savere. idem, 3-10: o mattezza, grande vita fuggire e morte addomandare
perciò che bestia lità e mattezza si possa dire essere una medesima cosa.
guittone, 3-41: ma alla gran mattezza de'cittadini alpe son città fatte,
latini, i-1992: e chi briga mattezza / non fie di tale altezza,
chi vuole entrarci con lascivia e con mattezza, egli non è così agevole il
taluno come nasca in un animo questa mattezza d'appetir sì avidamente una cosa,
di salamone, lo troppo ridere dimostra mattezza, e le femmine sono usate di cacciare
da s. c., 16-3-5: mattezza è riprendere colui a cui tu dai,
avesse la bestialità, percioché bestialità e mattezza si pos- son dire essere una medesima
latini, i-1991: chi briga mattezza / non fie di tale altezza,
, troppo è difficile ch'essa mattezza per dolor cadde, che andando per pisa
ha dur core / o ver che mattezza el dimina), / membrando ch'eri
ha dur core / o ver che mattezza el dimina), / membrando ch'eri
la fortuna getta il lusinghevole animo alla mattezza quando ella più presso vae al malvagio
egli è magior prodezza / rinfrenar la mattezza / con dolzi moti e piani,
si è per la fatui- tade e mattezza, ch'è in loro. libello
però che veggio crescere e salire / mattezza e villania e falsitate. bartolomeo da
vidde la mia forteza: / pareame una mattezza de volerne parlare, / ca no
ragione si è per la fatuitade e mattezza ch'è in loro: cotale è la
moltitudine, la quale accompagnava la sua mattezza e la sua rovina, e infiammava
latini, i-1993: e chi briga mattezza, / non fie di tal altezza
3. prov. gramezza fa dire mattezza: la vita grama costringe ad atti
proverbi toscani, 132: gramezza fa dir mattezza. = deriv. da gramo
non vostro merto già, ma mia mattezza. dominici, 1-175: oh quanto
de sanctis, 9-105: la spensieratezza e mattezza individualistica,... fa il
chi vuole entrarci con lascivia e con mattezza, egli non è così agevole il riuscirne
egli è maggior prodezza / rinfrenar la mattezza / con dolci motti e piani, /
{ matèria), sf. disus. mattezza, pazzia. berni,
l'accento sulla seconda sillaba, per 'mattezza 'si dice comunemente fra noi.
appare privo dell'uso di ragione; mattezza, stoltezza, pazzia. iacopone
egli è magior prodezza / rinfrenar la mattezza / con dolzi motti e piani, /
. guidotto da bologna, 1-61: tanta mattezza si dee dispregiare e non seguire per
/ non vostro merto già, ma mia mattezza. iacopone, 9-38: girne voglio
a l'appatrino a accusar la mia mattezza. bambagiuoli, 25: conosca, quei
la cui altezza / il mondan senno reputa mattezza. boccaccio, dee., 2-10
, 2-10 (260): in tanta mattezza per dolor cadde che, andando per
, i-77: lo troppo ridere dimostra mattezza, e le femmine sono usate di cacciare
virtù, senza lei, si giudica pericolosa mattezza. molza, 1-6: cadde in
molza, 1-6: cadde in tanta mattezza che egli stesso non sapeva se sognasse
con tanta più agevolezza, quanto che la mattezza è sul principio ed è cagionata più
che farne, alla fine, fosse mattezza di rimbambito o saviezza di cristiano,
/ a te pensando, e alla mattezza tua. botta, 6-i-199: chi non
botta, 6-i-199: chi non conosce la mattezza nuova che invasò i nostri ministri?
.. matte due: ma d'una mattezza buona a nessuno, e anzi un
tre innamorate in una volta, più per mattezza che per altro. d'annunzio,
una mia amica matta della più nera mattezza slava. papini, 28-305: tu detesti
detesti la modernità che sta scalcinando nella mattezza e ruzzola verso il fallimento.
., 47-20: molto n'è grande mattezza e forseneria somettere al parliere in guisa
vita 11 corpo morto. onde che mattezza è quella che voi fate? bibbia
scandalo e a l'altre genti pare mattezza. boccaccio, 1-i-249: fermamente credo
iddii sia, al quale volersi opporre è mattezza. beicari, xxxiv-102: la mente
per questo tuo morir, che par mattezza. aretino, iv-4-164: cavaliere, non
per essere la subita stizza una furibonda mattezza. g. b. possevini, 266
a chi te la rompe è oggi riputata mattezza. pallavicino, 1-538: mi domanderà
taluno come nasca in un animo questa mattezza d'appetir sì avidamente una cosa e
del trecento, lxxxvi-172: tu comenciasti mattezza di lengua / e nel finir ti
, 1-303: cominciò ad improvvisare una mattezza a screpolare la pelle dal ridere.
. locuz. -morire, perire in gran mattezza: turbarsi, agitarsi, impazzire fin
in gran matteze. -pensare mattezza: perdersi in vanità e inezie.
: non può divenir savio chi pensa mattezza o diletto di mensa.
toscani, 132: gramezza fa dir mattezza. = deriv. da matto1
, deriv. da matto1-, cfr. mattezza. mattia (ant. madia,
terese matte due; ma d'una mattezza buona a nessuno, e anzi un pochino
stanno in fronte mostrando il segno della mattezza che hanno in sé; e sono
trecento, lxxxvi-172: tu comen- ciaste mattezza di lengua / e nel finir ti mostraste
però che veggio crescere e salire / mattezza e villania e falsitate. novellino,
b. giambullari, ii-297: ella sare'mattezza / a voler caminar per la sassosa
, poeta epigrammatista, punse mordacemente la mattezza di certa lelia, qual pulivasi con
cose: o misero, quale così grande mattezza preso l'animo tuo?
trecento, lxxxvi-172: tu comenciaste mattezza di lengua / e nel finir
stanno in fronte mostrando il segno della mattezza che hanno in sé; e sono ad
: non ti pare che sia grande mattezza di discacciare la somma vita e riprendere
, 67-17: molto n'è grande mattezza e forseneria somettere al parliere in guisa di
: rispose bruto: -ha'tu tanta mattezza / che credi per tuo dire i'
valier libero andar dove più ne portava sua mattezza. esso, come vide l'uscio
permarrà in ogni tempo in vergogna di mattezza. boccaccio, i-12: ponesti il tuo
ii-8: troppo parlare si pertiene a mattezza, ma tacere si pertiene a sapere
massimo volgar., i-644: intanto la mattezza del popolo, con non proveduto commovimento
del trecento, lxxxvi-172: tu comenciaste mattezza di lengua / e nel finir ti mostraste
di terese matte due; ma d'una mattezza buona a nessuno, e anzi un
siccome dice ipocras, è ramo di mattezza. bencivenni, 4- 65:
si consigliano, puoi sapere che di mattezza parlano. meditazione sulla vita di gesù
è maggior prodezza / rinfre- nar la mattezza / con dolci motti e piani / che
: ora ti ritrai indietro di tua mattezza e di tua vanagloria. boccaccio, dee
dalla saviezza del re da sermone alla mattezza di messer andrea bestia.
. latini, i-1993: chi briga mattezza / non fie di tale altezza /
però che beggio crescere e salire / mattezza e villania e falsitate. chiaro davanzati
ragione (anche contrapposto a follia, mattezza). f f rinaldo
, xxviii-832: il savere è contrario della mattezza. ad ogni matto i savi paiono
detesti la modernità che sta scalcinando nella mattezza e ruzzola verso il fallimento.
è scandalo e a l'altre genti pare mattezza. ma a coloro che credono.
tropicali che sorbivano da cannucce ripiegate. ste mattezza di lengua / e nel finir ti mostraste
staranno 762: maravigliosa e somma mattezza è, non sopravve- metafore ardimentose et
, in uguale misura. trario della mattezza. dante da maiano, 1-36-9: eo
., 67-18: molto n'è grande mattezza e forseneria somettere al parliere in guisa
guardare che tu non ti disperi per mattezza e dica: « io noi potrò fare
da siena, i-5: grande stoltizia e mattezza è dell'uomo che egli perda quello
cinese. -ant. pazzia, mattezza. zilioli, iii-106: una donna
di terese matte due; ma d'una mattezza buona a nessuno, e anzi un
. latini, i-1992: chi briga mattezza, / non fie di tale altezza /
, non si parte da lui la mattezza. bencivenni, 7-107: ussarono gli antichi
.. eravamo già trapentiti della nostra mattezza. = comp. dal lat.
iii-155: troppo è grande simplicità e mattezza la nostra, che, vedendo noi che
l'orno, sarebbe alcun rimedio e mattezza e fallo assai menore offender l'omo
ulciscie / co'sopraddetti modi, alla mattezza / stracciano i panni o tolgon- sene
però che veggio crescere e salire / mattezza e villania e falsitate. boccaccio,
ricchezza / che ragionarne più mi par mattezza. 8. prosperità economica di
di palude; 7 e imperniò appare una mattezza / di prender rime di tanta