assunto, e mal era esequito. massini, iii-277: trassi nettar divino, /
assai: / fama e terra acquistasti. massini, iii-276: viva neve, cui
cuopron folte nebbie e freddi algori. massini, iii-279: schiera amica e bella
d'ombre e di dolci acque amena. massini, iii-278: di bacco i colli
ma conservato il più de le volte. massini, iii-277: dafne mentre bevea,
e men grave sentimento, come fanciulli. massini, iii-276: da'tuoi lumi al
il petto e i fianchi scote. massini, iii-276: quanto più invidia il
un vii impedimento è di natura. massini, iii-278: egli il volare, egli
non sempre empio dolor m'attristi. massini, iii-276: quanto più invidia il
, e no 'l dimostra in faccia. massini, iii-278: egli il volare,
, fammi il piacere di passare dal massini a sollecitare la mia cappa. il freddo
giusti, i-189: ho trovato il massini arretrato al solito, ma quello che ella
dar quel che m'han tolto. massini, iii-276: un muto, ignoto affetto
riasciutta la brinata e la guazza. massini, iii-276: viva neve, cui tinge
ancelle / favoleggiar con la conocchia alcide. massini, iii-279: fra suoni e danze
/ a risvegliarsi incominciò l'aurora. massini, iii-279: la notte vegghiarem contenti,
d'alte imagini il suo seno. massini, iii-279: fra suoni e danze in
/ ancor dal sonno a dio. massini, iii-279: la notte veg- ghiarem
sì fatto vapor detto è rugiada. massini, i-190: questo di puro vin spumante
elsa il mio paterno e dolce colle. massini, iii-279: al fin de'balli
. -abbronzato dal sole. massini, iii-276: vibra pur, febo,
in uno istante una cosa istessa. massini, iii-279: poi che cenato avrai,
traessi ancora un po'di vino. massini, i-189: vatten, volpin,
giusti, i-234: sabato decorso il massini per trascurataggine de'garzoni non ti spedì
ha detto elena massini, una delle docenti dei bimbi « è