mezzo giorno, quando il sole più lucea, e mandatili su per uno ponte,
similmente la casside bella / tutta lucea della paterna stella. d'annunzio, v-2-25
stella diana. boccaccio, vii-237: lucea costei più che diana stella / quando
tennero il solco. fazio, vi-5-31: lucea il sole ed era il tempo dolco
al marito. boiardo, 3-2-25: lucea un carboncio a guisa de doppierò, /
pascoli, 1324: in cielo non lucea la falce / più della luna;
sé un fulgente tanto piacevole che egli lucea in 4 tenebris '. 2
giglione del remo ai raggi obliqui / lucea. = alterazione di girone,
sé un fulgente tanto piacevole che egli lucea * in tenebris ', non tanto grandemente
fingea guatare / l'acqua del fiume che lucea furtiva / tra i salici, alla
velato impaluda / e secca terra nuda lucea fra giunchi e limo. cassola,
che de'tuoi lari il foco / lucea per me. battista, vi-2-70: puoi
tratto ne lucea / nel breve spazio in mezzo ai due
biancheggiante aurora. pulci, 20-30: lucea la luna come una candela, / un
, 44-100: cavalca inanzi, che lucea la luna, / né mai trova castel
piena la campagna, e tutta / lucea di ferro, d'uomini e cavalli.
/ e ne la mente lume non lucea, / annericato era di ^ uligine,
macero era, e or più non lucea. mattioli [dioscoride], 113:
/ il sol che nel mio cor lucea sì forte. -posato a formare un
'ncominciava già a nottarsi e la luna lucea. = denom. da notte.
-nugoluzzo. pulci, 20-30: lucea la luna come una candela, / un
/ e parsemi una luce, / che lucea quanto stella. guido delle colonne,
, volesi morire. boccaccio, vii-237: lucea costei più che diana stella / quando
, 1-ii-394: febea, che chiara ancor lucea, / co'raggi fuoi il viso
, iii-5-35: febea, che chiara ancor lucea, / co'raggi suoi il viso
del mezzo tremolante e ritondétto, lucea come farìa un avorio che avesse lo spi
; / d'argento fin sembiava, si lucea: / tropp 'era ben tagliata a
freni d'oro e d'argento che lucea, / e cigne e sopracigne eran di
pascoli, 331: un tratto ne lucea / nel breve spazio in mezzo ai
'er la gratia de deu / lucea lu viso seo. guido delle colonne
che ne l'estremo albor diurno / lucea quieto come un ermo lago. de pisis
erano molto tenebrose, perocché non vi lucea lume. attribuito a cino, iii-7-
/ e parsemi una luce, / che lucea quanto stella. dante, par.
, / esì nascoso che più non lucea, / egià le stelle e la luna