[la negretta] come un giunco marino, tutta riso, tutta un riso
vicin, l'abbraccia, il bacia. marino, 12-64: fosca nebbia internai gli
la vista anco i più degni. marino, 6-122: stan disposti ne'quadri i
non ci lasceremo abbagliare dall'apparenza, marino, ii- 346: [le
abbandona, ed ei sol varca. marino, 297: tu tra questi deserti,
rimedio, se non si abbandonano. marino, 295: occupata dal soverchio affanno
messo in un canto tutto ispaventato. marino, 297: tu tra questi deserti
sesso abbarbaglia gli occhi de'riguardanti. marino, 4-224: né ben scorge il camin
con un più forte splendore. marino, 10-120: di diamante ogni muro avea
sospeso, da potervi meglio abbarbicare. marino, 7-246: chi può dir com'a
, e difficili all'essere svelte. marino, 367: ecco la vite a l'
sentimento di allegrezza e di ristoro. marino, 6-85: oltre che di bei drappi
innanzi si mosse verso la fontana. marino, 6-178: con l'importunità l'audacia
sentimento di allegrezza e di ristoro. marino, 287: per abbeverar di manna fresca
abondanza di tutti i beni in cielo. marino, 19-375; reca de l'abondanza
. 3. orlato. marino, 16-103: abbordata la vesta ha tutta
abbòzza1, sf. abbozzo. marino, ii-90: voglio farvene una abbozza e
mio disegno erano rozze e abbozzate. marino, i-7: piacciale...
prima composizione o stesura. marino, i-42: ricevala [la canzonetta]
amati gli abbracciamenti del vilissimo suo servo. marino, 8-96: di quelle membra candide
.., si sospese sulle braccia. marino, 294: per teseo abbracciar la
bisogna già che egli abbracci il sole. marino, 6-m: tra quante abbraccia /
casa agli abbracciari di poppea con menestere. marino, 20-428: il bel trastul de
/ di cristo in croce agonizzante adombra. marino, 7-101: quasi per mano stretti
ed abietto, non goderà giammai. marino, 356: con la turba dei tristi
lingua italiana a trattar cose di filosofia. marino, 15-193: e 'l mio stato
strane, oh come orribil forme! marino, 328: dican laggiù poi / tanime
non voler più restar in vita. marino, 6-174: di discordie concordi abisso
inferno, né mai v'abiterà pace. marino, 277: insolita paura / entrar
lei d'altero e di gentile. marino, 7-155: le quattro figlie del fruttifer
senso, fatevi cattivi alla santa fede. marino, ii-237: qual vanissima fiducia ingannava
terra o il mar fra tonde. marino, 1-163: di loro abomi- nabil
altri adeguò, ma passò tutti. marino, 4-140: ahi che figura abominanda
, così meritamente era stato condannato. marino, 4-75: un mostro abominevole ed
/ barbaro è di costume. marino, 6-112: sol per far salir
sordido studio de'digesti e del codice. marino, 12-21: la guerra con la
dell'intelletto, scrittori. marino, 339: per cimier tra le vermiglie
odiato, profondamente avversato. marino, 6-113: crede stolta ancor, che
un picciolo cuoio di abortivo vitello. marino, 14-37: le fu da tanta
di natura. -anche al figur. marino, 16-220: con qual bertuccia si congiunse
pompe, alle sue opere. marino, i-51: avrebbe detto abrenùntio ai compassi
nel luogo affetto da interna doglia. marino, 6-126: e nardo e timo ogni
abusi che regnavano in quello stato. marino, 375: oh scelerato abuso / de
cresce con fiondi assai più lunghe. marino, 6-132: ne'fior, ne'fior
/ pensa a fare una cena. marino, i-34: gravi e dotti discorsi recitati
e accarezzare qualche uomo di conto. marino, i-216: son ben veduto da questa
. / venia in una lettiga riserrato. marino, ii-90: chi ha più
così savio, non avresti trovati tanti. marino, i-260: la mia povertà è
e lombrichi di dentro al terreno. marino, 7-21: l'aquila imperiale il sol
accresce ed accelera il moto annuo. marino, 20-2: veloce i giri accelerando io
fuoco in detta materia si accenda. marino, 7-118: tutti ardano, s'accendano
gli scherzi sol canto di marte. marino, 295: -teseo, teseo -iterando
, una disposizione interiore). marino, 366: odi con quali accenti /
né dove siano i musici sgomenti. marino, 290: con voce piana e con
/ misto e di boscareccie inculte avene. marino, 357: rompon de l'
tramonti, accentuava il verde intenso e marino. dessi, 6-89: si era piantato
sublime lampa in lucid'oro accensa. marino, 354: quella fiamma ond'acceso arde
intra i potenti e il popolo. marino, 314: a pena in lei /
l'instrumento [= il verso]. marino, ii- 309: la natura
in cambio della ciotola un grosso nicchio marino, in cui quell'acchiocciolatura..
sua famiglia,... e giulio marino, compagno di seiano all'acciacco di
dura, manco flessibile et più frangibile. marino, 7-19: uopo non ha ch'
grandissimi accidenti degni di raccontargli tutti. marino, 5-47: or piange, or
spunta ornai più s'erga. marino, 6-91: egli in virtù di tai
il suo caro al dipartirsi accinto. marino, 5-11: non manca quivi a
si renda più facile a lavorarlo. marino, 6-35: a guisa di sole acciò
che in dietro tu la riportassi. marino, 19-304: volse a la scherma ammaestrarlo
l'acciottolato. sbarbaro, 1-38: il marino... lustra l'acciottolato dei
acciuga1, sf. ittiol. piccolo pesce marino dell'ordine isospondili (engraulis encrasicholus)
e in grembo a dio gli pose. marino, 6-150: la gioia lieta e
le donzelle alquanto era in disparte. marino, 333: or da costui cortesemente accolta
tenda maggior de l'altre tende. marino, 5-73: sotto questa fontana a chiome
, e gli mutai in cento modi. marino, i-173 * • ha voluto anche
e pianta da ciascun non piagni. marino, 5-120: il feretro del sol con
accompagna / l'azzurra vision di san marino. e. cecchi, 6-32: e
, e poi anche la gloria. marino, ii-375: il quale [letto]
d'acciaio sottilissima nell'occhio dritto. marino, 299: ti tesserò le tele
fasciatura, / come facea costei. marino, 273: avean le ninfe sovra l'
e d'oro acconciovi alla fantastica. marino, 7-117: e menadi e bassaridi vi
di sermon moderno udrassi il suono. marino, n-109: questa è l'eccelsa e
si dice quel paro congiunti insieme. marino, 7-138: quanti tritoni han sotto
metà s'accordano a battere unitamente. marino, 7-73: a le festive danze /
accorda la lingua con l'animo. marino, 221: i'sento il rosignuol che
diversità delle consonanze e degli accordi. marino, 7-29: con l'assiuolo il lu-
che l'arme ha nel bel viso. marino, 10-59: di sua forma non
ore felici / sotto un tetto medesmo. marino, 10-132: è la ragion,
tutto, e lascia l'altro povero. marino, 10-102: e tanti fiati accumula
/ che 'n te pietate inessorabil rende. marino, 294: contro il sonno s'
la tanta paura accusasse la coscienza. marino, 8-43: e nuda anco la
sonni in grembo a l'erbe. marino, 7-103: da la madre ritorta e
/ piaghe pena sentissi ardente acerba. marino, 1-3: e tu m'insegna del
'l volto e l'acerbette pome. marino, 294: né dal crespo velo /
pilose. ha poca radice simile al gambero marino, epperò alcuni l'hanno chiamato gambero
fin che vomisca l'aconito mortifero. marino, 12-25: trangugia coloquintida il dolore,
dessero convegno le streghe). marino, 124: quivi mi venne voglia ancora
punto in un vaselhno di vetro. marino, 14-120: porta ognor seco, ovunque
è 'l tempo col crivello in mano. marino, i-235: qualche carta vecchia.
32: che gli è difetto del vento marino, / ch'entra 'n casa pel
gioie diverse l'una dall'altra. marino, 20-258: consparse son d'acque
/ tradussi il greco in semplice acquaticcio. marino, i-21: s'io dico «
nemica agli olii e cose untuose. marino, ii-271: il vino, quando
delle case, passando per arenosi acquedotti. marino, 7-12: perché sempre la voce
non si cura d'esser nominato. marino, i-136: mi fece vedere..
la foresta, apparve come un immenso calamaio marino. = deriv. da acquerello.
e in me tuo duolo acqueta. marino, 6-158: come veduto il pasto in
/ e in lui m'acqueto. marino, 10-10: sparver le nubi ed acquetossi
, / com'perde agevolmente in un marino / quel che 'n molti anni a gran
acquistar quel che l'uom voglia. marino, 5-99: non far, se m'
un istante, e l'acre odore marino saliva a buffi, come ad ondate
aculeo non usa in far vendetta. marino, 10-122: mentre che versa il mèl
, d'onori, di generare. marino, 550: così la punse / punta
niglio han pur la vista acuta. marino, 6-99: scaltro seguso e d'
eterne libertadi hanno finalmente saputo inventare. marino, 145: le cose belle
guisa della durezza d'uno adamante. marino, 6-174: [amore è]
adamantino scudo ha in lui converso. marino, 4-246: la costanza vini,
s'adatta, e tu le prendi. marino, 261: se spiedo lucente /
cercano d'adestrar la loro persona. marino, 19-304: spesso fattoi montar su 'l
, e così sia il vero ». marino, 354: già già m'aspetta
, de la mula il parto. marino, 1-142: la gran reggia d'amor
costoro avessero potuto vedere questo piccolo mondo marino, quanti averebbero pagato per poterlo additare
di rughe, ed increspata inaspra. marino, 5-17: e ti vo'raccontar,
mutanze lor con segrete arti / addolcisci. marino, 7-41: addolcia d'amor
vostra felicità e la vostra esaltazione. marino, 1-2: addolcito il furor tien l'
nostra sciagura e ora tanto più adoloro. marino, 359: narrar gli affanni e
sola a i gridi eco risponde. marino, 307: volgesi al tempestar di quelle
intendo di ragionarvene più a lungo. marino, ii-374: s'è voluto tanto addomesticar
animale [la torpedine] si è marino, ed è quello che induce stupore,
odore e frescura vi si addormentava. marino, 6-153: con un fastel di fior
pescatore, e subito l'addormenta. marino, 12-61: s'a l'esca la
musica, fusse concludente a bastanza. marino, i-212: altro argomento non voglio addurre
questo consiglio tuo non bene adegua. marino, 7-53: poi tace e vuol veder
e sola adempisce tutti li precetti. marino, 298: ah non sia
poi n'ancide / d'eterna morte. marino, 5-84: beltà non veggio /
denti, e pur rabioso crepa. marino, 373: cieco egli è, ma
erto che siasi, aprir si mira. marino, 264: varcò de l'
, dando adito e aggregando nove materie. marino, i-65: desidero solamente che l'
di cristo in croce agonizzante adombra. marino, 5-71: pendente costa di scabrosa selce
gioir, la tua beata sorte? marino, 11-3: che i tuoi sì chiari
a quello s'adombrano e spaventano. marino, 277: già sgridato e cacciato
sm. bot. adonide. marino, 200: dirò d'aiace tinto /
e sdegna ne gli inermi esser feroce. marino, i-112: s'io sto cheto
/ nell'anima tua diva più prevale. marino, 376: qual cupidigia alligna /
gli altri, adorni e illustri. marino, 6-115: di tutto il bel,
/ non s'adornò d'ambiziosi fregi. marino, 7-235: ama la terra il
sembri adoma / donar il debba. marino, 223: ride di liete e
l'adottavano per prole di proprio ingegno. marino, 7-106: a l'opra naturai
non le concedette pure un littore. marino, 5-35: bello era, e
le famiglie perdono le vere memorie. marino, 7-146: vezzose l'aure e lusinghieri
e'l'hanno avventizio e adulterino. marino, ii-153: essendo le comete,
adultera. -figur. marino, 279: avea seco / tigrino il
adultera che gli dicevano: discendi. marino, 13-130: poi de la gemma
nostra carne ne fusse sepulta. marino, 326: l'adulta ornai virginità ma
non per attender a le contemplazioni. marino, 338: rivolta a l'adunanza bella
purg., 25-56]: fungo marino dicano essere certa adunazion di schiuma del
alcide il gran gigante e strinse. marino, 5-70: dal caldo e da la
/ e ragiona in affabile sembianza. marino, 354: in sembiante affabile e
tua morte, tramortir d'affanno. marino, 263: de la madre afflitta /
affari suoi, le sue magiche carte. marino, 7-138: quanti tritoni han
dalla terra ed attratti dal sole. marino, 248: vuo'dar una mentita
/ a la mia bella silvia. marino, 465: [amore] gli altri
egli avesse qualche affetto alle cose luterane. marino, 351: prendi dal nostro
in cui pudica la pietà sfavilla. marino, 6-147: con l'interne del cor
sopra. marino, 339: ceruleo è il cinto e
varia e cangia / in tante guise. marino, 7-202: spia l'andar degli
a te piace, le quadrella affisse. marino, 303: deggio affiggermi forse su
l'oro al fuoco e afinasi. marino, 375: il foco affina l'oro
pietate il cielo e 'l sole. marino, 210: qualor, chiaro cristallo,
pende e gli atti osserva e mira. marino, 6-22: un avoltoio in pugno
ne la quale affligo me stesso. marino, 5-60: scende colà lo dio
mi reputo poco meno che infelice. marino, 263: de la madre afflitta
mezzo l'onda alma gravosa e carca. marino, 7-50: talor trillando al canto
/ e in dietro il volge. marino, 320: è forse galatea, doride
e ne'termini suoi se stesso affiena. marino, 208: canzon, più non
nel tugurio il sùo ritorno aspetta. marino, 7-34: in tante mute or languido
, sé, che ritorna, affronta. marino, 261: se spiedo lucente /
ma dal non vedere i vostri mali. marino, 7-193: veggendogli d'amor rapire
tra le labra i baci ardenti. marino, 362: se l'ardir cresce,
altrimente che gli zuccheri e sali. marino, 354: da sì pietose e flebili
tanto scemava il suo furor rinaldo. marino, 306: chi mi spigne? chi
monile / co'tuoi lucidi giri. marino, 7-31: del bianco collo il lungo
e diciamo: così è il re. marino, 7-106: a l'opra naturai
molto di falso al ver s'aggiunge. marino, 328: ambiziosa e lieta /
non l'aggiunge altrui parlare o canto. marino, 197: e pur t'affretti
/ d'entrambo suoi parenti insieme aggiunti. marino, 6-112: sol per far salir
andare a fare una corsa fino a san marino. foscolo, v-416: sancio pancia
me sol giova adoperar la spada. marino, 374: tigre certo esser devi,
senza aggravarla non ornano la testa. marino, 339: con ferro oltraggioso a
è aggravato e cade e muore. marino, 5-17: ti vo'raccontar, se
oggi per lui l'alma mi stringe. marino, 328: dican laggiù poi /
/ di sapere agguagliarci e di possanza. marino, 255: chi fia mai che
e gli dolci aguati delli desideri. marino, 347: de l'alato fanciul la
ben con dugento cavalli era sforza. marino, 7-203: or poich'entrambo aviticchiati
colpo o l'unghia del falcone. marino, 7-21: l'aquila imperiale il
acquistano tutte le cognizioni della natura? marino, 338: di novo manto /
e cavalcanti là per prender agio. marino, 7-100: l'allor non più
, / esce dal chiuso ovile. marino, 6-71: vedila (or chi dirà
vestita ancor ne'boschi avria diana. marino, 363: filaura mia, mi
il crudo amor di lagrime si pasce. marino, 375: già del piacer commune
dipinti augelletti e i vaghi cervi. marino, 6-134: trapunto ad ago o pur
quasi campo, / di sapienza. marino, 242: or in sì fatto agone
-trice). disus. figur. marino, 4-249: in soccorso suo coree veloce
, aguzzarla, segar l'erba. marino, 7-245: arde il robusto e giovinetto
gli aguzza ed a le fiamme avviva. marino, 547: predace augel che d'
seguente notte comparisce una grandissima fiaccola. marino, 12-20: l'occhio aguzza per
salva ti chi e aguzzansi i denti. marino, 7-129: da le fauci al
capo che aguzzo di punta. marino, 6-31: gli spirti unisce a la
ahi lutto amaro, ahi doglia! marino, 4-140: ahi che figura abominanda
almeno da una parte avere i portici. marino, 4-219: in quella guisa che
di minerva, o i turchi drappi. marino, 200: dirò d'aiace tinto
de'medicanti a la discreta aita. marino, 317: rivolta a l'arenosa sponda
traccia, per poter procedere avanti. marino, 7-16: a quest'opra lor
di lampi il guardo ella sen venne. marino, 7-219: la dea d'amor
. 2. figur. marino, 288: cerchiava l'alabastro / de
, perché di lui si lagni. marino, 19-222: a dio, cari molossi
de'liquidi laghi alberga il fondo. marino, 230: più, qual solea,
ahi d'opra graziosa ingrato merto! marino, 1-159: e 'n quegli occhi,
caro albergo vien movendo il passo. marino, 231: i tuoi, sì vuole
indizio; primo segno; presagio. marino, 232: tonate, o bronzi concavi
albume sanza discendere d'alcuna parte. marino, 6-33: uva e corno e
. alca, sf. uccello marino dei palmipedi, provvisto di ali brevi
a gli oli e cose untuose. marino, 12-18: ed ha pie'di ladron
o s'acqueta molto avanti. marino, 294: e 'l porto scorge
, dal gr. òàxucùv 4 uccello marino ': nel quale, secondo il
nell'acqua, ma nuoti a galla. marino, 1-53: s'alcun v'ha
alcun tuo caro bacio io mi console. marino, 1-13: udrò di te mai
presente non voglio definir cosa alcuna. marino, 313: alcun non fu di
sf. viale, sentiero alberato. marino, 343: va per l'ombrose alèe
becco e senza artigli. marino, 10-208: di tre vaghi alironi orna
. redi, 16-iii-251: il lumacone marino non ha sul dorso cotal pezza o
grosso più che il brodo de macheroni. marino, v-69: fatti in campo portar
nostro ospizio alfin ferma le piante. marino, 263: la fama, / e
di smeraldo, e rena d'oro. marino, 7-136: così venere bella al
e più 'ndugiar non puote. marino, 5-22: fonticel di bell'ombre
al foco filando, ozio ed algore. marino, 330: da l'un
e d'onde avare / fora stupori marino, 17-186: con verde giunco in su
'l pizzicagnol vi porta l'alici. marino, v-58: ormai che la quaresima è
non sono nere, ma verdi. marino, 362: di qual frutto dunque
/ sì come fiamma in debili alimenti. marino, 331: etna / da
.. altri dissero ch'è cavolo marino salso, e che di qui ha preso
io <; * salso, marino '); cfr. plinio, 22-22-33
d'annunzio, iv-1-164: un vento marino alitava e sospirava nell'ombra, carico d'
che garrivano al sole alitate dal vento marino, empivano di mille colori il cielo
stigia, guasta l'avvelenate erbe. marino, 331: certamente trapelando il mare
già deposto scudo e l'elmo allaccia. marino, 7-243: il fier leon con
allaccia / di voluntaria eterna servitute. marino, 12-90: deh, s'egual
spinoso, e troppo angusto. marino, 6-80: de le sue ricche penne
tempo, del cielo: schiarirsi. marino, 6-108: s'allarga l'aria in
per simil. e al figur. marino, 5-150: la nutrice bellissima de'prati
rasserena; e 'l duolo alleggia. marino, 3-13: l'arco rallenta e de
lettera particolare il mio concetto allegorico. marino, ii-14: la reciproca scambievolezza che
; contentezza, festosità. marino, 305: se talor mi lava il
varie note e in vari tuoni. marino, 357: rompon de l'aria
: i primi avean con tra il furor marino / per lungo stento un popolo allenato
/ ambo i corsieri alternamente fiede. marino, 5-57: prende l'arco pian pian
d'amore ciascuno per natura inclinato. marino, 213: sappi che 'l
età fosse stata nodrita in corte. marino, 550: perché perché (dicea
allignano insieme le viti con l'olmi. marino, 334: negli aperti campi /
dell'ultima dolcezza che la sazia. marino, 7-29: con l'assiuolo il lugherin
piaciuto di alloggiare su i campanili. marino, 335: io so ch'assai
sol violenza or allontana e parte. marino, 300: drizzerò forse i passi /
al mio affanno di poter lamentarmi. marino, 357: pronuba allor la notte
e 'l verde si consuma e strugge. marino, 7-100: l'allor non più
le rive del po con novell'arte. marino, 243: né ben si
la notte il ciel di fiamme alluma. marino, 5-107: benché tutto di luci
'l fosco orror n'è vinto. marino, 12-90: deh, s'egual nel
, sm. ant. miniatore. marino, 188: provossi ancora [dio]
la vita che son nemiche affi veneni. marino, 295: ne la più alta
, 16-iii-251: tiene [il lumacone marino] distese e allungate le due coma
per corso obliquo il sole ei gira. marino, 365: amor, fiamma gentile
/ o luogo o parte alcuna. marino, 194: deh poni mente, o
giungere in questa sede alma e felice! marino, 229: [corsari]
e tenero di legno e di medolla. marino, 345: di lascivie e
alòbio, agg. che vive nell'ambiente marino. 2. sm. ambiente
. 2. sm. ambiente marino la cui caratteristica è data dalla presenza
una cosa preziosa, gliene manderò. marino, 6-100: stemprò liquide rose,
nella prima composizione a loro aggregati. marino, 329: 'l cavo ventre /
o sport proletario...; marino, alpestre, aereo: se ognuno si
, monta su l'alta catedra. marino, 194: deh ferma, ohimè,
aitino, quasi che dal mar soffi zeffiro marino. = lat. altanus [
de gli idoli offerivano abominevoli sacrifici. marino, 6-113: crede, stolta ancor,
i movimenti accidentarii cagionati dai venti. marino, 331: celatamente trapelando il mare
farò diventare più umile che un canino. marino, 12-84: già gradivo si placa
e col riposo le fatiche alterna. marino, 7-58: contan ch'un dì ne
se non se altero e grande. marino, 356: a'piè venirti / vedrai
en- trambo suoi parenti insieme aggiunti. marino, 6-80: de le sue ricche
, quasi che dal mar soffi zeffiro marino. = dimin. di aitano1
repentini / sogliono i precipizi esser vicini. marino, 294: ne la più
non osò di tentar l'alto oceàno. marino, 321: chi se'tu
/ della vittoria altissimo e festante. marino, 317: rivolta a l'arenosa sponda
, e non è che le ritegna. marino, 547: predace augel che d'
da que'nodi tenaci ella si scinge. marino, 379: l'or,
un altro là senza rettor si mira. marino, 277: deh quante volte e
finito e l'altro infinito. marino, 327: la madre orgogliosa / l'
soverchio ornai ch'altri la segua. marino, 12-89: fia dunque ver che non
sol consigliera, e sola essecutrice. marino, 373: amor va nudo e senza
, f neanch'essi dormir ponno. marino, 7-84: tien di nettare e mel
sentimento di allegrezza e di ristoro. marino, 313: il papavero molle /
amadriade ed altre tali divinità. marino, 5-87: quivi a seder sangarida ri
noi rimiriam talor vive facelle. marino, 6-71: vedila (or chi dirà
buono per riscaldare e mollificare i nervi. marino, 343: qual l'amaraco molle
cessa di versar d'aurea faretra. marino, 311: l'immortale amaranto, vago
per l'altro faggio arde e sospira. marino, 7-235: ama la terra il
agg. disus. giallo pallido. marino, 340: è d'un giallo amarìglio
gira / ne l'amator bevente. marino, 354: già già m'aspetta il
mucchio e trarlo fuori [lo scarafaggio marino] e ridarlo alla libertà dei
de'principi è ambasciatrice della morte. marino, 5-6: o vi fulmini il
d'aria, ambedue corpi molli. marino, 340: gli occhi ha di febo
cor- tigian però mi stien discosto. marino, 206: cangiar il cielo ambisce
ambi- zioncelle di niuno momento. marino, 249: d'ogni tua gloria
l'applauso de gli uomini mediocri. marino, 207: apra la ricca sfera
non ho commesso altro errore. marino, 333: quinci e quindi per
de la beltà che poco dura. marino, 7-105: nutre il susin tra questi
profumi, all'ambre, agli oli. marino, 6-100: stemprò liquide rose,
prelibato, soave; liquido dolcissimo. marino, 7-102: umidetto d'ambrosia il fico
, onde uscia 'l foco, asperse. marino, 5-12: chi d'ambrosia gl'
alla facciata di pa lazzo marino si fermarono guardando in su. de marchi
ozi e de le cure occaso. marino, 5-69: procaccia qui la gioventute
però tutti di colore di viola. marino, 7-104: e quasi in picciol
ametista: rosa-violetto; rosso-vino. marino, 7-164: traboccan qui di liquid'oro
, gli appar la sospirata amica. marino, 366: odi con quali accenti /
in tuo prò vorrei la vita esporre. marino, 323: voi, / aure
in voi lascio il mio core. marino, 315: ella intenta al fanciullesco gioco
, 16-iii-381: il dorso [dell'istrice marino] per tutta quanta la sua lunghezza
ammantan l'ore il ricco vestimento. marino, 341: è d'un giallo amariglio
ogni vel che l'aria ammanta. marino, 321: certo (quant'io mi
tempio eterno immortai, fanciullo ammiri. marino, 308: di tanta luce e
2. sf. ittiol. pesce marino (ammodytes cicerellus), stretto e
co'tempioffi / a tòrleti d'appresso. marino, 347: già per gli
sottili ed attorte a uso di vite. marino, 12-4: putrido verme [gelosia
impedisce la notizia d'esso colore. marino, 5-85: ne la più alta ora
impresa, ed ogni pena ammorza. marino, 6-67: ed ecco, mentre l'
negri, 259: [il cane marino] in questo frangente, che non fugge
dolci l'esche e dolci gli ami! marino, 214: amor vid'io,
le sue canne il balsamo raguna. marino, 6-126: casia, amaraco, amomo
, / sete d'amore accense. marino, 240: l'alme, d'amor
amore / ed un volere. marino, 101: ed eccomi in doppia prigione
passato e possa spendere al presente. marino, 186: ma qual pittore fu giamai
ma solitaria e mesta vita elegge. marino, 209: oh piaccia a la mia
negri, 259: [il cane marino] in questo frangente, che non fugge
, / vola e rivola amore. marino, 326: il padre sovrano / a
alme umane, e l'amoroso impero. marino, 209: quel neo,
/ bella, amorosa e pia. marino, 209: pallidetta mia morte, /
non è diversion che ti distoglia. marino, 294: ne la più alta e
piena d'uva e di viti. marino, 6-99: a l'altr'uscio il
-al figur.: analizzato sottilmente. marino, 185: l'opera appieno corrisponda alla
e le fia legge il cenno. marino, 299: teseo mio, ti perdono
= nome napol. del riccio marino comune (paracentrotus lividus e arbacia
opinioni anco nella materia de'sacramenti. marino, 316: con la sinistra mano
alla formazion d'un vilissimo verme? marino, 216: or qual, perfido amor
/ morso le stanche navi àncora frena. marino, 5-69: la famosa nave /
profondi scogli, e scese in terra. marino, 298: febee, o
non avevo dodieci anni e mezzo. marino, 289: ancor su 'l mento /
come tra il càulo e la vite. marino, 373: quell'amor ch'
con l'ancudine e con il martello. marino, 3-50: altro unqua non sa
/ sostien persona tu di capitano. marino, 338: or andianne, sorelle
, o poco, tempo. marino, 1-74: il perfido non andò
priggione messer bartolomeo? che disgrazia! marino, v-32: mi son fatto tanto onore
madri latine e fra le spose. marino, v-45: lo spirto dal suo corpo
con che fronte egli comparisse a sposarla. marino, v-51: a bertoldo tedesco iddio
ferro mi fu l'andar conteso. marino, 7-200: spia l'andar degli amanti
e inquieto impegno morale). marino, 362: altra fame, altra sete
sempre anelando, aure novelle invia. marino, 280: di sudor molle e tutto
tutto quello che i circustanti dicevano. marino, 290: talora appressando / a
cuore ch'è signor di tutti membri. marino, 377: venga pur l'oro
, la rosa e 'l giglio. marino, 19-420: e nel centro il piantò
il seme suo caldo ritiene i singhiozzi. marino, 6-126: casia, amaraco,
. piccolo animale (cordato) marino dei leptocardi o acrani o cefalocordati
una tela di lino asbestino avvolgendolo. marino, 12-15: dipse, anfisbene e
marmi misti e d'ordine composito. marino, 6-145: s'alza il palco di
di altrettanto del medesimo legno? marino, 6-21: ciascun canton de'
aria con angoli e piramidi infinite. marino, 343: ogni angolo a traverso /
, / o miei negri pensieri. marino, 295: occupata dal soverchio affanno /
, mancando i mie'tormenti tanti. marino, 323: voi, / aure amiche
d'angui algente, / crudelissima aletto. marino, 288: cerchiava l'alabastro /
di eccessiva insufficienza). marino, 112: fecevi [dio, all'
, / abbia un fiume corrente. marino, 9-90: che vai tanto sudar,
, altrove in loro atti conobbe. marino, 191: la voce dell'uomo gl'
si fusse in seno di abramma! marino, 328: dican laggiù poi / l'
son le tue doti, anima vile. marino, 365: amor, fiamma gentile
fui sì congiunto e sì diviso? marino, 7-37: chi crederà che forze accoglier
e moto, viene dal cielo. marino, 186: dilettossi talora [il creatore
sei tu, se legno tronchi. marino, 6-74: gli sguardi e torme /
e ordini suoi animato lo universale. marino, 216: mentre parla, / m'
suol seguitare l'infennità del corpo. marino, 188: furono infin da'primi
-per estens. anche di animali. marino, 189: le voci delle fiere tutte
/ a nuoto mai non va. marino, 6-49: né vi manca però fra
nebbia, avvolgere nella nebbia. marino, 330: 'l cavo ventre / de
averlo in mano non è dubbio alcuno. marino, 231: i tuoi, sì
, in-cui s'annida / la sapienza. marino, 217: fuggi la fera dispietata
di giorno e sei mesi di notte. marino, 7-155: le quattro fighe del
ond'il crin madonna avvolse. marino, 212: misero, e quel sì
/ tutte parea ringiovenir le foglie. marino, 19-352: vansi a troncar de
e qua giù le minute inculte arene. marino, 5-32: mille di mhle dee
per l'annunzio buono / acquistar grazia. marino, 5-6: o vi fulmini il
è questo sudor, e questo ansare? marino, 280: di sudor molle
per primo l'assalto. marino, 7-128: notasti mai da quante guardie
insomma le altre lor parti, consistessero. marino, 295: la fugace prua /
riporta il giorno / spiegàr le vele. marino, 5-140: e quinci e quindi
, 16-iii-381: il dorso [dell'istrice marino] per tutta quanta la sua lunghezza
egli non sia altro che sostanza. marino, 221: i'sento il rosignuol che
caduta delltmpero romano di occidente. marino, 7-116: quanti favoleggiò numi profani /
/ de'nostri ordigni la materia tratta. marino, 323: voi, /
chiamandolo anticristo, istromento di satana. marino, v-48: quando una bestiaccia da
delle leggi in balìa di buon rettore. marino, i-72: il più efficace antidoto
. oppositore della corrente poetica iniziata dal marino. = comp. da anti-'
aria con angoli e piramidi infinite. marino, 273: parea / spuntar ne l'
occulta nel fondo / d'un antro marino / del giovane mondo / vedesti il mattino
, odorante di sale come un antro marino. gozzano, 1011: polipi occhieggianti
tempo, quasi del tutto faceva. marino, 355: ahi ch'io non son
lei si nudria, s'estingue insieme. marino, 376: donna che da l'
pianto si risolva, o nembo. marino, 334: negli aperti campi / allignano
chiuso n'uscivano a l'aperto. marino, 2-157: i negletti cadaveri all'aperto
sf. zool. grosso mollusco gasteropodo marino [aplysia depilans), bruno, verdastro
non so quanto vi sia per appagare. marino, 216: e vien col dolce
a tavola è proprio delli gioveni. marino, 5-69: chi le mense apparecchia
, ci sembra livido e nero. marino, 339: la sua leggiadra vesta /
cederà alla prima reflessione della luna. marino, 324: sotto questa mentita e falsa
è il nome ond'io m'appello. marino, 325: per memoria eterna /
ch'è di tempra finissima e vetusta. marino, 271: la dea tentando /
contra i raggi de la lima appese. marino, 248: ho visto in un
inquinare, guastare moralmente, corrompere. marino, 12-17: d'aspido ha la virtù
sia oggetto del nostro appetito naturale. marino, 298: ah non sia sì
la testa a suo piacimento, il lumacone marino non ha sul dorso cotal pezza o
polpo] per parer pietra a'pesciolini. marino, 279: già campato avea 'l
applaude molto a questo filosofico discorso. marino, 315: quegli / le si corca
a quello che e'non intendono. marino, 7-183: e certo io non so
tullio, l'applauso della moltitudine. marino, ii-46: fui fatto pren- cipe
cosa da non ci applicar l'animo. marino, 6-109: par che per vincere
giace il nemico appo il nemico. marino, 294: [ii] porto scorge
de la ricca materia appo il lavoro. marino, 5-116: ne l'ampio tetto
de la spada appoggia il peso. marino, 5-23: su la sponda letal di
e dove sentono l'acqua campeggiare. marino, 290: l'asta del verde tirso
il battente, ima specie di cavalluccio marino in ottone, ricadde tre volte sull'
, non mi abbia potuto spaventare. marino, 372: udir concetti e carmi
fattoglisi primamente incontro, lo baciò. marino, 6-194: egli appostolla, e tante
, questo tremerà e sensatamente risonerà. marino, 290: talora appressando / a
vai, quando la morte appressa. marino, 6-129: mirra, del bell'adon
appresso san quintino così gran rotta. marino, 7-108: stringe il marito e gli
tenzon l'arme e l'ardire. marino, 272: avean le ninfe sovra l'
prometta vittoria, e sprezzi morte. marino, 7-123: apprestati / erano intorno
altro ben non ho la mente avezza. marino, 1-160: curi dunque chi vuol
di cefalonia le galere de'veneziani. marino, 298: felice, o me felice
. figur. acuto d'intelligenza. marino, v-41: come facesti ad ottenere il
luoghi aprici sono tutti illuminati dal sole. marino, 5-56: era nel tempo de
i lacerte apriche e le squamose bisce. marino, 7-105: avvi il mandorlo aprico
e il gran gigante in sé chiudeo. marino, 348: allor il duro sasso
quando non, cascando si riserrava. marino, 379: rimira quando s'apre /
fino allora m'avea tenuto oppresso. marino, 6-80: de le sue ricche penne
quel ch'io vo * dire. marino, 326: -figlia sì come il centro
strada a parlar de gli altri. marino, ii-56: non curo punto ch'altri
entrare, permettergli l'accesso. marino, 356: su su ferrate porte,
attenzione, stare all'erta. marino, v-60: la quaresima men che il
ha da magnare e li cadaveri. marino, 7-21: l'aquila imperiale il
parimente la qualità de la stagione. marino, 10-213: pur che 'l furor s'
che son canuti di perpetua neve. marino, 12-32: fan perpetua battaglia i
da cui si ricava l'acacia. marino, 6-127: havvi la spina arabica e
.. / è vera gloria. marino, 239: sparso il morbido letto /
arando con lanciuole e con ferruzzi. marino, 12-16: guance spolpate e le rincrespa
non arate / quivi produr le terre. marino, 7-99: in ogni tempo,
arator, che spighe e strame. marino, 319: non è glauco bifolco;
spade / cange- ransi gli aratri? marino, 314: l'alta divinitate in tauro
locali disposizioni [de'corpi celesti]. marino, 347: già per gli opachi
s'allunga mirabilmente fin all'acqua. marino, 272: adombrava il bel loco /
ammantan gli arboscei di verdi fronde. marino, 5-87: or avampa, or
cespugli appiattarmi e tra gli arbusti. marino, 345: passando / dai vermigli roseti
ornamento dell'arca di s. antonio. marino, iii-231: in un'arca di
... l'arcada terra? marino, 278: havvi i molossi fieri /
: pareva proprio la mala uomini insensati. marino, 326: figlia, sì come il
per l'ultima corda di sette oncie. marino, 7-60: l'arco proprio adoprò
/ di far l'archimandrita del petrarca? marino, v-29: o grand'archimandrita degli
, regolo, archipènzolo e compasso. marino, 10-136: mira intorno astrolabi ed
derivare gli arti dei tetrapodi. marino, 326: figlia, sì come il
cacciatrice ed arciera a l'armi avvezza. marino, 10-123: v'è l'altra
l'arder non è più parco. marino, 276: furo / arco eburneo
che per un bezzo si farrebbono castrare. marino, v-29: o grand'archimandrita degli
ella saetta, amor lei piaga. marino, 286: tu troverai presso l'infausta
è partita. -per simil. marino, 2 76: furo / arco eburneo
, arbusti, ecc.). marino, 270: di pomice scabrosa un arco
d'una settantina di chilometri e l'orizzonte marino vi s'arcua senza una vela che
seno, e si mischiò tra'venti. marino, 232: tonate, o bronzi
rean seccare i fiori e la verdura. marino, 331: fa tutte bollir tacque
più ardente e arrabbiato e impaziente. marino, 278: i veltri iberi e i
e l'arderla stimai laudabil cosa. marino, 6-112: e sol per far salir
: nella luce cruda e calda dell'ottobre marino, la vendemmia ardeva.
seno onde s'infiamma il foco. marino, 5-93: tosto ch'a quella
l'incognito corso esporsi in prima. marino, 353: qual ben munito cinto o
sua presenza / con degna reverenza. marino, 276: furo / arco eburneo la
uomo, aminta, un uomo ardito. marino, 248: vuo'dar una
la vendetta, o qui morire. marino, 362: se l'ardir cresce,
ogni intorno avvampi, / folgoreggiava. marino, 233: la nera gola e 'l
dolce rivo ch'estingua ardente sete. marino, 354: quella fiamma ond'acceso arde
, e cantai con vario carme. marino, 5-93: tosto ch'a quella luce
plur. -i). zool. verme marino degli anellidi policheti (arenicola piscatorum)
, 9-447: la sterpaglia dell'arenile marino. = deriv. da arena1
, manco flessibile et più frangibile. marino, 317: rivolta a l'arenosa
di buoni canapi diligentemente la dirizzai. marino, 5-130: reggon l'opra maggior vari
argentata luna / e l'altre stelle. marino, 237: la faretrata dea /
che dà l'argento). marino, 375: quel cantor solo volentieri ascolto
le parti dello stagno in sé. marino, 271: la dea lentando / l'
cader del fonte in sulla sponda. marino, 17-100: sott'acqua a nuoto
solamente si alzano e si abbassano. marino, 7-240: amano tacque istesse.
fu inaco, e de'lacedemoni foroneo. marino, 320: così seco parlava /
e ne la bontà de la vita. marino, 10-123: nega, prova,
, pensò tentarmi per un'altra via. marino, 357: sagge donne e nobili
stillan ch'ai cor dolce s'infonde. marino, 7-30: canta tra questi il
socchiude. -come personificazione. marino, 5-123: de la tragedia sua stendono
, / darne soccorso e vettovaglia spera. marino, 237: la faretrata dea /
la pienezza delli suoi pori. marino, 329: una parte si vede /
aringa1, sf. ittiol. pesce marino teleosteo, dell'ordine isospondili, della
medesimo aringo / calcar ne 'mpromettesti. marino, 238: inquieti riposi, /
e 'n fascio indi le strinse. marino, 7-158: ispida il biondo crin
cor mi passa una pungente aristula. marino, v-61: possa come virginio entro
-per simil. e al figur. marino, 332: a suo talento [vertunno
saranno utili ad armare il campo. marino, 353: nulla giovaro i sassi alpestri
questi legni tuoi si possa opporre? marino, 5-140: e quinci e quindi per
si sforza di vincere e ardere. marino, 289: l'asta del verde tirso
l'armato cor da nulla è morso. marino, 5-130: reggon l'opra maggior
trovai appiattato un altro insetto, che scorpion marino dicesi dal volgo de'pescatori. idem
aver si possa in opra d'armeggiare. marino, 5-135: chi d'acuto trailer
/ guerra eccitò coi canapi ritorti. marino, 252: sotto il freddo seren,
con dolci ricercate in bassi modi. marino, 374: tigre certo esser devi,
che sinfonie sent'io sì poco armoniche? marino, 7-8: stava costui con pettine
rotti scudi e di troncato arnese. marino, 16-103: lucente arnese i vaghi membri
ar- cion fin su l'arnese. marino, 20-379: salvo la fronte,
/ come nocivi il medico mi danna. marino, 6-114: di naturai simplicità conditi
odore pravo che dentro va serpendo. marino, 6-107: cade su l'erba e
ispendere / berebbe piscio d'asino. marino, 229: [corsari] arpie
o su chitarra o arpicordo. marino, v-70: son... /
mi voleva ammazzare a ogni modo. marino, 12-1: sfinge arrabbiata, abominanda arpia
scogli suoi per l'aria bruna. marino, 5-95: ferve d'insana ed arrabbiata
). ant. ragliare. marino, i-22: costui spasseggia grave e sputa
arrancata: vogando di tutta forza. marino, 300: per tonde / sì rapido
e l'infilzò con l'ago. marino, 6-28: l'occhio, com'ape
e preziosa. — anche rifl. marino, 6-85: oltre che di bei drappi
par che per nulla via fortuna arrida. marino, 6-143: ma con chiar'onde
di non averne avuto castigo. marino, 278: hawi i molossi fieri /
e patisce ogni affanno per arrivarci. marino, 280: di sudor molle e tutto
son tocco da sì arrogante ambizione. marino, 274: girò l'occhio fatale e
, la chiesa tutta dovesse fallare. marino, 6-87: la servia, la seguia
una categoria. -anche rifl. marino, v-45: già il mondo il vuol
non infragne d'amor lo scudiscio. marino, 7-48: arrossisce il maestro, e
manico, e così la cote. marino, 378: amor d'oro ha gli
gli fanno la pelle che vogliono. marino, 330: qual forza arroti i
contro anotato il feno e tire. marino, 547: predace augel...
mescolata con qualche tenue porzione di sai marino... fa arrugginire i ferri
imita l'oro col suo colore. marino, 3-2: spesso arsenico in oro
di spiriti pochi e foliginose materie. marino, 329: etna delle città fatte.
, / secca dal fumo e tinta. marino, 7-207: del l'altro, contro
dal calor della febbre; l'arsura marino, 7-158: secche anelan le fauci,
e stia ristrecta et arsa da'freddi. marino, 329: una parte di guasto
questo la pienezza delli suoi pori. marino, 16-111: ferve in guisa colà
. ant. ustione, scottatura. marino, 355: io non so dir qual
difetto della natura, bonifacio. marino, v-66: del murtola il ritratto /
è de l'arte de spellechiar capretti. marino, i-19: fu mulatier, fu
molto attento per scoprir il senso. marino, 6-167: ciò che del mentitor l'
a bell'arte fu fatta da me. marino, 7-201: fe'correr voce ch'
fertile si dimostra molto buon artefice. marino, 6-53: se sì perfetta grana,
in terra. -figur. marino, 5-123: l'invenzion, la favola
dal semplice suono dell'arteria vocale. marino, 7-16: a quest'opra lor serve
, un brano musicale). marino, 7-35: fa de la gola lusinghiera
e di renderla certa e distinta. marino, v-20: fate tutto il dì
non ne farebbe un simile in eterno. marino, 6-50: adone e citerea per
si conduce a gli occhi nostri. marino, v-51: a bertoldo tedesco iddio il
sm. letter. settentrione. marino, 12-32: là sotto l'arto il
ed a guisa di nugoletta trattener visi. marino, prestigio e reale superiorità;
disus. volgersi verso l'alto. marino, 7-129: da le fauci al palato
fretta: / vassene e fugge. marino, 5-97: per trarsi poscia a precipizio
pianti, / gli occhi m'asciugo. marino, 12-85: ella asciugando con pietosi
spazza, e netta ogni umida lordura. marino, 338: or an- dianne,
ma il separa e chiude nel fiele. marino, 235: dammi ch'io possa
e contra il corso il valca. marino, 321: chi se'tu, nel
è rapito ogn'uom ch'ascolte. marino, 261: ascoltatemi, o selve,
mio) concorsi nel medesimo parere. marino, 7-101: quasi per mano stretti e
il sol più non s'asconde. marino, 221: odo dappresso il cal-
parole han nel cuore un eco ascosto. marino, 7-103: da la madre ritorta
soggetti da ascrivere nella nostra accademia. marino: 7-186: ei se ben non è
redi, 16-iii-357: un grossissimo pesce marino della razza degli aselli, lungo un
(v. aspalato). marino, 6-127: hawi la spina arabica e
si discavallò e s'inasinì di nuovo. marino, 304: [ii] buon
. -quale? -l'asina di balaam. marino, v-30: un asino vi fu
pasce, e lì cresce dove pasce. marino, 234: felici voi ch'in
asinaccio, / vituperoso, briccone! marino, v-48: il murtola, asinaccio
subito da terra s'è levato. marino, v-30: non fu giammai nell'arca
me venga el mal de l'asmo. marino, v-72: guai guai chi è
come l'aspe l'incanto ». marino, 303: deggio affigermi forse / su
popolo dentro e fuori la chiesa. marino, 231: i patrii lidi, /
io faccia al tuo cammin ritorno. marino, 357: altri i destrier già stanchi
, spruzzatura, aspersione. marino, 9-106: or con dirotta aspergine saltante
ancor di sangue aspersa / il vincitor. marino, 5-141: chi fugge il ferro
/ mesto presagio d'infelice giorno. marino, 6-23: dimmi, al nunzio di
, aspettando ch'ella venisse a vedermi. marino, 347: se n'accorge.
,... e due altri. marino, 354: già già m'aspetta il
al sole in cerchi molto angusti. marino, 7-200: spia l'andar degli amanti
/ d'amoroso pensiero arsa e ferita. marino, 3. locuz. -avere aspettazione:
/ venerabile appare un vecchio onesto. marino, 7-155: le quattro figlie del fruttifer
morsi, né offesi da loro. marino, 12-17: d'aspido ha la virtù
veggono, naturalmente e rozamente composte. marino, 296: dite, ditemi, o
, gustava molto del lor canto. marino, 5-82: cibele degli dei madre
sovra noi di strali un nembo cade. marino, 6-49: né vi manca però
l'assalto, e 'l destrier spinge. marino, 6-166: repentino e furtivo assalti
aggiunto un assalto di dolori colici. marino, 328: non vive petto a venere
trasparlò pubblicamente in approbazione dell'assassinio. marino, i-69: il murtola, dopo l'
, si privò incontanente della vita. marino, 5-130: reggon l'opra maggior
assettando la casa nostra attorno attorno. marino, 12-42: il terror suo valletto
segretezza: e ne l'assicuro. marino, 12-89: con qual pegno or più
te l'indirizza e l'assecura? marino, 5-16: ma perché muto veggioti
perciocché i troppo gran caldi abbruciano. marino, i-191: levossi intanto la furia
sotto qualche scusa entrare in casa. marino, 6-197: fuggì tremando assiderato e
. 5. ant. assillo marino: insetto acquatico. vallisneri, iii-373
acquatico. vallisneri, iii-373: assillo marino o acquatico (asilus aquaticus, ovvero
barbagianni civette e assioli e simili. marino, 7-29: con l'assiuolo il
sedia, a modo di catedrante. marino, 252: sotto il freddo seren,
. 4. posato. marino, 274: tacea la selva intenta /
eziandio dove il reo sia ecclesiastico. marino, 544: tre rigorose vergini vicine /
il punto massimo e il minimo. marino, v-64: il murtola fa sempre sei
. f. negri, i-567: cane marino da alcuni, da altri vitello,
altri vitello, bue, lupo, vecchio marino, da'latini phoca è chiamato.
cambierebbe con dieci botti d'acqua. marino, 6-11: tien sublime la fronte
cui caddero, che non l'assorba. marino, 6-120: è la spugna del
, / sol che oscura ogni lume. marino, 5-6: o vi fulmini il
sorda il bombo e il tuono. marino, 374: son di versi satolla,
scosso, e le campagne assorda. marino, 304: i silvani /..
questo segno ratificar © la proposta. marino, 356: de la corte temuta entra
il caldo grande gli può assottigliare. marino, 212: misero, e quel
la mia speranza in chi appoggiarsi. marino, 6-116: ben tirato un profil nel
e grandezza come quella dei bulini. marino, 289: l'asta del verde tirso
deposto scudo, e l'elmo allaccia. marino, 12-65: la noderosa e formidabil
astron. disus. costellazione. marino, vii-415: ha dodici asterismi o vogliam
pescatori, è una spezie di gambaro marino grande. montale, 98: l'àstice
, il polpo, a astuzia riconciliano. marino, 347: di piacer ne brilla
per il filo al ragno il moto. marino, 7-201: spia l'andar degli
tutto il mondo della sua malvagità. marino, 6-167: ciò che del mentitor
un nonnulla; una inezia. marino, 7-37: chi crederà che forze accoglier
la bocca d'atro sangue immonda. marino, 265: tutto lacero il corpo /
tinta in viso di pallor di morte. marino, 6-142: bagnato da'notturni geli
mentre sono attaccate alla loro madre. marino, 249: ho visto in un bel
'n silenzio ha voce e preghi. marino, 216: or qual, perfido
lui chi a lui s'attiene. marino, 316: con la sinistra mano
e le forti / atterrar combattendo. marino, 344: l'istessa dea de
, aspetcoiifidare, e altrui atterrire. marino, 12-88: m'atterrisci tando.
gli oratori attici che l'usavano. marino, 298: felice, o me
attìnia, sf. zool. animale marino (dei celenterati), detto anche
ne l'attitudine di poter operare. marino, 5-122: mercurio è quei, che
gli avvezzavano a portare colla bocca. marino, 6-190: folle chi cani attizza o
, / ben che sian chiusi. marino, 321: certo (quant'io mi
quelli che fanno / il primo atto. marino, 5-139: or tra i
ed astratto, attonito, smarrito. marino, 274: attonito e lieto / del
di sua mano il tuo signore attorto. marino, 212: misero, e quel
stesso a terra s'aggomitola. marino, 339: con ferro oltraggioso a
infernale, attortigliata con corti serpentelli. marino, 341: stan le dorate trecce
la fronte attorti / fia nota. marino, 7-63: qui tacque il gran corner
quel fiero [labro] intento. marino, 12-14: alcun non è che tesser
, seduzione; fascino. marino, vii-389: mitigando col rigore la grazia
del soldano il grande adrasto. marino, 379: qual argento più puro /
lo spirto e il sangue doloroso versa. marino, 333: fraghe, comie
invidia il cor t'ange ed attrista. marino, 7-62: egli è ben ver
d'aranci. -figur. marino, 12-43: vibra balen, che torbido
che prima vegna attuffato a l'acqui. marino, 5-23: su la sponda letal
nell'acqua il sudante veneno. marino, 553: in sì bel mare ambizioso
/ si tragge avanti e parla audacemente. marino, 3-51: deh quante volte audacemente
rincalzò; chi cesse, or preme. marino, 7-171: ma benché così rotto
immaginazione. -come personificazione. marino, 6-178: con l'importunità l'audacia
audacia che di pregarmi hai mi maraviglio. marino, 350: del predator fellone
per ritornar quando 'l montone avampi. marino, 368: esser devrieno almeno /
gli augelletti al ciel le piume. marino, 7-237: qual sì leggiero, o
11 ventilar d'una leggierissima aura. marino, 214: a l'aura il
a incettar ripari incontro al verno. marino, 378: amor d'oro ha
aureo manto i molli avori involse. marino, 377: un aureo pomo /
alla prima luce i duo gran lumi. marino, 354: da sì pietose e
rimescolìo. -per simil. marino, 318: mirò nereo da lunge /
/ tu per lei prega. marino, 214: a l'aura il crin
, producendo il crepuscolo e l'aurora. marino, 6-144: te sol l'aurora
/ lucida in bel sereno e rugiadosa. marino, 287: a risvegliarsi incominciò l'
gli autori suoi l'incendio gira. marino, 286: tu troverai presso l'infausta
pregi vostri e le vittorie sièno. marino, 213: ecco, ma per mio
me l'orgoglio o la beltà avanzasse. marino, 7-39: quest'eccesso però sopra
avaro di suo lume ai giorni brevi. marino, 294: né dal crespo velo
/ avere una bestiaccia molto debole. marino, 5-42: ebe e vulcan,
a un piccol coltello che io avevo. marino, 130: né per altra cagione
verso il profondo e tenebroso avemo. marino, 12-29: tosto che fuor de la
porta al zio ed a l'avolo. marino, 263: il vecchio cadmo
marmi di carrara così den- sati? marino, 224: ónde dorate, e tonde
di sonori nitriti empiendo i campi. marino, 330: da l'un lato /
le lagrime sue stagna nel petto. marino, 362: se l'ardir cresce,
d'alto incendio in forma splende. marino, 354: un più bel sole
vero pareggiare il numero de'francesi. marino, 6-175: maturò le perfidie innanzi
di sua bellezza e come acute. marino, 276: ratto trabocco / dal tronco
terra, e le città percota. marino, 6-80: per ventura in quel
come l'istrice suol far delle penne. marino, 6-97: la beltà, che
sulla piazza / le donne avventar tegoli. marino, 5-57: prende l'arco pian
cerca di fortuna. marino, 5-42: ebe e vulcan, ghe
riputerei avventuroso servo di vostra altezza. marino, 5-45: tu sovra questo,
nomi] locali, come terrestre, marino,... gli avverbiali, come
ben non ho la mente avezza. marino, 319: con qual vomere o rastro
il suo ponte in su le mura. marino, 326: l'adulta ornai
ne i tufi et altre pietre aggrettolose. marino, 7-203: or poich'entrambo aviticchiati
piè, le braccia e 'l petto. marino, 222: 'l busto in mille
avinto / por narciso e giacinto. marino, 318: amor con l'ali tese
il terror, vanno i dolenti avisi. marino, 263: vide i mesti cani
persona interessata; gazzetta, giornale. marino, v-25: ecci avviso del quindici del
inventore, vi erano per istatue. marino, 6-44: altri più dolci e
avviticchiati, che vari frutti coglievano. marino, 345: è di semplici ricami e
secco si pasce del loro blando umido. marino, 5-72: quasi cor de la
le verdi fronde delle loro ghirlande. marino, 372: misera, or quale /
in monti i corpi avvolti. marino, 203: mira quella [rosa]
e annasano l'esalazioni da mille miglia. marino, 6-22: un avoltoio in pugno
se le volga e non la azzanni. marino, 281: fu tigrino il primiero
, e si colora in guise mille. marino, 219: notte in ciel
e i paesi che rappresentano di lontano. marino, 5-74: come stella nel mar
migliore. cennini, 49: azzurro oltre marino si è un co lore
disus. spauracchio, mostro. marino, i-116: voi potreste esser per me
trovato un altro babbuasso come te! marino, ii-90: questi mesi passati fu
altri un sonetto coduto contra un cavalier marino napolitano, dicendogli ch'egli è un babbuino
è stato spia secreta e birro publico. marino, i-190: era [la rozza
frondi con lor pomi e bacche. marino, 290: tien di branche di viti
pensò che fusse qualche gran bacalare. marino, i-22: e vi trovai fra gli
così ella [la repubblica di san marino] tra i molti minori scampò dai
nel cinque e seicento). marino, 7-117: e menadi e bassaridi vi
modi e gesti scomposti, incontrollati. marino, 5-103: o crude fere, o
la quale i greci chiamano asaro. marino, 6-127: havvi il baccare rosso,
e a schiere fanno ad esso sacrificio. marino, 7-146: van mansuete in su
piove sovra un campo di baccelli. marino, ii-90: il vostro naso non è
mi farà grazia rendere il baciamano. marino, i-316: al signor conte lodovico d'
/ baciando va l'inargentate sponde. marino, 7-108: l'acque accese d'
zizzole). designa anche il finocchio marino (crithmum maritimum), detto altresì
sf. bot. nome del finocchio marino (crithmum maritimum), detto anche
soderini, ii-57: la baciglia, finocchio marino, erba corda detta da columella date
932 — pien di pere. marino, i-198: l'inventor di questi collari
venti / al ferir de'baci ardenti. marino, 202: la diva..
bot. altro nome del finocchio marino (crithmum maritimum). v
vostri il veggio: avete vinto. marino, 336: e quella a cui son
stare in atteggiamento grave, maestoso. marino, ii-85: il vostro naso massimiliano vi
b. croce, iii-23-324: accadde al marino, nella canzone per la morte della
baie ti lasci tu uscir di bocca? marino, i-65: non vorrei che v
m'avvisai come pure questa fiata avesse il marino in toccar terra contato alla mogliera,
e lungo; palandrana. marino, 1-22: ei porta un tabarro seu
quale per la maggior parte è torto. marino, 6-127: d'etiopia il balan
che non si scalda al fuoco. marino, 5-116: ne l'ampio tetto'un
coro che guardava verso l'altar maggiore. marino, ii-41: nell'altro [carro
e gli altri pesci che l'abitano. marino, 7-239: segue il suo maschio
un soave sorriso apre e balena. marino, 7-51: vola su per le
/ della faretra sua coll'arme usate. marino, 273: quando il sol saetta
in un sol punto dileguato e mostro. marino, 5-135: gira la scena,
, sentirono e videro tornar giacomino. marino, i-125: m'è intervenuto come al
ch'a terra / caggia disciolto. marino, 352: or non più no per
l'altra balestra i suoi marini augelli. marino, 7-138: palemon d'un delfino
degli uomini che s'hanno da felicitare. marino, 6-200: la misera speranza un
, ha del tutto dell'inopinabile. marino, 323: la tua diletta europa /
contenuta e quello è il contenente. marino, i-290: io non voglio che
e lavorava un panno di lana. marino, 20-70: e de la balleria di
ch'io era un ballerin valente. marino, i-190: mutava il passo con tanta
vicine, / venite a'balli. marino, 308: de l'inno maritai cantaro
baldoria, segno di festa. marino, 7-65: di costei la compagna ha
poteva dolersi che della propria balordaggine. marino, i-236: non ho potuto avertire
star qui troppo i'are'del balordo. marino, i-102: lascio stare ch'io
. sbarbaro, 1-130: genesio, marino qual sei, ancorasti da balordo.
che ne distilla con certe zucche. marino, 7-121: chi cupido è di
goldoni, ii-945: è un pesce marino che i ciarlatani sogliono accomodare in figura
, una grand'alma or sia. marino, 262: spesso da qualche balza /
fine seta, o sottilissima bambagia. marino, i-194: mi colse in questo
anche al dimin. il bambinèllo. marino, 234: felici voi, degnate a
comandando alle serve con voce imperialesca. marino, i-25: rompon pentole spesso,
2. grossa panca. marino, i-114: mi son fatto acconciar un
fu similmente pensiero d'altri qui circunvicini. marino, i-290: altro non trattiene il
potrà fare con manto accomodato leggiadramente. marino, 339: cotta di lucid'oro,
chermisi bandato di tela d'oro. marino, 20-259: bandato vien d'una
per quello bandisce ogni altro pensiero. marino, 318: il gran nettuno istesso /
/ bastante a rimirar luce infinita. marino, ii-38: vederò di stuzzicare l'
e par che tu noi vedi. marino, 3-45: tu prole mia? no
da tutte le bastarde erbe si mondi. marino, 279: avea seco / tigrino
, o gli ammazzano co'bastoni. marino, 5-131: ed or che per cacciar
). idoneo all'esplorazione del fondo marino. -sfera batoscopica: batisfera.
pelli e fea balzarne i venti. marino, 6-185: pietà, diceami affiena
/ che di duol si distruggea. marino, 352: e battendosi il petto
dell'ali rendevano un suono perpetuo. marino, 6-108: ciò fatto, ei precursore
le cuoia / d'aspri tamburi. marino, 304: chi gonfia la buccina marina
colpo, percossa; percussione. marino, 7-59: ed osservando de'martelli i
iscrizione spagnuola 'non cresca su cuidado'. marino, 231: tolto a le fiamme
loro per la strada battuta della virtù. marino, ii-69: i suoi versi hanno
meno me l'aspettavo, eccolo comparire a marino! mi si presentò seguito dal sinistro
. e dial. baule. marino, i-311: aspetto senz'altro il mio
bava / della mula del fisico. marino, 349: da le bocche anelanti [
in furia si piglia un boccone. marino, 20-36: e sgangherando torride mascelle
altrui ben, sape il suo interno. marino, 305: se talor mi lava
ora beata / fra le genti beate. marino, 5-151: la bella citerea la
fia beato / chi mai vi bacerà? marino, 205: rose,
di pelle non hanno le piume gialle. marino, 7-28: la pispola il rigogolo
. 2. per simil. marino, ii-71: i poeti che dettano rime
, con le varietà: di becco. marino, i-18: son fatto rauco, smilzo
di cenci, quali sono le befane. marino, i-201: apparecchiatemi dunque costì in
una stanza beffeggia un certo alfeo astrologo. marino, 1-84: e sciolto il freno
esser stata veduta, non comparse più. marino, 289: de l'abito
dire / bellico quasi a tutte regioni. marino, 20-485: barbaro scudo..
non occupandola in una guerra esterna. marino, 279: vengonvi i caspi e
successo / degli enti, espresso. marino, 324: la bellissima creta, /
studio e'voglia anco talvolta tacerle. marino, i-82: e ciò dico perché
dio, come facea la prisca etate. marino, 205: già imbruna le contrade
san giorgio sull'aperto infinito dell'orizzonte marino. montale, 49: fluisce fra te
abbia inchiostri, penne e vaso. marino, 203: mira, mira poi questa
con gli occhi bendati o chiusi. marino, 6-173: lince privo di lume,
questa benedetta materia del mondo nuovo. marino, i-129: vorrei bene che si
mai, che chi 'nforna s'affretti. marino, 355: convien che lodi il
, cioè secondo il beneplacito divino. marino, ii-28: tale è la mia
benignità e piacere del sommo iddio. marino, ii-15: ben debbo io sperare che
difender la patria, uscire armata. marino, i-67: giovane virtuoso, ben nato
, sm. fauna del fondo marino, fauna abissale. = scient.
bengiuì o altro acuto odore. marino, 6-100: v'ha di cirene il
. bandello, 1-31 (i-393): marino 1-69: bercilocchio, cioè coll'occhio
e bevi il vino più puro. marino, 7-121: è perfido, sacri
su rechisi vin, rechisi neve. marino, 305: evoè, / facciam
/ un non so che d'amaro. marino, 208: notte, se notte
scherz. principe, campione. marino, 11-86: se il caro, così
modi, versi berneschi). marino, i-13: il sonetto bernesco ch'ella
lor berrettucce rosse si scorgevano discosto. marino, i-51: aveva il reverendissimo in
andare in cremisino / dal sudiciume. marino, i-22: ei porta un tabarro
, di predilezione, di cure. marino, 5-26: egli amante, egli amato
le mani ', vi pianto. marino, i-282: veggo che il padre berti
a dar nelle stoviglie / bestialissimamente. marino, i-191: io le montai a cavalcioni
pianti / giuoco dell'empia rabbia. marino, 5-43: non gli reca il
bocca tutta da una parte; con gli marino, 201: una [rosa] è
se ci mostra la prudenza del vecchio. marino, 297: vele fugaci, o
, perché a lei sono dissimili. marino, 213: mentre lidia premea / dentro
). -anche al fìgur. marino, 287: l'aria tra bianca e
/ tingan di bianca pallidezza il viso. marino, 6-71: l'argentata del ciel
uomini illustri, con poca riverenza. marino, 7-175: i fanciulli rapiti e le
altrui virtù pinge / i proprii biasmi. marino, 7-183: e certo io
/ dai pali si disciolgono bicorni. marino, 7-116: lari, sileni e semicapri
dai bidenti e da le falci. marino, 320: o pur cerere bella,
i fedeli bifolchi hanno in governo. marino. 319: non van per l'
2-79: biforme: di 2 forme. marino, ii-20: panni veramente la figura
tutte le bighe e quadrighe de'cavalli. marino, 7-138: quanti tritoni han sotto
più ordinarii colori: biggio e morello. marino, i-24: la mensa ha un
/ pien d'uve bianche e nere. marino, 306: la tua sete è
crine / con le candide dita. marino, 205: questa animata notte, /
flerida » risuoni ogn'antro e sasso. marino, 203: non ha la bionda
bionda / è l'ombra infesta. marino, 200: cantar forse degg'io /
capelli, di carnagione). marino, vii-161: [il colorito] dipigne
come del detto poetare fu capo il marino; ancorch'io non nieghi ch'essi due
fra le fronde degli alberi). marino, 5-93: quando in letto odorifero gli
le note degli altri tutte scorda. marino, 7-250: mentre la musa in stil
, se le mettono in seno. marino, 7-244: spira accesa d'amor
a modo d'una luminosa biscia. marino, 5-140: di giove intanto il colorato
ne l'opportunità de la vita. marino, ii-5: quando io era già in
lecito di far della chiesa un bastione. marino, 280: pur con gli atti
che le donne costà la chiamino bisso. marino, 272: avean le ninfe sovra
acqua), per fissarsi al fondo marino (e può esser tessuto in una stoffa
diverranno obbedienti [allo scalpello]. marino, 11-91: caminando verso il mezo
vi pare di questa mia bizzarria. marino, i-146: spero che piaceranno [certi
lanterne, / sono una nuova cosa. marino, ii-49: ne ho fatto parecchi
azzurro cupo (con varie tonalità; blu marino: turchino cupo, oltremare;
chiese maternamente donna concetta. « o blù marino, o verde bottiglia..
o verde bottiglia... blù marino mi piace di più... »
» « ti sta meglio: blù marino, fai una gran figura *, soggiunse
giani; se pure non fu qualche vitello marino; poiché in italia non so che
o cubica, solidamente ancorato al fondo marino, che serve, nei porti,
gola e nella bocca farsi movimento alcuno. marino, 349: da le bocche anelanti
cui io debbo scrivere le vite. marino, 333: ufficio d'occhi e di
, d'argomenti e d'altre prove. marino, 212: ma più,
esperienza o ragione che possa corroborarla. marino, 211: donna, io vorrei dir
antro aperta, / guari non ha. marino, 269: ne la valle
, siano ubbligati sustituir persone idonee. marino, i-16: con tanta gentilezza.
bocca stretta: parlare con ritegno. marino, i-250: ma colui che loda freddamente
la bocca dell'istesso spirito santo. marino, 325: avea l'eterno giove
bocca in una sola volta. marino, i-24: mangiam sopra le gambe e
, / e boia più crudel. marino, i-19: indi, per darsi ad
zaranno il veloce corso alle lor stanze. marino, 352: intanto lagrimosa /
strazii e così sciagurata gente, giambattista marino trovava il tempo e, anche più,
e tutte le specie di geomanzia finalmente. marino, 329: 'l cavo ventre
ridurla poco meno che al bollire, marino, 331: celatamente trapelando il mare /
fuor di ghiaccio rassembra e dentro bolle. marino, 390: egli amante, egli
fieramente che lo stese in terra. marino, ii-85: se gli occhi di coloro
qualche tempo in un luogo. marino, i-47: di me non ho altro
di primo mobile ed ultimo convesso. marino, 329: 'l cavo ventre / de
« bombi », che sono l'equivalente marino delle famose lumache della borgogna.
lì, sognando di cavalcare un mostro marino,... bevvi a sorso a
e le torpide sacche salmastre sull'orlo marino, e i bonelli cangianti, fatti
, al letto, al bordello? marino, i-24: non è greco, tribian
e lasciar i malati ire al bordello. marino, i-128: voglio dire ch'alia
: la corrispondente nota di sol. marino, 7-50: talor trillando al canto acuto
ab batteranno i boschi. marino, 212: invide le foglie avare,
, mi ti mostri molto ignorante. marino, 339: ceruleo è il cinto
sm. ant. bordone. marino, i-105: gioseppe, il poveretto,
la matrice di tutti i vegetabili? marino, 279: per tuttociò de la
potente e di maggior virtù nell'operare. marino, 5-22: tra verdi colli in
quivi ti posi al mormorar dell'acque. marino, 6-47: quella danza tra'fior
-per simil. e al figur. marino, 209: quel neo, quel vago
sm. ant. boscaiolo. marino, 7-246: chi può dir com'agii
faghi, cipressi, bussi e lauri. marino, 6-148: qui di nobil pavon
fida al bosso altier la sua risposta. marino, 7-74: forati bossi e concavi
: parve a tutti che il signor marino si fosse egregiamente portato e che in tutto
l'arco, che non si spezzi. marino, i-51: oltra...,
un po 'l bottazo in qua. marino, i-24: boccal simìl giamai non
botta (perché sta appiattato nel fondo marino e di colpo si lancia sulla preda)
punte, fischi, e bottoncini. marino, ii-91: è [il vostro naso
braccia / avviticchiato sua difesa attende. marino, 317: erano remi le taurine
le reti di due trecce bionde. marino, 219: alta in sul lido
canna, e ogni numero crescente. marino, 6-20: confine un muro ogni
/ vedi ove asconde sua maligna brama. marino, 7-211: deve per tutto ciò
i ladri, lor preda bramando. marino, 207: cangiar il cielo
dolce e cara è la speme? marino, 264: più d'una volta
le vette, [due cristiani, marino e leo] quassù trovarono le due
, e tutto al dipinto somigliante. marino, 318: al chiaro balen che
, si moverebbe di un moto trasversale. marino, 332: questi [vertunno
al stipe, dal stipe alla radice. marino, 290: tien di branche di
sm. ant. uncino. marino, 339: ceruleo è il cinto e
. fornito di rami, ramoso. marino, 7-108: mostrando il cor fin ne
corse bravando e minacciando in piazza. marino, i-253: il meglio è lasciar
voglia di chi mi tiene in forza. marino, 208: notte, se notte
chiesa è troppo lontana dalla casa sua. marino, 217: breve cerchio d'or
un tratto l'antonella incinta e il marino sicuro d'ottenerla dal mercante. soffici
ed inserirgli in una sua scrittura. marino, 5-142: ma in breve poi
, autentica, brevettata vista di san marino è proprio quella che si gode dall'angolo
dava respiro nonostante una leggera brezza di marino che sulla sera si era alzata languida languida
falliti che non ispenderebbero un picciolo. marino, ii-70: non so poi che
alla inalterabilità loro e delle sfere. marino, i-98: ma per non darle
a darmi le brighe delli impacci. marino, ii-3: quanto al san lorenzo
a tutta la brigata che l'intesero. marino, 336: e quella a cui
/ con ricche briglie e ricamate selle. marino, 349: i cavalli d'avemo
brillar, fe'in lui contrario effetto. marino, 7-18: aprir sentissi adone il
che nel bel cristal rida spumante. marino, 305: hawi il biondo e 'l
e cade / dolce alle biade. marino, 338: or andianne, sorelle,
si consuma come brina al sole. marino, 202: di sanguinose brine /
brinzi, sm. brindisi. marino, 305: evoè, / facciam brinzi
/ che stridea come sgretolata stoppia. marino, 6-134: hawi il vago tulippo
l'acqua e per la broda. marino, i-201: quando piove è il miglior
richiamare i porci; nicchio. marino, i-22: li suona il naso a
bitorzolo di colore paonazzo. marino, ii-91: caminando verso il mezo [
de'bronzi intorti al formidabil fiato. marino, 291: silenzio o fauni,
! 7. cannone. marino, 232: tonate, o bronzi concavi
confusi in uno fanno il bronzo. marino, 5-130: reggon l'opra maggior
sf. ant. e dial. giunco marino, falasco. panzini, ii-72
in testa / voglio aver sempremai. marino, 330: ma se ben da l'
il destrier più che l'argento. marino, 219: notte in del di cento
e parean tutti in etiopia nati. marino, 6-59: [giove] tutto candido
luna / entro la notte bruna. marino, 287: l'aria tra bianca e
maggiori / furono allora li conducitori. marino, 348: tosto ch'a l'aria
in lor soggiorni, / gli guidi. marino, 322: oh, quanto,
più o meno consistente; scorza. marino, 333: ufficio d'occhi e di
solamente si ritrovano tra gli scogli. marino, 304: chi gonfia la buccina marina
di gente: accorrono, all'urlo marino della buccina, e ai colpi di
fece trombare e comare e buccinare. marino, 7-139: chi de l'obliquo
a sposar il mare in bucentoro. marino, i-105: mastro noè...
l'apro: -onghie il cavallo. marino, 234: felici voi ch'in povero
cadde areto. 4. bue marino: dugongo. - ant.: foca
f. negri, i-567: cane marino da alcuni, da altri vitello,
vitello, bue, lupo, vecchio marino, da'latini phoca è chiamato.
. / e va tanto correndo il bue marino / sopra 'l veloce notator,
per inoltrarci nella « grotta del bue marino » e prepararvi le bombe. 5
, 2-18: fiutava il vento -non quello marino consueto, ma un'improvvisa buffata di
infelici / ora racconti e dici? marino, 6-157: mostra viso benigno e dolci
annicchilati nell'esser ch'e'hanno. marino, 318: udì triton del trasformato
/ far gli alti pregi espressi. marino, i-286: se volete regalarmi dadovero,
gli uomini di bontà ed erudizione. marino, 5-3: ma come spada, che
avuti in prezzo per maravigliosa dottrina. marino, i-305: di grazia, non
che comincia: « il nobil cavalier messer marino ». ora che direm noi di
/ maestro e padre del burlesco stile. marino, 1-68: iddio sa se mai
venire delle burrasche di nevi e pioggie. marino, i-232: ora, essendo solito
, ché n'avrei buscato altra mancia. marino, 1-306: di grazia, vedete
si racchetono, toccandone delle altre. marino, 20-302: s'avien..
mastro pasquin te l'imbroccava giusto. marino, 5-63: a pena egli ha vigor
busto per la medesima ragione detta. marino, 222: questa, che '
per non esser tenuto male accorto. marino, i-220: e stampata che sarà,
confesso esser veramente efficaci e virtuosi. marino, vii-109: in questa [nella
-che vogliamo cacar la sù, fratelli? marino, i-106: giona,..
, sf. diarrea, dissenteria. marino, i-198: fortificate poi di stringhe a
. diarrea, dissenteria. marino, i-109: la mia ventura..
che cadesse colui che ti porta odio. marino, i-112: alloggio in ima camera
, e poi segue la musica. marino, 261: altri giamai de'boschi e
, arrecano tanto sollazzo agli abitanti. marino, 201: fama è che citerea /
dottrina questo caos tenebroso e oscuro? marino, 314: a l'astuto cillenio impon
ventre a vivian la spada caccia. marino, 4-239: così parlando le cacciò
sozopra se ne va con la cavalla. marino, 18-96: l'atterra e poi
-cacciarsi in fuga: fuggire. marino, 14-118: volpino il mira, e
ove era ito senza esservi invitato. marino, 277: già sgridato e cacciato /
/ cacciatrice gentil. narciso attendi. marino, 269: la casta e cacciatrice dea
fa aria, pur non vuol tornare. marino, 5-60: del cadavere freddo
/ quel cadavero indomito e feroce. marino, i-115: l'ho onorato con
man cadenti / in bocca a'lupi. marino, 222: questa, che 'l
arse rimane impresso il lume nell'aria. marino, 312: il canuto ligustro
2. che scorre verso valle. marino, 5-70: crescer l'ombre fa già
gloria e sostegno a la cadente etade. marino, 14-228: miser, tu sudi
il pontefice da così perniciosa deliberazione. marino, vii-405: l'una [religione
-che arriva in basso, lungo. marino, 19-357: la coltra, che 'l
-fluente (la capigliatura). marino, 214: parte scherzando [il crin
reclinato; appoggiato mollemente, abbandonato. marino, 288: giacea supina e 'l collo
di una frase musicale). marino, 7-43: rapito allora e provocato insieme
cadeano i saracin da i muri. marino, 222: questa, che 'l busto
corre lungo il letto del fiume. marino, 10-94: v'ha di duo fonti
schiuma, venen da'denti caggia. marino, 19-380: e versando ne'calici,
le piaze e cerchi ne favellò. marino, 7-72: poiché 'n schiera tra lor
/ immobile ed eccelso me rimira. marino, 10-95: fa cerchio a la
a i cari amici a canto. marino, 5-73: sotto questa fontana a
malo », e di fuori brutto. marino, 6-29: da le fonti del
letter. nome di un favoloso uccello marino, identificato con una specie di alcione
in mano a gli altri ceremoni. marino, 4-221: deh per le cerimonie,
nozze rallegrare alquanto la sconsolata casa. marino, vii-300: tutte le cerimonie legali
, infami ardor, bugie e sciocchezze. marino, i-199: le cerimonie ordinarie tra
a quelli che gli avevano guadagnati. marino, i-24: mangiam sopra a le gambe
, offre la gamba al ferro. marino, 20-26: fia poscia di colui