mèi, pron. pers. ant. me. guittone, 59-6: se per
rohlfs, 441: « accanto di me e te esistono le forme allungate per paragoge
= comp. dall'agg. possessivo me [a], var. di mia
, perché 10 non voglio per niente me ne meni sotto el mantello. -menare
tuo, geva, pieno, / me ne potresti dare una menata. -fascio
. cini, 54: guai a me s'io avessi avuto a uscire / per
menatella,... rivolgendo a me con gentil parodia alcune parole pronunziate sullo
in mano, era sembrato, a me e ad altri, lezioso e generico:
io fosse morto, nessuna menda di me sarebbe fatta. documenti della milizia italiana,
se la nemica fortuna à fatto misero me sinone, già non mi farà mendace e
all'imperadore, perché io voglio prima me morto che voi mendaci. genovesi, 1-17
, o veritiero. parte / di me ti svelo, e ti nascondo ad arte
ad arte / quanto non vo'di me tu sappia. -sostant. cavalca
il cor pensava / come lunge da me volgere il piede! cattaneo, vi-1-356:
schiera, / però che già da me molti fondaro / l'onor di quella.
settanta translatori, che già fu data da me a'nostri mendata di greco.
maldicente. aretino, 20-80: io me le sarei confessata, et apponendo a
. mènde, particella pronom. me ne. guittone, 78-10:
andata pensando la maniera di sodisfare a me stessa per dare a voi ancora argomenti
ill. ma di diverse calunnie contra di me, e va cercando e mendicando persone
della memoria che si degnano tenere di me, se non mi rattenesse...
del vicino « mendicicomio », parola per me nuova che ho appresa all'insegna dell'
11-129: all'onta tua vivrai; me di messina / vedrai sul soglio con
il vero): dio ha cura di me. 3. tapino, meschino
lvi-161: quanto 'l foco cresce in me l'ardore, / tanto m'avviva e
/ tanto m'avviva e ogn'empio a me nemico / pensiero ammorza e, d'
metastasio, 1-iv-486: non aspetti da me gli applausi al suo componimento: avrei
ch'eo ve dico / d'amore che me ten de zoi'mendico. dante,
volubile e di testa non so se io me la chiamo leggère o d'intendimento mendichissima
bella, più ricca e più nobile di me, che sono (mercé di fortuna
e peregrina, / che scio per me, sua dignitate offendo, / che non
che più volte mi sospinse / fuor di me stesso e per strade sì torte /
. pers. ant. e letter. me. anonimo, i-490: oi lasso
. rohlfs, 441: « accanto a me e te esistono le forme allungate per
meneinfischismo ». con altro senso 'me ne frego ', suona audace disprezzo della
= deriv. dall'espressione verbale me ne frego (cfr. fregare,
ha detto?, 575]: « me ne frego è scritto nel centro del
]: « l'orgoglioso motto squadrista me ne frego, scritto sulle bende di
meneghino voleva masticare almeno una molècola di me; e non m'è rimasto se
memfiti di ventidue secoli più vecchi di me, incontrai cleopatra. = voce
v.]: 'menimpipo, me n'impipo 'e * menempipo '.
. = deriv. dall'espressione me ne impipo (cfr. impipare).
. = deriv. dall'espressione me ne infischio (cfr. infischiare).
7) viy5 -lyyo? 'membrana, me ninge'; cfr. fr
, che si riferisce o che dipende dalle me ningi. tramater
solamente alla dura madre. dicesi 'arteria me ningea media 'o 'sfeno-spinosa '
cosa. botta, 7-183: secondo me vi sono due sorti d'ingegni, gli
i'non devea, e men curar me stesso. pulci, 5-5: io non
proferse meno di due mesi fa, che me gli presti. ariosto, 164:
ch'egli / di suoi unguenti impeci a me i miei dardi / perché men velenosi
, che tacendo non fare frutto né a me né ad altri. boccaccio, dee
signorina. soldati, 2-426: con me, potete stare tranquilli, irma lo sa
macinghi strozzi, 1-29: fece di me come d'uno cane, né più né
, 7-13: piacemi non men che se me sorte / a vita amistà vii desconoscente
1-128: né men di grazia a me, ch'è di me stesso, /
di grazia a me, ch'è di me stesso, / m'appresenta il disio
gherardi era ammirato, non meno di me la prima volta; e il suo entusiasmo
da quinci addietro, e vie meno me ne darò da quinci innanzi. alfieri
boccaccio, v-189: non solamente riguardandolo me ne vergognai, ma da compunzione debita
compunzione debita mosso ne lagrimai, e me medesimo biasimai forte e da meno..
io pur lamentandone i brutti effetti per me, non potei a meno di lodamela in
. rea, 6-204: « a me sembra » disse alla figlia quando furono in
fusseno in salita e le quali in menimare me dimanderà, la verità, se io
): acciò che quello che a me par di fare conosciate, e per consequente
che non mi conviene, un sentimento da me custodito intatto? quale amore sopporta d'
lor moli. landolfi, 13-48: a me, è vero, è sufficiente una
ciò, la fabbrica dell'orologio da me proposto di tanta esquisitezza, che basti
bisogno di sentirti amoroso e benigno con me, perché stamani voglio avvicinarmi alla tua
non la mensalitade, rispose platone: non me maraveglio, perché l'ochio col quale
gran vantaggio, per la certezza che me ne segue di avere di mano in
come prima: c'è alla fine tra me e lei quel 'modus vivendi '
: si trovò, fra i quadri e me, una sorta di 4 modus vivendi
matteo... ha 'uto da me... lire 25 per moggio di
lire 25 per moggio di grano ebbe da me. giovio, 1-256: sua cesarea
18 di gienaio 1314. diederli per me a monna labe, molie che fue messer
in concubina. tasso, 17-48: me d'un tesor dotata e di me
me d'un tesor dotata e di me stessa / in moglie avrà, s'in
l'ha venduto sette, dove tu non me ne davi altro che cinque. fiorio
, 3-230: voglio che sopra di me e de la fede mia tu prometti e
suora geltrude, e in specie a me, che me le raccomandai con le lacrime
e in specie a me, che me le raccomandai con le lacrime agli occhi,
di questi piccolini, li quali in me credono, egli è miglior cosa a
amore], / che già fece di me si lungo strazio, / mi trovo
; ahi che nessuno, / fuor di me e d'uno / ne sa il
prega e molce e dice: / -a me, cognato, questo perché fai?
/ e molce il fero duol che in me s'annida. varano, 1-128:
molce / ogni aspro lutto, in me svegliò quel grato / rinvigorir che i
presso; / e l'eterne tenèbre a me fien dolci. butti, 50:
). carducci, iii-2-155: in me, non nato a molcere con serva
primiero. martello, i-3-93: con me dodici volte girò la terrea mole. battati
alzò. la sua grande mole, a me che rimasi seduto, parve raggiungere il
e la terrestre mole / leva da me, e splendi in la tua luce:
ecco il divino prole / che voca me fra le beate genti! 13
meneghino voleva masticare almeno una molècola di me; e non m'è rimasto se non
farina: anzi l'orzo assegnato a me per profenda ella tostavalo. pirandello,
. fr. colonna. 2-8: me ritrovai e quasi ad novo dì da
non manco niente al desiderato lume ad me parve de essere giunto che de uno caeco
se voi pacificamente e senza contrasto veruno me la darete, niente altro del vostro vi
si sappia, se pur alcuna volta me ne vien fatto qualcuno, per la
molestia che ne ricevo da certi che me ne ricercano, come se io gli
robbia, 1-301: io sento in me un gran combattimento, che mi dà
il dubbio che movete è dubbio c'a me lungo tempo ha dato molestia. passeroni
4-345: non esser [o signor contra me così molesto, / ma salvami
molesta. boccaccio, i-234: vidi questa me per un altro avere abbandonato e conobbi
tacer non posso e temo, oi me meschino, / che '1 troppo mio parlare
e qualche loro condiscendenza non fu da me ottenuta che a forza di molesta importunità
di dolor non lassa dramma, / a me sol grata, a tutti altri molesta
mi temi ». « oh, a me non sei molesta / da gran tempo
,... quanto a me, rimettermi un poco dalle fatiche d'un
punto estremo, / fortuna prego non me sia molesta / cotanto ai piacer mei
danni miei leggera e presta / in me dispensa il suo orgoglioso sdegno. di
deliberando ritornare, quello che nel ritorno me intervenne, vogli brevemente (acciò el
più venga, ma prega iddio per me. -fare molesto a qualcuno-,
moletin', cantare nel suo dialetto trentino: me pare fa 'l moleta, / mi
'1 moletin; / quand sarà mort me pare, / farò '1 moleta mi.
molla delle cosce. ma io non me ne curo; io voglio più degne
tali parole, come una molla scattò in me... e fui in piedi
cavare fin da allora qualche cosa da me, con la potentissima molla dell'amore di
d'onni guai: / nel primo me dé « foco », che zamai /
» m'à sconfiato, / che me dà bufi cum suspiri asai; / nel
, e pur mi ci rificco; egli me l'inforna, il pane, che
; e sulle aperte mani / tu me l'arrechi, e me l'adagi molle
/ tu me l'arrechi, e me l'adagi molle / sul testo caldo.
/ di sua preda si gode, e me schernisce. -che non è ancora
. a. paradisi, xxii-463: me, giovanetto e di lanugin molle /
verdi mirti e tonde / e a me su queste sponde / volgi l'eburneo
iii-109: altrettanto fa, pare a me, in esso poema di dante il
, vi-3-11: danno i natali a me [l'eco] presso che spenti /
/ il molle ingegno mio, non me n'adiro. 46. che
soave e dolce, / benché fusse ver me crudel coraggio? tasso, 6-86:
poco strano. / ha qualcosa di me, di me lontano / nel tempo;
/ ha qualcosa di me, di me lontano / nel tempo; un passo strascicato
). filicaia, 2-1-5: in me la sorte incrudelì più molto / placida
hai acquistato paradiso a sovvenire me, che era tutto molle e affamato.
, 88: dove, misero me, dove debb'io / volger più il
tansillo, 1-291: è intravenuto a me come intra- viene / qualche fiata a
come suol far bella donna, / di me. cavalca, vii-146: il fuoco
, i-34: questa città a me dispiacque, per esser il verno tutta molle
arici, i-63: aperto / sarà per me come si coglia il frutto, /
: com'ho io a fare, sciagurata me! c'ho lasciato la carne in
s'io te posso co'carmi a me far molle, / pingendo il loco ove
al cavaliere con una semplice sopraccarta per me; cosicché si serve di me come di
per me; cosicché si serve di me come di un ponte leva- tore:
modello per gli scolari; così me ne distacco coi dovuti sentimenti della più
). bigiaretti, 11-49: a me piaceva di più... quella impellicciata
amento. fanzini, ii-75: a me un piatto di trippa offre la stessa
è una gioia di cui porterò con me l'amoroso ricordo. -con poco
magno volgar., 3-160: volò a me un de'serafini e nella mano sua
che quella è la divina profondità a me preclusa. = var. di
; e quest'aria molliccia stimolò in me per reazione le ripugnanze che ho descritto
: a questi pensieri mi sottometto io da me stesso; a questi l'animo,
.. /... delenisci in me quel largo fiume, / nel quale
più efficacemente posso della elezzione fatta di me per avermi tenuto atto a mollire una
non mollizie. / dispiaccion solo a me questi rovesci, / perché mi si dichiarano
non so a chi dispiaccia più che a me la ambizione, la avarizia e la
, iii-1-961: -sei venuto / dopo di me nel conio / della mia razza,
col pensiero mi sforzai di spengere in me la vana fantasmagoria dell'universo, riconducendo
preti, cavandone il cardinal nostro e me soli, e poi moltiplicando la furia,
moltiplicata tra man la materia che io me ne sento ben lasso. pananti,
(65-7): amor sen venne in me moltiplicando, / sì ch'io son
sdegno / che ella ha, da me veder farsi quell'onta: / e
male a lei convenienti d'oprare e a me sostenere. velluti, 7: multiplicando
muratori, 7-v-74: nulla più a me dato è negli occhi quanto il massiccio
veder l'amato originale. così avviene a me nel tarmisi qui presente un altro fratello
, v-389: un individuo come voi e me del bel mondo ha intorno a sé
i-251: lo angelo, che campò me da tutti li mali, benedica questi
. idem, lnf., 31-20: me parve veder molte alte torri. idem
. j: quaranta soldi sono molti per me. 2. costituito da una quantità
che mi precedettero, assai superiori a me di talento e di esperienza. foscolo
molta, / quando la donna tutta a me si torse, / dicendo: «
. non è molto volume: il da me veduto principia dall'anno 1342 e continua
tempo, poi che per vostri meriti verso me. tasso, 14-498: queste vision
molti « te la spugni » e « me la spiccio », / motteggiando,
, con il vostro amore per me, potreste anche lontanamente immagi
la qual s'io bene intesi, a me disse: « ave ». petrarca
, 121: a molti accade (e me l'aspetto anch'io) / cercar
/ e mostriti la via? / a me molto non è perdere i passi,
, / e dico che follia / me n'à fatto alungare. stefano protonotaro,
da prendere. carducci, ii-1-167: a me pare che quel courier scriva moltissimo bene
ottima, non ho voluto fidarmi di me medesimo... osservi...
suggerimento. mazzini, 28-74: anche a me hanno molto parlato de''prolegomeni'di gioberti
sovente e molto ò io pensato in me medesimo se ila copia del dicere e lo
avere impresa troppo alta matera quanto a me, sì che non amia di cominciare
mie nebbie e il bel tempo ho in me soltanto; / come in me solo
in me soltanto; / come in me solo è quel perfetto amore, / per
beccuti, i-293: donne, per me gioventù nasce e muore, / nel vostro
muore, / nel vostro volto per me surge e cade / de la bellezza il
a fine quest'impresa tanto desiderata da me. ammirato, 76: senza perder momento
metastasio, 1-i-162: cesare, a me son troppo / preziosi i momenti,
: « qa ira » non è per me... che il motto stòrico
buoni quando l'ira non rugge in me senza modo, sono sempre l'istesso
mio solo momento / era quando sceglievano me per guidare il gruppetto / a mangiare
c. i. frugoni, i-9-23: me pur preme / fosca notte e, il
molto momento. caro, 12-i-63: a me basta solo... ch'ella
per uno, cioè al patriarca ed a me, con alcune frascherie di poco momento
stringesse! o almeno, / di me tediata, mi picchiasse. g.
lo so che nel tuo core / per me, o fille, amor non senti
. ma pur troppo lo ridice sempre a me in tante guise che a momenti perdo
il padre cristoforo. pascoli, i-490: me lo ricordo fanciulletto, questo figlio:
bastiti... che già corro per me stesso alla morte, senza volermi con
versi dell'amore e della gelosia a me parvero molto squisiti ed eleganti, di gusto
/ anita, fatta monaca, / per me, dell'ospedale. -quando si sega
la mia amata? / che 'l me la tene in chamara serata, /
, i due poeti tentarono contro a me un insidioso ridicolo a lor modo nelle
tempo suo era cosi plebeo, io non me ne maraviglio ponto, poiché a quei
xiv-29: i vostri rari / pregi a me furon sempre e noti e chiari,
noti e chiari, / ma che a me sol? al monachismo, al clero
stomaco, avrebbe fatto la festa anche a me. d'annunzio, ii-817:
simboleggiato i saggi e le monografie da me composte, come tante forche separate a ciascuna
xv-371: il sole... per me è il più grande monarca presente passato
... / gran caterina, or me n'aweggio, è questa / di
. che gittate scomuniche molto bestialmente e me ne rallegro, poi che riducete il
se tutti fuggissero questo, non so se me lo debba chiamar ministerio o principato,
farmi incontro ai suoi desideri, come me ne aveano persuaso la sera prima le
guerra, che cosa lascerò dietro a me? nulla più che un ricordo pallido,
.. m'apparite / allora * come me, nel limbo squallido / delle monche
sei monco. - lascin fare a me, / rispose cecco, quel che a
carta, briciole e monconi che solo a me rappresentano qualche cosa. -abbozzo
12-13: la vita non è più per me una scommessa... / ma
ci pensai altro. la. notte me l'aveva recata, io me l'ero
notte me l'aveva recata, io me l'ero presa. moravia, xi-50
di sospendere la tanto / da te per me voluta sospensione / d'ogni inganno mondano
mondan segnore. iacopone, 1-61-79: or me [om sepe- lito] contempla,
ebreo, 246: -l'ani me intellettuali e gli angeli e gl'intelletti
cuoca, e cotta s'un stecco me inforco, / e mondo, e spargo
] ella mondava. mesta / a me sorrise ed al mio primo dono. /
/ ch'io ti mostrava quello ove me stende / per farti sagio del suo
pensa? ecco il punto: secondo me, banalità, mondezze, cretinerie.
nievo, 5: la vita fu da me sperimentata un bene, ove l'umiltà
grano a macinare, il quale da me veduto e riconosciuto essere un imbratto di
guittone, xxvi-18: lo pietoso padre me sovegna / di tal guisa ch'eo
serbasse, voi di abominevol vituperio e me di sempiterna vergogna ha imbrattati.
in verità ti vidi uomo giusto innanzi a me in questa generazione. e di tutti
cuor non mi scoppia, / trovando me d'ogni conforto mondo. fazio,
nomi, 10-73: non avrai da me le pere monde. pananti, i-35:
immoto. leopardi, 999: a me [sole] similmente dovrebbe piacer più
seduto sul bordo guardo intorno a me questa improvvisata riunione di figure. un solda
cando colle stampe, ha contro di me parlato con tutto il mondo.
mondo tutto si scordasse / e che di me nessun più ragionasse. botta,
lamentarmi del mondo e di dolermi di me stesso. redi, 16-vi-281: ho perduto
capriccio degli uomini, ma serberò tutta per me l'indipendenza della mia mente, e
alcuno buono che aver si potesse, me lo compriate e mandiate, costi ciò
e non ha da far nulla con me. papini, vi-698: eppure -anche per
... / vincer poterò dentro a me l'ardore / ch'i'ebbi a
. che s'intendessi più del mondo di me. varchi, v-49: alcuno,
: quando avrai conosciuto il mondo quanto me, vedrai che non son cose da farsene
76: io di mondo e di morale me n'intendeva più di lui. d'
. betteioni, iii-78: dentro di me mi divertivo mezzo mondo. 20
al malmantile, 2-664: l'ulti me cinque [carte] fino a 40 non
: può fare il mondo ch'io me gli perda a questo modo? firenzuola,
corpo del mondo che io non so se me lo saprò dire. idem, 16-v-274
per abbandonarla, essendosi ella fidata di me. -guai al mondo: per
, un po'di respiro anche per me! -mondo ladro: v.
péra. giusti, 4-i-24: io me la rido; e sono indifferente, /
, pur troppo! altro figlio che me. leopardi, 20-7: qualunque cosa
londra e non ne parlò mai, a me non venne neppure in mente che la
volere confondere il mondo per nuocere a me. petrarca, i-i- 138:
pensiero. carducci, iii-23-126: come me vi adoperaste a seppellire il vecchio tempo
. varchi, 24-10: io credo che me n'arebbe servito, perché..
patria?... il cielo non me ne ha conceduto; anzi ordinò alla
.. -roba che gira il mondo? me ne rido. manzoni, pr.
lasciare il mondo, e viver da me stesso. /... / lascia
stesso. /... / lascia me in pace servire ora a dio.
grafi 5-1156: come avesti / di me contezza? morto sono al mondo.
. non v'è più mondo per me. -non finire il mondo:
grazzini, 4-99: io, per me, non so in qual mondo io mi
guai a lui! perché mi avrebbe pigliata me se dovesse aver un attacco a qualche
. guadagnali, 1-i-38: quanto a me, vo'sperar che vada bene;
: -la tua malattia è grave. -non me n'importa. -la febbre ti porterà
mondo, mia nemica; / io sconsolato me n'andrò in pace. moretti,
morire. lacopone, 1-61-8: or me responde tu, om seppellito, /
3 (42): date retta a me... io son venuta al
mondo per noiar tutti, e anche me stesso. pavese, 5-28: sapevo di
nettuno. aretino, 20-7: credilo a me, credilo a me, che questo
: credilo a me, credilo a me, che questo è un mondàccio. firenzuola
. - anche come compì.: me. pulci, vi-170: quel che
. - anche come compì.: me. pulci, vi-59: io
gergo per mezzano tosto che veniva a me qualche bue: e non intendendo ciò che
monello mi fu dato per guida, a me, forse più sudicio di lui.
signori faranno 11 piacere di venir con me. -dove? perché? -il dove e
conchiuse, / tra la padrona e me, ch'ella facesse / vista d'avere
aperto, non sigillato né contata a me la moneta consegnatami, né da me
me la moneta consegnatami, né da me contata al ceroni. amari, 1-2-
egli nacque. tasso, ii-195: a me pare che ciascuno il quale mi dimanda
io possa dare; e pare che me la voglia vendere a suo modo:
, dove ella valer si possa di me, senza risparmio. c. bini,
ricambiar di quella medesima moneta che a me avete donata. idem, iii-329:
seco. praga, 4-192: con me era fatica buttata; non ho mai
,... se io non me ne vendico a misura di carboni. caro
porta, 5-32: era uscito di me stesso, pensando ad un quarto di mongana
ho visto appeso al macello, or me la voleva mangiar cruda cruda. f
bacchelli, 1-i-131: - un consiglio a me? - di tirare in dentro,
, 276: le lodi, ond'a me fai ricco monile / e n'orni
temo di guardare nel più profondo di me per iscoprire come dall'ingombro carnale..
che no. mazzini, i-820: a me duole far la parte sempre di '
il monocolo egli rideva un poco di me, un poco del capitano, e un
virtù fiorita, / cessa però da me virtù gradita? burchiello, 28:
pasolini, 8-112: « ricordati di me che son la pia »...
: voi [uomini] siete parti di me [dio], siete dentro me
me [dio], siete dentro me stesso e parlandovi io parlo fra me e
dentro me stesso e parlandovi io parlo fra me e monologizzo. = denom
che monomania religiosa e filiale sia per me questa: ma, quando ripenso ai
altri scrive pacatamente e ragionevolmente; a me in tuono elegiaco e monomaniaco.
iii-no: il ritorno fu molto eloquente fra me e l'avvocato; monosillabico con la
pasolini, 8-112: « ricordati di me che son la pia »...
1-262: anche la sua passione per me... parve sbiadire o farsi monotona
. proruppe con grandissima veemenza contro di me. tassoni, 1-62: sotto la porta
tenero di monsignor lo papa o di me, che sono suo vicario, ma egli
meglio in quest'altr'anno, / me ne conviene andare alla montagna, /
). papini, iv-184: a me piacciono assai gli uomini montagnosi e l'
piede (destro). il braccio me lo salvò il parapioggia col fusto robusto,
mattina il sole montante avea veduto, me ne saliva. 7. che
lontra voglia dir pene convene / a me, quazi dolendo, / per soverchia montansa
: uno di questi giorni monta da me un tale, e mi prega di leggergli
giunto che io fui, appresso a me montava un bravissimo giovane mio servitore con
67: spesso ben di montar per me m'ingegno / ove il vostro splendor
alto m'invita, / ma grave in me, poich'altri non m'aita,
chiaro davanzali, 58-8: nel pensar di me facea marchese / e schiavo: tanto
amore, / che monta in me così ciascuna dia, / che in
, 1-89-10: oimè, e o'so'me nato a ssì forte languire
iii-32-365: l'odio concepito contro di me monta monta nel petto... dell'
, / montando malenansa / e soverchiando me da tutte parte. guittone, 69-14
li montaba. gualdi, xxxix-1-227: me monta al cuor cotanto affanno / che
/ da l'altra parte che per me si sfonta. cino, iii-21-20: amor
quello giovene che ve ha parlato, me dixe che voi gli eri debitore de bona
de bona somma e che per lui me daresti li denati che montano le legne.
zanotti, 1-4-238: che monta a me della patria, se niun piacer ne
] secondo il bisogno, e per me poco monta la differenza dei gusti.
attendere a ciò e che non montava a me a nulla, imperò lo poteva fare
che a te fe'risposta, / da me e dal mio tìglio a te è
mi montò di groppa, ed allor a me parve d'aver a pien compito il
è montata. gallani, 26: me n'andarò or ora, se fate che
sì alte dio amor, com'ei me serve / se non de cosa che non
su un tavolino... ritraeva me e la mamma nel '18. bianciardi,
giù dal legno. io che leggevo, me n'accorsi più tardi, e m'
fanno 'montar la testa 'a me; peggio ancora, mi mettono in tumulto
, inf, 33-29: questi pareva a me maestro e donno, / cacciando il
, e di maliziette sciocchissime intorno a me? fucini, 190: mi raccontò un
miei a'monti, donde verrà a me l'aiuto. bianco da siena, 187
, di monte in monte, / lasciando me qui dove sieve nasce, / ricercherai
secco secco: -non v'incaricate di me; pensate invece a non star qui,
questo che tu ami più lui che me? -interrompere l'attuazione di un
dere se forse, conferendole insieme, io me ne potessi un poco più cumulatamente satisfare
e di reti / che volentier i'me n'andre in creti. =
tei, saio e zimarra, / e me n'avanza ancor per un farsetto /
palazzo, conosco ognuno e ognuno conosce me... s'io miro per avventura
: che cosa non è stato per me questo palazzo della sottoprefettura, con le
in mano. lucini, 11-467: poveretto me, io che credeva d'aver monumentato
tempo. nievo, 454: io per me sperava come gli altri nella venuta del
anche del vostro amore stimatissimo verso di me. c. i. frugoni,
ha da fare con le proposte da me fatte, quanto il gennaio con le
con la santa mia germana e con me, come il gennaio con le more.
, che a la caccia / di me fu messo per clemente allora / avesse in
tutti per socrate,... me vollero seppellire sotto una mora di pietre e
il menagio venuta questa voce. a me sembra più verisimile che sia discesa dal latino
, / e gustando il suo dir dentro me inanimo. caporali, i-124: siccome
, x-173: tu scorgerai / sempre in me sentimenti moralissimi. g. b.
spesse volte a tali / che di cor me ne pesa e me ne dole /
che di cor me ne pesa e me ne dole / per molti ingrati. filippo
se il buon senso si desta in me e m'apprende che il dio vendicatore
: la morale richiede il sacrificio di me al fine universale, ma di me nei
di me al fine universale, ma di me nei miei fini meramente individuali, e
fini meramente individuali, e perciò così di me come degli altri: essa non ha
non ha nessuna particolare inimicizia contro di me, da volermi sacrificare a vantaggio degli
son loro che son venuti a cercar me. -con valore attributivo o predicativo
spirito. piovene, 1-94: ora che me ne andavo, provavo d'improvviso un
di adamo. nievo, 808: a me non sapeva bene che ogni loro moralità
gli accenni che sono in esse potranno in me risvegliare la memoria di notti e di
questa cosa: che è moralmente per me, materialmente pel libro, impossibile a
, / quasi per voto a roma me ne andai. papini, 28-214: negli
a cavallo a cavallo, / c ^ me v'ho dedicato i fatti miei.
de'regnanti? guerrazzi, 10-58: da me voi non avrete uno scudo..
. palladio volgar., 6-8: è me dicamento da fare alle pecore
artisti, vii-110: della grossezza a me pareva di 4 libre il braccio [
. citolini, 2-10: io per me voglio più tosto esser sempre con questa
dei bastioni dileguarono presto, dietro di me, nella morbida bruma del mattino.
lancellotti, 2-280: io quanto a me, come quegli che non sono così
credulità e sguazzando senza punto ricordarsi di me, come se non m'avesse mai
salvini, 22-383: oh! così a me morbida morte dia / diana casta.
, in quel morbido stato di compassione di me stesso, si capisce che io sia
, mi sentiva il morbino, non me ne potevo tenere, ridevo, mi
p. viani, 549: a me pare che la maniera di dire 'far
, ch'io non voglio più che me stanzi in casa, ché l'è un
, come fa troppo frequentemente, non me lo lascio accostare, perché il morbo non
lei. pavese, n-i-74: a me piace morbosamente lamentarmi. 3
tardi, o tosto, sviluppare in me la stessa malattia. molineri, 2-104
seconda infermità tra le più universali pare a me che siano le diaree, mordaci,
mordace lingua a dir tanto male di me, quanto dir si possa. guazzo
: né forse ancora terrannosi / certe a me non incognite / lingue mordaci e garrule
perché, a dirvi il vero, a me questo latino piace più di catullo.
. battista, vi-4-49: non ardisce per me iambo mordace / preparar a licambe i
, 1-203: quella fiducia / riposta in me / -che non traligna / né per
mordacità delle medicine ulcerative, quando si me scola con esse. m
mio silenzio delle bugiarde diffamatorie mordacità a me dirette. papi, 2-3-180: l'hebert
del morbo cronico mai ben guarito in me. comisso, vii-251: la loro
vii-589 (44-14): per lei morte me morde. petrarca, iii-1-60: -ben
xxxix-i-8: lassa, questo pensier sì me mordea / che retrar non mi puotti
amore, /... / a me mordeva per emilia il core. alfieri
priego più [amore], più me sta sordo, / e quanto più
sordo, / e quanto più me mordo / per sua durezza, alor fa
io ti stendo la mano e tu me la mordi. betti, i-26: voi
... ripeto... con me non morde. -non trovare
ti conobbe e ti amò riesce a me tanto più grave che non mi fu dato
: nel deserto del core, / me n'è rimasto un bagliore / come di
g. m. cecchi, 20-4: me la fece chiamare... /
iii-910: era un ometto più piccolo di me, di quelli della razza bruna,
piaciuto. salvini, 19-iv-1-307: io me ne venni a questo delizioso e solingo
donna » disse un altro, « me ne innamorerei subito ». pasolini, 3-166
la lettra mandata da voi a me. = da amorevole (v
per placare l'ira divina, pretese da me il sacrifizio che sposassi, almeno in
de'vostri trionfi a tener memoria di me misero straziato. da giglio, lx-3-89
riluce, / in tenebrosi. chiostri a me compagna / lampade ho sol di moribonda
., 81-47: ancor, secondoché per me si morica, / de'catalan trovar
/ un serraglietto morigerato; / per me, mi basterebbero anche due!
questo: l'una si è che dopo me si dica ch'io sia morta moglie
di catone; l'altra, che dopo me si dica che tu non mi scacciasti
. cantari cavallereschi, 186: a me parrebbe e ha buona novella, / se
salvatore / che morì in croce per me. flaminio, 42: per liberarti
71-96: parole et opre / escon di me sì fatte allor ch'i spero /
ch'eo male avesse, / che non me moresse tutta tremava. chiaro davanzati,
): sospirando forte, dicea fra me medesimo: « di neces- sitade convene
al mio morire / questa rea per me noi possa udire. idem, inf.
morir fuggir disdegno, / ingiusto fece me contra me giusto. petrarca, 28-51
fuggir disdegno, / ingiusto fece me contra me giusto. petrarca, 28-51: là
vita inseme, / anzi vivea di me l'ottima parte. l. giustinian,
onde. guidiccioni, 5-35: per me da questo mio romito monte, /
redattori, il signor lanfranco morgante, me l'ebbe a restituire.
possono oggimai più mutarsi e morranno con me: il padre, buono e amico
di quelle navigazioni così australissime come settentrionalissime me ne riferisco volentieri a olao magno,
lo meo deporto, / figlio, chi me tt'ha morto, / figlio meo
e maddalena, 34: disgraziata a me [maddalena], che tante anime ho
mio stato fussi accorta, / a me si volse in sì novo colore /
300: ogni viva speme in me vien morta. monti, v-451:
morir nacque, / per- ch'a me troppo et a se stessa piacque. boccaccio
a casa sua e non lo dice a me e a un altro neanche per educazione
addosso. moravia, xiv-298: che non me ne sono accorta che tu per baba
bene / lui ha, sì come me, in podestate. g. villani,
inondato il mio cuore che anche a me morì la parola sul labbro. nievo,
che vivo ancor morendo, viva / in me non fia possibil tal effetto, /
perch'io non veggio, / meschino me, chi m'ha percosso a morte,
, ulisse: ché io, per me, sono un di quegli che voglio più
tant'alto). moriresti tu per me? neanch'io per te. (accennando
aquila, per la moltitudine dell'ani me eh'erano in essa, si generò.
lui preme soave chi piagato / ha me sì forte, il mio candido avorio
m'accoglie, dal cui grembo a me si mova / incontro l'adorata /
profonde. guarini, 49: per me piagnendo i fonti / o mormorando i
murmurato li inimici miei e contra di me hanno pensato male? 5. bernardino da
hanno offesa / quest'anima che in me s'alluminava / libera e netta, e
ch'ha fatto questo buono uomo? me fece aggirare come uno fanciullo, e
segni / già mi pareva udir entro me stessa / de l'amor loro un
m'afferrò, vivamente, pel braccio, me lo strinse come in una morsa e
, i-239: ella mormora: « ahi me! » pallida in viso / come
una fanciulla, dànno al tassoni e a me da mormorare e da ridere. borgese
per circostanze, ad accogliere checchessia di me senza mormorazione, quale opportunità! bernari
chiare. carducci, iii-1-419: a me, terpsicore, tra i mormorevoli /
uno scandalo: la mia bellezza, ormai me ne avete persuasa, il mio lusso
mori, ovvero dagli arabi, che a me è tutto uno. tasso, n-iv-481
mi guardate un po', / sarà per me un tesoro / che più bramar non
partorito or ora. lemene, i-23: me ne ricordo ben che fu quel dì
417: pensavo ai mesi ch'ebbi in me due cuori... / come
di tre gradi di rosso, eppure me ne furono fatti osservare quattordici, de'quali
. sine moro / sia fatto a me secondo el tuo parlare, / o angel
che il sig. coureil, parlando di me, siasi creduto in dovere di avvisar
, con guardie aperte... a me questi andamenti non dispiacciono, sapendo che
, 3-301: questo non lo dimando per me, al quale la verità è manifesta
moravia, 18-45: tra lui e me, lo sento, avviene un po'
non darai questo, non aspettare altro da me, se non esser appiccato col capestro
. ella m'afferrò il braccio e me lo strinse come in una morsa.
professore m'afferrò, vivamente pel braccio, me lo strinse come in una morsa e
impedì di parlare... « non me ne importa niente » mugolava il
le morse, / sbirri quelli credea, me un sa- laiolo. 6
suo tempo l'avrebbe fatta pagare a me ed alla missione cattolica. b
delizie di lingua e di poesia a me scusano troppo meglio che capponi e morsellati
girelle e morselli. documenti sul parentado me di ci-gonzaga, ii-107: si concluse di
villa, gli morsicò la spalla; subito me la feci mostrare, trovai il segno
pili de spinosa; / onne pelo me mòrceca corno vespa ardigliosa. 4
. idem, 1-38-26: co''n me pózzo guardare, tanto m'ò assidiata
so'morcecata, non so 'n cui me fidare. 5. criticare aspramente
preso da cosi grande sdegno contro di me, che mi sarei morsicato le mani.
impicca, / e gli occhi minacciosi in me conficca, / or gli staggi,
meser, asai di certo / che me creasti atto / a servirti; ma non
misere membra. boccaccio, iv-7: me sopra l'erbe distesa, una nascosa
sono mortali. malatesti, 44: a me di rado e pochi [granchi]
di rado e pochi [granchi] me ne scappa, / ché sprezzo i morsi
scherno vii morsi maligno / tu contra me, disprezza- tore, avventi, /
de'miei giovini anni, / da me t'invola: a me risplende
, / da me t'invola: a me risplende vergine / l'estro de'
un morsotto alla via del naso e me lo staccò di netto. = deriv
opposizione. sacchetti, v-180: a me parrebbe che, considerando la natura di
in man del duro morso / e di me puoi disporne al tuo comando.
tommaso di silvestro, 105: a me guastò una vigna... ché
'), è di vantaggio per me. = significa: 'morte
dico che più non si dee a me esser disdetto d'averle scritte [le novelle
: dico che più non si dee a me esser disdetto d'averle scritte [le
: ch'i'sie su'figliuolo a me non pare, / ma figliastri; e
brancati, 4-98: quello lì, me lo figuro, notte e giorno pesta
. foscolo, sep., 229: me ad evocar gli eroi chiamin le muse
absente / d'amor, chi tien di me radice e cime. tasso, 3-70
anco tal volta / quegli a cui di me forse or nulla cale. c
li piedi. tasso, 12-92: tu me da i vivi / del mortai mondo
121-28: tu, filosofia, commessa in me cacciavi del mio animo ogne desiderio delle
. v. franco, 249: misera me, ch'amai ombra mortale, /
puro raggio e santo / sfavilla in me di non mortale ardore / e legga
amor mista, / per sostegno di me doppia colonna / porsi fra l'alma
iniquissimo tradimento. tasso, 4-56: me fuggito aver le sue / mortali insidie
ser c'hanno colore / di lor vertù me dato in ciascun membro. matteo correggiaio
facto sta piaga mortale: / or chi me de guarire, se in vui non
: ne fu e a lei e a me per pena dato, a lei di
a lei di fuggirmi davanti e a me, che già cotanto l'amai, di
, ne seguirà tra vostro marito e me mortai nimistà! bisticci, 3-283: fu
corse? poerio, 3-611: a me del mortai cammin già stanco / parve
innamorerai di qualche mortale più felice di me: io ho un presentimento di ciò.
se fussevi mortalmente nemico, / voi me non osereste voler male. novellino,
. carducci, ii-8-206: io per me ammiro il creatore di lucia e di
e morti non sareste, se contra me non aveste peccato. g. cavalcanti,
corre che par unta / verso di me colla gran falce in mano. genovesi,
mio trionfo, e perché parlano di me quasi da per tutto. de sanctis,
morte). parini, 130: me non nato a percotere / le dure illustri
onorevole. tasso, 6-5: io per me non vuo'già ch'igno- bil morte
de le corti vizio, / infiammò contra me li animi tutti. idem, inf
ritrovavo [le immagini] dentro di me, in una forma, in un contorno
: bisognerà mangiarselo insieme, se non me ne potrò sgabellare con qualche astuzia.
deia revenire; tal morte dolorosa / non me faccia patere. rustico, vi-1-174 (
di morte / per la partenza, sì me ne duol forte. petrarca, 39-2
del fatto mio; / ma finalmente me l'ha data dio / per mia distruzione
la seconda morte, e quanto a me pare che l'autore intendesse della dannazione
. carducci, ii-3-34: io per me grido morte al papa, morte sempre
. iacopone, 1-58-169: op'è me gire per forza a la morte,
un suo guardare / poria di morte me campare. cantari cavallereschi, 151:
[o giove] manda a morte me co la folgore infesta, se io el
: tu nota; e sì come da me son porte, / così queste parole
e diede se medesimo a morte per me. -uccidersi. tommaseo [s
: ogni altra sua voglia / era a me morte, et a lei fama rea
rispetto non è della salute dell'ani me, in tanto che l'uomo se
. pavese, 3-119: -vuoi uccidere me, sul mio campo?..
/ e'viene pietoso / deo, lassa me vedere / sì bel viso amoroso.
petrarca, 183-7: s'amor sopra me la fa sì forte, / sol
, saggia e norita, / piacciavi me di morte suscitare. -ritornare in
di morte e dicono e scrivono male di me infino in francia. aretino, vi-177
ercole bentivoglio, i-io: imponeste a me che... /...
mariconda, 2-6-17: io non so per me, dove diavolo possa trovare a
... pretende iddio, e da me e da voi, che una fede
infermità tra le più universali pare a me che siano le diaree, mordaci, prolisse
mio disgusto / sua mortifera piaga in me ritarda. pagliari del bosco, 33:
tanto desiderata dolcezza, quanto pareva a me la restituzion della patria e della roba
iii-215: la noia, madre per me di mortifere malinconie, mi nuoce assai
: credo che quelle ambagi sotterra, da me ricercate con ambascia inquieta, fosser istituite
pazzi de'medici, 100: ohi me che impallidire / è quel tanto mortifero
, che i'ho preso a fare di me medesimo. s. girolamo volgar.
or son santi / e che per me fur dardi e poi catene, / mortificasse
foscolo, xv- 337: tocca a me di scrivere, copiare, ricopiare, correggere
l'iddio / altissimo ha mandati verso me? / attendo quel che è giusto,
monti, ii-413: dio... me la mandi buona e allontani dal capo
: perché amareggiare e mortificare te e me co'rimpianti continui? fucini, 547:
di dio, si metta a scrivere a me, che sono una vile feminuccia ed
portar nuove opinioni, ma più tosto me ne mortifico e condanno anzi la mia
. piovene, 1-41: crebbe in me a poco a poco la tenerezza fisica
disegni d'impossibile esecuzione e prodotta a me la mortificazione di doverla disingannare con sensibile
mia mortificazione per l'inaspettata dedica a me assolutamente non dovuta. fil. ugolini
templi tuoi saran sempre onorati / da me, sì come degni fermamente, / e
1-679: empia fi liste, / me troverai, ma almen da re, qui
/ e dico che follia / me n'à fatto alungare; / lasso,
/ e male corto, / se me sconforto, / fiore de torto.
è dunque morto il suo cuore per me... ». slataper, 2-444
error, pur li medesmo assido / me freddo, pietra morta, in pietra viva
stagno morto. magi, 5: a me... piaceria sempre più d'
ugo di perso, xxxv-1-589: ben me noia... / lume morto
quanto e dolze e piacere / su me distese amando, / vecino foi che
/ cusl corno fa lei per cui me tene / amore in tante pene / che
sai pur che cinzio è innamorato morto di me. redi, 16-i-133: mortoassetato è
graf, 5-1156: come avesti / di me contezza? morto sono al mondo.
scritta morta » (cioè « per me si va nella città, dolente » ecc
, chi ben rimira, / da me a te, qual sia dal morto al
vivi: / non vide mei di me chi vide il vero, / quant'io
morti che prego perché preghino / per me, per i miei vivi com'io invece
tutti quanti? devi dare ascolto a me! senti: morto per morto
e conosca il franzese? / povera a me! eccomi morta. tommaseo [s
amico uno che facea il morto di me, per via di una sua ruffiana
di modo che questa potrebbe ancora esser per me felice e beatissima notte. g.
di casa? - è morta di me. parabosco, 3-7: ella è morta
: 'son morto per lui; per me egli è morto': dice il non
: quando si tratta di fame a me, il mondo è morto ': nessuno
volta dovesse essere morta e seppellita per me. -non avere più rilevanza;
egli disse a uno altro: tu me segui. ed egli disse: messere,
i piedi / non altrui incolpando che me stesso, / mezzo tutto quel dì tra
bara. betteioni, i-541: dolce per me chiudere gli occhi in questa / mia
lutto. alberti, ii-82: a me gli spessi in casa mia mortori essicorono
letto mortoro e cantar la « libera me domine ». filangieri, ii-372:
di colpa mortale, di sentirvi da me, a far il mortorio, come annientati
3-55: giorno infelice in cui abbandonai me medesimo alla indiscreta discrezzione della sensualità mia
... e inginocchiatevi dinanzi a me! del lungo [in carducci, ii5-
. -oh quella fia / la mancia per me, sai, e per la crezia
mosca dal naso, e non a me. graf 5-766: don giovanni / s'
deboli. i. nelli, i-37: me l'aspettavo d'aver a essser la
essser la ladra e la bugiarda io, me l'aspettavo. in somma le mosche
,... ma veramente a me pare, in questo caso, che i
, 6-536: ah! moscardino! tu me la volevi fare! beltramelli, i-438
idem, iii-326: delia girò verso me il più moscadello e innamorato dei visi.
.. accuratamente recise un grappolo e me lo porse. cinelli, n-
furfante mi fece montare il moscerino quando me lo vidi innanzi vestito da vedova.
casa, 5-iii- 199: a me è montato il moscarino, ma non è
lasso, mi responde / la moscheta che me scote en paora. giostra delle virtù
g. cavalcanti, i-294: ecco me / apparecchiato, / so- barcolato,
vero della vita: / intorno a me fanciulli con leggeri / moti del capo
, / e per cavarsi vien con me la stizza. bonadies, lx-3-194: l'
moti e che deliri / movesti in me. idem, 31-54: na
patrimonio. banaìni, 2-i-158: a me basta pel punto che presentemente maneggio di
la vita mia ordinata, tenuta da me già tanti anni, aveva così bene
che un maggiore facesse da motociclista a me, tenente. pratolini, 10-197:
" auspicio 'non è mio né a me si deve gratitudine; sì al dottor
la città di tebe si mosse contro a me, et io la distrussi per la
maestro. bonghi, 1-54: a me pare inconcusso il principio onde il manzoni
meo sir mosso / sì fero ver'me adosso / che non cura meo detto.
questa è insensaggine: noi nego e me ne contento. cesari, iii-480:
s'io pietà trovasse / e a me s'aumiliasse / il vostro core ed a
a divenmossa quest'acqua, ma da me sempre nella sua primatare terra, questo è
volerne parlare con monsignor nostro e con me e così l'aspetto e non ne
, una favola per tenere legata a me proprio lei, bianca, che mi odia
te ne do uno vecchio, e tu me ne dai uno novo '. così
non gli debbe dare noia dov'io me la facci, purché in capo de'cinque
le mani, « mi sono murato da me... sono morto e sotterrato
interesse, mamma cara, / e a me lasciate dimenar la polta. manzoni,
muscettola, i-357: non giova a me di melibei murici / stender su l'ebre
tessellature, e... retro volventi me mirando, vidi uno ascalabote o vero
delle foglie. leopardi, 9-30: me non il canto / de'colorati augelli,
il murmure saluta. poerio, 3-825: me vagante alla lieta aura d'aprile /
i-166: de ti, dona, e'me lamento, / ma ben vedo che fo
otto. bruno, 2-30: a me è stato commesso il prologo; e vi
ferrari, 386: chi è che me a me tutto disvela? / chi di
386: chi è che me a me tutto disvela? / chi di gioia e
, / musa dei morti, in me / rivive. - sei la sfinge?
cronache di pindo ': le quali a me pare (e forse altri dimostrerà)
xviii- 268: la musa per me è come una innamorata che voglio rivedere
m'annoii; e la letteratura in me ha i periodi medesimi dell'amore, e
medesimi dell'amore, e guai a me s'io volessi sforzarmi. leopardi, iii-601
. / io a le muse ed a me stesso vivo. 8.
i fogliami / venati di sanguigno a me da '1 terso / ventre de 'l vase
marito] dirà brontolando: « tu me inganni ». / trista la musa che
io s'el va cercando / ai veder me, o altro va musando. varchi
/ per la mia fide / di me giucate / com'orno fae / de lo
certi generai saluti, / con le musate me la passerei. caro, 2-3-48:
). boine, iv-314: a me par di sentirvi in taluni capitoli la
uccelli ha di più delle altre a me note. essi muscolini... stanno
sieno quelle conchiglie? oh se ella me lo negasse, io vorrei mandarlene tre o
gravi o soavi o dolorosi, ma per me sempre memorabili, della mia vita.
de marchi, i-747: queste parole per me furono una museruola. papini, 27-443
/ musichetta da trivio, anche a me cara / talvolta, che per lui si
mozzetta gli disse: e tu traditore me la pagherai. -musica di gatti
le musiche, anderò io da per me. monti, ii-109: in mezzo a
se è sempre la stessa musica, me ne torno al mio paese. calandra
, 4-28: io veggo che costui me la mette in musica, me la pone
costui me la mette in musica, me la pone sul liuto. note al
egli sia contento di venire sin qua da me, ché io proprio, che
che recide la terra musicarono il me musichevoli nel sommo grado. silenzio
esaltando particolarmente i valori ritmici, me tore; cantante, cantore
ottuagenario sordo, famoso, ignoto a me / e agli indigeni, quasi irreperibile.
qualche bel musino non piaccia ancora a me. bracciolini, 1-10-4: hai tu
, come fa troppo frequentemente, non me lo lascio accostare, perché il morbo non
. tecchi, 2-116: anche a me l'allegria piace, sa, e vede
pochi o molti, lo stato non me gli dà per il mio bel muso,
2-485: -nemmeno se casca il mondo me lo porto più dietro quel fesso,
me, per la mia musoneria! de amicis
to? / diacin che me risponda! e'fa '1 musorno! varchi
1-i-391: il mussellin volle informarsi di me da m. pre- schet, il
). fogazzaro, 11-42: a me importerebbe poco... avere alle
e frangere delle sue onde è a me lo svolgersi delle cose mutabili e passeggere
vero, 'settari 'e cospiratori con me. pascoli, i-735: sono le
tramutazione [della donna] destò in me tanta meraviglia e si quella novità mi
frutto, / en cor piantato, me dè pascemento, / che fé'tal
, / che fé'tal mutamento en me senza demora. cavalca, 20-36: mostra-
7-14: -ma che andate cercando da me? -che ci hai sotto? -
, xvii-308-51: preso à riposo in me suo pensamento, / e l'alma forma
disse: « signor mio, fa di me quello che tu credi ». pulci
angel di dio, / che con voi me ne scampi. e fin ch'ei
/ ch'ogni uom attrista, e me pò far sì lieto. a. pucci
fortuna. giuglaris, 2-732: questo a me cava le lagrime quando penso ch'i
gadda conti, 1-18: rivolgendosi a me, mi chiese se ero davvero desideroso di
, si mutano, dicendosi: io di me, tu di te, egli di
o giacomo da lentini, 412: di me fer- manza avete, / ch'eo
la faccia sua, e in verso me spiacente. g. gozzi, i-13-140:
che da molti, di retro da me, forse sarei stato ripreso di levezza d'
ripreso di levezza d'animo, udendo me essere dal primo amore mutato. idem,
la vista che s'avvalorava / in me guardando, una sola parvenza, / mutan-
, / mutan- dom'io, a me si travagliava. meo di bugno, xxix-91
di bugno, xxix-91: tante parte me veggio asseduto. / ma non mi muto
almen colla mia morte, o in me si mute / natura, e spento sia
motata. caro, 2-455: lasso me! quale e quanto era mutato / da
quanti / mutati dal dolor volti a me noti / rincontro, ch'io più
e il serpente in verga, a me è incerto che mutazion fosse quella.
e storici: ad esempio è per me già dato la teoria della evoluzione (
, 45: io dubito forte di me medesimo che, vedendomi a così fatto
mia condizione e la volontà dei miei me ne avessero dato l'assenso. de
, i-162: la mutazione totale in me e il passaggio dallo stato antico al moderno
...: che dirassi dunque di me se non gli do titolo niuno?
350: da pochi giorni è accaduta tra me e voi mutazione tale di cose che
a me piacque la nuova mutazione che faceste dalle
aria, qualche mutazione. / volgonsi a me, che ho già gli studi e
cuore non avevo: / la certezza ai me stesso dentro il destino mutevole. cassola
. iacopone, 48-18: a me venga cechitate, / muteza e sordetate
di silenzio e di mutezza / a me e a te ancor più ignoto.
imperfetta la sua opera, sarà da me fatto il transunto anco di quelle.
fiolo à perduto el parlare: / muto me credo oramai che 'l sia. boiardo
ancor sord e muto, / qual me stova aver per conseiero. giacomo da
suo dì tardo traendo, / parla di me col tuo cenere muto. leopardi,
era sordo e muto; / or me ne vesto e muto; / e càntone
sono conquiso. iacopone, 1-2-35: e me fatt'à muto, che fui parlatore
. tasso, 19-117: nessuna a me co 'l busto essangue e muto /
anni d'oltretempo / (anni per me pesanti) disincarnano, / si scambiano
neun sembiante facea, si rapressò inverso me. francesco da barberino, i-281:
/ desioso mirando. leopardi, 16-104: me spesso rivedrai solingo e muto / errar
la più saggia eri tenuta / da me, da me che la tua bocca muta
saggia eri tenuta / da me, da me che la tua bocca muta /
da sé. leopardi, n-53: a me... /... /
vuol dire che tutto è muto per me! govoni, 2-72: lunghi anni ciechi
un'altra classe d'uomini sublimi a me si appresenta, che io chiamerei letterati muti
, xii-150: del silenzio dell'uno non me ne doglio, perché ho riguardo alle
neuno sembiante facea, si rappressò verso me. boccaccio, dee., 2-9
posta fare star chete. io per me voglio esser mutola per lo innanzi.
trovava la sua ventura, ch'io me lo averei intratenuto con qualche scudarello, come
nostro di deio / essendo mutolo, / me '1 dice il cielo; / e
voleva un empio - disse, -come me, per far ridere una santa donna,
da mutuale; cfr. fr. mutualis me. mutualista1, agg. (
uomini fratelli suoi: -che pretendete da me, canaglia! come s'io fossi pari
scoppiare sopra l'ostiense; ed io per me avendo posto in salvo quell'autore,
conterie e trine di movenze trapuntate su me, e sassolini di risa, e nàcchere
in modo che abbia a ricordarsi di me in vita sua. 7. canzonare
: dipoi ragionamo del bambino, che me lo pare tuttavia avere in braccio, el
oh! perché dar tu della tiburzina a me e della nefantante, quando non ti
aspetto piuttosto rozzo che raffinato; con me aveva parlato soltanto tre volte, e tutte
sete io vengo meno, / porgi a me dal fresco seno / l'onda pura
arnesi appresta. alfieri, 6-209: a me, un po'più / dell'acqua
francesco di vannozzo, 261: così me par che sia putto da nanna /
a parlar liberamente, le dirò che a me non finisce di soddisfare, per esser
2-15: mia madre stava accanto a me seduta / presso il tavolo ingombro dalle
meo servir non veio / che gioia me n'acresca; / nanti mi si rinfresca
bambino mio, se tu lo serberai e me lo farai trovare, la prima volta
: all'angolo della scrivania, tra me e lui, era posata una guantiera di
dei 'suoi 'delitti. « quanno me chiammeno!... già.
chiammeno!... già. si me chiammeno a me... può sta
.. già. si me chiammeno a me... può sta ssicure ch'
, 206: mi diedi del napoletano da me, e andai subito ad aprir meglio
nappi, acciocché niune allegrezze sieno in me. guarini, 1-153: così ci
mani, mia sorella accanto a me, un narcotizzatore calmo ed esperto, un
e ligustri, / spirino intorno a me l'aurette molli / fiati d'amomo e
posso... pienamente sodisfare a me stesso e forse ad altri di purgate narici
né di trarvi a vana / pietà di me, coll'accen- nar mie fere /
narrante marito. alfieri, iii-1-187: a me pare che il principato permette, nudrisce
ugo di perso, xxxv-1-592: ben me boia longo servidore / et om q'
te quella pietade / ch'aver di me solevi alcuna voltai / volgi a me gli
di me solevi alcuna voltai / volgi a me gli occhi e i miei sospiri ascolta
. / la sua storia d'amore a me narrando, / sparger lo vidi una
sogno, dicendo: io vedeva innanzi a me una vite, nella quale erano tre
qual modo / abbian forza e vigor, me ne ritragge / la povertà della romana
loro radice, ch'erano dentro a me. poliziano, 1-730: io son costretto
narrare di lauretta, ho parlato di me. carducci, iji-5-417: di questi
terra creata / veio che vene per me accusare. = voce di area centrale
reputar mi debbo, che il nostro re me a tanta cosa, come è a
si maravigliano non poco dell'ordine da me dato cerca il viver vostro. caro,
. carducci, iii-28-302: che importa a me se tra gli altri ministri,.
.. / degna è, secondo me, andare inante / a scienzia e qualunche
: ardisco sorgere qui fra tanti di me maggiori nell'onoranza, nell'ingegno e nell'
orgoglio. iacopone, 16-29: forza me seria corressa, che non fora a
a questa oppressa; / l'onoranza me tenne essa ch'eo non fosse medecata
ma il loro cuore lontano è da me [parla dio]. laude dei bianchi
piacque al buon vecchio, che volle me come forestiero onorare. testi, 3-56:
tua mente agogna. / questo a me non bisogna: / non far vergogna
/ non far vergogna a chi onora me. ariosto, sat., 3-263:
dire che lo spinse a voler amazzar me, ch'egli doveva onorar come padre
ch'ogni laude di lei sia da me espressa; / non perch'io creda
perdonami, che non ha senso alcuno per me. -con riferimento a un'opera
tanto che 'n altura / mise in me la mia cura. fra giordano, 1-121
iii-19-354: egli chiamato più tardi che me alla dignità di cui fu tanto più degno
, mi aveva onorato di pensare a me per la sua presentazione all'alto consesso
ogni qualvolta sarò onorato delle iscrizioni, me le professerò eternamente obligato.
. ma oramai non fi'più per me onorata. ariosto, 3-16: favorisca fortuna
b. segni, 1-100: io per me d'esser figlio di fortuna / non
cause. salvini, 16-214: se a me darà l'egidarmato giove / e minerva
, ma la poca fede che avete di me fa inquietar voi ed insulta la mia
. baretti, 6-84: pochissimi me l'hanno voluta confessare ingenua- mente e
giudizio, che è tanto poco in me che non sa ciò che io mi sia
nobile tragedia non si è conosciuto da me secondo le qualità dei suoi veri stupori
menzione che v'è piaciuto fare di me in quella orazione vostra. cellini,
che la si è degnata fare di me. giovanni soranzo, lii-5-109: sua
/ deh siate al creder mal di me più tardo! / ma presto all'onorate
terra piena del mio nome intenda. / me questo scettro, me de l'onorate
intenda. / me questo scettro, me de l'onorate / opre mie la memoria
chioma ne'cieli vada, / volgi a me gli occhi. 25. locuz
tenore abbia oltraggiato il vostro decoro, me ne rimetto al giudizio degl'intendenti delle
tornasi di lampedusa, 238: anche a me ammazza, quello, perché non ho
né pregio se tu poi armato vincessi me disarmato. -campo d'onore: campo
chi vuol bene all'onore italico, sèguite me. panigarola, 1-86: che darà
. foscolo, sep., 226: me che i tempi ed il desio d'onore
11-88: io, se noi vinciamo, me ne terrò l'onore che mi darai
diss'ella: -è giusto: esser a me conviene, / se fui sola a
, scorno. caro, 12-i-356: me ne giustificherò di sorte che ne rimarranno
nascita, dignità di mansioni, professione, me prima dalla piazzola di partenza
che dante sia savio! io per me noi credo, però che 'l savio
loro chiamano libertà, che appresso di me è alli popoli e al suo signore cosa
onore [ad amore] / ferir me de saetta in quello stato, / a
che venne a londra e ottenne da me certi vantaggi fa onore alle sue cambia-
animo / di pigliar moglie, io per me son per fartene / onore.
piovene, 6-266: osservavo quanto restava in me di attaccamenti falsi, convenzioni, idee
a questi miei onorevoli compagni e a me che senza il consentimento publico non si
sua compassione più grata ed onorevole a me che l'invidia di mille altri.
come vostre le parole onorevoli relative a me che ho trovate negli scritti dei "
parabosco, 7-2: aver fatto dono di me medesimo a chi per bontà e per
per marcare onore e riputazione. io per me dono ta'onorevolezza a chi la vuole
. brusoni, 1-188: io per me non ho mancato d'allevarla per tre
ritrovi uno che pensi onorevolmente sopra di me? 6. gloriosamente; valorosamente
io te ne caverò e tu onorificherai me. guido da pisa, 1-51: moise
castiglionchio, 18: chiunque onorifi- cherà me, io glorificherò lui. g. f
sì come merta il vostro sangue nobile / me scuso. -sollevare a un'
quantunque il medesimo sia infinitamente onorifico per me, sappiate per altro che è un nulla
presumere di render efficaci le ragioni da me sinceramente proposte ai soci colombari per rimoverli
colombari per rimoverli dall'idea, per me troppo onorifica, di farmi lor presidente.
, per messi ha ricercato, / oggi me l'ha richiesto a fronte a fronte
segrete. svevo, 6-451: per me non c'e che un mezzo per salvarmi
mano / grand'ira ed onta inverso me riserba. pulci, 21-26: [creonta
forza e la gioventù e l'allegria in me che adesso rendevo il doppio sul lavoro
questa unta, / lasso, che sofferir me festi, amore, / quando tu
festi, amore, / quando tu me menasti tor quel fiore / che lo disio
; fra poco / chi sarà da me beato? / forse un misero cascato /
mai viver noioso / ad onta di me stesso, con gran pene. cesarotti,
v-1-219: chi è più felice di me, poi che ho potuto e
: dove il cel col suo influxo me destini / seguire ad onta di natura io
per forza la mano, a mio dispetto me la mise sopra della bara. vinto
io divenni obediente, e tirata a me la coltre, a mia onta gli
: amo ed ho in odio, e me vivo onteg- giando. 2
: risponderanno onteggiosi mai altri che solo me essere stato chi in la loro famiglia inseminasse
d'annunzio, iii-1-785: -or guarda me, che sola son la fiera /
che l'ontosa morte / verrà per me, servir 'sta ninfa bella / e comportar
per poco '. appena è migliorata me la rimanda, appena la sua fantasia si
pascoli, 702: tutto allora in me trovai, che prima / fuori appariva,
che prima / fuori appariva, e in me trovai quel canto, / che si
, 2-74: il chiostro era su me freddo ed opaco / come su una farfalla
d'un metallo così risplendente! in me non v'è un atomo di materia opaca
di luce d'opale circonfusa / a me dormente l'esil forma appare. praga,
dunque hai deciso se verrai a startene con me, quassù, sempre con me?
con me, quassù, sempre con me? = deriv. da opale,
e la sua temperatura, esplorata da me alla sorgente, oltrepassa di poco i
con l'opre, ed a me, iniquo, / non fabricar da l'
in verità vi dico che chi crede in me, egli farà l'opere che faccio
or qui. musa, rinforza in me la voce, / e furor pari a
della valle, 32: perché di me porti intera palma / io t'agevolo l'
ii-8-102: vi sono certe domeniche che per me sono occupate e laboriose più che il
persone, ma i vecchi di essa da me esaminati asseriscono che non ce ne vorrebbero
3-768: prendi, figlio, da me quest'opre, uscite / da le mie
qualche tuono; ma non come a me piacciono, bensì tuoni d'opera,
ella avesse occasione di lodarla, siccome a me parve d'avere auto cagione di farla
lume dalla donna che per amore di me e per opera mia aveva raggiunto il sommo
obbligo e di tenersi ben satisfatti da me, e le promesse che mi fecero
con quella amorevolezza che l'altre da me indirizzatevi operine accettate avete. varchi,
, egli è tutto al contrario di me: e salvatore ancor esso, ma per
nello stomaco, vicino al piloro: me la sono buscata nei primi giorni della
darà a'riprovati: « partitevi da me tutti operari de la iniquità! »
singolari dagli altri e per ciò da me descritti distintamente, avevano di già,
bagno, 6-50: preso a riposo in me suo pensamento / e l'alma forma
apollo. alfieri, iii-1-187: a me pare che il principato permette, nudri-
guittone, xiii-33: ciò che per me se dice ognora e s'ovra /
di non volere a te né a me di quello a che naturai peccato mi tirava
peccato mi tirava, in quanto per me si potesse operare, vergogna fare. scala
quel naturale desiderio che fu sempre in me di operare sanza alcuno respetto quelle cose
: temo, adattandomi all'esercizio per me nuovo della memoria, di operare prima
questa femina? ella ha operato in me opera buona. dante, conv.
grazie del nuovo dono, pregiatissimo a me, a cui è religione la storia
, xxxv-1-321: se voi ristoramento a me non date, / certo fallo operate.
figliuolo del diavolo, ad operare in me li desideri de le tue pene. ariosto
nulla. tasso, 8-30: me per ministro a tua salute eletto /
/ ché, conoscendol, opero a me danno / per servir voi de quel che
intendere quello che lo suo salutare in me vertuosamente operava. intelligenza, 31:
: un bizzarro accidente operò alla fine in me quel che né i fraterni consigli né
vive come di instrumenti: però a me piacerebbe intendere qual sia la migliore tra
sì bell'arte / uniti oprar che a me pur si comparte / col desio di
nel capoluogo della nostra provincia, dissi tra me: « si vede che vogliono '
in capo di dieci giorni cominciò in me talmente ad operare che venni, di
persona. carducci, ii-2-341: io per me scelsi o il sannazzaro o il monti
belli, 152: è avvenuto a me quello che succede alle persone di empitura
diatessaron volgar., 290: dipartitevi da me, tutti voi che siete operatori
], 2-78: dipartitevi da me, voi tutti gli operatori d'iniquità.
v. sig. come segretario e me come arciconsolo, insieme con tutti gli
., 8: per vero quegli a me finalmente pare che viva e che
messer gualtieri, strenuo cittadino, e me appresso di lui, per ambasciadori alla
sua mente stando alla porta, e non me lo celò per fare utilità ad altrui
, ne le quali io dicesse come me parea essere disposto a la sua operazione
sua operazione, e come operava in me la sua vertude. bambagiuoli, 18
eh? -ah, sì, sì ora me ne ricordo. una zimbellatura costa poco
miei poveri interessi, tu ti ricordi di me. mazzini, 48-208: l'imprestito
lo scrivere parmi ormai operazione servile. me lo han fatto abominevole i tanti cialtroni che
sono nei 'caffè chantants ': con me fanno di peggio, qualcuno mi chiama
sempre; senza desiderare mai altro da me che la lode per la sua operosità,
, 1-354: tutti gli autori dinanzi a me contano che aulo cornelio, tribuno de'
che potesse arrivarmi, / né guadagnar di me la spoglia opima. gosellino, 1-24
in suono. muzio, 1-161: a me sembra che questi così fattamente opinanti vorranno
mi assicura che sarà felice di tentare con me il volo se si riconosca la necessità
più discreto? ti sei impegnata con me più per fatalità che per vocazione?
solamente apprendimento di mali, io per me dubito forte che non vi sia per venire
dio, che tuto vede, / me ne fazza rasone. alberti, 393:
approva il mondo, / lascia qui me ch'ai capitan ti scusi i e
vita, mentre andavo poi ruminando tra me stesso le sottigliezze de i loro argomenti
: questa doverosa opinione che ho di me stesso ha fatto sì che risolutamente rigettassi
mazzini, iv-3-103: io avevo di me stesso opinione più alta quattordici anni fa
di nuovo la facoltà; e, me assente, agli uomini ragionevoli mancò il
l'alta voce a odire oporta, che me dicea: « vecchio, surge!
o che si fosse, / a me parve di vita esser partito.
idropisia. redi, 16-ii-113: così da me si spera / di cacciar via l'
sui popoli. tutto il resto, per me, era inganno, finzione, illusione
/ io ne acutizzo il duolo, io me lo torturo e lo addoppio. papini
dell'attività io non posseggo ormai che me. gramsci, 6-123: la piccola borghesia
galileo, 1-1- 142: non me la sono né anco presa con quell'ardore
deliberato d'uccider chiunque avesse voluto a me opporsi e farmi contesa. b.
spender tutta la diligenza di nostro signore verso me in questo solo negozio. baldi,
): potrebbe già l'uomo opporre contra me e dicere che non sapesse a cui
cangiarla, io non m'oppongo: per me son qui; e se non mi
qui; e se non mi volete, me ne vado. mazzini, iv-6-381:
; / ma un sovrano terrore in me s'è opposto. 19.
dell'inosservanza de'capitoli e lui non me li ha mai rinfacciati né negati.
109: ecco, dissi allora fra me, quell'opportunità che ho così lungamente
muzzi meditava una riforma dell'ortografia e me ne dimostrava con lunghe argomentazioni l'opportunità
più essere, alla disiderata vendetta da me, oportuna stata. pontano, 108:
per ditte casune ha avuto recorso ad me, pregandome voglia recommandarlo alla ill.
campofregoso, i-58: s'opportuno soccorso a me non viene / da '1 sacro monte
/ mostrossi un dì col fianco a me rivolto, / e sperai, folle!
io vinco chiunque si levi contro di me, abbatto e pongo in imbarazzo il mio
troppo inebriata finora d'idealismo; per me un bel cavolo e ben coltivato è cosa
appoggiato ad una colonna marmorea, a me dirittissimamente un giovane opposto vidi. bernardo
miei detrattori stati, a dire di me cosa che la mia età medesima di
, lxxxviii-11-704: ringrazio el ciel che a me rettor dar volle / angelo uman,
che lui andarà in prattica in contado, me fingerò esser da la solita passione oppressa
g. gozzi, i-17-124: misera me, dalle miserie oppressa! alfieri,
ceresa, 1-22: posto in bando di me, sì forte oppresso, / imparai
: / pensar di altrui et obliar me stesso. epicuro, 3: tu fra
in modo ch'io mi facea maraviglia a me stesso e disperava di provar più consolazione
pace -io dissi, cercando di scuotere da me l'oppressura e di risollevarmi.
, 7-7: quando mi scossi, a me rotar d'intorno / vidi le stelle
il suo castigo opprime e aggrava me innocente. g. gozzi, i-17-21:
pari l'essempio) / questo fellon da me percosso e vinto, / e debil
contento che ella abbia buona speranza di me e migliore opinione di quella che,
: cento scudi, perché ducento già me n'aveva promesso vittorio baldini de le
, 2-21 (i-854): ahi misera me! come averò ardire i miei figliuoli
ariosto, 45-36: deh, torna a me, ruggier, deh torna prima /
dov'è questo dio? » « voi me lo domandate? voi? e chi
tutto il tempo destinato agli amici e a me. borsi, 2-149: 11 lavoro
tratto, / co'cane scortecato / non me iett'a. ffos- sato, /
tratto, / co cane scortecato non me gett'al fossato, / vedennome sì
della repubblica romana, e che a me dottore imberbe conviene oppugnare quei barbassori che
conosco una cosa e dico a me stesso di non conoscerla, io sono in
conoscerla, io sono in contraddizione con me stesso, io oppugno me stesso.
contraddizione con me stesso, io oppugno me stesso. -assol. lucini
65: d'un immenso dolor dubio in me stesso / son preda e di letizia
letizia in dubio molto, / e da me per ciascuno amor m'ha tolto /
la sentenzia a chi ne sa più di me. galileo, 3-4-235: coll'istessa
s. eccellentissima o rimarrà scandolezzata di me, oppure se ne riderà. a
la camera. pagliaresi, xliii-41: a me è stato comandato / ch'io non
petrarca, 40-13: perché tien verso me le man sì strette / contra tua
e giusto agli occhi tuoi ricopre / me ingiusta e indegna con quel largo manto /
con quel largo manto / col quale me nasconde, e se stesso opre.
si fruisce. lamenti storici, iii-171: me aiegro de l'optato e bon successo
bernardo. magalotti, 4-xxxix: questo canzoniere me l'ha fatto fare la reminescenza risvegliatamisi
. frugoni, 3-iii-313: chi dicesse a me, lasciandomi in balla dell'opzione:
ricevei lettere. ariosto, 7-47: me n'andrò questa sera alla prim'ora /
un commissario di prefettura si presentava da me senza regolare mandato dell'autorità giudiziaria.
abbiamo? / - l'ore per me son sempre funeste e dolorose. guerrazzi,
, perciò che questa settimana tocca a me a dar principio a l'ore.
. * domani venite a mangiare da me; la nostra ora canonica la sapete
guido... e ricordati di me... nelle ore sacre.
ira d'ambidui, / la qual me solo e i miei figliuoli offenda, /
, 69: mai senza sospirare / amore me no lascia solo un'ura. pannuccio
fin qui la pura / parte di me ne l'atre nubi sue. tansillo,
i miei sghiribizzi, piaccio e dispiaccio a me stesso come una bellezza di ventitré ore
[s. v.]: a me possono farmi poco bene e poco male
., 31-140: tal parve anteo a me che stava a bada / di vederlo
tace », / disse '1 poeta a me, « non perder l'ora; /
: quando vaghe di lusinghe innanzi / a me non danzeran l'ore future. zanella
tutte le buone opere che faceva per me questo signor castellano. -via via
: piacciavi ad un'ora / per me guerir, voi esser sicurata. dante,
error? -l'orafo, / secondo me, che... /..
, / ca null'ore -dovessi da me partire. anonimo, i-545: chi mi
quest'ora avra. ricevuto novella di me. a quest'ora sarà per viaggio.
battilani. giuliani, ii-313: badi, me lo merito questo castigo; mi ripento
fare. idem, iii-28-282: a me le ore erano contate. -stare
parlo il tempo fugge / ch'a me fu insieme et a mercé promesso.
[giglia], dove tu non me ne davi altro che cinque ». il
patecchio, xxxv-1-587: la maior noia qe me de- mana / è l'ora qe
de- mana / è l'ora qe me manca 'l dinar. -mal'ora
preso e de foco inflamato / che no me posso partir neson'ore. -non
gli farei vedere che so anche da me stesso levarmi le mosche di sul naso '
spesso. anonimo, i-633: fra me spess'ora doglio ed ò pesanza /
fui gran tempo, onde sovente / di me medesmo meco mi vergogno. sacchetti,
ora ti movi, / deh vieni a me, che mi se'sì piacente.
voce del sangue del fratello tuo chiamò me di terra ». petrarca, 128-32:
fate da ora, padre mio, di me ciò che volete, ché io sono
se non ciò che ti dispiace in me, tu il levi via per ora e
« no! » disse: « non me la toccate per ora ». arbasino
guerrazzi, 19-22: io per ora me ne andrò a dormire, e siccome
sfinge e nessun oracolo ha parlato per me, mi è piaciuto la vita che ho
le vostre lettere e che appresso di me sono in luogo di oracoli, tal
più liberale. panigarola, 4-130: a me i pareri di lei serviranno sempre per
ricorriate per consiglio, e non a me, dove, se ben trovareste affezzione