con diletto / d'eco muta e loquace i vivi accenti, dina, i-259:
lo rendeva sempre più vispo, più loquace e più allegro. calvino,
le voci affiena: / troppo se'tu loquace; i la notte ama il silenzio
la tua menzogna. piovene, 2-148: loquace, con occhi piccoli e agitati.
muto '(xocxó <; 4 loquace, che grida '), sul modello
, 2-289: maciste, stranamente loquace, faceva onore all'alchermes distillato
ed ebbe un dimenìo dell'anca tanto loquace e generale da farlo sembrare un popolo d'
. borsi, 1-78: han labbro loquace / i figli ciarlieri. / ci punge
/ un nido sembri, un gran nido loquace / di mille cuori salutanti il giorno
con diletto / d'eco muta e loquace i vivi accenti. battista, iii-397:
. era divenuto attento, gentile, loquace. calvino, 1-10: era un bambino
: non c'era mai stata confidenza loquace tra madre e figlia. un'atmosfera
galeani, iii-185: la rana verde loquace in grembo a l'onda. /
parole divennero più rade, e quell'avventarsi loquace si contrasse in silenzio.
avvocatesco? palazzeschi, i-289: diventava loquace, loquacissimo, capace di perdersi in
banderuola, / gli embrici roggi del loquace tetto. d'annunzio, iv-2-160: si
quasi dottore in lettere, nano e loquace,... a volte bombone e
dotta, dal lat. buccó -onis 'loquace, garrulo '. bùccola, sf
tersite, qual viveva con arte buffonesca, loquace, mendace, traditore spesso del suo
voci affrena: / troppo se'tu loquace; / la notte ama il silenzio,
capei bruno: alta fronte: occhio loquace: / naso non grande e non
comisso, 7-208: terra di gente loquace, di arringatori e di capi di parte
. alamanni, 5-1-213: il loquace flinguel, l'astuta e vaga /
poco seria; persona ciarliera, eccessivamente loquace. buonarroti il giovane, 9-449:
, fermata a metà del suo sdegno loquace, guardava quel volto senza pietà, quella
colpita. 4. persona molto loquace, chiacchierone. varchi, v-35:
-avere una gran ciarla: essere molto loquace, avere un'abile parlantina (per
tenere un segreto); fastidiosamente loquace e pettegolo; chiacchierone.
cigolante banderuola, / gli embrici roggi del loquace tetto. govoni, 1-225: uccelli
o da grave ciprigna, o da loquace / tosse dannato a l'odiosa coltre
, 4-198: conchiude alfine il relator loquace, / che 'l mondo tutto a
alle tombolate, diventava un poco più loquace. ma non ricordò di averlo imparato
non è quello per lui di diventar loquace. 2. sm. la
di quante parole mai si profondono dal loquace. = deriv. da considerato
banderuola, / gli embrici roggi del loquace tetto. serao, i-306: * amen
intessuto, / fra divino e ferin, loquace e muto, / sì parla
137: e pender dalle travi odo loquace / nido, entro cui tenera madre stassi
o da grave ciprigna, o da loquace / tosse dannato a l'odiosa coltre
alla divisa. savinio, 312: il loquace era quello piccolo e grasso. l'
invito. -anche: essere molto loquace. varchi, v-58: di simili
ed ebbe un dimenìo dell'anca tanto loquace e generale da farlo sembrare un popolo d'
2. proclive a discorrere, loquace. frisi, xviii-3-365: tra le
donna discorsiva, cioè 4 che discorre, loquace ', non è vocabolo approvato.
domestico fringuello /... instancabile loquace / sempre canta e sempre piace.
: essendo di natura molto entrante e loquace, anzi, per parlar chiaro,
persona. caporali, ii-18: il loquace epitaffio era costui, / che su
-con intenzione iron.: persona assai loquace ed enfatica. alfieri, v-1-765:
personificazione. caporali, ii-18: il loquace epitaffio era costui, / che su
: a sì fatta genia vile e loquace / risponder non dovrei, ma dir
, sendo costui stato vivacissimo e massimamente loquace, è posto dal poeta nostro per
alamanni, 5-i-214: intenti stanno / il loquace flinguel, l'astuta e vaga /
, egli non paresse o superbo o loquace. castiglione, 187: par cosa molto
. ecco la pietra, / fatta loquace allo spirar de'venti, / archi-
nel sembiante / facondia muta e silenzio loquace, / cor che favella più quanto
agg. ant. facondo, loquace. bartolomeo da s. c
e ornatezza di stile; eloquente; loquace. dante, conv.,
falla: sbaglia spesso chi è troppo loquace. ricciardo da cortona, 35:
, ambiziosa. -anche: individuo eccessivamente loquace, ciarliero, linguacciuto. crusca [
come lei, uomo sulla cinquantina, loquace assimilatore come i commessi viaggiatori. e
brancoli, 3-92: egli era il meno loquace dei tre. fidava più che altro
che ciò spira. intraprendente e loquace (o anche estrema- mente pusillanime)
angelo riusciva amaro e spiacente, la loquace e calorosa moglie, saccente, anche
aprosio, 1-131: non sa egli che loquace è colui il quale affoga in moltissime
tommaseo, i-333: quella mobilità gaiamente loquace mi toglieva a me stessa.
-a). letter. ant. loquace, chiacchierone, pettegolo. s
/ freno al garrir, no- vellator loquace. baretti, 6-223: non intesi una
garrizzàio), agg. ant. loquace, ciarliero; litigioso, arrogante. -anche
.]: 'garrulo'differisce da * loquace '. il primo essendo derivato per
tutto quel che asseriva la garrula e loquace golaventa. -letter.: con
che il sien le cure, garrula loquace. niccolini, 2-4-3: qui non
dotta, lat. garrùlus 'garrulo, loquace, pettegolo ', anche * canterino
al dorso / gemina i vanni e fa loquace il volo, / roma sveglia i
sovvenga pur ch'intenti stanno / il loquace filinguel, l'astuta e vaga / passera
, / fa tacer quelle gente sì loquace, / et opera con pace.
e è (per dir così) loquace e gracchiante alla asiatica. gracchiare
/... / quella verde loquace in grembo a l'onda. carducci,
, anziché cor quella verde loquace in grembo a l'onda. saracini,
giovane andava allora incontro 10 aveva reso loquace, ilare. d'annunzio, i-13:
ancora, o cetra mia, torni loquace. panzini, iii-715: vigilia di natale
rinfusa. salvini, 6-173: questa loquace, dotte cose / colle indotte ammassando
, per punirlo d'essere stato troppo loquace in quei giorni, impallidendo ormai il
imparolato, agg. verboso, loquace (una per sona)
e impedimento d'uomo e di artista non loquace..., fra il classicismo
ha meno parole, l'impostore è loquace, cerca le moltitudini da ingannare.
: impotentemente mordace, audace, loquace. 2. senza moderazione,
alamanni, 7-ii-190: intenti stanno / il loquace flin- guel,... /
sparse / d'untume nauseabondi, / al loquace inesperto / sorridean d'un perfido riso
infamiglia. /... al loquace / non so prestar che mezza la
fronde, / dal garrire importun d'augel loquace / or non rotto silenzio, o
: era paffuto [il ragazzo], loquace, l'espressione ingorda.
.. di sinistro. lo stesso loquace argomentare di golzio ne pareva ingrigito.
, un crin non vide, ed un loquace / volto, che a un tratto
cerimoniosa ipocrisia, la servilità insinuante e loquace, il malanimo di quell'uomo mi avrebbero
da siena, 198: solo la lingua loquace è data all'uomo, il quale
o dea clemente, / un parlar loquace e tondo, / sicché vada allegramente
il mar, ch'è di procelle orbe loquace, / nelle sue languidezze il flutto
lungo. -largo di bocca: estremamente loquace, ciarliero. -anche: che parla
, sebbene al suo lato destro la loquace contessa starnina l'occupasse di continuo.
chiacchiera troppo, a chi è troppo loquace. es. * madonna santa! quando
biondiccia come un tedesco, petulante, loquace, stridulo, strano sosia di camillo
e tumultuari susurri tra il popolo licenziosamente loquace contro il consiglio e contro la regina
aria della provenza. si ha il figure loquace, colorito, affabulatore, un anello
tutto lingua e stomaco: essere estremamente loquace e ingordo. bacchetti, 2-109:
discorso, facilitare la conversazione; rendere loquace. dante, purg., 19-13
tommaseo]: la vergine linguatica e loquace è stolta. 2. letter.
linguettaccia ': lingua di meschina e loquace mordacità. = dimin. di
aspersi, / lira o viola o cètera loquace / dolce tenendo in man, mille
, biasimando come rozzo e chiamandolo una loquace talpa, una purpurata bertuccia e un
agg. ant. abile nel parlare, loquace, facondo, eloquente. intelligenza
ella molto restosa e lopposa. loquace, agg. (superi, loquacissimo)
che non parli con uomo virlingoso e loquace, cioè con neuno che parli troppo
, 55: sancta maria sapeva che loquace / non dee essere la vergine pudica
qui introduce a palesargli un altro più loquace. brunelleschi, lvi-16: mo tu
trionfi, / fa tacer quelle gente sì loquace / et opera con pace. landino
. men considerata nel parlare e più loquace. biondo, xlv-200: la donna
: la donna di gran boccaccia è loquace, zanzerela e forte lusuriosa. tasso
ed io, che sono il più loquace uomo del mondo, non ho mai
possa spiacere. aprosio, 1-131: loquace è colui il quale affoga in moltissime
bonini, 1-i-26: nell'errore d'esser loquace suole la gioventù inconsideratamente traboccare, precipitando
l'amico a poco a poco divenne più loquace. d'annunzio, iv-1-1025: ippolita
annunzio, iv-1-1025: ippolita parlava, diveniva loquace, si abbandonava, come altre volte
tormenti cesseranno le parole tua, o loquace. b. fioretti, 1-3-471:
mentecatto del tutto) il dannerà per loquace, ma l'abborrirà come loquacemente mortalissimo.
acume di quante parole mai si profondono dal loquace. goldoni, xiii-496: il labbro
modesto). savinio, 312: il loquace era quello piccolo e grasso. l'
par che dica con occhi e bocca loquace: ecco il gran prodigio agli astanti
labbro e tace; / lo rese amor loquace, / muto lo rende amor.
soltanto allora sonava dalla loro bocca non loquace, il verso che pareva congegnato dalla
dalla natura. -ant. lingua loquace: la facoltà della parola. s
vedere a chi è data la lingua loquace: locuzione. a l'uomo solamente
! -rispondo che la loro non è loquace lingua. -elli l'ha la scotta e
dico che quella lingua non si chiama loquace, ma solo la lingua loquace è
chiama loquace, ma solo la lingua loquace è data all'uomo, il quale si
quello affamato convito, ma garrulo e loquace, di quel rancido vecchio, gravato non
e tumultuari susurri tra il popolo licenziosamente loquace contro il consiglio e contro la regina.
, 6-215: atene egregia e libera e loquace. guadagnali, 1-i-96: ci guardi
, 13-19: sul tavolo della combriccola loquace c'erano libercoli, dispense, riviste
la ninfa sventurata, / che ancor, loquace sasso, / piange non riamata /
ingrato suo garzon. -mitol. dea loquace: la dea fama, figlia della
se 'l sembiante / de la diva loquace / per te pur vive, ed è
, 1-vii-51: ratto partì la dea loquace. 2. che emette versi
mutole. carducci, iii-1-145: la rondin loquace in su 'l verone. d'annunzio
l'acqua e 'l limo ha la loquace rana, / de le paludi abitatrice
, i-98: vin nato là 've gracidar loquace / 'a caldi tempi suol palustre rana
: il gufo, lo sparviere e la loquace / delle rive del mar cornacchia amica
tutti gli altri rispetteremo, del bombo loquace della pecchia ronzante del muschiato cerambice della
: non celò ancor questo segreto il loquace uccello, e disse: « io non
spiccar, come gl'impose / la loquace civetta. tanara, 231: vero è
tanara, 231: vero è che la loquace pica, come a me simile,
, e il meno che sia possibile loquace e oziosa. ciampoli, 297:
: senno è tacer; non dee loquace penna / svelar tropp'alti arcani.
delfico, iii-492: se la storia, loquace raccontatrice intorno agli oggetti meno interessanti,
/ la voce assai più flebile e loquace. battista, vi-3-141: miracoli d'
un fabro. ecco la pietra / fatta loquace allo spirar de'venti. / architettata
: la direttrice de'sonori rai / loquace tromba, or per lontane piagge /
mormorio sonoro / di ruscelletto garrulo e loquace, / di trono altero e di confuso
: mi querelo di te, vento loquace, che se'd'amor nimico e fosti
fede. / solo il fuoco è ancor loquace / col paiuolo e col treppiede.
fido, / come vien progne al suo loquace nido. brignole sale, 6-24:
/ né pur vi appende il suo loquace nido / l'augel che sverna a i
pascoli, 625: dorme la nave nel loquace porto. montale, 1-103: perdersi
: la pittura tacita è una cosa loquace e che pian piano sdrucciola nelle menti
, / fassi quella del volto sì loquace / che 'l contento del cor tacendo esprime
esprime. morando, 280: con loquace silenzio, nel vicendevole incontro si favellano
tra gioventù vivace; / e rendono loquace / l'occhio, la mano e il
il labbro, il guardo e patteggiar loquace. pindemonte, ii-426: chi un
, un crin non vide, ed un loquace / volto, che a un tratto
arte). -per antonomasia. pittura loquace: poesia; pittore loquace: poeta
. pittura loquace: poesia; pittore loquace: poeta. scannelli, 163:
assai confacevole pigliato dalla poesia, vera pittura loquace. c. dati, 112:
creduto, / che il poeta sia pittor loquace, / e che il pittore sia
lasciare il nome / sopra un marmo loquace, / ambizioso il proprio mal non
: ovvero or che cosa è più loquace e garrìtrice che la vanitade? la quale
ciò dovea forse tacere, / ma loquace è ogni piacere. pirandello, 5-399
cerimoniosa ipocrisia, la servilità insinuante e loquace, il malanimo di quell'uomo mi avrebbero
, che metta un poco di freno al loquace della sua lingua bugiarda.
solo... il dannerà per loquace, ma l'aborrirà come loquacemente mortalissimo
tacevano esse, lo aprivano e chiudevano loquace. = comp. di loquace
loquace. = comp. di loquace. loquàcia, sf. letter
mente. = deriv. da loquace. loquacità, sf. disposizione
. locuz. con loquacità: in modo loquace, verboso, pettegolo; parlando o
astr. di lóquax -àcis * loquace '. loquèla (ant. loquèlla
/ perché non ardi, tanto se'loquace. domenico da prato, 1-ii-338: costoro
a colori molto vivaci, addomesticabile e loquace; si nutre di fiori e di
d'untume nauseabondi, / al loquace inesperto / sorridean d'un perfido riso /
. savonarola, 8-i-118: quando l'uomo loquace dice b. tasso, iii-173: non
denise mutò, essa divenne allegra, loquace, il suo gram e
persona o ambiente straordinariamente frivolo e loquace. aretino, v-1-365: può fare
forno, / servir de'polli al popolo loquace; / vestirne il chiuso in marmorato
piume multicolori. imperiali, 4-68: loquace gazza /... /..
, clarissima marchesana, sarò stato alquanto loquace, scusimi lo avere voluto in qualche
jacopo nostro non è viro mendace né loquace, sì che ascoltalo, attendilo.
, ii-255: di mendace, / di loquace / presso d'essa ottenne il nome
211: è uomo di qualche credito, loquace audacissimo, importuno, terribile, e
resterà a un microscopista, a un loquace specialista nel rigiro di termini, per
delfico, iii-492: se la storia, loquace raccontatrice intorno agli oggetti meno interessanti,
acqua] passo limpida, tersa, loquace; / bacio i miosotidi sul mio cammino
bonini, 1-i-26: nell'errore d'esser loquace suole la gioventù inconsideratamente traboccare, precipitando
, monna sputa tondo: donna molto loquace, chiacchierona, pettegola, o che
lei dispiace / sfrenata lingua e senza fin loquace. varano, 1-29: perché amore
lo più in fretta; essere estremamente loquace. -portare acqua al mulino:
, 2-94: da lui [dall'uomo loquace] come da un fonte deriva il
di tutti gli altri rispetteremo, del bombo loquace della pecchia ronzante del muschiato cerambice
confuso / perch'abbia in casa sua donna loquace / che sempre gridi e sempre arricci
sol fabro, / ov'è l'occhio loquace e muto il labro. batacchi,
la mutolézza de gli uditori non divenne loquace per questo. f. f. frugoni
molto servizievole, e a modo suo molto loquace. -demonio mutolo: che provoca
volgar., 1-2-152: la fortuna fu loquace e la felicità mutola. c.
silenzio. -anche: taciturno, poco loquace. arrighetto, 248: non sii
), sm. napoletano ciarliero, loquace, espansivo (e ha una connotazione
, / lira o viola o cetera loquace / dolce tenendo in man, mille
/ d'untume nauseabondi, / al loquace inesperto / sorridean d'un perfido riso
possa, e il meno che sia possibile loquace e oziosa. 4. difficile
nestoràggio). letter. essere molto loquace, in partic. nel rievocare le
, / come vien progne al suo loquace nido. g. rucellai, 9-6:
'. 2. donna alquanto loquace. malagoli, 258: * nofera
ameri cano, che è loquace e soffre di solitudine,...
, mendace, / quel tuo labbro loquace, / né l'invidioso tuo vile costume
possa, e il meno che sia possibile loquace e oziosa. -che riguarda la
il mar, ch'è di procelle orbe loquace, / nelle sue languidezze il flutto
possa, e il meno che sia possibile loquace e oziosa. aleandro, 1-10:
e stemperando in otto paginone con molto loquace malignità quel che il filopanti disse con
, i-98: vin nato là 've gracidar loquace / e'caldi tempi suol palustre rana
fusinato, vii-961: al papaverico sermon loquace / la bella incredula sbadiglia e tace.
paravolòso, agg. ant. eccessivamente loquace, linguacciuto. bartolomeo da
; eloquente, facondo. -anche: loquace, chiacchierone, ciarliero. giamboni
di parola pronta e facile; loquace; ciarliero. buonarroti il giovane
. -avere poche parole', essere poco loquace. donini, lii-14-188: questo pertaff
, silenziosa o, viceversa, eccessivamente loquace e verbosa. bartolomeo da s.
più profonde. -anche: persona loquace, chiacchierona, ciarliera o, anche
, / ma voi siete di ver loquace molto. = dal fr. ant
intessuto, / fra divino e ferin loquace e muto, / sì parla a lei
tutti gli altri rispetteremo, del bombo loquace della pecchia ronzante del muschiato cerambice.
. che chiacchiera in continuazione, troppo loquace e ciarliero, pettegolo. foscolo,
pescaia: per indicare una persona estremamente loquace o che è solita parlare a voce
. (femm. -a). persona loquace e chiacchierona, incline a denigrare,
, 7-ii-190: intenti stanno / il loquace flinguel,... /..
276: egli assaporava il suo trionfo, loquace quanto una pica vecchia. 3
/ tra gioventù vivace; / e rendono loquace / l'occhio, la mano e
creduto / che il poeta sia pittor loquace / e che il pittore sia poeta
viani, 13-19: sul tavolo della combriccola loquace c'erano libercoli, dispense, riviste
a che pompa d'ingegno? è più loquace / d'una lingua che parla un
giuliano],... chiamandolo una loquace talpa, una purpurata bertuccia e un
, 1-i-26: nell'errore d'esser loquace suole la gioventù inconsideratamente traboccare, precipitando
in modo sfrontato o pettegolo); loquace. j j fiore [
lungo, oziosamente; che è molto loquace, che ha tanta parlantina. morando
di quante parole mai si profondono dal loquace. s. maffei, 10-ii-96:
nel favellare e non molto profuso e loquace. n. villani, 2-463: chi
gli abbiam trovati cosa eccellente, non loquace e strepitosa, ma fondata in salde
, 55: sancta maria sapeva che loquace / non dèe essere la vergine pudica,
. libumio, 2-53: lingua, loquace, pugnante, falsa. 6.
forno, / servir de'polli al popolo loquace; / vestirne il chiuso in marmorato
11-32: d'uve divoratore ebro e loquace / lo storno visse pallido e puntato
quadra, non mi piace / cortigian troppo loquace: / lo vorrei più tosto muto
e men considerata nel parlare e più loquace. gosellino, 50: le querele.
allora s'interrompe il ragionare / dell'amico loquace: una farfalla! -il ragionare
7-32: la direttrice de'sonori rai / loquace tromba or per lontane piagge / non
e men considerata nel parlare e più loquace. ricci, 2-16: l'invidioso
l'acqua e 'l limo ha la loquace rana, / de le paludi abitatrice
convito..., garrulo e loquace, di quel rancido vecchio, gravato
fatta. -sciolto nel parlare; loquace. iozzelli, lvii-197: lingua che
madia e la botte amo; e il loquace / tino ben canta, e bene
rinforzar i vitali spiriti. -diventare più loquace. baldi, i-42: l'occhio
, 1-i-26: nell'errore d'esser loquace suole la gioventù inconsideratamente traboccare, precipitando
viso non mostravano se non la bocca loquace, in continua salivazione, infaticabile.
riservato, timido, schivo; poco loquace, di poche parole. petrarca
del carretto, cvi-671: cum sua loquace e garrula favella / m'ha revellato
non dico. -scherz. eccessivamente loquace, chiacchierone. savinio, 10-68:
, / dal garrire importun d'augel loquace / or non rotto silenzio, oh
ma non noce: / ruvidetta e loquace, / spiace a l'orecchie e
del viso non mostravano se non la bocca loquace, in continua salivazione, infaticabile.
, e davan l'idea che la clientela loquace fosse fuggita davanti al viso beffardo e
dentatura. savinio, 312: il loquace era quello piccolo e grasso.
quell'amabile sonora / luce il raggio loquace al petto scese / per la via
belle / o la muta pittura o la loquace. caraccio, 14-94: a piangere
lingua a, di qualcuno: diventare loquace. ghislanzoni, 18-36: alle frutta
/ è proprio de la donna esser loquace. goldoni, ix-560: tu con
7-84: intanto la siciliana si faceva loquace e parlava scoperta. 7.
sassi / cavi, onde scorre il tuo loquace argento. n. ginzuburg, ii-136
. -come imprecazione contro una persona loquace o maligna, per invitarla a tacere
dipingi un bambinuccio / vano, frivolo, loquace. 2. persona giovane,
e d'orcetra sì bella, / rende loquace il suono / e con dolce armonia
sui sessanta, robusto, gioviale, loquace. carducci, ii-18-207: questa donna
moglie, ch'era molto garrula e loquace e sfrenata della lingua, fu assaltato da
senza intimità infastidiva la madre socievole e loquace. -con riferimento all'indole
ninfa sventurata, / che ancor, loquace sasso, / piange non riamata / l'
accomunar loro i lor nomi, questa pittura loquace e quellapoesia muta appellando. c. dati
pettegolezzi; pettegolo. -per estens.: loquace, ciarliero. arbasino,
via, / dicendo ch'era garrula e loquace / et oltria ciò rapportatrice e spia
città tedesca. il pilota non fu molto loquace. aveva rischiato la pelle e si
contro d'anassimene dicitore, quanto più loquace, tanto men considerato: « videas verbo
speme / d'esser senza rossor fatta loquace. nievo, 493: sovente tornando a
che vi alletti? -persona fastidiosamente loquace. biscioni [s. v.
, davan l'idea che la clientela loquace fosse fuggita davanti al viso beffardo e
par che dica con occhi e bocca loquace, ecco il gran prodigio agli astanti.
susurranti. saluzzo roero, 3-ii-9: pare loquace l'aura sburrante. carducci, iii-3-273
la toa porta lo omo maledico, loquace e lo susurratóre. tesauro, 2.
. -che ha un carattere poco loquace, taciturno. - anche sostant.
, anche, scontroso; che non è loquace, ciarliero. -anche: che fa
. adriani, 3-5-29: il taciturno fa loquace, serviziato il vergognoso. bacchetti,
taschétto sdrucito diviene più bello, più loquace, più ilare. 2.
rosseggiare il prato e innanzi / che la loquace rondinella il nido / sospenda ne le
moglie, ch'era molto garrula e loquace, e sfrenata della lingua fu assaltato da
vero, egli non paresse o superbo o loquace. g. manganelli, i-200:
volle / dar la tremola man moto loquace; / ma poi vinta dal giel
* / solo il fuoco è ancora loquace / col paiuolo e col treppiede. moravia
continua. fagiuoli, vi-85: miri turba loquace ed indiscreta / di papagalli tutto quanto
che non osa commettersi ad una lingua loquace. 6. ant. intermediario
. 3. temperamento esuberante e loquace di una persona. landolfi, 8-55
lo strai saetti anitra opima o foliga loquace; / né chi con nasse e vangaiuole
vanus (v. vano) e da loquace (v.). vaniloquènte
agg. ant. che parla molto, loquace, ciarliero. binduccio dello scelto
non parli con uomo virlingoso e loquace, cioè con neuno che parli troppo
che non parli con niuno virlingoso e loquace, cioè con niuno che parli trop
-togliere la volta alle cicale: essere molto loquace. varchi, 3-95: chi favella
: pertanto la donna di gran boccaccia è loquace, zanzarela e forte lusuriosa.
piovene, 5-169: si ha il ligure loquace, colorito, affabulatóre, un anello
sessantista. è un vecchio 'reduce'vivace e loquace. = deriv. da cinquantanove
, 1-69: mentreché la rita era poco loquace, dolce e modesta, la luigia
savinio, 22-221: anche l'espressione loquace dei sentimenti può essere portata a una