/ chiamando cesar con gran dubitezza. marino, i-82: vuoisi prima vedere se
è stimato degno di essere approvato. marino, i-220: vi priego efficacemente a voler
riferirò fedelmente come passan le cose. marino, i-96: mi rimango talvolta di
dimostrazione più che certa e palpabile. marino, 288: sovente oggi di là
certi va gli incerti avvenimenti temperando. marino, 2-58: giudice delegar dunque conviensi
possere star un'ora con voi. marino, i-93: io ho di molti nimici
cose che non sono nello scrivere. marino, i-96: ma subito condotti che avrò
, che mature me ne fate assaggiare. marino, 314: a pena in
potessero reggerle, e s'apparecchiarono. marino, i-7: piacciale fra tanto beni-
dice, alto signor; che tardi? marino, 5-37: fanciul, dicea,
il temerario in tento? marino, 324: tu, giove, che
noi d'invitto ardir la gloria. marino, i-71: uscì finalmente in luce quella
son celidri, serpenti famosi. marino, 13-50: le polpe del
ministra la stagione e 'l loco. marino, 12-30: i vaghi augelli, in
e al ponte si drizzàr co'cavalieri. marino, 6-42: forman parte di lor
, e 'l prese un sonno cheto. marino, 13-40: per que'campi di
per certi gli articoli della fede. marino, 216: or qual, perfido amor
, che strascica la voce). marino, 261: se spiedo lucente /
oggi, / che il verno agghiaccia? marino, 319: chi vide mai?
ordine degli argomenti; cicalata. marino, vii-71: alcuni, non molto versati
sol rifugio era e 'l mio gioco. marino, 1-1: io chiamo te,
necessitata di fare la prima adozione. marino, 266: quindi la dea crucciosa
loro grande onore e ricevetteli graziosamente. marino, i-212: in molti consigli di stato
ecco salisce, / e venerabilissima apparisce. marino, i-181: vuoisi egli,.
facile -e chiarissimamente vi si provarà. marino, vii-113: ma chi più chiaramente
marino, 14-133: chiaramente comprende esser il duca
colle. idem, 27: questo odore marino / che mi rammenta tanto / i
sia suo proprio e naturai lume. marino, 11-32: dimmi che son, poich'
e lume di ciascuna altra virtù. marino, i-104: come si può aspettare.
i secreti del translucido fondo manifestava. marino, 273: eran da la chiarezza
corone / si giungesse di chiarezza. marino, vii-396: la chiarezza degli avoli
villano, ch'io lo voglio chiarire. marino, i-241: resto molto disgustato che
aveva negato l'uso de'piedi. marino, 226: l'uscio stridulo apersi
rose o i gigli un chiaro vetro. marino, 210: qualor, chiaro cristallo
gracili gambe. -figur. marino, i-149: questo poi, oltre tessersi
spada impugni, io ti prometto. marino, 14-318: già da'termini eoi spunta
canto e dall'altro venivano innanzi. marino, 11-28: quasi ampia sfera il
/ ch'è una maraviglia. marino, i-52: egli ha notizia del sommo
-per simil. e al figur. marino, i-50: un omaccio grande e grosso
serrati con la chiave della pitoccheria. marino, 5-1: l'umana lingua è quasi
nel celebrar concilio o in altro. marino, n-133: lunga istoria sarebbe,
quale luogo si devono collocare aggiunte. marino, i-220: se il presente libro non
per me. -figur. marino, vii-249: lascio le corrispondenze de'néi
, il fondo, la rosa. marino, 7-48: arrossisce il maestro, e
ferro, chiavi da incastrar muraglie. marino, 5-130: reggon l'opra maggior
e letter. giuntura, articolazione. marino, 20-214: 'l caso vuol che l'
se ne venian di chiaverine armati. marino, 14-16: tempestati di punte, irte
secreti sotto, che tutti si manifesteranno. marino, 13- 115: salvo un
che corrispondono ai vari suoni. marino, 7-60: de la prim'opra il
le spranghe e i chiavistelli d'oro. marino, 13-115: salvo un sol chiavistei
a confinare con chi che sia. marino, i-127: il sonetto di v.
non cede a chi ne sia? marino, i-262: or come può mai chi
e par che perdón chieggia a dio. marino, 349: proserpina misera e dolente
conduca ad un porto di mare. marino, vii-82: io son più degna
, pensier fermo, animo audace. marino, 1-128: quella solitudine, che vede
io chieggio il messaggier che vada. marino, 1-75: il quadrel ch'io ti
portar le cose sode e pesanti. marino, 12-14: tra queste solitudini s'
, ne terrà numero infinito occupato. marino, 10-138: tutte queste che vedi
, da una o più sostanze. marino, 6-52: non son già corruttibili colori
. ittiol. ant. favoloso pesce marino. latini volgar. [tommaseo
questo favore de monstrarne la porta. marino, 346: colme il cor di vergognoso
(in segno di riverenza). marino, vii-596: già spunta il sol,
, d'onestà s'orna e colora. marino, vii-107: così conchiude quel grande
si dilata quanto più s'interna. marino, 1-72: quand'egli scorge il
in per una chioccia. marino, vii-233: indi trattando di quelli
fanno il corpo bianco e liscio. marino, 15-177: severa stella del tuo fallo
. 2. ant. mollusco marino simile alla comune chiocciola terrestre.
, e tali te chiamavano nicchi. marino, 270: di pomice scabrosa un
, calabroni / brontolino a lor posta. marino, 16-12: guarda se ben chiodata
e gli appicco a due chiodetti. marino, 20-259: la lorica è d'
di ferro, ma del medesimo legno. marino, 5-130: reggon l'opra maggior
stato futuro della vita che mi avanza. marino, 10-277: e per fermar con
fiume vid'io d'oro ondeggiante. marino, 217: de l'aurea chioma,
ha lunga e folta chioma. marino, 5-60: scende colà lo dio chiomato
la donna nostra amore e spene. marino, 10-55: in quella cava ha sua
d'intorno al concavo dell'esterior muro. marino, 2-14: sorge il palagio ov'
/ gli spirti d'aquilon la rischiarare. marino, 10- 265: volan per
empirei chiostri / il sovrano monarca onnipotente. marino, 355: o èrebo felice,
, come chiromanti, piromanti e altri. marino, 15-42: ma perché [la
astrologi sogliono il più volte esser vere. marino, 15-41: de la chiromanzia l'
per aprire il petto alle persone. marino, 7-184: o rasoio crudel, la
/ sopra una chitarìglia discordata. marino, i-m: orfeo vi scese [nell'
/ con fier coltei di morte. marino, vii-244: contentisi chi mi ascolta,
agg. che può essere coltivato. marino, vii-407: la fecondità del nilo,
dilettato di coltivare i suoi terreni. marino, 319: con qual vomere o rastro
le chiese drizzate al culto divino. marino, 19-357: la coltra, che
/ per soverchia coltura ancor si volge. marino, 14-249: per bagnar i fior
del sole, si chiama coluro solstiziale. marino, vii-414: passo i due ultimi
giorni sono dall'altezza vostra serenissima. marino, 335: del tuo favor deh
. -anche stolari. assol. marino, i-277: non son più lungo perché
che la bella arte ci comanda. marino, 10-129: mira colà quella matrona
adulto non sono più fissati al fondo marino mediante peduncolo (e sono adorni di
ragione e niega di prestarle ubidienza. marino, 10-285: mentre de l'aria
mare combattute, sono da scrivere. marino, vii-430: fieramente stretto e combattuto
in qualche scoglio la nave rompemo. marino, vii-180: o velo, anzi
tendenze, da pensieri diversi. marino, 12-239: tace, né dà,
anal. far sciogliere, liquefare. marino, 16-92: e scorciato il collar gli
e trionfar delle sue spoglie onusta. marino, vii-174: pose nerone il crudele,
chiara vedete nell'albor del crepuscolo? marino, 276: ecco in un punto /
fu ridicola né fuor di proposito. marino, 285: distillando da'sassi / de
molti d'armida seguitaron l'orma. marino, 287: come vide quella / non
; e questo poema si dice comico. marino, 16-227: nel volto con tant'
cominciavo il servizio al prossimo ottobre. marino, 9-165: il vago stuol de'
so come sarebbe passato il negozio. marino, 12-97: già del sol cominciavano
potrebbono capire tutti in quella città. marino, 337: con loro accompagnossi /
benefici del senato verso di quello. marino, i-277: vi rendo infinite
faccia pubblicamente bandire [ecc.]. marino, i-115: l'ho onorato con
grande aiuto e diminuzione del dolore. marino, vii-296: hassi adunque da aver
, iscusa didone, comenda acate. marino, vii-344: più non si parli d'
si lascino [ecc.]. marino, vii-412: le differenze degli onori
dottorato de le leggi civili e canoniche. marino, vii-294: se per esso [
giova molta testimonianza in tua comendazione. marino, i-127: non si nega che
io ti ricevo / mio commensale. marino, vii-285: quel barbaro atea prencipe
numerosi commensali. -figur. marino, 12-22: ne l'antro istesso,
ce ne andavamo alle ditte anticaglie. marino, 12-129: per evitar fato sì tristo
; scambio, corrispondenza epistolare. marino, i-175: mi rincresce che per far
è chiamata da noi religione. marino, 332: contiene il corpo tutto
, / non più vista bipenne. marino, 262: per gli omeri a traverso
giustizia son messi in tanta diffidenza? marino, 6-196: quante da indi in
e commessa come a la previdenza. marino, 4-247: vassene a la gran cena
nei lavori di commesso e tarsie. marino, vii-m: nello scudo eburneo della
un corpo, di un oggetto. marino, vii-92: venne poi pian piano l'
minor pietra accresca peso alla maggiore. marino, 4-212: e qual gran fallo,
sollecito, laborioso ed accorto perseo. marino, 11-116: a lei di questo giro
solo / per dipartir dalle amorose insegne. marino, vii-367: dico di questo dio
i saggi riposto infra le stelle. marino, 17-103: prende alfin dal caro
con legge e perpetua constitu- zione. marino, vii-266: né con altro scudo david
/ popolo alberga di contraria fede. marino, 279: avea seco / tigrino
madre han avuto riguardo o riverenza. marino, 4-78: più altro, ch'
quel puzzo che non si senteva altrimente. marino, 343: il re de l'
a furore e vendetta i cremonesi. marino, 350: la pudicizia offesa /
pecunia il vitto che non ponno portare. marino, vii-283: gli arcadi,.
e così potrem più commodamente ragionare. marino, i-51: ristringevasi tutto l'altro composito
libro scritto, potrà comodamente leggerlo. marino, vii-120: pur quel sole,
mezzo agevole e rapido di trasporto. marino, i-55: sto aspettando la carozza da
per la teorica e raggione calculatoria. marino, 336: per dar commodo tempo /
di far maturo il suo parto. marino, 14-75: questa mi par per breve
piace e meglio gli vien comodo. marino, i-5: quando le fosse commodo mandarmi
nave, ecc.). marino, vii-249: nella stessa maniera gli elementi
che non vorriano esser tornate a casa. marino, 17-17: mi lassi soletto,
in compagnia de i solari illuminanti. marino, 269: la casta e cacciatrice dea
, / ma l'onor del compagno. marino, 271: ne'cristallini umori /
senza errore e operatori senza difetto. marino, vii-129: sì come i corpi
di color che montano in banco. marino, 332: non volse questa volta
carro di tre ruote tutto sfasciato. marino, i-239: due volte vi ho
essere pubblicato (uno scritto). marino, i-71: uscì finalmente in luce quella
comparsi ancora [al concilio]. marino, 14-47: gente comparsa a l'im-
prima il circolo in quattro parti eguali. marino, vii-243: dividono esso corpo i
condizione ed al merito di ciascuno. marino, 6-17: di tutto il bel lavor
maggiori tra le mezzane e le piccole. marino, 5-113: ne le facciate tra
talor comparte il gran monarca eterno. marino, 2-107: è dover di giudicante
comparte a le più interne vene. marino, 18-172: ella a gli occhi d'
. con valore reciproco: scambiarsi. marino, i-62: l'arbore inaffiata dal ruscello
/ di compartite in oro ampie conchiglie. marino, 6-40: il muro principal,
d'oro. -figur. marino, vii-219: s'egli poco, o
de la materia sovra la forma. marino, vii-272: ritrovasi ima pietra nell'indie
per conseguente la levata della luna. marino, vii-296: ma perdonimi il vero
s'affatichin tanto in compassar sei parole. marino, i-272: io con coloro che
è tutto ritondo e compassato diligentemente. marino, 6-123: trecce di canne e reti
d'un sottil ramo di vite. marino, 14-231: e tutte compassati han
ant. trapassato, trafitto. marino, vii-217: e certissima cosa è,
è tutto uno ed il medesmo. marino, 10-125: l'altra, che con
: a forma di compasso. marino, 20-101: talor le fughe arresta,
miniati d'oro di gentilissimi compassi. marino, 5-116: ne l'ampio tetto un
-ant. e letter. idtr. marino, 12-254: se gli affari miei ti
passione dell'uno compatisce l'altro. marino, vii-352: il figlio patisce,
. 3. figur. marino, vii-193: a voi (serenissimo sire
cielo dal supremo signore largamente compensati. marino, 12-114: ben s'in me
, come competitore a quel regno. marino, 16-187: or di quanti quel
sua similitudine che remirò in quello. marino, 345: l'alte spalliere ed
; indipendentemente dal giusto. marino, 16-73: non è scrutinio questo,
insieme, in questo si compiaccia. marino, 4-59: poiché pur la maestà superna
/ là 've umana miseria si compiagne. marino, 6-130: non potè far,
prendere parte al dolore altrui. marino, 14-311: l'inumano torrier, che
ore medesime farmi qua vosco presente. marino, 309: per compir la gloriosa
specchio de'sequaci de piero, intitulare. marino, vii-241: risponde la dialettica a
che gli manca de l'essere? marino, vii-178: così appunto...
ch'abbiano appresa la dottrina compiutamente. marino, vii- 214: né sarebbe
diventeremmo noi, se ci stessimo. marino, vii-161: né solo ha facoltà
spesso sono forzati inghiottir nelle corti. marino, vii-242: quello [giove] è
e ora è di sopra questo. marino, 20-86: fanno i fianchi ondeggiar,
, viluppo, groviglio, intrico. marino, vii-415: ha [il zodiaco]
mai non palesò alcuno delli complici. marino, 4-195: volse farle ambedue
superbia, tutta avarizia e crudeltà. marino, i-199: le cerimonie ordinarie tra gli
e la discordia con la discordia. marino, vii-234: con assai più perfetto
composta; composizione, formazione. marino, vii-298: sola la diatonica è stata
francia far ufficio di qualche componimento. marino, i-160: come che questa umiltà
le canzoni sogliano invaghir gli amanti. marino, vii-379: aspettano i componimenti della
quadro, scultura, edificio). marino, vii-219: s'egli poco, o
nominati coloro che facevano elegie. marino, vii-219: e chi altri vorrete
, le pagine da stampare. marino, i-240: la sampogna si stampa tuttavia
altro per dirittura componghino la linia. marino, 332: d'un gran popone è
infelici nel compor quattro versi solamente. marino, 10-126: istruisce a compor l'ultima
l'impresa io mi spaventi *. marino, 4-233: e per ottener pace
quivi ben si compongon tutte possa. marino, 2s5: va, raccogli e
l'animo compose, / incominciò. marino, 13-198: ed ogni gesto e
città dalla congionzione con li principi. marino, 2-55: bramoso di placar tumulti
s'attuffasse a tonde del mare adriatico. marino, ii-211: né ch'altri
corpo umano ed in diversissime attitudini. marino, 16-148: se membra ha un corpo
con nuove e sopramodo curiose invenzioni. marino, i-60: non presento io ora
seccaggini, ma una composizione di quel marino il cui solo nome sarebbe, secondo
sia quella che percuote nella inequalitade. marino, vii-249: nella composizione e disposizione
/ del più zuccaro fin della terzera. marino, 13-112: d'oppio forte e
in quello conchiusero l'abbonirnevole tradimento. marino, 6-123: trecce di canne e
, diventò uomo compostissimo e modestissimo. marino, 1-73: ma dissimulare non
, in vólto placido e composto. marino, n-91: tien composta ne gli atti
/ ogni composto ottien la propria vece. marino,
per far compere. -figur. marino, 5-5: un mezano eloquente, un
cento, sotto nome di censo. marino, 20-144: crindor da l'or del
chi va in cerca di litigi. marino, 14-354: tu, che de'casi
tempo e tanto vanamente cercata quadratura. marino, 6-10: le meraviglie che [il
suo tostamente da la tua puerizia. marino, 342: ciascun quadro de'quattro
compreso nel concetto la bellezza divina. marino, 432: quinci potrai, già d'
cose che stanno su l'acqua. marino, vii-m: iddio talmente nell'uomo
prima noi sa non la comprende. marino, 11-95: ben reina mi par de
, che abbraccia in sé. marino, vii-215: laonde a ragione dicev'io
anco viatore, e non comprensore. marino, vii-133: sottili d'essenza [gli
onde si toglie [ecc.]. marino, vii-262: li polmoni sostengono la
, anzi che nasca il sole. marino, 9-37: come prima ella s'
... approvarono il concilio. marino, i-252: padre giulio mazarini, torrente
dimostrato, provato; confermato. marino, vii-393: vienci nella purissima e finissima
) mostrare chi guidasse il concilio. marino, vii-293: parli in comprovazione di
ove l'alma pensando ancor compungesi. marino. vii-284: ahi ben vie più crudele
un giudizio, un complimento). marino, vii-86: queste son lodi per avventura
quelle de'nostri uomini comunalmente tramischiare. marino, vii
è solamente capace di vera unione. marino, vii-394: la terra madre commune
a esso (in logica). marino, i-127: il sonetto di v.
, salvo per alcuni paesi (san marino, ceylon, sud africa) ove sopravvive
questo uso pare usato più comunemente. marino, vii-221: e se bene
cabile al di questo e quello. marino, i-159: convien dire che in
morbidamente e lascivamente come gli uomini. marino, vii-105: porge il sole alla
fu longa e gran coh- tenzione. marino, 7-17: vedi quanto impiegò l'amor
communica a tutti con medesima misura. marino, 5-80: 'l ben si diffonde e
ella potrà essere mai gradita ed onorata. marino, vii-352: si vagheggiano gli occhi
'né l'* ave maria'. marino, vii-400: prende colui che ha
e andano a parlare cogli morti. marino. 311: clizia d'apollo amante
e rigo il suol coll'onde. marino, 10-221: e da'sospetti d'ogni
nelle frasi conclusive delle lettere. marino, i-50: con che resto baciandole cordialmente
e quanto va più basso più restringe. marino, 4-277: lascio di raccontar con
occhi. 18. letter. nicchio marino, conchiglia. cecco d'ascoli,
, / a'lidi di citerà. marino, 227: non così bella mai per
noi. -per simil. marino, 270: quasi concava conca, /
, / e rigonfia triton tumide gote. marino, 318: udì triton del trasformato
tutte l'altre sue parti solide. marino, vii-242: non parlo poi de
fonda a guisa d'un paiuolo. marino, 12-16: fronte ha severa, né
nondimeno con tanto ardire gliela vietò. marino, 1-161: vanto immortai d'arguta
han sempre apparecchiate e pronte. marino, 18-106: concesse gli occhi ad un
che mi sostiene e mi rincuora. marino, n-194: pronosticar cosa futura / ad
suavissimo concento, cantarono una canzona. marino, 5-146: concerto allor di musici
/ vadano con dolor calde preghiere. marino, 9-165: il vago stuol de'
concento ed un'armonia dell'anima. marino, vii-220: e non è sentenza
anco accade se amendue sono femmine. marino, vii-276: fu chi poco credibilmente
. raccogliere, ricevere; contenere. marino, 1-97: per cento vie, per
seme concetto crollando il filo della schiena. marino, 4-198: le prende a raccontar
al mondo el suo gentil concetto. marino, 6-124: quando la rosa espone
che concerne alla costituzione dell'universo. marino, vii-228: soavissimo adunque è il concento
'soli '. -figur. marino, vii-342: parmi... di
molti armati, al luogo concertato. marino, 18-42: più distinto poi l'
spalle ricchi di verghe d'oro. marino, vii-225: a questa sentenza si accordarono
concertati co'tromboni che sia possibile. marino, vii-277: né con tanta attenzione e
suonino insieme o alternandosi variamente. marino, 5-146: concerto allor di musici concenti
da dio, trapassaro in santi. marino, 4-247: sola la lascia e pensa
e bizzarri. - anche sostant. marino, i-146: qui in torino fo stampare
concetto che gli era stato dato. marino, i-82: so che soverchio ardimento
più volte le cose già dette. marino, 345: è di semplici rami
altri dal giorno della sua concezione. marino, vii-156: o dio chi avesse
un con- chiglione con nervature da cavalluccio marino, perché non si sospetti nemmeno che
avreste concio pel di delle feste. marino, 18-80: i cani, che 'l
ogni altra cosa... ameremo. marino, vii-69: alla immortalità di paolo
o buono, o scelerato ingannatore. marino, vii-393: immutabile è adunque il
/ dal comico fatai libro ordinate. marino, vii-223: l'apostolo in quella sopraceleste
/ ne la sala reai del concistoro. marino, 16-178: or il nunzio del
e noi soneremo le nostre campane. marino, vii-329: di gracco si racconta
e poi di novo darli altro assalto. marino, 4-198: conchiude alfine il relator
libertà di proferire le vostre condannazioni. marino, i-127: non si nega che
corteo, una schiera). marino, 19-397: ultima a tutti, in
via il sillogismo, sono sentenze. marino, i-116: potrebbe il vostro bell'
riportata la scienza e la cognizione. marino, 351: 'l re de lo
istesso dante. -figur. marino, vii-322: altra gramatica che la tua
intenerire un cor si dava vanto. marino, 16-148: come da varie suol
e 'l principe come principe onorai. marino, 6-204: quella notte in un
a guisa d'un ariete antico spingevano. marino, vii-288: or non fia il
non la pace del suo eterno governatore? marino, vii-250: sarà agevole da persuadersi
perché ognuna ha il suo capo. marino, 16-73: non è scrutinio questo
agusto nel pelago da lui cavato. marino, vii-175: pittore sciocco che ha
veder in faccia quella potentissima reina. marino, 19-422: io vo'ch'ogni anno
materia della infinita divina potenza attuale. marino, vii-104: è creatore di tutti
fatto dalla turba de'corpi individui. marino, vii-214: ed ecco ch'io dissi
sua patria fondar una perfetta aristocrazia. marino, i-166: alla - immortalità - di
sue fatiche - la divota penna del cavalier marino -umilmente prontamente -dona dedica consacra. davila
del cibo: essere digerito. marino, vii-258: in questa [nella lingua
, a'quali al tutto è invisibile. marino, vii-238: sicome la consonanza del
troncar una capezza pegasea. marino, i-87: questo sce- lerato
, / o de le cose belle? marino, 352: qual fortuna empia e
a una lunga agonia, un lazzaretto marino, un'arena di duelli disperati.
di darle di sua man condegna morte. marino, 4-194: dal monte balzando a
): raggrupparsi, ammassarsi fittamente. marino, 7-101: quasi per mano stretti e
in una massa e spesso corpo. marino, 9-33: quando l'aurora il
gelosie e condimenti de libidine e gola. marino, vii-292: nella grecia i
conservassero più longo tempo nella sepoltura. marino, 18-172: ma ceda ogni altro duolo
/ ciò che l'arte condisce. marino, 7-152: natura de le cose è
i più schivi allettando ha persuaso. marino, vii-293: percioché, siccome i
il condito / fa roca voce. marino, i-24: la mensa ha un tovaglin
consegnate, / scambiate, menomate. marino, i-268: fatti che saranno [i
gravi e necessarie alla vita umana. marino, vii-160: molte condizioni, ma
corse tutte per estinguere quel fuoco. marino, 14-273: ma che cur'io,
però non potevano manco aver audienza. marino, vii-371: le quali tutte [creature
alla mia miserabil perdita della vista. marino, vii-210: scusi la confidenza,
un fastidio a qualcuno). marino, vii-176: non volse rodo mandare a
tità e qualità di moti. marino, i-181: vuoisi egli [il mio
in camera, se non voi? marino, 20-70: allor vaghe donzelle in
era fatto condottier de i granchi. marino, vii-101: [o sole,]
de'condocti e quasi comperati amici. marino, vii-256: quivi [nella bocca
condotte / a morti e a rapine. marino, 18-150: salta da l'aria
e senza biacca i lumi trasparenti. marino, 1-75: il quadrai ch'io
cosi- tori, pittori, orefici. marino, 10-167: qui tacque, e 'n
/ tuffato aveano in dolce oblio profondo. marino, 336: già con alti nitriti
il filo ci esce tra- versalmente. marino, 14-307: imaginar ben puoi se la
, chi reca, chi porta. marino, 11-7: uscita col canestro era e
anima altro non essere che armonia. marino, vii-244: tutte le parti dell'uomo
confacevolezza e concordanza con la figura. marino, vii-217: abbiamo fin qui vedute
mi si attraversa tra i piedi. marino, 14-277: la verga imperiai meglio
, 1-888: questi termini si confarebbero benissimo marino, i-257: né parlo di quella imitazione
quasi in ogni movimento si conosce. marino, 14-189: e tanto più de
si confanno a la speranza i segni. marino, vii-247: il maggiore in tranodo
organo deliberativo di una confederazione. marino, i-212: [si era] sparsa
in relazione, essere affine. marino, 15-41: de la chiromanzia l'alta
pontefici, sono conferiti da'loro collegi. marino, vii-348: solo giovanni è il
nostri, / dagli stellanti chiostri. marino, 15-224: per confermarsi con più stabil
tenebre caliginose de'sofisti ed asini. marino, 17-163: aulide, ov'i greci
dimostrazioni, contradissero al mio parere. marino, 263: ella vide i mesti cani
nel regno di napoli don ferrando. marino, vii-348: solo a giovanni come
generale, e del battesimo e confirmazione. marino, vii-324: qui istituisce il battesimo
ch'egli lo gli aveva fino persuaso. marino, 12-93: con tai lamenti lo
tutti gl'infiniti gradi di tardità. marino, i-210: e certo qualunque persona
e liberamente confesso la mia codardia. marino, 351: da maggior forza di
io mi confesso negligente e pentito. marino, 4-9: si confessavan poi tutti costoro
matrimonio e alle confessioni e comunione. marino, vii-293: questa (dico)
la medicina non offenda l'infermo. marino, i-23: l'insalata e 'l cardon
chiodi di legno molto bene stuccati. marino, 20-259: la lorica è d'argento
-figur. appoggiare premendo fortemente. marino, 7-145: fuor del candido grembo apena
in firenze alcuno in chi io confidassi? marino, i-93: ma io confido principalmente
cor mio, confida ed osa. marino, 4-156: ancor dubbia e pensosa ed
il suo ronzin gli ha messo. marino, vii-307: venne... a'
l'inspirazione che m'hai dato. marino, 327: confidata assai / ne
. -che ispira confidenza. marino, i-225: v. s.,
giocondissimo accettò il nobil carico propostoli. marino, i-92: sono stato avvisato da confidente
, alla buona, senza cerimonie. marino, i-271: io con coloro che amo
e trattassi tutte le faccende importante. marino, i-138: se le do soverchie
grande confidenza e familiarità con lui. marino, vii-210: scusi la confidenza, perdoni
mano, e la confige al vólto. marino, 20-288: una scaglia volò,
di uno scienziato). marino, vii-184: procuriamo con una vera e
quei prencipi coi quali egli confinava. marino, 20-470: quinci nacquer le risse
il canto tuo tutto me struco. marino, vii-253: che fa il correttor
, aveva condotto una agiata casa. marino, 4-66: il mar sonante a
i bassi confin del mondo angusto. marino, 309: e del ciel collocata in
inarcar la fronte e 'l petto. marino, 11-193: l'anima umana, in
confitte, altre per terra stese. marino, 5-127: nova effigie il palco prende
la quale questi son stati vittoriosi. marino, 10-260: adone in parti alquanto indi
-per simil. e al figur. marino, 15-132: del marciar, del pugnar
del bene e confuso insieme tutto. marino, 11-79: bella onestà te 'mporpora
questi novi grammatici confonderanno ogni cosa. marino, 19-67: qualor liev'aura con soave
altra forma, cioè quella del serpente. marino, vii-216: alcuni confusero queste due
sostenere che fosse cosa buona o necessaria. marino, 20-490: per conoscer a pien
di cortesie, di premure. marino, i-101: mi ha fatto con destrezza
per confondere le forze del mondo. marino, vii-364: spogliò l'inferno,
delle perturbazioni il vero sguardo confonde. marino, 1-124: volgesi adon, né scorge
scudi gli erano rimasti alla giornea. marino, 5-130: quest'ordine a quel
per questo la tua gioia cessa? marino, 2-1 io: paride, a che
al quale si dovesse conformar l'impressione. marino, vii-157: così vien egli a
seppero conformare ed assomigliare ad essi. marino, 15-40: vedrò s'a que'pronostici
si facesse catalogo delli libri canonici. marino, 4-211: se mi siete,
sacre lettere, non lo ricusarebbono. marino, 5-49: quando apena lasciato il nido
, 've 'l senso a gir conforta. marino, vii-125: un angiolo fu che
della vivezza e bellezza del figliuolo. marino, 208: sperar da te ben deve
noiosa; / soccorri al core ornai. marino, 4-268: psiche...
oltra dicendo: oimé, lasso. marino, 13-111: lieta idonia promette, e
in nota riserbava tutta la cura. marino, i-219: vi priego efficacemente a voler
ma di dio ancora usurpar volea. marino, 13-40: per que'campi di sangue
confusione si parti subito di parnaso. marino, vii-288: cantò la favolosa grecia che
covando, espresse il gran sembiante nuovo. marino, vii-385: il primo corpo ch'
si consumò molto tempo in ragionamenti. marino, vii-422: come l'ugual quantità
oggi si scerna, / populo ingrato. marino, 220: rimira ignuda e senza
rara che la nebbia o il fumo. marino, vii-495: tace ciò detto,
vedermi cortese oltre il tuo merto. marino, 16-165: restan con fronti stupide
pietoso in vista gli ultimi congedi. marino, 2-35: tra que'due poggi,
che tutto di puro vetro fosse divenuto. marino, vii- 105: discioglie il
e lascia le vene e arterie. marino, vii-392: alcuni volsero il cielo
quant'io più far mi possa! marino, 12-87: in che miseri ceppi
congionto ai libri nella sua legge. marino, vii-103: iddio è uno, il
congiugneva un con un altro monte. marino, 17-164: può di corinto appo l'
assai congiugnersi e collegarsi co'viniziani. marino, 18-5: quel disprezzo lo stimula e
prolungate, passano lontanissime dal centro. marino, vii- 413: dieci cerchi
di che ciascheduna stellina s'inghirlanda. marino, ii-280: quando fra le due
con ambe congiunte il ferro abbassa. marino, 7-193: veggendogli d'amor rapire il
continuo la laudevole vita de'vertuosi. marino, vii-405: la luna oltracciò è
quella per cui l'efficiente opera. marino, 338: videro a l'improvviso /
far uno spettacolo di molta commiserazione. marino, 5-117: veder si può d'ogni
pena, si crucia e si tormenta. marino, vii- 112: da questa
sottili congiunture d'ebano e d'avorio. marino, vii- 247: dall'alto
fatti che le congionture avessero portato. marino, i-176: il mio desiderio è
noi o verso il cielo. marino, 10-112: la qualità di sua natura
iniqua tela a lui dispiega e stende. marino, 10-221: ecco d'astio privato
che m'abbia / fatto congiura contro. marino, 17-163: opunte in prima e
fare congiurar li prencipi cristiani contra lui. marino, i-93: io ho di molti
di lui a difensione della religione. marino, 326: armando di quante /
il drappel congiurato il suo rivale. marino, 10-220: ma quella dea.
verso la terra, genera l'ecnefia. marino, vii- 392: non ho
sé or tonda or altra schiera. marino, n-29: come augellini, che talor
principio de la generazione di ciascuno. marino, 16-167: il bell'adon, che
segnato: ch'io vidi il demonio. marino, 12-287: corse l'arabie,
nel suo conio nulla mi s'inforsa. marino, vii-566: ne la fronte e
medesima moglie nel sacrosanto letto coniugale. marino, 16-201: trattò seco allianza, e
. ma anco da la posteriore. marino, vii-269: in tutto il corso del
tanto il vero, che paiano burlevoli. marino, 10-63: quelle le parche son
/ ciò è l'intellettiva conoscenza. marino, vii-117: la mente conoscendo se stessa
a pigliare conoscenza di questo negozio. marino, 14-191: né men, ch'egli
la conoscenza sua al mio intelletto. marino, 10-89: e perdon pur dentro
cognosciuta da'signori collegati questa arte. marino, 325: fusse ancor destinato /
incalzavano i suoi de la montagna. marino, 10-182: conosci il prato ove
e da mostrare l'ingegno suo. marino, vii-195: in tante pericolose imprese
conoscitori delli suoi benefizi fu celebrato. marino, 13-60: o regi, e
senza ricever mal nessuno, conquistò. marino, 12-122: né pur la cerva
del mio serenissimo ed umanissimo principe. marino, vii-70: alla immortalità di paolo
sue fatiche -la divota penna -del cavalier marino -umilmente, prontamente, meritamente, -dona
appetiti, subito ti diventa padrone. marino, vii-162: filomena, essendole stata dal
vedergli ed udire quello che abbiano imparato. marino, 1-8: i sonetti al signor
, possano e vogliano bene confessarsi. marino, vii-420: sapete che non ha
di temer lo stancarsi della terra. marino, vii-341: stupido ed attonito a bontà
fanno conto alcuno della conseguita sanità. marino, vii-391: quel serenissimo spirito il
il mio contentamento seguir non debbia. marino, vii-267: mentre bambini giacevano addormentati
/ fuor della prima essenza non consente. marino, 10-187: la folta selva de
sue prave e disoneste voglie consentire. marino, vii-282: fervidi di vino, infiammati
più lungamente si difendono dalla corruzione. marino, 12-272: godrai quel che nel mondo
io abbia a ragunare infiniti tesori. marino, vii-233: cosa soverchievole parmi ora
. conserva le nevi la state. marino, vii-357: claudio nerone era tanto
di conservarsi almeno i luoghi principali. marino, vii-396: è più onorevole il possedere
in male del loro signore!. marino, vii-428: troppo lunghi maneggi son
, nomavasi * cedola ipotecaria '. marino, vii-406: è [il sole]
splendore che un tanto consesso ricerca. marino, 5-145: s'alza il palco di
verdiggianti erbette, quello sommamente commendò. marino, 2-119: de le ninfe del ciel
avesse alquanto di inframmesso da riposarse. marino, 1-86: se il murtola
in quella risposta, fossero vere. marino, vii-241: il numero per sé
e primi del regno per reputazione. marino, 5-16: perché muto veggioti e pensoso
sottoporre al parere di un'assemblea. marino, 4-290: gli dèi convoca, e
e seco di se stessa si consiglia. marino, 12-79: qui meco ognor ne'
. ant. studiato, ricercato. marino, 8-44: giungon vaghezza ai vaghi membri
. ant. intelligente, razionale. marino, 283: io solo, io son
cose fanno rompere il collo a molti. marino, 4-154: la luce il modo
tralasciato alcuna parte del suo debito. marino, 6-171: non giova a fargli schermo
proprio consiglio poche volte capita bene. marino, 283: deh s'a me
un punto e tristo e descontento. marino, i-44: in questa mia indisposizione
io tomi a goder degli occhi vostri. marino, 4-180: questi veduta allor la
che consolata, la sete dell'imparare. marino, 216: vien col dolce tuo
futuro si consoleranno per vedere iddio. marino, 12-79: qui meco ognor ne'
de'medicanti a la discreta aita. marino, vii-276: i buoni se ne
dovesse potere aver vita assai consolata. marino, 1-157: così tra verdi e
; il bere senza consolazione nessuna. marino, vii-279: canta anche il pellegrino
a niuna verità consonanti avere composte. marino, vii- 244: somigliantemente poi
gli animante concinni e soavi. marino, vii-228: soavissimo chiaman consonanti
e consonanza de membri e colori. marino, vii-238: sicome la consonanza
consonanza; armonioso, melodioso. marino, vii-221: se quegli spiriti celesti che
simili, che presenta rima. marino, vii-297: potrei questa [musica organica
ente, / contra l'omnipotente omnipotente? marino, 14- 397: ma qual mai
potente a cattivarsi chiunque la conosce. marino, 307: negli alberghi celesti /
, e tutto a viver si rinova. marino, vii-343: lo rassomiglio ad una
vuol esser nel consorzio della chiesa. marino, 5-15: o damigel, che
di cui è imbibito da natività. marino, vii-431: dalle nostre orecchie avvezze
in risoluzione di quelle [ragioni]. marino, 3-79: e consumando va tra
che di ricoverar non spero mai! marino, 295: dal fondo del cor traendo
che tal beltà turba e consuma. marino, 12-90: e pur, tanto è
potrà facilmente essere consumata ed oppressa. marino, 10-56: quell'uomo antico
'l verde si consuma e strugge. marino, vii-363: ben può consumarsi il sangue
pascendo, si consuma e strugge. marino, 4-216: teme, spera, ama
metti la tua opera in fuoco. marino, vii-365: è consumata la cera,
prevenuta la consumazione di bruttissimi tradimenti. marino, 1-86: né minor miracolo,
esso consustanziale e coetemo ad amendue. marino, vii-330: se non che la voce
/ ch'aveva una barbaccia di capecchio. marino, 18-23: dunque di quelle,
infettivi, ecc.). marino, 16-16: poveri specchi, s'intelletto
si diffonde per contagio; epidemia. marino, 19-315: apollo nostro il sa,
/ e più contagioso e men sicuro. marino, 13-228: entra allor ne l'
contaminato. -per simil. marino, ii-x6: egli è ben ver che
si trovasse nel ventre de la madre. marino, 1-75'ma quella macchia,
in concreto alle medesime astratte ed ideali. marino, 10-37: avvi chi crede che
d'al- cuna picciola macchia appannato. marino, 6-113: crede, stolta ancor
era divenuto vergognoso e miserabil soldato. marino, 13-62: se voi sovente ne'miei
estensi un lungo ordine e certo. marino, vii-397: fu ben giustamente da'
lunga istoria di cose anco si conta. marino, 285: tu citerone ombroso /
anni, / che sospirando vo. marino, vii-242: chi non sa che gli
, desiderare intensamente che trascorra. marino, 16-21: e contan tore in aspettar
ne la dilettevole unione de l'amata. marino, 20-443: così diss'ella,
umane, per consequenza, nulla. marino, vii-405: il sole a rincontro
sole, ma spazii molto maggiori? marino, vii-261: colle battute delle dita
ch'ogn'or non la contempi? marino, 288: come vide quella / non
morte, veri postiglioni del paradiso. marino, 10-124: l'una contemplatrice è
ai ciavattini, contendendo alla disperata. marino, 2-52: sovra ciò si contende
pensati da coloro che contendono insieme. marino, 14-354: tu, che de'
altro fu più dolce e lusinghiero. marino, 20-281: l'oro forbito in
dianzi il passo a voi contese. marino, 8-135: né que'begli
solamente contendere ed oppugnar il vero. marino, 15-144: tenta il rischio fuggir
/ che mortali perigli in sé contiene. marino, vii-144: s'io sono un
parte al tutto ci guidano a sapere. marino, 5-51: d'oro l'orecchie
sua di contentarli con la connivenza. marino, 2-90: io vi giudico già tanto
pagato e contento quello cotale creditore. marino, i-268: fatti che saranno [
zione, copulazione, congiunzione ». marino, 1-15: che tu fra gli
in cose men nobili e basse. marino, vii-86: contentisi nondimeno la scultura
fur le mie vaghezze indi contente. marino, 320: forse cintia disciolto / dal
, percosso / da contrarie procelle. marino, vii-413: dieci cerchi oltraciò si
piace che si serbi ogni ente. marino, 11-41: questo è quel lume,
e fo'contenti / quelli spirti lucenti. marino, 12-127: oltre l'avere,
amor, ch'altri bramando sazia. marino, vii-193: volse l'infinita bontà
sarà ne l'ul- time contese. marino, 14-355: veder non so perché sì
, che 'l perturbi insin dal fondo. marino, vii-165: questa favolosa gara adombra
, ov'ei s'appoggi e sieda. marino, vii-165: ha contesto cristo una
che di lin candido è contesto. marino, 339: la sua leggiadra vesta
per man di quelle vergini canore. marino, 9-17: così ragiona, e 'n
oro e contesto di fiori gialli. marino, 6-22: de la porta del portico
perché il poeta vuol che si dicano. marino, vii-412: vogliono che 'l contesto
in umil cava un vecchio onesto. marino, i-19: la stanza non è commoda
di più parti o più elementi. marino, vii-387: che se tuttoché tale fusse
quand'io d'egitto messaggier vi fui. marino, 331: ben di quel loco
contezza e scienza delle cose navali. marino, vii-91: e chi non sa che
molti altri è sopravenuto il mare. marino, 16-256: cipro, bench'or da
pur dovevano far quella nobilissima risoluzione. marino, 14-7: iva per monti adone,
cardinale di valenza ciarlotta figliuola di federigo. marino, i-17: priego fra questo mezzo
dugento braccia di diametro, alta dal suolo marino cosa di otto braccia, pure continuata
ed ivi di continovo / usa colei. marino, i-23: egli è per farmi
ogni altro conto che per il suocero. marino, i-48: i poemetti ch'io
questo nostro raggionamento sia un dialogo. marino, i-no: fate conto che quel folletto
per casa la notte sia lo spirito del marino. forteguerri, 8-23: fa conto
tutti i pensieri e azioni vostre. marino, i-108: che vuoi tu dunque?
gli guarda dalla scorza in fuore. marino, vii-418: in qualsivoglia altra lontana
il braccio prigionier ritrar non potè. marino, vii-573: quei, strangolato da
punta a la parte del core. marino, 12-65: la noderosa e formidabil asta
disegnato di tratti, e chi sfumato. marino, vii-88: disegnò la sua effigie
ne sono di ogni contorno sensibili. marino, vii-246: quanto ha dal mento
adorno / d'un molto bel contorno. marino, vii-93: ne'secoli antichi,
delle cose che stanno su l'acqua. marino, vii-210: ricordo a v.
un favore, un beneficio). marino, vii-190: giudicando zeusi non essere oro
/ non frivole novelle in contracambio. marino, 12-122: il contracambio poi che mi
in questa felice, alma contrada. marino, 205: già imbruna le contrade
prolungate, passano lontanissime dal centro. marino, vii-303: e quante contradizzioni,
voce benissimo a uso di donna. marino, 13-199: l'andatura donnesca e
... si lascia pigliare. marino, vii-263: so che le manticore,
ornato i vizi colla veste di quelle. marino, i-253: mi hanno contrafatto,
ella pareva più viva che la vivezza. marino, vii-161: dimostra [la pittura
, che mostra i volti contraffatti. marino, 13-131: l'altro inganno di
ecc.]. -figur. marino, i-83: dalla forma dello stile,
di forma e nero come pece. marino, 16-213: tre volte intorno intorno il
, che concetto malvolentieri potre'farsene. marino, 12-44: tra queste solitudini s'
-per simil. e al figur. marino, i-198: l'inventor di questi collari
fu contralto e l'altro contrabasso. marino, vii-252: poiché ebbe questo eterno
fare elezion di consentire al vero. marino, vii-158: e se l'uno
libro si convengono, alcune mie considerazioni. marino, 19-23: forse se la cagion
giungere in breve tempo alla monarchia universale. marino, vii-194: quasi che la liberalità
in opposizione, in antitesi. marino, vii-106: bellissime antitesi, gentilissimi riscontri
alterazione finita o séguita nulla a fatto. marino, 20-245: ma l'altro a
8. retor. antitesi. marino, vii-161: troppo bene è per me
ritardato con maestà da maggior numero marino, 7-28: la merla nera e 'l
enannonico; e poi il contraponto. marino, vii-254: così rimette la musica
, ii-151: le accademie... marino, vii-277: ma se dolce e soave
o campanelli accordati in scala. marino, i-201: in sul capo del ponte
, il caldo e il freddo. marino, 10-69: guarda su l'uscio pur
e non fece contrarie, ma simili. marino, i-197: le stravaganze fanno
tavola] è anche la figura del pincio marino nella sua grandezza naturale, contrassegnata col
fortuna lasdar correre il mondo. marino, 14-278: e s'aversa fortuna a
di molto i romani nelle marittime. marino, i-71: e per viaggio..
viene a repigliar la smarrita virtude. marino, 10-56: quell'uomó antico, ch'
le cose da pregiarsi in terra. marino, 9-165: il vago stuol de'
di tutto il fuoco disponibile). marino, vii-503: seppe trattar, pria che
più così n'è ogniun smarrito. marino, 351: ben avrebbe a in là
tempo che ha domandato e contrattato. marino, 15-233: risarcir danni, riparar
solamente è lieto d'averlo fatto. marino, 11-75: par ne gli atti
dove per molti anni ho taciuto. marino, 338: videro a l'improvviso /
cardinali ed altri che cercavano calunniarlo. marino, 10-215: fisa dritto colà meco lo
muove il destrier contra di galoppo. marino, 1-135: formidabil mastin dal destro
difficoltà, impedimento, contraddizione. marino, i-240: ho ricevuto l'ordine dei
temporale. marino, vii-428: non hanno a sdegnare i
sarò senza quel che mi diletta? marino, 5-102: o crude fere, o
mi tolga che mi conturbe l'animo. marino, 17-130: deh qual cura noiosa
non dovea conturbar le proprie nozze. marino, vii-493: vii turba ardita /
ciel, il mar e terra. marino, 12-22: piagne, freme, vaneggia
miser vecchio conturbato allora? marino, 14-75: stupida resta e conturbata
/ tornò sereno il conturbato viso. marino, 16-165: re- stan con fronti
, non gli procedei altramente contra. marino, vii-363: ed ancorch'io me ne
è da riprendere la convenevole dimoranza. marino, vii- 216: volete somiglianza
terenzio, scrittor de le comedie. marino, vii-269: l'ingegno del dicitore s'
con tutti i padroni ed amici. marino, i-96: per questo rispetto ed
significata la privazion de le cose. marino, i-211: non ignora [v.
grazia, misura, proporzione e convenienza. marino, vii-228: soavissimo adunque è il
forme, effigie, figure e colori. marino, vii-412: vero è che seben
di tante cure alfin cader conviene. marino, 300: convienimi dunque a forza
, sicché io convengo pure ubbidirlo. marino, 4-117: ed io, l'altra
in quelle, si chiama lussuria. marino, 9-87: le penne pacifiche e le
/ datemi una gonella da converso ». marino, 9-168: vari di voce e
il vapor di lassù converso piove. marino, 6-65: ecco satiro poi pasce la
sé, che ritorna, affronta. marino, 11-24: suol triangular cristallo / ripercosso
'l vólto a l'accoglienza amica. marino, 3-175: nel grazioso adon gli occhi
/ traboccando d'amor pianto infinito. marino, vii-274: mirabil cosa. appena
maraviglia, tosto che la vidi. marino, 6-88: poiché tanto, diss'ella
cauto e sottile sperimentatore del mondo. marino, vii-273: chiedetelo alla peccatrice di
a sé i danari de'convitati. marino, vii-360: vero è che se solevano
suo letto, suoi piacer cordogli. marino, 5-40: sei celeste e felice;
eccellenti medici di tutta l'italia. marino, 4-290: gli dèi convoca,
pece si ristrinse e si convolse. marino, vii-487: gonfiasi l'onda insuperbita
, sotterri te, perugino valente. marino, 19-339: sovr'otto alte colonne
il duro terren covèrchio e letto. marino, vii-402: chi non vede (se
fan riparo al grandinar de'sassi. marino, 346: colme il cor di vergognoso
lettera che ne contiene altre. marino, i-53: potrà indrizzarlomi [il disegno
! accidenti de'tempi saranno più durabili. marino, i-47: le quali [lettere
strale e coperte di pergolati di viti. marino, 343: sono i viali tutti
messo per copertura di que'scritti. marino, vii-145: rifacendomi da capo,
che aqua non vi puote entrare. marino, 13-243: de lo stranio volume
de sangue, copia di malancolici umori. marino, 333: fraghe, cornie
la copia e l'altra la liberalità. marino, 1-49: ne l'ampio grembo
acqua o che in essa descendono. marino, i-179: non occorre ch'ella
copiano dalla loro gran madre scultura. marino, vii-184: suole pittore illustre,
e di copiose lacrime lo bagna. marino, vii-262: ella [la voce]
il suo detto e riprovare il nostro. marino, 15-27: e per dolcezza in
dire in modo di una coppa. marino, 5-137: mentre adone al bel
per simil. e al figur. marino, 9-101: intorno al labro spazioso e
la barba a un re di stoppa. marino, vii- 246: il circolo
/ onde tessa un bel nodo. marino, 3-153: fu così stretto il
di coppia in verso della città. marino, 1-130: va con l'aquila il
larga mano del tuo tenero coppièro. marino, 4-100: ed ode a mensa assisa
per coprir 1 piedi di legno. marino, 227: coprimmi amor con tali
avrai, né chi ti copra. marino. 19-407: poscia che 'l
o cuoprire, se non vogliono confessare. marino, 339: copre il piè
fa le genti contra i vizi armarsi. marino, 5-104: e coprendo il piacer
da le fornaci al lito palestino. marino, 219: qui, qui, lilla
tocchino, io dico tale aderenza esservi. marino, vii-313: il settenario adunque,
si copula e congionge al nero. marino, 14-250: ad inocchiar quel- l'
duce ti fai di coraggiose squadre. marino, 10-243: quasi pastor, che le
estens.: anche di animali. marino, 18-88: con la zanna di sangue
nostri, che sia il 'mosco marino ', qui recitato da dioscoride, quella
musco di corsica 'o 4 musco marino \ questo musco, ch'è una
a lui [a un certo animale marino], e per tutte quante le dimensioni
e s'altro ha più di vago. marino, 11-22: freschi ninfei di limpidi
al parlar non giunge alcuno stile. marino, 17-115: son corallo le labra e
: ben considerato esternamente questo animale [marino] con la vista e col tatto,
gli altri abbigliamenti della sua stanza. marino, 20-64: ond'un par di coturni
o di altri accidenti l'impediscono. marino, 12-37: avvi ancor vari arnesi
della lor virtù vadino in precipizio. marino, 7-16: non so s'io
ha su la corda e 'l tende. marino, 5-57: prende l'arco pian
sottoporre alla tortura della corda. marino, i-m: tutto 'l dì non si
tesa in cielo ed in terra. marino, vii-209: or che, cessate le
lacerti, comandano a quelli il movimento. marino, 6-32: o quanto studio,
l'uno e l'altro la merita. marino, vii-197: qual per vostra fé
nome de l'eccellentissima signora marchesa. marino, vii-365: qual nome più tenero
spontanea simpatia, in modo espansivo. marino, i-50: con che resto baciandole cordialmente
mostrar l'ira, e l'orgoglio. marino, 354: tempra, tempra il
generale donò la detta cappa al mattaccio. marino, 16-143: veste due volte insanguinato
. ant. corda dell'arco. marino, 20-37: ponsi per dritto filo incontro
ant. robusta fune, guinzaglio. marino, 18-61: tutta la selva di scompiglio
cordoncello, / ella il fe'pure. marino, 20-26: darassi al terzo d'
e somiglianti, le conducono per mare. marino, i-50: la briglia della bestia
, / che rimbombò di strida. marino, 19-118: i coribanti insani e gli
-per estens.: di animali. marino, 315: quegli / le si corca
-per simil. e al figur. marino, 1-98: vede l'eufrate divisor del
ricoperta da una nuvola mara- vigliosa. marino, 299: ti tesserò le tele /
durata fatica, avesse bisogno di riposo. marino, 15-33: giacea su 'l
tra pompe vinose or si festeggi. marino, 290: tien di branche di viti
corp * corvo 'e marenc 'marino '(corrispondente al tardo lat.
cemboli e d'ogni altra qualità romori. marino, i-112: orfeo vi scese [
non già la medesima industria e maestria. marino, 20-27: qui tace, e
arbor di corgne a meraviglia pieno. marino, 333: fraghe, comie e
, / che bagnerassi al villanel predice. marino, 208: care ornai mi sarete
/ di scelto e serenissimo zaffiro. marino, 6-21: ciascun canton de'quattro
-per simil. e al figur. marino, 2-12: apunto il sol su la
testa d'uomo o di femmina. marino, 10-152: quindi entraro in galleria reale
fronzuto, e 'l frassin pur selvaggio. marino, 7-106: a l'opra naturai
liquido rivo, / vaga di rinfrescare. marino, 277: veg- giomi pullulando /
la sibilla ed al suo figlio uscita. marino, vii- 520: stan su
corna / de la sua antenna. marino, 225: stiamo a veder di quante
/ dal tempo ch'io qui venni. marino, 9-200: e di quelle stellanti
.. uscirà una ninfa tutta ignuda. marino, i-187: stupenda fu quella machina
particolarmente roma, di straordinaria bellezza. marino, 1-49: ne l'ampio grembo
le coma del becco. -corno marino: conchiglia marina a forma di corno
lecca, e accarezza i rituali suoi. marino, 357: concorre in folta
intenerire un cor si dava vanto. marino, 9-100: sta sotto l'ombra de
finché diventa intermestre, o silente. marino, 11-212: tra le nubi ripercosse
qual da voi meno è vinta. marino, 7-14: per l'ampie logge e
, o coro, che si chiama marino fresco, granisce [il grano] copiosissimamente
corona tesserò di lauro o mirto? marino, 3-93: corona tal, ch'altrui
hai di stelle immortali aurea corona. marino, 4-264: inaccessi recessi, aguzze
ha la corona civica di quercia. marino, 9-3: e vo'che 'l guiderdon
l'una più dell'altra bella. marino, 6-39: colà dentro lo scorge,
i vincitori de'quali si coronavano. marino, 9-3: altri colà dove parnaso
manto terren non ebbe a sdegno. marino, 10-67: quattro donne reali a'piè
fiamma, di fuoco e di stelle. marino, 9-7: ecco già da la
, fanno quasi festoni per tutto. marino, 14-342: e giunge a la gran
redi, 16-iii- 251: il lumacone marino, quanto all'esterna figura, è similissimo
al lumacone terrestre, se non quanto il marino nel ventre si è più tronfio e
alita acqua 'n iscambio d'aria. marino, 10-14: se corpo ha il
può nello spirito far effetto alcuno. marino, vii-129: sì come i corpi incorrotti
contrario è diviso da l'altro. marino, 10-13: e fors'egli corporeo
legno / ben corredato dello stuol fraterno. marino, vii- 429: basterà almeno intanto
dimostrava quanto giudicio circa quelle avesse. marino, 12-252: con un parlar rigido e
.. corregge la matrice storta. marino, 5-1: l'umana lingua è quasi
nulla nel mal tempo va di fuore. marino, vii-498: convien chi buon destrier
messaggiero mi elesse al re de'persi. marino, 11-192: dico ben che 'l
penoso tuo cor tragga di pene. marino, 13-177: e poscia che '
marino, vii-141: non è cosa dall'intelletto
di mille rivi gli arabi correnti. marino, 10-266: fugaci olimpi e vagabondi atlanti
e sazia la mia fame immensa. marino, 16-64: che de la tua virtù
di costì da altri miei signori. marino, i-264: né il vulgo de'poeti
cosa c'abbia a generare scandalo. marino, vii-294: vorremo noi...
detto anche del mare). marino, 1-124: corre la navicella, e
il peso di dieci sue eguali. marino, 5-130: reggon l'opra maggior
, di branli, di tresche. marino, 20-63: questi ima sua corrente
la correntia / come l'anadiomede del marino gorgo? slalaper, 1-45: e l'
chi lui segua o chi 'l precorra. marino, 20- 348: dal correr
a l'anello, il giostrare. marino, 20-261: tre volte correr sol
versi, tai rime e tai furori. marino, 275: de la dea pudica
in tutt'i moti e trasmutazioni. marino, vii-256: per lo cui tratto [
qual correva velocissimamente a casa della verità. marino, 1-124: corre la navicella,
e settentrionali correranno alla fede vera. marino, 1-121: e di nova tempesta a
altrui lingua più che mel soavi. marino, 10-261: fammi conto, ond'avien
opportuno (un discorso). marino, i-47: rimango confuso come rimase deuca-
sarebbe corsa la tua nobil vita. marino, 9-151: o qual, dicea,
e che correno intrichi per questo. marino, i-175: per cagione di questi
le porte: / empion le mura. marino, 5-104: corre pur voce,
ardea / miei pensier vana bellezza. marino, vii-279: e canta cristo,
ippolito, che va verso palazzo. marino, 11-196: da'sensi...
da principio invano saresti corso drieto. marino, 13-28: né per tante
oro massiccio mescolato tra l'arena. marino, 18-223: piangon gli amori in
l'altra oppone a correrie straniere. marino, vii-429: basterà almeno intanto che voi
volontari o invo lontari. marino, i-152: quanto in v. s
alcune copie paion corretti di fantasia. marino, 20-345: pria da la verga e
almeno per corretto scrittore e considerato. marino, i-220: se il presente libro non
il correttore che corregge gli errori. marino, i-233: io non mi lamento tanto
correzione / di sì fatti sinistri? marino, vii-388: né concedette mai grazia per
, ma a qualunque cristiano appartiene. marino, vii- 264: so ancora
la quale non voglio far professione. marino, vii-178: suole 11 diligente pittore
da rapina (un uccello). marino, 6-172: lupo vorace in abito d'
marino, 17-185: per attuffarsi già ne la
/ ignudo, scalzo e in marino, i-189: mando a v. s
, caro amico ciò che parigi. marino, i-20: spedisco tutto 'l dì corrieri
vide partiti, mosse altri pensieri. marino, 6-68: mira quel dal cappello e
alle loro corrispondenti del disegno proposto. marino, 15-43: sette monti ha la
per questa causa si dice ordinata. marino, 16-2: gemma così, che
corrispondenti alle leggi de l'altra. marino, vii-249: lascio le corrispondenze de'
per conseguir la lor propria felicità. marino, i-96: la risaluto con tutto il
una persona: epistolario, carteggio. marino, i-171: mando a v. s
in fatti d'arme si corrispondono. marino, i-57: non mi assicuro già
, e si corrispondon bene insieme. marino, vii-220: quegli al
la sua serenissima e gloriosissima casa. marino, 10-55: natura universal madre feconda
, e li novi cardinali ricevuti. marino, i-16: può nondimeno e dee assicurarsi
, e da sé non ha niente. marino, 10-16: né di material quanto
, ma se trapassa di troppo. marino, 5-6: con ragioni essortatrici, ardite
i fiumi per pigliare le terre. marino, 349: da le bocche anelanti /
non possederà la cosa non corrotta. marino, vii-384: l'elementare esposto alla
provincia corrompitrice di tutti i rettori. marino, i-76: niego bene ch'io abbia
rasciugarle, a macinarle, a cuocerle. marino, 18-62: scorre adon la verdura
/ da l'ombre de la notte. marino, i-233: cotesti correttori ignoranti.
: scherzi, corrucci e fanciulleschi inganni. marino, vii-426: potremo forse, nel
ora lo riprendeva di questo amore. marino, vii-253: allora sì che il maestro
di aiuto, di soccorso. marino, vii-366: percosso appena il povero giob
, co'quali si conservano lungamente. marino, 6-52: non son già corruttibili
per esperienza provato non l'abbia. marino, vii-129: come i corpi incorrotti eccedono
corruzione di loro corpo di lussuria. marino, vii-420: sapete che sicome il pesce
voce e della sferza assordavano ognuno. marino, i-72: con voler concorrer meco
a goa a'20 di settembre. marino, 5-1: l'umana lingua è quasi
sera in sera in un corso lunare. marino, 207: del tuo corso sereno
rompendo il corso de'pensieri avari. marino, vii-269: in tutto il corso
, e fece morire il preso. marino, 7-53: poi tace e vuol veder
correr la carrozza a tutto corso. marino, 349: proserpina misera e dolente /
suspeso / va tremolando sopra il suol marino; / e poi che il freno
noi, a quella drizzando il corso. marino, 6-61: sovra gli monta la
un can còrso abbaiar ala luna. marino, 278: i veltri iberi e i
mai non si mangi a crepapanza. marino, 10-79: chiese a la guida
o d'uosa o di corteccia involto. marino, 5-22: tra verdi colli in
la festa mia del tutto si forniva. marino, 6-147: dovunque il volto gira
con le leggende degli altrui femetichi. marino, 9-7: ecco già da la
di accorgersene. -figur. marino, 313: verginella e reina, /
i favori: una donna. marino, i-m: da questi felicissimi imenei,
anche per adulazione). marino, 19-386: passò poi de la dea
, se ne andò a padova. marino, i-272: io servo, non ha
reale d'animo e di operazioni. marino, 261: era atteone /..
456: atto cortese è perdonare. marino, 11-40: un sol guardo cortese,
13-43: cortesemente orlando la consola. marino, 20-214: con la chiave del piè
gli ammaestrava nelle cose dell'arti. marino, 12-146: le ninfe del frondoso
per cagion così giusta e così pia. marino, 12-121: non pensar tu che
consuetudini si son poste da canto. marino, i-65: e s'io vi sono
di chi gliene ha fatto dono. marino, i-3: dovendo io sodisfare ad alcune
creanza, ma di quella salvatica. marino, i-45: io stimo più una linea
divisati / le scaltre cirimonie cortigiane. marino, i-96: mi rimango talvolta di
pur degli imi e degli altri? marino, 6-83: era questi un garzon superbo
dio, ch'un sempre stette. marino, 13-166: e secondando il va
per morir cortigian de la pagnotta. marino, i-22: tutta la notte si
picciole stanze di servitori e granai. marino, 10-120: l'immenso cortile era
ordinatamente con tre versi per una. marino, 271: era tra'verdi rami,
tacendo, ci lasciate fornir la nostra. marino, 5-121: ecco aprirsi una dorata
cortina. / e qui si tacque. marino, 13-32: ella allor, che
e dormii sodo sotto un cortinaggio. marino, vii-188: questo, questo, è
2. per simil. marino, vii-96: compiacquesi alle volte di far
d'arena / cotal città sul margine marino. / vedeansi i muri cortinari,
sé stesso è tenebroso e corto. marino, 16-96: a lo sguardo accostò
, io ne morrò di corto. marino, 1-54: me dunque adora, e
tirar calci, corvettare, rivoltare. marino, 15-135: privilegio al destrier solo
più che corvo era il destriero. marino, 13-36: un monton vie più che
in quel cor puro odi e sospetti. marino, vii-287: in questo istesso balcone
contento di sapere d'avere un amico. marino, 13-109: adon, che
maestà chiamati primogeniti delle buone lettere. marino, i-74: sapendo io le sue cose
coperte da una scorza de albero. marino, 18-94: ed ecco un vento a
né cercar compassion de le sue angosce. marino, 12-24: bestemmia il pentimento e
ferro o i cosciali d'un'armadura. marino, 16-92: del medesmo è il
debolezza dell'ingegno umano ci somministrano. marino, i-84: ma (se però la
troppo aggravati e angariati da loro. marino, i-93: ma io confido principalmente
o il caso repentino o incognito. marino, i-190: con una tosse secca
morte che 'l vivere così. marino, 234: così diceano, a suon
: come un gran vento nel litto marino / leva l'arena e il campo avanti
capitani e le lor patrie e discendenze. marino, vii-91: come potrà egli tratteggiar
intorno alla creazione del mondo. marino, vii-95: ha voluto dunque, ha
/ traboccando d'amor pianto infinito. marino, 17- 74: l'una
e bramoso del nostro, apparir pirro. marino, 12-8: l'infausto noce e
? 5. diffuso. marino, 8-91: cameretta riposta, ove consperse
'l cor dove ha la vita albergo. marino, i-190: ecco che mi presenta
e l'una e l'altra costa. marino, 1-142: l'isola dove sei,
prode degli orti posti a solatìo. marino, 6-123: trecce di canne e reti
fuor da tre lati ha malagevol costa. marino, 329: de l'ispida
certe domeniche della bella stagione andavamo desia. marino, i-47: non posso non arrossire ricordandomi
oro la loro invitta fede non venderebbono. marino, 4-1 io: ella fin a
, e già da me precisamente ritrovati. marino, vii-413: su per la fermezza
, e la negligenza troppo accurata. marino, 332: non volse questa volta
con lucid'ostro i guai felici. marino, vii-296: hassi adunque da aver
servavo la fede allo amico mio. marino, vii-422: nep pure
caso occorso e il perieoi seguente. marino, 18-165: arma tu di costanza
egli ne salda il conto a disavanzi. marino, i-171: mando a v.
pur con ella, / tal io. marino, 19-358: e gli ha la
per così dire, accidentari e tumultuari. marino, 17-148: teno / costeggia e
regger sani poi le genti offese. marino, vii-409: niego che le stelle
della costa. -mare costiero: bacino marino, che si addentra nella terraferma,
fra di loro costituiscano angoli retti. marino, vii-125: ciascun angiolo...
e confermo academico e dogmatico generale. marino, i-137: io costituisco costà v.
nominarsi, dichiararsi, riconoscersi. marino, 1-81: mi dichiaro infame e mi
dell'acqua e degli altri fluidi. marino, vii-297: dell'umana [musica]
bianco, il quale è migliore. marino, 19-399: stillan succhi d'arabia
de'fedeli ad osservar la cristiana. marino, 17-7: chi lontano talor dal
mescolare (farmachi, bevande). marino, 1-163: né fu già mai con
artificio costrutti e condotti al fine. marino, 6-177: sospeso gli avev'io
costrutto dal discorso che qui vien portato. marino, i-92: è faccenda che mi
per estens. struttura, compagine. marino, vii-255: or nell'umano corpo ancora
, di maniere e di sembiante. marino, 9-180: accompagna costor soavemente /
, seco di varie cose ragionando. marino, vii-417: bella e lodevole costuma
ogni cosa parlare liberamente con ognuno. marino, 7-122: che gli uomini ir
più costumate e più nobili diventassero. marino, i-153: e [la fortezza]
, temperate, di costumi blandi. marino, 6-86: l'altra costumi avea dolci
d'arena / cotal città sul margine marino. marino, i-71: il ciotti,
/ cotal città sul margine marino. marino, i-71: il ciotti, stampatore
son de'tali, e de'cotali. marino, i-62: gli scritti di questi
muore e che più animale non è. marino, i-192: levossi intanto la furia
fra miserie cotante ch'io patisco. marino, 6-9: del corpo uman la nobile
che da'sanator non sie schernito. marino, 1-163: né mai di loto abominabil
il filo, e simili fantasie. marino, 5-5: un mezano eloquente,
che lo percuote ad una cote dura. marino, 4-265: lubrico è il sasso
unisce tutti i punti di un bacino marino che faccia esterna dell'ischio e
in bocca granella di pere cotogne. marino, 333: di cocomero è il ventre
di que'finimondoni della terza cotta. marino, i-200: bisogna sopra tutto guardarsi
/ che più non la raffiguri. marino, vii-308: dall'altro lato entra indi
addogate di vermiglio e di giallo. marino, 19-363: cotte avean di cotone
le braccia e le coscie). marino, 339: cotta di lucid'oro,
/ qual tremolante e mattutina stella. marino, 20-64: un par di coturni in
nido, le cove, il parto. marino, 3-99: come il cacciator,
nidio di golpi e cova di lupi. marino, 6-190: nel pedal d'un
moda- nesi armati a la campagna. marino, 14-22: torre in cima sorgea
/ egli have il cielo adorno. marino, 17-90: molti cercan ne'faggi i
/ di donde sorge finalmente amore. marino, i-83: potrebbe egli, covando
. disus. coprire, proteggere. marino, vii-199: ma quali sono quest'ali
cova o vi si ordisce inganno. marino, vii-502: quinci, con pace
, / ché vo'spazzar la cà'. marino, i-115: aprisi la prigione in
è solamente capace di vera unione. marino, 263: non de l'investigar con
/ posarsi neghittose, e rannicchiate. marino, 9-36: stassene parte entro l'albergo
messi adosso un poco di vestaccia. marino, 4-153: sotto il letto vogliam che
che urta con violenza. marino, 14-151: non la bombarda, eccesso
di duo capri a mezzo giorno. marino, 20-120: di due corna,
gli elmi insieme e con gli scudi. marino, 10- 269: già viensi
la verità, ecc.). marino, vii-289: bisogna cantare spesso ma cantar
il cervello, da'greci chiamato craneo. marino, 6-120: è la spugna del
creato, fatto dal nulla. marino, vii-521: di cristallo la fronte ha
pecore. / - creanze di villano! marino, i-47: non posso non arrossire
ente, re degli enti e creatore. marino, vii-102: laonde se pure può
del mondo e settimo della requie. marino, vii-108: chi vuol notare la
e maggiormente del cuore delli credenti. marino, vii-179: porta seco [la
credenza, volger non si lasciava. marino, vii-424: ufficio anche dee essere
/ sfornimmo la credenza e la cucina. marino, 14-8: tosto de l'aurea
in tavola, servono a tavola. marino, vii-258: né alimento alcuno entra in
le mura d'occupar si crede. marino, 303: s'io credessi col ferro
cedendo, autor sen creda il cielo. marino, 2-82: dogliomi, che
per presunzione, per vanità). marino, 14-261: credeami ben sott'abito vulgare
saranno ben dati; e questo crediatemelo. marino, vii- 266: se tanta forza
di non credute e non credibil cose. marino, 11-200: come credibil fia,
a lui tutti quelli cencinquanta salmi. marino, vii-276: fu chi poco credibilmente
avevo bisogno. -figur. marino, i-47: la memoria registrerà il favore
, ma sol per noi girare. marino, 11-188: folle chi troppo credulo confida
si sia, che mi si perviene. marino, 18-157: o troppo de le
che dee esser pari o minore. marino, i-109: la mia ventura..
resiste al fuoco, ma creppa. marino, 12-147: repente allor de l'arbore
possa crepare!: come imprecazione. marino, i-93: intanto fo sapere a v
4 poesie scritte col lapis 'di marino moretti, delle * provinciali 'di fausto
tanta nel superiore quanto nell'inferior corno. marino, vii-405: la luna oltracciò è
alquanto più giù verso il precipizio. marino, 200: o dirò di narciso,
e fuggir fa le men forti belve. marino, 334: negli aperti campi
e per tale lo tenne sempre. marino, 4-213: sai ben ch'ei
così di mirabile bellezza s'adomava. marino, 10-278: già d'età, già
sarebbe venuto al sommo de'gradi. marino, 5-31: giovane il mondo in
la forma e la sembianza d'onde. marino, 1-120: fuor del confin prescritto
o è nuvolosa o è serena. marino, 14-318: già da'termini eoi spunta
ombra, che ci sarà poca dimora. marino, 5-70: crescer l'ombre fa
poco o nulla egli più vi lavorasse. marino, 7-48: arrossisce il maestro,
ma la materia mi cresce tra mano. marino, vii-432: troppo e troppo noioso
? / duo begli occhi lucenti. marino, 2-118: e crescon grazia a le
sceri si osservi la regola di prima. marino, vii-233: indi trattando di quelli
sangue, empie di crespe il vólto. marino, 14-289: ridea talora, e
, che non si poteva vedere. marino, 339: copre il piè bianco un
ornai trareste me di doglia fore. marino, 8-32: vergata a liste d'or
fra perle orientali e fra rubini. marino, 214: candido vel, ch'ai
cingiti crespo al puro collo intorno. marino, 16-55: sotto questa tribuna è
per le crespe guancie a lui cadette. marino, 16-145: ma sotto pelle crespa
e via più freschi i rivi. marino, 1-89: all'arrivo d'amor da
, colorita, sanguigna, infocata. marino, 10-101: colli di gru con teste
creste e pennacchi sopra le celate. marino, 14-19: una testa di lupo ha
bot. critmo (detto comunemente finocchio marino). crescenzi volgar.,
, e quasi per tutta toscana * finocchio marino, come che in altri luoghi d'
il cretano, cioè il riccio marino, è erba che si trova nei
, né il loglio fuor si cribra. marino, 1-94: intorno e dentro a
'l cribro che ritenne l'acqua. marino, 4-219: e vanghe e marre
la folgore. da oltre s. marino andò a colpire la croce di ferro sopra
, d'una stirpe / ingigantita nel travaglio marino. negri, 1-13: ella pareva
quasi in funesta pompa il colle ornando. marino, 222: questa, che
piedi il bel crinito apolline. marino, 4-49: laddove giunto poi, porge
muro! marino, 5-116: tutto è di smalto,
figur. letter. vino bianco. marino, 7-121: chi cupido è di suggere
/ con soave di rose odore infioro. marino, vii-255: con quante ruote,
umor di doglia cristallino e vago. marino, 5-22: fonticel di bell'ombre
nell'aria cristallina. -candido. marino, 1-95: belle son tutte sì,
, e però firmamento s'appella. marino, vii-222: oltre che se il nono
appariscono in quelle varie concavità e prominenze. marino, vii-255: con quante ruote,
rai del sol cristallo e perle. marino, 5-139: ondeggiar vedi un mar,
guasti arrecati dall'uso). marino, 5-112: qui per cento finestre immensa
/ un cristallo pendea lucido e netto. marino, 210: qualor, chiaro cristallo
il bar. -figur. marino, vii-120: pur quel sole, che
con grande abilità. -prisma. marino, 11-24: suol triangular cristallo / ripercosso
/ donna bella e crudele oltra misura. marino, 309: 'l sol con dolce
il cristallo e 'l corno differenti. marino, 6-33: o quanto studio,
, con ostilità o disprezzo. marino, 7-167: mentre son del gran pasto
i giorni critici osservati da'medici. marino, vii-314: il giudizio de'morbi con
. bot. erba detta comunemente finocchio marino (di cui una varietà è il finocchio
. terpene contenuto nel critmo o finocchio marino. crittogame. crittogamista,
altrimenti il crivello né punto né poco. marino, 12-124: a lei le ninfe
/ n'andrà cogliendo il meglio. marino, 10-141: la maligna censura ognor
da cucina, sedacci, crivelli. marino, i-194: un vinetto sì dilicato e
picciol uscio intanto stride e crocea. marino, 7-8: deposta la lira al venir
braccia inalza / oltre cinquanta braccia. marino, 235: con queste chiome, che
quivi tutto il fior de'cittadini. marino, 10-240: colui ch'è primo e
con una croce di s. iago. marino, 1-66: e s'io vi
decoro / spendere nella cera del mortoro. marino, vii-396: l'essere da gran
tutta la suo bellezza e decore. marino, 6-118: ma benché, oltre il
dovute e giuste alla sua ingiusta mente. marino, 9-79: goda, al valor
guerra e i fier trionfi vostri. marino, 350: fuggi gli alberghi altrui felici
picciolo pescetto, anzi più presto mostro marino, che chiamano alcuni dra- ghetto e
chiamano alcuni dra- ghetto e alcuni cavalletto marino. = dimin. di drago
senza fine, e fieri mostri. marino, 2-45: a l'arti sue ricorre
volante '. -ant. serpente marino. mattioli [dioscoride], 199
che scrive alberto, è il drago marino una gran bestia di forma di serpente;
animali in queste parole: il serpente marino è tanto nel capo quanto nel colore
. 10. ittiol. dragone marino; pesce ragno (cfr. dragone
dell'istoria de gli animali il drago marino è un pesce che vive intorno a i
iii-401: 'drago 'o 4 dragone marino '. ve n'è di due
la diabolica natura e la divina. marino, vii-70: all'ombra del cui provido
giamai la natura contra sua voglia. marino, 4-154: senz'alcuna pietà, giuntagli
. 8. ittiol. dragone marino (anche solo dragone): specie
della respirazione); vive sul fondo marino, dove si infossa nella sabbia e
landino [plinio] 188: il dragone marino preso e messo nel'arena di subito
ragana, per altro nome detta dragone marino. 9. bot. dragoncello
, l'arte drammatica. marino, 10-159: d'andronico e di nevio
comune, e una tragedia saltata. marino, i-218: per applicarmi a fare una
che visitando van le sue ricchezze. marino, 281: ecco intanto il drappello /
smaccarlo e assai diminuirlo di prezzo. marino, 13-221: la vesta ha parte d'
e di quante foggie furon mai. marino, 1-145: serici drappi non mi fur
di principio, ma di causa. marino, 2-72: ecco a la volta sua
dentro, lontano dalle percosse de'nimici. marino, 10-64: crede fiaccargli alcun la
erge / e vibra il ferro. marino, 14-21: alzò la destra ignuda,
nella lega e dichiararsi contro al re. marino, vii-498: quel che si vede
, deono ragionevolmente improprie addomandarsi. marino, 9-70: ma perché potè in noi
la fiamma o 'l gielo. marino, 237: la faretrata dea / da
voler del mar più non s'oppone. marino, 1-128: scende quivi il garzon
non tanto che si faccia dubbioso. marino, ii-53: le cose poetiche..
ed il fine della guerra dubbiosissimo. marino, 242: amor, poscia che strinse
, capi i quali chiamò duchi. marino, i-119: molte grazie..
molti ca- valier mastri di guerra. marino, vii-104: è prencipe de'pianeti
i primi a cominciar la guerra. marino, 10-243: quasi pastor, che le
mova / a l'alta impresa. marino, 10-227: veder puoi di torin l'
bertola, xix-4-819: ovidio ed il marino sono pur facili tutti e due ed
assai più la diffidenza che la speranza. marino, vii-474: così freme fra sé
temporali e gli dichiara infami perpetuamente. marino, i-60: il guerriero, prima che
duello, vi ferite e amazzate. marino, i-135: al signor schidoni mando
tedesche, e duemila lance borgognone. marino, i-276: ho qui doimila scudi d'
. -ghi). zool. mammifero marino dell'ordine sirenii, lungo circa 6 m
secondo iperdulìa, il terzo dulìa. marino, vii-153: la pittura degli uomini altro