la mercenaia balia ovver fancella: / lo mercenai'la sguarda, e parli bella;
a te balia: se tu senti / lo latte mancare o te indebolitare, /
sì gli mondani, che sempre eleggono lo peggio; unde tutti gli fa simili
simintendi, 3-188: alcuna volta confessando lo misero amore alla balia, la pregò,
bambino, ma, quando è divezzato, lo custodisce e gli fa ogni umile servigio
-anche al figur.: a indicare lo stato infantile, iniziale. rustico
ho visto mai da poi che io / lo detti a balia. segneri, iv-61
nievo, 874: parla il portoghese come lo avesse imparato a balia. carducci,
balia; ma intanto bisogna che se lo sopporti. marotta, 4-156: ebbe un
e quasi non se ne accorse, lo dette a balia perché non disturbasse 1
speranza un giorno batte, / balia che lo nutrì del proprio latte. fontanella,
11 precettore]. « questo non te lo saprei dire: ma se si dànno
la balia asciutta o spirituale, prenderesti almeno lo stesso ». 3. ant
e come, / e so di lor lo nome: / paura e disianza /
misericordia o d'onestà dalla crudeltà non lo ritraesse. il quale bargello era uomo
in balìa. casti, 13-50: abbandonan lo stato alla balia / di rei ministri
compianti / a quella ch'ha 'n bailia lo meo core. cielo d'alcamo,
che sia, madonna, chi ten lo tuo viso / in sua bailia? bonagiunta
rustico, vi-1-169 (33-8): lo dipartì dal corpo, ciò fue amore,
da s. c., 11-2-7: lo buono dicitore hae in sua balìa le
alcuno svagamento e distrazione, o solamente lo. studio, il quale perché fissa la
. baliatus 1 tutela, governo ': lo stesso etimo di bali, baliaggio
ospita il dirimpettaio sulla balilla, chi lo prega di venir ospitato. pavese, 7-72
che manda un suono quasi morto. lo regolava nel tempo felice / il dolce balio
balio che portò atti a corte per lo piato di salopido. idem, 506:
esuberante, che vuol ruzzare, detto per lo più di giovani ». balipèdio
dica nel suo cor: * lo mio marito / non arà me sì cara
assediare e rompere le fortezze (per lo più montata su ruote: cfr.
ii-51: bastò ordinare alla morte che lo appostasse su l'ingresso del campidoglio, e
convenientemente per la spedizione (per lo più in tela di sacco)
strascicandosi contra l'uragano / gioioso che lo tratta come balla / di cenci,
egli il vero, perciò che a lo stringer de le balle pochi milani si trovano
attaccare un ballabile. cicognani, 2-107: lo sconquassato organetto... fa sentire
ballare, intr. muoversi ritmicamente, per lo più a suon di musica, col
il ballare si vuol fare come mostra lo strumento, e non che lo strumento
come mostra lo strumento, e non che lo strumento impari dal ballo. lorenzo de'
un moto sussultorio, convulso, che lo faceva ballare su se stesso. sbarbaro
romantica: narrazione in versi (per lo più brevi, ottonari o settenari),
. vittorini, 5-1 io: altri ricercavano lo spirito della ballata popolare attraverso pope,
ingraticolate, quanto può far di maraviglioso lo scarpello e l'arte dell'intaglio,
chiesa medesima, e servegli di piano lo stesso cornicione di molto aggetto. verga
4-16: a un certo punto fermò lo sguardo, sotto di sè sul ballatoio
). pirandello, 8-523: lo squallore dell'alba... traspare di
riunione occasionalmente; chi ama ballare e lo fa volentieri; maestro di ballo.
due ballerini sulla corda e sotto abbiamo lo spaventoso vuoto. sinisgalli, 6-89:
briaco, e mentre balletta, lo ammonisco ancora. palazzeschi, 92:
si vedeva la barbetta rada ballettargli lungo lo zigomo scarno. = deriv. da
un balletto. cjiìabrera, 303: per lo balletto a cavallo fatto dal granduca cosmo
pratolini, 2-91: alla signora lo disse gesuina che l'aveva saputo dalla
note al malmantile, 2-723: così per lo più segue tra la plebe di firenze
pasolini, 1-116: altri giovani che non lo conoscevano, incontrati nelle sale da ballo
forma quasi tonda, ma, per lo più, di cenci, di lana e
[il cane] di nuovo appresso. lo lecca alle gambe. gli ballonzola fra
con l'esito della votazione quasi unanime per lo zappalà, parve che costui dovesse finanche
dicea pian piano: / -i più faran lo stesso, -e m'ingannava. casti
iii-325: già il vero delle cose nostre lo sapremo di qui a dieci anni,
favorivano il ballottato, quelle del verde lo rifiutavano. 3. sottoposto a
di balluzza, e va'spolverizzando su per lo gesso di questa ancona.
sf. terapeutica del bagno (per lo più in vasca o in piscina).
al malmantile, 1-233: baloccarsi, lo stesso che trastullarsi, perdere il tempo
parola balocco e baloccarsi è usata per lo più coi bambini. magalotti, 1-83:
oggetti sacri. palazzeschi, 6-23: lo aveva abbracciato e portato dentro al negozio
balogio / su la piazza ove ride lo zampillo. = etimo incerto: cfr
: a un metro di distanza lo seguiva... non avvertendo, per
. - « sì, ho provato, lo sai che ho provato ». -dicevano
nostro piloto aveva preso quel granchio che lo fece tornar a dietro, che bastava
balordi che, « data opera » per lo mezzo degli esorcismi e degl'incantesimi,
faceva ridere. pirandello, 8-60: lo avevano allora paragonato a un cane balordo
gire in poste a gli antipodi, che lo aspettavano, come polli balordi. firenzuola
aveva avuto una tardata, / che lo tenne balordo più d'un mese. g
affogata fra le ortiche come sepolta sotto lo sterco di capra — ma la sua
giocare con principianti, per non guastarmi lo stile. -alla balorda: con balordaggine
volte si ostina a proteggere chi sfacciatamente lo corbella. pavese, 66: volevo
. balordaccio. tommaseo-rigutini, 2314: lo sciocco, non pago d'aver generato
sciocco, non pago d'aver generato lo scioccone, è anco padre allo scioccherello e
, sm. ampolla, vasetto (per lo più di vetro, anche di terracotta
rossoviolette, su peduncoli ascellari (per lo più doppi, detti anche begliuomini)
del canada, il benzoino, lo storace, ecc.), trattati
ed ambra, e tiro / e lo pepe. francesco da barberino, 241:
soavitade di odore. idem, vii-494: lo siro si è tuo mercatante per la
3-417: il suo maestro socrate non lo paragona egli graziosamente a quei vasi delle
, incorrotta. onofri, 21: lo senti il sapore dell'aria, stamani!
di se medesimo, quelli d'assiria lo chiamano fenice: non vive di biade
artificiosi. monti, 14- 481: lo colpisce / ove del brando e dello scudo
aggiunse, / sospingendola al calcio. lo stellato / balteo fendendo, penetrò col ferro
che da tutti quei che poco fa lo contemplavano [l'edificio] era stimato eterno
boccalini, iii-39: i perpetui monti che lo cingono tutto gli servono [al paese
cagione / tenete il cavalliero in su lo arcione? *. idem, 2-26-38:
pareri della gente erano vari. chi lo compassionava: era stato sempre un disgraziato
saltò per ucciderlo / fuor con lo spiedo. = deriv. da
ancora del cibo e coll'altra mano lo seminava sul palmo vuoto. beccòtto2
; e vedendo alcuno andare frettoloso e lui lo ferma. becerata, sf.
droghiere '. collodi, 789: lo smargiasso becero non tratta le questioni,
: era il momento psicologico, lei lo sapeva, e quell'omaccione tutto d'un
un pezzo, becero e sentimentale, lo si poteva prendere con una semplice rete
, è la sola a conservare autentico lo spirito di un popolo. 3.
crusca]: pillola bachicca è lo stesso che pillola bechica, cioè pallottola da
beana a verona nel 1319; cfr. lo spagn. badana 'cuoio'(dall'arabo
-in particolare: donna brutta (per lo più magra e stecchita); vecchia che
2-138: è tanta / la festa e lo stupore quando in quest'aria tersa /
di befania favellino le bestie. -anzi lo negherò, perché il detto comune non
con la stessa placida indifferenza, con lo stesso gergo materiale e gagliardo, le beffe
chi sa che egli ad altri non lo ridica e di me beffe si faccia?
questo avvedimento, che mi par che lo proponghiate burlando. lippi, 2-3: in
danno, a una perdita, anche lo scherno o il ridicolo. dante,
, un illuso. se anche parte, lo rimanderanno. dovrà stare qui anche lui
non tanto per lui, quanto per lo sprezzamento del popolo di siena, il
. manzoni, 35: oh spavento! lo stuol de'beffardi / baldo insulta a
di carnevale. non capì subito perché lo beffassero; ma quando capì, mentre
un omicciattolo / da nulla, alfin lo marcano e lo beffano. de roberto,
da nulla, alfin lo marcano e lo beffano. de roberto, 239:
partito, se ne prendevano giuoco, lo beffavano, gliene facevano di tutti i
rime improvvise. panzini, ii-243: lo assicurai che a me avrebbe fatto paura tanta
lui. poi gli parve che io lo beffassi: e perché cercavo di persuaderlo
perché cercavo di persuaderlo che io non lo beffava, disse: « lei svaria!
di ogni cosa, e, come alcuni lo chiamano, un empio beffatore? d'
malignità; il beffeggiare è più superbo; lo sbeffeggiare, più amaro. si beffa
beghe: aveva l'obbligo di ammonirlo e lo ammoniva di non molestare quella donna,
bigotti, che praticavano e predicavano lo spirito di povertà e di umiltà (come
quasi fasciati dentro un bozzolino. / lo sa la mamma che lì dentro è
0 bègolo quivi capitasse, sùbito e'lo pigliava di mira e facevagli far
gli accidenti delle foglie, per lo più crasse carnose, di forma bizzarra,
sia sola la potenzia di dio; e lo scoiaio sia solo l'anima, immediati
, 1-1-3: confondendo talor con lo spietato / fragor de'tuoni il tremulo belato
baldini, i-444: tra 'l mugghio e lo scampanìo dei bovini, i nitriti,
imbonitori e la cantilena dei cantastorie, lo rivedo solido dritto quadrato col viso incendiato
e lagnoso. iacopone, 57-2: lo pastor per mio peccato posto m'ha
come sono tanti cristalli, per lo più esagoni, gli andro- damanti
: -vada ognuno, e uccida lo prossimo suo che seguitò beelfegòr. idem,
deliberorno che la sorte fussi quella che lo dichiarassi. la quale cadde sopra belfagòr
cadde sopra belfagòr arcidiavolo, ma per lo adietro, avanti che cadessi di cielo
faceva tutto il giorno che girellar per lo studio, da una finestra all'altra
, sogguardandole in tralice: recidendo con lo sguardo d'un attimo la continuità dell'
. l'ha fatto a me, ma lo poteva fare a un altro. dico
. te li scolorisci, ma si vedono lo stesso. 3. bella copia
non te ne cor- rucciare, perché lo fa per tuo prode. bartolomeo da s
ridere poco, imperciò che, secondo lo dire di salamone, lo troppo ridere
che, secondo lo dire di salamone, lo troppo ridere dimostra mattezza, e le
per la belletta che inghiottiscono, non lo possano con intera parola dire. crescenzi
volgar., 5-8: i diligenti coltivatori lo impiastrano da ciascuna parte, o con
parte, o con la belletta del mare lo 'nvolgono,... e così
'nvolgono,... e così lo pongono nel pastinato e lavorato terreno.
; cotanta / la belletta sarà che lo nasconda. manzoni, 23: né del
belletto? almeno fussero sì avvedute che lo distendessero egualmente su le guance. a
che a la prima / mi fe'voltar lo stomaco a vederlo.
, 12-2-79: il suo terreno è per lo più bellettóne; ma ne'luoghi più
contempla essa veritade, ma ancora contempla lo suo contemplare medesimo e la bellezza di
per un carattere dell'anima, per lo quale essa estrinsecamente è conosciuta, come
le forze de le arti, e de lo ingegno, e di raro è concesso
bellezza flessuosa, è aprile / e lo splendore giovane degli anni. gramsci,
. la più bella o, per lo meno, quella che teneva di più alla
o del diavolo: si dice per lo più della donna e sarebbe, secondo alcuni
privilegi di quella e ci scorge per lo dubbio mare di nostra vita al conquisto
berni, 45: tornava al pugno [lo sparviere], ch'era una bellezza
in terra né in mare, io non lo stimo niente. lippi, 6-50:
, / o guerrieri campioni, a voi lo debbe. foscolo, 1-389: avean
altro...; e passa per lo mezzo del bellico. francesco da barberino
dico, il corpo fascia / da lo bellico in giù di frondi c'hanno
., 103 (140): quando lo colubre viene per questo luogo, percuote
vuole, / che in ogni modo non lo stimo un fico. / vero ch'
cominciando dipoi a lavorare il marmo, lo scemò baccio intorno intorno fino al bellico
cotto, che strillava come un ossesso, lo guardò, lei per la quale belli
ciechi o storpi, eran tutti compagni, lo guardò come un prodotto fuor del naturale
prodotto fuor del naturale; ma gli legò lo stesso il bellico imprimendo col pollice il
volume] a questo caldo e non lo tenete abbottonato con le virgole, coi
all'arrivo degli amici, e significa lo stesso che benvenuto. = dal medio
nostro popolo, che perseguita sui bastioni lo sconfitto nemico! gioberti, ii-43: i
. leopardi, i-461: popolo [lo spagnolo] intieramente pacifico nell'ultimo secolo
gli faccia le belline sul viso, e lo maledica dietro le spalle? tommaseo-rigutini,
a farmi il bello bellino, e lo vedrà! ». faldella, iii-71:
belli amori, secondo che, per lo tempo passato, hanno fatto già molti.
capellano, volgar. i-347: e cominciò lo brettone a cavalcare per prati molto begli
di foglie, e alcuna su per lo stelo, che pur gli dà grazia e
son begli in banca col fusto e con lo spirito sozzissimi e lordi. goldoni,
ben volentieri, / se dio me lo permette e 'l tempo beffo. foscolo,
. de sanctis, i-360: ora lo scrittore può concepire a questo 0 a
manoscritto a milano in presenza mia, lo giudicò per cosa del trecento bella e
proporre di bel nuovo a'miei compatrioti lo stabilimento delle scuole affa lancaster. cattaneo
: del pelide colpì nel bel mezzo lo scudo. de roberto, 60: non
.. può parere e forse è presunzione lo aspirare io ad uno insegnamento di belle
mondo è di colui che con la spada lo scettro misura. bella dottrina! monti
tu hai un bel predicare; io pure lo vo ripetendo a me stesso; che
mondo che è bello a chi se lo sa far bello. -farsi bello
belli di previdenza e gridano trionfando: lo dicevo, lo dicevo, lo dicevo io
e gridano trionfando: lo dicevo, lo dicevo, lo dicevo io, che
trionfando: lo dicevo, lo dicevo, lo dicevo io, che doveva andare a
,... non s'avviene lo stare su bello, far santo, o
indovinava bene a un di presso ciò che lo sconosciuto aveva pensato di lui.
vestito di bigello. borgese, 1-332: lo mise a sedere nello studio, facendogli
, poiché né la natura l'insegna o lo mostra, né i filosofi o gli
o gli artisti l'hanno mai scoperto o lo scuo- prono, a forza di osservazioni
è certo che i belli sono per lo più cattivi. nievo, 561: sapeva
persona, e diventato mito, le madri lo avevano successivamente identificato in rodolfo valentino,
: potete indovinar cosa mi dice / lo zio prete quand'ha raccapezzato / che
demonie di celle. ojetti, ii-40: lo guardava di sfuggita sorridendo, còme si
/ si ritrovò con esso in su lo smalto. aretino, iii-143: su più
fino a quell'estremo limite quel poverino lo abbandonassimo sul più bello. soffici, ii-184
. è detta occhio di gatta per lo trasparire che fa la sua luce a guisa
qualche intrighetto. pea, 7-63: lo sai, come la chiamavano tua madre
: in valor e in bellore trapassa lo sponso vostro [di voi monache]
tenebrose spelonche. dopo il tempo detto, lo fece trarre fuori ed innanzi a lui
. rispose: -i domòni. -allora lo re di ciò si maravigliò molto, dicendo
ch'altrui si rasserena, / e lo mio picciol merto / mi fa dubbioso
privilegi di quella e ci scorge per lo dubbio mare di nostra vita al conquisto
, x-2-126: signor delle selve / valor lo fece ed arbitro [il leone]
passeggiare in su e in giù per lo studio. e. cecchi, 3-121:
, delle sepolture e dei campi, e lo spavento delle folgori e delle leggi aveano
città, ad un belvedere da cui lo sguardo poteva abbracciare tutta l'immensa pianura
2-69: l'uccellino beiverde... lo precedeva per far sapere a tutti,
che stava per passare proprio lui, lo scoiattolino in persona. belvino,
dottrina e ne imita lo stile. -al figur.: artificioso,
il lor soggetto è il fracasso e lo 'ntruono. bracciolini, 1-13-20: con del
artistica originalità, [è sufficiente] lo sforzo, prima di evitare le idee
, la fani si fece il ritratto e lo consegnò al beneamato serafino con sotto scritto
che, dopo il solito approdo, / lo detti al giorno di ieri.
. c., 18-3-8: colui, lo quale la benavventuranza fece amico, la
lettera servirà benawenturosamente per rinvoltarlo, e lo mio nome in grandissima onoranza ne salirà
il messaggio del presidente, benché molti lo ascoltassero con manifesti segni di sdegno e di
, / che mal grado de'nugoli lo spande / e fa veder, ben
xxix-1-214: sono ministero i sacrifici, e lo spargimento de'preziosi licori sopra le vittime
taschino della giacca;... lo rimirò compiaciuto, e lo ripiegò come una
... lo rimirò compiaciuto, e lo ripiegò come una benda che si passò
affa tomba, alle funeree bende / fermar lo sguardo di costanza pieno. carducci,
392: velato di funebre benda / lo scudo di blaia ha con sé. d'
. dante, 59-57: ma perché lo meo dire util vi sia, / discenderò
. figur. bandello, ii-697: lo irregolato e lascivo amore benda quasi e
bendare li occhi al popolo; e lo fece. 3. fasciare;
di voi il fratello bendato, perché lo accompagnaste a un carro d'ambulanza.
e adorne. dante, 2-11: lo vestimento, aggiate vera spene / che fia
più utile ad una provincia, che lo • edificare di nuovo terre dove gli
514: ma il popolo è, ben lo sapete, un cane, / e
lacerato il mio vestito in più punti lo metto bene in vista sul tavolo.
. verga, 3-9: questo racconto è lo studio sincero e spassionato del come probabilmente
nievo, 648: chi ha denaro se lo tenga e lo spenda e ne usi
chi ha denaro se lo tenga e lo spenda e ne usi; va bene.
bene. cavalca, 3-55: ben lo feci, ma non fu un gran male
»... dalli, dalli. lo dicevo anch'io. occorre più intelligenza
preso a fare fuor di bologna, lo condusse a ottima fine. galileo,
. lippi, 1-32: ben ben lo squadra, e dice: egli è pur
, 16iii- 72: dopo averlo [lo scorpione] ben ben irritato ed inasprito
] ben ben irritato ed inasprito, lo necessitai a ferir quattro volte profondamente il
nella cenere. de amicis, i-369: lo guardo ben bene nel viso, confondo
corda a una zampa di dietro e lo mandò dentro. barilli, 6-107: l'
ci badava più; la gente, lo si capiva, era attratta e diretta a
le guance. fogazzaro, 5-460: lo zio cominciò ad avere freddo e discese
a letto presto questa sera? » lo zio, distratto, non rispose.
, / prenderete la sua parte, lo so, / farete benone, / non
a te ne giova, / cèrcati fra lo petto / del bene e del diletto
da certaldo, 220: il bene per lo male si conosce. s. agostino
il fine del bene nostro, per lo quale tutte le altre cose s'appetiscono,
quale si vede la veritade certissimamente; e lo suo riso sono le sue persuasioni,
sente quel piacere altissimo di beatitudine, lo quale è massimo bene in paradiso. idem
. idem, purg., 28-91: lo sommo ben, che solo esso a
idem, par., 26-16: lo ben che fa contenta questa corte, /
ch'io vidi, / e più lo 'ngegno affreno ch'i'non soglio, /
: come avarizia spense a ciascun bene / lo nostro amore, onde operar perdèsi,
88: sua divina maestà... lo averebbe favorito e difeso, se con
. leopardi, 987: laddove, per lo contrario, lodo ed esalto quelle opinioni
se 'l ciel li addolcia, o lo 'nferno li attosca. boccaccio [inf.
del ben a un cortigiano, / lo farà al segretario. pananti, i-76:
al segretario. pananti, i-76: lo so, lo so donde tant'odio viene
pananti, i-76: lo so, lo so donde tant'odio viene, /.
-se ben tu fai, sappia a chi lo fai. -ben dire vai molto,
bene in morte; / meglio però se lo facesse in vita. 7
17 (304): e poi, lo vuoi sapere? se non ci sarà pane
ricordato più e più volte, e io lo scrivo a vv. ss. con
egli sia per mancare; di tanta fede lo conosco, e tanto è il bene
luzio, ch'io ho una sorella che lo mastro li vole bene? e per
ricci, 330: li ho ordinato lo visiti a mio nome, almanco una volta
invecchiare. verga, 3-53: sì, lo so che sei una ragazza di giudizio
ed oscura. caro, 15-i-5: se lo fate per vendicarvi del mio non iscrivere
c., 2-2-3: l'arte e lo studio confermano ed accrescono li beni di
dentro, ragionevolmente è da credere che lo somigli. i beni della quale età
manutenzioni. sbarbaro, 1-206: i beni lo ingombrano, che non gli avanza mano
che non gli avanza mano per adoprarli; lo priva della vera una ricchezza fittizia.
dio. verga, 3-183: aveva ragione lo speziale che bisognava dare un calcio al
essemplo dea a tutte voi, per lo quale, di bene in meglio procedendo
speranza d'amore, e se vede lo amante crescere in bontà e di ben
si può avere, ovvero quando iddio lo manda. idem, 1-133: chi
nero, nella tenebra della chiesa non lo distinsi da prima, ma c'era veramente
. idem, inf., 8-45: lo collo poi con le braccia mi cinse
19-425: spirò benedicente tutti quelli che lo assistevano nell'ora del trapasso. palazzeschi
ora del trapasso. palazzeschi, i-76: lo si vedeva uscire salutando col gesto benedicente
: egli usava d'incensar ognuno con lo storace delle lodi e con l'incenso della
novellino, 36 (66): allora lo profeta balaam guardò e vide l'angelo
a maladire il popolo di dio? incontanente lo benedi', se tu non vuoli morire
maladire! -andò il profeta e benedicea lo popolo di dio. dante, par.
i-139: e così tosto come sentì lo fiato delle vestimenta di colui, benedicendo
(87): pensa di benedicere lo dì che io ti presi, però che
che io ti presi, però che tu lo dei fare. idem, conv.,
conv., iv-xxviii-2: ella benedice lo cammino che ha fatto, però che
padre: e venendo il padre; lo pregò, che gli desse la sua
desse la sua benedizione, e che lo baciasse in bocca, e perdonassegli.
che porta fortuna, protezione (specie lo scapolare). panzini, ii-570:
, i-57: conoscendo [il signore] lo bene e 'l male, ciascuno delli
in quanto con esso io entrai ne lo latino e con esso mi fu mostrato:
latino e con esso mi fu mostrato: lo quale latino poi mi fu via a
se elio è beneficio, esso che lo riceve si mostri conoscente inver lo benefattore
esso che lo riceve si mostri conoscente inver lo benefattore. cavalca, 9-130: dobbiamo
ed abbiettezza, e l'aveva per lo spazio di dieci altri anni amata ed
lava là intorno... me lo avran preso i benefattori, che
anche con alcuni di coloro, che per lo innanzi nutrivano mal animo verso di lui
far del bene; prestazione (per lo più gratuita o solo in parte)
.. dicono ch'eli'è per lo desiderio benignitade, e per lo compimento beneficenza
per lo desiderio benignitade, e per lo compimento beneficenza. sarpi, viii-30:
un piccolo delitto, quando la parte offesa lo perdoni: atto conforme alla beneficenza ed
conv., iii-1-8: avvenga che lo servo non possa simile beneficio rendere a lo
lo servo non possa simile beneficio rendere a lo signore quando da lui è beneficiato,
viani, 10-175: gli altri accattarotti lo beneficiavano d'insulti. = voce
: né il rispetto verso il suo re lo ritenne dal pronunziare che, quantunque consigliere
mul- tiplici benefici verso di se, lo cominciò a ringraziar con allegrezza. maestro
, il taccia; e colui che lo riceve, lo palesi. pulci, 1-80
; e colui che lo riceve, lo palesi. pulci, 1-80: de'benefìci
disse in un orecchio l'uomo che lo aveva agguantato, « ma lo sapete che
che lo aveva agguantato, « ma lo sapete che se io non ricordassi sempre
che avete fatto a mio padre, che lo avete mandato coi vostri soldi a salsomaggiore
tanto giovevole al mondo, che chi lo fa merita molto maggior premio, che tutto
e privilegi di quella e ci scorge per lo dubbio mare di nostra vita al conquisto
percosse, né il ferro che lo recide. verga, 3-10: il risultato
è di meschino negli interessi particolari che lo producono: li giustifica quasi come mezzi
il benefizio a chi di loro gli pare lo meriti. ariosto, sai.,
quando ci fosse, io senza dubio lo saprei per l'ufficio che ho.
agli ordinatori pareva di dar, oltre lo spirituale, cosa temporale ancora, per
non ho altri beni in questo mondo che lo stipendio di professore e il piccolo beneficio
... onde furono privati per lo papa d'ogni beneficio temporale. idem,
fanno di berretto a victor hugo e lo salutano poeta, ma sotto beneficio d'
della sorte. firenzuola, 449: lo cavò dalla stalla, e lasciollo andare
, ii-1-393: è a desiderarsi che lo scrittore che è già disceso dalle
quanti ve ne abbia colà intorno, per lo riguardo al cielo in parte benefica,
] lei poi fero tale, che lo mio beneplacito fu contento a disposarsi a
tuo faccia sempre, e ch'io lo vegga e toleri; / senza volerci
vuole spontaneamente venire intorno ed accarezzarti, lo fa a suo beneplacito, e se
sillabe canore. palazzeschi, 6-498: lo guardava... con un sorriso,
'l suo benessere, / che 10 lo tratterei nel modo stesso / che gli ha
. verga, 3-9: questo racconto è lo studio sincero e spassionato del come probabilmente
un senso di benessere fisico e morale lo pervase tutto. = comp. da
. in quelle de'benestanti, erano per lo più ricevuti per carità. lambruschini,
ammaestra menti, 208: lo servigio del benivolente è senza fine.
beltrometti, i-50: gli uomini non erano lo specchio della bontà, e,
se don papera ne biasimava la condotta, lo
sua opera): e indica per lo più un rapporto da superiore a inferiore
dio benvoglienza. iacopone, 46-17: a lo divin sacramento vence con ferma fidenza:
compiesse colà dov'era stato trasposto per lo capitolo, la vostra benevolenza procuri di
/ non vo'che l'ami sol per lo disdutto / né per diletto, ma
413): subitamente la sua ira e lo sdegno caduti, anzi in benivolenzia mutatisi
a inclinare le orecchie a coloro che lo confortavano a non permettere che da quel
per quello primo movimento, cioè per lo molto piacere l'una persona all'altra.
davanti a questo pubblico, che è lo schiavo della sua arte, e che prende
doti appariscenti, che in pochi anni lo avevano reso il beniamino del pubblico,
straparola, 2-1: la sposa benignamente lo ricevette, distendendo la sua preziosa veste
372: non ostante che il viceré lo abbia sempre visto benignamente, e dal
, i-149: e io sempre priego lo signore celestiale che per grazia mi conceda
auditore. collodi, 78: il giudice lo ascoltò con molta benignità, prese vivissima
è consueta. borgese, 1-149: lo incoraggiava piegando con benignità la testa sulla
paterna può far credere che i passanti lo sbircino con piacere. 2
). lacopone, 45-19: lo quarto modo appareme corno benegno frate
, 11-18: e come noi lo mal ch'avem sofferto / perdoniamo a cia
tu perdona / benigno, e non guardar lo nostro merto. idem, par
idem, par., 17-73: lo primo tuo refugio, il primo ostello
è più tardo. cavalca, 9-109: lo beni gnissimo signor nostro molto
perveniva. capellano volgar., i-419: lo re celestiale in tutte cose ti
di chi, almeno in parte, lo faccia. giusti, 2-36: se l'
: se tu sapessi da quale prostrazione lo hai sollevato con la sola potenza d'un
detriti, di materiale sciolto (per lo più agganciata a una gru o ad
volta. moravia, i-7: era lo stesso sorriso impacciato e perfido che avrebbe
(con valore avversativo, e per lo più in correlazione a espressioni negative)
. verga, 2-234: elena appena lo rivide si fece di brada in viso,
scoperto i panni coll'occhio vidde lo inaspettato figliuolo mastio... alzò
strada ha fatto: tuffa la mano, lo prende, ne legge la storia
si fidasse ciecamente: pareva perfino che lo contrariasse il fatto di trovarci così
e ingenuo commos sero e lo fecero benvolere dal carducci e ricordare lunga
più amato; e se estraordinarii vizii non lo fanno odiare, è ragionevole che naturalmente
; neu'industria farmaceutica è utilizzato per lo più nei suoi sali).
dotti dall'albero del lasero, che lo produce, lo chiamano laserpizio. piccolomini,
del lasero, che lo produce, lo chiamano laserpizio. piccolomini, 98:
chianti, / e tra sassi / lo produsse / per le genti più bevone /
il lor soggetto è il fracasso e lo 'ntruono. pananti, i-371: or
saltando sopra ad una macchia, / lo prese ad ambo e piedi una berbena,
contro alla disposizion della febbre. e lo sciroppo fatto d'essi e di
e a berciare così forte, che lo sentivano da cinque chilometri lontano. fucini
il libro della cronaca di caporetto; e lo trarca, 135-79: ne l'isole famose
di fortuna / due fonti sfogliano e lo brancicano berciando e sbavando. piranha;
principio frotta di ragazzi aizzati dalla folla lo seguiva berciando. del mondo fu deliberato che
gorgo e de la destra riva / fugò lo stuol di cicognani, 1-60:
non bevette il vino, ma se lo mangiò a poco a poco sapoposta questa
uscito la sala risuonò di berci. anche lo sguardo lego e dannabile, /
o meno secondo il gusto di chi lo beve. d. bartoli, 40-ii-66:
cicuta. cuoco, 1-180: chi scrive lo ha veduto egli stesso beversi il sangue
di non so che cosa e neanche lo bevetti ». d'annunzio, ii-428
sì tosto m'ha condotto / a ber lo dolce assenzio de'martiri / la nella
, dove la greca essi apprendevano per lo più già grandi e usavanla rade volte
dante, inf., 33-141: * lo credo * diss'io lui « che
questo fiasco, e bevve, e poi lo porse al compagno e disse: «
prima hanno a ber; poi quei che lo aiutare / a vestirsi il più bel
e s'avviò per andarsene: io lo seguii per alcuni passi, poi mi
dei vicoli, mentre qua -dice -te lo puoi bevere tutto fino a inebriarti, abbandonato
rido, perché non so, se me lo creda. -ti conteremo degli maggiori,
: -io l'« avanti! * nemmeno lo leggo, figurati un po': da
vino). iacopone, 20-7: lo mangiare e lo bere è stato el mio
iacopone, 20-7: lo mangiare e lo bere è stato el mio deletto.
33-138: i'pur cantere'in parte / lo dolce ber che mai non m'avrìa
per tre mesi consecutivi, e appena lo raggiungono bisogna coglierli. la coglitura si
baldini, i-801: il caldo eccessivo e lo scirocco la illanguidiscono [la pianta]
sec. xvi), da cui lo spagn. bergamota (docum. nel 1599
, terre e fiamme ardenti: chi lo impediva, che non chiamasse corpi neutri
consumato a metà, che si vede lo stollo da terra fin su per aria col
più lungo... un prelato lo segue in carrozza. alcuni della plebe,
intelaiatura che collega il treno anteriore con lo sterzo e quello posteriore): in
quel bandito,... non lo conosco: ma lo vidi peraltro una domenica
... non lo conosco: ma lo vidi peraltro una domenica sulla berlina di
giovedì di carnevale); la maschera che lo rappresentava. pataffio, 2
: così qualche popolo di lombardia chiama lo stemperar farina, e fattane una falda sul
, e massimamente quando altri avendo pieno lo stefano e la trippa,...
mano, / come si fa con lo spumante vino / dopo cena alle mense il
; e la tragedia di luciano delle gotte lo di mostra apertamente. girolamo
far ridere. baretti, 2-32: questo lo voglio assoluta- mente, che tu badi
2-105: un poeta vecchio e bernesco lo chiamerà [il brougham] 4 la
questa omissione può dimostrare quanto berniesco fosse lo spirito del berni, e quanto alieno,
bocchelli, 1-iii-487: « e chi lo sa,... chi lo sa
chi lo sa,... chi lo sa? * glielo chiedevano in coro,
: bernoccolo, bitorzolo: i toscani lo spiegano per enfiato o enfiatura nel corpo umano
) co'suoi derivati bernocchio che vale lo stesso. tommaseo-rigutini, 2984: quelli
certi tumori nelle piante, cagionati per lo più dagl'insetti, che vi annidano.
a sentire, qui una lisca che lo punge, lì un bernoccolo che lo preme
che lo punge, lì un bernoccolo che lo preme: piano in somma, a
), sf. copricapo, per lo più di stoffa, avarie fogge (cfr
... ebbe ricco pellicciaio per lo fodero de la guarnacca mia e de
berretta, adoperata / più che non è lo breviar d'un prete. gelli,
bersaglieri. pea, 5-153: quando lo vedevo passare, tra gli uliveti, col
che avevo giudicato per mulattiere: me lo diceva la sua berretta stinta dal sole
/ de'gran chercuti e da quei lo rimosse / cambiandoli el cappello a la berretta
la man diritta,... lo vantano per gentile, e fannogli di
, i-61: far di berretta: lo stesso che fare una sberrettata; ma più
giusti, 2-26: se il padron lo vuole, / al messo, all'esattore
prelatizia; altre specie che vanno sotto lo stesso nome: evonymus latifolia e verrucosa
. carena, i-61: berretta: lo stesso che berretto; se non che col
dimin. di berretto, e dicesi per lo più di quello dei bambini, che
suoi villaggi, semplice e fedele / con lo straniero berrettino in testa. pirandello,
ch'avea d'ir ad ascesi / lo sciolse e di vestirsi di bertino.
la dama accivettata, anzi civetta, / lo berrettini di diverse foggie che già ne ho
. e. cecchi, 3-30: lo segue l'allenatore: un gigante con il
garofano infilato nel berretto: non me lo tolgo, una dolce ebbrezza è quella che
] mettere, quasi senza avvedersene, lo zucchetto o il berretto frigio, ed
testa un berrettone coi galloni d'oro che lo faceva sembrare un generale, anche la
[vespe], maggiormente inviperite, lo bersagliavano [il cane], lo trafiggevano
, lo bersagliavano [il cane], lo trafiggevano, gli si erano attaccate.
lotta non finì ancora nel 1856, benché lo stesso governo austriaco, il quale piu
tener dunque la mira continuamente indirizzata verso lo scopo fa che il tiro va a ferir
tener la mira a segno, se lo scopo sta fermo, anco la canna converrà
chi sorge a provar la voce, lo ricolloca a sedere, come fa il padrone
, 396: il più del mio tempo lo perdeva... al tiro al
, e 'l condannò per lo rimanente del dì a starsi in veduta e
sempre nel segno. panzini, ii-208: lo crede, el vestito da bersagliere,
. moravia, ii-23: i ragazzi se lo sballottavano a spintoni, con certi lazzi
la lancia de le due pallotte investì ne lo utriusque del giovanetto, che sguizzò
grummi di lucido sul cuoio: e ciò lo corrodeva, come mi assicurava con sussiego
alberto fe'una boccuccia di noia: niente lo contrariava di più del passar per sgobbone
: vedendolo sì impia stricciato lo berteggiavano. aretino, ii-71: berteggiatemi,
, schernitemi, vituperatemi, ché lo sopporto, perché non posso far
può denotare meno dispregio, e, per lo più, si re stringe
di larghe dimostrazioni coloro eziandio che non lo videro mai. giusti, 3-139:
bertelle, due strisce, per lo più di passamano, ciascuna da potersi allungare
muratura o in legname), per lo più a complemento di una più massiccia
enea era partito del suo campo, lo quale era affossato e palancato e beltrescato
pulci, 3-45: « questi pagheran lo scotto, / o l'arme
. davanzali, i-93: manlio, lo bertone, fu cacciato d'italia e
a'teologi se ella con buona coscienza lo poteva tenere. = di etimo incerto
6-32: sangue della miseria, adesso te lo faccio vedere io, vecchia bertuccia,
le sferzate. linati, 8-68: e lo salvini, 25-65: tenendo [i
scoiatnon gli pare scherzo. / orlando lo diserta co'punzoni: toli, bertuccini
dello inferno per le villanie e ingiurie che lo ho il beruzzo avanti cena,
pado pusigno, che così lo nomano. note al mdlmantile, 2-832:
qui una buona bestemmia, « o chi lo farà non se ne pentirà, perché
10 faceva tanto sudare e il sole inevitabile lo accaniva in bestemie continue. quasimodo,
fanciulli plebei serva per gioco; / e lo giunga di vendemmia / questa orribile bestemmia
ha detto, / beste- miò forte lo iddio macometto, / e disse: «
la raunanza; sia fatto morire così lo straniero come colui ch'è natio del paese
di noviziato. bacchetti, 1-iii-696: lo smarazzacucco in mezzo al prato, mordendosi
apostolica. segneri, i-258: se lo senti finalmente avanzarsi ancora a parole bestemmiatrici
venire in mente il satanico giovinotto, lo studente bestemmiatore che sfidava il mondo con le
dante, conv., ii-vn-5: lo pensiero è propio atto de la ragione,
li piacea / in qua in là per lo folto boschetto, / e chi uccelli
., 3-9-8: le fiere bestie per lo conversare degli uomini diventano mansuete. g
disse. -ho dimenticato di comprare lo zucchero. 9. figur. persona
verso di tenerlo. verga, ii-14: lo zio carmine andava in bestia ogni volta
carmine andava in bestia ogni volta che lo chiamavano: -che c'è?
dagli occhi e a suon di nerbate lo manda via di chiesa. de roberto,
, o la bestia saria cangiata, o lo avrei pelato come un cappone. giusti
?... la bestia non lo sa,... -la bestia non
g. m. cecchi, 22-23: lo impacciarsi con le bestie / giovani è
caro, 15-i-54: si lasciò calar lo scapperuccio su le spalle, e gli si
. croce, 191: ohimè, ben lo diss'io, ch'io sarei impacciata
segneri, iii-1-240: senza o prezzar lo scompiglio, o perturbarsi alle strida,
; strinsi i margini del fiore, lo spiccai e schiacciai sotto i piedi fiore e
carina, carina. papini, 6-23: lo raffigurai, attraverso le parole dei miei
idem, 289: con sudore e fatica lo aiutavo ad ampliare el patrimonio e le
inf., 11-83]: se lo appetito umano si corrompe tanto, che
una bestialità, ma per me l'ingegno lo danno gli studi, e prima degli
felice disposizione degli organi; il genio lo dà la coscienza. nievo, 14:
più forte del lione? il cacciatore lo prende, il bestiario lo palpa. d'
il cacciatore lo prende, il bestiario lo palpa. d'annunzio, iv-2-1055:
un ronfiare bestino proprio davanti a lui; lo sconvolse, gli dette un tuffo al
amicis, i-665: non capì subito perché lo beffassero, ma quando capì, mentre
unghie, ti metti nei danni. lo sai che è un bestione. 3
si ricava un olio essenziale, che prende lo stesso nome: un liquido denso,
ha un odore di concia che rivolta lo stomaco. palazzeschi, ii-317: la
figur. aretino, 1-145: lo esercizio degli eserciti mai non quieta,
vigilie. giusti, iii-213: non lo vorrei [il periodico] né rabbioso
betulla (ricavato dal tronco inciso), lo zucchero di betulla (da cui si
e fianchi di corbelli. in gallia lo cuocono e ne fanno bitume. soderini,
sf. bevanda, bibita (e per lo più con senso spregiativo).
levato l'olio, versandosene un zinzino, lo centellinava se mai avesse perduto la beva
medici per corroborare (come dicono) lo stomaco. pascoli, 1041: aveva
ad alcuno beveraggio che bisogna, non lo potrei fare. capellano volgar.,
o cibo fosse velenoso, e egli pur lo prendesse... così non si
/ dammi un buon beveraggio, ch'io lo merto. ariosto, 490:
: crusca o farina, per lo più di segale, stemperata in moltissima
fuoco il beverone per la bestiola. lo sai; ma fingi sempre di scordartene.
14: messer tristano fu iscusato per lo beverone amoroso e per più ragioni che di
. chiesa, 5-15: la mamma lo richiamò tosto per farsi aiutare a preparar
i-404: bevuta, tirata, lo stesso che bevimento, ma adoprasi
bevimento. d'annunzio, iii-2-144: tu lo servi sempre in lascivie conviti e
bee molto pulitamente, / ché in corte lo 'mparò fuor di fiorenza. ariosto
, collo quale suole... atorneare lo capo del sole delle bevitrici nebbie.
solido, il bere tira di conseguenza lo sgranocchio. c. e. gadda,
la moglie d'un commilitone... lo aveva invitato. lo aveva salutato,
... lo aveva invitato. lo aveva salutato,... con un
... con un sorriso sereno: lo aveva pregato di sedere: nel subito
spiegazione, e per i cazzotti se lo crederanno necessario... 5
a dove bezzichino uccelli, se questi lo mangino, stupidisconsi e sbalordiscono, che si
. pirandello, 8-54: tutti e due lo amavano tanto perché era stato il cardellino
cardellino della nipotina morta, la quale lo aveva così bene ammaestrato; a venir sulla
sostenuti costoro da un corpo di turchi, lo andavano sull'altra riva bezzicando a'fianchi
cruda, secondo la qualità del nero che lo circoscrive. montale, 41: sul
nero stacchi / dal vitreo cielo, sopra lo sterpeto / irto di cardi e stridulo
adonque è mestier per rascione, se lo regno vole el fare abetato, ch'elli
per recòllare la biada e per acquistare lo pasto. g. villani, 9-241:
non arata menava le biade, e lo rinovato campo biancicava delle piene spighe. m
ritorno dalla nostra avventura della bialera, lo sconsigliai dairimmischiare i parenti nei fatti nostri
tozzi, iii-157: muova l'ombre, lo vedremo noi biancheggiare nel medela giovane sentì
giovane sentì in lui un persecutore fanatico: lo vedeva simo lume crepuscolino. tassoni, 10-14
, 7-300: ancora risultava, tra lo scenario di umili case, la chiusura
dante, inf., 24-9: lo villanello a cui la roba manca,
16-143: vedi l'albor, che per lo fummo raia / già biancheggiare. idem
sulla destra il panorama si largava: lo chiudeva in fondo la mole azzurrina del
essendoché il biancheggiare uniforme dei sottoposti piani lo illude, impedendogli di vedere la fine
c. e. gadda, 204: lo sparto irretisce la duna...
far diventare bianco (nel preparare lo zucchero, il sale, ecc.;
de'colli, / quando si perde lo color nell'erba. viani, 13-45:
non arata menava le biade, e lo rinovato campo biancicava delle piene spighe.
55): avvenne quasi nel mezzo de lo mio dormire che me parve vedere ne
bianca. foscolo, iv-474: stava su lo scrittoio la bibbia chiusa, e sovr'
come le morte. moravia, ii-417: lo spiazzo era bianco di luce lunare e
, vagante alto nell'aria insieme con lo sguardo, mentre il pensiero era fisso
, sul negro / che nemmeno abbassava lo sguardo alle mani / troppo fosche.
redi, 16-ix-339: i mestrui per lo più son pochi, sco- verso bianco
e scoprendolo poi un imbroglione, vorrebbe conoscere lo guicciardini, 14: ebbi sette
gli dà carta bianca. venghi lo squittino, / i'ti so dir,
, 224: e voltava l'intriso per lo mortaio -per simil. clericale
procede innanzi dall'ardore / per lo papiro suso un color bruno / che non
2-127: la macchia cupa dei lecci lo rallegrava quanto il bianco filiforme dei carpini
a un caffè. un cameriere in bianco lo servì. borgese, 1-361: mary
. de roberto, 18: don blasco lo guardò nel bianco degli occhi, quasi
aggira il tuorlo, non tenesse e non lo rinchiudesse da sé, egli cadrebbe in
in bianco dalla sera che aveva pagato lo smoking. montano, 459: nel codice
che le indigene siano tanto ardenti, per lo meno coi bianchi. sono frigide,
il paternostro, / e 'l bianco per lo nero non ti mostro. pulci,
lasci dar ad intendere il nero per lo bianco. guicciardini, 8-221: per la
forzati dipinger ai popoli il bianco per lo nero. lippi, 4-40: e perché
istante all'altro, senza che niente lo lasci prevedere. o. rucellai,
egli diventare così di punto in bianco lo storico di roma? palazzeschi, 6-220:
, 4-13: di punto in bianco lo prendeva calorosamente sotto braccio. cassola,
di bianco. goldoni, iv-824: io lo farò certo. ma dejanira subito dà
. calvino, 1-5io: un appartamento lo finì in fretta e furia, diede
buonissime per lei. / quella che lo saluta, è certa biancolina / con un
agli occhiali tondi sembra posto lì a sottolineare lo sguardo, che tu possa ritrovarlo di
prima che finisca il mese. lo puoi fare tu con un mio biancosegno?
era la notte, senza bava. lo scirocco aveva perso ogni alito. il latte
una scatoletta rotonda, il secondo usciere lo passava al fanciul- letto biancovestito che lo
lo passava al fanciul- letto biancovestito che lo buttava subito nell'urna, dalla piccola
s'ell'era una donna! un ve lo battezza mica il prete per penelope.
, anche sbiasciare e sbiascicare, per lo più intendesi di quel lento e stentato
biascicare un sigaro, sputando i pezzetti sotto lo scrittoio. e. cecchi, 3-164
: « brisa per critichèr, ma dentro lo zampone, di maiale non c'eri
?... verga, 3-67: lo zio santoro,... era il
a biascicar paternostri, e a nizzirsi lo stomaco a forza di pugni! di
, silenziosamente, con le mani sotto lo scialle; le sue labbra si movevano,
azione. viani, 13-181: dopo lo spettacolo mi biasciai quella venticinquina di chilometri
sp., 13 (224): lo sventurato vicario stava, in quel momento
i-1702: ché se per tuo conforto / lo suo dispende a torto, / e
non si trovi nessuna cagione / che lo su'fatto possa biasimare. guittone,
9-48: or di questa materia a biasimare lo appetito delli onori assai dire si potrebbe
ma bastici pur, per dire breve, lo esempio di cristo, il quale fuggì
ha qualche luci- dontervallo, / che lo interess'altrui fa cicalare. galileo,
non mi biasmar », rispose / lo scaltro ulisse. monti, 23-630:
federico, v-105-15: or se ne va lo mio amore, / ch'io sovra
la dolze toscana / che mi diparte lo core. petrarca, 360-130: quanto
cosa è al postutto biasimevole a chi lo fae: e però lascio cotale trattato
del riccio, 4-233: quantunque [lo sbigottimento] altrui molte volte non nuoca e
rispondesse, niente ne scrivo; perché lo scrivere quello che fu rinchiuso ne'loro
in mezzo a dieci uomini che lo guardavano, e poi si salvò,
luogo malignità. giusti, i-282: lo scuoiare discreto e riconoscente deve imputare a
si dà biasimo, o per difetto de lo dicitore o per difetto di quello che
: l'impavide biasteme / non rianimeran lo spento sguardo / dei numi elleni sugli
uomini ribaldi, / peggior di quei che lo chiavaro in croce. castiglione, 291
biastemmare. ochino, 279: sono lo scandalo del mondo... biastemando di
viani, 4-48: egli biastimava ed io lo riprendevo per fargli chiaro che quelle eresie
vèr cristo ti crucciasti, / o se lo bia- stemasti. iacopone, 69-110:
i-24: biblia in lingua vulgare tradutta. lo primo libro secondo la lingua greca è
, cioè in latino generatio: in lo quale si manifesta l'origine del mondo
de la bibbia, e se non lo ridice allotta allotta, non vagli. gioberti
si è presa uno dei cuccioli e lo alleva col biberon. -per simil
reiterate. carena, i-404: bibita, lo stesso che bevuta. in qualche provincia
s. anna, su e giù per lo stradone, e prendevano la bibita in
, non è maraviglia, anzi per lo contrario consolar mi deggio, che senza
sero le persone di chiesa, lo provano non solamente gli ecclesiastici scrittori
calendario a motivo della ruggine con lo zio prete e s'arrampicò per l'albero
ed inspirate. carducci, ii-1-66: ma lo vogliono che predichi in istile di san
un libro è sprezzato, tanto più lo cèrcano e àmano. di giacomo,
con cui uno apre un libro e lo sfoglia, prendendo con due dita ogni
la mania di raccogliere libri (per lo più ispirandosi a criteri estrinseci: o
raccogliere libri d'ogni sorta (per lo più in forma maniaca: senza alcun
pezzi delle antichità romane che io già lo condussi a vedere alla biblioteca delltnstituto ne'
del pipistrello,... è sostituito lo sparnazzare del gelativendolo in furgoncino-triciclo.
di persone che bevono insieme, per lo più in onore di qualcuno. palazzeschi
un lungo bicchiere in forma di calice, lo presentò al padre. giusti, iii-176
compare mariano « cinghialenta », e lo teneva inchiodato sul banco dell'osteria,
, che è a proposito a racconciare lo stomaco, rallegra el cervello. berni,
alla buona, sanfasson (preferii anco lo sproposito). du'violini, du'bruciatine
bicchierotto di giunta gli sapeva amaro e lo ingollava per forza. sbarbaro, 1-44:
buon vecchio bevve;... così lo feci raffibbiare quattro volte di quei gran
. 2. lumino (per lo più a olio con lo stoppino).
lumino (per lo più a olio con lo stoppino). montale, 63:
, con la penultima breve. vale lo stesso che corno, ovvero bitorzolo o bernoccolo
forma di legno, alla quale danno lo stesso nome. = voce toscana
catena, dalla forza muscolare di chi lo usa (e si mantiene in equilibrio per
che quando si taglia a sghembo lo stelo di una felce, ci si vede
rocca a guisa di fortezza, per lo più su un'altura e in luogo isolato
moto delle frondi bicolori, sentii che lo spettacolo a me nascosto dal folto della
stretto, di corna lunghissime, e per lo più con codolo che si pianta in
. / doppiamente falsario e prostituto / lo pagan tutti e ancor non è venduto.
moretti, 17-335: quindici anni fa lo hanno mandato via dalla congregazione, dov'
palazzeschi, 200: il bidello, lo scaccino, / erano sempre al mio campanello
servizio '(con vari incarichi, per lo più di carattere versario. a mirarla con
a seminare il grano. -solo. io lo getto e io lo ricopro. e
. -solo. io lo getto e io lo ricopro. e indicò l'erpice e
recipiente di latta o lamiera, per lo più grande (a forma rotonda, cilindrica
spiegavamo noi. moravia, i-605: lo raggiunse e scoprì che era un vecchio bidone
gli rispose, anzi vidi che molti lo guardavano biecamente, perché insultava la sventura
). obliquo, di traverso (lo sguardo, gli occhi: in particolare di
due mesi. abba, 1-122: forse lo vedeva col pensiero galoppare in armenia,
fratei per un cammino, / per lo furto che frodolente fece / del grande armento
biece. sacchetti [crusca]: lo re ch'aveva ancora l'animo bieco /
che di lei vide, ch'a morir lo spinse. berni, 37-3 (iii-223
nella villa essa lo aveva giudicato... un uomo bieco
temperatamente dissolvine el ventre e le nere lo stringhino. burchiello, 105:
denti e le capruggine / convien ch'io lo scardassi con la setola. firenzuola,
e la dogana invadono il governo e lo stato, e le sorti del genere umano
malmantile, 1-344: bietolone dunque suona lo stesso che scimunito, ma coll'aggiunta
per fissarli (per impedire la rotazione o lo scorrimento dei due pezzi a contatto)
fra una trave e l'altra dentro lo scafo sconvolto, a toccare e a
aretini 'bietta 'di capelli vale lo stesso che ciocca di capelli, ovvero mucchietto
terra con sopra un segno (per lo più un cartoncino bianco attaccato o infilato
punti da livellarsi. nelle biffe è inserito lo scopo, la mira: pezzo quadrangolare
si fa uso di due biffe, per lo più di ferro senz'altro segno.
entità e seguirne gli sviluppi (per lo più a forma di x).
incrociati o con una x), per lo più con inchiostro o lapis colorato,
'pilosa '. idem, ii-290: lo struzzolo ha due ventricoli come i ruminanti
del grano, se con mano per lo campo si sparge ugualmente. =
. cavalcanti, 221: egli stanno per lo contado, e praticano con le pecore
che hanno vietato al padre che non lo manifesti per figliuolo; però che non
, il bifolco, arrestatosi a mezzo lo sforzo / dell'annodar sopra il fieno
orientarsi; ma subito riprese la discesa con lo stesso passo elegante. biforcare
: ben so che questo pensiero e'non lo ha estrinsecato in nessuna guisa: né
batté moneta di rame col bifronte e con lo sprone della nave. 2.
: un molto ricco cittadino d'alessandria lo quale era bigamo, cioè che aveva avuto
mal bigatto ch'egli è da chiunque lo conosce. = voce settentr.,
giù per rimettere l'equilibrio, quando lo scappellotto era stato troppo forte. de
troppo forte. de amicis, i-959: lo trovai... ritto sopra un
avvolse accuratamente il bigherino nella spoletta, lo fermò con uno spillo, ripose il batuffoletto
chiaro del marmo bianco, e profilate con lo scarpello, trovò che in questo modo
sp., 6 (98): lo trovò in cucina, che, con
assiderata, e fattasi all'ortolano, lo richiese della limosina per la povera vecchia
pittori mescolano tutt'i colori, e lo chiamano il color dell'asino; e però
verranno i bigioni, si farà lo stravizzo. bigiòngolo, sm.
via discorrendo. né i leziosi soltanto lo dicono, ma, che è peggio,
. si precipitarono entrambi alla biglietteria. lo sportello era già abbassato. pasolini,
vuol pazienza. anzi, guarda, lo scrivo subito. fogazzaro, 2-142: aggiungeva
6-93: la nobile signora padovana con lo stemma -drago d'oro in campo azzurro
i-700: tratto dalla tasca un biglietto me lo consegnò dopo averci scritto col lapis alcune
3. rettangolo di carta (per lo più assai leggero, ma anche di
un primo spettacolo a quelli lassù che lo gremivano da due ore dopo essersi massacrati
dentro, aspettò che l'impiegato aprisse lo sportello, si fece timbrare il biglietto,
il naso. alvaro, 4-20: lo stile stesso dei biglietti di banca ricorda
pasta dolce lievitata e rigonfia, per lo più ripiena di crema, cotta al
un bigolone, disteso il braccio per lo letto verso lui, gli pigliò il picciuolo
bestie, le quali, voltesi per lo chiassoimo che va in orto san michele,
il magno, il quale, doppo lo aver vinto il mondo, consentì di
16-v-315: non abbia paura del brodo; lo beva a bigonce, purché non sia
con due torce a vento, / acciò lo vegga ognun prò tribunali. note al
bigoncia]. gioberti, ii-142: [lo scrittore] dee possedere...
il flutto. viani, 10-287: lo portarono sopra un bigoncio e gli risciacquarono
1 madre e figlia ') che lo spettatore gli consegna per entrare in sala
le anime incominciano fin da piccine con lo assuefarsi ad idee errate, per poi
idee errate, per poi crescere fra lo stabbio del pregiudizio; ed, adulte elle
per simil. cesarotti, 1-68: lo stesso infarinato salviati, il persecutore del
il capomastro della bigotteria della lingua, lo ammise [l'ariosto] senza scrupolo fra
si pone l'oggetto da pesare: lo strumento dà la misura del peso dalla
glorioso principe, dove è... lo ottimo iudicio e perfetto consiglio, che
con tanta prodencia e secundo la oportunità lo richiedeva, con iusta bilanza donavi?
tasso, n-iii-792: non deveva adunque lo scherano e 'l filosofo sperar il medesimo
, e per opera de'suoi seguaci lo trapiantò pure in toscana. nicvo,
indicare l'esito di un confronto, lo svolgersi di un evento. foscolo,
'n una bilancia / aver la vita e lo stato e. l'onore. bandello
con un'altra sulla bilancia: farne lo stesso conto, attribuirle lo stesso valore
: farne lo stesso conto, attribuirle lo stesso valore. ariosto, 23-69:
quella delle importazioni: contraria, quando lo stato ha comprato una somma di cose più
era 'l sole all'orizzonte giunto / lo cui meridian cerchio coverchia / ierusalèm col suo
11 sagittario, il capricorno, e lo scorpione cabalistico. = il nome
annunzio, v-1-16: questo luogo egli lo traversò, con le sue piante di marinaio
, con le sue piante di marinaio lo stampò, bilanciando su la spalla la spada
suo pontificato, bilanciò le ragioni che lo potevano persuadere e dissuadere. lancellotti,
destro teso lungo il fianco. -per lo più nella locuz. avverb.:
ch'ossa! pea, 5-153: lo vedevo passare, tra gli uliveti, col
destra. viani, 4-98: i mulinelli lo turbinavano al largo, bilanciato dai piedi
le cui oscillazioni isocrone regolano, attraverso lo scappamento, il moto dell'orologio.
ii-131: [ii] mio istinto profondo lo cerco col pensiero dentro me, nascosto
sono sospese le marionette. il marionettista lo impugna con una mano e con l'
in natura rerum, poiché conchiude che lo stato di milano ha avuto un commercio passivo
milioni circa di lire milanesi tanno « per lo spazio di questi ultimi vent'anni »
in detto spazio di vent'anni « lo stato di milano ha avuta un'uscita
quale si tiene l'occhio, e per lo quale passano gli ultimi raggi, ed
i terzi / nel bilancio dei meriti lo chiama. svevo, 2-384: mentre alla
spiriti che ha iniziati, perché poi lo tradissero. pavese, 6-331: mangiammo
tal bile contro il confiteor, che lo faceva in pallottole. verga, 3-23:
rannicchiò sul muretto senza ubbidirgli e anzi lo guardò con bile. -rar.
faceva dipendere non soltanto lo stato di salute ma anche il
gioca al biliardo; pallina (per lo più colorata, di vetro o terracotta
cappello che pareva sudasse dal troppo caldo, lo face vano prendere per un
, v-182: ed io in calais lo vidi per più ore della notte a un
è bravo giocatore, ma la professione non lo tenta. cassola, 2- 196:
del comune di firenze, che per lo spazio di diciassette anni nessuno l'aveva
sottili saldate a uso di farfalla, e lo fa girare. lippi, 9-16
. carena, i-370: bìlico, è lo stesso bottone [del coltello],
bronzine. svevo, 2-499: guardava lo scultore con malcontenta ammirazione. era un
chiusero. pirandello, 5-106: allontanava lo specchietto a bilico che teneva sul tavolino
centrale. fra giordano, 2-202: lo 'nferno è nel centro della terra,
lippi, 2-74: ed io pur te lo dissi a buona cera, / non
! -era un billo io?! te lo dicevo che non poteva stare? te
dicevo che non poteva stare? te lo dicevo che ci si doveva venire?
in quest'ultimo caso con intenti per lo più ironici). giusti, iv-16
corpi degli uomini, a considerargli per lo lungo sono bimembri, e fatti, per
il sudiciume d'un binario morto / e lo squallor d'un chiuso magazzino. baldini
formata da una noria azionata per lo più da un qua drupede
/ il pesce bin di vener lo stellato / polo mostrar. idem, iii-441
mie fibre il grano, / e pur lo spino che ruba i biòccoli di lana
monte apparvero fatue nuvolette, che ne fiorivano lo spalto, quasi un mazzo di
cadere, antonio ricominciava, sempre con lo stesso movi mento regolare,
biodi. pea, 7-550: lo farà morire angosciato, mostrandogli nella
molto dalla lunge si vede lucere lo palagio. idem, 78 (104)
biogenesi; che riguarda la generazione, lo sviluppo degli esseri viventi. -legge
passò la sua stirpe nelle specie che lo precedettero durante l'evoluzione. biogenìa
, ma si preoccupa di ricostruire lo sviluppo intimo delle personalità studiate)
4. scherz. racconto, per lo più verbale e con intenzioni maligne,
solo di questo carattere; 1 più lo vogliono sdegnoso, vendicativo. vittorini, 5-69
bencivenni [crusca]: per la milza lo 'mpiastro fatto colla biondella. poliziano,
beltramelli, i-438: e quella che lo guardava, misteriosa biondezza, quella creatura
? pea, 7-631: m'imbarcai lo stesso per l'italia alla scoperta di trani
, il più delle volte fanno abortire lo sbadiglio con vera molestia e oppressione precordiale
rari campioni. pirandello, 5-496: lo zoologo... può parlare dell'uomo
fu mia impresa similmente in concetto amoroso lo scudo lunato de l'amazzone e la
la quale non ci piace di fare, lo mandiamo alle birbe, o all'
voi, se la padrona vi dà lo sbratto, anderete a far la birba.
il frullone, la manza, lo sterzo, la poltroncella della contessa, la
mandò deputazioni in spagna perché il sovrano lo rimovesse dal posto: opera dei baroni
, ma la birberia le si legge lo stesso negli occhi. = deriv
, della birbonàggine del principe che lo contrattava. birbonàia (birbonàio)
i figli avevano fatto qualche birbonata, lo doveva dir loro dopo la messa,
cartata di carne cruda. è di giubilo lo spiegarsi vittorioso delle ali inaspettatamente immense.
biribisso. cantoni, 213: sì, lo so, invece di roulette potrei dire
il perché si può agevolmente dire che lo zito ed il curmi de gli antichi fussero
birra qui s'agghiacci nelle botti: lo fa il vino più generoso, lo fa
lo fa il vino più generoso, lo fa infino l'acquavite, tanto fatta
, e anticamente cervogia, liquore fermentato per lo più spumosissimo, fatto d'orzo o
con la stessa placida indifferenza, con lo stesso gergo materiale e gagliardo, le
, se negli ultimi anni, rifiutandosi lo stomaco all'alcole, gli vedemmo d'
scortichi in su quell'erta, ove lo conduce la vittoriosa birraglia per farne pompa
per dire più copertamente birro, diciamo lo sposo d'olimpia. birrerìa1 (
inquisitore, irritato per la costui intrepidezza lo trapassò colla lancia. manzoni, pr
menando disperati e forti; / rinaldo lo sgridòe poi come un birro, /
dinanzi. idem [tommaseo]: lo mio coltello è bisaguto in cielo.
novellino, io (29): lo schiavo di bari... disse così
sotterra, e non lo volse investire a guadagno. pulci,
una notte in visione sì le apparve lo mio bisavolo felice papa. buti,
infante. guicciardini, 212: lo effetto fu che si facessi uno consiglio nel
una generazione di gentiluomini, che pongono lo studio della vita a dare ad una scarsa
carattere lunatico, bizzarro, intrattabile (e lo dimostra nel modo di comportarsi, nelle
è tuttavia un forno, che conserva lo stesso nome; nome che in toscano viene
sul conto di una persona (per lo più autorevole e in vista: rivelandone
, / e, quasi supplicando, lo consiglia. nievo, 36: prendeva
, 42: e i pescator di fiesole lo sanno, / ed è in bisbiglio
bisbiglio, uno zufolo alla canna, lo smuove; ma non arriva a dargli [
d'azzardo (e vi è connessa per lo più una connotazione negativa).
dell'abito a coda... lo facevano prendere per un servitore di trattoria
1-376: la delicatezza del suo onore lo obbliga indispensabilmente a pagar subito i trenta
. = etimo incerto. forse è lo stesso di bisca: cfr. lucchese
di guelfo, per quel modo, lo volevano fare diventare ghibellino: e così
furbo, trova sempre qualcuno più furbo che lo inganna. goldoni, vi-617:
di biscia. biscióne, sm. lo stemma dei visconti di milano (che
, e... siede a tirar lo spago innanzi al suo bischetto mentre io
plur. bisce). serpe (per lo più innocua e di piccole dimensioni)
, e 'l brando striscia, / che lo facea fischiar come una biscia, /
non n'avesse ritirato con molta disinvoltura lo strascico, che disparve come la coda
... « e allora » interruppe lo zio disgustato, « va a strisciarle
e il malvagio animo di costui, e lo dette in preda a'suoi servidori;
figur. serra, ii-248: lo scrittore di quel proemio saprà renderci conto
. viani, 14-21: ma più lo confortava... il seccatoio situato
uno schiavo favorito, come anche noi lo mettiamo, a un cavallo biscottato, e
vivanda andava loro, e di quella lo duca mangiava insieme con loro: l'
tu ci menasti una volta giù per lo mugnone ricogliendo pietre nere, e quando tu
assai biscotto ne aviate dato, con lo quale abondevolmente lo trapassi; con tutto
ne aviate dato, con lo quale abondevolmente lo trapassi; con tutto ciò, perché
molto duro, io voglio che voi me lo rammorbidiate, a cagione che io possa
le guardie di finanza, le quali lo avevano... condotto alla maledetta
= ciascuno] quattro anni uno die, lo quale è chiamato bisesto; e per
peccati. b. croce, i-1-346: lo herbart restaura la concezione meccanica, ripristina
a nuoto, ma lo tratteneva un pensiero freddoloso e bislacco:
ferro e il bisemuto, quasi non mai lo stagno o il piombo.
. pulci, 16-72: in su lo scudo in modo lui percosse, / che
i-37: egli è tanto diffìcile nella medicina lo applicare gli universali a'particulari,
il nostro errore, e che essa lo ripari! piovene, 5-119: le acque
son per fare un mio fatto, per lo quale mi bisognano fiorini dugento d'oro
che il bene parlare, o per lo maravigliamento degli uditori, o per isperanza
se non vale, a valer e lo permove, e se 'l vale, el
chiesa. busone da gubbio, 1-121: lo re, udendo sì umile e bisognevole
o di darmi alcuna comodità, per lo contrario appena mi facesse somministrare il bisognevole
natura fisica, intelletiva e morale, che lo fanno soffrire ove non vengano prontamente appagate
caso colle opere prese a salario per lo stretto bisogno e senz'impegno, dovesse
i fanti, secondo che il bisogno lo ricercava. tasso, 8-65: taccio,
18-1-215: sospettavano che se fussono irritati lo ricevessero, e a un bel bisogno chiamassero
che castruccio dovessi avere obligo seco, lo andò a trovare, e non pregò per
era di bisogno che uno perisse per lo popolo, anzi che perisse tutta l'umana
le braccia per mezzo; ma per lo gran peso e per la fatica avuta
, c'era egli bisogno ch'e'lo trascrivesse di nuovo? svevo, 5-34:
di bisogno. simintendi, 3-182: lo signore citereo, fondate bene le ricchezze
/ al bisogno non so, tranne lo scudo. carducci, ii-1-177: avverti
pronte. da porto, 53: lo prego, che in questo suo maggior
, gli venne volontà d'andare per lo bisogno del corpo, e non potendo altro
paura, danno sovente quelle abitudini che poi lo rendono valoroso. -il bisogno [
le vostre lacrime né d'alcuna misericordia per lo viaggio incominciato. bruno, 3-656:
è diventato bisognoso, / niun più lo vuol, nessun lo guarda in viso.
/ niun più lo vuol, nessun lo guarda in viso. cattaneo, ii-1-398
sua grossezza che stava fra l'acqua e lo elemento del foco rimarrà molto ristretta e
stordilano, / prima che se lo porti più lontano! = deriv.
sua aria grigia, priva di sorriso, lo dovè bissare ma senza soddisfazione apparente del
l'aure / le glauche vele, e lo spumoso mare / affronta audace. idem
anni in questo bis tante / tennon lo 'mperio. = comp. da
lombo (larga e spessa: cotta per lo più sui ferri, ma anche in
stante (da stare)) forse ha lo stesso etimo di stentare (v.
è vero! » « vedi? lo zio giovanni ha buon fiuto. ora,
ingegnoso bisticcio mi prude il labbro, non lo ringhiotto. di giacomo, ii-825:
del dorso così buffo, che non lo posso mai guardare senza sorridere, rivedo col
, forse per paura del ridicolo, e lo bistrattava fino a cavarselo di torno.
manico e da una lama (per lo più mobile) la cui forma varia a
: questi [animali] per lo più sono quegli, che hanno i piedi
delle navi, è destinata a sostenere lo sforzo degli ormeggi e a guidare cavi
assai profitto alli segnori della terra che lo genera, e chiamasi in loro lingua «
volgar. 96: se 'l tronco o lo stipite della vite fusse cavato o
del crepuscolo. savarese, 84: lo spiazzo fuori porta è occupato da piccoli
: classe di molluschi acquatici (per lo più marini), col corpo compresso,
come là tra li tedeschi lurchi / lo bevero s'assetta a far sua guerra;
intr. (bizantinéggio). imitare lo stile dell'arte bizantina. -al figur.
cultura, della sua civiltà (e ha lo stile della sua architettura, della sua
uomo che la maggioranza sua ammirava perché lo credeva un farabutto. idem, iii-4-241
po'morbida e bizantina, che non lo aiuta a esser energico, ma piuttosto lo
lo aiuta a esser energico, ma piuttosto lo snerva e debilita. =
così di buonumore, e tu me lo vuoi guastare ». « non fare il
casa sua. -andrà -, continuava lo scrivano come perso dietro un suo blando
il meglio che foggiar possa in legno lo scarpello degli eccellenti maestri che quel regno ha
: oltre che la natura propone per lo più a tali imitazioni i soggetti più
di chiodi. scrisse sul cartone, e lo piantò sul pietrisco: « dono
un titolo bizzarro, acciò che tu lo pigli in mano e ne legga due parole
in poco d'ora ammazza, o per lo meno cagiona fastidiosissimi accidenti. bettinelli,
scritto sotto i miei occhi, ed io lo lessi, né so né posso comprendere
adombri. nievo, 303: già lo sapete ch'io sono bizzarra e di primo
57): due occhi incavati eran per lo più chinati a terra, ma
fr. bizarre (del 1533) e lo spagn. bizarro (del 1569).
che battuto fu, que'compagnoni / lo rizzon sù con ischerno e con beffe,
stor. uomo o donna (per lo più appartenente al terzo ordine francescano)
di blandire alcun nemico importante, d'ordinario lo facciamo... goffamente. nievo
poi, sentendosi mancar l'energia, lo blandiva e lo trattava come un bambino
mancar l'energia, lo blandiva e lo trattava come un bambino, rabbrividendo.
minaccioso, non voleva lasciarli passare. lo chiamarono per nome, cercarono di blandirlo
(rar. sing., per lo più nella forma blandizia). letter.
donato degli albanzani, 1-57: allora lo diletto nemico dell'onestà e confortatore dei
de roberto, 673: nessun'altra donna lo aveva avvinto con le blandizie, con
al proprio avviso / col blando favellar lo suadea. berchet, 260: v'era
, qualche cosa sul nostro cuore che lo acquieta, lo calma, o lo dispone
sul nostro cuore che lo acquieta, lo calma, o lo dispone a un blandissimo
che lo acquieta, lo calma, o lo dispone a un blandissimo sopimento. foscolo
memoria, finì col dire: « forse lo so, ma nun me va de
bestemmiare. iacopone, 81-65: lo suo laudar non iogni, 'nante l'hai
, 4-59: non si sapeva quale re lo avesse nominato barone di paternò, perché
onde nella scienza del blasone restò che lo scudo è 'l fondamento dell'armi.
da ciascun pria che il blasone / lo nobiliti in tutte le sue parti. giusti
sue parti. giusti, 2-171: lo sposo a latere, / ridendo a
il conte sbuffava... le macchie lo irritavano come se avesse avuto per blasone
-ci). medie. che provoca lo sviluppo di un tumore. 2
dell'asse di una pianta (con lo sviluppo di queste gemme può formarsi un
biol. specie di vescicola che rappresenta lo stadio conclusivo della segmentazione dell'uovo.
panni e tuttavia si tingono, sia lo stesso che la 4 tignuola ', o
cose antiche, cose nere, lineate sopra lo sfondo biavo del cielo.
cronica del margine palpebrale, per lo più accompagnata dalla comparsa di squame
. abbassamento della palpebra superiore, per lo più causato da lesione del nervo oculomotore
erba insipida, la quale conturba talmente lo stomaco, che in alcuni commuove la
: in ordine a che si pose tutto lo studio in bloccare il quartiere, in
4-86: e con la rete sì lo stringe e blocca; / che mover
veicolo); immobilizzare il volante o lo sterzo con dispositivo antifurto. -al rifl
bancario); arrestare o reprimere d'autorità lo sviluppo di un fenomeno, specialmente economico
bloccato sul petto, si rialzò e lo calciò lontano. bloccatura, sf
làsciti formavano, secondo la lettera e lo spirito del testamento, come spiegò il
t'intero ', noi come noi lo lasceremmo da parte. pirandello, 8-375
blef, bleve), che ha lo stesso etimo di biavo (v.)
e la trama fitta dei filari contro lo sfondo bluastro della vallata. =
mezzo la vita, e che per lo più è usata dai vetturali e dagli artigiani
: blusa, specie di veste per lo più di tela, con maniche larghe,
rubata. palazzeschi, 3-239: la madre lo chiamò più e più volte inutilmente finché
finché, giunti in prossimità della casa lo afferrò alla sprovvista: aveva nascosto dentro
casti, 21-93: lo smisurato boa venirgli incontro / vede,
contrade un dragone di mirabile magnitudine, lo quale era chiamato boas (perciocché questi
boa di martora. pirandello, 5-587: lo zop- petto... balzò con
20-106: annunzia da lontano il boachira / lo spaventevol suon del campanuzzo, / e
tempo stesso udivasi il latrato, / lo strido, il ragghio, il sibilo,
infinite mammelle. buzzati, 1-142: lo sparo si allargò in un lento boato
, sf. dial. barattolo (per lo più di latta e a forma cilindrica
. guidoslitta: specie di slitta per lo sport invernale, costituita da due carrelli con
per la guida. 2. lo sport della guidoslitta. = abbrev.
buone bubolce, cioè buone lavoratrice: lo buono bifolco semina assai e ricoglie assai
semina assai e ricoglie assai, e lo tristo semina poco e ricoglie poco.
mi sa sì pregare, ch'io lo diparta dagli altri. va'a mio
. idem, purg., 30-99: lo gel che m'era intorno al
simin tendi, 2-37: lo nuvoloso vento austro prese la nave nel
., 7-5 (178): messer lo geloso s'avea messe alcune petruzze in
granchio con l'altra bocca afferra costui per lo labbro, 11 quale subito comincia a
parlar così di quell'uomo, che è lo specchio dell'onoratezza e dell'onestà.
persone schiette. / abbiam, ve lo protesto, due bocche benedette. idem
il secchio] appariva, venti mani lo afferravano, dieci bocche infocate gli s'inchiodavano
di parlare. simintendi, 1-113: lo giovane tebano con piacevole bocca chiama i
in una scatoletta rotonda, il secondo usciere lo passava al fanciulletto biancovestito che lo buttava
usciere lo passava al fanciulletto biancovestito che lo buttava subito nell'urna, dalla piccola
la bocca del sacco mentre un altro lo riempiva. d'annunzio, v-1-670: non
: due lavoranti levavano per la maniglia lo staio, e lo versavano nella bocca
levavano per la maniglia lo staio, e lo versavano nella bocca dei sacchi vuoti.
: io, per me, il raibolini lo legherei alla bocca del cannone, come
la bocca d'opera, sembri per lo splendore così vasta, è difatto..
persona poteva entrare in piazza per soccorrere lo duca e la sua gente. pulci,
118: ad una delle tante voltate lungo lo spor- gimento di quelle rocce le
tagliati, ed altri col ferro caldo lo spezzano. -a bocca di cane
. -bocca di scarico: foro per lo scarico di materiali, soprattutto di rifiuti
parole, e la mia lettera te lo confermerà in fatti che, venendo, tu
combacino perfettamente. armannino, 82: lo quale messenzio si è uomo irò e
e tanto crudele, che faceva sotterrare lo vivo con lo morto a bocca a bocca
, che faceva sotterrare lo vivo con lo morto a bocca a bocca. pascoli,
bocca aperta. pavese, 7-29: se lo covava a bocca aperta. lui la
, parendogli più tranquillo. perciò, lo guardò, aspettando che tenesse a bocca dolce
si ricevono, a bocca forzata, ché lo spazio già avanza, le ultime raccomandazioni
, 1-372: qualcuno a mezza bocca lo lasciava capire. giusti, iii-245:
cuore e a piena bocca lodate e benedicete lo nome del signore. bandello, 2-40
per maestria di bocca, ma seguitino lo 'ntendimento fervente del cuore. castiglione,
felicitade e beatitudine, secondo che pruova lo filosofo nel decimo de l'etica.
-lasciate andare messer dolcibene, e io ve lo dico per bocca del signore. 5
movessono per avere conosciuto questo inganno, lo dimostra tito livio nella bocca di annio
camillo fosse rapportata. ochino, 258: lo spirito santo... per bocca
fede cristiana per bocca di sant'agostino lo ammoniva che, -misero è ogni animo
seguitò a correre come se la cosa non lo riguardasse minimamente. -avere in
, come dice la scrittura santa, per lo boccone del pane, cioè per lo
lo boccone del pane, cioè per lo bene temporale lasciano molti, anzi impugnano
il titolo, fra la costernazione generale, lo ripudiò senza batter ciglio: e non
-far tanto di bocca: attonito per lo stupore. magalotti, 9-2-276: qual
bocca cotal giovane; perché egli è lo dio d'amore ritratto al natusoprattutto il
finché vive, è dato secondo lo stile del boccaccio. conoscere il
chi tace, qua non imitare lo stile del boccaccio. s'indovina.
delle nobili dame quando parlan di imitare lo stile del boccaccio (valendosi di una plebe
narici aperte, la boc lo stile, la maniera del boccaccio; imitatore
del linguaggio adoperato nel quaresimale, com'ei lo magalotti, 9-1-65: vi troverete dei terzetti
uscendo del seminato, faranno raccapricciare, e lo so, perché fanno far boccaccia tutta
termini stranamente rannicchiati, che i boccacceschi lo tentarono nella prosa. carducci, ii-1-mostrano d'
, 7-69: l'oste passa lo zenzero all'orlo dei bicchieri, per rispar
boccale1, sm. vaso (per lo più di terracotta o di vetro
d'un boccale fortemente, né però lo spezza mai, il che tutto consiste nella
dici?... guarda: amor lo spezza / in cento parti e cento
.. fu antichissimo costume de'vasai lo scrivere o dipignere alcuna cosa ne'lor
anco nei boccali di montelupo e voi non lo sapete! mi fa per infino specie
, / e in pochi giorni te lo rendon franco. -dimin. boccalétto
un fischio! pratolini, 1-150: « lo amerò sempre », si diceva,
fasciame della barca e dà alla stiva lo squallore della catacomba; dai boccaporti si
sorbisce il mare in una boccata e lo sputa nel viso al suo nimico con tutti
ragazzo, alza uno dei remi e lo lascia sgocciolare inerte mentre egli tira le
di polvigli. giusti, i-334: lo crederesti? qua non mi riesce trovare inchiostro
suo padre e i suoi fratelli, se lo sognano di ritrovarsi sul mirino. cassola