/ or sotto (per lo più dei quattrini). bande
avviava, tutti dalla stessa parte, verso lo sbocco, a destra del castello.
, tutti dalla stessa banda, verso lo sbocco, a destra del castello]
una linea... quand'è largo lo spazio ch'io voglio indicare, dirò
dall'altra, con forte salita, valica lo spalto boschivo. 2. ant
quel coltello, si passò per lo petto da banda a banda. cellini,
e l'altro corno] che non lo truovi ordinato; e la parte di
aristotile appresso l'universale,... lo confonde e spaventa assai. colletta,
in piedi, si fece da banda, lo lasciò passare per i battenti aperti.
altri (un vessillo, e per lo più un drappo che si portava ad
tommaseo-rigatini, 1080: truppa, per lo più, numero non piccolo d'armati
sola volta da un ladro che non lo conosceva e che fu tosto represso dagli altri
d'azeglio, 1-376: il diavolo lo tentò di condurre a notte avanzata la banda
con i loro « maestri », per lo più musicisti o cantanti in ritiro che
lati del vestito o dei pantaloni, per lo più lungo la parte esterna dei fianchi
ad oro. ariosto, 10-88: ne lo stendardo il primo ha un pino ardente
traverso da una banda rossa, che è lo stemma del villaggio crispi. 3
detto panno ebbe levato; e rimandato per lo banderaio, fece tagliare le due coverte
una gran forza..., io lo distesi per terra. banderale [
] perché in quel posto, che per lo più non è lontano dal recinto e
direzione dei venti (è, per lo più, variamente modellata, e sormontata
nemici, le quali erano guadagnate, lo conte non le volle lasciare ponere alle
inverso la bandiera. boiardo, 1-10-9: lo araldo gli mostrava una bandera, /
fiume, prese sessanta bandiere, ma non lo stendardo principale che si salvò col capitano
d'abolire il saccheggio; o per lo meno, l'avrebbero lasciato solo a guardar
cassola, 2-26: mi ricordo quando morì lo zio di baba; che era,
cavalieri al ponte a calavorno per tenere lo passo, acciocché non passassono. pulci
). de roberto, 156: lo scudo contornato da sei bandiere
il nemico. boiardo, 1-6-62: lo imperatore ha le schiere ordinate / già
colla quale danno cenno alle terre vicine se lo vogliano ricattare; il che se voglion
, sulla scritta e sulla bandinella, lo prezzo della tintura. 3.
f. francesco martinez a bandire per lo diman vegnente una generale adunanza del popolo
-ant. bandire l'oste: proclamare lo stato di guerra, mettere l'esercito
, che ce ne rincresce, non lo bandiamo a tutto il popolo. d.
aggio favorito / nella gran corte de lo imperatore; / e mille volte che
mio segnore. ariosto, 37-105: lo lascian ch'un bandisca, un altro uccida
stupore che l'incauto e ineducato giovane lo minacciasse col pugnale alla mano. carducci,
): conosciuta poi la semplicità de lo sciocco giovine, altro male non gli fu
[di platone], e la ragione lo costringeva a bandirla e relegarla con le
che, come suora, dobbiate bandire lo specchio, perché se poteste guardarvi, vedreste
i soldi per fumare ». non lo disse perché, almeno per un giorno,
sonano qualche stromento nei corpi musicali. alcuni lo biasimano, e debb'esser cosa proprio
pestilenziale, quando la nuova crusca non lo accetta nemmeno lei. eppure guardate!
se passano quattro mesi che io non lo facci ricredente, e non saranno tre mesi
. boiardo, 1-15-30: orlando per lo campo lo seguia / con brigliadoro a
boiardo, 1-15-30: orlando per lo campo lo seguia / con brigliadoro a redina bandita
delle colonne volgar., 1-146: lo re agamenone comandoe per voce di banditore
che di già era divenuto roco per lo tanto gridare, beffandosi di me, diceva
cadmo, già potei parere avventurato per lo bando: tu avei per suoceri marte e
/ ogni uom che nutre un corridor, lo salga. nievo, 33: rappresaglie
madre sanguinosa. barilli, 2-99: lo stravagante quartiere della stazione pullula di soldati
per incapacità: un bando del tribunato lo dichiarerà indegno di occupare i gradi sublimi
una tentazione ben forte il pensare che lo spargersi di quella notizia avrebbe potuto cambiare
vita in bando, / se non lo ha già soccorso il conte orlando.
/ vèr la scesa del male / tu lo strascini a forza: / ei,
, et ecco uno bando gridare per lo campo, che ciascuna persona s'andasse a
matassa. ma il bandolo alla matassa lo trovo io, lò trovo io. palazzeschi
. ojetti, i-427: sul tetto lo stesso tubo obliquo di bandone, tenuto
: 'alla mercé', che è lo stesso etipio di abbandonare (v.)
mandola (v.): lo strumento si è diffuso dall'oriente durante
sì m'è fugito: / lo cielo sì m'ha bannito e lo 'nferno
/ lo cielo sì m'ha bannito e lo 'nferno m'ha albergata ».
non gir mor- moranno: / lo entenzare veiome che me retorna en danno;
, 2-139: dietro il baobab, lo sciacallo al vederlo si volgeva da un'altra
). di giacomo, ii-832: lo spaccio di bevande di asel- lina e
antico. moravia, viii-53: intanto [lo] vedevo... andare in
nel domani. pasolini, 1-70: lo lasciarono nel cesso d'un baretto vicino
cassa di legno o di metallo (per lo più di legno e foderata di zinco
motto della madre spartana, che consegna lo scudo al figliuolo che va alla guerra
il re al castello dell'uovo per lo fanciullo che si diceva essere rimaso del
pel vino che avevano in corpo? -te lo darò io il salasso, barabba!
, 9-163: « era usanza, per lo giorno solenne della pasqua, che soleva
tumulto, confusione, in cui per lo più, si viene alle mani, al
l'altro di baraccarne bambagino, che lo corsono le meretrici dell'oste. balducci
difendersi, ma è di legno, per lo più bassa, e può essere coperta
né grandi, e si abita per lo più in baracche fatte di legno dentro
. moravia, vii-13: era sempre lo stesso tevere, lustro, gonfio e
baracche e un gran fango, ma lo attraversa lo stradone provinciale dove giocavo da
e un gran fango, ma lo attraversa lo stradone provinciale dove giocavo da bambino.
visitare = deriv. da baraccare. lo zoo del circo. pavese, 2-197:
... per chiedermi e lo fanno arrostire, e si mangia, si
di sostanza, e più in baralitton per lo rimbombo che in barbara per la carriera
acume. magalotti, 9-1-262: non lo dico, perché la ragione argomentando in baralitton
, trascinandolo seco nella sua ruina, lo aveva condotto a mostrare che gran differenza
, 3-178: lui nella baraonda che lo minacciava di fallimento, dimenticò subito,
vedemo molti mali omini che vanno per lo mondo con diverse astuzie per guadagnar denari
, ciò è profonda voragine, imperoché lo 'nferno non è altro se non una voragine
[rocce], vedeva, per lo più, infra boschi e nere selve,
sola ma spesso e in varie cose contende lo 'ntelletto co'demonii, ciò è con
ma tutti li vince, quello che per lo contrario seguirebbe, quando 'l senso predominasse
il diletto mio la mano sua per lo buco; e il ventre mio tremòe,
l'amico mio mise la mano per lo buco dell'uscio, e le mie interiora
, siccome azione raramente innocente, per lo più indiscreta, e sempre da riprovarsi
casucciacce, / la brava serva te lo pedinava. verga, 4-288: tu,
per due buchi di camere! ciò lo esasperava. soffici, v-3-115: i
certe api sono ordinate ad andare per lo fiore del mele, e certe a fare
7. marin. buco delle costiere: lo spazio fra il colombiere di un tronco
interruppe la zia... -io lo spero, -disse leonardo senza convinzione,
così scrivo colà, che non passando, lo spediscano a dirittura a voi. giusti
, che, ingannandogli l'occhio, lo indusse prima a farsi troppo sotto, e
sì che per i suoi naturali fori lo spirito usciva bollendo e gorgogliando. l
lotto. parini, 319: i'te lo dico, ve', proprio col core
i canti dei pastori, in componimenti per lo più brevi, spesso dialogati, detti
parecchi residui della fede primitiva, che lo resero più ragionevole ed umano; come
, / sì che la spada non lo giunse appieno, / per mezzo lo
non lo giunse appieno, / per mezzo lo tagliava il senatore, / e le
xxv-1-230: oimè! come mi duol lo stomaco / ne le budella! a.
ch'egli ha nelle budella e che lo trafigge. guarini, 338: oh
le budella al sole, e sdegnosamente lo abbandona ai calci del passeggierò.
assai a conchiuder poco, ed è lo stesso che dare in trippa, in
chi buffa a questo modo, io lo farò savia [= tuttavia, ora]
dal granulo di polline che ha raggiunto lo stimma del fiore che è destinato a
panzini, iii-183: le altre dame lo guardarono prima con l'occhialino, poi gli
era intagliato lì nel marmo stesso / lo carro e'buoi, traendo l'arca
voi. bibbia volgar., vi-383: lo bue conobbe colui che lo possedea,
vi-383: lo bue conobbe colui che lo possedea, e l'asino conobbe la mangiatoia
; ma israel non conobbe me, e lo mio popolo non mi intese. petrarca
cosa rossa, che quando gli cacciatori lo vogliono pigliare, si vestono di rosso.
? -lo mettereste in dubbio? non me lo avete promesso? vi siete forse mutato
che di patrizio. collodi, 32: lo leggerei volentieri, ma per l'appunto
. -bravo, bue! allora te lo leggerò io. pirandello, iv-368: tu
matteo suo suocero, e quando e'lo vedde de'dieci era tutto del popolo
tutto del popolo, e quando ei lo vedde sbattuto... diventò il contrario
. -dare nel bue: fare lo stupido. g. m. cecchi
annunzio, v-1-336: il rombo e lo stroscio si mutano in mugghio di bùfale
carro, si fuggì di terra e lo tirò in cielo a giove, che fu
.. suole per sua natura mettere lo ingegno ne i buffoli. f. d'
l. salviati, 19-44: non lo vedi tu, cieco? ve'; ah
nel bufol, come certi / che lo portan di tela e vi stan drento,
, 16-i-304: tra gli aretini bufare vale lo stesso che nevicare con vento.
]: bufera è aggiramento di venti, lo quale finge l'autore che sempre sia
scompigliato. tombari, 1-154: perché lo chiamassero il dottore, io non ho
festosamente. viani, 14-166: egli lo invitava subito nella bettola di calena.
che noi diciamo beccalaglio, i nostri antichi lo dissero buffalaglio. = comp
chi buffa a questo modo, io lo farò savia buffare per altro verso.
buffetterìa, sf. (per lo più al plur.). milit.
, gesto, finzione che ha soltanto lo scopo di divertire. 5.
diversi colori,... non lo tenesse per pazzo o per buffone? belo
si avviene, coglie il traditore, lo inganna e lo trafigge. de amicis
, coglie il traditore, lo inganna e lo trafigge. de amicis, 11-668:
lei, siccome intendo, / e lo commiseravano ridendo. buffonerìa, sf.
niente altro. nievo, 326: peraltro lo sdegno ch'io aveva delle buffonerie mi
: egli... cercava di sollevarmi lo spirito raccontan domi qualche storiella
e ippocrate maestro della medicina (chi lo crederebbe?) dà per sovrano rimedio al
torrigiano, v-328-6: e, s'eo lo taciesse, lo veleno non caccio
: e, s'eo lo taciesse, lo veleno non caccio / della buscìa
vien detto qualche volta il vero, io lo nascondo fra tante bugie, che è
litigare colla gente. baldini, 7-93: lo conosciamo tutti:... incapace
doni, ii-14: -son contento -disse lo scalco. e seguitò di dire le
doni, ii-. 13: una mattina lo scalco disse un bugione, di saper
campagna sopra un bel cavallo, il quale lo faceva a ogni suo piacere saltare cento
una non lunga candela, e per lo più un candelotto. al piattellino, che
, 25-288: poi rivolse a rinaldo lo sguardo, / e disse: « andianne
il suo servitore da una testa non lo poteva alzare, non che levare per
lagni. cicognani, 3-62: ma lo scrittoio non era più il vecchio bugigàttolo
mormorar dell'aguglia salissi / su per lo collo, come fosse bugio. buti,
cotto un sì grosso capone / che lo buglione sere'bon da bere. sacchetti,
mele del bugno, le pecchie lo pungono. tanaglia, 3-178: se a
ronzando, e il grano già facea lo stocco. d'annunzio, ii-152:
che il proprio sangue: l'orgasmo ormai lo frastorna, lo rende ronzante come un
: l'orgasmo ormai lo frastorna, lo rende ronzante come un bugno d'api.
cose delle donne [crusca]: lo conservano in alcune bugnoline, fatte di
così al buiccio in cambio della comare lo ricevesse. grazzini, 2-217: a mezzo
delle porte basse... facevano con lo splendore dell'aria un contrasto che aumentava
un barbaglio di spade d'oro. lo sormontava un gran quadro senza cornice, buio
persuade, / perch'al lor modo lo 'ntelletto attuia; / ma tosto fier li
intorno al carmel, vi potrebbe essere chi lo vide: eppure a noi il fatto
l'improvvisa vista / sino al cor lo colpì, siccome un vivo / raggio di
e cheto ed inesperto, / ver lo balcone al buio protendea / l'orecchio avido
, 7-182: il fascino femminile e lo splendore delle vesti le avevano spalancato molte
fu ingannato dalla balia, / che lo carpì al buiaccio. = cfr
». buti, 1-670: per lo buiore, d'in sul ponte non potea
con foglie ampie, ciascuna delle quali lo avvolge completamente, come una tunica (
iridi cristalline,... per lo più annebbiate di bianco, con moltissimi
della quale discende un piccolo rivo, lo qual si divide in molti bagni.
3. per simil. il ribollire, lo spumeggiare di un'acqua corrente.
11 vomiti a cagione del troppo empiere lo stomaco, ma nel buiimo vi sono
, 1-185: questo si disegna con lo stile su lo argento che sia piano
: questo si disegna con lo stile su lo argento che sia piano e s'intaglia
così calando verso uno de'canti, lo fa più acuto e tagliente da due
grossa. giusti, 2-40: ebbi lo sprone, ebbi la nappa d'oro,
il bullo: fare il prepotente, lo spavaldo. garzoni, 1-790:
bulloni. viani, 14-40: [lo scalpellatore] stava per dare le ultime
con un bollon l'ò fesa, tanto lo ci ò ficcato. = dal fr
: cercalo [un medico]; se lo trovi, ti do un ducato di
porale limosina è quando uomo dà lo suo avere affi poveri; la spirituale
che sentiva allorché sua madre buonanima lo conduceva a confessarsi ed egli n'
, 3-37: la nonna... lo faceva per lui e per la buonapace
questi signori ». palazzeschi, 4-300: lo sapevo, fanno tutte così le americane
di un marito: buonasera, te lo mandano al diavolo e se ne prendono
grandi originali e il buongusto formato con lo studio delle belle lettere abbiano contribuito alla soavità
far credere che una così bella donna lo lasci sempre indifferente. -per carità! lei
le cose buone dal buono tesauro; et lo iniquo uomo referisce le cose inique dall'
; / né l'educazion mai buon lo feo; / e l'impunita iniquità sul
sedia apostolica che l'affaticarsi, con lo esempio buono della vita e col correggere
per la partita che fece da'frati lo teneva molto aggravato. b. davanzati,
preeminente ad ogni cosa; perché uno è lo ente, buono e vero; medesimo
all'uno e all'altro, né lo fa eccedere nel biasimo. b. croce
. machiavelli, 472: sendo [lo stato] sopra buone leggi e buoni
uomo, come hanno gli altri, che lo mantenga. ariosto, 3-18: quindi
. ariosto, 3-18: quindi terran lo scettro i signor giusti, / che come
dante, inf., 4-85: lo buon maestro cominciò a dire. idem
è miglior via a farne esperienzia che lo andare io liberamente nelle mani sue.
alla volontà e opinione di chi me lo cagionava. redi, 16-v-42: avrò
con voi, di quel che voi lo siate con taluno dei vostri fratelli d'arme
se diamo loro delle buone parole, lo facciamo per tenerli a bottega. parini
la mia! cicognani, 3-96: lo faceva sedere nella poltroncina colla spalliera al
eseguire qualsiasi lavoro dove il bisogno lo chiede, a premunire i luoghi
, conv., iv-xxviu-n: fa come lo buono mercatante, che, quando viene
viene presso al suo porto, essamina lo suo procaccio e dice: 'se io
cavai più pasca: / veggo che lo guarrebbe del restio; / quel sasso
boiardo, 1-7-33: il ponte cala lo ardito guerrero; / sopra vi monta lui
di metterlo a san nicola. ce lo mettevano per educazione? voleva dire che
di peso alla famiglia, e nessuno lo voleva. panzini, iii-164: voi non
in san zeno a verona / sotto lo 'mperio del buon barbarossa, / di cui
: doveva essere di buona famiglia. lo riconoscevo dai modi, perché io sono quasi
montone: / integro a cena me lo avrò mangiato, / sol de una spalla
in qualunque condizion di vita non è mai lo studio delle buone lettere! par ini
camicie buone. cicognani, 1-238: lo trovò affacciato alla finestra del salotto buono -l'
gozzano, 157: chiedi e lo scaggiale dai dì delle feste, che io
termine, perché il duca di ferrara lo sollecita. guicciardini, 199: mandorono
, / e son stato con voi ne lo steccato. bibbia volgar.,
b. croce, i-1-33: accade che lo scettico intellettualista ha buon gioco quando si
ciò ch'io vidi, / e più lo 'ngegno affreno ch'i'non soglio,
, / alfin marco rimase in su lo smalto. ariosto, 31-81: può dir
. -in buon punto, in buon'ora lo possa dire che il cielo mi conservi
una buona nuova? ditemi voi, se lo sapete, qual è questa buona nuova
con 1'awicinarsi della buona stagione e lo sgravarsi delle pecore, la cosa diventava
le spalle d'un amico ignaro e lo gettava nel canale. ungaretti, i-33
buono. goldoni, v-117: -val più lo spirito sia da di
); ameno, comodo poi lo spirito è accompagnato con un poco di buone
non volse religioso di noi se non lo cuore. idem, inf., 8-107
idem, inf., 8-107: e lo spirito lasso / conforta e ciba di
bona doctrina e de bona vita, lo pregai volesse confessare questo mio amico.
.. il fatto sta che creso glie lo passò per buono, e divennero amici
buono del capitano, preso l'auditore, lo fece radere alla divisa, come i
: « il prezzo della farina non lo facciamo noi, ma i mugnai ».
1-57: mi ricorda la prima volta che lo vidi. senza raccomandazioni me gli presentai
buona alla buona, che se voi fuste lo abbate, che voi non sareste qui
che, la valigetta in mano, lo precedeva correndo. -andare, andarsene
. comincia a far la muffa, se lo piglia, colle buone o colle
per gli rispetti sopradetti; come per lo valor suo proprio. casti, 12-123:
ti tocca! maledetto io che te lo dissi mai. goldoni, i-697:
non si riconosceva più, tanto che lo stesso don gesualdo rimase sconcertato. ora
buon grado, ubbidito ai parenti, che lo vollero prete. fogazzaro, 2-32:
scoprendolo poi un imbroglione, vorrebbe conoscere lo stato de'suoi affari: che conoscere
profondamente. forteguerri, 8-4: e lo trova che ancora egli era a letto,
andò in furie. un cervo che lo vide di lontano nella foresta gridò: -disgraziati
da léona, vi-1-211 (3-6): lo suo bel contene- mento si conta /
c., 3-6-12: d'essere ammonito lo buono n'è lieto; ma ciascuno
piaciuto a dio che quello che addomandò lo provenzale fosse stato, che chi non
chi non è reda de la bontade perdesse lo retaggio de l'avere! e dico
gli megliora o gli guasta; ma quando lo accidentale si riscontra col naturale buono,
di quanto aveva indosso di buono, lo buttarono sur un carro. leopardi,
, ii-1-100: ma, pur troppo lo sento, io non farò mai nulla
l'altra volta il vostro signor giovanni, lo aiutò di -buono di opzione:
e ci anderò, e ve lo lascerò meglio disposto che mai. giusti,
a vederli: / ma un rosignolo io lo vorrei di marina mercantile, che
gli ingannati, xxv-1-371: com'io lo bravo, non fa parola; ma s'
la discrezione! buon per me che lo conosco! guarini, 125: buon
malmantile, 2-555: dar nel buono è lo stesso che dar nel segno.
al bono, ma tanto poi non lo credevo ». a me invece pare d'
bannire, / che se possa sentire corno lo voi sanare. dante, conv.
: imperò che allora è buono ragionare lo bene, quando esso è ascoltato. idem
si metta al buono, che speriamo lo possa fare tra otto giorni, al
: teneva essa per certo, come se lo sapesse di buon luogo, che tutte
sa lor quasi buono, sa loro lo mal sì grave che catuna cosa di noia
193: la notte e la stracchizza lo avea a la torre supragionto, e
imminente, che sembrava disabitato; ma lo immaginavano allo stesso modo tutti, lavorato e
perzò falsamente, / che piarò pur lo formento ». boccaccio, dee.,
. boiardo, 1-25-34: rise aquilante che lo cogno- scia, / ed al duca
dinanzi, asino temerario! ché, per lo corpo di... -alla buon'
l'adozione di giusti criteri, se non lo storico risultamento del filosofare, le
il suo scatto allorché venne, fu lo scatto di un uomo conciliante più che risentito
e mostrano a'mariti la luna per lo sole; e io, misera me!
alzato così di buonumore, e tu me lo vuoi guastare. alvaro, 12-119:
cadere ai piedi. questi gesti femminili lo rimisero di buonumore. cassola, 2-19
partiti i ghibellini, riordinorono i fiorentini lo stato della città; ed elessono dodici capi
sua parte... basta, lo rimandai a casa in carrozza. goldoni,
: continuava a nutrire per il buonuomo lo stesso disprezzo di un tempo.
rivolge a un uomo sconosciuto, per lo più del popolo, soprattutto per chiedere
ognuno di cedergli la casa, contro lo sborso d'ima congrua buonuscita.
animale rado in italia e simile a lo scarafaggio di lunghi piedi. inganna fra
inghiottito adunque dal bue, toccandogli el fiele lo fa gonfiare in modo che criepa.
, come ha tocco il fiele, lo infiamma in tal modo, che lo fa
, lo infiamma in tal modo, che lo fa scoppiare. varchi, 18-3-74:
venisse dall'aver mangiato il bubreste; lo che io feci conoscere al maestrato della
era piena di crusca inutile, e lo sapeva ben'egli il meschino, che
volgar., 2-128: e per lo lupo ciascuno poverello, che non cura
, che ha conquistato un burattello, lo porta per aria. d'annunzio,
i-567: a intervalli, da lontano, lo strido acuto del pulcinella d'un burattinaio
ballo poi, perché io per natura lo abborriva, e vi si aggiungeva per
e, animato dal suo fluido, lo trascina e comanda come un personaggio vero
. -andare ai burattini: a vederne lo spettacolo. -essere ai burattini: alla
in aria a cercare la foglia. -non lo vedete che si servono di voi come
farlo mancare agli impegni; farlo divenire lo zimbello di tutti. pananti,
, 272: portate da qui innanzi lo scheggiale, / il saion di buratto
bure 'stoffa rozza di lana ', lo spagn. ant. bura, il portogli
, il portogli. bura, con lo stesso significato. burba, sf
/ a ciò che sia gaudente / lo meo coraggio di bona speranza: /
e rabbioso come un impiegato secondario, lo rimproverava spesso con un far di burbanza
d'un'opera difettuosa; ma per lo contrario garrito a que'burbanzosi che pedantescamente
avevano proprio voglia di ridere... lo facevano... tanto da non
al modo del burchiello); imitare lo stile e i modi del burchiello.
letter. che imita i modi e lo stile del burchiello. -per estens
399: e questi cauto s'allestìa lo sbarco / tra giunchi e biodi,
suoi tratto del fosso fu portato per lo canale in burchio così fedito a padova.
, il signor lorens fissava immobile lo spazio eterno. -per simil.
come una buréggia / e 'l mento se lo rade per vergogna. =
burello, x alle di tela per lo canbio costaro libre 1, soldi n,
piena mano. viani, 14-166: egli lo invitava subito nella bettola di calena.
sapere indorar l'argento, il rame, lo stagno e altri per burla, di non
, 9-35: / che non lo crede, e se la piglia in burla
mi piaceva quel tipo, ma mio padre lo prese in burla ziarla..
non mi scortichi nello scrivere; e io lo -burle!: storie! (come a
che voi mi burliate, finil diavolo lo ha portato davvero. algarotti, 3-159:
da senno. nieri, 313: per lo più è senza dubbio un merito, ma
mancata, prima di scendere a terra lo sva eseguisce evoluzioni di raffinato indugio sulla
questo avvedimento, che mi par che lo proponghiate burlando. buonarroti il giovane,
lioncino, pareva che [il centauro] lo sollevasse per far così burlando paura a'
e che io non fossi in collera, lo argomenti ella dalla obbedienza con la quale
figlia? non pensare, ché non lo farei mai. garzoni, 3-84: galeno
alfonso d'aragona] non solamente non lo aver avuto a male [il far
croce, i-1-20: se un artista dipinge lo spettacolo di un museo di statue di
della pettinatrice avevano, in qualche momento, lo scatto burlesco delle mani scimmiesche. b
2. che riprende i modi e lo stile della letteio pertanto mi messi a
berneschi). - anche sm.: lo stile giocoso. alfieri, i-70
i sonetti con la coda sieno per lo più burleschi e familiari, nulladimeno i
locuz. avverb. alla burlesca: secondo lo stile giocoso. caro, 9-3-20
buon tempo milanese, panzini finì con lo scoprire certe vecchie batterie. =
venir più voglia d'amarti, te lo puoi risparmiare. tommaseo, i-335:
torino, due ufficiali burloni... lo affrontarono per celia, mentre discendeva da
beba la brutta parola? rimane brutta lo stesso, benché l'abbia usata il
gozzano, 646: il ministro delle pietanze lo guardò incredulo e sprezzante e gli assegnò
morto per una subita burasca, il delfino lo riportò alla riva e confessando d'esser
propriamente il travaglio del mare; ma lo pigliamo per ogni sorta di sturbamento o
per lei una tanta burrasca, ne lo ricompensò con doppia tenerezza. carducci, ii-i-
, dite pure!... già lo sappiamo!... mèndola fiutò
e si alzò per svignarsela: -il resto lo so. buona sera. fogazzaro,
ital. il fr. bourrasque e lo spagn. e portogh. borrasca.
: le due donne 10 chiamavano, lo maledicevano, volevano che invece di fermarsi
buonarroti il giovane, 9-595: lo scaraventarsi alle pazzìe / da scolar non
buscare, tr., per lo più con la particella pronominale { busco
guadagnare (col proprio lavoro: ed esprime lo sforzo, la fatica umile e tenace
mariti impegnar il tutto. né con lo spogliare i letti e le stanze di
fa presto a tirar fuori le colonne: lo scappellotto, dato in presenza del pubblico
avevo insegnato. tornielli, 485: lo primo ingegno dell'alma angioletta / fu il
essergli riconoscenti. ma io non so fare lo scrivano dei pensieri altrui. cicognani,
. cicognani, 1-71: o agatina! lo sapete che in bottega non voglio ciaccolaio
nell'aria, nel terreno, / chi lo sa? c'è del veleno: /
modo misurato, / che balsamin non se lo truova sano: / perché le dita
ma ora ne viene il busillis e lo imbroglio maggiore. magalotti, 9-186:
. bussa, sf. (per lo più al plur.: busse).
suo pagamento; questo così trasordinato pagamento lo assottigliò a inusitato ingegno. pulci,
io fusse, / io gli ho pagato lo scotto di busse. savonarola, iii-342
, 132-88: se quello guardiano che lo udì bussare, non l'avesse udito.
di cassano. moretti, 17-55: lo sa bene che io non vado da lei
... le mal'annate che lo costringevano a contrar debiti onerosissimi..
'l baleno se faciano asieme, vedemo emprima lo baleno che noi udiamo lo tuono.
vedemo emprima lo baleno che noi udiamo lo tuono. e la rascione a la cascione
vedaremo la percossa, ma non udiremo lo busso; ma udiremolo a grande ora poi
campo in modo spaventava, / ch'ognun lo fugge come fera brava. / e'
fusto della vite del torchio, e lo tiene in guida, perché cada a piombo
figurato, il ricamare, il dipingere, lo scolpire, il fondere e gittar bronzi
rota del timone, senza mai distogliere lo sguardo dalla bussola illuminata dalla lampadina nella
». « ah senti! » fece lo zio. « siediti là ».
dottore mandava fuori tutte queste parole, renzo lo stava guardando con un'attenzione estatica,
una sera, dopo la scuola, lo installarono dinanzi al tavolinetto dal tappetino ricamato
): busta in cui viene consegnato lo stipendio a operai e impiegati. marotta
l'interessamento o il favore (per lo più, a fine illecito).
ma'tebani / forte il tenean per lo busto fra loro. pulci, 26-98:
sul busto ei sta, trema; lo udrai / libertade gridare, armi, vendetta
vestito] di seta nera, lo usava da quattro anni, era liso
, sarebbe parsa una stracciona, non lo poteva mettere. d'annunzio, iv-2-91:
del peloponneso. idem, 3-46: lo scritto somiglia quello de'più antichi monumenti
: ecco la vergine concepirà e partorirà lo figliuolo, e lo suo nome chiamerà emanuel
concepirà e partorirà lo figliuolo, e lo suo nome chiamerà emanuel. ed egli
emanuel. ed egli mangerà miele e lo butirro, acciò ch'elli sappia riprovare
acciò ch'elli sappia riprovare chi farà lo male ed eleggere lo bene. burchiello
sappia riprovare chi farà lo male ed eleggere lo bene. burchiello, 76: e
: là giù il buttò, e per lo scoglio duro / si volse. sacchetti
fecero la detta brigata, che tutto lo detto pagliaio buttorono per terra, e
alvaro, 1-90: l'individuo grasso, lo stesso che aveva fatto i gesti di
com'egli era proprio h lì per raggiunger lo scopo..., sempre il
.., sempre il caso con lo scatto improvviso d'un saltamartino, s'
forte più allegro più giovane che non lo fossi mezzo secolo prima. nieri, 253
, gettar di metallo. il cennini lo applica altresì al gettare figure di gesso
, una sera,... lo aveva incolto a sommo d'un ciglio.
tombari, 2-61: le anitre volteggiavano sopra lo stagno, poi ad una ad una
tocci, 1-3: in somma, ve lo butterà giù s. francesco di sales
richiuderlo, ma faceva resistenza, allora lo lasciai aperto e scesi a precipizio.
poi gliela leg gevo, lo vedevo scoter la testa. moravia, ii-444
per pietra di paragone, e te lo buttano in faccia a tutti.
. civinini, 7-in: lo appostò dietro una siepe e lo freddò
7-in: lo appostò dietro una siepe e lo freddò con una schioppettata a bruciapelo.
anche di buttarsi a nuoto, ma lo tratteneva un pensiero freddoloso e bislacco:
buttasella, a cavall'a cavallo, a lo stendardo, a l'arma, il
una bella buttata aristide il cacciatore alza lo spauracchio e s'ode il fruscio dei tordi
il viso butterato di vaiuolo, questo non lo vorrete negare, c'è la necessità
, 12-4-292: stanno i bufali per lo più immersi ne'paduli con tutto il corpo
averla a passar male, / che lo zio dovess'esser buzzo buzzo, / trovatolo
danno e ruberie, in prima mena lo riprese, e poi incontanente lo demonio
mena lo riprese, e poi incontanente lo demonio gli entrò addosso. =
rotondo, ottuso e muto, come altri lo dicono, e così avanti a qual
significa l'uno; vv cinque; lo x dieci; la l cinquanta; il
mille. giusti, v-6: è morto lo sgricci. circola per firenze l'epigramma
una brava persona, e quasi quasi lo direi di niccolini, e glielo voglio
: la salamandra audivi / ca ne lo foco vivi -stando sana: / così fo
mazzeo di ricco, ii-190: ca lo bon pingitore / in tanto è da laudare
. iacopone, 22-36: « compar, lo contamente c'hai fatto en parlamento,
c'aio portato en core: / teneame lo più afflitto nel monno derelitto, /
faccenda? -che può essere? ve lo dirò io: cabale, invenzioni,
fratello. bettinelli, i-101: io lo vidi poco innanzi al suo morire,
per diventare un buon medico. quando lo sarete, aspettatevi che il volgo de'
e orecchiabile (e nei melodrammi per lo più chiude un'aria o un duetto
e di benedetto marcello,... lo vedeva in piccolo, ridotto a gingilli
fantasia dei ragazzi e dove essi lo ricostruiscono. = fr. cabine
alvaro, 9-462: tu me lo hai da dire in tempo se vieni.
quale pende tra foglie grandi, per lo più ne'monti. = voce scient
straparola, 5-2: et ogni sera ungevano lo stomaco e le rene alla poavola e
, e menollo a siena, e lo fece comperare a due mercatanti cento ducati,
voi vi siete cacato sotto. egli lo vedrebbe cimabue, rispose il pilucca,
nelle pugna, e chi ha il naso lo turi: perché ci pare di dire
cacando. detto sporco, ed usato per lo più fra gente vile: e vuol
soverchiamente austero e faticosamente dotto, e lo rendono soltanto proprio per quelli che non
o altro animale, che manda fuori lo sterco in forma di picciole pallottoline.
buono per li cacatori, stracchi per lo troppo cacare. = lat.
fagiuoli, 1-2-372: ha confessato lo sproposito del suo innamoramento con un certo
una specie particolare di pentola, per lo più di maggior capacità dell'ordinaria pentola
caccia nella contrada di bonsollazzo, per lo bosco si smarrì da sua gente,
feste in napoli de continuo celebrate per lo gloriosissimo re nostro signore don ferrando,
l'arco in mano: io con lo spiedo acuto / il fèr cignale aspetterò
dore passo, / in tante alteze lo mio core giunta: / così mi
90: ecco inevitabile sotto i portici lo sciame aeroplanante delle signorine intellettuali, che
. g. villani, 7-27: pregava lo re e'capitani della schiera non si
alla tua petizione non posso contradire per lo troppo amore nello quale ti sono congiunto,
siena c'è la guardia co'bravi, lo studio co'dottori, fonte branda,
serva di caccia, -disse amedeo. -te lo farei vedere io, se avessi
dare, / per insino alle pecore lo mordono. ariosto, cinque canti,
sua avventura aveva fatto chiasso; dunque lo volevano a qualunque patto; chi sa
né per poca prodezza, ma per lo soperchio de'nimici furono messi in caccia
soff era che vada arditamente / per lo giardino e noi metter in caccia, /
da barberino, 2-162: entrando per lo bosco co'segugi, levarono alcuna cacciagione
il bronzo molto nemico dell'oro, che lo fa rompere, e dà di gran
e affamati cani... per lo lupo e per li lupicini è significato il
donna toglieva il pesce dalla fiocina e lo metteva in fresco nella conca; e
lamente, brevemente responno: / tollerino lo tuo albergo, cresice far soiomo; /
la signoria; ma o che fare non lo sapessono, o non potessono, i
idem, par., 10-127: lo corpo ond'ella [anima] fu cacciata
: fattosi alla finestra, cacciò via lo sparviere. cellini, 1-6 (34)
ch'i'ho in periglio; se / lo caccio, oltr'altandarsen'impunito, /
turbò nell'alto animo atride; / e lo caccia oltraggioso e lo minaccia: /
; / e lo caccia oltraggioso e lo minaccia: / ch'io non t'incontri
/ e chiamerà il frumento / e lo cerperà nel suo vaglio? pirandello, 7-113
? / ma pur con tanta furia lo inscontrava, / che la ziraffa e lui
cavallo, e ne la selva folta / lo caccia per un aspro e stretto calle
s'io non so dov'io me lo sia cacciato. i. nelli, 1-2-5
, e, senza cercar prove, lo cacciò in una carcere. nievo,
portata in qualche luogo dove si consuma lo scempio. comisso, 13: tra
quale aveva davanti a la sua casa, lo ricoperse con cannucce e altre mondiglie.
poeti. g. gozzi, 1-225: lo scellerato giovine per turargli il fiato,
un lesto e silenzioso colpo di mano lo colse, strozzò, e cacciò nella capace
anche con difficoltà, in un luogo per lo più angusto, tra una folla)
sieno tra gocciola e gocciola: perocché lo sferico non è figura che riempia lo spazio
lo sferico non è figura che riempia lo spazio. goldoni, vii-1091: -
da noi questo seccatore? - non lo sapete? è uno che si caccia per
, e messasi la stolla al collo e lo diadema in capo e le ali alle
il diavolo ne l'inferno, che stranamente lo molestava. = lat. tardo captidre
un lesto e silenzioso colpo di mano lo colse, strozzò, e cacciò nella capace
, / sì come il cervio in vèr lo cacciadóre, / così a voi servidore
43: e cavalcando la mattina per lo bosco, ed una cervia, la
in fiovo. sacchetti, 77-67: messer lo podestà, voi avete perduta una lepre
, dicono ancora: gli ho messo lo stoppaccio in corpo; ed è un fatto
che a due o tre passi ferisce lo stoppaccio medesimo, tanta è la violenza
644: gira su'ceppi accesi / lo spiedo scoppiettando: / sta il cacciator
l'uomo è cacciatore... lo manderò lontano! lo chiudo a chiave!
... lo manderò lontano! lo chiudo a chiave! lo sprofondo!
manderò lontano! lo chiudo a chiave! lo sprofondo! non tornerà in paese altro
! colla catena al collo! ve lo dico io! la mia croce! la
! »; e perfino: « non lo sapevi che l'uomo è cacciatore?
poco di cacciù. magalotti, 20-244: lo chiamo [casciù] col nome francese
, vi prometto. pasolini, 3-137: lo trascinarono sotto la tettoia che c'aveva
2. figur. (per lo più al plur.). ciarle,
davanti al portone del fascio, talvolta lo poteva credere magari intento a cavarsi qualche
en te si è anidato, / lo stròvele, opprobrioso, brutto, puteglioso,
topi, e di altri animali, che lo mandan fuori a pezzi sodi e figurati
leziosaggine, smanceria. - usato per lo più al plur. aretino, 8-25
libro de le quattro vertù cardinali: « lo tuo riso sia sanza cachinno »,
disgustosa. de sanctis, i-57: lo vedi procedere con cautele oratorie, temperar
, sieno senza denti,... lo riso senza cachinno. =
si fa stagionare il cacio, e lo si ripone. targioni tozzetti,
/ perché paia più fresco a chi lo compra. i. neri, 1-3:
forme, di color giallo, per lo zafferano che in esso viene posto.
pesci fanno rema, il cacio guasta lo stomaco, il latte fa dolere il capo
accortosi il piovano del fatto, perché lo richiese di vino brusco, biada e caci
nella foga del parlare e del gestire lo fa passar contro il sole così che
di te, soldo di cacio. ma lo sai che hai delle pretese?
: sono venute le nomine di tutto lo stato maggiore, e il mio riverito nome
de roberto, 74: prima non lo volevi neanche per cacio bacato e minacciavi
buccia ed esser tuttavia quale albio tibullo lo consacrava in mondissima offerta alla dea pale
. ojetti, i-374: allora, lo sai, io ero in « uniforme »
voglio dire vestito a modo mio, con lo scialletto a scacchi, la « caciottèlla
il pensiero e la condotta, non lo stile: la rima in aro è plebea
: siccome allo stil magnifico fu opposto lo stil freddo, così all'ornato è opposto
è opposto un altro vizioso; e lo nomina cacozelo, cioè rea imitazione. garzoni
comprendente circa 1500 specie, per lo più nelle regioni tropi cali
par., 17-113: e per lo monte del cui bel cacume / gli occhi
, 1-84: le passe fiondi per lo soverchio sole levarono i loro cacumi. idem
non torna al cadavero, poiché lo spirito animale, ch'esce con lutto
e al fin su 'l doloroso / passo lo vinse; e pia la morte accorse
/ poi cadavero informe e dissepolto 1 lo ritornàr sotto il materno volto. d'annunzio
pari. foscolo, xv-267: [lo stile] s'alza di rado, e
, con una cadenza che dà insieme lo slancio per il passaggio da una stanza all'
quando hai rotto il cuore dalla noia te lo rinfresca di nuova vita. « or
anime riudirono la cadenza del remo; e lo strepito della festa parve infinitamente remoto.
la cadenza, la quale riesce per lo più di tutt'altro sentimento, di
46: e cadenzato dalla gora viene / lo sciabordare delle lavandare / con tonfi spessi
238): [i grifoni] pigliano lo leonfante, e portanlo suso nell'aiere
dentro dicendo: vedi bene che tu ne lo porti con diligenza, che non ti
diligenza, che non ti caggia e non lo imbratti. parini, vii-33: diè
pascoli, 72: san lorenzo, io lo so perché tanto / di stelle per
noceme, caio 'n etropesìa; / lo vino, prego, renneme per st'avversità
ammirazione. pirandello, 7- xxv-7: lo pudore è uno ritraimento d'animo da laide
, /... / pensa per lo avvenir come tre modi, l'offesa ed
verso il sole, come se altri lo volesse rimirare; ed aggiustatolo e fermatolo
lor mi sdegno: / perché, salendo lo intelletto in suso / per veder dio
cavalca, iii-13: l'uomo cadé per lo peccato, e fecesi degno non di
arrossisca, chi questo tormento perdona, lo suo dono multiplica. dante, purg
si strigne improvvisamente addosso al nemico, lo gitta a terra, gli cade sopra.
in trappola. pea, 3-183: lo rimproverava di essere stato crudele, e soltanto
siepe; ma là giunto il cordoglio lo vinse e dovette cadere sulle ginocchia. collodi
parte e dall'altra; ed eravi tale lo remore, che gli tuoni non si
. bandello, 1-40 (i-477): lo scemonnito di cocco sentendo tanto animosamente bramar
uomo, ch'è a cavallo, sì lo seguita, perco- tendolo con sue saette
che orlando li dona, / tutto lo parte, insino alla centura, / onde
/ onde la vita e il spirto lo abandona, / e cadde morto sopra a
principi del suo partito, cadde morto lo re di svezia. f. f.
e li tuoi belli uomini caderanno per lo coltello, e li tuoi forti nella battaglia
, come cosa che cada, / tremar lo monte. g. villani, 5-8
è mordace: / l'acqua, lo vento posa, de stimolar non tace!
invitar i figliuoli alla guerra, poi lo stesero al quasi castrense per invitargli alla
principe di canosa, il quale te lo messe nel 1823 intendente in cosenza:
di tutti e'dottori di firenze per lo assessore, e fummi detto da chi
quindici. serra, ii-311: lo stesso silenzio, la stessa indif
suono). simintendi, 2-2-125: lo vento euro cade. aretino, 8-153
e rimane libero e pieno di certezza lo familiare intelletto, sì come l'aere
vibra / là dove il suo fattor lo sangue sparse, / cadendo ibero sotto
ragione,... e questo è lo appetito degli onori,... né
il discorso fu anco assai facile, io lo voglio manifestare a v. s.
cronico. -cadere vocchio, lo sguardo: rivolgersi, posarsi per caso
cadere sopra di me uno sguardo pietoso lo ritirava tosto. pirandello, 7-215:
inavvertitamente... gli cadde di nuovo lo sguardo su quell'avventore del tavolino accanto
: e convien credere ch'ei non lo sappia, perché dicendogli che vi sarebbe un
cosa spiacevole che cada per disavventura sotto lo sguardo. -cadere la sorte su
e, placato il suo furore, lo sforzi, lo torci ed a tuo senno
il suo furore, lo sforzi, lo torci ed a tuo senno lo pieghi a
sforzi, lo torci ed a tuo senno lo pieghi a clemenza. 30.
1-37: l'eterno, l'infinito, lo stante-per-sé, la causaprima e simili,
, e tutti d'una fontana. lo primo si à nome pison, e
il secondogenito gaspare duca d'oragua e lo stesso eugenio, restavano al secolo, con
dell'aria abbia la trasparenza, il fuoco lo faccia leggero caldo e luminoso, l'
più breve e più cadevole quanto più lo spirito è verace. = deriv.
allora si levoe grande romore per lo cadimento de'morti. ottimo, ii-93:
volsela sprezar per sua follìa: / lo cademento fo pericoloso. cavalca, 19-33:
di un leggero strato di ossido che lo preserva da un'ulteriore alterazione. si
rontgen. piovene, 5-524: lavora lo stagno, lo zinco, il piombo,
piovene, 5-524: lavora lo stagno, lo zinco, il piombo, il cadmio
feudi di vassalli, obbligati per lo addietro a guerreggiare perso nalmente
, 48-16: a me [venga] lo morbo caduco de cadere en acqua e
sia il mal caduco, egli è lo stesso che l'epilessia; quel benedetto v
, a dispetto della morte, viver lo fa più chiaro assai che prima?
mare, e fin dall'imo / lo turbar si, che ne fèr valli e
, 2-75: e se t'avviene bono lo sparvieri, guardati de non fargli prender
legge divina, e aspirano a riprenderlo: lo è non meno ai giusti..
dell'abisso al nostro lato, e lo spavento che di questo vuoto, di questo
53: usasi [la doccia] per lo più a metter sotto le gronde de'
tenerine / di sparagio: poi fecero lo stocco: / buttano anch'esse e
, e non più possente a sostenersi per lo gran battezzare idolatri, dal dì nascente
guerrazzi, ii-119: una terza palla lo ferisce in mezzo al petto, ed egli
fosse a l'olfatto noioso / per lo fiato che'corpi già rendeano, /
non questa voce del gerundio, e per lo più s'accompagna col verbo andare »
che si occupa di cose che non lo riguardano. a. casotti,
in egitto, dal quale paese per lo: iù si è portato...
di cahuè vengono da cahueh, come lo pronunciano i turchi, ed è il
poco appetito, perocché in copia bevuto lo leva. goldoni, vii-1012: andate
a due piedi, di quelle che portano lo zucchero e il caffè, e i
in asia il musul- manno / se lo cionca a precipizio, / mostra aver poco
col legno d'aloe, che chiunque lo prova, quand'anche fosse l'uomo
, che ne accelera il moto, e lo dirada, e lo assottiglia, e
il moto, e lo dirada, e lo assottiglia, e in certa guisa lo
lo assottiglia, e in certa guisa lo ravviva. cuoco, 1-208: nell'epoca
far colezione. foscolo, xiv-125: lo stanzino ov'io mi sono trovato con
per farvi il caffè; e la comitiva lo attendeva in tinello continuando la conversazione del
emmezzo dopo un caffè-corretto a cui liliana lo aveva gentilmente sforzato. alvaro, 7-32
alla gente. foscolo, v-182: lo vidi più ore della notte a un caffè
borsa e donne mondane io vivo bene lo stesso. e. cecchi, 6-157:
devono portare sulle labbra in iscena perché lo spettatore non abbia neppure il sospetto della
casa. pirandello, 7-178: egli lo aveva tolto da un misero caffeuccio in
interne qualcosa... trasse lo stetoscopio, e domandò: « c'è
carena, 2-296: alcuni buoni caffeisti lo bevono [il caffè] senza zucchero
continuavo a lavorare con un cucchiaino traendone lo zucchero. ad un certo punto
. angiolieri, 135-4: lassar vo'lo trovare di becchina, / dante alighieri
numero dispari. ristoro, 1-171: lo mondo non può essere composto di cose
non può conoscere, se non per lo paio. zanobi da strato [s.
ragione, cioè perché si compie per lo primo pari e per lo primo caffo
si compie per lo primo pari e per lo primo caffo. il primo caffo si
: i [venti] settentrionali restano per lo più in numero caffo; la quale
deriv. dall'ar. qàfila, attraverso lo spagn. cdfila. cafìso (
salma, il ruggio, il cantaro, lo stato, il tomolo, la quarta,
, il cranio alto e allungato, lo scarso prognatismo. = voce scient
, attraverso l'ingl. caffer o lo spagn. cafre. caggiòla, sf
una cagiola, corno nuovo animale; e lo pasceva. = deriv. dal
una gran luminaria in occasione di festa: lo scotimento che quel medesimo impeto cagionava negli
anni dopo, ingoiare senza sentirmi rinnovare lo stesso furore che la loro vista mi cagionava
celando sotto una rigida maschera impassibile lo strazio che la triste intimità di quella casa
, ii-540: se l'anagnoste cagionasse lo scrivere scuro, mi raccomando alla signora
or voglio cagionar de'mali / che lo stesso bevea calice d'ira, / né
crusca]: la cagione non è lo stesso col cagionato, e la cagione di
li malvagi uomini d'italia che commendano lo volgare altrui e lo loro proprio dispregiano
d'italia che commendano lo volgare altrui e lo loro proprio dispregiano, dico che la
l'uomo si ritrae di bene fare per lo dire degli uomini, e questa adduce
cessante la cagione, conviene che manchi lo effetto. bisticci, 3-24: fu cagione
coltivasse il giardino de la moglie e lo inaffiasse più che egli non averia voluto
di peste; onde che io parte me lo indovinavo, fu la cagione che il
alcune vesti; e benché fosse giovanetto, lo condusse di tal maniera, che molto
al papa un famoso memorandum nel quale lo consigliavano di togliere la cagione di tutti quei
che io abbia mai visto. tutti lo notavano, a cagione della sua stessa
». -a fine di, con lo scopo di. crescenzi volgar.,
cagione di: al fine di, con lo scopo di. poesie bolognesi,
di quel candido latte, / poi lo poggiò, l'ammucchiò nelle corbe intrecciate
ceder molto né a voi, né a lo spina. l. salviati, 20-105
particolare, perciocché... per lo passato avendo sempre tacito conceduta la precedenza
: ho sempre latte fresco: parte / lo tengo per bere, parte lo faccio
/ lo tengo per bere, parte lo faccio indurire / con caglio disciolto.
il russo, noi, quel cagliostro, lo chiamavamo lucuttoff e che lo paravamo da
cagliostro, lo chiamavamo lucuttoff e che lo paravamo da antico romano, con gli
a stanghetta sul naso rincagnato? quando lo han veduto là con quel faccione rosso bozzoloso
bozzoloso, e han saputo come noi lo trattavamo, che gli strappavamo i coturni
gli strappavamo i coturni dai piedi e lo picchiavamo sodo sul cranio pelato, e
, astretta dal suo signore, per lo dolore della perduta bestia, a digiunare
era in pregione, e carlo imperadore / lo fece a questa festa cavar fuore.
: poco ho io a temere sotto lo scudo di campioni sì fatti le saette
. nieri, 186: la domenica mattina lo trovai a servir la messa..
po'ciarlatano. ma vari casi umani lo riducono a sé. allora pian piano
-io te la cagno -; / e lo mandò ne le più oscure cave,
volea fare una cioppa da barons. lo ritagliatore dice: « vuo'tu celestrino
: mise mano al suo coltellaccio, lo sfoderò, si fermò su due piedi
oltre in contegno, per che messer lo prete non ne poteva venire a capo.
casa, 708: e guardare in cagnesco lo spedale. caro, 12-i-29: non
: sta lontan dalle vegliarde / che lo guardano in cagnesco; / ma nel fianco
alla battaglia. giusti, 2-77: lo squadravano in cagnesco / e diceano:
! * dis- s'egli. pasotti lo guardò in cagnesco, pensò: « cosa
, 176: il pastore... lo squadrò in cagnesco con un riso agro
di più divorati da una rabbia impotente lo guardavano anche loro, ma a una certa
gli feciono intorno un rigoletto, / che lo faranno cantare in tedesco: / al
per andare a san iacopo di galitia, lo avea raccolto dentro. -deriv
di dietro a una cantonata vogliono fare lo stesso. panzini, ii-566: questa
teneva allegre le brigate nere. tutti lo sanno. poi un giorno è sparita.
mal cagno me par quisto, / aver lo descepol per lo maistro! =
quisto, / aver lo descepol per lo maistro! = variante di cambio (
avea due dozine di cagnuoletti tratti a lo odore de la fregna sua, tutta
che dividere per metà il carpo, lo stinco, il nodello, il pastorale,
, il pastorale, la corona, lo zoccolo). = deriv.
una coscia di quello paone e sì lo gittò a una cagnuòla. del tuppo,
, fatene copia a qualche damigella che lo tegna in luogo di martora e cagnuòla.
3. meccan. dente che impedisce lo scatto di una molla tesa.
al piano del corpo, descrivendo con lo zoccolo, durante il movimento di flessione
di dietro a ima cantonata vogliono fare lo stesso. = acer, di
suoi cagnotti, parte prendeva in burla lo sdegno fiorentino tenendolo per un fuoco di
; che non che sia tenero di monsignor lo papa o di me, che
la bella bella caiba / fuge lo lisignolo. / piange lo fantino / però
caiba / fuge lo lisignolo. / piange lo fantino / però che non trova
]: perch'elli [caino] fu lo primo che rompesse la fede speciale che
peccatori: caina, da caino per lo fratricidio, e antenora, da antenore
un segno affinché nessuno di quelli che lo incontrassero, lo uccidesse » [genesi
affinché nessuno di quelli che lo incontrassero, lo uccidesse » [genesi, iv-15)
bel giorno si ricordi che suo padre lo vendè, che il suo padrone lo
padre lo vendè, che il suo padrone lo picchiò lo affamò lo contaminò..
, che il suo padrone lo picchiò lo affamò lo contaminò... se un
il suo padrone lo picchiò lo affamò lo contaminò... se un bel giorno
donne. fucini, 52: lo scoppio d'una tempesta di grida
di quelli che fanno pallotta, come lo scarabeo, o lo scarafaggio, onde avea
pallotta, come lo scarabeo, o lo scarafaggio, onde avea detto: «
/ che 'l calabron d'amor mai per lo petto / ti si rigiri e ronzi
ch'i'son venuto a tal come lo 'nfermo / che non sa del viver né
la calandrice inanzi: / e se lo sguarda, sa ch'ei dee campire;
la calandra che no sguarda / ver lo malato, se deve perire. amico di
cuciono l'una con l'altra per lo lungo con filo, anche assai sottile,
. algarotti, 3-37: usciva [lo czar] ogni mattina assai per tempo per
della pece non dissero nulla; ma lo zuppiddo seguitò a strillare che egli avrebbe
tre il mese per uno, che per lo advenire non volemo di quello luogo
: e da buona massaia lombarda glie lo aveva colmato seduta stante, in cucina,
alle foglie della quercia; e lo fiore suo è porporino in colore, ed
o di calambucco, come e'lo chiamano qui per distinguerlo dal legno aloè
(calaméggio). ant. suonare lo zufolo; stare in ozio. pataffio
. xocxocpi ^ co * suono lo zufolo * (da x<4aap. o <
la vertude de la calamita / corno lo ferro atrà no se vede, / ma
atrà no se vede, / ma sì lo tira signori- velemente: / e questa
saccenti / che trarre non poria / lo fer per maestria / se non che
, com'a la calamita / va lo ferro, che è naturaltade. dante,
sono le minere, hanno amore a lo luogo dove la loro generazione è ordinata
c'ha da la luna il nome e lo splendore, / la calamita, ch'
vita mortale... quasi per lo continuo e di calamita e di scorta non
attirare, di far rivolgere verso sé lo spirito, l'attenzione, i sentimenti
/ che attirano di nostra umanitate / lo spirto col piacer. petrarca, 135-30
cosa così facile a farsi, quanto lo è una dedicatoria, chi mai v'ha
loro, quale fosse la calamita che lo attirasse in casa. baldini, i-553:
quando caderete repentinamente in calamitade, e lo intento quasi come sùbita tempesta sopra di
fummo uomini valorosi, creduti dei per lo nostro valore e per lo giovamento fatto a'
dei per lo nostro valore e per lo giovamento fatto a'miseri mortali, che
terra incalza, / e ramingo lo manda e disprezzato / dagli uomini e da'
di mitico, dove io non lo raggiungevo: e dove lui avrebbe
] perde l'attrattrice sua forza, lo che accade al ferro e all'acciaio
: appunto perché la larva vive rodendo lo stelo di frumento). calanca,
, sì gli volge la testa e non lo guarda mai, e se egli dee
, gli volge il capo e non lo guata mai; e se lo 'nfermo dee
e non lo guata mai; e se lo 'nfermo dee campare, sì lo guata
se lo 'nfermo dee campare, sì lo guata ed ogni morbo gli leva da dosso
'l nuvolo di pulviscoli d'oro che lo splendor del tramonto raccoglie dalla terra, inebriata
f. d'ambra, 60: io lo vo'far nel calappio / entrare.
. cavalca, 19-96: romano legava lo pane con una lunghissima fune in un
2-66: e, non trovando onde lo potessero metter dentro, per la moltitudine
salirono sopra 'l tetto della casa, e lo calarono [il paralitico] per li
fune da calarlo. tommaseo, 1-539: lo spogliano [giuseppe] della lunga veste
lunga veste fattagli dal padre; e lo calarono in una vecchia cisterna ch'era senz'
la rete. svevo, 3-795: lo ficcai nell'acqua calandovelo, come mi
, 1-33: come ordinato era per lo castellano, aperta la porta, e calato
negozio. -calare gli occhi: abbassare lo sguardo. cavalca, 9-313:
meno mosse. dopo non molto parve che lo avessero trovato. allora calarono la vela
dante, conv., iv-xxvm-3: come lo buono marinaio, come esso appropinqua al
di fra galasso calate le vele de lo schivo del garzonetto, che avedutasene madama,
e nel sentire la calamita, che lo tira a sé, temendo gli scandoli
in un tempo, si lasciò calar lo scapperuccio su le spalle e gli si
libertà, cala verso detto perpendicolo e lo trapassa per altrettanto spazio, o solamente tanto
si rotola sulla terra, sua madre lo tiene altrimenti si sarebbe già calato anche
si prendevano giuoco di lui, non lo era poi niente affatto verso ai giovinastri
antico per aprir bocca e lasciar parlare lo spirito a casaccio. ti basti che
). carta rossanese, v-9-29: lo vallone apeneino cala a lo forno,
v-9-29: lo vallone apeneino cala a lo forno,... a lo vallone
a lo forno,... a lo vallone de li caniteli. dante, purg
1-263: quando calavano le tenebre, lo scarso numero degli uomini di guardia non
ornai nel chiuso cuor, / e lo rompe a falda a falda / il corruccio
occhio, vedendolo più basso in obliquo, lo vede prima giungere ed obliquare. marino
ii-535: vuole la rivincita. il pubblico lo sente. non s'ode un respiro
calata, sf. il calare, lo spostarsi verso il basso; abbassamento,
nell'acqua ed agevolare l'imbarco e lo sbarco delle mercanzie e delle persone.
v'è corsa, / che non lo lascerebbe ir colla calca. machiavelli, 355
distinguon la calca, tacita sì che lo scalpiccio de'piedi è il rumore più alto
esso per l'emozione, seguendo di lassù lo spettacolo dei padroni che s'inoltravano fra
loro avere acquistato uno odio grande con lo universale, sendo stati nemici di piero
. pucci, ix-406: e, per lo freddo, v'ha di sì cattivi
cordiera. deledda, iii-863: storpia lo era infatti, con una spalla giù
campagna / e fatto peggio che non fe'lo sciarra, / ch'a un colonnel
core, 'n francesco for è escito / lo balsamo polito che t corpo ha penetrato
gradita). lippi, 3-50: lo manda fuori a furia di spintoni: /
cioè pugne li pietosi come si pugne lo cavallo co li sproni, che sono a
pentirmi sì poco degli impulsi, che per lo più mi fanno risolvere, come con
: « oh santo iddio », lo interruppi; « con cento biolche di terra
un bambino ». i monelli, che lo stringevano alle calcagna, non tardarono a
volgar., i-34: ella ti attriterà lo capo tuo, e tu insidierai lo
lo capo tuo, e tu insidierai lo calcagno suo. leone ebreo, 302:
può menar de le calcagna / colei lo caccia al bosco e alla campagna. aretino
si disperava: qualche volta per dispetto, lo faceva porre in terra, carpone,
ma più volte scappare in alemagna / lo vidi sul cavai di san francesco.
, coi suoi lupini al collo, che lo zio crocifisso glieli aveva dati a credenza
due uniti ferri, ch'egli [lo scultore] adopera nel far le statue,
tonica, la gogna, la rocca, lo stil di ferro col calcagnuolo, e
si liberi, acciocché la terra cavata per lo continuo calcaménto non si rassodi.
, come deluso dalla scroccatrice a fare lo scrocco, raccomandò la sua sussistenza a
colore azzurro cupo, che forma per lo più piccoli agglomerati stalattitici. =
qualcuno: seguirne la traccia, fare lo stesso cammino. -al figur.:
. chiabrera, 394: febo per lo ciel batte piroo / con l'aurea sferza
il paese e sanno le vie, per lo più tortuose ed oscure, che calcano
mondo. baretti, 2-259: lo sai tu, arcigno criticastro, chente
arcigno criticastro, chente cotestui valesse? lo sai tu che questo messere fu il più
cavalca, 19-71: e dopo questo lo santo bonifazio entrò nella vigna, e
rimase egli solo con un piccolino garzone, lo quale mise nel palmento, e fecelo
volgar., vi-618: io calcai solo lo torculare, e di tutte le genti
ferro poco tagliente per affilarlo, e lo spiana e l'addossa, e fortemente il
, e fortemente il calca e strettamente lo serra al contatto della ruota mentre ella
, e fosse il pomo di quella che lo premesse in quel luogo. [ediz
e fosse il pome di essa che lo calcasse in quel luogo]. d'
capei di retro acciuffa / il nemico e lo trae, finché lo calchi / a
/ il nemico e lo trae, finché lo calchi / a terra per dirompergli la
berretto con l'aquila dorata e se lo calcò accuratamente davanti a uno specchio,
su cui calca fortemente, / e lo scolpisce più distintamente. foscolo, xv-348
ritornare drento quasi per forza, né lo feciono tanto destramente che li inimici calcando
che anche sotto la collina ci doveva esser lo zolfo. quelle creste in cima,
più giù, il briscale degli affioramenti lo davano a vedere; gl'ingegneri minerarii
landogli il pomeriggio rosso del carso e lo stradone di monfalcone, con la
alberi verdi e campi bene coltivati che lo rivestono in bella simmetria, ma dalla
calcatèlla. caro, i-222: lo voglio aspettare per chiarirmi se il buon
calcatamente e con grande furore su per lo detto ghiaccio passando, per lo
lo detto ghiaccio passando, per lo gravissimo peso e per la percussione del
, come deluso dalla scroccatrice a fare lo scrocco, raccomandò la sua sussistenza a quel
esagerazione, onde tutte le pagine pigliando lo stesso calcato risalto, ogni chiara luce
, 40-i-465: mandò spogliare... lo sventurato martino, e dargli venti di
ferire, se fegato di bue non lo guarisca. onesto da bologna, x-137
, xxiv-16: egli è diffetto comunale lo infilzar concetti senza filo e fabricar senza
sinistra inchinato, egli a rincontro / lo spinse da la destra, lo divelse,
/ lo spinse da la destra, lo divelse, / col calce de la mazza
e berillo; / per sua vertude fugge lo demonio, / da sé lo parte
fugge lo demonio, / da sé lo parte e mettelo in assillo, / e
colori... questa pietra fa fuggire lo demonio, e fa vincere li piati
il mattone, e a poco a poco lo spezzi, e quando tu l'hai
calcistruzzo: una materia che serve per lo più per murar condotti d'acque;
calcestruzzo '. materia che serve per lo più per murare condotti d'acqua, e
assaiato, per dar conforto; / e lo peiore che per me sia stato,
che per me sia stato, / lo qual m'ha guidato ad un mal
per calciare. viani, 10-330: lo sciagiurato si ambasciava sulla terra, la
bloccato sul petto, si rialzò e lo calciò lontano. lico un pallone
, secondo vitruvio, qualora quell'edifizio lo comportasse. probabilmente era un portico così
braccia i sindachi a ciò mandati per lo comune di firenze, a perpetua memoria
pietra che era così dura, e per lo fuoco si fa tanto morbida che diventa
; una pietra cotta in fornace (per lo più d'alberese, benché si faccia
monte nèt io, con quella furia lo salse, di poi allo scendere traboccò,
calcinaccio allo zoccolo della muraglia per procacciarsi lo smalto che loro occorre per fabbricare il
. ricettario fiorentino, 211: per lo spiracolo detto getta un carbone acceso, il
staccio. d. bartoli, 34-246: lo stagno e 'l piombo, fusi
fondere. c. mei, 123: lo stesso riuscirà altresì eccellente nelle morici.
calcinati. pratolini, 9-546: alzando lo sguardo attraverso il cancello spalancato, si
infima parte della sua rota, se far lo potesse; e quivi col calcio sopra
maggiore. marsilio ficino, 2-154: lo animo turbato dispregia le parole di colui
turbato dispregia le parole di colui che lo ammonisce. e ecci peggio, che
ecci peggio, che spesse volte manomette lo ammonitore. e per questo socrate provando
, a punto in mezzo de lo stinco... credo che con questo
vigore, che appena gli uomini che lo guidavano, poterono più aprire. pananti
pigliava a calci il cadavere; chi lo schiacciava, passandoci sopra con la propria
la propria automobile; e i ragazzini lo punzecchiavano con i bastoni. alvaro,
allora il vaiino scendeva dal letto, lo ammazzava di cinghiate e di calci anche
questi somiglianti consigliato si fosse lo spagnolo di bologna, non avrebbe mai
c'è del grano nascosto. chi non lo sa? ma tocca a chi comanda
botto s'impadroniscono del suo fondo e lo rendono senza valore. -levare di
sparar calci con gran pericolo di chi lo cavalcava. panciaiichi, 16: quel pegaso
frusto, ammaccato; e tutti se lo disputavano. comisso, 7-150: due
i nobili divertimenti. e chi ben lo considera e l'esamina, vi ha dentro
muli ostinati e caparbi, calcitranti contra lo sprone della verità e mordenti la briglia
e calcitranti, ogniqualvolta mi parve che lo meritassero pe'loro brutti costumi.
desse del capo nel muro, che se lo romperebbe. ariosto, 42-51: ben
/ calcitrando il destrier, da sé lo scote. marino, 20-344: il cavalier
, 6-664: poco senno è contra lo stimolo calcitrare. guicciardini, 353:
egli si fa restio, / col piè lo spinge in corso e con la mano.
furfante. garzoni, 1-580: e lo sbatter de'denti per il freddo, il
si mena la calcola bassa, / lo stangon sopra or s'alza, ed or
. agnesi, 1-1-260: in fine torna lo stesso; come si può vedere calcolando
chi non ha l'occhio molto buono, lo piglia per nuovo e non lo ricognosce
, lo piglia per nuovo e non lo ricognosce; ma chi ha la vista acuta
quali quelle che importano manco, facilmente lo ricognosce, e co'calculi e misura
mille scudi ad un galantuomo, io lo calcolo un servizio da nulla. baretti,
o nel carattere, nelle forze che lo movono. e chi meglio sa calcolarle,
guardava i suoi tre competitori, che lo precedevano, calcolando la forza e la scienza
non ha l'occhio molto buono, lo piglia per nuovo e non lo ricognosce;
buono, lo piglia per nuovo e non lo ricognosce; ma chi ha la vista
quali quelle che importano manco, facilmente lo ricognosce, e co'calculi e misura
. cuoco, 1-71: io lo ripeto: non sono uomo di guerra,
la quale è detta calcolo, il quale lo serafino avea tolto dell'altare colla forfece
, e pure alle volte si volge per lo letto e non sente travaglio alcuno.
. aretino, ii-143: io voglio che lo mettiamo in una di quelle caldaie grandi
a la prima / mi fe'voltar lo stomaco a vederlo, / ove dicevano esser
, che non aveva dieci anni, e lo metto a lustrare gli ottoni col petrolio
sm. grosso recipiente metallico (per lo più di rame), per far bollire
poi, quando li ritrovava nel caldaro, lo prendeva la malinconia e non ne voleva
scorza. in firenze: ballotta. è lo stesso che cald'allesso, ma dove
largo vaso a basse sponde, per lo più di rame e di ferro, con
: non mancava mai una vecchietta con lo scialle nero, i mezzi guanti di lana
o con le caldee, e lo scrittore, come afferma erodoto, cominciava
fontana. faldella, 2-100: andò lo stesso giorno dal calderaio ad ordinargli che
sarà stata nel calderone a bollire per lo spazio di un quarto d'ora, e'
chi diceva ch'era stato licenziato per lo scandalo che dava alla compagnia con quella
/ sei di quelli all'antica che lo credono? / l'innamorarsi vien da
104: [a fabio massimo] lo essere di natura cunctabundo dette tanta riputazione
naturalmente, se non per animale, lo quale abbia vita. dante, inf.
ed il sonno / che doma tutto, lo prese. erompevano fiotti di vino /
: in una stufa messolo, tanto lo stropicciò e con acqua calda lavò che in
acqua calda lavò che in lui ritornò lo smarrito calore e alquante delle perdute forze.
partitosi il piovano, la febre fredda lo lasciò e sopravenne la calda. monti
: dicea ribi: « doh, messer lo cavaliere, noi venghiamo dalle nozze e
449: se prima egli e chi lo seguiva erano allo ammunire caldi, diventorono
bene fa assai la bontà della natura e lo amore della patria, pure la speranza
volere: ne la guisa che, ne lo offerire al gran vostro nome il primo
se ella non si rimaritasse, per lo troppo caldo metterebbe la barba come uomo.
immaginazione ora che è calda, quando lo farò? adesso mi provvedo, poi cucinerò
lordi tutto un nuovo mondo. l'inferma lo udiva volentieri narrar casi e battaglie che
, onde tra spazio breve / riman lo sguardo dal piacer astretto. palazzeschi,
alla vedova, -è che, se tutti lo conoscono,
.. ti condurranno laggiù, se lo desideri ». « ma domattina poi voglio
cald'occhi. verga, 4-65: lo chiamava dal fondo del cuore, con un
marino, i-175: per un sonetto lo potrei mandare adesso caldo caldo, ma
11 principe * * * vide subito lo spiraglio aperto alle sue antiche e costanti
sorprenderlo sul fatto, quando meno se lo aspetta. pananti, i-420: e
ad inviar l'araldo, / te lo chiappo nel letto caldo caldo. bocchelli,
de'pregioni, il qual fece soprastare / lo 'mperador, com'el fu giunto caldo
caggia la tua santalena / giù per lo colto tra le dure zolle, / e
mise in cammino a piedi, e per lo caldo grande che era allora scalmanato dal
legato ai solstizi e agli equinozi, lo sento come carne della mia carne;
come una cosa corpulenta, da quando lo spazio non esiste più per me.
a sole più alto. / non lo temono il caldo. i pilastri isolati nel
dall'uomo atterrato un respiro spesso e lo circonda un alone di caldo lezzoso,
peccatori. iacopone, 17-5: or lo me di', frate ranaldo, / ché
gloria o en caldo, / no lo m'ha deo revelato. dante, inf
3-87: non ispe- rate mai veder lo cielo: / i'vegno per menarvi all'
papa, fu magnanimo: e per lo caldo de'suoi consorti imprese molte cose
tuo si raccese l'amore / per lo cui caldo nell'ettema pace così è germinato
niccola terzo fu magnanimo, e per lo caldo de'suoi consorti imprese molte cose
carità, non si potrà tenere che lo sposo vostro non ne senta il caldo.
se ella non si rimaritasse, per lo troppo caldo metterebbe la barba come uomo
dall'altra parte si tenea dissimulando per lo conte, che per lo loro caldo
tenea dissimulando per lo conte, che per lo loro caldo e favore messer giovanni manfredi
suo carro avanti procedeo, / dovunque giva lo cielo infiammando. ariosto, 31-23:
per modo d'orgoglio / enfiasti unque lo scoglio, /... / o
e stava nella terra di prato, per lo comune di firenze fu mandato a quello
fu mandato a quello comune che rimandasse lo sbandito. -nel caldo di
bembo, 2-40: facendo freddo per lo vento di tramontana, che ancor
con fresco fuoco, mettendolo dentro [lo smalto] a poco a poco dentro
: tutti quei medicamenti confortativi e calefacienti lo stomaco... le saranno sempre notabilmente
fare, o che da sé lo facesse, venne un fanciullo, il quale
appare bello a seconda di quanto, chi lo considera, ha occhi per vedere,
erba, e leggea... per lo più tai libri erano novelle da calendari
, cambiar vita a marco mèola; lo vedemmo ogni domenica e in tutte le
in chiesa e sentirsi la messa; lo vedemmo a passeggio in compagnia di preti
calendario. calendario in questo luogo ha lo stesso significato di catalogo, registro,
con bocca, altri la isvolgarizza con lo isquadrar di mille paia di fica in suso
calendario tra i denti si sfoga con lo arrotargliene sopra.
, siccome quella, cui piace certamente lo stare in giorno col calendario; ma
come se tue / partissi ancor lo tempo per calendi? g. villani,
lor costume, / o, se lo fanno, / sarà quando usciranno / anco
pronto, gemma affetta il pane e lo distribuisce, allorché sandro interrompe, trasalendo,
o fior rancio, il dittamo, lo zafferano. pascoli, i-882: che
fagiuoli, 3-3-21: alla grammatica ho dato lo sfratto, / e non so dove
nella macchia fiorisce il pan porcino, / lo scolaro i suoi divi ozi lasciando /
calére, impers. difett. (per lo più alla terza persona del pres.
servo sono stato, / sì dilettate forte lo mio male / come nemico fossevi colpato
cale [al pellicano], / che lo suo lato fino al cor
, / ma più la conscienzia lo confonde: / teme che cristo ora vendetta
tante mosche apuglia o spiche; / e lo prega d'aiuto, e che gli
; qual carità, qual giustizia essere lo svergognare in sé tutti i suoi, che
eccellentissimi ne li loro atti apertamente ne lo dimostrerò, per li quali sapemo essi
di che che sia, dire che egli lo poneva in non calere, o veramente
udir richeggi / ad ascoltar la mente e lo 'ntelletto: / io che m'appello
(con o senza mantice), per lo più a due ruote e tirata
sp., 26 (457): lo prese con sé in un calessino,
prese con sé in un calessino, lo condusse a un altro filatoio, discosto da
da tutte le finestre sul corteo i bolognesi lo videro dondolare così a ogni passo dei
adagiarsi comodamente. panzini, 11-557: lo spettacolo aveva in sé del prodigio perché
l'azione del calettare, e anche lo stato della cosa calettata; è qna commettitura
, 65, -levò il caricatore, ce lo rimise, mise la pallottola in canna
natura (e ha un valore per lo più negativo). magalotti, 9-2-212
! quanto mi diverto ogni volta che lo posso far lavorare per me, un politicone
lungo bicchiere in forma di calice, lo presentò al padre. carducci, 916:
i-545: pulì il bicchierino a calice, lo fermò sul vassoio di ottone e versò
acuto di rose, il calice entro cui lo versava splendeva d'oro, il vino
chiamata calice, ancor io le darò lo stesso nome. 5. tecn
. / piccolo egli è, e muoverni lo stomaco. carena, 2-245 • *
dal basso sostenta il fiore, e per lo più anche lo circonda e abbraccia,
il fiore, e per lo più anche lo circonda e abbraccia, distinta dal gambo
cecco d'ascoli, 2252: lo struzzo, che per sua cafiditate /
che per sua cafiditate / in nutrimento lo ferro converte, / non vola in aria
trattato di pace, v-203-7: per lo comandamento de lo signore califfo grande et
pace, v-203-7: per lo comandamento de lo signore califfo grande et alto, per
cristiano... e vegnendo per lo reame di persia, isconfisse il calif di
una grande cittade, ov'è lo califfo di tutti gli saracini del
. ariosto, 15-96: quivi lo trova che disegna a fronte / del
l'olio. carducci, 105: per lo pian stridea la roggia / allu
tenebra. simintendi, 2-97: lo cielo premette la terra con calig-
, che rovinosi a precipizio giù per lo pendìo, e per le falde del
, è la bella nimfa che bagna lo amato nido de la tua sin- gulare
dammi / che in luce aperta sostener lo possa. 3. figur. tenebra
del sole,... per lo caliginoso aria, lietamente scorrevano. caro,
rupi enormi, minato da caverne che lo lasciavano come sospeso in aria, nerastro,
divini. iacopone, 79-12: lo 'ntelletto ignorante va entorno per sentire:
non era la calla onde saline / lo duca mio. landino [purg.,
efficace rimedio l'apertura delle calle per lo sbassamento del padule. = lat.
maestre. d'annunzio, iv-2-440: lo, aiutai nel varcare la callaia.
. l'uom de la villa, cioè lo villano, quando l'uva imbruna,
terra e li martiri, / lo mio maestro. idem, inf.,
, 18-100: già eravam là 've lo stretto calle / con l'argine secondo
cavallo, e ne la selva folta / lo caccia per un aspro e stretto calle
, la quale con temperato passo movendosi lo scorge per calle spedito e sicuro;
. marino, 5-9: volge a tergo lo sguardo e mira e spia / se
per novo calle a peregrina stanza / verrà lo spirto mio. idem, 34-54:
tu proverai sì come sa di sale / lo pane altrui, e come è duro
, e come è duro calle / lo scendere e '1 salir per l'altrui scale
, / e né notte né dì lo lascia mai. / dell'alba al lume
orgoglio, il cruccio della lontananza e lo sgomento della separazione, e ne aveva
sua qualità di calligrafo, ma che non lo impediva dall'appoggiarsi saldamente alla sua canna
roma un animale chiamato chao e alquanti lo chiamano calliraphio: ha forma di lupo
callista. - pediatra o callista non è lo stesso? = voce registr.
con stami numerosi e lunghissimi, per lo più di colore rosso: alcune specie
germoglioso, e ricopre le pareti. alcuni lo chiamano cal litrico, ed
calcio nelle mele; i calli e lo storpiamento delle dita ci ritrovaron mezzo di
di cammello, gli quali avea per lo molto orare. cenne da la chitarra,
calli alle mani, l'ambizione che lo pungolava, quando si iscrisse ai corsi
senza dubbio, sopportare la vicinanza, lo spettacolo e gli attacchi, e poteva
la rossa. / se sua moglie lo sapesse! / ma sua moglie non lo
lo sapesse! / ma sua moglie non lo sa; / o, se sa
sapevo di quanto avesser cresciuto o diminuito lo scanno le piene e le tempeste,
capo e la persona tutta tremante, lo andar suo curvo, e di panni grossi
con le fortune, subito che la calma lo disgonfia, una conca d'acqua che
1-241: agguagliò 'l mare, e lo ripose in calma. sassetti,
, monotono il cantilenare dei carrettieri, lo scampanellare delle alfane stanche, in quella