ormai ingialliti e stecchiti nella loro insaldatura. manzini, 13-174: l'insaldatura della cuffia
tua anima e della tua persona. manzini, 17-19: m'entra nell'anima
, per avere azione nella società. manzini, 10-214: solitari, o
dal sole, lavorate di rughe. manzini, 17-28: quei visi tanto lavorati dalla
di carne nera da lavoro. manzini, 18-89: nel mettere un ginocchio sull'
potesse pigliare si corse nove ore. manzini, 17-123: è di farfalla la leggerezza
convenire che era un'acqua incantevole. manzini, 11-55: intendevo in qual modo una
leggieri e uggiosi sono i rispettivi autori. manzini, 12-189: il medico non fece
, che parean vivi e parlanti. manzini, 11-130: che maledetto frastuono, gli
grasse e degl'ingegni lenti). manzini, 18-50: dietro la trincea dei suoi
anch'essi, alla loro volta. manzini, 18-245: bere un po'aiuta.
con fronte liberal che l'alma pinge. manzini, 17-114: 11 suo strano sguardo
-togliersi un peso, sfogarsi. manzini, 18-134: ti ascolto, liberati,
, elastico (il passo). manzini, 8-99: scendeva infatti leggero, ostentando
lilla / e vagano col cielo. manzini, 16-207: il luogo era strano:
che mi rode notte e dì. manzini, 8-179: eravamo ormai in due e
, della lindura di tutti i mobili. manzini, 18-26: la cucina fu tutta
conservare al personale una linea elegante. manzini, 18-173: son riuscito a mandarla in
(lìnguo). leccare. manzini, 14-154: come gli offersi il latte
la sua forma più espressiva nelle canzoni. manzini, 18-169: vide la straordinaria labilità
mitigare il dolore con delicatissime lisciature. manzini, 16-89: un'ultima verifica con
-passaggio listato: passaggio pedonale zebrato. manzini, 15-261: il traffico cittadino non gli
] il lucente amore degl'isterici. manzini, 10-64: anche un lucente fisico delirio
dei materiali più lucenti e coloriti. manzini, 14-163: c'era un dilettoso sospetto
-color luna: bianco argenteo. manzini, 18-36: le pareti cadono; il
sapeva egli che farsi? c. manzini, i-2-255: il passaro solitario è
vivi argenti sopra un verde marcio. manzini, 13-254: eccolo di nuovo..
tutta spigata di lustrini d'argento. manzini, 17-34: lustrini fra i capelli
soltanto aprire la porta alla verità. manzini, 17-97: eh, ci godevi a
/ sulla tovaglia macchiata di vino. manzini, 12-31: stella mostrava a giovanni le
strangolazione dal genio inventivo degli austriaci! manzini, 10-53: lo incontrai, la prima
umidiccia, sparsa di foglie macere. manzini, 12-191: un odore di foglie macere
, / pupille macere di blefarite. manzini, 13-203: le sue palpebre acquistavano
campagna resupina come un fiore intossicato. manzini, 13-322: questo viale madido d'un
macinavano coll'andar del fiume reale. manzini, 17-83: sullo scatto iniziale,
per estens. ammaliato, affascinato. manzini, 8-73: quel profumo, quel vibrlo
la città d'acqua e di sasso. manzini, 17-102: bellezza attutita dell'oblio
primi due anni della scuola professionale. manzini, 12-65: orsolina deve consegnarlo stasera
cardeta per rispetto delle zecche. c. manzini, i-2-246: quando già il rossignuolo
a dosso. -sostant. manzini, 10-107: la difendo da tutto,
ingaggiato da poco, ancora maldestro. manzini, 8-16: il ladro,.
si disse da sé buona notte. manzini, 18-140: alla piccola orsola, riuscita
. -di animali. c. manzini, i-2-252: il fanello è un uccello
« potesse goderselo in tante operazioni ». manzini, 8-16: nulla più d'un
mi trattò sempre come un cane malvisto. manzini, 8-101: malvista dalle famiglie dabbene
eccoti una manciatèlla di osservazioncelline mie. manzini, 15- 257: da una manciatèlla
liberarsene con un colpo veramente mancino. manzini, 16-37: « abusa dei suoi
fede o grande. c. manzini, i-2-264: il virdolino è di vita
con affanno come se avesse corso. manzini, 18-96: ho in mente un
umana. -di animali. manzini, 8-145: una piazzetta che piccioni di
? -che siete una manica d'imbecilli. manzini, 18-29: capirai, è scocciante
tiraviti, dei seghetti e degli scarpelli. manzini, 16-27: passò le posate dalla
di fondo, abbordi e via dicendo. manzini, 12-73: « macché principessa,
andrea l'aiutò, con maniere premurose. manzini, 12-97: era un ragazzo brusco
balia di qualcuno o di qualcosa. manzini, 8-21: poiché ciò che mi piaceva
-bobina (di filo metallico). manzini, 7-165: salta in casa, accanto
maggiormente idonea alla produzione del latte. manzini, li-in: con languido miagolio chiese
una bottega, grattandosi la zucca. manzini, 18-118: vecchissimo numero da avanspettacolo
dei pellegrini, aspettava proprio loro. manzini, 8-23: immagini di donne simili
scuotersi da'panni il sito bottegaiolo. manzini, 18-280: ricordò con esattezza tutto:
assai più che pel barcollamento dello sciabecco. manzini, 10-179: grassi, anziani,
biondi all'apice della fronte sfrontata. manzini, 18-111: i tranelli che può tendere
dorata marezzatura agli orli della coscienza. manzini, 18-228: l'odore dell'etere,
l'erboso rialto che il marginava. manzini, 10-95: nell'ombra che qua
tenere, marginate di un'erbetta quindicinale. manzini, 17-103: me ne parlava una
di uno stame: antera. manzini, 8-40: su un disco di petali
due cuori di pistacchio tinti di rosso. manzini, 18-114: scorse, esposta in
ordine di « biglietti alla mano ». manzini, 10-202: per tirare avanti dovette
non trasale la maschera di marmo. manzini, 18-166: resisteva, la faccia
dell'affetto e dell'educazione civile. manzini, 18-270: vi sono verità irresistibili
/ mascherando di sdegno la paura. manzini, 15-153: continuava a pungerlo uno
curava più di mascherare il sarcasmo. manzini, 10-n: nell'infilarsi le bretelle,
è proprio (la voce). manzini, 8-17: la voce della mamma,
, n. 8). manzini, 10-203: la mamma, invecchiata,
massiccio di chiacchiere, di chiamate. manzini, 11-130: che maledetto frastuono,
lo umbilico della donna. c. manzini, i-2-248: quando averete il cardello
dare di matita puro a lui. manzini, 12-22: gli occhi, poveri,
, e corso a far mattane. manzini, 18-144: era avvampato. un ragazzo
pensa alla serenità della vita campestre. manzini, 18-114: quando tornava a casa,
da qualcuno che cercava di denudarla. manzini, 18-61: lei s'infilava il soprabito
medaglie. c. a. manzini, 116: medaglie da lui stampate con
di una chiusa e lucida pazzia. manzini, 17-108: e su questo prodigio
labbra, nel palato, nella lingua. manzini, 16-50: il sorriso aveva scoperto
saggezza o d'un bene non acquistato. manzini, 7-159: la linea di questa
di abbreviale la più ostinata seduta. manzini, 18-51: ti sembrò tanto lungo
): giallo dorato. c. manzini, i-2-248: altri cardellini si dilettano più
per lui la bellezza della guerra. manzini, 12-71: più che paura, fu
e di vita cagion sia l'omicida. manzini, 11-97: sciroppo di rose.
e hanno usato l'opera tua! manzini, 10-9: a furia di confidenza
mestiere, come un * jockey '. manzini, bocca e già vi tenete
o iron.). manzini, 18-52: per fulvia diventava più indisponente
pochi mezzi: povero, misero. manzini, 12-112: « patimento, stento,
son riputati piccoli. c. a. manzini, 11: sotto gli occhi nostri
sono uniti nel bene e nel male. manzini, 17-73: ecco che la poesia
un atto, un gesto). manzini, 12-134: baci miniati alla perfezione,
vedova il gambo et orfano lo stelo. manzini, 11-61: un bruco mascherato con
: a spesse e minutissime pieghe]. manzini, 11-61: un bruco mascherato con
come un prete su un nevaio. manzini, 16-223: era sottile, gracile,
. -con minuzia: con finezza. manzini, 17-188: l'ovale del volto era
e teneri sarmenti minuzzati. c. manzini, i-2-255: per notrire il caponero
, parve sbiadire e farsi monotona. manzini, 10-179: la felicità è una
laviamo e puliamo con essa. c. manzini, i-2-259: prendete tre oncie di
sensazione, ecc.). manzini, 17-154: gli « interni » son
vedi angus wilson, bassani, la manzini). idem, 7-211: si può
(l'espressione del volto). manzini, 18-207: così, in silenzio,
a volte, non conosceva misura. manzini, 12-100: l'arte esorbita dalla misura
tratto la via lentamente misurata ascendendo. manzini, 11-33: era montanina, d'
mitragliare cifre. -sostant. manzini, 16-185: la domanda si amplifica in
3. investito di male parole. manzini, 10-151: quel sorriso resisteva: pur
successivi e il pieno svolgimento delle maniere. manzini, 17-110: la pittrice..
ad un pazzo e semplice montanaro. manzini, 10-120: costanza distingueva grandi cappelli
le pendeva un ampio accappatoio candido. manzini, 10-50: i capelli lisci e lucidi
a modellare i nostri due caratteri. manzini, 10-36: quel chiasso e quell'
suscitare un'emozione, una sensazione. manzini, 12-19: credette quasi di poterlo toccare
che volevano essere messi alla prova. manzini, 10-37: fra sé e quei gesti
termina nella carena. c. a. manzini, 207: quando si vuole
o giacinto cestoni al celebre vallisnieri. manzini, x-12- 176: patita, vestita
prospettive e punti di vista. manzini, 8-12: càpita una mattina di uscire
a sei ed otto cori reali. manzini, 12-19: è stata spesso una modulazione
/ come aguzze mollette da bucato. manzini, 10-120: il ragazzo guardava una
acconciavan dentro mollette finissime d'acciaio. manzini, 12-30: sua madre, che viveva
le punte dei colletti delle camicie. manzini, 16-155: -le mollette per il colletto
le brutte e immonde. c. manzini, i-2-248: mollificherete... con
artista e l'altro un semplice untorello. manzini, 17-44: preferisco limitarmi a salutare
sotto tutti i rispetti, mi spiego? manzini, 17-136: devo a lei questa
viaggi d'ispezione e le cerimonie. manzini, 18-28: lui riprese, con
vi si potria seminare il petrosello. manzini, 18-266: odore di latte..
4-ii-371: una povera donna montanina. manzini, 11-33: era montanina, d'
la morettina, sedendo al macao. manzini, 10-179: lui portava sopra la
ed il gialletto d'ova. manzini, 8-13: colori ardenti e moribondi dell'
, che tien lontani gli importuni. manzini, 18-26: la cucina fu tutta
premiata a una recente mostra campionaria. manzini, 11-45: che visitare una mostra
quando cade una fila di carte. manzini, 8-169: quel motivo di danza
vecchio, annunciavi un'altra primavera. manzini, 7-30: mi piaceva che il
varia movenza delle passioni più mature. manzini, 17-no: una coppia di fiori
un mucchio di cose da fare. manzini, 16-87: un mucchio d'anni fa
il qual non può servare netto liquore. manzini, 10-95: ho paura di me
durava fatica ad afferrarne il senso. manzini, 18-42: la sconvolgente visione dell'
poco, con ambigua dolcezza. manzini, 18-89: dell'amicizia, degli affetti
ma gli occhi risfavillano, a guardarli. manzini, 18-127: il discorso riprendeva più
aa un apparecchio radiofonico. manzini, 11-4: la piazza, nel pomeriggio
mare il bagno in lunghi mutandóni. manzini, 11-37: come se avesse un mutandone
facean dai rami ciondoli e nappine. manzini, 16-88: fra il muschio che
abiti nuovi] perché non li vedessero. manzini, 12-41: parlavano, badando a
che il nastro della strada giallo. manzini, 10-133: un nastro di sole
lode dell'imitazione del colore naturale. manzini, 17-191: adesso si prepara a
della vista. c. a. manzini, 131: la causa dell'offuscamento o
, egli sorrideva di sottecchi. manzini, 10-60: di colpo, quel viso
interno che si estendeva sempre più. manzini, 16-16: un'ambigua schiacciante accusa che
in senso proprio (pigmidi). manzini, 16-97: la grande attrattiva del
tisi è la perfida invitta nemica. manzini, 12-89: aveva forse quattro anni quando
grosso neo peloso su una guancia. manzini, 12-83: il neo...
un'immagine. c. a. manzini, 116: medaglie da lui stampate con
, la temperanza, la pietà. manzini, 15-196: tutto si dimostrava d'accatto
spiccata malgrado il difetto dell'esse. manzini, 17-122: la voce, come
, sonoro e forse leggiadro ancora. manzini, 12-90: un 'noi'forte, netto
glie la mozza subito di netto. manzini, 17-216: brando allargò le due
esotico disegnato con un pennello cinese. manzini, 12-101: una visione bizzarra s'inserì
. nettezza (del ricordo). manzini, 18-32: nel ricordo di angela,
un'emozione, dall'impazienza. manzini, 18-265: una specie di nitrito felice
del manto di un animale. manzini, li-m: con languido miagolio chiese ospitalità
le veniva un nodo di tosse. manzini, 12-33: « un nodo di tosse
che trascorre / dalla clessidra muto. manzini, 18-304: a lei parve,
favorevolmente noto, questo mi piace. manzini, 16-38: la sua presenza nei
. -sprovvisto di paralume. manzini, 12-73: la lampadina nuda..
la funzione visiva degli insetti!. manzini, 10-94: ho paura di quanto si
quella nutriente incantata pena di giovinezza. manzini, 8-35: sul punto di fare
. -anche con uso neutro. manzini, 10-143: come fu bello e nutriente
buone e nobili cavalle. c. manzini, i-2-255: per notrire il capo-
le nuvole o di cadérne allora allora. manzini, 18-81: era uno strano tipo
o impone un determinato comportamento. manzini, 13-127: troppo diritta e appena trepidante
obbligata, un'ora fissa e immutabile. manzini, 7-75: ogni cosa sembrerebbe
linea obliqua. c. a. manzini, 43: la refrazione dunque non è
asta d'argento. c. a. manzini, 86: è l'occhiale un
distaccargli mai l'occhio d'addosso. manzini, 12-143: marisa non gli staccava gli
occhiolini più vivaci di un topolino? manzini, 10-210: la cavia aveva alzato
5. spia luminosa. manzini, 16-130: rivide... la
ottima vista. c. a. manzini, proem.: francesco fontana il quale
minor. -ben calcolato. manzini, 8-105: quel colpire scandito, prossimo
con l'intuito, senzataglio più odora. manzini, 11-92: odorava di resina il
ecc.]. c. a. manzini, 131: la causa dell'offuscamento
una di nuovo. c. a. manzini, 164: nel punto dove la
discostare il vetro. c. a. manzini, 155: si passa da banda
valore awerb. c. a. manzini, 220: perché di ferri de tornire
al di là del cielo. manzini, 7-35: invece essa [la mia
bre del sonno / a'nemici involossi. manzini, 8-44: io mi sarei impermalita
dell'uso estetico o scenico. manzini, 18-174: applicò sulle palpebre il nastrino
all'unisono, in accordo perfetto. manzini, 8-22: era come disporre l'anima
/ le braccia ti sanno leggera. manzini, 14-156: la vedo farsi avanti,
16. letter. divagante. manzini, 8-115: della lettura di lei,
sotto gli sguardi avidi dei giovinotti. manzini, 14-154: si fece avanti con
la scienza avessero onorato la patria. manzini, 17-151: un brontolone nato,
sua parte alluminata. c. a. manzini, 15: corpi luminosi si
opaco e bianchissimo dei suoi occhi. manzini, 14-154: [il gatto] poteva
al male per paura dei tristi. manzini, 12-35: credeva di opporsi alla tosse
dagli orecchi ripiegati sotto il carico. manzini, 12-177: dai libri, non
monotona, priva di soddisfazioni. manzini, 11-87: uno scontento onesto, da
che descrive una linea curva. manzini, 17-no: orbite colorate si aprono,
orditi. -canovaccio. manzini, 7-23: amalia... si
muti dissensi, dei muti consentimenti. manzini, 11-86: nel cortile, fra alberi
puccini, sono espressioni di popolo). manzini, 18-130: piccole canzoni in voga
risposta alla madre od alla nutrice. manzini, 10-66: un'orchestra in cui distinguevo
riesce troppo fine e poco resistente. manzini, 16-37: almeno cinque minuti dopo,
in tal forma avvenga. c. manzini, i-2-241: dicono i savi che
sordida i cubi di granito decrepito. manzini, 12-105: schiuma orlava la bocca
. -racchiudere, delimitare. manzini, 8-24: mi ritrovavo a misurar passi
e a mano a man si cela. manzini, 11- 120: pini piccoli,
trattamento a base di ormoni. manzini, n-103: vien portata [la gallina
ha in consegna la zia agata. manzini, 10-42: una grassa massaia con
aver attraversato questa immensa convulsione storica. manzini, 7-84: il manoscritto chiuso nella
orso nel pelo e non ha coda. manzini, 11-132: fra gli orsi è
persone ricoverate in tale istituto. manzini, 7-27: un giorno, sulla spiaggia
ossa o ne ricorda le caratteristiche. manzini, 8-125: se... mi
vale consolidarsi nella persona, fortificarsi. manzini, 15-246: quando l'aveva lasciato,
. il pronto esercizio della ragione. manzini, 12- 190: non è
vibravano aspri in un ritmo concitato. manzini, 18-242: vedeva gli ottoni dell'
nativa rusticità e ottusità di vecchio contadino. manzini, 18-50: dietro la trincea dei
, insieme al pastrano, la vita. manzini, 15-300: fu spostato il telefono
e indica grazia, leggiadria). manzini, 18-160: quell'ovetto di viso,
casa che d'un ruvido contadino. manzini, 12-37: voi, costà,
, d'un verde più pallido. manzini, 17-168: la belladonna ha rami eretti
lunghe, scrocchianti, pagliettate. manzini, 18-55: lei turbinò, inerpicata su
-sm. decorazione di lustrini. manzini, 14-22: quella luce d'aprile,
palchetto al comunale o all'alfieri. manzini, 17-139: il tortiglione dorato reggeva le
(taraxacum officinale); soffione. manzini, 18-27: teneva in mano un fiore
gli occhi delle prove tanto palmari? manzini, 13-51: cadde dalla sua bocca
palmare differenza di questi due lumi. manzini, 18-no: rischi se ne corrono,
. tormentosamente nell'orlo delle palpebre. manzini, n-47: sull'occhio enorme,
seni / la roma degli stati pontifici! manzini, 12-165: intorno al collo palpitava
monco serpente, / l'eginetica mente. manzini, 16-91: nella sua dedizione per
. brillio, sfolgorio, sfavillio. manzini, n-91: il cielo era un alto
2. panico. manzini, 17-23: non era proprio un essere
inconvenienti ai danni del tessuto. manzini, 12-65: il ferro scorreva, batteva
stagno. -identità personale. manzini, 17-171: eri una specie di medium
'e di 'paparazzi '. manzini, 17-177: l'idea dell'obbiettivo fotografico
di amianto e di para vulcanizzata. manzini, 18-139: tiene i piedi incrociati
mo'di scaffale e menso- letta. manzini, 12-154: in quel tratto, la
anzi a passioni contemporanee e parallele. manzini, 12-86: un dialogo supposto, percepibile
parti equali. c. a. manzini, 50: siaci... nella
discutono dell'avvenimento appena concluso. manzini, 18-37: si trovarono nell'osteria di
o modo espressivo reiterato continuamente. manzini, 11-vii: sono [i miei temi
si sia fermato lì per caso. manzini, 12-96: alberi di cartapesta, trattenuti
luce). c. a. manzini, 132: se una lente cava raccoglierà
-sensazione interiore, presentimento. manzini, 8-80: quella musica così dichiarata.
. mangime per animali. c. manzini, i-2-258: per far la pasta alli
verdi pasticciate, ricche e succulenti. manzini, 16-28: domandò: « va bene
con i rosmarini e le patatine novelle. manzini, 17-216: non aveva voglia di
la destillazione della testa. c. manzini, i-2-262: la lodola..
l'angolo della mia casa negletta. manzini, 16-148: un cortile. qualche
vedevano svolgersi sui laghetti e canali. manzini, 12-28: oliviero, il ragazzo addetto
dalla spalla legati a una funicella. manzini, 18-42: camminava svelto, sul
e con regolarità le parole. manzini, 13-298: la voce m'uscirebbe pausata
-screziato, variegato (un colorej. manzini, 11-23: nella vasca del giardino il
nostro passarvi sotto sbandierò al vento. manzini, 17-124: entrambe [le finestre]
, sbuffando e facendo la ruota. manzini, 11- 105: pettoruto,
mezza stagione color cacca di gallina. manzini, 8-146: guarda in tralice il
sospettando volessi impegnarli in lavori pazzeschi. manzini, 8-101: abbozzava un saluto tra
-gaiezza vivace, esuberante, chiassosa. manzini, 8-168: l'autista d'un tassì
cui un violino è posato in fretta. manzini, 12-18: vide da vicino gli
ceylon, la roma buddista. manzini, 17-155: in questa meta
avviso che i pennacchi rossi intervenivano. manzini, 18-246: vide pennacchi di carabinieri
8. rumore breve e improvviso. manzini, 16-233: quegli stivaletti di vacchetta
pepe e un fagottino in mano. manzini, 18-81: i capelli sale e pepe
un mondo non propriamente bratto. manzini, 12-86: un dialogo supposto
calabroni] altresì alle carni umane. manzini, 11-86: uno [dei gatti
di abbandono, di sogno. manzini, 13-29: il treno correva con la
di sogno, a una perduta riva? manzini, 16-107: la sua casa,
scese, / e s'inoltrò. manzini, 12-41: si prova a spiegare come
per unghie con riflessi madreperlacei. manzini, 17-191: adesso si prepara [la
ha una configurazione dubbia, incerta. manzini, 8-13: dove il borgo cede alla
pietade ad me apristi. c. manzini, i-2-245: non vi rechi maraviglia
-animale di aspetto curioso, singolare. manzini, 11-47: un volatile che è un
perfettamente lustrate. c. a. manzini, 15: corpi luminosi si chiamano
da quella musica vecchia e sottile. manzini, 12-34: finalmente tornava ad essere
-irrigidito per la stanchezza. manzini, 18-273: a capo basso, quattro
fisico (un lavoro). manzini, 18-90: marcello ha una mano da
a qualcuno: massacrarlo di botte. manzini, 16-177: mancano tre settimane. mi
minimo suo minuzzolo alligna nella sabbia. manzini, 18-283: ammucchiò, contro il gradino
loro compagnia sui mureui dei santuari. manzini, 15-134: svelta, si passava
una lente. c. a. manzini, 90: del piano necessario per pianarvi
specchio). c. a. manzini, 91: cristalli da specchi, pianati
darei degli sdruccioloni sui pianciti lustri. manzini, 11-92: odorava di resina il
intorno si volgono. c. a. manzini, io: giove non solitario,
lenti ottiche. c. a. manzini, 90: del piano necessario per pianarvi
bagno. -paralume metallico. manzini, 18-26: sopra la lampadina elettrica,
nascosto e angusto angolo della nave. manzini, 10-94: immaginati poi il mio
. - anche al figur. manzini, 8-179: molare superiore, penultimo a
'bravo! bene! bravissimo! '. manzini, 18 306: lei
dimenticato qualche cosa di importanza straordinaria. manzini, 11-78: rispose a quel picchio sui
suscita tenerezza, dolcezza, affetto. manzini, 18-190: « papà » si piccò
a picco, fendono tacque piombate. manzini, 11-37: il falco cala a picco
perché ogni piccoletto è sempre ardito. manzini, 12-79: un piccoletto, già in
con quella acqua aspergilo. c. manzini, i-2-254: ora, perché non abbiano
ammaccatura di una lastra metallica. manzini, 8-64: incastonata nelle pieghe del parafango
e sbrigatemi il letto, di grazia. manzini, 10195: sopraggiunge la mamma,
, in un cielo color piombo. manzini, 12-129: il mare era zebrato
della battitura e della vendemmia. c. manzini, i-2-260: vogliono alcuni che l'
ai loro discorsi insensati, dementi. manzini, 12-28: « che gambe » si
ribrezzo e la magnificenza del luogo. manzini, 11-45: il pitone rosa, il
dalli suoi angeli e santi. c. manzini, i-2-257: il tordo che vorrete
spolveracelo sporco o il piumino spennacchiato. manzini, 16-151: e una giovane donna
-acre (un odore). manzini, 14-116: un odore pizzicante peggio del
dello sviluppo (una pianta). manzini, 11-79: un'erba priva di tremito
artifi ciale. manzini, 16-27: passò le posate dalla destra
costano sempre un pochino di più. manzini, 10-17: tutto è sempre un
quando abbassa le orecchie. c. manzini, i-2-263: li capineri, per essere
abbrustolita, e farina e semola bollita manzini, 16-28: domandò: « va
si faceva gli appunti sui polsini. manzini, 18-20: col ferro, ora ripassava
. a farci del bene potendo. manzini, 17-243: valéry ha detto che non
dello smeriglio. c. a. manzini, 122: questa pietra [smeriglio]
il colore di questi pomeriggi spaesati. manzini, 8-14: case alte, un po'
un carattere pomposo: -pancrazio petrella. manzini, 8-55: la poltrona è vecchia
la cosa in termini più chiari. manzini, 12-45: un grassone in blu
gli spariva tra le ripiegature delle guance. manzini, 18-280: ricordo con esattezza tutto
s'assetta il cappello, cappelliera. manzini, 7-51: più che una donna,
le chiavi di uso quotidiano. manzini, 12-110: con una lampadina minuscola appesa
che le signore portano con sé. manzini, 17-217: intanto, un colpo
ogni impressione. c. a. manzini, 152: a queste due lenti colme
, rimodernandoli tutti gli anni ». manzini, 12-166: « anche questi gioielli.
agli occhiali. c. a. manzini, 1: per quanta diligenza io mi
veder come porta gli anni almaviva. manzini, 12-130: squadrandola dalla testa ai piedi
che aveva di più vivacemente pittorico. manzini, 17-103: ci si esprime per approssimazioni
si farà non ostante la sciagura. manzini, 12-17: giuliana si era decisa
-per simil. agitare, scuotere. manzini, 12-105: schiuma orlava la bocca del
solleva e scuote melodrammaticamente le braccia. manzini, 8-176: ma lei aveva già troppo
che il vecchio prete era spacciato. manzini, 17-153: ci sapeva fare!
dipinto con così poveri e scialbi colori. manzini, 17-167: quel visino tondo,
poche sillabe e strisciando le consonanti. manzini, 18-278: con voce appena più
tumultuoso di sensazioni, di sentimenti. manzini, 18-182: sentì, lungo il filo
un marito. -sostant. manzini, 7-188: -oh, la psicologia dei
prelatizia che prendono i vecchi pederasti. manzini, 18-121: sì, una parlantina uniforme
odorato; squisitezza raffinata. manzini, 16-85: la rèseda (amorini,
anche per questo, una prelibatezza. manzini, 17-123: riuniti nel salone settecentesco
, meraviglioso, lussuoso, sontuoso. manzini, 17-106: il colore, poi,
-colmo di letizia, di felicità. manzini, 14-14: pagine e pagine..
rese la beata anima al creatore. manzini, 17-213: poiché il marmocchio non
incominci a prendere un buon verso. manzini, 12-75: il dialogo prese un andamento
della mente, lo sguardo). manzini, 8-115: dalla lettura di lei,
e dal tormento della sua anima. manzini, n-vn: vi son temi sui quali
si pone qui il presente disegno. manzini, 8-71: la palestra rimane spartita da
presa al destino sopra di noi. manzini, 12-67: forse l'amore è un'
gran presa ai disegni del visconti. manzini, 12-95: « pensavo che, in
-con uso improprio: spina elettrica. manzini, 18-20: col ferro ora ripassava il
; esercitare un'azione efficace. manzini, 8-86: io brancolo intorno al mio
-disporre a formare un insieme aggraziato. manzini, 16-84: che invenzione, ogni mazzo
mòccolo è il vero amico dell'uomo. manzini, 11-85: traspaiono colline così gracili
onore di governare le legioni artistiche. manzini, 17-173: si eresse dietro
bellissima / progenie della mente eterna. manzini, 12-115: affettuoso, pressante,
e l'emulazione del chiedere]. manzini, 7-116: camminava sempre più in
prestigi e prestezze e cambiamenti di mano. manzini, 17-12: non sono proprio del
i sarti chiamano principe di galles. manzini, 16-37: almeno cinque minuti dopo
dell'iride. c. a. manzini, 32: il passaggio che fa la
di linguaggio che non gli è consueta. manzini, 17-75: l'essenza della sua
su gli odori. c. a. manzini, 63: quanto abbia la natura
e l'arte di far pasticci. manzini, 18-134: e lui, lo studioso
aveva offerto a prezzo piuttosto vantaggioso. manzini, 17-47: una comunità di otto
o programmatica franchezza e sincerità. manzini, 18-139: « il viso,
giovane dall'aspetto e dalla pronunzia viennese. manzini, 12-30: da quegli anni ha
non poteva piacere ad un sentimentale. manzini, 17-188: l'ovale del volto
combinazione dell'acido propionico colle basi. manzini, n-102: fra i capponi-capponi ed i
prepotente (la forza vitale). manzini, 17-30: il prorompente vigore del paesaggio
prorompente vitalità. -esibizionistico. manzini, 12-131: poi, di colpo,
della vista di un osservatore. manzini, 12-76: al regista parve necessario prospettare
, fattibile; presentare, proporre. manzini, 17-153: questo acerrimo riformatore qualcosa
quando voleva trarre in inganno orgone. manzini, 12-91: prosternandosi con un gesto
orecchi / alti protende e fermi. manzini, 11-132: fra gli orsi, è
con tre tiri. c. a. manzini, 99: colui che si proverà
albergo per oscuri e ridicoli provinciali. manzini, 12-78: ne aveva sentito parlare
e una vocetta stridula, provocatoria. manzini, 12-45: chi sa che non si
stampavano in nero sul cielo bianco. manzini, 17-179: i colon spellati delle
-che ha incontrollate manifestazioni emotive. manzini, 11-50: vederlo poi perder contegno,
; sabbiatrice. c. a. manzini, 236: de'pulitori e del modo
plotone d'esecuzione, e pum! manzini, 12-21: « sai come fece?
indietro dalla aridità sconsolata della legge. manzini, 8- 127: peccati venialissimi
17. essere erto. manzini, 18-115: « sarebbe a dire?
e insistente di uno sguardo. manzini. 12-70: del volto, l'unico
acconce a proposito. c. a. manzini, 122: punta del diamante,
massima frequenza o quantità registrata. manzini, 18-112: il profilo dei palazzi,
dentro del legno. c. a. manzini, 156: mettere sopra di
(un animale selvatico). manzini, 11-37: per ore è ore l'
rigagnolo, finché uno la scorse. manzini, 12-22: la riga in mezzo spartiva
2. polemicamente. manzini, 17-168: sto forse per darti ragione
riferimento ad animali. c. manzini, i-2-262: gli uccelli che mangiano canapuccia
costole del petto, internamente vuoto. manzini, 8-82: questa folla, questo coro
quadri (in un tessuto). manzini, 12-151: lei indossava un * tailleur
questo fatto. c. a. manzini, 119: prima di tagliar u cristallo
fanciulla con de'capelli color miele. manzini, 12-132: fissava la petroliera che
qualunque, che una cullatrice qualsiasi. manzini, 17-191: adesso si prepara a passare
quartino a testa non si beve. manzini, 10-135: siede davanti all'amico che
, una a quel modo, ecco! manzini, 12- 133: la cosa finì
un incontro, una riunione). manzini, 12-36: non si era mai vista
; l'essere consueto, abituale. manzini, 18-134: dramma e bellezza non son
che mi tormentò per quattro giorni. manzini, 12-118: i singhiozzi, che
condizione economica o politica). manzini, 18-77: temeva le lacrime come la
luminosi). c. m. manzini, 131: se una lente cava raccoglierà
sulla fronte i suoi ciglioni di falcone. manzini, 18- 115: rise.
/ scordo i miei danni antichi. manzini, 17-136: la leggevo e imparavo
la testa di ponte in vallonga. manzini, 18-224: avrebbe voluto sempre insegnare.
glabra del mantello di un animale. manzini, 11-69: nelle radature del pelo [
. 3. radura. manzini, 17: 20: lieve disegno di
capovolta. c. a. manzini, 165: nel detto tubo si raddrizzano
una trasmissione di settimana in settimana. manzini, 17-49: la radio trasmette notizie confortanti
quindici anni che considero come perduta. manzini, 11-35: andai a trovarlo,
riferimento a un giovane animale. manzini, 14-178: centodieci mucche...
rialzò lo sguardo. adelmo raggiava. manzini, 18-245: il primo premio toccò
verso di lui una fascinazione occulta. manzini, 10-199: che erano personaggi im
raggiunto, si sono imbattuti nella follia. manzini, n- 129: ogni animale
lo sviluppo del materialista non è sviluppo. manzini, 13-23: l'iridescente ragna di
maniche di ermellino di eleganti signore. manzini, 14-31: guarnito come un vassoio,
/ tesse nell'ombra i suoi fili. manzini, 11-65: lo lascio scivolare su
, rallegrata da utili piante. manzini, 17-124: entrambe [le finestre]
nel solito luogo presso porta savonarola. manzini, 17-90: una rapina a mano armata
di ferro. -frettoloso. manzini, 15-230: anche l'amore è qualcosa
a. dimin. raschiatina. manzini, 12-44: « così » e
, smorzato (un colore). manzini, 8-27: fra il verde rassegnato degli
, di rallegrare, di trascinare. manzini, 12-46: si sa bene che un
). { { manzini, 18-133: non si dà spiegazioni.
. percepire, notare, rilevare. manzini, 18-99: che giro scoperto di stanze
lei ha sentito recitare la duse? manzini, 12-130: recitava a genova,
. simulato, fìnto; affettato. manzini, 17-198: si facciano amare meglio queste
fuori; di nascosto, celatamente. manzini, 17-184: ci eravamo riunite, un
, e questo da lunghissimo tempo. manzini, 12-49: giovanni ha la sensazione
il regaietto. -regalino. manzini, 12-23: « perché non gli dài
vino 'che 'al '. manzini, 18-285: lui non si era ubriacato
il senso comico prevalga all'affetto. manzini, 18-54: fulvia si sposò giovanissima.
tanto la conversazione dei due ragazzi. manzini, 16-52: il mutamento del professore
sf. rapidità di movimenti. manzini, 18-182: fu di colpo uno splendido
reseda, ruta, timo, cedrina. manzini, 16-85: la réseda (amorini
, la primitiva somiglianza col padre. manzini, 16-33: proprio la più rigorosa
la capigliatura bionda. la guardai. manzini, 12-30: sua madre, che
di una rete. c. a. manzini, 74: viene dietro per ordine
acconciamento da testa il più delizioso. manzini, 18-175: tirava la calza di retino
viene scambiata con le larve della storia. manzini, 17-203: subodora dappertutto la retorica
verità, vaneggiano in queste onde. manzini, ii-166: tu, rettoricando alla rinfusa
dante 'di dante gabriele rossetti. manzini, 18-263: una volta, nel
): specchio retrovisivo. manzini, 12-150: l'acqua di nuovo diventata
un giuramento (un patto). manzini, 18-271: il numero telefonico del suspense
delle altre sezioni elettorali del collegio. manzini, 18-204: tali convulsi pensieri si
non fosse un cameriero del visconte. manzini, 17-181: nella tasca del vestito
, er cucuzzone pareva più tenebroso. manzini, 12-166: puntando tutt'e due i
alberi, alti fieni e ricca vegetazione. manzini, 17-168: la belladonna ha rami
, che aveva saputo scegliere giusto. manzini, 17- 18: quel fervore
con serenità e con precisione. manzini, 18-18: che dolcezza, anche a
le ho dato, lo farei volentieri. manzini, 10-213: aveva le caviglie grevi
mente e mi ridesto la curiosità. manzini, 18-163: ragionamenti simili a marcello
correr troppo a impromettere e imprendere. manzini, 12-m: credo che sia toccata
-per estens. ripiegarsi, richiudersi. manzini, 18-134: conosce la sua schiena di
avevano un po'troppo sfoltita nei riccioli. manzini, 17-217: intanto, un colpo
venne in bottega con quella cabala. manzini, 10-74: per l'ultima volta,
nefi'ac- uavita dell'umidore autunnale. manzini, 15-126: prima evota al
annusare riflessivo, per qualche minuto. manzini, 16-93: si accostò al cordone che
ritratta, eco di un suono. manzini, 18-132: fu una specie di sonno
con la riga, tirati a lucido. manzini, 12-22: la riga in mezzo
. -in contesti iperbolici. manzini, 11-58: seduto sul muretto davanti a
, se si scortica, si rigenera. manzini, n-105: non pretendiamo di violare
tutto a puntino, con meticolosità. manzini, 12-37: piccolo il 'vu'della
rari sono i nomi d'uomini vivi. manzini, 7-21: è bello che la
., l'adolescente tornava verso casa. manzini, 7-51; si prova a lasciar
è limitato in un dualismo rigoroso. manzini, 17-226: nella narrazione, adesso
. il rigurgito della mia libidine. manzini, 18-168: regùrgito di tenerezza, scoppio
giaceva disteso, le membra rilasciate. manzini, 8-171: a causa delle braccia
gara i membri d'una fazion letteraria. manzini, 12- 57: guardandosi,
nel seno la forza del canto. manzini, 17-124: la voce pioveva ora dall'
i capelli, un copricapo). manzini, 8-152: le rimangiano le guance i
, stravolto (il viso). manzini, 18-66: il viso rimangiato da quella
al sicuro, come in una fortezza. manzini, 7-24: è aldo, l'
-cucire più saldamente, ricucire. manzini, 17-218: te l'avevo detto io
italiana con il termine italiano quadrato. manzini, 16-179: la città nella visione-miraggio
: testiera o pe- diera. manzini, 12-32: si rivedeva in un lettino
farò mi ringiovanirà. -assol. manzini, 12-46: si sa bene che un
che le sue guarigioni erano prodigiose. manzini, 16-38: la sua presenza nei ritrovi
rintracciare da questo luogo la sua dottrina. manzini, 12- 140: tutt'e due
soggetti inanimati: non avere qualcosa. manzini, 16-86: nei sobborghi, verso la
e rinverdita la venere di milo. manzini, 18-118: vecchissimo numero da avanspettacolo
come dentro a un piccolo padiglione. manzini, 11-101: una decina di capponi
ciò che non è stato brunito. manzini, 16-152: una massaia ripassa le posate
inamidare un indumento, la biancheria. manzini, 18-20: col ferro, ora ripassava
del volto con gli appositi cosmetici. manzini, 16-124: si ripassava le labbra con
per indicare nettezza di pronuncia. manzini, 17-122: la voce, come ripassata
corrisponde la medesima impressione dal sensorio. manzini, 12-83: le parole, imparate
era scelto. -impegno puntiglioso. manzini, 10-172: spettacolose, e tutte sostenute
più bassi (un'espressione). manzini, 17-180: perfino gli imperativi sollecitanti e
almeno ore ventiquattro. c. a. manzini, 230: lo [il gesso]
e riposato. -immobile. manzini, 11-79: un'erba priva di tremito
una persona rispetto alle altre. manzini, 12-77: « giungerà mai a distinguersi
della proiezione. -acquistare preminenza. manzini, n-vn: prepotentemente, si cacciano in
risananti / per le piaghe sofferte. manzini, 17-187: in mezzo al cupo assillo
, ma per la disoccupazione dilagante. manzini, 17-98: ti disperi all'idea
già pronto per entrare a letto. manzini, 17-95: andai a trovarlo nel suo
immobile visione della sua antichità scolorita. manzini, 17-124: si trovava in mezzo
o porte] con un colpo risentito. manzini, 11-78: col battere di scancìo
, frizzante (l'aria). manzini, 8-14: quest'aria risentita, quest'
somma). f f manzini, 18-68: con tutto se stesso premeva
, emaciato (il visto). manzini, 18-116: una donna scontenta, non
dal pianto (la voce). manzini, 13-328: qualcosa estremamente labile ed intimo
come sempre quando si fa sul serio. manzini, 17-123: bisognava...
prosatore ritarda la conclusione del periodo. manzini, 12-155: c'è in lui
immancabile. -reattività erotica. manzini, 16-50: fossi stata almeno una volta
movere innanzi, ed or ristarsi. manzini, 11-92: l'acqua del fiume,
le guance, contraendone la muscolatura. manzini, 18-77: si risucchiò le guance,
anima mia nella smarrita freschezza dei miti. manzini, 16-168: tutti sono come risucchiati
delle cose che dipendono da lui. manzini, ii-129: vedi che la pittura illustri
alla memoria (un ricordo). manzini, 8-127: peccati venialissimi, ma resuscitati
risvegli: nei momenti di lucidità. manzini, 10-54: per il resto, direi
altro colore. c. a. manzini, 30: tinta ch'è la luce
; non rimanere indietro. manzini, 12-163: giovanni si volse al finestrino
riunioni notturne, e le sorveglia. manzini, 12-36: non si era mai
acquistato dall'altra donna su lui. manzini, 12-134: il gesto rivelava un
innanzi a cui elena sorrideva quasi rivelata. manzini, 17-122: questa parte [di
-riecheggiato (un suono). manzini, 17-151: un giorno, egli dal
a teatro più di una volta. manzini, n-8: direttore del circo che
come gli zuavi o i bersaglieri. manzini, 12-153: strano che in quell'ora
pure di rompere quell'accerchiante noia. manzini, 12-157: calmo e deciso ruppe
ruppe, manco in un singhiozzo. manzini, 18-99: la voce le si
augurio che gli pesava sul capo. manzini, 8-53: sarebbe bastato spostare un qualsiasi
don aurelio, sale della terra? manzini, 17-225: qualcuno mi ha domandato
due uomini a fare la ronda. manzini, 16-14: in su e in giù
mosche le e insetti. manzini, 10-37: h giardino è ronzante d'
e di alate saette un ronzìo. manzini, 16-107: si rintanava nel caffè-biliardo.
quello del rosci- gnuolo. c. manzini, i-2-242: il rossignuolo...
e rosura del legno. v. manzini [« la stampa », 24-vi-1987]
le rotelle del nastro, i gomitoli. manzini, n-61: una fettuccia di sole
mosaico. c. a. manzini, 3: ho visto pezzi di tazze
erano stati gittati in mezzo al negozio. manzini, 12-71: il rotolo d'un
letti / riscoprono i lisi lenzoli. manzini, 8-48: la lampada del capezzale.
cacciato sott'acqua. c. a. manzini, 165: nel detto tubo si
e tutta rugada e molto sottile. manzini, 11-98: liscio è il primo petalo
, striato (il cielo). manzini, 8-120: un volo numeroso, asciutto
maciullanti intaccare i resti del ponte. manzini, 18-97: in mezzo allo sterrato
sta seduto all'osteria. -sostanti manzini, 18-219: tacevano insieme, sospese sull'
, v-386: nelle di lui [del manzini] carte non si trova un'asia
si mise a far le sue prove. manzini, 12-141: sulla schiena, come
successo nei saggi, il pucciniano. manzini, 12-96: si allestiva sommariamente la
taglia. c. a. manzini, 207: quando si vuole preparare alcuna
severo, compassato e autoritario. manzini, 18-160: spampanato, peggio che sfatto
accolse con molta effusione e cordialità. manzini, 16-154: il salotto da pranzo
musica di chopin, e fa salotto. manzini, 16-37: anche quel suo
aiuto (anche iron.). manzini, 18-122: eccolo... lì
luoghi di traffico molto intenso. manzini, 15-261: sterminate, irragiungibili, le
per me e per gli altri. manzini, 18-64: un lavoro monotono,
letter. irrorato di sangue. manzini, 18-118: un viso di morta.
/ appena trovi sanguini e sambuchi. manzini, 11-54: presso le ripe,
il funerale / una povera donna! manzini, 12-57: guardandosi, si rimandavano
: bruto se ne rise saporosamente. manzini, 17-105: con nessuno si può ridere
un aspetto di persona saggia. manzini, io-m: mi covava con gli occhi
, désti / al lor passaggio. manzini, 11-70: vecchio cane che..
2. ottenuto senza reale merito. manzini, 16-124: se... un
consistenza, senza alcun fulcro sopra cui manzini, 12-115: vuoi che t'incoraggi a
a un tenore di vita sbalorditivo. manzini, 10-145: con che naturalezza lei
napoleone. siamo sbalorditi dalla gioia! manzini, 12-61: una sera d'autunno
poco luminoso (un colore). manzini, 17-142: ricordo tutto, resuscito tutto
-figur. mettere in migliore evidenza. manzini, 7-49: aldo aveva avuto la certezza
(la concentrazione mentale). manzini, 17-100: la maga fissa le carte
letter. stordito, intontito. manzini, 7-28: le mani distratte toccano al
perdita delle forze; sbigottimento. manzini, 8-84: una voce di donna trovava
-far sussultare (il singhiozzo). manzini, 12-118: i singhiozzi che lo sbatacchiavano
(il filo di seta). manzini, 18-207: l'ammirazione del bambino,
del mio figliolo, senza capelli. manzini, 12-79: un piccoletto, già in
baci sbadati, a sorrisi sbiaditi. manzini, 7-25: e gemma, la ragazza
e le sbianca dei suoi gigli. manzini, 18-142: la... luce
compromettendone l'equilibrio interiore; confondere. manzini, 10-133: per resistere a quel senso
sf. sboffo di un abito. manzini, 16-131: se lo metteva [il
-emissione intensa e improvvisa di voce. manzini, 18-48: la tensione le rendeva le
uno sfogo, in una confessione. manzini, 8-127: in piedi, appeso per
o atteggiamento sbrigativo, brusco. manzini, 18-153: sentiva che c'era molto
ant. spruzzo. c. manzini, i-2-249: nel mutar che fa il
per estens. estrarre dall'involucro. manzini, 18-243: beveva birra e sbucciava cioccolatini
effetto prospettico fanno pensare a piero. manzini, 8-101: camiciotto sporco e piedini nudi
vetro. c. a. manzini, 122: punta del diamante, che
sono azionate da un motore elettrico. manzini, 16-56: si trovava come sulla scala
figur. euforia, entusiasmo creativo. manzini, 17-38: tanta ricerca, tanta meditazione
. -annullamento della realtà. manzini, 17-74: al deserto dell'umanità in
(un'espressione dal viso). manzini, 18-239: dovette avere un sorriso sforzato
la corrente, andavan di scancio. manzini, 11-78: col battere di scancìo
(un passo di marcia). manzini, 13-89: mitragliavano. quel colpire scandito
e staccato (le mammelle). manzini, 18-24: col petto la premeva.
: pane scantucciato e tutto midolla. manzini, 18-115: rise. e poiché avevai
nudarle il volto e di scapigliarla. manzini, 18-199: mi raggiunge all'improvviso (
disordinata dei petali di un fiore. manzini, 16-87: esistono fiori di campo che
a lungo su nessun oggetto. manzini, 18-53: lo sguardo impazziva in un
produrvisi. -insetto repellente. manzini, 10-n: « che brutto scarabocchio!
, messa in disparte, annichilita. manzini, 10-291: tutta gente che non
un panino e si mise a morderlo. manzini, 12-23: scartarono il pacchetto,
ma te li consegnerò dimani scartati. manzini, 13-175: si capisce come le
rotta una gamba sotto il ginocchio. manzini, 11-70: la chioccia, senza essere
bastava ad alleggerire l'intera giornata. manzini, 8-121: questa ipocrisia delle cose
-errore, sbaglio. manzini, 12-84: gli allievi ascoltavano con un'
ultimo e frenetico impeto d'avvilimento. manzini, 12-103: ad un tratto l'
. -compiere un brusco movimento. manzini, 10-169: mia figlia aveva scattato un
la fanciulla era venuta meno dallo spavento. manzini, 12-80: luccicavano scatoline di metallo
-movimento regolare e cadenzato. manzini, 11-5: i cavalli galoppando, mescolavano
seguire impulsi o ispirazioni improvvise. manzini, 13-225: forze continue..:
scontroso, scattoso, forse invidioso. manzini, 8-157: un prepotente tutto spigoli,
-cancellare dalla mente, scordare. manzini, 12-135: un modo di scavalcare fantasie
. spiovente (una spalla). manzini, 16-217: un'indecifrabile animazione..
. che i trucioli e le schegge. manzini, 17-39: per la strada,
. 17-120: rimanendo tura in manzini, pur dei contraddittori. immobile al
-scherz. essere particolarmente vistoso. manzini, 10-21: « che fronte: una
senza offendersi; parteciparvi con divertimento. manzini, 18-234: non sapeva stare allo scherzo
-figur. accenno di bellezza. manzini, 18-116: una donna scontenta, non
mettere i piedi nella polvere di strada. manzini, 12-31: stella mostrava a giovanni
manifesta alterigia (un comportamento). manzini, 11-87: gridano la strepitosa notizia.
simil. fessura di forma allungata. manzini, 14-81: il muso affilatissimo, spaccato
da per tutto in buon numero. manzini, 18-274: infine compare lo squisito
rievocative narrazioni partenopee scialbe e sciatte. manzini, 8-82: dire- che a spiegare
che le pretese della casa farebbero aspettare. manzini, 12-163: stracciata e sciamannona,
sull'acqua. -sostant. manzini, 17-170: le braccia quasi irresistibilmente acstà
, si chiuse nella sua sciarpadi pelliccia. manzini, 12-124: aveva un 'tailleur * rosso
. 4. squassare. manzini, 18-159: il movimento delle spalle che
pronom. sbellicarsi dalle risa. manzini, 17-184: vilma si sciattava in un
per estens. frammento, parte. manzini, 13-166: allungata sulla poltrona, in
imbruttirle, ridurle goffe e ridicole. manzini, 18-114: è una vera sciccheria,
e l'abitudine inveterata dello scicchettóne. manzini, 16-193: « e ora dimmi
vedremo a rigagnoli / quell'orco sudar. manzini, 16-157: uno scilinguagnolo così attivo
la cravatta e lo baciava pazzamente. manzini, 12-23: scartarono il pacchetto,
6. abbandono, rilassatezza. manzini, 10-67: lo rivedo seduto con l'
superficie liscia (la mano). manzini, 12-166: puntando tutt'e due i
al cantone: via massimo dazzélio. manzini, 11-33: mi face / pensier
maestoso, scocca lodi alla pastorella. manzini, 10-162: a questo punto scoccò la
un'occasione, un'opportunità). manzini, 10-19: fu allora e in quell'
, scompone, dispiace a molti. manzini, 17-175: il segretoè stato raggiunto da
in italia dagli stessi trattati di vienna. manzini, 12- 164: credo di
di rotture e di pioggia che trapelasse. manzini, 16-89: sapeva quanti minuti la
le aie e per le stalle. manzini, 12-141: sulla schiena, come da
stentato (una pianta). manzini, 10-105: un fuggi fuggi di strade
bella vita: paesileggeri, quasi scorporati. manzini, 18-87: così scorporato dall'aria
-avventura sentimentale di breve durata. manzini, 10-172: poi il nostro fidanzamento,
rapporti umani. -anche assol. manzini, 18-15: la soggezione scosta: bisogna
morboso (gli occhi). manzini, 8-147: una ragazza magra, con
trovò modo di tempestare col cuoco. manzini, 17-62: desiderosi d'entrare e
davanzale della finestra in camera sua. manzini, 12-13: un'enorme smagliante farfalla.
parlantina vivace del chiolano. manzini, 10-85: così a lungo rimanevo in
mano sinistra afferrare l'elsa della spada. manzini, 10-33: le [gambe]
le faux cuers grant painé an porterei manzini, 18-175: sconcertato, si provava
unico, il tuo linguaggio onnibeato. manzini, 8-19: qui l'aneddoto non è
perso intensità (un colore). manzini, 7-160: il concerto era finito.
cavo teso rilasciato all'improvviso. manzini, 18-191: l'improvvisa scudisciata del laccio
brivido simile al ribrezzo della febbre. manzini, 12-35: credeva di opporsi alla
fusse più lucido. c. a. manzini, 30: tinta ch'è la
-che esprime la pienezza dei sentimenti. manzini, 17-141: di nuovo s'alzava il
/ castissimo, secondo il buon costume. manzini, 12- dizionario dello sport e
sormontandola, gli segavano il collo. manzini, 10-139: le maniche, troppo
gambi a segnalare i papaveri e ifiordalisi. manzini, 17-102: un lusso di sorriso,
gambe, come tutte le altre sere. manzini, 12-160: 1 ragazzi scacciati dal
vi appariscono i segni delle cannonate. manzini, 234: bisogna di quando in
segno: allusione che colpisce. manzini, 16-37: « abusa dei suoi poteri
8. secreto dall'organismo. manzini, 16-218: la bellezza esisteva: fosse
proconsoli. -agire in subordine. manzini, 12-82: « è lui che ha
di semi-abbandono in cui a. manzini [« l'illustrazione italiana », 12-iv-1914
bianco penitente avvolto di scarno saio. manzini, 11-70: mesi e mesi in
con pochi ornamenti. c. a. manzini, 86: l'occhiale o
trebbe definire la parte minore della manzini. dei romanzi pedagogici settecenteschi.
reattività e una sensibilità eccessive. manzini, 12-20: che io abbia oppresso e
delzate dal senso della loro breve durata. manzini, 12-37: di rantola.
le gonfie mammelle delle vacche vendute. manzini, 8-164: nando...,
, è tutta paesana e toscana. manzini, 17-167: chi non sente serpeggiare,
pericolo). - anche sostant. manzini, 18-74: avvertiva ora un serpeggiare di
simil. tubo lungo e sinuoso. manzini, 18-16: l'officina era grande,
-serratura-lampo: cerniera-lampo. manzini, 8-99: non riusciva dunque a fare
quei della città. c. a. manzini, 99: occhiale che sia lavorato
il sessanta, gli emigrati rimpatriarono. manzini, 17-56: lo vidi per l'ultima
vescicosi e violacei, ancora ciechi. manzini, 14-161: il nodo grigio,
o di rigido feltro armarsi il dosso. manzini, 11- 86: uno [
nuda nella luce sfacciata della 'sala'. manzini, 11-119: il mare era d'un
, a 'tresette'e a 'scopone'. manzini, 17-201: gli anzianotti fedeli alla tecnica
-rovinato, vanificato. manzini, 8-127: può perfino avvilirsi, mancarsi
superficie sferica. c. a. manzini, 149: l'altra [lente]
globo. c. a. manzini, 68: intendo per figura lenticolare due
schizzare il cappello di qui là. manzini, 18-232: irresistibilmente, eglile sfibbiò un
rapidamente la labile arricciatura delle superficie. manzini, 17-37: era come se l'
, assente (lo sguardo). manzini, 12-52: lo sguardo di stella è
di pizze o sfoglie sciroppate. manzini, 16-53: indugiava... facendo
. viva luminosità di un sorriso. manzini, 13-282: a colpirlo è lo sfolgoro
il tetto di un edificio). manzini, 8-117: qualche facciata sforacchiata, qualche
con rapidità, battendolo velocemente. manzini, 14-46: la civetta sforbicia il becco
pestando gerani, sfracassando vitrei guardameloni. manzini, 15-69: « sciupa tutto »
un uomo sfranchito nel conversare con tutti. manzini, 13-19: « mi permetta di
l'alto (un ramo). manzini, 11-87: un olivo che, per
. tr. spiccare il volo. manzini, 11-91: s'aprì una larva e
, su cui le gonne femminili sfrusciavano. manzini, 8-49: scende dall'orlo del
, riferito a un animale). manzini, 14-144: ha... lo
aria sfumano il grigiodella terra in riposo. manzini, 10-28: il panorama che la
sé (un ornamento). manzini, 14-61: comparve, a sommo del
fastidioso e irritante di un suono. manzini, n-130: che maledetto frastuono, gli
da una certa condizione psicologica. manzini, 12-52: « io viaggiavo » replica
rifinitura. c. a. manzini, 201: dopo che si è sgrossato
di chi la stringe.. manzini, 16-23: quando il caldo o l'
urlò foffo con gli occhi sgusciati. manzini, 13-27: la faccia quasi non bastava
del cardone era una povera contadina scalza. manzini, donna amata nella lirica dei primi
'seni'nasali, mascellari, sfenoidali. manzini, n-x lessi tempo fa che gli uccelli
pendente (il labbro inferiore). manzini, 14-155: il labbro inferiore nero,
le ginocchia, le gambe. manzini, 8-61: indolenzimento che mi..
una smorfia (il labbro). manzini, 18-171: il labbro di sopra,
g poco lontano dal punto c. manzini, 8-154: ne facevan fede le gambe
con orrore l'ordegno di morte. manzini, 12-13: un'enorme smagliante farfalla,
: 'smagliatura': serie di maglie scappate. manzini 12-73: il ricordo improvviso d'una
-far risaltare (la luce). manzini, 10-82: vedo la luce, la
, da un'ombra, ecc. manzini, 10-156: sirio vedeva un treno morto
cresta o orlo o risalto smerluzzato. manzini, 13-38: vede l'abbracciante curva della
ciuffi irregolari (i capelli). manzini, 10-171: orsola non è voluta andare
farsi un muscolo anche del cervello. manzini, 18-24: ne avrai sentiti di
le positure feline della razza néra. manzini, 18-181: un fluire, un'articolazione
-entità leggerissima, quasi inconsistente. manzini, 18-132: si allarga un fiocco di
aquila] scappi a nessun patto. manzini, 11-131: bercia il 'tucano di cuvier'
» « un buon sileno vecchio ». manzini, 17-provedere che le acque delle pioggie non
sicuro, dal carattere autoritario. manzini, 17-161: due ragazze...
è più l'eccezione che la regola. manzini, 18-41: lei, una bambina
sogliono venir di levante. c. manzini, i-2-252: il fanello è un uccello
sentito un piccol sollecito molto piacevole. manzini, 11-3: fu proprio nell'allungare il
quattro ale con torri l'edificio. manzini, 12-186: un verde ripiano e un
sollevata dalla gravidanza sugli stinchi sottili. manzini, 11-121: fra tavolini, panche
non somiglia in nulla l'originale. manzini, 11-80: gli si confà qual biancore
e galleggiò nel filo della corrente. manzini, 12-96: si allestiva sommariamente la scena
. -trascendere le aspettative. manzini, 12-68: la realtà sopraffaceva la speranza
poco è sopraffatta da un rumore sotterraneo. manzini, 12-139: più insinuante del gelsomino
il commesso, inarcando le ciglia. manzini, 12-121: batterie di scarpe,
, capriccio di una tenda. manzini, 12-139: come sipari [nello studio
-diffondere, spandere nell'atmosfera. manzini, 18-151: la sera sospendeva nell'aria
col mezzo del- rorgano della cute. manzini, 18-107: trasmessa da lei, forse
reni con un braccio e la sospingevo. manzini, 11-79: il contadino sospinge il
sarà rimasta in un finissimo sottabito rosa. manzini, 7-144: davanti allo specchio col
-con movimento rivolto verso l'alto. manzini, 11-78: rispose a quel picchio sui
mette / a correre sotto i lecci. manzini, 18-32: un anno fa,
insieme i raggi. c. a. manzini, 135: la natura provede alla
con quel moto familiare delle ballerine. manzini, 16-123: passa le braccia nelle spalline
un movimento uguale, una carezza ipnotica. manzini, 17-211: una bionda con i
irrefrenabile (una persona). manzini, 18-160: adesso si smascellavano..
che verdi avrebbe potuto carpire a rubens? manzini, 17-184: vilma si sciattava in
a dire « trentatré ». r. manzini [« l'avvenired'italia », 4-ix-1943
sgargiante (un colore). manzini, 17-106: il colore, poi,
/ giacea per avventura a la campagna. manzini, 12-138: scaffali come quinte,
-scostare i rami di un albero. manzini, 12-72: stella gli ricomparve fra quelle
ròsa dal bruco inargentata dalla chiocciola. manzini, 10-28: che curiosa spartitura dello spazio
i'penso morire per ispasma. c. manzini, i-2-261: i rossignuoli vecchi di
li orti specchiati da 'l mare. manzini, 11-3: fu proprio nell'allun-
dei petali (un fiore). manzini, 18-30: sedeva la bambina, reggendo
teste calde e scioperati e spendaccioni. manzini, 16-122: il padre dell'amico elio
spennellatovi col catrame: 'viva portugal'. manzini, 10-172: mi figuravo a spennellare furiosamente
salto; non vi spenzolate nel vano. manzini, 8-126: col cessato allarme si
cagioni i modi gli effetti. manzini, 10-48: si protendeva in avanti,
più pesante (il silenzio). manzini, 13-35: il silenzio...
-rivelatore di una disposizione d'animo. manzini, 17-88: quante frasi-spia continuerò a trovarvi
un materiale. c. a. manzini, 228: specchiali che lavorano talora anche
la mano e lo spiava nel volto. manzini, 8-67: lei ha fatto due
con un'intensità anemica e straordinaria. manzini, 12-93: il bianco del fazzolet-
la dicitura « sacra bibbia ». manzini, 17-239: non una volta che
si spicca e lieva di terra. manzini, 15-266: imparare a spiccarsi dal
quinte di boschi e di rupi. manzini, 10-171: dalla finestra dell'albergo,
spiccioli per le minute spese del discorso. manzini, i3'i35: tn spiccioli di
spiegabile di affermare le conquiste fatte. manzini, 12-139: è spiegabile il fascino?
a gola spiegata, senza freni. manzini, 16-88: sulle prode, in campagna
e aperto (il riso). manzini, 17-127: la vidi ridere d'un
c. manzini, i-2-248: altri cardellini si dilettano più
pavera più minuta. c. a. manzini, 122: questa pietra [smeriglio
-lo spargersi tutt'intomo della polvere. manzini, 8-71: la palestra rimane spartita da
-uno spolvero non si rifiuta mai. manzini, 15-30: quattro cinque uomini, in
parola un ringhio spregiativo e uno sputo. manzini, 16-90: « onorevole miseria »
, avv. letter. sprezzantemente. manzini, 15-158: tutto qui: il quadro
-con alterigia e sussiego. manzini, 17-89: la vena scientifica..
dava nella genericità e nell'arbitrio. manzini, 8-128: è ancora vita, la
obbligato a fare una confessione. manzini, 18-293: da bambina.. oh
i petali di un fiore). manzini, 8-40: su un disco di petali
prosciutto, e via dietro a lui. manzini, 16-53: indugiava...
giro o dando loro ascolto. manzini, 16-152: starei fresca, se dovessi
della pece che cominciapastranello color tabacco. manzini, 16-122: il padre dell'amico piccoli
spina, la presa). manzini, 18-20: col ferro, ora ripassava
o anche per non rispondere). manzini, 18-312: angela staccava il telefono,
scrittura del mesca sia invece interamente sensibile. manzini, 17-115: una innata superiore eleganza
acuta gli si stampò sul viso. manzini, 18-33: a lui pure gli si
glia). c. a. manzini, 116: medaglie da lui stampate con
-piolo di una scala. manzini, 10-14: quando fu per andarsene,
-gamba esile, gracile, rachitica. manzini, 18-55: bella, la tua amica
il prato e stellano la roccia. manzini, 12-71: al di qua del tappeto
privo di capelli sulle tempie. manzini, 12-156: con gli anni si era
sulle labbra. - anche sostant. manzini, 16-124: si ripassava le labbra con
regola quasi costante era il ribaltamento. manzini, 12-149: giovanni aveva sterzato bruscamente
: apprezzare molto. c. manzini, i-2-251: il passare canario è un
-ripulire le labbra dal rossetto. manzini, 10-20: « anche la bocca,
colorito naturale; pallido e smunto. manzini, 10-119: una signora che pareva ci
lentezza o a fatica le parole. manzini, 10-49: non mi riconosce nella ragazzina
mani nelle mani, come due sorelle. manzini, 7-43: l'asse da stiro
mio padre alla maschera di pantalone. manzini, 16-128: la mamma adesso cercava di
suo corpo emanava un odore stordente. manzini, 13-75: stordente, addirittura una convulsione
storditezza, la ruminazione lenta del tempo. manzini, 12-47: suo marito aborriva i
mi rende così rara e improbabile. manzini, 8-113: prima l'aveva pretesa,
224: stormivano in me le memorie. manzini, 8-72: alle uno ad uno con
galmente in una stortura abituale della volontà. manzini, 8-20: chent'è lo
, affaticato (il passo). manzini, 14-100: allontanandosi con qualche passo alla
profondo (un sentimento). manzini, 10-16: in due anni d'amore
un paesaggio, un'atmosfera). manzini, 14-162: infine l'approdo a una
da un impeto di pianto rabbioso. manzini, 18-291: qualcosa fra un mezzo urto
poi dar ombra e magari straniarmi. manzini, 8-44: tu eccedi in una piccola
boccata di pan nero da dargli. manzini, 16-106: william compiacerà questo pubblico che
la carne. -sfilacciare. manzini, 18-11: la luna era avvolta in
giornali il tuo dialogo con giacinta. manzini, 12-63: con ma- risa graziadei
(l'espressione del viso). manzini, 12-96: la ragazza col 'foulard',
aura di mistero, di magia. manzini, 12-37: di dove s'irradiava questo
. l'incalzare, l'incombere. manzini, 12-82: sarebbe stato un continuo eludere
-per simil. fessura. manzini, 17-11: confinato in quella strettoia di
cinabro vermiglione come striature de corallo. manzini, 12-158: il grigio bergantini
venga giù a dar ne'birilli. manzini, 12-39: i giuocatori, invisibili:
morti cerchiamo di sottoporre a'lor casi. manzini, 17- 203: la macchina
agg. che si struscia. manzini, 7-81: quel fianco strofinoso, quella
nella vecchia e santa vita familiare. manzini, 7-io: la pasticceria con la sua
la scala. -di animali. manzini, 11-70: la chioccia, senza essere
spolvero ben ben giubba e cappello. manzini, 13-196: stanco, sudacchiato.
d'aver proprio tutti dalla sua. manzini, 12-30: i professori, il
di corazza eccezionali. r. manzini [« l'avvenire d'italia »,
rovinate erano state supplite da case. manzini, 10-81: in due anni, le
con un passo lento e sussiegoso. manzini, 8-101: abbozzava un saluto tra scaltro
scomparire (il rossore). manzini, 18-16: sulle gote gli svampiva il
8. dimin. svanitèllo. manzini, 18-25: sembra una ragazza un po'
ancora tra lo svariare del verde. manzini, 11-79: tutti gli alberi che
disarmonia, grossolanità di modi. manzini, 13-174: giungono dalla campagna. nelle
sgraziato o, anche, grossolano. manzini, 14-107: di profilo, il corpo
teso male (un abito). manzini, 18-40: ce la fece a rintracciare
composta assettatura dell'abito. manzini, 15-149: aveva un che di aristocratico
più fragile (i capelli). manzini, 12-116: i capelli un po'cresciuti
rapido, balenava una sorpresa del mistero. manzini, 18-215: la camicia, buttata
un lembo o d'una piega. manzini, 8-52: sui lenzuoli tesi, su
eppoi un trillo finale a svolazzo. manzini, 15-203: tutti i giorni, per
/ volga gli occhi di taffetà. manzini, 18-86: passò uno stormo d'uccelli
venire.. vogliamo tagliarli a spazzola? manzini, 17- 183: soltanto per
già tracciata. c. a. manzini, 208: descritto che averà questo cerchio
col taglio del becco trita ogni cibo. manzini, 18. intersezione fra due
che doveva uscir di casa con lui. manzini, 17-194: di nuovo premette con
tam-tam, là è porta palazzo. manzini, 13-129: quei silenzi...
ha valore iron.). manzini, 10-35: è innamorato. supplica con
iii-496: l'ossa vener gli tarla. manzini, 8-152: riso che l'ansietava
sciacquone, nel cesso all'inglese. manzini, 18-103: indecenza della casa squarciata
a determinate operazioni. e. manzini [« l'espresso », 7-vi-1987]
per una catena di variazioni leggere. manzini, 16-102: scomposizioni, rovesci,
campane di campagnammare ricominciarono a tempestare. manzini, 18-37: angela credette che volesse
mi riesce di ritrovare quei fogli. manzini, 17-47: e una volta che,
: tempista, oggi si dice. manzini, 17-214: graziosamente tempista, uno
/ d'argento tegnamo nel pugno. manzini, 12-32: tutt'e due tenevano
togliersi il cappello per salutare. manzini, 5-156: sgorbia, se nel parlarti
fame la dominante del nuovo tono. manzini, 16-101: l'orecchio e la
veicolo su cui si viaggia. manzini, 12-163: si volse al finestrino opposto
che si teneva pure al muro. manzini, 16-89: sapeva quanti minuti la maestra
mi manca sotto i piedi la vita. manzini, 11-101: muovendosi nel breve recinto
con tutta la persona; ancheggiare. manzini, 5-182: ser bozio, che non
a lunghe teorie di alberi spogli. manzini, 17-110: 1 fiori di alis
una terrazza (un vano). manzini, 11-33: mi facevano compassione, ogni
pratiche zootecniche fraudolente). manzini, 14-144: fra i capponi-capponi, ed
ogni rimedio 'terapeutico'era ormai insufficiente. manzini, 12-155: « sarebbe stato un grande
, anche, stravagante, eccentrico. manzini, 12-73: « c'è maniera e
valdo, tiratelo pulito, a modo. manzini, 18-171: altroché tirare a lucido
tirato a sghimbescio da un cavallo grigio. manzini, 11-79: si avvicina un carro
-insorgere (una malattia). manzini, 12-m: credo che sia toccata a
, senza che si determini il colore. manzini, 11-13: il campano dondolante al
figur. interrogato in modo pressante. manzini, 18-293: da bambina., oh
bilanciere. c. a. manzini, 116: medaglie, da lui stampate
/ ch'e'pare un grazianaccio convertito. manzini, 5-6: se chi un tempo
barocco un po'storto e pericolante. manzini, 17-139: il tortiglione dorato reggeva
gli si spaccò sotto un'ascella. manzini, 17-216: brando allargò le due
non arriverà mai più al traguardo. manzini, 18-15: quando ti sembrerà d'aver
annunzio propose 'tramez zino'. manzini, 14-53: tramezzini con caviale per la
di riviste, miniature e fotografie. manzini, 17-117: m'innamorano quei divani (
apparecchio o dispositivo trasmittente). manzini, 1-49: la radio trasmette notizie confortanti
sua volta l'opera d'arte. manzini, 17-85: come tutte le persone
6. 1991. manzini, 11-103: vien portata [la gallina
compagno e de * suoi modi traversi. manzini, 18-145: era vero: serietà
e il camion della cabina sonora. manzini, 14-65: rientravano e s'accorciavano
. e. gadda, 23-158: la manzini è a roma col falqui. dirigono
trimensile ciascuno, cioè « prosa » (manzini) e « poesia » (falqui
5. dimin. trucchétto. manzini, 17-175: esiste anche l'indiscreta per
comune della specie ramphastos cuvieri. manzini, 11-131: bercia il 'tucano di cuvier'
, o stabili de'primi scolastici. manzini, 16-44: alla lezione seguente, trovò
che avevo visti in questo viaggio. manzini, 7-17: nella bottega che era
di imperfezioni e compattezza della pelle. manzini, 12-38: non immaginava che bastasse tanto
disegni simmetrici di righe: mare lungo. manzini, 12-38: non immaginava che bastasse
unzione al reverendo professor don canali. manzini, 10-40: ha i capelli rossi ed
, uomicciattolo. -uomiciattolo. manzini, iii-75: ecco di nuovo le carte
io resista agli urti del vomito. manzini, 18-291: gli uscì, a tradimento
anziana anche la spilla di turchine. manzini, 15-134: con una mossa del capo
2. condensato in vapore. manzini, 11-5: i cavalli galoppando, mescolavano
spruzzatore di essenze profumate. manzini, 15-33: da una banda uscì un
condotta da sgualdrina da trivio. » manzini, 12-166: « ma tutti dicono bene
riveste (un indumento). manzini, 12-28. ester ^ per favore,
uno dei luminosi ornamenti della poesia. manzini, 18-158: le sillabe bene staccate,
la signora petronilla diè un balzo. manzini, 12-85: la voce gli diventa
peluria di foglie o di fiori. manzini, 17-168: la balladonna ha rami eretti
tunice d'erba e di legno. manzini, 18-44: la foglia si avvicinava,
, pallido (un colore). manzini, 11-87: le setole lascian vedere un
di sempre. -altissimo. manzini, 18-49: oscilla su tacchi vertiginosi;
vespe e lambrette lo signoreggiano, oggi. manzini, 10- 40: passa un prete
dura selce, ai mali suoi diventi. manzini, 12-51: si trova in brandelli
. -peggior. vestitàccio. manzini, 5-261: diamoli almen quel vestitàccio antico
grappoli occhieggiavano tra la dovizia dei pampani. manzini, 13-295: sulla facciata, colma
direbbe non conoscano né pudore né impudicizia. manzini, 12-74: fu troppo. la
. -acer. violettóne. manzini, 17-106: il colore, poi,
lo strido assiduo delle trite rote. manzini, 12-18: vide da vicino gli strumenti
nel ritirare la gamba l'avevano salvata. manzini, 11- 45: sulla sabbia,
potenza coloristica e la visionarietà psicologica. manzini, 12-21: anche adesso che è guarito
reale valore, ciò mediocremente importa. manzini, 10-63: sposai un avvocato dodici anni
e di buon umore ad un tempo. manzini, 12-43: stella gli girava intorno
nostri poeti, e ne'forestieri. manzini, 8-11: la stessa calligrafia mi fa
volano2, sm. volani manzini, 12-165: intorno al collo palpitava una
, il distogliere il viso. manzini, 10-52: avendolo sorpreso mentre tentava di
e folto (la capigliatura). manzini, i-67: reale incontro! cento numi
serpente avvolge su se stesso. manzini, 1-45: sulla sabbia, punteggiata di
tanti emme, consecutivi, luminosi. manzini, 12-37: piccolo il 'vu'della scollatura
memoria: lacuna mnemonica; amnesia. manzini, 12-84: gli allievi ascoltavano con un'
nelle zagane, nei corpetti delle donne. manzini, 7-32: l'uomo avanti con
stroncano col becco gli zampini dei sorci. manzini, 14-153: conficcò gli unghielli sullo
sotto le maniche della giacca zebrata. manzini, 12-129: il mare era zebrato
; il vin canta nel tino. manzini, 10-69: dietro i vetri delle finestre
-traiettoria spezzata di un fulmine. manzini, 15-34: parlavano; e a lui
alternativamente sporgenti e rientranti. manzini, 18-59: apparvero le costruzioni recenti,
emozione (il cuore). manzini, 18-209: il cuore...
per farcireletue cartine. m. s. manzini, 1-87: baci sulle guance e
alla pari delle piante quello auspicato da ezio manzini in 'giardino delle cose', metafora