vigore. botta, 4-333: per lo sdegno concepito per l'abrogazione della legge
, aiutandolo con gli abrostini spicciolati che lo faran piccare come raspato. b.
è di matera, / che sette giorni lo calor v'è intero. sacchetti,
comune, ma non popolare, per lo più con tono spregiativo, riferendolo a persona
usarle affronto. segneri, i-105: lo necessitarono a dar loro in preda la
ben rifarmi dei danni; se no lo farò condannare per pascolo abusivo. bacchelli
longitudinale delle ali diritta; sono per lo più parassiti di animali e vegetali.
(327): tu m'hai miso lo foco all'arma, toscano acanino.
non pos segga fusto o lo abbia brevissimo. = comp. da
distingue l'acca dalle zete. suo socio lo tengo fra le pochissime fortune della mia vita
acca (nelle espressioni negative): arricchirete lo stile. manzoni, pr. sp.
, ch'è così franco, / a lo stormo tornar. aretino, 1-88:
del sapiente; e nell'udir poi lo stento, con il quale appena s'impara
rivolse al cartaio, e... lo dimandò a che fusser buone le carte
ho che dire un'acca, è lo stesso che dire: non ho che dir
, iv-278: siamo noi certi che lo spirito da cui oggi è animata quel-
l. salviati, 9-113: segno ancora lo accadente, perciocché [ecc.]
avvenire, succedere, capitare (per lo più d'un avvenimento inatteso, fortuito
in male che in bene. e lo comprovano i significati del sostantivo accidente.
iv-218 (94-8): voi voleste lo meo cor tradire: / di ciò sovente
e menato dinanzi allo imperadore; egli lo domandò, se era vero quello che
d'un male; e dicesi, per lo più, di persone o d'atti
ti fusse recapitato in tue mani, lo averisti alienato da te. idem,
trinci, 1-149: ii troppo caldo lo stempra [l'olio], e il
olio], e il troppo freddo lo fa accagliare. targionitozzetti, 7-166: suppongo
del maturo ingegnere. fatto sta che lo zio, accalappiato senza remissione, non era
feri accenti / forme s'accalcan per lo sacro loco? d'annunzio, iv-1-890:
per l'anelito della corsa recente o per lo stupore della visita. govoni, 3-150
vera loro espressione, e solo adesso ella lo capiva. luzi, 53:
deve parer ch'egli [il poeta] lo faccia così [pensatamente], ma
capanna d'accampare una pecora, nonché lo imperadore. montecuccoli, 1-198: accampare
? 4. intr. per lo più con la particella pronom. disporre
accordavano, non ostante i dieci sollecitassino lo accamparsi. ariosto, 41-36: giunse quel
carducci, 881: in faccia a lo stranier che armato accampasi / su 'l nostro
sugheri. 5. intr. per lo più con la particella pronom. disporsi
; dove accampatosi, proibiva a niccolò lo scorrere. tasso, 19-8: escon
o il magliuolo che tu poni, per lo dritto mezzo insino al vecchio, e
mezzo cerchio, alcuna volta diritti per lo fuso della colonna, e alcuna volta
, si dirizzò a giovacchino, e lo fedì nella gamba. sacchetti, 110-83
s. antonio [crusca]: come lo cacciatore acca- neggia l'orso in foresta
guido da pisa, 1-213: lo porco ferito ed accaneggiato. ferì molti
accanimento, quasi ogni corbello di rena lo levasse di sul petto a suo padre.
accanì sulla testa di un serpente, e lo pungeva e lo tormentava senza pietà.
un serpente, e lo pungeva e lo tormentava senza pietà. alvaro, 2-166:
incatenato, accanendosi contro la luna che lo faceva parere altissimo. vittorini, 1-91
ecc.]. magalotti, vi-71: lo manderebbon a filar colle donnicciuole; e
. verga, ii-498: aveva preso lo schioppo d'accanto all'uscio della capanna
» del '900, i veterani avevano lo spasso assicurato. calvino, 1-278:
, i-808: la giovane femmina stava per lo più accantonata a un portoncino, le
le mani nelle taschette del grembiale, lo sguardo vagante, la fisionomia stupida, canticchiando
il suo tavolino d'angolo, sempre lo stesso, già accaparrato dal signor fan-
e avendosi percossi insieme due chierici, lo santissimo patriarca gli scomunicò. boccaccio,
/ e colle branche e co'denti lo roda, / ed or pel collo,
ed or pel collo, or nel petto lo pigli. b. davanzali, i-75
. disus. accapitellare. accapo. lo stesso che a capo (v. capo
. lunga cappa o vestaglia, per lo piu di cotone o di tessuto spugnoso per
, e che involge tutta la persona. lo vestono le signore nel porsi alla toeletta
xix. accappiaménto, sm. lo stringere con un cappio; strozzamento.
posto rivelto sul culo della cassa. quattro lo augnarono per le zampe, lo scosciarono
quattro lo augnarono per le zampe, lo scosciarono in giù, quello che gli
quintiliano volgar., 211: il cadavero lo spaventa dicendo, io m'accapriccio per
spaventa dicendo, io m'accapriccio per lo carcame. luca pulci, 4-69:
alfieri, i-28: mi riusciva [lo zio] assai meno accarezzante, e
età, pallida... con lo sguardo accarezzante. accarezzare (disus
schivavano come un can rognoso, e lo accarezzavano coi piedi, allorché se lo
lo accarezzavano coi piedi, allorché se lo trovavano a tiro. bacchelli, 1-iii-285:
quanto podrai. idem, ii-164: lo accarezzeranno di molto se saprà disinvoltamente galanteggiare
: accarezzava le passioni del padrone e lo metteva sempre per la cattiva strada.
accarnare; anco, ritorna in colui che lo gitta. b. segni,
purg., 14-22: « se ben lo 'ntendimento tuo accamo / con lo intelletto
ben lo 'ntendimento tuo accamo / con lo intelletto », allora mi rispuose / quei
corrucciata, o guardinga, finché passatole lo sdegno, o il timore, torna,
nobilmente, ed accrescere con nuove ricchezze lo splendore della vostra famiglia. d'annunzio
bibbia volgar., i-324: favellò lo signore a moisè dicendo: favella a'
accastellate sulle piccole torri moresche, verso lo sterminato oceano. vittorini, 4-30:
. targioni pozzetti, 12-6-323: lo sciroppo fatto col decotto sostanzioso delle foglie
questa vecchia e marcia europa, non lo sapete che ci sarebbe da fame un vasto
, cioè delle strutture costruite, per lo più a poppa e a prua, sulla
il letto di ferro, senza coltri, lo copriva un lenzuolo sfibrato, tre guanciali
buonarroti il giovane, 9-573: voltar lo sguardo alla ricchezza grande, / ed
mucchio. viani, 10-210: lo scheletro scatta, si irrigidisce. alza
... di capelli accatricchiati; lo vedete? guai se il pettine lo tocca
; lo vedete? guai se il pettine lo tocca, o la forbice lo
lo tocca, o la forbice lo taglia. accattabrighe, sost. invar
mia. machiavelli, 677: perderesti lo avviamento, diventeresti povero, e anderesti
, ii-243: e chi accatta caro / lo mal, non certo avaro /
non certo avaro / ad acquistar lo bene essere dia. fra giordano [
povero vergognoso..., è lo spaesato che cala dai monti, risale dal
pochissima colpa, e con accattato pretesto, lo percosse di busse. segneri, iii-1-208
il dare, / fate che non lo mandi all'accattolica. = contaminazione scherzosa
i-16: l'accattonaggio o mendicità è lo stato di que'veri o finti indigenti,
7-556: si metteva a sedere su lo scalino innanzi all'uscio di strada, accavalciando
girone il cortese, 364: come lo spietato breus si prese a sua la
su per le colline s'accavalla a ondate lo scampanìo. govoni, 2-217:
un tal libro, del quale senza dubbio lo autor medesimo si è vergognato. manzoni
occhi (o gemme) per favorire lo sviluppo degli altri. = deriv.
iv-1-928: nulla eguagliava in terribilità lo spettacolo di quella grande erta polverosa
se toccasse l'occhio di un uomo lo farebbe accecare. d. bartoli,
gli occhi empirsi di lacrime bollenti; che lo accecavano. palazzeschi, 3-281: nel
'l peccato / accieca tomo e sì lo fa smarrire / che vive come pecora nel
alla vostra nazione. soffici, v-1-250: lo stesso pittore novarese nella sua onestà si
, iii-15-15: apri l'orecchie qui de lo
: e tu, figliuol, che per lo mortai pondo / ancor giù tornerai,
, e parlasse di dio ciò che lo spirito santo gli spirasse. ariosto, sat
chi t'ode; il tacere per lo contrario pare un volersi dimorare sconosciuto.
reo sfugge la società di quelli che non lo somigliano, perché li teme superbi della
egiziaca, xxi-1139: e aprendomi idio lo cuore, cognobbi per le mie sordide iniquitadi
grazia de la somma spera / m'aperse lo 'ntelletto oscuro e bruno. tratlato di
crescenzi volgar., 10-6: [lo sparviere] quando in quelle [le
facesse infiammazione. muratori, 1-9: lo stesso io dico di chi all'incontro
malati. forteguerri, 4-9: e lo portaro in fresca grotta ombrosa, /
b. croce, i-4-5: lo svolgimento della cultura del mio momento storico
-esci. apriti cielo!: indica lo scatenarsi di furie, disordini, tumulti
emolliente. ottimo, i-366: lo freddo è costrettivo, però è maschio;
uscio chiuso. tasso, ii-411: lo adultero, divenendo andator di notte,
: bisogna mettere [nella botte] per lo cocchiume quattro o sei menate d'uve
animale, benché per mancamento di chi lo getta caggia innanzi che arrivi allo animale,
al cielo dell'emisperio del fuoco, così lo 'mperio dee essere sopra ogni signoria temporale
l'aquila, e nelli luoghi alti porrà lo suo nido? nelle pietre sta,
alcuno uccello sottoposto, cioè che sempre lo suo cuore è signorevole. arrighetto,
. giovanni da samminiato, i-135: lo volere seguitare gli escellentissimi uomini non è
sue falangi ordina in schiere, / lo smeriglio e 'l terzuol seguon l'acceggia
dei monti. deledda, ii-425: lo vedeva accanto all'eremita della chiesetta,
affoga nella salsa grigia di londra. lo puoi guardare tranquillamente senza bisogno di essere
ii-100: sì alta amanza ha presa lo me'core, / ch'i'mi disfido
core, / ch'i'mi disfido de lo compimento; / che 'n aguila
146 [inf., 24-31]: lo 'ntelletto illustrato di scienzia è leggeri a
bardi, 16-17: un aquilon rostruto / lo mira, e tosto corre alla sua
e dall'austero cappuccio di dante se lo imagina un'anima dura e inamabile,
e la curva del naso aquilino e lo splendore degli occhi tradivano ancora la fierezza
, la natura di questo uccello [lo sparviero] sia molto più generosa e
/ la notte assai più che lo giorno, dico? /...
simintendi, 1-17: incontanente rinchiuse lo secco aquilone nelle pri gioni
anzi terreno dritto verso aquilone » (lo quale si chiama bigio; altri dice
tempestoso mare, quando il settentrionale aquilone lo ripercuote. imitazione di cristo, iii-27-1:
ciel sempr'adirato e piove / a lo spesso ruggir de gli aquiloni. zazzaroni,
gli aquiloni. zazzaroni, iii-476: lo tuo frondoso crin laceri e svella / del
uno spillo nero. / leggera la polvere lo coprirà, / un giorno il vento
coprirà, / un giorno il vento lo porterà via. comisso, 12-79:
immenso aquilone, sale e rifulge, chi lo vede più? pratolini, 9-670:
arachidi. gozzano, 478: trascinò lo sposo presso l'ara, che si
fiera d'ipro [ypres] comincia lo primo dì di quaresima, e lo secondo
lo primo dì di quaresima, e lo secondo lunedì di quaresima mette drapperia la
de arabia tutto frejnendo, per lo cognoscere che uno sulo tanti ne
cercò l'esercito moresco, / e ben lo potea far sicuramente, / avendo in
. arabile. cattaneo, ii-2-175: ma lo strato arabile e produttivo è dappertutto sì
preso l'aire e adopera termini che per lo scritturale son arabo. -cifre
fenice: / che vi sia, ciascun lo dice; / dove sia, nessun
dice; / dove sia, nessun lo sa. dossi, 61: s.
e a un carpello, per lo più unisessuali, riuniti in infiorescenza a spiga
. comprende circa milleottocento specie, per lo più tropicali, molto velenose, alcune
appendici boccali; l'addome è per lo più di un solo pezzo, talvolta
. riacquistare. iacopone, 43-109: lo patre onnipotente, en chi è 'l
, summo sapire, / en tene iace lo suttigliamento. / d'aracquistare l'omo
omo è en piacire / a tutto quanto lo nostro convento ». =
e costrigne il cavallo a mandar fuor lo sterco indigesto e liquido a modo d'
berni, 65-6 (v-203): lo scudo da la cima al fondo pende,
. idem, iii-701: rimane soltanto lo stemma, memorie araldiche. ojetti,
sono uomini di corte) feciono richiedere lo re di battaglia. machiavelli, 6-6-132
comprende più di seicento specie, per lo più tropicali; in italia è spontaneo il
, in maniera che potessero produrre sopra lo stesso ramoscello una arancia, e poco
colli flosci dondolanti. onofri, 21: lo senti il sapore dell'aria, stamani
bibita di succo d'arancia (per lo più diluito con acqua). salvini
c. dati, vii-3-119: per lo vicino toccamento dell'arancia trapassa nelle striscie
. francesco da barberino, ii-250: lo fico senza fior ci porge il frutto
tunica aranea, per la quale passa lo spirito della veduta ch'è posta tra 'l
congiunto coll'umore albugineo, e che lo circonda, e ritiene che egli non si
ara. simintendi, 1-137: lo mio padre non mi lasciò buoi che
: l'aspro villano ara, lo mercatante avaro annovera, la vergine
città d'amelia fu anche distrutta per lo detto totile, e fecela arare e seminare
eliche aravano tramescolando il fondo impastato e lo frangevano in argento vivo. 3
diagonale aravano il firmamento: l'elica lo frantumava in vertigine. 4.
, 221: egli stanno per lo contado, e praticano le pecore:
canz., 164: erto se leva lo arratore insano, / e il giorno
idem [petrarca], ii-278: lo volto mio ha crespe squalide, come
/ scellerate occupò. cattaneo, ii-2-175: lo strato coltivabile della gera d'adda è
; chi gli bada? la terra lo consuma e se lo riprende. linati,
? la terra lo consuma e se lo riprende. linati, 8-133: tutta la
delle braccia valorose rialzassero il timone e lo riportassero al governo del giogo. tozzi
adatto a ricoprire le sementi, a favorire lo sviluppo delle radici e ad assorbire l'
, 20: qual cos'è / che lo rende sì gradito, / e sì
e quello che vuole dire, e ne lo manderò presto. =
, che la divisione delle due parti lo facesse tanto onorare, perché lo feciono
parti lo facesse tanto onorare, perché lo feciono a gara. maestro alberto, 104
scelto, stabilito ad arbitrio. -per lo più in senso negativo: irregolare,
e duoimi pure il vedere come tu hai lo spirito arbitrario e tirannesco, intendendo di
altra pericolosamente si viverebbe, o sotto lo imperio di uno che di quella si
canz., 99: ben te dovria lo arbitrio sol bastare, / che amor
. boiardo, canz., 106: lo arbitrio contra voi nulla mi vale,
, da tanto male! / rompe lo arbitrio che donato m'hai, / poi
poi che a mio danno per sciocheza lo uso. savonarola, iii-188: il tiranno
... il tribuno a suo arbitrio lo punisca. masuccio, 22:
, diventato arbitro nella causa sua, lo condannò a morte. giannotti, 2-1-83
sp., 38 (665): lo pregò di voler esser arbitro del prezzo
è lo stesso che dire che gl'italiani debbono scrivere
del fatto di quella sua priorità, lo zio si sarebbe infatti trovato ad essere
chiamato per assistere e giudicare, per lo più, fra le due parti).
pantera [tommaseo]: arborare lo stendardo, le ban diere
« arborato » gli alberi, per lo più platani e querce, ma anche pioppi
del patriziato lombardo che l'amore e lo studio dei proprietarii custodiscono non tanto per il
. arborescènza, sf. bot. lo sviluppo completo dell'albero. -per estens
.): pianta epifita, per lo più fanerogama o felce, che cresce
dante, purg., 27-134: vedi lo sol che in fronte ti riluce;
. cavalca, 17-ii-199: io indegno vidi lo ar- buscello fronzuto, e magnificai iddio
quali in verità e con puro cuore lo servono. petrarca, 148-8: un
8-131: è caro inseguire su pel monte lo scricciolo solitario che d'arbusto in arbusto
mattioli [dioscoride], i-208: lo arbuto in toscana, ove per ogni selva
arca venire, se la materia, cioè lo legno, non è prima disposta e
al figur. iacopone, 92-99: lo patriarca sì voi demorare / entro ne
per pupilla, / fu il cantor de lo spirito santo, / che l'arca
iv-390: egli è lecito qualche volta per lo amore divino uscir della sua gravità;
divino uscir della sua gravità; tu hai lo esemplo di david, 11 quale quando
per loro, eppure gente come loro lo aveva materialmente eretto, arca istoriata in
alloggia giove. leopardi, ii-1130: chi lo sente per la prima volta, resta
de'suoi motti, delle sue osservazioni; lo piglia per un'arca di scienza e
che siete un'arca di scienza, lo dovreste sapere se verona fu fondata da brenno
'(chiuso con coperchio e per lo più riposto in luogo appartato): dallo
gli sperelli. panzini, ii-151: lo zanella mi diventò un poeta del settecento
del linguaggio che sempre ci affascina ogniqualvolta lo sentiamo istintivo e liberatore. arcaicizzare,
esclusione di ogni influenza arcaistica per creare lo stile del l'assoluta modernità
: spesso ne vede le cause e talvolta lo scopo, e arcarne, sm.
benedetto el dì e l'ora che deo lo volse e turrita, si sollevava in arcana
. dante, conv., ii-v-6: lo primo è quello de li andi siviglia
della notte, il geli, lo secondo de li arcangeli, lo terzo de
geli, lo secondo de li arcangeli, lo terzo de li troni: e riso vibrante
/ si ritrasser le amiche; e da lo sguardo / ratorio, lei e fernanda
da barberino, 1-24: e1 padre lo chiamò a uno balcone del palazzo, e
(102): questo pezzo io lo... dirizzai benissimo a questo
a mio modo,... e lo feci calare a dir tanto, che
: edifizio [il ponte] propriamente per lo più arcato, che si fa sopra
è giunto sull'ultima terrazza, sotto lo spalto donde sorgeva l'arce romana. beltramelli
ordini d'archi (con funzione per lo più ornamentale). s. maffei
archit. arco di piccola apertura (per lo più in serie, con fini ornamentali
galantuomo] cercò d'un crocifisso, lo trovò, l'attaccò all'archetto della
legno concavo, e con la sinistra sosteneva lo strumento e vi andava sopra movendo le
una sottile, ma rigida mazza, per lo più di ver zino (
.. la pece per l'archetto, lo spartito da sedercisi sopra per stare un
. croce, ii-6-159: nella realtà, lo stato è la continua archia dell'anarchia
. carena, ii-213: archibusiere, lo stesso che armaiuolo. fu anche speciale
dei quali era piucché altro pericoloso per chi lo tirava. verga, i-108: un
, 2 (36): riconosceva lo scellerato, spianava lo schioppo, prendeva
36): riconosceva lo scellerato, spianava lo schioppo, prendeva la mira, sparava
, prendeva la mira, sparava, lo vedeva cadere. [ediz. 1827
1827 (34): riconosceva lo scellerato, spianava l'archibugio...
: serve anco all'archipènzolo attaccato [lo spago], / che dalli scarpellini e
xxx-1-33: chi librar l'archipenzolo o lo squadro / ama, e piombarlo sovraposto a
o scriba, o archisinagoga, / non lo pensar. segneri, ii-13: fu
vi si erano stancate tutte quelle che ingombrano lo studio d'un ingegnere. 2
rinomata scala del buonarroto, architettata per lo vestibulo della libreria di s. lorenzo.
degli interrompimenti, delle fughe, che lo spettatore ne rimaneva abbagliato. panzini,
marsilio ficino, 2-71: da principio lo architettore, la ragione, e quasi
. idem, iii-464: il papa lo forzava a pigliare l'ufizio dello architettore di
ogni cosa si convenga, conciossia che lo edificare è cosa necessaria; ma lo
lo edificare è cosa necessaria; ma lo edificare commodamente è cavato e dalla necessità
empiete li vaselli d'acqua ed elli lo fecero; e quando l'architri- clino
varii luoghi delle sue epistole. lo scrutinio degli archivi è per lo storico
. lo scrutinio degli archivi è per lo storico quello che il taglio pel notomista:
lasciava il terren laberinto, un'arcibella cosa lo svolazzar timbri rotondi. sinisgalli, 6-76
non v'è persona che a inchinar lo vada. -arcinoto: ultranoto, notissimo
. d'azeglio, 1-175: volto lo sguardo alla bella testa del mio felice
10-3-1: e'son parecchi anni ch'io lo so benissimo, e me ne arcicontentavo
dal seminato. salvini, 30-1-101: lo spianatoio, scettro che si conserva eterno ed
da pistoia, 1-7: dico dappoi che lo volse dotare [il petrarca] /
ha preso l'arco, / e già lo strai v'ha su la corda e
borgese, 2-165: e largo era lo scollo, dall'omero a giù sotto l'
tanto è uomo il bratti ferravecchio e lo gnogni, quanto il gran turco e
su la testa, che quasi cadere lo fece sopra l'arcione della sella tutto stordito
giungono al loco ove le aspetta / lo scudiero, e in arcion sagliono in fretta
si può) non fende; / ma lo scòte in arcion con più d'un
imbizzarrì, giù dall'arcion nell'onda / lo scosse. nievo, 76: tato in
viso era piagato, / e morto lo facea votar l'arcione. calvino, 3-46
era tanto l'infilzare... quanto lo sbalzare d'arcioni l'avversario.
, 1-61: come è più appresso, lo sfida a battaglia, i che crede
, cioè dopo vespro, mandò per lo suo arciprete. muratori, 7-v-524:
. seminario principale; l'edificio che lo ospita. fracchia, 663: ecco
il secondo, la sua residenza. lo stesso dicasi di arcivescovato e arcivescovado.
per che ordine / si possa là impedir lo sponsalizio / di questo vecchio. manni
: l'amor sì l'ode e no lo 'ntenne: / de gran fervor suo
per segno aperta, faceva saettando passare lo strale fra tutti gl'intervalli di que'
veder le ninfe intorno ad amore, che lo pregassero, se tempo n'era,
ch'io marco, / va stridendo lo strale / da la cocca fatale. foscolo
stridere odo l'arco / forte e sibilare lo strale. idem, iv-1-98: dalla
una passione, di un sentimento, lo sforzo dell'intelletto. dante, conv
sfogato che il parlar discese / inver lo segno del nostro intelletto. idem, par
come l'arco dell'esilio saetti acuto lo strale, quando la sua vita declinava al
abondano di tal guisa che crebbe sì lo fiume, che montò sopra l'arco,
corda il diametro del cerchio intero. lo scemo è quello che ha la sua corda
minore d'un diametro... lo arco composto, si fa di duoi archi
/ si mostra tutto a noi per lo grand'arco / nel qual ciascun di
arco del sopracciglio si alterò, e lo sguardo ebbe una fermezza innaturale. montale,
il carico gli cascava addosso, e lo spingeva in modo che doveva far forza colla
conv., iv-xxin-8: e però che lo maestro de la nostra vita aristotile s'
: adunque l'arco roscido, traendo per lo cielo co le penne dei loro mille
nella pioggia né etiam nell'occhio che lo vede, benché si generi dalla pioggia
prime stelle. praiolini, 6-256: lo guardava ed al chiarore della lampada ad
, che fa nel suo grattare / lo vecchio delombato, come arco piegato! boccaccio
-prov. chi troppo tira l'arco lo spezza: chi troppo vuole nulla stringe
; chi troppo tira l'arco, lo spezza. 24. dimin.
baldinucci, 2-6-101: eransi eziandio per lo eccedente peso quasi del tutto strappate due
varii colori si veste, che si faccia lo aere nebuloso, quando, per aver
, per aver il sole avverso, crea lo arco baleno. gelli, 2-13:
tricolore celeste girotondo. onofri, 49: lo sparso arcobaleno dei colori / sogna sè
disperde / in molti visi e chi lo fa turchino, / altri giallo, altri
con queste rocche venne poi pian piano / lo stridulo arcolaio. alvaro, 2-199:
. iacopone, 24-153: stanco lo iorno, gìamene a letto, /
sonno per molte fiata. / fatto lo iorno, ed eo arcomenzava; /
1-32: la forma di queste serre per lo più dovrebbe essere in angolo o arcuata
mattioli [dioscoride], i-622: lo arctio, il quale chiamano più presto
10 suono delle spine ardenti, così è lo riso dell'uomo stolto. boccaccio,
di quel dolce lauro, / per lo più ardente sole e per la neve.
ii-123: era un pomeriggio ardente; lo scirocco sbatteva le tende dei negozi;
ardenti / gli sguardi, e insieme lo stridor de'denti. idem, 764:
, esperi ardenti. giacosa, 43: lo
4 -intr. (375): lo impetuoso vento e ardente della invidia non
ha del pericoloso, o, per lo meno, del soverchiamente vivace. nievo,
doglia, / com'om che ten lo foco / a lo suo seno ascuso.
com'om che ten lo foco / a lo suo seno ascuso. dante, 17-11
nonno entro di sé, sì che tutto lo ardeva e, sebbene celasse il suo
si rompesse. ammaestramenti, 88: lo fuoco puote sanz'ardere chiaramente risplendere.
miglia, che e'mi pareva che lo stomaco mi ardessi, e mi
voi che arda en pace, mettelo a lo celato, / ed onne uscio ha
ha enserrato, / che no i venga lo vento, che 'l lume sia stenguto
firenzuola, 297: brillava psiche e per lo sollazzo della divina progenie tutta ardeva di
carne dice: « eo ardo, no lo posso portare; / satesfamme està fiata
suave tacer, il stare altero, / lo accorto ragionar, il dolce sguardo,
colui che mercé chiede? / forse de lo arder mio tanto non crede? leone
più chiara, e con meno rattenimento lo sospigne. mazzini, ii-75: eppure
ardea più fiera / la battaglia, lo spinse. guicciardini, i-16: sisto,
, che la mia anima, cioè lo mio affetto, arde di potere ciò con
ardi. ugurgieri, 261: e per lo giove- nile amore la mente mia ardeva
che comprano olio da ardere e poi lo rivendono per buono. = lat.
. varietà di scisti argillosi, per lo più amorfi, di colore nero (per
c'era, d'in- nanzi, lo sghembo tumulto dei tetti rossi o d'ardesia
ardesia che ornavano la mensa, e lo gualcì fra palma e palma. negri
(cfr. il ted. haar con lo stesso senso); anche nel provenz
corpo. capellano volgar., i-33: lo tuo ardimento è da riprendere molto,
un atto, un'impresa (per lo più diffìcile o pericolosa); osare,
/ quanta ad imaginar, non ardirei / lo minimo tentar di sua delizia.
un mio lavor sì doppio, / tra lo stil de'moderni e 'l sermon prisco
, / in fin a roma n'udirai lo scoppio. boccaccio, dee.,
chi la fuga o le difese, / lo scusar o 'l pregare ardisca o tente
idem, 59-1: doglia mi reca ne lo core ardire / a voler ch'è
che io potessi sola una fiata / lo mio voler dimostrare in parvenza / a
] prese ardire, e tolsono loro tutto lo stato. idem, 477: la
dunque la morte arditamente, poi che lo ci conviene fare. ammaestramenti, 173
arditanza, /... / bracciò lo scudo ed impugnò la lanza.
dei secentisti? svevo, 1-180: annetta lo guardava meravigliata della singoiar arditezza di tale
., / l'aiuto che potea tutto lo porse, / pur come avesse l'
l. casaburi, iii-439: stupido lo stupor mira sospeso / quanto possa dell'uom
cader lascia rinaldo in abbandono / sopra lo scudo l'ardita frusberta.
si troverà la prima nostra madre per lo suo ardito gusto essere stata cagione a sé
70): giunto a lui, lo domandai se egli era quello ardito, che
che in fatto di lingue, bellezza è lo stesso che ardire. panzini, iii-325
come procede innanzi dall'ardore / per lo papiro suso un color bruno, / che
era la notte, senza bava. lo scirocco aveva perso ogni alito...
1-30: sì come del fuoco piace lo splendore ma l'ardore è dolorosissimo, così
. /... stringere si crede lo splendori / de la candela ardenti,
questo con midolla di pane, posto sopra lo stomaco, il suo ardor mitiga.
d'annunzio, iv-1-261: la passione lo riavvolse con mille fuochi, suscitandogli un
, ii-v-13: uno ardore virtuoso per lo quale le anime di qua giuso s'accendono
secco, mentre l'ardore che ora lo bruciava era come il fuoco che si sarebbe
guido da pisa, 1-261: allora lo re priamo e tutti noi aveamo grande
: ritorno su la strada brutale, fra lo strepito atroce dei carri. fumo,
pietrame, percorsero con le ruote sonanti lo stradone. ungaretti, iv-40: la
carducci, 424: e la mattina / lo stranier, come un lupo arduo che
tanto l'amor monta con ardura, / lo cor par che se fenda con
, e ciò che bisognava / per lo solenne rogo fosse accolto / dentro al
in cui avviene la segmentazione e precede lo sviluppo dell'embrione; area pellucida e
tante sottigliezze si dee usare per sapere lo spazio da loro detto area di un
quadrati o cerchi,... lo farà presto per via del compasso.
... irreligiosa o, per lo meno, areligiosa, e priva del senso
arem del sultano... fa lo stesso effetto d'un palcoscenico di teatro visto
palcoscenico di teatro visto di giorno: lo stesso silenzio, la stessa luce polverosa,
silenzio, la stessa luce polverosa, lo stesso ronzio di mosconi sperduti. scalette di
te [abramo], e moltiplicherò lo seme tuo, siccome le stelle del cielo
iii 2-321: e per lo spasimo / il vivo cadde prima dell'esa
gridarono il cadavere / e poi lo coronarono ancor caldo. idem,
recinto del circo (dove si svolge lo spettacolo); cinematografo o teatro all'
attirare il giornale; s'arenava, lo scostava di nuovo. 2.
e agitarsi finché l'alta marea non lo salvò. deledda, iii-339: un promontorio
sopra l'etimologia non si può per lo più fare fondamento, se non debole e
con due compagni, furono i primi che lo evangelo 21 — battaglia, i
areopago. sarpi, vi-3-49: lo splendore delli titoli dell'autore non è
1-793- non possiamo a meno di ammirare lo spirito e la fantasia dei greci,
di sopra girando un grosso argano cigolante lo tirano su come una secchia. viani
argani, il cigolìo delle catene, lo stridere roco dei bozzelli. c.
che, tirato con gli argani, lo confessò a corindone. giusti, i-542:
. mattioli [dioscoride], i-387: lo argemone è del tutto simile al papavero
... ella ha le foglie quali lo anemone divise a modo d'appio,
. ant. che ha il colore, lo splendore dell'argento. boccaccio,
sarebbe inargentato, se una lamina d'argento lo vestisse tutto, sì ch'e'paresse
e le labra vermiglia, / e lo naso afilato, / e lo dente argentato
/ e lo naso afilato, / e lo dente argentato. dante, conv.
ferro, l'acciaio, il piombo, lo stagno, l'argentone): si
2. che ha il colore, lo splendore bianco-metallico dell'argento. boccaccio
acqua / che purissima volvi, e per lo calle / di rigente macigno, onda
il colore, la lucentezza, lo splendore dell'argento; argenteo.
si servono in alcuni paesi per impolverare lo scritto. nievo, 91: vaste e
idem, 253: colui al quale manca lo splendente oro usa lo ariento; e
al quale manca lo splendente oro usa lo ariento; e colui coglie le vivuole
sia gelosia: siccome quelli alh quali lo stagno pare argento. s. bernardino da
33-7: dopo l'oro diremo de lo argento... questo si trova ne'
si vede rilucere alcuno segno come ne lo oro. la terra sua è rossigna e
e il bisemuto, quasi non mai lo stagno o il piombo. galileo, 4-4-202
dieci d'argento all'accattarotto, il quale lo ha ringraziato, ma col misurato rispetto
il colore biancheggiante, la lucentezza, lo scintillìo, lo splendore (specie per
, la lucentezza, lo scintillìo, lo splendore (specie per l'acqua, la
): la luna, entrando per lo spiraglio, illuminò la faccia pallida,
al mercato dei pesci / a lavarci lo sguardo: ce n'era d'argento,
cecco d'ascoli, 3945: mercurio fa lo vivo senza squame e la luna l'
: i bugiardi interpitri di natura affermano lo argento vivo essere comune semenza a tutti
tronco dell'arbore sino allo midollo, lo conduce a perdizione. bruno, 70:
conduce a perdizione. bruno, 70: lo argento vivo si attribuisce a mercurio
che in dette cave travagliano, per lo più divengon tremolanti di mani e di capo
subito l'argento della canna per tutto lo spazio. arici, 176: se certezza
eliche aravano tramescolando il fondo impastato e lo frangevano in argento vivo. sbarbaro,
con argini il corso delle acque e lo diresse. idem, iii-4-268: accampato
verrà adosso. tasso, 3-42: lo stuol pagan fra tanto in rotta messo
di campo e di fortezza / d'argini lo circonda e di steccato [l'alloggiamento
tempo sali d'argento (per lo più per ragioni terapeutiche).
/ quella che non s'argoglia / inver lo mio volere. guido delle colonne,
l'anima, da l'anima a lo angelo, da l'angelo a dio:
: quello che io intendo più tosto lo compresi da la verità che dah'argomentare
c. dati, i-391: implicandosi lo intelletto nell'investigazione della verità, apprende,
se l'uomo non s'argomenta per lo tempo che dee venire. michelangelo,
naturale pendio delle cose; acchiappato che lo avessero, si argomentavano bene di non lasciarlo
ed apologetico, perché non vi piacerà che lo dica scolastico? buonarroti il giovane,
dell'uditorio come sia e come il discorso lo debba disporre; il discorso stesso,
li quali si chiamano dimostrazioni; e lo rettorico dee procedere per argomenti e per
altrimenti esser non può... lo verisimigliante argomento è di quelle cose che o
, 3-8-6: argomento è di dirittura lo dispiacere a'rei. dante, par.
di sua madre, mentre il mugnaio lo tirava sempre su quell'argomento. e
guittone, ii-219: ché se 'n lo più fort'om fosse amassato / sì
ha grande vertute in medicina: / lo sangue stagna sanz'altr'argomento. m.
], ii-328: io tengo per lo primo e migliore argomento d'una mente ordinata
. della casa, 558: tu lo dèi leggermente percuotere nel piattello, o
grazia un argumento, / che te lo senti andar per la persona / fino al
aiuto, provvedimento e simili, per lo che i medici a tutte le loro
vialetti di cernita arena, / di cui lo spigo tremolante e il mirto / segna
concetti arguti, abbagliando collo splendore per lo più falso di queste gemme.
e'fior venir me vide / a lo incontro un destrier fremente e arguto.
9. ant. acuto, penetrante (lo sguardo). boiardo, canz.
fosse la sua arguzia e prontezza, lo iiiandò via svergognato e confuso. tommaseo-rigutini
cose; l'arguzia nelle piccole, per lo più. l'acutezza, nel penetrare
fluir de le perenni / vene principio lo scambiarsi eterno / dell'aria in acqua.
ingegno e di parlar diverso / per lo toscano suol cercando già / l'ospite desioso
ospite desioso / dove giaccia colui per lo cui verso / il meanio cantor non è
5-109: che noi pigliam dell'aria ciascun lo sa, e quel pigliar aria noi
sa, e quel pigliar aria noi lo chiamiamo respirare, o fare il respiro.
i. neri, 8-46: e lo conduce in parte solitaria, / ove non
d'ambra, 4-48: prometterai / che lo farà in fin qui venir per aria
son fatto a credere, che chi punto lo stuzzicasse, egli non sarebbe lontano dal
, aria! se ne vada: non lo trattengo io, il mondo è largo
buona aria. e meritò questa donna per lo suo valore d'essere amata sommamente da
: tu non mi scrivi per lo più che le stesse malinconie ogni posta,
. ariosto, i-26: anch'io lo voglio un po'squadrar s'ha l'
. creazione del mondo, 1-54: lo terzo die divise la terra dall'acqua
da tutta la restante aridezza della pelle lo scheletro traspariva. idem, iv-2-97: e
un'aria della testa,... lo prendeva e rallacciava, come una rete
ella ha aria » non è altro che lo avere un certo buon segno manifestante la
sp., 5 (87). lo vedeva sempre lì fermo,..
, 26: e se vedessi che per lo tuo tignere ari disse o
e così sente l'uomo rigore per tutto lo corpo nelle parti esteriori. crescenzi volgar
dante, inf., 14-13: lo spazzo era una rena arida e spessa
essere aride e secche, alle quali manca lo umore. boiardo, canz.,
arida terra liquefatta in lui, et essendo lo stagno flessibile per l'equalità della
: arido è sol del mio sperar lo stelo: / sola, se ben il
del cielo sotto la quale si gira lo sole quando va con l'ariete e con
emisperio di notte, che è quando lo sole è in libra. testi fiorentini
estremità di una testa metallica, per lo più foggiata a testa di ariete (donde
superando una certa intensità può provocare lo scoppio della tubatura. abitualmente si evita
può essere adattata una melodia: per lo più brevi e di carattere leggero.
so qual arietta, con quanta aggiustatezza ve lo potete immaginare voi che sapete per prova
al sovrano (così detto perché lo pagavano i diretti sudditi del sovrano,
mi era indifferente, mi piaceva, lo riconoscevo odore dei pasti della mia infanzia
gara, assalto, combattimento. -anche lo spazio in cui si svolge: pista
volgar., 17-1 (328): lo re menelao venne all'incontra a pari
avvampa, / e sovra noi da lo stellato arringo / torme fiammanti più diritte
par., 1-18]: aringo è lo spazio da correre, ma qui si
216): ampissimo campo è quello per lo quale noi oggi spaziando andiamo, né
corcata nel letto attendendo ne gli arringhi amorosi lo sfogo di quei desideri che tormentano gli
. gioberti, ii-235: certo, lo spettacolo della società temporale, dove chi
: aringo... significa così lo spazio dove si corre giostrando,
ordinata; fila; allineamento (per lo più a semicerchio).
più arioso. deledda, iii-465: lo sfondo arioso, con vapori colorati,
suoi movimenti ariosi che parevano commuovere tutto lo spazio intorno a lei e aumentare la
quella poesia tutta, tutta, e lo sfilare leggiadro e solenne dell'ottava ario-
altro..., mandando noddo per lo suo, gli venne dato il mio
. anguillara, 14-262: talvolta un mietitor lo dio si finse, / e d'
la scuola di pergamo. cfr. lo pseudonimo assunto dal baretti, 1-2: «
. dante, conv., ii-xm-15: lo cielo del sole si può comparare a
sacchetti, ii-206: arismètrica: questo è lo 'nsegnare de'numeri; tutta la ragione
dove imparare di conto; ma poi, lo stesso esercizio nel far di conto.
bianconere, accosciate sull'erba, fanno lo strano effetto... d'un
1-38: l'armi sonavano spesso per lo peso de'cadenti colpi, le spade erano
del terribile giovanni dei medici causa oggidì lo insolente istudio che si pone nel- l'
e riso. tommaseo, 1-75: lo scherno, è arma a cui cede per
10. il rovescio di una moneta recante lo stemma, l'insegna di chi l'
arme. guido da pisa, 1-251: lo nostro signore re enea...
nostro signore re enea... era lo più giusto e lo più pietoso signore
... era lo più giusto e lo più pietoso signore e lo migliore uomo
giusto e lo più pietoso signore e lo migliore uomo d'arme, che fusse al
d'annunzio, iv-1-415: ma una sera lo trovai in una sala d'armi;
mi venga se non una donna, per lo cui amore i'movo l'armi.
, arrendersi. mannelli, 1-48: lo popolo fu contento, e pose giù
in periodi di eccezionale gravità o durante lo stato di guerra. -stare con l'
cielo d'alcamo, 102: deo lo volesse, vitama, ca te
tu; tu m'hai miso lo foco all'arma, toscano acanino.
, 2-559: il fucile ad armacollo lo portava per abitudine, anche quando non
armàrio), sm. mobile per lo più di legno, a più ripiani,
sorte di roba, il quale per lo più si tiene affisso e accosto al muro
, 631: a caccia guai se non lo accompagnavo fedele come un'ombra, ma
. gli prestò le pinne; il fucile lo prese a casa di suo zio senza
armava tutto, / e tutto fiammeggiar lo facea d'auro. ariosto, 27-54:
noi che gli diamo della forza e che lo armiamo delle nostre paure. negri,
armansi i fianchi. zanella, i-80: lo spezzato cristal l'uomo raccolse, /
. idem, 727: s'arma lo sdegno e 'n lunga schiera e folta /
raccostar l'armata, / e per lo scoppio grande e per lo sdegno, /
e per lo scoppio grande e per lo sdegno, / un salto prese e
tale armata. machiavelli, 790: [lo imperadore] chiamò i suoi cittadini,
annunzio, iv-2-1314: l'osservatorio di dove lo stato maggiore della terza armata assisterà alla
ferreo rostro / s'avventa contro lei che lo sostenne; / e rinnovando al crudo
il possesso: e vi è connessa per lo più una sfumatura ironica, grottesca)
armato di prudenza e d'armi, lo terrà [lo stato] in ogni modo
prudenza e d'armi, lo terrà [lo stato] in ogni modo, se
loco / coi cani armati e con lo spiedo attende / il fier cinghiai che
armi (e vi è connessa per lo più un'intenzione caricaturale). palazzeschi
e forte destriere e cavalcava in avventura per lo contado. panzini, iii-171: al
, né più si rialzava se non lo spogliavano. morante, 2-68: mio
: la grande àrdea ferita occupava tutto lo spazio. gli artieri attendevano a riparare l'
di grave mazza, / salvo in braccio lo scudo, in armeggiando / non han
quell'armeggiare letterario, io non dimenticavo lo scopo mio e andava guardandomi attorno a
delle ruote. idem, 6-274: lo vedevo armeggiare al buio rabbiosamente, come
il compare. pavese, i-334: lo schiaffo era stato la conclusione di un
vai nulla; ma la pelle, per lo suo candidissimo colore, è nelle corti
/ che trema tutto'al vento che lo spoglia. = per dissimilazione da
armenio, il cinabro, la crisocolla, lo indico e la porporina. =
di ciolfa, dove una volta io lo vidi far quasi il maestro delle cerimonie.
cam mino, / per lo furto che frodolente fece / del grande armento
era avveduto. leonardo, 1-147: chi lo vede di terra ferma [il mare
= lat. armentum, usato per lo più al plur. armenta, da
le sole fortezze... annunziano lo spirito armigero degli abitanti di una volta
la mantelletta purpurea, l'armille, lo scettro, il pomo, la corona
iii-17-309: un interessante e utile argomento lo diedero certa volta le risposte e discussioni di
verso / e la mesta armonia che lo governa. idem, ii-2-212: l'armonia
che il cor, la vista, e lo intelletto appaga! berchet, conc.,
entro a tutto il dramma, [lo scioglimento] è conveniente all'armonia universale
omor lento di questo procede, / lo qual si noma armoniaco fra noi:
mattioli [dioscoride], i-485: lo ammoniaco è il liquore d'una ferula
, e come sottilmente armoniato conviene esser lo corpo suo, a cotal forma essendo
* armonioso ') per designare lo strumento da lui perfezionato (cfr.
5. bonaventura volgar., 1-39: lo rozzo sermone passa infino al core,
, ii-593: nel mezzo del giardino lo sorprese un albero, armonioso di forme,
caso di calandrino non è più soltanto lo specchio di una brigata che di nuovi
0. rucellai, 2-7-8-216: nel caos lo ripone [amore] parimente il divino
alcuna dentro gli abissi del caos, lo illuminò [iddio], l'ordinò,
musicale); l'essere armonizzato; lo stile, il modo con cui è armonizzata
con un pavimento che sarebbe peccato lo sputarvi. viani, 14-68:
sciamito argentino. lippi, 1-1: canto lo stocco e 'l batticul di maglia,
contrada. d'annunzio, iv-2-522: lo vedo ancóra in arnese di 22 —
gli appartamenti. settembrini, 1-57: lo trovai fra una dozzina di giovani in una
carlinga, ma come si governa poi lo strano arnese? pea, 5-30: la
, per il carattere). -per lo più in senso spreg.: cattivo
bene o male, e unito per lo più ai verbi essere o andare (
, 4 (16): andando per lo cammino trovò uno uomo di corte nobilmente
papini, 20-154: gli perdona perché lo vede in male arnese e morente.
in arnese, / infilo dritto dritto lo stradone, / che mena a
anche il suo buono: e il meglio lo mise fuori quando morì. = fr
: quando [l'orso] vuole trarre lo mele dell'arnie, tapi,
arniàio, sm. costruzione, per lo più semplice tettoia, al riparo
mentre la polvere dei fiori seccati eccita lo sternuto (tabacco dei vosgi o tabacco
cata a tempo sugli autori fischiati, fa lo stesso effetto dell'arnica sopra i
non spandono se non quando s'incendono lo suo odore. cavalca, 10-95:
era in maggior credito e prezzo, lo solevano comunemente mettere in tutte le minestre
per impedire che il tempo in me lo impallidisca e lo distrugga. deledda,
il tempo in me lo impallidisca e lo distrugga. deledda, ii-132: sentiva,
, che per molto che il naso lo braccheggi, non lo rinviene. gazola,
molto che il naso lo braccheggi, non lo rinviene. gazola, i-676: dovrà
bencivenni, 5-64: aromatico garofilato conforta lo stomaco,... riscalda le
in speciali cellule secretrici (appartengono per lo più alle famiglie rutacee, mirtacee,
serafiione volgar. [crusca]: lo cennamomo aromatizza lo stomaco, e vale
[crusca]: lo cennamomo aromatizza lo stomaco, e vale alla frigidità del fegato
cui maglie vengono riposti i bozzoli per lo sfarfallamento. = voce dotta, lat
[plinio], ii-1264: chiamasi [lo zolfo] arpat- tico dalla prestezza con
. l'arpeggiante / volteggio degli sciami e lo stupore / che invade la conchiglia /
: un tipico arpeggio discendente di clarino lo avvertì che erano ormai vicini: stava per
erano ormai vicini: stava per cominciare lo stacco, la selvaggia impennata con cui
. vittorini, 1-82: gli altri lo accompagnano con la voce, a guisa di
: la bruttissima arpia, ch'entrar lo vede, / se si scaglia, e
città una sera, le nostre fanciulle lo trattennero dicendogli de versi amorosi e sonando
, 44: l'unico rumore era lo sbatacchiare villano dell'uscione del solaio,
colla sinistra mano, con la destra lo lancia con tutto il suo potere e giusto
riservo; e insino a ora io te lo investisco, e questa infermità e afflizione
]: in questi grandi caldi avviene lo arrabbiamento de'cani. arrabbiare, intr
uomo gli dà la stessa rabbia e lo stesso timore. -detto dell'orso
parve al re vituperoso l'atto, / lo crederete ben senza che io 'l giuri
, quella sicurezza, quella disinvoltura, lo dominavano e lo facevano arrabbiare. panzini
, quella disinvoltura, lo dominavano e lo facevano arrabbiare. panzini, ii-129: quante
oh! ch'i'arrabbi s'i'lo credo. fagiuoli, 3-2-153: giuramento
troppo pepe, mi piace ma non lo sopportano gl'intestini. = deriv
iacopone, 14-14: l'ira sì lo fa ensanire corno cane arrabbiato. bartolomeo
altro, gli dà la stessa rabbia e lo stesso furore, ché il veleno trapassa
. cellini, 2-4 (308): lo arrabbiato padre invelenito dalle parole di quell'
gentiluomo, subito con vituperose bestemmie abbassò lo spuntone, giurando che con esso mi
i medici fecero tagliar la testa su lo scalone del palazzo del bargello, perché era
= voce di origine quechua, attraverso lo spagn. arracacha. arradunato,
. moravia, xi-304: salii prima lo scalone nobile, poi la scala normale per
. arrampicatóre sociale: persona, per lo più di modesti natali, che, spinta
dove il carro che viene, arrancante lo schiaccia. arrancare1, intr. rar
ranocchio com'era, il suo pane se lo buscava. viani, 19-439: donne
vie maestre. bocchelli, i-101: se lo vide incontro affannato,...
ganellone a'fianchi / e col cavai lo seguia a tutta briglia: / dunque
/ in un'or mi s'arranca / lo spirito, che manca / pensando,
: col tinaie / crespatello, e lo scheggiale / che 'l bel fianco le arrandeila
mura. berni, 17: s'io lo piglio pe'panni, / io lo
lo piglio pe'panni, / io lo vo'arrendellare in sur un tetto.
tassoni, 9-22: con furore / lo ghermì come un pollo, e a
arranfato uno di loro e se lo portava via ridacchiando lungo il via-
* (cfr. ranger, con lo stesso senso), da rang * disposizione
...; sentiva negli orecchi lo scroscio della pioggia; le parole di quel
e del seno della madre arrappa lo ridente learco, e due e tre
sarebbe narrare tutti i benefizi, che lo amore arreca alla umana generazione. machiavelli
, 4-150: disse che a tanto lo avea arrecato, che il dì innanzi in
tribolata. lippi, 4-42: non lo volevo, pur mi v'arrecai, /
, 1-257: levate le mense, prese lo garzone ed arrecosselo in collo. ariosto
a noia di essere nominato, percosse lo maestro adamo in sul ventre. pulci,
quale potei a poco a poco discernere e lo stelo di un candelabro e la raggiera
chiamasi arrembato il cavallo, che offre lo stinco, il nodello, la corona,
non è tolto, cui meglio piace, lo scrivere arrenamento, così niente osta al
ma va sempre diritto finché l'occhio lo segue. 4. tr
, fermare, impedire il proseguimento, lo svolgimento (di un lavoro, di
che quello della guerra,... lo facevano morir di fame e discreditato.
baretti, ii-231: la maggior parte lo loda della fermezza mostrata nel non volersi
alla benignità di dio, ma protervamente lo contasta e spregia. a. pucci,
cera; la prima, che per lo fuoco si strugge; la seconda, che
un movimento; interrompere il corso, lo svolgersi di un evento, di un'azione
. l. salviati, 19-76: e lo stimo un laccio tesomi / dalla famiglia
: tosto arrestarono abrocome, e legato lo mandarono a quello che in quel tempo governava
14-66: ma quando in lui fissò lo sguardo, e vide / come placido in
non s'arresta. / anche tu lo sapevi, luce-in-tenebra. pavese, i-172:
può essere fatto se non dopo lo spazio di sei mesi dalla notificazione,
gli accocca. boiardo, 2-7-5: lo ferì al fianco con lancia arrestata
legittimità dell'arresto personale: gli uni lo chiamano contrario al principio per cui la
anco in alto mare, se pubblica necessità lo esige: tal sarebbe il caso di
suo stato, e alla corona lo divolveva. sarpi, i-1-199: qui si
ombra turbata. verga, i-143: lo vide venire, pallido e stralunato, colla
, 1-196: vivamente grida che non lo tocchi; ma non arretra. idem,
, 376: le ondate arretrarono con lo stesso impeto con cui avevano fino allora avanzato
degli uomini. barilli, 2-127: lo stato maggiore... aveva deciso
veramente un cotale alberonaccio, che per lo meno arrezzasse i quattro terzi della terra
e come la non sentiva la mazza, lo pigliano [l'asino] chi per
arricchimento avvenire. einaudi, 1-252: lo stato... dice agli arricchiti strizzando
vieta [il concilio ai vescovi] lo studio d'arricchire i parenti e i fami-
per così dire, il grado per lo quale si condiziona l'ingegno umano ad
dee già volere, che in far ciò lo stringano ad usare pure una minima ingiustizia
. decorato, ornato (e indica per lo più la ricerca di un'eleganza vistosa
è, nell'aria, un venticello che lo direi maestrale. è il vento che
pelle sollevando il pelo (detto per lo più degli animali impauriti o inferociti,
, 6-9: l'officio de lo intonico di mezo, che oggidì si chiama
se li duoi ultimi, cioè lo arricciato e lo intonico, saranno
li duoi ultimi, cioè lo arricciato e lo intonico, saranno acerbi, e
bartoli [alberti], 6-9: per lo arricciato è migliore la rena del fiume
colli arridenti e del piave / ode basso lo strepito. panzini, ii-492: alcun
occhio può arrivare, / e non può lo scandaglio, / una pietruzza per me
di starsi occupato di più in più, lo potevo in qualche poca parte ridurre a
parlare di ucelli che egli a pieno non lo intenda. alamanni, 6-6-133: non
, se s'arrischiavano a disputarglielo, lo facevano coi salamelecchi, e offrendogli una presa
nieri, 359: ai primi freddi non lo vorrei conoscere; e s'arrisica a
i-185: raggiunsero un'automobile, ve lo fecero salire senza ch'egli s'arrischiasse a
empie. della casa, 632: come lo arrischiarsi spesse volte ne'pericoli della morte
l'uomo franco e sicuro; così lo avvezzarsi a'pericoli della scostumatezza rende altrui
sarebbe necessario un altro volume e lo scrittore è ten tato d'
[rocce], vedeva, per lo più in fra boschi e nere selve,
le fredde e sole / vostre rive lo spinse. idem, 828: veleggiando a
, i-397: era un dottrinario in cui lo sforzo della mente... poteva
quando trovavano un oggetto interessante o vistoso lo prendevano, avventandosi con un urlo prima
è presunzione. alvaro, 9-513: lo spettacolo doveva consistere in una satira del
col diavolo. baldini, 6-121: lo tiene e lo caccia una furia d'arrivare
baldini, 6-121: lo tiene e lo caccia una furia d'arrivare, frenetica,
, che dove precisamente voglia arrivare non lo sa nemmeno lui. 5.
che il cor, la vista, e lo intelletto appaga! / qual fia perinei
grande riverenza, e disse: messere lo vescovo, dove arrivate voi? rispuose
tempo ad arrivarlo con un calcio che lo mandò a ruzzolare. pratolini, 9-948
per a rivederla », come lo stesso fanfani pose nelle annotazioni al giusti.
amante. idem, 6-164: il disprezzo lo placa, e la preghiera / più
arrogante, arrogantèllo: e dicesi, per lo più, di giovane o di debole
è il suo offizio. chi se lo arroga, se non è, lo vuol
se lo arroga, se non è, lo vuol diventare. c. dati, 39
il vanto. idem, iii-1004: lo scriverle ancor io, non è perch'
arròga di metter bocca in cose che non lo concernono; e il metter bocca può
coloro che s'arrogano non sono arroganti: lo fanno e non lo dimostrano. b
sono arroganti: lo fanno e non lo dimostrano. b. croce, i-3-90:
g. villani, 11-3: per lo savio salomone si dice: figliuolo tu
: arroge assai alla serenità già detta lo splendor degli occhi. cellini, 1-107
, 1-107 (251): però lo pregavo... che lui non volessi
. è accusato di perniciosissima propaganda contro lo stato. arrogi che egli non mostra il
grandi che si trovassero lavoro fuori: uno lo arruolò fra le guardie di finanza,
. cielo d'alcamo, 7: lo mare poteresti arrómpere, a'venti assemenare
come in quella sera, la paura lo arroncigliò e sì forte lo tenne. idem
la paura lo arroncigliò e sì forte lo tenne. idem, iii-585: sentiva il
di subito le basette, et impostò lo archibugio, salvo che non si trovò
rospo. idem, 19-379: la notte lo aggelò e lo ridusse un mostro di
19-379: la notte lo aggelò e lo ridusse un mostro di ghisa arroncigliato alle
quello che nessuno fa, perché tutti lo sanno fare: correrà fuori tra i
. maestro alberto, 53: per lo cielo il sole arrossa / il mondo tutto
arrossava la neve. idem, iii-160: lo splendore del tramonto arrossava ancora con un
acceso un gran fuoco di rami / e lo guarda arrossare il terreno. anche il
rosa d'aprile o di maggio in su lo schiarir del giorno si mostra. idem
/ e galli e quei ch'arrossan per lo staio. boccaccio, v-214: oh
un terzo colore partì quelle linee per lo mezzo d'una linea. arrossènte
rosso. simintendi, 1-57: lo padre vide arrossire le terre e '
ad arrossire. landino, 81: lo strazio e la crudel occisione la quale
, / ch'e'non infragne d'amor lo scudiscio. marino, 7-48: arrossisce
, ii-2-100: il cibo per tutti è lo stesso: accendono il fuoco, e
/ arrivato più a tempo che lo arrosto. -far girar l'arrosto
arrosto. 6. locuz. chi lo vuole al lesso, chi arrosto: a
quando hae fatto il coltello, se non lo arrotasse, e non gli desse il
può arrotare il ferro molle, così lo frate sollecito spesse volte fa salvare lo
lo frate sollecito spesse volte fa salvare lo frate negligente. poliziano, st.,
un pegno, i fin ch'io lo colorisca e lo riscuota. a. f
i fin ch'io lo colorisca e lo riscuota. a. f. doni,
nel loro mestiero le ruote da arruotare, lo stile, il bilico, l'asse
sprigionare scintille! moravia, vii-16: lo riconobbe subito, ritto in piedi, di
ojetti, 145: dopo i sessanta lo spirito è più lucido e tagliente: ma
: guardava 1 feno dell'accetta e lo lisciava con una mano: il feno
nel lor mestiero le mote da arruotare, lo stile, il bilico, tasse torto
14-384: arrotolato l'arazzo, se lo mise come ercole alle spalle e sparì verso
un numero più semplice (ma che non lo altera sensibilmente). leggi amministrative
di chi ha scarpe. -arrotondare lo stipendio (il salario, la paga,
gruzzolo, a difender la dote, non lo sono altrettanto a costituire e a serbare
arrovella ', come dire 'fa alterar lo stomaco'. bocchelli, i-131: la
da mettere sulla canocchia, e con lo spiedo arroventato fanno buchi al piffero di
zampina e subito gli è sopra e lo addenta alla nuca. morante, 2-39:
6-48: gli pareva che il dragone avesse lo stesso viso fosco e arroventato dello
bisogna all'uso da farsene, non lo dirò arroventilo; né corpo appena messo a
quanto bisogna all'uso da farsene, non lo dirò arroventilo. idem, 67:
un tarbullano bollente, un pentolo sopra lo stollo di un pagliaio incendiato, una
, e il piloro stesso, e quasi lo arrovescian in dentro. magalotti, 20-22
il favor del vento, il quale lo arrovescierebbe perché lo percote nel petto,
vento, il quale lo arrovescierebbe perché lo percote nel petto, se non fussi
simintendi, 1-214: mungibello gli aggrava lo capo, sotto 'l quale arrivesciato getta
, 54-20 (iv-290): ma pur lo fece al ciel voltar le piante /
sal- vatica di sopra, che per lo stare in contado è arrozzita. firenzuola
i bicchieri e la faccia di chi lo beve. idem, ii-567: il fresco
sbarbaro, 1-101: mentre, calmato lo scatto, gli arrubinavo dal fiasco il bicchiere
f. villani, 11-81: essendo per lo gran freddo le membra de'cavalieri arrudate
alla rivolta contro l'autorità costituita, lo istiga al disordine, lo sobilla; agitatore
costituita, lo istiga al disordine, lo sobilla; agitatore (e vi è
baruffa \ arruffata, sf. lo scompigliare, l'arruffarsi. tombari
arruffa tura, sf. l'arruffare, lo scompigliarsi. baldini, 4-292:
nel freddo s'adiac- cia, così lo 'ngegno sanza esercizio si guasta. c.
ojetti, 145: dopo i sessanta lo spirito è più lucido e tagliente: ma
che sia per il corpo sia per lo spirito ha effetti venefici, letali,
quella è la rena ch'è per lo diserto. arsìccio, agg. alquanto
: congiunti sono [alle febbri] per lo più punbrocca? disse pinocchio che bruciava
. dal pelame arsiccio scattava con lo schienale e il torso = deriv
£ noi dichiamo essere uno arso, e lo appelliamo anche arsura. arsonato
terra liquefatta in lui, et essendo lo stagno flessibile per l'equa- lità della
vendemmia! sbarbaro, 1-188: l'arsura lo prosciuga; non gli lascia sull'ossa
non convenienti al suo fervore, arse lo luogo per lo quale passò, e
al suo fervore, arse lo luogo per lo quale passò, e rimasevi quella apparenza
noi dichiamo essere uno arso, e lo appelliamo anche arsura. = lat.
accorgono di essere onorati artatamente, lo prendono a tedio, e più
a tedio, e più oltre lo hanno anco a dispetto. varchi, 18-1-61
è naturale moto; sì come nel trebbiare lo frumento, che l'arte fa suo
una sola parte, / come natura lo suo corso prende / da divino intelletto
dante, inf., 11-100: natura lo suo corso prende / da divino intelletto
. idem, purg., 25-71: lo motor primo a lui si volge lieto
una forma superiore di esperienza, che lo contenga e perciò lo giudichi superandolo,
esperienza, che lo contenga e perciò lo giudichi superandolo, non è sogno;
conv., i-v-14: e dicemo bello lo canto, quando le voci di quello
costumi, e pigliare la gravità e lo insegnare per suo soggetto principale, che
(46): adonqua il senno e lo valor c'ha tomo / da la
ha tomo / da la donna tener lo dea, sì corno / ten lo scolar
tener lo dea, sì corno / ten lo scolar dal so maestro l'arte.
quando si decide a certi passi, lo fa a tempo, si rivolge a persona
venimmo al fine ove si parte / lo secondo giron dal terzo, e dove /
dando il vostro nel modo che lo date. a. f. doni,
de l'alme oprar bisogna, / da lo dio de l'astu- zie e de
zie e de le prede / ne lo studio imparò de la menzogna. accetto
acuto / che se grand'arte non lo scansa, io temo / che in
grazie e vertuti in orine parte / con lo piacer di lor vincono amore. idem
in la persona senz'arte sprezzata, / lo strenuo amor, che, alla milizia
comandamento / che in suo paese tosto lo portasse. pulci, 22-102: mala-
avendo udita la fama del filelfo, lo fece eleggere. tasso, ii-35: l'
arti. -storia delparte: lo studio storico delle arti figurative nella loro
nelle quali operano soprattutto l'intelletto, lo spirito. costituivano per la cultura medievale
degli oggetti d'arti e manifatture aggiunge lo sprone dell'onore a quello dell'interesse
, / e 'l grido ad arte per lo ciel ne sparse. idem, i-190
., 5-12: ora àe detto che lo sponitore che è rettorica, e del
ìr aftri: onde al cavaliere dee credere lo spadaio, lo fienaio, lo sellaio
al cavaliere dee credere lo spadaio, lo fienaio, lo sellaio, lo scudaio e
credere lo spadaio, lo fienaio, lo sellaio, lo scudaio e tutti quelli mestieri
, lo fienaio, lo sellaio, lo scudaio e tutti quelli mestieri che a
capo al piede, / in cento pezzi lo divide e sparte. / ond'il
. tesoro volgar., 6-10: lo intendimento dell'artefice della scienza civile si
per biltade che abbia da sua nativitade ne lo suo corpo, ché non fu elio
buliflore, comprendente circa 200 specie (per lo più perenni) di erbe o arbusti
cuore, atto a portare il sangue e lo spirito vitale. d. bartoli,
uno e l'altro animale / che lo amoroso love in piume ascose. leone ebreo
l'articolar del cerebro è perfetto, / lo motor primo a lui si volge lieto
: l'articolar del cerebro, cioè lo formar del cerebro, con tutte le sue
tua destra, del convulso piede / udrai lo scalpitar breve e frequente, / non
) o definito (il, lo, la, i, gli, le
mentre l'italiano, il francese e lo spagnolo prepongono l'articolo, il valaco
spagnolo prepongono l'articolo, il valaco lo pospone ai nomi. giusti, i-539:
cava un corollario, che voi giudichiate lo scrivere per uno articolo necessario nell'amicizia:
[il beyle] costumava, o almeno lo diceva e consigliava agli altri, di
del codice civile; il che non lo salvò dallo scrivere falso e affettato.
su un qualsiasi argomento (ma per lo più di carattere politico), che viene
tanta quantità se ne raccoglie in tutto lo stato,... è un
della sua professione, e il cristiano non lo sappia ancor'egli dar della sua.
pistoiesi, 98: l'abate fece raunare lo consiglio, solo di gente artiera e
la forma, senza prima essere disposto lo subietto. boccaccio, iv-14: ciascuno
, ii-121: la primavera romana non lo commoveva che per le rimembranze: gli sembrava
. gli si faceva sentire, come lo scoppio d'un razzo più forte si fa
; artificiosità. soffici, v-1-730: lo sviluppo prodigioso di tutti gli altri ritrovati
quale dà l'idea di vizio per lo più. assai volte nel canto conviene
bombe. magalotti, 21-146: quei che lo fanno sono universalmente tutte le acque naturali
i-v-8: che non avviene del volgare, lo quale, a piacimento artificiato, si
buon maestro fa uno specchio; ne lo specchio, che è bene arteficiato, si
dello stile. rajberti, 2-174: lo spirito, la grazia, l'eleganza,
ii-197: gli artifici di kipling sono per lo più artifici di prospettiva, di chiaroscuro
di che profitto poteva esser per lui lo spavento di lucia? e non aveva adoperato
veramente il boccaccio? dove la fantasia lo porta a saltare a piè pari sui suoi
arte. leopardi, 894: [lo stile] è cosa d'inesplicabile difficoltà
costretto ad ubbidire alla volontà generale è lo stesso che dire che sarà forzato ad
giorno, per tutta la notte si ode lo sparo di fuochi d'arti- fizio,
belli e artificiosamente fatti... tutto lo 'ntomiava. crescenzi volgar.,
è sì come un governo, per lo quale la mondana artificiositade stabile e incor-
. prezza l'artificiosità della statua e lo 'ngegno del maestro. l. bellini,
parliere, che conosce bene la natura e lo stato della materia, vi reca suso
. aretino, iii-177: concludo con lo esempio e de i lupi, e de
alla fine artifiziosi sinonimi del « non lo so » uso sinceramente da socrate.
il teatro degli artigianelli, / quale lo vide il poeta nel mille / novecentoquaranta-
che esercita un'attività di carattere per lo più artistico (e tale da richiedere una
naturalmente e gli artigiani si stabiliranno dove lo smercio delle opere loro si renda più
in gran lontananza sparar un'artiglieria, lo splendor della fiamma senza interposizion di tempo
pare a me che un nobil poeta lo metta sotto a'piè di giuda; e
annunzio, iv- 2-670: la brama lo riafferrava alla gola con gli artigli felini
dante, conv., ii-1-1: lo tempo chiama e domanda la mia nave
, 1-50: l'eterno artista, che lo tempra e gira [il cielo]
, io no. io l'oro lo piglio quando è digià oro. io lavoro
artigiano, una specie di artista, lo dice la parola. un artistino, vai
i suoi arti come un arcolaio, lo sconosciuto mi tira su, mi abbraccia furiosamente
martirò più mesi tutta la persona; indi lo scorbuto. panzini, ii-374: crescendo
antiche, docciandola sopra e bagnandovisi; lo che fanno ancora con grande frutto
operazione chirur gica che ha lo scopo di conservare o di ripristi
volgar.], 9-11: arturo lo quale è un segno posto appresso al polo
iii-327: quello signore che ha fatto lo arturo, idest quelle stelle nominate arturo
c. e. gadda, 7-107: lo sdegno di lorenzo, o, come
, / ché l'officio è sio de lo peccato sconta; / ca, si
chi mercé dimanda / levasi de le arzàgole lo stuolo, / stampando l'ombra su
del sec. xv un arzillum con lo stesso significato. àsapo, v
mattioli [dioscoride], i-48: lo asaro, il quale alcuni chiamano ancora
: era ferito d'una lancia per lo corpo e d'una spada nella testa,
testa, e d'una saetta per lo fianco, il cui asbergo era tutto dirotto
il pingue asfalto, e sparso / lo zolfo, e il vario fossile, e
] pilose infin l'ascelle; / lo dosso e 'l petto e ambedue le coste
si scoprì sotto un'ascella, mise chi lo curava in sospetto di ciò ch'era
le ciglia. viani, 19-443: lo zaino aveva raddoppiato il peso, le cinghie
v'era allacciato con una più piccola che lo stringeva sotto le ascelle e al petto
spesa del mortorio, ché il reverendo lo mandarono via coll'aspersorio sotto l'ascella.
da tuttociò appare quanto imperfetto sia tuttora lo stato dei nostri cinque fiumi navigabili,
o morale o pecuniario, / appoco appoco lo ammollì. cesarotti, i-50: sono
cui niun'altra derivazione o ascendenza lo ascendente mio da uomini virtuosi.
(e indica un procedere solenne, per lo se veramente avessimo nell'ascendente un medesimo
e offeso, le quali caricano in maniera lo stomaco, che non può / vedendo
ascendono allo sperone d'appennino dove si venera lo scheletro di san pellegrino. moravia,
che il patrimonio..., nonostante lo stato di disordine, ascenda ancora a
scandire 1 salire, montare '; lo stesso etimo di * scala 'e '
e il richinatoio d'oro; e lo ascenso ad essa fece di porpora.
e dell'ascensore... ma per lo 'ascensore 'di questo 'cavalcatore
sfilavano dietro i vetri smerigliati, con lo stesso occhio disperato di un pesce che veda
amore religioso... ascoltava con lo stupore e la riverenza dell'asceta le poche
cotesta tradizione, o servatela pantagruelicamente: lo ripeto, a me poco importa. -ma
possedeva tutte le qualità dell'ascetico: lo spirito contemplativo, il gusto dei simboli
.., insidiosamente / tratto giù da lo scoglio ov'era assiso, / fu
ascia armato / stai foggiando l'ulivo e lo rin- tegri. manzoni, 302:
asce e martella a fabbricargli e conficcargli lo stato [ad augusto]. -maestro
, tosso della mandibola scamato poteva essere lo steccone per pulire il cuoio.
chiamandolo così anche i latini, che lo dicono ascia. salvini, 22-105: venti
79-25: la lingua m'è mozata e lo pensier m'ascide. =
dell'anno, che il sole passa per lo vertice all'istante del mezzo giorno,
do copiosa / al preite, che lo deia ministrare [il perdono dei peccati]
.. mi misi a guardarlo come se lo vedessi per la prima volta. panzini
, ma asciron ha maggiori rami, lo asciròide gli ha in forma di ferula
. mattioli [dioscoride], i-540: lo asciro, overo asciròide, overo androsemo
domenichi [plinio], ii-600: lo androsemo, o, come alcuni lo chiamarono
: lo androsemo, o, come alcuni lo chiamarono, asciro... nasce
del fegato, e solamente è enfiato lo ventre, e questa spezie è faticosa a
che non avea ora quando io lo viddi. b. de'rossi, 3-iii-2-9
: talvolta accadde che qualche cliente nervoso lo flagellò di asciugamanate nel viso. =
tersi d'ottenere... lo scarico dell'acqua del lago, e conse
manzini, 10-69: l'asciugavo piano, lo coprivo, gli scaldavo nelle mie le
e però ne'pelosi la natura non lo trasmette alla pelle, per non infettare il
: cessiamo affatto il carteggio. e se lo cesso così asciuttamente, non dirà colui
sapendo che libri sieno, converrebbe che lo ringraziassi troppo asciuttamente. 2.
asciugare. salvini, 21-83: asciutterai lo psegma or d'assai gambe. viani
, 7 com'io potea tener lo viso asciutto, / quando la nostra imagine
. arrighetto, ii-1-226: sono siccome lo villano che aspetta lo fiume corrente, il
: sono siccome lo villano che aspetta lo fiume corrente, il quale pensa andare
cura di un lattante, ma non lo allatta. -dente asciutto: che non
con grandi gesti. tombari, 3-132: lo ricordo alto, impettito, dal volto
ingegnerò di portare altrui in nave per lo piovoso. bandello, 1-6 (i-90)
ricchi pareva altero. pellico, ii-126: lo chiamai. non ho tempo, rispose
giambo. campanella, i-418: lo sdrucciolo di dodici sillabe ha molta convenienza
richeggi / ad ascoltar la mente e lo 'ntelletto. idem, conv., iv-
. si mise anche una volta / lo scapolare. entrò. riguardò muta. d'
ve sia en piacire / de volere lo mio ditto ascoltare. petrarca, 25-8:
azzurro questo cielo australe, / troppi astri lo gremiscono, / troppi e, per
, oppure mediante uno speciale apparecchio, lo stetoscopio o fonendoscopio [ascoltazióne mediata o
di pieghe girati talmente, che scuoprino lo ignudo di sotto, e con arte
, e con arte e grazia talora lo mostrino e talora lo ascondino, senza
arte e grazia talora lo mostrino e talora lo ascondino, senza alcuna crudezza che offenda
, sfuggire. dominici, 2-11: lo apostolo paulo nel quarto parlare, come
ascondere. ascondiménto, sm. lo stare nascosto. segneri, iii-3-122
gravi disturbi e malattie, tra cui lo scorbuto. è presente in grande quantità
lentini, ii-65: com'om che ten lo foco, / a lo suo seno
che ten lo foco, / a lo suo seno ascuso. laiini, rettor.
., ii-xiv-i: e mostraci [lo cielo stellato] uno suo movimento, da
. idem, inf., 34-133: lo duca e io per quel cammino ascoso
alla lettera cortesissima... non me lo ascriva ad animo contrario e nemmeno a
que'ricci, i quali animaluzzi aveano lo stesso colorito de'gamberi; e di figuramento
riparando un lungo tratto di strada. lo stanno asfaltando. = deriv.
. miner. roccia sedimentaria, per lo più calcarea (ma anche arenacea o marnosa
il pingue asfalto, e sparso / lo zolfo, e il vario fossile, e
maiale. come hanno fatto, nessuno lo sa. dicono che ci hanno dato
landino [plinio], 21-17: de lo asfodelo fece menzione omero. la sua
. mattioli [dioscoride], i-379: lo asfodelo è pianta quasi nota a ciascuno
il giogo / di scarperia, lo vidi fiorir bianco. idem, iv-1-206:
affinché... roma s'appopolasse per lo beneficio della sicurezza che vi si manteneva
: se pia la terra / che lo raccolse infante e lo nutriva, / nel
la terra / che lo raccolse infante e lo nutriva, / nel suo grembo materno
s'imbeve senza addarsene di ciò che lo percuote là nel suo asilo lontano. carducci
, se voi, come geometra, lo prendete nel suo vero significato, vuol
mia fantasia, potreste sospettare ch'io lo facessi per asinaggine. baretti, ii-69
vi colorisce soventi imposture, voi tutti lo ascoltate a bocca spirante senza comprendere le
, ch'egli era un asino, tosto lo presero e lo menarono alla stalla.
era un asino, tosto lo presero e lo menarono alla stalla. menzini, 5-1
nostre congiunte ad esser pesta / sotto lo 'ncarco dell'orribil mola. rosa
signori di sì asinina natura che comandano lo contrario di quello che vogliono. boccaccio,
cavallo e disse: - messere, lo cavallo è di bella guisa, ma cotanto
. libro di sentenze, 1-38: lo re che non è litterato, è quasi
aere intorno. giordani, ii-72: lo sbirro è furioso. si è avventato contro
la ripida salita del sotterraneo, e lo vedeva puntare gli zoccoli, rifinito, curvo
, ansante e coll'occhio spento, ei lo batteva senza misericordia, col manico della
tiene le orecchie ritte a quel modo lo potete mettere sotto il carro o sotto l'
l'asino, rotta la cavezza che lo frena, vuol sentirsi in amore con la
la distanza gli toglieva il troppo e lo sgradevole. montale, 2-100: son troppo
contrapposizione all'anima, di cui costituisce lo strumento materiale). iacopone,
materiale). iacopone, 38-40: lo deiunare piacerne, e far granne astinenza
sia una cosa noiosa e maledetta, non lo fare studiare al tuo figlio, e
ovvero stendere la lingua come cane per lo caldo. dottori, 1-44: farò che
andava, e incominciò ad andare per lo campo. vedendo baalam questo (che
fagiuoli, 1-1-85: e chi è lo sposo? -oh qui è dove mi
menarlo più forte ed a prenderlo per lo naso ed a tirarlo per la barba
, 1-1-198: avvertisci, / che avendoti lo dato avviamento, /...
/ penso che nulla importi / s'altri lo chiama autor del suo travaglio; /
asi- netto, / che alitavan su lo tuo santo petto. d'annunzio,
porco! rajberti, 2-192: né lo dico per superbia: oibò! vorreste
guinizelli, iv-21 (5-19): così lo cor, ch'è fatto da natura
/ donna, a guisa di stella, lo inamura. asma (ant
capo alle piante, / e ansar per lo stupor com'un asmatico. vallisneri,
fra le asole del mio gilè; lo abbottona. che mi tratta come un
volgar. [tommaseo]: ma lo aspalto di babilonia... è
landino [plinio], 12-24: lo aspalato... ha fiore di rosa
mattioli [dioscoride], 1-66: lo aspalato... è uno arboscello
domenichi [plinio], i-1184: lo aspalto... ha gli spini bianchi
gran ch'aspergo, / che sol per lo tuo ben ti chiedo albergo. idem
un palo in corpo, un altro lo rivoltola sul fuoco, un altro con un
mei legitimi en asperetate, / tutto lo monno ro fo conculcato. lettere e istruzioni
fidatevi in me, che io ho vinto lo mondo. = deriv. da
la spesa del mortorio, ché il reverendo lo mandarono via coll'aspersorio sotto l'ascella
pensiero (e vi è connesso per lo più un sentimento di ansia, di
a me che fosse d'aspettare tempo, lo quale seco porta lo fine d'ogni
aspettare tempo, lo quale seco porta lo fine d'ogni desiderio. idem, inf
. machiavelli, 393: alessandro non lo aspettò [federico], ma se
che il padre muoia, i cattivi lo desiderano. alfieri, 39: son lieto
strada le foglie sembravano uccelli che aspettassero lo svettar del sole per prendere il largo nel
gine di maria. bonsanti, 2-216: lo aspettava sul tavolo la lettera incominciata;
voce quivi, e quindi uscissi / per lo suo becco in forma di parole,
giovani, i quali, quanto meno se lo aspettavano, tanto più parve loro il
pagnotta. pavese, 9-106: nel bar lo attendeva la nina. me l'aspettavo
: indica un'attesa lunga, per lo più inutile (e vi è connessa una
un principe a chi aspetti un giorno lo imperio. s. caterina de'ricci,
140): la luna, entrando per lo spi un'aspettazione nervosa.
, sguardo. quello è beneficio, lo 'ndugio del quale tormenta l'aspetiacopone,
,... /... lo vostro aspetto fa ta tore. machiavelli
): e la luna, entrando per lo compagni, proem.: credendo, che
, l'aspetto un po'sofferente, lo sguardo umido e dolce. fracchia, 341
come si dice, un sangue, che lo faccia al primo aspetto a chiunque lo
lo faccia al primo aspetto a chiunque lo vede grato ed amabile. caro, 2-3-51
di silice e di quarzo: / lo fondo; aspiro; e soffio poi di
saliva al poggio dei contemplanti; le fanciulle lo aspiravano forte e impallidivano, a qualcuna
., 31-24: ti menavano ad amar lo bene / di là dal qual non
di morire affogati quanto prima, per lo sforzo necessario in proferire tante lettere gutturali
v-471: gli antichi, facendo sonare per lo sibilo dell'aspirata lettera greca theta per
e dal segno h, precede per lo più. le vocali e segue le consonanti
sori da oblunghi a lineari, per lo più diritti, indusio univalve, sporangi