abbacinanti come lo addome delle lucciole. manzini, 8-168: dopo una curva,
promesse e precipitare le nozze ». manzini, 8-51: la terra pullula d'offerte
balzo con un abbaio che stordiva. manzini, 11-70: una stanza semibuia,
11 tuo cancello furono sopraffatte dall'edera. manzini, 7-22: parapetti di piazze abbalconate
/ abbandonatamente come fossi / per mancare. manzini, 10-93: non ho saputo essere
a costringerla ad abbassare le palpebre. manzini, 10-16: fu bello, un tempo
isposo il figlio del suo servo. manzini, 10-21: ho voluto abbassarmi, la
più abbastanza forti per il martello. manzini, 10-102: come supporre che «
si abbatté come un lutto grande. manzini, 10 209: sciogliendosi
tutto il dimenticato abbici dei gesti. manzini, 10-192: ciò che ella chiamava
rifl. divenir buono, placarsi. manzini, 9-113: strilla [il bimbo]
: sembrava abbonito, quasi contento. manzini, 1-213: la sera, [il
se la volessi abbordare da questa parte. manzini, 7-229: seduta accanto a lei
abbottonarsi i pesanti orecchini d'oro. manzini, 10-175: mi s'avvicina; scherza
/ sul tuo petto di giovane atleta. manzini, 10-192: ed eccola chiusa,
, torme fonde pollano acqua torba. manzini, 10-98: mostratemi le vostre carte
di lumi nell'aria torbida / sospesi. manzini, 10-41: le pareti d'un
abbrucia, e resta come carbone. manzini, 10-28: su un balconcino, una
scivolavano come su d'un marmo. manzini, 10-82: su un tavolino stava disteso
sano coloro che adorano il sole. manzini, ii-xi: ondate d'uccelli che,
quelle parole di un'improvvisa luce. manzini, 1-81: di solito era lui che
della ragione a favore dell'autorità. manzini, 7-52: un modo d'intendere
, / son come un naufrago. manzini, 10-156: ed ecco il paesaggio abituale
sospiro, / abitudinaria aspettativa morbosa. manzini, 8-107: ma perché continua ad accettare
perché ci hanno insegnato a camminare. manzini, 10-19: con diligenza mi piccavo
ma son temi troppo rancidi e abusati. manzini, 10-85: ce ne vorrà per
volessero dar pace a nessuna zolla. manzini, 10-19: le persone di servizio,
, agg. avido. manzini, 7-87: occhi famelici e accaparranti.
franchi t'accaparri un magnifico canarino. manzini, 10-25 'un prodigarsi,
perché m'accende ancora la speranza. manzini, 10-188: che esplosioni d'energia,
un momento raccolti nel pensiero medesimo. manzini, 10-21: mi mise le mani
occhi i primi passi di una danza. manzini, 10-59: pallide piante di limoni
l'umiltà d'ogni suo atteggiamento. manzini, 10-67: le narici leggere, lavorate
viso florido e acceso di splendida energia. manzini, 10-180: più di lui accesa
modo da formare un cespuglio. manzini, 8-147: cento modi di verde con
d'acchito, che per istudio. manzini, 10-78: io vi adatto me stessa
. 2. strascicato. manzini, xx-xi: con l'aria oziosa e
pieno di acciacchi e di manie. manzini, 10-134: smaltita a metà la
d'acciaio freddo che non tollerava resistenze. manzini, 10-212: « i tuoi occhi
2. rifl. raggomitolarsi. manzini, 11-63: [il bruco] cede
incendio erano acciambellati tubi da pompe. manzini, 12-49: al pari d'un serpente
punto che accivettava un bagnino adusto. manzini, 7-33: immagini su immagini,
minatori tedeschi. -figur. manzini, 9-145: vuole acclimatare adagio, in
, mentre egli si dimostrava intimorito. manzini, 11-73: una striscia d'ombra,
faceva leva sulla spalla del ragazzo. manzini, 9-122: il fratello più piccolo intento
vuota, di una tetraggine accorante. manzini, n-6: e di nuovo un andare
canti di dolore e di vendetta. manzini, 10-46: nello sguardo con cui per
, lo inventiamo quasi mentre parliamo. manzini, 10-191: tutta gente che non
simile negli uomini e nelle bestie. manzini, 11-137: [le mucche] piegano
i nostri occhi carichi di passione. manzini, 10-188: ferma, le mani di
quel che ti accusarono gli uomini. manzini, 10-17: accusare non è affar
chiamiamolo così, di una cosa innominabile. manzini, 10-87: le labbra,
sulla parete di una vecchia casa. manzini, 9-55: una bancherella colma di
delle affezioni delle vie respiratorie. manzini, 11-79: il contadino sospinge il bove
colle sue tanfate di lezzo rancido. manzini, 10-138: asciuga piatti, posate,
dell'autentica vinaccia ridolente nel sentore. manzini, 7-240: generosa, l'acquavite
ebbe che a lodarsi dell'acquisto. manzini, 10-203: le capita di disporre
solchi della tua faccia umile e magra. manzini, 9-67: quasi mi si aggrappò
le braccia gl'invadeva la persona. manzini, 10-59: ora la mia pietà si
tutta fondata sull'acuità delle sensazioni. manzini, 12-47: egli sembrava tirarsi indietro
avevan ferito il cuore di più. manzini, 10-48: si protendeva in avanti,
acuto1, n. 6). manzini, 11-27: attutiti dal sole e dall'
stanza segreta piena d'inquiete suggestioni. manzini, n-137: cominciano poi [le mucche
come un adagio arioso di ricordo. manzini, 10-153: il senso di quell'
vivaio di razze ancora allo stato primitivo. manzini, 11-127: la festa con cui
balla tra le corde del collo. manzini, 12-27: il professore inghiottiva.
in sé, svaria d'un soffio. manzini, 10-57: parlava senza sorvegliarsi,
addirittura comprato in blocco ogni cosa. manzini, 12-69: poi il tempo prese
respingeva il conforto delle sue parole. manzini, 8-118: che stupore, sentire
menti all'idea di una sommossa generale. manzini, 7-82: ha imparato presto ad
mandra si presentarono ai loro occhi. manzini, 7-225: non potrò disfarmi di quel
adeguato, senza curarsi dei concorrenti. manzini, 12-61: o perché a quella fisica
aderenti, che pareva dovessero staccarsi. manzini, 8-62: quel mio modo di
sue labbra non aderirono sulle mie. manzini, 12-48: si tirava un poco
si presentavano a conquistare il potere. manzini, 10-78: mi son messa a
che adesca, allettante. manzini, 7-36: arriva [l'idea]
la schiena, adescava ogni sgualdrina. manzini, 9-11: chi adesca, finge
arrotondano guadagnando milioni con le forniture. manzini, 7-223: un riso che tremava in
tratto indietro, arricciando il naso. manzini, 10-51: non mi è mai accaduto
riusciva più a penetrare in lei. manzini, 10-70: certo è che, d'
umidità palustre di quell'affannosa calura. manzini, 1-201: lavoro, aerotermòmetro
con un gesto affabile della mano. manzini, 10-189: la mano girò sotto i
2. con grazia. manzini, 7-47: la casa dietro le mura
riposa / la mia morte affannosa. manzini, 10-214: l'usuale panorama ora si
: descriver modelli non è affar mio. manzini, 10-17: accusare non è affar
aveva rappresentato lo spettacolo più affascinante? manzini, 10-202: « della mia vita devo
sfollano teatri / lungamente inguantate e seminude. manzini, 7-27: esorcizza, atterrito,
paressero stampe non del tutto moderne. manzini, 10-38: a cuore sospeso,
trincee che impolpati d'acqua smottano. manzini, 7-254: ma un malato è irraggiungibile
consapevoli / abbandonandosi nelle mie mani. manzini, 10-189: si sentì afferrare per
. figur. velato, opaco. manzini, 10-20: erano occhi presaghi, stranamente
, quando all'alba affiorano alla superficie. manzini, 7-178: come sullo specchio d'
traslato: 1 le responsabilità affiorano '. manzini, 10-180: e a tanta distanza
un non so che di vivo. manzini, 7-205: m'affolla l'anima,
, sporgendo il capo nella ressa. manzini, 7-143: aveva un viso alitante
affondava nel fango fino a mezza gamba. manzini, 7 219: mentre
bocca affondata sotto il naso adunco. manzini, 10-77: quelle tempie affondate, come
universo aperta come una faccia umana. manzini, 7-52: credeva di poter disporre
. - anche al figur. manzini, 7-245: pareva più alto, un
che si aggirasse colà di guardia. manzini, 10-88: e che stupore aggirarsi nel
elegante tien le redini sull'arcione. manzini, 10-171: non è voluta andare
, navigando verso il suo paese. manzini, 10-61: non parlava, non
e avvivava il candido suo corpo. manzini, 10-92: certo è che vestivo,
oro mi faceva un po'di paura. manzini, 10-133: e sembra severo
. leva la fronte aggrottata. manzini, 10-118: il mento abbas
vite che trova e la stronca netta. manzini, 10-43: con che furore di
che assalitori dovessero spuntare di sorpresa, manzini, 10-56: il suo silenzio, un
piacenti, e brune e bionde. manzini, 7-234: le diventavano agili, perfino
mondo infinita mente lontano. manzini, 7-43: un abbandono che forse
su lui come una iniezione corroborante. manzini, 10-210: la bella franchezza che lo
agitarsi / di memorie e di ombre. manzini, 10-204: eppure qualcosa devo fame
perline da infilare con l'ago. manzini, 10-191: un'altra, più grande
sempre / un'incantevole agonia dei sensi? manzini, 10-59: ora la mia pietà
resiste (durante l'agonia). manzini, 7-182: oh, che vitalità agonica
occhi vacillano neu'infemo d'agosto. manzini, 10-43: neppure il gran sole
aizza, che incita; provocante. manzini, 7-53: stupì tutti l'impeto con
buona si diradassi quel tempo nero. manzini, 7-217: il seno le balzò sotto
provini, alambicchi, scatole di vetro. manzini, 10-213: la vicinanza di un
trovai coinvolto all'alba della vita. manzini, 10-182: e, per gli occhi
un fumo argenteo nei mattini invernali. manzini, 7-143: aveva un viso alitante confidenza
le loro pro prietà. manzini, 10-97: ma, avvampi di sdegno
di già allarmati, la tranquillità. manzini, 10-210: egli sentiva d'aver
sembrava che facesse tutto per ischerzo. manzini, 10- 190: quel compiaciuto
a quel matricolino dalla faccia gentile. manzini, 10-27: e si allontanano,
all'altro per allegrezza e affettuosità. manzini, 10-14: quell'allegrezza era d'
vesti, la cintura: slacciarle. manzini, 10-135: ora si allenta la cinghia
/ di sonno davi alle allucinate pupille. manzini, 10-202: « della mia vita
, allude a qualcosa di erotico. manzini, 10-58: era un alludere, fra
a forza le guancie da piccolo. manzini, 10-68: una malizia che luceva
loro pensiero e il loro almanaccare. manzini, 10-138: a questo punto si smarrisce
e fosse diverso da tutti gli altri. manzini, 10-88: non si trattava di
sei sozii furono fermi di botto. manzini, 12-65: * alt * fece giovanni
a cui toccava di rincorrerli bendato. manzini, 10-70: ma, abitualmente,
una voce potente come un altoparlante. manzini, 10-105: a un tratto, la
libri s'alzano sugli scaffali ambulanti. manzini, 10-65: tetti, al di sopra
ed al saluto con uguale amabilità. manzini, 10-67: la conversazione, sempre
nel sandone grande accanto ai palmenti. manzini, 7-164: a un tratto il
un'amalgama di poesia ed eloquenza. manzini, 7-173: un amalgama singolare si
la bocca volontaria, la mascella forte. manzini, 7-100: per ogni innamorato,
cfr. amebiasi). manzini, 7-215: l'essere infinitamente semplice,
questa infermità, e di molte altre. manzini, 7-30: il sole, velato
una sua nobile e antica melanconia. manzini, 10-127: lo scirocco della sera
bruno, a perdita d'occhio. manzini, 7-78: ammantato, con un velo
a mazzetto. - anche rifl. manzini, 10-43: la fronte convessa, su
. raccolto a guisa di mazzetto. manzini, 7-62: e nel disordine dei capelli
processione degli amanti verso le colline. manzini, 10-68: bisognava detestarlo; e
uni e delle altre il desiderio luceva. manzini, 10-203: ma, intanto,
chiavano sempre più alti e più chiusi. manzini, 10-13: con le braccia
faceva piano piano, al suo vicino. manzini, 7-19: tutta la scolaresca era
, molto ricercate dai patrizii licenziosi. manzini, 10-42: lei pure fu una ragazza
articoli di anacoluti e di sconcordanze. manzini, 8-36: che pazzie di anacoluti in
l'infima percentuale di voci umane. manzini, 10-15: ho un bell'analizzare i
: finire malamente; rovinare. manzini, 10-49: il mio trionfo andava in
d'una folla inquieta e confusa. manzini, 10-107: bisognava difenderla [quell'
incrostati di piccoli zaffiri a regolari distanze. manzini, 11-63: appoggiato su gli ultimi
. anèmone di mare: attinia. manzini, 9-104: si adagiò, dondolando i
.. lo fa per incassare soldi. manzini, 7-67: in un cupido anfanare
a chiamarla con nomi disonesti. manzini, 1-179: ah, io
d'angelo in facce di melarosa. manzini, 10-171: stando a letto,
nostri anni, delle nostre ore. manzini, 10-189: tempestavano la stanza; la
memoria ogni angolo, ogni spigolo. manzini, 11-114: più affabile è la
, che può pensare a tutto. manzini, 10-34: simile a un animale,
tolgono assai d'animazione alla festa. manzini, 10-56: era la prima giornata
volevano annacquare l'impresa, rammollirla. manzini, 7-212: lo scoramento...
morto annegato fin dall'anno scorso. manzini, 10-100: guardiamo il solito via vai
al mattino passandomela per la testa. manzini, 10-11: mentre si annodava la
o televisione, ecc.). manzini, 10-27: le parole degli annunci pubblicitari
per mezzo il travenire del vento. manzini, 10-44: le bandierine lungo la
decorata col buon gusto di tempi andati. manzini, 10-107: sale d'aspetto,
antipatica; e non la scusava. manzini, 10-52: m'era antipatico:
, brillava ancora il povero anello. manzini, 7-180: e che effetto di presenza
: poco prima, poco fa. manzini, 10-211: fissandosi così allo specchio,
aperitivi mi trattava con diffidenza. manzini, 10-119: seduta di fronte
di spilla l'apertura del collo. manzini, 10-126: se è contenta, se
aveva fatto chi sa quali congetture. manzini, 7-99: se sarà bel tempo dovresti
in quelli più frequentati e luminosi. manzini, 10-153: ecco che la raggiunge in
è tuo per un poco soltanto. manzini, 10-21: e così pare appartenere
in cor della mia stessa vita. manzini, 10-17: oh, il grido di
appena la questione di questi diritti. manzini, 10-14: scendeva, talmente elastico
che per la morte del padrone. manzini, 7-148: appenata fino allo struggimento.
uscisti e l'appoggiavi al muro. manzini, 10-191: il bambino che perseguitava
per appoggiare stasera / la mia malinconia. manzini, 7-180: anche la voce era
, che salgono appoggiandosi al bastone. manzini, 10- 188: ma fu
testa appoggiata alla palma della mano. manzini, 10-36: corre insieme con le altre
al consiglio del p. cattanei. manzini, 10-24: quello sguardo s'apprese
nube che montava all'assalto del cielo! manzini, io-ii: le nostre ore
barbetta appuntita e uno sguardo furbesco. manzini, 11-63: finalmente s'allunga [il
ora appunto che siamo tanto felici. manzini, 10-27: sembrava giunto da lontano,
assiduamente le lezioni prendendo innumerevoli appunti. manzini, 10-14: parve più che mai
copioso d'alberi e di fromento. manzini, 7-114: perché non facciamo un
certi suonatori di strumenti a fiato. manzini, 1-184: s'era chinato sulla tavola
baldanzosi fianchi / de le ardite villane. manzini, 10-32: una bambina ardita,
respirare l'aria bona in via sistina. manzini, 10- 13: presto l'
la luna / infinita su aride notti. manzini, 10-191: articolò mentalmente: «
trovato per te ciò che mancava. manzini, 10-191: e compaiono preziose conoscenze
rigorosamente necessaria nelle sue conclusioni. manzini, 10-64: anche la sua eloquenza era
zone più calde l'aroma della resina. manzini, 10-29: stropicciavo fra le dita
e celeste che tira le carezze. manzini, 10-128: ci si arrabatta per
, arrembati, troncolati, incimurriti. manzini, 7-54: durante la strada del
arrenato la riscossa della mia pensione. manzini, 7-29: un fiume di quelli che
iii-317: quegli rispose con arroganza. manzini, 10-33: e ora sono
arrossava tutto il cielo verso il gianicolo. manzini, 7-159: due lacrime avare che
/ come bionde matasse di capelli. manzini, 10-71: passa gaiamente la mano
/ mi sembrerebbe suscitato ad arte. manzini, 10-65: e nelle pause,
labbra articolandole appena, senza baciare. manzini, 10-33: fu come se,
vestito comunicare calore al mio corpo. manzini, 10-191: articolò mentalmente: «
gettato ai piedi del letto. manzini, 10-212: di colpo riaprì i due
, eseguendo esercizi e evoluzioni. manzini, 10-69: l'asciugavo piano, lo
di poterti guardare a ciglio asciutto. manzini, 10-189: su quel senso di
di pinguedine che stiracchia le asole. manzini, 10-175: mi s'avvicina; scherza
nel fondo scuro una forma umana. manzini, 7-43: l'asse da stiro fasciata
: 4 quell'asserpolata è un esse'. manzini, 7-260: s'era tolta dal
assicurandone l'incremento, rarricchimento avvenire. manzini, 10-57: parlava senza sorvegliarsi,
, in una scuola). manzini, 10-36: nella fotografia d'un gruppo
i fianchi, assottigliarle la cintura. manzini, 10-20: sopracciglia leggere; più leggere
assottigliato in una figura di sogno: manzini, 10-87: le labbra, agli
cominciarono ad assumere un aspetto diverso. manzini, 10-85: m'era nemica la
picchiano gli armenti quando si sbandano. manzini, 10-47: al tramonto, il
e incontro a quelli astiosamente parlare. manzini, 10-91: e persi il ritorno
negativa più o meno accentuata. manzini, 10-67: la sua modestia, o
figlio / nel buon fieno brucato. manzini, 10-88: ma tu sapessi com'è
/ gl'itinerari de'tuoi viaggi? manzini, 7-92: avevano tutt'e due
epigramma con cui il tommaseo lo saettò. manzini, 10-212: la vittima perfetta
mio atteggiamento come la sola ricchezza. manzini, 10-12: ma certi atteggiamenti,
. figur. contraffazione, posa. manzini, 10-33: e voleva credere che quel
sospiri, quel suo atteggiato romanticismo. manzini, 10-209: alle loro spalle,
morte o gli anni potevano attentare. manzini, 10-213: la sfiducia, appena sfiorandolo
tissimo solo all'atto immediato. manzini, 10-15: ho un bel
s'attenua sul fogliame e finisce. manzini, 10-27: a un dato momento
dilatarono... si persero. manzini, 10-45: ma lui, fissando a
e nella più parte attingono alla verità. manzini, 10-24: ripugnante, immondo,
seguire il corso d'un fiume. manzini, 10-95: capivo che, al loro
d'aspettare la giustificazione dal poi. manzini, 10-30: la gente fa sempre
versargli il petto come ferri arroventati. manzini, 10-36: il nastro azzurro
sfogliarono insieme aumentando di curiosità. manzini, 10-126: con l'aumentare della sua
in un'aureola sola i loro capelli. manzini, 7-82: un angelo folle in
secolo suo, di mania autobiografica. manzini, 7-173: infine ecco l'argomento
dal piano scoperto dei grandi autobus. manzini, 10-54: una volta, mentre
e l'uno dall'altro lontani. manzini, 10-202: il ricordo diventava sopravvivenza
dei migliori ha autorizzati per buoni. manzini, 10-12: sono sempre stati gli altri
autunno / sugli alberi / le foglie. manzini, 10-61: il colore fastoso
la corta veste di panno avana. manzini, 10-188: portava scarpe leggere, di
e dalla grandine, puntando i piedi. manzini, 10-19: incertezza, timore,
suoni soavi d'un'antica favella. manzini, 10-67: avvalorata da un certo distacco
della tradita; ora avvampava geloso. manzini, 10-97: ma, avvampi di
si gittava con veemenza nella ruma. manzini, 10-188: quasi con calma, avveduta
. -anche al figur. manzini, 10-182: tanti tempi: infanzia,
un viaggio avventuroso nei suoi occhi. manzini, 10-78: i miei paesaggi sono
caldo lezzoso, avvertibile alla mano. manzini, 7-42: a dividerlo e segnarlo,
s'avviavano lente pel cielo slabbrandosi. manzini, 10-88: bella, la sua inebriante
della città che si avvicinavano veloci. manzini, 10-19: già da diversi giorni
, impiccolirne, avvilirne l'idea. manzini, 10-189: « l'avevi visto
segno, che la piacevolezza non avilisca. manzini, 10-12: ma certi atteggiamenti,
l'avvìo in più aperto spazio. manzini, 7-90: il rossore con cui ella
circoli e le sue strette spirali. manzini, 11-63: affacciato all'orlo della cartolina
s'avvivano di pampini al sole. manzini, 7-181: i suoi occhi.
di scarpe e la cravatta trinciata. manzini, 10-68: era con tutto se
dei monti s'affilava sulla pianura. manzini, 10-77: quelle tempie affondate, come
del glicine s'incipria d'azzurro. manzini, 10-69: fra quei tralci, spicchi
cui il territoriale strapazzato si impala. manzini, xo-121: lui si volta,
topi, insacca tori di topi. manzini, 11-130: appena un passo,
rimbeccata non si sa di che. manzini, 10-42: disposti a coppie, ogni
le figlie dei signori sul mare. manzini, 10-27: si allontanano, stranamente
di ne mica pietà. manzini, 2-45: non vedeva la ragazza bal
che penetravano nei rami degli alberi. manzini, 7-61: sul volto della ragazza traspariva
di non avere nessuna possibilità di difesa. manzini, 10-210: e la cavia aveva
veri inseguitori e a vere belve. manzini, 10-187: giaceva fra quattro ceri,
di mondo per tirarla in ballo. manzini, 10-193: per la prima volta
stando sulle soglie del suo ricovero. manzini, 11-138: il vitellino appena nato
, fanno la cena di mezzanotte. manzini, 10-209: voltarono la testa verso
bambinelle seminude, vestite da baiadere. manzini, 10-32: i suoi capelli sono
traviate che è una pena guardarle. manzini, io-io: fu davvero insidiosamente dolce
i fornelli dei carciofolari all'aperto. manzini, 11-6: quello spiazzo improvviso,
bianco-azzurre un fremito repentino li pervade. manzini, 10-90: intorno alla vita,
a poter barattare parole in tedesco. manzini, 7-128: veniva tutti i giorni
con profughi accasciati e masserizie accatastate. manzini, 11-119: il mare era d'
del tacchino si rifiutava di toccarli. manzini, 11-101: testa bassa, cresta
agguato con un'espressione di dolcezza. manzini, 10-24: mi chiedeva pietà. con
il carro, muove a incontrarmi. manzini, n-80: il barrocciaio stracco e
paglia, e sbuzzavano sacchi e materassi. manzini, 10-154: nella loro strada,
.. alla felicità dei figli. manzini, 11-47: la tela del fondo.
, ma un bastimento da carico. manzini, 11-119: il mare era d'un
bastoncino di rosso fra le dita. manzini, 10-22: mi ripassavo svelta il bastoncino
quando non sapeva interpretare una battuta. manzini, 10-202: perfino adesso, e
una via blandamente tortuosa e semicoperta. manzini, 11-23: subito ci accorgemmo che il
mi beavo dei suoi soffii tenui. manzini, 10-143: immediatamente, eccolo a
il colono ha lasciato di calcinare. manzini, 10-171: due di essi [piccioni
in ricognizione protesta becchettandomi le scarpe. manzini, 11-101: testa bassa, cresta
sua volta avrebbe fatto due uova. manzini, n-101: fra un chicco e
riservata e silenziosa sua condotta. manzini, 10-35: mio padre aveva
di signorili e benignamente ascetiche fattezze. manzini, 7-257: riconoscermi nel tuo morto
aver salvata la vita a lui. manzini, 11-53: gigi sa da qual
: avviossi l'una berciando l'altra manzini, n-131: si scalmana il
, nemica della faccia degli uomini. manzini, 10-13: subito svegliai costanza. non
preti in brache e corpetto. manzini, 11-6: spesso, dopo un risentimento
.. erano veramente cose avventurose. manzini, 10-106: e una donna che si
, in due pezzi). manzini, 15-257: lui vedeva il filo della
un brulotto solitario e industriale a motore. manzini, 11-57: non i fuscelli della
bilico tra la vita e la morte. manzini, 10-55: lui, in bilico
, divenuto d'obbligo). manzini, 10-42: superando l'uomo che le
quella / biondiccia d'un pagliaio. manzini, 10-43: aveva gli occhi sporgenti,
in una bionda vacca da latte. manzini, n-14: così, al margine
in libertà senza voglia di riprovarcisi. manzini, 11-48: ma che tiro birbone gli
bituminoso e crasso / osa destar. manzini, 15-118: e adesso quei guantoni [
. 2. ostruire. manzini, 11-79: mano mano che avanza,
. -sm. blusòtto. manzini, 8-171: a causa delle braccia rilasciate
approdo non c'è più nessuna speranza. manzini, 11-92: odorava di lesina il
e calda che le copre appena. manzini, n-53: con due foglie di castagno
, il profumo della natura vergine. manzini, 11-97: la stanza s'empì subito
, ancora nel boccio serrato del sonno. manzini, 8-157: la faccia, risucchiate
bocconi sul prato, lunghi distesi. manzini, 10-28: una ragazza nuda s'abbronzava
imitarli. -per simil. manzini, 10-95: poco fa, un gruppo
bozzolo prima di trasformarsi in crisalide. manzini, 2-106: non era davvero lui quello
sommerso in una gora d'amarezza. manzini, 10-109: la sua malizia e
sul motivo del tronco d'albero. manzini, 10-191: un'altra [bambina]
in basso con una boria smisurata. manzini, 10-54: camminava a petto in fuori
boschive dove l'acqua fruscia e sussurra. manzini, 7-116: quei castagni con le
piglia vento, perch'è leggera. manzini / 15-97: quella ragazza che imparava a
, il barolo ci concilia ». manzini, 11-97: la bottiglia seria e
a spargerne il contenuto tutto altingiro. manzini, 15-87: reggeva con la sinistra
le prime volte, una tortura. manzini, 7-19: la fanciullezza gli fa
in compagnia (e implica ciuffa. manzini, 10-128: oh, il nitore,
nero basalto sembrano lontani poche bracciate. manzini, 10-44: infilò l'acqua senza
due buchi da infilarci le orecchie. manzini, 7-63: passano davanti alla stazione
rivelavano allora un po'vecchie e sudate. manzini, 15-234: la maniera greve con
non si riesce mai ad eliminare. manzini, 10-74: mi pareva che con
se n'è andata in bricioli. manzini, 15-18: un turbine come di qualcosa
arme arcivescovile che teneva sulla porta. manzini, 10-60: irosamente contendeva la sua
la testa chinata oramai e sanguinante. manzini, 11-141: ma il corpo
e amaro come una noce bacata. manzini, 15-149: in piedi, specialmente se
capelli ancora bruni e pettinati accuratamente. manzini, 15-97: una masnada di sfaccendati
parevano afflosciate, spento il loro brillio. manzini, 10-20: erano occhi presaghi,
vento (il volto). manzini, 15-54: aveva gli occhi vitrei,
consumano di febbre senza scoprirsi mai. manzini, 8-12: sembra una distrazione,
, improvviso; urgente, insistente. manzini, 10-n: io sono trattenuta soltanto da
brucia la viltà dentro le vene! manzini, 15-145: l'ardore gli consumava il
filo spinato o mazzi di badili. manzini, 10-56: era la prima giornata
sentimento, di una passione). manzini, 10-35: le svolte della mia immaginazione
. luminosità, lucentezza, splendore. manzini, 10-127: tu non lo sapevi,
farfalle e di lucertole e di uccellini. manzini, 11-63: sviata in tal modo
di una folgore fermata per sempre. manzini, 11-120: il mare era d'un
/ che spinge avanti la barca. manzini, 8-157: una brunetta alle soglie dell'
dal sole, mi guardò le mani. manzini, 10-163: giornata umida e pungente
ornata di racimoli verdi e lucenti. manzini, 15-44: la giacca di casa
del fosso per il solo vitto. manzini, n-112: come gli offersi del latte
brusco di modi, burbero volentieri. manzini, 15-13: quel fare brusco,
il sole fa brusire di piccoli scoppi. manzini, 8-51: il vento..
lui a fare « buchetta ». manzini, 11-64: l'idea di questo verde
della mia / giovinezza senza gioia. manzini, 15-249: li hai in mente
tutto quello che è denso e sano. manzini, 7-82: non ode che il
. bullettino, v. bollettino. manzini, 7-122: la sola parola che si
carta che adesso nessuno li vuole. manzini, 10-135: distribuivano le coperte alla congregazione
come un teatro per i burattini. manzini, 11-47: la tela del fondo
come uno strumento musicale, i fianchi. manzini, 10-81: su quel disordine di
gambe. -per simil. manzini, 10-151: meno impettito, seguitava un
parte, che le piaceva moltissimo. manzini, 15-22: un bambino correva sui
come una lacrima sul più tenebroso velluto. manzini, 10-79: dalla sua clausura di
al suo chiamare fidi isabella rispondere. manzini, 7-69: le era apparso, in
attorno agli spunzoni dei cacti accartocciati. manzini, 10-59: cassette stinte, piene
una cadenza diversa nel dialetto parlato. manzini, 10-34: ascoltando musica, da
/ qualche cadenza dell'indugio eterno. manzini, n-vii: sono cadenze sentimentali, partiti
/ dal mio pensier sei tu? manzini, 15-14: dopo decine d'anni
(come la calamita). manzini, 7-201: ed ecco, a chiamarlo
quattro guerrieri con la visiera calata. manzini, 10-35: le tende calate sulle finestre
scolaretti, e sciupio dei libri. manzini, 7-24: diventa più alto; nero
completavano correggendosi e fecondandosi a vicenda. manzini, 7-155: l'orchestra, in un
, nell'impeto dell'azione. manzini, io-m: potessi sapere che cosa dicono
canto popolare della festa di calendimaggio. manzini, 7-73: tutto è pronto, gemma
in una sterpaia di ironie calligrafiche. manzini, 10-67: l'arco nitido delle sopracciglia
mi porse calorosamente la mano. manzini, 10-22: esclamò, buttando la cartolina
secondo la gamba di chi li calzava. manzini, 10-90: aspettavo che tu me
calzoleria, messa similmente a soqquadro. manzini, 10-89: protestasti che era più semplice
acqua che alla faccia pareva vetriolo. manzini, 7-94: nello stesso cestino, rotolano
una faccia liscia come un cammeo. manzini, 10-187: costanza, col suo pallore
con le mani chiuse nel camoscio. manzini, 10-30: costanza seguitava a ripassare le
spaziosi, cotti dal sole campagnolo. manzini, 10-213: aveva le caviglie grevi,
si può più camuffare vestito da bambola. manzini, 7-180: l'incontro avvenne
candelotto di cera sottilissimo e pallidissimo. manzini, 10-191: un ragazzo, con una
canne / fronzute e un albero raro. manzini, 11-8: a due passi dalla
impagliata. -per simil. manzini, 7-82: la cantilena della bambina sperduta
recitato con tono cantilenante. manzini, 7-182: il suo nome, di
, composto di fili capillari intralciati. manzini, 9-61: una catenina d'oro,
tagliasi o braccio o capocchia. manzini, 11-62: è molle [quel bruco
cappone senza cresta e senza coglioni. manzini, 11-102: un cappone ardito più d'
viti, faceva quattro capriole e riscappava. manzini, 11-5: la bestia non fece
-o tu [ecc.]. manzini, 7-13: quando per la prima volta
ed ogni mia più piccola mossa. manzini, 10-11: ormai i pensieri di
molle oppure carnevale al fuoco, pasqua al manzini, l'interminabile di stella fi7- 50
che è un salmonide). manzini, 11-130: una grossa « carpa
carrettate sempre nuova gente al santuario. manzini, 11-127: non si può pensare ai
giramondo verso i carrugi di sottoripa. manzini, 7-223: sceso finalmente dal tranvai
della via / tante stelle rosse. manzini, 10-180: nonostante il cappelluccio di carta-
paesaggio smunto -su della carta sugante. manzini, 7-25: davanti alla finestra c'era
fissi su gli sgorbi della cartasuga. manzini, 7-88: tiene in mano il compasso
al figur. secco, inaridito. manzini, 10-191: aveva la gola arida,
una cartolina lucida con figure nitide. manzini, 10-20: tolse dal portafogli
un crostone di medaglie e di stelle. manzini, 10-153: 1 ferrovieri entravano e
che non dava dubbio a interpretazioni. manzini, 10-70: si affievoliva, finché
grondaie rotte scendevano cascatelle o docce. manzini, 11-56: arriva la trota sotto
. -per simil. manzini, 10-21: che fronte: una cassaforte
.. la stupiva sopra tutto. manzini, 7-77: faville, minimi sprazzi d'
, -che si elevano alti come catafalchi. manzini, 7-158: ve ne sono altri
rompe il colore turchino dell'abito. manzini, 7-31: al collo ha una catenina
causa: essere oggetto di discussione. manzini, 7-247: perderla, magari, questa
precipitassero le mille torce del giorno. manzini, ring: il mare era d'
con gli interiori lividi come cera. manzini, 10-209: tutt'e tre voltarono la
delle nostre cognizioni cliniche o batteriologiche. manzini, 10-215: era una linea retta,
c'è che ombra ed erbacce. manzini, 1-17: metteva più in fuori
-per simil. e al figur. manzini, 7-219: mentre così si umilia,
ch'aveva, già cara, sgomberò. manzini, 10-55: « volevo dirti che
dai riccioli viola, rabbiosi e densi. manzini, 15-64: la bambola accusava il
spillò un bicchiere di bianco rosato. manzini, 1-18: entrati nel cellaio..
cinematografici e i giocatori di biliardo. manzini, 11-23: nella vasca del giardino
, di dietro e sul petto. manzini, 10-146: appeso alle cordicelle, qualche
voglia scoprire la terra per primo. manzini, 7-167: quel viso quieto e quasi
sguardo sopra un oggetto particolare. manzini, 10-187: distolse lo sguardo e lo
un cappello di tela cerata in testa. manzini, 10-153: la pioggia scrosciava sulla
delle alpi che cerchiano l'orizzonte. manzini, 11-73: ne fuggono alcune api
rituale borghese. -figur. manzini, 1-14: un piccione inzaccherato e tuttavia
che coincidevano col passaggio dei treni. manzini, 10-157: svelto, bravo,
delle / disperate cetonie capovolte. manzini, 11-98: una bestiolina verde, di
cicalio poetico del rimanente della grecia? manzini, 7-214: istante ineffabile in lui l'
il rosolio. -figur. manzini, 7-234: le diventano agili, perfino
pace fatta tra 'l comune e'pisani. manzini, n-vn: vi sono temi sui
, secondo la voluta intensità della tinta. manzini, 11-48: il becco massiccio [
così savia, pensa a chissacché. manzini, 10-53: fuori della scuola lo incontrai
, col sorgere della luna eran cessati. manzini, n-130: ma che maledetto frastuono
squallida e il peso inutilmente sostenuto. manzini, 10-78: una bara di cristallo,
pei greppi i fiori della morte. manzini, 11-17: riprese [la vacca]
vassoi d'argento, tutti epigrafati. manzini, 10-9: la casa era nuova da
la provvidenza con una seconda moglie. manzini, 7-244: dicono gli amici: «
dubbi, quanto più destino! manzini, 7-9: la vita era per me
parte che ricorda il film di ieri. manzini, 10-53: fuori della scuola lo
acque è una tristezza intensa cinerea. manzini, 7-55: tuttavia il suo linguaggio
e dei danni delle imprese minerarie. manzini, xi-xi: un passerotto. becchettava
ciniglia color di rosa, al collo. manzini, 11-56: la sua maschera metallica
, di ideali fuori della sua cinta. manzini, 15-18: senz'altra difesa che
nella cassetta da capo del cassettone. manzini, 10-126: la sera avanti,
quieto / delle nuvole sulla luna. manzini, 11-8: il nano con la penna
intera o al solo centro cittadino. manzini, 8-14: due barche stanno immobili sull'
s'allontanava tardo oscillando senza spegnersi. manzini, ii-vih: la prontezza d'uno
è raccolta, il pudore timido. manzini, 7-222: il mio circospetto respiro
sento una forza circuirmi appena appena. manzini, 10-127: durante tutto il concerto,
un ciuffo stretto al sommo del capo. manzini, 10-14: la sua spensieratezza e
. -spreg. ciuffàccio. manzini, 15-35: -e, dietro, che
nella pratica di uno sport). manzini, 10-22: porgevo la cartolina al suo
chiave mette il suo curioso dito. manzini, 10-79: dalla sua clausura di
, / come diavolo venuto fin qui? manzini, 10-54: chi sa quali sforzi
vetrina, schizzando strage dagli occhi. manzini, 11-45: cobra che non lasciano
genza e di pensieri. manzini, 10-200: com'è mortifi
caccia dei rinoceronti e dei coccodrilli. manzini, 11-45: e coccodrilli che aderiscono
ammassan fra l'oro massiccio. / manzini, n-8: il nano con la penna
come l'avessero modellata di stucco. manzini, 10-67: l'arco nitido delle
cognachino: bicchierino di cognac. manzini, 15-21: nella falsità, costui trovava
riteneva uno dei quattro componenti la massa manzini, 10-192: la collera, con la
capace tasca della giacca alla cacciatora. manzini, 10-106: si trattava, senza
spalle mi avvampò come un'irrisione. manzini, 10-189: la mano girò sotto
cestone. -fondersi. manzini, 15-38: e, insieme, il
vecchi tappeti e della cera de'pavimenti. manzini, 15-38: era delle forbici quel
che vedesse mai solacevole e compagnone. manzini, 10-21: tutto mi sembrava nuovo
. - anche al figur. manzini, 7-106: col piccino in braccio,
davanti sulle gambe aperte a compasso. manzini, 10-21: mi mise le mani
, seguite tranquillamente la vostra carriera. manzini, 7-261: e ormai so che
vistosa per le vie di bologna. manzini, 7-91: che cosa preziosa una mano
, di compiutezza estetica così meravigliosa? manzini, 7-121: vi si ribella il mio
pepe e col sale dell'autorità scientifica. manzini, 7-38: ora so di dove
, per ciò stesso che è immediata. manzini, 8-86: da ciò l'incanto
loro, dolendosi l'uno dell'altro. manzini, ii-viii: la prontezza d'uno
si trasforma per nutrirlo alla vita. manzini, 10-23: questo, ho sempre
mondo vegetale percorso dal fremito delle acque. manzini, 1-60: egli cominciò a godere
grammofoni sulle acque di paesaggi antidiluviani. manzini, 7-171: il vero romanzo per
gonfio, rigata di condutture in cemento. manzini, 10-146: vecchie condutture dell'acqua
rimase sempre confinato al ginnasio inferiore. manzini, 10-22: ormai mi trovavo confinata
a seconda di chi la scrive. manzini, 7-254: amalia si ammala. tutto
aveva ricevuto in dono dai fedeli divoti. manzini, 10-134: distribuivano le coperte alla
né da conquiderlo né da convincerlo. manzini, 7-153: nasceva da quegli accordi
beni grandissimi infra tutti gli altri. manzini, 15-77: quell'attenuato osservare rivelava soltanto
un professore a consulto? *. manzini, 12-164: quattro giorni dopo,
che mai era l'insoddisfatto desiderio. manzini, 11-93: aprii la finestra. tutt'
era il secondo viaggio che facevano. manzini, 10-163: le guardavo [le
fame è il consumìo del corpo. manzini, 11-93: [quel grosso insetto]
/ primo le aperse il varco. manzini, 9-87: è stata in chiesa
molto valore da ambe le parti. manzini, 9-112: ma che fatica nascere!
, a una resa di conti. manzini, 10-76: vuole che io la guardi
questa mia sensualità onnigodente e onnisciente. manzini, 9-122: bisognava, perché fossero più
il contorno del mio pensiero sospeso. manzini, 7-80: la storia d'un duello
gli costavano, cioè molto poco. manzini, 7-183: fu una cosa di
fiasco del vino che balenava color rubino. manzini, 10- 209: due giovani
quindi in contropiede. -figur. manzini, 7-237: comparirmi così è stata una
prima, di un sol colore dopo. manzini, 9-38: diluvia: per questo
ch'ad amarti io mi converta. manzini, 8-11: perduto il tesoro sul
altra, si appoggiava ai mobili convulsamente. manzini, 12-153: commozione e spavento la
, fuggono col più bel disordine. manzini, 10-15: da oltre dieci anni,
coppia / i cavalli gagliardi il cavaliere. manzini, 10-42: disposti a coppie,
la quale si ricopre la tastiera. manzini, 10-50: dal pianoforte ricadeva fin quasi
di cera da corazzarsi le orecchie. manzini, 10-55: irresistibile, era per
. la chiuderanno fra le corrigende. manzini, 11-35: andai a trovarlo,
di accennare l'ora della partenza. manzini, 10-33: qualcosa di quell'ardore
che vuol, ben scelta in prima. manzini, ix-vm: si sa che sacrifici
sul lido, nella sommità dell'arco. manzini, 10 153: cinque
ma ora, com'e mutato! manzini, 7-223: il fermento cittadino, nell'
alla costruzione cosciente del proprio fine. manzini, 12-167: questa malattia, non
era lì a covare il suo tesoro. manzini, 10-110: mi guardava come se
e ai corpi sottomarini mediante un bisso. manzini, 11-123: alcuni marinai posavano di
paradiso, -aveva detto quel signore. manzini, 7-11: ma adesso sapevo che
crepacuore a tua madre! *. manzini, 10-107: mi chiama, ed
3. letter. sfrigolio. manzini, 10-153: il crepitio della stilla divorata
in chiusa sei ore e mezzo. manzini, 7-196: discese gli scalini della
l'azzurra faccia sorridea del mare. manzini, 7-29: nel paesaggio com
cadesse come quando piove a dirotto. manzini, 7-137: suo marito uscì,
elementi estranei, piovuti chissà da dove. manzini, 10-182: tanti tempi: infanzia
crocifigge. - anche al figur. manzini, 7-155: ma non son fatti di
crollava miseramente al contatto della realtà. manzini, 10-55: ebbi soltanto pietà di
spola, insuperbiti del nostro successo. manzini, 11-91: che luce: il sole
e gli orli come sono ben ribattuti. manzini, 10-189: la mano girò sotto
fanno fede eloquentemente le carte autografe. manzini, 7-76: anche la malattia è solitudine
come alle origini della sua invenzione. manzini, 14-71: un frate procedeva in
finché non crollano per la sproporzione. manzini, 12-18: mentre ester si dà
al rullar persistente di un tamburo. manzini, 8-169: quel motivo di danza
: flessuoso, elastico, aggraziato. manzini, 14-16: davvero questo non è il
-andare a finire, perdersi. manzini, 8-63: la fila degli alberi finisce
che sia decifrabile col puro intelletto. manzini, 12-54: di che cosa il cuore
e diecimila applausi di buona mano. manzini, 12-46: si sa bene che
agli allettamenti di un'effìmera sapienza. manzini, 8-43: il babbo rimase, privo
di una lieve, delicata nebulosità. manzini, 11-27: l'attaccatura dei capelli scuri
, e... anche delimitata. manzini, 12- 75: il suo ricordo
meraviglia / di un delirante fermento. manzini, 8-56: si rimane bocconi con
dai più si pensava poterlo suggestionare. manzini, 10-64: un lucente fisico delirio
3. gustato, assaporato. manzini, 15-153: ritrovò intatto il senso di
, bizzarria straordinaria di un disegno. manzini, 8-56: il cambrì, scorrendo sotto
giù, nel rovinio del demolito castello. manzini, 11-119: barconi neri e rossi
, l'ambizione, l'orgoglio. manzini, 12-50: battaglia, anche contro
« vecchio galantuomo antico stampo ». manzini, 11-72: con un dentone voleva [
una lotta secolare contro gli elementi. manzini, 12-184: in mani vostre, queste
di là della condizione dell'uomo terreno. manzini, 12-85: trasognato, la voce
con insistenza che non ammetteva deroga. manzini, 17- 233: mi piace
tarchiato, ma di forza erculea. manzini, 12-16: e anche a lei sembra
argento fuso, sbisciavano come carovaniere. manzini, 12-21: non rimaneva che il
piccoli pezzi un bel porchetto arrostito. manzini, 8-100: via via più spedito,
- anche al figur. manzini, 17-183: da tale senso di ragionevolezza
erano dipinte di ali di pipistrelli. manzini, 8-117: d'istinto vi si sottrasse
sacro di tanta parte del mondo. manzini, 8-180: l'intrusione del trapano
diaframma ai sensi di chi ascolta. manzini, 14-42: nulla poteva resistere al raggio
in largo. -figur. manzini, 8-36: in quella sintassi vidi arbitrii
a bassa voce, nel corridoio. manzini, 12-75: il dialogo prese un
fogli che potessero essere il testamento. manzini, 17-83: ho anche risfogliato il diario
compera addosso alla gente che passa. manzini, 17-54: uno de'miei amici
profanare la sensibilità di sua madre. manzini, 12-46: le piace dibattersi in
, ma a interessi o convenienze. manzini, 13-136: senza dubbio, gabriella
oggi, una giornata di sole dichiarato. manzini, 8-157: un prepotente tutto spigoli
per estens. avviso, indicazione. manzini, 12-106: avrebbe dovuto trovare soltanto una
meritata, la medaglia e la pensione. manzini, 10-17: accusare non è affar
/ ammirabile, sòstrato d'euforbo. manzini, 12-166: ci sono tanti modi di
foglie da gialle erano diventate rossastre. manzini, 12-22: si diffondeva nella stanza
appar diffusa in tutta la persona. manzini, 8-11: perduto il tesoro sul
si aprissero le dighe dell'eloquenza. manzini, 12-151: ognuno sente che va
-per estens.: di animali. manzini, 11-35: gli perdonavo dunque di non
intorno. -con significato attenuato. manzini, 12-71: aveva [il divano]
, il ferro, il carbone. manzini, 12-38: le parve che nel mondo
propose altro fine che il diletto. manzini, 12-47: non bisognava pensare a lui
grande energia una cura per dimagrare. manzini, 11-37: le guance parvero, nel
dandoci un'aria funesta e facinorosa. manzini, 12-116: ora che stava seduto
le dimostra tutto 11 suo nazionalismo. manzini, 11-87: la scrofa (fra le
/ e la dimostra per propria angiolella. manzini, 8-119: giova talvolta mettere le
corta e appropriata alla capacità del giovane. manzini, 11-102: trattandosi di un animale
quel punto sul volto al baroggi. manzini, 12-137: sbarrando gli occhi nel buio
di urli e bestemmie nel buio. manzini, 14-100: non è a dire
di voltaire. -violentemente. manzini, 8-24: un ripetuto luccicare d'occhi
-senza sosta, continuamente, incessantemente. manzini, 8-43: proclamavo nell'artista l'inesauribile
, fragoroso (un suono). manzini, 8-158: con la stessa soavità d'
la coscienza dell'integrità e dell'onestà. manzini, 12-92: quella mano sembrava volere
, non ambiguo o complicato. manzini, 8-37: dio mio, mentre parlo
vero disastro, mio buon amico. manzini, 8-17: non bisognava volgere l'occhio
che respinge l'attenzione degli altri. manzini, 12-18: è meno d'un giuoco
fra le più estranee e lontane. manzini, 8-125: affiorava su quelle creature
componenti, impotente verso la turchia. manzini, 8-63: discorde silenzio, foriero di
con l'organo visivo). manzini, 10-215: abituato com'è a esprimersi
che altrimenti sarebbe stata una diserzione. manzini, 10-16: la diffidenza è sempre diserzione
ma spesso i beni dell'educazione disfà. manzini, 12-ix: ormai la sua fierezza
un canale simile a una arteria rotta. manzini, 15-284: avvertiva nell'aria una
non lo credesse avaro e disimpegnato. manzini, 13-107: chi sa quando sarebbe stato
confronti di vincoli morali). manzini, 12-92: in quell'errante evasività,
le parti lontane e le vicine. manzini, 8-15: lo sento al paragone
e dicevo bugie con discreta disinvoltura. manzini, 12-78: la sbirciò con sospetto
per le case a portare il disonore. manzini, 12-92: in quell'errante evasività
se no il pubblico si disorienta. manzini, 8-113: prima l'aveva pretesa
mio fratello poltriva e bighellonava disorientato. manzini, 17-61: dopo un lungo e
, in fondo, meno gradita. manzini, 11-15: sospinta da quella voce,
genere con occasioni e suggestioni erotiche. manzini, 8-84: avrei avuto bisogno di
architettoniche a dispetto d'ogni simmetria. manzini, 12-104: usciva ogni volta.
e pronta. -figur. manzini, 13-188: le scarpine hanno una dispettosità
mia moralità, dei miei doveri. manzini, 8-149: di femminile, soltanto
resti quasi dispiaciuto e turbato. manzini, 8-166: lo sguardo d'una che
da persuadere, docile alla propaganda. manzini, 8-11: disagio e sospetto nel rileggermi
visitare il beato, declinando il sole. manzini, 12-167: protendendosi, si dispose
-per estens. schiuso. manzini, 11-121: c'era un dilettoso sospetto
tra nebbie e per distanze siderali. manzini, 12-32: cominciare a ricordare significa
lievito la furente volontà di distinguersi? manzini, 8-44: codesta estrema necessità di
, in un discorso). manzini, 8-86: anche se dichiaro d'essere
giel misto veneno / la debil vita manzini, 12-83: parlò di sangue e di
che frastorna; fastidioso, molesto. manzini, 7-109: disturbante però, adesso,
a nessuno poiché obbedivamo all'amore. manzini, 12-20: disubbidendo a tutto se stesso
, che s'affrontano per divergere. manzini, 8-60: quella buca fresca, nella
letter. in modo sempre nuovo. manzini, 8-76: forse ognuno di noi percepisce
, distrae, diverte, coltiva. manzini, 12-53: la sua stessa ambiziosa
lingua, senza documenti, senza armi. manzini, 8-125: un milite mi domandava
, senza esporsi punto a repentaglio. manzini, 10-39: insistono nel sorriso come
un cuscino, pianamente, dolcissimamente. manzini, 12-10: i compagni si voltarono tutti
cimone e del como alle scale. manzini, 12-18: quasi sull'orlo della
caffè-concerto e dai rivenditori di motociclette. manzini, 12-47: c'era, in fondo
, e in un mestiere meno approfondito. manzini, 12-70: la immaginò in mezzo
presenza della sua memoria era dominatrice. manzini, 14-n: sono cadenze sentimentali,
uomini di cento e della pieve. manzini, 12-181: per tutto il giorno
fossetta che gli divideva il mento. manzini, 11-121: un fiumiciattolo fra un
che gli darà l'ultima doratura. manzini, 12-13: stupenda; eppure sembravan
senso di tempo assorto e malinconico. manzini, 12-28: che avventatezza: nulla che
vuol fare bella figura spendendo poco. manzini, 8-101: è un lusso doviziosissimo,
o in una situazione particolarmente difficile. manzini, 12-45: graziosa; ma non è
vita sua dubitò della propria intelligenza. manzini, 12-96: dubitava di sé, richiedeva
e demostene. -figur. manzini, 8-165: c'era stato davvero un
cavalli] nella stalla come duttili spade. manzini, 12-82: la voce rimaneva talmente
è più conosciuto il tocoferolo. manzini, 14-144: la vitamina e, la
le ecatombi dei prigionieri di guerra. manzini, 12-29: si precipitò, passando
-accompagnare; fare riscontro. manzini, 13-10: la voce del corno inglese
fa parte d'ogni civile educazione. manzini, 12-123: tutt'una educazione da
ebbrezza che ella si creava intorno. manzini, 8-44: tu eccedi in una
cerimoniale, ornata, gratuitamente eloquente. manzini, 12-16: la voce
studente sentimentale, aveva del femmineo. manzini, 12-72: era anche minaccioso quel gran
gruppo elettrico di scintille di buon umore. manzini, 12-49: all'improvviso, in
dall'altra quella del palazzo marino. manzini, 8-40: su un disco di
un ammonimento, è un comandamento. manzini, 12-114: le labbra modellavano inesauribilmente
dalla bufera. -terracotta. manzini, 8-147: piante di limoni..
gli empie di giallo gli occhi. manzini, 12-116: nella gola le vibrava
di porcellana, come agavi meccaniche. manzini, 10-146: ogni macchina sfugge, in
comparsa che ha sbagliato l'entrata. manzini, 12-74: di slancio, fu
. -con valore iperbolico. manzini, 12-121: chiedevo al ragazzo dei contadini
equestre, e la bella modella. manzini, 8-143: una volta arrivò un
una razza rinata a vita nuova. manzini, 12-37: coi modi, con la
cui non v'ha più dolce crepacuore. manzini, 12-92: in quell'errante evasività
è stato un errore di indirizzo. manzini, 8-149: di femminile, soltanto
, perché ama il passato eroico. manzini, 12-91: prosternandosi con un gesto
avidamente l'ultima goccia d'acqua. manzini, 12-16: anche a lei sembra
caldo brio della tua bella faccia. manzini, 8-48: una striscia d'ombra
da ciò la ragione di molti suicidi. manzini, 8-155: il più grande di
(un colore). manzini, 13-176: accompagnano con gli occhi.
un'eterna felicità di voci umane. manzini, n-16: quanto sangue! bisognerebbe
più genuine di queste « interpretazioni ». manzini, 8-76: permettetemi di parlare della
o le pantofole a chicchessia. manzini, 8-135: un milite mi domandava
che esige. -assol. manzini, 12-85: trasognato, la voce gli
poggiano gran parte delle riputazioni romane. manzini, 7-159: limpida esiguità, celeste
vinceva gli esili colori di poc'anzi. manzini, 12-139: più insinuante del gelsomino
-appianarsi, distendersi, rasserenarsi. manzini, 12-113: sarebbe bastato un briciolo di
la bocca femminea ebbe la stessa intensità. manzini, 10-188: sembrava evitare d'essere
: il parco è un incanto! manzini, 12-71: un ricciolo della spalliera
.., era giuseppe parini. manzini, 8-107: un abbraccio è l'unica
, io l'ho per te. manzini, 12-156: « i soldi facilitano molte
mare / giallo, carico, vivo. manzini, 12-107: laggiù, un grande
/ smarrito per le strade esterefatte. manzini, 8-137: quella chiarezza per cui
sentimento, come un sorriso). manzini, 10-109: un riso estorto. vi
come all'albero la foglia caduta! manzini, 12-74: nuovamente solo, dietro
, come se nulla fosse stato. manzini, 12-100: troppo innocente, troppo
n. signora e di vari santi. manzini, 12-85: trasognato, la voce
estro come un coro d'aristofane. manzini, 11-109: può darsi invece che
moltiplicando le copertine e le etichette. manzini, 12-96: la copertina era lilla.
crocefissi cattolici: quale grandiosa evasività! manzini, 12-92: in quell'errante evasività
in evidenza un ceppo annerito e freddo. manzini, 12-22: i capelli. lisci
cosa eccellente, fuori dell'ordinario. manzini, 16-154: è pronto a sacrificare qualsiasi
ma rispondere era un'altra faccenda. manzini, 12-32: infatti galleggiavano vicino alla
mangiammo la nostra parte della cena. manzini, 13-174: ha [suor giacomina]
salvatori degli arazzi e dei quadri. manzini, 12-155: « i soldi facilitano molte
che tenevano in mano come scettro. manzini, 12-192: sciolta, franca, a
o rappresentare innaturalmente, cioè falsamente? manzini, 12-110: falsamente condiscendente, aveva
e moderna, e perfino la preistoria. manzini, 12-166: alle dita, soltanto
, vedi bene che sa d'eroismo. manzini, 11-115: quantunque innocente, merita
/ la buia veglia dei padri. manzini, 12-53: giovanni nel gioco ha un
che sale il rogo del marito. manzini, 11-92: [il farfallone] scattò
del suo sguardo pensoso e fanciullesco. manzini, 12-70: rimaneva immacolato, inverosimilmente
un suon di fanfara e si distese. manzini, 12-56: entrava nella luce d'
che speri forse s'awereranno ancora. manzini, 8-18: me li raffigurai dunque,
dalle bambine per il trastullo della fantoccia. manzini, 8-23: immagini di donne simili
dalla mamma. -fantoccétta. manzini, 10-10: davvero insidiosamente dolce e struggente
volete far rivedere la mi'bimba? manzini, 12-24: giovanni faceva gli onori
albero scheletrito a tenere il suo balbettare. manzini, 10-31: eravamo appena oltre il
-protuberanza lunga e sottile. manzini, 12-52: sul collo un po'rientrato
modo fascinoso, con fascino. manzini, 14-46: fascinosamente li teneva nel riflettore
la mi si impressi ben nel cuore. manzini, 12-145: si sedette alla scrivania
scuotersi e balzare in piedi esterrefatto. manzini, 12-169: aveva lasciato cadere un'intesa
favolose esalterà / folle la fantasia. manzini, 8-25: alle sue spalle s'affastellavano
su altri; mettere in evidenza * manzini, 8-48: una striscia d'ombra la
dice mia la donna che fu mia. manzini, 12-166: alle dita, soltanto
prendevano una docile agilità quasi felina. manzini, 12-92: eccolo, irridente,
felpa, e d'un rosso funebre. manzini, 14-126: contro la felpa verde
-intr. con la particella pronom. manzini, 13-116: quel battito diventa più soffocato
sinora, nelle dentature più belle. manzini, 7-28: tremendi gli occhi della
. -anche al figur. manzini, 17-87: e fu la grande domenica
l'uomo che è solo con sé. manzini, 10-17: oh, il grido
il fermaglio d'argento al collo. manzini, 12-113: se ricordava perfino com'
/ che sa sfermar ciascuna fermatura. manzini, 13-188: gioca con la fermatura della
ribadiresti. applaudita e perderà di fermezza. manzini, 10-202: « della mia vita
sono da dipingere? che sinfonia! manzini, 12-12: « fermo, fermo
ne'visceri onde rendersi più formidabile. manzini, 11-57: ero costretta a guardarla:
sorride negli occhi con spensierata ferocia. manzini, 12-35: era peggio: con
/ nelle fessure dei tuoi vichi. manzini, 12-46: un grassone in blu
e ricco, festeggiato e ricercato. manzini, 12-67: con le donne aveva
voglia di provocare i nostri soldati. manzini, 8-122: vestiva quasi sempre di
una parola, un discorso). manzini, 10-134: non lo sapeva a vent'
vapore, ecc.). manzini, 8-148: dalla finestra seguivo il venditore
, sui ginocchi lustrati delle rozze! manzini, 10-60: da per tutto, dorato
e col quale di me dimenticarmi. manzini, 12-55: la volpe bianca gli
dispiacque solo per certa coscienziosità esagerata. manzini, 12-23: gli occhi, poveri,
avviarsi verso un'era di fiduciosa prosperità. manzini, 12-167: il dottore sorrideva.
lento. -forma pronunziata. manzini, 11-27: l'attaccatura dei capelli scuri
: costantino i ed eleuterio venizelos. manzini, 14-52: uguale a quello di
come si favoleggia nelle case lontane. manzini, 12-12: riverso, lanciava strilli e
ha geroglifici una piramide dell'egitto. manzini, 11-49: ad ali aperte indietreggia
scismi: taglio della lingua in piazza. manzini, 11-9: quella cosa tenue,
drappello in marcia a fermarsi. manzini, 8-40: segnavo il passo, guardando
parabola delle stelle filanti del carnevale. manzini, 13- 289: mi dettero
di sera, nacque giosuè carducci. manzini, 12-177: sembra che sonnecchi, o
[del papiro] è filoso. manzini, 12-170: una fluidità simile a quella
colore in un ben preciso partito lumistico. manzini, 12-85: trasognato, la voce
dentro filtrate, dall'interno agiscano. manzini, 12-112: difendendola, apertamente,
e, di fianco, il poggiòlo. manzini, 15-79: gli sorrise, scoprendo
/ le canzoni; non io. manzini, 12-24: accennando di volere accompagnare
grande scalèa che finisce all'atrio. manzini, n-142: del cielo ne sapeva quanto
posto. la legge è questa. manzini, 8-100: via via più spedito,
operazioni più memorabili della piccola vita. manzini, 12-23: scartarono il pacchetto,
grida: gli abbrucia il pennecchio. manzini, 14-157: il pelo fioccoso le
far altro che fissarti nella sicurezza. manzini, 8-138: quei colori esterrefatti,
sullo schermo dell'apparecchio radioscopico. manzini, 13-33: furono aperti forellini sulla sua
di tratti, aveva del legnoso. manzini, 12-68: avevan preso [i
flagellate da ruote di carri. manzini, 8-125: quel precipitoso viaggio lungo
, smorzato (una luce). manzini, 11-25: sulle mie ginocchia, bagnato
manzini, 12-170: aderiva alla sedia al modo
ed ispide pelli su gli omeri. manzini, 12-163: le vedeva scendere dal
fluo rescenza. manzini, 13-37: lo schermo fluorescente ti nascose
essere universale che spasima di riconoscersi. manzini, 15-206: parlo del flusso di
. con foga, con impeto. manzini, 8-163: guardava ora sua madre,
tutto il giorno. -membrana. manzini, 11-14: le vacche non hanno memoria
. -improvviso, inatteso. manzini, 10-192: la folgorante rivelazione di quell'
saperlo egli mi dedica a ufo. manzini, 12-41: conosco in anticipo il
dolore si fa lieto in superficie. manzini, 10-28: giù in fondo, le
l'essere forastico; scontrosità. manzini, 18-113: a disarmare la sua forasticità
4. chiarezza, limpidezza. manzini, 7-136: ogni apparenza era aumentata di
intonsa disseccata coi peli a forcella. manzini, 11-119: aperto a forcella [
per il marito, vagliando ogni parola. manzini, ii-viii: il coraggio di rinunciare
che passa su le campagne aperte. manzini, 12-118: « dio mio, io
dal senso della loro breve durata. manzini, 12-30: non così gli uomini:
più ingegno che fosforescenza d'ingegno. manzini, 7-167: che importa se è
figur. acuta e improvvisa sensazione. manzini, 8-180: sul punto d'essere sopraffatto
di ghiaccio fra le tre femmine. manzini, 12-141: avrebbe voluto interrogarlo; ma
avevo un mal di pancia fottuto. manzini, 15-194: vestiti allo stesso modo
volontà, che allora l'abbandonava. manzini, 8-n: quella diffusa fragile tenerezza
-persona rumorosa e chiassosa. manzini, 10-117: lui, quel pugno d'
del piedino nel campo della civetteria. manzini, 15-153: chiunque se la sarebbe cavata
onda della plebe si frange clamorosa. manzini, 12-149: di colpo, come un'
illuminazione frantumata e vacillante dei lampioni. manzini, 8-14: un giorno m'è tornata
emozioni che non fanno una passione. manzini, 12-92: un dolore fisico, frantumato
prolungato. - anche al figur. manzini, 15-16: entrambi erano stati travolti da
, che lo faceva incapace d'agire. manzini, 10-66: un continuo piccolo ritardo
scaldare il capo per tutte quelle frascherie. manzini, 14-170: che...
troppo udita per tutti gli orecchi. manzini, 15-203: sentivano ripetere, monotonamente,
di me l'occhio di qualcuno. manzini, 12-169: voleva prendere soltanto una
le nevi poco tollerabili nella pianura. manzini, 8-43: l'autunno portava i primi
bei fregi e svolazzi calli- grafici. manzini, 8-11: mi piacque [quella calligrafia
sulle banche si fregolava. c. manzini, i-2-249: porrete... la
credente frequenta la casa di dio. manzini, 12-39: prese a frequentare la pista
il labbro / d'una fresca ferita. manzini, 17-51: « leggi questo »
in un abbraccio sospeso di lumi. manzini, 12-80: lo invase una leggerezza
che può essere fronteggiato. manzini, 8-125: come dopo una specie di
concerto il nuovo e formidabile nemico. manzini, 12-73: a fronteggiare minacce e sgomento
i primi piani. -assol. manzini, 12-30: maniere che accusano..
pescatore frescamente odorante di frutti marini. manzini, 11-121: disposti su una siepe
ogni tanto guardava fugacemente la porta. manzini, 12-130: squadrandola dalla testa ai
aggravassero fuggevolmente il suo volto ignaro. manzini, 8-138: fra il loro monotono
: aveva sguardo duro e fuggitivo. manzini, 12-83: le vedeva, nel chiaro
di ruota che girava su due fulcri. manzini, 13-223: qualcosa di quel fruscio
alla vista. -figur. manzini, 15-177: giustificando troppo il suo racconto
omeri, / in man spade fulminee. manzini, 12-13: s'ebbe un fulmineo
cuore / col fuoco delle grappe. manzini, 12-21: ma il bagliore delle sue
la vicinanza dell'oggetto cercato. manzini, 12-43: il tesoro era nascosto e
te ventilando co 'l lor bianco velo. manzini, 11-144: i grilli eran saltati
e furia di studio e di riflessione. manzini, 10-14: la sua magrezza lo
se osi più gabellarti da garibaldino! manzini, 10-51: un'arma [la musica
un qualunque gabinetto di studi atomici. manzini, 12-102: lei restava in piedi
cavallo, giunse coll'asta calata. manzini, 11-4: i cavalli galoppando,
anima tenera rapita in periglioso galoppo. manzini, 10-139: fu un galoppo nella felicità
e a prua, a gambe larghe. manzini, 8-149: di femminile, soltanto
giocare garbatamente se non a milano. manzini, 12-29: squillò una vocetta garbatamente
, è una nobile fiera in agguato. manzini, 8-170: quel motivo di danza
gatto stivalato e del marchese di carabà. manzini, 12-54: distanziati dall'intervallo richiesto
gattone in questa cantina a perpendicolo. manzini, 15-28: gattoni sul piumino,.
, una gazzarra infernale di tuoni. manzini, 12-45: a un tratto, scatenandosi
propio quelli che detesto il più. manzini, 12-19: che fossimo due gelosi
di concetti generici, passivamente tradizionali. manzini, 12-119: dalle parole generiche,
, generico, distratto, disutile. manzini, 8-76: forse ognuno di noi
cara agli atti e alle parole! manzini, 12-66: volle presentarla a sua
genuina dalle varianti e dai falsi. manzini, 12-156: genuina senza dubbio,
. 3. geometricità. manzini, 17-79: i cerchi concentrici si allargano
, col carbone, il gessetto. manzini, 12-10: preso alla sprovvista dal
intenda tutto quel che io dico. manzini, 11-14: le vacche non hanno memoria
bistro nella ghiacciaia di specchi del caffè! manzini, 13-282: e quella strada?
smorti (la luce). manzini, 11-112: seduta fra l'acquaio e
riprende con ghiaccia ira, tace. manzini, 11-57: la ferocia ghiaccia di
nero verdiccio, istoriate di ghirigori gialli. manzini, 12-29: forse annoiato, guardava
s'immerge in quel fluido celeste. manzini, 11-8: rimase sospeso a mezz'
-con riferimento a concetti astratti. manzini, 12-42: con quei lembi di ricordi
. figur. ozioso, vacuo. manzini, 13-110: ero lo stesso che sputava
. -lezione di educazione fisica. manzini, 12-68: a ginnastica, era sempre
atterrarlo, abbatterlo, vincerlo. manzini, 12-20: disubbidendo a tutto se stesso
spettava sempre la parte di padrona. manzini, 8-64: un ragazzo giuoca con
dei giocatori da quell'altra stanza. manzini, 12-39: dal tonfo si capiva
', quando curano alle stampe. manzini, 14-41: tu vedessi il suo giuoco
un'altra anima oltre la tua. manzini, 8-168: mi piace anche sentire che
competizione. - anche al figur. manzini, n-115: una bellezza ottusa, zuccherosa
bassa opinione che porto all'opera del manzini non mi vien controversa da altri che da
tardi, girandosi in tre quarti. manzini, 12-23: perplesso, si girò
. -estendersi in giro. manzini, 11-33: mi veniva dinanzi con un
salvar l'anima in giubbétta militare. manzini, 11-137: una bambinuccia, gonnellone
vostri salmi più accorati e giubilanti. manzini, 8-51: la terra pullula d'offerte
d'una curiosità giuliva od accesa. manzini, 12-9: « mio » ripetè,
ore libere da quel suo glutinoso legame. manzini, 18-151: la sera sospendeva nell'
dell'apparecchio doveva pilotare stando gobboni. manzini, 17-12: si alzò da uno
nell'abito misero e goffo del forzato. manzini, 8-55: goffa, tozza,
raschiando nella gola, uscì dallo sgabuzzino. manzini, 12-44: fece una raschiatina di
il golf lavorato dalle mani materne. manzini, 12-130: lo sguardo le scivolò
i-42: essa pare una gonfia pavoncella. manzini, 11-35: gli perdonavo..
suo gonellone bruttato di molto inchiostro. manzini, 8-38: a causa di certi
gorgie e più strilli. c. manzini, i-2-247: il rossignuolo tolto dal
elefanti si susseguivano come colline bruciacchiate. manzini, 14-143: ricchi soltanto d'una
: la rana intanto gracidava nella palude. manzini, 12-122: i ranocchi gracidavano,
giù proprio nell'acqua a guazzo. manzini, 11-56: la trovava dove il
portinaio vi avesse disteso ad asciugare. manzini, 14-116: le corna [del bove
.. gramo per la fame. manzini, 11-49: mostra il petto gramo,
gran spazio mi riebbi finalmente. c. manzini, i-2-263: il canario di spagna
poco grande, cioè di moltissimi. manzini, 12-10: un gran volo di piccioni
che altro non è che povertà. manzini, 12-91: in tempo di grascia anche
l'unghia un racemo di stucco. manzini, 12-183: i cavalli, legati agli
dannazione; dannazione di vivere a recanati. manzini, 10-77: il mio rapporto con
vitalbe per guardarsi in uno specchietto. manzini, 12-31: lo vide, mentre
di suoni, di colore). manzini, 17-13: le palpebre...
per darle da sé ai vitelli. manzini, 8-40: un tralcio palpitante portò
le enunciazioni morali allo stato grezzo. manzini, 7-101: la sua letizia finisce
. -disagio, conflitto interiore. manzini, 8-75: fantasmi che, di tanto
sopra lo scarlatto grido delle lor gonne. manzini, 12-139: erano boccate o esili
grigiastro come le lucertole dei tetti. manzini, 12-97: labbra grigiastre come quelle
succinte, / che lavan panni. manzini, 8-162: alberi e alberi passavano
al sangue. -carpire. manzini, 8-113: prima l'aveva pretesa,
gualcisce e la scema ogni giorno. manzini, 11-28: la nostra allegria dalla
bacio o una carezza). manzini, 10-88: bella la sua inebriante stanchezza
complicato e i suoi guanti di filo. manzini, 12-104: usciva ogni volta.
combattimento. - anche al figur. manzini, 7-37: in un « in guardia
occhi, di star sulle guardie. manzini, 12-112: quando si hanno sorelle e
, sono discepoli del mio spirito. manzini, 12-117: il tempo: mi lascia
quando in quando, le mani guazzose. manzini, 13-142: il verde guazzoso del
scocca (di un'automobile). manzini, 8-64: da una parte, in
idiozia massonica riuscivano a raspar fuori. manzini, 12-47: si davano nel gomito
canale scattavano fìtte le idrometre. manzini, 7-68: a fiore di quell'acqua
diranno l'elogio degl'ilari ritorni. manzini, 13-283: basta quel tanfo di vino
fino a diventar fuoco puro. manzini, 15-241: sbarazzatosi senza sforzo
artista. -di animali. manzini, 11-69: piaceva a bambù una chioccia
suo ricordo più lontano e tremante. manzini, 18-230: ebbe inizio una corrispondenza
potesse essersi innamorato dell'orrida valsolda. manzini, 12-70: il naso..
massicciata di ghiaia e pietrisco. manzini, 16-148: trascina il cavallo per le
, subito compressa, e imbrigliata. manzini, 18-121: vedova lei pure, come
una macchina strisciava silenziosa nella via. manzini, 12-153: una capra legata girava
, le fo ritirare il foglio. manzini, 10-195: ridono dell'imbroglio;
proprio, degno di imbroglione. manzini, 10-92: certo è che vestivo,
, chiaro (lo sguardo). manzini, 12-70: rimaneva immacolato [lo sguardo
degli uomini; etopea, ipotiposi. manzini, 10-88: del piccolo luciano mi davi
poeta italiano da un poeta straniero. manzini, 17-28: in una di quelle pagine
parranno quasi sempre inutili o non veri. manzini, 10-55: ebbi soltanto pietà di
gente il passato ch'esse manitestano. manzini, 12-139: più insinuante del gelsomino
/ turbina intorno agli scialbi fanali. manzini, 17-168: solleva un fiore solitario
pur con la carena impegnata nel sasso. manzini, 11-86: 21. aeron.
di fiori e di foglie di banano. manzini, 18-29: andava avanti e indietro
la parola... si impennò. manzini, 8-108: il pensiero s'impennò.
sproposito per l'or- iando furioso. manzini, 14-120: su un'effimera impennata
rose '. un imperativo finalmente accettabile. manzini, 17-180: perfino gli imperativi sollecitanti
: -perché, noi siamo stupidi? manzini, 8-44: io mi sarei impermalita,
la notte le zanzare erano implacabili. manzini, 11-73: alcune api...
-presunzione di sé, boria. manzini, 12-52: « io viaggiavo » replica
impresta, trovai le camere vuote. manzini, 12-121: chiedevo al ragazzo dei
imprigiona / ne'bei calzari il piede. manzini, 8-101: esce di casa imprigionando
nel materasso. -immobilizzare. manzini, 8-75: è già bastato un po'
l'altro, impuntandosi, scrollando. manzini, 11-79: il bove...
o inesattezza di termini o di giudizi. manzini, 17-183: su due versi c'
ha dell'impuntatura e del capriccio. manzini, 10-92: per trovarmi, dovevi
profeti, o di maghi sovranamente inabbordabili. manzini, 10-22: esclamò, buttando la
pesante, greve. manzini, 14-154: si fece avanti con una
cfr. inalberare). tabile. manzini, 12-104: marisa usciva ogni volta dalla
, inargentavano i ragnateli sui solchi. manzini, 12-77: i capelli bianchi..
. figur. drizzare, erigere. manzini, 17-173: si eresse dietro il gran
nudo colle. -sostant. manzini, 12-100: l'arte esorbita dalla misura
, nove, dieci ». manzini, 12-90: la scena incalzava, e
per l'altra a cui siamo incamminati. manzini, 8-80: quella musica così dichiarata
. 4. pieghettato. manzini, 13-173: il viso in fondo alla
come se avessero un senso riposto. manzini, 12-158: gli occhi gli si
. -arrestarsi, fermarsi. manzini, n-x: c'è un muretto coperto
guardano e non capiscono come sia bella. manzini, 16-33: era quel che
abbandonati. manzini, 18-228: il cielo le parve incanutito
dolce lume colorito, diffuso e uguale. manzini, 10-89: [quelle scarpe]
/ strizza un acquoso occhio bluastro. manzini, 8-64: incastonata nelle pieghe del
, impaccio. -incerata sopra il canovaccio. manzini, 12-138: uscì una anche
-posto in posizione obliqua. manzini, 12-149: vide passare nello specchietto inchinato
come a gli altri sei solito. manzini, 7-29: giunchi inchinevoli e alberi
. non dovea restar più biracchio. manzini, 12-55: era incipriata; aveva
destino ha per la gente che eccelle. manzini, 17-106: moltiplica le segnalazioni del
maledicevano, si ricordavano, si mutavano. manzini, 12-15: ceravamo incontrati male.
, tegghia e incordata la nerbatura. manzini, 18-250: si sentiva la mascella
con l'umore dell'orzo. c. manzini, 2-259: vi stillarete su del
era un incorporeo mondo d'ombre. manzini, 12-56: ora lei capisce d'
le increspava gli angoli della bocca. manzini, 18-279: forse, gioia e
un po'convulsa, ad ogni tratto. manzini, 18-203: la mano s'increspò
gambe, traboccò giù nell'altare. manzini, 12-55: incrociava i piedini;
, vibrati, secchi, maestosi. manzini, 8-135: ore e ore in piedi
vistoso (un colore). manzini, 10-169: la torta di nozze,
veduto essere loro mancato il premio. manzini, 12-47: egli sembrava tirarsi indietro in
una primizia e forse un'indiscrezione. manzini, 17-174: esiste un'altra forma,
e formata soltanto qua e là. manzini, 16-33: la più rigorosa delle
ai cavalletti. -scherz. manzini, 18-55: lei turbinò, inerpicata su
, immutabile (un colore). manzini, 11-87: un olivo che, per
, sulla sua voce aguzza e povera. manzini, 18-215: non mi ha dato
sul pallido indaco delle acque lacustri. manzini, 16-15: quei nemici infinitamente stranieri
un suono, una luce). manzini, 18-155: sembrava quasi piccola nella trepidazione
hai avuto l'influenza? io no. manzini, 12-76: l'influenza aveva dato
raffigurato ingannevolmente nella fermezza del lido. manzini, 12-92: si fermò: un dolore
che fosse stato inganno della febbre. manzini, 11-91: s'aprl una larva e
sopra il fondo torbido e frusto. manzini, 12-156: con gli anni si
. le dita ingommate dai grossi grappoli. manzini, 8-130: la ragazza voltava il
quei famosi zerbini con la testa ingommata. manzini, 18-124: i capelli tirati,
, voluttà. -come personificazione. manzini, 18-19: vide quella luna bislacca,
i fiotti della storia d'israele. manzini, 10-179: un lungo nastro di
. - anche al figur. manzini, 13-148: lo ha reso anche capace
con la particella pronom. c. manzini, i-2-259: vi stillarete su del mèle
assumere un aspetto dimesso, trasandato. manzini, 12-131: di colpo, parve vergognarsi
pendici amene, innamoranti / del marchesato. manzini, 12-154: certe sue innamoranti maniere
/ e innamorarli dei lidi ridenti! manzini, 17-117: m'innamorano quei divani
accompagnate da sforzi impotenti di vomiti. manzini, 12-116: se un po'di
, fastidioso (un odore). manzini, 18- 46: l'odore le s'
espressione poco lusinghiera pel povero antonio. manzini, 10-110: sfuggendo quanto più potevo
avesse dato del tallone sul capo. manzini, 11-47: seccato dalla gente che
cime degli alti alberi del parco. manzini, 8-132: c'erano due suore
la riva del fiume s'inselvava. manzini, 13-282: che testa ricciuta: una
nella sua astratta, immediata soggettività. manzini, 16-14: s'inserivano fuggevolmente nel
s'inserisce una luce scialba scialba. manzini, 12-101: una visione bizzarra s'
quel modo che anche lui era poeta. manzini, 12-133: lui insinuava cautamente che
fuori dell'uso e del gusto. manzini, 17-114: la sua scrittura ha
infermità di molti anni era insordita. manzini, 10-105: si erano taciute davvero
e gli uomini come un'insidia. manzini, 17-151: proprio la bellezza in
un carcere, insulsa come un formicaio. manzini, 8-14: case alte, un
difendere la loro libertà dai contadini. manzini, 17-201: come quasi tutte le ragazze
senza in realtà possederle. manzini, 18-89: via medici, via confessori
scoppio di fulmine o d'un'arme. manzini, 12-167: dietro gli occhiali brillava
il più piccolo interesse o trasporto. manzini, 12-82: lo interrogava, fingendo
la mia onta a viso a viso. manzini, 12-82: lo interrogava, fingendo
poste all'ordine del giorno. manzini, 17-177: « questo congresso » disse
ora a cacciarsi nelle intime stanze. manzini, 11-98: liscio è il primo
questi frangenti. -assol. manzini, 12-138: cercando di ricordare un nome
è mero incontro e intreccio di eventi. manzini, 12-108: non v'è parola
quegli abeti lassù come sono intrepidi! manzini, 17-107: spalancate, intrepide. e
se non la sterilità dell'ingiustizia. manzini, 18-119: nelle situazioni più intrigate
me ne rallegro grandemente. c. manzini, i-2-253 'alcuni [uccelli]
posso / appena inumidire la pezzuola. manzini, 12-65: goccioline brillanti, venute
in costume settecentesco, con parrucca. manzini, 16-36: per me lui è un
pur sapendole al tutto senza fondamento. manzini, 16-84: che invenzione, ogni mazzo
; tutti e due inverosimilmente felici. manzini, 12-70: rimaneva immacolato [lo
di bacche, / t'ha investito. manzini, 12-118: in cuore dava gran
ogni parte. -assol. manzini, 17-151: dal pergamo...
vendemmia o investitura di nuovi padroni. manzini, 12-158: per la piccina fu rincontro
merveilleux ». -attonito. manzini, 8-179: ritirava il suo sguardo da
corta e dovettero inzepparcelo a forza. manzini, 16-123: passa le braccia nelle
almeno fino al '96, la rivoluzione. manzini, 18-187: l'hai sfatata,
concetto del carattere buono o cattivo. manzini, 17-106: moltiplica le segnalazioni del
usignuolo / la serena conchiglia iridescente. manzini, 12-141: da sotto il braccio
splendore che irradia una fiorente nobiltà. manzini, 18-264: egli, divertendosi a vivere
reagire; che protesta. manzini, 13-208: è un murmure intenso,
di rughe (un viso). manzini, 17-103: ha un volto nobilissimo,
incosciente irrorato di luce e di tenerezza. manzini, 18-91: il rimorso mi s'
lo spirito liberale, è profondo. manzini, 12-176: patita, vestita piuttosto male
, la cara vittima del fagiano. manzini, 16-87: compassatissimi tulipani,.
scritte con stile vivace e rappresentazione icastica. manzini, 8-94: c'è dunque,
si diverte e ci ride sopra. manzini, 17-153: ci sapeva fare! una
di andirivieni -un vero labirinto internazionale. manzini, 12-101: rivide su una scura pellicola
razza vittoriosa eran finiti nei suoi lacci. manzini, 18-52: lo sguardo di angela
. -folata, spiffero. manzini, 12-54: dalla finestra alle spalle,
2. figur. insistente. manzini, 17-119: pur rimanendo immobile al centro
lambiccate e oscure di quella vecchia casa. manzini, 8-180: ferma su quella lambiccata
la sacra taciturnità della negra notte. manzini, 11-70: vecchio cane che..
ormai nell'autobus s'era pochi. manzini, 12-110: con una lampadina minuscola
fine / e sì me fan languire. manzini, 18-302: attraverso l'arsura del
-assol. figur. esaltare. manzini, 12-46: « la vogliamo tutta per
non si sa ove possa giungere. manzini, 11-70: piaceva
occhio e il cuore della chiesa. manzini, 18-147: largheggiava in confidenze,
non la paura, la paura! manzini, 12-66: con lo sguardo, giuliana
poi lavorare, colorendo con diligenza. manzini, 18-44: l'uomo -insegnare era
a piegarsi di un'autentica superbia. manzini, 17-11: si stabilisce in una latitudine
notturna, brillante e chiara di sole. manzini, 8-13: nella luce la splendida
-per estens. spalmare. manzini, 8-47: l'ancella levigava d'unguenti