m'ha percosso a morte. cambini, lxxxviii-i- 367: meschino a quello, il
'miserere '. f. alberti, lxxxviii-i- 73: chi non è nuovo pesce
sieno una mistura. b. busini, lxxxviii-i- 338: o infelici e poveretti amanti
d'un anno. a. bonciani, lxxxviii-i- 304: 1'sento sopra 'l
che è naturale moto. beicari, lxxxviii-i- 228: sarà gran terremoto,
me ha muttizata! domenico da prato, lxxxviii-i- 457: venere, motteggiando silviana
di una onagra. domenico da prato, lxxxviii-i- 498: molti ferocissimi apri ed
oro a te. l. benci, lxxxviii-i- 249: picciola barca mia,
più t'ostendi. domenico da prato, lxxxviii-i- 510: quando allungi o appresso
la virtù non si parta. beicari, lxxxviii-i- 222: le toghe e l'
gran materia. g. de'pigli, lxxxviii-i- 230: nel parvo mio intelletto
siate parvoli / d'intendimento. beicari, lxxxviii-i- 223: col mio parvulo ingegno
pellicano a cristo. domenico da prato, lxxxviii-i- 554: li tramiti vezzosi per
le pere ruggini. a. bonciani, lxxxviii-i- 309: eravi pere giugnole e
con grande moltitudine d'angeli. belcan, lxxxviii-i- 236: iesù resuscitato non soletto
n'ebbi gran paura. mariotto davanzati, lxxxviii-i- 218: lessi e teco con
suolo coltivato da maestra mano. gherardi, lxxxviii-i- 615: innanzi mi vedea a
che n'è cagion. mariotto davanzali, lxxxviii-i- 440: io suplico te per
un involucro; impacchettato. calderoni, lxxxviii-i- 340: di quel capo torrò le cervella
azienza, taglia la disubidienzia. gherardi, lxxxviii-i- 43: ognuno il suo laccio
mille dolci nodi gli avolgea. gherardi, lxxxviii-i- 615: poi ch'a ben
spontanea volontà perdonò. michele di giogante, lxxxviii-i- muovono a lenin perché il suo regime
di questi illustri. l. dati, lxxxviii-i- 403: dato, il vittore