducci, iii-17-28: circa
scritture satiriche fu imitatore delle persone da me accennate. spallanzani, iii-283: avendo
con sì gran torto vostro attribuite a me. achillini, 1-144: accorto per
far contenti li origina- listi, non me. = deriv. da originale
le opinioni e gli errori nati in me spontaneamente dall'indole del mio ingegno e
. carducci, iii-16-296: io per me... benedico il triste inverno
', 'mejo ', * me '. genovesi, 2-196: il principal
far mercatanzia di questi matrimoni, a me piace di narrarvi le funeste e lagrimose
242: la sua infinita bontà per me non ebbe ribrezzo di pubblicare quella stessa
, ove pare a voi e a me, uno concento di vedove detto santa viduità
trascurati scrittori sono..., secondo me, le prime e principali origini dei
[il segretario] era venuto da me con un foglio in mano per avvertirmi
di sua propria mano, terrò appresso di me infra le altre mie cose più care
altri so che n'avrà più di me doglia, / la cui salute dal mio
, 1-77: creonte / pende per me, per la mia giusta causa, /
noi provo, vo'che l'om me penda. 24. assol.
altissimi concenti / pendevano gli augusti e i me cenati. carducci, ii-7-256
iv-1-745: non si stacca mai da me, mai mai. mi pare che penda
da lui: se devo fare altro me lo commetta. g. b. andreini
. metastasio, 1-i-12: didone in me confida, / enea mi crede amico
govoni, 615: ne sa più di me / il bambino che pende alla mammella
vostro grazioso appodio, / e a me il colume mio veder non lice ».
a rinnovarti tornano / qualche pensier di me. -ampliamento di un nucleo urbano
delle cose. carducci, ii-3-152: mentre me la logica inesorabile strascina all'ultime conseguenze
io non pendocai mai, né mai me insognai con berretta rossa. =
, la spingeva ogni tanto contro di me. volponi, 278: tutto era monotono
fogazzaro, 1-495: malcontento di me in generale che troppo rassomiglio a certi
, pènera, vischio, fu in me per mezzo secolo passione potentissima. nieri
sera infino alla proda, / a me poverella di trarre / la pene
tanto le ragioni vostre sono appresso di me penetrabili. -perspicace. balbo
della filosofia che non può sovvenire a me, che l'ho (come si dice
afferrò il brac cio, me lo strinse al polso, così da farmi
. aretino, v-1-172: se a me che son di verun giudizio ogni sua natura
neve... è intravvenuto a me che, avendola in simil caso penetrata
e mosso a tanto amore / che me stringe venire a toa presenzia. castiglione,
apportato a te tanto dolore quanto a me affanno. giraldi cinzio, 1-113:
lancellotti, 3-393: io quanto a me credo che a chi toccava perdere,
sguardo pittorico. sinisgalli, 6-44: a me sembra che fantappiè riesca a scorgere un
penetrata d'alta vergogna tutte le volte che me ne ricordo. milizia, ix-177:
ed interminabili proteste d'esserlo risvegliassero in me qualche dubbio. balbo, i-12: rimango
fatto certo di due cose, amendue a me carissime e gratissime per la loro qualità
, i-23: tu ti adoperi per me... con tanta penetrazione della mia
penisolani oramai, creda pure, / me ne lavo le mani. penite
caviceo, 1-117: de la offensione me rendo penitente e me confesso involontariamente avere
: de la offensione me rendo penitente e me confesso involontariamente avere peccato. mascardi,
con omo che mi pare / vèr me intero amico. giamboni, 10-103: cristo
in volgare, io: vui me condusidi a verasia penetencia. dante
, / vi missi rena, a me crudele e strana. boiardo, 2-12-11:
formula di confessione umbra, v-6-9: me accuso de li mei adpatrini e de
mei adpatrini e de quelle penitenzie k'illi me puseru e. nnoll'observai. testi
,... vi manda per me a dire che, essendo voi venuto a
crede ella che sia una gran penitenza per me l'essere in firenze e non poter
portassi penetenza, non calesse, / anzi me ne terria a bene nato. iacopone
fiacchi, 32: signor, per me l'oro non è, lo vedo,
confessione penitenziale. alfieri, i-20: me ne stavo dubbioso e confuso ed immobile
propria il paradiso. aretino, 20-268: me lo ha detto il penetenzieri quando mi
1-126: te prego che senza tempo alcuno me vogli servire de quella che senza penitùdine
correan, quando venne / di baviera a me questo mio arrigo / per la corona
è chiarissimo lo sbaglio di penna da me preso. carducci, iii-8-183: la sua
monti. sacchetti, 161: brullo me ne venni / in una penna. p
la carta, / che da me pene e da lei dolor parta. fagiuoli
, / di servire i poeti a me s'impetra. pennaccino, sm.
a scatto, lo pigli lei, a me neanche i diti m'aiutano più.
carabiniere rimase impalato due passi dietro di me, a contemplare il mio lavoro,
muse, dolci, e sante per me che non le ho contaminate mai:
e guida, / che tu scorra per me di stella 'n stella / del cielo
, 14-57: un gioiello faran di me domani, / un bel pendant di
giorno detti a molly. / sospenderanno me, non la sentenza! gadda conti
, 782: respose malzarisse: -io me rendo a questo pato, che io
cosa, passi questo calice penoso da me. idem, 1-277: troppo caro e
, / ove star da voi lunge a me con- vien, / di vosco lagrimar
65-209: o dolce vita mia, non me far star penosa, / tua faccia
star penosa, / tua faccia graziosa me dona a contemplare. petrarca, 207-43
d'annunzio, iv-1-564: era per me visibile di continuo sul suo volto una
amor, non vedi, / ché ver me non provedi; / con sospir,
che come sta, / nef core me sta -e nel viso '1 dimetto. neri
, lo quale poco si partia da me, anzi continuamente mi riprendea. cassiano volpar
145: novo pensiero dentro a me si mise, / del qual più
di quella parte ne la quale contendono in me diversi pensamenti. cassiano volgar.,
volire / e l'ù e l'atro me dà pensamento. amico di dante,
latini, rettor., 14-8: così me lungamente pensante la ragione stessa mi mena
tommaso di sasso, 70: amore me no lascia solo un'ura. /
, pur lì mede- smo assido / me freddo, pietra morta, in pietra viva
idem, purg., 9-25: fra me pensava: « forse questa fiede /
audacia. alfieri, ili-1-187: a me pare che il principato permette, nudrisce
lo esser pur vero ciò che di me vi era suto riferito, e il mio
il nemico muto / pur mandi a me le nudità sue vane. / quando
. b. pino, 3-22: poverina me quando pur penso alla miseria mia.
'ci ho pensato anch'io ': me ne sono avvisto. il merito delridea non
31-10: che pense? / rispondi a me; ché le memorie triste / in
199: avevo... davanti a me tutta la giornata « per pensarci su
'nterrom- pendo quelli spirti accensi / a me ritorni, e di me stesso pensi
accensi / a me ritorni, e di me stesso pensi. boccaccio, ii-proem.
l'ale. ciuccio, 26: ben me pensava, core, / trarte de segnoria
: che cosa lord aberdeen pensi di me, non importa; ma anche egli probabilmente
penso di voi, di lui e di me. -intr. piovene,
, xcv-61: dona, sì forte me par l'aunire / che me mostrati de
sì forte me par l'aunire / che me mostrati de zò ch'e'solea,
per ciò cosa del mondo più né meno me n'è intervenuto; e per ciò
luoghi ne'quali ella crudelmente contro a me pensò e operò. guicciardini, 2-1-230
non ci hanno pensato, e a me incresce suggerirlo per cose mie.
mie rime e di consolare in questa guisa me stesso de l'impedimento c'ho ne
-anche: è affar mio, riguarda me, compete me. tommaseo [s
affar mio, riguarda me, compete me. tommaseo [s. v.
voi né altri pure a pensar di me. segneri, iii-1-287: non v'è
: cotesto mi dà poco da pensare: me ne spaccerò facilmente. 'i suoi
: la collera è passata, e per me non ci penserei più.
il vostro bendisposto giudicio pensaste meglio di me che non pensate, e anco con maggior
murmurato li inimici miei e contra di me hanno pensato male? straparola, ii-13
non mi avesse sospettata e pensasse di me qualche male. tommaseo [s.
volgar., i-260: voi pensaste di me male; e iddio ritornò quello in
quello in bene, acciò ch'egli esaltasse me. -pensare male sopra qualcuno:
. v.]: 'egli pensa con me ': ha opinione conforme alla mia
, ii-151: ne'crocchi di persone per me nuove comparvi sempre assonnato, stupido e
ben tua speranza, / ched eo me son pensatamente aderta, / per contastare
per la cui pensata morte sei contra me focosamente adirato, vive ed è in
/ che mai non seppei avere / in me fallenza pur sol di pensato. niccolò
è cortesse, / a te né a me però no l'à? urato, /
giustizia sua l'eterno, / sentono come me che non discerno / fra il pensato
g. gozzi, i-9-76: a me pare che questo supplizio dei golosi sia
.., mi duole bensì di me medesimo. = deriv. da pensiero
1-275: « oh così buono ch'io me l'era gurato! » andava pensando
come egli s'è preso beffa di me! » continuava un altro pensieretto più birboncello
satiro. giacomelli, 2-5-32: io me ne sto a sedere dicendovi de'pensieretti
, 5-129: lo scambio dei cervelli tra me e bue-alla-moda avvenne...
foscolo, sep., 229: me ad evocar gli eroi chiamin le muse
, / per ch'io donare a me morte non voglio? giamboni, 10-39:
., 10-134: questi onde a me ritorna il tuo riguardo / è '1
è tra le donne un sole / in me movendo de'begli occhi 1 rai /
agustino, / pensando èl cò, él me? o et en la fino /
fragilità de l'om cativo, / penser me près de ditar un sermon / de
poco allegro. carducci, ii-10-248: me ne sconsigliavano il pensiero di dover intermettere.
de la sua vertute, / i'trovo me di sì poca salute, / ch'
. bruno, 3-836: è avvenuto a me, dopo aver dato spaccio non a
la poesia dei popoli settentrionali pare a me che, generalmente parlando, consista più
non avesse questo pensiero di pensare a me. carducci, iii- 14-77: il
allora che io con voi poco fa me ne usci'fuori. pagliaresi, xliii-112:
greve penserò, / ma la speranza da me gli dimèrgola. lapidario estense, 141
: laonde sono in gran pensiero di me stesso, per non dir disperazione.
po'con lui? piace anche a me che ci stiate ». calvino, 7-34
paese, da me fin'ora veduto, che mostri aver pensiero
guadagnavo si nobil destriere. / se me lo doni, per lo iddio macone,
: dirai alla mia donna che di me niun pensier si dea infino a tanto che
che ella possa con suo acconcio per me venire. carducci, ii-20- 140
, xvii-80: vi priego, se di me vi cale, / che bon conforto
innanzi tu e lasciane il pensiero a me. bacchelli, 1-ii-146: -caporale barbacinti
altro; e lasciate il pensiero a me. -lasciarsi uscire dal pensiero: incorrere
da roma, niccolò me n'ha molto isconfortata, e dice
vivere tranquillo. dessi, 6-38: me lo hai detto tu che sei andata da
/ né cred. o che di me pensier si mettano. -mettersi pensiero
gelli, 17-193: lepre mia, a me pare che tu faccia come colui che
mia di cantore di satana, non me ne prendo pensiero. -accudire a una
vante, / che si prese di me pensiero e cura. bettinelli, 2-202
. guerrazzi che volle pigliarsi pensiero di me, lascio da parte il mio costume
madonna, il mi'richero, / fra me stando in pen serò. cavalca,
, 20-7: lascia star pensierosa a me che, dal mal francioso in fuora,
io potevo credere di aver dinanzi a me soltanto una pensile testa, un viso
soddisfare ad ogni suo dovere verso di me assegnandomi una pensione. -rizzò il capo
. rosa, 1-149: mi rallegro con me medesimo di conoscermi affatto lontano da malore
al- men voi quella parte che a me ne toccherebbe, con la sola pensione
io reputarmi arbitra... di me stessa: oltre di che, possedendo più
giovannino ci lesse il leicester, a me e ad alcuni compagni e a qualche pensionista
ancor pensivo / d'udir nòve di me, poscia ch'i'corsi / su questa
che faciavam noi imsembra / lo cor me 'n sta pensoso. garibo, 662:
, / e con questi pensieri / me n'andai a li frati, / e
a bocca aperta i nostri pensosi, a me dovevano apparire soltanto il continuo sviluppo d'
melibea. niccolini, i-177: ognor di me pensosa / quasi obliò se stessa.
pugna, / dov'io solo cantai me stesso invitto. savinio, 22-78: in
antonio da ferrara, 5: poi me veggo dinanzi el gran dragone, / che
dinanzi el gran dragone, / che me conduce con sì gran fracasso / né voi
sì gran fracasso / né voi ch'i'me retorni a pentisóne. 2.
io fingo d'amarla perch'ella vesta me e per sfocar seco l'instinto naturale
non mi pento: / vanne lontan da me! scalvini, 1-181: quando tutte
, / e dico che follia / me n'à fatto alungare. rinaldo d'aquino
voi mi elegeste vostro vescovo, io non me ne pentarò mai, ch'io non
: piacciavi... aver di me merzede; / pensate che non vai
, n-ii-338: per quel eh'a me ne paia, non ho da pentirmi d'
ven- gon dal cuor pentitamente, / me gli ha [i piedi] con le
sue lacrime lavati / e co'capegli me gli ha rasciugati. = comp
. c. croce, 61: a me parimente hai dato occasione di dire contro
monnier lo ha mandato in anticipo a me, il coperchio. tenete. leggete.
torci e dimeni la groppa: a me si muove il lombo anche così per il
che il pentolino sta per traboccare, me ne vado in un certo viale, mi
o penultima lettera che voi riceverete da me. a un terremoto non si può far
. aruffaldi, i-224: io per me vo'con motacilla qui / all'altalena
l'attenzione di libane penzola sopra di me, simile a un monile portafortuna.
/... /... me la vo'cucir nel terraiuolo / o
peone alzò le spalle: « no me enteré », disse. 2.
pecunia, come peotessa del desiderio, me promete de mandarme in paradiso deliciarum, belo
abbastanza, lei, della situazione. me l'ha detto dopo un po'che aveva
brave persone, e vostre concittadine. me ne appello al tribunale del nostro grano di
nelle ossa ce li aveva... me lo dici cosa voleva da te,
qualche cosetta di quelle col pepe, me la mandi di grazia. -con
. papini, x-2-524: è venuto da me un siciliano serio, con la barba
avvolte appiè del- l'are / per me si stanno a supplicar. foscolo, gr
e alcuni rotondi e si dicono peponi o me loni. comanini, l-m-261
landolf, 12-10: accanto o sopra me, trochili e peppole, parizzole e
(di una filosofia peptonizzata, quale me la chiese una volta una gentile signora
idem, inf., 3-1: per me si va nella città dolente, /
va nella città dolente, / per me si va ne l'etterno dolore, /
va ne l'etterno dolore, / per me si va tra la perduta gente.
357: mi fé intendere / che non me gli dava egli, ma servirmene /
cielo d'alcamo, 37: k'eo me ne pentesseme? davanti foss'io aucisa
aucisa, / ca nulla bona femmina per me fosse ripresa. latini, rettor.
com'io fu'morto, / per me. guido da pisa, 1-26: sette
i-500: amore, poi teni per me amarore, / ver cui non vai nessuna
de avolio. patrizi, 2-142: a me non pare né orrevole né utile per
fusse cosa che io avesse già veduto per me medesimo l'arte del dire parole per
o per cortesia, vegga alcuni segni da me fatti nel margine e rimpetto ad essi
e il mestiere lo ho imparato da per me. 11. introduce il compì,
chiaro davanzati, li-23: io per me lo nego, ch'è fallace j e
nego, ch'è fallace j e per me perde sua virtù verace. dante,
cavalcanti, 54: quanto per me, io non ci conosco nullo dubbio.
montale, 1-13: io, per me, amo le strade che riescono agli
piaceri, tanti benefici, che io me ne tengo per sodisfatto. belo, xxv-1-116
verucci, 2-38: partendomi da roma, me n'andai nella francia per paggio d'
a cului men torno che debia responder per me. anonimo, i-581: lo suo
se per un'ira cento / ver'me, bella, mostrate. compagni, 1-21
abbia voluto schernire e mandi sopra di me la maledizione per la benedizione. gherardi
un movimento in italia ha mai chiesto a me o ad altri per me che s'
chiesto a me o ad altri per me che s'inviassero ufficiali nostri di spagna o
, mio dio, rispondete voi per me, illuminatemi voi! calvino, 7-122:
per amica persona, credendosi fare a me grande piacere, in quanto mi menava
., 4-79: intanto voce fu per me udita: / « onorate l'altissimo
non mancherò rendervene quelle grazie che per me si possino le maggiori. chiabrera,
vita è: 'feci quello che per me si poteva '. panzini, ii-83:
sua città per me si vegna. idem, purg.,
22-85: mentre che di là per me si stette, / io li sovvenni,
lor dritti costumi / fer dispregiare a me tutte altre sette. sanudo, lviii-323
voluto che a vostre politissime lettere per me si risponda. l. bellini, 6-57
schiere / quanto col braccio mio per me si vaglia. cattaneo, iii-4-95: perché
li suoi regi ancora, / nati per me di carlo e di ridolfo, /
de'ciociari. pirandello, 7-210: me, no! me, no! son
pirandello, 7-210: me, no! me, no! son troppo bel giovine
purg., 5-15: vien dietro a me, e lascia dir le genti:
il quale noi nascondiamo, ci mira: me non vorrei già che egli guatasse così
dante, inf., 10-62: da me stesso non ve- gno: / colui
iacopone, 11-17: ciascun la pena en me metta / per te, segnor,
che su l'avere, e qui me misi in borsa. idem, inf.
servirla. non si ricorda più di me? pascoli, 15: mamma ha filato
vera tristezza! moravia, ix-io: a me mi bastava il negozio e l'appartamento
sopra cima; / nullo par di me novo, / che tal porto lo cargo
passi, amore non muterò egli per me il suo stile, e quando sia minore
e quando sia minore la notte, in me sempre ad un modo sien conformi i
toi viderai, tu raccomandi de udirle da me, le quali non ho de certo
ch'a doler poi m'abbia di me stesso. canti carnascialeschi, 1-553:
, 49: già del mi'poco i'me conduco, / ch'è viver di
de le pere / ch'e miei no me terranno così bruco. -avere
. nelli, ii-83: oh meschina a me! non lo lasciat'en- trare,
/ « fammi ogni cosa, » me gli par rispondere / « uom no,
più che venticinqu'anni peravanti fu da me conosciuto a vinegia di greco e latino sermone
re di bel nuovo si fosse portato nella me desima, acciocché peravventura avesse
pensasse che il microscopio composto, da me usato, non fosse del valore
, v-2-459: -vuoi ora permettere a me di domandartene una, delle cose,
che la morale borghese non faceva per me, che mi sentivo la vocazione dell'
della finestra. pascarella, 1-127: me ne andai a visitare la cattedrale,
al di napoli di aver trovata per me una medica sì pietosa e, ridendo sopra
formula generale me2c206 (dove con me si indica un metallo monovalente);
contra al dovere, / perché di me pietà non vi ritiene? /
ritiene? / perché sete ver me, crudel, sì forte? castelvetro,
enea, io non paulo sono: / me degno a ciò né io né altri
-ben torni ornai - / bisbigliaron vèr me co 'l capo chino - / perché non
lebbra e nessuno vuol iù saperne di me e dei miei bambini. penna, 1-139
, 1-7-109: che cosa vogghia meo, me l'indovino; / mi vuol chieder
: parole et opre / escon di me sì fatte allor ch'i'spero / farmi
io sia afondato; / ma per me umilmente / vadane a l'avenente /
se io non v'amessi, non me ne impaccerei, né curerei perché io
1-iv-372: chi sa che nel mostrarsi a me così proclive a seguire le costumanze italiane
, non vorrei che intravenisse ora a me, o padre orsi, con voi,
/ di quel che credi ch'a me satisfaccia; / ch'i'non potrei,
vostra gaia angelica sembranza, / che 'nver me faite senza percepenza / de li noiosi
nievo, 458: rimasto solo con me, rimise un poco di quella sostenutezza
al proposito de l'architectura, non me rencresse a darne noticia a li percontanti
siciliani che io non potea copiar tutte da me, le percorsi per poterne fare un
toscani, xcvi-125: quivi ognun contro me si mosse, / ciasche- dun dièmmi
rovente una tegola..., subito me lo messe in sul petto, dove
diversità dei numeri del ritmo, a me sembra sopra tutti gli altri strumenti che
percosse mie contro a voi che contro a me. fiamma, 209: or
; postulare. parini, i-25: me non nato a percotere / le aure illustri
da luce rifratta / quivi dinanzi a me esser percosso. idem, purg.,
, / e percuota il crudel che me percuote, / ond * ei smarito resti
la riprovagione. tolomei, i-63: a me non par giusta cosa lasciarci dalle costor
una sua illustrazione il niccolini intendeva percuotere me. tenca, 1-150: è una
: alla luce divina / che in me percuote non è forse ardita / far morte
cellini, 1-18 (55): io me ne andai alla volta di santa maria
deponi ornai, crudel, contro a me l'arco / e lo spennato strale,
varco, / eh'e exemplo a me nuovo al vecchio male, / come
par., 21-42: tal modo parve me che quivi fosse / in quello sfavillar
b. segni, 7-86: faccendo di me stiere alle generazione del suono
baglia, / ché grande perdanza di me saria / perder lo core e vui /
, va vittorioso; / or resta a me quella di pa- lemone, / il
signor mio, picciola perdenza potrete di me fare, ché poco vaglio.
demora / la vostra canosenza / certo me perduriti: / e men d'onor ve
perduto. lapo gianni, xxxv-11-574: me veggendo si venuto a vile, /
accoglienza /... / in fra me penso che per mia fal- lenza
a te e quelle che tu dirigi a me. e due dei casi. speriamo
splendor la luna, / ma in me già mai amor con tempo manca. cornaro
la foga e la voglia di parlare con me di tante cose, questo sì.
il rispetto [i miei figli] non me lo perdono mai. r. sacchetti
vostra baglia, / ché grande perdanza di me saria / perder lo core e vui
pace / che vostra spene sia quanto me piace / là 'v'è alcun che perder
demora / la vostra canosenza / certo me perdiriti: / e men d'onor ve
/ e ri- covrar quel che di me perdei. forteguerri, 14-4: il re
silabe e sonetto, / sì ch'a me stesso giuro ed imprometto / a tal
libretto, si perde l'occasione per me di averlo stampato. muratori, 14-137:
dal mio signore a darli nuova di me? li rispondessimo che anderebbe la victoria
pelago, ché, forse, / perdendo me, rimarreste smarriti. idem, par
faceste perdere venti scudi e quest'anno me ne farete perdere quaranta!
/ ven- t'ore, vien per me, ch'io non vuo'perdere / oggi
venuti, lxxxviii-n-733: filippo con cristofan me saluta, / anton del testa,
spesso ella tenta di nuotare appoggiandosi a me. io potrei facilmente soffocarla nell'acqua,
e chi perde l'anima sua per me, la ritroverà. leggenda aurea volgar
riso, / tal che tutti da me preser timore. manzoni, pr. sp
d'annunzio, iii-2-1109: prendo su me tutto, e non quello. ho
, non mi sono perduta davanti a me stessa. sbarbaro, 1-65: se mi
nuotarvi dentro. piovene, 14-74: me lo trovai ritto davanti. diventato magrissimo
curvandosi, perdei / nel sublime spettacolo me stesso. -fissarsi nella contemplazione di
loro, perché non mi lasciano perdere a me? - scattò il marchese.
senno fino al punto di venire da me per qualche consiglio o suggerimento, mi
cui amo tanto, / perdut'ho me a gioia e riso e canto.
io son diventato un solennissimo perdigiorno: me ne sto perpetuamente con le mani in
siena, 616: il vostro venire a me è uno perdimento di tempo, ché
piacere e tutto sentemento; / onne bellezza me par luto brutto, / delizze cun
aver riguardo a quante [donne] me se ne sono offerte, non una volta
, poi va in perdimento / per me merzé, e frango in impietate. guittone
a. pulci, xxxiv-553: o sventurata me! per qual peccato / debb'io
, i-311: per dinci! pare a me che tu dovresti, o popolo,
-non ci si perde nulla a venire da me eh? e stringendogli in modo significante
giudicio e la stima che la fa di me, che in questo s'inganna ella
trovata così sensibile quanto lo fui per me medesima, essendo nella stessa dolorosa situazione
fratello della mia fidanzata era partigiano con me; l'hanno ammazzato i tedeschi.
, né io piangerei la perdita di me stesso né roma trionfa- rebbe della mia
continuerò. giusti, 4-ii-420: per me queste commedie / di feste e di soldati
perditempi nostrali. pavese, 7-113: trattava me e car- letto come fossimo dei poco
in un simile ambiente di perditemponi, me ne stavo... anch'io
de'loro animali spesso sento, e di me hanno fatto prigioniere del perditore. 5
/ così, per quel ch'io me ne sappia, stimo, / quando a
avere e la vita, / per me n'è gita assai gente en perdìzio.
a ciò che io, a voi e me, perdizione non meni. caro,
?... un altro po'strascinate me pure alla perdizione! d'annunzio,
risuscitando in lei commozioni che senza di me difficilmente vi si sarebbero mai più destate
di non aver tenuto l'accordo preso con me. carducci, iii-21-11: attingere,
'. pascoli, i-165: a me fa l'effetto... perdonate rumile
prega, e dona / battesmo a me ch'ogni mia colpa lave. casalicchio,
che l'aure infette / perdonino a me solo e mentre cade / tutto il
, a due infirmità mortali et a me in termine d'otto giorni l'infirmità
a sorte niuna di vilanie che non me dicesse. idem, 1-226: david
perdono io. -dio mi, me lo perdoni! ', per attenuare un'
, 12-14: e'si vorrebbe (dio me lo perdoni) / castigare a misura
malmantile [crusca]: 'dio me lo perdoni ': dicesi dagl'ipocriti,
or che vinto / il suo rivai, me d'odio carca a sparta / e
cercar altro, / pur che inver me e'sia perdonatore. -con riferimento
, 1-93-6: s'aggio fallato, sol me ne ripilglio: / di ciò non
che del zerto e'so ch'el me faria perdono. bandello, 2-28 (i-972
: quando pure qualcheduna si chiamasse di me disgustata, io le cheggio umilmente perdono
lettore potrà o vorrà dire: che me ne importa del dolor tuo? borgese
giù qualcuna per divozione), e a me non me ne tocca. p.
per divozione), e a me non me ne tocca. p. petrocchi [
. carducci, iii-24-351: io per me non ho ali né grandi né piccole
avvisate; o come accusano di perduellione me, che rimasi incredulo non avvisato?
: rimembravi quando voi veniste primieramente a me e vo'mi trovaste in così grandi
al sommo pastore, perducendomi colui a me incognito. nardi, 94: dicesi ch'
contegno verso un amante di quel carattere me la rendeva sospetta. foscolo, xvii-152
, ii 8-211: a me è la prima volta che tante lettere vadan
ariosto, 35-1: chi salirà per me, madonna, in cielo / a riportarne
tenebre dell'oblivione, esser sepolcro di me stesso e a me medesimo.
esser sepolcro di me stesso e a me medesimo. 11. sprecato,
boccaccio, 1-i-258: prie- govi che me, che più di sospirare che di parlare
: quante occasioni perdute, dicevo dentro di me, per i nostri critici, per
nella cava nube delle mie pene / me cieco, tramortito / in sorde rimembranze
, tramortito / in sorde rimembranze, me perduto in ascolto / del chiuso battito
« s'io non perdeva, guai a me, ch'io sarei perduta ». s