candido latte in nero inchiostro; / macchiar d'ebeno vòle / il suo fin oro
preme / che 'l mio candido onor macchiar volesse. idem, 13-57: né pur
latte in nero inchiostro; / macchiar d'ebeno vòle / il suo fin oro
metastasio, 1-7-387: ah, se macchiar quest'anima / dovesse il suo candor,
nero inchio stro; / macchiar d'ebeno vòle / il suo fin oro
morire che mai in una picciola parte macchiar la mia pudicizia. tansillo, 75
morire che mai in una picciola parte macchiar la mia pudicizia. delfino, 1-82:
popolo, declamava intanto rigirone, non macchiar di eccessi la sacrosanta collera della tua rivoluzione
e vigilanza di rimuovere tutte le cause che macchiar potessero la purità della sua moglie e
, 3-3-99: non potere, senza macchiar la sua fama e denigrar la candidezza della
a voi per mia cagione o macchiar l'ugne, / o vedessi un
di ciò è pronta; non dovendosi macchiar lo stile e fastidir l'intelletto con
suo candido latte in nero inchiostro; / macchiar d'ebeno vòle / il suo fin
calpestarono. testi, i-214: a macchiar con esecranda mano / va del sangue innocente
non volere i bei cristalli tersi / macchiar col sangue tuo de l'acque mie.
adorande cose / di blasfemo ferir, macchiar di scherno. pirandello, 7-1010: il
candido latte in nero inchiostro; / macchiar d'ebeno vòle / il suo fin
firenzuola, 93: se pur vuoi macchiar la tua onestà, sieno le cagioni
cielo, se vi fosse persona che ardisse macchiar in un picciol neo la mia reputazione
, / ma dal grembo d'iddio, macchiar non puote / chi l'ammantò de
. goldoni, ix-107: per non macchiar d'inonorato eccesso / la paterna vendetta,
. giocosa, 69: si macchiar la mia intatta riputazione. capriata, 282
pensiero / di più tosto morir che macchiar mai / l'onestà mia. d.
l'altro combattente; e tanto basterebbe a macchiar la limpidezza della neutralità. pascoli,
risoluto di più tosto morir mille volte che macchiar giammai pur col pensiero il candore di
che furti e peggio è che omicidi / macchiar l'onor, che di ricchezza e
anguillara, 3-99: con mentiti aspetti / macchiar più volte i più pudichi letti.
preme / che 'l mio candido onor macchiar volesse. loredano, 23: il mio
: e'diceva esser cosa disconvenevole il macchiar col sangue gli altari degli dei. metastasio
e tra la vana gente / non macchiar tuo dolor. palazzeschi, ii-159: vergognosa
noi avuto ardire di affermare per non macchiar di sospetto la verità dell'istoria,
dubitò non essere / stato veduto a macchiar con la fausta. -macchiare di sangue
per gli altrui errori, non potendosi macchiar per quelli, ma gode della propria
irrevocabile pensiero / di più tosto morir che macchiar mai / l'onestà mia, corisca
orecchio tuo santo io vo'del nome / macchiar de'vili, che oziosi sempre,
, se vi fosse persona che ardisse macchiar in un picciol neo la mia reputazione,
tengono a mensa le bottiglie per non macchiar di vino la tovaglia. =
profondo insieme e discreto, non può macchiar le mie fredde formole di rossore,
nel ren si lava il piede, / macchiar per odio antico / il letto genial
. della valle, 11: non desìo macchiar con novi amori / l'animo tuo
finalmente un mio saldo proponimento di non macchiar la mia intatta riputazione. palmerini,
pietà qual credi. / per non macchiar d'inonorato eccesso / la patema vendetta
», declamava intanto rigirone, « non macchiar di eccessi la sacrosanta collera della tua
ahi stolta e sanguinaria setta! / macchiar cercasti un nitido cristallo, / un alma
s. v.]: 'sbrodare': macchiar di brodo. 2. intr
. tassoni, 9-82: tu vorresti macchiar la mia vittoria; / ma non
gran capitano, serve tal volta a macchiar il buon nome e render più vulgato l'
, 7-i-178: cosa / mortai non può macchiar gli dei superni. caro, 12-1049
bandello, 1-15 (i-180): macchiar in una minima particella la fama mia