scuole di matematica, o s'occupa per me facendo esattissimamente i conti di casa.
[i tuoi maggiori] / a me e a miei primi e a mia parte
tudi. boccaccio, v-16: a me non è la forma di adone né
, come ella s'ingegna d'entrare a me con la sua bellezza. idem,
ciel arder le stelle; / dico fra me pensando: / a che tante facelle
aminta, 1809: sin qui vissi a me stessa, / a la mia feritate
/ son disgiunte in eterno. / a me non vivi / e mai più non
che sarebbe tentata di fare all'amore con me. manzoni, pr. sp.
talento. guittone, ii-254: da me parte la vita a gran dolore.
molto graziosa con tutti fuori che con me. pea, 1-35: un pastorello
messo. idem, 12-77: temerò me medesmo e da me stesso / sempre fuggendo
12-77: temerò me medesmo e da me stesso / sempre fuggendo, avrò me
me stesso / sempre fuggendo, avrò me sempre a presso. idem, 17-9:
al corpo di san chimisso apostolo, e'me ne scappa una delle mie.
fare certi miei negozi, e perciò me ne vado via. baretti, i-37:
/ ma or ne son, dolente a me!, privata. idem, dee.
? firenzuola, 317: beata a me, poscia che egli mi farà avola
29-151: e quando il carro a me fu a rimpetto, / un tuon s'
luce. iacopone, 75-29: e me la luce sì m'ha accecato: /
accecato: / tanto lustrare de lei me fo dato, / che me fa gire
de lei me fo dato, / che me fa gire co abbacinato, / c'
delle quali soventemente ricordandomi, 'di me medesmo meco mi vergogno'. bontempelli,
stretta come uno stocco, davanti a me, allungarsi sul muro. abbacinlo,
rapido prodigio. ne conservavo ancóra dentro di me ima specie d'abbagliamento.
de man del mastro eterno; / ma me, che così a dentro non discemo
si scaglia. boiardo, 142: sì me abagliava quella incesa voglia. lorenzo de'
il dolce lume / né mi toglie a me stesso il dolce canto, / una
le sue parole nel sollecito petto fra me volgea; e ancora che abbagliato fosse il
, se errai, ricadde / su me la colpa. cicognani, 6-193: volli
abbaiando e sbrancandomi tutta la greggia, me l'hanno perseguitata dalla collina per tutto
quand'io vidi / solo dinanzi a me la terra oscura. idem, purg.
sì come sprona / lo tempo verso me, per colpo darmi / tal,
tramòre. goldoni, vi-757: misera me! che intesi? ah, degna or
79: una stanchezza s'abbandona / in me di precoci rinascite, / la consueta
fatto, che tu non tomi a me? non altro, se non che troppo
, iv-1-469: si appoggiò tutta su me con una di quelle sue movenze indescrivibili
prodigio. precisamente in quell'abbandono di me nella luna e della luna in me
me nella luna e della luna in me: in quella umana e celeste comunione.
, essa con abbandono s'accostò a me e mi porse le labbra. d'annunzio
, / più m'abbarbaglio, né me ne correggio. varchi, 16-187:
far che s'abbarbicasse ognora più in me questa mia sciocca e ridicola presunzione. mazzini
una stella; locuzioni delle scienze fisica, me dica ed astronomica. abbassamento
anni / paiono traer guai contro di me: « che importa / -dicon -tendere a
egli occultamente la prendesse, primieramente a me e a'miei grande vergogna ne seguirebbe,
onorato padre. castiglione, 308: a me pare ormai aver detto a bastanza.
abattesse a mia alcuna scrittura, subito me la consegnasse. pulci, 4-20: a
trattato, egli si farebbe beffe di me, e direbbe, che io t'insegnassi
anni non si è lasciato vedere da me. idem, ii-235: sono quattro dì
dicea: - perché non abbattete voi me, che mia è la colpa?
quando l'altrui sete si abbevera in me. negri, 1-393: l'invincibile arsura
). fioretti, 1-160: a me parea fare villanìa, portare l'acqua
. idem, ii-1-164: io per me son di credere che senza metter figure strane
, sono voci romane, epperciò omesse da me, non disposto a raccogliere, come
(e se non a coloro che me atarono, alli quali per avventura, per
dottissimi uomini..., iscorgendo me di regola e d'ammaestramento più d'ogni
fra noi riescirebbe grave a te, a me doloroso. collodi, 296: con
de'bevitori vuole il brusco; io per me amerei il vino abboccato, cioè con
dentro la granne pina, / la qual me mina l'amor del peccato. cino
combattersi. rigutini-cappuccini, 2: a me parrebbe che, accettati gli uni [
mi rispose (quantunque uno, come me, abbordi più per amore del suo prossimo
mia scienza abbottinata nelle rade scorrerie da me fatte sui poderi delle muse. abbottonare
l'avrai avuto o per te o per me. buonarroti il giovane, 9-162:
... né potrebbe dare soddisfazione a me medesimo, e molto meno a v
227: uno o due giorni a me non basterebbero per abbozzare quello, che
gli uomini e le cose, per me oramai è impossibile; penso che sarebbe
rimanea alcun dubbio, v. s. me l'ha rimosso; facendo perfette,
tal poca abbozzatura, perché fu da me frettolosamente scritta. d. bartoli
v- 50: tu sarai da me ricevuto con altro abbracciamento che il faticato
le cose mie, che è a me il sigillo d'ogni mia sicurezza. d
alla sua tornata in patria vi dirà di me tutto quello che c'è da dire
abbracciare un'occasione che può essere per me principio d'una vita affatto nuova.
. rota, 1-2-68: convien pianga me solo, / che più tardi ad amor
, 46-58: [vergogna] con deo me coniogne nella sua dolce abbracciata. ser
1-176: il peccato è più forte di me. ho tentato sfuggirgli, esso mi
annunzio, iv-1-518: ebbi pietà di me..., di tutte le creature
. salvini, v-482: io per me credo, che tanto questa, quanto l'
abbrivido. bar etti, i-21: io me ne vado tutto in diaccio ed abbrivido
la mia pelle è abbrunita sopra di me, e le mie ossa per lo caldo
: io mi lavai li piedi: come me li abbruttirne? grazzini, 3-1-252:
. fin dal 1470. ab dò me e deriv., v. addome e
d'amore, 28-6: meglio posso a me donare abento / e riconoscer via di
i-791: i rami degli abeti sopra a me sono immobili nella calura. tanto ben
umilmente ed abiettamente io debbo sentire di me medesimo eziandio avendo alcuno bene! b
occuparsi di quest'uomo abbietto più che di me, egli ne ha più bisogno,
come un uomo. piovene, 2-119: me ne trattenne la pietà, che suscita
, 16-294: questi biasmi in accolta a me sovente / mormoraste, o guerrieri.
color vestita / della bruna viola, a me si offerse / l'angelica tua forma
la quale è tra noi, che di me vi ricordi. alamanni, 6-1-26:
, prima che avesse tempo d'accomodarmi me, il birbone ». collodi, 7
fatti. collodi, 189: -fra me e te ci possiamo accomodare...
441: -carini codesti pezzi di bicchiere; me li vendi per cinque soldi? -fateli
: la cosa rimarrà fra voi e me... raccomoderemo fra di noi.
accomodarono. alvaro, 9-421: veniva da me come si va dal medico, e
per tutto il tempo che restò da me, seduta su una poltrona in cui
la mia esperienza non può giovare che a me. se vuoi servirtene, accòmodati,
il ritratto, perché senza paga non me lo farebbe, né io avrei l'
di richiederlo di tanto, se anche me lo volesse fare per nulla; e il
la terza specie de'ripieni pare a me, che possa dirsi quel che da altri
, / dicendo: « assai da me fia accompagnata; / io mastro, io
: o dio, voi partirvi da me, e che io non v'accompagni sì
sì com'io credo, è ver di me adirata: / se tu di lui non
se non mostra / che più di me sia valoroso in arme. / con qualunche
quelli della quarta spezie, pare a me, che possan'appellarsi accompagnavèrbo, perch'e'
, e che non dovreste, pare a me, avere nessuna sorta d'accomunanza con
] egli s'ha ancora accumunato con me, non bastandogli d'aversi accumunato la
quanto ai molti cavalli da sella, io me li facea perdonare da loro, accomunandoli
assai forte, ma non a bastanza per me che avrei voluto sentirmi penetrare nel braccio
mi veniva acconciamente, in parte solitaria me n'andava. crescenzi volgar.,
la mia avarizia e quel che da me disideri. idem, dee., 2-6
ha da essere, in quanto a me, di levare il mio nome.
torio. masuccio, 181: io per me ho acconcio onorevolmente da disinare. pulci
iacopone, 29-40: per le case me metto pezente; / ma molto me parto
case me metto pezente; / ma molto me parto dolente, / si, del
el ditto mio; / ma molto me par che sia rio / colui che me
me par che sia rio / colui che me dà comiato. novellino, 1 (
mandarmiti a te, però che dimandata me gli hai? idem, vi-229: era
io ci ho pensato di molte volte da me a me,... ma
pensato di molte volte da me a me,... ma io non mi
un paro di stivaletti,... me la rubò e vendella a un acconciatore
: dirai alla mia donna che di me niun pensier si dèa infino a tanto
che ella possa con suo acconcio per me venire. idem, dee.,
, tutto quello acconsentimento trascorrente via da me si parte. s. bernardo
contento. bàretti, i-123: a me importerebbe un fico di mille lire più
... si era operata in me una metamorfosi faustiana. = dalla locuz
/ di quel che credi ch'a me satisfaccia; / ch'i'non potrei,
in casa mia, produssero dunque in me l'effetto d'accorarmi, prima,
f. galiani, 1-276: a me pare esservi una via accorciatoia, che
e poi mi scordo, / tanto infra me mi stordo / per la gran dubitansa
caro, 2-3-201: le dirò che a me non finisce di soddisfare [l'intaglio
vita. cardarelli, 1-63: tra me e le ore / vigeva un accordo esatto
. comisso, 12-8: la guerra per me era passata rasente... era
, / sì chiusamente, ch'i'sol me n'accorgo, / e quella che
piacer partita ti sii, parendo a me aver di te quella consolazione che io desiderava
è duro ». / ed elli a me, come persona accorta: / «
che voi m'avete fatti, a me chiedete / lagrimando perdono / con modi così
dolci e così accorti, / da me perdono avrete. idem, 794:
fosse delli occhi ammirazione / traean di me, di mio vivere accorte. cecco d'
stato fussi accorta, / a me si volse in sì novo colore. idem
n-8: ma poi ch'amor di me vi fece accorta, / fuór i biondi
una per maso, / una per me... ». « si fanno
punto. paolieri, 2-107: e a me, acco sciato sull'erba
senza che io abbia a rimproverare a me stesso qualche cosa che mi umilii
di polenta in un tovagliolo candido e me la porse... l'accostai alle
, iv-68: veramente una iniquità in me conosco...: e questa fu
magno volgar., 3-18: a me è sommo bene accostarmi a dio.
s'accosta. idem, iv-163: a me non è niuna cosa che le mie
-ora in verità s'accosterà a me lo marito mio, perciò ch'io
festa, e non so come diamine me lo accozzerò, ché io con quel messer
addebitare). svevo, 3-827: me lo consegnò, mi pregò di farlo incassare
191: vorrei veder sorgere poeti migliori di me, affinché accrescessero il numero di questi
/ che il mio dolore duri quanto me, / anzi di giorno in giorno mi
matte che già avevo inventate e accarezzate per me. pea, 1-24: la presenza
voglie a tanto piccol numero, che me le posso oggimai contare sulle dita d'
ii-98: accuratamente recise un grappolo e me lo porse. b. croce,
duca mio... / disse a me: « egli stesso s'accusa:
accusar voglio / perché il picciol soccorso a me chi muove un'accusa, un'
conscienzia per mia accusa trice dentro a me medesimo. machiavelli, 416: avendo bisogno
il commessario vedendo lui smarrito, e me sdegnato mi diede su la voce,
li chiamassi faccia a faccia dinanzi a me, per sbugiardarli. = lat
: ma, non so perché, a me non vien fatto di raffigurarmi la fisionomia
sento contra lei prontissimi, e veder me li pare insidiatori della vita di lei.
* casi e de'dolori / in me rendè l'acerbità de gli anni. segneri
sento agli amorosi affanni / matura in me l'acerbità degli anni. salvini, 39-i-72
, iii-142: non potea rimovere da me l'acerbità del dolore. cesarotti,
laccio d'or non sia mai chi me scioglia, /... / né
mia acerbissima vita, se vita in me si può ella chiamare a non più tosto
tuoi ingegni s'aguzzano a nuocere a me apparecchiato di minare! oimè, perché questo
io non so. tu fosti già a me benignissima madre, e ora mi se'
contradizioni mosaiche,... a me non darebbe fastidio nessuno. a
frezzi, ii-12-95: « troppo temendo in me caso sinestro, / me stesso
in me caso sinestro, / me stesso uccisi: io son achitofelle, /
xi-166: e tu invece di avercela con me, mi resti amico...
ingiallito: « chi ha sete venga da me, e chi vuole beva l'acqua
membra / pose colei che sola a me par donna. idem, 325-70: il
fare a meno di paragonarla dentro di me ad un'acqua cheta. ma non quella
e ch'i'sie su'figliuolo a me non pare, / ma figliastro, e
. fagiuoli, 1-4-375: o pover a me, i'ho fatto un buco nell'
124: quivi mi venne voglia ancora a me di farmi ramazzare, ma nella calata
de marchi, 85: a me non me ne viene in tasca niente,
, 85: a me non me ne viene in tasca niente, figuriamoci,
salviati, 7-1-2: uh trista a me! parti che noi / avessimo fuggita
mi sono proposto di pensare solamente a me e di lasciar andar l'acqua alla
della casa, 2-3-199: pensate che a me è montato il moscarino; ma non
le mane, / non guadagniam tra me e 'l garzon mio. -non sapere
l'acqua santa, e appresso di me venite. idem, i-528: qualora
già mi si fa tardi, che sopra me senta la santa acqua versare, e
magalotti, 9-1-126: io me ne sono contentato, per esser un
sue coppelle d'acqua, chiamatolo a me, lo pregai che lui mi levassi di
secchia dell'omero, e disse a me: -e tu bei, e a'cammelli
si fa vino buono. non per me che sono acquatile. = voce dotta
contrabbandiere. viani, 19-365: io me ne stavo acquattato entro l'ossatura di un
col nome di acquerelle, che secondo me è il proprio, come che altro non
coppelle d'acqua, chiamatolo a me, lo pregai che lui mi levassi di
, / fedel mio caro, e in me tuo duolo acqueta. marino, 6-158
a quel che s'abbia / di me disposto il ciel, m'acqueto in
per le sen- tenzie da loro a me. idem, 829: questi denari.
fuoco, per ciò che, campando me, a te acquistasti morte. idem,
fatto tanto del buon compagno, che me gli ho tutti acquistati. machiavelli,
ii-486: acquistare il suo fine per me sta a indicare il punto del possesso;
, 3-9 (356): io per me vi tornerò allora ad esser con lei
dito, ed in braccio figliuolo di me acquistato. guido delle colonne volgar.
, 31-3: volgendo 'l suo parlare a me per punta, / che pur per
, 964: un'acredine sprezzante contro me stesso, contro i miei simili, mi
buonarroti il giovane, 9-602: buon per me s'io t'avessi in libertà /
, siccome ognun sa, / in me pur tanto acuta, / temprar, te
le mie quat- tr'ossa / e me ne sono andato / come un acrobata /
.. m'acumina le squame e me le lustra a una a una! bocchelli
un foro in quel luogo che a me pareva più proprio secondo che io
l'erba riposa / il suo cuore con me. moravia, ii-352: anche il
per questa via. abba, i-126: me ne starei sdraiato...,
iacopone, 61-18: si voi po'me venire, / la croce alta,
; / e te annichilire, si voi me sequitare, / te medesmo odiare,
/ padre e signor; e in me tua grazia piovi, / sì che il
iacopone, 20-28: la vita non me basta / a fame pene- tenza,
troppo adastare / di vo'ver di me fero ed orgoglioso. dante da maiano
e qual pur la disia, / sovra me sento venire un tremore. g
crusca]: posso dire a voi che me truovo... molto adastiato.
l. bellini, ii-24: per me sol posso a tanta moltitudine / adattacchiar
m'è falluta, / non saccio do'me sia, facceno la partuta: /
. durante un lustro io ho portata in me questa prosa per arricchirla e per addensarla
lupo si precipita, l'addenta, me la riporta ai piedi. ojetti, ii-429
quanto più poteva, rivolgendo sempre fra me stesso, e addentrandomi nell'animo,
non vedrete / uom, cui di me più addentro amore impiaghe. monti,
e sdegnosa che avrebbe voluto recitare con me, perfino imparando a memoria le parole.
seguite negli addiacciamenti, sono attribuite da me non a qualche cagione estrinseca de'liquori
il giorno ch'io / lassai di me la miglior parte a dietro. idem,
da me fuggir, can rinnegato. idem, 5-46
in fede di ciò versi, già da me per lo adietro fatti, che lo
. panzini, i-131: una consapevolezza di me medesimo che non aveva mai provato per
e divozione la qual tu hai in me, ti procaccerò questa grazia che tu addimandi
lasso, gran pietanza, / che me fa in doloranza adimorare. idem, 212-2
, iv-43: e questo detto, me con volontà somma abbracciò ultimamente dicendo «
piagge verdissime e fiumi: vivete senza me lungo tempo. cellini, 1-106 (
(248): disse: « io me ne vo, e addio per sempre
di meglio. cardarelli, 1-96: a me, lamenti, querule rampogne, /
donde ordinavi per la vostra lettera addiritta a me, a fine che tutto passi per
addirittura, prima che avesse tempo d'accomodarmi me, il birbone ». leopardi,
era stato sopraffatto, cancellato addirittura in me dalla vita orientale. tozzi, 2-122
trova il dritto delle cose torte, me lo potessi piegare a contentarsene, sarebbe
197: era un garzoncello maggiore di me di due anni e che dimostrava un
momento in momento tutti sarebbero corsi da me per trascinarmi in mezzo al rogo.
portare; / satesfamme està fiata, che me possa pusare... » i
, / m'addita, e a me soccorri. foscolo, ii-2-8: la tua
del 1820 e del 1821, da me studiati quanto meglio io poteva in quelli
meglio io poteva in quelli anni, me l'additavano. nievo, 5: un
! tutto! se tu potrai indovinarlo me lo additerai, ed io ti prometto di
più che spada pognente, / tutto me fa tremare, quanno 'l velo aren-
la festa degli addobbi, che a me... è parsa una cosa bella
addobbo sei, che biasmo / di me non fai, che più di te noi
facesse. bonagiunta, ii-304: ben me ne vorrìa partire / s'unque lo potesse
. tasso, 923: così duri a me sono i pungenti / colpi, come
/... / ma tu me gli addolcisci, e tu m'ispira /
/ tanto dell'ardor tuo ch'io me n'appaghe / e chiami in dio felici
po'estraneo al loro mondo, e me n'addoloro, ma non so vincermi.
: s'è voluto tanto addomesticar con me, che per forza è diventato mio camerata
qui sono sicuro che i libri da me richiestigli m'addoppiereb- bono e triplicherebbono il
. papini, 8-277: guai a me se casco nelle tiepide e addormentanti braccia
fantasia, che a questi giorni pare in me affatto addormentata, vorrà far grazia di
non ammetterei neppure che altri accanto a me volesse addossarsi delle responsabilità. albertazzi,
mio carattere è seriissimo, concludeva sempre fra me: « che diavolo hanno addosso questi
di molti bussolotti e scartafacci, ma a me sicuramente non metterà mai le mani addosso
cuore: gettate tutta la colpa addosso a me. posso parlar meglio? idem,
par., 7-6: fu viso a me cantare essa sustanza, / sopra la
vecchio navigante dell'oceano. io starò a me adducatamente e se qualcuno mi noia,
dimanda, il nieghi, così a me la mia dimanda, se è giusta,
giusta, non negare, ma perfettamente me l'adempi. idem, i-329: io
che questi influssi celesti adempieno sopra di me la loro malignità. tasso, 4-62
/ e in un col regno a me serbi la vita / la tua pietà.
, quando sarà che la promessa a me fatta s'adempia? idem, iv-114:
dell'onore, della patria saranno in me d'ora innanzi senti menti
attomo, dio lo sa! a me piace di assettare ogni cosa.
(233): o quanto fiedi me forte sanando, / tu, dolze amica
lasciato dalla sofferenza / non disperare o di me o di te, / fruga nelle
inf., 8-121: e a me disse: -tu, perch'io m'adiri
volato costà, e m'adiro con me stesso d'aver dovuto stare tanti giorni col
le mie brighe io ero uomo da per me a saperle finire. = =
? / sotterra vorria gire, tal me mette paura. / ove porria fugire da
sorridi, / invisibil camena; e me rapisci / invisibil con te fra li
quell'altro tiranno e dice: -adiuta me e io adiuterò te. machiavelli, 816
: ora lo vorrla fare, / non me posso adiutare. = voce dotta,
che la magia s'have eletta per me adiutóri e compagne, e chi saprà
che innanzi al distretto giudice egli porga a me lo adiutorio della sua orazione. savonarola
pena non deriva de star sempre en me adizata. boccaccio, iii-6-56: il qual
, i-241: la strana apparizione adocchiò proprio me: mi ordinò con certi cenni di
, 3-28: ora, se innanzi a me nulla s'aombra, / non ti
d'ulivo adombre, / io per me mi protesto, o numi santi, /
: non mostrare d'averlo saputo da me, perché questa gente s'aombra di tutto
era strettissimo e il cavallo aombrando di me diede uno strabalzo indietro. d'annunzio,
sorta d'amore... di noi me desimi piacque ai poeti,
de lo tuo gran perdonare / a peccar me conducìa / e facìalme adoperare, /
, non v'è chi si ricordi di me; se adopro mezzi, son riputato
soffici, ii-30: capì pure che in me c'era forse qualcosa di non comune
si proveggia, / così, levando me su vèr la cima / d'un
numi, / e con veri precetti a me mostrate / come io possa comporre i
. baretti, i-49: io non me li merito sì mali trattamenti, ché
altre donne non esistono più, per me è come se esistessi tu sola.
a dio, che lo sceverasse da me. dante, inf., 4-38:
in fano, sì che ben per me s'adori / pur ch'i'possa purgar
me recitate in adorazione furono sempre poche. tommaseo
; / lei lo vedere, e me l'ovrare appaga. idem, par.
buonarroti il giovane, i-50: a me commise [giove] / ch'a paride
svogliata moderna scalcheria, sono appresso di me un alfabeto di ieroglifici. lambruschini,
che io son pieno, aduggia quanti me ne vengono degli altri. b. davanzali
che quella gente adula / pur non me ne curai, ché non si affalsa /
del mio partito, che mangiava adulando me e specialmente mia madre. 2
. settembrini, ii-1-159: io per me, molto più degli adulati, tengo per
stupido / cantor di vecchie fole / me chiami pure, o italia, / la
., 7-52: ed elli a me: « vano pensiero aduni...
11-15: adunense le creature a far de me la vendetta. idem, 21-67:
quelle anime, per la maraviglia intorno a me. tasso, 10-16: s'aduna
/... / sopra di me si aduna. stigliani, iii-
i presentimenti delle forme increate sorgevano in me favorite da quel silenzio medesimo in cui
riposi: esse sono tutte adunate in me. idem, dee., 3-9 (
io dell'adunazione di questi uccelli in me medesimo mi maravigliava, e io guardai
atto orrenda, / l'adunca falce a me brandisci innante? arici, 7:
, 1-48: questi parea che con tra me ve- nesse / con la test'alta
, 9-1-9: che importava egli a me di andare a riconoscere le stufe di
la fredda indifferenza che hanno mostrato per me alcuni uomini insolenti per la loro carica.
affacciavano ogni poco all'amico ed a me. prati, ii-224: saprà darmi letizia
/ mi s'affacciano al cuore e me lo colmano. 5. recipr.
. boccaccio, v-49: ogni paura da me cacciata, soletta con immaginevole cura ne'
gli altri i marziali affanni: / me non vuo'già che la vecchiezza scusi
: credei ch'ai tutto fossero / in me, sul fior degli anni, /
cari affanni, / maggio, da me che vuoi? pascoli, 51: noi
donna è un affaraccio '(sottinteso per me, per voi, per tutti).
io operare, ma è cosa che riguarda me, e ad altri non deve importare
non doveste esser cara, non che a me che un piccolo mercatante sono. egidio
boccaccio, iv-14: gli onori similmente a me fatti per propria cortesia dalle donne,
, 4-452: costui non si affà a me sendo di venticinque anni,
affaroni; così dio volesse che ogni giorno me ne capitassero dei simili. nieri,
pietro, tu ti se'fedelmente affaticato per me, e in molti modi hai afflitto
/ mangio 'l suo pane e non me l'affatico. 9. tecn.
73-27: segnor povero mendico, per me molto affatigato, / ed eo,
conforto (ahi lasso!) a me vien meno / affatto ornai. manzoni,
99: mi vidi in un luogo a me affatto sconosciuto. idem, 192:
prima come un'idea affatto indipendente da me. e. cecchi, 1-84:
quei principi? guardai d'intorno a me, e parvemi d'affermare che no
. locuz. affé mia, affé di me, affé di dio, per le
istrada mi è successo, affé di me, che il trovereste bello. collodi,
caro, 3-1-136: a me pare che debba atterrar questa occasione,
: mamma, ove si venuta? mortai me dài feruta, / ca 'l tuo
dài feruta, / ca 'l tuo piagner me stuta, ché 'l veio sì afferrato
prò: ed ogni sillaba discortese da me pronunziata mi ripiombava su l'anima.
delle passioni, le quali sono da me state attentamente ascoltate: salvo che d'
affetto, che nul- l'aia de me piatanza, / perch'eo non so stato
, / la prima cosa che per me s'intese, / « benedetto sia tu
. petrarca, 285-7: spesso a me toma co l'usato affetto, / e
tal volta / quegli a cui di me forse or nulla cale. idem, 20-134
, di corpo spaventevole così bella divenir me l'ha fatta. zanobi da strata [
, / il qual si era con me molto affiatato. tommaseo [s. v
: li vidi tutti e due davanti a me, che si avviavano verso il mare
altro nome se non quello affibbiatole da me: la capitana: l'unico che le
mi avresti ceduto quel libro, ora me lo neghi '. sostituisci ad affidamento la
un traforo degli alari e ne affidava a me il manico perché lo girassi con buon
tu dal corpo che meco e per me visse, / felice albergo, già mi
franchi mensili: contribuzione grave e a me, studente, più che ad ogni
9-1-92: non so già perché io me ne servissi [di questo modo di costruire
affina. tasso, 776: in me l'amore affina / come or lucente
nel gusto dell'arte che sempre più in me si affina. d'annunzio, iv-1-359
è rea, / d'affinar contra me prendea diletto. idem, 6-ii-145: sorgea
e quattro misure dell'osso affinato, e me scola l'uno coll'altro
13-398: prego di pregare fervorosamente per me affinché mi siano abbreviate le pene del
: i rumori si affiochivano dietro di me, gli echi morivano. un silenzio grave
lira, che ella ha speso per me nell'affione. = dall'arabo
, v-101: quando il petrarca disse ferir me di saetta,... non
poco -poi guardò la sua capra -poi me -e poi la sua capra ancora -
a tratti egli s'affisava sorridendo in me e dava indizio di ravvisarmi. carducci,
., come dammi cioè dà a me. cattaneo, i-1-227: perché gli
e sola casa di via giusti, che me l'aveva affittata, per l'accumulo
conte. moravia, viii-134: se vuoi me ne vado... andrò in
non è afflitto di quella invidia inverso me, che i'ho inverso altrui.
la solitudine, ne la quale affligo me stesso. marino, 5-60: scende colà
libro, ma solamente l'esemplare toccato a me. 4. tr. ant.
217: io sono misero, e di me afflitto niuno piatoso hae misericordia. cantari
cordiale dilezione, la affluentissima grazia verso me mostrata,... non si riscaldi
un mare di veri- simili, non me ne dà il cuore. monti, 17-882
parlassi più parola, ché guai a me; e poi aggiunse che mi affogherebbe
. goldoni, iv-887: e meglio che me ne vada, sento che la bile
anco, se io non sono de me il miglior nuotatore del mondo, ho nondimeno
il fondo ricominciò a salire; e me la cavai colla paura, ma credo che
castelli in aria, ma credi a me, che quando tu crederrai essere a porto
dire: voglio teco morire; / non me voglio partire, fin che mo m'
goldoni, vii-477: sono fuor di me stesso... troppe immagini in
. bontempelli, 9-43: andavo in me scegliendo tra cento domande che mi s'
, 30-19: o falso relioso, or me responne, / che nel core
guittone, xxi-59: tal gioia en cor me sorse, / che mi face affollire
. cardarelli, 1-95: ti porto in me come il mare / un tesoro affondato
affortificare prestamente parigi: venne a posta per me a casa, e menommi intorno a
tanto piangere, / se non vuol me col suo dolor affrangere. febusso e
mente affrango, / con teco insieme me ne menerai. ariosto, 42-29: aveano
tòite lo scuto: / en tanta viltate me par ch'èi venuto, / non
: quei che più s'erano affratellati con me sulla via che sapevamo tutti fin dai
iacopone, 89-61: co la croce me signai / e lo ramo sì pigliai
mustro affrigolito, / perché del suo me sia donato. = formato sul lat
, 48: delle zucche lunghe io non me ne diletto; coll'affrittellare non ho
a vedere che le voci usate da me non sono di corpo e d'accidenti
adornarsi. patecchio, v-140-21: sì me noia prete chi s'agenza, /
cavalo, / ciascun uom chi non me tien credenza, / uom geloso andar ad
xxiii-16 (52): ché me piace ed agenza / e morte e vita
: obbiettai che non era cosa agevole per me cominciare il traffico degli stracchini. b
più agevol villanel che sia, / di me non avrebb'altro che 'l peccato
. firenzuola, 242: laonde tirate a me le gambe, e agavignate le ginocchia
departir gli atti soavi / torcer da me le mie fatali stelle. idem, 20-8
mia corte di notte agghiacciare, tu hai me di giorno sopra questa torre fatta arrostire
di queste mie agghiacciate inutilità è da me donato liberamente ad uno de'più onesti
a lor tolti, / danno a me pianto. sannazaro, 7-115: quando a
mortali aggiorna il sole, / a me si oscura in tenebrosa sera. ariosto,
s'acqueti e 'l sonno a me ritorni, / prima che febo ornai vicino
pace. idem, iii-318: tornate a me, che arete pace; non andate
? o un'aura lirica / intorno a me s'aggira? idem, 102:
modo, e di tempo, ed io me la aggiudico tutta. tommaseo [s
): acciò che quello che a me di far pare conosciate, e per consequente
. monti, iv-272: e a me soprattutto sarà dolce cosa il poter ag-
nova bellezza; / onde amor cresce in me la sua grandezza / tanto quanto il
servir giusta mercede: / e duolo in me deluso a duol s'aggiunge. di
mia non era due anni nata prima di me, né certo agiugneva ad anni trenta
e pur t'affretti e pur da me lontano / a par del mio pensier
: quando tu scrivi o parli a me e di me risparmia al mio nome
tu scrivi o parli a me e di me risparmia al mio nome ogni aggiunta.
, 2-26 (i-928): ma a me non par così gran cosa che un
non vedevo più la strada dietro di me, ma quella parte del sedile dove loro
, prima che avesse tempo d'accomodarmi me, il birbone. [ediz. 1827
, prima che avesse tempo d'aggiustarmi me, il birbone]. deledda, ii-230
di aggiustare le differenze tra mio fratello e me, che non ne uscirete a buon
voi avete gustato il dolce, e a me toccherà provare l'amaro. basta,
vero, che io ne rimasi fuori di me. = comp. di aggiustato.
giorno ne vada / morrà, di me così forte l'aggrada / e non del
, iv-229: tutto ch'altri aggrada me disgrada, / ed èmmi a noia
voi fare grandissimo onore, e a me... grande utile senza gran
mio, / ornai, disse, di me che più t'aggrada. bruno,
sorte, / com'usar più contra di me gli aggrada, / ch'a me
me gli aggrada, / ch'a me sol giova adoperar la spada. marino
al padre: « è una fortuna per me il poter fare un piacere a'nostri
: « è una buona ventura per me il poter far cosa di aggradimento ai
-or cosa aggiungo a queste / fatte da me, ch'a me non meno aggrada
queste / fatte da me, ch'a me non meno aggrada. baldinucci, 7-44
ovra / ch'eo metto 'n agrandire / me, per lei più servire, /
, per lei più servire, / me fa ciò fare e dia portar perdono.
, disse: già alla fine cognosci me esser filosofo? g. villani,
l'animo mi s'aggrandisce, e me si magnifica l'intelletto. campanella,
non si confidava, eppure si aggrappava a me: e io volevo illudermi di essere
: l'avevo lasciata piangere sentendo aggravarsi in me una grande pena. soffici, ii-137
: ognuno dei nostri piaceri aggravava in me lo scontento. -intr. con la
bracci, 2-55: non debbesi neppur a me dare aggravio, che io ne l'
tristo marchese quel sonetto col titolo da me assunto ne'miei fogli periodici, facendomi
di ragionevol pena, se fosse in me alcuna colpa. tommaseo- rigutini, 1931
.. aveva noleggiato il navicello, me gli raccomandai che m'aggregasse alla sua
/ poscia che l'ebbi tutta da me sciolta, / sì come 'l duca
la disagguaglianza de'soggetti, / come a me piace, agguaglio. galileo, i-225
birbone... senza speranza che me le avesse a restituir mai, conoscendo molto
/ ch'audace è sì ch'a me vuole agguagliarsi, / caderà vinto.
è piaciuto farmi degno della sua amicizia da me stimata e riverita oltre ogni agguaglio.
me lo immagino, quando glielo regalarono: non
mento e beffe degli uomini, di me medesimo non so che io mi faccia
aguarda a lo mio lato eo per te me fo afflitto! idem, 89-23:
la mente ci aguardai / e de salire me 'nflammai. ristoro, iii-5 (112
all'armi. colletta, i-142: a me non spetta, e me ne duole
: a me non spetta, e me ne duole, discorrere i maravigliosi fatti del
di varietà. redi, 16-v-209: me ne sto perpetuamente con le mani in
, che agio / e loco date me, du'pienamente demostri voi, s'eo
, / s'appaga ogni animale; / me, s'io giaccio in riposo,
degli affetti. idem, 16-59: me tosto ignudo spirto, ombra seguace /
. a volte le sento agitarsi dentro di me: un frastuono più forte di quello
: una grande calma era subentrata in me, smorzando l'agitazione del giorno precedente.
si aéte dio amor, com'ei me serve / se non de cosa che non
i-22: guerrone soprascritto de'dare a me,... che li diei
sua misericordia, / sfamar volle anche me, ribelle aborto, / col sangue vivo
. bracciolini, i-199: scacciata da me, torni sovente / qual vespa impronta.
, 62: mi sia concesso / di me parlarvi in breve, e un
iv-1-384: e io, fuori di me, allo spettacolo di quello strazio umano,
et agra, / ch'io dicea fra me: -questa sarebbe / da chi è
83: già mai non senti'in me tanta liberazione d'ogni battaglia e tanta dolcezza
amoroso, v-368-22: piacciavi far di me per cortesia / com'aguglia fa d'uccel
filo. che possono dire di me? c. e. gadda, 2-133
ojetti, i-505: guardo davanti a me la terra gialla coperta dagli aguglioli secchi
] avido quei frutti, e guardò me aguzzando il musetto. 3.
1-15: infiamma ed aguzza verso di me l'occhiolino. ungaretti, ix-16: galoppa
tuoi ingegni s'aguzzano a nuocere a me apparecchiato di ruinare! idem, v-5
quelli aguzzati rendè chiara che, a me stesso manifestamente scoprendosi il mio errore,
mio errore, non solamente, riguardandolo me ne vergognai, ma, da compunzione debita
. idem, iv-2-1328: un'opera da me scritta... con una penna
indicibile martirio / tutto il giorno per me sia. idem, 1-109: ah
tutti sanno i fatti miei, fuori di me. nieri, 317: perché ho
faccenda che non mi riguarda. io me ne lavo le mani ». « mi
ha [l'amore], sì come me, in podestate! tesoro volgar.
iv-70: or dove ahi dove senza me t'aggiri...? foscolo,
mio canto. idem, iv-2-401: ahi me, forse io non saprei consolare la
sua tristezza. idem, iv-2-561: ahi me, non è possibile alimentare nel tempo
2. in senso ironico (anche ahi me, ahi sé, ahi lui,
camera che -ahi lui, e ahi me, -aveva la passione del canto e studiava
= comp. da ahi e me. ahm, esci. espressione
cavaliere, -io il vi credo, né me ne maraviglio se morto c'è piaciuto
grande se m'aiuti, / e a me ricco dono, / tanto quanto conosco
iacopone, 27-331: ora m'adiuta me liberare, / ch'eo possa campare
stato possibile di cavarmi l'abito da me solo. 8. ant.
... che tu sia a me favorevole aiutatore. idem, dee.,
. idem, i-168: di sicuramente a me quale sia la cagione della tua doglia
francese... per potere da me medesimo coll'aiuto d'una grammatica e
lettera dice che v. e. me gli dona. 5. aiutante,
5-168: adesso le autorità si lagnano con me perché mio figlio... aizza
alie non hai, / non puoi da me fuggir, can rinnegato. leonardo,
, iv-2-685: se del meglio di me io potessi un giorno foggiarti le ali per
fanno resistenza alla destra tua, guarda me, come la pupilla dell'occhio:
tutti gli sguardi si puntarono su di me con un'impertinente insistenza, squadrandomi da
, 86: nella casa più vicina a me, ch'era un'ala del patriarcato
do ventino nodo dell'amicizia. per me, non so stare così sull'ale
guerra. panzini, i-698: vicino a me è niche, la vittoria, l'
, 16-viii-298: la supplico a dire a me..., se vi sia per
poiché come tu fossi più bello di me, albagioso, ti vanti? idem,
è una verità ch'io ò albergata in me, della quale non se ne può
nuove. idem, 74: in me un albero oscilla / da assonnata riva,
. cecchi, 5-567: poco maggiore a me di un biondo albino, i capelli
fummo raia, / già biancheggiare, e me convien partirmi. cantari, 12:
. soffici, 6-167: ho sempre con me un album e dei colori. vi
erra, / et anco forse meglio di me intende: / a me par oro
meglio di me intende: / a me par oro, poi che sì risplende.
cervello. bruno, 136: quando me hai mandato ad dimandar tanto, che
ad dire, che talchimista cencio non me ne die'più. chiabrera, 487
« stati d'animo » speciali in me determinati... nelle diverse epoche
giente dare dottanza, / e dirò oi me tapino! / di colei chu'sono
parve che alcuno tossisse forte vicino a me: e poi, che alcuno altro facesse
e battere le mani: ma io non me ne occupava. nievo, 136:
e merzé d'altro lato / di me vi rechi alcuna rimembranza. idem, 26-17
mezzo dello inferno e tu facessi per me orazione a dio, io sentirei alcuno refrigerio
lochi, un giorno oh quanto / verso me più cortese! fogazzaro, 2-232:
: se tu hai alcuna / pietà di me, consenti ch'io ti tocchi /
piccola testa bionda di fantolina) che non me lo permette. gentile, 3-257:
tu vuogli, e non avere di me alcuna paura... -io ve la
pregandovi per misericordia che di ciò a me non ne segua alcuna novità. pulci
parini, 1-8: e già per me si piega / sul remo il nocchier brun
, i-272: deh, per amor di me non ti partire al presente..
non sarebbero che la morte aleggiante intorno a me. tombari, 2-61: le anitre
408: nella cina mi pare a me che e'manchino d'alfabeto, e
idem, iv-2-349: mi alzai, me ne andai. me ne andai per le
: mi alzai, me ne andai. me ne andai per le strade, vagando
indolenza, madre / di miti e di me morie, / come vuole
gogna e pianto, / a me sempre portò gioia ed onore. caro,
girare intorno. machiavelli, 675: me ne voglio ire in casa, perch'io
, alias il lerzi, vendutami a me benvenuto cellini. dossi, 157: la
la sua casa, disse schiettamente: se me la pagate bene, se mi fate
, 1-1-104: io voglio alienar da me un poco / l'affanno intollerabil che mi
paradiso, 142: dimentica'mi di me, ed essendo tutto rapito ed alienato nella
che così facesse per riguardo verso di me. ojetti, i-5: più l'uomo
idem, iv-2-506: 10 amavo imaginar me medesimo slmile a quel giovine, raffigurato
moravia, ix-79: era bottegaio come me, avendo un negozio di alimentari a
, accese l'occulte fiamme, cotale a me in bocca spirando fece li primi disii
carducci, 615: che importa a me de gli aliti / di mammola non tócca
, con mia sorpresa, si allacciò a me cingendomi la vita e girandosi il mio
poi lei salì sul sellino, dietro di me, e mi abbracciò stretto, allacciandomi
l'ardentissima voglia ch'io sempre nutriva in me di viaggiare oltre i monti,
a tutti piaccia, però tutti a me non piacciono; ma nullo è ch'io
mia delle false e ingiuste detrazioni a me dirette, non scuoterei oggi dal sonno i
il suo cancelliere dalle forche, e me allargò inel medesimo modo che io mi
221: io mi risolvetti a far da me..., e quand'io
io non potevo far di più da me cosa alcuna, allora allargarmi e domandare
-sfibbiatela. -eh, lasciate fare a me, le darò un'al- largatina al
allarmare la vostra prudente tenerezza verso di me, mi sono ritenuto fino ad ora.
, 29-50; ma a quii che covelle me dona, / muscoli leta persona;
ce voglio ar- tomare, / ancor me fosse fatto villano allecerare: / non
de'fatti allegabili o da lui o da me in nostra reciproca offesa e difesa.
con santa legge a procreargli nipoti, me a ciò allegante, per naturale debito a
lui obbligata. e quegli che a me, a'mandati paterni ubbidente, non
annunzio, ii-584: la tua parola su me piove / candida come il fior del
« deo sì è piatuso, lo me porrà parcire ». / la veretà responne
ha allegato: / « mesere, eo me lamento de mia sorte, / ché
mia sorte, / ché la iustizia sì me n'ha privato ». lapo gianni
, 395: allegherei il testimonio di me stesso, che più d'una volta per
animo. idem, ii-iiii: a me par di potere allegare questo medesimo consenso
notabili essempli antichi saviamente alegati sono a me carissimi. guicciardini, i-315: la
volte nella sua cella quell'angiolo penserà a me! quanto spesso farà dure penitenze per
dei crisantemi / non venite più da me / se non è per consolarvi / e
(293): tanta acqua avrai da me a sollevamento dei tuo caldo, quanto
. che tu, a consolazione di me e ad alleggiamento della mia pena, alcuna
sopra modo, più tosto perché io me ne conosco favorito, che perché io ne
sospiri, che per te, a me lontano, sento insieme con molte pene,
proprie allegorie. foscolo, ii-2-21: la me tafisica delle scienze si ornò
61-14: che tutto ciò che brama el me coraggio / donatemi, con sì gioioso
spendere ahegramente, né rimorso per me di essergli a carico. de marchi,
reina: « vuo'tu arrendere a me? ». disse: « molto ahegramente
cielo, / sol non può far me lieto e filli amante. parini, giorno
starò sempre 'n corrotto, non me porrò alegrare. idem, 23-13: or
nappi, acciocché niune allegrezze sieno in me. idem, 245: contro alla tristizia
quante allegrezze ha recata la sua a me, che da gran tempo vivo quasi solitario
'l suo fabbro... / e me saetti di tutta sua forza; /
per interposizione alquanto ad allenare, a me incominciarono a venire più fermi pensieri.
cravatta. quella che avevo al collo me l'avevano annodata prima della partenza;
la notte, ora, 1'allentavo; me la rimettevo al mattino passandomela per la
che allentava sollecitava e fermava il passo con me. beltramelli, iii-1142: la nave
con lagrime baciatolo, gridò: « io me ne vo *. guicciardini, i-41
chiusi allettando gli umidi sonni, tra me medesima in cotal guisa gli chiamo.
. carducci, 323: non fa per me di questi luoghi bui / la stanza
nel pianto) / quel che nacque di me, da me dividi? / io
/ quel che nacque di me, da me dividi? / io l'ho con
. iacopone, 24-26: a chi me serve sì do el mal tributo,
tale operare: / sempre a bruttare me e mie veste, / e queste meneste
priego... che, se per me operare alcuna cosa si puote, che
: santo padre, quando tu ori per me, tutto mi sento alleviare; onde
che tu non ristia di pregare per me. marinelli, i-485: il primo tuono
or santa, / s'alleviò di me ond'era grave. boccaccio, i-129:
sia; tu alleviando la mia madre di me, piegandoti a'suoi prieghi, le
allide, / e tu fuggendo più ver me t'endure. nuccoli, vii-712 (
stelo, / guardo laggiù, dinanzi a me, nel voto. saba, 514
costei s'alligna / sì presso a me, il suo poter fia tale, /
, lo buttai là, dicendo che non me n'importava nulla. carducci, 839
. carducci, 839: che importa a me se l'irto spettral vinattier di stradella
la pisana tornò a raffreddarsi verso di me e ad allocchirsi nel contemplare e nell'ascoltare
: certo tu non averai marito da me. boccaccio, dee., 2-8 (
noia, / e gioia en voi me dia. = comp. di longiare
piangere li occhi di pietate; / da me este alungiato / e lo meo cor
/ e tacendo dicea, come a me parve: / « chi m'allontana il
dalla tua memoria, t'allontana da me, acciò che per distanza tu mi dimentichi
in tero il mondo a me un deserto farsi / veggio. cuoco,
ingegnosi, che volessero spassarsi a fare di me qualche maligna pittura, possano farla senza
affievolisce e nel folto, / innanzi a me, s'allontana. d'annunzio,
mi salutoe molto virtuosamente, tanto che me parve allora vedere tutti li termini de
vita insieme, / anzi vivea di me l'ottima parte. paolo da certaldo,
279: uno de'miei fratelli revolto, me impuose che tacesse, e d'allora
in qua ià mai con buon vulto me ha guatata. leopardi, 26-14: come
città allora che io con voi poco fa me n'uscii fuori. brignole sale,
martire / voltommi il tergo e fe'da me partita. mctastasio, i-163: allor
dal primo gradino egli si voltò verso me e gli traversò gli occhi un lampo di
idem, 27-1219: la vita era per me l'allucinazione, la nemica, la
parigi era un vino troppo forte per me, per la mia fantasia sensibile,
potuto gentilmente alludere (che non so come me 10 dire in questa nostra lingua,
, 10-58: era un alludere, fra me e me; una specie di conversazione
era un alludere, fra me e me; una specie di conversazione segreta sillabata in
altro splendore, / già consuma / me ch'aluma, / sì mi stringe amore
di cielo. alamanni, 24-9: a me sol basta il marzial lavoro / allumar
virginitate / i'priego te che per me priegh'iddio / che lui mi sani
. iacopone, 27-18: ma s'eo me voglio a te dirizare / e non
). iacopone, 29-7: aluminato me mustro da fore, / c'aia
asino ». ma lasciamo istare di me: ma io intendo e odo tutto il
se io il credessi a te e a me utile, più volentieri che tu noi
. lorenzo de'medici, i-256: me divide fortuna, allunga e smembra / dal
/ e merzé d'altro lato / di me vi rechi alcuna rimembranza; / ché
petrarca, 209-4: ma com'più me n'allungo, e più m'appresso.
mi diceva quello che pensava, ma me lo faceva capire con gli sgarbi, le
non conforta, / sol dimostrando che di me li doglia, / per la pietà
almen partendo / da questa luce a me turbata e fosca, / ch'io medesmo
vendetta / farei del caro amico e di me stesso. fed. della valle,
segue, / deh se ti cal di me, guardami almeno. idem, 377:
le rose. goldoni, vi-1081: povero me! son sordo affatto. non ci
cospicue. pirandello, 7-273: pretese da me il sacrifizio che sposassi, almeno in
6-m: né è a credere che fra me e
dei sensi amorosi. almeno io non me ne accorsi. quasimodo, 1-44: oh
o allegra vite adorni, / dico tra me: beati almi soggiorni, / s'
chi t'insegnò, importuno / parlar di me in discredito così? arila, 23
del fiume / lungo il qual sempre sopra me se'forte. idem, inf.
de le gelide acque, / eh'a me la pastorella alpestra e cruda. boccaccio
valle. anguillara, 13-256: misera me, ch'uomini alpestri ed irti /
orrore, / il più fervente in me locàr desio. tasso, 17-54: il
525: veggio e sento amor con me: / ma l'orror de'gioghi
mie pene, dicendo il paternostro per me alquante volte. bembo, 1-43: sì
il quale alquanti anni appresso venne a me per elemosina. sarpi, ii-316:
ragionato insieme alquanto, / volsersi a me con salutevol cenno. idem, purg.
il ciel che alcuno / più altamente di me pensi. settembrini, 1-56: parecchi
altrettanto. alberti, 233: a me piacerebbe se chi sa biasimare, ancora
bibbia volgar., i-356: farete a me l'altare di terra; e offerirete
deledda, ii-670: la mia casa me l'ho edificata io pietra per pietra
alteri, mandate subito, che incontinente me ne verrò. = lat.
mamma con una voce alterata che a me... lasciò subito prevedere la
lat. che vuol dire un altro me stesso, a indicare la persona che
», che farà ancor meglio di me. 2. stor. titolo
passarono, sì per lui che per me, in queste alternative di meglio e
io mi schermia, / alternando a me stesso i mostaccioni. potremo chiamarla girarla ora
quella leggiadra fera / non curando di me né di mie pene, / di sue
pensiero. idem, v-297: e a me pur piace / che donna vada altera
lume dalla donna che per amore di me... aveva raggiunto il sommo dell'
450: noi dui, secondoché a me pare, stiamo assai bene con sua
può prendersi spasso, e gabbo di me ogni qualvolta, ed in ogni qual
cose magnifiche, che io altezzosamente dissi di me, una si fu questa.
. panzini, ii-328: a me pareva alticcio e più di qua
altisonante iperbole e raggiunto / improprio a me non piaccion punto punto. carducci,
uomo del vostro taglio le sa meglio di me. rajberti, 2-116: ma la
in lunga fila,... a me pare di vedervi andare, andare verso
un guerrier, che minacciando / a me su 'l volto il ferro ignudo pose.
, 4-80: intanto voce fu per me udita: / « onorate l'altissimo
e dolci, cioè più degni che a me non si convenia. savonarola, iv-343
accorda. idem, 105-36: a me pur pare / senno a non cominciare tropp'
: guarda che pagherà, dà retta a me,... s'è fatto
da tergo, innanzi ed intorno a me non vedeva altro che mare e cielo
questo, ne seguirà tra vostro marito e me mortai nimistà, e potrebbe sì andare
ucciderei altressì tosto lui, come egli me. idem, dee., 3-7 (
, 230: tu fai altrettale a me. tavola ritonda, 9:
, 26-2: e'm'incresce di me sì duramente / ch'altrettanto di doglia
giovane, il quale trovai altretanto di me quanto io di lui essere innamorato.
, 6-83: ah perché forti a me natura e 'l cielo / altrettanto non
/ ché 'l sì e 'l no di me in vostra mano / ha posto amore
idem, inf., 2-33: me degno a ciò né io né altri crede
altri so che n'avrà più di me doglia, / la cui salute dal
contento / avrà fors'altri; a me la vita è male. idem,
a pietro / la fede, ch'a me sol tanto è nemica; / e
tempo è gaio, / un matin me levai, / in un zar din entrai
io / da disprezzar, se ben me stesso vidi / nel liquido del mar,
di così piacere ad altrui come io a me piacea. idem, dee.,
al lettore ne paia altrimenti, ma a me era parsa bella, come dico;
spalle, / e mi face obliar me stesso a forza, / ch'e'tèn
a forza, / ch'e'tèn di me quel d'entro, et io la
voi pò parer una cosa ed a me un'altra, ma a me stesso porla
ed a me un'altra, ma a me stesso porla parer or una cosa ed
nuova, 23 (81): a me parea che questi angeli cantassero gloriosamente,
formar parola, / ch'altro che da me stesso fosse intesa. boccaccio, i-312
più volentieri se iddio facesse altro di me. c. dati, 10-84: usava
dice, se dio facesse altro di me, per dire s'io morissi. idem
359-23: io non piango altro che me stesso / che son rimaso in tenebre e
altri lo tratterrà tanto, ch'io me ne tornerò prima in costà. goldoni,
, 2-27: né credere che io me ne adombri: tutt'altro. de sanctis
che un piccolo opuscolo scherzevole che riguarda a me solo. foscolo, xvii-51: né
53-70: canzone, or che sarà di me ne l'altro / dolce tempo novello
per questi geli / amore è solo in me, e non altrove? idem,
la vidi, e in compagnia per me non bella. ungaretti, viii-25: non
. giordani, ii-198: quanto a me dovreste pur sapere che le altrui opinioni
(109-1): tutto ch'altrui aggrada me disgrada, / ed èmmi a noia
99-13: ben si può dire a me: frate, tu vai / mostrando altrui
, ella gli dice; sol di me stessa io consapevol fui, / sol consigliera
sì novo, / sì strano a me. b. croce, ii-7-244: un
idem, 134-11: et ho in odio me stesso, et amo altrui. idem
2: tanto amo altrui perfettamehte quanto me stessa, e la vita mia.
così ingannar potessi, / sfuggir così me stessa, come altrui! foscolo, sep
bondie dietaiuti, v-263-3: madonna, me è avenuto simigliante / con de la
altura? / sotterra vorria gire, tal me mette paura. idem, 25-1:
miei studi glorioso alunno / tu seconda me dunque, or ch'io t'incito
: tutta la scalea, sotto di me, è sparsa di una gente orante
ch'a lei diè morte, a me natale. parini, giorno, iii-307:
amantissimo cuore alzava senza dubbio per me. collodi, 104: calmati a poco
salito in qualche fama / solo per me che 'l suo intelletto alzai / ov'
iacopone, 89-99: perché 'n quillo ramo me alzasse, / scritto era che eo
alzasse, / scritto era che eo me odiasse. boccaccio, dee., 6-intr
spasso. calvino, 1-377: per me voialtri cacciatori siete matti... per
a volo / ti sei, lasciando me per questo torto / camin dov'or
! ieri sera ha voluto venir con me alla festa da ballo. siamo venute
giovin signore,... / me precettor d'amabil ritoa scolta. idem,
ii-30: benché nulla aspettasse allora da me, ei continuava a ruzzare innanzi alla finestra
sono e foi, / acconcesi ver me vostro talento. francesco da barberino, ii-93
le gelide acque, / ch'a me la pastorella alpestra e cruda / posta a
leggiadretto velo. idem, 70-18: o me beato sopra gli altri amanti! idem
l'ebbi sposata, domandandola se ella me per marito volea. cantari cavallereschi,
/... / lasciala dunque a me sol per amanza. idem, vi-133
. idem, vi-133: facendo saramenti a me, speranza / nel tuo partir mi
mi desti che giammai / non cambieresti me per altra amanza. cantari, 34:
iii-127: mi dovrò rannicchiare amaramente in me stesso... per quelle cose che
bianche. magalotti, 7-127: me ne ringrazia, supplicandomi nel- l'istesso
desiderio. castiglione, 90: a me pare, che gli animi nostri, sì
io amai e amo quanto egli ami me, che so che m'ama molto e
le ispirava quasi del rancore contro di me. 3. intr. ant.
e quella che con non manco amaritudine me affligge, si è il pensare a questa
, iv-2-1211: si levava entro di me una ripugnanza amara come la nausea. deledda
mi giunse tanto dolore, che, partito me da le genti, in solinga parte
gridar: « dove, o cradel, me sola / lasci? ». ma
candido fil tosto le amare / per me, soranzo mio, parche troncaro.
, a un tratto,... me la faceste bere tutta d'un fiato
ài nome amarore. guittone, 17-31: me po ben tuttore / far parer l'
per la pace... e per me misera sua figliuola, che dio mi
prendete l'idea che volete aver di me, e per farvela perfetta aggiungetevi un
tal parere, / che far potesse de me amadore. iacopone, 37-37: il
. carducci, 839: che importa a me se l'irto spettral vinattier di stradella
in ambasciata; ma non faceano per me, ché era mio disertamento. sacchetti,
. g. bentivoglio, 2-53: me n'andai dopo a trino,..
si voglia, porreste a pericolo / me di morte, ambidui voi d'ignominia.
rei di quell'eccesso / che commettere in me vols'egli stesso. idem,
: non pareva fare alcuna differenza tra me e lei e ci considerava ambedue come
pugliese, ii-126: ché grande perdanza di me saria / perder lo core e
quelle cose nelle quali io so bene me essere sufficiente; io mi so umiliare
, 9-271: è poi per dare a me forse ne'piedi, / perch'io
poi di certo l'ambio / a me. allegri, 249: m'ha detto
v. s. a render per me... le debite grazie..
che mi fa de'suoi, da me ambitissimi comandamenti. alfieri, 1-808: tu
. nievo, 268: tornò verso di me quale era sempre stata. anzi migliore
non istà bene a dirlo a me. tommaseo [s. v.]
un laccio meco; / ma me sol prese, e lasciò andar voi sciolta
quell'eccesso / che commettere in me vols'egli stesso. idem, 6-39:
sopra un divano imbottito e soffice: egli me lo confessa con candore, dopo
la gran chioma / ambrosia, verso me si volse china. = voce
sepolcro ambulante, che porto dentro di me un uomo morto. nievo, 302
, sai., 3-180: piegossi a me da la beata sede; / la
selva di v. riverenza è da me stata trovata in questi caldi così amena,
lei guardò prima fi pacchetto, poi me e alfine disse: « se vuole farmi
vuole farmi proprio un piacere, me le dia americane ». le diedi fi
balenava d'amichevole, di confidenziale per me. soffici, ii- 208: i
palazzeschi, 3-282: sentivo sorgere in me senza saperlo, il primo germe di
due corpi, e però a me era in orrore eziandio la vita, ché
: / la bianca man, ch'a me giammai non stese / se non armata
non ho troppi amici, e non me ne curo di molti. idem, i-132
un servizio dall'amico, / febo con me rappacificherete. i. nelli, 9-1-2
e amorosa amica / veggio sempre ver me vostra fazone. tesoro volgar., 6-47
: e tacendo dicea, com'a me parve: / -chi m'allontana il mio
, non ha voluto. si vergognava di me. comisso, 14-31: le ragazze
vecchio marito, essere io nemica di me medesima in non saper trovar modo a'miei
, i-153: ma che vuol da me questo cane che egli mi fa tante
idem, 19-81: non ti celar di me, ch'io sono amica / ed
principio de l'amistà tra lui e me, quando elli seppe che io era quelli
, per intendere il loro animo verso di me. 2. amicizia amorosa;
affetto, che null'aia de me piatanza, / perch'eo non so stato
amistanza; / de tutta sua fallanza si me serò scordato. idem, 42-37
mio, non ischifare gli ammaestramenti di me vecchio, ma sì come nell'altre
foco all'ossa mie, e ammaestrò me. iacopone, 32-11: lo segnor te
parlando, si dirigeva quasi sempre a me; e non aveva l'aria di ammaestrarmi
o fortuna, più ammaestrevole esemplo di me de'tuoi mutamenti. zanobi da strada
ii-226: ma ella non rideva di me; ella mi vuol bene. ma
: maria è donna e debole: me l'hanno rubata, me l'hanno ammaliata
e debole: me l'hanno rubata, me l'hanno ammaliata; mi hanno assassinato
3-167: andando a giuocare a tombola me ne ammanniva [di pizzicotti] due
non stia sempre ammannito a toccar che me sia operto: / non arman per mio
49: il demonio che rugge in me nelle ore vespertine, e che voi
non ne voglio esser privato, né me ne voglio privare. tasso, i-251:
la lor sceleraggine, che è notissima a me ed a molti, è più tosto
aghi fenici / saziati di luce a me gli ammanti. -figur.
coralmente dolzore, / com'è dolore in me, già trapassato / fora de vita
gli altri fantasmi dell'intensa vita da me vissuta in quelle brevi ore si ammassavano
con gli occhi feroci. -e non me lo ha preso già, vada a
dandogli de piglio, / l'amenarete a me, servi miei santi. 2
di ammenda del commesso peccato, che me sempre... seguisse e onorasse
, e in tutto ciò che per me conosciuto sarà, sempre riserbandomi all'ammendamento
stessa disse: « questo dolente abbandona me, per volere con le sue disonestà andare
io potesse stare / senza riprender me, riprenditore, / credo farebbi alcuno
piaccia ched e'sia ammendato / per me. idem, 140-5: or
..., e se per me si potesse, volentieri l'amenderei. capellano
. (42): acciò che per me in parte s'ammendi 11 peccato della
angiolieri, vi-1-437 (114-14): e me ha ella così corredato, / che
i suoi amminicoli questo straordinario e per me importante accidente. fu. ugolini,
boiardo, 2-14-2: s'io non me inganno, doveti amentare / che ra-
che la natura e la mia gratitudine me ne fa interamente ammentato. ammesare,
è il modo degli alberi di discorrere con me. bontempelli, 9-84: di tratto
fuora a gran baldanza, / pur me ammiccando con un risolino, j molti
.., diedi buon odore di me. idem, v-247: la libertà a
. idem, v-247: la libertà a me par cosa più divina che umana,
fatalità. panzini, ii-243: a me avrebbe fatto paura tanta ricchezza né avrei
conto dell'in- fame scrittura, e me ne amministrava poi una terza dose per
. galileo, 414: io per me reputo la terra nobilissima ed ammirabile per
del gatto lupesco, 65: 10 me ne vo in terra d'egitto, /
emiro. guittone, 37-11: e me e 'l mio, e ciò ch'i'
. galileo galilei, ammirato poscia da me nell'età più adulta per lo primo ornamento
; / e lo peiore che per me sia stato, / lo qual m'ha
, / si be'i do magnare, me fa calciare, / de l'amesurare
iv-413: la fede che da voi a me risona / fa che la mia inverso
possono ammollare la mia fortezza dentro da me. 5. medie. liberare
porrìase ammollare, / c'amore che me tiene 'n sua bailìa. =
più se dalla pioggia o dalla rugiada, me li feci asciugare a una fiammata di
, coloro, a'quali caleva di me, avessero saputo piegare i miei costumi,
518: mi ammollii, ebbi pietà di me,... ebbi pietà di tutte
. e arricciando il naso disse: -a me pare che facciano odore di ammoniaca
consigliando, ovvero per le cose a me avvenute ammonendo e avvisando. scala del paradiso
332: glauco, tu che ammonivi / me dei giorni perduti, /..
che all'ammonizione risponda in fondo a me un rimorso indefinito. 5.
/ sì gli sarebbe ben per me renduta. boccaccio, i-519: erode.
voluta [la tela] ritenere appresso di me, con dare alla donna,
, 8-31: raccolsi un materiale che a me pareva grandissimo e ammonticchiai ogni mattina
primo temporale, allora che si fa? me la saluta l'economia d'esercizio
saluta l'economia d'esercizio? me lo saluta l'ammortamento in quindici
ammotorati viandanti. / frusciavano in me l'idea / che fosse il passaggio
idem, 19-72: intanto su di me non ci monterà più nemmeno la lellora e
piedi, gridava che voleva bene a me solo più che a tutti gli altri,
gli altri, che voleva stare con me e via via, finché dimenandosi e
redi, 16-vii-292: io conoscitor di me medesimo quasi ammutolito, e tutto arrossito
questa cecità e amnesia degli uomini verso di me era una prova. ungaretti, viii-40
hai a l'ama per potere 'n me rennare. fra giordano, 5-276: come
/ chi t'ha dato di me tal signoraggio, / ch'hai conquiso meo
tra le donne un sole, / in me, movendo de'begli occhi i rai
gli governi o volga, / primavera per me pur non è mai. idem,
, / ch'allor che sete in me d'umore spense, / sete d'amore
tranquillo a segno, / che in me non trova sdegno / per mascherarsi amor.
ii-8-59: ora l'essere per me è solo una persona, e il modo
tue ferite, poiché tu sei più me che tutto me intiero. b. croce
poiché tu sei più me che tutto me intiero. b. croce, ii6-
che morte / più conviene d'amore a me che t'amo. gozzano, 91
mio disonesto, siete più maliziosa di me. vi amo onestissimamente, con un amore
in uggia e cominciava a rendermi ridicolo a me stesso. 3. relazione,
che a voi, donne, ma a me, hanno già contristati gli occhi e
amici miei... vanno spiando me e gli altri paesani che stanno a firenze
5-25: deh! prendavi pietà di me, amanti, / e ciascheduna che
, / vincer poter dentro da me l'ardore / ch'i'ebbi a divenir
gl'iddii e a voi e a me che da tutti siamo di buono
, ix-387: ma quando fara'tu a me ritorno? - / diss'ella a
ritorno? - / diss'ella a me, e io: -dolce amor mio,
accento / del labbro tuo, ch'a me giungesse, il volto / scolorarmi?
amare. iacopone, 25-38: noi me pensava quann'era en amore del monno
tolto nello eleggere l'amante, ma me n'ha molto in ciò prestato,
di queste membra, mosso a pietà di me, con bellezze di saggio giovane,
farsi perché... amorevoli temevano a me non intervenisse qualche sciagura. machiavelli,
revol parole e delle più favorevole inverso di me. idem, 2-76 (433)
e il mio non dirne troppo bene me lo rese poco amorevole. pellico, ii-147
mai nuova, se bene ogni dì me ne rinnova la demostrazione, come ha
annunzio, iv-2-362: egli aveva talvolta per me effusioni di amorevolezza ridicole e attristanti.
, amorevolmente pregandolo, di nascosto da me, che fussi contento non mi rimenare
. quello adunque che ad amor piace a me convien che piaccia. cantari, 11
ii-296: so ridermi anch'io di me medesimo e delle mie passate disperazioni,
serena, / non fulmini sdegnoso / sovra me giove, come irato suole, /
, 11-10: ma poi ch'amor di me vi fece accorta, / fuor i
che gli orti vaghi, / e me da me dividi, / sì bella rosa
gli orti vaghi, / e me da me dividi, / sì bella rosa in te
rajberti, 2-87: e in quanto a me, vorrei che dopo andasse anche dall'
baci. tasso, 12-26: piangendo a me ti porse, e mi commise /
, / l'estremo... a me non sia. manzoni, 23
di letterati anacoreti. pirandello, iii-243: me li vedo davanti con certe facce da
, mentre son sicuro che sotto sotto me ne stanno combinando qualcuna. barilli,
stessa vivace intelligenza delle popolazioni italiane e me pubblicazioni periodiche intorno al medesimo
anarcoidi. bocchelli, 9-362: a me, che pecco d'umore anarcoide,
, i-506: nell'anatomia sul principio a me parve trovare notizia delle cose più piene
né l'affetto né le imagini in me. idem, i-507: quel lacerato cadavere
anatomizzare le conseguenze di questi dubbi su me: dirò soltanto ch'io patii tanto
mio: / ciò che tu dice en me dega fare! ». bibbia volgar
l'anciha del signore, sia fatto a me secondo la parola tua. boccaccio,
'ecco tancilla del signore, sia a me secondo la sua parola s. bernardino
e il suo male, anche in me quello / che m'addolora. slataper,
faccia tanto bene, / promettile per me sicuramente. bartolomeo da s. c.
ii-7: tu lo sai al par di me che la più parte dei dotti
fare il ritratto, perché senza paga non me lo farebbe, né io avrei l'
indiscretezza di richiederlo di tanto, se anche me lo volesse fare per nulla. panzini
che non mi vogliono ancidere, a me stesso darò morte. caro, 2-444:
: / la bianca man, ch'a me giammai non stese / se non armata
: i'vidi, e anco il cor me n'accapriccia, / uno aspettar
, 298: febee, o me febee, / se mai tattiche navi /
albero, di certa specie che a me pareva di non avere ancor mai più veduta
da le quali, dio vi dica per me, come fui concio; ché ancora
ci penso, non son padrone di me stesso. b. corsini, 14-1:
i-237: lassate pigliar l'arme ancora a me, poiché gisippo è con un altro
idem, 724: si nieghi a me pur ch'a ciascun si nieghi: /
soma, ed ha fatto cascar ancora me; e per perfidia non si vuole alzare
so che l'amore ch'ella ha per me, la fa sospirare; le voglio
dappresso, / non mi rende a me stesso. firenzuola, 459: il corvo
lasciata rivedere. baretti, i-248: me lo consigliereste voi? e poi ancorché
questo riguardarla [la luna] sovente me si nota del suo andamento rendeo, che
e insieme quante, / traditor, tu me l'hai fatte / tanno andato e
, i-2543: con questi pensieri / me n'andai ali frati, / e tutti
, inf., 3-1: per me si va nella città dolente / per me
me si va nella città dolente / per me si va nel- l'ettemo dolore,
nel- l'ettemo dolore, / per me si va tra la perduta gente.
le leggi abolite, se dipendesse da me, ne metterei una sola...
più si lamenti, basterebbe, credete a me, questa sola legge: ogni italiano
labri amabili e vermigli / narrino a me la via del camin retto; /
pinocchio] vieni un po'qui da me, e raccontami come andò che ti trovasti
comisso, 14-85: vuoi stare con me? vuoi venire via con me? io
stare con me? vuoi venire via con me? io veramente ò bisogno di una
che questo pubblico vantaggio, andasse per me scevro da ogni vantaggio e consolazione privata.
i-intr. (54): a me medesimo incresce andarmi tanto tra tante miserie
venuto io a fare il missionario! povero me! mi martirizzano. palazzeschi, 4-160
dottore. ariosto, 25-52: io me ne vo la notte (amore è duce
, francia e spagna; / a me piace abitar la mia contrada. verga,
, / grande a natura, a me sommo diletto / ma che ven tardo,
alto iddio / di tornar, se me n'andasse la testa. s. caterina
- che volevate voi, che qualcuno me ne fusse entrato addosso, o avesse
, che mi pare bellissima, e me ne contenterei pur troppo; io la voglio
quanti. chiameranno te a vent'anni e me a quaranta. -andar su
per fermo, che io non me ne starò: non me ne starò,
non me ne starò: non me ne starò, perché oramai ho preso
/ fa ella il mondo lieto a me lasciare / per congiugnermi a'nostri primi
fa muovere avanti e in dietro alternatamente, me lo chiamò senza esitazione andivièni; e
a quel groviglio di mali era in me, a momenti, anche più forte
. bontempelli, 9-160: si tendeva verso me, senza toccarmi, e di nuovo
avrei dato segno di volere disordinatamente mostrar me stesso per una via non calcata mai
, e vorrei che tu fossi sempre con me! d'annunzio, iv-1-119: il
di santa fiore venne un giorno a me, e mi porse un piccolo anellino d'
: la meravigliosa prosa del commen- tarista me la tracanno giù a garganella, bruciante,
,... / rivestiti di me, tingiti in verde / ai lati,
certi pensieri mi gelavano il corpo, me ne toglievano quasi la sensazione come punture di
raccomando di non far sapere che io me l'ho procurata [la morte].
giovane, i-553: udito questo da me, non potetti tener le risa,
titolo riluce. settembrini, 1-27: me ne andavo solo fra le rovine dell'anfiteatro
stravagante campanile... sorgente davanti a me su di una seicentistica enorme base marmorea
baretti, ii-9: farebbe moneta falsa per me, avendogli 10 fatto il piacere di
tanto bello, quanto alcuna cosa mai da me veduta. idem, i-516: le
nella sua cella quell'angiolo penserà a me! settembrini, 1-12: anche oggi dopo
e mi venne una gran compassione di me stesso. = cfr. angaria.
bocchelli, i-331: dell'offesa fatta a me pa tisce l'istituto matrimoniale
(e questi sono protestanti, dico fra me)... è gente dura
(2-21): un strido / me trae d'angoscia del disfatto core. bibbia
io son bene, per li peccati da me commessi, in gravissime pene e angosciose
miseri, o angosciosa morte, vieni a me. cantari, 140: e vidde
che far deggio, / non trionfi di me l'inimico angue. rosa, 201
piena, e non sono in angustia come me, per difetto di un padrone,
. guittone, i-6-94: credete a me, bel dolce amico, che dov'
sì è scuro suo visaio, che me fa sì angostiare. cavalca, 10-193:
, sì che talvolta / le femmine entro me chiusero molta / menta e il seme
alla testa. moravia, vii-407: a me [lei] faceva pensare all'anice
sdimenticar il far versi, e trovasi in me una siccità d'anima, e di
. e penserò un pochino anche a me e quest'anima di purgatorio. deledda
, i-76: tutto il giorno 10 me ne sto a tavolino ora traducendo, ora
, tua, ecc.: per me, per te, ecc. pananti
innata. gozzano, in: in me rivive l'anima d'un cuoco / forse
che ha egli / a far di me, o della roba mia? / o
, questa rude animalità del possesso in me, questo improvviso rugghio dentro, il
dentro, il giorno che mi parve qualcuno me la volesse rubare? = lat
il mio consiglio e a tornarsene verso di me. beccaria, i-408: le scienze
quelle cose che è, pare a me, poco meno che affogata e perduta,
foscolo, sep., 229: me ad evocar gli eroi chiamin le muse
, delle corti vizio, / infiammò contra me li animi tutti. idem, inf
morir fuggir disdegno, / ingiusto fece me contra me giusto. idem, inf.
disdegno, / ingiusto fece me contra me giusto. idem, inf., 24-53
per te medesimo, quando dinanzi da me intesi che 'l nimico padre comandò [
rispondere; / piuttosto poi da te e me di'l'animo / tuo, ch'
ii-57: « ignorante », borbottai fra me con mal animo. -cadere
vi prego, e supplico, / che me la concediate di buon animo. leopardi
e se pur biasimo n'appendesse a me, tuttavolta sempre fu'io di questo animo
485: molto meglio sarebbe ch'io me n'andassi al suo alloggiamento, e
s'infinse, / ma drizzò verso me l'animo e 'l volto, / e
: se voi poteste crederlo o a me desse l'animo di farvelo credere, sareste
, iii-202: [la natura] a me dà l'animo di accogliere i signori
lettera scrivermi che tu stai meglio sarà per me una gioia suprema. viani, 14-490
, chi t'ha fidato, che de me non hai temenza? / non consider
fagiuoli, 1-1-382: lasciate fare a me; mi metterò con lei a annaspare;