fava, v-58-4: qualora eu ve mandarò le mee littere, s'ello serà
navi o galee da dovero, gli mandarò bene delle dipinte. autore incerto,
. speroni, i-5-7: io vi mandarò un certo scartafaccio come esemplare, che
ho dato una imbornitura, e la mandarò. = deriv. da imbornire-
faba, 47: unde qualora e've mandarò le mee littere, s'ello serà
faba, 47: qualora e've mandarò le mee littere, s'ello serà
47: unde, qualora e've mandarò le mee littere, s'ello serà meo
città. pagliaresi, xliii-119: io mandarò, senza tener più mene, /
faba, 47: qualora e've mandarò le mee littere, s'ello serà
andrea de denari per l'edificio vi mandarò il promesso per il supplemento dell'obsonio
con lui e che presto o io mandarò lui all'inferno od egli mandarà me
di v. ecc. a, mandarò le altre venute di fresco. firenzuola,
faba, 47: qualora e've mandarò le mee littere, s'ello serà
faba, xxviii-7: qualora e've mandarò le mee littere, s'ello serà
c. felici, 91: vi mandarò, se lo ritrovarò, del piso
faba, 47: unde qualora e've mandarò le mee littere, s'ello serà
il prezzo, che poi cintio / mandarò a voi con li danari. castiglione,
il paraclito... ch'io vi mandarò dal padre, spirito di verità il
altro viagio che farà pasquino, vi mandarò uno paro de presutti. del tufo,
, 3-168: a voi, smitho, mandarò quel dialogo del nolano, che si
faba, 47: unde qualora e've mandarò le mee littere s'ello serà meo
da canto; replicando. « io mandarò a torle ». tasso, 9-43:
dar che, sapendola risolvere, vi mandarò ancora la sua resoluzione in scritto.
98: como sarà sbozata, ve la mandarò [la lezione], ché arà
a l'olio de scorpioni cercarò e mandarò la recetta a vostra signoria, che
faba, 47: qualora e've mandarò le mee littere, s'ello sera meo
faba, 47: qualora e've mandarò le mee littere, s'ello serà
mi maschererò, fin meza oretta li mandarò per druso. - il segno sarà un
averò io la chiave? -io la ti mandarò per arguzia massara alla spicciaria del ganimede
meriti in qualche parte essere letta, gli mandarò poi il resto, se potrò venire
dice:... « io ti mandarò la mortalità, e torroti i tuoi
, che domani o l'altro ti mandarò nel regnò, e sera! patrona di
faba, 47: unde qualora e've mandarò le mee littere, s'ello sera